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Beni . culturali, così si cambia LA RIF ORMA enti musei , o poli museali, autonomi , e con un dirigen- te; l'idea di confidare a pri- vati, o a grandi catene, i pa- esini disabitati , per farne al- berghi diffusi ; non più di- rettori generali in ogni regione, ma solo un coordinatore ; i pareri dei soprintendenti non più asso- luti, ma appellabili a una commis- sione, che risponderà entro 10 giorni; nelle regioni, un dirigente per i musei, e uno per le soprin- tendenze , che saranno miste, bel- le arti e paesaggio , « non affidate per forza a un architetto, ma an- che a storici dell'arte» : nasce il nuovo ministero dei Beni cultura- li e del Turismo e Dario France- schini , che ne è responsabile, ne- ga ogni dissenso con il presidente del Consiglio e parla d ' un grande risultato e della « sfida ad investi- re in questo come in uno dei setto- ri trainanti per il Paese ». Critica molto di quanto è accaduto in passato: 10 anni di tagli al bilan- Il ministro Enrico Franceschini «LA SFIDA É QUELLA IINVESTIRE IN S SETTORE CHE E UNO I PIU TRAINANTI PER I PAESE» cio, le scelte dettate da «pressioni territoriali o politiche, o dalle at- tenzioni per le singole persone». VERTICI Al vertice, il segretario generale e 12 direzioni: inedite quelle per l'Arte e architettura contempora- nee e periferie urbane («c'era un vuoto colpevole»); per l'Educazio- ne e la ricerca («si raccorderà con l'Università e il Cnr, e creerà un si- stema formativo integrato: le so- printendenze saranno come gli ospedali per gli atenei, chi studia potrà fare esperienza sul campo, perché bisogna riabituare i giova- ni a leggere, andare al cinema, co- noscere il bello»); e quella per i musei. Rimangono le direzioni per le Antichità (una soprinten- denza per ogni regione), e gli ar- chivi (restano i soprintendenti in ciascuna regione); ce ne saranno per il Cinema, Spettacolo, Turi- smo, Belle Arti e Paesaggio; si se- parano, infine, l'Organizzazione e il Bilancio. In periferia, un soprintendente per il patrimonio storico - artisti- co e il paesaggio; uno per le anti- chità, più quelli per il polo musea- le per archivi, e biblioteche in cia- scuna regione; le direzioni gene- rali declassate a amministrazioni di coordinamento; tutti insieme, i soprintendenti di ogni regione potranno (su ricorso di altri enti, non di privati) riesaminare i pare- ri di uno di loro. Particolare atten- zione ai musei, «distinguendo tu- tela e valorizzazione: la prima, operata dalle soprintendenze, la seconda dagli istituti»; venti sa- ranno autonomi, «senza inficiare i rapporti con il territorio: conti- nueranno con le soprintenden- ze». Eccoli: dal polo romano (il Museo nazionale, l'area archeolo- gica e il Colosseo), a quelli di Pom- pei e delle residenze reali di Tori- no. Ancora a Roma, indipendenti la Galleria Borghese e quelle d'ar- te moderna e d'arte antica (Palaz- zo Barberini); a Firenze, separati (ma anche tra loro) Uffizi, Acca- demia e Bargello. Ancora, autono- mi Brera e Venezia; Capodimonte e Caserta; i musei archeologici di Napoli, Reggio Calabria e Taran- to; Paestum; Palazzo reale a Ge- nova e il Ducale di Mantova; la Galleria Estense di Modena. Inol- tre, altri potranno essere dati in gestione a privati: lo prevede già il Codice dei Beni culturali. ECCELLENZA «Oggi, il direttore degli Uffizi va da quello del Louvre, e non ha nemmeno il potere di firma»; «i musei autonomi sono stati scelti per le potenzialità: Reggio Cala- bria ne ha parecchie»; «tutto que- sto sei ve anche per puntare ad un turismo non "mordi e fuggi", ma d'eccellenza; Venezia è la prova di quanto potrebbe essere e inve- ce non è». La spending review: «Dovevamo ridurre di 37 posti quelli di direttore generale; al mi- nistero ora faremo le nomine: ci sono 49 ruoli scoperti, tra cui tre direttori generali». L'Etruria: «Avrà un occhio di riguardo nella soprintendenza del Lazio, come già avviene da tempo per quella toscana». E i fondi? «Difenderò le spese per la cultura: il Fus, il Tax credit, quelle per il patrimonio monumentale. Ma anche da noi ci sono degli sprechi che andran- no colpiti, consumi ecc.». Un caso di possibile intervento dei priva- ti? «Ad Ostia c'è un luogo eccezio- nale, il Porto di Traiano, parte pri- vato e parte statale; Aeroporti di Roma vorrebbe collegarlo allo scalo di Fiumicino, e valorizzarlo come oggi accade solo nella parte privata: è interessante». j LA NORMA DELL'ART BONUS I OBIETTIVO: ATTUARE ENTRO L ' ANNO TUTTE LE NOVITA

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Beni . culturali, così si cambiaLA RIFORMA

enti musei , o poli museali,autonomi , e con un dirigen-te; l'idea di confidare a pri-vati, o a grandi catene, i pa-esini disabitati , per farne al-berghi diffusi ; non più di-

rettori generali in ogni regione,ma solo un coordinatore ; i pareridei soprintendenti non più asso-luti, ma appellabili a una commis-sione, che risponderà entro 10giorni; nelle regioni, un dirigenteper i musei, e uno per le soprin-tendenze , che saranno miste, bel-le arti e paesaggio , «non affidateper forza a un architetto, ma an-che a storici dell'arte» : nasce ilnuovo ministero dei Beni cultura-li e del Turismo e Dario France-schini , che ne è responsabile, ne-ga ogni dissenso con il presidentedel Consiglio e parla d 'un granderisultato e della «sfida ad investi-re in questo come in uno dei setto-ri trainanti per il Paese ». Criticamolto di quanto è accaduto inpassato: 10 anni di tagli al bilan-

Il ministro Enrico Franceschini

«LA SFIDA É QUELLAIINVESTIRE

IN S SETTORECHE E UNO

I PIU TRAINANTIPER I PAESE»

cio, le scelte dettate da «pressioniterritoriali o politiche, o dalle at-tenzioni per le singole persone».

VERTICIAl vertice, il segretario generale e12 direzioni: inedite quelle perl'Arte e architettura contempora-nee e periferie urbane («c'era unvuoto colpevole»); per l'Educazio-ne e la ricerca («si raccorderà conl'Università e il Cnr, e creerà un si-stema formativo integrato: le so-printendenze saranno come gliospedali per gli atenei, chi studiapotrà fare esperienza sul campo,perché bisogna riabituare i giova-ni a leggere, andare al cinema, co-noscere il bello»); e quella per imusei. Rimangono le direzioniper le Antichità (una soprinten-denza per ogni regione), e gli ar-chivi (restano i soprintendenti inciascuna regione); ce ne sarannoper il Cinema, Spettacolo, Turi-smo, Belle Arti e Paesaggio; si se-parano, infine, l'Organizzazionee il Bilancio.In periferia, un soprintendenteper il patrimonio storico - artisti-co e il paesaggio; uno per le anti-chità, più quelli per il polo musea-le per archivi, e biblioteche in cia-scuna regione; le direzioni gene-rali declassate a amministrazionidi coordinamento; tutti insieme, isoprintendenti di ogni regionepotranno (su ricorso di altri enti,non di privati) riesaminare i pare-ri di uno di loro. Particolare atten-zione ai musei, «distinguendo tu-tela e valorizzazione: la prima,operata dalle soprintendenze, laseconda dagli istituti»; venti sa-ranno autonomi, «senza inficiarei rapporti con il territorio: conti-nueranno con le soprintenden-ze». Eccoli: dal polo romano (ilMuseo nazionale, l'area archeolo-gica e il Colosseo), a quelli di Pom-pei e delle residenze reali di Tori-no. Ancora a Roma, indipendentila Galleria Borghese e quelle d'ar-te moderna e d'arte antica (Palaz-zo Barberini); a Firenze, separati(ma anche tra loro) Uffizi, Acca-demia e Bargello. Ancora, autono-mi Brera e Venezia; Capodimontee Caserta; i musei archeologici diNapoli, Reggio Calabria e Taran-

to; Paestum; Palazzo reale a Ge-nova e il Ducale di Mantova; laGalleria Estense di Modena. Inol-tre, altri potranno essere dati ingestione a privati: lo prevede giàil Codice dei Beni culturali.

ECCELLENZA«Oggi, il direttore degli Uffizi vada quello del Louvre, e non hanemmeno il potere di firma»; «imusei autonomi sono stati sceltiper le potenzialità: Reggio Cala-bria ne ha parecchie»; «tutto que-sto sei ve anche per puntare ad unturismo non "mordi e fuggi", mad'eccellenza; Venezia è la provadi quanto potrebbe essere e inve-ce non è». La spending review:«Dovevamo ridurre di 37 postiquelli di direttore generale; al mi-nistero ora faremo le nomine: cisono 49 ruoli scoperti, tra cui tredirettori generali». L'Etruria:«Avrà un occhio di riguardo nellasoprintendenza del Lazio, comegià avviene da tempo per quellatoscana». E i fondi? «Difenderò lespese per la cultura: il Fus, il Taxcredit, quelle per il patrimoniomonumentale. Ma anche da noici sono degli sprechi che andran-no colpiti, consumi ecc.». Un casodi possibile intervento dei priva-ti? «Ad Ostia c'è un luogo eccezio-nale, il Porto di Traiano, parte pri-vato e parte statale; Aeroporti diRoma vorrebbe collegarlo alloscalo di Fiumicino, e valorizzarlocome oggi accade solo nella parteprivata: è interessante».

jLA NORMADELL'ART BONUS

IOBIETTIVO: ATTUAREENTRO L 'ANNOTUTTE LE NOVITA

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Già a regime la norma dell'Art ho-nus, che prevede il 65 per cento didefiscalizzazione per chi soccor-re il patrimonio; invece, il «ritar-do più pazzesco» riguarda i cosid-detti servizi aggiuntivi, quelli deimusei: «Ho incaricato la Consipdi stabilire procedure nazionali,sulla cui base si faranno poi le ga-re locali. Anche una società delministero come l'Ales potrebbecreare una struttura specializza-ta, a somiglianza di quanto giàesiste in Francia con la Réuniondes Musées nationaux: non capi-sco perché il profitto debba anda-re solo ai privati; che il pubbliconon sia capace di crearne è sol-tanto una falsa scusante». E poi,Franceschini conclude: «Vorreiche la riforma fosse totalmenteattuata entro L'l gennaio; nasceper adeguare i musei e il turismoalle esigenze di oggi, per valoriz-zarli e dare al ministero una strut-tura più snella ed efficace».

Fabio IsmanOO R I PRODUZI ON E RISERVATA

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«Un grave erroresottovalutare l'Etruria»Maria Antonietta Rizzo, docen-

te a Macerata e già a capo delmuseo di Villa Giulia e degliscavi di Cerveteri, non ci

sta: «Un grave e miope er-rore sopprimere la so-printendenza per l'E-truria. Lo hanno scrit-to in un appello unadecina di accademicidei Lincei e tutte lemaggiori Accademieestere presenti a Roma eche spesso anche vi scavanoelavorano».

Perché?«Esiste dagli Anni '30; funziona;

coordina dieci musei dello Stato,

oltre a quelli locali: un circuito chedallo scavo prosegue con lo studioe le collaborazioni internazionali,

fino alla valorizzazione deipezzi ed ai musei. Vi saran-

no gestioni separate, co-me ad Agrigento dovein tre dividono parcoarcheologico cintato,territorio e museo?Tre anni fa era già stata

tentata una cosa analo-ga: funzionò tanto poco,

che fu dismessa».Il ministro dice che per la so-

printendenza del Lazio avrà unparticolare riguardo.

«Già avrà difficoltà ad occupar-

si di tutto: come farà? Poi, il museodi Villa Giulia è meno del Bargello,neppure degno di essere autono-mo? Gli Etruschi sono una partico-larità del tutto italiana: perché far-ne un calderone col resto? Va a pic-co l'organizzazione territorialeche è un modello . Né ha senso il pa-ragone con la Toscana: il Lazio haanche siti Unesco da tutelare e ladensità non è paragonabile. Poi, laperiferia archeologica di Roma vaalla soprintendenza del Lazio, cheoggi non se ne occupa? Difficileche una sola persona possa gover-nare tutto questo : città, regione, edacquedotti, non so , dell'Anagnina.Mi pare che , per gli Etruschi, si di-smetta in particolare la continuaosmosi con i musei : secondo me,ma anche secondo tutti i maggioriarcheologi di numerosi Paesi, è ungrande, e assai grave, peccato».

F.I.RIPRODUZIONE RISERVATA

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«Giusto riconoscimentoal Polo Reale di Torino»

'inserimento del Polo Re-ale di Torino tra i 20 sitid'interesse nazionale eperciò autonomi, è

un giusto riconoscimen-to al suo valore artisti-co, architettonico emuseale», dice PieroFassino, sindaco del-la città. Nella primabozza della riforma,l'autonomia veniva ,concessa soltanto alla '4Galleria Sabauda; ora ri-guarderà l'intero sistema: da Pa-lazzo reale, all'Armeria, alla Bi-blioteca, fino al Museo archeo-logico. Un sistema che è di tutto

rispetto, per una città che giàvanta il circuito delle residenzesabaude: i palazzi Madama, Ca-

rignano, Chiablese, la Reg-gia della Venaria e Villa

della Regina; i castellidel Valentino, Monca-lieri e Rivoli; la palaz-zina di Caccia di Stu-pinigi; e, attorno,Aglié, la Mandria,

Racconigi, Pollenzo,Covone e altri ancora, fi-

no alla Basilica di Superga.Il Polo Reale ha anche dei

pregi nella fruizione, vero?«F un progetto che, in pochi

anni, si è affermato tra i siti cul-

turali più visitati nel nostro Pae-se»: nel 2013, il circuito di Palaz-zo Reale ha accolto 230 mila vi-sitatori, dei quali 127 mila pa-ganti, per un introito di oltre unmilione di euro; più altre 540mila persone alla Sabauda, perun incasso di un milione e 700mila euro.

Perché con la deindustria-lizzazione, la città punta mol-to sulla cultura.

«L'autonomia che ora vieneconcessa al nostro Polo è ancheun riconoscimento al forte inve-stimento che Torino ha profu-so, e profonde, proprio nella cul-tura. L'impegno troverà la piùautorevole conferma proprionel vertice dei ministri europeidella Cultura, che si svolgerà aVenaria reale il 23 e 24 settem-bre».

F.I.© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SITO Un 'immagine dell'interno della Galleria Borghese a Roma , uno dei musei dichiarati "autonomi" dalla nuova riforma del Mibact