Belsitorestituiscediamantielingotti · Alletredelpomeriggio,quando...

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S arà anche "tutta una storia tra privati", come ancora ie- ri ha ribadito il Governato- re Roberto Formigoni a proposito dello scandalo della Fondazione Maugeri. Ma a sen- tire Pierangelo Daccò, interrogato per circa tre ore nel pomeriggio dal gip Tutinelli, non è esattamente così. «Venivo pagato dalla Fondazione Maugeri per risolvere i problemi con le Regioni», avrebbe detto in sostan- za il "mediatore", riarrestato la setti- mana scorsa per associazione per de- linquere, appropriazione indebita e ri- ciclaggio. E quando dice "problemi" intende dire, come spiega il suo lega- le Gianpiero Biancolella, "una lecita attività di lobbing", ovvero di rappor- ti con funzionari e politici, soprattut- to, della Regione. Quella Lombarda, in particolare, visto i rapporti di mili- tanza in Comunione Liberazione e amicizia che legano Daccò al governa- tore Formigoni. Chi erano i referenti di Daccò? La questione dovrebbe es- sere approfondita in un interrogato- rio che si svolgerà tra qualche giorno soltanto davanti ai pm. Perché, come racconta il legale, «in questa storia manca il "convitato di pietra", ovvero il reato di corruzione intorno al quale i magistrati continuano a girare sen- za mai nominarlo. Ma su questo pun- to Daccò è stato chiaro: mai pagato nessun politico o funzionario, nel mo- do più assoluto». Certo, di fronte a un Formigoni che un po' pilatescamente lo scarica («Può essere che ciascuno di noi abbia nelle sue infinite cono- scenze una persona che non è perfet- tamente limpida, ma questo lo stabili- rà la magistratura») Daccò, che pagò con la sua carta di credito biglietti ae- rei e ville per le vacanze del Governa- tore e dei suoi amici, non sembra con- fermare l'impressione tutta "privata" con cui Formigoni connota la vicenda Maugeri. Perché la "normalissima atti- vità di lobbing" di Daccò per Cotantino Passerino, il direttore amministrativo della Maugeri, era qualcosa di più di una semplice questione di pubbliche re- lazioni: Daccò, ha spiegato "apriva le porte" nella Regione Lombardia agli enti che ritenevano di avere diritto a certi provvedimenti e rimborsi e face- vano fatica ad ottenerli. E non grazie a particolari competenze ma per la sua grandissima «influenza nell'assessora- to alla Sanità» e perché veniva conside- rato «un uomo molto importante in Cl, in particolare per i suoi rapporti con il presidente della Regione Lombardia» Formigoni. «Daccò - lo difende l'avvo- cato Biancolella - in realtà doveva indi- viduare nelle Regioni le migliori oppor- tunità per l'ampliamento delle attività della Maugeri. E poi, la maggior parte delle sue entrate era dovuta ai lavori svolti direttamente con la Maugeri». Peccato per quelle fatture che i pm considerano del tutto false, così come confessato dal fiduciario Grenci. C'è poi un dettaglio non certo irrilevante: quasi la metà di questi guadagni, spo- stati velocemente all'estero, finiva all' altro ciellino di eccellenza, l'ex asses- sore alla sanità Antonio Simone: «Nel 1995, quando Roberto Formigoni è sta- to eletto Presidente della Regione - ha messo a verbale nel gennaio scorso Si- mone - ho considerato definitivamen- te conclusa la mia attività politica, in quanto uno strettissimo legame perso- nale mi vedeva vicino a Formigoni con il quale avevamo condiviso l'attività nel Movimento Popolare e non volevo mescolare profili personali con quelli politici...». Daccò comunque ieri si è impegna- to a far rientrare in Italia altri docu- menti su conti intestati a un diverso fiduciario, già sequestrati dalle auto- rità elvetiche. In questo modo, com- plessivamente i soldi che Daccò e Si- mone avrebbero ricevuto da Maugeri ammonterebbero a 70 milioni di eu- ro. "Fondi neri" secondo la Procura. "Guadagni per attività lecite" secon- do Daccò. il caso PAOLO COLONNELLO MILANO Lupi (Pdl) «Infelice la battuta di Roberto su Gesù» I «Una battuta infelice». Così Mau- rizio Lupi, vicepresidente della Came- ra, alla Zanzara su Radio 24 commen- tando la frase «Anche Gesù ha sba- gliato a scegliersi uno dei collaborato- ri» pronunciata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigo- ni. «A Formigoni dico, “Scherza sui fanti ma lascia stare i santi”», conti- nua Lupi. «Inopportune» invece vengono giudicate le vacanze di Formigoni con Daccò, il personag- gio al centro dell’inchiesta: «Anda- re in vacanza con Daccò è stato inopportuno» dice Lupi che sul ca- so conclude: «Formigoni non si de- ve dimettere, non è indagato, altri presidenti di Regione invece sì». Daccò insiste coi pm “Pagato per aprire le porte in Regione” La fondazione Maugeri, al centro della nuova indagine sulla sanità lombarda MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012 Primo Piano 11 LA STAMPA

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Page 1: Belsitorestituiscediamantielingotti · Alletredelpomeriggio,quando suonalacampanellaeiconsi-glierientranoinaula,Davide Bonièsedutosulgradinodelpiccolo cortile,sistrapazzalacravattaver-de,ilfazzolettoverde

Alle tre del pomeriggio, quandosuona la campanella e i consi-glieri entrano in aula, Davide

Boni è seduto sul gradino del piccolocortile, si strapazza la cravatta ver-de, il fazzoletto verde, il braccialettoverde, i polsini con lo stemma dellaLombardia e fuma l’ultima sigarettadel condannato al girone degli ex.Si è dimesso, non è più il Signor

Presidente del Consiglio Regionale,e si capisce che ha già rimpianti e no-stalgie. Gli scivola davanti il lato Bin jeans neri di Nicole Minetti, maBoni manco la vede. Guarda verso ilbar, ma non può sentire il mormoriodei consiglieri al caffè. «Qui vien giùtutto...».Chi non vien giù, chi ancora non

scende dal suo altissimo piano, è l’al-tro Presidente, il Governatore Rober-to Formigoni. Manderà un messag-gio a Boni, via Twitter, «Bel gesto,bravoDavide». Un problema inmenovisto l’ora e vista la giornata. PerchèFormigoni, in questi momenti, sapràche nel carcere di opera è cominciatol’interrogatorio di Pierluigi Daccò,l’amico delle «vacanze di gruppo» edei biglietti d’aereo prepagati. E que-sto sarebbe un problema in più, seb-bene il pio Governatore per cavarse-la debba scomodare chi sta più in altodi lui: «Anche Gesù ha sbagliato a sce-gliersi uno dei collaboratori...».La sigaretta è finita e Davide Boni

deve entrare in aula per il voto. Quelche non era accaduto 35 giorni fa, lesue dimissioni da Presidente del Con-siglio, è avvenuto ieri. «L’ho deciso io,il partito mi aveva rinnovato la fidu-cia», è la versione ufficiale. Si puòprendere per buona, anche perchèBoni non la smentirà mai. Ma se valela regoletta dell’«a chi giova?» può es-

ser buona, o forse migliore, quella cheda giorni sussuravano dalle parti viaBellerio.Meglio che Boni si dimetta: co-sì gli amici della Lega di Gemonio, e diquel che resta del Cerchio Magico, nonpotranno giocarequesta carta controBobo Maroni e la Le-ga delle Scope.Nel sotterraneo di

questo Pirellone chepende e mai non vagiù, Davide Boni ha detto addio in unaconferenza stampa impacciata. «Sonosereno», è stato l’incipit. E pazienza sequeste due parole ormai le dicon tutti,proprio tutti, anche Renzino Bossi, e

non sembrano un portafortuna. Inevi-tabili le domande che partono dalle suedisavventure e finiscono a quelle di benaltri dieci colleghi, ai «rimpasti» di as-sessori come nei vecchi governi demo-

cristiani, poco primadella crisi fatale. Matanto sa, Boni, che in-chieste e dimissioninon possono far salta-re la giunta. Non con-viene alla Lega, non

se lo può permettere Formigoni.Non viene giù la giunta Formigoni,

non è (ancora) il momento. Lui, il Cele-ste, da due giorni sembra una trottola,tra tv e interviste, che si affanna a te-

ner lontani i sospetti. Ma se non viengiù la sua creatura, cresciuta in ben 17anni di governo, vengon su le vecchiestorie che raccontano un sistema di po-tere sempre più diffuso, sempre più ef-ficiente, e ora sempre più permeabile.Le due parole, quelle che mandano inbestia Formigoni, le dice Stefano Galli,capogruppo dei leghisti che non l’han-no mai amato: «Quando siamo arrivatinoi, nel 2000, con "Comunione e Libe-razione" aveva già militarizzato tutto,uscieri compresi...».Il punto debole di Formigoni sem-

bra proprio il suo punto forte di sem-pre, Cl che l’ha accompagnato e scorta-to in questi 17 anni. «Con Daccò eMau-geri coinvolti in quest’ultima inchiesta-dice Pippo Civati, consigliere Pd e rot-tamatore- entra in scena il "giro" verodi Formigoni, il giro di Comunione e Li-berazione».«Io la Procura di Milano l’ho battu-

ta 11-0». Il "Celeste", come lo chiama-no, aveva commentato le disavventu-re di Davide Boni con i cronisti cheseguono la Regione. Uno, il più anzia-no, nel sentirlo, s’era ricordato unpersonaggio dei fumetti pubblicatida "Il Monello" negli anni ‘70, «Su-perbone», ultimo soprannome dellaserie. Sicuro, sicurissimo che i 17 an-ni suoi e degli amici di Comunione eLiberazione diventeranno un lumino-so ventennio nonostante arresti, di-missioni, accuse.Sicuro, sicurissimo, lo era anche Da-

vide Boni: «Non vedo perchè dovrei di-mettermi». E adesso ha appena spentola sigaretta. L’aula lo aspetta. Da ex.

Formigoni: «Non vigilo su aziende private»«Sono limpido come l’acqua»

MARCO ALFIERI

MILANO

Era a Genova, nel «caveau» diuna banca, un pezzo del teso-retto della Lega Nord. L’ex te-soriere Francesco Belsito, alcentro della bufera giudiziariasui rimborsi elettorali del Car-roccio, ieri ha restituito al par-tito 11 diamanti e 10 lingottid’oro dal peso di 5 chili, cari-candoli su un Audi A6 usata inpassato anche da Renzo Bossi.La consegna è avvenuta in viaBellerio, attraverso il suo avvo-cato, Paolo Scovassi.Oro e diamanti dal valore

complessivo di 300mila euro,acquistati da Belsito a dicem-bre in forma di investimentiper la LegaNord, sono arrivatiin sede da Genova affidati adun autista del Carroccio, PaoloCesati, che al momento dellaricezione della vettura con ipreziosi sigillati nel baule, hafirmato un verbale davanti al-lo stesso ex tesoriere. Chiaro

l’obbiettivo di Belsito, consi-gliato da Scovassi: farsimanle-vare dal partito, restituendo ilfrutto di questi investimenti.Anche se resta da capire il sen-so dell’operazione: distrazionedi fondi o investimento pianifi-cato dalmovimento?Secondo gli inquirenti, che

stanno vagliando carte seque-strate e documentazione con-tabile su conti correnti apertidalla Lega in 8 banche italiane,mancherebbero ancora all’ap-pello diamanti per altrettanti300 mila euro (il tesoretto sti-mato è di 600mila euro), ossiala parte di preziosi acquistaticon soldi del movimento daRo-si Mauro e Piergiorgio Stiffo-ni. Gli inquirenti avrebberotrovato la firma dei due politi-ci sugli ordini di acquisto. Ieriil senatore trevigiano ha man-dato il suo avvocato in Procu-ra a Milano per una richiestadi convocazione; anche la vicepresidente di Palazzo Mada-ma, passata dopo l’espulsioneal gruppomisto, continua a di-

chiararsi estranea ai fatti. La co-sa però non convince i Pm, chesi domandano dove siano finiti ipreziosi; e se si tratti di investi-menti personali con soldi dellaLega o di appropriazione indebi-ta. Sempre riguardo allaMauro,mancherebbe il grosso della do-cumentazione relativa al SinPa.

Dalla ricostruzione della Procu-ra, il sindacato padano incassa-va 2-300 mila euro l’anno dairimborsi elettorali. Ma dov’è latraccia contabile?Nel frattempo, in casa Lega

è caduta l’ennesima testa. Ieriil presidente del Consiglio re-gionale lombardo, Davide Boni,

indagato per presunte tangen-ti, si è dimesso dalla sua caricaistituzionale. Il pressing inter-no al partito si era fatto serra-to. Tenerlo in carica mentre sifacevano dimettere i «cerchi-sti» Renzo Bossi e Monica Riz-zi, suonava troppo contraddit-torio. Di qui la decisione, spinta

daMaroni, del passo indietro.«Nessuno me l’ha mai chie-

sto, ma in funzione di quantoha fatto il mio segretario fede-rale, Umberto Bossi, faccio an-ch’io un passo indietro per age-volare una serena condizionepolitica per il movimento», so-no le prime parole di Boni di-

missionario. «La mia situazio-ne giudiziaria non è cambiatarispetto a 5 settimane fa. Sonomolto sereno e sono estraneoai fatti». Dunque un «bisognopersonale» per togliere la fami-glia dai riflettori, ma anche il«dovere» di uomo di partito.Per l’ex ministro degli Inter-

RetroscenaGIOVANNI CERRUTI

MILANO

I «Sono limpido come l’ac-qua. Sono come un cittadinoche acquista il pane dal forna-io e non ha responsabilità seil fornaio ha quattro amanti»:è quanto ha detto il presiden-te della Regione LombardiaRoberto Formigoni in meritoalle inchieste sulla sanità lom-barda, nel corso di una video-chat su Corriere.it con il diret-tore Ferruccio de Bortoli. Suibilanci del San Raffaele e del-la Fondazione Maugeri, For-migoni ha ricordato che «laRegione non poteva e non do-veva avere alcun dubbio. Seio avessi messo naso nei bilan-ci, mi avrebbero detto“Formigoni stai a casa tua”.

Siamo in un paese un po’ sven-turato e sfortunato dove peròci sono ancora delle leggi: il pre-sidente della Regione - ha ag-giunto Formigoni - non ha né ildovere né il potere di intromet-tersi in aziende private». Formi-goni ha definito i due ospedalifiniti sotto inchiesta «dei forni-tori di assoluta eccellenza, i mi-gliori d’Italia sui servizi» e quel-lo che è successo, secondo ilpresidente lombardo, è che«dei privati in combutta tra diloro o in guerra tra loro hannosottratto o fatto sparire soldidel San Raffaele e della Fonda-zione Maugeri, coprendosi die-tro il nome di Roberto Formigo-ni e della Regione Lombardia».

SALTO DI QUALITA’

Il democratico Civati:«Entra in scena il giro di

Comunione e Liberazione»

U

Belsito restituisce diamanti e lingottiL’ex tesoriere leghista consegna parte del “tesoretto”. Si dimette Boni, presidente del Consiglio regionale

Passoindietro

DavideBoni,presidentedel

Consiglioregionalelombardo

dimissionario

Maroni: decisione

apprezzabile, voglio

che si affermi il nostro

nuovo corso

Pirellone sotto assedio“Qui viene giù tutto”

Il Governatore via Twitter: “Bel gesto, bravoDavide”

LOMBARDIALE INCHIESTE

Pier Mosca, Francesco Belsito e Rosi Mauro, protagonisti dello scandalo nella Lega

10 Primo Piano LA STAMPA

MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012

ni si tratta di un «gesto apprez-zabile». «Voglio che in Regionesi affermi il nostro nuovo princi-pio: largo ai giovani» (per la suc-cessione circolano i nomi di Or-satti, Romeo o Cecchetti). Dicerto in Lega con la pulizia -«epurazione» per i nemici inter-ni diMaroni -, «continueremo fi-no a che non sarà finita».Quanto al futuro, conclude

l’ex ministro che si dice «non in-teressato alla segreteria» delpartito, forse per non bruciarsi,«una persona così carismatica,così potente, come è stato Bossinon c’è. Quindi bisognerà pensa-re a un sistema di governo dellaLega diverso: facendo gioco disquadra».

Sarà anche "tutta una storiatra privati", come ancora ie-ri ha ribadito il Governato-re Roberto Formigoni aproposito dello scandalo

della Fondazione Maugeri. Ma a sen-tire Pierangelo Daccò, interrogatoper circa tre ore nel pomeriggio dalgip Tutinelli, non è esattamente così.«Venivo pagato dalla FondazioneMaugeri per risolvere i problemi conle Regioni», avrebbe detto in sostan-za il "mediatore", riarrestato la setti-mana scorsa per associazione per de-linquere, appropriazione indebita e ri-ciclaggio. E quando dice "problemi"intende dire, come spiega il suo lega-le Gianpiero Biancolella, "una lecitaattività di lobbing", ovvero di rappor-ti con funzionari e politici, soprattut-to, della Regione. Quella Lombarda,in particolare, visto i rapporti di mili-tanza in Comunione Liberazione eamicizia che leganoDaccò al governa-tore Formigoni. Chi erano i referentidi Daccò? La questione dovrebbe es-sere approfondita in un interrogato-rio che si svolgerà tra qualche giornosoltanto davanti ai pm. Perché, comeracconta il legale, «in questa storiamanca il "convitato di pietra", ovveroil reato di corruzione intorno al qualei magistrati continuano a girare sen-za mai nominarlo. Ma su questo pun-to Daccò è stato chiaro: mai pagatonessun politico o funzionario, nel mo-do più assoluto». Certo, di fronte a unFormigoni che un po' pilatescamentelo scarica («Può essere che ciascunodi noi abbia nelle sue infinite cono-scenze una persona che non è perfet-tamente limpida, ma questo lo stabili-rà la magistratura») Daccò, che pagòcon la sua carta di credito biglietti ae-rei e ville per le vacanze del Governa-tore e dei suoi amici, non sembra con-

fermare l'impressione tutta "privata"con cui Formigoni connota la vicendaMaugeri. Perché la "normalissima atti-vità di lobbing" di Daccò per CotantinoPasserino, il direttore amministrativodella Maugeri, era qualcosa di più diuna semplice questione di pubbliche re-lazioni: Daccò, ha spiegato "apriva leporte" nella Regione Lombardia aglienti che ritenevano di avere diritto acerti provvedimenti e rimborsi e face-vano fatica ad ottenerli. E non grazie aparticolari competenze ma per la suagrandissima «influenza nell'assessora-

to alla Sanità» e perché veniva conside-rato «un uomo molto importante in Cl,in particolare per i suoi rapporti con ilpresidente della Regione Lombardia»Formigoni. «Daccò - lo difende l'avvo-cato Biancolella - in realtà doveva indi-viduare nelle Regioni le migliori oppor-tunità per l'ampliamento delle attivitàdella Maugeri. E poi, la maggior partedelle sue entrate era dovuta ai lavorisvolti direttamente con la Maugeri».Peccato per quelle fatture che i pmconsiderano del tutto false, così comeconfessato dal fiduciario Grenci. C'è

poi un dettaglio non certo irrilevante:quasi la metà di questi guadagni, spo-stati velocemente all'estero, finiva all'altro ciellino di eccellenza, l'ex asses-sore alla sanità Antonio Simone: «Nel1995, quando Roberto Formigoni è sta-to eletto Presidente della Regione - hamesso a verbale nel gennaio scorso Si-mone - ho considerato definitivamen-te conclusa la mia attività politica, inquanto uno strettissimo legame perso-nale mi vedeva vicino a Formigoni conil quale avevamo condiviso l'attivitànel Movimento Popolare e non volevomescolare profili personali con quellipolitici...».Daccò comunque ieri si è impegna-

to a far rientrare in Italia altri docu-menti su conti intestati a un diversofiduciario, già sequestrati dalle auto-rità elvetiche. In questo modo, com-plessivamente i soldi che Daccò e Si-mone avrebbero ricevuto da Maugeriammonterebbero a 70 milioni di eu-ro. "Fondi neri" secondo la Procura."Guadagni per attività lecite" secon-do Daccò.

il casoPAOLO COLONNELLO

MILANO

Lupi (Pdl)«Infelice la battuta

di Roberto su Gesù»I «Una battuta infelice». Così Mau-rizio Lupi, vicepresidente della Came-ra, alla Zanzara su Radio 24 commen-tando la frase «Anche Gesù ha sba-gliato a scegliersi uno dei collaborato-ri» pronunciata dal presidente dellaRegione Lombardia Roberto Formigo-ni. «A Formigoni dico, “Scherza suifanti ma lascia stare i santi”», conti-nua Lupi. «Inopportune» invecevengono giudicate le vacanze diFormigoni con Daccò, il personag-gio al centro dell’inchiesta: «Anda-re in vacanza con Daccò è statoinopportuno» dice Lupi che sul ca-so conclude: «Formigoni non si de-ve dimettere, non è indagato, altripresidenti di Regione invece sì».

Daccò insiste coi pm“Pagato per aprirele porte inRegione”

La fondazione Maugeri, al centro della nuova indagine sulla sanità lombarda

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MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012 Primo Piano 11LA STAMPA

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CRONACAn 14

MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012

la RepubblicaLA NUOVA TANGENTOPOLI

Formigoni e il viaggio pagato“Non ho ancora trovato le ricevuteDaccò? Ho sbagliato come Gesù”Il governatore: limpido come acqua di fonte, non mi dimettoANDREA MONTANARI

MILANO — Si sente sotto assedioRoberto Formigoni, dopo le nuo-ve inchieste giudiziarie sulla sa-nità lombarda e le rivelazioniemerse sui suoi viaggi pagati dalfaccendiere Pierangelo Daccò.«Anche Gesù ha sbagliato a sce-gliersi uno dei collaboratori, nonpensiamo di essere impeccabili»,ammette il governatore lombar-do, che però aggiunge subito di«sentirsi puro come acqua di fon-te». Una battuta, quella su Gesù,che perfino il vicepresidente dellaCamera, ciellino, Maurizio Lupidefinisce «infelice». Il governato-re lombardo invece non ha dubbi:«Non ho mai ricevuto alcuna re-galia da nessuno». Tanto da riba-dire di non avere alcuna intenzio-ne di dimettersi. «Non sono inda-gato — spiega — non c’è nemme-no un indizio su tutti gli atti dellamia giunta. Stiamo governandobene. Solo degli irresponsabilipossono pensare a una crisi di go-verno in Lombardia. Ci sono di-

versi colleghi del centrosinistrache sono sotto indagine: Errani,Vendola, Lombardo, De Filippo, ilsindaco De Magistris e non pensoche debbano dimettersi».

Ma alla domanda di Repubbli-ca se sia in grado di mostrare le ri-cevute dei pagamenti del suoviaggio di gruppo con Daccò (ilfaccendiere è stato interrogato ie-ri a lungo in carcere) reagisce stiz-zito: «Scusi chi è lei? Che incaricoha per farmi questa domanda?Qui vale la parola del presidente».Ieri aveva annunciato che avreb-

be fatto delle verifiche su queiviaggi... Nuova risposta rabbiosa:«Non ho avuto tempo, ma co-munque la notizia non ha alcunarilevanza. Non dedico attenzioneai giornali scandalistici. Da cin-quant’anni faccio vacanze digruppo e mi divido le spese con glialtri partecipanti. Grazie a Dio hola possibilità di pagare integral-mente le mie vacanze, e ho la pos-sibilità semmai di dare una manoagli amici meno abbienti».

Formigoni gioca per tutto ilgiorno in difesa. Insiste nel dire

che sul caso della fondazioneMaugeri «la Regione non potevavigilare su un’azienda privata». Siparagona a «un cittadino che ac-quista il pane dal fornaio e non haresponsabilità se il fornaio haquattro amanti». Aggiunge che seavesse «messo il naso nei bilancimi avrebbero detto: Formigonista a casa tua. Siamo in un paeseun po’ sventurato e sfortunatodove però ci sono ancora delleleggi». Per lui, i due ospedali lom-bardi che sono finiti sotto inchie-sta sono «dei fornitori di assoluta

eccellenza». Quello che è accadu-to è solo che «dei privati in com-butta o in guerra tra loro hannosottratto o fatto sparire soldi delSan Raffaele e della fondazioneMaugeri, coprendosi dietro il mionome».

Su una cosa il governatore èpronto a scommettere: «Resteròin carica fino al 2015». Nonostan-te il «clima alimentato da gruppigiornalistici, editoriali, di potereche mirano a sbattere via l’espe-rienza di governo più importantedopo che hanno abbattuto Berlu-

sconi». Formigoni ribadisce che idieci consiglieri regionali che so-no indagati, un record, sono finitisotto inchiesta solo «per lorocomportamenti personali. E co-munque non sono state ancoraemesse delle sentenze. Tutte que-ste persone potrebbero essere as-solte e le accuse rivelarsi infonda-te. Non accuso la magistratura». El’ex igienista dentale Nicole Mi-netti, eletta nel suo listino e inda-gata per il caso Ruby? «Se si dimet-tesse farebbe un bel gesto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le tappe

L’ARRESTO

A metànovembrePierangeloDaccò vienefermato perl’inchiesta sulcrac del SanRaffaele

LA FONDAZIONE

I pm indaganoe aprono unnuovo filone suisoldi dellafondazioneMaugeri finitiall’estero perle ricerche

IL BLITZ

Venerdì altri seiarresti. Inmanette anchel’ex assessoreDc Simone,vicino aFormigonicome Daccò

IL PIRELLONE

Il fiduciariodi Daccò eSimone parlanodei viaggi edelle spese perlo yachtpagati aFormigoni

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n 15

@MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.fsm.itwww.regione.lombardia.it

DAVIDE CARLUCCI

MILANO — L’unica spesa da co-mune mortale sono 199 euro al-l’Ikea di Corsico, comune alle por-te di Milano. Per il resto, una sfilzadi conti da hotel e ristoranti cheevocano cene pantagrueliche enotti da nababbi. Come i 26.582euro liquidati il 21 dicembre 2006a Sadler, tempio dell’alta cucinamilanese dopo averne spesi altridiecimila per l’acquisto di gioielliCartier. La vita da «uomo di pub-bliche relazioni» — come i testi-moni nell’inchiesta sulla fonda-zione Maugeri descrivono il me-stiere che faceva Pierangelo Daccò— è assai dispendiosa. Il faccen-diere che pagava i viaggi all’esterodi Roberto Formigoni e familiari ecopriva le spese dello yacht su cuiveleggiava il governatore ha sbor-sato più di due milioni di euro, perlo più in colazioni di lavoro e al-berghi.

L’IPOTESI CORRUZIONE

I pm Orsi, Pastore, Pedio e Rutastanno analizzando le sei carte dicredito sequestrate dalla poliziagiudiziaria all’ex consulente delSan Raffaele. Il sospetto è che tut-te quelle uscite possano essereservite per un’attività di lobby nonsempre cristallina. Daccò, interro-gato ieri dal gip Vincenzo Tutinel-li, non è accusato di aver corrottoma di reati come l’associazioneper delinquere finalizzata al rici-claggio. La sensazione di Giam-piero Biancolella, l’avvocato cheha assistito all’interrogatorio è che«all’interrogatorio fosse presenteun convitato di pietra: il reato dicorruzione».

TUTTI A CENA DOPO I MEETING CL

Le elargizioni servivano a ingra-ziarsi pezzi grossi della sanità lom-barda? I magistrati se lo chiedono.Certo, non è da tutti spendere inun giorno solo 9.300 euro per il vit-to: 2.200 per il pranzo, 7100 per lacena. E 4mila euro all’enotecaAzara, ad Arzachena, paiono unpo’ eccessivi, così come i 1200 eu-ro per Gianni Pedrinelli, a portoCervo. Il picco degli esborsi coin-cide con i meeting di Comunionee Liberazione, l’organizzazioneche lega Daccò, Formigoni e moltialtri personaggi di questa storiacome l’ex assessore Dc Antonio Si-mone, anche lui arrestato. Il 26agosto 2009, per esempio, Daccòspende 15mila euro al ristoranteLo Squero di Rimini e 3mila all’ho-tel Le Meridien. In quel giorno è in

corso il meeting di Cl e Formigoniè, come al solito, l’anfitrione eccel-lente.

DA CASSINETTA AL BILLIONAIRE

Distinguere cosa sia voluttuarioe cosa sia legato a impegni di lavo-ro è difficile, in molti casi. Comeper i tremila euro spesi il 10 agosto2008 al Billionaire, la discoteca diFlavio Briatore simbolo della dol-ce vita sarda. Improbabile, però,che le frequenti cene all’AnticaOsteria di Cassinetta di Lugagna-no — per una delle quali, il 26 mag-gio 2008, il conto è di 12mila euro— fossero sempre rimpatriate fraamici. Lo stile di vita di Daccò por-ta a escludere che i 4.217 euro da luispesi in un negozio di liquori a Le-vanto siano serviti a fare scorte

personali di Sciachetrà, il passitodelle Cinque Terre.

LE DELIBERE IN ANTEPRIMA

Per i pm quegli estratti conto si-gnificano che Daccò più che darsiai bagordi investiva. In cosa? Unadelle possibili chiavi potrebberoessere le parole di Costantino Pas-serino, il manager della Maugeri incarcere a San Vittore: «Daccò è unpersonaggio con cui chi svolge at-tività nel settore sanitario in Lom-bardia deve avere relazioni perchéè risaputo che ha moltissima in-fluenza nell’assessorato alla Sa-nità ed è un uomo molto impor-tante in Cl, in particolare per i suoirapporti con il presidente della Re-gione». Così potente che il ras delPdl a Pavia, l’ex Dc Giancarlo Abel-

li, «l’uomo politico — dice Passeri-no — forse più influente in Lom-bardia per la sanità», glielo descri-ve come «una persona importanteperché vicina al presidente Formi-goni». Stessa indicazione, aggiun-ge il manager, gli arrivò da «diversidirettori generali di strutture sani-tarie lombarde». Al punto che «in-tesi che era opportuno, se da lui ri-chiesto, intraprendere operazionieconomiche e imprenditoriali conle società da lui presentate». An-che perché «Daccò era in grado diavere in anteprima informazionisulle decisioni che sarebbero statedeliberate in giunta». E cosa c’è dimeglio di un pranzo da Cracco peravere soffiate che possono valerecentinaia di migliaia di euro?

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L’inchiesta

Il business

Daccò ha influenzanell’assessorato allaSanità ed è moltoimportante per i suoirapporti col governatore

Passerino, managerdella clinica Maugeri

Le soffiate

Daccò era in grado diavere in anteprimainformazioni sulledecisioni che sarebberostate deliberate in giunta

Le società

Intesi che era opportunointraprendere operazionieconomiche conle società presentateda Daccò

L’ESTRATTO CONTO

Nella foto, uno degli estratticonto di Daccò: in due giorni26mila euro al ristoranteSadler di Milano e 10milanella gioielleria Cartier

SOTTO ASSEDIO

Nella foto, il governatoredella RegioneLombardia RobertoFormigoni

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Può capitare a chiunque di scoprire che un vecchioamico ha combinato guai insospettabili. Ma se unofa il governatore della Lombardia, quando legge

che un faccendiere nei guai fino al collo gli ha pagato levacanze dovrebbe avere una voglia insopprimibile di di-mostrare che nessuno gli ha pagato un bel nulla. Do-vrebbe. Ma Roberto Formigoni, quando il cronista di“Repubblica” gli ha chiesto se fosse in grado di provareche aveva saldato i conti con l’amico Daccò, invece diringraziarlo per l’opportunità lo ha assalito: «Lei che in-carico ha? Nessuno? Allora vale la parola del presiden-te!». In realtà quel collega un incarico l’aveva, lo stesso in-carico che ha ogni giornalista non prezzolato: fare la do-manda giusta. Alla quale, prendiamo atto, il governato-re non vuole rispondere. È il segno che era proprio quel-la, la domanda giusta. Che resta in attesa di una risposta.

BONSAI

DOMANDE E RISPOSTE

SEBASTIANO MESSINA

Cene da 26mila euro, hotel di lusso, gioielliecco le pubbliche relazioni del faccendiereDal Billionaire al Meeting di Cl, spese folli per oltre due milioni

Sabrina
Rettangolo
Page 4: Belsitorestituiscediamantielingotti · Alletredelpomeriggio,quando suonalacampanellaeiconsi-glierientranoinaula,Davide Bonièsedutosulgradinodelpiccolo cortile,sistrapazzalacravattaver-de,ilfazzolettoverde

ROMA

Quella che doveva essere unadivertente gita scolastica aRo-ma si è trasformata in una tra-gediaper uno studente spagno-lo, Juan Delgado, 18 anni, mor-to ieri sera dopo essere cadu-to, la sera prima, da unmuret-to mentre stava scappando al-la vista dei carabinieri. Unanotte brava che si è infranta inun volo di sette metri. Dopoventiquattroore di prognosi ri-servata, i medici del policlinicoGemelli non hanno potuto faraltro che dichiarare la mortedel ragazzo. Appena maggio-renne, Juanera in gita nella ca-pitale insiemead altri 35 ragaz-zi di una scuola di Palencia,200 chilometri a nord di Ma-drid. La comitiva di studenti al-loggiava in un albergo in viaCi-pro, non lontano dal Vaticano.Erano arrivati nella capitalemartedì e sarebbero dovuti ri-partire ierimattina.Due notti fa, alle 3.38, il gio-

vane stava scherzando con alcu-ni amici nei pressi della fermata«Cipro» della metropolitana.Schiamazzi e sassi contro le au-to che non sono stati graditi da-gli abitanti chehanno chiamato icarabinieri. Alla vista dei milita-ri il gruppo di circa dieci ragazziscappa dividendosi: alcuni ven-gono però bloccati subito, altrivanno verso la fermata del me-tro. Tra di loro c’era anche Juan

che nel proseguire la corsa saltaun muretto: non si accorge chedietro c’è il vuoto e così si trovaa precipitare per sei metri e set-tanta, schiantandosi sul piazzaleantistante l'ingressodella ferma-ta Cipro e sbattendo violente-mente la testa. Probabilmentepensava che dall’altra parte ladistanza da terra fosse la stessadi quella che vedeva di fronte asé, ossia circa un metro e venti.

Due altri ragazzi che stavanocompiendo lo stesso percorso difuga si sono fermati in tempo:Juan si è accorto troppo tardiche oltre c’era il vuoto.Ha tenta-to di fermarsi facendo forza suunbraccio,ma eraormai era tut-to inutile. Ad assistere al volo,undipendente di una ditta di pu-lizia che era appena uscito dallascale della metro. I genitori deldiciottenne sono giunti serata aRoma. Intanto i carabinieri han-no iniziato ad esaminare le im-magini delle telecamere in zona.Sette dei compagni dello spa-

gnolo, di cui due minorenni, so-no stati denunciati per danneg-giamento in relazione a quantoavvenuto prima dell’incidente.In quel momento i due docentiche hanno accompagnato i ra-gazzi erano in albergo. La comi-tiva di studenti era già stata pro-tagonista nei giorni scorsi di va-ri danneggiamenti e diverse be-vute. Lo stesso il titolare dell’al-bergo si era lamentato con gli in-segnanti, perché i ragazzi, ubria-chi, creavano problemi. Così an-che il portiere: per questo eranostate anche contattate le fami-glie in Spagna perché esortasse-ro i figli a tenere un comporta-mentopiùdecoroso.Gli studentilunedì notte erano scappati daun’uscita secondaria pernon far-si prendere.

ALESSIA MELONIROMA

Investimenti finanziari, com-pravendite immobiliari. Nellabufera finisce l’Enpam (l’Entedi previdenza e assistenza deimedici) ma anche i vertici del-l’istituto. Tra questi, il presi-dente, Eolo Parodi. Genovese,classe 1926, democristiano pri-ma, forzista dopo, europarla-mentare, ieri Parodi, presiden-te dell’Ente da quasi due de-cenni, si è visto non solo notifi-care un avviso di garanzia perl’accusa di truffa aggravatadal rilevante danno economicoe dall’abuso delle relazionid’ufficio con l’Ente, ma ancheperquisire casa e ufficio. «Non

ho nulla da nascondere, nulladi cui vergognarmi – ha com-mentato - Non ho mai pensatodi sottrarre denaro all’Enpam.Sono disponibile a fornire delu-cidazioni. Non accetto che sul-la mia persona vi sia anchel'ombra di un dubbio».L’iscrizione sul registro de-

gli indagati arriva nell’ambitodell’inchiesta sulla gestionedel patrimonio immobiliaredell’Ente e vede coinvolti inconcorso anche il professoredi economia aziendale alla Boc-coni Maurizio Dallocchio, peranni consigliere esperto dell'Enpam, l'ex direttore generaleLeonardo Zongoli e RobertoRoseti, già responsabile della

gestione dei servizi finanziari.Ieri, inoltre, su delega del procu-ratore aggiunto Nello Rossi edel sostituto Corrado Fasanelli,150 militari del nucleo di poliziavalutaria della Finanza hanno ef-fettuato 47 perquisizioni. Traqueste alcune hanno riguardatoanche le verifiche in corso sullagestione del patrimonio immobi-liare, capitolo dell’inchiesta an-cora senza indagati ma che ipo-

tizza comunque il reato di truf-fa. L'ipotesi della Procura, atti-vatasi dopo la denuncia presen-tata nel maggio 2011 da membridel Cda dell'Enpam, è che i quat-tro indagati abbiano causatodanni patrimoniali all'Ente coninvestimenti in strumenti finan-ziari derivati, non solo ometten-do «di segnalarne ai componen-ti del Cda della Fondazione le ca-ratteristiche» di rischio, ma an-

che «assicurando loro il rispettodei criteri di investimento stabi-liti dal Cda». Ciò facendo avreb-bero indotto in errore «gli stessimembri che decidevano l'acqui-sto di detti titoli, le successive ri-strutturazioni dei medesimi,nonché il pagamento di onerosecommissioni a consulenti e in-termediari finanziari».Per i pm la perdita potenzia-

le per l’Ente è di oltre 500milio-ni di euro. Sono stati infatti inve-stiti 3.316.000 euro (l’88% delportafoglio mobiliare dell’Ente)in titoli derivati che hanno persogran parte del loro originario va-lore, anche sino all’80%. Le suc-cessive investigazioni hanno poiportato a ipotizzare truffe aidanni dell’Ente in tre compra-vendite immobiliari ritenute dachi indaga “sospette” e“anomale”, stante la realizzazio-ne, in capo alle controparti, di in-genti plusvalenze, apparente-mente ingiustificate. Il primo ac-quisto riguarda il cosiddetto Pa-lazzo Rinascente a Milano, in

piazza Duomo, comprato il 24marzo 2011 per 472milioni di eu-ro da Prelios Spa che ha ottenu-to così una plusvalenza del29,85% rispetto al precedenteacquisito del 28 giugno 2007 pa-ri 108.500 euro. Gli altri due ac-quisiti riguardano due immobilia Roma, all’Eur, in via del Serafi-co 107. Il primo è stato vendutoil 31 marzo 2009 da Belgravia In-vest spa al prezzo di 58 milioniche ha realizzato una plusvalen-za del 29,85% rispetto al prece-dente acquisito del 30 dicembre2008 pari a 29 milioni; il secon-do, venduto il quattro febbraio2010 da Co.Edi.Mo. Srl a59.717.857 euro con una plusva-lenza del 62,61% rispetto al pre-cedente acquisito del 15 dicem-bre 2009 pari a 22.992.857,10 eu-ro. Le ultime due società vendi-trici, messe poi in liquidazione,«risultano collegate ed organi-che al cosiddetto Gruppo Pulci-ni» che fa capo al noto costrutto-reAntonio Pulcini.

Scoperte ingenti

plusvalenze «anomale»

ottenute comprando

e vendendo palazzi

ROMA, IL RAGAZZO, UN DICIOTTENNE SPAGNOLO, È PRECIPITATO DA UN MURETTO DELLA STAZIONE DELLA METROPOLITANA

Scappa dai carabinieri: muore studente

IHa scritto il testa-mento sul suo quadernoa quadretti, lasciando ineredità le cose più care:il pc, la playstation,l’Ipod. Ha aggiunto unafrase sulla vita «che nonvale la pena sia vissu-ta», ha aspettato il suo-no della campanella e siè gettato a testa in giùdalla finestra del liceoscientifico «Cannizza-ro», uno degli istitutimeglio frequentati a Pa-lermo. Adesso un ragaz-zo di 14 anni tra i miglio-ri in classe, rappresen-tante degli studenti, se-guito da una famiglia diprofessionisti stimati eamorevoli, musicista ditalento, è in fin di vita.Amici e professori sonosbigottiti. È il terzo casoin Sicilia in appena unmese. [L. AN.]

PALERMO

Studente modellotenta il suicidio

a scuola: è grave

Isola del GiglioIdentificato il corpodel batterista eroeI È del musicista pugliesedi Alberobello, Giuseppe Gi-rolamo, di 30 anni, uno degliultimi cinque corpi identifica-ti ieri dopo il naufragio dellaCosta Concordia avvenuto al-l’Isola del Giglio il 13 gennaioscorso. Il giovane, che era im-barcato nello staff della na-ve, aveva ceduto il posto suuna scialuppa di salvataggioa una bambina. La storia erastata raccontata da alcunicolleghi del giovane che ave-vano assistito al suo gesto co-raggioso prima di mettersiin salvo. Girolamo lavoravasulla nave come batterista.

Gravi problemi psichiciSi barrica in casa«Ammazzo tutti»I È una persona con pro-blemi psichici il protagonistadell’episodio verificatosi ieria Carrara, dove polizia e ca-rabinieri hanno assediatouna casa nella quale si ipotiz-zava ci fossero alcune perso-ne armate, forse rapinatori.In realtà aveva fatto tuttolui, un trentunenne romeno,che da una pizzeria vicino ca-sa ha chiamato il 113 dicendoche era armato, chiuso in ca-sa e avrebbe ucciso tutti.Quando le forze dell’ordinehanno fatto irruzione in casahanno trovato solo lui. È sta-to fermato e affidato adessoalle cure dei sanitari.

Ricorso della parenteEredità Faac alla CuriaLa cugina si ribellaIUna cugina di Michelan-gelo Manini, il proprietariodella Faac, multinazionaleche produce cancelli automa-tici, morto il 17 marzo a 50anni dopo lunga malattia, haimpugnato il testamento concui Manini aveva lasciatol’azienda alla Curia di Bolo-gna. L’udienza è fissata daltribunale civile di Bolognaper il 27 settembre. Per la pa-rente di Manini testo e firmadel testamento non sono ri-conducibili alla grafia del cu-gino. «Non abbiamo nessunacertezza - dicono i legali del-la donna - sulla calligrafia».

In breve

<MC>

llLottoConcorson.46-Martedì17aprile2012

Bari 72 36 65 60 8

Cagliari 81 90 52 3 37

Firenze 63 17 21 89 56

Genova 9 16 76 72 66

Milano 69 82 8 36 61

Napoli 66 27 42 80 75

Palermo 55 90 64 36 85

Roma 2 67 87 78 56

Torino 57 80 53 63 55

Venezia 15 76 54 18 84

Nazionale 50 74 82 6 52

SUPERENALOTTO

Combinazionevincente

6 28 39 numero jolly 57 46 60 78 superstar 56

MONTEPREMI 2.440.774,03

JACKPOT 83.929.511,58Nessun6 -Nessun5+ -Ai12con5 30.509,68Ai905con4 409,02Ai33.847con3 21,75

10eLOTTO

Numerivincenti

2 9 15 16 17 27 36 55 57 6365 66 67 69 72 76 80 81 82 90

L’iscrizionenel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione del patrimonio immobiliare

Non avrebbero

segnalato al cda della

Fondazione i rischi

dei «derivati»

La stazione della metropolitana «Cipro» dove è avvenuta la tragedia

I militari eranostati chiamatidai residentiper gli schiamazzi

47perquisizioni

Alcune hannoriguardatole verifiche

sulla gestionedel patrimonio

immobiliare

500milioni

di euro,sarebbe

la perditapotenziale

causataall’Enpam

ROMA, NEL MIRINO DELLA FINANZA INVESTIMENTI FINANZIARI E COMPRAVENDITE IMMOBILIARI

Medici, crac all’Enpam“Una truffamilionaria”Buco di mezzomiliardo, indagato il presidente dell’istituto di previdenza

20 Cronache LA STAMPA

MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012

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CRONACAn 23

MERCOLEDÌ 18 APRILE 2012

la Repubblica

Medici, truffa da 500 milioni alla cassa pensioniImmobili acquistati a prezzi raddoppiati e investimenti sospetti: indagato il presidente dell’Enpam ParodiMARIA ELENA VINCENZI

ROMA — Dovrebbero essere i piùoculati perché, in fin dei conti,hanno a che fare con le pensioni.Invece sono sempre più numero-si i casi di truffa agli enti previ-denziali. E ieri è toccato a uno deipiù conosciuti, l’Enpam, ente na-zionale di previdenza e assisten-za dei medici e odontoiatri. Unastruttura con un numero di iscrit-ti, e un patrimonio, enorme. Cheperò è stato messo a dura provada investimenti rischiosissimi eardite operazioni immobiliari.

Due i filoni di inchiesta su cuiindagano il procuratore aggiun-to Nello Rossi e il pm Corrado Fa-sanelli. Il reato, sempre lo stesso:truffa aggravata. Che sia immo-biliare, che sia finanziaria. Accu-se per cui ieri gli agenti del nucleospeciale di polizia valutaria han-no fatto 47 perquisizioni in sei di-verse città.

La storia inizia a giugno delloscorso anno quando i membridel cda della Fondazione si sonoaccorti che qualcosa non andava.Non sono stati gli unici, con loroanche i presidenti degli ordini diCatania, Ferrara, Bologna e Lati-na. Segnalazioni a cui è seguitoun primo giro di perquisizioni.Soltanto allora le Fiamme gialle sisono rese conto che l’Enpam ave-va acquistato derivati ad altro ri-schio per tre miliardi di euro. Unacifra stratosferica che, peraltro,

corrisponde a un terzo dell’inte-ro patrimonio dell’ente. Opera-zioni rischiose che, secondo i pm,sono state consigliate da advisor

e broker che hanno ricevuto «unelevato flusso di commissioniconnotate da remunerazioni aldi fuori dei consueti valori di mer-cato e che appaiono spesso privedi una obiettiva giustificazione».Il sospetto degli inquirenti è che iconsiglieri dell’ente, al momentodi deliberare la sottoscrizione,non siano stati informati del ri-schio reale di quell’investimen-to. E il risultato è una perdita, nelsolo 2009 (anno in cui i membridel cda se ne sono accorti) di cir-ca 500 milioni di euro. Un “erroredi valutazione” per cui sono in-dagati per truffa aggravata il pre-sidente dell’Enpam, Eolo Parodi,l’ex consigliere esperto e docenteuniversitario, Maurizio Dalloc-chio, l’ex direttore generale, Leo-nardo Zongoli, e l’ex responsabi-le degli investimenti, RobertoRoseti.

E se il presidente si difende di-cendo ai medici italiani di tran-quillizzarsi perché «non ha nullada nascondere e non ha mai pen-sato di sottrarre denaro all’En-pam», forse i camici bianchiavranno anche altro di cui preoc-cuparsi. Il secondo filone dell’in-dagine riguarda, infatti, alcuni“affari” immobiliari. Compra-vendite in cui l’ente ha sempre,per uno strano caso, pagato mol-to più del dovuto, esponendosiper circa 590 milioni. È il caso delpalazzo della Rinascente in piaz-za Duomo, a Milano, acquistatodalla Fondazione, tramite il fon-do immobiliare chiuso Ippocratesottoscritto da Enpam e gestitodalla First Atlantic Real Estate Sgr(oggi Idea Fmit), il 24 marzo del2011. A venderlo la Prelios, ricon-ducibile al gruppo Pirelli, che l’a-veva pagato nel 2007 circa 360

milioni. Una plusvalenza del 30per cento che non convince gli in-quirenti. E non è la sola. Anzi.“Preziosissimi” anche due im-mobili di Roma, in via del Serafi-co, all’Eur. Uno dei due, acqui-stato dalla First Atlantic il 31 mar-zo 2009 per 58 milioni. In questocaso, spiega la procura, la plusva-lenza è del cento per cento: il 30dicembre 2008, appena tre mesiprima, era stato venduto a 29mi-

lioni. Ha invece guadagnato circail 63 per cento la Coedimo, che il4 febbraio 2010 ha venduto a En-pam un altro stabile, sempre invia del Serafico a circa 60 milioni.Meno di tre mesi prima, il 15 di-cembre, l’aveva pagato 23milio-ni. Entrambe le società che han-no venduto risultano collegate alcostruttore romano Antonio Pul-cini. Solo un caso?

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Dalla Rinascentedi Milano all’Eur:strani affarie plusvalenzesospette

Sul sito RE Le inchieste:documenti e video relativiall’inchiesta sul presidentedell’Enpam, Eolo Parodi

REPUBBLICA, 17 GIUGNO 2011

Il caso dell’Enpam era statosvelato dall’Inchiesta italianadedicata alle “Casse sull’orlodel crac, si muove la procura”

“Non ho nulla danascondere e nonho mai sottrattodenaro. Sono erroridi valutazione”

EOLO PARODI

Politico e medico,85 anni, è presidentedell’Enpam

Savona

“Mai più pedofilia, dobbiamo prevenire”la Diocesi organizza un corso per i preti

SAVONA — Come combatterela pedofilia, un corso dedicatoa sacerdoti ed educatori: isti-tuito nella diocesi di Savona-Noli. In Liguria, dove il maleoscuro ha violato sacrestie ecanoniche. «Con le sembianzedel demonio», come ha ricor-dato il cardinale Angelo Bagna-sco quando nel maggio scorsogli è toccato celebrare messanella chiesa dello Spirito Santodi Genova, decapitata del par-roco, priva di don RiccardoSeppia, finito in galera, accusa-to di abusi sessuali su un mino-re.

Il corso per prevenire la pedofilia inizia qui aSavona, nella città dove la Procura della Re-pubblica ha aperto una serie di inchieste checoinvolgono la Diocesi, mettendo sotto in-chiesta sette sacerdoti. La città di FrancescoZanardi, presidente dell’Associazione Abuso,uno dei più agguerriti attivisti contro gli abusisui minori (lui stesso vittima di pedofilia).

L’iniziativa contro la pedofi-lia, ritenuta all’avanguardia perla Chiesa italiana, è studiata as-sieme agli esperti del Cismai diMilano (Coordinamento italia-no contro gli abusi sull’infan-zia). È una full immersion di cin-que incontri, volta a formarepersone sensibili al problemadell’abuso e capaci di sensibi-lizzare altri educatori. I corsi po-tranno essere organizzati an-che in alcune parrocchie tocca-te dal problema o che voglionoaffrontare l’argomento. Perpromuovere gli incontri, il ve-

scovo, monsignor Vittorio Lupi, ha inviato unalettera ai sacerdoti ed a tutti coloro che in Dio-cesi fanno attività di animatori di associazionio catechisti. “Gli incontri — fa sapere la Curia— serviranno per studiare il fenomeno, percomprenderne i contorni e le implicazioni”.Tra i relatori anche don Fortunato Di Noto, il sa-cerdote da anni impegnato contro la pedofiliae la tutela dell’infanzia. (g.fil.)

Con un gruppo di compagni stava festeggiando l’ultima notte in città tra alcol e atti di vandalismo

Fugge dai carabinieri e si lancia nel vuotomuore diciottenne spagnolo in gita a Roma

Il caso

MASSIMO LUGLI

ROMA — Urla, schiamazzi,rumore di vetri rotti nel buio.L’auto dei carabinieri che ar-riva senza sirena o lampeg-gianti, sul piazzale della sta-zione Cipro del metrò. Unadecina di ragazzi spagnoli,che festeggiavano ubriachil’ultima notte a Roma fuggo-no ma Juan Delegado, 18 anni,scavalca un muretto e preci-pita per quasi sette metri sullescale. Il ragazzo è morto ieri inserata all’ospedale Gemelli.L’incidente era accaduto po-co dopo le 3,30.

Il gruppo, 35 studenti e dueinsegnanti, era arrivato a Ro-ma venerdì 13 e sarebbe do-vuto ripartire oggi. Alloggianoin un residence di via Candiadove si fanno notare per le in-temperanze, scherzi, grida etroppa birra, al punto che ladirezione si lamenta con i pro-

fessori che devono chiamarele famiglie dei più irrequieti.Poi, verso l’una di notte dimartedì, una decina di ragaz-zi decide di uscire per festeg-giare l’ultima notte in città: inpellegrinaggio tra pub e barnei pressi del Vaticano, birra evino scadente tracannati instrada e poi, verso le 3, nelpiazzale della stazione dan-neggiano le auto in sosta consassi e bottiglie. Qualcunochiama il 112 e un addettonotturno del metrò avverte lasorveglianza. Sul posto, versole 3,30, arriva un’auto dellastazione San Pietro con duecarabinieri: evitano lampeg-gianti e sirena per sorprende-re i ragazzi che però li vedonoe scappano in direzioni diver-se. Juan e due amici verso il pa-rapetto della scalinata cheporta al metrò. «Gli altri si so-no fermati di fronte al muro —racconta l’addetto alle pulizie

— l’altro l’ha saltato a piè pari,appoggiando le mani comeun ginnasta. Forse pensavache fosse alto solo un metro enel buio non vedeva nulla».Invece, il volo di 6 metri e 70,poi l’impatto violentissimosull’asfalto dove rimane esa-nime, in una pozza di sangue:Juan Delegado viene traspor-tato in ospedale, ricoverato inrianimazione mentre i carabi-nieri interrogano i compagni:

quasi tutti positivi all’etilo-metro, sette (tra cui due mino-renni) vengono poi denuncia-ti per schiamazzi e danneg-giamento. Nel frattempo il pa-dre e la madre dello studente,avvisati dell’incidente, si met-tono in viaggio per Roma. Perloro inizia l’angosciosa attesadavanti alla rianimazione. Fi-no alla terribile notizia dellamorte, ore 21, del figlio.

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IL MURETTO

Il parapetto della fermatadel metrò da cui è cadutoil diciottenne spagnolo

Si è spenta serenamente e con tanto af-fetto

Carolina Martignoni PasanisiNe danno il triste annuncio le figlie AnnaRita e Isabella. Un ringraziamento parti-colare al Professor Garofalo, al DottorUrti e a tutte le infermiere della ClinicaValle Giulia, che l’hanno accompagnatacon professionalità e tanto amore. I fu-nerali si svolgeranno a Soriano nel Cimi-no (VT) oggi, alle ore 15.Roma, 18 aprile 2012Il presidente della Federazione Nazionaledella Stampa Italiana, Roberto Natale, ilsegretario generale, Franco Siddi, e gli exsegretari generali, Paolo Serventi Longhie Giuliana Del Bufalo, con la Giunta Ese-cutiva e il Consiglio Nazionale della Fnsi,partecipano al dolore per l’improvvisascomparsa del collega e amico

Pino Grandinettiricordandone l’apprezzato impegno sin-dacale e le capacità umane e professio-nali.Roma, 18 aprile 201218 aprile 1992 18 aprile 2012

In memoria delPrefetto

Teresio CellerinoI suoi cariRoma, 18 aprile 2012Gli amici Massimo, Elena, Francesco,Alessia, Lorenzo, Carmen, Maurizio, Cri-stina e le loro famiglie si uniscono com-mossi al lutto della famiglia Liguori per lascomparsa dell’amata

StefaniaMilano, 18 aprile 2012Ugo e Salvino si stringono e uniscono a te,Franca, nel dolore che ti ha colpito per lascomparsa di tuo marito

Leonardo Castellanoencomiando e rispettando la dignità chelo caratterizzò fino all’ultimo momento.Milano, 18 aprile 2012Gli amici e colleghi delle Società Aqualis eMatec, Ambrogio Colombo, Riccardo Sa-la, Paolo Corno, Paolo Branca, AngelaPalanti sono vicini a Franca per la scom-parsa del carissimo

Leonardo CastellanoMilano, 18 aprile 2012

6 28 39 46 60 78

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2 67 87 78 56

57 80 53 63 55

15 76 54 18 84

50 74 82 6 52NAZIONALE

SuperenalottoNessun vincitore con punti 6 Nessun vincitore con punti 5+1Ai 12 vincitori con punti 5 30.509,68 €Ai 905 vincitori con punti 4 409,02 €Ai 33.847 vincitori con punti 3 21,75 €

SuperstarNessun vincitore con punti 5Ai 6 vincitori con punti 4 40.902,00 €Ai 148 vincitori con punti 3 2.175,00 €Ai 2.498 vincitori con punti 2 100,00 €Ai 18.326 vincitori con punti 1 10,00 €Ai 41.816 vincitori con punti 0 5,00 €

PROSSIMO CONCORSOIL JACKPOT CON PUNTI 6

85.200.000 €

Concorso n. 46 del 17-04-2012

10 e LOTTOCOMBINAZIONE VINCENTE

2 9 15 16 17

27 36 55 57 63

65 66 67 69 72

76 80 81 82 90

LA CURIA DI SAVONA

Parte dalla diocesi delponente il corso antipedofilia per sacerdoti

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Sabrina
Rettangolo
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