Beesness n.2/2016 - Penélope Cruz

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Seguici anche sui nostri Social ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● FOCUS BIMBO ...news, personaggi, interviste, eventi, saloni, premi, libri e tanto altro ancora... FRANCHISING RETAIL IMPRENDITORIA - ANNO 2016 - N.2 - E 5,00 Periodico di informazione trimestrale - Anno VI - n. 2 Aprile/Giugno 2016 - E 5,00 (presso l’editore) ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■■ ■ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ INNOVATION START UP DAI SERVIZI LEGATI AL MONDO DEL FOOD E DEL TOURISM ... SPECIALE QUANDO LE IDEE PEDALANO RISTORANTI E BIKE CAFÈ, CICLOFFICINE DOC... ESCLUSIVA PENÉLOPE CRUZ E CARPISA, 'NA COSA GRANDE NUOVI BUSINESS CRESCONO

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In questo numero presentiamo un’intervista a Gianluigi Cimmino, AD di Carpisa, per approfondire la storia del conosciutissimo brand napoletano. Perché il titolo “Penelope Cruz e Carpisa, ‘na cosa grande”? Questo anticipa ed evidenzia la collaborazione nata tra Carpisa e lʼattrice spagnola. La Cruz è nota al grande pubblico per essere stata candidata al premio Oscar tre volte e lʼultimo lʼha vinto come migliore attrice non protagonista in un film diretto da Woody Allen.

Transcript of Beesness n.2/2016 - Penélope Cruz

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FOCUS BIMBO

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INNOVATIONSTART UP DAI SERVIZI LEGATIAL MONDO DEL FOODE DEL TOURISM ...

SPECIALEQUANDO LE IDEE PEDALANO RISTORANTI E BIKE CAFÈ, CICLOFFICINE DOC...

ESCLUSIVAPENÉLOPE CRUZ E CARPISA, 'NA COSA GRANDE

NUOVI BUSINESS CRESCONO

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In questo numero presentiamo un’intervista a Gianluigi Cimmino, AD di Carpisa, per approfondire la storia del conosciutissimobrand napoletano. Perché il titolo “Penelope Cruz e Carpisa, ‘na cosa grande”? Questo anticipa ed evidenzia la collaborazione nata tra Carpisa e lʼattrice spagnola. La Cruz è nota al grande pubblico per essere stata candidata al premio Oscar tre volte e lʼultimo lʼha vinto come migliore attrice non protagonista in un film diretto da WoodyAllen. Forse non tutti sanno che Penelope e sua sorella Monica, in veste di designer, hanno creato una linea di modelli, di materiali e di colori per Carpisa.

I dolci e il cioccolato sono argomenti di sicuro interesse nel mondo d’oggi, e … non solo per i bambini. Due esempi: il pasticciere Ernst Knam di Milano e Silvia Weinstock di New York.

In questo numero i lettori troveranno due “speciali”: uno sulla bicicletta e uno sul mondo del bambino. Se da una parte, il comparto della bici in Italia ha un peso produttivo importante in Europa, dallʼaltro, il numero delle persone che utilizzano la bici come mezzo di trasporto è da noi abbastanza limitato. Comunque, il mondo dellabici in Italia si sta evolvendo positivamente: molti bici club, bici caffè, bici ristoranti, servizi gestiti in bici, ecc.

Uno dei settori più dinamici in Italia – e nel mondo – è anche quello del “bambino”. Oltre alla tradizionale offerta per i bambini di abbigliamento, di calzature, di oggettistica, di pasticceria e cioccolato, più recentemente si è diffuso lʼofferta di servizi,quali asili, ludoteche e videogiochi.

Suggeriamo la lettura di due sfide (storie) imprenditoriali: Crazy Cat Cafè e Donna Fügassa bistrot. La prima è stata lanciata in Italia da Alba e Marco, un bistrot moltorilassante per la presenza di gatti. La seconda è il risultato di unʼiniziativa di Alessia e di Maria: il bistrot della focaccia aperto a Londra.

Come già nei numeri precedenti, uno spazio importante è dedicato alle start up, alle idee innovative e al co-working. Un caso interessante è quello di due fratelli milanesi che,con la produzione di musica elettronica, hannoraggiunto un grande successo e, ora, sono sempre più richiesti in tutto il mondo.

Per il settore “franchising”, chi volesselanciare un progetto troverà un articoloche presenta le tappe che un imprenditore dovrà seguire e un esperto èa disposizione dei lettori per ottenere chiarimentie consigli. Due gli appuntamenti del settore segnalati: i saloni del franchising di Bologna, dal 28 al 30 aprile e quello di Milano, dal 3 al 5 novembre.DallʼEuropa ci giungono segnali positivi di sviluppo del franchising. In Gran Bretagna, lʼannuale ricerca dellʼAssociazione Britannica del Franchising mostra che il settore “è in piena espansione”, con un contributo allʼeconomia di 15 miliardi di sterline, con lʼimpiego di 621mila persone e con oltre44mila franchisee operativi. In Italia e allʼestero,nei prossimi mesi, sono previsti molti eventiche riguardano l’imprenditoria e il retail.Segnatevi quelli di vostro interesse.

Buona lettura

EDITORIALEdi Giuseppe Bonani

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Intervista: a Gianluigi Cimmino

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FOCUS BIMBO

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INNOVATIONSTART UP DAI SERVIZI LEGATIAL MONDO DEL FOODE DEL TOURISM ...

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ESCLUSIVAPENÉLOPE CRUZ E CARPISA, 'NA COSA GRANDE

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Beesnesse ‘na cosa grande!

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SOMMARIOBeesness 2_Anno2016

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CHOCO-ART - Ernst Knam

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SPECIALE - Quando le idee pedalano

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ESCLUSIVA - Penélope Cruz e Carpisa

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MUSICA - L’avventura di Mind Against

EDITORIALEBeesnesse ʻna casa grande!

CHOCO-ARTErnst Knam, il pasticcere tedesco che ha conquistato Milano (e lʼItalia)

CAKE ARTSylvia Weinstock:come trasformare lʼalta pasticceria in opera dʼarte

SPECIALE BICICLETTAQuando le idee pedalano

ESCLUSIVAPenélope Cruz e Carpisa,'na cosa grandeLʼintervista a Gianluigi Cimmino

NEWSARESE SHOPPING CENTER, il mall più grande dʼitalia

NEWSTutti Gatti per Crazy Cat Cafè

musicaLʼavventura di Mind AgainstProduttori di musica elettronica a Berlino

EVENTIFRANCHISING&RETAIL EXPO: LA FIERA CHE MANCAVA a Bologna dal 28 al 30 aprile

A Milano la terza edizione del“Positive Business Award”

Authenticity: differentiating retail

Slow Brand festivalQuando le aziende rallentano

Intervista a Nathalie Depetro Direttrice di MAPIC

MERCATOSegnali di ripresa per il comparto della distribuzione automatica

SUPERBRANDSIL VALORE DI ESSERE SUPERBRANDS

SALONI31° Salone Franchising Milano

HOSPITALITYUNA “VERA” FAMIGLIA NELLʼ ARTE DELLʼ OSPITALITAʼ

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SOMMARIOBeesness 2_Anno2016

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FOCUS - Nuovi Business crescono

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STORIE - Donna Fügassa bistrot

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START UP - Atomo

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NETWORKING - Copernico

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FOCUSNUOVI BUSINESS CRESCONO

Più proposte per uso quotidianoTre domande a... Carola Prevosti, Direttore Generale di Preca Brummel S.p.A.

Le nostre strategie per rimanere leaderTre domande a Gabriele Ferretti Imac S.p.A.

Happy Child, come un sesto figlioIntervista a Rita Loner Zecchel di Happy, Network di Asili Nido

La Scandinavia ispira Naturgiocando

I siti e le app per il mondo dellʼinfanzia

MʼAMI la Start Up di due mammepensata per le mamme

The Milk Bar

STORIELa pazienza di far lievitare unʼidea

E-COMMERCEAPP da vendere

INNOVATIONStart Up Dai servizi legati al mondo del Food e del Tourism ...

START UPiLoby Innovazione, futuro ed un vero e proprio “contagio” virale

ATOMO Un nuovo metodo di vivere lʼoutdoor

CO-WORKINGIl segreto del successoè fallire

NETWORKINGCOPERNICO MILANO“WHERE THINGS HAPPEN”LʼEVOLUZIONE DEL LAVORO PARTE DAL LUOGO

RETAILTendenze chiave dellʼinnovazione

FRANCHISING4-4-2 La tattica per fare di un businessuna FRANCHISE

OPPORTUNITàBeTheBoss: 14 brand in vetrina

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CHOCO ARTdi I.R.

Tedesco di nascita e milanese d’adozione, loChef Ernst Knam è conosciuto per i suoi dolcinon solo a Milano, dove nel 1992 ha aperto

i battenti la sua pasticceria in via Anfossi 10,ma ormai anche su tutto il territorio nazionale,grazie al successo ottenuto sul piccolo schermo.Programmi come “Il Re del Cioccolato” e “BakeOff Italia”, andati in onda su Real Time, l’hannoreso famoso al grande pubblico: nel primo lo Chefmetteva in campo le sue abilità di scultore di cioc-colato, mentre nel secondo si è affermato comegiudice implacabile di pasticceri amatoriali insiemea Benedetta Parodi e Clelia D’Onofrio.E proprio “Bake Off Italia” ritornerà a partire da settem-bre per la sua quarta sta gione, dopo essere stato ilprogramma più seguito sul digitale terrestre nel 2015,con un picco di circa un milione di telespettatori durantela finale, trasmessa a novembre. Dati che confermanoil grande seguito dei tv show dedicati al mondo dellacucina, di cui Masterchef è solo uno dei tanti esempi.Un successo che però non ha cambiato lʼessenzadella pasticceria in via Anfossi 10, lʼindirizzo pressocui nel 1992 Knam ha aperto il suo primo (e ora unico)punto vendita. La Pasticceria di Ernst Knam, che sitrova a Milano vicino a Piazza Cinque Giornate, è diven-tata quasi un luogo di pellegrinaggio per i tantissimi fan,che da tutta Italia richiedono di gustare le creazioni delMaestro pasticcere, che però per ora ha deciso di nonconsiderare lʼapertura di altri punti vendita. Una sceltaponderata dello Chef, il quale preferisce concentrarsisullʼartigianalità delle proprie creazioni invece che cederealle numerose richieste di “bissare” la propria attività.

Unʼaltra scelta, fortemente voluta fin dallʼinizio, è stataquella di non comprendere anche uno spazio bar/caffet-teria: il rinnovo del negozio, che si è svolto nel 2015 conil supporto dellʼarchitetto Lorenzo Palmeri, ha portato adun cambiamento di design e organizzazione degli spazi(con la progettazione, insieme a ISA, di banchi refrige-ranti appositi, che migliorano lʼesposizione e la visibilitàdei prodotti), ma non del concept, che è rimasto quellodi un negozio adibito alla vendita e allʼesposizione. Unadecisione controcorrente rispetto a molti grandi nomidella pasticceria milanese (Martesana e Cova solo percitare alcuni esempi), dettata dalla volontà di concen-trarsi sulla produzione e la sperimentazione, di cui lanuova linea di torte Extreme, inaugurata a ottobre incontemporanea al punto vendita ristrutturato, ne è forseil massimo rappresentante. Tutta la produzione, dʼaltronde, è in costante evoluzione,anche a seconda delle esigenze dei clienti e della sta-gionalità degli ingredienti, oltre che in relazione allericorrenze. Oltre alle praline e alle sculture in cioccolato,la “firma” di Knam prende la forma della mousse ai trecioccolati: la “Tris” con cioccolato bianco, al latte e fon-dente è senza dubbio uno dei prodotti più venduti invia Anfossi 10, insieme alla Mokaccina (con caffè) eallʼAntica, dedicata al primo nome della pasticceria,“LʼAntica Arte del Dolce di Ernst Knam”.

Ernst Knam, il pasticcere tedesco che ha conquistato Milano (e l’Italia)

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Il cioccolato, ingrediente distintivo dello ChefKnam, trova una delle massime espressioniproprio nelle praline. Tutte e quattro le lineedi questi cioccolatini a forma di “gessetto”sono sempre in assortimento in pasticceria: si va dai gusti usuali della linea “CLASSICI”,ai colori sgargianti dei KROMATICI, fino agliabbinamenti insoliti della collezione OLTRE.La particolarità? La serie ITALIAN TRAVEL,pensata per i tantissimi fan del pasticciereche fanno visita al negozio da tutta Italia, lequali hanno una durata più ampia e vengonoofferta in apposite confezioni, adatte ai lunghiviaggi.

Estreme nella forma e nel gusto. È questo lo sloganche ha contraddistinto l’ultima linea di creazioni, chelo Chef Ernst Knam ha lanciato a metà ottobre percelebrare la riapertura del rinnovato negozio in viaAnfossi 10 a Milano. Con una decorazione “mini-mal”, rappresentata dalla sola glassa, che ricopre letorte di dieci colori e gusti differenti, gli ingredienticlassici della pasticceria (come l’immancabile cioc-colato) vengono abbinati a un ingrediente “insolito”.La versione BIANCA, ad esempio, unisce cocco,cioccolato bianco e…capperi. Quella ROSSA, invece,vede protagonisti lamponi, pomodori e parmigianoreggiano di vacche rosse.“A molti possono sem-brare abbinamenti azzardati, quasi impossibili.Quando sentono aglio (presente nella ExtremeNERA, con cioccolato fondente 80% e crue dicacao, ndr.) molti già si rifiutano di provare enon si rendono conto che si tratta di aglio nerofermentato, che si sposa benissimo con il cioc-colato. Io oltre a pasticciere sono anche Chef,per cui sono in grado di bilanciare questiingredienti per renderli armoniosi tra di loro,addirittura perfetti in un dolce”. Un’idea originale, di certo insolita nata “a cenacon Gualtiero Marchesi”.

Praline per tutti i gusti

www.eknam.com

CHOCO ART

Photo: Ernst Knam

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CAKE ART

Sylvia Weinstock: come trasformare

l’alta pasticceria inopera d’arte

ome una passione può trasformarsi inun’attività imprenditoriale di successo.Si potrebbe così sintetizzare la storiadi Sylvia Weinstock, artefice di dolcicreazioni celebrate in tutto il mondo.

Moglie e madre di tre figlie, inizia a cuocere torte nella cucinadi casa e determinante per la sua carriera risulta lʼincontrocon il pasticcere in pensione George Keller, che la arruolacome apprendista. Molto presto inizia a vendere dessertai ristoranti locali. I suoi dolci non mancano di attirarelʼattenzione dellʼélite della città di New York: le si spalan-cano, in prima battuta, le porte dellʼhotel The Carlyle aManhattan, di molti altri alberghi di lusso e, nel contempo,vede crescere le richieste del servizio di catering. Lʼelencodei suoi clienti vanta i nomi di Oprah Winfrey, Robert DeNiro, Martha Stewart, Ralph Lauren, Michael Douglas,Jennifer Lopez e Kim Kardashian, oltre a famiglie comei Kennedy, i Rockfeller e i Clinton. A oggi, le torte di SylviaWeinstock sono richieste e consegnate in tutto il mondo, daLondra a Milano, da Parigi a Dubai, dalla Germania alla Tur-chia e perfino in India. Il segreto del suo successo risiedenellʼavere sviluppato un metodo originale per realizzare letorte in 24 ore, frutto di unʼattenta scelta degli ingredienti piùfreschi e assemblati sotto forma di vere e proprie creazioniartistiche, sulla base delle richieste dei clienti e delle ricor-renze da celebrare, come ad esempio feste di matrimonio,di laurea, battesimi e anche festività ebraiche. Lʼanno 2013segna la nascita della divisione Sylvia Weinstock Licensing,LCC, per ricercare partner globali intenti a portare avantila tradizione di arte e di eccellenza della SWC (Sylvia Wein-stock Cakes). Il primo negozio di marca, con lʼinsegnaLily by Sylvia Weinstock, è stato inaugurato in Kuwait neldicembre 2015, per servire i clienti dellʼEstremo Oriente.La prossima apertura è prevista in Asia. L.B.

Cwww.sylviaweinstock.com

Photo: Sylvia Weinstock e alcune sue creazioni

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SPECIALEdi Laura Almirante

Bianchi Cafè & Cycles (CREDIT Fabian Wester)

Bici&Radici MovimentoCentrale

Urban Bike Messangers Upcycle Cafè

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Quando le idee pedalano

Le idee che vanno in bicicletta hanno qualcosadi originario ancor prima che di originale.Basta fare una ricerca per scoprire che lanascita di format e storie imprenditoriali cheruotano attorno a questo mondo affonda leproprie radici in un sottobosco attivo per ladiffusione della cultura della bicicletta. InEuropa il giro d’affari del settore vale 220miliardi (dati ECF). Nella classifica della Euro-pean Cycling Foundation l’Italia si piazza al17posto per l’uso ancora poco rilevante delmezzo – il 5% della popolazione contro i PaesiBassi, capolista con il 40% -, e fortemente pe-nalizzata da una mancanza di sicurezza sullestrade. Eppure qualcosa si muove. La venditadi biciclette cresce del 6,6% e siamo il mag-gior produttore europeo, con un ruolo di rile-vanza nel comparto bambino (dati CONEBI). Ilprimato italiano – con il 30% della popolazioneche sceglie di pedalare quotidianamente- loconquista Bolzano premiata, nel 2015, per laqualità della vita. Mentre i sistemi di condivi-sione, come il Bike sharing, contano almeno120 stazioni (dati Bikesharing Map) su tuttoil territorio nazionale.

Da noi, chi fa leva sul legame con il mondo della bici peridee e progetti dʼimpresa, lo fa sapendo di essere - al-meno numericamente- diverso. Guardando a format piùampiamente ambientati allʼestero, lʼItalia avanza con sto-rie di grande identità, dal Bianchi Cafè & Cycles del lostorico marchio fondato nel 1885 da Edoardo Bianchi“che esalta la cultura made in Italy e quella bike fattadi innovazione e tecnologia” riporta Claudio Masnata,responsabile marketing. A MovimentoCentrale, nato unanno fa nella cornice storica di Siracusa per iniziativa didue appassionati che si fanno imprenditori “per dare uncontributo alla diffusione del cicloturismo in Italia”.

Se una città come Milano oggi è ricca di eventi e riferi-menti di questo ambiente - la critical mass del giovedì,le ciclofficine popolari - lo si deve, soprattutto, alle ini-ziative spontanee di appassionati e associazioni di set-tore. E di chi da anni, concretamente, realizza unacultura di tendenza. Nasceva nel 2012 Bici&Radici -una bottega dove convivono il mondo bike e quello bo-tanico. Qui trovate tutto sulla bicicletta - con un incur-sione nel mondo nostalgico dellʼEroica -, la ciclofficina,corsi di ciclomeccanica “abbiamo avuto iscritti anchedalla Puglia”- racconta Stefania Tussi, titolare assieme aMarco Fantasia - e poi piante, fiori e accessori.

BICICLETTA

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Ristoranti e bike cafè, ciclofficine doc o con il pollice verde,consegne a domicilio a emissioni zero. Il mondo della biciclettamostra il lato fruttuoso delle due ruote. Un business che viaggiacon la marcia in più di chi vuole trasmettere una passione.

Photo in alto: Bici&Radici in zona Pasteur a Milano

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I mezzi con cui in Europa ci si sposta quotidia-namente (Quality of Transport, 2014): auto-mobile 54%, trasporto pubblico 19%, a piedi14%, bicicletta 8%, motocicli 2%, treno 2%.

L’uso dell’automobile passa dal 38% al 64% aseconda che ci si trovi in grandi città o in areerurali. La bici varia tra il 7 e l’8%.

Chi sceglie la bici lo fa per due ragioni tra: con-venienza 49%, velocità 27%, accessibilità18%, prezzo 24%, e rispetto ambientale 22%.

Lʼanno successivo, 2013, è stata la volta di Upcycle Cafèin zona Piola che, rifacendosi agli urban bike cafè delnord Europa, ha aperto le porte di uno spazio di incontro,scambio, co-working, riparazione biciclette, facendo levasulla ristorazione “senza lʼansia della consumazione”.Più giovane il progetto avviato in zona Porta Genova cheoffre una sosta con un calice di vino. Ciclosfuso è ne-gozio di bici e ciclofficina, ma anche vineria con bistrot,dove si organizzano mostre ed eventi. Non da meno leiniziative di Torino, con Pai Bikery e il Bike Cafè diPinerolo o quelle di Bologna che, nel 2015, ha inauguratoDynamo, la Velostazione dallʼidea dei fondatori di dareai ciclisti urbani “una casa” per ritrovarsi.

Interessante poi lʼincursione del mondo dei servizi inquesto mercato. Come Urban Bike Messangers, con-segne a domicilio in bicicletta. La società milanese èstata rilevata nel 2008 da tre soci, Matteo Castronuovo,Rita e Gianni Fiammengo, che lʼhanno portata a unacrescita costante “il 2015 ha registrato un incrementodel 67% rispetto allʼanno precedente”. Oggi la flottaconta circa 25 corrieri “dodici dei quali assunti a tempoindeterminato e uno stipendio di 1.200 euro per 14 men-silità” ci racconta Castronuovo. A Milano UBM realizzacirca 500 prese al giorno “compreso il food delivery perristoranti, sushi bar e quello di aziende agricole bio chestoccano nei nostri magazzini, lasciando a noi la conse-gna ai clienti in modo totalmente non inquinante”. Inoltrenel capoluogo lombardo è attiva una partnership conDHL “un progetto per ridurre la presenza di automezzi apartire dal centro storico, noi copriamo il quadrilaterodella moda”. UBM, dal 2012, è presente anche a Bolo-gna, ma avverte Castronuovo “Sono state fondamentalile ottime referenze del nostro affiliato. Preferiamo unosviluppo controllato. Meglio pochi ma buoni”.

SPECIALE

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La bici? Una scelta conveniente

In Italia dal 2011 al 2014 l’uso dellabicicletta è passato dal 3,1% al 4,2%(Fonte Istat, 2015)

Upcycle Cafè

Urban Bike Messangers

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BICICLETTA

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INTERVISTA

MOVIMENTOCENTRALE: Volevamo aprire un ostello per ciclisti perché -da cicloturisti che siamo - se ne sente lamancanza in Italia - raccontano Chiara Pota e

Alfonso Peralta che nel 2015 hanno inaugurato ilprimo bike cafè nel centro storico di Siracusa -,abbiamo dovuto rivedere i nostri piani per via dell’inve-stimento. Ora ci definiamo un punto di ritrovo e diristoro per ciclisti e non solo, abbiamo la ciclofficina erealizziamo gli stessi servizi che avevamo inmente nel progetto originario grazie alla crea-zione di un network collaborativo”. Dal noleggio“in partnership con un negozio di bici locale che ha acqui -stato i mezzi, noi li abbiamo brandizzati, i ricavi sonodivisi a metà”. Ai tour in bicicletta “che organizziamo,ma facciamo anche da raccordo tra i parchi e l’offertaricettiva”. MovimentoCentrale, che compie proprio oraun anno, si presenta negli arredi come uno spaziomodulare “l’architetto ha tradotto la nostra esigenzadi versatilità con un progetto che utilizza cubi modulariche, a seconda delle esigenze, vengono ricollocati”.Quello in cui vi imbatterete in questo angolo di Ortigiaè stato interamente realizzato dai suoi fondatori“la cura per l’immagine ci viene dal nostro backgroundprofessionale - specifica Chiara - a Milano Alfonso halavorato molti anni come grafico, io nel settore dellacomunicazione”. La scelta di essere imprenditori haa che fare con il desiderio di lasciare una traccia sulterritorio per le generazioni future: “il mestiere piùdifficile è imparare a fare gli imprenditori, ciò che ci dàsoddisfazione è scoprire che, oggi, è una parte dimondo a venire a trovarci, non solo turistiitaliani ma anche tedeschi, inglesi, francesi,australiani e canadesi.

“bicitalia.org è il sito per la promozione della ciclabilità

MovimentoCentrale a Ortigia

Punta sullʼeleganza questo spazio che traduce unastoria più che centenaria in un modernissimo tempiodella bicicletta. Qui celebrerete i riti quotidiani dellaristorazione o acquisterete una due ruote esclusiva,con lʼassistenza di un rilevatore di pedalata che vi diràla struttura di telaio adatta. Il Bianchi Cafè & Cyclesdel capoluogo lombardo è stato voluto da SalvatoreGrimaldi, patron del gruppo svedese proprietario diBianchi dal 1996. “È unʼoperazione a cui lʼaziendatiene molto - racconta il responsabile marketing ClaudioMasnata - il primo store con questa concezione èstato aperto a Stoccolma nel 2010. Quello di Milanoè unʼevoluzione che punta sullʼalto standard quali -tativo nellʼofferta ristorativa, oltreché essere vetrinadella più moderna tecnologia applicata in ambitociclistico”. Una mossa che vuole impressionare ilcontesto urbano in cui si colloca. “In uno spazio dioltre 600mq lavorano 16 persone, a cui si aggiungeil personale della sede di Treviglio che collaboraquotidianamente per la buona riuscita del progetto -interviene Fabrizio Casellato, CFO Bianchi -. Siamo

un punto di riferimento nel mercato e con questoformat apriamo le porte per confermarci sinonimo dieccellenza. Il nostro target è trasversale e lo vogliamocoinvolgere in modo diverso, come con collaborazioniper bike tour di alto livello”.Quello che Bianchi sta facendo, sotto la guida diGrimaldi, è di portare, gradualmente, questo formatin tutto il mondo “In Italia ci arrivano richieste daRoma o dalla Riviera Romagnola. E poi Londra, SanFrancisco, Santiago del Cile. Valuteremo con moltaattenzione ogni fase di possibile sviluppo. Questisono mercati dove il nostro marchio è già presente -prosegue Casellato - si tratta di dare qualcosa in piùvalorizzando anche lʼitalianità di origine del brandgrazie allʼofferta ristorativa”. Per capire la rilevanzache questa esperienza ha per il marchio, si aggiungaun elemento sulla strategia “quando nel 2010 abbiamoaperto uno store a Bergamo per le nostre biciclette,temevamo una disaffezione da parte dei dealer,invece abbiamo notato che la penetrazione delmarchio è cresciuta” conclude Casellato.

BIANCHI CAFÈ & CYCLES Bianchi Cafè & Cycles in Via Cavallotti 8 a Milano

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Penélope Cruz è una attrice famosa per essereattrice. Non un volto pubblicitario o televisivoprestato al cinema, ma una che a poco più di

quarant'anni è già stata candidata agli Oscar per trevolte, e l'ultima l'ha vinto come miglior attrice nonprotagonista in "Vicky Cristina Barcelona", direttada Woody Allen. Una che ha recitato in cinque filmdi Almodóvar e che per il film di Sergio Castellitto"Non ti muovere" ha avuto il coraggio di tagliarsi icapelli a zero e diventare brutta, o quasi. Una chenon ha paura di interpretare uno dei capolavori diDomenico Modugno, come fa nello spot per Carpisadove si cimenta con Tu si 'na cosa grande per me.Una che, per questa freschezza con cui si misuracon sfide sempre diverse, quando te la trovi davantiriesce a sembrarti anche umana. E che, in fondo,non ti sorprende incontrare anche nella versione difashion designer. Insieme alla sorella Monica, infatti,Penélope Cruz ha firmato una collezione esclusivadi borse per Carpisa, il brand di cui è anche testi -monial. La capsule collection comprende sei lineedeclinate in diversi modelli e colori. Della collabo -razione con l'attrice spagnola, e di come questo siinserisca nelle strategie di posizionamento e comu-nicazione future dell'insegna di borse, accessori evaligeria, abbiamo parlato con Gianluigi Cimmino,amministratore delegato Carpisa.

ESCLUSIVAdi Elena Delfino

La tela di PenélopePenélope Cruz, classe 1974, è un'attrice spagnola.Comincia la sua carriera artistica in televisione. Ildebutto cinematografico avviene con il film Prosciuttoprosciutto, di Bigas Luna, nel 1992. Nella sua carrieraè stata candidata per tre volte ai Premi Oscar: comemiglior attrice protagonista in Volver e come migliorattrice non protagonista in Nine e Vicky CristinaBarcelona, vincendolo con questʼultimo. Ha inoltrevinto un Premio BAFTA, tre Premi Goya e un Prixd'interprétation féminine al Festival di Cannes. Harecitato in cinque film di Pedro Almodóvar: Carnetremula, Tutto su mia madre, Volver, Gli abbraccispezzati e Gli amanti passeggeri. Nel 2011 ricevela sua stella sulla Hollywood Walk of Fame. È sposatacon l'attore Javier Bardem, da cui ha avuto due figli.

Alcune immagini del making off di Penélope Cruz per lo spot di Carpisa in cui interpreta ‘Tu si 'na cosa grande per me’

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I retroscena della collaborazione tra l'attrice premioOscar e il brand italiano di borse e accessori

Penélope Cruz e Carpisa,'na cosa grande

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ESCLUSIVAQuanto conta la comunicazione per raggiungereil successo e quali sono gli altri ingredienti peraffermarsi sul mercato oggi, specialmente nel vostrosettore di riferimento?La comunicazione è importantissima, il prodotto è sem-pre supportato da una strategia comunicativa attualee gli strumenti di comunicazione utilizzati dallʼaziendasono molteplici e variegati, proprio per raggiungere tuttii target. Stampa e pianificazione televisiva, web e canalisocial (che costituiscono unʼimportante risorsa per sco-prire tutte le novità e le attività in programmazione), maxiimpianti pubblicitari nei maggiori aeroporti italiani e neimaggiori centri italiani. Sicuramente in questo contestosi inseriscono le collaborazioni con testimonial di spicco.

Con l'affermazione del digitale e dell'ecommercesono cambiate le vostre strategie di penetrazionedel mercato? Se sì, come?Le strategie di penetrazione del mercato, con lʼavventodel digitale, si sono chiaramente trasformate. Sonoentrati in gioco nuovi canali e tecnologie che hanno con-sentito un grado di targetizzazione del mercato semprepiù profondo. Questo ha avuto un impatto positivo nel rap-porto sempre più diretto con il cliente (pensiamo allʼemailmarketing o alle campagne di re-marketing), nella capa-cità di generare risultati misurabili, che aiutano lʼaziendaad individuare facilmente i bisogni delle domanda.

Carpisa è sul mercato da diversi anni, il logo dellatartaruga si è imposto in brevissimo tempo. Comesi fa ad andare lenti e allo stesso tempo veloci?Come è cambiato il mercato in questi anni?Oggi vince la moda che incontra le persone vere, è que-sta la filosofia del nostro marchio che ci ha reso vincenti.

L'intervista a Gianluigi Cimmino, amministratore delegato di Carpisa

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ESCLUSIVAAscoltiamo quotidianamente la domanda reale attraversogli oltre 650 punti vendita Carpisa, di cui il 20% si trovaallʼestero. La crisi ha cambiato il mercato. La crisi non ènei consumi ma nel cambiamento dei consumatori. Ilnostro segreto è produrre collezioni dal prezzo accessi-bile ma di ottima qualità con un alto contenuto moda.

Perchè avete scelto di collaborare con Penélope eMonica Cruz?La scelta non è stata certo per caso: Le Cruz rappresen-tano unʼaltra importante tappa per accrescere la noto-rietà del brand allʼestero dopo lʼaffermazione in Italia eper valorizzare sempre più il prodotto. Penélope è unamusa accattivante, un volto pieno di fascino, icona delmondo cinematografico, interpreta in chiave del tuttonuova le collezioni Carpisa. Sintesi perfetta dello charmeinternazionale e della sensualità spagnola.

Come hanno reagito alla vostra proposta?Con molto entusiasmo, soprattutto quando si è parlatodella capsule collection Penélope e Monica Cruz. Comehanno dichiarato, da piccole Penélope e Monica gioca-vano a disegnare abiti e ritagliare foto dalle riviste dimoda. Si sono divertite ma allo stesso tempo hannopreso molto seriamente il loro ruolo di designer, hannocurato tutto nei minimi dettagli e scelto modelli, materialie i colori delle collezioni. Linee in perfetta sintonia conlo charme e lʼeleganza delle sorelle Cruz.

Qual è stato il valore aggiunto di Penélope a Carpisa?Eleganza, semplicità, bellezza. Le campagne che lavedono protagonista ma anche le borse, gli accessori ele linee valigeria della capsule riflettono il gusto diPenélope anche nella vita privata.

Oltre 650 punti vendita, dei quali 166 all’estero, in 40 paesi diversi

I numeri di

Making off di Penélope Cruz per lo spot di Carpisa

Photo: Interno Punto vendita Carpisa

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ESCLUSIVACi potete raccontare un dettaglio inedito della vostracollaborazione?Sicuramente ci ha colpito il suo essere eclettica, lacapacità di Penélope di passare da testimonial a stilistae poi a cantante: una voce calda e suadente, con una“S” scandita che tradisce lʼaccento spagnolo, rendendolʼinterpretazione ancora più originale. Tutto svolto contotale disinvoltura e naturalezza. Un clima disteso sulset che non ti fa pensare di essere accanto ad un premioOscar.

In che cosa Penélope Cruz rispecchia Carpisa?I nostri prodotti sono pensati per essere belli, si, ma allaportata di tutte. In linea con la bellezza “umana” diPenélope: una donna vera, la più sexy e interessanteal mondo, una bellezza pura che è fatta di eleganza esemplicità. Penélope Cruz è una donna eclettica,elegante, dai tratti estremamente mediterranei, che benrappresenta il brand Carpisa

Quali sono gli obiettivi di crescita di Carpisa nelfuturo prossimo?166 negozi in 40 Paesi differenti. Lʼobiettivo per il pianotriennale è quello di arrivare a 380 stores. Lʼespansionepartirà dalla Francia e dalla Germania, dove abbiamotrovato dei partner molto forti, con i quali contiamo diaprire entro fine anno 42 store.

Making off di Penélope Cruz per lo spot di Carpisa

Photo: Interno Punto vendita Carpisa

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Fonte: NIC nuove idee di comunicazione - Ufficio stampa Design International Italia

NEWSla Redazione

Alcuni render di Arese Shopping Center

ARESE SHOPPING CENTER, il mall più grande d’italia

Èprevisto per il prossimo aprile lʼopening diArese Shopping Center, che con i suoi92.000 mq di GLA vanta il primato del più

grande shopping center mai realizzato in Italiain una sola fase e in soli due anni; 200 negozi,risto ranti e caffè, oltre a un polo sportivo sia indoorche outdoor che si colloca in una delle areepiù strategiche di Europa: alle porte di Milano evicinissimo agli importanti flussi provenienti dallaSvizzera, sulla direttrice dei laghi e dellʼaeroportointernazionale di Milano Malpensa.Il progetto è stato realizzato dagli architetti di famamondiale: Davide Padoa, CEO Design Internatio-nal, Michele De Lucchi e Arnaldo Zappa.Lo studio Design International, convocato in unaseconda fase grazie alla comprovata expertise nelmondo Retail, ha caratterizzato il progetto realiz-zando un building unico e iconico, con lʼimprintingdei grandi mall internazionali, creando una “storia”e un “percorso” che si accompagnano al design diDe Lucchi con il progetto delle due aree FashionCourt e Ipermercato. Davide Padoa, CEO di DesignInternational che annovera decine di progetti inter-nazionali del calibro di “Morocco Mall” e ha firmatoalcune delle pietre miliari della “retail architecture”degli ultimi anni, ha commentato: “Arese ShoppingCentre è una nuova esperienza di shopping & di-ning che trova le sue radici 500 anni fa, quando lastrada diventò un luogo di incontro. Infatti, non hanegozi lungo una galleria commerciale ma veri epropri palazzi e piazze lungo una strada."La Fashion Court, ispirata a Covent Garden,è strutturata secondo lʼinnovativa tecnica del“sistema di piazze” per creare punti di aggrega-

zione, sulle quali si affacciano importanti brand, tracui Primark, il noto brand inglese, per la primavolta in assoluto in Italia. Anche allʼIpermercato èstata data una particolare connotazione: lʼarchi-tetto Davide Padoa ha realizzato una sorta diestensione dellʼipermercato anche allʼesterno conunʼarea dedicata ai prodotti “al fresco” allʼinternodella Food Court offrendo ai visitatori lʼopportunitàdi acquistare i prodotti da consumare anche in loco. Il concept architettonico si contraddistingue per ilsistema di piazze, ognuna con una propria iden-tità, e per la rampa interna che ricorda inequivo-cabilmente il Museo Guggenheim di New York.Lʼintero complesso è stato progettato secondo rigidicriteri di risparmio energetico e bio-sostenibilità.Continua lʼarchitetto Padoa: "Arese SC ha trasfor-mato la vecchia sede dell'Alfa Romeo da una fab-brica di macchine a una fabbrica di esperienze,con il più grande numero di insegne mai realizzatoin Italia. Disegnarlo è stato come dipingere unacittà, con in mente le abitudini e i gusti dei suoi cit-tadini e turisti ".

Arese Shopping Center nasce nellʼarea dellʼexfabbrica Alfa Romeo, grazie alla volontà diriqualificare il territorio da parte di MarcoBrunelli, patron di Finiper. Itinera SpA è ilGeneral Contract, Moretti S.p.A. è subcontractor.

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NEWSdi Laura Almirante

Fonte: Xx

Un’idea nata poco meno di 20 anni fa a Taiwan che sta conquistando l’Occidente.anche Milano, ora, ha il suoprimo Neko Bar, uno spazio dove degustare una tazza di caffè in compagnia di uno dei sei felini di casa.

Tutti Gatti per Crazy Cat Cafè

Anzichè il solito souvenir, Alba Galtierie Marco Centonza, dal Giappone, hannoportato un’idea “per fare qualcosa diconcreto nella vita”. Classe 87 lei, 84 lui.A ottobre 2015 hanno inaugurato CrazyCat Cafè, il primo bar dei gatti di Milano.

Durante il nostro viaggio in Oriente, aOsaka, siamo stati in un Neko Bar -

neko è gatto in giapponese, per l’appunto -racconta Alba -, ci è piaciuta soprattuttol’idea di ospitalità che si respira in questispazi. Marco è rimasto folgorato, io hosempre avuto gatti, quando siamo tornati cisiamo subito mossi per capire comeaprirne uno nostro.

Antesignana dellʼidea è stata Taiwan che ha vistoil primo locale di questo tipo nel 1998 a Taipei. Poiè stato il Giappone a rendere popolare lʼidea, pun-tando sullʼimportanza del benefico relax che lacompagnia di un gatto trasmette a chi gli sta vicino.Un poʼ cafè, un pò salotti dove sostare per ritrovareil tempo perduto, dal 2012 il format è stato di ispi-razione a diverse repliche europee, prima Vienna,poi Londra, Parigi, Madrid, Budapest. In Italia sonogià presenti in diverse province: Torino, Roma,Alessandria, Milano e Udine.

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Crazy Cat Cafè è aperto a Milano in via Napo Torriani, 5 dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 21.30

Quando abbiamo deciso di provarci, siamostati a vedere i cafè di Torino e poi quello

di Parigi per confrontarci con una realtà inter-nazionale - prosegue Alba - io ai tempi stavo ter-minando la mia laurea in psicologia, Marcolavorava già da diversi anni come consulente dellavoro - avevamo un’idea chiara di come vole-vamo il nostro posto, non provenendo dal set-tore della ristorazione, abbiamo iniziato ainformarci in ogni modo per capire comerealizzarlo al meglio.

Ci è voluto un anno circa per aprire quello che oggipotete trovare a questo indirizzo della città. Non es-sendo unʼattività tipica non esistono al momentonormative specifiche se non quelle sulle autorizza-zioni per la somministrazione. “Io mi sono occupatadel corso presso la camera di commercio - 3 setti-mane full immersion - specifica Alba -. Ci sono poile norme sulla tutela degli animali. Cucina e caffet-teria sono separate per ovvi motivi di igiene. Il fattopoi che non esista un bancone obbliga la gentea sedersi e a guardarsi intorno”. L'investimentoiniziale è stato di 200mila euro, in parte finanziatidalle banche, in parte con il sostegno delle famiglie“abbiamo provato a cercare incentivi allʼimpren-ditoria, ma siamo rimasti spaventati dalla com-plessità di questi iter, le richieste che abbiamoinoltrato non hanno mai ricevuto risposta”. Oggi daCrazy Cat Cafè, accanto ai due soci, lavorano settepersone “tutte assunte” specificano Marco e Alba. Per la composizione del gusto la scelta è stata pre-cisa: prediligere qualità alla quantità “quello chesi trova in menù viene preparato sul momento dalnostro chef, dalle vellutate di stagione alle tortesenza glutine. Una scelta che ci rispecchia. Lʼatten-zione per chi sceglie di trascorre il proprio tempoda noi parte dai dettagli, come le tazzine a formadi gatto che realizza in esclusiva per noi un labora-torio di ceramica”.

Così, mentre siete in attesa del vostro piatto, po-trete guardarvi intorno e, magari, interagire con unodei sette gatti di casa: “Qualcuno ogni tanto si la-menta del fatto che i gatti dormono o non si fac-ciano vedere. Questa è la loro casa, bisogna sapercreare una relazione con loro, che non deve essereforzata. I bambini sono quelli più eccitati da questaesperienza, è importante che i genitori insegninorispetto e pazienza, magari così li si potrà vederegiocare con tutti e sei”. La famiglia di gatti di casasi è formata grazie alla collaborazione di associa-zioni animaliste: “sono stati tutti adottati da piccoli.Li abbiamo fatti conoscere e ambientare gradual-mente, qui hanno anche una loro stanza in cui riti-rarsi in ogni momento”. Capirete, dunque, perchésul conto, trovate una voce di 1 euro per il serviziodi Pet therapy ricevuto: “devolviamo i soldi rac-colti alla cura dei felini e alle asso ciazioni chese ne occupano. Stiamo organizzando corsi di re-cupero comportamentale dei gatti, ci piacerebbeche Crazy Cat Cafè diventasse un luogo di scam-bio per chi ama gli animali”.

Alcune immagini del Crazy Cat Cafè

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Berghain, dove centinaia di persone sono disposte astare in paziente attesa di notte per ore a meno diecigradi per passare la rigidissima selezione di ingresso.Come tutte le avventure, quella dei fratelli Fognini iniziaper puro caso, quando un amico dj di Federico gli mostracome mixare due brani musicali una sera in discotecaa Milano. “Siamo andati sempre più in profondità” – rac-conta Alessandro – “passando prima al mondo dei Dj epoi alla composizione. Da li siamo diventati produttori enel 2011 abbiamo fondato Mind Against. Poi nel 2012 èarrivato il primo disco e infine il successo”.Trasferirsi a Berlino è stata per i due fratelli sia una con-seguenza naturale del loro lavoro – Berlino è la capitaleeuropea di questo tipo di musica - sia una scelta legataa fattori più interiori: “Berlino è una città molto ispiranteper un musicista di elettronica, con le sue atmosfererarefatte fatte di grigi e i suoi silenzi, la neve che attu -tisce tutto e i suoi spazi sconfinati e desolati, senzalʼaffollamento di una città come Londra. Può essere

L’avventura di Mind AgainstProduttori di musica elettronica a Berlino

Determinazione, pazienza, creatività ma anche voglia di inno-vare e di confrontarsi con musicisti di tutto il mondo. Sonoquesti gli ingredienti alla base del successo dei fratelli Fognini,produttori di musica elettronica nella capitale tedesca.

Immagini tratte da sito di Mind Against

MUSICAdi Marco La Rosa

Idue fratelli milanesi Alessandro e Federico Fogninisono entrambi produttori di musica elettronica distudio a Berlino. Con il loro progetto “Mind Against”

hanno realizzato il sogno di molti artisti: “spaccare” al -lʼestero. Detto meglio, avere successo con una musica“intelligente” e vivere del proprio mestiere, senza cederea compromessi con un business system musicale dasempre fin troppo vorace e compulsivo.E il settore che Alessandro e Federico si sono scelti nonè certo dei più facili. Totalmente realizzata in studiosenza cantato, con sintetizzatori e riprocessamento dei“tracks” così ottenuti , la techno underground è unamusica melodica intelligente, incentrata su un intimismoe un lirismo che lavora come un mantra sui piani emo-zionali e percettivi dellʼascoltatore.Questo senza perdere la sua natura di musica da DJda suonare in luoghi che ordinariamente sarebberocon siderate discoteche senza esserlo veramente, e dicui Berlino abbonda come il trasgressivo e imbattuto

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MUSICA

Mind Against in concerto

deprimente, ma la “depressione” è un terreno fertile perlʼarte. La contraddizione di Berlino è che ti permette siauna vita frenetica che una vita tranquilla, e di concen-trarti sul lavoro quando ne hai bisogno.”Certo, la poesia da sola non basta a pagare le bollette.Nella musica bisogna saper sviluppare un conceptvalido e che piaccia al pubblico, anche se di nicchia, ilche richiede impegno e determinazione. “Mind againstsviluppa sonorità aggressive techno da club che peròvengono affiancate a melodie emotional e in qualchemodo progressive e intelligenti” , continua Alessandro.“Una musica che fa uscire i molteplici e diversi statodʼanimo delle persone nel momento che la ascoltano, alcontrario della musica commerciale che comanda a tuttila stessa emozione”.“Sviluppare un prodotto del genere richiede tempo evoglia di innovare. La competizione è fortissima, i musi-cisti di elettronica sono tanti. Bisogna saper trovaresoluzioni originali e nello stesso mantenersi aperti ainuovi trends, a cosa si muoverà nel futuro prossimo. Inun settore tra lʼaltro ad alto impatto tecnologico dove lasperimentazione è un must per tutti”.“Naturalmente ci vuole anche organizzazione e bisognasaper fare lʼimprenditore. Un poʼ come le startup, cisiamo organizzati con un team, un manager, degliassistenti, degli agenti, una etichetta discografica,insomma persone che ruotano intorno al progetto. Ilmodello di business è quello classico di un produttoremusicale. Abbiamo fatto una società io e mio fratello, dicui siamo soci al 50%.”“Almeno un treno giusto passa per tutti prima o poi nellavita, qualunque attività si svolga, bisogna saper aspet-tare e capire quale direzione prendere, soprattutto se ilprodotto è valido.”Dalla Germania, Mind Against ha cominciato a girare ilpianeta, al punto che la vita dei fratelli Fognini è diven-tata intensa e convulsa, essendo continuamente chia-mati a eseguire loro musica in tutto il mondo, dalCanada al Belgio, passando per Regno Unito, Olanda,Romania, America del Sud o la stessa Italia, che pre-senta alcune tra le location più suggestive al mondo,come ad esempio il Clorophilla di Castellaneta Marina,in Puglia.Nellʼimminente futuro, Mind Against approderà per laprima volta nel continente Asiatico, dove – soprattutto inGiappone – il fermento e lʼattesa per questo genere mu-sicale è forte e da dove sono arrivate molte richieste. Questo senza perdere di vista le sfide cruciali che lamusica elettronica dovrà affrontare nei prossimi anni:diffusione del format digitale, per cui ormai la musica sicompra sempre di piu online e non nei negozi di dischi;un mercato in evoluzione, dove avere successo ogginon vuol dire averlo sempre, dove il bisogno di rinno-varsi, capire il filone e la musica che verrà è continuo, edove – confessa Alessandro- “noi andiamo ad istinto”.

www.facebook.com/mindagainst

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Assofranchising ha deciso di creare un riconoscimento alle eccel-lenze del franchising. Da qui nasce il premio Asso del Franchising,

la prima ricerca di mercato sui consumatori del mondo del franchis-ing in Italia, organizzata per Assofranchising e dai più grandi

esperti in questo campo: il gruppo Q&A Research & Consultancy, promotore con SEIC – Studio Orlandini della manifestazione

Insegna dell’Anno.

Per partecipare all’elezione dell’ “Asso del Franchising” non è richiesta alcuna iscrizione formale.

Tutti i franchisor attivi in Italia con almeno 15 unità sono iscritti d’ufficio e inseriti in una delle 6 categorie, per ciascuna delle quali è previsto un premio:

La PersonaIl Mondo della CasaOspitalità

Star BeneMondo TechServizi

La partecipazione è gratuita ma se vuoi vincere devi partecipare attivamente.Consulta il sito http://www.assodelfranchising.it

Tieni presente alcuni dei principali vantaggi del premio:

+ La prima ricerca di mercato sui consumatori del franchising in Italia+ 6 vincitori di categoria+ Strumento di marketing ideale+ Apprezzato dai consumatori

sul tuo posizionamento

Se la tua azienda viene valutata come la migliore dai consumatori, il titolo di “Asso del Franchis-ing” è tuo per un anno. Se lo comunichi, acquistando la licenza, hai un enorme vantaggio com-petitivo. I franchisor verranno valutati dal 15 marzo al 15 aprile e i vincitori verranno proclamati nel corso della serata di gala di Franchising&Retail Expo, la fiera internazionale del Franchising e Retail, giovedì 28 aprile a Bologna.

Per saperne di più rivolgersi a Beatrice Orlandini : [email protected] - 335-5885645

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la RedazioneEVENTI

Franchising&Retail Expo è la nuova manifesta-zione fieristica organizzata da BolognaFiere incollaborazione con Assofranchising, interamentededicata al franchising ed alla distribuzione orga-nizzata, che si terrà a Bologna dal 28 al 30 aprilee che segna il ritorno in fiera, dopo molti anni diassenza, dei grandi marchi del Franchising e delRetail italiano e internazionale.

Con Franchising&Retail Expo BolognaFiere ed Assofranchisinghanno voluto lanciare un nuovo evento nel mondo del franchi-sing pensato tanto per coloro che muovono i primi passi nelmondo del franchising, alla ricerca di informazioni e di propostedi affiliazione affidabili per un futuro professionale stabile e gra-tificante, quanto per gli esperti del settore che possono ritrovarenel mercato italiano un’iniziativa all’altezza degli standardinternazionali.

E il World Franchise Council, l’associazione internazionale cheriunisce associazioni nazionali di franchising di tutto il mondo,ha scelto per il suo meeting annuale proprio Franchising&RetailExpo. Sarà Assofranchising a fare da ospite alle associazioniprovenienti da svariati paesi quali Australia, Austria, Brasile,Canada, Gran Bretagna, Colombia, Corea del Sud, Croazia,Egitto, Filippine, Francia, Italia, Libano, Messico, NuovaZelanda, Paesi Bassi, Russia, Singapore, Spagna, Sudafrica,Svezia, Svizzera, Taiwan, Turchia, Ungheria, U.S.A., ecc.

Tutti i marchi presenti a Franchising&Retail Expo in qualità diespositori avranno anche la possibilità di incontrare i membridelle varie delegazioni internazionali per poter sviluppare ilproprio brand all’estero. I visitatori potranno invece conoscerele singole associazioni internazionali per valutare meglio leproposte di affiliazione dei marchi esteri presenti.

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Photo: BolognaFiere

Per maggiori info: Tel. 051 282223 - [email protected] - www.franchisingretailexpo.com

Più di 170 Brand hanno già confermato laloro presenza con una significativa adesione dimarchi esteri: il 28% del settore food e risto-razione, l’abbigliamento con il 15% e quello deiviaggi e turismo con oltre il 7%. Interessanteanche il ritorno delle grandi reti immobiliaricon il 5%.

50 Sportelli Franchising Confcommercio-Assofranchising per consulenza ed assistenzagratuita ai visitatori, anche dopo la chiusuradella manifestazione.

40 Delegazioni Estere per nuove opportunitàdi investimento nell’area internazionale.

I numeri dell’evento

FRANCHISING&RETAIL EXPO: LA FIERA CHE MANCAVA a Bologna dal 28 al 30 apriletornano in fiera i grandi marchi del franchising

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BolognaFiere, 28 - 29 - 30 aprile 2016

F&re è la nuova fiera internazionale B2B che mette in contatto i brand del Franchising e del Retail e i potenziali affiliati e investitori italiani e internazionali.

Chi espone a F&re?

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i brand del Franchising e del investitori italiani e internazionali.

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e del Retail e i potenziali affiliati e investitori italiani e internazionali.

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aprile 2016

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e i potenziali affiliati e

investitori italiani e internazionali.

Chi espone a F&re?

investitori italiani e internazionali.

Chi espone a F&re?

investitori italiani e internazionali.

[email protected] -

[email protected] - el. +39 051 282111 T

el. +39 051 282111

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Skematica s.r.l.Viale Svezia, 520066 Melzo (Mi)Tel. 02 [email protected]

SKEMATICA: Progettisti in architettura d’interniUn’azienda giovane, ma di grande respiro, che punta ad un modello di business in gradodi associare all’efficacia delle soluzioni proposte il supporto del proprio team di esperti,composto da tecnici e professionisti con una grande esperienza maturata in vari settori.SKEMATICA, specializzata nella progettazione di punti vendita per le reti in franchisinge le catene commerciali, è il partner ideale per affrontare in modo sicuro e completoprogetti ed allestimenti di negozi e stand fieristici sempre con la formula “chiavi in mano”.Per ogni fase realizzativa, SKEMATICA ha selezionato artigiani e aziende altamentequalificati in importanti settori: illuminazione, lavorazione del vetro, legno, metalli, ricercadei materiali innovativi, per un perfetto equilibrio tra funzionalità ed estetica in base allediverse tendenze. Le soluzioni proposte da SKEMATICA garantisco sempre risultati digrande effetto e di sicuro successo. SCEGLI SKEMATICA: GLI INTERNI D’AUTORE!

INTERNI D’AUTORE

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A MILANO LA TERZA EDIZIONE DEL

“POSITIVE BUSINESS AWARD”

EVENTIla Redazione

Alcune immagini di “Positive Business Award” 2015

Per il terzo anno consecutivo Milano ospiterà il“Positive Business Award”, il premio ideato, con-cepito e realizzato dalla Scuola di Palo Alto – la

prima Business School italiana non accademicanonché principale riferimento in Italia per la PositiveEducation. I riflettori saranno puntati su imprese e orga-nizzazioni che nellʼesercizio del proprio business hannodato prova di tradurre in fatti, progetti e comportamentii valori e i principi della Scienza dellʼHappiness.Giovedì 26 maggio, nella suggestiva cornice delloSpazio Gessi di Milano, avrà luogo la serata di galaconclusiva, durante la quale verranno consegnati gliaward per ciascuna delle 22 categorie in concorso e il“Positive Business Award 2016” premio assoluto. Le categorie tematiche in concorso spaziano dalla“sustainability” alla “technology”, dal “network” alla“future vision”, dalla “buying experience” alla “location”.Fra le categorie più ambite troviamo la Positive Busi-ness Company – lʼazienda che ha saputo fare dellapositività unʼispirazione per le proprie attività e la propriagestione; la Positive Business People – unʼopportunitàper premiare un proprio manager o collaboratore il cuimodo di lavorare positivo ha determinato risultati impor-tanti per lʼazienda; e la Positive Business Communica-tion – la campagna pubblicitaria maggiormente in gradodi coinvolgere il pubblico con un approccio positivo intermini di strategia, idea creativa e realizzazione.

Partecipare a questa iniziativa è molto semplice.Possono iscriversi allʼAward aziende, enti e organizza-zioni – private e pubbliche – presentando la propria can-didatura on-line per una o più categorie entro e non oltreil 26 aprile 2016. Tutte le candidature saranno valutatee selezionate da una giuria autorevole e altamente qua-lificata, formata da imprenditori, manager, giornalisti,professionisti e sportivi che si sono ispirati alla ScienzadellʼHappiness nel corso della loro carriera.Ogni azienda può prosperare, ma per farlo non deve ri-nunciare alla felicità e al benessere dei propri collabo-ratori. Il Positive Business Award è la grande occasioneper celebrare la cultura positiva in ogni sua declinazionee nei diversi ambiti di applicazione.

Per maggiori informazioni, visitate il sito web dellʼevento:www.positivebusinessaward.it

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18-19 April 2016Milan, Italy

EUROPEAN CONFERENCEAUTHENTICITY:DIFFERENTIATING RETAIL

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FOR MORE INFORMATION AND TO REGISTER, PLEASE EMAIL [email protected] OR

VISIT WWW.ICSC.ORG/2016EU #EUROCONF

David Simon, CEO, Simon Property Group confirmed as Keynote Speaker

Connect with prominent industry leaders shaping the retail market in Europe and beyond

Discover how brands are adapting to the changing realities in retail whilst retaining their deep rooted authenticity

Visit new and innovative retail property in Milan

ICSC European Partners

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Premium Sponsor

ICSC Global Partner

ICSC European Foodservice Mentor

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EVENTIla Redazione

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AUTHENTICITY: DIFFERENTIATING RETAILMilano 18 e 19 aprile 2016 - ICSC European Conference - MiCo Milano Congressi

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La conferenza, che prevede la parteci -pazione di oltre 700 professionisti di altolivello del settore provenienti da tutto il

mondo, si concentrerà sul tema Authenticity:Differentiating Retail. L'evento di quest'annosi svolgerà in collaborazione con il CNCC(Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali).

Il 2016 è un anno che si prevede con il segno + nelsettore retail in Italia grazie ad una favorevole congiun-tura economica che si coniuga allʼapertura imminentedi numerosi centri commerciali prime.Sono segnali di un generale ottimismo in grado di dareunʼulteriore spinta al “Sistema Italia”, che grazie a que-sta importante manifestazione europea ha lʼopportunitàdi presentarsi con prestigio al mercato dei player inter-nazionali. Infatti, per lʼICSC e il suo network, lʼ “EuropeanConference” rappresenta lʼavvenimento più signifi -cativo dellʼanno, data la grande e qualificata affluenzadei partecipanti e lʼeccellenza delle relazioni e testimo-nianze che da sempre la caratterizzano.Questʼanno il filo conduttore sarà il concept dellʼAuthen-ticity, o meglio “Autenticità” versus “Omologazione”.Anche nel mondo retail ciò che è “autentico” è tutto ciòche non può essere virtualmente replicato: un centrocommerciale dovrebbe essere connotato da tradi-zioni, e peculiarità tipiche.In primo piano i modelli di business più interessanti ecompetitivi provenienti dallʼintero globo che sono diven-tati “benchmark”, con la testimonianza di case studiesunici nel mondo retail. Design, Cultura, Arte, GourmetFood&Beverage, abilità artigianale, sono queste le key -words dellʼAutenticity nella consapevolezza che il con-sumatore moderno non compra solo un prodotto, maunʼesperienza di shopping. Il forte appeal della “destina-tion” è un altro dei principali fattori di successo del retailcontemporaneo; costruire un modello di business auten-tico (non replicabile) in una determinata città e con unaselezionata tipologia di marchi, diventa un punto diforza, vincente rispetto ai competitor.Ed è proprio Milano, headquarter della moda interna-zionale e dei brand principali dello shopping, laprima grande “appeal destination”, motivo per il qualelʼICSC European Conference lʼha fortemente volutacome location.Fra gli Speakers principali della conferenza europeadell'ICSC ci sarà David Simon, Presidente e CEO diSimon Property Group, che spiegherà come l'aziendasia riuscita a rimanere uno dei migliori brand al mondonel settore degli Shopping Centres.

Il CNCC (Consiglio Nazionale deiCentri Commerciali) è rappresentanteunico in Italia dell’ICSC, l’organiz -

zazione mondiale dell’industria deiCentri Commerciali, che raggruppaoltre 65.000 Soci in 100 diversi Paesi.“

“Photo: www.icsc.org/europe

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EVENTIla Redazione

Nascosta a chi percorre in fretta Via S.Vittorea Milano, c’è una location immersa in uno storicogiardino del centro cittadino: il posto ideale doverallentare per la II edizione di Slow Brand Festival(www.slowbrandfestival.it).

Lʼevento, ideato nel 2015 da Patrizia Musso (Direttore diBrandforum.it) in collaborazione con LʼArte del Viverecon Lentezza Onlus fondata da Bruno Contigiani,torna mercoledì 8 giugno (15.30 - 20.00) nella presti-giosa cornice dei Villini dellʼUniversità Cattolica (Via SanVittore, 18).

Un pomeriggio “lento” che sulla scia dello scorso annovuole essere un momento di approfondimento e dibattitosulla maturità del fenomeno “Slow” in Italia, secondo ilquale nel flusso incondizionato di attività, trend e invo-luzioni socio-economiche, i brand devono avere il corag-gio di innestare “nuovi tempi in nuovi spazi, più a misuradʼuomo”.

Lʼevento sarà introdotto da una “Lectio inaugurale” a curadi Maura Franchi, sociologa dell'Università di Parma.Seguirà una Tavola Rotonda (moderata dal giornalistaAndrea Di Turi) con Bruno Contigiani, accademici egiornalisti a partire dai risultati di una ricerca di scenariosvolta da Brandforum sulla “Slow Life” contemporanea.

Si proseguirà con Slow Brand Talk per parlare di: SlowFactory (organizzazioni che rallentano al loro interno)e Slow Communication (strategie di comunicazione“lenta” on e off line). Interverranno rinomati esponentiaziendali di big brand italiani e internazionali, e PMI.

Al termine le premiazioni di grandi e piccoli Slow Brand,e delle figure imprenditoriali che hanno saputo distin-guersi per le loro scelte “slow” in azienda e verso i con-sumatori. A fare da trait dʼunion una rappresentazioneteatrale innovativa con gli attori Matilde Dondena eDaniele Giulietti.

Lʼingresso allʼevento è gratuito e aperto alle imprese chevogliono diffondere la “Cultura Slow” e costruire relazionisolide e di lungo periodo con i loro stakeholder; ai gio-vani che si approcciano al mondo delle imprese, e allastampa interessata ai trend emergenti.

Brandforum.it mette a disposizione delle realtà azien-dali attente alle dinamiche “Slow” vari pacchetti disponsorizzazione con lʼobiettivo sia di fornire visibilità eprestigio su un canale fortemente targettizzato sia dioffrire fruttuose opportunità di networking con big brande PMI, già riconosciuti nel panorama “Slow”. Per maggiori informazioni:[email protected]

Quando le aziende rallentano

www.brandforum.it www.vivereconlentezza.it

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la Redazione

La prima edizione di MAPICItaly si preannuncia comeun successo sia sul frontedel numero di presenze, sia per la qualità dei brandpresenti. È un’opportunitàunica per far crescere il mercato italiano del Retal Real Estate.

EVENTI

Intervista a Nathalie DepetroDirettrice di MAPIC

Photo: Nathalie Depetro

Photo: Mapic 2015

Perché unʼedizione italiana di Mapic? Quali obiettivi intendeteraggiungere?Abbiamo deciso di creare una versione italiana di Mapic perché oggilʼItalia, grazie al suo ritrovato dinamismo, è un Paese estremamenteattraente per i retailer nazionali e internazionali. Lʼobiettivo principaledi Mapic Italy è quello di essere un acceleratore di business in gradodi accogliere i key players dellʼindustria interessati a sviluppare lapropria attività sul mercato italiano e presentare le diverse opportu-nità che questo Paese offre. Mapic a Cannes continuerà a esserelʼevento di riferimento per i professioni del settore per il suo posi -zionamento internazionale, ma ci sembrava importante creare unevento nazionale dedicato al mercato italiano. Come sarà articolato il Mapic Italy?Mapic Italy si svolgerà il 24 e il 25 maggio, presso i SuperStudioPiù di Milano. Il focus centrale dellʼevento sarà la posssibilità peri parteciapanti di concentrare, in un giorno e mezzo, un volumeimportante di incontri con retailers ed investitori interessati al mer-carto italiano. Avremo un programma di conferenze ed eventiche vedranno la partecipazione di importanti esponenti del settore.Il keynote introduttivo sarà tenuto il 24 Maggio al pomeriggio daOscar Farinetti, fondatore di Eataly, seguito poi dalla sessione“Why is ITALY magic for retailers – Perché lʼItalia è un paesespeciale per i retailers” che vedrà lʼintervento di importanti retailersinternazionali, tra i quali Aeropostale, Parfois, Tiger e Tally Weijl.

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EVENTI

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Lʼopening cocktail, aperto a tutti i partecipanti, si terràmartedì 24 maggio a partire dalle 18.00 e permetterà difare networking in un contesto festivo e conviviale.Altre tre sessioni completeranno il programma di confe-renze a MAPIC Italy: “Market overview - Panoramicadel Mercato Immobiliare Commerciale in Italia” (mer-coledì 25 maggio) co-organizzata con il CNCC, analiz-zerà le caratteristiche e le opportunità che il settoreimmobiliare italiano offre.La sessione “Meet new retailers” permetterà poi a diecinuovi retail di presentarsi al pubblico degli operatori delsettore. Infine “Investire in Italia: asset dinamici perinvestitori internazionali” tratterà delle opportunità epossibili strategie di investimento nel paese.Quali sono le differenze rispetto al Mapic di Cannes?Mapic Italy rappresenta un momento di approfondi-mento e completamento di Mapic Cannes. Le principalidifferenze sono legate al focus esclusivo sul mercatoitaliano dellʼevento milanese e il suo approccio estrema-mente funzionale e business-oriented. Mapic Italy sidifferenzia pertanto da MAPIC Cannes sotto 3 aspettiprincipali.

Il primo è quello di dare la possibilità a retailer o in-vestitori non ancora presenti in Italia di avere unapanoramica completa di tutte le opportunità di bu-siness offerte dal mercato italiano e di incontrare fa-cilmente i player di riferimento del mercato, laddovea Cannes devono ripartire la propria agenda su diversipaesi presenti.

Una seconda differenza importante è quella di volerpermettere a un numero più largo di operatorinazionali di prender parte allʼevento rispetto a quantoavviene a Cannes. Il format estremamente funzionaleed i costi contenuti mirano a coinvolgere i team di com-mercializazione dei vari gestori o proprietà di siti com-merciali, come anche i team di sviluppo dei retailer insenso più allargato. La formula di partecipazione pre-vede stand che saranno di dimensioni più contenute ri-spetto a quelli di Mapic Cannes, ready to use, con spazidi lavoro adeguati e pratici.

Infine, un ulteriore aspetto differenziante, è la volontàdi presentare i retail locali e nuovi sul mercato, macon forti potenzialità di sviluppo, e che quindi non hannoancora partecipato a Mapic Cannes.Ad oggi quali insegne hanno confermato la loropresenza?A due mesi dallʼinizio possiamo affermare di essere felicidel feedback positivo che il mercato ci ha dato. La zonaespositiva risulta sold out: i leader nazionali e i colossiinternazionali del Retail Real Estate hanno già confer-mato la loro presenza, fra i quali Carrefour, GallerieCommerciali Italia, IGD, Larry Smith, Svicom, SonaeSierra, CBRE, Cogest, JLL, Eurocommercial, Multi,Mcarthur Glen, Promos, ECE, Generali. Ad oggi si sonogià accreditati oltre 70 retailers internazionali comeLeroy Merlin, Adidas Group, Yamamay, Carpisa, Dolce& Gabbana, Gap, Bricoman, Uniqlo, Zadig & Voltaire,Original Marines, Mediaworld, Tiger e Parfois. Sonoconfermati marchi non ancora presenti in Italia comeAeropostale, American Vintage, Kik e retailers più foca-lizzati sul mercato italiano come Mondadori, Fiorito,Il Wok, Nyo & Co, Vera, Pastificio Rana, Ristò.

Photo: Mapic 2015

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Le torrefazioni stanno aumentando la produzione ecommercializzazione di capsule compatibili, dato con-fermato anche dallʼaumento della produzione delle cap-sule vuote (senza caffè) da parte delle aziendespecializzate,

Piccoli negozi alimentari (non bar) attrezzati per lapausa pranzo (es. salumerie, formaggi freschi) stannorichiedendo sempre di più soluzioni automatiche per of-frire caffè ai clienti, non volendo acquistare una mac-china da caffè professionale per il locale.

Il mercato della distribuzione automaticaLe rilevazioni sul mercato della distribuzione automaticatradizionale evidenziano un lieve incremento dei volumida imputare al maggior numero di giorni lavorativi del2015 e alla particolare stagionalità dellʼanno che hanotevolmente influenzato il mix dei consumi.I prodotti alimentari consumati dai distributori automaticisono ancora principalmente gli snack tradizionali, tutta-via si registra una crescita di prodotti freschi e sostituitividel pasto, in particolare panini (+7,2%) e pasti pronti(+18,8%), anche se continuano a rappresentare una nic-chia di mercato.I prodotti prelevati con maggior frequenza sono lebevande sia calde che fredde.

Consumi ai distributori automatici sono in lineacon la moderata ripresa dellʼeconomia delnostro Paese e con un ritorno della fiducia da

parte del consumatore.30 milioni di italiani utilizzano i distributori automatici e,considerando i consumi sia dai distributori automaticitradizionali che dalle macchine a capsule e cialde sem-pre più diffuse nelle case e negli uffici, nel 2015 si regi-stra un fatturato di circa 3,4 miliardi di euro (+3,1%) e10,5 miliardi di consumazioni (+2,6%), rispetto al 2014.Accenture ha realizzato per CONFIDA – AssociazioneItaliana della Distribuzione Automatica uno studio dimercato sulle tendenze di consumo.Questʼanno per la prima volta si è preso in considera-zione nel panel di riferimento dello studio il mercato glo-bale della distribuzione automatica e semi automatica,includendo tutto il segmento del caffè porzionato, a pre-scindere dal canale di approvvigionamento scelto dalconsumatore ed alternativo a quello delle sole gestioni(GDO, Internet, import, torrefattori, ecc.).

Il mercato del caffè porzionatoIl dato globale del consumo del caffè porzionato in Italianel 2015 segna una crescita delle consumazioni del+1,9%, calcolato tenendo conto non solo del dato pro-veniente dalle imprese di gestione, che tradizionalmenteforniscono la macchina in uso gratuito e il servizio disomministrazione del caffè in capsule o cialde mono-dose, ma anche di alcune evoluzioni del mercato che nehanno modificato le caratteristiche e lʼandamento:

Diversi clienti (es. uffici) abbandonano la formula delservizio in uso gratuito delle macchine semiautomaticheper avvalersi direttamente delle offerte dei canali retail,GDO e acquisti online,

In molti uffici la proprietà non mette più a disposizioneil caffè ai dipendenti, che si stanno organizzando tra lorocontattando direttamente il gestore per avere una mac-china installata,

Fonte: CONFIDA – Associazione Italiana Distribuzione Automatica - http://www.confida.com/

Segnali di ripresaper il comparto della distribuzioneautomaticaIn crescita sia il mercato tradizio-nale (+3,4%) che quello del caffèporzionato in case e uffici (+1,9%)Il fatturato delle Top 10 Gestioni èpari al 21% del valore complessivodel mercato 2015

MERCATOla Redazione

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SUPERBRANDla Redazione

IL VALORE DI ESSERE

SUPERBRANDSRimettere al centro delle strategie aziendali il brand, smettere di inseguire le trovate di un marketingorientato al breve periodo per ridare autenticità alla propria missione e ai propri messaggi: è questala sfida proposta da Superbrands, la più importante iniziativa di valorizzazione della marca a livellomondiale, che sta raccogliendo le adesioni per il programma 2016 anche nel nostro mercato.

Contrariamente a quello che si può pensare,la reputazione di brand resta lʼasset fondamen-

tale per gestire con successo il difficile rapportocoi mercati post crisi”, dichiara Sergio Tonfi, EditorSuperbrands in Italia. “I consumatori e i clienti hanno già tanto, quasi tutto, e nonvogliono più una soddisfazione di tipo razionale. Cercanoinvece esperienze e gratificazioni di tipo emotivo che pas-sano proprio dal rapporto instaurato con le marche cheamano. Un rapporto di fiducia che si crea nel tempo e chesi basa sul rispetto e la reciprocità. Ti scelgo, ma ti chiedodi essere fedele alle promesse che fai e ti giudico costan-temente per come mi sai trattare da individuo di cui ti vuoiprendere cura”. Il valore di un brand si riconosce attraverso la capacità digestire in modo eccellente gli “S-factors”, i drivers vincentiidentificati dal modello di ricerca per qualificarsi Super-brands: fiducia, leadership, autenticità nel dialogo, respon-sabilità sociale e innovazione.Superbrands si propone come iniziativa di certifica-zione dellʼeccellenza delle marche ed entrare nel “Clubdei Superbrands” diventa il riconoscimento dellʼefficaciadel lavoro fatto ma soprattutto dellʼimpegno a fare ancoradi meglio. Un percorso di crescita del valore di marca che permette aciascun Superbrands di utilizzare i diversi elementi messia disposizione dal programma per valorizzare ulteriormentela propria reputation: il “certificato di eccellenza Super-brands” da impiegare sulla propria comunicazione internaed esterna, la pubblicazione della propria storia di successosul “Libro delle grandi marche” e le numerose occasionidi visibilità garantite dagli eventi organizzati in collabo -razione con importanti Università per riflettere sul temadella marca e mettere a fuoco le nuove sfide da affrontareper restare “super”. Il gran finale del programma è la serata di attribuzione deiSuperbrands Awards (il prossimo 23 giugno allʼAudito-rium di Radio Italia) dove si celebrerà chi avrà saputoconquistare il prestigioso status di Superbrands 2016.

“Photo:Superbrands

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31° Salone Franchising Milano

www.salonefranchisingmilano.com

Fare impresa non è facile, ma è possibile ed èaffascinante. Occorre però essere consapevoli chenon esistono sistemi low cost, scorciatoie facili,

belle sulla carta ma nei fatti irrealistiche. Anzi, spessooccorre diffidare. Diverse sono le situazioni di fallimentodi aziende franchising poco strutturate, che si raccon-tano come facile strada allʼimprenditorialità e allʼauto -impiego ma che nei fatti svaniscono dopo poco tempoper mancanza di struttura, risorse economiche e com-petenze manageriali.

Il 2016 è iniziato meglio degli anni passati come dati ma-croeconomici: produzione industriale in crescita, fiduciadelle famiglie in aumento e alcuni dati sui consumi incontrotendenza rispetto agli anni passati. Si riaprequindi, dopo anni bui, un nuovo spazio per attività eco-nomiche. E il Franchising è e rimane soprattutto unamodalità di fare impresa coerente con un contesto com-plesso come quello attuale, in cui le attività vengonosuddivise per aree di competenza e investimenti trafranchisee e franchisor.

la RedazioneSALONI

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SALONI

43BeesnessPhoto: SFM 2015

CARTA DI IDENTITÀDEL SALONE

3 – 5 Novembre 2016Orari: dalle 9.30 alle 18.30Fieramilanocity Padiglione 4

I NUMERI DEL SALONE

30 anni di storia13.500 visitatori 200 marchi

Da trentʼanni Salone Franchising è uno spazio cheva oltre la fiera: un momento di incontro degli operatoriche del franchising ne hanno fatto un business, di chivuole mettersi in proprio in modo consapevole, o delgrande mondo del commercio che vuole trovare nuovemodalità di essere commerciante verso il 2020.

I numeri, più che le parole, danno ragione al SaloneFranchising Milano: lʼunico Salone presente sul mercatoda trentʼanni, reputazione di qualità e serietà, servizi eun linguaggio aziendale. Molte nel franchising sono leaziende, le fiere e gli eventi che sono passati e terminatiimmaginando facili prospettive.

Il numero di visitatori parla chiaro: 13.500 visitatoriprofessionisti, paganti nel 2015, oltre 200 i marchipresenti e un network di relazioni aziendali e di busi-ness molto forti: centri commerciali, sviluppatori esteri,location, banche e istituti creditizi o istituzioni qualiRegione Lombardia.Per lʼedizione di novembre 2016 il Salone del Franchi-sing conferma il suo posizionamento di essere un hubper le aziende sia potenziali franchisee che franchisor.Questʼanno si allarga al retail, allʼe-commerce e avràspazi di discussione sui nuovi modelli distributivi.

Due le sue anime: unʼanima commerciale, di incontrotra franchisee e franchisor, di generazione di leadscon il rafforzamento anche della Fiera on line FindFranchisng consentirà contatti continui per 365 giorniallʼanno e unʼanima di informazione e formazionedel settore con la scuola franchising, test di consulenzagratuiti per mettersi in proprio, contatti con banche e entifinanziatori.

LE NOVITÀDEL SALONE 2016Rafforzamento del sistema di matching tra potenziali franchisee e franchisor con generazione di leads per gli espositori per 365 giorni all’annoSchool: tutti i giorni al Salone e da maggio anche con incontri via webtutto l’anno ogni settimana Regione Lombardia: progetto di finanziamento e sostegno ai franchisee della Regione LombardiaInternazionale: presenza di investitori interessati a master italiani per l’esteroFondi di private equity dedicati al retail Centri commerciali e location: contest di presentazioni espositori e centri commerciali o location primarie in Italia e all’estero

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UNA “VERA” FAMIGLIA NELL’ ARTE DELL’ OSPITALITA’

HOSPITALITYla Redazione

Photo: Grand Hotel Della Posta

Una famiglia solida e numerosa, come tutte lefamiglie montanare. Una famiglia che ha nelsangue l'arte dell'ospitalità e dell'accoglienza.

Tutto comincia nel 1962, quando papà Milio e mammaDomenica aprono uno dei primi alberghi di Livigno,l'Hotel Concordia, nella centralissima via Plan. Lʼannoseguente Domenica inaugura un piccolo negozio an-nesso allʼhotel, Renna Sport che è oggi una fashionboutique cult. A Livigno arrivano i primi turisti tedeschi, lʼalbergo lavoraa pieno ritmo. La vita della famiglia è strettamente legataa quella dellʼalbergo. Nel 1972, la famiglia Giacomelli,che nel frattempo arriva a quota sette figli (Maurilio,Graziana, Lelia, Fabio, Andrea, Paolo e Matteo) si tra-sferisce a vivere ai piani alti dellʼHotel Concordia.Dopo 15 anni nel 1978 i Giacomelli iniziano ad occuparsianche di Da Giuseppina 1941, lo storico emporio delpaese che deve il nome alla sorella di Domenica. È il piùantico negozio di Livigno, un tempo si trovava di tutto,dagli strumenti di lavoro agli alimentari, dalla biancheriaallo zucchero, garantendo la sopravvivenza nei lunghiinverni isolati. Ora è una fashion boutique, un vero polodel lusso, punto di riferimento di stile e qualità per donnee uomini. In un attimo con la fine degli anni ʼ80 vieneinaugurato un nuovo negozio, Connaction, seguito dal-lʼHotel Lac Salin, una delle strutture alberghiere piùgrandi del paese, direttamente sulle piste da sci. I vecchi negozi vengono completamente rinnovati diven-tando boutique con brand sempre più ricercati. LʼHotelLac Salin viene completamente ricostruito, realizzandoun perfetto esempio di architettura alpina contempora-nea 4 stelle superior, tra i più belli hotel di Livigno. Aprepoi un nuovo punto vendita in via Bondi dedicato agliaccessori: Renna Sport Bags, quindi lʼOutlet, imprescin-dibile in tempi di crisi per garantire qualità a prezzisostenibili anche per chi ha un budget limitato, propo-nendo i capi delle collezioni passate di tutti i miglioribrand presenti negli altri store. Nellʼautunno 2013 apreinfine Da Giuseppina 1941 WOMAN, lʼunione tra unricercato chalet di montagna ed il minimalismo esaspe-

rato, che accosta il calore del legno al freddo del marmo.Nel 2014 arriva in gestione il Grand Hotel della Posta,un'oasi di tranquillità nel pieno centro di Sondrio. Unastruttura ricca non solo di storia, dal 1862 accoglie i suoiospiti, ma la sua ricca collezione di opere d'arte lo ren-dono l'art hotel della città.

L'impresa di famiglia nel frattempo si trasforma in so-cietà, Lungolivigno S.p.A. Lungolivigno non è solo una società che fonda la suaragion dʼessere sullʼarte dellʼospitalità e sulla tradizione.Lungolivigno è un brand, un marchio per vivere la mon-tagna a 360 gradi. È una way of life, una filosofia di vitache permette di rallentare il ritmo, ricaricare le energie,mettendo al centro di tutte le proposte la persona, i suoivalori, le sue attitudini. Per tutti gli ospiti, è stata istituita la Lungolivigno Clubla card che permette d'entrare nel mondo esclusivo diLungolivigno. Un'unica tessera per scoprire un mondodi fantastici vantaggi. Per lanciare questa iniziativa è nata ART DE VIVRE laprima edizione dell'evento che vuole esaltare e presen-tare il senso dell'appartenenza a Lungolivigno Club.ART DE VIVRE una filosofia di vita che esalta il piaceredello stare insieme, di gustare la bellezza di paesaggiincantati, di condividere lʼesperienza mozzafiato dellʼout-door, il regno del glamour della moda e il tocco magicodellʼarte.Un evento per rendere unico ogni momento condiviso,dal 23 al 25 Aprile a Sondrio al Grand Hotel della Posta,unʼoasi di tranquillità nel pieno centro della città: così dal1862 lʼHotel Posta accoglie i suoi ospiti.

Per informazioni: Gran Hotel della PostaP.zza Garibaldi, 1923100 Sondrio (SO)tel: +39 0342 050644fax: +39 0342 517136Email: [email protected]: www.grandhoteldellaposta.eu

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FOCUSdi Elena Delfino

In Italia nascono sempre menobimbi, ma la spesa per prender-sene cura non diminuisce, anzi.E mamme e papà si attrezzano,tra app digitali e riciclo, favore n dolo sviluppo di nuovi mercati.

NUOVI BUSINESSCRESCONO

Secondo l'Osservatorio Nazionale Feder-consumatori per mantenere un bambinonei primi 12 mesi di vita i genitori inve-stono da un minimo di 6.945,40 aun massimo di 14.905 euro, con unaumento medio del 3% rispetto al 2015.

Mentre i percorsi di concepimento alter -nativi a quello naturale si moltiplicano, irecenti dati Istat sulla natalità nel nostroPaese dicono che siamo al minimo storico.Nel 2015, infatti, sono venuti al mondo488mila bambini e bambine, 15mila in menorispetto al 2014, che già aveva registratoil record storico negativo di 503mila. Paral-lelamente invece, la spesa che i genitori de-vono affrontare per la cura dei bimbi cresce.Secondo l'Osservatorio Nazionale Federcon-sumatori per mantenere un bambino neiprimi 12 mesi di vita i genitori investonoda un minimo di 6.945,40 a un massimo di14.905 euro, con un aumento medio del 3%rispetto all'anno precedente. Le voci dispesa vanno dall'alimentazione, all'abbiglia-mento, all'istruzione, ai giocattoli.

A questa tendenza i genitori rispondono conun cambiamento di abitudini di acquisto chegli operatori più accorti, come leggeretenelle interviste, hanno saputo intercettare.Le mamme soprattutto, che sono le primedecision maker, hanno sviluppato un occhiopiù attento alla spesa, innanzitutto, masenza trascurare la qualità. E da qualchetempo anche l'ecosostenibilità. Ricorronopiù spesso a Internet per comparare i prezzie all'e-commerce, soprattutto per i capi diabbigliamento. Mettono in rete conoscenzeed esperienze, e infatti sono nati diversigruppi su internet e sui social network dovescambiare oggetti, accessori, o anche sem-plici consigli all’insegna del risparmio e delriuso. Insomma, se è vero che il bisognoaguzza l'ingegno, in questo settore l'ingegnoha portato a fare fiorire anche nuovibusiness.

MAMME E PAPA' SI ALLEANO. E FANNO MERCATO

COSÌ CAMBIANO GLI ACQUISTI

> Value for money> Comparazione dei

prezzi su Internet> E-commerce> Ecosostenibilità> Riciclo e riuso

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Come Preca Brummel con i suoi marchi interpretal'attuale andamento del mercato e le sue esigenze?Preca Brummel oggi presenta un'offerta di abbiglia-mento bambino completa in grado di coprire intera-mente il target 0-16 anni grazie ai tre brand di proprietà(Brums, Bimbus e Mek) e alle due licenze MCS eSantoro's Gorjuss dedicate rispettivamente al maschi -etto e alla femminuccia.Le collezioni sono il risultato di uno studio continuo, diun'osservazione delle nuove tendenze e di un attentosguardo verso l'innovazione che si mixano con l'espe-rienza di un'azienda leader nel settore kidswear.Oggi presentiamo sempre più proposte 'fresche' e facili,ideali per un uso più quotidiano.

Ci sono novità in termini di prodotto o di concept deinegozi?Per quanto riguarda il prodotto, le collezioni sono sem-pre più caratterizzate da prodotti ideali per un uso quo-tidiano, ad un prezzo d'attacco vantaggioso ma dallaqualità e dallo stile inconfondibili che seguono i trend distagione. Per assecondare maggiormente le richiestedel mercato e dei clienti, i negozi ricevono continueimmissioni di prodotto al fine di poter esporre temati-che sempre diverse e 'sorprendere' periodicamente ilconsumatore con nuove proposte.Periodici momenti di formazione e un continuo supportonella gestione del business dedicato perlopiù ai negozimonomarca sono inoltre due aspetti a cui l'azienda pre-sta particolare attenzione.

Come immaginate il futuro del mercato bambino abreve termine, diciamo a 5 anni, compreso anche uneventuale sviluppo dell'ecommerce?Puntiamo a far crescere l'e-commerce e a integrarlosempre più con gli altri nostri canali di vendita per unamaggiore sinergia e, di conseguenza, un incremento delbusiness.

I NUMERI

Con tutti i suoi brand Preca Brummelè presente in Italia con oltre 1.600punti vendita tra DOS, franchising,wholesale e concessions.

Tre domande a... Carola Prevosti,Direttore Generale di Preca Brummel S.p.A.

Più proposte per uso quotidianoPuntiamo a far crescere l'e-commerce e a integrarlo sempre più con gli altrinostri canali di vendita

I negozi ricevono continue im mis sionidi prodotto per sorpren dere sempre inostri clienti.

“ “ Foto; Carola Prevosti, DG di Preca Brummel S.p.A.

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FOCUS

Come interpreta Primigi l'attuale andamento delmercato e le sue esigenze? Il mercato delle calzature e dell'abbigliamento da bam-bino attraversa un momento di forte evoluzione delleabitudini d'acquisto, ma anche e soprattutto, un cambia-mento generazionale, che vede le mamme di oggi moltopiù informate che in passato, più attente a ciò che com-prano e a quanto spendono. La sfida più ardua che Primigi deve affrontare è quelladi restare leader di questo mercato in evoluzione,parlando alle neo-mamme nella loro lingua, riuscendoa trasferire loro correttamente le valenze di 40 annidi tradizione calzaturiera e di immutata attenzione almondo del bambino, che hanno reso celebre il marchio. Per l'abbigliamento e le calzature dei propri figli talvoltala ricerca del prezzo basso supera quella della qualità, chein un prodotto di marca peraltro viene data per scontata.Contestualmente però aumentano i parametri presi inconsiderazione dalle mamme nella scelta di un prodotto:l'eco-compatibilità e la sostenibilità.Ci sono novità in termini di concept dei negozi?In termini di concept store, continua l'espansione dellanostra catena monomarca Primigi Store, che oggiconta oltre 300 negozi in Italia e all'estero. Siamo moltosod dis fatti dei risultati raggiunti nei nostri punti venditache consideriamo sempre di più momento di incontrotra le esigenze del mercato e la nostra capacità d'espres-sione. Il binomio abbigliamento e calzature è vincenteperché permette a molti genitori di vestire "dallatesta ai piedi" i propri figli, acquistando in totale sicu-rezza e convenienza la più ampia rosa di prodotti perbambini da 0 a 14 anni. Come immaginate il futuro del mercato bambino abreve termine, diciamo a cinque anni?Il mercato del bambino, nei prossimi 5 anni, continueràsulla strada del cambiamento: in termini distributivi inegozi tradizionali lasceranno sempre più spazio allecatene monomarca e di medie-grandi superfici, dove igenitori potranno trovare tutto il necessario per i proprifigli, dall'abbigliamento al food, magari a prezzi conve-nienti. L'e-commerce crescerà, alleata imprescindibilequal'è ormai di tutte le giovani mamme italiane.

Tre domande a Gabriele Ferretti,direttore commerciale IMAC SpADivisione IGI, a cui fa capo Primigi,storico marchio di calzature e abbigliamento per bambini.

Le nostre strategie perrimanere leaderEcosostenibilità, ecommerce, value for money:ecco come cambiano i criteri di acquisto per i propri figli. E dove andrà la distribuzione nei prossimi cinque anni

Il binomio abbigliamento e calzature èvincente perché permette a molti genitori divestire "dalla testa ai piedi" i propri figli.“ “

Foto; Gabriele Ferretti, DC di IMAC SpA Divisione IGI

I NUMERI

Sul mercato da 40 anni, oggi Primigiconta oltre 300 negozi in Italia eall'estero

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Imprenditrice industriale con cinque figli, milanese diorigini trentine, 72 anni. Rita Loner Zecchel nel 2002ha dato vita a un "sesto figlio": Happy Child, network diasili nido che oggi conta 40 strutture, soprattutto nelNord Italia."Il tema della conciliazione di lavoro e fami-glia mi è sempre stato a cuore, anche per il mio vissutoche non ha mai distinto troppo tra famiglia e lavoro. Nel2000 Assolombarda mi ha chiamato per lavorare a unprogetto pilota per avviare asili nido aziendali", raccontaLoner Zecchel. Quel punto pilota subito convenzionatocon il Politecnico e con il Comune di Milano, che verràchiamato Happy Child, diventa il master che darà l'im-pronta ai successivi centri. I primi affiliati saranno lecoordinatrici delle scuole già avviate con la cooperativaGeis, che lei ha fondato ad Arese, in provincia di Milanonei primi anni '90. Oggi Happy Child è una realtà checoncilia impegno sociale e sostenibilità economica. Qual è il valore aggiunto di Happy Child?"Siamo una istituzione educativa dʼavanguardia specia-lizzata nella gestione di asili nido e scuole dellʼinfanziaaperte sia alle famiglie, sia alle aziende e agli enti pub-blici, con una particolare attenzione al bilinguismo e al-l'apprendimento della lingua inglese, e prossimamenteanche di francese e tedesco. La nostra mission si con-cretizza in tre principali ambiti: realizzare nidi e scuoleper la prima infanzia attraverso un progetto pedagogicoinnovativo basato sulla scoperta che nei primissimi annidi vita i bambini hanno unʼeccezionale capacità diapprendimento se stimolati opportunamente; mettere adisposizione di aziende, enti e scuole un efficace me-todo pedagogico e organizzativo; creare nuove oppor-tunità di lavoro per tante donne e mamme giovani omeno giovani". Come si apre un centro Happy Child?"Servono persone con passione pedagogica e capacitàimprenditoriali, che siano flessibili e ricche di valori".Qual è l'investimento iniziale previsto? "Dipende soprattutto dal tipo di lavori di ristrutturazioneche richiede il locale, possiamo dire che tendenzial-mente si tratta di una cifra intorno ai 50/70mila euro perstrutture di 30 bambini".

Per aprire strutture di 30 bambiniservono in media 50/70mila euro

Happy Child, comeun sesto figlioLa storia del network di asili nidoche oggi conta 40 strutture, fondatonel 2002 da Rita Loner Zecchel

Siamo una istituzione educativa d’avan-guardia specializzata nella gestione di asilinido e scuole dell’infanzia aperte sia allefamiglie, sia alle aziende e agli enti pub-blici, con una particolare attenzione al -l'apprendimento della lingua inglese.

Foto; Rita Loner Zecchel di Happy Child

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FOCUSdi Elena Delfino

L'idea di Naturgiocando è nata grazie a venticinque annidi esperienza commerciale in Scandinavia, dove esi-stono da tempo tipologie simili di proposte.

Chi è il vostro affiliato ideale?"Una persona motivata e intraprendente, capace direla zionarsi con un pubblico di tutte le età, serio, profes-sionale e disponibile. I negozi devono essere posi -zionati in zone di forte passaggio, centrali o zoneresidenziali altamente scolarizzate. Il budget spanno -metrico per aprire un negozio Naturgiocando, con ilprimo impianto di merce e lʼarredamento, è di circa25mila euro".

Perchè avete scelto proprio il franchising percrescere? "Eʼ la formula più economica ed elastica per fare cono-scere velocemente il proprio marchio e il proprio pro-dotto. Lʼaffiliato ha la possibilità di lavorare in autonomia,beneficiando dellʼesperienza pregressa dellʼaffiliante, diun gruppo di lavoro e di un gruppo di acquisto".

Il network di venti negozi è nato nel 2011

La Scandinavia ispiraNATURGIOCANDOLa rete propone giocattoli in legno, creativi e scientifici 0-99 anni

Nata nel 2011 Naturgiocando è unarete che propone giocattoli in legno,creativi e scientifici 0-99 anni, cheoggi conta venti negozi.

II nostri plus - spiega Rita Ballocchi,responsabile franchising - sono originalità,esclusiva di alcuni prodotti sul mercatoitaliano, un programma molto ampio e incontinuo aggiornamento,la maggior partedelle proposte sotto i 20 euro

Foto: A sinistra Rita Ballocchi (responsabile franchising) e a destra Aurora Mancinetti (titolare negozio Naturgiocando di Perugia)

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UN NUOVO MONDO DI BENESSERE

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MAMMA, COSA PUOI FARE OGGI?TE LO DICONO SITI E APP

I siti e le app per il mondo dell'infanzia

FOCUSdi Alessia Portelli

Cercate una Milano family friendly?Potete trovarla su radiomamma.it. La Milano che esiste e quella ancora tutta da in-ventare. Una Milano da godere con i bambini,quella dei luoghi dove i bambini e le loro famigliesono considerati un’opportunità di business e unaricchezza.É un sito nato da chi abita e vive Milano e che vuolestanare e raccontarne questo suo lato, darle visi-bilità. Zona per zona, radiomamma racconta i suoiprotagonisti, i suoi appuntamenti e i suoi servizi.

Siete genitori impegnati al lavoro?Milanoperbambini.it é per voi genitori che fateacrobazie per conciliare tutto. Nasce dall’esperienza di alcune mamme sul terri-torio e ha lo scopo di raccogliere in maniera esau-stiva tutto ciò che succede nel pianeta dell’infanziaa Milano. Propone e segnala le migliori attività dasvolgere nel tempo libero.

Mumadvisor strizza l’occhio al noto sito di recen-sioni di viaggi, si propone di diventare il portale diriferimento di recensioni per le mamme da partedi mamme. Dall’ormai diffusissima propensione diricerca di opinioni e recensioni sul web, Silvia Espo-sito l’ha portata nel mondo dell’infanzia. il risultatoé sorprendente. Chi di voi prima di iscrivere il pro-prio bambino a un corso o in una scuola non vor-rebbe sapere come si sono trovate le mamme chelo hanno già provato?

Siete genitori green o verreste esserlo? Babygreen é uno spazio per mamme e famiglieeco-friendly che vogliono vivere in modo più sem-plice, ecologico ed economico. Da un’idea di Raffaella Caso - mamma che si defi-nisce EpicLeafMums (mamme che si difendono ilpianeta) Fornisce informazioni utili, semplici e di ra-pida consultazione. Troverete ad esempio ricette sane e semplici, ideee spunti d’ispirazione montessoriana da proporrea casa, giochi e libri, proposte di viaggi e moltoaltro.

Ti trovi in un luogo a una certa ora e vuoitrovare cosa fare con i tuoi bimbi? C’é la APP GoBimbo.GoBimbo ti permette di essere sempre aggiornatosulle attività adatte all’età del tuo bambino, presentiintorno a te.Attraverso la sua applicazione puoi scovare inizia-tive e posti per bambini per passare tempo di qua-lità insieme a seconda delle attività preferite.

É facile e immediata e con la mappa e le icone co-lorate a seconda delle categorie di attività, trovarequalcosa di diverso e stimolante da fare sarà moltodivertente.

In un mondo tecnologico non sapere cosa fare coni bimbi diventa una scelta, e alcuni consiglianoanche questo: ogni tanto annoiarsi fa bene!

Parola d’ordine: vietato non sapere! Oggi per le mamme e per tuttiquelli vicini al mondo dell’infanzia esistono svariate applicazioni esiti che permettono di sapere, trovare, informarsi, organizzarsi eispirarsi sulle più svariate attività per bambini nella propria zona.

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www.themilkbar.it

The MilkBar

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M'AMIMolto spesso si sente dire a mamme, accomunateda esperienze di quotidiana gestione familiare: " Dai!apriamo un'attivitá insieme!". Sembrano esserci idee esoluzioni, testate nella vita quotidiana, da poter tra-sformate in veri e propri business. Poche alla fineconcretizzano questo desiderio. Noi ne abbiamo in-tervistate due: Alessia e Doriana della A&D Srl ideatoredel marchio M'AMI.Nata nel 2013 propone bijoux pen-sati per le mamme. Il chiama-angeli e il braccialeM'ami Tag, sono diventati in poco tempo il marchio N1 nel settore.

Come nasce la vostra voglia di fare impresa equale l'idea che sviluppate?Avviare un’attività imprenditoriale è stata una sceltanaturale per entrambe. Abbiamo lavorato per lungotempo in aziende multinazionali e l’idea di dar vita aun progetto tutto nostro si è rafforzato nel tempo.Galeotto è stato il nostro incontro professionale. Ciè bastato poco per capire che condividevamo lestesse idee, gli obiettivi, i valori. Oggi produciamouna linea di bijoux pensata per le mamme. Abbiamocreato il brand M’AMI che in pochissimo tempo si è

LA STARTUP DI DUE MAMME PENSATA PER LE MAMME

affermato sul mercato italiano. M’AMI esprime laforza di essere mamma. Chi indossa i nostri bijouxapprezza non solo la qualità e il design, ma ha la con-sapevolezza che quei prodotti sono stati scelti accu-ratamente per farla sentire bella, affascinante,sofisticata. Mamma si, ma donna.Quale è il vostro target consumatori e quali sonoi canali di vendita più adatti a raggiungerlo?I nostril clienti sono mamme, ma con caratteristicheprecise. Si tratta di donne moderne, multitasking,cosmopolite che amano la raffinatezza e le linee pu-lite, con attenzione ai dettagli. Ovviamente chi acqui-sta i nostri prodotti sono anche papà, nonni, amiciche desiderano regalare un bijoux di qualità e buongusto a prezzi competitivi. Oggi vendiamo in cateneper l’infanzia, megastore, concept store, negozi in-dipendenti e siti di e-commerce.Quale consiglio dareste a donne e mamme comevoi che vogliono fare business insieme?Il nostro consiglio è buttarsi. La passione è determi-nante, ma per affermarsi occorrono soprattutto il la-voro, la dedizione, la flessibilità. Non c’è spazio perl’improvvisazione.

Presente sia a Roma che a Milano,The Milk Bar è un negozio, uno studio e un punto di incontro dedicato a gravidanza, allattamento e maternità.

Un luogo speciale dove incontrarsi,confrontarsi e supportarsi dalla gravidanza in poi.Offre molti corsi e attività per le diverse fasi della gravidanza, maternità e infanzia

All’interno della boutique trovereteinoltre una vasta selezioni di prodottiprèmaman e per il vostro bebè fatti il più possibile con materiali sostenibili e biologici.

The Milk Bar vi accompagna nella stra-ordinaria avventura di essere genitori.

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La pazienza di far lievitare un’idea

STORIE

Testi e immagini di Laura Almirante

Il bistrot Donna Fugassa, aperto a Londra in Dalston Square 7 giorni su 7, dalle 8 am alle 8 pm

Alessia Mastroleo e Maia Chiara Rossi

Ha inaugurato a Londra, proprio a due passi da DalstonJunction, DONNA FÜGASSA, il primo bistrot dellafocaccia della città. Qui potrete gustare la vera “fugassaligure” o un espresso allʼitaliana, trascorrere un pome-riggio sulle note di Mina e aspettare lʼora del tea perun cannolo alla crema chantilly che non scorderete.Lʼimpresa è di Maia Chiara Rossi e Alessia Mastroleo,due imprenditrici italiane che hanno cambiato rotta nellavita mettendo in gioco il proprio patrimonio professionaleper costruire qualcosa che desse davvero soddisfazione.“Vivevo a Londra dal 2012, quello che facevo a livellolavorativo non mi bastava, così ho iniziato a pensare aun mio progetto – racconta Maia, una laurea in scienzae tecnologie ambientali con un master in economia allaBocconi di Milano –. Senza lasciare la mia occupazione,ho costruito giorno dopo giorno la mia idea. Ci sonovoluti un anno per lo studio di fattibilità, un corso inbusiness planning a Utrecht e, poi, un socio”. Una tele-fonata cambia la vita. Così Alessia, consulente al Mini-stero degli Interni per la gestione dei fondi dellʼUnioneEuropea, accoglie la sfida lanciata da Maia e si lasciaRoma alle spalle: “unʼottima scusa per liberarmi dal tail-leur, nel febbraio 2014 ho preso letteralmente il volo”.

Da gennaio 2016 Londra ha un nuovo indirizzo per la ristorazione.Donna Fügassa è il primo bistrot della focaccia voluto da dueimprenditrici italiane che hanno preso molto sul serio una sfidache ha tutti gli ingredienti dell’eccellenza made in Italy

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Da lì, il periodo che è seguito, è stato una preparazionealla nascita di questo posto che un poʼ deve la sua storiaalle origini di famiglia.

UNʼIDEA A 360 GRADI“I genitori di mia mamma sono liguri – spiega Maia –.Mancava un riferimento per la vera focaccia a Londra.E poi avere a che fare con la cucina significava crearequalcosa a livello collettivo. Le scelte che facciamo ognigiorno sono coerenti con questa concezione, non sololʼoriginalità dei riti della focaccia - ma anche la scelta deipartner, storie bellissime del made in Italy, dal caffè tori-nese Costadoro – di cui siamo i primi distributori a Lon-dra-, alla Pasta Grano Armando, che sbarca con noi nelRegno Unito ed è in vendita per i nostri clienti”. E poiquella con Barbara Deponti, milanese di nascita che,dopo dieci anni a Parigi come architetto, a Londra si re -inventa pasticcera a domicilio con il marchio Take EatHome e oggi rifornisce il bistrot con alcune sue creazioni.Donna Fügassa è aperto a Dalston, nel distretto diHackney. “Il luogo che abbiamo scelto non è casuale –racconta Alessia – questa è una zona multientica che stavivendo un rapido cambiamento di crescita. Vogliamoevitare che questo si traduca in una spersonalizzazione.Avere una forte identità significa sottolineare il legamecon una precisa tradizione culturale dove il cibo eil gusto hanno un significato di condivisione e fusione”.Un approccio che si trova nel dna del progetto. Nellʼannoche ha preceduto lʼapertura, Maia e Alessia hanno stu-diato e testato il loro prodotto collaborando agli eventiorganizzati dalla Libreria Italiana a Londra di OrnellaTarantola: “Le prime sfornate le abbiamo fatte per leiniziative bellissime e importanti rivolte alla comunitàitaliana” raccontano le socie.

4 BUSINESS PLAN PER 11 INVESTITORI Alla ricerca della ricetta giusta, Maia e Alessia hannocontinuato a lavorare al piano da presentare agli inve-stitori di cui avevano bisogno per finalizzare il loro pro-getto: “Ci sono voluti 4 business plan prima di quellodefinitivo – prosegue Maia –. Quando ho chiamato Ales-sia con la mia idea pensavo a un take away. Quello cheabbiamo messo in piedi nel frattempo è nato con un altroanno di studio. A luglio 2014 infornavamo le prime fo-cacce, a novembre registravamo il marchio. PaperplaneFactory di Milano ha tradotto la nostra identità nel nomee nel logo che oggi ci rappresentano. Per raccogliere iconsensi di chi doveva metterci i soldi, dovevamo daretutti gli elementi e raccontare il nostro carattere”. Con unpiano finanziario soddisfacente in mano, Maia e Alessiahanno impiegato 6 mesi per avere il sì dal gruppo di in-vestitori che serviva a raggiungere la somma per partire:“220mila sterline. Abbiamo una partecipazione al 19,9%di una grande azienda italiana e dieci piccoli attori. Èuna formula di equity crowdfunding, le persone hannoinvestito in cambio di una quota della società. Siamostate noi a bussare a tutte le porte, il merito della riuscita

STORIE

“Tarte fruits rouges” di Barbara Deponti

PASTICCERA PER AMOREDopo Parigi, Londra “la città in cui ci ha portato il lavoro di mio marito”, l’esigenza di conciliare vita familiare e professionale e la voglia di non sprecare l’opportunità diconfrontarsi con una realtà tanto dinamica.Così Barbara Deponti, architetto, oggi pasticcera di Donna Fügassa titolare di TAKE EAT HOME, racconta il modo in cui ha iniziato la sua attività, a partire dall’amore per la cucina. “Volevo conseguire la certificazione di alta pasticceria francese,ma non potevo perché non ero residente inFrancia. Ho seguito lo stesso l’iter di prepa-razione all’esame. Sfornando centinaia tracroissant e dolci di ogni tipo, mi sono fattaconoscere offrendo ad amici e conoscenti le mie preparazioni. Il consenso mi ha datocoraggio e ho pensato di farne un’attività.Da sola mi sono scelta nome e immagine.Ho registrato il marchio e seguito le proce-dure – on line - per la preparazione alimen-tare, che qui può essere casalinga. Oggi la cucina di casa è il mio laboratorio. Misono dedicata una stanza per la dispensa,lavoro con Donna Fügassa, altri ristoranti e a eventi privati”. www.takeeathome.com

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lo dobbiamo alla rete di persone con cui abbiamo creatolegami professionali, e non solo – prosegue Maia –, trachi ci ha dato fiducia amici, conoscenti ma anche excolleghi”.Oggi, per tutelare quello che è stato costruito, le duesocie di maggioranza hanno sottoscritto un patto para-sociale molto severo. “Qualunque cosa accada – rac-conta Alessia – lʼidentità di Donna Fügassa non deveessere snaturata. Rispetto ai ruoli, solo ora iniziamoa distinguerci, io più dedita allʼattività di back office eamministrativa, Maia a quella produttiva e di legame conla comunità locale e italiana. Abbiamo entrambe unacostante supervisione della strategia del format tenendodʼocchio il nostro obiettivo di cinque bistrot in cinque anni– a partire da Londra – seguendo tutta la linea con unostandard di qualità elevato”. Una crescita importante sesi pensa alla giovane età del progetto, eppure, sotto -lineano le imprenditrici: “Ciò che ci ha reso appetibili agliocchi degli investitori è stata la capacità di guardare lecose in grande”.

1, 2, 3…Gli step per la nascita dellʼattività si sono susseguiticome nella creazione di una ricetta, bisognava indivi-duare gli ingredienti e trovare il modo di metterli insieme:“Ci serviva un maestro. Abbiamo scoperto i forni OEMdel gruppo Ali, unʼeccellenza italiana che poi abbiamovoluto in negozio. Grazie a loro abbiamo seguito uncorso con un maestro panificatore di Recco. Intanto aLondra, cominciavamo gli aspetti pratici, lʼavvocato, ilcommercialista- alcuni ancora ci seguono. 1. La regi-strazione della società si può fare on line, come il corsoper la somministrazione alimentare sul sito food.gov.uk.2. La parte più complessa ha riguardato la location,siamo state noi a trovare lʼannuncio, dopo la trattativadel Premium – che è il costo per subentrare al prece-dente contratto di affitto –, è bene avere un buon avvo-cato per la negoziazione del contratto. 3. Poi lʼarchitetto,il nostro consiglio è di affidarsi a un professionista spe-cializzato nel settore”. Con dedizione assoluta, nel girodi altri sei mesi sono arrivate a quello che qui oggi tro-vate sette giorni su sette. Ci sono poi gli aspetti fiscali,ad esempio i molti soci di minoranza residenti in UK go-dono di garanzie sullʼinvestimento.

Oggi da Donna Fügassa trovate soprattutto staff italiano“la clientela si divide tra nostri connazionali e inglesi –per questo abbiamo imparato i modi del caffè allʼanglo-sassone ”. E poi, un angolo dedicato allʼarte e alla crea-tività del Belpaese, come con “Lʼarte Pinguina” delgenovese Massimo Fenati. Infine, lʼentusiasmo di chiammette: “Londra è una città difficile, ma sa ripagare glisforzi che, in questo momento, si traducono in moltis-sime ore di lavoro al giorno”. Con un sorriso che nonabbiamo mai visto andare via.

Il marchio Donna Fugassa è stato disegnato da Paperplane Factory di Milano

www.donnafugassa.co.uk

STORIE

Photo: L’interno di “Donna Fugassa”

Se vi trovate a Londra, fate un salto dalle Fugassa. Sulla parete

vicino al bancone il fumetto dell’illustratrice Sara Pittaluga

dedicato a questa splendida storia…

L.A.

““

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E-COMMERCE

di Laura Almirante

Lo shopping on line conquista sempre più interessanti fette di mercato.Con la crescita più significativa negli acquisti attraverso dispositivi mobile.Dall’abbigliamento alle politiche di genere dei brand, ecco qualche riferi-mento per capire come fare un buon affare.

Photo: Depop

Piace lo shopping on line: i dati di E-commerceFoundation dicono che nel 2015, a livello glo-bale, ci sono state vendite per 2.100 dollari. LʼItalia

avrebbe contribuito con 15 miliardi di euro, mettendo asegno un + 15% rispetto al 2014, dove la crescita piùinteressante – + 68% con un valore triplicato dal 2013–, è rappresentata dalle operazioni che usano i disposi-tivi mobile (dati Netcomm). Il linguaggio ne ha presoatto, e-commerce si fa m-commerce per indicare acqui-sti di quest'ultimo tipo, mentre APPstore – la vetrinaApple delle applicazioni –, da novembre 2015 ha inseritola categoria di ricerca “Shopping”.

Perché un app funzioni deve “fare una cosa e moltobene, essere semplice da utilizzare e avereun design attuale e minimale” spiega LucianoBaresi, professore di informatica al Politecnico di Milano.

Caratteristiche che dovevano essere chiare allʼitaloinglese Simon Beckerman – già imprenditore degliocchiali Super e fondatore di Pig Magazine – quando,nel 2011, ha iniziato a pensare a un progetto mobile perla compravendita di prodotti. Ne è nato Depop, unʼapp

APP da vendere

Depop, Dote Shopping e Buy App Index, 3 App di m-commerce

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NETCOMM è il Consorzio perla Crescita e la Diffusione delCommercio Elettronico in Italia.Il 18-19 maggio 2016 organizzaa Milano ECOMMERCE FORUM.

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Alcuni Brand della Vetrina di Dote Shopping

E-COMMERCE

Alcuni “momenti” di Depop, l’app per condividere, su dispositivi mobile, milioni di oggetti unici di ogni tipo

per condividere in ogni momento – come ricorda la suaicona Hello, weʼre open – “milioni di oggetti unici:vintage e alla moda, di lusso e di tendenza, arte, illustra-zioni, libri, sport e abbigliamento”. Il meccanismo è sem-plice: gli utenti si registrano aprendo un profilo – conimmagine e nome –, fanno una foto allʼoggetto chevogliono vendere, infine la caricano con tanto di descri-zione e prezzo. Le ricerche si fanno tramite parolechiave e si rimane aggiornati seguendo i profili più inte-ressanti. Tra gli utenti di Depop trovate qualche riferi-mento noto, come la fashion blogger Chiara Ferragni,anche se sono i nomi comuni a riempirne la schiera.I set delle immagini sono spesso molto curati e cʼè unforte elemento di personalizzazione degli annunci. Per lasicurezza nei pagamenti lʼazienda consiglia di sceglierePayPal in modo da tracciare le transazioni. Depop, cheè nato in Italia, ora ha sede principale nel quartiere lon-dinese di Shoreditch, ma ha uffici a Milano e New York.

Sembra invece di entrare in un centro commercialevirtuale con la californiana Dote Shopping, lʼapplica-zione che, al momento, riunisce oltre 130 brand pergarantire la scelta di prodotti selezionando le offerte piùvantaggiose. Ciascuno può scegliere di mettere in evi-denza marchi e prodotti preferiti, ricevendo notifiche conaggiornamenti costanti. Dote Shopping è ora disponibilein inglese e spagnolo.

Se invece quello che vi interessa è lo shopping consa-pevole, prendete in considerazione Buy App Index,lʼapp americana lanciata nel 2015 per veri ficare la poli-tica di genere delle aziende da cui provengono i prodotti.In una scala valore da A a C, vengono valutati elementicome la presenza femminile in azienda, la correttezzanei trattamenti, la percentuale rosa nei ruoli decisionalio le settimane di maternità previste. Oggi lʼapp contieneun database di circa 130 aziende, è in continuo aggior-namento e chiede agli utenti di segnalare nomi daaggiungere allʼelenco.

In Italia il 62% della popolazioneadulta possiede uno smartphone(dato: We Are Social)

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INNOVATIONdi Stefania Priolo

Start UpDai servizi legati al mondo del Foode del Tourism alla scelta di pun-tare sul “mondo degli oggetti”,quelli smarriti che si danno ormaidefinitivamente per persi, o quelliappartenuti a vip o rock star, ilmondo delle Start Up sembra incontinua evoluzione e soprattuttoin continua crescita.

Prima edizione di prestigio quella per i DBJ Awards,istituiti dallo Studio Legale De Berti Jacchia Fran-chini Forlani per premiare due start up a contenuto

innovativo e un progetto dʼimpresa appartenenti ai set-tori Food e Turismo. A conquistare la vittoria sono state GeniusChoice,software dedicato allʼetichettatura dei prodotti ali-mentari, ed EdoApp, unʼapplicazione che grazie aduno specifico algoritmo permette di identificare ilvalore nutrizionale dei prodotti. Il progetto dʼimpresagiudicato più interessante è stato invece Table Top, lacyberg guida per cibo, cucina e persino allestimentodella tavola. I vincitori dei DBJ Awards sono stati premiati con lʼasse-gnazione di tre service box, un pacchetto di ore di con-sulenza, legale e fiscale, e servizi logistici.“Siamo molto soddisfatti dellʼinteresse suscitato da que-sta prima edizione dei DBJ Awards - ha spiegato Mas-similiano Gazzo, partner di De Berti Jacchia FranchiniForlani - Food e Turismo sono due settori fondamentaliper lʼeconomia del nostro Paese e in cui ci sono sicura-mente concrete opportunità di sinergia e di crescita. Ingenerale tutte le candidature ci hanno positivamentesorpreso per il contenuto innovativo dei loro modelli dibusiness”.

Photo: Alcuni momenti di DBJ_Awards

Cresce sempre più il settore Food e Tourism, DBJ Awards: Geniuschoice eEdoApp premiati fra le start up, Table Top il miglior progetto d’impresa.Successo anche per il mondo degli “oggetti”, da quelli persi a quelli dei vip,miracolosamente ritrovati o venduti all’incanto per beneficienza grazie a duegeniali idee trasformate in popolarissime start up

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INNOVATION

è un’app che permette a chiunque di capirequanto sono sani i prodotti alimentariacquistati nei supermercati. La base con-siste in un algoritmo che traduce tutti i datipresenti in etichetta (ingredienti, valori nutri-zionali, certificazioni) in informazioni di im-mediata comprensione per il consumatore.

ha ideato un software in grado di verificarela correttezza dell’etichetta multilingue eche da la possibilità di effettuare analisidi benchmarking e di mercato. Il softwarepermette ai ristoratori di indicare corretta-mente gli ingredienti dei menù e ai produt-tori alimentari, oltre a scrivere e verificarele etichette, di creare prodotti che rispon-dano alle reali esigenze e desideri dei con-sumatori.

Contestualmente sono stati presentati i risultati dellaricerca “Food & Turismo: Tempo di Innovare”, unreport che ha indagato lo stato dellʼecosistema italianodellʼinnovazione in ambito “Food & Turism” introducendoun framework che riclassifica le start-up innovativeiscritte alla sezione speciale del registro imprese (in data1° febbraio), in un totale di 5.078 unità.“Allʼinterno di questo quadro ʻstrutturaleʼ emergono duedinamiche molto interessanti, entrambe legate al piùampio filone della sharing economy - ha spiegato FabioFraticelli, Postdoctoral Research Fellow presso lʼUniver-sità Politecnica delle Marche e coordinatore scientificodellʼosservatorio DBJWatch - Da un lato, per la categoriaFood, si analizzano le start-up innovative dedicate adoffrire prodotti o servizi finalizzati a favorire il fenomenodel social-eating; dallʼaltro lato, per la categoria Tourism,si esplorano le principali esperienze relative al peer-to-peer travel guiding, ovvero lʼesplorazione di mete turisti-che fatta da utenti locali in favore di turisti”.

E proprio attorno al tema del Food la crescita dellestart up non vede sosta. Sono aziende che semprepiù spesso diventano utili alleati di produttori econsumatori e proprio in questo sta la chiave delsuccesso di alcune fortunate idee. Cortilia adesempio è il primo mercato agricolo online a metterein contatto consumatori e agricoltori locali, per farela spesa direttamente come in campagna. Lanciatacommercialmente nel 2012, Cortilia nasce da unʼin-tuizione del suo fondatore, Marco Porcaro, e dal-lʼunione delle due grandi passioni: da una partelʼamore per il cibo fresco e genuino, dallʼaltra il suobackground professionale che lo ha da sempre vistoimpegnato nel campo della tecnologia. Parole dʼor-dine: gusto, artigianalità e sostenibilità. In un clickCortilia porta a domicilio frutta e verdura freschedi stagione, coltivate in modo sostenibile, dalleaziende agricole più vicine agli utenti.

Photo: Cortila e EdoApp

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Per chi invece vuole rimanere fedele al proprio super-mercato preferito la soluzione è rappresentata daSupermercato24, la start up che si occupa di portareal domicilio del consumatore i prodotti di specifici puntivendita. Anche qui pochi semplici click per scegliere ilsupermercato di fiducia e selezionare i prodotti dellamarca preferita. Sarà uno shopper a preoccuparsi ditutto il resto e portare i prodotti direttamente a domicilio.Il vantaggio? Avere la spesa nel giro di un ora. E per chiè ancora restio alla tecnologia? Possibilità di effettuarela stessa procedura anche telefonicamente. Cʼè poi chi ci tiene a specificare “non siamo un e-com-merce, ma un marketplace”. È il caso di Foodscovery,una start up che mette in relazione il consumatore coni migliori laboratori artigianali italiani. Dalle lavorazionicasearie delle migliori aziende agricole delle diverseregioni italiane alle varietà di pasta con gli ingredientiprincipe della tradizione gastronomica italiana. E ancorafrutta, verdura, spezie, salumi, vini e liquori per arrivarealle origini del gusto ed avere a casa proprio le migliorispecialità.

E dai prodotti alimentari a beni altrettanto preziosiper il consumatore il mondo delle start up ha sicu-ramente moltissime novità da offrire.Chi ad esempio non ha mai perso un oggetto duranteun viaggio o nel tran tran della vita di tutti i giorni? Sicu-ramente unʼesperienza comune alla stragrande maggio-ranza di persone. Ma come ritrovare lʼoggetto preziosoo magari dal valore affettivo inestimabile? La soluzioneè Findmylost. Unʼidea geniale della giovane ElenaBellacicca che, in occasione di Expo 2015, decide diorganizzare un sito web per tutti gli oggetti che verrannopersi durante lʼesposizione universale. Il risultato? 10mila oggetti perduti, il 30% dei quali ritrovato e resti-tuito al legittimo proprietario. La start up prende quota.Sul sito vengono postati oltre 50mila oggetti. Non sitratta più solo di Expo, oltre ai singoli cittadini ancheComune di Milano ed alcuni servizi di car sharing en-trano in contatto con la piattaforma. Il fenomeno attiralʼattenzione di una software house che prepara, dallaversione beta della fondatrice, una nuova piattaformache verrà lanciata proprio i primi di aprile assieme alleapp. “Lʼidea è quella di diventare lʼunico competitor mon-diale per lo street found coinvolgendo anche altre realtàcome società aeroportuali, treni, musei, e puntare allʼin-ternazionalità – ha spiegato Elena Bellacicca – Pensatedi prendere un aereo, atterrare in una capitale europea,prendere un taxi o unʼauto a noleggio e visitare unmuseo per poi accorgervi di aver perso il cellulare. Conpochi click sulla piattaforma riuscirete a scoprire se il vo-stro cellulare è stato ritrovato e farvelo restituire”. E perchi invece ritrova un oggetto? Il processo è il medesimo:si mette on line lʼoggetto e lo si restituisce al legittimoproprietario dietro una ricompensa che può esseremonetaria o meno.

Photo by Foodscovery and Findmylost

Elena Bellacicca di Findmylost

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INNOVATION

E per quegli oggetti che invece abbiamo sempre so-gnato? La maglia indossata da un calciatore in unapartita che è entrata nella storia, la tuta di un pilota diformula 1. Ma anche esperienze dal valore inestimabile,come gli auguri di compleanno fatti direttamente daFedez, una cena con Luca Argentero, con una topmodel, una giornata passata con il campione del cuore.Tutto questo oggi non solo è possibile, ma è anche unastart up di successo a scopo benefico. Lʼidea è venutaa tre imprenditori under 30, Francesco Nazari Fusetti,Emanuela Ravalli e Domenico Gravagno. CharityStars è la prima piattaforma digitale che mette allʼin-canto oggetti, esperienze ed incontri con personaggifamosi. Il progetto parte con un autofinanziamentonel 2013 ed è subito un successo. Lʼanno seguente lʼuniversità di Barkley in Californiainclude Charity Stars tra le 20 start up con maggioreimpatto sociale al mondo. Ogni giorno vengonomesse allʼasta esperienze od oggetti unicamente deipersonaggi famosi. Sono circa 350 le organizzazioni noprofit che hanno ricevuto il sostegno della start up cheha già devoluto oltre 3milioni e 300mila euro. “È una realtà in continua crescita” ci ha confermatoFrancesco Nazari Fusetti ceo e founder della start up.Progetti per il futuro? “Per ora siamo davvero moltoindaffarati. Stiamo ampliando la rete, lʼobiettivo è sicu-ramente targato UK con già dei contatti avviati connumerosi club di football. Punteremo anche allʼinterna-zionalizzazione”.

Oggetti ed esperienze messe allʼincanto… Tra le astepiù curiose degli ultimi tempi?“Un Business Lunch con Riccardo Zacconi, founderdi Candy Crush venduto per 25mila euro”.

è una app che costituisce un cybermanuale, una sorta di guida relativa alcibo, alla cucina ed ai vari correlati, conparticolare attenzione alla tavola, al suoallestimento ed alla sua personaliz -zazione in funzione del luogo, dellapersona e dell’occasione che si vuolecelebrare o festeggiare.

Francesco Nazari Fusetti di Charity Stars

Photo by Charity Stars

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START UPìLoby è la Start Up che rivoluziona iSocial ed il concetto di comunica-zione, creando una sorta di pontetra la realtà virtuale e quella reale.ìLoby è una piattaforma interattivadalla facilità immediata. Diretta siaa privati che ad aziende permette diaccedere a tutti i Social utilizzati,Facebook, Twitter, Google+, Skype,Linkedin, Mail, Instangram e What-sapp. Un vero e proprio luogo vir-tuale in grado di creare una rete incui le possibilità sono infinite, dallasemplice conoscenza a vere e pro-prie opportunità di business.

Ma qual è la vera rivoluzione di iLoby? Il contatto conle persone vere. La comunicazione in ìLoby uniscela realtà virtuale a quella reale. Mezzo e strumento diquesta straordinaria idea è un semplice braccialetto,inviato al momento dellʼiscrizione che contiene un unicoId. Questo permette da una parte di evitare i cosiddetti“fake” e dallʼaltra di creare, anche nella vita di tutti igiorni, una community che permette un contatto reale. Una geniale intuizione dellʼargentino Christian Gastonche rivoluziona, nellʼera 2.0, il concetto di community edi comunicazione. Nata nel dicembre 2013 ha avuto unsuccesso virale e conta ad oggi oltre 81.700 iscritti.

Un semplice braccialetto in silicone divenuto oggiun vero e proprio simbolo…“Eʼ un oggetto semplice che rappresenta però il mezzotra le realtà virtuale e quella reale. Aiuta le persone acomunicare. Grazie a questo braccialetto anche nellavita reale si sono create relazioni, conoscenze, persinoopportunità di business”.

Cosʼè il futuro?“Il futuro sono le relazioni sociali tra le persone”.

Cosʼè la comunicazione?“Oggi ci sono tanti social network ma la gente non comu-nica più. Ci si nasconde dietro falsi profili per cercare diattirare lʼattenzione, poi quando ci si presenta dal vivo lepersone sono diverse da come si erano presentate. ìLobynasce dai messaggi positivi delle filosofie del taoismo edel buddismo. Vuole unire le persone e non dividerle,vuole creare una nuova frontiera di comunicazione”.

Dove vuole arrivare ìLoby?“A fare comunicare davvero le persone. Oggi è diventatauna macchina che si autoalimenta da sola. Le personesi ʻcontagianoʼ e sono orgogliose di fare parte di questacommunity. ʻInsieme siamo più fortiʼ è questo il nostroslogan”.

Puoi anticiparci qualche novità?“I prossimi braccialetti. Punteremo su design e qualità”.

Hai un idolo? A che polso vorresti vedere unbraccialetto ìLoby?“Eʼ una domanda difficile. Mi sarebbe piaciuto vederlo alpolso di Steve Jobs, che per me è stato un grande rife-rimento, e di cui conservo grandi insegnamenti. DireiPapa Francesco, che ho avuto la possibilità di incontrareed è stata unʼesperienza straordinaria”.

iLoby Innovazione, futuro ed un vero e proprio “contagio” virale

Christian Gaston

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Molte idee nascono ma restano sogni nel cas-setto: come è nata l’idea e cosa ti ha motivato aportarla avanti?Fin da bambino ho sempre nutrito una stranapassione per tutto ciò che non sai convenzionale,tutto ciò che in un certo qual modo va aldilà daglischemi e sia in grado di stupire ed emozionare.Circa due anni fa, mentre ero in facoltà, navi-gando in internet ho trovato per caso uno stranobando indetto dalla regione del Veneto per ideeinnovative con potenziale internazionale per di-ventare startup di successo.All’epoca non sapevo neppure cosa fosse unaStartup , ma ritenendo di avere una chance e vo-lendomi mettere in gioco ho partecipato al con-corso. Tra le mille idee che mi frullavano in testauna in particolar modo mi era più a cuore,quellache oggi si chiama Eldar Lab e riempie le mie gior-nate tra lavoro e studio sogno e realtà.Una Startup formata da un team di ingegneri cheprogetta applicazioni ed oggetti, caratterizzati dauna visione peculiare del rapporto uomo-natura.Ho cercato così di fondere tra loro due passioniche ho da sempre: l’amore ed il rispetto per lanatura e la tecnologia applicata a modelli di svi-luppo sostenibile.Credo fortemente in questo progetto e ne sonomolto appassionato , ho fiducia e rispetto dei miecollaboratori, è grazie a loro se oggi esiste la no-stra realtà. Sono questi gli stimoli che mi dannoforza e mi spingono ad andare avanti nel supe-rare le mille difficoltà che si incontrano quando sidecide di tirare un sogno fuori dal cassetto.

Che peso ha avuto il fatto di essere studente diingegneria? L’università ti ha aiutato nelle primefasi della start up?Sicuramente per un attività come la nostra, averaffrontato studi tecnici mi ha donato un buonbackground da cui poter attingere delle risorseper sviluppare un prodotto ed un progetto d’im-presa.

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START UPdi Silvio Zannoni

ATOMO UN NUOVO MODO DI VIVERE L’OUTDOOR

Photo: Acune immagini di ATOMO, la fusione moderna e creativa tra casa sull’albero e tenda sospesa

A colloquio con Dimitri Gramenzi founder di Eldar Lab e curatore del design e delle caratteristiche tecniche e commerciali dell’innovativa start up

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START UP

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Tuttavia creare una realtà imprenditoriale èmolto complesso, le sole basi ingegneristichenon sono sufficienti per affrontare tutti gliaspetti legati al mondo dell’impresa. Negli ultimiperiodi le università in Italia sono sempre piùsensibili sul tema dello sviluppo imprenditoriale,ma siamo ancora agli inizi e c’è molto da fare. Personalmente all’interno della facoltà ho tro-vato alcuni docenti e ricercatori che mi hannodato una mano, nonostante si trattasse di atti-vità extra formative. Devo anche ringraziare unmio docente delle scuole superiori che ha cre-duto nel mio progetto ed oggi è al mio fianconella gestione della società.

Avresti mai pensato di diventare un imprendi-tore? È sempre stato il tuo sogno in qualchemodo?L’idea di fare impresa non mi sfiorava minima-mente, se mi avessero chiesto qualche anno fail mio pensiero al riguardo, avrei risposto di es-sere lontano anni luce dall’idea di intraprenderetale cammino.Credo che la scintilla sia partitadal desiderio che nutro nel dimostrare di posse-dere idee valide che possano essere concretiz-zate. Ho sempre sognato di creare qualcosa, ecrescendo ho capito che l’unico modo possibileaffinché ciò accada è perseverare, imparare daipropri sbagli, farne tesoro e non arrendersi difronte agli ostacoli.

Che consiglio ti sentiresti di dare agli studentidi ingegneria nelle università italiane?Il consiglio che mi sento di dare loro è quello dicredere nelle proprie capacità. Se sentite dentro di voi il bisogno di esprimervie di proporre le vostre idee ed i vostri progetti,siate liberi di farlo. In molti saranno scettici, ese potessero scommettere punterebbero sulvostro fallimento. La strada da percorrere saràtutta in salita, la vostra tenacia sarà l’unicostrumento che avrete per scavalcare gli ostacoliche si presenteranno ogni giorno. Alla finese sarete stati bravi, fortunati, un po’ folli ecapaci, la soddisfazione di poter affermare cheavevate ragione, sarà tutta vostra.

Dimitri Gramenzi, a destra, e Rinaldo Grifoni, a sinistra, CTO e co-founder di Eldar Lab.

Attualmente Eldar Lab sta installandoalcune strutture Atomo in Toscana.

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HAVE F.U.N.3 speaker, 3 storie imprenditoriali “fucked up” salgono sulpalco. Hanno 15 minuti circa per sviscerare, ciascuna,una radiografia del proprio insuccesso. Un racconto chelega il modo in cui sono nati i progetti- a volte partendoda presupposti e soci sbagliati-, agli sforzi personali chesi sono fatti per comprendere le dinamiche e lʼavanzaredi qualcosa che non sempre va secondo i piani.In Italia nel 2015 si sono registrate 96mila chiusureaziendali (dati Cerved). Un dato che sostiene lʼesigenzada cui nascono questi incontri. “Pensiamo a quanti sogniabbiamo messo da parte per paura di fallire” raccontaMontserrat Fernandez Blanco, event manager diImpact Hub Milano che ha introdotto nel capoluogolombardo il format e che è sempre alla ricerca di casi daraccontare “Cerco testimonianze di imprese che nonhanno funzionato e mi imbatto in storie bellissime. Averfallito almeno una volta sembra un punto di partenza peri più grandi successi”.San Francisco, Hong Kong, Dubai, Melbourne, Istanbul,Barcellona, Madrid hanno accolto il format anche primadi noi. “Dal Messico Letitia ci ha contatto perché trovavastrano che il nostro Paese non avesse ancora accoltolʼiniziativa- prosegue Montserrat-. Io dico sempre cheoggi viviamo nella dittatura del successo. Le personetendono a identificarsi con il raggiungimento degli obiet-tivi e pensano che non arrivarci equivalga a essere sba-gliate. Il fallimento non coincide con lʼessere unapersona fallita. Spesso chi deve arrendersi ha puntatoa obiettivi troppo alti, il che già è segno di una grande

CO-WORKING

Sbagliando si impara. Eppure di sbagliarenon smettiamo mai e, cosa ancora più im-portante, non smettiamo mai di impararedai nostri errori. Da questo punto deveessere partita Leticia Gasca quando nel2012 ha proposto a un gruppo di amiciimprenditori di Città del Messico di incon-trarsi e fare outing sulle esperienze dicrolli e fallimenti imprenditoriali vissuteda ciascuno. A una prima serata sultema, in Messico, ne sono seguite altre.Molte altre. Hanno preso il nome di FuckUp Nights e poi il via, sulla strada delmondo. Da ottobre 2015 sono anche inItalia, a Milano, e in scena durante la 55°edizione del Salone del Mobile con unfocus sulla creatività.

Si chiamano Fuck up Nights le serate in cui si raccontano e si ascoltano storie di impresee imprenditori che non sempre hanno funzionato. Un’idea che dal Messico, in pochi anni,ha raggiunto tutto il mondo. E che a Milano, in aprile, già celebra il quarto appuntamento.

di Laura Almirante

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Impact Hub è un network internazionale per il co-working e lʼincubazione di progetti.A Milano si trova in via Paolo Sarpi, 8Milan.impacthub.net

CO-WORKING

Montserrat Fernandez Blanco, event manager

abilità nella vita di mettersi in gioco. Analizzare i motiviper cui le cose sono implose significa maturare la con-sapevolezza sui progetti e su se stessi che serve per im-prese successive”. Quello che avviene in queste serateha a che fare con un magico fluire di sinenergie tra glispeaker e la platea che assiste. “Quando si parla deglierrori commessi ci si mette a nudo, si accetta la propriavulnerabilità” spiega Montserrat. Questo atteggiamentoè un elemento di crescita e costruzione a cui le persone,che prendono parte alla serata, sentono di appartenere.“Alla fine di ciascuna presentazione, il pubblico ha sem-pre delle domande. È come se si avviasse un processodi identificazione che fa sparire la vergogna. Chi si rac-conta, rammenta che spesso, nel fare impresa, si provasolitudine. Non per la mancanza di un team, ma per lamancanza del sostegno che la vera condivisione porta”.Qui si ha la sensazione di far parte di una rete, da cuisi riceve valore. Non si esce dalla Fuck Up Night con laricetta vincente. È vero, spesso gli errori si ripetono:“Uno dei temi ricorrenti è il tempismo, cioè capire quan -do è il momento di voltare pagina”. Non ci si deve preclu -dere di sbagliare, però. “Il fallimento è insito nel ten tativostesso. È lʼatteggiamento a fare la differenza”. Lʼinse-gnamento più bello che raccogliamo è che, se non pos-siamo evitare lo sconforto per un progetto che non sirealizza, abbiamo il dovere di imparare a gestire e aribaltare lo stato emotivo che ne deriva. Un consigliovalido a tutti i livelli professionali: “quando perdiamo unlavoro ci crolla il mondo addosso. Può essere inveceche quel lavoro, in quel momento, non fosse adatto anoi. Se capiamo che quello che è accaduto non ècasuale ci diamo la possibilità di ritrovare le spinte perripartire” conclude Montserrat. Guardiamoci dentro eringraziamo per questa lezione.www.fuckupnights.com

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COPERNICO MILANO ” WHERE THINGS HAPPEN”L’EVOLUZIONE DEL LAVORO PARTE DAL LUOGO

NETWORKING

di Alessia Portelli

Esiste un luogo di coworking a Milano in viaCopernico 38, dove al centro c’è la persona.Un elegante CONCEPT WORKSPACE progettatoper stimolare creatività e condivisione.

Si chiama Copernico Milano Centrale, un businesscenter di 15mila mq dove si stima transitino circa 3000persone ogni giorno. Un nuovo modo di pensare al la-voro, al suo spazio e a chi lo vive.Se è vero che passiamo gran parte del nostro tempo inufficio, perché non migliorare qualitativamente questotempo? Halldis ha introdotto a Milano un nuovo mododi pensare al lavoro e di lavorare. In un contesto ele-gante ed esclusivo si intrecciano relazioni, si condividee si arricchisce il proprio network per il piacere di dare edi ricevere.

Appena entrati potreste pensare di trovarvi in unboutique hotel… del lavoro. Grandi lounge accoglienti,luci riposanti, design moderno. Un posto progettato perfar sentire accolti e che pone la persona al centro.Attraverso lʼambiente stimolante si favoriscono infattilo sviluppo di idee, la concentrazione e la capacità dicondivisione.Nei suoi 6 piani convivono in uno stesso edificio diverseesperienze professionali, tutte in contatto fra loro. Ven-gono infatti favorite sinergie e alleanze attraverso incon-tri a tema e conferenze. Si ridefinisce il concetto deltempo: lavoro e momenti liberi si intrecciano in modo piùfluido e creativo. Progettato per facilitare il networking dei propri profes-sionisti si trovano diverse aree di incontro. Da un lato ilCopernico Cafè, curato in ogni dettaglio, elegante e fun-zionale, serve piatti rigorosamente italiani, come anche

Foto: Copernico Milano Centrale e Caffè Copernico

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il vino, ed è il luogo di ritrovo di tutti i lavoratori che hannoun ufficio in questo nuovo stabile e non solo, mentreentrando a destra si trovano i due spazi pensati per leriunioni lavorative. Due modelli, «Lounge» e «Library».Su tutti gli altri piani si trovano sale meeting, uffici affac-ciati su corridoi, e ovunque sono state ricavate aree incui intrattenersi con divani, tavolini e collegamenti.Al piano terra si trova anche un'area verde di 2000 mqche in estate è arredata con tavoli e sdraio, una palestrae sempre dall'ingresso, si accede al «Teatro», luogo dieventi e conferenze, e a StartMiUp, il luogo di coworkingche ospita diverse start up.Un ufficio con due postazioni costa circa 1200 euro almese, comprese scrivanie, bollette e servizi vari. Ogniufficio è modulabile secondo le esigenze del cliente eun team di esperti potrà illustrare e creare in modosartoriale la migliore offerta partendo dalle specificheesigenze. In Copernico il lavoro si evolve con lʼinterazione e lacondivisione, ma non solo, qui si respira voglia di fare ela passione per il proprio lavoro quotidiano.

COPERNICO ALZA IL SIPARIO SU CLUBHOUSEBRERA, UN MEMBERSHIP CLUB PER IMPRENDITORI,PROFESSIONISTI E DECISION MAKER.

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NETWORKING

Foto: Jacopo Muzina

Foto; Clubhouse Brera

Ospitato all’interno dell’ex-teatro delle Erbe, nel cuoredi Milano, CLUBHOUSE Brera è un nuovo concept dispazio destinato a diventare un collettore di contenutie di opportunità relazionali. Clubhouse Brera si rivolgea una nicchia di professionisti con esigenze ben pre-cise. Un membership club pensato per lavorare, farenetworking e arricchire le proprie conoscenze. Un pro-getto nato per creare uno spazio di lavoro innovativo,dedicato a lavoratori moderni-imprenditori, professio-nisti, decision makers e C-Level, italiani e stranieri.

Concepita sulla formula di membership Club, sarà ac-cessibile a 500 members di alto profilo (250 uomini e250 donne), appartenenti a diversi settori: dal finance aldesign, dal real estate al food con forte attenzione per ilmondo della moda, della cultura e dellʼarte. Clubhousesarà anche il primo club in Italia aperto anche allʼimpren-ditoria femminile. Clubhose Brera si propone anchecome luogo elettivo, in cui organizzare meeting, facilitarelo sviluppo di relazioni professionali e favorire la nascitadi nuove sinergie di business. Il club nasce allʼinternodellʼedificio storico che ospitò le attività del Teatro delleErbe fino ad un decennio fa, prima di essere convertitoa spazio di lavoro. Il progetto, realizzato dallo studio diarchitettura di Laura Stecich, ne eredita il genius loci efa rivivere lʼatmosfera di un periodo della storia della cittàparticolarmente ricco di stimoli ed espressioni culturali.Le linee e le atmosfere del design della prima metà deXX secolo sono reinterpretate in chiave fortemente con-temporanea, partendo da riferimenti art deco nel dise-gno del bar e di alcuni elementi di arredo, che dialoganocon i segni storici ancora conservati, fino allʼinserimentodi icone del design milanese degli anni 40 e 50.Lʼatmosfera sobria ed essenziale è stata ricreata anchenel “giardino segreto” di cui gode la location, compostoda un ampio patio che infonde luce naturale a tutta lastruttura, rendendo ogni ambiente ideale per lavorare.Speciali office suites, corredate da chaise-longue ebagno con doccia privato, offrono lʼoccasione di alter-nare le esigenze di lavoro e di relax. Il palco, cuore diogni teatro, offrirà ancora lʼoccasione di salire in scenaagli speakers internazionali che parteciperanno alla vitadel Club.

Un ambiente di persone per bene chehanno la volontà di restituire recipro-camente il loro sapere. Il risultato

è una conoscenza potente a beneficio del lasocietà” Jacopo Muzina, BusinessDevelopment & Strategic Partnershipat Copernico Holding“

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Tendenze chiave dell’innovazione*

RETAILdi Fabrizio ValentePartner Fondatore Kiki Lab –Ebeltoft Italy

Nella nostra attività il concetto di ʻdisruptionʼ èsempre più ricorrente: nelle strategie per iclienti, nei meeting internazionali, nei Con-

gress mondiali che seguiamo costantemente e dicui siamo partner (World Retail Congress, Mapic,NRF) e naturalmente nelle edizioni annuali dellanostra ricerca sulle Retail Innovations che da oltre10 anni individua e analizza casi che riscrivono consuccesso le regole del settore. Tra le tendenze ana-lizzate in questi anni, alcune si sono consolidate,altre declinano, altre ancora, nuove, si sono affac-ciate. Ma un tema è rimasto costante e invariato neltempo: la centralità dei clienti. Capire come stannocambiando e coinvolgerli per creare insieme innova-zioni di successo è alla base del futuro dei retailer.

Per la nostra ricerca siamo partiti da un campione dioltre 220 casi, provenienti da oltre 30 Paesi, per arrivarea selezionarne i 45 più significativi, provenienti da 21Paesi. Da questa analisi siamo poi risaliti alle tendenzeche caratterizzano lo scenario globale. Per questa edi-zione ne abbiamo individuate 17 che fanno riferimentoa 5 macro-aree: Experience, Assortimento, Comunica-zione, Valori, Tech&Digital. Di seguito analizziamo laprima: Experience

Experience. Lʼesperienza retail va molto oltre i prodottiche si acquistano e si declina su piani differenti, che spa-ziano tra le componenti emotive e quelle razionali, en-trambe diventate fondamentali per attirare e fidelizzaretipologie diverse di clienti e anche uno stesso tipo dicliente in ʻsituazioniʼ di visita differenti (approccio ʻsitua-zionistaʼ).

Efficienza per i clienti. Risparmiare tempo e ridurrelo stress sono due fattori sempre più importanti nelprocesso di raccolta di informazioni e di decisione deiclienti. Grazie a device tecnologici e al mondo digital,oggi questo percorso è più facile, ma lʼefficienza versoi clienti può essere realizzata anche senza mezzi sofi-sticati. In Polonia, ad esempio, Hi Shine ha aperto,in meno di 2 anni, oltre 140 lockers, proponendo unsistema semplice ed efficiente di servizi di lavanderia

(*Dall’introduzione della ricerca internazionale Retail Innovations 11)

con consegna e ritiro facilitati da un processo automa-tizzato e un efficiente customer care attivo 7 giorni, 24ore al giorno. Un servizio flessibile e affidabile, che sod-disfa le esigenze di clienti sempre più impegnati nellavita quotidiana, realizzato in partnership da un leader delsettore vending e uno delle lavanderie.

Coinvolgimento attivo. Un tempo si parlava del retailcome teatro: visione superata, che relega i clienti alruolo di spettatori. Oggi invece i clienti si aspettano dipoter essere protagonisti, nella misura e nelle occasioniin cui lo desiderano. Pirch negli USA è una boutique diarredo, design ed elettrodomestici focalizzata su cucina,bagno e outdoor. La retail experience è molto sviluppatae spazia da incontri dimostrativi con chef alla possibilitàdi provare tutti gli elettrodomestici e persino le docce.

Servizi o 360°. Nella nostra economia delle esperienzeil servizio sta assumendo un ruolo sempre più strate-gico, perché facilita in modo immediato la differenzia-zione e la fidelizzazione. Nel processo degli acquistiormai i clienti si aspettano livelli di servizio adeguati,anche nei negozi di posizionamento mass-market, dallapolitica dei resi a elementi di facilitazione del processodi acquisto che aiutino a scegliere meglio. Nel settorebrico, il nuovo concept di Leroy Merlin, aperto in Fran-cia a Dinard, ha moltiplicato le aree test dei prodotti, conuna comunicazione in-store che stimola i clienti a inte-ragire, anche per categorie inusuali come i trapani, lacui sperimentazione facilita un acquisto più consapevolee vicino alle proprie esigenze.

Multi-sensor. Sia nel retail alimentare che in quello nonalimentare la multisensorialità è ormai una tendenzaconsolidata quando il posizionamento vuole enfatizzaregli aspetti di experience. Starbucks, leader mondialedei coffee store con oltre 23.000 location, continua asperimentare ed evolvere. Lʼultima innovazione, lanciataa Seattle, vicino alla propria sede, è un conceptpremium, che si focalizza sul DNA del brand: il caffè.Il flagship ospita una grande torrefazione integrata, cheprofuma tutto lʼambiente, uno spazio di degustazione ela selezione delle miscele più esclusive.

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RETAIL

Sogni accessibili. La sorpresa e lʼemozione a portatadi mano rispondono alle aspettative di gratificazione ac-cessibile in termini di costo e modalità di fruizione. InOlanda Leapp è un concept con un nome che ana-gramma Apple e offre, sia online che i negozio, lʼassor-timento di prodotti ricondizionati della ʻmelaʼ con prezzibassi e garanzie a lunga scadenza. Il successo ha fattocrescere la catena, anche allʼestero, ed espandere lʼas-sortimento a un brand come Sennheiser, di posiziona-mento simile nella categoria cuffie.

Socialtailing. Ovvero il coinvolgimento dei clienti comepartner per raccogliere idee, promuovere il business,creare meccanismi virali stimolando lo sviluppo di com-munity vitali e attive. Il successo di Made.com è basatosu progetti di designer emergenti, selezionati dalla com-munity e prodotti a prezzi molto più bassi di prodotti si-mili di aziende affermate.

Retail liquido. Nel retail una sfida sempre più attuale èquella di riuscire a segmentare non solo i tipi di clienti,ma anche le diverse ʻsituazioniʼ di visita, riuscendo aproporre fruizioni differenziate. Gourmeet è un conceptaperto a Napoli da un socio Conad che ha raggiunto ilbreakeven già dopo un anno. Focalizzato sulle eccel-lenze locali, integra il supermercato Conad Sapori&Din-torni con una gastronomia focalizzata sul Km 0, unristorante e una caffetteria gourmet, consentendo siaspese veloci che occasioni slow, arricchite da specialitàstellate, come le bombe di Niko Romito.

TENDENZE DELLE RETAIL INNOVATIONS

EXPERIENCE• Efficienza per i clienti• Coinvolgimento attivo• Servizio 360°• Multi-sensor• Sogni accessibili• Socialtailing• Retail liquidoASSORTIMENTO• Scelta2• Personalizzazione• GlocalismCOMUNICAZIONE• Identità visiva• StorytellingVALORI• Greentailing• Negozio eticoTECH E DIGITAL• Human tech• Cross-canalità• Nativo digitale

PROSSIMI EVENTIDI/CON KIKI LAB

Milano 7 aprile Retail Now 2016 conPaola Gallas NetworkingDubai 12-14 aprile World Retail CongressMilano 20 aprile Retail Disruption 2016con CFMTBologna 28-30 aprileFranchising&retail Expocon AssofranchisingMilano 4 maggio Touch con PromotionParma 12 maggio Food-Identity nel Risto-Retail @ Cibus presentazione ricercamondiale con GolagolaMilano 24-25 maggioMAPIC Italy Fabrizio Valente modera ‘Why Italy is magic for retailers’ con Oscar Farinetti,Aeropostale, Tiger, Telly Weijl, Parfois

I Retailer possono richiedere una copia della ricerca

Retail Innovations 11a [email protected]

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Per un’azienda, approcciare il mondo del franchising,non è una mera opportunità,ma una scelta strategica.Ecco

10 requisitiper fare del vostro business una franchise

1 CredibilitàDovendoti sottoporre ad un intervento chirur-gico, preferisci essere operato da un chirurgoo da un ingegnere?Per proporre una franchise, in primoluogo, l’azienda che propone deve esserecredibile, o, meglio ancora “attendibile”,ovvero deve dimostrare di sapere quelloche sta facendo… e che lo sta facendonel modo giusto.

DifferenziazionePerché quando compri un paio di scarpe, com-pri proprio quel paio, di quella marca, e nonun altro? In fin dei conti è sempre una scarpa…oppure no?In aggiunta alla credibilità, una propostadi franchising deve essere adeguata-mente differenziata da quella dei suoicompetitor attualmente sul mercato.Non importa per “cosa” si differenzia…importa solo“ quanto” sia differente.

Trasferimento del know how

Si può sempre insegnare a “fare il detective”… piùdifficile è insegnare ad “essere un detective”Altro criterio da non sottovalutare è lapossibilità di insegnare il sistema adaltri. Questo comporta la valutazione didue aspetti del know how: la standardiz-zazione e la complessità. Se il sistemanon è standardizzato prima o poi qual-cuno potrebbe “metterci del suo perchécosì funziona meglio” e mandare a gambeper aria il risultato finale. Se poi il busi-ness è troppo complesso e richiede,ad esempio, più di tre mesi per essereacquisito, il franchisor avrà diversedifficoltà nello sviluppo della sua rete.

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4-4-2:la tattica per fare di un business una

FRANCHISE

FRANCHISINGdi Mara Frigo, Franchising Consultant

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FRANCHISING4 Adattabilità Chi sopravvive? Il più adatto! Si, ma chi è il piùadatto? Ovvio, chi sopravvive.Dovete sempre valutare quanto il vostrosistema sia flessibile a seconda dei mer-cati. Alcuni, specialmente nel food e neiservizi, non si adattano facilmente atutte le aree, vuoi per differenze norma-tive regional-comunali, per gusti dei con-sumatori o per dinamiche relazionali.Altri sistemi invece sono limitati da re-strizioni legali, alcuni funzionano perchési basano su anni di relazioni (e di perse-veranza) ed altri solo perché forti di unalocation “unica”.

Formula sperimentata e di successo

Perché Archimede esclamò “Eureka” solo DOPOessersi fatto il bagno!La sperimentazione della formula è ne-cessaria per dimostrare che il sistemacosì come viene proposto funziona ed è,più in generale, una "opportunità” dibusiness. L’unità pilota funge inoltre da“area di test” per nuovi prodotti, servizi,tecniche di marketing, merchandising e,soprattutto, per valutare e perfezionarel’efficienza delle operazioni.

Sistema documentatoRicordatevi che leggere il manuale delle istru-zioni aiuta… sempre che ce ne sia uno!Di norma il franchisor dovrà documen-tare le sue politiche, procedure e siste mi,forme e pratiche commerciali e dovràcomunicarle al franchisee in modo “com-prensibile” e non interpretabile. A que-sto servono i Manuali Operativi.

AccessibilitàHo capito che ti piace fare le cose “in grande”…ma non tutti possono permettersi una Ferrari!In questo caso, intendiamo proprio l’ac-cessibilità finanziaria alla franchise e ri-flette, sulla base del target di affiliatiche viene identificato, la possibilità diquesti ultimi di pagare per la franchisein questione.

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Ritorno sugli investimentiC'è chi ride prima, chi ride dopo e poi ci sono io… che rido bene perché so l’ ultima.Questo è il vero banco di prova. Un fran-chising deve essere profittevole. Maattenzione: Il termine profittevole è sem-pre relativo e non va quindi commisuratosolo con i numeri.

CapitaliAnche se il franchising è un sistema per svilup-pare una rete a “basso investimento”, non signi-fica che sia a costo zero! Il franchisor ha bisogno di capitali erisorse per implementare il suo pro-gramma di espansione. Partiamo dagliobiettivi (quanti affiliati in 1 anno), ag-giungiamo i costi di struttura, una spol-verata ai costi del personale (giusto percitare le due voci più corpose) e TADA-AAM! si sale velocemente anche a cifreragguardevoli.

Impegno nel rapporto

Tutti che sentono con il cuore, l'anima e la mente.Ma con le orecchie non sente più nessuno?I franchisor di successo si concentranonel creare delle relazioni di lungo ter-mine con i propri franchisee che sianomutualmente premianti per entrambe.Sfortunatamente non tutte le aziendeche fanno franchising comprendono lostretto legame tra relazioni e profitto.

Non dovete essere tuttologiIl contributo più grande al successo di unafranchise parte proprio dal franchisor e dalsuo staff. Molti franchisor, specialmentein fase di start-up, tendono a fare tutto“da soli”, ma dimenticano un fatto fonda-mentale: fare il franchisor significa fare unmestiere diverso da quello che facevanoprima.

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I lettori interessati a sviluppare il proprio businesscon la formula del franchising, possono scrivere a: [email protected]

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Beesness n.2_2016www.beesness.it

Periodico di informazione trimestrale - Anno VI - n.2 Aprile/Giugno 2016

Registrazione Tribunale di Milano

n. 551 del 18.11.2011

Editore e Proprietà: BeTheBoss Italia S.r.l.

(Silvio Zannoni, Giovanni Bonani)www.betheboss.it

[email protected]

Prezzo copia € 5,00(presso lʼeditore)

Abbonamento € 25,00 (4 numeri trimestrali)*

Direttore Responsabile: Giuseppe Bonani

Stampa: PINELLI PRINTING S.R.L.

Via E. Fermi 8 20096 Seggiano di Pioltello (MI)

Sede di RedazioneBeesness®

Via San Gregorio, 5320124 Milano (Italy)

Tel. 02 [email protected]

Direttore EditorialeSilvio Zannoni

Contributors:Ilaria Ricotti, Laura Almirante,

Elena Delfino, Marco La Rosa,Alessia Portelli, Laura Bonani,

Stefania Priolo, Fabrizio Valente,Mara Frigo, Francesca Mulas.

Contributing Fashion Editor: Patrizia Saolini (Retail Coach)

Pubblicità: Alessia Portelli, Cristina Gini

Grafica e impaginazione:AG&P S.n.c

immagine e comunicazione

Lʼeditore non si assume alcuna responsa -bilità per le opinioni espresse dagli autoridegli articoli, dei testi redazionali e pubbli -citari pubblicati. Lʼeditore inoltre non è nellecondizioni di verificare pre ven tivamente allapubblicazione i dati forniti dalle imprese edai soggetti intervistati e non è quindiresponsabile dei dati pubblicati relativi aprospettive di guadagni ed in particolare aivolumi di ricavi, di costi e conseguente-mente di redditività delle iniziative impren-ditoriali presentate la cui responsabilitàresta a carico esclusivamente delle impresedichiaranti o degli intervistati. A garanzia diriser vatezza, lʼeditore BeTheBoss Italia, nelrispetto del Codice Privacy Dlgs 196/03,garantisce la massima cura dei dati forniti oin suo possesso, che non verranno comu-nicati a terzi, né verranno utilizzati percomunicazioni commerciali e fatto diritto,in ogni caso, per lʼinteressato, di richiedernegratuitamente la rettifica o la cancellazioneai sensi dellʼart. 7.

Beesness è un marchio registrato.

*Abbonamenti attivi solo per lʼItalia.

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Gruppo EuropaFranchising agenzie per stranieri

IL NOSTRO SETTORE NON CONOSCE CRISI: con un piccolo investimento e tanto entusiasmo e determinazione chiunque puòscommettere su un progetto promettente come il nostro e aprire uníagenzia Gruppo Europa.

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EcojetFranchising cartucce e non solo

Ecojet Shop specialista in Toner/Cartucce, negli ultimi anni grazie ai suggerimenti dei punti affiliati, si è evoluto con l'inserimentodi prodotti e servizi affini al settore del consumer specializzandosi in forniture per aziende, professionisti, enti pubblici e privati.

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Aperitivi & CeneFranchising servizi di marketing per ristoranti e locali

Un Franchising innovativo rivolto ad Agenti di Commercio, Aziende Commerciali o Agenzie Pubblicitarie.Aperitivi & Cene apre il primo portale circa 18 mesi fa in Versilia, in pochi mesi Ë presente in 36 città in Italia e sta sbarcando in Svizzera prima nel Canton Ticino e poi a Zurigo.

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Caffè di PulcinellaFranchising caffË in cialde

Caffè di Pulcinella è il primo marchiomade in Naples specializzato nella distribuzione di caffË in cialde, capsule,grani e macinato.Nel tuo negozio CaffË di Pulcinellacommercializzerai tutti i tipi di macchine per caffË, prodotti tipicilocali e naturalmente il caffË in tuttele sue forme con l'aggiunta di cialde e capsule compatibili.

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Centro Aste GiudiziarieFranchising aste giudiziarie

Le Aste Giudiziarie Immobiliari e gli immobili del mercato extragiudiziario. In Italia esistono 2 mercati paralleli al "tradizionale" mercato immobiliare, mercati che nonostante la crisi sono IN CONTINUA E COSTANTECRESCITA, ed a disposizione di chi abbia gli strumenti per operare.

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FarmanaturaFranchising erboristerie

FARMANATURA, nasce nel 1996 realizzando un punto vendita con unaproposta innovativa ed originale.La mission dell'Azienda è quella di migliorare il grado di benessere del Cliente con una proposta commercialechiara, corretta e moderna.

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OPPORTUNITÀBeTheBoss

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Teatro del GustoFranchising alimentari

Una Sinfonia di Sapori: oli, acetibalsamici, liquori, distillati sfusi e di qualità - sali, pepi, spezie, delicatezze e vini pregiati.Teatro del Gusto è un franchising italiano che nasce nel 2014 per interpretare un bisogno di qualitàrisolto con un format innovativo ma tradizionale al tempo stesso.

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TRYBAFranchising porte e finestre

Leader in Europa TRYBA conta ben 21siti produttivi, oltre 300 punti vendita,2.000 dipendenti, 3.500 pezzi prodotti al giorno ed un fatturato di 420 milionidi euro. Scegliendo TRYBA farai parte dell'azienda di riferimento nel mercato del serramento in Europa,un marchio di forte notorietà che hadato larga dimostrazione di successo.Dai forti valori umani, societari e ambientali.

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Max Clan RomaFranchising Scarpe & Accessori

Kasia Zurakowska, titolare di Max ClanRoma, un passato da indossatrice ed ora designer e produttrice di scarpe da donna, Ë alla ricerca di giovani imprenditrici per l'apertura di nuovipunti vendita in Franchising.Max Clan Roma punta sull'eccellenza del prodotto, sulla qualità dei materiali utilizzati e su un ottimo rapporto qualità prezzo.

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MilordFranchising Belle Arti e cornici

La nostra azienda nasce a Lecce e operanel campo delle Belle Arti e Cornici. Dalla nostra passione per l'arte nel2010 è nato il progetto FranchisingMilord. In pochi anni abbiamo fatto nascere molti punti vendita in affiliazione, ciascuno con una storia felice da poter raccontare.

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KecèFranchising negozi dell'usato

Kecè nasce da un concetto innovativo nel settore dell'usato conto terzi:un mercato in costante crescita, in controtendenza rispetto all'andamento del mercato globale.

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Re di CuoriFranchising agenzie per single

Re di Cuori è un’agenzia d’incontri che vanta 15 anni díesperienza nel settore e migliaia di clienti soddisfatti. Attraverso un metodo efficace, ben codificato e ripetibile, il cliente viene accompagnato da un consulente personale durante tutti gli step del suo percorso

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SchmidtFranchising cucine, bagni e armadiature

Perchè aprire un negozio con il marchioSchmidt Cucine?Perchè il "metodo" Schmidt funziona.

I risultati parlano chiaro: nel 2013Schmidt si conferma la prima rete europea di cucine, bagni e armadiature progettate su misura, on- demand.

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L'Oro di PulcinellaFranchising caffè in cialde

L'Oro di Pulcinella srl è una società specializzata nella distribuzione di caffè in Cialde e Capsule e prodotti affini mediante sistema di franchising. Il segreto de L'Oro di Pulcinella è nell'arte della giusta miscelazionetra arabica e robusta effettuata dai Maestri napoletani del Caffè.

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