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BATTI…CUORE Percorso curricolare di educazione socio-affettiva per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva rivolto alla classe 3^A sede Le ragioni ed il significato del percorso Gli ambiti ai quali si sta lavorando fin dalla classe prima sono i seguenti: 1. Conoscenza delle proprie emozioni

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BATTI…CUORE Percorso curricolare di educazione socio-affettiva per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva rivolto alla classe 3^A sede

Le ragioni ed il significato del percorso

Gli ambiti ai quali si sta lavorando fin dalla classe prima sono i seguenti:

1. Conoscenza delle proprie emozioni

2. Controllo delle emozioni 3. Motivazione di se stessi

Nella realtà quotidiana nessuna intelligenza è più importante di quella interpersonale; già a scuola si possono esercitare le intelligenze personali dei bambini.

Le nostre emozioni ci guidano nell’affrontare situazioni e compiti troppo difficili e importanti per essere affidate al solo intelletto; in alcuni momenti i sentimenti contano almeno quanto il pensiero razionale, e spesso, anche di più. Nel bene e nel male, quando le emozioni prendono il sopravvento, l’intelligenza non può essere di alcun aiuto.

L’intelligenza emotiva è la capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni; di controllare gli impulsi e di rimandare la gratificazione; di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare; e, ancora, la capacità di essere empatici e di sperare. E’ un termine che include l’autocontrollo, l’entusiasmo, la capacità di leggere i sentimenti più intimi di un’altra persona; di gestire senza scosse le relazioni con gli altri. L’intelligenza emotiva può preservare le nostre relazioni più preziose e l’equilibrio psicologico e, quindi, ci aiuta a proteggere salute e benessere. Queste capacità possono essere insegnate ai bambini, poiché il temperamento non è un destino! La scuola può fare la sua parte mettendo insieme mente e cuore.

Come portare l’intelligenza nelle nostre emozioni in modo che esse siano appropriate nell’esprimersi? E, soprattutto, a cosa servono le emozioni?

Noi insegnanti sappiamo bene quanto i turbamenti emotivi interferiscano con la vita mentale: quando i bambini sono ansiosi, adirati o depressi non imparano; chi si trova in questi stati d’animo non assorbe informazioni né è in grado di applicarle proficuamente. Quando le emozioni sopraffanno la concentrazione, quel che viene effettivamente annientato è la capacità mentale che gli scienziati chiamano “memoria di lavoro”, ossia l’abilità di tenere a mente le informazioni rilevanti per portare a termine ciò a cui ci stiamo dedicando. Al contrario, la prevalenza di sentimenti di entusiasmo, fervore e fiducia in se stessi potenziano le capacità di pensare, di fare progetti, di risolvere problemi e determinano il successo nella vita. Nella misura in cui le nostre azioni sono motivate da sentimenti di entusiasmo e di piacere, sono proprio tali sentimenti a spingerci verso la realizzazione. In questo senso, l’intelligenza emotiva è un’abilità fondamentale che influenza profondamente tutte le altre.

Crediamo fermamente che gli stati d’animo positivi sono il presupposto per insegnare ai bambini: dar loro una motivazione interiore, invece di spronarli con le minacce o con la promessa di una ricompensa significa usare gli stati mentali dei bambini per attirarli verso l’apprendimento, farli impegnare in modo corretto. Quando si annoiano i bambini diventano aggressivi e fanno i capricci, mentre quando sono sopraffatti da un compito diventano ansiosi sul proprio rendimento scolastico. Ma se c’è qualcosa che li interessa veramente e riescono a trarre piacere dall’impegno che essa richiede, allora imparano al meglio.

E se a scuola si tralasciano le emozioni?

In media i bambini che non hanno avuto la possibilità di sperimentare situazioni in cui le emozioni avevano uno spazio, un nome, un valore e un contenimento, possono incontrare problemi di questo tipo:

• Chiusura in se stessi o problemi sociali: preferenza a restare soli, non comunicare, rimuginare in silenzio, essere privi di energia, sentirsi infelici, dipendere eccessivamente dagli altri.

• Ansia e depressione. • Difficoltà nell’attenzione e nella riflessione: incapacità di fare attenzione o di restare

seduti tranquilli; fantasticare ad occhi aperti, agire senza riflettere,essere troppo nervosi per concentrarsi, avere risultati scolastici scadenti, incapacità di distogliere la mente da un pensiero fisso.

Insegnare a scuola le emozioni

A partire dalla prima classe filo conduttore di tutte le nostre attività sono stati i sentimenti: i propri e quelli che scaturiscono dai rapporti con gli altri e si è utilizzato come inizio di quasi tutte le giornate scolastiche una discussione riguardante le tensioni e i problemi presenti nella vita dei bambini (il dolore

di sentirsi esclusi, l’invidia, i contrasti che potrebbero sfociare in zuffe…) in ossequio all’idea che “l’apprendimento non avviene a prescindere dai sentimenti”.

Esempio di inizio giornata: i bambini svolgono una discussione preliminare sul loro stato d’animo e sulla progettazione della giornata scolastica, poi rispondono all’appello non con l’inespressivo “presente”, ma con un numero che indica come si sentono; “uno” significa essere giù di corda, “dieci” sentirsi pieni di energia.

Non si intende attuare un recupero per bambini poco sicuri, ritenuti in “difficoltà” ma cercare di sviluppare un insieme di abilità e comprensioni utili per chiunque.

Quando si tratta con i bambini il tema della “collera”, ad esempio, li si aiuta a capire come essa sia sempre

una reazione secondaria e a cercare cosa c’è sotto: sei offeso? Sei geloso? E ci si prodiga per mostrare che esistono sempre diverse scelte per reagire ad un’emozione e più modalità di risposta conosci, più la tua vita può arricchirsi.

I contenuti dell’insegnamento comprendono la capacità di riconoscere i sentimenti e di denominarli, il controllo delle emozioni, imparare a trattare l’ansia, la collera e la tristezza (a questa parte sarà dato più ampio spazio in quarta e in quinta classe), l’assunzione di responsabilità delle proprie azioni e lo sviluppo dell’empatia, ossia il comprendere i sentimenti altrui e la capacità di assumere il loro punto di vista, rispettando i diversi modi in cui le persone considerano una sitazione.

Non si è creata una nuova materia, ma mescolato le lezioni sui sentimenti e i rapporti interpersonali con gli argomenti già oggetto d’insegnamento. Le lezioni emozionali possono fondersi naturalmente con materie quali lettura e scrittura e persino matematica quando si trattano abilità di studio fondamentali come evitare le distrazioni, motivarsi allo studio e controllare gli impulsi per potersi dedicare all’apprendimento. Si sono, in sintesi, inserite le abilità emozionali e sociali nel tessuto stesso della vita scolastica. Qui di seguito viene riportata un’attività preordinata (emozionale) che si adatta bene alle materie esistenti (in questo caso, italiano): viene proposto un racconto sull’amicizia nel quale vengono sollevati temi come la consapevolezza dei bisogni di un amico, come ci si sente ad essere presi in giro e la condivisione con gli amici dei propri sentimenti.

Un altro modo in cui le lezioni emozionali sono intrecciate con il tessuto esistente della vita scolastica è quello di ripensare il modo di disciplinare gli studenti che si comportano male: simili momenti offrono spesso buone opportunità per insegnare ai ragazzi le abilità di cui sono privi ( il controllo degli impulsi, il saper spiegare i propri sentimenti e risolvere i conflitti) e per sperimentare che ci sono modi migliori della coercizione per imporre la disciplina.

Altre idee e spunti presi in vari testi specializzati sono in cantiere per i successivi anni scolastici, per ora si è puntato su una prima alfabetizzazione emozionale testimoniata dal nostro “albero dei sentimenti”, dalle conversazioni in circle- time, dall’ “angolino morbido”, dalla lettura di psico –fiabe che assomigliando a parabole, che insegnano che la nostra mente è capace di farci stare meglio anche quando le cose vanno male ed è capace di farci stare male anche quando in realtà le cose andrebbero abbastanza bene. Esiti di un percorso portato avanti con passione e impegno.

Per saperne di più… D. Goleman “Intelligenza emotiva” D. Goleman “Lavorare con intelligenza emotiva” A. Miller “L’infanzia rimossa” A.Marcoli “Il bambino arrabbiato” A. Marcoli “Il bambino inascoltato”

A.M. Di Girolamo

SCHEDA STRUTTURATA DELLA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA

Titolo Batti…cuore

Argomento Le emozioni

Target (contesto/ classi coinvolte) 3^ A (sede)

N° alunni coinvolti 19

Arco temporale di sviluppo Quinquennio scuola primaria

Docenti coinvolti 1

Monte ore d’impegno per docenti

Monte ore d’impegno per gli alunni

Tipologia dell’iniziativa

curricolare per alunni x sì

per docenti x sì

extracurricolare

per alunni sì

per docenti sì

Collaborazioni esterne

xNo

specificare l'eventuale ruolo assunto nell’iniziativa

Motivazioni della scelta didattica in relazione a target di riferimento e progettazione

Quali erano i punti di forza e quali quelli di debolezza?

Quale problema o quali problemi hanno spinto a progettare l'esperienza?

Mancanza di un alfabeto emozionale e cattiva gestione delle proprie emozioni

Che cosa si intendeva stimolare/valorizzare?

L’importanza dell’intelligenza nelle emozioni

Oppure che cosa si voleva superare/migliorare?

Contenuti e obiettivi formativi (Finalità in rapporto al contesto socio – culturale e pedagogico)

Obiettivi di competenza (obiettivi specifici in rapporto all’analisi disciplinare e/o a competenze trasversali)

Macroarea del P.O.F. collegata:

Linguistico espressivo x sì

Logico matematico sì

Recupero competenze x sì

Multimediale sì

Psicomotorio x sì

Ed. alla Salute x sì

Risorse e strumenti

Quali risorse e quali strumenti sono stati necessari nelle diverse fasi di realizzazione dell'esperienza?

Approfondimento del tema dell’intelligenza emotiva e consultazione di testi specifici (vedi bibliografia indicata )

Strumenti e risorse erano già presenti?

x sì no

Se no, come è stata programmata la loro ricerca o la loro ideazione/elaborazione?

Metodologia e fasi di lavoro

Come si è sviluppata l'esperienza?

Mescolando le lezioni sui sentimenti con gli argomenti già oggetto di insegnamento: organizzando lezioni emozionali fuse con la lettura, la scrittura e persino la matematica.

Quali sono stati i passi più significativi del percorso e gli aspetti più originali?

La scoperta di un alfabeto delle emozioni e di una competenza emotiva intrecciata con il tessuto didattico.

Qual è stata la metodologia didattica prevalentemente utilizzata e quali le procedure di lavoro?

Il progetto si sviluppa attraverso metodologie e contenuti che si adattano alle materie esistenti, quelli normalmente usati nella quotidiana didattica: discussioni, riflessioni su esperienze, circle time, brain storming, lettura di testi specifici…

Scostamenti dal piano originario (spazio per segnalare eventualmente su quali contenuti e in quali momenti l'esperienza ha modificato strategie e stili di apprendimento, clima di lavoro e relazioni interpersonali)

Strumenti di osservazione e controllo

Strutturata chech list sì

scala di valutazione x sì

Semi – strutturata

griglie di osservazione sì

schede per la registrazione sì

Osservazione esperienziale

diario sì

diario di bordo sì

videocamera sì

altro x sì

Controllo del processo didattico

Indicatori di qualità

rapporto tra obiettivi ipotizzati e raggiunti buono

grado di soddisfazione dei protagonisti alto

elementi che hanno favorito/ostacolato la riuscita dell’esperienza didattica

Il benessere emotivo crescente dei bambini è stato l’elemento principale che sta favorendo la buona riuscita del percorso.

Considerazioni conclusive sui risultati

In che misura gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti?

Più che soddisfacente

I risultati della valutazione finale hanno eventualmente suggerito degli spunti di cambiamento per un rinnovamento dell'esperienza?

no

Quali?

Quali ricadute sono state rilevate nella didattica corrente o nei comportamenti degli alunni, che possano essere fatte

Gli alunni stanno imparando ad evitare maggiormente le distrazioni, a motivarsi nello studio e a controllare gli impulsi.

risalire a questa esperienza?

Supporti didattici allegati alla documentazione

Progetto

formato cartaceo x sì

formato informatico (file, CD, DVD)

Dispensa fornita dai docenti

formato cartaceo x sì

formato informatico (file, CD, DVD)

Produzione degli alunni

formato cartaceo sì

formato informatico (file, CD, DVD)

Prove di verifica

formato cartaceo sì

formato informatico (file, CD, DVD)