numero 0.1

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GRAB IN MoSTRAesponE

ANDREA MALINIdal 17 al 20 aprile

9.30 - 1215 - 20

Via De Gasperi, 81Fanza Táun

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PROTAGONISTI

ANCHE UN BARBONE PUO ESSERE UN RE...ANCHE UN BARBONE

PUO ESSERE UN RE!Gran Carlo è diventato ormai un’icona. Sebbene per i faentini non sia nient’altro che l’ennesima scritta vandalica o il solito adesivo da punkabbestia bisogna ammettere che capita spesso di imbattersi nella famosa scritta “Gran Carlo” o “Del tuo” accom-pagnata dall’immancabile “G incoronata”. Ecco: la genialità rispetto ai consueti interventi urbani (“writing e sticker art”, ovvero “scritte a spray e adesivi sui muri” per quelli che ancora nel 2009 non sanno cosa mi***ia voglia dire…) consiste nell’aver introdotto una variante innovativa: l’uso delle piastrelle. Decorate a mano, pezzi unici pazientemente (e clandestinamente) incollati alle mura della città.Messaggi criptici, a volte ambigui, altre piuttosto espliciti.

Siamo a Faenza vecchio, ancora conosciuta come “la città delle ceramiche”…e anche

se ne abbiamo due maroni già da un po’ è questo il “brand” attaccato alla città. Diciamo

che le piastrelle-sticker di Gran Carlo segnano una vera a propria svolta nell’ambito della

Urban Art…ma non solo! Si tratta di un vero e proprio upgrade artistico: lo svecchiamento,

sia del concetto di “ceramica” che di “piastrella”.

Non ci sono esempi noti di un uso simile…cosi contemporaneo (anche se il fenomeno Street

Art compie quasi quarant’anni) con un materiale cosi antico. L’unico altro street-artist che usa le piastrelle (mattoncini) è il france-

se Space Invader, che però le adopera come tessere da mosaico per comporre i propri mostriciattoli spaziali…se

giri un po’ l’Europa puoi ammirarne ancora tanti per le strade. Insomma, l’uso della semplice piastrella al posto

dello sticker di carta o plastica è assolutamente innovativo, mai visto prima…e, in quanto faentino (provincia-

le e mente-chiusa come probabilmente sei) dovresti andarne anche un po’ fiero. Ma siccome questo non

succederà - perchè fare qualcosa che ti viene suggerito da uno sgorbietto che ti offende ti sembra ridicolo

e insensato - allora sappi che Gran Carlo è un vero e proprio street-brand che viene venduto in tutt’Eu-

ropa, insieme ad artisti del calibro di Banksy e Shephard Fairey. Non ci credi? Osserva le t-shirt Gran Carlo indossate dai tizi che girano al Clan…

Nel 2006 esce su Settesere un’intervista al fantomatico Gran Carlo in persona (la cui vera identità viene tenuta

segreta per - presunti - contatti col Mossad israeliano) che spiega: “Gran Carlo è un logo inventato per indicare in

versione ironica e celebrativa la decadenza. Per “decadenza” si intende tutto ciò che la gente non vuole vedere” e an-

cora “La corona è un simbolo di valore e prestigio, e metterla in testa alla decadenza è un po’ un’atto d’amore verso

le cose basse e verso i materiali poveri, un modo per ravvivare certi spazi, un invito al riciclaggio…Il motto di Gran

Carlo è questo: anche un barbone può essere un re”.

(estratto da “La provocazione ceramica: Gran Carlo ha confessato” di St. Maz. per Settesere, 27/5/2006)

P.S. Se vuoi anche tu la maglietta Gran Carlo non hai che da scegliere, passa da Mephisto Records, dalla Casa del

Disco o ordinala direttamente dal sito di GRAB!

…oppure fanne su una…”del tuo” però ;)

Hai presente Vice Magazine? Bene, se

non ce l’hai presente lascia stare, non

puoi capire perchè va così di moda in-

serire “la rubrica del bastardo” in ogni

opera di stampa alternativa e gratuita.

E intanto che ci sei sentiti pure in colpa,

visto che arrivi tardi come al solito: Vice

è roba vecchia (risale a metà anni ‘80) e

in Italia è arrivato solo dopo molti anni di

successo…ma tu lo impari solo adesso.

Comunque, pensandoci bene, non è che

ti sia perso granchè…i giornalisti di Vice

sono di solito un branco di ventenni vi-

ziati e inaciditi dalla noia che si divertono

a buttar merda sulle persone di qualsiasi

ceto, razza o religione. E li diverte molto,

cosí come i loro lettori.

Molto famosa è la rubrica “Do’s and

Dont’s” dove si mette in evidenza ciò che

“fa tendenza” o meno…secondo miste-

riosi criteri di giudizio noti solo agli artefici

delle critiche, i quali si prodigano in diver-

tenti prese per il culo.

In ogni caso Vice è diventato un maga-zine di culto per moltissimi e, negli anni, ha migliorato in continuazione l’aspetto, senza dover diventare mai a pagamen-to. Lo trovi ogni tanto anche dalla Mo-rena…

Tutto ciò per dire che questo non è Vice e questa non è la rubrica dei “Do’s and Dont’s”…già.

Ci dá vicino.

BOXE POPULI

A cura di Ares

INFO:- vice.typepad.com- en.wikipedia.org/wiki/Vice_Magazine

DAI…BASTA! (“die bastart!”)L’ARTE E’ OVUNQUE?

Berlino. Sticker art (adesivo di

carta su segnaletica verticale)

Berlino. Urban hacking (parti-colare a cuore nel semaforo per ciclisti)

Faenza. Tagging demodé.

Berlino. Writing legale su

muro, commissione privata.

Faenza. Muri-diario privati. …solutamente in tempo per sgamarmi.

BastART - n.0.1 | Aprile 2009Progetto grafico di lettura creativa. La presente opera è sotto licenza Creative Commons (3.0 non commerciale). I contenuti di questa pubblicazione non hanno carattere periodico e non rappresentano prodotto editoriale ex L.62/2001.Tutti i marchi utilizzati appartengono ai rispettivi proprietari e sono usati a puro scopo divulgativo.

Interventi:

Progetto grafico:

Illustrazioni:Copertina:

Stampa e distribuzione:

Bas & Tart & Ares

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HELLVIS eccetto “Ares” di RelaxdesignHELLVIS:“Piazza del Popolo, Faenza”Vernice e Stencil su tela

Indipendente (fotocopia b/n)Download gratuito in versione elettronica a colori.

Cartaceo disponibile presso GRAB | Street Art’n DesignVia De gasperi, 81 - Faenza (RA)

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