bassa_voce_agosto_settembre_2006

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Edito da Communitas – www.communitasbs.it Sparse nelle campagne o racchiuse nel nucleo antico dei nostri paesi, le numerosissime cascine della Bassa, a pianta quadrangolare, con la gran- de aia circondata dalle abitazioni dell'agricoltore e dei braccianti, dalla stalla per le mucche con il fienile, dalla scuderia e dalle rimesse per carri ed attrezzi, dalla serie di porcili e piccoli pollai, costituiscono la costruzio- ne caratteristica della civiltà contadina. Sovraffollate fino agli anni '60 (presso le più imponenti sorgevano anche la chiesa, la scuola, il mulino, la bottega del falegname e del fabbro), ora sono praticamente rimaste disabitate. Nei centri storici spesso vengono recuperate ad uso abitativo, mentre in campagna restano in gran parte ab- bandonate. Le vecchie stalle sono state sostituite da nuove costruzioni più razionali e il lavoro dei braccianti viene svolto da macchine sempre più potenti e so- fisticate. La cascina ha perso il suo ruolo, ma resta nel cuore di molti bassaioli che vi hanno trascorso l'infanzia, o che vi hanno vissuto le prime esperienze di duro lavoro, in stalla o nei campi. I più anziani ricordano la vita scandita dall'alternarsi delle stagioni e dal susseguirsi delle occupazioni quotidiane per trarre dalla terra i frutti che essa concedeva. C'è chi propone l'una o l'altra cascina come possibile sede di un museo della civiltà contadina e chi invece vorrebbe un museo attivo, in grado di autofinanziarsi facendo rivivere una cascina in cui si pratica agricoltura biologica e presso la quale il casaro, il fornaio, il falegname, il fabbro, il ce- staio e gli altri artigiani di un tempo offrono i loro prodotti al visitatore. Nel vasto panorama dei sogni e dei suggerimenti per la salvaguardia del- le caratteristiche storiche, architettoniche, paesistiche della cascina bre- sciana vanno prendendo forma e sostanza alcune iniziative concrete degli organi istituzionali. Nel numero di luglio BassaVoce ha riportato il testo del Decreto Legge per la valorizzazione delle tipologie di architettura rurale che i consiglieri Guido Galperti e Luciano Pizzetti hanno sottoposto all'ap- provazione della Regione Lombardia. Ma anche la Provincia di Brescia presta orecchio alle sollecitazioni di quanti, a cominciare dalla Fondazione Civiltà Bresciana, vorrebbero con- servare e tramandare alle future generazioni almeno gli esempi più signi- ficativi di una realtà che per secoli è stata così rilevante ed originale su tut- to il territorio bresciano. Gli incontri intercorsi tra la Fondazione presieduta da mons. Antonio Fap- pani e l'amministrazione di palazzo Broletto si sono infatti conclusi con l'approvazione da parte della giunta provinciale di un Protocollo d'Intesa per la realizzazione del Censimento della Cascine bresciane. Dopo due anni di gestazione il progetto, affidato allo studio di ridisegno ur- bano e riqualificazione del territorio dell'architetto Dezio Paoletti, sta ormai per essere perfezionato nei dettagli e consentirà un'indagine puntuale del vastissimo patrimonio rurale presente in 104 comuni (78 con territorio es- senzialmente pianeggiante e altri 26 il cui ambito non è compreso nelle Comunità Montane). Le oltre 6.000 cascine bresciane di pianura e di montagna saranno pas- sate al vaglio da Paoletti e dai suoi collaboratori allo scopo di selezionare almeno 100 monumenti che si distinguono per particolari pregi architetto- nici o per i loro caratteri peculiari e di integrità. Riccardo Caffi anno II Mensile gratuito di informazione locale – n° 8 AGOSTO-SETTEMBRE 2006 Editoriale Cascine: un patrimonio inimitabile In questo numero pag. 3 VILLACHIARA BORGO SAN GIACOMO Muratori... in pulmino • I Sapori della Conoscenza pag. 4 ORZIVECCHI - POMPIANO “Lui e Lei” sul campo di bocce Art Around the Rock I 96 anni di Giacomina Bassini pag. 5 BARBARIGA - DELLO - SONCINO Rievocazione storica del Convivio Me- dievale Giovanni Dordoni e il Museo Lirico Attività di Aquaria pagg. 6/7 ORZINUOVI Il successo del NoSilenz festival Il programma della Fiera pagg. 8/9 SPECIALE ARCHITETTURA RURALE pag. 10 SPAZIO COMMUNITAS pag. 11 CULTURA Licantropeide Lessico dell’Educare Odissea 2006 pag. 13 AMBIENTE Il Bagolaro pag. 14 LOGRATO - QUINZANO - MACLODIO Quale futuro per il Team75? Cellule fotovoltaiche Festival del Pane e dei Pesci Ponte Vittorio Sora pag. 12 GLOBALE/LOCALE Risparmio Solidale BassaVoce va in ferie, arrivederci ad ottobre

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pagg. 6/7 ORZINUOVI • Il successo del NoSilenz festival • Il programma della Fiera BARBARIGA - DELLO - SONCINO • Rievocazione storica del Convivio Me- dievale • Giovanni Dordoni e il Museo Lirico • Attività di Aquaria pag. 13 AMBIENTE • Il Bagolaro pag. 12 GLOBALE/LOCALE • Risparmio Solidale VILLACHIARA BORGO SAN GIACOMO • Muratori... in pulmino • I Sapori della Conoscenza pag. 10 SPAZIO COMMUNITAS In questo numero ORZIVECCHI - POMPIANO pagg. 8/9 SPECIALE ARCHITETTURA RURALE

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Edito da Communitas – www.communitasbs.it

Sparse nelle campagne o racchiuse nel nucleo antico dei nostri paesi, lenumerosissime cascine della Bassa, a pianta quadrangolare, con la gran-de aia circondata dalle abitazioni dell'agricoltore e dei braccianti, dallastalla per le mucche con il fienile, dalla scuderia e dalle rimesse per carried attrezzi, dalla serie di porcili e piccoli pollai, costituiscono la costruzio-ne caratteristica della civiltà contadina.Sovraffollate fino agli anni '60 (presso le più imponenti sorgevano anchela chiesa, la scuola, il mulino, la bottega del falegname e del fabbro), orasono praticamente rimaste disabitate. Nei centri storici spesso vengonorecuperate ad uso abitativo, mentre in campagna restano in gran parte ab-bandonate.Le vecchie stalle sono state sostituite da nuove costruzioni più razionali eil lavoro dei braccianti viene svolto da macchine sempre più potenti e so-fisticate.La cascina ha perso il suo ruolo, ma resta nel cuore di molti bassaioli chevi hanno trascorso l'infanzia, o che vi hanno vissuto le prime esperienze diduro lavoro, in stalla o nei campi. I più anziani ricordano la vita scanditadall'alternarsi delle stagioni e dal susseguirsi delle occupazioni quotidianeper trarre dalla terra i frutti che essa concedeva.C'è chi propone l'una o l'altra cascina come possibile sede di un museodella civiltà contadina e chi invece vorrebbe un museo attivo, in grado diautofinanziarsi facendo rivivere una cascina in cui si pratica agricolturabiologica e presso la quale il casaro, il fornaio, il falegname, il fabbro, il ce-staio e gli altri artigiani di un tempo offrono i loro prodotti al visitatore.Nel vasto panorama dei sogni e dei suggerimenti per la salvaguardia del-le caratteristiche storiche, architettoniche, paesistiche della cascina bre-

sciana vanno prendendo forma e sostanza alcune iniziative concrete degliorgani istituzionali. Nel numero di luglio BassaVoce ha riportato il testo delDecreto Legge per la valorizzazione delle tipologie di architettura ruraleche i consiglieri Guido Galperti e Luciano Pizzetti hanno sottoposto all'ap-provazione della Regione Lombardia.Ma anche la Provincia di Brescia presta orecchio alle sollecitazioni diquanti, a cominciare dalla Fondazione Civiltà Bresciana, vorrebbero con-servare e tramandare alle future generazioni almeno gli esempi più signi-ficativi di una realtà che per secoli è stata così rilevante ed originale su tut-to il territorio bresciano.Gli incontri intercorsi tra la Fondazione presieduta da mons. Antonio Fap-pani e l'amministrazione di palazzo Broletto si sono infatti conclusi conl'approvazione da parte della giunta provinciale di un Protocollo d'Intesaper la realizzazione del Censimento della Cascine bresciane.Dopo due anni di gestazione il progetto, affidato allo studio di ridisegno ur-bano e riqualificazione del territorio dell'architetto Dezio Paoletti, sta ormaiper essere perfezionato nei dettagli e consentirà un'indagine puntuale delvastissimo patrimonio rurale presente in 104 comuni (78 con territorio es-senzialmente pianeggiante e altri 26 il cui ambito non è compreso nelleComunità Montane).Le oltre 6.000 cascine bresciane di pianura e di montagna saranno pas-sate al vaglio da Paoletti e dai suoi collaboratori allo scopo di selezionarealmeno 100 monumenti che si distinguono per particolari pregi architetto-nici o per i loro caratteri peculiari e di integrità.

Riccardo Caffi

anno II Mensile gratuito di informazione locale – n° 8 AGOSTO-SETTEMBRE 2006

Editoriale

Cascine: un patrimonio inimitabileIn questo numero

pag. 3 VILLACHIARABORGO SAN GIACOMO• Muratori... in pulmino• I Sapori della Conoscenza

pag. 4 ORZIVECCHI - POMPIANO• “Lui e Lei” sul campo di bocce• Art Around the Rock• I 96 anni di Giacomina Bassini

pag. 5 BARBARIGA - DELLO - SONCINO• Rievocazione storica del Convivio Me-dievale• Giovanni Dordoni e il Museo Lirico• Attività di Aquaria

pagg. 6/7 ORZINUOVI• Il successo del NoSilenz festival• Il programma della Fiera

pagg. 8/9 SPECIALE ARCHITETTURA RURALE

pag. 10 SPAZIO COMMUNITAS

pag. 11 CULTURA• Licantropeide• Lessico dell’Educare• Odissea 2006

pag. 13 AMBIENTE• Il Bagolaro

pag. 14 LOGRATO - QUINZANO - MACLODIO• Quale futuro per il Team75?• Cellule fotovoltaiche • Festival del Pane e dei Pesci• Ponte Vittorio Sora

pag. 12 GLOBALE/LOCALE• Risparmio Solidale

BassaVoce va in ferie,

arrivederci ad ottobre

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2AGOSTO-SETTEMBRE 2006

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VILLACHIARA - BORGO SAN GIACOMO | 3AGOSTO-SETTEMBRE 2006

Numerose volte abbiamo affrontato, su queste pagine, ilfenomeno dell'immigrazione nel nostro territorio. Abbia-mo sviluppato l'idea di una nuova forma d'integrazione,accoglienza e conoscenza dell'altro. Una scoperta dellapersona, del suo vissuto, della sua storia e soprattuttodella cultura che porta con sé, in sé.A Borgo San Giacomo abbiamo avuto modo di approfon-dire ancora di più questo aspetto. In una serata domeni-cale di metà luglio, presso l'elegante chiostro del "sagra-to", si è tenuto un incontro dal titolo "I sapori dellaconoscenza", una riflessione sul tema dell'integrazionesociale. La serata, organizzata dal gruppo "Donne 8 Mar-zo" con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, havoluto riflettere sul ruolo della donna nel fenomeno del-l'immigrazione, nell'incontro di civiltà e conoscenze di-verse; si è voluto partire dalla riflessione per giungere al-l'incontro e allo scambio tramite il cibo.La serata condotta da Mario Zoni, ha avuto come ospitel'antropologa Ivana Trevisan e gli interventi dell'assesso-re alla cultura Ignazio Parini, della presidentessa delgruppo Marilena Boselli e del sindaco Giuseppe Lama.La riflessione ha preso spunto dall'analisi delle barriereche separano culture diverse: pur vivendo vicino non ac-cettiamo lo scambio, i pregiudizi limitano l'ascolto ed ilpregiudizio può essere eliminato solo dall'ascolto, quindiè la volontà che porta all'incontro, da questo pensiero lasig.ra Boselli prende l'avvio per affermare che: "le donnesono il ponte privilegiato, perchè esse portano dentro, e

ci portano, quel sapere della vità che è: disponibilità emediazione, saggezza e intelligenza".Ivana Trevisan sottolinea come il superamento degli ste-reotipi porta alla scoperta di un'uguaglianza totale, doveil vissuto e i sentimenti delle persone sono uguali in ognicultura.La serata continua allargando la prospettiva. E' esamina-ta da parte dell'Assessore Parini il ruolo che l'immigra-zione ha a livello sociale e della integrazione conseguen-te. Si pone l'accento sulla condizione di "ignorato civile"una situazione che viene sopportata da molti immigrati,l'esclusione dalla vita sociale e civile è la creazione di ungrave handicap, che colpisce lo straniero ma di conse-guenza anche la società che non l'accoglie.Il luogo di lavoro difficilmente crea legami sociali tra icompagni, persone con cui si lavora spalla a spalla di-ventano sconosciuti, nel loro vissuto e nella loro storia,nel momento che termina il lavoro. Non ci sono occasio-ni per approfondire la cultura dell'altro, attraverso i suo-ni, i canti, le storie, i cibi che costituiscono il mondo cheognuno porta dentro di sé.L'accoglienza deve quindi passare, non solo dal rispettodei doveri e della difesa dei diritti civici, ma sopratuttodall'incontro e scambio di culture diverse. Azione questache oggi è compito esclusivo di associazioni di volonta-riato, che acquistano grande importanza nel processo diintegrazione, in attesa di uno sviluppo amministrativo,che resta per l'Italia un grave ritardo, riducendo l'investi-

mento alla costruzione di prigioni-lager camuffate in cen-tri di permanenza temporanea.L'iniziativa continua con un vero e proprio scambio di co-noscenze, dove le donne sono protagoniste: residenti aBorgo San Giacomo hanno preparato piatti originari delproprio paese e li hanno offerti ai partecipanti.Gulasch ungherese, seguito da pane polacco e dolci in-diani, il tutto accompagnato da sangria spagnola. Un mixdi sapori che erano descritti con entusiasmo dalle donneche li avevano preparati. Attraverso il cibo si è costituitoun legame tra chi mangiava e chi offriva. La voglia delledonne straniere di uscire da casa era evidente, di mo-strarsi e di mostrare la propria capacità e il proprio mon-do. La partecipazione attiva delle donne può fare la diffe-renza, soprattutto in questo periodo storico. L'incontroconviviale è riuscito, gli sguardi si sono incontrati, l'auspi-cio è quello che si possa rinnovare, allargando a tutte lenumerose etnie presenti a Borgo San Giacomo. Allarga-re anche l'oggetto dello scambio: dal cibo, alla musica,all'arte.Tra le persone che assaggiano e scambiano ricette s'ag-gira un sacerdote rwandese, si tratta di padre Innocente,

ospite nella nostra comunità diverse volte. Forte è il lega-me del sacerdote con il gruppo "Donne 8 Marzo" e conil paese. Il gruppo, esclusivamente femminile, è da annipresente e attivo a Borgo San Giacomo, tramite lavori ar-tigianali da loro realizzati sono riuscite a rendere benefi-cenza a molte realtà bisognose. Uno dei progetti maggio-ri è stato quello della realizzazione di una casa perstudenti universitari in Rwanda, ormai in fase si conclu-sione, rappresenta un ponte importante per la conoscen-za e l'aiuto dei nostri paesi. Il gruppo "Donne 8 Marzo"esprime, nelle parole della presidentessa Boselli, la vo-lontà di aprirsi, affrontare temi diversi dalla sola benefi-cenza, realizzare un vero e proprio circolo culturale allar-gato a tutte le donne desiderose di lavorare per costruireun mondo diverso.È stata questa serata un'occasione apparentementesemplice, che ha lanciato ponti verso le persone, dove ipilastri di ciò sono state le donne. Il desiderio è quello chesi ripeti, allargato a più persone e modi diversi d'incontroe di scambio.

Gianluca Bono

Borgo San Giacomo

I Sapori della Conoscenza

Editore:Communitas - Associazione CulturaleSede in Orzinuovi, via Beethoven n. 6Sede Operativa: Via Cavour 31 Orzinuovi - BS

sito associazione: www.communitasbs.ite-mail associazione: [email protected] giornale: www.communitasbs.it/bassavocee-mail giornale: [email protected]

Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 7/2005 del 28/02/05

Direttore Responsabile:Riccardo Caffi

Redazione: Carla Baronchelli, Stefania Biatta, Mauro Cinquetti, Fulvio Cominotti, Giorgio Ferrari,Valerio Gardoni, Angelo Zucchi

Progetto grafico:San Giorgio Editrice srl UnipersonaleVia Fieschi, 2/14 – 16121 Genovawww.sangiorgioeditrice.it [email protected]

Stampa: Color Art srl. - V. Industriale 24/26 Rodengo Saiano - BS

In distribuzione gratuita in 11.000 copie a:Orzinuovi, Villachiara, Orzivecchi, Pompiano, Quinzano, Borgo San Giacomo, San Paolo, Lograto,Barbariga, Corzano, Dello, Mairano, Maclodio, Longhena, Brandico

Corrono i pulmini per le strade di Villachiara.I pulmini dei muratori, dei carpentieri, degli operai edili. Ungiro veloce per il paese. Rapide soste, per caricare i com-ponenti della squadra. Poi a tutto gas verso il cantiere.La prima ondata, abbastanza consistente, si avvia versoMilano, in centro o in periferia del capoluogo, oppure nel-l'hinterland. Prima delle cinque e mezza i pulmini romba-no già per la strada. Bisogna essere a Milano per le set-te. Se solo si parte con pochi minuti di ritardo si rischia diarrivare per le otto perché si resta imbottigliati nel traffico.Verso le sei, la seconda ondata, la più consistente, scattarapida verso i cantieri o i capannoni delle imprese di pre-fabbricati di Piacenza e Parma.In seguito, singoli pulmini sfrecciano verso Lodi, Brescia,il lago di Garda. Da ultimo, ma sono solo pochi, quelli di-retti nei paesi vicini.Si riconoscono da lontano i pulmini degli operai edili. Gui-da energica, determinata, incalzante.

Solo il conducente è ritto al volante. I suoi compagni han-no le teste reclinate sugli schienali dei sedili: cercano didormire ancora un po'.La giornata di lavoro è sicuramente pesante: in estate 9ore di lavoro, a volte anche più, quasi sempre sotto il so-le. A mezzogiorno, un'ora di pausa per il pranzo, in tratto-ria o al sacco in cantiere, dipende dalle abitudini dellasquadra.In inverno poi sul viaggio grava sempre l'incognita dellanebbia. Prima di arrivare a casa naturalmente non puòmancare la sosta in un bar. Sempre quello, finché il per-corso non cambia.Le squadre di questi operai non sono mai fisse. A secon-da del lavoro che bisogna eseguire, o delle offerte chevengono fatte, un gruppo o singoli lavoratori, si aggrega-no ad altre squadre per periodi a volte brevi a volte lun-ghi. Spesso capita che i muratori o i carpentieri più intra-prendenti organizzino una propria squadra. Oppure che

assumano ruoli di responsabilità, magari in seguito a cor-si serali per imparare a leggere i disegni, diventando ca-pocantiere e quindi affianchino geometri o direttori dei la-vori nella conduzione dei cantieri stessi. O che le squadresi specializzino in lavorazioni molto particolari ed innovati-ve e diventino assai richieste. Spesso tra i componenti diuna squadra si formano anche solidi legami di amicizia.Le paghe sono buone. I più avveduti si fanno assicuraretutte le 160 ore lavorative, ma non tutti pensano a co-struirsi una posizione previdenziale. Gli straordinari sonodiffusissimi e non sempre in busta.Questi operai edili hanno costruito di tutto: condomini, vil-le faraoniche, intere zone residenziali, come Milano2, Mi-lano3, cinema, ospedali, alberghi. A Milano hanno contri-buito anche a ristrutturare o restaurare edifici importanti eprestigiosi, come palazzo Belgioioso, la Scala, alcuni mu-sei del centro.A Villachiara secondo i dati del censimento ISTAT del

2001, tra maschi e femmine, sono 485 gli occupati. Gliuomini risultano essere 329. Di questi ben 87 sono im-piegati nel settore delle costruzioni. Ciò significa che il26% dei maschi occupati lavora nell'edilizia. Più che inagricoltura (80 addetti) che solitamente si considera es-sere la principale attività economica di Villachiara.L'evento, iniziato in sordina nella metà degli anni sessan-ta, ha raggiunto il culmine negli anni settanta ed ottantaed è proseguito fino alla fine del secolo scorso. Solo orasembrano esserci dei segnali di rallentamento perché nelsettore si nota sempre più la presenza di lavoratori extra-comunitari.Si parla tanto di società post-industriale, basata sulle tec-nologie informatiche, ma il duro lavoro manuale è ancoramolto diffuso qui nel profondo nord.

Giuseppe Riccardi

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Terza EdizioneAnche quest'anno la piazza civica S. Andrea di Pompiano ospiterà l'ArtAround The Rock.La manifestazione musicale ed artistica organizzata da un gruppo di ra-gazzi attivi all'interno della ben nota "Sala Musica" e sostenuta dal Comu-ne di Pompiano nonché da diversi sponsor è ormai giunta al terzo appun-tamento dimostrando di possedere valide potenzialità che si sperapossano maturare di anno in anno.

L'edizione del 2005 è stata purtroppo quasi totalmente compromessa dacondizioni meteo degne dei più incredibili film catastrofici "made in U. S.A.", ma ciò nonostante la festa ha dimostrato di saper resistere proponen-do per l'edizione del 2006 un variegato programma musicale ed artisti-co. A partire dalle 20.30 di sabato 02 settembre fino alle 24.00 di dome-nica 03 settembre, all'interno della Piazza S. Andrea verranno allestiti acura degli artisti presenti diversi spazi espositivi nei quali pittura, sculturaed artigianato si intrecceranno alla musica rigorosamente "live" prove-niente dal palco collocato nel centro della piazza: il fulcro pulsante attornoal quale ruoterà la manifestazione.Il programma musicale prevede oltre alla novità rappresentata dalla pre-senza di un dj per ciascuna delle due giornate di festa, l'esibizione di grup-pi musicali provenienti da tutta la provincia che esploreranno diversi ge-neri musicali: dal pop, al rock più classico fino al metal compresso esofisticato degli ultimi anni.

Far coesistere l'imperturbabilità di talune raffigurazioni scultoree con ilsuono potente delle chitarre elettriche può sembrare un azzardo…e allo-ra che azzardo sia!

A mitigare questo apparente strappo subentra l'aspetto forse più apprez-zabile dell'Art Around The Rock, ossia la consapevolezza da parte degli or-ganizzatori che ogni protagonista della festa, sia pure un artista o un mu-sicista, debba essere messo nelle condizioni di esprimere la propria artein modo ottimale: se al musicista è indispensabile e giusto garantire un belpalco e tanti watts che senz'altro ispireranno i giocolieri presenti, agli ar-tisti che in fase organizzativa ne hanno fatto richiesta saranno riservatispazi nel limite del possibile più intimi all'interno della famosa "Peschie-ra" e di "Palazzo Maggi" al fine di ricreare un'atmosfera in grado di ri-spondere a particolari esigenze espositive.

Al visitatore verrà dunque offerta la possibilità di ammirare lavori eseguitida artisti già conosciuti e riconosciuti e artisti invece ancora poco noti mamossi da un forte desiderio di espressione; sarà garantita la possibilità diascoltare musica di buona qualità oppure semplicemente sedersi un atti-mo sui gradini della piazza per bere o mangiare qualcosa.

La formula della festa sarà dunque quella delle scorse edizioni anche sequest'anno saranno preparate alcune sorprese al fine di rendere più pia-cevole la permanenza nello spazio della festa e migliorare costantementela varietà e la qualità di ciò che gli organizzatori ormai da tre anni inten-dono proporre.

Ronga Gianbattista

4 | ORZIVECCHI – POMPIANOAGOSTO-SETTEMBRE 2006

Si è concluso con un successo superiore alle attese il primo torneo di bocce"Lui e Lei", organizzato dall'oratorio di Orzivecchi e disputato sui campi in ter-ra battuta del Mary Bar (ex circolo Enal).Per tre sere di seguito gli orceani di ogni età si sono ammassati ai bordi deicampi sostenendo ed applaudendo le coppie che andavano a pallino.L'iniziativa, fortemente voluta dal parroco don Franco Cavalli, ha visto la par-tecipazione di 24 coppie, quasi tutte composte dai genitori dei ragazzi dell'o-ratorio, compresa quella formata dal sacerdote in gara con la coordinatrice delconsiglio pastorale, ed ha permesso a genitori e figli di incontrarsi in un luogopubblico e laico al solo scopo di socializzare e di divertirsi insieme."Non è mai accaduto di vedere tanti spettatori intorno ai campi di bocce del-l'Enal" commenta il presidente della bocciofila Giuseppe Bossoni.

"Questo sport per qualcuno è stato una piacevole scoperta - aggiunge il par-roco -.Il torneo servirà certamente a trovare nuovi appassionati e a rimpolpare le filedella bocciofila anche con esponenti del gentil sesso".Alla fine del torneo, prima del rinfresco offerto a tutti i presenti, don Franco, ilpresidente Bossoni ed il segretario della bocciofila, Stefano Loda, hanno pre-miato con medaglia d'oro e generi alimentari nostrani (formaggio, pancetta, vi-no) le coppie vincitrici: Davide Filippini e Roberta Garda, Valentino Zatti e SusyAppiani, Angelo Maffeis e Marta Brunelli, Giuseppe Garda e Giusy Possenti,Giampietro Foresti e Roberta Pelosi, Riccardo Forbiti e Caterina Guarneri.

r. c.

"Lui e Lei" sul campo di bocceOrzivecchi

Art Around the RockPompiano

I 96 anni di Giacomina BassiniPompiano

Tutta la comunità di Pompiano ha voluto unirsialla soddisfazione di Giacomina Bassini, la deca-na del paese, e alla festa che i familiari hannoorganizzato in suo onore per il compimento deisuoi 96 anni.La partecipazione della cittadinanza alla ricor-renza è stata testimoniata in forma ufficiale dalsindaco Maria Angela Marinoni e dall'assessoreai servizi sociali Giuseppe Savoldi che si sonorecati di persona nella casa di via Navoni, dovela nonna vive con il figlio Francesco e la nuoraLucia, per porgerle gli auguri a nome di tutto ilpaese.Giacomina Bassini è giunta a Pompiano, doveabita da 32 anni, passando da Farfengo, suo

borgo natale, e da Brescia, dove insieme al ma-rito Primo Zanoni ha cresciuto i suoi adorati figli

Francesco, Agnese e Angiolina.Sposata a 22 anni, ha condiviso con il maritoogni gioia ed ogni difficoltà ed è stata separatada lui soltanto dalla guerra - quando Primo fuchiamato alle armi e dovette partire per la Rus-sia lasciandola sola con tre bocche da sfamare- e dalla morte che le ha rapito il suo uomo nel1967.Dal '74 vive a Pompiano, stimata dai vicini e cir-condata dall'affetto dei tre figli, dei tre nipoti,Meris, Cristina e Loretta, e dei tre pronipoti, Da-vide, Martina ed Emma.

B.V.

Foto Genny

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AGOSTO-SETTEMBRE 2006BARBARIGA - DELLO - SONCINO | 5

Il Comune e i ristoratori promuovono la cena in piazzacon casoncelli, stracotto d'asino e spiedo

Nel centro storico di Barbariga, tra Piazza Roma, Piazza Conciliazione e via In-dipendenza si è conclusa la rassegna della rievocazione degli eventi storicipromossa dalla Giostra di Brescia. Sei sono stati i paesi coinvolti. Il percorsoera iniziato ad aprile a Brandico con la sfilata dei Comuni delle Terre Basse econ il gioco della Dama con pedine viventi in costume medioevale. Con lestesse modalità si sono tenute ad Azzano Mella la sfida del gioco dell'Oca ea Corzano la partita di dama. A Mairano è stato disputato un incontro dicalcio storico e a Dello, durante il torneo equestre medioevale, hanno gareg-giato i Cavalieri dei Comuni per l'aggiudicazione del Titolo delle Terre Basse ela qualificazione alla fase finale del Circuito regionale " la Giostra delle 4 Pro-vince" che si terrà a Brescia il 16 e il 17 settembre 2006. A Barbariga è statoallestito il Convivio medioevale. Rispettare la tradizione dopo mille anni è qua-si impossibile anche se la semplicità dei piatti locali ha potuto avvicinare allacucina dell'epoca a base di pasta ripiena e carne cotta. I commensali hannoconsumato casoncelli, stracotto d'asino, spiedo tradizionale, dolci secchi, ac-qua e vino. Gli organizzatori hanno rispettato alcuni dettagli storici, escludendopatate e pomodori, sconosciuti agli Europei fino alla scoperta dell'America.

Evitata anche l'acqua gasata. Sui banchetti, come centrotavola, è stata collo-cata la frutta di stagione. Per le tovaglie si è utilizzata la iuta e l'illuminazione èstata realizzata con grosse torce. Il menù ufficiale è stato concordato con i ri-storatori del paese, tenuto conto delle loro specialità. Nel Medioevo, in tempodi abbondanza, sia la tavola del signore e sia quella dei sudditi era ricca diverdure, pane, aglio e carni, per lo più lesse. La differenza era data solo dallaquantità. La diversificazione arriverà solo più tardi con le tavole dei grandi si-gnori e dei principi territoriali come i Savoia, il Papa, il Re di Francia, per i qualila complessità gastronomica doveva manifestare l'entità della potenza. NelMedioevo si valorizzò soprattutto la cucina festiva con un menù ritualizzato: la-

sagne a Natale, farro a Carnevale, uova e formaggio per l'Ascensione, oca perOgnissanti, agnello a Pasqua. Le tavole erano solitamente disposte da U. Lestoviglie, quali la tavoletta di legno, la piastra di stagno per appoggiare i cibi eil bicchiere, erano spesso condivise da due commensali. La forchetta com-parve in Italia dalla fine del 1300 e molto più tardi negli altri paesi. Il vinobianco, chiaretto e rosso, era già molto diffuso anche se poco usuali gli abbi-namenti tra vini e portate. Si effettuavano scelte in funzione dell'appartenenzasociale, dell'attività svolta e dell'età: i bianchi e i chiaretti, più leggeri e delicati,erano bevuti principalmente dai membri delle classi superiori, che usavano dipiù la testa rispetto ai muscoli. I vini rossi, più nutrienti, giovavano maggior-mente ai lavoratori manuali ed agli anziani.Il tutto era accompagnato dalla musica e dall'animazione dei giullari che allie-tavano i commensali.Il paese di Barbariga non conserva grosse tracce di vissuti medioevali e nem-meno di feste con diversificazioni tra ricchi e poveri, essendo da sempre unpaese di contadini o di piccoli proprietari terrieri. Va dato atto agli organizzatoridel torneo delle Terre Basse di aver creato un'occasione d'incontro non chias-sosa fra compaesani e di aver rievocato tradizioni comunque italiane.

Vittorina Ferrari

Barbariga

Rievocazione storica del convivio medioevale

Dello - Cimeli musicali e lirici a disposizione di tutti gli appassionati

Giovanni Dordoni e il Museo lirico "Rosina Storchio"Telefono e fax: 030-9771137: "Risponde il Club Amicidella lirica, lasciate un messaggio. Verrete richiamati". Lasolita ed anonima segreteria che ipotizza la consueta edinfruttuosa chiamata. E invece no, Giovanni Dordonirichiama tutti. Il Museo lirico "Rosina Storchio", dispostosu una superficie di oltre 250 mq, è stato inaugurato nel-l'aprile del 2002. Ubicato in una villa ristrutturata delSettecento, si trova nel centro di Dello a lato della chiesaparrocchiale. E' una realtà culturale di alto interesse perstudiosi e appassionati del teatro lirico e della musicalegata alla tradizione del melodramma. E' nato da un'ideadi Giovanni Dordoni, supportato da Renata Tebaldi che, nel1988, ha visitato la sua abitazione. Nel tempo è statopazientemente ampliato dall'esperto Presidente ed arric-chito da significative donazioni. I cimeli rappresentano l'e-redità della Storchio, figlia di seconde nozze di GiovanniStorchio, maresciallo dei Carabinieri sposato in primenozze con Rosa Dordoni di Dello. Rimasto vedovo nel1868, si risposò a Venezia nel 1870 con Carolina Boot.

Dalla città lagunare la famiglia si trasferì prima a Mantovae poi a Milano. Qui Rosina si iscrisse al Conservatorio. Nel1892 esordì quale "Micaela" nella Carmen, passando poialla Scala, da qui alla Fenice di Venezia e poi nei teatrirussi, spagnoli, portoghesi, argentini. Fu un succedersi ditrionfi nei più diversi ruoli, seguita sempre da AgostinoDordoni che, alla sua morte, avvenuta nel 1945, sarà desi-gnato erede e custode dei suoi ricordi artistici. Il figlio

Giovanni, ha iniziato a frequentare tutti i mercatini: primadomenica Orzinuovi, seconda Castelleone, terzaFontanellato e quarta Cortemaggiore, comperando, foto-grafando e catalogando tutto il materiale lirico e musicaledisponibile. Le varie sale raccolgono per autore quanto èstato possibile reperire: spartiti unici che spaziano dallamusica gregoriana, passando per quella ottocentesca, perpoi toccare tutti i più grandi musicisti da Mozart aBeethoven, da Thomas e Massenet, da Wagner a Bellini,Rossini, Donizetti, Ponchielli, Schumann, Liszt, Brahms.Sono presenti cimeli di grande valore come l'Inno popola-re a Pio IX scritto da Rossini nel 1847. Si ammirano nume-rose fotografie con le dediche delle soprano e dei tenori,32 costumi di scena delle opere, dischi di vinile, i librettie le musiche delle classiche napoletane a partire dal 1904e la sezione degli operettisti come Strauss e Lehar. In unasala troneggia il pianoforte donato dalla famiglia Carrera eusato dal maestro e compositore Giovanni Premoli. Cisono tutte le fotografie dei compositori a partire da

Giovanni Pierluigi da Palestrina (1526-1594) fino aGiancarlo Menotti del 1911 tuttora vivente, una serie dibozzetti di costumi disegnati ad acquerello dal maestroFederico Boriani e poi ancora 400 libretti, ciascunodiverso dall'altro.Giovanni Dordoni, con il maestro Perin, si reca nelle scuo-le per sensibilizzare i giovani alla musica classica e allalirica. E' anche in collegamento con il Girobus Viaggi,un'agenzia di Milano che propone agli studenti viaggi turi-stici e culturali in quaranta città. Per invogliare ulterior-mente a questi percorsi ha inserito nel pacchetto promo-zionale, oltre alla visita guidata al museo, anche pasticcinidolci e salati con bibita. Per gli amanti della musica orga-nizza trasferte per assistere alle rappresentazioni musica-li, in particolare all'Arena di Verona.

Vittorina Ferrari

Una nuova pubblicazioneLa presenza della mostra didattica in Rocca del Museoarcheologica Aquaria di Gallignano sta creando unnuovo interesse per i visitatori del Monumento chespesso si lamentano della mancanza di arredi nellessttaannzzee ddiissaaddoorrnnee.Gli accompagnatori spiegano con grande professiona-lità che non si tratta di un castello dove viveva un si-gnore che pretendeva quindi stanza lussuose, ma chela nostra era una rocca di difesa, dove alloggiavano imilitari ed al massimo ci soggiornava un comandante.E' pur vero che spesso nelle sale che erano state co-struite in seguito per alloggiare in qualche occasione ilsignore che scendeva da Milano per le sue battute dicaccia o per intimorire con la sua presenza i nostriconcittadini e convincerli al pagamento dei gravosi tri-buti, sono presenti mmoossttrree a volte anche di alto livello.Ma oramai sono diventate attrattive anche la visita alMuseo Storico dei combattenti ed ultimamente anche

al MMuusseeoo AArrcchheeoollooggiiccoo.Non si tratta di un vero e proprio Museo ma di una mmoo--ssttrraa ddiiddaattttiiccaa ppeerrmmaanneennttee dove si possono osservareesemplari significativi della consistente raccolta di re-perti esposti nel Museo Archeologico Aquaria di Galli-gnano, per cui la visita è istruttiva ma poco impegnati-va.Nelle vetrine vi sono iilllluussttrraazziioonnii che aiutano a capirel'epoca storica di produzione dei manufatti esposti el'utilizzo al quale erano destinati.Al di sopra delle vetrine sono appesi alcuni pannelliche illustrano con disegni e foto la serie delle ssccooppeerr--ttee archeologiche più importanti fatte nel territorio diSoncino. Ultimamente poi, con l'esposizione nella salaanche del ppllaassttiiccoo ddeellllaa RRooccccaa a suo tempo predispo-sto dagli alunni delle elementari di Gallignano, l'attrat-tiva è aumentata ed i visitatori sostano volentieri.Poiché non sempre è possibile garantire la presenzadei volontari che possano rispondere alle curiosità deivisitatori, i responsabili del Gruppo Aquaria hanno pre-disposto un opuscolo illustrato per la ""GGuuiiddaa aallllaa vviissiittaaddeell MMuusseeoo AArrcchheeoollooggiiccoo ddeellllaa RRooccccaa"".Per il prossimo autunno il libretto sarà a disposizionedei visitatori che in tal modo potranno meglio apprez-zare i reperti e potranno portare a casa un promemo-ria che sarà utile anche per convincere i loro amici al-la visita alla Rocca di Soncino anche con lamotivazione della presenza del Museo Archeologico.

Franco Occhio

Soncino

Attivita' di Aquaria

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Sono stati quattro giorni intensi ma ne è valsa sicura-mente la pena: gli organizzatori calcolano che circa3000 persone abbiano varcato l'ingresso dei giardinidelle Scuole di Coniolo per assistere alle serate delNosilenz fest. Ciò ripaga del sudore, della tensione,del-le preoccupazioni spesi dagli organizzatori stessi inmesi di ideazione e organizzazione dell'evento.Si è avuta la netta sensazione che la manifestazioneabbia acquisito ormai il ruolo di appuntamentoimperdibile per gli appassionati di musica rock: tanteinfatti le telefonate (provenienti da Milano, Parma, Pa-via, Vicenza, Cremona ecc..) e ancora di più le e-maildi chi cercava informazioni sugli orari di inizio dei con-certi, del costo del biglietto (gratuito), sulle strade d'ac-cesso ecc. E' questo un festival particolare, forse uni-co almeno nella Bassa: non ci sono orchestre di liscio,non c'e' il ballo latino americano, non c'e' il karaoke enemmeno le cover bands, tutto questo si trova in ognifesta estiva; al Nosilenz si suona musica rock, pop,blues, garage e chi più ne ha più ne metta ma con unacaratteristica peculiare: è musica indipendente chenon passa sui canali radiofonici commerciali, che non

si trova nelle classifiche annacquate dalle case disco-grafiche, che non prevede finti musicisti o cantanti"plastificati". E' musica di qualità, e le scelte artistichevengono attentamente valutate e bilanciate nei mesipreparatori. La formula, seppur non facile da proporrevisto che certe sonorità sono molto sperimentali , sem-bra vincente visto che ogni anno il pubblico si fa più

folto, che il clima generale della festa (perché comun-que festa rimane) e l'organizzazione migliorano.Quest'anno la novità è stata la presenza di gruppi pro-venienti dall'estero: I Piano Magic, gruppo Inglese cheda dieci anni incide per le migliori etichette europee,e Gomo artista portoghese poco conosciuto dal gran-de pubblico in Italia ma che in terra Lusitana è una ve-ra star capace di vendere centinaia di migliaia di copiedei suoi dischi e di partecipare agli Mtv music awardsin qualità di ospite speciale.Questi sono stati gli eventi principali del festival: dueesibizioni che hanno entusiasmato il pubblico compo-sto da fan degli artisti sul palco ma anche da personetotalmente ignare dell'esistenza di tali gruppi e che pu-re a fine concerto si sono spese in calorosi applausi.Molti altri i concerti degni di nota: come non citare iRosolina mar, da Verona, che ormai hanno uno zocco-lo duro di estimatori anche da noi grazie alla esibizio-ne "incendiaria"dello scorso anno, bissata quest'annocon un live che ha raccolto ancora più consensi; ottimianche alcuni esordienti come i Seddy Mellory e i DonTurbolento, band bresciane rispettivamente autrici di

un rock-blues psichedelico e di un electro-wave moltoscarna ma altrettanto d'effetto. Descrivere il clima delfestival non è compito facile, bisogna viverlo per capi-re: si respira un'aria di partecipazione attiva alle pro-poste, si ascoltano i gruppi, li si apprezza o li si critica(i gusti son gusti, si sa) e poi si chiacchiera, si incon-trano persone provenienti da lontano, si vedono faccenuove si vive una atmosfera informale che predisponeal sorriso. Questo è il Nosilenz festival, voluto otto an-ni fa da alcuni ragazzi di Coniolo e ora organizzato contenacia e passione dalla Associazione Culturale Tanali-beritutti non certo con l'intenzione di averne profittieconomici ma con il desiderio di offrire un evento cul-turale in un clima di festa. L'ottavo anno del Nosilenzsi chiude quindi con un successo pieno grazie a moltecoordinate positive: la simpatia con la quale la gente diConiolo accoglie il festival, il meteo favorevole, le ca-pacità degli organizzatori che, con pochi mezzi, riesco-no a creare un bell'evento e sopra ogni cosa la qualitàdella proposta musicale davvero differente da ogni al-tro evento nella zona.

Angelo Zucchi

6 | ORZINUOVIAGOSTO-SETTEMBRE 2006

LL''AAssssoocciiaazziioonnee CCuullttuurraallee BBooddyy MMiinndd CCeenntteerr con sedi a Brescia, Salò, Mi-lano e da quest'anno a marzo anche a Orzinuovi, nasce con l'intento dipromuovere, divulgare e approfondire in Italia le discipline orientali chemirano alla salvaguardia ed al benessere psicofisico migliorando la qua-lità della vita, tra le quali il TAOISMO.

La parola tao significa la via, la via della natura e dell'universo o il sen-tiero della realta' naturale. Si riferisce anche alla via che ci consente diaprire le nostre menti per imparare di piu' dal mondo, dei nostri pensie-ri spirituali e di noi stessi. il taoismo e' l'esercizio del corpo, mente e spi-rito, non e' soltanto una filosofia mentale.Il tao e' una filosofia e una tecnica che serve per cercare e trovare la ve-rita' dell'universo, della natura e dell'umanita'. il suo scopo va oltre il de-stino individuale o punto di vista singolo; il tao non e' una religione, dalmomento che non richiede nessuna iniziazione o cerimonia, ma e' il ri-sultato di tutte le religioni che si allontanano dal dogma al momento del-la verita'. Il BODY MIND CENTER di Orzinuovi organizza periodicamenteccoonnffeerreennzzee ggrraattuuiittee aappeerrttee aa ttuuttttii ssuu qquueessttoo eedd aallttrrii tteemmii ssppeecciiffiiccii;; uunnaannuuoovvaa sseerriiee ddii iinnccoonnttrrii ppaarrttiirràà ddaall mmeessee ddii sseetttteemmbbrree 22000066..

L'Associazione tiene anche corsi di formazione e aggiornamento su te-matiche diverse:

SShhiiaattssuu - Lo shiatsu è una tecnica che valorizza le risorse vitali di am-bedue le persone coinvolte nella pratica, tramite la stimolazione di pun-

ti (usati anche in agopuntura), con delle pressioni effettuate con i palmi,pollici o gomiti. Lo shiatsu genera una migliore qualità della vita qualsia-si sia l'età, la condizione e lo stato di benessere/disagio dei soggetticoinvolti.YYooggaa - Lo yoga è una disciplina che può essere praticata da tutti, sia dapersone giovani che anziane, sia uomini che donne, ed è utile a tutti co-loro che desiderano una mente calma e controllata, la pace con se stes-si e l'armonia con l'universo.DDaannzzaa OOrriieennttaallee - E' una danza tramandata nei secoli "dalle donne perle donne" le cui origini risalgono alla civiltà babilonese che praticavanoil culto alla Dea Madre Ishtar.Dona benessere psicofisico, armonia interiore e sviluppa la femminilità.TTaaii cchhii ee QQii GGoonngg - La speciale bellezza del Tai Chi e del Qi Gong sta nel-l'integrazione tra ciò che è considerato fisico e ciò che è mentale, psi-cologico e spirituale. Nella pratica ci si muove con estrema lentezzaprendendo cosi coscienza del proprio corpo e delle proprie rigidità.BBiiooddaannzzaa - La biodanza (danza della vita), si può considerare una formaglobale di danzaterapia e di evoluzione personale attraverso il movimen-to e la consapevolezza, nel senso che sono compresi gli aspetti dell'e-nergia, dell'espressività e dell'ascolto/relazione interpersonale. Gli eser-cizi proposti sono semplici, accessibili a tutti e vengono effettuati ingruppo. Per ulteriori informazioni e approfondimenti contatta il BODYMIND CENTER Via Birago 15 Orzinuovi (Bs) www.bodymindcenter.it

Luca Zucchi

Il successo del NoSilenz FestivalConiolo

ELIS SOLARE S.R.L.

Progettazione e installazione di impianti a pannelli

solari termici e fotovoltaici e sistemi per il risparmio energetico

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BODY MIND CENTER: Conoscere, Praticare, Vivere la Via InteriorePronti a prestare aiutoBenessere

Siamo arrivati in Italia nel marzo 1991 dalla Albania. Abbiamo lasciato il Pae-se per motivi politici ed economici.Il nostro bambino aveva 11 mesi.Dopo lunghi mesi nel campo profughi siamo stati trasferiti a Brescia,dove sia-mo stati assegnati al Centro di accoglienza di Orzinuovi.A Orzinuovi siamo stati accolti dal Parroco , Caritas, Vìgili, servizi sociali e tan-ti volontari.All'inizio era difficile a causa della lingua, ma la voglia di fare e andare avan-ti era grande.Così abbiamo incominciato a lavorare e fare i primi passi verso una nuova vi-ta, che è stata più bella con l'arrivo del 2° figlio.I ragazzi frequentano la scuola e la religione cattolica, frequentano l'oratoriodove svolgono attività sportiva e teatrale.Noi siamo felici che i nostri figli frequentino un ambiente sano e ricco di prin-cipi.Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici siamo contenti di essere integrati nella co-munità.Per questo non finirò mai di ringraziare coloro che ci hanno aiutato e anchela nostra buona volontà ad integrarci.Adesso tocca a noi fare il nostro meglio per aiutare gli altri, così possiamo at-traversare insieme le difficoltà ed integrarci nella società per una convivenzaed un futuro migliore per tutti noi.

Mirela Mila

Integrazione

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ORZINUOVI | 7AGOSTO-SETTEMBRE 2006

58° FIERA DI ORZINUOVIOrzinuovi

LLaa CCoonnffaarrttiiggiiaannaattoo UUnniioonnee ddii BBrreesscciiaa ee ggllii UUffffiiccii mmaannddaammeennttaallii ddii OOrrzzii--nnuuoovvii ee ddii VVeerroollaannuuoovvaa,, iinn ccoollllaabboorraazziioonnee ccoonn llaa FFiieerraa ddii OOrrzziinnuuoovvii ee llaaBBCCCC ddii PPoommppiiaannoo ee FFrraanncciiaaccoorrttaa,, oorrggaanniizzzzaannoo uunn CCoonnvveeggnnoo ddaall ttiittoolloo::

""RRiiqquuaalliiffiiccaazziioonnee ddeellllaa mmaannooddooppeerraa nneell sseettttoorree eeddiilliizziioo:: IIll ccaassooBB..AAiiTT..AA..""

BBiiooeeddiilliizziiaa,, eeccoovviillllaaggggii,, aarrcchhiitteettttuurraa bbiioocclliimmaattiiccaa

OOrrzziinnuuoovvii 2255 aaggoossttoo 22000066 oorree 2200,,3300CCeennttrroo AAllddoo MMoorroo

La piccola dimensione delle imprese edilizie e la bassa specializzazio-ne della manodopera, per lo più composta da extracomunitari, potrà ri-velarsi un problema di non poco conto per lo sviluppo economico, qua-litativo, nonchè culturale della nostra zona e per l'espansione futura delsettore.Da un'attenta analisi elaborata dalla BCC di Pompiano in merito al di-stretto di Orzinuovi, che noi volutamente allarghiamo a tutta la zona fi-no ad arrivare a Verolanuova, si evidenzia quanto questo, che potrebbesembrare un non problema, dal momento che quello delle costruzioni ètra i pochi settori non travolti dalla crisi, possa invece diventarlo se nonviene affrontato con ragionamenti seri e di prospettiva da parte degli at-tori economici e sociali presenti sul territorio.La Confartigianato, fortemente impegnata nel monitorare, assistere efar crescere i propri associati, prende spunto dai ragionamenti che laBCC ha messo nero su bianco nell'opuscolo "Lo stato di salute dell'e-conomia locale e gli scenari futuri" curato dal Direttore generale LuigiMensi, e presenta il Progetto B.AiT.A. (Bioedilizia: Applicazioni e Tecni-che per l'impresa Artigiana di qualità) nato con la collaborazione diUnioncamere Lombarde e la Regione Lombardia, che progettato a Bre-scia è stato esportato in tutte le territoriali nazionali di Confartigianato.L'obiettivo del progetto consiste nel fornire alle imprese edili ed impian-tistiche, strumenti, tecnologie e metodi utili per avviare il processo di di-versificazione delle attività verso la bioedilizia e la bioarchitettura chenon portano l'edilizia nei luoghi naturali bensì integra il verde e la na-tura nelle località urbane residenziali.La BCC di Pompiano e Franciacorta, da sempre vicina alle imprese ar-tigiane del territorio sarà presente al convegno con il direttore Genera-le Luigi Mensi che presenterà una relazione sullo stato di salute dell'e-conomia e in particolare del comparto artigiano nel distretto diOrzinuovi .

58° FIERA DI ORZINUOVI

25-28 AGOSTO 2006

INGRESSO GRATUITO

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AGOSTO-SETTEMBRE 20068 | SPECIALE

L'architettura rurale è un ingente patrimonio particolarmente rappresentativo dellacultura degli ultimi cinque secoli. Assai vivaci le varietà stilistiche, tipologiche ecompositive.Rispetto alle altre architetture, quella delle cascine è sicuramente la più fedele rap-presentante delle specificità territoriali in cui sono inserite e, nel panorama euro-peo, fra le più peculiari delle manifestazioni architettonico-compositive presenti.Nella pianura bresciana inoltre l'architettura rurale assume particolari significati es-sendo l'area in si è teorizzata e sperimentata la rivoluzione agronomica del '500che contribuirà a modificare radicalmente il paesaggio agrario e le rese produttivedei secoli successivi.Tra i vari primati che la provincia bresciana può vantare, quello riguardante il set-tore primario può considerarsi non solo come il più longevo, ma pure il più riccoper vari aspetti che lo contornano, oltre a vantare specificità ed originalità del tut-to unici, specie dal punto di vista storico - architettonico e paesistico - territoriale.Pertanto si rende indispensabile un impegno a più voci per sostenere una ricercatendente ad evidenziare una realtà così unica e rilevante della nostra provincia, fi-nalizzata a conoscere il ruolo rivestito dalla cascina bresciana e le problematicheinerenti la sua attualità in un contesto assai diverso dalle esigenze che la videro na-scere e come tramandare alle future generazioni un bene così prezioso.

L'indagine sulle cascine andrà estesa al contesto territoriale in cui sono inserite epertanto verranno altresì censite le realtà più significative quali:

- dimore rurali ed edifici con caratteristiche di rilievo, come torri superstiti o tor-rette, colombaie, residenze padronali come ville e palazzi, cappelle, chiese, orato-ri, ecc. purché organicamente intrecciati alle unità produttive, quantunque non con-tigue od inserite in esse;

- l'intricato sistema idrografico, con relativi manufatti irrigui ed altre realtà rurali,quali ponticelli d'accesso ai campi di un certo pregio e rilievo, ghiacciaie, moie,"casini" di campagna, aie in cotto o lastricate , opere in pietra e tutto quanto rite-nuto di un certo interesse (portali, lapidi,stemmi, ecc);

- alberi monumentali, filari di viti, specie arboree, arbustive o siepi significative,parchi, giardini, colture pregiate o di origine storica;

- viabilità rurale ed itinerari turistico-ricettivi;

- ambiti visuali ad alta sensibilità paesistica ("coni ottici").

Arch. Dezio Paoletti

Tutela e valorizzazione dell’architettura rurale

La Torre Avogadro (Trenzano), insigne architettura fortificata del ‘500 bresciano

Immagini e didascalie a cura dell’architetto Dezio Paoletti

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SPECIALE | 9AGOSTO-SETTEMBRE 2006

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10 | COMMUNITASAGOSTO-SETTEMBRE 2006

RingraziamentoSul penultimo numero di "Bassa Voce" abbiamo visto pubblicati i coinvolgen-ti scritti dei ragazzi che hanno partecipato al "Progetto Memoria" ed al viag-gio-studio ad Auschwitz - Birkenau che ne ha rappresentato la conclusione.Inoltre sono stati pubblicati i ringraziamenti a quanti (Enti, Banche, Associa-zioni ed Enti economici) ci hanno consentito, con il loro contributo economi-co, di effettuare quel viaggio.Speravo sinceramente di trovare, però, anche due parole di ringraziamento,da parte di chi istituzionalmente poteva avere il ruolo di farlo, per quanti han-no consentito con il loro impegno ed il loro lavoro disinteressato la realizza-zione del progetto.Questo non è avvenuto ed allora ho deciso di fare io quei ringraziamenti.In primo luogo voglio ringraziare due insegnanti che si sono impegnati sia alivello scolastico che extra-scolastico per la riuscita del progetto: la professo-ressa Simonelli ha svolto un ruolo fondamentale nella elaborazione e costru-zione concreta del Progetto ed insieme al professor Piovani ha dato un con-tributo insostituibile senza il quale difficilmente il Progetto Memoria sarebbestato realizzato.Voglio anche ringraziare gli altri insegnanti che hanno partecipato con le lo-ro classi agli incontri svolti presso l'Istituto di Istruzione Superiore Cossali edinsieme a loro tutti i ragazzi che hanno partecipato con interesse ed impe-gno alle varie iniziative.Un grazie particolare va al Prof. Paolo De Benedetti, uno dei più importantiintellettuali italiani, che ci ha regalato una interessantissima lezione e non havoluto nemmeno il rimborso delle spese di viaggio affrontate per raggiunge-re Orzinuovi!!Un altro grazie di cuore lo dobbiamo al Dottor Franco Capretti che, oltre adavere tenuto la lezione insieme al Prof. De Benedetti, ha collaborato alla co-struzione ed alla realizzazione del progetto.Un altro ringraziamento va al Prof. Marcello Pezzetti che, oltre a tenere unaimportante lezione al Cossali, ci ha accompagnato e ci ha fatto da guida nel

viaggio ad Auschwitz regalandoci una possibilità unica: visitare il campo gui-dati da uno dei più importanti studiosi a livello mondiale della Shoah. Percomprendere l'eccezionalità della cosa si deve pensare che il prof.Pezzetti èun membro eminente del comitato scientifico del Museo di Auschwitz, è di-rettore Storico del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Mi-lano e inoltre ,da qualche mese, è stato nominato Coordinatore del MuseoNazionale della Shoah che sta nascendo a Roma presso Villa Torlonia.Particolarmente sentito è il mio ringraziamento per la Sig.ra Bice Parodi che,riuscendo a superare la tristezza che la coglie nel parlarne, è venuta da noida Genova per presentarci il libro tratto dal diario che sua madre Piera Son-nino aveva scritto al ritorno dalla deportazione ad Auschwitz intitolato "Que-sto è stato".Devo anche ringraziare la dott.ssa Roberta Gibertoni di Studio Pro-Forma diCarpi che ci ha messo in contatto con l'agenzia di Cracovia che ha poi ma-terialmente organizzato il viaggio e la sig.na Dominika Koch,di quella Agen-zia, che ha sopportato tutti i nostri dubbi e le nostre richieste.Ma un ringraziamento veramente grande, permettetemelo anche se me lacanto un po' da me, va alla Associazione Culturale " Communitas " che haorganizzato, gestito e consentito il Progetto "Memoria".L'Associazione ha gestito l'organizzazione materiale delle lezioni e del viag-gio, ha tenuto i rapporti con la Polonia, ha recuperato risorse per circa11.000 €. contattando la Regione Lombardia, i vari Comuni e tutti gli spon-sor ed i sostenitori dell'iniziativa.Tutti i membri del Direttivo della Associazione hanno dato il loro contributofattivo sia nell'organizzare che nel reperire le risorse necessarie, anche e so-prattutto nei momenti in cui qualche imprevisto ha messo a repentaglio larealizzazione del Progetto.Come Presidente di Communitas sono molto orgoglioso di tutto ciò.Non era una impresa facile, molti non ci credevano e dubitavano della suariuscita.

Abbiamo dimostrato che, con la collaborazione dei vari soggetti coinvolti, econ la capacità di coinvolgere su progetti intelligenti e ben costruiti nessuntraguardo è irraggiungibile o troppo ambizioso.Abbiamo regalato ai nostri ragazzi una grande esperienza umana e formati-va.Con la collaborazione di tutti potremo fare ancora di più.Potremo smuovere anche la nostra terra dal torpore che sembra avvolgerla,aprendo nuovi orizzonti al nostro futuro, un futuro che si chiama giovani ge-nerazioni che si avviano a vivere la loro vita, un futuro che è rappresentatodai nostri figli, per i quali vale la pena di impegnare un po'di tempo anche ru-bandolo al lavoro o al divertimento.Ancora grazie a tutti.

Francesco AnselmiPres. Ass. Culturale " COMMUNITAS "

Sostieni Communitas!

Se vuoi iscriverti a Communitas invia que-sto tagliando in busta chiusaallegando € 10Associazione Culturale Communitasvia Cavour, 31 - 25034 Orzinuovi

BILANCIO del “PROGETTO MEMORIA”

Entrate

Quote di iscrizione dei partecipanti €. 10.954,00

Contributo Consiglio Regionale €. 3.000,00

Contributi dei Comuni ( i contributi sono stati quantificati nell’ordine di €. 100,00 per ogni alunno residente nel territorio comunale ) Comune di Orzinuovi € 1000,00 Comune di Orzivecchi “ 100,00 Comune di Borgo s. Giacomo “ 300,00 Comune di Villachiara “ 100,00 Comune di Pompiano “ 200,00 Comune di Rudiano “ 300,00 Comune di S.Paolo “ 100,00 Comune di Barbariga “ 100,00 €. 2.200,00

Contributi da sostenitori non istituzionali €. 3.946,60 ___________________

Totale Entrate €. 20.100,60

Uscite

Viaggio Studio Auschwitz – Birkenau Biglietti aereo €. 8.802,60 Spese permanenza “ 9.500,20 €. 18.302,80

Spese di tipografia €. 242.60

Convegni e Conferenze €. 352,60

Rimborsi La voce comprende il rimborso della quota di iscrizione a quanti per imprevisti dell’ultimo momento non hanno potuto partecipare al viaggio. €. 650,00

Pullman per e da Orio al Serio €. 552,60 ___________________

Totale Uscite €. 20.100,60

PPrrooggrraammmmii ddeellllaa ccoorraallee ""FFrraannccoo MMaarrggoollaa''

ddeellllaa CChhiieessaa SS.. MMaarriiaa AAssssuunnttaa iinn OOrrzziinnuuoovvii

Questo anno la Corale si fa in "due" per raddoppiare la soddisfazioneed il gradimento dei concittadini orceani e di tutti gli appassionati di

questo genere musicale.

DDoommeenniiccaa 0011 OOttttoobbrree 22000066 oorree 1155,,4455 nneellllaa cchhiieessaa ppaarrrroocccchhiiaallee

DDEEVVOOZZIIOONNII DDII SSAANNTTII EEDD AARRCCAANNGGEELLIItra antiche laudi e moderne intonazioni

in compagnia di due cori, quattro solisti e un lettoreCCoonn llaa ppaarrtteecciippaazziioonnee ddeell CCoorroo ddeellllaa BBaassiilliiccaa SSSS.. FFaauussttiinnoo ee GGiioovviittaa ddii

BBrroosscciiaa

SSaabbaattoo 2233 DDiicceemmbbrree 22000066 oorree 2200,,4455 nneellllaa cchhiieessaa ppaarrrroocccchhiiaallee

Tradizionale Concerto natalizio : "VOCI DALLE NAVATE"Con la partecipazione del Coro "S. Bernardino" di Chiari

Un modo diverso, interessante e ricco di cultura e tradizione per tra-scorrere piacevolmente e serenamente circa un'ora di tempo per tutti

grandi e piccoli.

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SPAZIO CULTURA | 11AGOSTO-SETTEMBRE 2006

Adolescenza 2 - Lettera di EnricaLessico dell’Educare 7

LicantropeideDi un amore tra Huomo e Luna la Triplice

Quo vadis Huomo ?? … che vai ramingando ?? …piena è la notte di Lu-na sgiuffa come un rapatto !! … del potere feminino il ciclo ancora …compiuto è il ventottesimo giorno lassù !!Crescente di ponente la gobba … calante ingobbita a levante … stanot-te la tua Triplice essenza è !!Bella Mostasona d'oro !!Sambolo irresistibile … Lùkos figlio di Huomo ?? … Huomo figlio di Lùkos?? … la Madre Grande e Sposa insieme … del Tutto !! … del figlio pa-dre del padre … del padre figlio del figlio … sbirciarti dalla finestra di ca-sa … correrti nei campi della nostra Zolla … goderti su tratturi asfaltatibirolati a chiodo … cuore sull'aspa … brazze di ruero sotto le culatte …spasimo da gossa al cuore … cargare la mula per il monte … ancora piùin alto … a oche o con la sirella … su,su,su … sempre più accesa è lanotte … voglia di toccarti da vicino … di parlarti … c'è chi dice che seimuta … guai a chi ti dice brutta !! … Luna piena dappertutta … armo-nica serenata al vento … Luna di montagna tutta … sei sempre la miaPutta !! … l'animo si quetta al primo schiarire del giorno … m'è dolce tor-nare al piano incontro al sole … Huomo tra gli Homo …

Giuliano Aradori

INCIPIT. Dopo la lettera di Lia, adolescente, presentiamo la lettera diEnrica, la mamma.

A cura di Antonio Consonni

"Questa figlia non la capisco più. Non la riconosco più! Sembrava ieriquando mi diceva: 'Sei la più brava mamma del mondo', e mi ritrovooggi a dover lottare per quello che mi ha detto ieri sera: 'Ti odio e nonti sopporto più!' E tutto è scattato da un piccolo evento, dalla sua richie-sta di uscire con le amiche e di non sottomettersi all'orario di rientroprevisto. Sono davvero stanca di sentirmi sempre contestata, qualsiasicosa faccia sbaglio sempre, se do troppo o troppo poco. Contestanotutto gli adolescenti! Contestate affetti, lavoro, casa, acquisti, tempolibero. Tutto è sbagliato. Ai miei tempi si rispettavano i grandi, oggi con-testate, lavorate poco ma discutete su tutto.Ormai siete grandi, adulti eppure siete come spaventati della vita edella morte, delle sofferenze e del domani... Sembra che i valori cheabbiamo cercato di trasmettervi non sono stati mai ricevuti.Mi assale anche il vago timore che qualcuno di voi, che mia figlia saràtra quei 3.000.000 di persone che soffrono di anoressia, di bulimia edobesità psicogena, a causa di perdite affettive, abbandoni, traumi.Eppure quanto vi amo… " Ritrovo questo 'sfogo' di madre con figliaadolescente tra le lettere accumulate nel tempo del mio mestiere digenitore. Allegata, su un'altra carta, più sbarazzina e con un sole chesprizzava gioia, ritrovo queste parole di un amico scritte tanto tempo fa:"Quando per tuo figlio/tua figlia comincia la metamorfosi del corpo, maanche della personalità e della socialità, c'è la ricerca di un'ulterioreautonomia e, in questo momento, il pericolo (soprattutto) per unamadre è di voler esserci a tutti i costi, di voler imporsi, di controllareeccessivamente il bisogno, anche di avventura, che l'adolescentecerca. In questa fase è positivo, cara mamma, che te ne stia anche lon-tana, senza rancori certo e senza rispondere violentemente alle provo-cazioni che gli adolescenti mandano contro la famiglia, inclusa la casache non piace e che trovano anzi sgradevole.Ecco un momento in cui ti puoi dedicare di più a una dimensione fuoridella famiglia, a meno di non avere altri figli che ora abbiano un'età che

richiede l'impegno già superato dal primo.Insomma il ruolo di madre ha periodi di diversa attività e guai a nonesserci quando occorre e ad esserci quando serve starsene lontano. Eciò, ovviamente, non vuol dire abbandono, ma una presenza da lonta-no, una presenza che si riallaccia nel racconto e nell'ascolto della vitadel figlio vissuta fuori casa, e che tende a diventare anche segreta,legata a quella migliore amica o a quel gruppo di pari età che finisceper rappresentare la nuova famiglia socialmente intesa.

Se non prendi le distanze e continui a fare la mamma dedicata animae corpo, finirai per essere inopportuna e persino esercitare un mammi-smo insopportabile..Senza accorgertene cercherai di dimostrare di essere necessaria a tuofiglio e quindi lo vedrai sempre insicuro, incapace, vicino a commette-re sciocchezze se non rimanesse sotto il tuo sguardo. E tutto questo, inrealtà, è per assicurarti un ruolo senza il quale non sei nessuno.Diventerai una madre odiosa, una di quelle che interferiscono persinonel suo matrimonio, se mai quel figlio sarà capace di scegliere unadonna che non sia la madre o come la madre.E persino da vecchia lo condizionerai perché lo vorrai sempre vicino ate e lo attirerai, lo obbligherai con i ricatti della salute, con qui silenziche sanno di violenza. Una madre solo madre è un pericolo grosso.Ci sono delle madri tremende, è bene che tu lo sappia, per non diven-tarlo. Come un violino che vuole suonare sempre, anche quando nonha un ruolo sullo spartito, se non suona si sente non violino e così rovi-na le capacità singole e di ensemble di ogni altro strumento… ".Ripongo le lettere nel cassetto. Intanto fuori scoppia un temporale chefa correre tutti in casa: mia figlia diventata mamma con la piccolaMyriam.Lei quando l'ha partorita non ha potuto non pensare a Maria, lamamma di Gesù, e a tutti i suoi 'travagli'.

festival della Valle dell'Oglio - sesta edizionePENELOPE E LE ALTRE27 Giugno / 31 Luglio 2006

Teatro - Musica - Filosofia - Camminate Silenti

IdeazioneMarco Zappalaglio ed Enzo Cecchi

ODISSEA - FESTIVAL DELLA VALLE DELL'OGLIO alla sua sesta edizione conferma il successo di una manifesta-zione nata nel 2001 da una scommessa: unire in un progetto culturale comune i paesi lungo le rive del FiumeOglio, confine naturale delle comunità divise fra le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, ricostruen-done si la memoria ma misurandosi anche con le nuove culture e identità che pure stanno modificando questoterritorio.Un progetto transprovinciale che avendo come confine naturale l'antico scorrere dell'Oglio, nel cuore della Lom-bardia, ne evidenziasse i luoghi (spesso magici e sconosciuti) con spettacoli, concerti e iniziative culturali speci-fiche.

Se ODISSEA nella sua enunciazione porta in se l'idea del viaggio (e ci piace pensare che questo sia un viaggiooltre che fisico anche mentale) questo viaggio è stato declinato di volta in volta in viaggio nelle culture, nelle lo-ro particolari espressioni musicali e teatrali e conferenze.Cosi è stato naturale proporre in fianco a grandi raccontatori, concerti di musica indiana, musica Yiddish e con-ferenze sui viaggi nello spazio, danzatori dervisci e ballate di Dario Fo, danzatrici bulgare e conferenze sul sacro.Un progetto che è andato a cercare quegli spettatori sensibili e curiosi disposti a condividere con noi questa sco-perta del territorio ma anche quest'idea della mutazione, della pluralità e di un nomadismo culturale e umano.

Quest'anno due progetti particolari hanno caratterizzato ulteriormente il Festival: Filosofi lungo l'Oglio e Il respirodel Fiume.Il primo felicemente curato da Francesca Nodari ha declinato la metafora del viaggio come un percorso a tappenella vita dell'uomo: nascita, giovinezza, maturità e senescenza. In queste quattro affollatissime serate sono sta-ti presenti importanti filosofi quali Salvatore Natoli, Paolo de Benedetti, Massimo Giuliani e la scrittrice Mirella Flo-ris.

Il respiro del Fiume ideato e curato da Enzo Cecchi, un esperimento sensoriale per un numero ridotto di parteci-panti. Quattro camminate silenti notturne lungo i boschi le rive e dell'Oglio con improvvise apparizioni che riman-davano ad un proprio personale immaginario. Un modo nuovo e originale di vivere il fiume che ha avuto un ri-

scontro sorprendente.

Il pubblico ha seguito numerosissimo le serate (la stampa locale ha parlato di mille persone per la serata di Son-cino), migliaia di persone provenenti da tutta la Lombardia e dalle regioni limitrofe hanno affollato Piazze, castel-li, cascine, cortili, rive del fiume… quegli spettatori sensibili e curiosi che con la loro presenza pongono interro-gativi e ci spingono ad osare e reinventare continuamente questa ODISSEA del corpo e della mente.

Il direttore artisticoMarco Zappalaglio

OODDIISSSSEEAA -- FFEESSTTIIVVAALL DDEELLLLAA VVAALLLLEE DDEELLLL''OOGGLLIIOOè realizzato con il contributo di:RReeggiioonnee LLoommbbaarrddiiaa,, PPrroovviinncciiaa ddii CCrreemmoonnaa,, PPrroovviinncciiaa ddii BBrreesscciiaa,, PPrroovviinncciiaa ddii BBeerrggaammooComuni di Isola Dovarese, Ostiano, Soncino, Romanengo, Borgo San Giacomo, Orzinuovi, Villachiara, Rudiano, Ve-rolavecchia, Pompiano, Pumenengo, Torre Pallavicina, Parco Oglio Nord, Parco Oglio Sud.Comune capofila: Borgo San Giacomo. Organizzazione: Piccolo Parallelo

Odissea: positivo il bilancio dell’edizione 2006Odissea - Festival della Valle dell’Oglio

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12 | GLOBALE/LOCALEAGOSTO SETTEMBRE 2006

La Bottega dei popoli è anche questo

I produttori del Sud del mondo hanno bisogno anche

di un piccolo tuo prestitoper riacquistare dignità e trovare una reale occasione di riscatto dalla po-vertà e dallo sfruttamento

Cos'è il Risparmio SolidaleLa finanza etica e solidale nasce per sostenere le attività di promozioneumana e socio ambientale; essa propone una reale alternativa all'idea tra-dizionale di finanza senza tuttavia rifiutarne i meccanismi essenziali.I recenti scandali finanziari hanno evidenziato una tendenza in atto da de-cenni nei mercati finanziari: la ricerca esasperata di plusvalenze ha por-tato ad una progressiva finanziarizzazione dell'economia ed al conse-guente distacco dei mercati finanziari dall'economia reale.La finanza etica si propone di andare controcorrente cercando di rispon-dere alle esigenze delle piccole attività economiche legate al territorio e disoddisfare la domanda di chiarezza e trasparenza di molti risparmiatori.Nel variegato universo della finanza solidale si pone il progetto "RisparmioSolidale" della Cooperativa Solidarietà di Brescia, di cui fa parte la Botte-ga di Popoli di Orzinuovi .Attraverso lo strumento del prestito sociale si vuole garantire al Commer-cio Equo e Solidale e quindi ai produttori del Sud del Mondo un sostegnofinanziario adeguato.

Uno dei punti di forza del Commercio Equo e Solidale è proprio il prefinan-ziamento dei propri partners commerciali nel Sud del Mondo che permet-te ai produttori di non cadere nella trappola del prestito usurario.L'accesso a risorse finanziarie è in particolar modo di vitale importanzaper i piccoli coltivatori che altrimenti sarebbero costretti ad indebitarsi atassi svantaggiosi che in pochi anni potrebbero costringerli a vendere ipropri terreni per ripagare gli interessi passivi accumulati.Il risparmio solidale permette quindi al socio-risparmiatore di coniugare

vantaggi etici ed economici: il socio · sa che destinazione avranno i suoi risparmi · sa che verranno utilizzati per aiutare i produttori del Sud delMondo per avviare e sostenere iniziative economiche autonome · ed inoltre potrà in ogni momento esigere il denaro depositatosul libretto di risparmio che verrà remunerato a tassi in linea con il mer-cato.

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Bottega di Popoli

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AMBIENTE | 13AGOSTO-SETTEMBRE 2006

Il BagolaroCeltis australis LFamiglia Ulmàceae

DDiiaall..:: romìlia, römèlgia

DDEESSCCRRIIZZIIOONNEE: albero conosciuto anche come romìglia, arcidiavolo, celti-de e spaccasassi, alto 18-22 (28) m con tronco forte, dritto, suddiviso abreve altezza in molti robusti rami, allargato e talora con contrafforti allabase negli esemplari più vecchi; corteccia compatta, da grigio chiara acenerognolo verdastra, con rugosità trasversali, fessurata longitudinal-mente solo nei tronchi più vecchi. Sistema radicale molto espanso eprofondo, tendenzialmente con fittone, ramificato e voluminoso, fibroso enodoso; nel suo espandersi riesce a fratturare le rocce (da cui il nome dispaccasassi). Rami grossi, tortuosi, divergenti, formanti una chioma arro-tondata, frondosa e leggera, larga fino a 8-12 m. Rametti giovani di colo-re bruniccio o verde-oliva, con numerose lenticelle più chiare; gemme al-terne, glabre, brune, appuntite, con fine peluria. Foglie alterne, con picciolidi 0,5-1,5 cm e lamina da lanceolata a ovata, lunga fino a 8-10 cm e lar-ga 3-4 cm, con apice stretto e appuntito e base cuoriforme o rotondata,con tre evidenti nervature, dentata ai margini, ruvida di sopra e tomento-sa di sotto. Fiori piccoli e verdi, senza petali, singoli o in piccoli grappoliall'ascella delle foglie. I frutti sono drupe subsferiche, di 0,8-1,2 cm didiametro, verdi, poi bianco-giallastre e infine, alla maturazione divengonoscure, grigio scuro opaco.CRESCITA E LONGEVITA': da giovane, dopo i primi anni dal trapianto, cre-sce con discreta rapidità e si sviluppa fino a 120-140 anni potendo rag-giungere ed eccezionalmente superare i 3-4 secoli di vita e circonferen-ze dei tronchi di 4-5 m.LEGNO: bianco-verdognolo o bianco-grigiastro, più chiaro e quasi giallonell'alburno, con anelli distinti e visibili; tessitura da fine a media, porositàanulare, fibratura non sempre dritta, di facile levigatura ma disagevolefenditura, compatto, pesante, duro, tenace, elastico e resistente agli urtima non molto durevole. E' adatto per attrezzi sportivi e agricoli, manici,bastoni da passeggio, battipanni, stanghe e timoni per carri. In passato ilbagolaro era oggetto di coltivazioni specializzate nel Veronese, nel Berga-masco e soprattutto in Piemonte (provincia di Torino) per la produzione dimanici da frusta, oppure, appositamente potato, dava ottimi forconi a tre

punte. Ha un peso specifico di 0,96 (fresco) e 0,72 (secco); è un buoncombustibile e fornisce carbone di qualità.FIORITURA: (aprile) maggioMATURAZIONE DEI FRUTTI: ottobre-novembreECOLOGIA: specie eliòfila (ama il sole) e frugale che predilige i luoghiasciutti, sassosi, ruderali, i margini delle strade. Vive in consorzio neglistadi pionieri della lecceta, nei boschi submediterranei aridi, su calcare.DISTRIBUZIONE: l'areale distributivo comprende l'Europa meridionale,parte delle coste settentrionali dell'Africa e l'Asia Minore. Presente in tut-te le regioni italiane dal piano fino intorno agli 800 m. Nel Bresciano è fre-quente nelle zone collinari e pedemontane, più sporadico nelle valli ed inpianura, soprattutto al di sotto della fascia delle risorgive. E' spesso colti-

vato come pianta ornamentale, isolato, a gruppi o in filari. Nella bassa bre-sciana si possono ammirare esemplari notevoli nei parchi stettecenteschie ottocenteschi. Il bagolaro occidentale Celtis occidentalis L., originariodell'America settentrionale-orientale. Quest'albero, introdotto in Europanel 1656, si differenzia dal bagolaro comune per non avere la corteccialiscia bensì molto rugosa e bitorzoluta, per i frutti giallo-aranciati fino abruno-porporini quando sono maturi, e per le foglie lisce e lucide di sopra(salvo sulle nervature), più nettamente ovato-acuminate a base asimme-trica.IMPIEGHI VARI: il bagolaro è prevalentemente allevato ad alto fusto, oppu-re a ceduo con turni di 10-12 anni; nell'alta pianura e nelle zone pede-montane non sono rare piante capitozzate, con turni di 3-5 anni. Le suefoglie sono un buon foraggio; i frutti, commestibili ma lassativi, sono mol-to appetiti dagli uccelli. Dai semi si può trarre un olio dolce e un tempo siadoperavano per fare rustici rosari. La corteccia dà un colorante giallo.Questa specie è andrebbe utilizzata di più, unitamente al carpino bianco,agli aceri, al pioppo bianco e ad altre piante autoctone nelle progettazio-ni del verde pubblico e privato, nei rimboschimenti, nei recuperi ambien-tali, piuttosto che impiegare indiscriminatamente specie esotiche sceltesfogliando acriticamente cataloghi multicolori, più o meno artefatti, o insostituzione dei vari "coniferamenti" che ormai hanno tappezzato di unverde innaturale parchi, giardini, svincoli stradali e persino le nostre colli-ne, così belle quando si ammantano di giallo, di arancio, di rosso in au-tunno, e ritornano rigogliose dopo il verde tenero e le fioriture dei getti pri-maverili.

Eugenio Zanotti

Lungo le rive dei fossi

Chi sono gli autori di questo libro?Beh, direte voi, che strana doman-da: c'è scritto in copertina, bastaguardare. L'autore è un signore dinome Simone Mazzata.E invece no.Certo, anche Simone ci ha messodel suo, è indubbio. Ma questo'suo'- la vena creativa che vienedal fondo dell'anima- Simone nonl'avrebbe trovata mai senza l'ina-spettato, miracoloso ausilio di una'grande famiglia': una mamma,

che è Madre Natura, un inedito Zio,che è un vetusto albero e due figli,due bambini veri, di cui l'anagrafedirebbe che una è viva - Federica-e uno morto - Brunetto. Ma noisappiamo che sono tutti e due piùvivi che mai, in dimensioni diversema vicine.Mentre scrivo Brunetto mi guardadalla foto che tengo sopra la miascrivania: ha in mano una pala e unberretto di lana in testa, dietro di luis'indovina la neve. Sorride, conquel sorriso unico- un misto tene-rissimo di malinconia adulta e di al-legria bambina - che lo ha reso ca-ro a tanti di noi. Il sorriso di chi sae spera che, presto, anche noi fini-remo con l'imparare.Dunque, Simone non è il solo auto-re: dietro il suo sofferto ma lumino-so percorso c'è un mondo infinitole cui porte si sono aperte quandoil suo cuore si è aperto. E ad aprir-lo hanno provveduto l'albero-zio,isuoi bambini e i tanti incontri (tracui il nostro) che in questi annihanno tessuto intorno a lui, a Da-

niela, a Federica una rete di reti, in-trecciate dal filo di sottili consonan-ze, delicate sintonie, coincidenzeapparenti, che svelano profondeaffinità.Un 'mondo di affini' abitato non so-lo da umani, ma da piante e anima-li e cose che si rivelano legati e in-terdipendenti, inquilini della stessacasa comune, il pianeta Terra.Come scrive Simone, la scopertapiù confortante è di arrivare a capi-re che "l'essenza della vita è lamedesima che ci accomuna conciascuna creatura, nessuna esclu-sa, dove la sorte di ciascuno s'in-treccia con quella degli altri".Un principio che la scienza dell'e-cologia ha definito 'interdipenden-za' e di cui ogni giorno riceviamoconferme.Ma che non conosciamo davvero,che non facciamo nostro, fino aquando ci viene comunicato attra-verso le vie della mente: dati, stati-stiche, fatti. Soltanto quando la co-noscenza prende la via del cuore -come è avvenuto a Simone- riesce

a colpirci con la forza delle cosevere, a penetrare nella parte più in-tima di ognuno di noi.Mettere insieme mente e cuore, ra-gione e sentimenti, statistiche edemozioni, restituire integrità allaconoscenza che la nostra civiltàoccidentale ha scisso con violenza,separando il razionale dall'irrazio-nale e conferendo valore di 'scien-za' solo al primo: questa è una del-le grandi sfide di questo iniziomillennio.Ricomporre l'armonia perduta al-l'interno è il primo passo per sana-re il dissidio tra noi e gli altri, tra noie madre natura che rischia di por-tare il pianeta alla rovina.E' un cammino personale, cheognuno deve fare per conto pro-prio, così come ha fatto Simone:non si può delegare, non si può ba-rare.La somma di tutti questi cambia-menti individuali, di questi percorsi(che naturalmente non sono com-piuti in solitudine, perché lungoquesta strada ci si sintonizza con

tanti, inaspettati compagni di viag-gio) - porterà presto, periamo, aquel salto di qualità della coscienzacollettiva di cui c'è disperato biso-gno e senza il quale il degrado del-l'ambiente e degli esseri umanicontinuerà con spaventosa rapi-dità.Forse era questo il segreto che l'al-bero-zio raccontava a Brunetto.Gli confidava che anche noi siamoalberi: vita che scorre tra terra e

cielo. Per questo Brunetto sorride-va, con quel sorriso dolce e sapien-te di bambino maestro.

Grazia Francescato

Scegliere il cuoreLibri

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proprio nulla da invidiare a nessuno. È questa lacertezza, l'energia che ci deve far pensare aqualcosa di più dal punto di vistaagonistico/sportivo. Siamo perfettamente co-scienti che per provare a "vincere" ancora ab-biamo bisogno dei "numeri", ciò che non abbia-mo attualmente e che ci è mancato negli ultimicinque anni. Dobbiamo allargare la nostra atti-vità ai Comuni vicini come Maclodio, Berlingo,Mairano, potremmo così contare su un bacino didiecimila abitanti circa, con possibilità di reclu-tamento quattro volte superiori a quelle attuali.Si potrebbe ridare vita ai Progetti Scuola che laFederazione Italiana Pallacanestro ha concorda-to con il Ministero della Pubblica Istruzione met-tendo a disposizione di tutte le Società affiliatesupporti organizzativi, tecnici, economici. Avre-mo bisogno di maggiore collaborazione da par-te degli amministratori, oltre a quella consolida-ta da tempo. Ci riferiamo per esempio, al nostrocoinvolgimento nella scelta di materiale tecnicorelativo alla pallacanestro, per l'arredo della pa-

lestra: canestri, apparecchiature, pavimentazio-ne, etc., etc. Se nella sostituzione del vecchiopavimento effettuata la scorsa estate, fosse sta-to tenuto in considerazione il nostro parere,adesso avremmo finalmente il parquet e nonqualcosa gnè te, gnè me, buono al massimo percoprire le buche esistenti. Cosa vogliamo dire ?Prima di tutto una qualità minima dell'attrezza-tura necessaria per praticare la pallacanestro,che poi ci darebbe anche la possibilità di poterprogettare almeno un campionato giovanile,maschile o femminile, d'eccellenza (nazionale),potremmo ospitare un raduno di qualche Nazio-nale giovanile, organizzare un torneo internazio-nale, si potrebbero fare tante cose "grandi" …Ma senza parquet …Dai traguardi ai sogni … dagli obiettivi alle uto-pie … lasciamoci andare … dopo trentanni tut-to è possibile ! … Perché no ? … La Teamhou-se come i club anglosassoni di rugby … il ritro-vo del Team 75 dove passare il tempo libero enon solo, aperto a tutti e con annessa la "no-

stra" palestra fatta come si deve, dove potergiocare quando, quanto e come vogliamo …Tutti! … E magari tanti campionati nazionali gio-vanili per tutte le categorie, ragazzi e ragazze …un sogno ? … in bocca al lupo Team 75 !

Giuliano Aradori

La giunta comunale di Quinzano ha deciso, nella seconda metà del2003, di partecipare al bando per il finanziamento in conto capitaleemesso dalla Regione Lombardia per installare un impianto di cellule fo-tovoltaiche su edifici di proprietà comunale. E' stato scelto il tetto dellapiscina comunale sito in via Santa Maria. Ora i finanziamenti sono in con-to energia cioè la Regione non contribuisce più alla costruzione dell'im-pianto, ma chi vince il bando ha diritto a ricevere per un certo numero dianni fino a 0,49 euro per ogni Kw/h (normalmente per l'energia si paga-no intorno ai 0,10 euro Kw/h).I lavori per la messa in opera dell'impianto sono iniziati l'autunno 2005 esono stati ultimati nel marzo 2006. L'impianto funziona da allora e ad og-gi ha già prodotto 5000 Kw/h (kilovattore ), da progetto presentato in re-gione ne deve produrre 7500 in un anno. Il massimo rendimento si hacon le giornate di sole splendido, ma a bassa temperatura. La resa deipannelli si aggira in media intorno al 17 - 18 %. I 54 pannelli occupanouna superficie di circa 80 mq. L'impianto può essere monitorato a di-stanza attraverso un semplice collegamento telefonico GSM. Il costo del-l'impianto è stato di 34.000 euro dei quali il 55% è pagato dalla Regione.L'energia prodotta è venduta all'Enel, il ricavato dovrebbe bastare per co-prire i costi energetici della piscina comunale.All'inaugurazione del 3 giugno hanno partecipato gli alunni delle classiterze delle medie di Quinzano con alcuni loro insegnanti.L'assessore Andrea Soregaroli afferma: "Non si è voluto perdere questa

opportunità offerta dalla Regione perché crediamo nell'energia solare pervincere le crisi energetiche che saranno sempre più frequenti e per ab-bassare l'enorme grado di inquinamento che stiamo raggiungendo sulpianeta terra. Abbiamo voluto dimostrare alla gente ed alle imprese priva-te che si può, anzi si deve investire in questo campo. In Svezia c'è unpiano del governo che prevede entro 15 anni la totale autonomia nelcampo elettrico solo con l'utilizzo dell'energia solare, eolica e del meta-nolo".

Mauro Cinquetti

14 | LOGRATO - QUINZANO - MACLODIOAGOSTO-SETTEMBRE 2006

Intitolato a Vittorio Sora il ponte sull’Oglio In occasione del 10° anniversario della scomparsa del compianto VittorioSora, l'amministrazione comunale di Quinzano d'Oglio ha deciso di intito-lare ufficialmente il Ponte sul Fiume Oglio, lungo la Sp IX, Brescia-Cre-mona, al nome dell'ex sindaco, che ha fermamente voluto e creduto intale opera. La cerimonia si è svolta domenica 30 luglio, nell'anniversariodella morte di Vittorio Sora, presso il ponte sul fiume Oglio, alla presenzadi autorità della Provincia di Brescia e di Cremona. "L'occasione - com-menta il sindaco Maurizio Franzini - ci ha trovato partecipi a celebrarequella che fu una figura di assoluta importanza per la vita politica e so-ciale italiana e che tanta parte ebbe ad avere nella storia del suo paesenatale". Il nuovo ponte "strallato", opera dell'architetto Cabrera y Marti-nez, lanciato sul fiume per una lunghezza di oltre 70 metri tra la spondabresciana a Quinzano e quella cremonese a Bordolano, ha sostituito lavecchia struttura in ferro che manifestava segni di cedimento al passag-gio di carichi pesanti e che è rimasta come monumento tutelato dalla So-printendenza alle Belle Arti e affidato alla cura dell'amministrazione pro-vinciale."Le arcate in ferro, realizzate nel 1897 - informa lo storico locale AngeloLocaltelli -, avevano a loro volta sostituito il ponte in legno costruito unsecolo prima e che, persa la funzione di comunicazione tra le sponde,aveva assunto nuova vita come balera sull'acqua, prima che le sue travivenissero trasformate in legna da ardere". La denominazione ufficialedel nuovo ponte viene di fatto a legalizzare l'affissione di una targa con lascritta "Ponte Sora" che si trovava già su uno dei piloni, posata nottetem-po, aggirando le lungaggini burocratiche, da alcuni Amici della Bassa edel Parco dell'Oglio - associazione di cui Vittorio Sora è stato fondatore eprimo presidente -, i quali per primi hanno proposto di dedicare l'operaalla persona che più si era adoperata per favorire la nascita dell'ente ditutela ambientale. Fino al momento della sua improvvisa scomparsa (il30 luglio 1996) Vittorio Sora si è infatti adoperato con convinzione affin-ché il Parco dell'Oglio potesse nascere e diventare operativo, come occa-sione di unione fra tre diverse province e 34 paesi attestati sulle spondedi un corso d'acqua che ha avuto per secoli la funzione di separazione edi confine. Lucido e determinato, ha insegnato a una schiera di ammini-

stratori regionali, provinciali, comunali ad agire in sinergia e a fare in mo-do che il fiume diventasse motivo di unificazione del territorio.Nato a Quinzano il 13 aprile 1935, Vittorio Sora, attivo fin da giovanissi-mo nello scoutismo, a soli 16 anni diventa responsabile provinciale per laDemocrazia Cristiana del Movimento degli studenti medi ed entra a farparte del Movimento Federalista Europeo.Dal '54 al 58 è dirigente nazionale del Movimento Giovanile dc e nel '57entra nel consiglio nazionale del partito, di cui dal '63 al '67 è vicesegre-tario regionale.Laureato in Economia e Commercio, è stato consigliere provinciale dal'65 al '70 ed amministratore in Regione Lombardia dal '70 al '90, doveha in successione ricoperto l'incarico di assessore all'industria, commer-cio e cave, di presidente del gruppo di lavoro per la localizzazione e lostudio delle centrali elettronucleari, di assessore al bilancio, di vicepresi-dente della Commissione Ecologia.In Regione è relatore della legge istitutiva del Parco dell'Oglio e dall'89segue con apprensione le vicissitudini dell'ente in qualità di presidentedell'associazione Amici Fondazione Civiltà Bresciana della Bassa e delParco dell'Oglio. Sindaco di Quinzano dal '90 al '94, è diventato nel frat-tempo presidente coordinatore del Comitato di Consultazione del Pianodell'Autorità di Bacino del Po.Dagli anni '70 è stato membro attivo e poi presidente della associazione"Amici Italia Somalia", alla cui testa ha promosso numerose attività assi-stenziali. Per ricordarne la figura, l'assemblea consortile del Parco OglioNord ha istituito il "Premio Vittorio Sora" che annualmente viene conferitoa persone, istituzioni, organismi che si sono particolarmente impegnati edistinti nella causa dell'ambiente.Il premio intende "divulgare e perpetuare i suoi valori e la sua opera a fa-vore dell'ambiente ed in particolare della valle dell'Oglio" ed è articolatoin quattro specifici riconoscimenti riferiti all'area sociale e politica, all'a-rea del volontariato, all'area di studio, ricerca, progettazione, all'area cul-turale e promozionale.

R.B.

Quinzano

Cellule fotovoltaicheQuinzano

Quale futuro per il Team75 dopo il Trentesimo ?Lograto

Simboli. Cosa più del pane e dei pesci? Ma, sappiamo, esistono pani e pani, pesci e pesci.Oggi l'omologazione del gusto, facendoci dimentica-re il sapore del pane appena sfornato (magari cottoa legna…), tende a fornirci pani ovunque uguali,gommosi, dal gusto indefinito. E se quei 120 gram-mi al giorno pro capite che l'ISTAT ci informa vengo-no consumati nel nostro Paese, peraltro poca cosarispetto agli oltre 1000 di poco più di trent'anni pri-ma, trovassero giusta celebrazione in un territoriodove cereali e granaglie sono sempre stati raccolti elavorati? Maclodio è territorio di una fertile pianura dove l'ac-qua fa buoni cereali, ma dove l'acqua pura è anche

l'elemento principe delle sorgive. Pane e pesci unitiin inscindibile binomio dall'acqua, rigeneratrice deicampi e dei rivi: anche i pesci, ingiustamente ritenu-ti minori come le bose ed i temoli, sono stati per unlungo periodo insostituibile elemento di nutrizione.Ecco allora trovato il giusto connubio tra il desideriodi far riscoprire abitudini perlopiù andate perse e lanecessità -tutta odierna- di ricordare le arti panifica-torie di un tempo.

Andrea Loda ( Assessore Comunale )

Festival del Pane e dei Pesci (di sorgiva)

Maclodio

I trentanni andati non sono altro che la certezza che il futuro non è una chi-mera. La nostra Scuola ha fatto Scuola, anzi … ci ha fatto Scuola ! Tradi-zione, continuità, senso di appartenenza, coinvolgimento, partecipazione,organizzazione gestionale, tecnica e logistica, sono ormai consolidati, au-tomatici, spontanei, professionali. In questo senso non abbiamo nulla, ma

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