Bassano del Grappa è una bella cittadina in provincia di ... · la famosa foto-ricordo della...
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Iniziamo un viaggio di ricordi per tutti coloro che al Collegio di Bassano hanno vissuto una parte importante della loro vita, fatta di preghiera, riflessione, gioco e spensieratezza, uniti all’ideale di
volersi impegnare per i migranti a cui ci ha invitato lo spirito grande del Beato Giovanni Battista Scalabrini.
BUON VIAGGIO
Bassano del Grappa è una bella cittadina in provincia di Vicenza, famosa per la storia,
casa degli Alpini e …. Degli Scalabriniani
Mons. Giovanni Battista ScalabriniFondatore della Congregazione di
San Carlo per i Migranti
QUI ALCUNE RIPRESE DEL «COLEGGIO»
COME USAVA ESPRIMERSI
P. FRANCESCO TIRONDOLA NELLE SUE
ENTUSIASTE PREDICHE.
In questi cortili si sviluppava parte della nostra vita
comunitaria, nel gioco
della pallavolo, del calcio, della palla
avvelenata.
Era severamente proibito parlare con
quelli delle altre classi, pena un brutto voto in
condatta a fine settimana,
eccettuati alcuni rari tempi cosidetti
«repubblica» in cui era permesso
incontrarsi con le altre classi
Il campo sportivo: non era solo uno svago per lo stress quotidiano. Qui
suddivisi in diverse squadre ci cimentavamo al gioco del pallone:
a destra la famosa squadra con Tonin, Piero Marini, Gildo Carraro,
Cogni Enzo, Bernazzani, Carlo Marzoli, Nalesso, Marietto Marchiori
e Bepi Segfreddo
La Santa Messa, la Meditazione , il Rosario e la preghiera in genere avevano il posto centrale nella nostra vita quotidiana. Questo luogo ha visto degli eventi particolari: la visita del card. Patriarca di Venezia poi papa San Giovanni XXIII, le diverse
ordinazioni sacerdotali, le festività natalizie e pasquali. Ricordi ancora oggi indelebili.
la famosa foto-ricordo della visita del card. Patriarca di Venezia S.Em. Rev.ma Angelo Roncalli nell’anno giubilare di Mons. Scalabrini.
Forse una intuizione di P. Francesco Tirondola. Chi l’avrebbe detto di avere tra noi un futuro Papa e Santo tanto amato?
L’altare del Bambino Gesù ci ricorda la devozione
profonda di noi collegiali specie nel periodo natalizio,
che P. Tirondola sapeva inscenare con tanta passione e
fantasia
La devozione alla Sacra Famiglia e la Via Crucis, specie nel periodo quaresimale, sono
momenti salienti della preparazione al Sacerdozio
Due Sale importanti al pianterreno dopo l’entrata. Venivano utilizzate quando venivano a trovarci i parenti una volta al mese. Altrimenti erano salotti di presentazione.
A sinistra diversi quadri, quello del card. Rossi e di Mons. Scalabrini
Non tutte le aule erano così ben
ordinate e con le sedie. La maggior
parte erano banchi a più schiere, con l’inchiostro e la
penna stile antico. La scuola era molto severa, ma abbiamo appreso molto per la
vita e ciò vien confermato anche dagli ex-alunni che
nella vita esterna han fatto tesoro di questa formazione ricevuta
Magnificenza e semplicità sempre
ordinate e da noi tenute in
ordinecol famoso motto
dopola colazione
«cantori a canto e gli altri alle
pulizie»
In dormitorio regnava sovrano il «grande silenzio»A fine giornata eravamo tutti K.O.
Svelti ai servizi, lavarsi i denti e poi a cuccia. Si poteva leggere, ma per breve tempo, poi il prefetto
della camerata spegneva la luce. Rimaneva accesa qualche lucetta rossa per poter accedere ai servizi. Buona notte e buon riposo.
A refettorio si manteneva il silenzio, mentre uno di noi , per turno, leggeva dalla Bibbia o da un libro dei Santi.
Nei giorni di festa o a piacimento del Rettore, venivamo dispensati dal silenzio. Si salvi chi può per il tono alto!!! Ogni tanto venivamo richiamati ad abbassare la voce.
La cucina ci è nota solo per fotografia. Infatti era il dominio e il regno delle Suore Scalabriniane che
facevano servizio per noi. La cucina era separata dalla famosa ruota su cui le suore deponevano le vivande che, per turno noi
portavamo prima ai Padri e poi agli alunni
Dalla terrazza si gode un ottimo
panorama sulla cittò di Bassano del
Grappa
La Devozione alla Madonna di Lourdes è sempre stato un punto saldo nella formazione scalabriniana. Non va dimenticato il sacello di San
Giuseppe, protettore del Collegio durante la Seconda Guerra Mondiale
Dedico questo libretto ai miei amici di collegio con cui ho
trascorso dei bei tempi e si son costruite delle profonde
amicizie.
Don Orazio Bonassi