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Mediterraneo; avviare un nuovo tipo di tu- rismo, che unisca le bellezze dei luoghi al- la loro storia, alla cultura e alle prelibatez- ze alimentari”. Insomma, far scoprire a un pubblico più vasto possibile, e quindi an- che a quello del business travel e del set- tore del turismo Mice, una terra che ha tantissimo da dare e che, soprattutto, vuo- le farsi conoscere e apprezzare in tutte le sue, tante, qualità. Una terra le cui origini, per riprendere le parole del regista de “Il padrino” ci riportano all’alba della civiltà umana nel Mediterraneo. E non solo per- ché i primi insediamenti nella valle del fiu- me Bradano e nell’area di Matera risalgo- 9-10 2013 www.mastermeeting.it 120 SPECIALE BASILICATA Destinazione unica e affascinante, la regione di Matera e Potenza riunisce in sé grandi attrazioni di storia, arte e natura. E colpisce con un’ospitalità sincera che appartiene alla sua cultura millenaria Davide Deponti Stretta com’è tra la punta e il tacco dello stivale, la Basilicata rischia spesso di pas- sare inosservata. Ma solo a chi è disatten- to. Quello lucano, infatti, seppur stretto tra due lingue di mare azzurro e montagne alte e selvagge, è un territorio ricco di ar- te, storia, monumenti, natura incontami- nata e gastronomia di qualità. Come sa be- ne uno dei suoi “figli” più eccellenti, il re- gista italo americano Francis Ford Coppo- la. Che spesso ritorna a far visita alla sua terra di origine, della quale ha una precisa opinione: “bisogna far arrivare qui turisti che siano curiosi di conoscere la Magna Grecia e le origini storiche e artistiche del Basilicata: un tesoro italiano da scoprire Basilicata: un tesoro italiano da scoprire

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Mediterraneo; avviare un nuovo tipo di tu-rismo, che unisca le bellezze dei luoghi al-la loro storia, alla cultura e alle prelibatez-ze alimentari”. Insomma, far scoprire a unpubblico più vasto possibile, e quindi an-che a quello del business travel e del set-tore del turismo Mice, una terra che hatantissimo da dare e che, soprattutto, vuo-le farsi conoscere e apprezzare in tutte lesue, tante, qualità. Una terra le cui origini,per riprendere le parole del regista de “Ilpadrino” ci riportano all’alba della civiltàumana nel Mediterraneo. E non solo per-ché i primi insediamenti nella valle del fiu-me Bradano e nell’area di Matera risalgo-

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Destinazione unica e affascinante, la regione di Matera e Potenza riuniscein sé grandi attrazioni di storia, arte e natura. E colpisce con un’ospitalità sincerache appartiene alla sua cultura millenaria�Davide Deponti

Stretta com’è tra la punta e il tacco dellostivale, la Basilicata rischia spesso di pas-sare inosservata. Ma solo a chi è disatten-to. Quello lucano, infatti, seppur strettotra due lingue di mare azzurro e montagnealte e selvagge, è un territorio ricco di ar-te, storia, monumenti, natura incontami-nata e gastronomia di qualità. Come sa be-ne uno dei suoi “figli” più eccellenti, il re-gista italo americano Francis Ford Coppo-la. Che spesso ritorna a far visita alla suaterra di origine, della quale ha una precisaopinione: “bisogna far arrivare qui turistiche siano curiosi di conoscere la MagnaGrecia e le origini storiche e artistiche del

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no addirittura al Paleolitico e al Neolitico.Quando il Mediterraneo ha iniziato ad es-sere la culla della civiltà contemporaneainfatti, la Basilicata – o Lucania, secondol’antico nome latino con la quale è nota echiamata anche oggi – ha cominciato asua volta a essere al centro delle rottecommerciali, artistiche e politiche dal ma-re nostrum. Tanto che già nel 640 a.C. sul-la sua costa ionica venne fondata la cittàdi Metaponto, colonia greca ricca displendidi templi e edifici pubblici. E duesecoli dopo fu la volta di Eraclea, possen-te città fortificata, ad essere fondata die-tro le dorate spiagge che oggi caratterizza-no il litorale di Policoro. Tutta la costa af-facciata sul Mar Ionio resta il punto focaledella regione: sarà così anche durante isecoli di dominio Romano tanto che daiporti lucani partiranno le navi dirette ver-so i territori africani e d’Oriente e da quipasserà pure Annibale alla fine della suacampagna d’Italia.

Un territorio unicoBisogna però aspettare il Medioevo per-ché la regione ritorni protagonista nellecronache: lo sarà prima grazie ai norman-ni che faranno di Melfi la capitale del lororegno e soprattutto poi grazie al miticoimperatore Federico II. Il monarca illumi-nato infatti mise la Basilicata al centrodella vita politica europea promulgandoleggi innovative durante il suo soggiornolucano e costruendo castelli, città e forti-ficazioni che ancora oggi sono i monu-menti più visitati dai turisti di tutto ilmondo. Ovviamente insieme ai centri checontraddistinguono l’organizzazione con-temporanea del territorio: ovvero la deli-ziosa Potenza, città ricca di architetturereligiose e civili davvero affascinanti, e,soprattutto, la splendida e unica Matera,la città dei Sassi. Ecco perché è facilecomprendere come oggi il turismo in Ba-silicata sia aperto a tante possibilità discelta proprio grazie all’eterogeneità diun territorio che unisce suggestioni tantobelle ma allo stesso tempo tanto diversetra loro. Il merito è certamente poi anchedella geografia della regione che, notaprincipalmente per il mare splendido che

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In apertura: spettacolarepanorama dei Sassidi Matera, patrimoniodell’Umanità Unescodal 1993.A destra: la magia dellastoria esplode in Basilicatanei siti archeologici diHeraclea (sopra) eMetaponto (in basso)

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Sovrastata dall’enormestatua del CristoRedentore, Maratea è unluogo unico che coniugapaesaggi incontaminati espiagge bellissime.In basso, suggestivoscorcio di Potenza, cittàdalla storia millenaria,ricca di pregevoliarchitetture religiosee civili

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re, antico vulcano oggi spento, e l’ancorapiù unica morfologia delle cosiddette Do-lomiti Lucane, gruppo di basse vettedella Val Basento, caratterizzate da gu-glie di roccia acuminate. È proprio questagrande presenza di natura selvaggia e in-contaminata che fa si che la Basilicataospiti tra i suoi confini anche diverse ri-serve naturali protette, la più grande e im-portante delle quali è sicuramente il Par-

bagna i due litorali – quello ionico di Po-licoro e Metaponto e quello tirrenicodella perla Maratea –, vede circa il 50per cento della sua superficie occupatada montagne. Sono diversi i massicci chesi incastonano nel territorio lucano quasifino a ridosso del mare: i più importantisono quelli del Pollino, del Sirino e imonti della Maddalena; senza dimentica-re la particolare origine del monte Vultu-

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Selvaggio e incontaminato,il Parco Nazionale delPollino è uno dei simbolidella Basilicata. In basso,uno scorcio delle DolomitiLucane con, sullo sfondo,il borgo di Castelmezzano

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co Nazionale del Pollino. Condiviso traentrambe le province lucane di Matera ePotenza, e pure con quella calabrese diCosenza, è il più esteso di tutta Italia; alsuo interno sono presenti unicità territo-riali, storiche, di flora e di fauna.

Accoglienza gourmandConquistata e colonizzata, come abbiamovisto, nel corso dei secoli per la sua im-portante posizione di trampolino verso ilcentro del Mediterraneo, oltre che per lericchezze naturali del suo territorio – co-me le acque minerali che sgorgano sulVulture con caratteristiche organoletticheche non temono confronti –, la Basilicataha racchiuso sempre di più in sé un mixdi culture tra le più importanti dell’Euro-pa meridionale, da quella Greca a quellaBizantina, da quella Normanna a quelladell’Italia medievale prima e risorgimen-tale poi. È per questo, ad esempio, che idialetti delle varie parti della regione pre-sentano diversità anche marcate; ed èsempre per questo che pure un aspettoimportante della cultura quotidiana dellaBasilicata, quello legato all’eno-gastrono-mia, presenta altrettanti aspetti comples-si e affascinanti insieme. Oltre che buo-nissimi. Considerata dagli stessi lucani ilfiore all’occhiello della regione, la cucinadel territorio è una sapiente unione diprodotti semplici e genuini, lontana dalle

elaborazioni sofisticate della gastronomiadi oggi. Anche perché, ad esempio, nellapreparazione dei piatti è contemplato ilsolo uso dell’olio di oliva, mentre il burroè usato come un formaggio. Così, l’origi-nalità della cucina lucana sta nella capa-cità di trarre sapori dalle cose più sempli-ci, di miscelare le spezie esaltando anchei piatti più poveri. Le verdure spesso ven-gono gustate come primo piatto, da sole oaccompagnate da legumi o pasta: ecco fa-ve e cicorie, scorze di mandorla con le ci-me di rapa, cicoria di campo in brodo dicarne. Pure legumi, cereali ed erbe aro-matiche sono la base di piatti dal gustodeciso e nel contempo armonico. E non

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manca, ovviamente, la pasta, tradizional-mente lavorata a mano con sola farina digrano duro, sale e acqua per realizzare fu-silli, lagane, maccaroni, capunti e cavatel-li. Anche i formaggi sono un motivo ricor-rente sulle tavole di tutta la regione: di ot-tima qualità, sono ricavati soprattutto dalatte di pecora e capra. E la carne deglistessi animali è usata poi per la cotturaalla brace, mentre tipicissime sono lesoppressate, salsicce di carne di maialetagliata con la punta del coltello, seccatee poi conservate sotto olio extraverginedi oliva. Infine non mancano gli ottimi vi-ni che possono accompagnare questi cibia tavola: sui tanti terroir della regionespicca però l’Aglianico del Vulture doc,rosso, corposo e forte.

Dalla cultura al business“Basilicata, che spettacolo” è uno deiclaim e dei progetti di comunicazione chel’Apt regionale porta avanti per far cono-scere le bellezze del territorio. Ma è lospettacolo stesso, nel senso dei vip legatial mondo di cinema, tv e cultura, chesempre più spesso scopre o riscopre la

vocazione turistica lucana. Se infatti il po-polare attore Rocco Papaleo è stato il piùrecente sdoganatore delle bellezze inter-ne della regione, ripresa ed esaltata neldivertente road movie “Basilicata, coastto coast”, tante sono le località che nel-l’ultima stagione estiva hanno visto lapresenza di personaggi celebri. Prima tratutte Maratea, la perla del Tirreno lucano,tra le cui viuzze e sulle cui spiagge splen-dide hanno fatto capolino il regista Ga-briele Salvatores e il cantante Mango, maanche il banchiere Alessandro Profumo eil pilota Valentino Rossi. Peculiarità delterritorio è infatti quello di essere ancorapoco noto ma di conquistare subito chi loscopre per turismo. Anche nel caso in cuiquello che si affaccia sulle bellezze dellaBasilicata sia un turismo business. Chenella terra di Basilicata trova un territorioche non fa fatica a scoprirsi vocato pro-prio all’accoglienza dei viaggiatori d’affa-ri. Non mancano infatti le strutture di ec-cellenza che possono ospitare eventi an-che numericamente importanti: pensiamoad esempio all’Hilton Garden Inn di Ma-tera (vedi pag. 130) con le sue cinque sale

Olio, formaggi freschi, vinoe soppressata:la gastronomia lucana èricca e gustosa

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congressuali che possono contenere finoa un massimo di 700 persone. Ma ancheal Bouganville - Hill Resort & WellnessSpace di Picerno o al Miceneo Palace Ho-tel di Scanzano Ionico. Interessanti le so-luzioni per l’ospitalità anche in caso dieventi più numericamente limitati o d’eli-te. Volendo organizzare eventi vicino almare, infatti, sulla spiaggia di Policoro c’èad esempio la multifunzionale e modernastruttura dell’Orohotel (vedi pag. 131).Desiderando avere come scenario la ma-gia dell’arte e della storia, stando nel cen-tro di Matera e a un passo dai Sassi, eccole lussuose location dell’Hotel PalazzoViceconte (vedi pag. 133) e di PalazzoGattini Luxury Hotel (vedi pag. 132). Al-tre strutture dall’anima congressuale sitrovano poi davanti allo splendido maredi Maratea – come il Grand Hotel Piane-ta Maratea (vedi pag. 134) con sei saletecnologicamente all’avanguardia, in gra-do di accogliere anche maxi eventi – esulle pendici del Parco del Pollino o delMassiccio del Sirino, là dove in inverno sipuò addirittura sciare.

Non solo MateraPrincipale sede congressuale, per l’unicitàdella sua offerta culturale e alberghiera,della Basilicata resta Matera, la città deiSassi. Candidata a Capitale della CulturaEuropea 2019 e protetta come Patrimoniodell’Umanità dell’Unesco dal 1993 (primosito dell’Italia meridionale a ricevere talericonoscimento, ndr), è unica perché offreancora oggi, quotidianamente, ai suoi visi-tatori la sensazione di vivere in un’altraepoca, magica e antica. Le sue grotte, l’ar-chitettura unica dei Sassi, il burrone del-la Gravina e le innumerevoli pitture ru-pestri sono solo alcune delle bellezze cheMatera mette insieme per creare una sce-nografia perfetta all’interno della qualeambientare un meeting o un evento da ri-cordare. E se i suoi antichi rioni sono unintricato labirinto di vicoli e scale, caver-ne e palazzotti signorili, archi e ballatoi,giardini e terrazze, sulle quali si sbuca al-l’improvviso per godere il panorama cir-costante della verde natura del Parcodella Murgia Materana, la sua acco-glienza è elegante, discreta e contempora-nea. Perché fatta di alberghi di lusso e diristorazione all’avanguardia, di monumen-ti indimenticabili e di suggestioni fiabe-

sche. Tanto che ne sono stati conquistatianche registi e scrittori, intellettuali e poe-ti, da Pier Paolo Pasolini a Giovanni Pa-scoli a Lucio Dalla. Allora è semplice capi-re come Matera sia oggi una location uni-ca da sfruttare per regalare ai delegati ilfascino di una scoperta millenaria ma chesi rinnova ogni giorno, quando i raggi delsole colpiscono le vetrate della Cattedra-le romanica e delle altre antiche chiese,cosi come le torri di Castel Tramontanoe i fregi dei tanti palazzi rinascimentali.Sede da tenere in adeguata considerazio-ne è poi Maratea, col suo mare, la monta-gna e l’arte. Edificata alle pendici delMonte San Biagio è un borgo che si mol-tiplica: dal basso, dove si scoprono le pic-cole spiagge incastonate nella roccia e ilmoderno porto turistico; al piccolo centrostorico, eretto su una collina tra la grazio-sa piazzetta e le viuzze sulle quali affaccia-no le famose quarantaquattro chiese; alpicco della montagna, dove svetta la bian-ca statua enorme del Cristo Redentore.Restando in tema di mare, si passa dal Tir-

Dall’alto CastelTramontano a Matera e laRocca di Melfi,testimonianze intattedell’importanza dellaregione nella storia d’Italia

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I colori del folklore lucanosi amplificano durante lecelebrazioni del carnevale

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reno allo Ionio per individuare altre loca-tion balneari che si prestano bene allacreazione di eventi Mice. Sono le piccolee gradevoli Scanzano e Policoro: que-st’ultima in particolare abbina le sugge-stioni estive della lunga spiaggia a quellemillenarie del grande Parco Archeologi-co che ripercorre la storia delle città Gre-che di Siris ed Heraclea.

Tra natura e folkloreSe ampia è la possibilità di organizzareeventi e riunioni congressuali in Basilica-ta, non meno vasto e interessante è l’elen-co di attività post congress che possonoessere utilizzate per realizzare sia unaspettacolare parte ludica di un meetingbusiness, sia delle attività incentive o deimomenti per il team building. Innanzitut-to sfruttando, per il divertimento e l’ap-profondimento culturale dei delegati,l’unicità dei tanti appuntamenti folklori-stici che contraddistinguono ogni anno ilcalendario lucano. Ecco, ad esempio, ilmomento del carnevale, festa religiosama dalle origini antichissime, che in Basi-licata si declina in sagre amatissime, co-me quella del “Campanaccio” di SanMauro Forte, o in raduni, come quello

delle maschere di Tricarico, detto “L’Màsh-k-r”. Il tema religioso ritorna conforza anche in estate, quando a Matera vain scena la grande festa popolare della“Madonna della Bruna”, con processioni,concerti, balli e mercati tipici. A proposi-to di shopping, molti forse non sanno chenon appartiene solo alle zone alpine e alnord Europa la divertente tradizione deiMercatini di Natale. Ogni dicembre infat-ti, anche il centro storico di Matera si ad-dobba a festa per ospitare le casette chevendono giocattoli in stoffa, candele, pro-dotti di artigianato artistico in legno, ter-racotte e dolci della tradizione. Incentivee team building che lascino senza fiato,letteralmente? No problem: basta propor-re il “Volo dell’Angelo”, la particolare at-tività ludico sportiva che si fa venendoimbracati a un cavo di acciaio per “vola-re” lungo un tragitto di un chilometro emezzo, restando sospesi a quattrocentometri di altezza sullo spettacolare e sel-vaggio panorama che separi i borghi anti-chi di Castelmezzano e Pietrapertosa.Rispettivamente punto di partenza e di ar-rivo del tragitto che dura un minuto emezzo che porta a toccare anche i 120chilometri orari di velocità. E se vi piacetanto volare potete raddoppiare l’espe-rienza sempre restando in Basilicata, maspostandovi dalla zona delle DolomitiLucane a quella del Parco del Pollino.È qui, nel piccolo borgo di San Costanti-no Albanese, che è stato realizzato il“Volo dell’aquila”: è una spettacolare“caduta” da fare su un deltaplano a quat-tro posti fissato a un cavo d’acciaio che siallunga su un percorso di circa un chilo-

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metro e che porta a raggiungere i 90 chi-lometri orari di velocità.

E dopo l’evento?Certo, le attività da fare in Basilicata nonsono solo quelle super adrenaliniche, an-zi. La regione ha ancora un ritmo di vitaslow e legata alle fasi della natura davve-ro affascinante da riscoprire. Anche perquesto l’Apt della Basilicata ha messo apunto una lunga serie di itinerari (info:www.basilicataturistica.com, www.aptba-silicata.it) che portano a vivere in primapersona le unicità naturali e gastronomi-che del territorio. C’è la “Strada del vi-no”, allora, che porta sulle tracce dell’otti-mo Aglianico, tra le colline ricche di vitidel Vulture e il borgo – dal nome profeti-co – di Barile. Ecco poi la “Via dell’olio”,che conduce tra le zone della cultura edella spremitura per visitare anche i vil-laggi di Ferrandina, Grottole e Rapolla.Un momento di business travel può poivoler comprendere attività di vero relax ebenessere come solo negli stabilimentitermali e nelle Spa è possibile fare. In Ba-silicata perciò non mancano neppure leTerme: sono quelle di La Calda, situateall’interno del Parco Nazionale del Polli-no e perfette per le cure estetiche e la re-mise en forme, e quelle di Ala, poste a Ra-polla nella zona del Vulture e i cui fanghihanno innumerevoli proprietà curative. Ese la vostra idea è quella di organizzareun vero team building fondato sull’attivitàsportiva? Nemmeno in questo caso dispe-rate, perché la Basilicata offre, ad esem-pio per le escursioni in bicicletta, una lun-ga serie di itinerari cicloturistici che toc-

cano le più belle località di mare e dimontagna del territorio, da Maratea a Po-licoro, da Picerno a Potenza, da Matera aiLaghi di Monticchio (info: www.basili-cataturistica.com, www.aptbasilicata.it).Infine a chi non pensa che l’esperienza diattraversare un parco possa anche essereintellettuale, la Basilicata offre la possibi-lità di organizzare momenti di post con-gress che portino i delegati a conoscerela vita e, soprattutto, le opere di due scrit-tori che hanno segnato in modo indelebi-le la cultura delle rispettive epoche. AdAliano si va quindi per entrare nel “ParcoLetterario Carlo Levi”, il percorso legatoallo scrittore italiano noto soprattutto peril romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”che apre le sue porte a chi ha voglia di vi-vere un’esperienza sentimentale e cultu-rale in uno dei più caratteristici borghi lu-cani, posto nel cuore del paesaggio “luna-re” dei Calanchi. Si trova invece a Valsin-ni il “Parco Letterario Isabella Morra”: èlo spazio dedicato alla poetessa vissutanel XVI secolo che propone un itinerariosentimentale che attraversa il centro me-dievale del borgo fino al Castello dei

Da sinistra, il volodell’angelo e il volodell’aquila, ovvero comedivertirsi ed emozionarsiin Basilicata.Sotto, Laghi di Monticchionei pressi di Rionero inVulture, antica areavulcanica e preistorica

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Morra. Nelle cui segrete la giovane intel-lettuale rinascimentale venne reclusa epoi uccisa per aver stretto una relazionecon un nobile spagnolo non gradito allafamiglia.

Strategia vincenteEsplorare luoghi unici e ancora poco co-nosciuti è possibile nella civiltà del webglobale? Lo è, anche in Italia: basta farerotta verso sud e andare a scoprire la Ba-silicata. Regione fiera e dall’ospitalità ve-race e sincera, ha da pochi anni iniziatoad aprirsi a un turismo di qualità che pos-sa amare e far sviluppare un territorioche però, giustamente, non vuole perderei suoi valori di purezza e la sua cultura le-gata ai ritmi della natura. In questo senso,conquistare il pubblico di un settore turi-stico di alto livello come quello del busi-ness travel vuol dire trovare un giustoequilibrio tra il desiderio di fare conosce-re le proprie bellezze e la necessità di pre-servare l’unicità antica del territorio. Il

ruolo di valorizzatore della forza della re-gione in ottica turistica va quindi all’Aptdella Basilicata, un ente che opera dasempre proprio per fare dell’equilibrio traantico e moderno, tra turismo e cultura,tra natura e innovazione il punto di forzadell’accoglienza lucana. Proprio per capi-re quali sono le strategie turistiche ulti-mamente sviluppate anche in ottica di tu-rismo Mice e congressuale abbiamo in-contrato il direttore generale dell’AptGianpiero Perri. La Basilicata e il turi-smo d’affari, un binomio che può esserevincente: quale deve e vuole essere il ruo-lo dell’ente regionale? «La nostra regione,come tutte le destinazioni di recente sco-perta, ha il fascino dell’inatteso e del sor-prendente, come qualche anno fa alla Bit,Borsa del Turismo di Milano, sottolineòun sondaggio che fece notizia tra la stam-pa accreditata». Allora quali plus regalauna regione ancora poco nota al turismobusiness a chi deve organizzare un even-to? «Il fascino della scoperta di un’altraItalia, autentica, preservata, che alla bel-lezza dei luoghi e alla rivelazione di scri-gni d’arte e di cultura insospettati, asso-cia il calore di una comunità che vive ilsenso dell’ospitalità come un valore iden-titario». Congress e post congress: sonotante le opportunità date da una regioneche unisce mare, montagna e parchi natu-rali, vero? «Matera e il Parco della Mur-gia, Maratea, il Sirino ed il Pollino, il Par-co dell’Appennino Lucano, il Vulture, ilMetapontino: sono tutti luoghi che decli-

Aliano. Parco letterarioCarlo Levi. Ispirato dal libro“Cristo si è fermato adEboli”, scritto da Carlo Leviper raccontare ladrammatica esperienza delconfino nel 1935, aGrassano (Matera), prima,ad Aliano (Matera), poi.Il Borgo ha ricreato trale vie che si affaccianosui calanchi e sulle collineargillose, un ParcoLetterario che proponeviaggi sentimentali trai luoghi vissuti e raccontatidallo stesso scrittoretorinese.In basso, Metaponto.Frazione del comunedi Bernalda in provincia diMatera, sorge nella pianuraa cui la città stessa dà ilnome, il Metapontino, trai fiumi Bradano e Basento,ed è una tra le piùimportanti località balnearidella costa jonica lucana.A poca distanza dalla cittàmoderna è situata l’areaarcheologica di Metapontocon le sue rovine tra cuispiccano le celeberrimeTavole Palatine e il MuseoArcheologico Nazionaledi Metaponto

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nano un territorio particolarmente varie-gato e suggestivo, nel quale la natura èdominante, gli odori intensi, i colori delpaesaggio multiformi. In questo contestoenergizzante, suadente, multiforme esi-stono strutture di qualità particolarmenteidonee al turismo d’affari, dove dimensio-ne congressuale e relax, curiosità e fasci-nazione possono dar vita ad un mix espe-rienziale di particolare intensità».

Un’opportunità da cogliereVa da sé, allora, che arte e storia della Ba-silicata possono presentarsi come un’at-trattiva unica ai turisti business in arrivo.«Certamente», continua Perri, «il patrimo-nio storico archeologico e culturale dellaBasilicata si esprime in straordinari siti ar-cheologici e musei che documentano lastoria della regione: dalla cultura Enotriaall’origine ed alla fioritura della MagnaGrecia nel metapontino; alle ricche e fio-renti colonie romane come Venosa, Gru-mento; all’impressionante storia medioe-vale – come sottolinea la più prestigiosaguida turistica europea – con riferimentoa Melfi ed al territorio del Vulture divenu-to cuore dell’impero Normanno-Svevo,con le sue chiese, cattedrali e castelli; allapresenza inaspettata dell’arte veneta ad Ir-sina e del Barocco tra Forenza e Genzanodi Lucania; sino ai capolavori dell’Otto-cento presenti a Palazzo San Gervasio enelle Pinacoteche di Potenza e Matera; eancora al patrimonio di rilevanza mondia-le delle chiese rupestri di Matera e alla ci-viltà rupestre dei Sassi; all’arte moderna econtemporanea nel Musma di Matera enelle opere collocate all’interno del parcodel Pollino – di Anish Kapoor, CarstenHoller, Giuseppe Penone, Daphne Du Bar-ry – e nella Pinacoteca di CastronuovoSant’Andrea. Citazioni che fanno torto al-le tante obbligate omissioni che le ragionidi spazio impongono. E, accanto al patri-monio materiale un patrimonio immate-riale di tradizioni, miti, feste, nuovi attrat-tori, come i parchi letterari e gli eventi ar-tistici e culturali di qualità internazionale,e modelli avanzati di fruizione del paesag-gio. Penso alle esperienze di fruizione dal-l’alto del paesaggio su cavi d’acciaio, ov-vero il Volo dell’Angelo tra le Dolomiti Lu-cane e il Volo dell’Aquila sul Pollino. Il tut-to in grado di rendere davvero unical’esperienza del viaggio in Basilicata».

Il direttore generaledell’Apt Gianpiero Perri.A sin., la Madonnadella Bruna, protettricedi Matera festeggiatail 2 luglio da oltre 600 anni.Narra la leggenda che unagiovane signora chiese adun contadino di farla saliresul suo carretto peraccompagnarla a Matera.Giunta alla periferia dellacittà, disse al contadino diportare un suo messaggioal Vescovo, in cui diceva diessere la Madre di Cristo.Il Vescovo accorse adaccogliere la Vergine, etrovò la statua dellaMadonna che fu fattaentrare in città su un carrotrionfale addobbato.Sotto, il Parco archeologicostorico-naturale delleChiese rupestri delMaterano, chiamato ancheParco della MurgiaMaterana

L’Italia e il turismo, un binomio che po-trebbe portare opportunità uniche: a livel-lo nazionale come locale. Qual è il puntodi vista privilegiato di un importante ad-detto ai lavori? «La vocazione turisticadel nostro Paese è talmente evidente dadar vita ad un cortocircuito continuo chefinisce con il ritenere le sue tantissime ri-sorse turistiche capaci di autopromuover-si, tanto da non investire come si dovreb-be e a non tradursi in politiche coerenti.Un drammatico paradosso, accentuatodal periodico rinnovarsi di presunti ec-cessi di spesa che in tempi di spending re-view sviano dal tema centrale che è quel-lo di definire una strategia organica perpromuovere l’Italia nel mondo, oltre a unvisione specifica del ruolo che il Mezzo-giorno d’Italia può assumere in questaprospettiva. Un’opportunità per il Paeseche attende soltanto di essere interpreta-ta e declinata con convinzione e strumen-ti adeguati». �