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VI SOMMARIO BANDO DI AMMISSIONE BANCA D'ITALIA - CONCORSO BANDI DI CONCORSO PER L'ASSUNZIONE DI 76 ESPERTI. (GU N.2 DEL 5-1-2018) XXIV DIRITTO CIVILE E COMMERCIALE I. LE OBBLIGAZIONI 3 SEZIONE I - LE OBBLIGAZIONI IN GENERALE 3 1. La nozione di obbligazione. 3 1.1. Gli elementi costitutivi del rapporto obbligatorio. 3 2. I vincoli non giuridici. 4 2.1. Le obbligazioni naturali. 4 3. Le fonti delle obbligazioni. 5 3.1. Il contatto sociale qualificato. 5 4. La buona fede e gli obblighi di protezione. 6 4.1. L’abuso del diritto. 7 SEZIONE II - I TIPI DI OBBLIGAZIONE 7 1. Tipi di obbligazioni. Classificazioni. 7 2. Obbligazioni di dare. 8 3. Obbligazioni di fare (o non fare). 8 4. Obbligazioni di mezzi e obbligazioni di risultato. 9 SEZIONE III - LE OBBLIGAZIONI PECUNIARIE 9 1. Le obbligazioni pecuniarie. 9 2. Gli interessi e l’anatocismo. 11 SEZIONE IV - LE OBBLIGAZIONI OGGETTIVAMENTE COMPLESSE 12 1. Le obbligazioni oggettivamente complesse. 12 2. Le obbligazioni alternative. 13 3. Obbligazioni facoltative (o con facoltà alternativa). 13 4. Le obbligazioni cumulative. 14 SEZIONE V - LE OBBLIGAZIONI SOGGETTIVAMENTE COMPLESSE 14 1. Le obbligazioni soggettivamente complesse. 14 2. Le obbligazioni solidali. 14 3. Le obbligazioni parziarie. 16 4. Le obbligazioni divisibili e indivisibili. 16

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VI

SOMMARIO

BANDO DI AMMISSIONE

BANCA D'ITALIA - CONCORSO BANDI DI CONCORSO PER L'ASSUNZIONE DI 76 ESPERTI. (GU N.2 DEL 5-1-2018) XXIV

DIRITTO CIVILE E COMMERCIALE I. LE OBBLIGAZIONI 3 SEZIONE I - LE OBBLIGAZIONI IN GENERALE 3

1. La nozione di obbligazione. 3 1.1. Gli elementi costitutivi del rapporto obbligatorio. 3

2. I vincoli non giuridici. 4 2.1. Le obbligazioni naturali. 4

3. Le fonti delle obbligazioni. 5 3.1. Il contatto sociale qualificato. 5

4. La buona fede e gli obblighi di protezione. 6 4.1. L’abuso del diritto. 7

SEZIONE II - I TIPI DI OBBLIGAZIONE 7

1. Tipi di obbligazioni. Classificazioni. 7 2. Obbligazioni di dare. 8 3. Obbligazioni di fare (o non fare). 8 4. Obbligazioni di mezzi e obbligazioni di risultato. 9

SEZIONE III - LE OBBLIGAZIONI PECUNIARIE 9

1. Le obbligazioni pecuniarie. 9 2. Gli interessi e l’anatocismo. 11

SEZIONE IV - LE OBBLIGAZIONI OGGETTIVAMENTE COMPLESSE 12

1. Le obbligazioni oggettivamente complesse. 12 2. Le obbligazioni alternative. 13 3. Obbligazioni facoltative (o con facoltà alternativa). 13 4. Le obbligazioni cumulative. 14

SEZIONE V - LE OBBLIGAZIONI SOGGETTIVAMENTE COMPLESSE 14

1. Le obbligazioni soggettivamente complesse. 14 2. Le obbligazioni solidali. 14 3. Le obbligazioni parziarie. 16 4. Le obbligazioni divisibili e indivisibili. 16

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SEZIONE VI - L’ADEMPIMENTO 17

1. L’adempimento. 17 2. I requisiti dell’adempimento. 17

2.1. I requisiti soggettivi dell’adempimento. 18 3. I requisiti oggettivi dell’adempimento. 20

3.1. Le modalità dell’adempimento: la diligenza nell’adempimento. 21 3.2. La datio in solutum. 22

4. Il pagamento traslativo. 23 5. L’imputazione del pagamento e la quietanza. 23 6. La cooperazione del creditore all’adempimento e la mora credendi. 24

SEZIONE VII - MODI DI ESTINZIONE DELLE OBBLIGAZIONI DIVERSI

DALL’ADEMPIMENTO 25

1. Modi di estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento. 25 2. La novazione. 26 3. La remissione del debito. 27 4. La compensazione. 27 5. La confusione. 29 6. L’impossibilità sopravvenuta della prestazione. 29

SEZIONE VIII - LE MODIFICAZIONI NEL LATO ATTIVO DEL RAPPORTO

OBBLIGATORIO 30

1. Le modificazioni soggettive nel lato attivo. 30 2. La cessione del credito. 31 3. La surrogazione per pagamento. 32 4. La delegazione attiva. 34

SEZIONE IX - LE MODIFICAZIONI NEL LATO PASSIVO DEL RAPPORTO

OBBLIGATORIO 34

1. Modificazioni soggettive dal lato passivo. 34 2. La delegazione passiva. 34 3. L’espromissione. 36 4. L’accollo. 36

SEZIONE X - LE MODIFICAZIONI OGGETTIVE DEL RAPPORTO OBBLIGATORIO 38

1. Le modificazioni oggettive. La surrogazione reale. 38 II. IL CONTRATTO 39 SEZIONE I - PRINCIPI GENERALI 39

1. Il contratto. 39 2. L’autonomia contrattuale. 39 3. Le fonti di integrazione del contratto. 40 4. La classificazione dei contratti. 40

VIII

SEZIONE II - LE PARTI DEL CONTRATTO 42

1. Le parti del contratto. 42 2. La rappresentanza. 43

SEZIONE III - LA FORMAZIONE DEL CONTRATTO 44

1. L’accordo. 44 2. Proposta e accettazione. 44 3. Il momento di conclusione del contratto. 46 4. La responsabilità precontrattuale. 46

SEZIONE IV - I NEGOZI PREPARATORI E IL CONTRATTO PRELIMINARE 48

1. I negozi preparatori. 48 2. La proposta irrevocabile. 49 3. L’opzione. 49 4. La prelazione. 50 5. Il contratto preliminare. 51 6. Il contratto normativo. 54

SEZIONE V - GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO 55

1. Elementi essenziali del contratto. 55 2. La causa. 55 3. L’oggetto del contratto. 56 4. La forma del contratto. 57

SEZIONE VI - GLI ELEMENTI ACCIDENTALI DEL CONTRATTO 58

1. Elementi accidentali del contratto. 58 2. La condizione. 58 3. Il termine. 61 4. Il modus. 61

SEZIONE VII - L’EFFICACIA DEL CONTRATTO 61

1. Gli effetti del contratto. 61 2. Gli effetti del contratto tra le parti. 62 3. Gli effetti del contratto verso i terzi. 63

3.1. La promessa del fatto del terzo e il divieto convenzionale di alienazione 63

3.2. Il contratto a favore di terzi. 64 SEZIONE VIII - L’INVALIDITÀ DEL CONTRATTO 65

1. Invalidità, inesistenza ed inefficacia del contratto. 65 2. La nullità del contratto. 66

3.a L’annullabilità del contratto. 68 3.1. L’incapacità di agire 69

IX

3.2. I vizi del consenso: errore, violenza e dolo. 70 3.3. L’errore. 70 3.4. La violenza. 71 3.5. Il dolo. 72

4. La rescissione del contratto. 73 SEZIONE IX - LA SIMULAZIONE DEL CONTRATTO 75

1. La simulazione del contratto. 75 2. Effetti della simulazione. 76 3. L’azione di simulazione. 77

SEZIONE X - LO SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO 77

1. Premessa: le ipotesi di scioglimento del contratto. 77 2. Il mutuo dissenso. 77 3. Il recesso. 78 4. La risoluzione del contratto per inadempimento. 79

4.1. La risoluzione di diritto. 81 4.2. La diffida ad adempiere. 81 4.3. La clausola risolutiva espressa. 82 4.4. Il termine essenziale. 83

5. L’eccezione di inadempimento, il mutamento delle condizioni patrimoniali dei contraenti e la clausola limitativa della proponibilità delle eccezioni. 83

6. La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta. 85 7. La risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta. 86

SEZIONE XI - L’INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO 87

1. L’interpretazione giuridica. 87 2. I criteri di interpretazione. 88

III. I PRINCIPALI CONTRATTI TIPICI ED ATIPICI 90 SEZIONE - I CONTRATTI TRASLATIVI 90

1. La compravendita. 90 1.1. La vendita con patto di riscatto. 94 1.2. La vendita con riserva della proprietà. 95

2. Il riporto. 95 3. La permuta. 95 4. Il contratto estimatorio. 96 5. La somministrazione. 96

SEZIONE II - I CONTRATTI DI GODIMENTO 97

1. La locazione. 97 2. L’affitto. 98 3. Il leasing. 99

X

SEZIONE III - I CONTRATTI DI GESTIONE 100

1. Il mandato. 100 2. La commissione. 102 3. La spedizione. 102 4. Il contratto di agenzia. 102 5. La mediazione. 102 6. L’affiliazione commerciale (franchising). 103

SEZIONE IV - I CONTRATTI REALI 103

1. Il deposito. 103 2. Il comodato. 104 3. Il mutuo. 105

SEZIONE V - I CONTRATTI PER LA PRESTAZIONE DI SERVIZI 106

1. L’appalto. 106 2. Il contratto d’opera. 108

2.1. Il contratto d’opera professionale. 109 3. Il trasporto. 110

SEZIONE VI - I CONTRATTI BANCARI 111

1. I contratti bancari. 111 2. Il deposito bancario. 112 3. L’apertura di credito bancario. 112 4. L’anticipazione bancaria. 113 5. Lo sconto bancario. 113 6. Il conto corrente ordinario e il conto corrente bancario. 113

IV. LA RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE 115

1. L’inadempimento: nozione, presupposti e natura giuridica. 115 2. I rimedi contro l’inadempimento, l’azione di esatto adempimento e

l’azione risarcitoria. 117 2.1. Il riparto dell’onere della prova. 118

3. La mora del debitore. 119 SEZIONE I - IL RISARCIMENTO DEL DANNO 120

1. Il risarcimento del danno. 120 2. La causalità di fatto e la causalità giudica: l’art. 1223 c.c. 122 3. Limiti alla risarcibilità del danno. 123 4. La responsabilità per fatto degli ausiliari. 124 5. Le clausole di esclusione e di limitazione della responsabilità. 124 6. La clausola penale. 124 7. La caparra confirmatoria. 125 8. La caparra penitenziale. 126

XI

SEZIONE II - LA RESPONSABILITÀ PATRIMONIALE 126

1. La responsabilità patrimoniale e la garanzia patrimoniale generica. 126 2. Il divieto di patto commissorio. 127

V. MEZZI DI CONSERVAZIONE DELLA GARANZIA PATRIMONIALE ED ESECUZIONE

SUI BENI DEL CREDITORE 128

1. La responsabilità patrimoniale e la garanzia patrimoniale generica. 128 SEZIONE I - LE GARANZIE REALI 128

1. I privilegi. 129 2. L’ipoteca. 130 3. Il pegno. 132

SEZIONE II - LE GARANZIE PERSONALI 135

1. Le garanzie personali. 135 2. La fideiussione. 135 3. Il contratto autonomo di garanzia. 138 4. Il mandato di credito. 139 5. Le lettere di patronage. 139

SEZIONE III - I MEZZI DI CONSERVAZIONE DELLA GARANZIA PATRIMONIALE 140

1. Mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale. 140 2. L’azione surrogatoria. 140 3. L’azione revocatoria. 141 4. La nuova tutela concessa al creditore in caso di beni oggetto di

vincoli di indisponibilità o di alienazioni a titolo gratuito. 142 5. Il sequestro conservativo. 142 6. L’opposizione ai pagamenti. 143

VI. L’IMPRENDITORE, L’IMPRESA E L’AZIENDA 144 SEZIONE I - L’IMPRENDITORE 144

1. L’attuale assetto normativo. 144 1.1. La nozione generale di imprenditore. 144 1.2. L’attività. 145 1.3. L’attività economica. 145 1.4. La professionalità. 145 1.5. L’organizzazione e la linea di confine tra l’imprenditore e il lavoratore

autonomo. 146 1.6. La distinzione tra imprenditore ed il professionista intellettuale. 146

2. L’inizio e la fine dell’impresa. 146

XII

SEZIONE II - TIPOLOGIE DI IMPRENDITORI 149

1. Premessa. 149 1.1. La distinzione basata sull’oggetto dell’attività: l’imprenditore agricolo e

l’imprenditore commerciale. 149 1.2. L’imprenditore agricolo: le attività agricole essenziali e per

connessione. 149 2. L’imprenditore commerciale. 151 3. La distinzione basata sulla dimensione dell’attività esercitata : il piccolo

imprenditore e l’imprenditore medio-grande. 151 3.1. Il piccolo imprenditore tra codice civile e legge fallimentare. Impatto

delle recenti riforme. 152 4. Le figure tipizzate dall’art. 2083 c.c. e l’impresa artigiana. 152 5. La distinzione basata sulla natura del soggetto che esercita l’attività di

impresa. 153 6. L’impresa familiare. 155 7. Lo svolgimento di attività imprenditoriale da parte di associazioni e

fondazioni. 156 8. L’impresa sociale. 156

SEZIONE III - L’AZIENDA 157

1. L’azienda. 157 1.1. Il trasferimento d’azienda, nozione. 158 1.2. Le forme nel negozio di trasferimento d’azienda. 158 1.3. Gli effetti del trasferimento d’azienda: il divieto di concorrenza

dell’alienante. 158 1.4. La successione nei contratti aziendali. 159 1.5. La successione nei crediti e debiti aziendali. 160 1.6. Usufrutto e affitto dell’azienda. 161

VII. LE SOCIETÀ E LE ALTRE FORME DI ESERCIZIO COLLETTIVO DELL’IMPRESA 162 SEZIONE I - LE SOCIETÀ : NOZIONI INTRODUTTIVE 162

1. Nozione e principio di tipicità. 162 2. Il contratto di società. 162 3. Il Patrimonio sociale e capitale sociale, differenze. 163 4. Autonomia patrimoniale e personalità giuridica. 164 5. Società e comunione, differenze. 165 6. Classificazione delle società. 166 7. Una particolare evoluzione dell’impresa societaria: la c.d start up

innovativa. 167 8. Le società fra professionisti. 167

8.1. La società fra professionisti nel decreto liberalizzazioni. 168 9. La società di fatto, la società occulta e la società apparente: questioni

interpretative. 169 10. La società semplice. 170 11. La società in nome collettivo. 173 12. La società in accomandita semplice. 176

XIII

13. La società per azioni. 179 14. Le scritture contabili e il bilancio. 190 15. La società in accomandita per azioni. 195 16. La società a responsabilità limitata. 197 17. Le cause di scioglimento delle società di capitali. 205 18. La trasformazione, la fusione e la scissione. 208 19. Le società cooperative, nozione e caratteristiche principali. 214

VIII. I TITOLI DI CREDITO 216

1. Classificazioni. 216 2. L’ammortamento. 220

2.1. Proceduta di ammortamento. 220 3. La cambiale. 221 4. L’assegno. 222 5. L’avallo. 222

IX. LA CRISI E IL RISANAMENTO DELL’IMPRESA: LE PROCEDURE CONCORSUALI 224 SEZIONE I - LA CRISI 224

1. Premessa. 224 2. Natura e definizione. 224 3. Cause della crisi. 225 4. Piani di risanamento ex art. 67 comma 3 lettera d) Legge fallimentare. 226 5. Accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 Legge fallimentare. 226 6. Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari ex art. 182

septies Legge Fallimentare. 227 7. Concordato preventivo ex art. 160 e seguenti Legge fallimentare. 227 8. Transazione fiscale ex art. 182 tre Legge fallimentare. 228

SEZIONE II - LE PROCEDURE CONCORSUALI 231

1. Ordinamento italiano. 231 1.1. I presupposti. 231 1.2. La procedura. 232 1.3. Gli organi. 232

2. La bancarotta. 233 3. Il fallimento fiscale. 233 4. Il fallimento internazionale. 234

DIRITTO AMMINISTRATIVO I. IL SISTEMA DELLE FONTI 239

1. Il diritto amministrativo: nozione e quadro delle fonti. 239 2. Il quadro generale delle fonti del diritto. 239 3. La costituzione e le fonti di tipo costituzionale. 240 4. Le fonti primarie. 240 5. Le fonti secondarie. 241

XIV

6. I regolamenti: fondamento e limiti. 241 7. Le ordinanze. 242 8. Gli statuti. 242 9. Testi Unici e codici. 242

10. Norme interne. 243 11. Le circolari. 243 12. La consuetudine e la prassi amministrativa. 244

244 II. LO STATO E GLI ENTI PUBBLICI - L’ORGANISMO DI DIRITTO PUBBLICO 246

1. L’organizzazione della Pubblica amministrazione nella cornice costituzionale. 246

2. Il pluralismo della pubblica amministrazione: modelli a confronto. 247 3. Lo stato. 247 4. Gli enti pubblici. 248 5. L’organismo di diritto pubblico: nozione, requisiti e risvolti applicativi. 250 6. L’impresa pubblico. 254 7. L’affidamento in house: definizione e requisiti. 255 8. L’affidamento a favore di società a capitale misto. 261

III. IL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DI SOGGETTI PUBBLICI 263 SEZIONE I - IL RAPPORTO DI IMPIEGO PUBBLICO - PRINCIPI GENERALI 263

1. Le categorie di lavoratori con rapporto di impiego pubblico. 263 2. Le fonti del rapporto. 263

SEZIONE II - IL RAPPORTO DI IMPIEGO PRIVATIZZATO 264

1. Le fonti del rapporto di impiego privatizzato: l’evoluzione legislativa. 264 1.1. Gli effetti della privatizzazione del pubblico impiego sulla disciplina

degli atti adottati dalla P.A.: atti di macro organizzazione e atti di micro organizzazione. 267

1.2. La contrattualizzazione del rapporto individuale di lavoro. 269 2. L’accesso al lavoro nelle PA: la regola del concorso. 271

2.1. La legittimità costituzionale dei concorsi interni. Le progressioni e le stabilizzazioni. 272

3. La disciplina del rapporto di lavoro. 273 4. Le mansioni superiori. 276 5. La dirigenza. 277

5.1. Natura giuridica degli atti di conferimento e revoca degli incarichi dirigenziali. 282

5.2. La responsabilità dirigenziale. 284 5.3. La decadenza automatica dall’incarico: il c.d. spoils system. 287

6. La tutela giurisdizionale dopo la privatizzazione del pubblico impiego: il riparto di giurisdizione. 289

6.1. La giurisdizione del giudice amministrativo per i rapporti non privatizzati. 291

6.2. La giurisdizione in materia di concorsi. 293 6.3. Accesso alla pubblica Amministrazione e giurisdizione: casistica. 300

XV

6.4. Tutela risarcitoria del concorrente risultato tardivamente vincitore. 302 7. Non esperibilità del ricorso al Capo Straordinario dello Stato. 302

IV. LE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE 304

1. Premessa. 304 2. Il diritto soggettivo. 304 3. Gli interessi legittimi. 305

V. L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA: IL PROCEDIMENTO 310

1. Funzione e nozione di procedimento amministrativo. 310 2. Tipologia classificatorie. 310 3. Le fasi del procedimento amministrativo. 310 4, Il responsabile del procedimento. 313 5. La comunicazione di avvio del procedimento. 314 6. Il preavviso di rigetto. 314 7. Gli strumenti della semplificazione amministrativa a livello

procedimentale. 316 8. La conferenza di servizi: natura e tipologie. 316 9. L’istituto dell’accesso: l’accesso classico, l’accesso civico e l’accesso

libero universale. 318 10. La trasparenza delle pubbliche amministrazioni. 321 11. Il silenzio amministrativo: profili generali. 322 12. La SCIA: disciplina, ambito di applicazione, procedimento. 324

VI. GLI ATTI AMMINISTRATIVI 326

1. Nozione di provvedimento. 326 2. Classificazione degli atti amministrativi. 326 3. La patologie dell’atto amministrativo: nozioni generali. 330 4. I casi di inesistenza e il regime dell’atto amministrativo inesistente. 332 5. La nullità del provvedimento amministrativo. 332 6. L’annullabilità del provvedimento amministrativo. 332 7. La categorie dei vizi non invalidanti il provvedimento amministrativo. 333 8. I vizi di merito del provvedimento amministrativo: l’inopportunità. 334 9. L’autotutela amministrativa: profili generali. 334

VII. I CONTRATTI PUBBLICI 336

1. La capacità del diritto della P.A. 336 2. I contratti atipici. 337 3. Classificazione dei contratti della PA: gli appalti pubblici. 340 4. Il ruolo del diritto europeo. 343

4.1. La disciplina contenuta del D.Lgs n.50 del 2016. La linee guida ANAC 344 5. I principi. Il principio di pubblicità. 344 6. Il riparto di competenze legislative in materia di appalti. 345 7. Il procedimento ad evidenza pubblica. 345

7.1. La deliberazione a contrarre. 346 7.2. Il bando di gara. 346

XVI

7.2.1. L’impugnazione delle clausole del bando. 348 7.3. L’aggiudicazione, la stipulazione del contratto e l’approvazione. 350

8. I sistemi di aggiudicazione e la selezione delle offerte. 352 9. La partecipazione alla procedura di gara: i requisiti soggettivi anche

alla luce del nuovo Codice Appalti. 356 10. La giurisdizione e la tutela. 360

10.1. Annullamento dell’aggiudicazione e sorte del contratto. 363 11. Il correttivo appalti - D.Lvo 56/2017. 365

VIII. LA RESPONSABILITÀ DELLA P.A. 370

1. Il riconoscimento della responsabilità della PA nell’evoluzione giurisprudenziale. 370

2. La natura della responsabilità della PA. 371 3. Gli elementi della responsabilità della PA: elemento oggettivo, nesso

causale ed elemento soggettivo. 375 4. La responsabilità della PA per lesione di diritti soggettivi. 378 5. Le tecniche risarcitorie : il risarcimento per equivalente. 379

5.1. Il risarcimento per equivalente in tema di appalti pubblici. 381 5.2. Il risarcimento del danno patrimoniale ed esistenziale. 383 5.3. Il risarcimento mediante reintegrazione in forma specifica. 384 5.4. Il meccanismo previsto dall’art. 34 comma 4 c.p.a. 385

6. La responsabilità del pubblico dipendente e il giudizio di responsabilità nel Codice di giustizia contabile di cui al D.lgs 174/2016. 386

IX. LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA 391 SEZIONE I - I RICORSI AMMINISTRATIVI 391

1. La funzione giustiziale : profili generali. 391 2. Tipologie di ricorsi amministrativi. 392 3. I presupposti dei ricorsi amministrativi. 392 4. Il ricorso gerarchico proprio. 393 5. Il ricorso gerarchico improprio. 395 6. Il ricorso in opposizione. 395 7. Il procedimento. 396 8. Il ricorso straordinario al Capo dello Stato. 397

8.1. Il procedimento e la regola dell’alternatività. 398 8.2. Natura giuridica del ricorso straordinario. 400

SEZIONE. II - LA TUTELA GIURISDIZIONALE E IL RIPARTO DI GIURISDIZIONE TRA

G.A. E G.O 402

1. Le situazioni giuridiche soggettive: diritto soggettivi e interessi legittimi. 402

1.1. Nozioni di interesse legittimo. 403 1.2. La classificazione degli interessi legittimi. 405

1.2.1. L’interesse alla tutela dell’ambiente. 408 1.2.2. La tutela degli interessi collettivi: gli strumenti a tutela dei consumatori

e la class action. 409

XVII

1.2.3. La class action pubblica. 412 2. Il criterio di riparto di giurisdizione fondato sulla distinzione tra diritti

soggettivi e interessi legittimi. 413 3. Giurisdizione e diritti fondamentali. 416 4. La translatio judicii. 417 5. Le azioni a tutela dell’interesse legittimo previste dal C.p.a. e il

dibattito sulle azioni atipiche. 421 SEZIONE III - LA TUTELA INNANZI AL G.A. 423

1. L’evoluzione storica della giustizia amministrativa italiana. 424 1.1. Gli organi della giustizia amministrativa. 425

2. L’ambito della giurisdizione del G.A. 426 3. La giurisdizione esclusiva. 426

3.1. Le controversie devolute alla giurisdizione esclusiva. 428 3.2. La giurisdizione in tema di servizi pubblici. 431

3.2.1. La persistente rilevanza della nozione di servizio pubblico: il dibattito. 432 3.3. Le regole del processo in sede di giurisdizione esclusiva. 434

4. La giurisdizione in materia di diritto sportivo. 436 5. La giurisdizione di merito. 437

SEZIONE IV - LA TUTELA INNANZI AL G.O. 438

1. L’ambito della giurisdizione del G.O. 438 2. I poteri del G.O. 438

2.1. Il potere di disapplicazione. 439 2.2. I limiti interni nella definizione delle singole azioni esperibili. 442

3. La giurisdizione esclusiva del G.O. 444 4. La giurisdizione piena del G.O. 445

SEZIONE V - IL PROCESSO AMMINISTRATIVO 446

1. Il processo amministrativo. 446 2. Il codice del processo amministrativo ed i principi ispiratori della

materia. 447 3. Le parti del rapporto processuale. 448 4. Il ricorso: nozione e struttura. 449 5. Il ricorso incidentale. 451 6. Il processo e le sue singole fasi. 452 7. L’appello. 456 8. L’opposizione di terzo. 458 9. La tutela cautelare. 458

10. Il giudico amministrativo. 459 11. Il ricorso per ottemperanza. 461

LEGISLAZIONE BANCARIA E FINANZIARIA I. IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO 467

1. La struttura del sistema creditizio italiano e la nozione di banca. 467

XVIII

2. La partecipazione nelle banche. 471 3. Le concentrazioni nel settore bancario e i gruppi bancari. 473 4. Il microcredito e i confidi. 475 5. Gli istituti di Moneta elettronica. 479

5.1. I nuovi istituti di Moneta elettronica. 481 5.2. Gli istituti di moneta elettronica “ibridi”. 482

6. Gli istituti di Pagamento. 484 II. IL QUADRO LEGISLATIVO NAZIONALE DI RIFERIMENTO 486

1. Il diritto bancario. 486 2. Le fonti del diritto bancario. 486

III. ATTIVITÀ BANCARIA E IMPRESA 494

1. L’attività bancaria. 494 2. La raccolta del risparmio. 494 3. Natura dell’attività bancaria. 495 4. La raccolta in titoli delle banche. 496

IV. LE BANCHE : TIPOLOGIE, ATTIVITÀ E CONTROLLI 497

1. La costituzione delle banche: assetti proprietari e partecipazioni detenibili. 497

2. Le regole fondamentali della compliance. 500 3. Il procedimento di autorizzazione. 503 4. La liquidazione. 504

V. LA RACCOLTA DEL RISPARMIO DA PARTE DELLE BANCHE 505

1. Definizioni. 505 2. I depositi. 506 3. Il conto corrente di corrispondenza. 507 4. Il conto fondo. 508 5. Forme anomale di raccolta del risparmio: l’operazione pronti contro

termine. 508 6. Gli strumenti innovativi di capitale. 509 7. Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione. 509 8. La cartolarizzazione dei crediti. 509

VI. GLI STRUMENTI DI PAGAMENTO ED I SERVIZI ACCESSORI BANCARI 512

1. Premessa. 512 2. Gli strumenti di pagamento. 512 3. I Servizi accessori bancari. 522

VII. I SERVIZI DI INVESTIMENTO E LA GESTIONE COLLETTIVA DEL RISPARMIO. 524

1. I servizi di investimento. 524 1.1. Soggetti autorizzati all’esercizio. 524

XIX

1.2. La negoziazione per conto proprio e per conto dei clienti.l 526 1.3. La gestione di portafogli. 527 1.4. Le categorie di rischio. 528

2. La gestione collettiva del risparmio. 530 2.1. L’autorizzazione delle SGR. 532 2.2. Il capitale minimo iniziale. 534 2.3. Procedura di autorizzazione. 535 2.4. Partecipazione al capitale della SGR e partecipazioni detraibili. 535 2.5. Vicende delle SGR : fusione e scissione. 537 2.6. Le SICAV e le SICAF. 538 2.7. Il capitale sociale e il patrimonio netto nelle SICAV. 540 2.8. La peculiarità delle SICAV : la partecipazione alle assemblee. 541 2.9. Fusione e scissione tra SICAV. 542

2.10. La banca depositaria di OICR. 546 2.11. L’art. 6 comma II lett. b) del TUF: gli obblighi di comportamento. 547 2.12. L’ordinata e corretta prestazione dei servizi resi: gli obblighi di

rendicontazione e registrazione. 548 2.13. La disciplina dei controlli interni delle SGR e delle SICAV. 549

VIII. LE SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE 557

1. Definizione. 557 2. Attività. 558 3. Iscrizione all’albo. 560

IX. LA DISCIPLINA DELLE CRISI DELLE BANCHE E DEGLI INTERMEDIARI

FINANZIARI. I SISTEMI DI GARANZIA DEI DEPOSITANTI E DEGLI INVESTITORI 561

1. Premessa. 561 1.1. Procedure di gestione delle crisi bancarie. 562 1.2. La tutela dei depositanti. 569

2. Le nuove regole europee sulla gestione delle crisi (BRRD). 571 2.1. La risoluzione e gli strumenti. 572

X. LA DISCIPLINA DEI MERCATI 576

1. Premessa. 576 2. Tipi di mercati finanziari. 577 3. I mercati regolamentati e non regolamentati. 578

3.1. Società di gestione dei mercati regolamentati. 584 4. Il mercato monetario e il mercati dei cambi. 586 5. Il mercato immobiliare. 588

XI. LA GESTIONE ACCENTRATA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI 590

1. Definizione. 590 2. La vigilanza sul sistema di gestione accentrata. 599 3. I servizi di gestione accentrata. 600

XX

XII. L’APPELLO AL PUBBLICO RISPARMIO, IL PROSPETTO D’OFFERTA, LE OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO O DI SCAMBIO E LE OFFERTE AL PUBBLICO DI

SOTTOSCRIZIONE E DI VENDITA 602

1. L’appello al pubblico risparmio e il prospetto d’offerta. 602 2. L’offerta al pubblico di acquisto o di scambio. 614 3. L’offerta al pubblico risparmio ed appello al pubblico risparmio. 620 4. L’offerta al pubblico di prodotti finanziari. 622

4.1. Le modalità di svolgimento dell’offerta al pubblico di prodotti finanziari. 623

XIII. LA TUTELA DELLA TRASPARENZA DELLE CONDIZIONI CONTRATTUALI E

DELLA CORRETTEZZA DELLE RELAZIONI CON LA CLIENTELA. LA PUBBLICITÀ 626

1. Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti. 627

1.1. Strumenti di trasparenza. 628 1.2. Principi generali. 628 1.3. Redazione dei documenti. 629 1.4. Autoregolamentazione. 629

2. Fonti normative. 630 3. Definizioni. 632 4. Destinatari della disciplina. 633 5. Disposizioni transitorie e finali. 633 6. La pubblicità. 634

XIV. LA DISCIPLINA IN MATERIA DI PREVENZIONE DEL RICICLAGGIO: IL

QUADRO NORMATIVO NAZIONALE, COMUNITARIO ED INTERNAZIONALE. I PRINCIPALI OBBLIGHI A CARICO DEGLI INTERMEDIARI 639

1. Origini della normativa antiriciclaggio. 640

1.1. Nozioni generali. 640 1.2. Struttura del sistema. 642 1.3. Ambito di applicazione della disciplina. 643 1.4. Gli obblighi a carico del notaio. 645 1.5. Controlli. 659 1.6. Sanzioni. 660

2. La nuova disciplina dell’antiriclaggio: il D.Lgs 90/2017 : il recepimento della IV direttiva comunitaria e l’impatto sul D.Lgs. 231/07. 661

3. La normativa internazionale e comunitaria. 671 4. Le novità introdotte in tema di riciclaggio: il D.Lgs. 90/2017. 673

XV. L’ASSETTO ISTITUZIONALE DELLA VIGILANZA SULL’ATTIVITÀ BANCARIA: IL

RUOLO DELLE AUTORITÀ EUROPEE E QUELLE NAZIONALI 677

1. L’evoluzione della vigilanza bancaria. 677 2. Autorità di vigilanza e fonti normative. 678 3. La vigilanza nell’Unione europea e nell’eurozona. 680 4. L’organizzazione della vigilanza. 681 5. Compiti di vigilanza. 682

XXI

6. Normativa. 689 7. Gli intermediari oggetto di vigilanza. 692 8. Gli albi e gli elenchi. 697 9. I modelli di vigilanza. 698

10. La vigilanza regolamentare, informativa ed ispettiva. 703 11. L’Unione bancaria europea. 705 12. L’armonizzazione dei sistemi di garanzia dei depositi nazionali. 710 13. I gruppi bancari e la vigilanza consolidata. 712

13.1. Fonti normative. 717 14. I conglomerati finanziari e la vigilanza supplementare. 718

14.1. La novella legislativa. 718 14.2. Le modifiche alla disciplina dei conglomerati finanziari. 719

XVI. L’ANATOCISMO BANCARIO E L’USURA 723

1. L’anatocismo e l’interesse composto. 723 1.1. Anatocismo e usura. 725 1.2. L’usura. 726

2. Il divieto di anatocismo. 732 3. La produzione di interessi nei rapporti di conto corrente. 736

XVII. LA DIRETTIVA PAD, LA DIRETTIVA MCD, E LA PSD2 741

1. La direttiva PAD. 741 2. La direttiva MCD. 747 3. La direttiva PS2. 757

XVIII. I SISTEMI DI RISOLUZIONE ALTERNATIVA DELLE CONTROVERSIE 759

1. L’arbitrato. 759 1.1. Le materie arbitrabili. 759 1.2. La convenzione di arbitrato. 759 1.3. Arbitrato rituale e arbitrato irrituale. 760 1.4. Gli arbitri. 761 1.5. Procedimento. 762 1.6. Formule per l'arbitrato. 763 1.7. Le proposte di modifica. 763

2. L’arbitro bancario finanziario. 764 3. L’arbitro per le Controversie finanziarie. 765

LINGUA INGLESE I. L’ALFABETO INGLESE 771

1. I segni grafici per i “suoni intermedi”. 771 II. LO SPELLING 773

1. Tre regole di pronuncia. 773

XXII

2. La pronuncia delle consonanti. 773 III. PUNTEGGIATURA 775

1. Il punto. 775 2. La virgola. 776 3. Il punto esclamativo. 778 4. Il punto interrogativo. 779 5. I due punti. 779 6. Il punto e virgola. 780 7. Le virgolette. 780 8. L’apostrofo. 781 9. Il trattino e la lineetta. 782

10. Parentesi tonde e quadre. 783

IV. I SOSTANTIVI 785

1. Genere dei sostantivi. 785 2. I plurali. 786 3. Sostantivi numerabili e non numerabili. 788

V. I DETERMINANTI 790

1. L’articolo determinativo. 790 2. Articoli indeterminativi. 794 3. I dimostrativi. 795 4. I pronomi. 796 5. I numeri in inglese. 798 6. I distributivi. 802 7. Esprimere la differenza. 806 8. I predeterminanti. 807 9. Parole composte. 807

10. Il genitivo sassone. 808 VI. GLI AGGETTIVI 810

1. Uso degli aggettivi inglesi. 810 2. Ordine di priorità degli aggettivi. 811 3. Comparativi e superlativi. 811

VII. L’AVVERBIO 816

1. Come si forma un avverbio da un aggettivo. 816 2. Avverbi comparativi e superlativi. 817 3. Avverbi di luogo. 817 4. Avverbi di tempo. 819 5. Avverbi di modo. 822 6. Avverbi di quantità. 823 7. Avverbi di certezza. 826 8. Avverbi di opinione e di enunciazione. 827

XXIII

9. Avverbi relativi. 829 10. Avverbi interrogativi. 829

VIII. LE PROPOSIZIONI 830

1. Proposizioni relative. 831 2. Proposizioni restrittive non incidentali. 831 3. Proposizioni non restrittive. 831

IX. IL VERBO 832

1. Verbo essere TO BE. 832 2. Verbo avere TO HAVE. 834 3. Verbo TO DO. 837 4. I tempi dei verbi. 839

4.1. Present simple. 840 4.2. Present continuous. 841 4.3. Simple past. 843 4.4. Simple past e i verbi irregolari. 846 4.5. Past continuous. 846 4.6. Present Perfect. 847 4.7. Present Perfect Continuous. 849 4.8. Verbi senza forma progressiva 850 4.9. Past perfect 850

4.10. Future perfect. 852 4.11. Simple future. 853 4.12. Future continuous. 854

5. Periodo ipotetico. 855 5.1. Il periodo ipotetico zero. 856 5.2. Il periodo ipotetico 1. 856 5.3. Il periodo ipotetico 2. 857 5.4. Il periodo ipotetico 3. 857 5.5. Il periodo ipotetico misto. 857

6. Il gerundio. 865 7. Infinito. 870

QUIZ A RISPOSTA MULTIPLA

Diritto civile e commerciale 881 Diritto amministrativo 898 Legislazione bancaria e finanziaria 920 Lingua inglese 940

DIRITTO CIVILE E COMMERCIALE

90

III. I PRINCIPALI CONTRATTI TIPICI ED ATIPICI

SEZ. I - I CONTRATTI TRASLATIVI

1. La compravendita. A) Nozione La vendita (art. 1470 c.c.) è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo. Si tratta di: • un contratto consensuale, in quanto si perfeziona per effetto dell’incontro della

volontà delle parti; • un contratto ad effetti reali, in quanto produce il trasferimento della proprietà, la

costituzione o il trasferimento di un diritto reale, ovvero, il trasferimento di altro diritto.

• un contratto a prestazione corrispettive, in quanto la prestazione del venditore trova la sua giustificazione nel pagamento del prezzo ad opera del compratore;

• un contratto di regola commutativo, in quanto al momento della conclusione è possibile valutare l’entità del vantaggio e del sacrificio di pertinenza di ciascuna delle parti.

Fanno eccezione a tale principio: • la c.d. vendita di speranza di cui all’art. 1472 c.c., in cui il compratore si impegna a

pagare un prezzo determinato anche se la cosa o il diritto non vengano mai ad esistenza;

• la vendita a rischio e pericolo del compratore, di cui all’art. 1488 comma 2 c.c.; • la vendita di eredità, in cui il carattere aleatorio deriva dalle caratteristiche

dell’oggetto del trasferimento costituito dall’universum ius defuncti.

B) La vendita obbligatoria (o ad effetti reali differiti L’effetto reale della vendita può anche non essere immediato ma differito in un momento successivo (vendita obbligatoria o ad effetti reali differiti). Ciò avviene in caso di: Vendita a termine o condizionata. In tal caso le parti convengono che l’effetto reale della vendita si verificherà solo da un determinato momento o al verificarsi di una determinata condizione. Vendita di cosa futura. In tal caso (art. 1472 c.c.), essendo oggetto del contratto un bene che ancora non esiste, l’acquisto della proprietà si verifica solo se e quando la cosa viene ad esistenza. Nell’ipotesi in cui tale evento non si verifichi, la vendita è nulla, a meno che le parti non abbiano voluto concludere un contratto aleatorio. In ogni caso è necessario che la venuta ad esistenza della cosa sia un evento materialmente e giuridicamente possibile: in caso contrario il contratto è nullo per impossibilità originaria dell’oggetto.

III. I PRINCIPALI CONTRATTI TIPICI ED ATIPICI

91

Vendita di cosa altrui. In tal caso (art. 1478 c.c.) oggetto della vendita è un bene che non è di proprietà del venditore. Quest’ultimo è obbligato a procurarne l’acquisto al compratore, che diviene proprietario del bene nel momento in cui il venditore ne acquista la proprietà. Il compratore che non sia a conoscenza dell’altruità della cosa al momento della conclusione del contratto può richiedere la risoluzione ed il risarcimento del danno, a meno che il venditore, nel frattempo, non gli abbia fatto conseguire la proprietà (art. 1479 c.c.). Il compratore può chiedere la risoluzione del contratto anche nell’ipotesi in cui la cosa oggetto del contratto sia solo in parte di proprietà del venditore (vendita di cosa parzialmente altrui), quando, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto, deve ritenersi che non avrebbe acquistato la cosa senza quella parte di cui non è divenuto proprietario. In caso contrario può solo ottenere una riduzione del prezzo, oltre al risarcimento del danno (art. 1480 c.c.). Vendita di cosa generica. In tale ipotesi la vendita ha ad oggetto un bene individuato soltanto nel genere con la conseguenza che la proprietà si trasferisce solo al momento dell’individuazione, fatta con le modalità indicate nel contratto. Si tratta di una vendita obbligatoria dato che dal contratto nasce immediatamente l’obbligo a carico del venditore di procedere all’individuazione. C) Le obbligazioni del venditore Il contratto di compravendita è fonte di obbligazioni sia per il venditore che per il compratore. In particolare le principali obbligazioni del venditore (art. 1476 c.c.) sono: • obbligo di consegnare la cosa al compratore: il venditore deve consegnare la

cosa al compratore nello stato in cui si trova al momento della vendita, insieme con gli accessori, le pertinenze e i frutti maturati dal giorno della vendita stessa (art. 1477 c.c.);

• obbligo di far acquistare al compratore la proprietà della cosa o del diritto, se l’acquisto non è effetto immediato del contratto: la norma si riferisce alle ipotesi di vendita obbligatoria, in cui il trasferimento del diritto non è effetto immediato del contratto (vedi supra);

• obbligo di garantire il compratore dall’evizione e dai vizi della cosa: con tale disposizione il legislatore prevede a tutela della posizione del compratore, due specifici rimedi: la garanzia per l’evizione e la garanzia per i vizi della cosa.

C.1) La garanzia per evizione L’evizione si verifica nell’ipotesi in cui il compratore venga privato in tutto o in parte dei diritti sul bene acquistato, a causa dell’esistenza sullo stesso di diritti reali spettanti ad un terzo. L’evizione può essere totale o parziale a seconda che il soggetto sia privato del tutto, o solo in parte, del diritto acquistato sul bene: • in caso di evizione totale il compratore ha diritto alla restituzione del prezzo e al

risarcimento del danno ex art. 1479 c.c.; • l’evizione parziale, invece, legittima il compratore a chiedere la risoluzione del

contratto e il risarcimento del danno solo nell’ipotesi in cui risulti, in base alle circostanze del caso concreto, che il compratore non avrebbe acquistato la cosa

DIRITTO CIVILE E COMMERCIALE

92

senza quella parte di cui non è divenuto proprietario. • In caso contrario è possibile richiedere solo una riduzione del prezzo, oltre al

risarcimento del danno (art. 1484 c.c. che richiama l’art. 1480 c.c.). In ogni caso il compratore convenuto da un terzo che pretende di avere diritti sulla cosa venduta, se non vuole perdere il diritto alla garanzia, ha l’onere di chiamare in causa il venditore (art. 1485 comma 1 c.c.). Qualora non lo faccia e sia condannato con sentenza passata in giudicato, perde il diritto alla garanzia se il venditore prova che esistevano ragioni sufficienti per far respingere la domanda. Il compratore, inoltre, perde il diritto alla garanzia anche nell’ipotesi in cui abbia riconosciuto spontaneamente il diritto del terzo, a meno che non provi che non esistevano ragioni sufficienti per impedire l’evizione (art. 1485 comma 2 c.c.). Evizione limitativa. L’evizione fin qui esaminata va tenuta distinta dalla c.d. evizione limitativa che ricorre nell’ipotesi in cui la cosa venduta sia gravata da oneri o da diritti reali o personali non apparenti che ne diminuiscono il libero godimento. Il compratore, non a conoscenza dell’esistenza di tali diritti non dichiarati nel contratto, può domandare la risoluzione dello stesso ovvero una riduzione del prezzo secondo quanto previsto dall’art. 1480 c.c. (art. 1489 c.c.). Infine, se il compratore ha evitato l’evizione della cosa mediante il pagamento di una somma di denaro, il venditore può liberarsi da tutte le conseguenze della garanzia col rimborso della somma pagata, degli interessi e di tutte le spese (art. 1486 c.c.). Modifica della garanzia per evizione: la vendita a rischio e pericolo del compratore. La portata della garanzia per evizione può essere modificata, in aumento o in diminuzione, per accordo delle parti, ferma restando la responsabilità del venditore per fatto proprio (art. 1487 c.c.).Nell’ipotesi in cui la garanzia sia esclusa e si verifichi l’evizione, il compratore può pretendere dal venditore soltanto la restituzione del prezzo pagato e il rimborso delle spese, a meno che la vendita sia a rischio e pericolo del compratore, in quanto in tal caso il venditore va esente da qualsiasi responsabilità. Pericolo di evizione. Il codice disciplina anche il semplice pericolo di evizione (art. 1482 c.c.), legittimando il compratore, che non fosse a conoscenza del pericolo al momento dell’acquisto, a sospendere il pagamento del prezzo nell’ipotesi in cui abbia ragione di temere una rivendica da parte di terzi, salvo che il venditore presti idonea garanzia. Il compratore, inoltre, può far fissare al giudice un termine, alla scadenza del quale, se la cosa non è liberata, il contratto si risolve, con l’obbligo del venditore di risarcire il danno (art. 1482, comma 2 c.c.). C.2) La garanzia per i vizi della cosa Il venditore, ai sensi dell’art. 1490 comma 1 c.c., deve garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all’uso cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore. La garanzia può essere esclusa o limitata convenzionalmente ma le clausole in deroga non hanno effetto nel caso in cui il venditore abbia taciuto in mala fede i vizi