BaccariniLa gestione dei contaminanti in un centro...
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La gestione dei contaminanti in un
centro di stoccaggio1. I CONTAMINANTI
1.1 CONTAMINANTI BIOLOGICI
1.2 CONTAMINANTI CHIMICI
1.3 CONTAMINANTI FISICI
1.4 OGM
SU COSA CI BASIAMO PER GESTIRE I CONTAMINANTI:
NORMATIVA – LETTERATURA – BUONE PRATICHE
CONTRATTI COMMERCIALI
2. LE STRUTTURE DI STOCCAGGIO
3. CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA
CONSERVAZIONE
4. I PARAMETRI DI CONSERVAZIONE2
La gestione dei contaminanti in un
centro di stoccaggio
STRUTTURA DI STOCCAGGIOSTRUTTURA DI STOCCAGGIO
CONTAMINANTI
FISICI
CONTAMINANTI
CHIMICI
CONTAMINANTI
BIOLOGICI
O G M
CONTROLLI IN ACCETTAZIONE
DEL PRODOTTO
CONTROLLI IN ACCETTAZIONE
DEL PRODOTTO
CONTROLLI DURANTE LA
CONSERVAZIONE DEL PRODOTTO
CONTROLLI DURANTE LA
CONSERVAZIONE DEL PRODOTTO
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In un Centro di stoccaggio è importante valutare
I CONTAMINANTI DELLE DERRATE
da tenere sotto controllo innanzitutto per una corretta conservazione
dei prodotti che consenta una consegna di prodotti conformi alla
normativa ed ai contratti commerciali, nell’ordine che preferite.
Questi sono :
Biologici
Chimici
Fisici
Ho inserito anche gli OGM in quanto la contaminazione crociata
da OGM riveste grande importanza per tutte le produzioni nazionali
I CONTAMINANTI
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IN Infestazione Nulla 0 insetti/Kg
IL Infestazione Lieve 1 insetto/Kg
IS Infestazione Sensibile 2/3 insetti/Kg
IR Infestazione Rilevante 4/10 insetti/Kg
IF Infestazione Forte ≥10 insetti/Kg
I CONTAMINANTI
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BIOLOGICI - MACROBIOLOGICIARTROPODI - INSETTI
BIOLOGICI – MACROBIOLOGICI
VOLATILI
NOME COMUNE GENERE E SPECIE ORDINE FAMIGLIA
Piccione Columba livia C. Colombiformi Columbidi
Tortora Streptopelia turtur. L Colombiformi Columbidi
Passero Passer domesticus L. Passeriformi Ploceidi
I CONTAMINANTI
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I CONTAMINANTILa Legge 30 aprile 1962, n. 283
Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande
All’Articolo 5 dispone che:
E' vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare
come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari:
a) private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualità inferiori o comunque trattate in modo da
variarne la composizione naturale, salvo quanto disposto da leggi e regolamenti speciali;
b) in cattivo stato di conservazione;
c) con cariche microbiche superiori ai limiti che saranno stabiliti dal regolamento di esecuzione o da ordinanze
ministeriali;
d) insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o
trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione;
e) adulterate, contraffatte o non rispondenti per natura, sostanza o qualità alla denominazione con cui sono designate o sono
richieste;
f) colorate artificialmente quando la colorazione artificiale non sia autorizzata o, nel caso che sia autorizzata, senza l'osservanza delle
norme prescritte e senza l'indicazione a caratteri chiari e ben leggibili, della colorazione stessa.
Questa indicazione, se non espressamente prescritta da norme speciali, potrà essere omessa quando la colorazione è effettuata
mediante caramello, infuso di truciolo di quercia, enocianina od altri colori naturali consentiti;
g) con aggiunta di additivi chimici di qualsiasi natura non autorizzati con decreto del Ministro per la sanità o, nel caso che siano stati
autorizzati, senza l'osservanza delle norme prescritte per il loro impiego. I decreti di autorizzazione sono soggetti a revisioni
annuali;
h) che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze
alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo. Il Ministro per la sanità, con propria ordinanza, stabilisce per ciascun prodotto,
autorizzato all'impiego per tali scopi, i limiti di tolleranza e l'intervallo minimo che deve intercorrere tra l'ultimo trattamento e la
raccolta e, per le sostanze alimentari immagazzinate, tra l'ultimo trattamento e l'immissione al consumo 11
BIOLOGICI - MICROBIOLOGICI
A questo gruppo appartengono Batteri e Funghi, nonché i
prodotti di questi ultimi, le Micotossine, che però, essendo di
natura chimica, verranno menzionate all’interno del
paragrafo sui fattori chimici.
BATTERI : Escherichia coli - Salmonella spp. - Stafilococco aureo
(Stafilococcous aureus) - Bacillo cereo (Bacillus cereus)
Il riferimento normativo è al Regolamento 2073/2005
I CONTAMINANTI
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Particolare di semi di grano su cui si è sviluppato l’Aspergillus parasiticus
FUNGHI: Sono molto diffusi in tutti gli ambienti, possono contaminare anche
le derrate alimentari durante la loro conservazione, soprattutto se questo
periodo è prolungato nel tempo ed avviene in condizioni ambientali di
temperatura e di umidità non ottimali per la buona conservazione.
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I CONTAMINANTI
I CONTAMINANTI
Il Regolamento 2073/05/CE Sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari
al Capitolo 2. Criteri di igiene del processo fissa limiti su:
2.1. Carne e prodotti derivati
2.2. Latte e prodotti lattiero-caseari
2.3. Prodotti a base di uova
2.4. Prodotti della pesca
2.5. Ortaggi, frutta e prodotti derivati
ma non su cereali
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CHIMICI
I fattori chimici di contaminazione principalmente sono:
- i Fitofarmaci, usati normalmente durante le fasi di coltivazione e di conservazione e per la disinfestazione periodica dei depositi,
- le Micotossine.
E’ però necessario tenere presente anche
- I metalli pesanti e le Diossine
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I CONTAMINANTI
• Per “Residui” si intendono i residui delle sostanze attive dei presidi sanitari e le relative
impurezze, presenti nei prodotti destinati alla alimentazione umana e a quella degli animali e
derivati dall’impiego dei presidi sanitari stessi, ivi comprese le sostanze di significato
tossicologico risultanti dalla metabolizzazione o degradazione o reazione di tali sostanze
attive.
• Per Prodotti destinati all’alimentazione, si intendono i prodotti agricoli vegetali e animali
destinati ad essere utilizzati come alimenti, le derrate alimentari immagazzinate, nonché i
prodotti alimentari derivanti dalla trasformazione degli uni e delle altre.
• Per Limiti massimi di residui si intendono riferiti :
a) per prodotti agricoli vegetali : a qualsiasi momento successivo alla raccolta;
b) per le derrate immagazzinate in sili, magazzini, frigoriferi e simili e limitatamente ai
trattamenti ammessi dopo la raccolta : al momento dell’immissione nel circuito di
distribuzione per il consumo, rispettate le norme di bonifica eventualmente previste;
c) per gli altri prodotti : al momento dell’immissione nel circuito di distribuzione per il consumo.
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I CONTAMINANTI
MICOTOSSINE
Le micotossine sono delle molecole prodotte
naturalmente da alcune specie di funghi parassiti che
crescono e si sviluppano sulle piante in campo o
nelle derrate alimentari durante lo stoccaggio. Esse
causano una reazione tossica tutte le volte che
vengono ingerite dall’uomo e dagli altri animali
provocando l’insorgenza di micotossicosi acute o
croniche.
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I CONTAMINANTI
Riportiamo qui sotto una tabella dove sono elencate le micotossine più diffuse nei prodotti
destinati all’alimentazione, insieme alle principali materie prime su cui si sviluppano e alle
specie di funghi produttori.
MICOTOSSINA MATERIE PRIME
Aflatossine B1, B2,
G1, G2
mais NORMATE
Ocratossina A frumento, mais NORMATA
Deossinivalenolo frumento, orzo, mais NORMATO
Zearalenone Mais, frumento NORMATO
Fumonisine Mais e prodotti a base
di mais
NORMATE
Tossine T-2 HT-2 frumento ATTESA NORMAZIONE
IN TEMPI BREVI
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I CONTAMINANTI
FISICIPrendendo spunto dai contratti tipo per i cereali nazionali, ad esempio,
identifichiamo le impurità, in riferimento ai principali cereali
commercializzati.
• Frumento tenero Nazionale e Frumento Duro Nazionale
Le impurità totali, sono la somma delle:
• impurità varie/nulle (calcolate al 100 %) come: chicchi avariati, sassi, frammenti legnosi,
pule, semi di erbe infestanti, segale cornuta, insetti morti, nonché gli elementi trattenuti da
vaglio con fessure mm. 3,5 x 20 e quelli passanti da vaglio con fessure mm. 1 x 20.
• impurità relative ai chicchi (calcolate al 50 %) come: chicchi di altri cereali e semi estranei,
chicchi attaccati da insetti, che presentano colorazione od alterazione del germe, chicchi
verdi non completamente maturi, chicchi passanti da vaglio con fessure di mm. 2 x 20, esclusi
chicchi spezzati.
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I CONTAMINANTI
• Granoturco
Impurità varie (nulle) : tutto ciò che passa attraverso un vaglio a maglie di mm. 0,50, nonché i
chicchi di specie infestanti, i chicchi avariati da fermentazione e ammuffiti che alla sezione
presentano una marcata colorazione grigiastra, nera o verdastra, chicchi tostati da
essiccazione o tinti per autoriscaldamento e con sezione di colorazione scura, chicchi
gravemente tarlati e scavati con distruzione dell’embrione, pietre, sabbia, frammenti
minerali o legnosi, pule, insetti morti e loro frammenti.
• Semi di Soia
Corpi estranei e impurità :
• sono considerati “corpi estranei” tutti gli elementi diversi dal seme di soia. Sono considerate
impurità nulle, i semi danneggiati la cui frattura si presenti di colorazione marrone scuro o
nero e i semi frantumati non trattenuti da vaglio con fori del diametro di mm. 2.
• Tolleranza senza abbuono: massimo 2% (compresi i nulli); dal 2,01% al 5,00%: abbuono a
favore del compratore dell’1%; oltre il 5,00% il compratore potrà esercitare il diritto di rifiuto
della merce.
Qualora il contenuto di corpi estranei e impurità risultasse inferiore al 2%, sarà riconosciuto un
bonifico a favore del venditore, dell’1%.
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I CONTAMINANTI
• Sorgo nazionale
• impurità “utilizzabili” ( chicchi di altri cereali, chicchi attaccati da parassiti, frammenti della
pianta): sino al 2% sono tollerate senza abbuono; dal 2,01% al 4,00% è riconosciuto un
abbuono proporzionale dello 0,50%; dal 4,01% al 6,00% è riconosciuto un abbuono
proporzionale dell’1%.
Per differenze superiori il compratore potrà esercitare il diritto di rifiuto.
• Impurità “nulle” (chicchi avariati da fermentazione, ammuffiti, tostati da essiccazione, sassi,
sabbia, pule, insetti morti); sino all’1% sono tollerate senza abbuono; dall’1,01% al 3,00% è
riconosciuto un abbuono proporzionale dell’1,50%.
Per differenze superiori il compratore potrà esercitare il diritto al rifiuto.
• Orzo – Avena – Segale – Triticale e Cereali Minori Nazionali
Le impurità sono definite:
• impurità “utilizzabili” (chicchi striminziti, chicchi di altri cereali, chicchi attaccati da parassiti):
dal 2% sono tollerate senza abbuono; dal 2,01% al 4,00% è riconosciuto un abbuono
proporzionale dello 0,50%; dal 4,01% al 6,00% è riconosciuto un abbuono proporzionale
dell’1%.
• Impurità “nulle” (semi e chicchi estranei, chicchi avariati, sassi, sabbia, frammenti legnosi,
pule, insetti morti): sino all’1% sono tollerate senza abbuono; dall’1,01% al 3,00% è
riconosciuto un abbuono proporzionale dell’1,50%. 21
I CONTAMINANTI
I riferimenti normativi per un centro di stoccaggio, esclusivamente per
quanto riguarda la normativa igienico-sanitaria, sono:
� Autorizzativi
• L’Autorizzazione Sanitaria (oggi DIA) per i cereali destinati
all’alimentazione umana
• La Registrazione o riconoscimento in base al Regolamento CE 183/2005
per i mangimi
� Gestionali
• REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari
Allegato II CAPITOLO I - requisiti generali applicabili alle strutture
destinate agli alimenti
• REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 sull’igiene dei mangimi
Allegato II requisiti per le imprese nel settore dei mangimi - IMPIANTI E
ATTREZZATURA
Le strutture di stoccaggio
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• Controllo merceologico (umidità, impurità e
spezzati)
• Controllo visivo dello stato di condizionamento
• Analisi Kit rapidi
RICEVIMENTO PRODOTTO AL CENTRO DI RACCOLTA
RICEVIMENTO PRODOTTO AL CENTRO DI STOCCAGGIO
CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA CONSERVAZIONE
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CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA CONSERVAZIONE
• Tempo di permanenza
• Umidità del prodotto in giacenza
• Temperatura del prodotto in giacenza
• Controlli visivi dello stato di condizionamento
STOCCAGGIO TEMPORANEO DEL PRODOTTO IN PIAZZALE
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CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA CONSERVAZIONE
• Asportazione con vibrosetacci e aspirazione delle parti più leggere : Impurità, spezzati e polveri
• La cernita e prepulitura è raccomandata anche dopo la fase eventuale dell’essiccazione, con prodotto “secco”
CERNITA E PREPULITURA
CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA CONSERVAZIONE
• Umidità del prodotto in ingresso
• Temperatura di esercizio
• Umidità del prodotto in uscita
• Lotto di destinazione
ESSICCAZIONE
(FASE EVENTUALE PER PRODOTTI RACCOLTI “UMIDI”)
CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA CONSERVAZIONE
Monitoraggio, con frequenze determinate, di:
� Umidità
� Temperatura
� Controlli entomologici
� Controlli visivi dello stato di condizionamento
Analisi , con frequenze determinate :
�Chimiche
�Microbiologiche
STOCCAGGIO/CONSERVAZIONE
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CONTROLLI IN ACCETTAZIONE E DURANTE LA CONSERVAZIONE
Il riferimento normativo è all’Applicazione di un sistema di
Autocontrollo (HACCP) come stabilito dai regolamenti
REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004
sull'igiene dei prodotti alimentari
REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005
che stabilisce requisiti per l’igiene dei mangimi
che prevede al Principio 4:
MONITORING PROCEDURES AT CRITICAL CONTROL POINTS
Definire Procedure di monitoraggio dei punti critici (CCP)
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La conservazione dei cereali è possibile grazie al controllo di due fattori
fondamentali:
l’umidità e la temperatura, mediati da un terzo: il tempo, su ciò si può poi
innestare la situazione entomologica che interagisce con le precedenti.
Con la gestione di questi parametri è possibile prolungare nel tempo la
conservazione dei cereali; minimizzando gli aspetti negativi dovuti alla
respirazione ed agli agenti di alterazione della massa.
Un cereale secco diminuisce la propria attività respiratoria e quindi
minimizza la perdita di sostanza secca non rappresentando un substrato
favorevole alla crescita dei microrganismi.
Sugli effetti dell’umidità la temperatura agisce in modo inversamente
proporzionale, più alta è l’umidità - più bassa, ai fini conservativi, deve
essere la temperatura e viceversa.
I PARAMETRI DI CONSERVAZIONE
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Il rispetto delle curve di equilibrio umidità, temperatura, tempo è quindi
fondamentale per una buona conservazione delle granaglie.
Sui fenomeni di respirazione della massa agiscono, favorendola, l’ossigeno,
ed ostacolandola, l’anidride carbonica.
Una conservazione ottimale si ottiene quando il processo biotico-
respiratorio è minimo e ciò può essere realizzato attraverso:
• tenore di umidità inferiore al 14 % (essiccazione)
• temperatura della massa più bassa possibile, in funzione delle possibilità
tecniche ed economiche (refrigerazione)
• basso tenore di ossigeno/alto tenore di anidride carbonica (atmosfera
controllata).
I PARAMETRI DI CONSERVAZIONE
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