Avvenire Lazio Sette 15 giugno 2014

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Porfirio e Anastasio, santi della «Scuola teologica» DI GABRIELE LUNGHINI * unedì 16 giugno alle ore 18.30 monsi- gnor Domenico Sigalini celebrerà nella Cattedrale di S. Agapito la Messa, intito- lando la Scuola di formazione teologica ai Ss. Porfirio e Anastasio, protomartiri prenestini. San Porfirio fu precettore, educatore, maestro e catechista di sant’Agapito. Lo preparò alla car- riera giuridica e lo introdusse e istruì nella fe- de cristiana. Sant’Anastasio fu l’addetto mili- tare a cui il giudice Antioco affidò l’incarico di sorvegliare Agapito, dopo averlo fatto tra- sferire da Roma a Preneste. Egli, profonda- mente colpito dalla fermezza e franchezza del- la sua testimonianza di fede di fronte alle tor- ture fino alla decapitazione, si convertì. È la seconda metà del III secolo, il martirio di S. Agapito è fissato il 18 agosto 274. Il calenda- rio liturgico diocesano prevede la memoria facoltativa dei Ss. Porfirio e Anastasio il 31 A- gosto, proprio a ridosso della solennità di S. L Agapito. La testimonianza del martirio, alla fi- ne, ha accomunato i tre santi prenestini. C’è una catena nella vita ecclesiale per cui la te- stimonianza di fede di san Porfirio si riallac- cia a quella degli Apostoli, perché anch’egli ha ricevuto la fede da altre persone, e si proietta in avanti fino ad Agapito e tramite lui ad A- nastasio e ai prenestini, fino a noi. Noi siamo pienamente inseriti in questa catena della fe- de. Papa Francesco nella Lumen fidei scrive: «La trasmissione della fede, che brilla per tut- ti gli uomini […], passa anche attraverso l’as- se del tempo,[…]. Poiché la fede nasce da un incontro che accade nella storia e illumina il nostro cammino nel tempo, essa si deve tra- smettere lungo i secoli. È attraverso una cate- na ininterrotta di testimonianze che arriva a noi il volto di Gesù». La cattedrale ha questo nome perché è l’unica chiesa nella diocesi che ha la cattedra del vescovo, simbolo dell’unità della fede e della comunione nella carità tra tutti i fedeli. Intitolare la Scuola di formazio- ne teologica ai due santi significa evidenziare il processo di trasmissione della fede nel quale tut- ti siamo inseriti come fondamento della nostra pratica pastorale, sia essa la catechesi, l’annuncio della Parola, il servizio liturgico o l’attività cari- tatevole. Non crediamo e non siamo venuti alla fede da soli, ma perché qualcuno ci ha introdot- ti in essa e nel nostro contesto ecclesiale nel qua- le anche noi siamo naturalmente, in forza del Battesimo, evangelizzatori degli altri. Ancora il Papa: «La luce di Gesù brilla,[…], sul volto dei cri- stiani e così si diffonde, così arriva fino a noi, per- ché anche noi possiamo partecipare a questa vi- sione e riflettere ad altri la sua luce, come nella liturgia di Pasqua la luce del cero accende tante altre candele. La fede si trasmette, per così dire, nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma si accende da un’altra fiamma». Domani dopo la Messa verranno consegnati i di- plomi di cultura teologica agli studenti che han- no completato il ciclo triennale della Scuola. * direttore Ufficio catechistico Un elemento intrinseco alla fede cristiana i arriva alla fede in Cristo non per mezzo dello studio dei documenti letterari morti, ma grazie alla testi- monianza vivente di un or- ganismo sostenuto ed ani- mato da Cristo, grazie al- l’insegnamento della Chie- sa vivente ed apostolica; in maniera completa grazie ad un contatto immediato con Cristo che vive nella Chie- sa, all’operazione della gra- zia che opera con pienezza nel Sacramento» (K. Adam, L’essenza del Cattolicesi- mo, Morcelliana, Brescia 1947) S « È lo Spirito che opera ordinazioni. Un presbitero e tre diaconi in Cattedrale per il servizio al popolo di Dio DI LUDOVICO BORZI * o aveva già preannunziato al mattino il Vescovo diocesano, monsignor Domenico Sigalini, che la Pentecoste di quest’anno a- vrebbe reso la Cattedrale di Pale- strina un cenacolo di preghiera nel- lo Spirito Santo. Ed infatti, al mattino il nostro Pa- store ha amministrato a 38 giovani delle Parrocchie del centro storico il sacramento della Confermazione, e poi, alla sera, vi è stata una Messa so- lenne con il Rito di Ordinazione. Ha ricevuto il presbiterato don Lui- gi Basile, che si è formato al presbi- terato in diocesi, essendo inserito nell’associazione pubbli- ca di fedeli «Figli del Di- vino Amore» la quale, na- ta per ispirazione di una religiosa e il cui cammino di riconoscimento è nel- la fase del discernimento ecclesiale, è presente da diversi anni nel panora- ma diocesano. Don Luigi, che ha svolto per quasi due anni il ministero dia- conale, è molto cono- sciuto in diocesi, soprattutto nelle Parrocchie di San Paolo a Genazza- no e di San Giuseppe a San Cesareo, dove si è reso maggiormente pre- sente. L’associazione ha molto a cuore an- che i pellegrinaggi dei fedeli verso i santuari mariani internazionali e cu- ra particolarmente una spiritualità mariana. Sono stati ordinati diaconi Piero Fi- done e Stefano Moccia, legati an- ch’essi allo stesso cammino spiri- tuale, i quali, compiuta la prepara- zione agli Ordini sacri nel Collegio Leoniano, dopo diverse esperienze pastorali, sono giunti al traguardo con un bagaglio spirituale notevo- le. Don Piero ha prestato servizio in diverse Parrocchie della diocesi (so- prattutto a San Cesareo e a Zagaro- lo) mentre don Stefano è stato prin- cipalmente nella parrocchia di San- ta Maria Assunta a Cave. Ad essi si è unito il giovane Emma- L nuel Kilonda Tengeneza, della Parrocchia di San Pietro in Serrone. Nell’omelia della Messa – concelebrata da circa 40 presbiteri e con l’assi- stenza del collegio diaco- nale al completo – il Ve- scovo diocesano ha ri- chiamato la necessità del- l’essere Pastori secondo il cuore di Cristo e secondo le concrete e palpabili ne- cessità espresse dal magi- stero del papa Francesco. Tutto era nato da «quella lontana mattina della pri- ma Pentecoste della chie- sa (in cui) quel gruppet- to di apostoli impauriti e rintanati a leccarsi le feri- te della morte di Cristo non sembrava più quel- lo: si mostravano ed era- no visibilmente: corag- giosi, decisi, entusiasti, sciolti di lingua, com- prensibili, audaci». Quel primo gruppo, rac- colto in preghiera con Maria, nella stanza al pia- no superiore, sul monte Sion, stava facendo espe- rienza di come «Dio non solo ave- va creato e amato da Padre amore- vole ciascuno di loro, non solo ave- va generato il Figlio Gesù, (…) ave- va coltivato ciascuno di loro in una tenera amicizia e aveva per loro of- ferto la sua vita; ora entrava a forza in ciascuno come vento che scuote, come energia che rinnova, come fuoco che brucia, come Spirito che ridà la vita». Lo stesso Divino Spirito che è stato invocato su don Luigi e sui novelli diaconi da tutta un’assemblea rac- colta in preghiera, specialmente du- rante il solenne canto delle Litanie dei santi. Alla celebrazione di ordinazione ha partecipato un considerevole nu- mero di fedeli (che si stima sulle 500 persone) segno dell’affetto che que- sti uomini hanno raccolto nel loro servizio svolto in semplicità e in le- tizia, diremmo, francescana. Una festa di popolo, di Chiesa, di gioia. Un impulso a quella missio- narietà innata nel vivere ecclesiale a cui continuamente ci richiama Fran- cesco. * parroco della Cattedrale Papa Francesco:«Il buon pastore entra per la porta della misericordia che sono le piaghe del Signore: se non entrate nel vostro ministero per le piaghe del Signore, non sarete buoni pastori» la struttura «Don Tonino Bello» er il quarto anno consecutivo i ragazzi che si preparano agli esa- mi di maturità hanno incontrato il nostro Vescovo. Mercoledì scorso, 4 giugno, si sono dati appuntamento a casa di monsignor Sigalini per passa- re insieme l’intero pomeriggio. Un in- contro totalmente dedicato a loro, al- le loro ansie, alle loro preoccupazioni, un’occasione per potersi confrontare fra coetanei, professori ed il Vescovo stesso che, anche quest’anno, ha volu- to dare il proprio contributo spronan- do ed esortando i nostri ragazzi nello studio. Un evento fortemente voluto dall’ufficio diocesano di Pastorale Gio- vanile e da quello degli Insegnanti di religione cattolica che, spronati dallo stesso monsignor Sigalini, con il loro lavoro ed impegno accompagnano e sostengono i ragazzi nelle loro scelte. «A casa del Vescovo» vuole essere una possibilità per i maturandi di avere a disposizione, al di fuori delle aule sco- lastiche, educatori, amici, guide che, svestiti i panni di insegnanti o forma- tori, si confrontano alla pari con loro dedicando consigli, tempo o anche so- lamente un sorriso. Un’iniezione di fi- ducia e fede che, gli organizzatori spe- rano, possa guidare in qualche modo, gli studenti verso una «maturità» più attenta e consapevole. Dopo un acce- so e coinvolgente dibattito in Curia, dove i ragazzi hanno potuto scambiarsi idee, aneddoti e anche interrogativi, tutti insieme hanno raggiunto, per- correndo a piedi Corso Pierluigi, la sta- tua di San Giovanni Paolo II. Qui i ra- gazzi in raccoglimento hanno affida- to a lui preghiere, ansie, speranze ed il proprio impegno in vista dell’esame. Sempre in gruppo e passeggiando per le vie del centro hanno raggiunto, in serata, i locali della pizzeria «Punto e a capo» dove, tra risa, musica, balli e canti, hanno consumato una pizza in allegria. L’incontro è terminato con la promessa che, finito il periodo di stu- dio e lasciati a casa tensione e preoc- cupazioni, si ritroveranno di nuovo in- sieme per festeggiare il raggiungimen- to del faticoso traguardo scolastico. Elisa De Prosperis P Insieme «A casa del vescovo» arrivederci al prossimo anno rest! Ecco la parola magica che tutti, piccoli e grandi aspettano quando fi- nisce la scuola. I primi perché si divertono e fanno conoscenze nuove. I se- condi perché possono continuare a rispondere ai loro impegni lavorativi sa- pendo che i propri pargoli stanno al sicuro. Appena chiuse le porte delle scuo- le, si sono aperte quelle dell’oratorio «don Tonino Bello» nella parrocchia Sacra Famiglia. L’esperienza che coinvolge 140 ragazzi dai 7 ai 12 anni, accompagnati da 50 animatori, è iniziata lunedì 9 giugno. Tanti giovani accompagnati dalla presenza di alcuni adulti, sono un’icona di una bella famiglia. Tutti entusiasti nel vivere il tempo di 3 settimane, dove il gioco si alterna con la preghiera, la crescita notevole nella corresponsabilità è testimoniata dai giovani animatori del grest. La riflessione sul tema della collaborazione–comunione nel gruppo ha attratto anche alcuni genitori che fanno la pausa pranzo in oratorio per ser- vire. Questi saranno protagonisti in particolar modo durante gli ultimi giorni del Grest: papà e mamme si sfideranno in partite di calcetto. L’esperienza si con- cluderà con la festa della Parrocchia che sarà celebrata quest’anno il 29 giugno. don Cyriaque Marie Niyongabo G L’oratorio in campo col Grest ome tantissimi luoghi d’Italia e del mondo, anche la nostra diocesi ha una particolare venerazione per sant’Antonio da Padova, grande sacerdote dell’Ordine dei Frati minori e Dottore del- la Chiesa, la cui sua sapienza e dottrina gli valsero, da parte di san Francesco d’Assisi, il singolare appellativo di «Mio Vescovo» (FF 251). Tra la gente, sant’Antonio è conosciuto so- prattutto per il suo potere taumaturgico, tuttavia, la sua grandezza si deve alla straor- dinaria umiltà che gli fece lasciare il suo po- sto tra i Canonici regolari di sant’Agostino per entrare nel nascente Ordine serafico, prendendo il nome di Antonio in onore al grande Anacoreta cui era dedicato il con- vento dove stava per entrare. Nondimeno, la sua dottrina e la straordi- naria opera omiletica, svolta soprattutto tra il nord Italia ed il sud della Francia, in un’epoca, la prima metà del XIII secolo, in cui imperversavano diverse eresie e la pia- ga dell’usura. I suoi «Sermoni», scritti per tutte le domeniche dell’anno e per le feste di Maria e dei Santi, sono l’opera più co- nosciuta ed ampia. Morto vicino Padova nel 1231, fu cano- nizzato l’anno successivo da Gregorio IX mentre il servo di Dio Pio XII lo dichiara- va Dottore della Chiesa nel 1946. Tre paesi della diocesi lo hanno per patro- no secondario: Cave, Genazzano e Zaga- rolo, ove viene festeggiato con delle solenni processioni che escono, rispettivamente dalle chiese di San Carlo, San Paolo e San- ta Maria. La presenza dei Frati minori con- ventuali, confratelli del Santo e custodi del- la sua tomba a Padova, a Cave e a Zagaro- lo, giustifica il culto ed il patronato. Non è da meno Palestrina, dove il culto antoniano è presente nella Chiesa di San Francesco dei Frati minori e dalla quale e- sce una suggestiva processione serale nel- la vigilia della Festa. Altre feste dedicate al «Dottore Evangelico» si svolgono a San Cesareo, Bellegra, Roia- te, Paliano, Gallicano, Rocca di Cave. E mentre si canta: «O dei miracoli inclito Santo», Antonio passa e benedice, ricor- dando a tutti che – secondo il dettame di San Francesco (FF 75) – è il Vangelo la stra- da della santità. L.B. C Con sant’Antonio i paesi sono in festa Agenda Domenica 15 Valle Martella mattinata ingresso parroco don Tiziano Soldavini; ore 18 Roma San Tarcisio Messa Lunedì 16 ore 17 Palestrina in- contro con insegnanti di reli- gione; ore 18.30 Cattedrale Mes- sa conclusione scuola teologica Martedì 17 R. Emilia fusione campana Andacollo; ore 20.30 Capranica consegna Bibbia Mercoledì 18 ore 10.30 Roma Redazione COP; ore 18 Sora Con- vegno Pastorale Giovedì 19 ore 7 Pellegrinaggio presbiteri Collevalenza–Todi; o- re 21 Cons.Past. diocesano Venerdì 20 pomeriggio Correg- gio San Prospero rel.pastorale Sabato 21 ore 10.30 Carchitti in- contro preti studenti; ore 15 Bel- legra casa p. Virgilio Pane e Pa- rola; ore 18 San Cesareo Cresime Agenda diocesana Lunedì 16 ore 18.30 celebra- zione eucaristica conclusione della scuola teologica e dedica- zione ai ss. Porfirio eAnastasio; Sabato 21 ore 21 veglia Corpus Domini; Domenica 22 ore 8.30 S.Messa in Cattedrale a seguire proces- sione. Sant’Antonio di Padova Gli impegni settimanali del vescovo e in diocesi Un momento della celebrazione La cattedra e l’affresco in S. Agapito 10 l’evento www.diocesipalestrina.it Pagina a cura dell'Ufficio Web Diocesi Suburbicaria di Palestrina Piazza G. Pantanelli n° 8 00036 Palestrina (Roma) Tel. 0039 3481627894 Fax 06 9538116 e-mail [email protected] Facebook: Diocesi Suburbicaria di Palestrina Twitter: @DiocesiPalestri PALESTRINA Calendario delle riunioni di Pastorale giovanile alendario incontri di giugno di pro- grammazione diocesana: lunedì 16 o- re 21, vicaria di Zagarolo, chiesa di San Pie- tro; martedì 17 ore 21, vicaria di Paliano, oratorio di Sant’Andrea; venerdì 20 ore 21 vicaria di San Vito, Roiate locali parrocchiali; martedì 24 ore 21, vicaria di Palestrina, sa- lone parrocchiale Labico; mercoledì 25 o- re 21 per la vicaria di Cave, Santa Maria. C Domenica, 15 giugno 2014 maturandi

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Porfirio e Anastasio, santi della «Scuola teologica»DI GABRIELE LUNGHINI *

unedì 16 giugno alle ore 18.30 monsi-gnor Domenico Sigalini celebrerà nellaCattedrale di S. Agapito la Messa, intito-

lando la Scuola di formazione teologica ai Ss.Porfirio e Anastasio, protomartiri prenestini.San Porfirio fu precettore, educatore, maestroe catechista di sant’Agapito. Lo preparò alla car-riera giuridica e lo introdusse e istruì nella fe-de cristiana. Sant’Anastasio fu l’addetto mili-tare a cui il giudice Antioco affidò l’incaricodi sorvegliare Agapito, dopo averlo fatto tra-sferire da Roma a Preneste. Egli, profonda-mente colpito dalla fermezza e franchezza del-la sua testimonianza di fede di fronte alle tor-ture fino alla decapitazione, si convertì. È laseconda metà del III secolo, il martirio di S.Agapito è fissato il 18 agosto 274. Il calenda-rio liturgico diocesano prevede la memoriafacoltativa dei Ss. Porfirio e Anastasio il 31 A-gosto, proprio a ridosso della solennità di S.

LAgapito. La testimonianza del martirio, alla fi-ne, ha accomunato i tre santi prenestini. C’èuna catena nella vita ecclesiale per cui la te-stimonianza di fede di san Porfirio si riallac-cia a quella degli Apostoli, perché anch’egli haricevuto la fede da altre persone, e si proiettain avanti fino ad Agapito e tramite lui ad A-nastasio e ai prenestini, fino a noi. Noi siamopienamente inseriti in questa catena della fe-de. Papa Francesco nella Lumen fidei scrive:«La trasmissione della fede, che brilla per tut-ti gli uomini […], passa anche attraverso l’as-se del tempo,[…]. Poiché la fede nasce da unincontro che accade nella storia e illumina ilnostro cammino nel tempo, essa si deve tra-smettere lungo i secoli. È attraverso una cate-na ininterrotta di testimonianze che arriva anoi il volto di Gesù». La cattedrale ha questonome perché è l’unica chiesa nella diocesi cheha la cattedra del vescovo, simbolo dell’unitàdella fede e della comunione nella carità tratutti i fedeli. Intitolare la Scuola di formazio-

ne teologica ai due santi significa evidenziare ilprocesso di trasmissione della fede nel quale tut-ti siamo inseriti come fondamento della nostrapratica pastorale, sia essa la catechesi, l’annunciodella Parola, il servizio liturgico o l’attività cari-tatevole. Non crediamo e non siamo venuti allafede da soli, ma perché qualcuno ci ha introdot-ti in essa e nel nostro contesto ecclesiale nel qua-le anche noi siamo naturalmente, in forza delBattesimo, evangelizzatori degli altri. Ancora ilPapa: «La luce di Gesù brilla,[…], sul volto dei cri-stiani e così si diffonde, così arriva fino a noi, per-ché anche noi possiamo partecipare a questa vi-sione e riflettere ad altri la sua luce, come nellaliturgia di Pasqua la luce del cero accende tantealtre candele. La fede si trasmette, per così dire,nella forma del contatto, da persona a persona,come una fiamma si accende da un’altra fiamma».Domani dopo la Messa verranno consegnati i di-plomi di cultura teologica agli studenti che han-no completato il ciclo triennale della Scuola.

* direttore Ufficio catechistico

Un elemento intrinsecoalla fede cristiana

i arriva alla fede inCristo non permezzo dello studio

dei documenti letterarimorti, ma grazie alla testi-monianza vivente di un or-ganismo sostenuto ed ani-mato da Cristo, grazie al-l’insegnamento della Chie-sa vivente ed apostolica; inmaniera completa grazie adun contatto immediato conCristo che vive nella Chie-sa, all’operazione della gra-zia che opera con pienezzanel Sacramento» (K. Adam,L’essenza del Cattolicesi-mo, Morcelliana, Brescia1947)

È lo Spirito che operaordinazioni.Un presbitero e tre diaconiin Cattedrale per il servizio al popolo di DioDI LUDOVICO BORZI *

o aveva già preannunziato almattino il Vescovo diocesano,monsignor Domenico Sigalini,

che la Pentecoste di quest’anno a-vrebbe reso la Cattedrale di Pale-strina un cenacolo di preghiera nel-lo Spirito Santo.Ed infatti, al mattino il nostro Pa-store ha amministrato a 38 giovanidelle Parrocchie del centro storico ilsacramento della Confermazione, epoi, alla sera, vi è stata una Messa so-lenne con il Rito di Ordinazione.Ha ricevuto il presbiterato don Lui-gi Basile, che si è formato al presbi-terato in diocesi, essendo inseritonell’associazione pubbli-ca di fedeli «Figli del Di-vino Amore» la quale, na-ta per ispirazione di unareligiosa e il cui camminodi riconoscimento è nel-la fase del discernimentoecclesiale, è presente dadiversi anni nel panora-ma diocesano. Don Luigi,che ha svolto per quasidue anni il ministero dia-conale, è molto cono-sciuto in diocesi, soprattutto nelleParrocchie di San Paolo a Genazza-no e di San Giuseppe a San Cesareo,dove si è reso maggiormente pre-sente. L’associazione ha molto a cuore an-che i pellegrinaggi dei fedeli verso isantuari mariani internazionali e cu-ra particolarmente una spiritualitàmariana. Sono stati ordinati diaconi Piero Fi-done e Stefano Moccia, legati an-ch’essi allo stesso cammino spiri-tuale, i quali, compiuta la prepara-zione agli Ordini sacri nel CollegioLeoniano, dopo diverse esperienzepastorali, sono giunti al traguardocon un bagaglio spirituale notevo-le. Don Piero ha prestato servizio indiverse Parrocchie della diocesi (so-prattutto a San Cesareo e a Zagaro-lo) mentre don Stefano è stato prin-cipalmente nella parrocchia di San-ta Maria Assunta a Cave. Ad essi si è unito il giovane Emma-

Lnuel Kilonda Tengeneza,della Parrocchia di SanPietro in Serrone.Nell’omelia della Messa –concelebrata da circa 40presbiteri e con l’assi-stenza del collegio diaco-nale al completo – il Ve-scovo diocesano ha ri-chiamato la necessità del-l’essere Pastori secondo ilcuore di Cristo e secondole concrete e palpabili ne-cessità espresse dal magi-stero del papa Francesco.Tutto era nato da «quellalontana mattina della pri-ma Pentecoste della chie-

sa (in cui) quel gruppet-to di apostoli impauriti erintanati a leccarsi le feri-te della morte di Cristonon sembrava più quel-lo: si mostravano ed era-no visibilmente: corag-giosi, decisi, entusiasti,sciolti di lingua, com-prensibili, audaci». Quel primo gruppo, rac-colto in preghiera conMaria, nella stanza al pia-no superiore, sul monteSion, stava facendo espe-rienza di come «Dio non solo ave-va creato e amato da Padre amore-vole ciascuno di loro, non solo ave-va generato il Figlio Gesù, (…) ave-va coltivato ciascuno di loro in unatenera amicizia e aveva per loro of-ferto la sua vita; ora entrava a forzain ciascuno come vento che scuote,come energia che rinnova, comefuoco che brucia, come Spirito che

ridà la vita». Lo stesso Divino Spirito che è statoinvocato su don Luigi e sui novellidiaconi da tutta un’assemblea rac-colta in preghiera, specialmente du-rante il solenne canto delle Litaniedei santi.Alla celebrazione di ordinazione hapartecipato un considerevole nu-mero di fedeli (che si stima sulle 500

persone) segno dell’affetto che que-sti uomini hanno raccolto nel loroservizio svolto in semplicità e in le-tizia, diremmo, francescana. Una festa di popolo, di Chiesa, digioia. Un impulso a quella missio-narietà innata nel vivere ecclesiale acui continuamente ci richiama Fran-cesco.

* parroco della Cattedrale

Papa Francesco:«Il buonpastore entra per la portadella misericordia che sonole piaghe del Signore: se nonentrate nel vostro ministeroper le piaghe del Signore,non sarete buoni pastori»

la struttura «Don Tonino Bello»

er il quarto anno consecutivo iragazzi che si preparano agli esa-mi di maturità hanno incontrato

il nostro Vescovo. Mercoledì scorso, 4giugno, si sono dati appuntamento acasa di monsignor Sigalini per passa-re insieme l’intero pomeriggio. Un in-contro totalmente dedicato a loro, al-le loro ansie, alle loro preoccupazioni,un’occasione per potersi confrontarefra coetanei, professori ed il Vescovostesso che, anche quest’anno, ha volu-to dare il proprio contributo spronan-do ed esortando i nostri ragazzi nellostudio. Un evento fortemente volutodall’ufficio diocesano di Pastorale Gio-vanile e da quello degli Insegnanti direligione cattolica che, spronati dallostesso monsignor Sigalini, con il lorolavoro ed impegno accompagnano esostengono i ragazzi nelle loro scelte.«A casa del Vescovo» vuole essere unapossibilità per i maturandi di avere adisposizione, al di fuori delle aule sco-lastiche, educatori, amici, guide che,svestiti i panni di insegnanti o forma-tori, si confrontano alla pari con loro

dedicando consigli, tempo o anche so-lamente un sorriso. Un’iniezione di fi-ducia e fede che, gli organizzatori spe-rano, possa guidare in qualche modo,gli studenti verso una «maturità» piùattenta e consapevole. Dopo un acce-so e coinvolgente dibattito in Curia,dove i ragazzi hanno potuto scambiarsiidee, aneddoti e anche interrogativi,tutti insieme hanno raggiunto, per-correndo a piedi Corso Pierluigi, la sta-tua di San Giovanni Paolo II. Qui i ra-gazzi in raccoglimento hanno affida-to a lui preghiere, ansie, speranze ed ilproprio impegno in vista dell’esame.Sempre in gruppo e passeggiando perle vie del centro hanno raggiunto, inserata, i locali della pizzeria «Punto ea capo» dove, tra risa, musica, balli ecanti, hanno consumato una pizza inallegria. L’incontro è terminato con lapromessa che, finito il periodo di stu-dio e lasciati a casa tensione e preoc-cupazioni, si ritroveranno di nuovo in-sieme per festeggiare il raggiungimen-to del faticoso traguardo scolastico.

Elisa De Prosperis

P

Insieme «A casa del vescovo»arrivederci al prossimo anno

rest! Ecco la parola magica che tutti, piccoli e grandi aspettano quando fi-nisce la scuola. I primi perché si divertono e fanno conoscenze nuove. I se-

condi perché possono continuare a rispondere ai loro impegni lavorativi sa-pendo che i propri pargoli stanno al sicuro. Appena chiuse le porte delle scuo-le, si sono aperte quelle dell’oratorio «don Tonino Bello» nella parrocchia SacraFamiglia. L’esperienza che coinvolge 140 ragazzi dai 7 ai 12 anni, accompagnatida 50 animatori, è iniziata lunedì 9 giugno. Tanti giovani accompagnati dallapresenza di alcuni adulti, sono un’icona di una bella famiglia. Tutti entusiastinel vivere il tempo di 3 settimane, dove il gioco si alterna con la preghiera, lacrescita notevole nella corresponsabilità è testimoniata dai giovani animatoridel grest. La riflessione sul tema della collaborazione–comunione nel gruppoha attratto anche alcuni genitori che fanno la pausa pranzo in oratorio per ser-vire. Questi saranno protagonisti in particolar modo durante gli ultimi giornidel Grest: papà e mamme si sfideranno in partite di calcetto. L’esperienza si con-cluderà con la festa della Parrocchia che sarà celebrata quest’anno il 29 giugno.

don Cyriaque Marie Niyongabo

G

L’oratorio in campo col Grest

ome tantissimi luoghi d’Italia e delmondo, anche la nostra diocesi hauna particolare venerazione per

sant’Antonio da Padova, grande sacerdotedell’Ordine dei Frati minori e Dottore del-la Chiesa, la cui sua sapienza e dottrina glivalsero, da parte di san Francesco d’Assisi,il singolare appellativo di «Mio Vescovo»(FF 251).Tra la gente, sant’Antonio è conosciuto so-prattutto per il suo potere taumaturgico,tuttavia, la sua grandezza si deve alla straor-dinaria umiltà che gli fece lasciare il suo po-sto tra i Canonici regolari di sant’Agostinoper entrare nel nascente Ordine serafico,prendendo il nome di Antonio in onore algrande Anacoreta cui era dedicato il con-vento dove stava per entrare.

Nondimeno, la sua dottrina e la straordi-naria opera omiletica, svolta soprattuttotra il nord Italia ed il sud della Francia, inun’epoca, la prima metà del XIII secolo, incui imperversavano diverse eresie e la pia-ga dell’usura. I suoi «Sermoni», scritti pertutte le domeniche dell’anno e per le festedi Maria e dei Santi, sono l’opera più co-nosciuta ed ampia.Morto vicino Padova nel 1231, fu cano-nizzato l’anno successivo da Gregorio IXmentre il servo di Dio Pio XII lo dichiara-va Dottore della Chiesa nel 1946.Tre paesi della diocesi lo hanno per patro-no secondario: Cave, Genazzano e Zaga-rolo, ove viene festeggiato con delle solenniprocessioni che escono, rispettivamentedalle chiese di San Carlo, San Paolo e San-

ta Maria. La presenza dei Frati minori con-ventuali, confratelli del Santo e custodi del-la sua tomba a Padova, a Cave e a Zagaro-lo, giustifica il culto ed il patronato.Non è da meno Palestrina, dove il cultoantoniano è presente nella Chiesa di SanFrancesco dei Frati minori e dalla quale e-sce una suggestiva processione serale nel-la vigilia della Festa.Altre feste dedicate al «Dottore Evangelico»si svolgono a San Cesareo, Bellegra, Roia-te, Paliano, Gallicano, Rocca di Cave. E mentre si canta: «O dei miracoli inclitoSanto», Antonio passa e benedice, ricor-dando a tutti che – secondo il dettame diSan Francesco (FF 75) – è il Vangelo la stra-da della santità.

L.B.

CCon sant’Antonio i paesi sono in festa

AgendaDomenica 15 Valle Martellamattinata ingresso parroco donTiziano Soldavini; ore 18 RomaSan Tarcisio MessaLunedì 16 ore 17 Palestrina in-contro con insegnanti di reli-gione; ore 18.30 Cattedrale Mes-sa conclusione scuola teologicaMartedì 17 R. Emilia fusionecampana Andacollo; ore 20.30Capranica consegna BibbiaMercoledì 18 ore 10.30 RomaRedazione COP; ore 18 Sora Con-vegno PastoraleGiovedì 19 ore 7 Pellegrinaggiopresbiteri Collevalenza–Todi; o-

re 21 Cons.Past. diocesanoVenerdì 20 pomeriggio Correg-gio San Prospero rel.pastoraleSabato 21 ore 10.30 Carchitti in-contro preti studenti; ore 15 Bel-legra casa p. Virgilio Pane e Pa-rola; ore 18 San Cesareo CresimeAgenda diocesanaLunedì 16 ore 18.30 celebra-zione eucaristica conclusionedella scuola teologica e dedica-zione ai ss. Porfirio eAnastasio;Sabato 21 ore 21 veglia CorpusDomini;Domenica 22 ore 8.30 S.Messain Cattedrale a seguire proces-sione.Sant’Antonio di Padova

Gli impegni settimanalidel vescovo e in diocesi

Un momento della celebrazione

La cattedra e l’affresco in S. Agapito

10l’eventowww.diocesipalestrina.it

Pagina a cura dell'Ufficio Web Diocesi Suburbicaria di PalestrinaPiazza G. Pantanelli n° 800036 Palestrina (Roma)Tel. 0039 3481627894Fax 06 9538116

e-mail [email protected]: Diocesi Suburbicaria di PalestrinaTwitter: @DiocesiPalestri

PALESTRINACalendario delle riunionidi Pastorale giovanile

alendario incontri di giugno di pro-grammazione diocesana: lunedì 16 o-

re 21, vicaria di Zagarolo, chiesa di San Pie-tro; martedì 17 ore 21, vicaria di Paliano,oratorio di Sant’Andrea; venerdì 20 ore 21vicaria di San Vito, Roiate locali parrocchiali;martedì 24 ore 21, vicaria di Palestrina, sa-lone parrocchiale Labico; mercoledì 25 o-re 21 per la vicaria di Cave, Santa Maria.

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Domenica, 15 giugno 2014

maturandi