Download - Avvenire Lazio Sette 15 giugno 2014

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Porfirio e Anastasio, santi della «Scuola teologica»DI GABRIELE LUNGHINI *

unedì 16 giugno alle ore 18.30 monsi-gnor Domenico Sigalini celebrerà nellaCattedrale di S. Agapito la Messa, intito-

lando la Scuola di formazione teologica ai Ss.Porfirio e Anastasio, protomartiri prenestini.San Porfirio fu precettore, educatore, maestroe catechista di sant’Agapito. Lo preparò alla car-riera giuridica e lo introdusse e istruì nella fe-de cristiana. Sant’Anastasio fu l’addetto mili-tare a cui il giudice Antioco affidò l’incaricodi sorvegliare Agapito, dopo averlo fatto tra-sferire da Roma a Preneste. Egli, profonda-mente colpito dalla fermezza e franchezza del-la sua testimonianza di fede di fronte alle tor-ture fino alla decapitazione, si convertì. È laseconda metà del III secolo, il martirio di S.Agapito è fissato il 18 agosto 274. Il calenda-rio liturgico diocesano prevede la memoriafacoltativa dei Ss. Porfirio e Anastasio il 31 A-gosto, proprio a ridosso della solennità di S.

LAgapito. La testimonianza del martirio, alla fi-ne, ha accomunato i tre santi prenestini. C’èuna catena nella vita ecclesiale per cui la te-stimonianza di fede di san Porfirio si riallac-cia a quella degli Apostoli, perché anch’egli haricevuto la fede da altre persone, e si proiettain avanti fino ad Agapito e tramite lui ad A-nastasio e ai prenestini, fino a noi. Noi siamopienamente inseriti in questa catena della fe-de. Papa Francesco nella Lumen fidei scrive:«La trasmissione della fede, che brilla per tut-ti gli uomini […], passa anche attraverso l’as-se del tempo,[…]. Poiché la fede nasce da unincontro che accade nella storia e illumina ilnostro cammino nel tempo, essa si deve tra-smettere lungo i secoli. È attraverso una cate-na ininterrotta di testimonianze che arriva anoi il volto di Gesù». La cattedrale ha questonome perché è l’unica chiesa nella diocesi cheha la cattedra del vescovo, simbolo dell’unitàdella fede e della comunione nella carità tratutti i fedeli. Intitolare la Scuola di formazio-

ne teologica ai due santi significa evidenziare ilprocesso di trasmissione della fede nel quale tut-ti siamo inseriti come fondamento della nostrapratica pastorale, sia essa la catechesi, l’annunciodella Parola, il servizio liturgico o l’attività cari-tatevole. Non crediamo e non siamo venuti allafede da soli, ma perché qualcuno ci ha introdot-ti in essa e nel nostro contesto ecclesiale nel qua-le anche noi siamo naturalmente, in forza delBattesimo, evangelizzatori degli altri. Ancora ilPapa: «La luce di Gesù brilla,[…], sul volto dei cri-stiani e così si diffonde, così arriva fino a noi, per-ché anche noi possiamo partecipare a questa vi-sione e riflettere ad altri la sua luce, come nellaliturgia di Pasqua la luce del cero accende tantealtre candele. La fede si trasmette, per così dire,nella forma del contatto, da persona a persona,come una fiamma si accende da un’altra fiamma».Domani dopo la Messa verranno consegnati i di-plomi di cultura teologica agli studenti che han-no completato il ciclo triennale della Scuola.

* direttore Ufficio catechistico

Un elemento intrinsecoalla fede cristiana

i arriva alla fede inCristo non permezzo dello studio

dei documenti letterarimorti, ma grazie alla testi-monianza vivente di un or-ganismo sostenuto ed ani-mato da Cristo, grazie al-l’insegnamento della Chie-sa vivente ed apostolica; inmaniera completa grazie adun contatto immediato conCristo che vive nella Chie-sa, all’operazione della gra-zia che opera con pienezzanel Sacramento» (K. Adam,L’essenza del Cattolicesi-mo, Morcelliana, Brescia1947)

È lo Spirito che operaordinazioni.Un presbitero e tre diaconiin Cattedrale per il servizio al popolo di DioDI LUDOVICO BORZI *

o aveva già preannunziato almattino il Vescovo diocesano,monsignor Domenico Sigalini,

che la Pentecoste di quest’anno a-vrebbe reso la Cattedrale di Pale-strina un cenacolo di preghiera nel-lo Spirito Santo.Ed infatti, al mattino il nostro Pa-store ha amministrato a 38 giovanidelle Parrocchie del centro storico ilsacramento della Confermazione, epoi, alla sera, vi è stata una Messa so-lenne con il Rito di Ordinazione.Ha ricevuto il presbiterato don Lui-gi Basile, che si è formato al presbi-terato in diocesi, essendo inseritonell’associazione pubbli-ca di fedeli «Figli del Di-vino Amore» la quale, na-ta per ispirazione di unareligiosa e il cui camminodi riconoscimento è nel-la fase del discernimentoecclesiale, è presente dadiversi anni nel panora-ma diocesano. Don Luigi,che ha svolto per quasidue anni il ministero dia-conale, è molto cono-sciuto in diocesi, soprattutto nelleParrocchie di San Paolo a Genazza-no e di San Giuseppe a San Cesareo,dove si è reso maggiormente pre-sente. L’associazione ha molto a cuore an-che i pellegrinaggi dei fedeli verso isantuari mariani internazionali e cu-ra particolarmente una spiritualitàmariana. Sono stati ordinati diaconi Piero Fi-done e Stefano Moccia, legati an-ch’essi allo stesso cammino spiri-tuale, i quali, compiuta la prepara-zione agli Ordini sacri nel CollegioLeoniano, dopo diverse esperienzepastorali, sono giunti al traguardocon un bagaglio spirituale notevo-le. Don Piero ha prestato servizio indiverse Parrocchie della diocesi (so-prattutto a San Cesareo e a Zagaro-lo) mentre don Stefano è stato prin-cipalmente nella parrocchia di San-ta Maria Assunta a Cave. Ad essi si è unito il giovane Emma-

Lnuel Kilonda Tengeneza,della Parrocchia di SanPietro in Serrone.Nell’omelia della Messa –concelebrata da circa 40presbiteri e con l’assi-stenza del collegio diaco-nale al completo – il Ve-scovo diocesano ha ri-chiamato la necessità del-l’essere Pastori secondo ilcuore di Cristo e secondole concrete e palpabili ne-cessità espresse dal magi-stero del papa Francesco.Tutto era nato da «quellalontana mattina della pri-ma Pentecoste della chie-

sa (in cui) quel gruppet-to di apostoli impauriti erintanati a leccarsi le feri-te della morte di Cristonon sembrava più quel-lo: si mostravano ed era-no visibilmente: corag-giosi, decisi, entusiasti,sciolti di lingua, com-prensibili, audaci». Quel primo gruppo, rac-colto in preghiera conMaria, nella stanza al pia-no superiore, sul monteSion, stava facendo espe-rienza di come «Dio non solo ave-va creato e amato da Padre amore-vole ciascuno di loro, non solo ave-va generato il Figlio Gesù, (…) ave-va coltivato ciascuno di loro in unatenera amicizia e aveva per loro of-ferto la sua vita; ora entrava a forzain ciascuno come vento che scuote,come energia che rinnova, comefuoco che brucia, come Spirito che

ridà la vita». Lo stesso Divino Spirito che è statoinvocato su don Luigi e sui novellidiaconi da tutta un’assemblea rac-colta in preghiera, specialmente du-rante il solenne canto delle Litaniedei santi.Alla celebrazione di ordinazione hapartecipato un considerevole nu-mero di fedeli (che si stima sulle 500

persone) segno dell’affetto che que-sti uomini hanno raccolto nel loroservizio svolto in semplicità e in le-tizia, diremmo, francescana. Una festa di popolo, di Chiesa, digioia. Un impulso a quella missio-narietà innata nel vivere ecclesiale acui continuamente ci richiama Fran-cesco.

* parroco della Cattedrale

Papa Francesco:«Il buonpastore entra per la portadella misericordia che sonole piaghe del Signore: se nonentrate nel vostro ministeroper le piaghe del Signore,non sarete buoni pastori»

la struttura «Don Tonino Bello»

er il quarto anno consecutivo iragazzi che si preparano agli esa-mi di maturità hanno incontrato

il nostro Vescovo. Mercoledì scorso, 4giugno, si sono dati appuntamento acasa di monsignor Sigalini per passa-re insieme l’intero pomeriggio. Un in-contro totalmente dedicato a loro, al-le loro ansie, alle loro preoccupazioni,un’occasione per potersi confrontarefra coetanei, professori ed il Vescovostesso che, anche quest’anno, ha volu-to dare il proprio contributo spronan-do ed esortando i nostri ragazzi nellostudio. Un evento fortemente volutodall’ufficio diocesano di Pastorale Gio-vanile e da quello degli Insegnanti direligione cattolica che, spronati dallostesso monsignor Sigalini, con il lorolavoro ed impegno accompagnano esostengono i ragazzi nelle loro scelte.«A casa del Vescovo» vuole essere unapossibilità per i maturandi di avere adisposizione, al di fuori delle aule sco-lastiche, educatori, amici, guide che,svestiti i panni di insegnanti o forma-tori, si confrontano alla pari con loro

dedicando consigli, tempo o anche so-lamente un sorriso. Un’iniezione di fi-ducia e fede che, gli organizzatori spe-rano, possa guidare in qualche modo,gli studenti verso una «maturità» piùattenta e consapevole. Dopo un acce-so e coinvolgente dibattito in Curia,dove i ragazzi hanno potuto scambiarsiidee, aneddoti e anche interrogativi,tutti insieme hanno raggiunto, per-correndo a piedi Corso Pierluigi, la sta-tua di San Giovanni Paolo II. Qui i ra-gazzi in raccoglimento hanno affida-to a lui preghiere, ansie, speranze ed ilproprio impegno in vista dell’esame.Sempre in gruppo e passeggiando perle vie del centro hanno raggiunto, inserata, i locali della pizzeria «Punto ea capo» dove, tra risa, musica, balli ecanti, hanno consumato una pizza inallegria. L’incontro è terminato con lapromessa che, finito il periodo di stu-dio e lasciati a casa tensione e preoc-cupazioni, si ritroveranno di nuovo in-sieme per festeggiare il raggiungimen-to del faticoso traguardo scolastico.

Elisa De Prosperis

P

Insieme «A casa del vescovo»arrivederci al prossimo anno

rest! Ecco la parola magica che tutti, piccoli e grandi aspettano quando fi-nisce la scuola. I primi perché si divertono e fanno conoscenze nuove. I se-

condi perché possono continuare a rispondere ai loro impegni lavorativi sa-pendo che i propri pargoli stanno al sicuro. Appena chiuse le porte delle scuo-le, si sono aperte quelle dell’oratorio «don Tonino Bello» nella parrocchia SacraFamiglia. L’esperienza che coinvolge 140 ragazzi dai 7 ai 12 anni, accompagnatida 50 animatori, è iniziata lunedì 9 giugno. Tanti giovani accompagnati dallapresenza di alcuni adulti, sono un’icona di una bella famiglia. Tutti entusiastinel vivere il tempo di 3 settimane, dove il gioco si alterna con la preghiera, lacrescita notevole nella corresponsabilità è testimoniata dai giovani animatoridel grest. La riflessione sul tema della collaborazione–comunione nel gruppoha attratto anche alcuni genitori che fanno la pausa pranzo in oratorio per ser-vire. Questi saranno protagonisti in particolar modo durante gli ultimi giornidel Grest: papà e mamme si sfideranno in partite di calcetto. L’esperienza si con-cluderà con la festa della Parrocchia che sarà celebrata quest’anno il 29 giugno.

don Cyriaque Marie Niyongabo

G

L’oratorio in campo col Grest

ome tantissimi luoghi d’Italia e delmondo, anche la nostra diocesi hauna particolare venerazione per

sant’Antonio da Padova, grande sacerdotedell’Ordine dei Frati minori e Dottore del-la Chiesa, la cui sua sapienza e dottrina glivalsero, da parte di san Francesco d’Assisi,il singolare appellativo di «Mio Vescovo»(FF 251).Tra la gente, sant’Antonio è conosciuto so-prattutto per il suo potere taumaturgico,tuttavia, la sua grandezza si deve alla straor-dinaria umiltà che gli fece lasciare il suo po-sto tra i Canonici regolari di sant’Agostinoper entrare nel nascente Ordine serafico,prendendo il nome di Antonio in onore algrande Anacoreta cui era dedicato il con-vento dove stava per entrare.

Nondimeno, la sua dottrina e la straordi-naria opera omiletica, svolta soprattuttotra il nord Italia ed il sud della Francia, inun’epoca, la prima metà del XIII secolo, incui imperversavano diverse eresie e la pia-ga dell’usura. I suoi «Sermoni», scritti pertutte le domeniche dell’anno e per le festedi Maria e dei Santi, sono l’opera più co-nosciuta ed ampia.Morto vicino Padova nel 1231, fu cano-nizzato l’anno successivo da Gregorio IXmentre il servo di Dio Pio XII lo dichiara-va Dottore della Chiesa nel 1946.Tre paesi della diocesi lo hanno per patro-no secondario: Cave, Genazzano e Zaga-rolo, ove viene festeggiato con delle solenniprocessioni che escono, rispettivamentedalle chiese di San Carlo, San Paolo e San-

ta Maria. La presenza dei Frati minori con-ventuali, confratelli del Santo e custodi del-la sua tomba a Padova, a Cave e a Zagaro-lo, giustifica il culto ed il patronato.Non è da meno Palestrina, dove il cultoantoniano è presente nella Chiesa di SanFrancesco dei Frati minori e dalla quale e-sce una suggestiva processione serale nel-la vigilia della Festa.Altre feste dedicate al «Dottore Evangelico»si svolgono a San Cesareo, Bellegra, Roia-te, Paliano, Gallicano, Rocca di Cave. E mentre si canta: «O dei miracoli inclitoSanto», Antonio passa e benedice, ricor-dando a tutti che – secondo il dettame diSan Francesco (FF 75) – è il Vangelo la stra-da della santità.

L.B.

CCon sant’Antonio i paesi sono in festa

AgendaDomenica 15 Valle Martellamattinata ingresso parroco donTiziano Soldavini; ore 18 RomaSan Tarcisio MessaLunedì 16 ore 17 Palestrina in-contro con insegnanti di reli-gione; ore 18.30 Cattedrale Mes-sa conclusione scuola teologicaMartedì 17 R. Emilia fusionecampana Andacollo; ore 20.30Capranica consegna BibbiaMercoledì 18 ore 10.30 RomaRedazione COP; ore 18 Sora Con-vegno PastoraleGiovedì 19 ore 7 Pellegrinaggiopresbiteri Collevalenza–Todi; o-

re 21 Cons.Past. diocesanoVenerdì 20 pomeriggio Correg-gio San Prospero rel.pastoraleSabato 21 ore 10.30 Carchitti in-contro preti studenti; ore 15 Bel-legra casa p. Virgilio Pane e Pa-rola; ore 18 San Cesareo CresimeAgenda diocesanaLunedì 16 ore 18.30 celebra-zione eucaristica conclusionedella scuola teologica e dedica-zione ai ss. Porfirio eAnastasio;Sabato 21 ore 21 veglia CorpusDomini;Domenica 22 ore 8.30 S.Messain Cattedrale a seguire proces-sione.Sant’Antonio di Padova

Gli impegni settimanalidel vescovo e in diocesi

Un momento della celebrazione

La cattedra e l’affresco in S. Agapito

10l’eventowww.diocesipalestrina.it

Pagina a cura dell'Ufficio Web Diocesi Suburbicaria di PalestrinaPiazza G. Pantanelli n° 800036 Palestrina (Roma)Tel. 0039 3481627894Fax 06 9538116

e-mail [email protected]: Diocesi Suburbicaria di PalestrinaTwitter: @DiocesiPalestri

PALESTRINACalendario delle riunionidi Pastorale giovanile

alendario incontri di giugno di pro-grammazione diocesana: lunedì 16 o-

re 21, vicaria di Zagarolo, chiesa di San Pie-tro; martedì 17 ore 21, vicaria di Paliano,oratorio di Sant’Andrea; venerdì 20 ore 21vicaria di San Vito, Roiate locali parrocchiali;martedì 24 ore 21, vicaria di Palestrina, sa-lone parrocchiale Labico; mercoledì 25 o-re 21 per la vicaria di Cave, Santa Maria.

C

Domenica, 15 giugno 2014

maturandi