Avvenire Lazio Sette 14 Settembre 2014

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Una settimana per crescere nella fede in Cristo DI GABRIELE LUNGHINI * nche per noi catechisti la Settimana bi- blica, che si celebra in diocesi da oggi a domenica 21 settembre, rappresenta un momento importante di verifica e di crescita spirituale ed ecclesiale, per ripartire con più slancio. Il 27 luglio scorso il nostro Vescovo, con un articolo su Avvenire Lazio 7, «lan- ciando» l’iniziativa della Settimana biblica diocesana ce ne ha indicato la finalità: risco- prire in profondità il grande dono della Pa- rola di Dio che viene incontro all’incessante bisogno degli uomini di oggi di una speran- za viva. Come comunità cristiane condivi- diamo pienamente il modo di vivere delle persone alla ricerca continua di un senso alle vicende del vivere; in più abbiamo la Parola di Dio che rischiara il nostro cammino e che è una porta aperta a tutti. La Bibbia è per i catechisti, come per tutti i cri- stiani: la Parola di Dio, il luogo del dialogo A continuo con il Signore. Leggiamo la Bibbia in forza del Battesimo, come scrisse don Giu- seppe Dossetti: «con lo scopo e il desiderio di incontrarvi il Signore Gesù, lui il Vivente stes- so, Cristo crocifisso e glorioso». La Parola di Dio ci è data come un dono personale. La fra- se lapidaria di san Girolamo per cui «l’igno- ranza delle Scritture è ignoranza di Cristo», in positivo ci indica la strada sicura per quella co- noscenza sapienziale di Gesù. La Settimana biblica è un’occasione preziosa per riappropriarci della Bibbia e di verificare quanto il nostro cammino personale di fede le è coerente. Rispondiamo alla domanda: quale è il nostro rapporto con la Sacra Scrit- tura? Come può essere ravvivato? La Bibbia è per noi catechisti, impegnati nel settore delicato dell’evangelizzazione me- diante l’educazione, il Libro per eccellenza; è la via più sicura per favorire l’incontro con Gesù. La Settimana biblica ci offre così la pos- sibilità di verificare l’importanza che occupa la Bibbia nella nostra progettazione catechistica. Come viene esposta la Parola di Dio nelle diver- se forme di catechesi? Le si dà sufficiente atten- zione e studio nelle comunità? Le diverse categorie di persone, dai piccoli agli anziani, come sono i- niziate alla Bibbia? Non è difficile scorgere nelle persone che incon- triamo nei nostri cammini di catechesi, dai più piccoli agli adulti, la sete di Dio, a volte inespressa o mascherata in atteggiamenti da accogliere pa- zientemente e da decifrare oculatamente. Ognu- no di noi in fondo è continuamente alla ricerca di Dio, perché la fede è un cammino. Se è vero che le nostre comunità richiedono urgentemen- te l’attenzione agli adulti per il rinnovamento del- la catechesi, perché non proporre itinerari di ap- profondimento della fede a partire dalla Bibbia? La Settimana Biblica rappresenta un’occasione preziosa per catechisti, educatori ed animatori di ogni associazione, per verificare insieme quanto e come la Bibbia è l’anima delle nostre attività. * direttore Ufficio catechistico La Settimana biblica i apre oggi la Settimana biblica con diversi appuntamenti non solo a Palestrina, ma anche nelle varie vicarie. Gli appuntamenti unitari sono: l’apertura in Cattedrale questa sera alle 21 con la relazione di don Giovanni Tangorra «La Parola di Dio nella Chiesa»; la liturgia della Parola mercoledì 17 alle 21 ancora in Cattedrale guidata da don Fabrizio Micocci; la chiusura domenica 21 ad Olevano Romano con la quarta edizione della Festa diocesana della famiglia. S Studiare per il futuro un anno fra i banchi. Gli auguri del vescovo per un impegnativo appuntamento con la scuola DI DOMENICO SIGALINI * nizia la scuola! I ragazzi e i giovani sono la nostra speranza e noi possiamo alimentare il loro coraggio e offrire sempre ideali alti. Ecco la lettera che ho inviato loro attraverso gli insegnanti di religione. Inizia un nuovo anno scolastico, ancora purtroppo in un periodo di forte crisi economica, giuridica, istituzionale. Mi permetto di scrivervi per fare a tutti i migliori auguri di un buon anno scolastico all’insegna della collaborazione, della fraternità e del mutuo aiuto tra tutti. La scuola è la prima istituzione che la nostra società mette a disposizione per le nuove generazioni e deve sentirsi tutta impegnata per la buona riuscita dei suoi progetti e nella partecipazione di tutti a costruirli nel rispetto delle competenze e di tutte le persone. Dal mio osservatorio di vescovo, vedo i bambini interessatissimi ad allargare le loro conoscenze e a fare amicizie vere, gli studenti e le studentesse molto desiderosi di imparare e di dare alla propria vita una prospettiva di futuro; hanno esigenza di avere qualcuno che li sostiene e li sprona, temono di più la mediocrità che il sacrificio, ma sanno di essere fragili e non sempre all’altezza delle mete. La comunità cristiana offre la massima collaborazione per raggiungere fini e mete, per il dialogo con i genitori e per le iniziative culturali che gli organi competenti decidono di avviare. L’insegnamento della religione cattolica è uno dei contributi che permettono ai bambini e ai ragazzi di capire più a fondo quello che vivono spontaneamente, venire a contatto anche culturalmente con un grande personaggio che, in tempi non sospetti, voleva molto bene ai bambini, e li presentava come I esempio per tutti i cristiani. Mentre a voi giovani permettono di conoscere l’ambiente in cui vivete, le tradizioni, la storia, le fatiche, gli interrogativi più veri della vita, le strade che portano alla felicità. Se non vi fate aiutare a rispondere a queste domande profonde (da dove venite, che futuro ha l’umanità, che senso ha il vivere e il morire, l’amare e l’aiutare, il sentirsi fratelli, il dolore e le sofferenze, le gioie semplici…) non sarete mai felici. Non vi vengono date ricette, ma possibilità di scavare nella cultura di chi vi ha preceduto, nella vostra storia e soprattutto nelle vostre coscienze fino a scoprire il grande bene che siete per voi stessi e per il mondo, un bene originale, creativo, forte e insospettabile; a scoprire di non sentirvi in questo mondo a caso, ma chiamati a realizzarvi come dono unico per l’umanità. Avere una religione cui credere è aprirsi a una pacifica convivenza con tutti. Papa Francesco, alla partita allo stadio Olimpico di Roma giocata da sportivi appartenenti a diverse religioni per la pace, cui anch’io ero presente, ci ha detto: «Anche con i vostri atteggiamenti quotidiani, carichi di fede e di spiritualità, di umanità e di altruismo potete rendere una testimonianza in favore degli ideali di pacifica convivenza civile e sociale, per l’edificazione di una civiltà fondata sull’amore, sulla solidarietà e sulla pace». La comunità cristiana su queste domande di fondo e su questi obiettivi sarà sempre disponibile a dialogare, aiutare, impegnarsi e collaborare. Siamo cultori e seguaci di Gesù Cristo, che ci ha fatto da sempre scuola e ci dà continui insegnamenti che rendono la nostra vita bella e capace di spendersi per il bene di tutti. Con i migliori auguri * vescovo «La scuola è la prima istituzione che la nostra società mette a disposizione per le nuove generazioni e deve sentirsi tutta impegnata per la buona riuscita dei suoi progetti» esperienze nche quest’anno la compagnia della Santissima Trinità di Pale- strina ha compiuto il pellegri- naggio a piedi sino al santuario di Val- lepietra. Questa è una tradizione che, viva nel tempo, si rinnova da decenni e si trasmette da generazioni tra le fa- miglie prenestine. Le righe di questo ar- ticolo però non vogliono essere un ex- cursus storico di un importante gesto compiuto da una comunità di fedeli, ma solo rappresentare un piccolo pen- siero che si riallaccia alle parole del ve- scovo Sigalini dette durante la Messa sul sagrato della Trinità quando ha e- sortato a cercare un pezzo di eternità. Sì il pellegrinaggio rappresenta pro- prio questo: allacciarsi al gesto d’amore più grande rappresentato dal Dio uno e trino. Ci si avvicina passo dopo pas- so, ascoltando i ciottoli sotto i piedi e lo scorrere di un acqua limpida, rapi- da, che lava le macchie che inevitabil- mente ci portiamo dentro. Il pellegri- naggio rappresenta una profonda in- trospezione guidata da una silenziosa preghiera e un salmodiante chiedere perdono. Si ricerca, si chiede, si sup- plica e, di fronte a quel piccolo san- tuario, incastonato tra roccia e nuvo- le, si china la testa e con un lento re- spiro si apre il cuore a chi lo conosce già e meglio di chi porta in petto quel cuore. Al cospetto del divino ci si sen- te piccoli peccatori e le spalle, dolenti per il peso di uno zaino, faticano a sor- reggere l’immenso senso di amore che si prova e che ci viene riversato dentro. Piccoli ma profondamente amati e per- donati. Il pellegrinaggio non è gesto, né azione fisica o scampagnata tra a- mici; è una condizione dell’esistenza, una dimensione dove lo scrutarsi den- tro crea un ponte che, attraverso la ri- chiesta di protezione e perdono, ci tra- ghetta verso un frammento di eternità. Questa dimensione rappresentata da u- no stemma, un fazzoletto o una me- daglietta, nella forma estetica di un pel- legrino, lascia ogni volta in se stessi il seme di uno splendido fiore di mon- tagna che, semplice nelle sue fattezze, trabocca di una sostanza divina che glorifica la vita. Albino Lucarelli A «Il pellegrinaggio dà senso all’amore e al perdono» isogna uscire». È così che papa Bergoglio ci esorta in continuazione. Stan- co e felice, sono uscito per andare ad ascoltare le parole di padre Charlye sulla droga. Dalla sua esperienza emergono queste parole: droga – comunità – problema di tutti – periferia. Non possiamo continuare a vivere in una so- cietà con il nostro personalismo presuntuoso ed egoista. Chi non è il primo o il migliore, cerca l’escamotage (la droga) per essere all’altezza e non essere e- marginato. La droga è un problema che sporca le nostre vite, entra nelle nostre case, spezza la serenità ed il cervello dei giovani, dei nostri figli e ce li porta via. Rafforzando la rete sociale, civica, mutualistica e assistenziale, possiamo argi- nare la droga e tenere tutti gli uomini alla pari. Questo processo può avvenire ovunque, soprattutto nelle peggiori periferie dei paesi più in difficoltà per ma- no di preti come padre Charlye. Come dice il nostro vescovo Sigalini, bisogna fare come se stessimo sempre in pellegrinaggio: uscire insieme, condividere le sofferenze, ridere e piangere insieme e arrivare all’obiettivo uniti. In fin dei con- ti Dio non ha prodotto scarti. E se non lo ha fatto lui, non possiamo farlo noi. Emiliano Fatello B « Segni vitali dalle «periferie» a prossima Domenica celebreremo la 4ª edizione delle Festa diocesana del- la Famiglia. Un evento fortemente vo- luto dal nostro vescovo Domenico Sigalini, atteso e preparato da lungo tempo dai com- ponenti dell’Ufficio famiglia ed i loro col- laboratori. Sarà una giornata densa di con- tenuti, ma al contempo, nella cornice del Parco dell’Acqua Santa di Olevano Roma- no, rilassante e piacevole. Il personale ad- detto all’accoglienza distribuirà un opusco- lo che avrà la funzione di vademecum, con indicazioni sulla giornata, il testo dell’inte- ra celebrazione eucaristica, la presenza di gazebo di associazioni di volontariato per disabili, uffici pastorali e associazioni e coo- perative del privato sociale e pubbliche. La Festa costituisce anche la giornata conclu- siva della Settimana biblica e per questo sarà presente uno stand delle Edizioni Paoline, che offrirà la Bibbia a prezzo speciale. La giornata si aprirà con un intervento del- l’onorevole Eugenia Roccella, deputato del Parlamento italiano, strenuo difensore del- la famiglia, che recentemente ha affermato a proposito della teoria del gender: «siamo tutti nati nel grembo di una donna, gene- rati da un atto d’amore tra un uomo e una donna. Siamo tutti figli di una madre e di un padre: laici e cattolici, credenti e non cre- denti, islamici ed ebrei, omosessuali ed e- terosessuali». In prima linea sulla feconda- zione eterologa e la difesa della famiglia, ci aggiornerà sugli argomenti riguardanti la vi- ta, di cui non possiamo non tener conto. Dopo la celebrazione eucaristica delle 11.15 e il pranzo, offerto dall’amministrazione co- munale, si esibiranno Manuela Villa, figlia del famoso cantante Claudio, fra Alessan- dro, un frate francescano della Porziuncola con una voce tenorile molto bella, Mauri- zio Lipoli, rapper rivelazione della 7ª sta- gione di «Ti lascio una canzone», ed infine Ezio Leotta, giovane cantante emergente, per abbracciare tutte le fasce di età. Le esi- bizioni dei cantanti saranno intervallate da testimonianze: una dal nostro territorio e un’altra dalla comunità Nuovi Orizzonti. Vi aspettiamo, anche nel caso di maltempo, per testimoniare che la famiglia è il dono più bello…e per la famiglia Hip, Hip, Ur- rah! Per info chiamare il direttore don Mar- tino Zarebski 320 915 2390. Ufficio Famiglia L La famiglia e la vita in festa a Olevano Oggi Mattino a Pisoniano Gior- nata delle Confraternite; ore 11.30 Messa a Santa Maria di Pugliano; ore 18: Celebrazione degli anniversari di matrimo- nio; Palestrina cattedrale ore 21 inizio settimana biblica Domani ore 9 Roma incontro con l’arcivescovo di Vilnius; Palestrina settimana biblica Martedì 16 Palestrina udien- ze in curia; pomeriggio setti- mana biblica Mercoledì 17 ore 10 a San Vi- to con i seminaristi; ore 15 a Paliano visita al carcere; setti- mana biblica Giovedì 18 al mattino a Zaga- rolo udienze; pomeriggio set- timana biblica Venerdì 19 al mattino al tea- tro Principe settimana biblica con le scuole Sabato 20 Udienze; settima- na biblica Domenica 21 Olevano Roma- no Festa della Famiglia: ore 10.30 intervento dell’onore- vole Eugenia Roccella; ore 11.15 solenne concelebrazio- ne; ore 13 pranzo offerto dal- l’amministrazione comunale; ore 15 musica e testimonian- ze L’icona della Festa Gli impegni settimanali del vescovo e in diocesi Le nuove generazioni avranno il mondo in mano Studiare la Bibbia è luce per la vita 10 pellegrinaggio www.diocesipalestrina.it Pagina a cura dell'Ufficio Web Diocesi Suburbicaria di Palestrina Piazza G. Pantanelli n° 8 00036 Palestrina (Roma) Tel. 0039 3481627894 Fax 06 9538116 e-mail [email protected] Facebook: Diocesi Suburbicaria di Palestrina Twitter: @DiocesiPalestri PALESTRINA I fedeli del Lazio ad Assisi n momento di comunione e festa delle diocesi del Lazio che, insieme ai loro ve- scovi e alle amministrazioni civili, rendono o- maggio e devozione al Poverello di Assisi con l’offerta dell’olio per la sua lampada. Si raccomanda la partecipazione e si invita a prendere visione, nel sito diocesano, del pro- gramma del pellegrinaggio nei giorni 3 e 4 ot- tobre e della proposta unitaria per il giorno 4. U Domenica, 14 settembre 2014 Vallepietra

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Una settimana per crescere nella fede in CristoDI GABRIELE LUNGHINI *

nche per noi catechisti la Settimana bi-blica, che si celebra in diocesi da oggi adomenica 21 settembre, rappresenta un

momento importante di verifica e di crescitaspirituale ed ecclesiale, per ripartire con piùslancio. Il 27 luglio scorso il nostro Vescovo,con un articolo su Avvenire Lazio 7, «lan-ciando» l’iniziativa della Settimana biblicadiocesana ce ne ha indicato la finalità: risco-prire in profondità il grande dono della Pa-rola di Dio che viene incontro all’incessantebisogno degli uomini di oggi di una speran-za viva. Come comunità cristiane condivi-diamo pienamente il modo di vivere dellepersone alla ricerca continua di un senso allevicende del vivere; in più abbiamo la Paroladi Dio che rischiara il nostro cammino e cheè una porta aperta a tutti. La Bibbia è per i catechisti, come per tutti i cri-stiani: la Parola di Dio, il luogo del dialogo

Acontinuo con il Signore. Leggiamo la Bibbiain forza del Battesimo, come scrisse don Giu-seppe Dossetti: «con lo scopo e il desiderio diincontrarvi il Signore Gesù, lui il Vivente stes-so, Cristo crocifisso e glorioso». La Parola diDio ci è data come un dono personale. La fra-se lapidaria di san Girolamo per cui «l’igno-ranza delle Scritture è ignoranza di Cristo», inpositivo ci indica la strada sicura per quella co-noscenza sapienziale di Gesù.La Settimana biblica è un’occasione preziosaper riappropriarci della Bibbia e di verificarequanto il nostro cammino personale di fedele è coerente. Rispondiamo alla domanda:quale è il nostro rapporto con la Sacra Scrit-tura? Come può essere ravvivato?La Bibbia è per noi catechisti, impegnati nelsettore delicato dell’evangelizzazione me-diante l’educazione, il Libro per eccellenza; èla via più sicura per favorire l’incontro conGesù. La Settimana biblica ci offre così la pos-sibilità di verificare l’importanza che occupa

la Bibbia nella nostra progettazione catechistica.Come viene esposta la Parola di Dio nelle diver-se forme di catechesi? Le si dà sufficiente atten-zione e studio nelle comunità? Le diverse categoriedi persone, dai piccoli agli anziani, come sono i-niziate alla Bibbia? Non è difficile scorgere nelle persone che incon-triamo nei nostri cammini di catechesi, dai piùpiccoli agli adulti, la sete di Dio, a volte inespressao mascherata in atteggiamenti da accogliere pa-zientemente e da decifrare oculatamente. Ognu-no di noi in fondo è continuamente alla ricercadi Dio, perché la fede è un cammino. Se è veroche le nostre comunità richiedono urgentemen-te l’attenzione agli adulti per il rinnovamento del-la catechesi, perché non proporre itinerari di ap-profondimento della fede a partire dalla Bibbia? La Settimana Biblica rappresenta un’occasionepreziosa per catechisti, educatori ed animatori diogni associazione, per verificare insieme quantoe come la Bibbia è l’anima delle nostre attività.

* direttore Ufficio catechistico

La Settimana biblica

i apre oggi laSettimana biblica condiversi appuntamenti

non solo a Palestrina, maanche nelle varie vicarie.Gli appuntamenti unitarisono: l’apertura inCattedrale questa sera alle21 con la relazione di donGiovanni Tangorra «LaParola di Dio nellaChiesa»; la liturgia dellaParola mercoledì 17 alle 21ancora in Cattedraleguidata da don FabrizioMicocci; la chiusuradomenica 21 ad OlevanoRomano con la quartaedizione della Festadiocesana della famiglia.

S

Studiare per il futuroun anno fra i banchi.Gli auguri del vescovoper un impegnativo appuntamento con la scuolaDI DOMENICO SIGALINI *

nizia la scuola! I ragazzi e i giovanisono la nostra speranza e noipossiamo alimentare il loro coraggio

e offrire sempre ideali alti. Ecco lalettera che ho inviato loro attraverso gliinsegnanti di religione.Inizia un nuovo anno scolastico,ancora purtroppo in un periodo diforte crisi economica, giuridica,istituzionale. Mi permetto discrivervi per fare a tutti i miglioriauguri di un buon anno scolasticoall’insegna della collaborazione,della fraternità e del mutuo aiuto tratutti. La scuola è la prima istituzioneche la nostra società mette adisposizione per le nuovegenerazioni e devesentirsi tutta impegnataper la buona riuscita deisuoi progetti e nellapartecipazione di tutti acostruirli nel rispettodelle competenze e ditutte le persone.Dal mio osservatorio divescovo, vedo i bambiniinteressatissimi adallargare le loroconoscenze e a fareamicizie vere, gli studenti e lestudentesse molto desiderosi diimparare e di dare alla propria vitauna prospettiva di futuro; hannoesigenza di avere qualcuno che lisostiene e li sprona, temono di piùla mediocrità che il sacrificio, masanno di essere fragili e non sempreall’altezza delle mete. La comunità cristiana offre lamassima collaborazione perraggiungere fini e mete, per ildialogo con i genitori e per leiniziative culturali che gli organicompetenti decidono di avviare.L’insegnamento della religionecattolica è uno dei contributi chepermettono ai bambini e ai ragazzidi capire più a fondo quello chevivono spontaneamente, venire acontatto anche culturalmente conun grande personaggio che, in tempinon sospetti, voleva molto bene aibambini, e li presentava come

Iesempio per tutti icristiani. Mentre a voigiovani permettono diconoscere l’ambiente incui vivete, le tradizioni, lastoria, le fatiche, gliinterrogativi più veri dellavita, le strade che portanoalla felicità. Se non vi fateaiutare a rispondere aqueste domandeprofonde (da dove venite,che futuro ha l’umanità,che senso ha il vivere e ilmorire, l’amare e l’aiutare,il sentirsi fratelli, il doloree le sofferenze, le gioiesemplici…) non sarete

mai felici. Non vi vengono datericette, ma possibilità discavare nella cultura dichi vi ha preceduto, nellavostra storia e soprattuttonelle vostre coscienzefino a scoprire il grandebene che siete per voistessi e per il mondo, unbene originale, creativo,forte e insospettabile; ascoprire di non sentirvi inquesto mondo a caso, machiamati a realizzarvi come donounico per l’umanità. Avere una religione cui credere èaprirsi a una pacifica convivenza contutti. Papa Francesco, alla partitaallo stadio Olimpico di Romagiocata da sportivi appartenenti adiverse religioni per la pace, cuianch’io ero presente, ci ha detto:«Anche con i vostri atteggiamenti

quotidiani, carichi di fede e dispiritualità, di umanità e dialtruismo potete rendere unatestimonianza in favore degli idealidi pacifica convivenza civile esociale, per l’edificazione di unaciviltà fondata sull’amore, sullasolidarietà e sulla pace». La comunità cristiana su questedomande di fondo e su questi

obiettivi sarà sempre disponibile adialogare, aiutare, impegnarsi ecollaborare. Siamo cultori e seguacidi Gesù Cristo, che ci ha fatto dasempre scuola e ci dà continuiinsegnamenti che rendono la nostravita bella e capace di spendersi per ilbene di tutti.Con i migliori auguri

* vescovo

«La scuola è la primaistituzione che la nostrasocietà mette a disposizioneper le nuove generazioni edeve sentirsi tuttaimpegnata per la buonariuscita dei suoi progetti»

esperienze

nche quest’anno la compagniadella Santissima Trinità di Pale-strina ha compiuto il pellegri-

naggio a piedi sino al santuario di Val-lepietra. Questa è una tradizione che,viva nel tempo, si rinnova da decennie si trasmette da generazioni tra le fa-miglie prenestine. Le righe di questo ar-ticolo però non vogliono essere un ex-cursus storico di un importante gestocompiuto da una comunità di fedeli,ma solo rappresentare un piccolo pen-siero che si riallaccia alle parole del ve-scovo Sigalini dette durante la Messasul sagrato della Trinità quando ha e-sortato a cercare un pezzo di eternità.Sì il pellegrinaggio rappresenta pro-prio questo: allacciarsi al gesto d’amorepiù grande rappresentato dal Dio unoe trino. Ci si avvicina passo dopo pas-so, ascoltando i ciottoli sotto i piedi elo scorrere di un acqua limpida, rapi-da, che lava le macchie che inevitabil-mente ci portiamo dentro. Il pellegri-naggio rappresenta una profonda in-trospezione guidata da una silenziosapreghiera e un salmodiante chiedere

perdono. Si ricerca, si chiede, si sup-plica e, di fronte a quel piccolo san-tuario, incastonato tra roccia e nuvo-le, si china la testa e con un lento re-spiro si apre il cuore a chi lo conoscegià e meglio di chi porta in petto quelcuore. Al cospetto del divino ci si sen-te piccoli peccatori e le spalle, dolentiper il peso di uno zaino, faticano a sor-reggere l’immenso senso di amore chesi prova e che ci viene riversato dentro.Piccoli ma profondamente amati e per-donati. Il pellegrinaggio non è gesto,né azione fisica o scampagnata tra a-mici; è una condizione dell’esistenza,una dimensione dove lo scrutarsi den-tro crea un ponte che, attraverso la ri-chiesta di protezione e perdono, ci tra-ghetta verso un frammento di eternità.Questa dimensione rappresentata da u-no stemma, un fazzoletto o una me-daglietta, nella forma estetica di un pel-legrino, lascia ogni volta in se stessi ilseme di uno splendido fiore di mon-tagna che, semplice nelle sue fattezze,trabocca di una sostanza divina cheglorifica la vita. Albino Lucarelli

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«Il pellegrinaggio dà sensoall’amore e al perdono»

isogna uscire». È così che papa Bergoglio ci esorta in continuazione. Stan-co e felice, sono uscito per andare ad ascoltare le parole di padre Charlye

sulla droga. Dalla sua esperienza emergono queste parole: droga – comunità– problema di tutti – periferia. Non possiamo continuare a vivere in una so-cietà con il nostro personalismo presuntuoso ed egoista. Chi non è il primo oil migliore, cerca l’escamotage (la droga) per essere all’altezza e non essere e-marginato. La droga è un problema che sporca le nostre vite, entra nelle nostrecase, spezza la serenità ed il cervello dei giovani, dei nostri figli e ce li porta via.Rafforzando la rete sociale, civica, mutualistica e assistenziale, possiamo argi-nare la droga e tenere tutti gli uomini alla pari. Questo processo può avvenireovunque, soprattutto nelle peggiori periferie dei paesi più in difficoltà per ma-no di preti come padre Charlye. Come dice il nostro vescovo Sigalini, bisognafare come se stessimo sempre in pellegrinaggio: uscire insieme, condividere lesofferenze, ridere e piangere insieme e arrivare all’obiettivo uniti. In fin dei con-ti Dio non ha prodotto scarti. E se non lo ha fatto lui, non possiamo farlo noi.

Emiliano Fatello

Segni vitali dalle «periferie»

a prossima Domenica celebreremo la4ª edizione delle Festa diocesana del-la Famiglia. Un evento fortemente vo-

luto dal nostro vescovo Domenico Sigalini,atteso e preparato da lungo tempo dai com-ponenti dell’Ufficio famiglia ed i loro col-laboratori. Sarà una giornata densa di con-tenuti, ma al contempo, nella cornice delParco dell’Acqua Santa di Olevano Roma-no, rilassante e piacevole. Il personale ad-detto all’accoglienza distribuirà un opusco-lo che avrà la funzione di vademecum, conindicazioni sulla giornata, il testo dell’inte-ra celebrazione eucaristica, la presenza digazebo di associazioni di volontariato perdisabili, uffici pastorali e associazioni e coo-perative del privato sociale e pubbliche. LaFesta costituisce anche la giornata conclu-

siva della Settimana biblica e per questo saràpresente uno stand delle Edizioni Paoline,che offrirà la Bibbia a prezzo speciale.La giornata si aprirà con un intervento del-l’onorevole Eugenia Roccella, deputato delParlamento italiano, strenuo difensore del-la famiglia, che recentemente ha affermatoa proposito della teoria del gender: «siamotutti nati nel grembo di una donna, gene-rati da un atto d’amore tra un uomo e unadonna. Siamo tutti figli di una madre e diun padre: laici e cattolici, credenti e non cre-denti, islamici ed ebrei, omosessuali ed e-terosessuali». In prima linea sulla feconda-zione eterologa e la difesa della famiglia, ciaggiornerà sugli argomenti riguardanti la vi-ta, di cui non possiamo non tener conto.Dopo la celebrazione eucaristica delle 11.15

e il pranzo, offerto dall’amministrazione co-munale, si esibiranno Manuela Villa, figliadel famoso cantante Claudio, fra Alessan-dro, un frate francescano della Porziuncolacon una voce tenorile molto bella, Mauri-zio Lipoli, rapper rivelazione della 7ª sta-gione di «Ti lascio una canzone», ed infineEzio Leotta, giovane cantante emergente,per abbracciare tutte le fasce di età. Le esi-bizioni dei cantanti saranno intervallate datestimonianze: una dal nostro territorio eun’altra dalla comunità Nuovi Orizzonti.Vi aspettiamo, anche nel caso di maltempo,per testimoniare che la famiglia è il donopiù bello…e per la famiglia Hip, Hip, Ur-rah! Per info chiamare il direttore don Mar-tino Zarebski 320 915 2390.

Ufficio Famiglia

LLa famiglia e la vita in festa a Olevano

Oggi Mattino a Pisoniano Gior-nata delle Confraternite; ore11.30 Messa a Santa Maria diPugliano; ore 18: Celebrazionedegli anniversari di matrimo-nio; Palestrina cattedrale ore21 inizio settimana biblicaDomani ore 9 Roma incontrocon l’arcivescovo di Vilnius;Palestrina settimana biblicaMartedì 16 Palestrina udien-ze in curia; pomeriggio setti-mana biblicaMercoledì 17 ore 10 a San Vi-to con i seminaristi; ore 15 aPaliano visita al carcere; setti-mana biblica

Giovedì 18 al mattino a Zaga-rolo udienze; pomeriggio set-timana biblicaVenerdì 19 al mattino al tea-tro Principe settimana biblicacon le scuoleSabato 20 Udienze; settima-na biblicaDomenica 21 Olevano Roma-no Festa della Famiglia: ore10.30 intervento dell’onore-vole Eugenia Roccella; ore11.15 solenne concelebrazio-ne; ore 13 pranzo offerto dal-l’amministrazione comunale;ore 15 musica e testimonian-zeL’icona della Festa

Gli impegni settimanalidel vescovo e in diocesi

Le nuove generazioni avranno il mondo in mano

Studiare la Bibbia è luce per la vita

10pellegrinaggiowww.diocesipalestrina.it

Pagina a cura dell'Ufficio Web Diocesi Suburbicaria di PalestrinaPiazza G. Pantanelli n° 800036 Palestrina (Roma)Tel. 0039 3481627894Fax 06 9538116

e-mail [email protected]: Diocesi Suburbicaria di PalestrinaTwitter: @DiocesiPalestri

PALESTRINAI fedeli del Lazio ad Assisi

n momento di comunione e festa dellediocesi del Lazio che, insieme ai loro ve-

scovi e alle amministrazioni civili, rendono o-maggio e devozione al Poverello di Assisi conl’offerta dell’olio per la sua lampada.Si raccomanda la partecipazione e si invita aprendere visione, nel sito diocesano, del pro-gramma del pellegrinaggio nei giorni 3 e 4 ot-tobre e della proposta unitaria per il giorno 4.

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Domenica, 14 settembre 2014

Vallepietra