Avvenire Lazio Sette 13 luglio 2014

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«Incontriamo Gesù», catechesi con e per tuttiDI GABRIELE LUNGHINI *

apa Francesco con l’Evangelii Gaudiumha invitato tutta la Chiesa ad intrapren-dere una nuova tappa evangelizzatrice

marcata dalla gioia che riempie il cuore e lavita intera di coloro che si incontrano con Ge-sù. In questa direzione il 29 giugno i nostrivescovi hanno consegnato nelle mani di tut-ti gli evangelizzatori un documento molto im-portante sugli orientamenti per l’annuncio ela catechesi in Italia. La gioia cristiana trape-la già dal titolo «Incontriamo Gesù», che, i-spirandosi ad una scelta di essenzialità, e-sprime plasticamente l’obiettivo dell’annun-cio e della catechesi: l’incontro di grazia conil Signore. Questo testo è il frutto di un lun-go cammino – almeno 10 anni – svolto perdelineare gli «Orientamenti per l’annuncio ela catechesi in Italia». Da qui una prima indi-cazione per la sua interpretazione: è un do-cumento ecclesiale a tutto tondo, perché frut-

Pto della corresponsabilità di tutti coloro cheoperano nel campo dell’evangelizzazione ein modo specifico della catechesi. Per i cate-chisti va sottolineato che non si tratta di unnuovo documento base sostitutivo del Rin-novamento della catechesi del 1970, che ri-mane la «magna charta» della catechesi, e nep-pure una sua riscrittura. Oggi siamo chiama-ti come educatori ad attivare una forma nuo-va di fare catechesi. Il documento vuole veni-re incontro alle nostre fatiche che fotografa inquesto modo: «l’esigua proposta di percorsidi primo annuncio o di risveglio della fede;la difficoltà di attivare percorsi di vera catechesicon e per gli adulti; la tentazione di risolverela catechesi dei piccoli prevalentemente at-traverso incontri che utilizzano una metodo-logia ispirata ad un modello scolastico anti-quato (la catechesi è sì, anche scuola, ma nelsenso più bello e più alto del termine!); l’an-nacquamento dell’esperienza catechistica inbanali animazioni di gruppo, senza sapere co-

sì più rintracciare l’esperienza – la vita in Cristo –attraverso le esperienze; la conoscenza solo su-perficiale e talvolta strumentale, spesso anche ne-gli stessi operatori pastorali, della Scrittura, delladottrina cattolica e della vita ecclesiale; l’assenzao comunque l’ampia distanza dei percorsi di ca-techesi dalla testimonianza di carità; la carenzadi progetti catechistici locali e di cammini for-mativi per gli operatori della catechesi; soprat-tutto, la delega ai catechisti – e spesso solo a loro– di quella dimensione educativa che può ope-rare solo una comunità educante nel suo insieme,che professa, celebra e vive la fede» (IncontriamoGesù, n°14). Nel cuore dell’estate ci viene con-segnato questo testo –scaricabile direttamente dalsito della Diocesi – per cominciare a leggerlo, stu-diarlo, discuterlo con i catechisti, con il parroco,con i genitori, per poi utilizzarlo con il cuore (leg-gasi «conversione pastorale») e con la mente (leg-gasi «in concreto») nella prossima progettazionecatechistica dell’anno pastorale.

* direttore dell’Ufficio catechistico

Insieme al Signore

’evangelizzazione èintroduzione vivanella relazione con

Gesù, [...]La catechesi è unsapere Gesù (2Cor 2,2): in-contrarlo, conoscerlo, cele-brarlo, viverlo e anche gu-starne la bontà e l’amore.Veniamo a conoscere daiVangeli che questo incon-tro, essendo una relazionespirituale e profonda trapersone, richiede un’aper-tura, un “lasciarsi incontra-re” da Lui, che ci rivela il Pa-dre e ci dona il suo Spirito;è la condizione per poterproporre ad altri il medesi-mo incontro» (IncontriamoGesù, n°27).

«Essere» nella storiaformazione.Tutte le generazioni presenti al campo estivo dell’Ac diocesana in AbruzzoDI CRISTIANA POLUCCI *

ompromessi in questa sto-ria, città, paese, Europa,mondo» è il titolo del cam-

po unitario dell’Azione cattolica del-la diocesi di Palestrina che si è con-cluso domenica scorsa. L’associazione tutta, adultissimi, a-dulti, giovani, ragazzi e bambini, e unbuon numero di simpatizzanti si è ri-trovata a Castellafiume, in provinciadi L’Aquila, per riflettere insieme sulruolo che ciascun cristiano ha perrendere concreta la collaborazionecon il Padre per l’edificazione di unmondo migliore. Il primo giorno i partecipanti adultisi sono concentrati sulproblema del lavoro, ri-leggendo la CostituzioneItaliana e i documenti del-la dottrina sociale dellachiesa, rafforzando così laconsapevolezza che il la-voro è mezzo per edifica-re l’uomo e collaborare al-la costruzione del bene co-mune. Infatti, ammoniscepapa Francesco che «Nonavere lavoro non è solonon avere il necessario pervivere: no, noi possiamo mangiaretutti i giorni, andare alla Caritas o al-tre associazioni. Il problema è nonportare il pane a casa, questo togliela dignità», aggiungendo «Il proble-ma più grave non è la fame, è la di-gnità: dobbiamo difenderla e la dà illavoro». Contemporaneamente i ragazzi, im-provvisatisi politici, hanno propostodue programmi elettorali che hannosottoposto all’attenzione degli adul-ti attraverso una sorta di campagnaelettorale. Come in tutte le situazio-ni reali di questo tipo si sono fattiprendere dall’entusiasmo e dallacompetizione: ne è venuto fuori unconfronto acceso, interessante ma an-che divertente di fronte al gruppo de-gli adulti che dopo aver espresso i lo-ro pareri sono stati invitati a «vota-re». È emerso che per i ragazzi la cu-ra della cultura è la via maestra permigliorare le nostre realtà e che lo

C«sport, fruibile da tutti, neè il collante. Nella matti-nata del Sabato, sono sta-ti affrontati i problemi del-la Comunità Europea.Con l’aiuto dell’economi-sta dottor Amedeo Panci,del filosofo dottor Luca A-lici e di Paolo Fornari, ilvice–giovani della nostradiocesi, è stata fatta chia-rezza sulla storia e la fun-zione dell’Europa. È affio-rata la consapevolezza chenon ci sono trattati, mo-nete comuni o struttureche possano rendere uninsieme di persone comu-

nità se alla base non c’è ac-coglienza e condivisione.È, infatti, dallo scambio distudenti e lavoratori chel’Europa prenderà corpo,coesione e forza.La Domenica mattina Ma-ria Grazia Tibaldi, segre-taria del Forum Interna-zionale dell’Ac (Fiac), haaperto una finestra sulmondo facendoci parteci-pi e responsabili delle at-tività internazionali di Azione Cat-tolica. Non poteva mancare il nostro ve-scovo, don Domenico Sigalini, comefamiliarmente lo chiamiamo, che ciha incoraggiati valorizzando in par-ticolare le esperienze unitarie tipichedell’Aci, come luoghi di sano con-fronto intergenerazionale; non a ca-so è venuto a trovarci venerdì 4 lugliogiorno della festa del beato Piergior-

gio Frassati, il giovane che a Torinosi è speso per i poveri dando al suoimpegno religioso anche una carat-terizzazione politica. Egli visse il suocammino di fede nell’Azione Catto-lica e credette molto nell’associazio-nismo per alimentare quella cura del-la fede e quell’educazione alla caritàche erano profondamente necessa-rie in un momento storico dramma-

tico, quale fu quello da lui vissuto eche oggi è non meno necessario.I momenti di spiritualità sono statiarricchiti da una faticosissima cam-minata attraverso i boschi, serate didanze e divertimento e da una cuci-na abbondante, genuina ma soprat-tutto condivisa!* presidente dell’Azione cattolica

diocesana

Con interventi ad alto livellol’appuntamento unitarioha potuto riflettere su temidi economia, sociologia ed Europa. Approfondendol’attività internazionalesvolta dall’associazione

Caritas

a notte tra il 5 e il 6 luglio, alcuniragazzi dell’Associazione Praene-ste Fede in Fiore, sono andati ad

affiancare i maestri infioratori di Ge-nazzano nella realizzazione della loroinfiorata, quella più lunga del mondo.Ero presente anche io e per noi è statoun onore e un piacere affiancare chine sa più di noi. Abbiamo imparatonuove cose e quella che ci ha gratifica-to di più è stata la nostra partecipa-zione, cioè non abbiamo solo osser-vato, ma abbiamo anche lavorato, se-guendo le direttive del signor Vittorio,che aveva disegnato il quadro che sta-vamo colorando; una cosa per nientescontata. Abbiamo cercato di colorarenel migliore dei modi, con fiori semie caffè, un bellissimo quadro; abbiamoiniziato un’amicizia e una collabora-zione che ha avuto come promotorel’amore che tutti abbiamo verso Gesù.I maestri infioratori di Genazzano emolti cittadini che collaborano realiz-zano l’infiorata per omaggiare il SacroCuore di Gesù, mentre la nostra asso-ciazione la realizza in occasione della

solennità del Corpus Domini. Con-cludendo vorrei lasciarvi con alcuneparole scritte dall’associazione cultu-rale Opera Dei Fiori di Bolsena che rac-chiudono ciò che è l’Infiorata per chila realizza: «La realizzazione dell’in-fiorata è una metafora esistenziale. Implica un gran quantitativo di lavo-ro oscuro, fatto di decisioni, organiz-zazione, scelte, raccolte, difficoltà, si-stemazione, impegno, posa in opera,ecc. Arrivati alla conclusione, il risul-tato dura un attimo e tutta quella bel-lezza così accuratamente assemblata,svanisce nel peggiore dei modi: calpe-stata, distrutta, sparita per sempre in-sieme al tempo che è costata. Ma se sichiede a chi fa l’infiorata che senso haun tale spreco di energia; a cosa servesubire il sottile dolore della distruzio-ne; perché si fa l’infiorata? Bene, chi fal’infiorata risponderà: perché sì. E ba-sta.» Noi speriamo che questa amici-zia e collaborazione con gli infiorato-ri di Genazzano continui nel temposotto una buona stella che è Gesù.

Larissa Venditti

L

Un’infiorata senza pari,una scuola di vita e fede

tornata la raccolta alimentare per sostenere le famiglie che si rivolgonoalle Caritas parrocchiali di questa diocesi. Infatti, la Caritas diocesana s’è

fatta di nuovo promotrice dell’operazione «Risvegliamo la solidarietà» in quan-to persiste la sospensione degli aiuti alimentari da parte del Ministero dell’A-gricoltura. Aiuti che probabilmente torneranno in autunno. Nell’edizione del-la scorsa primavera è stata raccolta una buona quantità di alimentari e non,sufficienti a dare autonomia ai vari centri Caritas fino a giugno. Nonostantegli sforzi nel reperire altre fonti di approvvigionamento che le singole parroc-chie hanno messo in atto, c’è bisogno di andare incontro alle esigenze dei piùbisognosi anche di parrocchie non così «ricche». Perciò, già da ieri in alcunidegli esercizi di Zagarolo, Gallicano e Labico si è data luogo ad una nuova rac-colta di generi non solo alimentari, ma anche per l’igiene personale e la pu-lizia della casa. Sabato prossimo 19 luglio la raccolta sarà effettuata a San Ce-sareo e nella zona di Valle Martella. Invitiamo ognuno, nonostante le difficoltàche tutti viviamo, ad essere generosi con i fratelli che sono nel bisogno.

Enrico Ottaviani

È

«Risvegliamo la solidarietà»

DI ANTONIO STAZI E POERIO LULLI

i rinnova anche quest’anno una dellefeste più antiche e più sentite di Pale-strina. Una devozione che affonda le

sue radici nel lontano 1550, quando i pre-nestini accolsero con gioia la venerazionea Maria del Monte Carmelo, tanto che vol-lero istituire una Confraternita affinché laMadonna fosse onorata. Il rito ufficiale deifesteggiamenti risale al 1667 e prevede losvolgimento di una processione per le viedella cittadina, con partenza dalla chiesa diS. Antonio, una sosta nella cattedrale di S.Agapito per poi tornare nella chiesa di par-tenza. Una pia tradizione racconta di un e-vento straordinario avvenuto dopo il bom-bardamento del ’44. Si narra che rimuo-

vendo i calcinacci tra le rovine, si rinvenneun armadio con dentro la statua della Ma-donna. Ritrovata completamente intattasotto un cielo di bombe, bella come solola vita sa essere, la statua della Vergine si èfermata sopra quel mucchio di macerie la-sciando sotto ai suoi piedi quel bombar-damento, calpestato dalla Speranza. Sigridò al miracolo e nello stesso anno sisnodò per le vie di una città distrutta, unadelle processioni più intense e profonde.Storia e tradizione si intrecciano dunque inuna devozione vivida che ha nel muta-mento delle epoche alimentato e accre-sciuto la fede dei suoi devoti. L’appunta-mento è per oggi alle 19 con la Messa pre-sieduta da monsignor Domenico Sigalini.A seguire, la solenne processione con il tra-

sporto della «Macchina della Madonna»per le vie cittadine. I festeggiamenti reli-giosi proseguiranno durante tutta la setti-mana seguente. Tra gli appuntamenti danon perdere, la consacrazione dei bambi-ni all’immagine della Vergine che avverràalle 17.30 di Mercoledì 16. Il tradizionale«ottavario della Madonna del Carmine» sichiuderà Lunedì 21 Luglio alle ore 19 conla Messa e la reposizione della Statua. LaMadonna del Carmine ispira serenità, fi-ducia, amore. Nello stesso tempo guida lamano di artisti semplici, che la eternano inun quadro, sia esso a matita o a carbonci-no. Incorniciato o lasciato impresso su diun foglio, come quello in foto che regalia-mo ai lettori. Madre e Decoro del Carme-lo, prega per noi.

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Palestrina e la Madonna del Carminenche quest’anno il nostrovescovo Domenico dedica

il tempo estivo a stare vicino aisuoi presbiteri «giovani», ossiaquelli che stanno ancora den-tro i primi dieci anni di ordina-zione sacerdotale e con i semi-naristi. È così che da lunedì 7 agiovedì 10 luglio una dozzina di«preti giovani» sono partiti conil vescovo verso l’Austria con me-ta l’abbazia di Sant’Agapito inKresmsmunster. È in questa me-ravigliosa abbazia che trovanoriposo le spoglie del giovanesanto prenestino. Un vero e pro-prio pellegrinaggio che ha visto

il Pastore e i suoi presbiteri u-niti in fraternità e amicizia. Madi questa interessante e gioiosasettimana avremmo modo diparlarne la prossima domenica.Approfittiamo di questo spazioper accompagnare il Vescovonella preghiera in questa pros-sima settimana che lo vedrà intrasferta con i seminaristi versole montagne bresciane del Mor-tirolo. È un momento impor-tante dove i seminaristi sonochiamati a costruire la comu-nione fra loro intorno al vesco-vo e a rinnovare l’impegno al di-scernimento vocazionale. (A.S.)

A

Un disegno del ‘44

Il vescovo con i giovanipresbiteri e i seminaristi

Un’edicola «addobbata» dall’Ac diocesana

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PALESTRINAVerso la pausa estiva

ultimo numero di Lazio Sette prima del-la pausa estiva uscirà domenica 27 luglio

prossimo per poi ritornare domenica 7 set-tembre. La redazione prega chi vorrà dare co-municazioni importanti per l’estate di farle a-vere il prima possibile per pubblicarle nelleprossime edizioni prima della pausa. Il te-lefono per il contatto e l’indirizzo cui spedirecontributi sono riportati nel riquadro a sinistra.

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Domenica, 13 luglio 2014

Genazzano