Autorità d'ambito per il ciclo dei rifiuti · l'obiettivo che il Piano regionale di Gestione dei...

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Autorità d'ambito per il ciclo dei rifiuti L'Autorità d'ambito per il governo del ciclo dei rifiuti è identificata, in base all'art.15 legge regionale n.1/2014 nella Regione Liguria, che opera attraverso un Comitato d'ambito costituito da: - il Presidente della Giunta regionale o suo delegato; - gli Assessori regionali competenti; - il Sindaco della Città metropolitana o suo delegato; - i Presidenti delle province o loro delegati. Il Comitato d'ambito provvede alle seguenti funzioni: a) approva il Piano d'ambito, che recepisce e coordina le scelte del Piano metropolitano e dei piani d'area; b) definisce l'articolazione degli standard di costo intesi come servizi minimi da garantire al territorio omogeneo; c) individua i livelli qualitativi dei servizi e le relative modalità di monitoraggio, indicando i soggetti responsabili delle funzioni operative di controllo; d) individua gli enti pubblici incaricati della gestione delle procedure per la realizzazione e l'affidamento della gestione degli impianti terminali di recupero o smaltimento di livello regionale o al servizio di più aree; e) adotta ogni altro provvedimento, necessario alla gestione dei servizi, in conformità ai principi sanciti nella vigente normativa comunitaria e nazionale.

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Autorità d'ambito per il ciclo dei rifiuti

• L'Autorità d'ambito per il governo del ciclo dei rifiuti è identificata, in base all'art.15 legge regionale n.1/2014 nella Regione Liguria, che opera attraverso un Comitato d'ambito costituito da:

- il Presidente della Giunta regionale o suo delegato; - gli Assessori regionali competenti; - il Sindaco della Città metropolitana o suo delegato; - i Presidenti delle province o loro delegati.

Il Comitato d'ambito provvede alle seguenti funzioni:

a) approva il Piano d'ambito, che recepisce e coordina le scelte del Piano metropolitano e dei piani d'area;

b) definisce l'articolazione degli standard di costo intesi come servizi minimi da garantire al territorio omogeneo;

c) individua i livelli qualitativi dei servizi e le relative modalità di monitoraggio, indicando i soggetti responsabili delle funzioni operative di controllo;

d) individua gli enti pubblici incaricati della gestione delle procedure per la realizzazione e l'affidamento della gestione degli impianti terminali di recupero o smaltimento di livello regionale o al servizio di più aree;

e) adotta ogni altro provvedimento, necessario alla gestione dei servizi, in conformità ai principi sanciti nella vigente normativa comunitaria e nazionale.

L’azione di coordinamento e controllo dell’Ato Rifiuti condotta dalla Regione Liguria

Dipartimento Territorio

Vice Direzione Ambiente

Servizio Rifiuti

Autorità d'ambito per il ciclo dei rifiuti

Deliberazioni del Comitato d'Ambito• Deliberazione n.7 del 30 novembre 2017

• Deliberazione n.6 del 27 luglio 2017

• Deliberazione n.5 del 10 aprile 2017

• Deliberazione n.4 del 22 luglio 2016

• Deliberazione n.3 del 25 marzo 2016

• Deliberazione n.2 del 4 febbraio 2016

• Deliberazione n.1 del 21 ottobre 2015

Tematiche delle deliberazioni• Indirizzi per la pianificazione d’area provinciale e metropolitana;

• Integrazione assetto impiantistico a livello d’ambito;

• Individuazione enti incaricati delle procedure per la realizzazione e gestione impianti d’ambito;

• Approvazione utilizzo risorse finanziarie a supporto del sistema gestionale rifiuti dei Comuni.

Obiettivi del Piano Regionale e stato di attuazione

Obiettivo Indicatore e target Valore di partenza

Situazione attuale

1.Favorire e sviluppare la prevenzione

(attuare il Programma regionale di prevenzione ai sensi dell’art.199 del D.Lgs.152/2006 e ss. mm. ed ii. –programma integrato nella sezione 1 – obiettivo 1 del PGR)

Produzione RSU Al 2016: assestare la produzione a livelli inferiori del 5% a quelli del 2012

Al 2020: ottenere un calo della produzione del 7% rispetto al 2016 (- 1,5% anno per 2017 e 2018 e -2% per gli anni 2019 e 2020

936.755 t (2012)

846.700 t al 2016

-9,6% rispetto al 2012

2. Attivare sistemi di raccolta differenziata che consentano il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero individuati.

Risultato RD%

(dato regionale medio)

65% minimo al 2020

32,02 % (2012)

Emanata LR 20/2015

43,19 % al 2016

3. Favorire le attività di recupero, conseguendo gli obiettivi fissati a livello comunitario

% effettivo recupero

Al 2016: 45-50% per carta-cartone, metalli, plastica, vetro, legno e organico

Al 2020: 65% per carta-cartone, metalli, plastica, vetro, legno e organico

Primo accertamento 2016

DGR 359/2016

DGR 176/2017

(riportanti il tasso di riciclaggio/recupero)

71 Comuni hanno raggiunto obiettivo

Obiettivi del Piano regionale e stato di attuazione

Obbiettivo Indicatori e target Valore di partenza

Situazione attuale

4.Conseguire l’autonomia di gestione del residuo indifferenziato tramite scenari di impianti

Smaltimento rifiuti indifferenziati

Rilevante ricorso alla discarica

Im :Impianto Tmb e discarica

Sv : Impianti Tmb e Discariche

GE :Permane situazione di non autosufficienza

avviatasi nel 2014, sebbene per quantitativi di rifiuti da

trattare fuori regione in continuo e significativo

calo

Sp: Impianto produzione Cdr

5. Conseguire l’autonomia di gestione del residuo indifferenziato tramite delimitazione di Aree omogenee per il trattamento rifiuti e Bacini omogenei di raccolta

Numero Gestioni n. gestori in essere al 2013:

Imperia 5

Savona 13

Genova 13

La Spezia 4

Permane ancora elevata frammentazione, cresciuta

rispetto al 2013 (soprattutto sul territorio

provinciale imperiese)

La produzione totale di rifiuti per la Regione Liguria per l'anno 2016 conferma la contrazione riscontratagià negli anni precedenti attestandosi a un -9,6% rispetto al dato 2012, dato che supera ampiamentel'obiettivo che il Piano regionale di Gestione dei Rifiuti si poneva per il 2016 (-5%).Il calo più sostenuto si evidenzia relativamente al territorio della Città Metropolitana di Genova (-11,2%),seguito da La Spezia (-10%), Savona (-8,2%) ed Imperia (-5,5%).I dati stanno evidenziando il forte contributo dato dal passaggio al porta a porta spinto, che tra le altrecose, non prevedendo cassonetti stradali, evita il conferimento di rifiuti impropri nel circuito dei rifiutiurbani.

Produzione rsu 2016

Sono 63 (contro i 32 del 2015 e i 16 del 2014) i Comuni che hanno raggiunto e superato la percentuale del65% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.Tra questi sono 5 i comuni, tutti in Provincia di Savona che superano addirittura l'80% di raccoltadifferenziata: Giusvalla (leader con l'83,60%), Giustenice, Cosseria, Cairo Montenotte e Garlenda.Il massimo incremento rispetto al 2015 è stato quello del comune di Ortonovo, che è passato dal 20 adoltre il 73,5% nel giro di 12 mesi.Sestri Levante rimane ancora l'unico fra i comuni con popolazione superiore a 15.000 a superare il 65%. Ilcomune della Spezia è il "migliore" dei comuni capoluogo raggiungendo il 50,32%.

Risultati Raccolte differenziate 2016

Risultati riciclaggio - Onere contributivo

la LR n. 20 del 01/12/2015 "Misure per lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclaggio", mantenendo l'obiettivo (minimo) del 65% di differenziata, ha introdotto l'obiettivo di riciclaggio (Indice di recupero dei materiali fissato al 45% per il 2016 e al 65% al 2020), il cui mancato raggiungimento comporta l'applicazione del costo aggiuntivo di 25 euro per ogni tonnellata eccedente il limite conferita in discarica. Con DGR n. 359 del 22/04/2016 la Regione Liguria ha approvato la metodica di calcolo del tasso di riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani e assimilati, da accertarsi, in prima applicazione, per l'anno 2016, sulla base dei dati dell'ultimo quadrimestre dell'anno.

Ai fini del calcolo del tasso, le frazioni da considerare sono le seguenti: - carta e cartone (CER 200101, 150101)- plastica (CER 200139, 150102)- metallo (CER 200140, 150104)- vetro (CER 200102, 150107)- legno (CER 200138, 150103)- frazione organica (umido, verde, compostaggio domestico e di comunità - CER 200201, 200108)- multimateriale (CER 200199, 150106)

Nel calcolo del tasso di riciclaggio e recupero non vengono calcolati, benché raccolti in maniera differenziata, RAEE, ingombranti, oli, batterie e accumulatori, inerti, altri RUP e rifiuti da spazzamento.Il tasso percentuale di materiale effettivamente avviato a riciclaggio e recupero è dato dal rapporto tra la quantità effettivamente avviata a riciclaggio e recupero e la quantità complessiva prodotta. Quest'ultimo dato è composto dalla quota di materiale raccolto separatamente attraverso la differenziata e la quota dello stesso materiale ancora presente nell'indifferenziato, stimato sulla base delle analisi merceologiche effettuate nel corso dell'annualità di riferimento. Sono utilizzate due classi di "composizione merceologica media regionale", una per i Comuni con sistema porta-a-porta con copertura delle utenze domestiche e non pari ad almeno l'80% del totale, ed una per i Comuni che abbiano adottato sistemi diversi (stradale o di prossimità). Il peso dei rifiuti da conteggiare ai fini del recupero è quello derivante dalla raccolta differenziata al netto dello scarto di trattamento. Le % di scarto per le frazioni da raccolta monomateriale sono state definite, in prima applicazione, da Regione. Per il multimateriale invece si è fatto riferimento alla % di scarto comunicata dai Comuni con il censimento rifiuti.

I dati in tabella, con la composizione del rifiuto indifferenziato (nel caso di raccolta stradale) e del secco residuo (nel caso di raccolta porta a porta) costituiscono il riferimento per il calcolo, relativo all’ultimo quadrimestre del

2016 ai sensi dell’art. 9 della L.r. n.20/2015, del tasso di riciclaggio e recupero

FRAZIONE Sistema PORTA A PORTA

Sistema STRADALE

Organico (totale) 19,99% 23,16%

Carta recuperabile (totale) 8,03% 12,17%

Carta non recuperabile 8,04% 6,84%

Metalli 2,87% 4,66%

Plastica recuperabile (totale) 12,27% 14,30%

Plastica non recuperabile 0,68% 2,06%

Legno recuperabile (totale) 0,90% 2,13%

Legno non recuperabile 0,00% 0,00%

Vetro 1,57% 3,06%

Inerti 2,57% 2,79%

Pannolini 18,15% 6,28%

Tessile e cuoio 7,76% 6,74%

RAEE 1,76% 1,43%

RU pericolosi 0,10% 0,28%

Frazione fine <20mm 12,91% 11,88%

Altro non classificabile 2,42% 2,22%

Esiti analisi merceologiche utilizzati ai fini della determinazione onere contributivo

Onere contributivo - Risultati

Complessivamente sono 119 sui 235 i Comuni liguri tenuti al versamento entro dell'onere in misura rapportata alla quantità di rifiuti "non riciclati" rispetto agli obiettivi previsti.

Onere contributivo – Comuni per fasce entità

Fasce contributo N. Comuni Tot versamento

atteso

Contributo non dovuto 71 0

Contributo inferiore a € 100 40 € 1.299

Contributo compreso fra € 100 ed € 200 15 € 2.330

Contributo compreso fra € 200 ed € 500 32 € 11.310

Contributo compreso fra € 500 ed € 1.000 23 € 15.988

Contributo compreso fra € 1.000 ed € 10.000 44 € 145.385

Contributo superiore a € 10.000 6 € 541.168

Rsu smaltiti in discarica

Come per il biennio precedente i dati 2016 relativi allo smaltimento in Liguria risultano ovviamente fortemente influenzati dalla situazione di emergenza determinata dalla necessità di adeguamento degli impianti di discarica alle disposizioni che impongono l'obbligo del pretrattamento e in particolare dalla perdurante chiusura della discarica di Scarpino (Genova), che assorbiva oltre il 50% del RUR smaltito in Liguria.

Nel 2016 - 2017 si è operato quindi in sostanziale continuità con il biennio passato, stipulando specifici accordi interregionali sulla disponibilità di impianti di trattamento e smaltimento in altre Regioni.Ciò comunque per quantitativi di rifiuti da trattare fuori regione in continuo e significativo calo, anche grazie alla possibilità di conferire parte del RUR genovese in altri impianti liguri, che hanno visto ridursi i conferimenti dai loro territorio, rendendo disponibile una capacità residua di livello regionale.

I rifiuti genovesi sono stati inviati come detto in gran parte fuori regione (Piemonte per circa 134.000 t, Lombardia per circa 22.000 t e in Toscana per circa 18.500), oltre che a Saliceti (22.000 t) e presso gli impianti del Boscaccio(35.500 t) e Ramognina (6.350 t). La quota smaltita in discarica sul territorio genovese è relativa al solo impianto di Rio Marsiglia (circa 11.400 t smaltite nel 2016,