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Doc. No. 03-810-H1 Rev. 2 - FEBBRAIO 2004

Autorità Portuale di Genova Genova Distretto Industriale e Fieristico Relazione del Porto di Genova Geologica e Geotecnica Realizzazione Nuova Darsena Nautica ed Ampliamento Darsena Tecnica Progetto Definitivo (P. 2406)

Doc. No. 03-810-H1 Rev. 2 - FEBBRAIO 2004

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Autorità Portuale di Genova Genova Distretto Industriale e Fieristico Relazione del Porto di Genova Geologica e Geotecnica Realizzazione Nuova Darsena Nautica ed Ampliamento Darsena Tecnica Progetto Definitivo (P. 2406)

Preparato da Firma Data Paolo Ravaschio Alessandro Odasso

Verificato da Firma Data Eric J. Parker

Approvato da Firma Data Carlo Vardanega

Rev. Descrizione Preparato da Verificato da Approvato da Data 2 Terza Emissione PRA/AO EP CV Febbraio 2004 1 Seconda Emissione PRA EP CV Novembre 2003 0 Prima Emissione PRA EP CV Giugno 2003

Doc. No. 03-810-H1 Rev. 2 – Febbraio 2004

INDICE

Pag.

LISTA DELLE FIGURE ii

1 INTRODUZIONE 1 2 LINEAMENTI MORFO-STRUTTURALI DEL MAR LIGURE 2

2.1 IL PLIO-QUATERNARIO DEL MAR LIGURE 3 2.2 EVOLUZIONE NEOTETTONICA DEL BACINO LIGURE 4

3 CARATTERI MORFOLOGICI DEL GOLFO DI GENOVA 6 4 INQUADRAMENTO GEOLOGICO DEL PORTO DI GENOVA 8

4.1 ELEMENTI MORFO-STRUTTURALI 8 4.2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO – STRATIGRAFICO 9

5 GEOLOGIA DELLA ZONA MARINA FIERA DI GENOVA 12 6 INQUADRAMENTO GEOTECNICO 14

6.1 CARATTERIZZAZIONE DELLE UNITA’ 15 6.2 PARAMETRI DI PROGETTO 16 6.3 STRATIGRAFIA DI PROGETTO 17

7 CONCLUSIONI 18 RIFERIMENTI

FIGURE

APPENDICE A: SONDAGGI GEOGNOSTICI

APPENDICE B: PROVE DI LABORATORIO


ii

ELENCO DELLE FIGURE

Figura No. Titolo

1 Ubicazione del Sito

2 Morfologia del Mar Ligure

3 Caratteri Morfologici del Golfo di Genova

4 Carta Geologica del Territorio Genovese

5 Fiera Internazionale di Genova, Nuova Darsena, Planimetria generale e Indagini geotecniche

6 Sezione A-A'

7 Sezione B-B'

8 Valori di N1 60 SPT


D'APPOLONIA S.p.A. Via San Nazaro, 19 - 16145 Genova, Italy Phone +39 010 362 8148 - Fax +39 010 362 1078

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1 INTRODUZIONE

La presente relazione ha lo scopo di fornire l’inquadramento geologico dell’area interessata

dal progetto e la caratterizzare geotecnica dei terreni presenti al sito.

La classificazione geologica dell’area portuale genovese, inquadrata più in generale in quella

del Bacino Ligure, è sviluppata con particolare riferimento alla zona orientale, interessata

dalla costruzione della nuova Darsena della Fiera Internazionale di Genova.

La Fiera di Genova è planimetricamente delimitata ad est dalla sponda destra del Torrente

Bisagno, a ovest dalla zona delle riparazioni navali, a sud dalla diga foranea e a nord dalla

collina di Carignano (Figura 1).

Dal punto di vista stratigrafico, questa zona è caratterizzata dalla presenza omogenea dei

calcari dell’Antola al di sopra dei quali si incontra un pacco di sedimenti quaternari sabbiosi e

limosi di natura sia fluviale, per l’apporto del Torrente Bisagno, sia marina, per il trasporto di

correnti di fondo marino.

La caratterizzazione geotecnica dei terreni è stata eseguita sulla base dei dati raccolti

mediante tre campagne di indagini geognostiche appositamente realizzate, ed anche con

riferimento a sondaggi ricavati da fonti bibliografiche. La prima campagna di indagini in sito

ha compreso quattro carotaggi superficiali, eseguiti con campionatore tipo Kullemberg, che

hanno consentito di classificare il primo metro di sedimento. La seconda campagna ha

compreso due sondaggi a rotazione spinti fino al substrato roccioso con esecuzione di prove

SPT in foro e prelievo di campioni rimaneggiati. Un’ulteriore campagna di indagine ha

riguardato l’area della Darsena Tecnica e dell’imboccatura, con l’esecuzione di due sondaggi

a terra e di due sondaggi a mare spinti fino al substrato roccioso. I campioni prelevati durante

le indagini sono stati classificati mediante prove geotecniche di laboratorio. Le stratigrafie dei

sondaggi sono riportate nell’Appendice A. I risultati delle prove di laboratorio sono riportati

nell’Appendice B.


2

2 LINEAMENTI MORFO-STRUTTURALI DEL MAR LIGURE

I più recenti studi di geofisica e geologia marina hanno messo in evidenza come il Mar Ligure

sia costituito, sotto il punto di vista strutturale, dalle propaggini settentrionali di due sistemi di

bacini di diversa origine ed evoluzione (Figura 2).

La zona occidentale, indicata generalmente come Bacino Ligure s.s., è caratterizzata da una

depressione principale ad asse NE-SW con substrato di crosta continentale molto assottigliata

o di transizione. Essa prende origine dalla migrazione del blocco sardo-corso verso est

nell’Oligocene Superiore.

Il settore orientale, situato ad est della zona dei Seamounts e di Capo Corso (Figure 2 e 3a), si

presenta come un’area costituita da ampi bacini a substrato continentale con colmate

sedimentarie di notevole potenza, generati a seguito della tettonica distensiva post tortoniana

(Miocene Sup.) che dà origine a tutto il sistema tirrenico (Fanucci et al, 1987).

L’area comprendente il Mar Ligure, che si estende tra la costa ligure toscana e la Corsica

nord-occidentale, può essere ripartita, in base ai suoi caratteri morfo-strutturali, in alcuni

settori che si differenziano sia per l’attività neotettonica che per le caratteristiche del corpo

sedimentario plio-quaternario:

o da Ventimiglia ad Imperia si ha un classico margine abrubto interessato da canyon profondamente incisi, al cui sbocco si trovano accumuli sedimentari paragonabili a piccoli deep sea fans;

o da Imperia a La Spezia attraversando la Valle di Genova (Figure 3a e 3b), il margine del Golfo di Genova è caratterizzato da ampie depressioni laddove si alternano zone di forte accumulo sedimentario a zone di erosione (canyon); I depositi Plio-Quaternario arrivano ad assumere potenze considerevoli;


3

o a Sud di Livorno, il settore che potremmo definire corso-toscano presenta, ad est, caratteri simili a quelli del settore precedente mentre la parte occidentale ha caratteri simili a quelli del margine corso adiacente.

2.1 IL PLIO-QUATERNARIO DEL MAR LIGURE

La coltre sedimentaria Plio-quaternaria presente nel Mar Ligure assume un’importanza

notevole non solo in rapporto alle conoscenze del Plio-Quaternario stesso ma anche ad una

eventuale studio del substrato roccioso sottostante (Barbetsea et al.,1982).

Nell’insieme il Mar Ligure presenta potenze tutt’altro che costanti, talvolta anche nell’ambito

di aree limitate (Figura 3c).

Si possono tuttavia distinguere zone con stesse caratterizzazione morfologica ed evoluzione

tettonica in cui la sedimentazione risulta piuttosto regolare.

Spessori ridotti del sedimento si possono trovare in aree soggette a ripetuti processi di

erosione conseguenti ad eventi tettonici e glacio-eustatici, in aree di alto morfologico –

strutturale e nelle zone di scarpata, le cui pendenze non hanno permesso il formarsi di

accumuli considerevoli (Barbetsea et al., 1982).

Per quanto riguarda zone ad elevato accumulo possiamo distinguere i cosiddetti Bacini del

Golfo di Genova formanti un’ampia depressione delimitata da seamounts e da plateaux

marginali che si apre a ventaglio verso terra e comunica con la piana batiale tramite il solco

centrale del Golfo.

Un caso particolare è costituito dai canyon lungo i cui assi si sono avuti intensi fenomeni di

erosione subacquea e di trasporto da correnti di torbida o da correnti di fondo marino ad

elevata energia e appaiono come aree a scarso accumulo.


4

Vi è infine la zona di piana batiale (con profondità comprese tra i 2000 e i 200 m circa) con

sedimentazione mediamente elevata ma variabile comprendente una prima uniforme passata

pliocenica seguita da una copertura quaternaria.

2.2 EVOLUZIONE NEOTETTONICA DEL BACINO LIGURE

L’evoluzione tettonica disgiuntiva responsabile della formazione del Mar Ligure e dei suoi

margini a partire dal Miocene medio ha condizionato in maniera importante la distribuzione e

l’accumulo dei sedimenti plio-quaternari.

I principali punti di suddetta neotettonica possono essere così sintetizzati:

o fase distensiva a partire dal Miocene Medio che porta ad aree di sedimentazione con direttrici N-S sulla costa ligure;

o fase compressiva al passaggio Miocene medio/Miocene superiore con deformazione dei Bacini suddetti ed esteso processo di sollevamento ed erosione;

o nel Tortoniano (Miocene sup) la sedimentazione riprende in nuovi bacini di distensione, il cui asse si dispone in senso SW-SE nel Bacino Ligure; la deposizione è inizialmente terrigena e successivamente evaporitica;

o nel Pliocene inferiore la costa ligure viene interessata da una trasgressione con sedimentazione di ambiente batiale e successivamente di importanti apparati deltizi che indicano un ringiovanimento del rilievo e l'inizio di una regressione;

o nel Pliocene sup – Pleistocene il Bacino ligure è in fase di subsidenza;

o la tettonica Plio-quaternaria è essenzialmente distensiva con diverse fasi separate una delle quali ancora in atto.

In sintesi tale tettonica ha condizionato la distribuzione e l’accumulo dei sedimenti Plio-

quaternari come segue:

o creazioni di depressioni, soprattutto nelle fasi eo e medio-plioceniche;


5

o mantenimento di bacini preesistenti o di neoformazione con accumulo di sedimenti al loro interno;

o creazione e mantenimento di avallamenti normali alla costa (canyon) lungo i quali si incanalano correnti di fondo.


6

3 CARATTERI MORFOLOGICI DEL GOLFO DI GENOVA

La morfologia dei fondali nella zona centrale del Golfo di Genova presenta particolari

caratteristiche a causa dei due profondi ed estesi canyon sottomarini le cui testate si aprono al

limite della piattaforma continentale in corrispondenza delle foci dei torrenti Bisagno e

Polcevera (Figure 3a e 3b); i canyon interessano tutta la scarpata e parte dell’ampio

precontinente sino a 1200 metri di profondità (Fanucci et al., 1974).

La piattaforma continentale presenta una morfologia piuttosto regolare originata da successivi

episodi di sedimentazione dal Pliocene fino ai giorni nostri e ha il proprio ciglio in

corrispondenza delle isobate 100 – 120 metri.

Sulla base di dati geologici e sismici superficiali si può affermare che la piattaforma litorale

antistante l’area urbana genovese risulta prevalentemente costituita da sedimenti accumulatisi

nel corso del Plio-Quaternario e ha subito successivamente, durante il Pleistocene, alterne

vicende di sommersione ed emersione correlabili alle oscillazioni glaciali.

Nell’ambito della piattaforma si notano differenziazioni morfologiche nette tra la zona ad est

e la zona ad ovest dell’area portuale genovese.

Nella zona orientale il substrato roccioso, costituito dal flysh ad helmintoidi, affiora al di

sopra dell’isobata 80 metri circa, ricoperto da sedimenti di esiguo spessore. Il sedimento Plio-

Quaternario è presente solo al di sotto di tale batimetria.

Nella zona occidentale non si notano affioramenti del substrato e la sedimentazione olocenica

è notevole soprattutto sotto costa.

Per quanto riguarda le testate dei canyon, l’accumulo sedimentario Plio-quaternario giunge

fino al ciglio con potenze notevoli, mentre non si nota una struttura di accumulo frontale.


7

La zona interposta tra i due canyon antistante la zona portuale genovese presenta

caratteristiche intermedie tra quelle descritte.

In generale i sedimenti quaternari si concentrano nella parte occidentale dell’area in esame, da

Voltri a Genova, assumendo le massime potenze sottocosta nella parte più interna del Golfo

di Genova.

Nella parte est dell’area, invece, la copertura sedimentaria è assai modesta con la sola

eccezione del tratto prospiciente la Foce del Bisagno dove si raggiungono potenze

considerevoli.

La distribuzione dei sedimenti mostra inoltre come ad occidente vi sia una concentrazione di

lutiti argillose nella zona di maggiore sedimentazione: questo sta ad indicare la presenza di un

prevalente trasporto in sospensione delle lutiti da est verso ovest, in accordo con la

circolazione generale delle correnti del Mar Ligure.


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4 INQUADRAMENTO GEOLOGICO DEL PORTO DI GENOVA

4.1 ELEMENTI MORFO-STRUTTURALI

Il Bacino del Porto di Genova si inserisce in un ampio anfiteatro naturale con sviluppo

costiero di circa 2.5 km ed è delimitato da un crinale spartiacque di separazione dalle contigue

valli Polcevera e Bisagno attraversate dai due omonimi torrenti (Figura 4) (Brandolini et al.,

1996). Il Bacino del Porto Vecchio è geologicamente scolpito nel flysh cretaceo – paleocenico

del Monte Antola a cui si alternano, nella porzione centro orientale depositi marnoso -

argillosi di età pliocenica inferiore (Argille di Ortovero) (Figura 4).

Il flysh a helmintoidi del Monte Antola è costituito da facies prevalentemente calcareo-

marnose con contenuto variabile in argilla che dà origine talvolta a veri e propri straterelli

argilloscistosi.

I depositi pliocenici sono rappresentati da argille più o meno marnose il cui limite trasgressivo

sul sottostante flysh è marcato talvolta da esili livelli di conglomerati e da depositi caotici di

frana (Marini, 1976).

Nonostante l’intensa urbanizzazione di questo secolo abbia quasi totalmente nascosto il

substrato, le notizie storiche e soprattutto i numerosi sondaggi effettuati nel passato

permettono di ricostruire in maniera sufficientemente precisa la distribuzione delle due Unità

(Figura 4).

I rapporti geometrici tra il flysh e i depositi pliocenici sono controllati da un sistema di faglie

orientate E-W (± 30°) e N-S (± 30°) che ha creato una serie di strutture a horst e graben

piuttosto evidenti (Figura 4).

Gli affioramenti del Pliocene inferiore dell’area urbana genovese sono caratterizzati da

andamento quasi sub-parallelo alla linea di costa (zona est di Genova) mentre quelli


9

riscontrati nella parte centrale del Porto sembrano governati da faglie con andamento quasi

nord-sud (Fanucci e Tedeschi, 1983) (Figura 4).

La deposizione argillosa pliocenica dovuta ad una ingressione marina è stata favorita da un

evento tettonico quale il graben determinato da un precedente affossamento dei calcari

marnosi; lo sprofondamento può raggiungere livelli anche molto considerevoli come

testimoniano i 200 m di argille di Ortovero ritrovati nella zona dell’Acquasola. In altre zone

lo spessore è molto variabile a testimonianza di una tettonica avvenuta in zona eterogenea.

Le strutture principali in direzione est – ovest hanno creato talvolta condizioni perché si

formassero piccoli horsts in flysh a elmintoidi il più evidente dei quali si erge nella zona

orientale del nucleo portuale (Calata Gadda) e sulla cui dorsale naturale è poi sorto il Molo

Vecchio.

Il contatto Antola – Ortovero è importante anche dal punto di vista idrogeologico poichè i

calcari adiacenti alle faglie che hanno causato lo sprofondamento risultano molto fratturati e

costituiscono fasce di addensamento idrico data l’elevata permeabilità.

4.2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO – STRATIGRAFICO

Nell’ambito dell’area portuale genovese si riconoscono prevalentemente due formazioni

geologiche ben differenziate per età, genesi e caratteristiche litologiche: i Calcari dell’Antola

e la Formazione di Ortovero. Sovrastanti dette formazioni si rinvengono talvolta depositi

fluvio-marini costituiti da materiale a granulometria eterogenea.

Calcari dell’Antola (Cretaceo Sup.)

Si estendono verso levante a partire dalla Lanterna (parte sommitale della sponda sinistra

della Val Polcevera, Figura 4) fino quasi a Chiavari e sono caratterizzati da uno spessore

medio di 1000 metri.


10

La facies prevalente è un calcare marnoso in strati ben individuati con potenze dell’ordine di

qualche metro soprattutto nelle parti basali della serie (Bellini et al., 1970). Il contenuto in

argilla del calcare varia notevolmente cosicché si possono alternare a singoli strati di calcare

debolmente argilloso facies decisamente marnose o tipici straterelli marnoscistosi. Sono

frequenti anche intercalazioni di argille scistose riconoscibili per la loro evidente fissilità oltre

al loro colore scuro.

Sono presenti, infine, strati di calcari fortemente arenacei, di colore bruno, interessati da fitte

vene calcitiche. I calcari arenacei e i calcari marnosi costituiscono nell’insieme circa il 70%

dell’intera formazione.

La giacitura che il calcare presenta lungo la direttrice portuale potrebbe influenzare sia

l’assetto idrogeologico che la stabilità della formazione stessa.

Per quanto riguarda l’area in esame gli strati hanno direzione nord-sud ed inclinazione

piuttosto elevata (50 – 60%) ad eccezione delle zone di faglia impostate al contatto con le

argille plioceniche in cui i calcari non presentano una vera e propria giacitura ma appaiono

fratturati.

Argille di Ortovero (Pliocene inf.)

Occupa un settore che attraversa la città in senso est-ovest a partire dalla sponda sinistra del

Bisagno fino alla zona della stazione di Principe (Figura 4). I sondaggi effettuati all’interno

del porto hanno messo in evidenza come la suddetta sedimentazione prosegua anche in mare

fino alla zona di Ponte Parodi passando per Ponte Spinola. Questa trasgressione pliocenica si

è impostata, come detto, all’interno di un graben con direzione est-ovest creatosi in seguito

allo sprofondamento dei sottostanti calcari dell’Antola.

Le argille di Ortovero sono inoltre presenti nella zona centro - meridionale del Porto, ad est

del Promontorio della Lanterna, come testimoniato da alcuni sondaggi effettuati nella zona di

Ponte Caracciolo e Calata Olii Minerali. Questa sedimentazione, a differenza di quella


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precedente, sembra però essere impostata su un graben con direttrice nord-sud. La potenza

dei depositi pliocenici può anche raggiungere i 200 metri.

La Formazione di Ortovero risulta litologicamente costituita da marne e marne argillose nella

quale si alternano, soprattutto alla base della serie, numerosi livelli sabbiosi e ghiaiosi, dovuti

probabilmente alle piene dei rivi ai quali il graben aveva tranciato il corso.

Depositi quaternari

Si distinguono in depositi alluvionali attuali e recenti e depositi marini di spiaggia e

sovrastano le già descritte formazioni del Monte Antola e delle Argille di Ortovero.

Sono caratterizzati da assetti litostratigrafici e composizione granulometrica estremamente

eterogenea, variabile da ghiaie ad argille con consistenza tipicamente sciolta.

I depositi alluvionali si ritrovano lungo costa solo nell’estremità orientale dell’area urbana, in

corrispondenza della Foce del Torrente Bisagno dove si alternano ai depositi marini di

spiaggia. Questi ultimi sono presenti all’interno dell’anfiteatro portuale nella parte centrale ed

occidentale con un aumento graduale di spessore verso sud nella zona di avamporto. Il litotipo

prevalente è quello di un limo argilloso sabbioso o sabbia limosa di colore grigio – nerastro e

consistenza sciolta.

Di fronte alla foce del Torrente Bisagno ed alla diga foranea del Porto, a partire dall’isobata

50 m circa, si estende una zona a lutiti arenitiche interpretabili come sedimenti in cui

l’apporto terrigeno del torrente tende a prevalere sulla sedimentazione organogena.

Materiale di riporto

Il riempimento antropico, costituito da materiale di svariata natura e dimensione, si riscontra

sia lungo tutto l’arco cittadino urbanizzato con uno spessore costante variabile tra i 5 e i 10

metri circa, sia al di sotto di tutte le opere marittime fino a raggiungere il fondo del mare.


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5 GEOLOGIA DELLA ZONA MARINA FIERA DI GENOVA

La zona della Fiera di Genova (Figure 1 e 4), localizzata nell’estremità orientale del Porto in

corrispondenza della sponda destra della foce del Torrente Bisagno, è caratterizzata dalla

presenza di depositi marini intercalati a depositi fluviali soprastanti il substrato costituito dalla

Formazione cretacica dei Calcari dell’Antola.

La zona della Fiera di Genova non è interessata dalle deposizioni argillitiche plioceniche che

caratterizzano alcune parti della città per cui non si evidenziano quelle problematiche

geologiche caratteristiche del contatto fagliato tra questi due litotipi.

Alcuni sondaggi effettuati in passato e le due campagne geognostiche condotte nel Marzo

2003 nella zona interessata dal progetto della Nuova Darsena della Fiera (Figura 5) hanno

evidenziato la seguente stratigrafia:

Materiale di riporto

Costituisce il riempimento su cui è sorge il comprensorio fieristico ed presenta spessore

variabile tra i 9 e i 10 metri (Figure 6 e 7). La natura del riempimento è eterogenea con

alternanze di livelli limoso-sabbiosi e frammenti lapidei in matrice ghiaiosa.

Sedimenti marini e/o fluviali (Quaternario)

Sono caratterizzati dall’intercalazione di limi sabbiosi e sabbie limose di colore grigio

nerastro appartenenti sia al trasporto fluviale del Torrente Bisagno sia al trasporto marino

lungocosta.

Lo spessore di questi sedimenti varia tra i 5 – 8 metri in corrispondenza dei sondaggi

effettuati a mare del comprensorio espositivo fieristico, nella zona interessata al progetto di

ampliamento (M1 e M2). La potenza dello strato aumenta spostandosi sia in direzione est

(Piazzale Kennedy), in corrispondenza della parte centrale della Foce, che ovest (Molo Cagni)

raggiungendo spessori intorno ai 10 metri (Figure 6 e 7). Un sensibile aumento di spessore si


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riscontra anche verso sud, in direzione della diga foranea con il progressivo aumento della

profondità d’acqua e degli apporti sedimentari marini dovuti alle correnti di fondo.

Prove di classificazione granulometrica effettuate su campioni prelevati con i carotaggi

superficiali a mare (Figura 5, postazioni 1, 2, 3 e 4) hanno permesso di classificare i sedimenti

come sabbie limose con un contenuto di fini intorno al 30%.

Calcari dell’Antola (Cretaceo Sup.)

I calcari marnosi affiorano omogeneamente al di sotto della coltre quaternaria e sono

caratterizzati sempre da un livello superficiale fratturato (cappellaccio di alterazione) che

precede l’affioramento “sano” intervallato spesso a livelli argillosi o marnoscistosi.

La profondità dei calcari rispetto al livello medio del mare è stimata intorno ai 16 – 18 metri

sul lato mare della Fiera internazionale (sondaggi S1, S2, S3, S4, SA e SB) e 18 – 20 metri

nella zona di ampliamento prevista (M1 e M2) e si approfondisce fino ad una quota sotto i 20

metri in direzione est, verso la Foce del Bisagno e in direzione sud, verso la diga foranea.

Nella zona retrostante la Fiera (Corso Aurelio Saffi e Via Corsica) il calcare affiora o è

coperto solo da un esile strato di materiale antropico (Figure 6 e 7).

La giacitura dei calcari è monoclinale con strati a direzione nord-sud, immersione a levante e

inclinazione piuttosto elevata (40-50% circa).


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6 INQUADRAMENTO GEOTECNICO

Le caratteristiche geotecniche dei terreni incontrati nella zona interessata dal progetto di

ampliamento della Fiera sono state definite tenendo conto delle stratigrafie dei sondaggi e

delle successive prove di laboratorio effettuate su campioni prelevati a varie profondità.

Sono state eseguite tre distinte campagne di indagine al sito (Figura 5). Una campagna

preliminare con prelievo di campioni superficiali mediante carotatore a gravità tipo

Kullenberg ha interessato la zona della Darsena Nautica (Figura 5, postazioni 1, 2, 3 e 4).

Successivamente è stata eseguita una campagna di perforazioni nella zona della Darsena

Nautica. L’indagine, eseguita da una postazione galleggiante mediante una sonda a rotazione,

ha compreso l’esecuzione di due fori di sondaggio spinti fino al substrato roccioso, con

prelievo di campioni ed esecuzione di prove penetrometriche dinamiche SPT in foro (Figura

5, postazioni M1 ed M2). Un’ulteriore campagna di indagine ha riguardato l’area della

Darsena Tecnica e dell’imboccatura, con l’esecuzione di due sondaggi a terra e di due

sondaggi a mare. Le perforazioni sono state eseguite mediante sonda a rotazione, posizionata

su un mezzo galleggiante per i sondaggi a mare. Tutte le perforazioni sono state spinte fino al

substrato roccioso ed hanno compreso il prelievo di campioni rimaneggiati di terreno e carote

di roccia, oltre all’esecuzione di prove penetrometriche dinamiche SPT (Figura 5, postazioni

MI1, MI2, T1 e T2). Le stratigrafie relative alle perforazioni di sondaggio sono riportate

nell’Appendice A, mentre i certificati relativi alle prove di laboratorio sono allegati in

Appendice B.


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6.1 CARATTERIZZAZIONE DELLE UNITA’

I litotipi incontrati comprendono in generale 5 – 8 metri di sedimenti marini e/o fluviali

seguiti dal substrato roccioso costituito dai Calcari dell’Antola. I depositi antropici

costituiscono il riempimento della Fiera e presentano uno spessore intorno ai 10 metri.

Depositi marini e/o fluviali (spessore 5 – 8 metri)

Sabbia limosa con intervalli limo sabbiosi.

Classificazione USCS: SM

Limite liquido: 30 – 32

Indice di plasticità: 3

Contenuto di fini: tra 25 e 40%,

occasionalmente maggiore di 80% in superficie

Contenuto d’acqua: 26 - 48%

Peso di volume: 17 - 19 kN/m3

Numero di colpi N1 60: da 5 a 15, maggiore nei rari livelli ghiaiosi

Calcari dell’Antola (spessore > 50 metri)

Calcare marnoso con intercalazioni argillose e marnoscistose, fratturato nei primi 2 – 3 metri.

Recupero: 80 – 100%

RQD: 50 – 70% in roccia sana

0 - 30% in roccia fratturata

Peso di volume: 26 kN/m3 in roccia intatta,

20 kN/m3 nello strato superficiale fratturato

Resistenza a compressione non confinata:

circa 35 MPa calcari intatti


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6.2 PARAMETRI DI PROGETTO

Peso di volume

Il peso di volume di progetto è stato ricavato sia sulla base dei valori ottenuti dalle prove di

laboratorio effettuate su campioni superficiali di sabbia limosa, sia tenendo in considerazione

i valori tipici riscontrati in altri sondaggi per lo stesso materiale.

Angolo di Attrito

L’angolo di attrito nelle sabbie limose è stato calcolato prendendo in considerazione i valori

di NSPT corretti successivamente in N1 60 per la tensione verticale efficace attraverso le

formule di Skempton (Epri, 1990):

av

N PC

/'12

σ+= (1)

N1 60 = CN • N (2)

Dove:

σ'v Tensione Verticale Efficace

Pa Pressione Atmosferica (100 Kpa)

N Numero di Colpi SPT

Prendendo in considerazione tutti i valori di NSPT ottenuti con le prove penetrometriche,

come mostrato in Figura 8, si è scelto un valore medio di N = 8. L’angolo di attrito è stato

stimato mediante la correlazione con N1 60 suggerita da Peck et al. (1974), ottenendo un

valore di 28°. La coesione c’ è nulla, considerando per il materiale un comportamento di tipo

drenato.

Le prove CD indicano angoli di attrito pari ad almeno 33°. L’adozione di tale valore come

parametro di progetto non appare sufficientemente cautelativa, alla luce della presenza locale

di lenti caratterizzate da un elevato contenuto di fini, considerando anche l’incertezza sulla

loro estensione planimetrica.


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Compressibilità

La compressibilità, espressa attraverso il modulo elastico normalizzato per terreni drenati

Ed/pa, riguarda lo strato sabbioso – limoso presente nei primi 5 – 8 metri. Anche la stima di

questo parametro è stata fatta sulla base dei valori NSPT e di densità relativa delle sabbie

utilizzando tre diverse fonti bibliografiche:

o Poulos (1975):

Ed / pa ≈ 100 ÷ 200 Ed ≈ 10000 ÷ 20000 kPa;

o Callanan e Kulhawy (1985):

Ed / pa ≈ 5 N1 60 Ed ≈ 4000 kPa;

o D’Appolonia (1970):

Ed / pa ≈ 200 + 7.9 N1 60 Ed ≈ 26000 kPa.

Considerando che i materiali in questione sono di deposizione attuale o recente e che la

frazione limosa è piuttosto significativa si è scelto un valore di progetto pari a 5 MPa.

6.3 STRATIGRAFIA DI PROGETTO

Sulla base di quanto esposto nei paragrafi precedenti è stata definita la stratigrafia di progetto

con i parametri geotecnici significativi.

Terreno Spessore (m)

γt (kN/m3)

Φ’ (°)

c’ (kPa)

UCS (MPa)

E (MPa)

ν (-)

Sabbia limosa 5 – 8 19 28 0 - 5 0.15

Calcari dell’Antola

fratturati 2 – 3 20 n.d. n.d. 0.4 – 0.8 n.d. n.d.

Calcari dell’Antola

intatti > 50 26 n.d. n.d. 35 n.d. n.d.


18

7 CONCLUSIONI

La presente relazione ha lo scopo di fornire un quadro dettagliato della geologia ed i

parametri geotecnici di progetto relativi alle formazioni incontrate in sito, relativamente al

settore orientale del Porto di Genova, con particolare riferimento alla zona della Fiera

Internazionale di Genova, interessata alla costruzione della Nuova Darsena.

Lo studio è basato sui dati acquisiti mediante tre campagne geognostiche, con prove

geotecniche nei fori di sondaggio e prove di laboratorio eseguite su campioni prelevati in sito,

integrati con dati provenienti da fonti bibliografiche.

Lo studio ha evidenziato che la zona della Fiera di Genova, all’estremità orientale del Porto, è

caratterizzata dalla presenza di un deposito quaternario derivante sia dal trasporto fluviale del

Torrente Bisagno sia da sedimentazione marina, soprastante l’unità omogenea dei Calcari

dell’Antola.

Viene fornita la stratigrafia di progetto, con i parametri geotecnici significativi delle unità

presenti al sito.

PRA/AO/EP/CV:bt


RIFERIMENTI

Barbetsea, E., F. Fanucci, M. Firpo, L. Mirabile e M. Piccazzo, 1982, "Il Plio-Quaternario del Mar Ligure: 1) Potenza e Modalità di Accumulo della Coltre Sedimentaria", Quaderni dell'Istituto di Geologia dell'Università di Genova, Anno 3, No. 1. Bellini, A., F. Calvino e A. Fassi, 1970, "Aspetti Geologici delle Metropolitane di Città Collinari Costiere con Riferimento alla Futura Metropolitana Genovese", XVIII Convegno Internazionale delle Comunicazioni, Genova 12-16 Ottobre. Brandolini, P., M. Firpo, M. Marini, M. Piccazzo, A. Ramella e R. Terranova, 1996, "Osservazioni Preliminari sull'Evoluzione Quaternaria dell'Area del Porto Vecchio di Genova", Il Quaternario, Vol. 9 (1), pp. 375-380. Callanan, J.F. e F.H. Kulhawy, 1985, Evaluation of Procedures for Predicting Foundation Uplift Movements, Report EL-4107, Electric Power Research Institute, Palo Alto, p. 124. Comune di Genova, AMGA, 1997, Atlante Cartografico Geologico del Territorio del Comune di Genova, Carta Geologica Scala 1:10.000. D'Appolonia, D.J., E. D'Appolonia e R.F. Brisette, 1970, "Discussion of Settlement of Spread Footings in Sands", Journal of the Soil Mechanics and Foundations Division, ASCE, Vol. 96, No. SM2, pp. 754-761. Fanucci, F., G. Fierro, F. Grosso e M. Piccazzo, 1974, Contributo alle Conoscenze Geologiche ed Ecologiche dei Fondali Antistanti l'Area Urbana Genovese, Istituto Idrografico della Marina, F.C. 1057. Fanucci, F. e D. Tedeschi, 1983, "Linee di Costa e Terrazzi Marini del Foglio 82 (Genova)", Estratto da: Contributi Conclusivi per la Realizzazione della Carta Neotettonica d'Italia, Pubblicazione No. 513 del Progetto Finalizzato Geodinamica. Fanucci, F., N. Corradi, G. Fierro, M. Firpo, M. Piccazzo, A. Ramella e S. Tucci, 1987, "Sismostratigrafia e Neotettonica del Mar Ligure", Quaderni dell'Istituto di Geologia dell'Università di Genova, Anno 8, No. 3. Marini, M., 1976, "Frane Intercotidali alla Base del Pliocene e loro Significato in Rapporto alla Tettonica Distensiva Tardoneogenica a Genova", Memorie dell'Accademia Lunigianese di Scienze G. Capellini, Vol. 40, pp. 67-69. Poulos, H.G., 1975, "Settlement of Isolated Foundations", Soil Mechanics-Recent Developments, Editori S. Valliappan, S. Hain e J.K. Lee, Zetland, pp. 181-212. Electric Power Research Institute (EPRI), 1990, Manual on Estimating Soil Properties for Foundation Design, Cornell University, Ithaca, New York.


R-2

RIFERIMENTI (Continuazione)

Peck, R. B., W. E. Hanson e T. H. Thornburn, 1974, Foundation Engineering, 2nd edition, Jhon Wiley & Sons, Inc., New York.

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SCALA

0 15 30 60 m

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FIGURA 8

VALORI DI N1 60 SPT

PREPARATO PER

AUTORITA' PORTUALE GENOVA

S1S2S3S4M1M2T1T2

0 10 20 30 40 50 60

N160 (Colpi/30cm)

20

15

10

5

0

Quo

ta s

.l.m

. (m

)

LEGENDA

Doc. No. 03-810-H1Rev. 2 - Febbraio 2004

R


APPENDICE A

SONDAGGI GEOGNOSTICI


APPENDICE B

PROVE DI LABORATORIO

G.E.T. Cert. N°. 03-022-02

GEOTECHNICAL and ENGINEERING TESTING srl Pag. 1 / 4

Laboratorio Geotecnico - Via R. Bianchi 38 - Genova Data 24/03/2003

Cliente : D'APPOLONIA SPA

Località : FIERA DEL MARE - GENOVA

Identificazione Campione : Punto 1 - Bottom

Profondità d'Acqua (m) : 11.0

Tipo del Campione : Indisturbato

Descrizione del Materiale : Sabbia limosa

Colore : Grigio scuro.

Classificazione U.S.C.S. : SM

Data Ricevimento :

Data Esecuzione Prova :

Denominazione Prova : Riferimenti Normativi : Allegato

ANALISI GRANULOMETRICA DI UN TERRENO A.S.T.M. D 422-98 x

CONTENUTO NATURALE IN ACQUA A.S.T.M. D 2216-98 x

LIMITI DI CONSISTENZA DI ATTERBERG A.S.T.M. D 4318-00 (proc. C-D)

PESO DI VOLUME B.S. 1377-75 x

PESO SPECIFICO ASSOLUTO A.S.T.M. D 854-00

Note :

Direttore Tecnico : Luciano Minetti

Operatore : Paolo Brasey

Dott. Geol.

Dott. Geol.

13 marzo 2003

18 marzo 2003

G.E.T. Cert. N°. 03-022-02



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 1 - BottomProfondità (m) : 11.00

CARATTERISTICHE GRANULOMETRICHE

Ciottoli (%) 0.00 D60 (mm) N.D.

Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 61.72 D30 (mm) N.D.

Limo (%) N.D. D10 (mm) N.D.

Argilla (%) N.D. Cc N.D.

P200 (%) 38.28 Cu N.D.

Direttore Tecnico : LM Operatore : PB

Note :

ANALISI GRANULOMETRICA DI UN TERRENO

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pass

ante

(%)

ARGILLASABBIAGHIAIA LIMOCIOTTOLI

G.E.T. Cert. N°. 03-022-02



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 1 - BottomProfondità (m) : 11.00

Peso lordo umido (g) 271.86

Peso lordo secco (g) 236.84

Peso tara (g) 100.91

Peso netto secco (g) 135.93

Peso acqua (g) 35.02

Contenuto in acqua (%) 25.76

Direttore Tecnico : LM PB

Note :

Operatore :

DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO NATURALE IN ACQUA

G.E.T. Cert. N°. 03-022-02



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 1 - BottomProfondità (m) : 11

Geometria della sezione del provino (circolare/quadrata) : Circolare

Diametro / Lato (cm) 2.50 Altezza (cm) 5.05Peso lordo (g) 49.81Peso tara (g) 0.00Peso netto (g) 49.81Volume (cm3) 24.79Peso di volume (kN/m3) 19.71


Note :

DETERMINAZIONE DEL PESO DI VOLUME

G.E.T. Cert. N°. 03-022-01





Identificazione Campione : Punto 1 - Top

Profondità d'Acqua (m) : 11.0





Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

13 marzo 2003

18 marzo 2003

G.E.T. Cert. N°. 03-022-01



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 1 - TopProfondità (m) : 11.00



Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 73.90 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 26.10 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pass

ante

(%)


G.E.T. Cert. N°. 03-022-01



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 1 - TopProfondità (m) : 11.00








Note :

Operatore :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-01



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 1 - TopProfondità (m) : 11




Note :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-04





Identificazione Campione : Punto 2 - Bottom

Profondità d'Acqua (m) : 10.5 - 11.0





Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

13 marzo 2003

19 marzo 2003

G.E.T. Cert. N°. 03-022-04



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 2 - BottomProfondità (m) : 10.5 - 11.0



Ghiaia (%) 1.31 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 61.77 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 36.92 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pass

ante

(%)


G.E.T. Cert. N°. 03-022-04











Note :

Operatore :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-04







Note :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-03





Identificazione Campione : Punto 2 - Top



Descrizione del Materiale : Limo di bassa plasticità


Classificazione U.S.C.S. : ML

Data Ricevimento :





LIMITI DI CONSISTENZA DI ATTERBERG A.S.T.M. D 4318-00 (proc. C-D) x



Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

13 marzo 2003

19 marzo 2003

G.E.T. Cert. N°. 03-022-03



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 2 - TopProfondità (m) : 10.5 - 11.0



Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 10.05 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 89.95 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pass

ante

(%)


G.E.T. Cert. N°. 03-022-03











Note :

Operatore :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-03




LIMITE LIQUIDONumero colpi (N) 26 23Peso lordo umido (g) 40.92 40.39Peso lordo secco (g) 36.38 35.91Tara (g) 21.77 21.51Peso netto secco (g) 14.61 14.40Peso acqua (g) 4.54 4.48Contenuto acqua (%) 31.07 31.12Limite Liquido 31.22 30.81 31.02

LIMITE PLASTICOPeso lordo umido (g) 21.10 22.26Peso lordo secco (g) 19.74 20.83Tara (g) 14.86 15.54Peso netto secco (g) 4.88 5.28Peso acqua (g) 1.36 1.43Contenuto acqua (%) 27.87 27.16 27.52

LIMITE LIQUIDO 31

LIMITE PLASTICO 28

INDICE PLASTICITA' 3

Direttore Tecnico : LM Operatore : PBNote :

LIMITE LIQUIDO - LIMITE PLASTICO - INDICE DI PLASTICITA'

CARTA DI PLASTICITA' DI CASAGRANDE

Valore medio (%)

Valore medio (%)

0

10

20

30

40

50

60

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100L.L.

P.I. CL

CH

MH-OH

ML-OL

G.E.T. Cert. N°. 03-022-03







Note :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-05





Identificazione Campione : Punto 3






Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

13 marzo 2003

19 marzo 2003

G.E.T. Cert. N°. 03-022-05



Cliente : D'APPOLONIA SPALocalità : FIERA DEL MARE - GENOVAIdentificazione campione : Punto 3Profondità (m) : 10.0 - 10.5



Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 69.48 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 30.52 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pass

ante

(%)


G.E.T. Cert. N°. 03-022-05











Note :

Operatore :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-05







Note :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-06





Identificazione Campione : Punto 4






Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

13 marzo 2003

19 marzo 2003

G.E.T. Cert. N°. 03-022-06






Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 85.78 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 14.22 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

40

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70

80

90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pass

ante

(%)


G.E.T. Cert. N°. 03-022-06











Note :

Operatore :


G.E.T. Cert. N°. 03-022-06







Note :


G.E.T. Cert. N°. 04-009-07



Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVA

Località : FIERA DEL MARE

Identificazione Campione : T1-CR1

Profondità (m) : 18.00 - 18.50

Tipo del Campione : Rimaneggiato


Colore : Grigio.


Data Ricevimento :




CONTENUTO NATURALE IN ACQUA A.S.T.M. D 2216-98


PESO DI VOLUME B.S. 1377-75


Note :


Operatore : Cristiano Pastore

Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-07





Identificazione campione : T1-CR1

Profondità (m) : 18.00 - 18.50



Ghiaia (%) 4.34 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 62.54 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 33.12 Cu N.D.

Direttore Tecnico : LM Operatore : CP

Note :


0

10

20

30

40

50

60

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90

100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-08






Profondità (m) : 24.30 - 24.60



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-08






Profondità (m) : 24.30 - 24.60



Ghiaia (%) 2.76 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 71.73 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 25.51 Cu N.D.


Note :


0

10

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100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-10





Identificazione Campione : T2 - CR1

Profondità (m) : 15.00 - 15.50



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-10





Identificazione campione : T2 - CR1

Profondità (m) : 15.00 - 15.50



Ghiaia (%) 0.09 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 68.30 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 31.61 Cu N.D.


Note :


0

10

20

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0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-011






Profondità (m) : 19.00 - 19.50



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-011





Identificazione campione : T2 - CR2

Profondità (m) : 19.00 - 19.50



Ghiaia (%) 9.03 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 74.03 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 16.94 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

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0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-01





Identificazione Campione : MI1 - CR1

Profondità (m) : 14.50 - 15.00



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-01





Identificazione campione : MI1 - CR1

Profondità (m) : 14.50 - 15.00



Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 75.61 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 24.39 Cu N.D.


Note :


0

10

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0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-02





Identificazione Campione : MI1-CR2

Profondità (m) : 22.50 - 23.00



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-02





Identificazione campione : MI1-CR2

Profondità (m) : 22.50 - 23.00



Ghiaia (%) 0.75 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 62.06 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 37.19 Cu N.D.


Note :


0

10

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30

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50

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100

0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-04





Identificazione Campione : MI2-CR1

Profondità (m) : 13.50 - 14.00



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-04





Identificazione campione : MI2-CR1

Profondità (m) : 13.50 - 14.00



Ghiaia (%) 10.03 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 64.53 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 25.44 Cu N.D.


Note :


0

10

20

30

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0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-05






Profondità (m) : 17.60 - 18.00



Colore : Grigio.


Data Ricevimento :








Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

4 febbraio 2004

12 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-05






Profondità (m) : 17.60 - 18.00



Ghiaia (%) 0.00 D50 (mm) N.D.

Sabbia (%) 65.18 D30 (mm) N.D.



P200 (%) 34.82 Cu N.D.


Note :


0

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0.0010.010.1110100Diametro (mm)

Pas

sant

e (%

)


G.E.T. Cert. N°. 04-009-15






Profondità (m) : 18.00 - 18.50


Descrizione del Materiale : Sabbia limosa. Colore grigio.

Data Ricevimento : 4 febbraio 2004

Data Esecuzione Prova : 17 febbraio 2004

Denominazione Prova : DETERMINAZIONE DENSITA' MINIMA E MASSIMA

Riferimenti Normativi : ASTM D4254-00 - D4253-00

Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

G.E.T. Cert. N°. 04-009-15

GEOTECHNICAL and ENGINEERING TESTING srl Pag. 2 / 2Laboratorio Geotecnico - Via R. Bianchi 38 - Genova Data 19/02/04



Identificazione Campione : T1 - CR1 Prof. (m) : 18.00 - 18.50

Descrizione materiale : Sabbia limosa. Colore grigio.

DENSITA' MINIMA DI UN TERRENO ASTM 4254-00

Metodo utilizzato : A

TEST 1 TEST 2Massa campione secco (g) : 270.68 275.04Volume della fustella (cm3) : 199.24 199.24

Densità minima media (kN/m3) : 13.44

DENSITA' MASSIMA DI UN TERRENO ASTM D4253-00DETERMINAZIONE CON TAVOLA VIBRANTE

Metodo utilizzato : 1B (Metodo Umido)Dimensioni fustella (cm) : diametro : 15.21 altezza : 14.21

TEST 1 TEST 2Massa campione secco (g) : 3600.0 3550.0Volume terreno addensato (cm3) : 2215.83 2191.30

Densità massima media (kN/m3) : 15.92


NOTE :

G.E.T. Cert. N°. 04-009-16






Profondità (m) : 19.00 - 19.50







Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

G.E.T. Cert. N°. 04-009-16




Identificazione Campione : T2 - CR2 Prof. (m) : 19.00 - 19.50











NOTE :

G.E.T. Cert. N°. 04-009-13






Profondità (m) : 14.50 - 15.00







Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

G.E.T. Cert. N°. 04-009-13




Identificazione Campione : MI1 - CR1 Prof. (m) : 14.50 - 15.00











NOTE :

G.E.T. Cert. N°. 04-009-14






Profondità (m) : 17.60 - 18.00







Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

G.E.T. Cert. N°. 04-009-14




Identificazione Campione : MI2 - CR2 Prof. (m) : 17.60 - 18.00











NOTE :

G.E.T. Cert. N°. 04-009-18






Profondità : 18.00 - 18.50





Denominazione Prova : PROVA DI PERMEABILITÀ A CARICO VARIABILE

Riferimenti Normativi : KH HEAD "Manual of soil laboratory Testing" (1994),

TW LAMBE "Series in Soil Engineering" (1951)

Note :

Direttore Tecnico : Dott. Geol. Luciano Minetti

Operatore : Dott. Geol. Paolo Brasey

G.E.T. Cert. N°. 04-009-18



Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MAREIdentificazione campione : T1-CR1Profondità (m) : 18.00 - 18.50Dimensioni provino (cm) : Altezza : 7.62 Diametro : 3.81

CONDIZIONI INIZIALI

Peso di volume (kN/m3) = 17.28Contenuto in acqua (w%) = 12.48Densità secca (kN/m3) = 15.36Peso specifico assoluto = 2.700Indice dei vuoti (e) = 0.724Grado di saturazione (Sr%) = 46.5

Diam. Buretta ( cm ) = 1.6Ho ( cm ) = 107.0H1 ( cm ) = 102.0To - T1 ( sec ) = 4140K ( cm/sec ) = 1.55E-05



VALORE MEDIO DI K = 1.23E-05 cm/s TEMP.°C : 24.1

VALORE DI K (20°C) = 1.11E-05 cm/s


PROVA DI PERMEABILITÁ A CARICO VARIABILE

G.E.T. Cert. N°. 04-009-20






Profondità : 19.00 - 19.50








Note :



G.E.T. Cert. N°. 04-009-20



Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MAREIdentificazione campione : T2 - CR2Profondità (m) : 19.00 - 19.50Dimensioni provino (cm) : Altezza : 7.62 Diametro : 3.81

CONDIZIONI INIZIALI









G.E.T. Cert. N°. 04-009-19






Profondità : 14.50 - 15.00








Note :



G.E.T. Cert. N°. 04-009-19



Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MAREIdentificazione campione : MI1 - CR1Profondità (m) : 14.50 - 15.00Dimensioni provino (cm) : Altezza : 7.62 Diametro : 3.81

CONDIZIONI INIZIALI









G.E.T. Cert. N°. 04-009-17






Profondità : 17.60 - 18.00








Note :



G.E.T. Cert. N°. 04-009-17



Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MAREIdentificazione campione : MI2 - CR2Profondità (m) : 17.60 - 18.00Dimensioni provino (cm) : Altezza : 7.62 Diametro : 3.81

CONDIZIONI INIZIALI









G.E.T. Cert. N°. 03-009-09





Identificazione Campione : T1 - CAR 1

Profondità (m) : 27.40 - 27.70

Tipo del Campione : Carotato

Descrizione del Materiale : Calcare marnoso. Colore grigio

Data Ricevimento :


Denominazione Prova : PROVA DI COMPRESSIONE UNIASSIALE SU ROCCIA

Riferimenti Normativi : A.S.T.M. D 2938-95

Note :


Operatore : Dott. Geol. Cristiano Pastore

4 febbraio 2004

11 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 03-009-09


Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MARE

DATI IDENTIFICATIVI

Identificazione del Campione : T1 - CAR 1 Profondità (m) : 27.40 - 27.70

Descrizione : Calcare marnoso. Colore grigio

Dimensioni : Diametro (cm) : 7.90 Altezza (cm) : 16.50

CARATTERISTICHE FISICHE

Peso di volume (kN/m3) : 26.32

ROTTURA

Carico (kN) : 175.7

Ca (MPa) : 35.84

C (MPa) : - ( Corretto per L/D = 2 )

Schizzo del provino a rottura

NOTE :


PROVA DI COMPRESSIONE UNIASSIALE SU ROCCIA

G.E.T. Cert. N°. 04-009-12




Località : FIERA DI GENOVA

Identificazione Campione : T2 - CAR 1

Profondità (m) : 24.10 - 24.40



Data Ricevimento :




Note :



4 febbraio 2004

11 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-12


Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DI GENOVA

DATI IDENTIFICATIVI

Identificazione del Campione : T2 - CAR 1 Profondità (m) : 24.10 - 24.40





ROTTURA

Carico (kN) : 26.7

Ca (MPa) : 5.41

C (MPa) : 5.39 ( Corretto per L/D = 2 )


NOTE :



G.E.T. Cert. N°. 04-009-04





Identificazione Campione : MI1 - CAR 1

Profondità (m) : 28.20 - 28.60



Data Ricevimento :




Note :



4 febbraio 2004

11 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 04-009-04


FIERA DEL MARECliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MARE

DATI IDENTIFICATIVI

Identificazione del Campione : MI1 - CAR 1 Profondità (m) : 28.20 - 28.60





ROTTURA

Carico (kN) : 186.2

Ca (MPa) : 37.51

C (MPa) : - ( Corretto per L/D = 2 )


NOTE :



G.E.T. Cert. N°. 03-009-06





Identificazione Campione : MI2 - CAR 1

Profondità (m) : 20.50 - 20.80



Data Ricevimento :




Note :



4 febbraio 2004

11 febbraio 2004

G.E.T. Cert. N°. 03-009-06


Cliente : AUTORITA' PORTUALE - GENOVALocalità : FIERA DEL MARE

DATI IDENTIFICATIVI

Identificazione del Campione : MI2 - CAR 1 Profondità (m) : 20.50 - 20.80





ROTTURA

Carico (kN) : 155.1

Ca (MPa) : 31.97

C (MPa) : 31.96 ( Corretto per L/D = 2 )


NOTE :



G.E.T. Cert. N°. 04-009-21






Profondità (m) : 14.50 - 15.00





Denominazione Prova : PROVA TRIASSIALE CONSOLIDATA - DRENATA

Riferimenti Normativi : K.H. HEAD - MANUAL OF SOIL TESTING

Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

G.E.T. Cert. N°. 04-009-21

GEOTECHNICAL and ENGINEERING TESTING srl Pag. 2 / 3Laboratorio Geotecnico - Via R. Bianchi 38 - Genova Data




Profondità (m) : 14.50 - 15.00Tipo di campione : Rimaneggiato

Caratteristiche iniziali

H D Wn γ Gs e S LL IP(mm) (mm) (%) (kN/m3) (-) (-) (-) (%) (-)

provino 1 76.2 38.1 10.94 15.33 2.65 0.881 0.33 - -provino 2 76.2 38.1 10.96 15.33 2.65 0.882 0.33 - -provino 3 76.2 38.1 10.18 15.22 2.65 0.882 0.31 - -

Fase di consolidazione

B σ3 b.p. σ3' ∆H ∆V e(kPa) (kPa) (kPa) (%) (%) (-)

provino 1 0.98 25 0 25 -0.31 -0.92 0.900provino 2 0.96 50 0 50 -0.46 -1.38 0.892provino 3 0.98 100 0 100 -0.90 -2.71 0.866

Fase di rottura

velocità di deformazione 0.02 (%)/min

def. ∆V/V σ1'+σ3' σ1'/σ3' σ1−σ3 σ1−σ32 2

(%) (%) (kPa) (-) (kPa) (kPa)

provino 1 8.48 -1.06 59.00 3.72 68.00 34.00provino 2 6.85 -1.47 119.21 3.77 138.42 69.21provino 3 6.21 -1.32 235.64 3.71 271.29 135.64

PARAMETRI DI RESISTENZA AL TAGLIO

φ' = 35.1 C' = NULLA


01/03/2004

PROVA TRIASSIALE CONSOLIDATA ISOTROPAMENTE - DRENATA

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24def. (%)

0

50

100

150

200

250

300

350

400σ

1-σ

3 ( k

Pa )

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24def. ( % )

-6.0

-4.5

-3.0

-1.5

0.0

1.5

3.0

4.5

6.0

∆V

( % )

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000(σ'1 + σ'3 )/2 ( kPa )

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

( σ1

− σ

3 )/

2 (k

Pa )

Prova Triassiale C.I.D.

Provino 1 ( σ3' = 25 kPa )Provino 2 ( σ3' = 50 kPa )Provino 3 ( σ3' = 100 kpa )

Cert. N°.Pag.Data

04-009-213 / 301/03/2004

Id. Campione :Profondità (m) :

G1 - A1.50-2.00

G.E.T. Cert. N°. 04-009-20






Profondità (m) : 18.00 - 18.50





Denominazione Prova : PROVA TRIASSIALE CONSOLIDATA - DRENATA

Riferimenti Normativi : K.H. HEAD - MANUAL OF SOIL TESTING

Note :



Dott. Geol.

Dott. Geol.

G.E.T. Cert. N°. 04-009-20

GEOTECHNICAL and ENGINEERING TESTING srl Pag. 2 / 3Laboratorio Geotecnico - Via R. Bianchi 38 - Genova Data




Profondità (m) : 18.00 - 18.50Tipo di campione : Rimaneggiato

Caratteristiche iniziali

H D Wn γ Gs e S LL IP(mm) (mm) (%) (kN/m3) (-) (-) (-) (%) (-)

provino 1 76.2 38.1 12.53 17.28 2.65 0.693 0.48 - -provino 2 76.2 38.1 12.27 17.25 2.65 0.692 0.47 - -provino 3 76.2 38.1 12.65 17.31 2.65 0.692 0.48 - -

Fase di consolidazione

B σ3 b.p. σ3' ∆H ∆V e(kPa) (kPa) (kPa) (%) (%) (-)

provino 1 0.99 100 0 100 -0.60 -1.81 0.695provino 2 0.97 200 0 200 -0.82 -2.46 0.682provino 3 0.98 400 0 400 -1.18 -3.53 0.664

Fase di rottura

velocità di deformazione 0.02 (%)/min

def. ∆V/V σ1'+σ3' σ1'/σ3' σ1−σ3 σ1−σ32 2

(%) (%) (kPa) (-) (kPa) (kPa)

provino 1 5.24 -1.22 218.44 3.37 236.88 118.44provino 2 9.20 -1.96 456.50 3.56 513.00 256.50provino 3 14.30 -3.13 887.96 3.44 975.92 487.96

PARAMETRI DI RESISTENZA AL TAGLIO

φ' = 33.4 C' = NULLA


01/03/2004

PROVA TRIASSIALE CONSOLIDATA ISOTROPAMENTE - DRENATA

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24def. (%)

0

150

300

450

600

750

900

1050

1200σ

1-σ

3 ( k

Pa )

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24def. ( % )

-6.0

-4.5

-3.0

-1.5

0.0

1.5

3.0

4.5

6.0

∆V

( % )

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 2000(σ'1 + σ'3 )/2 ( kPa )

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

( σ1

− σ

3 )/

2 (k

Pa )

Prova Triassiale C.I.D.

Provino 1 ( σ3' = 100 kPa )Provino 2 ( σ3' = 200 kPa )Provino 3 ( σ3' = 400 kpa )

Cert. N°.Pag.Data

04-009-203 / 301/03/2004

Id. Campione :Profondità (m) :

T1 - CR118.00-18.50

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