AutopromotecNews n. 3 - Aprile 2015

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Tutto è pronto, si riapre! di Nicola Giardino Editoriale Il progetto 2 N° 3 - Aprile 2015 Perché la più specializzata? di Renzo Servadei Jobs Act sotto la lente d’ingrandimento di Matteo Prioschi Il nuovo ravvedimento operoso di Nicola Amoruso La vendita emozionale di Franco Marzo Impresa e condominio, matrimonio difficile di Saverio Fossati Conoscere per crescere, nel melting pot dell’aftermarket Redazione L’aftermarket è un gioco. Pesante. Di Massimo Condolo 6 14 9 17 4 11 20

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Trimestrale di informazione e cultura del postvendita automotive, realizzato da Autopromotec: la biennale internazionale delle attrezzature e dell'aftermarket automobilistico.

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Tutto è pronto, si riapre!

di Nicola Giardino

Editoriale Il progetto2

N° 3 - Aprile 2015

Perché la piùspecializzata?

di Renzo Servadei

Jobs Act sotto la lente d’ingrandimento

di Matteo Prioschi

Il nuovo ravvedimento operoso

di Nicola Amoruso

La vendita emozionale

di Franco Marzo

Impresa e condominio, matrimonio difficile

di Saverio Fossati

Conoscere per crescere,nel melting pot dell’aftermarket

Redazione

L’aftermarketè un gioco. Pesante.

Di Massimo Condolo

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Tutto è pronto,

si riapre!

Nicola GiardinoDirettore Editoriale

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Parte anche AutoptomotecNews Daily, il nostro quotidiano stampato in diretta dalla Fiera a cura di noti giornalisti e di esperti di settore. Approfondimenti e informazioni sui dibattiti e sugli avvenimenti riportati giornalmente. Per cinque giorni pubblicità e trasmissioni su Radio24 in diretta dal quartiere fieristico bolognese.

AutopromotecNews esce a poche settimane dalla data di apertura di Autopromotec. Si è voluto rispettare la programmazione trimestrale del nostro Magazine online, nonostante l’incombente impegno della nosta redazione dell’allestimento di AutopromotecNews Daily, l’edizione speciale quotidiana redatta e stampata giornalmente in Fiera, per l’intera durata della rassegna, allo scopo di fornire notizie e avvenimenti in presa diretta.È un impegno che ci accingiamo ad affrontare con la consapevolezza dei rischi per una testata giovane come la nostra, perché riteniamo essenziale un servizio giornalistico di supporto all’organizzazione di Autopromotec, nostro editore. Accanto ad articoli di analisi e di commento daremo voce alle tante anime della fiera e riporteremo i principali avvenimenti che si avvicenderanno nei cinque giorni di apertura, a cominciare dai convegni che si preannunciano di grande interesse come quelli di AutopromotecEDU. In particolare da rammentare l’appuntamento, ormai tradizionale,

EDITORIALE

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con il Convegno inaugurale, quest’anno incentrato sulla Lectio Magistralis di Giacomo Vaciago, docente di economia monetaria all’università Cattolica di Milano, sullo stato di salute dell’economia nazionale. In particolare sapremo a che punto è la crisi e se possiamo cominciare a sperare in una ricrescita. Coordinati da Giacomo Barisoni direttore di Radio24 parteciperanno anche alcuni dei grandi protagonisti dell’Automotive. Nel pomeriggio la diretta dalla fiera della trasmissione “Focus Economia” di Radio24 a cura di Sebastiano Barisoni. Nei giorni successivi sono previste su Radio24 trasmissioni in diretta e collegamenti vari a cura della loro Redazione che ha assicurato una presenza costante in Fiera per tutta la durata della rassegna.Senza il positivo contributo delle esportazioni le conseguenze della crisi economica in Italia lo scorso anno sarebbero state ancor più severe. Dopo un 2013 piatto, l’export italiano nel 2014 è tornato positivo del 2% su base annua. Grazie alla diminuzione dell’import dell’1,6% (in gran parte dovuto al minor costo del greggio) la bilancia commerciale italiana ha registrato un saldo positivo di quasi 43 miliardi. Miglior risultato dal 1993. Ad eccezione della Germania nessun paese dell’area euro ha avuto un miglioramento di tale portata della bilancia dei pagamenti. Il risultato è ancor più importante se si pensa che nel 2014 è cresciuto non solo il valore ma anche il volume delle merci esportate. Segnali positivi si registrano anche sul fronte dei consumi e della produzione industriale. Migliorata la fiducia di consumatori e imprese, le immatricolazioni di auto nel primo trimestre dell’anno sono aumentate del 13,5% dando forza alle speranze di toccare a fine anno la soglia di 1,5 milioni di immatricolazioni. Buone notizie anche dal fronte della produzione di auto che nel nostro paese pare stiano crescendo grazie ai nuovi modelli FCA 500X e Jeep Renegade, in attesa di ulteriore impulso grazie al lancio della nuova Alfa Romeo a trazione posteriore.Arrivederci a Bologna dal 20 al 24 maggio!

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Perché la più specializzata ?

Renzo ServadeiDirettore Responsabile

Alcuni visitatori ci hanno chiesto come mai, nonostante i numeri veramente imponenti che collocano Autopromotec ai primissimi posti non solo delle rassegne di settore, ma più in generale di tutte le fiere internazionali, continuiamo a battere sulla specializzazione più che sui numeri. Lo facciamo perché conosciamo il valore della ricerca che effettuano gli espositori, gli anni di studio, gli investimenti, le risorse umane necessarie per individuare soluzioni innovative e presentare prodotti veramente all’avanguardia in un settore naturalmente avanzato come il nostro.Non possiamo citare tutti questi filoni di innovazione, per elencarli dovremmo certamente scrivere un libro, con il rischio di dimenticare qualcosa. Vorrei fare solo un esempio premettendo che non è stato scelto per importanza, ma per esplicitare un concetto.Solo poco tempo fa, se qualcuno ci avesse detto che sarebbe stato inventato un sistema di revisione come MCTCNet2 in cui la linea di revisione riconosce il veicolo, dialoga con il “Cervellone” del Ministero dei Trasporti, rileva automaticamente i parametri della vettura e se tutto è conforme rilascia il certificato di revisione, probabilmente avremmo pensato alla trama di un film di James Bond. Nelle pellicole di 007 tuttavia, una siffatta linea sarebbe stata concepita da un’unica società. Qui siamo andati oltre, se qualcuno vuole può acquistare la linea da un unico fornitore, altrimenti è libero di intercambiare i pezzi con altri di fornitori omologati.Per arrivare a questo risultato ci sono voluti anni di ricerca, milioni di Euro di investimenti in risorse umane da parte delle Aziende che hanno visto collaborare pubblico e privato in un progetto che attirerà visitatori da tutto il mondo. Ma soprattutto renderà più sicuri i veicoli.

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IL PROGETTO

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Ribadisco che questo è solo un esempio, ma quando leggiamo sui giornali che gli incidenti stradali e i morti sulle strade diminuiscono, pensiamo a quanta tecnologia i componentisti, i costruttori di attrezzature, i produttori di pneumatici hanno elaborato per raggiungere questi obiettivi. Pensiamo a quanti investimenti in formazione, dati ed attrezzature hanno fatto gli autoriparatori. Pensiamo ai benefici ambientali che sono stati conseguiti con queste innovazioni.Sempre, quando si vedono tecnologie strabilianti ci si interroga su cosa mai possa essere inventato di più. In realtà si scopre che si può sempre inventare qualcosa di più. Per rimanere al numero degli incidenti, si pensi che sono già in corso avanzati studi sulla vettura che si guida da sola, e che potenzialmente potrebbe ridurre ad una cifra tendente a zero i sinistri. Qualcuno parla del 2020 per la normale entrata in produzione. Praticamente domani. E saranno tutte innovazioni che dovranno essere assistite da specialisti di settore. Ecco perché, anche se in alcuni settori Autopromotec è la fiera più grande, a noi con orgoglio piace definirla la più specializzata.

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AUTOPROMOTEC EDU

Conoscere per crescere,

nel melting pot dell’aftermarket

Redazione

AutopromotecEDU ha esordito nel 2011 come arena di dibattito professionale centrando subito l’obiettivo di realizzare un melting pot di competenze e di conoscenze nel complesso mercato della distribuzione ricambi e dell’assistenza auto. L’esperienza ha rafforzato negli anni la convinzione della necessità di identificare un percorso di idee per garantire all’intera filiera dell’auto maggiore autorevolezza e convinzione all’interno dell’attività produttiva nazionale. In Italia l’aftermarket, in particolare, ha strutture e dimensioni di tutto rispetto che vanno difese e presidiate per garantire volumi di vendite e profitti anche in futuro. Il cliente finale sta esprimendo nuove esigenze. L’intera filiera dell’auto deve adeguarsi. Competere, aggiornarsi, conoscere i mercati e i trend internazionali, fare tesoro delle best practices altrui. Tutto questo è AutopromotecEDU, uno spazio per ospitare idee, suggerimenti, aspirazioni, esigenze di un mondo più attivo e vivace di quanto si è troppo a lungo creduto. L’obiettivo è quello di garantire al postvendita un ruolo autonomo non più subalterno alle logiche della vendita dell’auto, e di

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Torna la grande arena di confronto e dibattito sulle tematiche più attuali legate al post vendita automobilistico, con la partecipazione delle personalità più autorevoli dal mondo dell’industria, delle istituzioni, delle associazioni e dell’informazione.

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offrire a tutti i partecipanti alla fiera spunti concreti per ottimizzare, innovare e accrescere il proprio business.Sempre numerosi e altamente qualificati gli incontri che attendono i visitatori di Autopromotec 2015 nelle due sale convegni dedicate, che saranno allestite all’ingresso principale del quartiere fieristico di Bologna (Ovest - Costituzione), in un’area specifica denominata “Circuito delle idee”, a richiamare l’importanza di questo spazio come luogo di incontro per la creazione di nuove relazioni professionali.Ad aprire il calendario, il convegno inaugurale del 20 maggio, dal titolo: “La ripresa economica c’è già. L’automobile può ripartire” – come conferma anche il dato sulle immatricolazioni auto nel primo trimestre 2015, in aumento del 13,46% (fonte: CSP); l’evento ospiterà una lectio magistralis del prof. Vaciago dell’Università Cattolica di Milano, a cui seguirà un confronto sulle prospettive dell’industria fra alcuni dei principali player del settore, moderato da Sebastiano Barisoni, di Radio 24.A seguire avrà luogo l’appuntamento con la stampa internazionale, che oltre a introdurre le novità di Autopromotec 2015 offrirà una presentazione dello scenario aftermarket a cura di GIPA ed EGEA. La prima giornata si concluderà con la 13a edizione dei Trofei GIPA dell’Eccellenza, un altro grande evento ospitato da diversi anni all’interno della manifestazione che premierà i protagonisti che si sono distinti nello scenario dell’aftermarket nel nostro paese.La seconda giornata di incontri si aprirà all’insegna dell’internazionalità, con la quinta edizione dell’International Automotive Aftermarket Meeting (IAAM15), che offrirà alle aziende e ai professionisti del settore analisi approfondite sulle principali tendenze in atto su scala globale, con un focus specifico sulle sfide poste dall’applicazione delle più avanzate tecnologie dell’informazione e comunicazione in ambito automotive.Nel pomeriggio del 21 maggio il convegno su “Il postvendita indipendente prossimo venturo e l’aggiornamento tecnologico: confronto tra gli attori della filiera” affronterà trasversalmente le opportunità e le sfide dei prossimi anni, dal punto di vista di componentisti, distributori, reti e autoattrezzature, e sarà moderato da Maurizio Caprino, de Il Sole 24 Ore.AutopromotecEDU offrirà inoltre momenti specifici di approfondimento internazionale con tre country presentation, che illustreranno le realtà produttive e le opportunità di business in alcuni mercati strategici per il settore: Vietnam (20 maggio), Turchia (21 maggio) e Brasile (22 maggio).Torneranno anche gli eventi dedicati al trasporto commerciale, a supporto dell’iniziativa speciale Industrial Vehicle Service; in particolare, il 22 maggio si terrà un appuntamento a cura di ANFIA – Aftermarket: il 1° Meeting Nazionale Ricambi Veicoli Industriali. Sempre il 22 maggio, una conferenza organizzata in collaborazione con Federmetano esporrà interessanti novità riguardanti l’impiego del metano liquido (GNL) nell’ambito del trasporto. Il giorno seguente un altro incontro a cura di Federmetano si occuperà più in dettaglio dell’aftermarket per i veicoli a metano e GPL.

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Altri appuntamenti del programma di AutopromotecEDU saranno dedicati a temi strategici per gli operatori quali la gestione economica dell’officina, l’utilizzo delle tecnologie mobile, il management, la valorizzazione della propria attività sul web.Un’iniziativa a cura di GM Edu, in programma per il 20 maggio, sarà inoltre dedicata ai giovani e alle opportunità professionali offerte dal settore dell’assistenza. Lo stesso giorno si terrà la Seconda Consulta dei Service Manager, a cura di Anticrisi Day: un’interessante testimonianza di come l’assistenza stia diventando una leva sempre più strategica anche nell’attività dei dealer. Sabato 23 maggio l’agenda offrirà, fra gli altri eventi, un convegno sui nuovi sistemi di revisione auto a cura di ALPI Servizi per la Qualità.Il calendario completo degli eventi di AutopromotecEDU è disponibile su:www.autopromotec.com

*Risultati basati sulle risposte a un questionario, fornite da 1.103 consumatori del prodotto Mobil 1™ in Gran Bretagna, condotto sul sito www.mobil1.co.ukdal 01/02/2013 al 30/04/2013. I consumi di carburante possono variare a seconda di diversi fattori, stile e condizioni di guida e al rendimento dei vari lubrificanti a marchio Mobil 1.Per ulteriori informazioni sulla potenziale riduzione dei consumi di carburante con l’utilizzo dei lubrificanti Mobil 1, invitiamo a consultare la sezione “prodotti” del sito www.mobil1.it

©2015 Exxon Mobil Corporation. I termini Mobil, Mobil 1 e Mobil Super sono marchi registrati di Exxon Mobil Corporation o di una delle società da questa direttamente o indirettamente possedute o controllate. Tutti i diritti riservati. Per ulteriori informazioni, invitiamo a consultare il sito www.mobil1.com

2 automobilisti su 3hanno dichiarato di consumare meno carburante utilizzando Mobil 1™*

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La vendita emozionale

Franco Marzo Smart Management

La vendita emozionale parte dal presupposto che le persone siano sempre più vittime delle loro emozioni e che i clienti si mettano in movimento solo quando colpiti nell’intimità più inconscia. L’emozione infatti induce comportamenti e reazioni incontrollabili. È ciò che ci fa diventare rossi dalla vergogna, che ci fa tremare dalla paura o ridere a crepapelle dalla gioia. Un interessante tipologia di vendita emozionale arriva dalla Germania! Com’è possibile dalla patria di Immanuel Kant? Eppure sì, la propone biologic®, un sistema di gestione della relazione fondato su una logica di tipo biologico. Potrà mai la leonessa essere attratta dalla carota? E un coniglio da una bistecca? Evidentemente no. La vendita emozionale parte dal principio che ognuno di noi ha i suoi gusti e che spetta al venditore scoprirli per soddisfarli. Ma fin qui forse niente di nuovo, non è quello che è sempre successo? La vendita emozionale però va oltre, non è solo una questione di gusti, esiste un vero e proprio grilletto, un trigger, che fa scattare la pulsione, la decisione, la volontà di acquisto, e questo grilletto non spetta al venditore premerlo. O scatta per via dell’emozione del cliente (ricordiamo che emozione deriva da ex motus, messo in movimento da…) o non scatta. Il venditore emozionale “si annulla”, diventa una sorta di catalizzatore che aiuta la reazione chimica tra cliente e prodotto a svilupparsi e realizzarsi, un

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Dalla Germania arriva la vendita emozionale, sembra una contraddizione in termini. Com’èpossibile dalla patria di Immanuel Kant? La propone byologic®, un sistema di gestione della relazione fondato appunto su una logica di tipo biologico. Che anche in officina potrebbe rivelarsi utile.

STRATEGIE

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facilitatore che non partecipa al processo emozionale, ma si limita a guidarlo. Come? Secondo biologic le tipologie umane sono tre: l’impulsivo (rosso), l’intuitivo (giallo) e l’introverso (blu). L’impulsivo è attratto da tutto ciò che è dinamico: la novità, la velocità, la bellezza, la moda, l’apparenza, il prestigio, l’azione; l’intuitivo da tutto ciò che è giusto, corretto, sostenibile, naturale, sociale, familiare, valoriale; l’introverso è invece il tipo più razionale, ama ciò che è valutabile, misurabile, calcolabile, utile, tecnologico, complesso, scientifico. Per scoprire le tre tipologie umane vi sono diversi trucchi acquisibili attraverso la formazione e la pratica. Ma ahimè non è ancora sufficiente, esistono un paio di difficoltà aggiuntive. La prima consiste nel fatto che le tre tipologie umane convivono nella stessa persona in proporzioni diverse. Non esistono mai personalità di un colore solo, sta al venditore trovare la dominante e l’ordine delle due successive. La seconda difficoltà, legata alla prima, dipende dal fatto che in uno stato di quiete e relax prevale la tipologia umana dominante, mentre sotto stress ha il sopravvento la seconda. Ad esempio l’impulsivo diventa intuitivo, l’introverso diventa impulsivo, l’intuitivo diventa impulsivo. Il venditore emozionale deve quindi tenere sotto controllo non solo le proprie emozioni, ma anche i livelli di stress dei suoi clienti durante la trattativa. Chi vende beni emotivamente importanti come case o automobili, conosce il grafico dell’ansia. Il cliente parte con un livello di ansia elevata e via via che si avvicina il momento dell’acquisto, si affida sempre di più al venditore, si tranquillizza, abbassa la guardia. Il venditore tradizionale invece compie un percorso inverso. L’ansia parte da una situazione di relativa tranquillità per crescere progressivamente a mano a mano che si avvicina la prospettiva di vendere e, quando culmina con la firma dell’assegno, si traduce spesso in un relax “post orgasmico” del tipo “ora puoi anche morire”. Scherzi a parte, sembra un paradosso ma controllare la propria emotività è il segreto della vendita emozionale. E il prodotto, che ruolo riveste? Il prodotto si anima e diventa oggetto del desiderio in base agli occhi di chi guarda. L’esempio più classico è ancora quello dell’automobile. Ogni cliente ci vede ciò che vuole e ogni automobile contiene caratteristiche, vantaggi e benefici per tutti i gusti. La letteratura è molto ampia ed è importante individuare a chi far scoprire le diavolerie elettroniche (blu), a chi le vernici ad acqua che non inquinano (giallo) e a chi invece il design o il prestigio del nuovo modello (rosso). Ogni auto contiene tutto ciò in abbondanza e l’interesse per le varie componenti si sposta via via insieme al livello dell’ansia del nostro cliente. Per altri tipi di vendita la cosa è più articolata. Ad esempio è più difficile capire cosa “muove” emotivamente un cliente d’officina: l’accoglienza e la fiducia (giallo), la cura del particolare tecnico (blu) o il trattamento esclusivo “solo per lei!” (rosso)? Ogni prodotto o servizio ha argomentazioni che emozionano le varie tipologie di clienti in modo più o meno efficace e può essere molto utile individuarle prima per non farsi cogliere impreparati. Tornano di moda “i dischi di vendita” che qualcuno ricorderà. Ad esempio al cliente intuitivo (giallo) potrà far piacere trovare la macchina lavata molto di più che a un cliente blu o rosso; il cliente introverso (blu) invece potrà apprezzare un additivo che riduce i consumi del 8% e migliora le prestazioni del 12%; il cliente impulsivo (rosso) potrà godere di un privilegio riservato a pochi o di un’auto sostitutiva di prestigio. Nella vendita emotiva il venditore rimane impassibile alla guida della relazione tra cliente e prodotto. (biologic ® è un’esclusiva Weissman e Cie Italia)

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Jobs Act sotto la lente

d’ingrandimento

Matteo Prioschi Giornalista del Il sole 24 ore

È su quest’ultimo punto che si è concentrata l’attenzione dell’opinione pubblica, a causa delle nuove regole in caso di licenziamento. Va tuttavia precisato che il nuovo contratto ha effetti più consistenti nelle imprese con più di 15 addetti, mentre in quelle più piccole le conseguenze sono meno rilevanti.Infatti nelle prime, fino al 6 marzo, si applicava (e si continuerà ad applicare per i dipendenti già in forza a quella data) la tutela reale prevista dall’articolo 18 dello statuto dei lavoratori: a fronte di un licenziamento ritenuto illegittimo, per decisione di un giudice in diversi casi il dipendente può rientrare in azienda. Nelle imprese piccole, invece, tale possibilità è ammessa solo se il licenziamento è discriminatorio o nullo (per esempio non rispetta la tutela della maternità).

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Dal 7 marzo sono in vigore le prime novità introdotte dal Jobs Act che riguardano il riassetto degli ammortizzatori sociali e il contratto a tutele crescenti. Nel licenziamento ritenuto illegittimo dal giudice niente reintegro del posto di lavoro ma solo risarcimento economico.

LAVORO

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Con il contratto a tutele crescenti, nel caso di un licenziamento per motivo economico o disciplinare, il giudice non avrà più la possibilità di “restituire” il lavoro al dipendente anche se la decisione dell’azienda è illegittima. Il lavoratore otterrà un risarcimento economico pari a due mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità. Unica eccezione nelle aziende con oltre 15 addetti: se il fatto materiale alla base della contestazione disciplinare non esiste, il dipendente ritorna in servizio, così come già previsto dalla tutela reale. La novità, quindi, da una parte consiste in una riduzione ragguardevole delle situazioni in cui un giudice può reintegrare il lavoratore e dall’altra dalla predeterminazione del risarcimento che l’azienda deve liquidare, mentre in passato il massimale era sempre di 24 mensilità ma l’importo esatto veniva stabilito caso per caso dal giudice.

Nelle imprese che hanno fino a 15 addetti, dato che anche in precedenza il giudice non poteva restituire l’impiego al dipendente oggetto di un licenziamento economico o disciplinare illegittimo, la novità si limita al risarcimento da pagare. Da un range compreso tra 2,5 e 6 mensilità stabilito dal giudice, si passa a un valore fissato dalla legge pari a una mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità. Le realtà più piccole devono considerare inoltre che, se a seguito di nuove assunzioni superano la soglia di 15 addetti, potranno applicare il contratto a tutele crescenti anche ai “vecchi” dipendenti. Per tutti i datori di lavoro, invece, c’è la possibilità di utilizzare il nuovo contratto a fronte di una conversione a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine o nel caso di conferma di un apprendista.

Nulla cambia, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, per i licenziamenti nulli o discriminatori a fronte dei quali il giudice può, anche con il nuovo contratto, decidere di reintegrare il lavoratore a cui va liquidato anche un risarcimento pari almeno a 5 mensilità e vanno pagati i contributi previdenziali arretrati. All’estremo opposto, al pari di quanto accadeva, se il licenziamento è valido, non è dovuta alcuna compensazione al dipendente.

Tutto ciò accade, comunque, se si apre un contenzioso giudiziario tra le parti. Per evitare ciò, il Jobs act ha introdotto un tentativo di conciliazione volontario che, se va a buon fine, si conclude con un risarcimento a favore del dipendente pari a una mensilità per ogni anno di servizio, importi esentasse.

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, invece, la novità principale entrerà in vigore dal 1° maggio, quando la nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) sostituirà l’attuale Aspi. Per maturare il diritto all’assegno serviranno almeno tredici settimane di contributi nei quattro anni precedenti e almeno trenta giorni di lavoro nell’ultimo anno, mentre la durata

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sarà pari alla metà dei contributi e quindi non potrà superare i due anni. La norma prevede che dal 2017 la durata massima sia di 78 settimane, ma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha affermato che il governo punta a trovare i fondi per mantenere il limite a due anni anche in futuro.

Per il solo 2015, al momento, è inoltre previsto un ulteriore aiuto, chiamato Asdi, per quelle persone che al termine della Naspi sono ancora senza impiego e in condizioni economiche di bisogno. Questo “prolungamento” sarà pari al 75% dell’ultimo importo della Naspi e verrà riconosciuto per un massimo di sei mesi. Valido per il solo 2015 anche il nuovo trattamento di disoccupazione per i collaboratori, chiamato Dis-Coll a cui possono accedere i collaboratori coordinati e continuativi iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps. In questo caso la durata è pari alla metà delle settimane di contribuzione calcolate dal 1° gennaio dell’anno precedente fino al momento della perdita dell’impiego.

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L’aftermarket è un gioco.

Pesante.

Massimo Condolo

Metodo, spirito di squadra, disciplina e abilità. È questo che serve ai meccanici di una rete di assistenza, che – come ha rilevato il Vice President Scania Christian Levin – sono i veri eroi di ogni giorno. E se l’elenco delle caratteristiche vi ricorda quello di un team sportivo, siete vicini alla storia che vi stiamo per raccontare. Scania è un marchio con oltre 120 anni di storia, con sede in Svezia e una produzione che oggi spazia dai camion pesanti agli autobus ai motori per macchine operatrici e impieghi stazionari. Vende i suoi prodotti nei cinque continenti e ha una rete di assistenza di 1600 punti in tutto il mondo. Motori e trasmissioni del marchio del Grifone sono da una cinquantina d’anni un punto di riferimento per la tecnologia del settore: basti pensare che gli attuali motori Euro 6 sono la seconda generazione che rispetta questo standard. Assistere una tecnologia sempre aggiornata e sempre mutevole non è semplice. Per questo la formazione non può basarsi soltanto su momenti accademici, per quanto affiancati da esercitazioni pratiche in officina.

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Da 25 anni la rete Scania stimola l’incremento della professionalità della sua rete di assistenza con un’olimpiade dei meccanici, che coinvolge oltre 60 Paesi in tutto il mondo. Puntando molto sull’organizzazione del lavoro, oltre che sulle competenze tecniche.

VEICOLI INDUSTRIALI

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Da 25 anni i meccanici della rete Scania hanno le loro olimpiadi. La competizione si chiama Scania Top Team, si è gradualmente estesa dalla Svezia al resto della Scandinavia, quindi all’Europa e al mondo intero. Mette a confronto squadre di meccanici provenienti dalla stessa officina, valutando non soltanto l’efficacia della soluzione proposta ma il metodo utilizzato. Le sei prove non riguardano soltanto la risoluzione di problemi ai veicoli ma anche l’organizzazione del lavoro, con processi che aiutano il gruppo a ragionare come una squadra. La finale italiana, che si è tenuta all’Italscania di Trento in marzo, ha visto cinque squadre confrontarsi su quattro diversi problemi ai veicoli, una sessione di conoscenza dei veicoli (dove le risposte non potevano essere cercate su computer o manuali d’officina) e una di organizzazione del lavoro. Oggetto delle sessioni tecniche sono stati lo “sposalizio” tra la rete Can-Bus e l’elettronica di controllo di un allestimento, la ricerca e riparazione di un guasto al retarder (il freno elettromagnetico utilizzato per esempio nelle lunghe discese), la ricerca di un’anomalia sulla rete di bordo di un autobus e la riparazione di un cambio robotizzato Opticruise. La competizione non è rivolta soltanto ai giovanissimi: ha coinvolto meccanici con un’età media di 32 anni e mezzo ma con almeno 12 anni di esperienza. È servita, come spiega il responsabile della formazione Italscania Roberto Lucchi, “a porre sotto i riflettori e dare un meritato riconoscimento alle professionalità che lavorano quotidianamente nella rete”.Per la cronaca, le cinque squadre finaliste per il mercato italiano, scelte tra 60 officine con 300 candidati, arrivavano dall’officina Artuso di Treviso, dalla Turbocar di Rimini, dalle sedi Sacar di Latina e Frosinone e dalla Meccanica RVI di Lecce. A rappresentare l’Italia alla finale di Bratislava (21 marzo) sono stati i frusinati, che hanno combattuto per i due posti disponibili con altri 7 Paesi; contrariamente alla tradizione che vede gli italiani accedere alla finale, quest’anno il nostro Paese non andrà a Södertälje, poco a sud di Stoccolma, dove le squadre si incontreranno a dicembre. È stato soprattutto il grande affiatamento della squadra svedese a relegare al primo posto tra gli esclusi la compagine italiana: una sconfitta con onore, che sottolinea come la preparazione tecnica sia essenziale ma, a volte, non sufficiente.

E Mercedes punta alla cooperazione trasversale

Anche a Stoccarda mettono periodicamente in gara i meccanici delle loro reti di tutto il mondo in competizioni internazionali, con la Mercedes-benz . A differenza di quanto avviene in Scania, la finale della Stella non promuove il team di un’officina, ma ne porta avanti uno che rappresenta l’eccellenza nazionale: vengono scelti i sei migliori fra altrettante figure (consulente post-vendita, meccanico di diagnosi, specialista di trasmissione, specialista del telaio, tecnico di manutenzione e venditore di ricambi) indipendentemente dall’azienda di provenienza. L’ultima edizione si è tenuta nel 2013 e ha visto la vittoria della squadra italiana.

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Iveco, la formazione è in rete

Moduli interattivi veloci, sempre disponibili, condivisibili con il formatore e gli altri allievi della classe virtuale semplicemente attraverso un computer connesso a internet. Così i meccanici della rete CNH Industrial, la multinazionale proprietaria dei marchi Iveco, Case e New Holland hanno iniziato a seguire i corsi di formazione, disponibili in oltre 30 moduli. Ognuno dura da 5 a 15 minuti, per sfruttare al massimo le capacità di attenzione e memorizzazione e non interrompere troppo il ciclo di lavoro. Alle sessioni virtuali di Iveco Web Academy e CNH Web University hanno già partecipato, da inizio anno, 2214 allievi per un totale di 12.610 ore di formazione. L’iniziativa segue di pochi mesi la rivoluzione delle gestione dei ricambi, con il nuovo marchio CNH Parts e una completa tracciabilità degli oltre 5 milioni di codici in tutti e 57 i magazzini sparsi per il mondo; il lavoro ha anche evidenziato compatibilità e intercambiabilità dei ricambi Iveco con quelli New Holland e Case.

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Impresa e condominio,

matrimonio difficile

Saverio FossatiGiornalista del Il sole 24 ore

Diciamo che, trattando delle attività legate al mondo dell’auto, la situazione è, in linea generale, sempre la stessa: l’impresa è al piano terra, con affaccio su strada o in cortile. I problemi sono quindi, in linea di massima, riconducibili a tipologie ben precise.Anzitutto l’autorizzazione. Già, perché non bastano i chili di carta bollata emessi dai più svariati organismi pubblici, dalla Asl alla Camera di commercio, dal Comune alla Regione, alla Questura. Prima di avviare l’attività è meglio anzitutto dare un’occhiata al regolamento condominiale che, se “contrattuale” (cioè sottoscritto da tutti i proprietari) può contenere al riguardo clausole inviolabili. Se nel regolamento viene vietata un’attività, per esempio, di officina (di norma, come è logico, non esistono proibizioni per il commercio nei locali su strada) il rischio è quello di avviare un contenzioso che si concluderà con una sconfitta. Diverso è il discorso quando il regolamento è “assembleare”, cioè approvato a maggioranza: la Cassazione (sentenza

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Avere la sede di proprietà in un edificio condominiale è, per chiunque eserciti un’attività commerciale, fonte di problemi. Se nel regolamento condominiale è vietata contrattualmente l’attività di officina è meglio desistere. La sconfitta nel contenzioso è certa.

NORMATIVA

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11281/1998) ha infatti chiarito che i limiti alle attività svolte nelle proprietà esclusive possono essere previsti solo dal regolamento condominiale di tipo contrattuale. Se quindi non c’è un regolamento contrattuale, non può essere impedito lo svolgimento di un’attività di officina. In teoria si può sempre cercare anche di modificare il regolamento “contrattuale” ma per farlo occorre, quasi sempre, l’unanimità dei condòmini, di fatto impossibile da raggiungere.

Ma spesso le attività “sconfinano” sugli spazi comuni, quasi sempre nei cortili o altre aree comunque comuni, sotto forma di immissioni di fumi o rumori. Queste sono regolamentate dall’articolo 844 del Codice civile, che le vieta quando superano la “normale tollerabilità”. Il singolo condomino che si ritenga danneggiato dalle immissioni causate dall’attività lavorativa nell’edificio può rivolgersi al Giudice di pace affinché impedisca la propagazione. Una soluzione pericolosa per l’attività, per questo conviene avere tutte le carte in regola e, in ogni caso, cercare di prevenire i problemi con una buona attività diplomatica, anche sincerandosi con obbiettività che queste “immissioni” non siano davvero insopportabili: il giudice, infatti, non tiene conto delle norme speciali (il cui rispetto è invece garantito dal Comune) ma solo di questo concetto abbastanza generico della “normale tollerabilità” che per esempio, per i rumori, in genere viene individuata nel limite di 3 decibel sopra il rumore di fondo.

Altra questione fonte di litigi è l’uso del cortile per il carico e scarico o parcheggio temporaneo dei clienti. Se il regolamento condominiale (sempre quello!) non lo vieta, il parcheggio di autoveicoli nel cortile – tanto più se per il solo carico e scarico – è da considerare legittimo, sempre che non impedisca al cortile di continuare a servire agli usi a cui è destinato, cioè passaggio di persone o veicoli e aeroilluminazione dei locali che su di esso si affacciano. Inoltre, per quanto riguarda l’uso del marciapiede e del piazzale antistante, se sono condominiali, si farà riferimento sempre all’articolo 1102 del Codice civile, che regolamenta l’utilizzo delle parti comuni, da parte del singolo condomino, con il limite di non mutarne la destinazione e impedirne ad altri il pari uso, valutazione che dovrà essere fatta caso per caso.

Un aspetto particolare è invece quello dell’”allargamento” degli spazi ai locali “accessori” come le cantine e i box. Per esempio, se un condomino intende collegare la cantina con il proprio box e svolgervi la sua attività, deve tener presente che la cantina e il box — essendo la prima un accessorio dell’abitazione e il secondo un locale destinato a ospitare automezzi — possono essere diversamente utilizzati, a condizione che la diversa destinazione sia compatibile con le disposizioni del regolamento contrattuale di condominio. Se quest’ultimo non dice nulla (come si è spiegato prima) nessun limite può essere opposto all’uso della cantina e del box, salvo i divieti derivanti direttamente dalla legge (divieto di provocare molestie, pericolosità, immissioni, sicurezza sul lavoro).

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In particolare, per il box è vietato il ricovero di auto alimentate a gas Gpl, se si tratta di garage situato a livello interrato o seminterrato, salvo particolari deroghe. Naturalmente, per evitare di incorrere nelle complicazioni che derivano dall’adattamento di un box o di una cantina ad attività lavorative, si può invece chiedere il mutamento di destinazione del box, per esempio, a officina, sempre che non ci siano ostacoli nel regolamento condominiale (come ha stabilito il Tribunale di Milano il 20 luglio 1967); attenzione, però: il mutamento di destinazione del box non è comunque permesso se l’edificio condominiale sia stato costruito con licenza o concessione edilizia rilasciati successivamente all’entrata in vigore della legge 765/67, che stabilisce un vincolo pertinenziale obbligatorio tra unità abitativa e box, per cui questo locale non può più cambiare destinazione.

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Il nuovo ravvedimento operoso

Nicola Amorusodottore commercialista in Milano

Il “ravvedimento operoso” è l’istituto in base al quale il contribuente provvede spontaneamente alla regolarizzazione delle inadempienze commesse in materia tributaria. L’istituto del “ravvedimento” venne introdotto in maniera organica nel nostro ordinamento con la riforma del sistema sanzionatorio attuato dal D. Lgs. n. 472/1997 (art. 13), superando definitivamente il tabù tanto radicato, quanto infondato, che il mancato versamento delle imposte fosse dovuto alla cattiva volontà del contribuente, da scoraggiare in ogni caso con severe sanzioni. Si prendeva finalmente atto che il mancato o insufficiente versamento dei tributi poteva anche non dipendere da una deliberata volontà omissiva, ma da tante altre cause diverse (temporanee difficoltà finanziarie, dimenticanze, crediti non riscossi in tempo, ecc.).In casi del genere, la possibilità di sanare spontaneamente un mancato versamento, con il versamento del tributo, degli interessi legali, e di una sanzione, tanto più ridotta, quanto più tempestiva, rappresentava un punto d’incontro tra due esigenze contrastanti: il notevole vantaggio dell’erario di recuperare un’entrata senza sforzo e l’interesse del contribuente di mettersi in regola con un costo minimo.La ratio del provvedimento richiede la sussistenza di requisiti specifici:• l’adempimento omesso (irregolare) o il mancato versamento sia sanato entro termini precisi;

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Da inizio anmo importanti novitù in materia di ravvedimento operoso. Il ravvedimento cosiddetto lungo.

FISCO

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• la violazione non sia stata constatata e notificata da organi di controllo;• non siano iniziate ispezioni, accessi o verifiche presso il trasgressore;• non siano iniziate altra attività di accertamento (invio questionari, richiesta di notizie, documenti, ecc.).Le sanzioni ridotte erano collegate (inversamente) ai tempi di ritardo del ravvedimento rispetto alla scadenza prescritta: 14 giorni, 30 giorni, e un anno dal termine di presentazione della dichiarazione dei redditi riguardante l’anno in cui è stata commessa la violazione. Si parla, in proposito, rispettivamente, di ravvedimento, brevissimo, breve e lungo.

Il limite più vincolante era quello riguardante il ravvedimento lungo che, sia pure solamente entro un anno, rendeva possibile, ad es., modificare in aumento una dichiarazione dei redditi infedele, pagando una sanzione ridotta del 3,75% (oltre interessi).

La novità

La legge di Stabilità per il 2015 (L. n.190/2014, art. 637) ha introdotto, con effetto dal 1° gennaio 2015, importantissime novità in materia di ravvedimento operoso, probabilmente ispirate dalla difficile situazione finanziaria delle imprese nel corso della corrente crisi.

La novità più rilevante riguarda il ravvedimento lungo, reso possibile (solo per i tributi erariali) anche dopo che siano trascorsi due o più anni dalla presentazione della dichiarazione. Con una sanzione che si riduce, rispettivamente, ad 1/7 (4,2857%) e 1/6 (5%) della misura normale (30%), é possibile sistemare sempre una dichiarazione infedele.

L’Agenzia delle Entrate, ispirata al principio del favor rei, ha chiarito che le disposizioni sul nuovo ravvedimento operoso, sebbene formalmente in vigore dal 1° gennaio 2015, possono operare anche per le violazioni commesse anteriormente al 1° gennaio 2015, con l’unico limite che non sia stato ancora notificato un avviso di accertamento, un avviso di liquidazione o un avviso bonario.

L’Agenzia, inoltre, ha chiarito che le nuove disposizioni non precludono più il ravvedimento nel caso in cui siano iniziati i controlli o sia stato inviato un processo verbale di constatazione (pvc). Ciò renderà possibile al contribuente di gestire con maggiore flessibilità i rilievi di un pvc, scegliendo quali fra i rilievi formulati fare propri all’interno di una dichiarazione dei redditi integrativa da presentare.

In buona sostanza, le nuove regole del ravvedimento operoso estendono la possibilità di versare i tributi evasi (integrando la dichiarazione infedele originariamente trasmessa) ovvero le somme non versate, usufruendo della riduzione delle sanzioni da un quinto fino ad un decimo del minimo edittale, in funzione del ravvedimento stesso.

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H o m o fa b e r fo r t u n a e s u a e

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N° 3 - Aprile 2015

Direttore editoriale: Nicola GiardinoDirettore responsabile: Renzo ServadeiCoordinamento testi: Guido GambassiRedazione: Sabrina Negro / [email protected]à: Gloria Guasina / [email protected]

Editore: Promotec srl, Via Emilia 41/b, 40011 Anzola Emilia (BO) Tel. +39 051 6424021 Fax +39 051 733008 CF: 01169290374 P. IVA: 00536491202 http://www.autopromotec.com/magazine

Hanno collaborato a questo numero: Franco Marzo, Matteo Prioschi, Massimo Condolo, Saverio Fossati, Nicola Amoruso.

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