AUTONOMIA E RESPONSABILITA’ DELLE PROFESSIONI...
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AUTONOMIA E RESPONSABILITA’DELLE PROFESSIONI
SANITARIE
Azienda Ospedaliero – UniversitariaConsorziale Policlinico di Bari
Definizione - ORGANIZZAZIONE
Insieme di persone e di mezzi che agiscono unitariamente per raggiungere un obiettivo ( scopo dell’organizzazione). Gli elementi costitutivi di un’organizzazione sono le RISORSE che si dividono in: umane, materiali, finanziarie e tecnologiche.La combinazione e la trasformazione di questa risorse costituiscono il prodotto aziendale, prodotto che nelle aziende pubbliche si identifica con il servizio.
OGGI ESISTE UNA CONSAPEVOLEZZA
MAGGIORE DI CHI SIAMO ED E’
OPPORTUNO, PER UN APPROCIO
METODOLOGICO SCIENTIFICO, PARTIRE
DA ALCUNI ASSIOMI PROFESSIONALI:
L’assistenza infermieristica è un elemento centrale del
processo terapeutico.
L’assistenza infermieristica ha un peso sulla riuscita
degli obiettivi terapeutici.
L’assistenza infermieristica è un processo scientifico
osservabile e misurabile.
Valutare – definire – quantificare l’assistenza
infermieristica nelle varie realtà operative è un dovere
principalmente deontologico.
Recuperare oggi il senso di
“mission” è per la professione
infermieristica identificare tra i
tanti significati di assistenza
quello del prendersi cura della
persona attraverso
l’integrazione di tre fattori:
1. Tecnico – scientifico
2. Relazionale
3. Etico - deontologico
Tecnico-scientifico
Percepito come capacità più pratica –gratificante in quanto consente di ottenere risultati apparentemente concreti
Relazionale
Avvertito come più autentico –specificoma sentito con una valenza più debole. La relazione di aiuto trova tra le sue sfaccettature: l’ascolto, la comunicazione, l’essere responsabile nel difendere la dignità della persona assistita
Etico –deontologico
Sentito come la capacità di assumersi la responsabilità delle scelte e degli atti
LA FORMAZIONE E’ UNA
STRATEGIA PER IL CAMBIAMENTO
L’infermieristica è una professione in forte e inarrestabile evoluzione che sta vivendo le contraddizioni che ogni processo di crescita o di cambiamento determinano
ANDRAGOGIA
Arte e scienza per aiutare gli
adulti ad apprendere
M. Knowles, Quando l'adulto impara. Pedagogia e Andragogia.
Milano, Franco Angeli, 1997 (ed. or. 1973, aggiornata nel 1990)
ANDRAGOGIA
presupposti specifici
Per poter apprendere l’adulto deve sentire in sé il bisogno di apprendere
L’adulto deve sentire che il proprio concetto di sé viene rispettato dall’educatore
Nell’educazione dell’adulto ha un ruolo essenziale l’esperienza
L’apprendimento degli adulti è centrato sulla vita reale
Le motivazioni più forti nel processo di apprendimento dell’adulto sono quelle interne
ANDRAGOGIA
L’Adulto che Apprende
Che cosa sappiamo, effettivamente, delle caratteristiche specifiche dell'adulto che apprende?
La formazione degli adulti pone problemi le cui soluzioni sono molto diverse da quelle che si danno alla formazione dei bambini.
ANDRAGOGIA
Il bisogno di conoscereGli adulti sentono l'esigenza di sapere.
Tough ha scoperto che quando gli adulti
iniziano ad apprendere qualcosa per conto
loro investono una considerevole energia
nell'esaminare i vantaggi che trarranno
dall'apprendimento.
ANDRAGOGIA
Il concetto di sè del discenteGli adulti hanno un concetto di sè come persone responsabili delle loro decisioni. Una volta raggiunto questo stadio, desiderano essere trattati e considerati come persone capaci di gestirsi autonomamente. Se pensano che altri stiano cercando di imporre loro la propria volontà, la respingono; nel momento in cui si trovano ad affrontare un'attività etichettata "formazione" tornano al condizionamento ricevuto nelle loro precedenti esperienze scolastiche: incrociano le braccia, si siedono e dicono: "Insegnatemi, se siete capaci".
ANDRAGOGIA
Il ruolo dell'esperienza del discenteGli adulti hanno esperienze di formazione
con un vissuto personale maggiore delle
persone più giovani perché hanno
accumulato più esperienze.
ANDRAGOGIA
La disponibilità ad apprendereGli adulti sono disponibili ad apprendere
ciò che hanno bisogno di sapere e saper fare per far fronte alle situazioni della loro
vita reale.
ANDRAGOGIA
L'orientamento verso l'apprendimento
In contrasto con l'orientamento centrato
sulle materie, caratteristico dei bambini,
quello degli adulti è centrato sulla vita
reale.
ANDRAGOGIA
La motivazioneE’ errato pensare che gli adulti si rendano
disponibili alla formazione per un lavoro
migliore, promozioni e simili; le molle sono
le pressioni interne: l’autostima, la qualità
della vita, la soddisfazione sul lavoro.
PEDAGOGIA ANDRAGOGIA
II bambino all'inizio è privo di
conoscenze.
L'adulto ha un vissuto individuale
importante e una formazione
scolastica diversa da quella di altri
adulti.
L'insegnante conosce i programmi e
ha idee precise su come trasferirli
alla classe.
II formatore non ha alcuna idea delle
conoscenze e non sa prima come
trasmetterà al gruppo
L'esperienza personale del bambino è
modesta.
L'esperienza dell'adulto è superiore
alla conoscenza che riceverà in
aula.
L'insegnante cerca di portare la classe
al livello superiore.
II formatore dell'adulto sa che ogni
partecipante arriverà con percorsi
diversi.
La motivazione ad imparare è legata al
voto.
La motivazione è legata all'interesse
per l’argomento.
ANDRAGOGIA
I percorsi essenziali che i formatori dovranno seguire possono riassumersi in:
1. progettare formazione a pensare, a sviluppare capacità trasversali, a costruire figure professionali, a produrre idee;
2. realizzare formazione per elevare i livelli di qualità;
3. fare formazione rivolta ad aumentare l'attenzione verso la comunicazione, l'affettività, la flessibilità, l'estetica;
4. promuovere l'integrazione organizzativa.
ANDRAGOGIA
Assicurare un clima favorevole all'apprendimento;
Creare un meccanismo per la progettazione comune;
Diagnosticare i bisogni di apprendimento;
Progettare un modello di esperienze di apprendimento;
Mettere in atto il programma;
Valutare il programma;
Formazione professionale
Dal punto di vista NORMATIVO
ESIGENZAPROFESIONISTASTRUTTURA
Dal punto di vista OPERATIVO
Formazione professionaleDal punto di vista NORMATIVO
CONTRATTI DI LAVOROE
NORME
Evidenziano e sottolineano l’importanzaDella formazione permanente
Decreto legislativo n.502/92
art.16
“La formazione
(omissis)……è obbligatoria la
partecipazione attiva a riunioni
periodiche, seminari e corsi teorici
– pratici della disciplina “
E.C.M. obbligatoria per il personale
ha lo scopo di:
Mantenere efficienti i servizi erogati
Rimanere al passo con le nuove tecnologie
Fornire agli operatori sanitari nuovi stimoli,
anche in considerazione delle richieste
qualitativamente elevate da parte della
popolazione ( sana e malata )
Codice deontologiconelle sue norme generali (art.3) dice che l’infermiere
“…aggiorna le proprie conoscenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica dell’esperienza e la ricerca, al fine di migliorare la sua competenza
fonda il proprio operato su conoscenze valide ed aggiornate così da garantire alla persona la cura e l’assistenza più efficaci
partecipa alla formazione professionale, promuove ed attiva la ricerca, cura la diffusione dei risultati al fine di migliorare l’assistenza…”
Formazione professionaleDal punto di vista OPERATIVO
SVILUPPO DI UN PERCORSOPERSONALE di ogni “risorsa” umana
STRUMENTO per ACQUISIRE NUOVE CONOSCENZE E COMPETENZE ATTE A FAVORIRE:
InserimentoSpecializzazione nel mercato del ricollocazione lavoro
La formazione deve
Trasformare il sapere tecnico in prestazione lavorativa efficace, garantendo una capacità interpretativa adeguata alla complessità degli scenari del lavoro
Agire sulla dimensione della riflessività e della plasticità dell’infermiere
METODOLOGIA
DELLA COMUNICAZIONE FORMATIVA
METODO
PROCEDURALITA’ SCIENTIFICA
COMUNICAZIONE
SCAMBI E RELAZIONI
FORMAZIONE
TRASMISSIONE DI SAPERE –
SAPER FARE – SAPER ESSERE
SAPERE
Riguarda l’aspetto più generale delle
conoscenze, quello quantitativo.
In sostanza si tratta di un sapere
nozionistico, basato sull’accumulo delle
informazioni raccolte nel tempo.
SAPER FARE
Riguarda l’aspetto dell’addestramento,
comprende cioè il versante qualitativo.
Vi sono racchiuse tutte quelle capacità che
permettono al soggetto l’inserimento in azienda,
lo svolgimento delle sue mansioni lavorative, le
prestazioni da compiere.
SAPER ESSERE
E’ una competenza trasversale legata agli
atteggiamenti, comprende sia il versante
quantitativo che quello qualitativo.
In una parola rappresenta la conoscenza
del sé.
Il saper essere è un patrimonio legato
soprattutto alla persona.
Si sta scommettendo molto sulle
PERSONE, sulle Risorse Umane.
Resta il fatto che il saper essere risulta
spesso un aspetto marginale.
PORTAFOGLIO DELLE
COMPETENZE
Descrive l’insieme di competenze
acquisite e le potenzialità sviluppate
nel corso della propria vita
professionale e personale
E’ l’insieme di abilità tecniche,
relazionali ed educative
COMPETENZA
dal latino CUM PETERE ossia convenire - essere adatto indica la capacità giuridica e professionale richiesta per assumere alcune funzioni, prendersi carico di alcune attività.
E’ competente chi è in grado non solo di applicare una tecnica ad una situazione problematica, ma anche di sapersi adattare in campo, di muoversi con perizia e con impegno personale verso la soluzione del problema assumendosi la responsabilità di uscire da quella situazione garantendo un risultato
LA FORMAZIONE
E’ un processo, non un prodotto
Supporta il cambiamento, non lo produce
E’ una leva che agisce in sintonia
con altre leve
Crea apprendimento in chi lo vuole
FORMAZIONE alla collaborazione
L’equipe non può essere il risultato della
semplice somma di professionisti che si
ritrovano ad operare insieme
E’ auspicabile che ogni nuovo operatore
che entra nel gruppo di lavoro riceva un
accoglimento di integrazione, che
valorizzi lo scambio paritario di
conoscenze cliniche e metodologiche,
oltre ad una mutua formazione
FORMAZIONE alla collaborazione
E’ importante imparare a collaborare tra
reparti di degenza e servizi ricordando
che un reparto di degenza è funzionale
quanto sono efficienti il rapporto e
l’interscambio con i servizi a cui
afferiscono i pazienti ricoverati
Collaborazione
• Con gruppi di popolazione
• Tra differenti professionisti e settori
• Tra decisori e finanziatori
Alleanza
Partnership
Rete
1. Complementarietà
di compiti e ruoli
2. Rispetto dei
riferimenti culturali
3. Consenso su
problemi/obiettivi
5. Disponibilità allo
scambio di risorse
4. Riconoscimento
reciproco
6. Appartenenza ad
uno stesso territorio
(comunità)