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36 LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337 AO automazioneoggi attualità “I nostri associati ci segnala- no dati che ci fanno ipo- tizzare una crescita del mercato nel primo trimestre 2010 into- no al 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente” esordisce Roberto Maietti, presidente di Anie- Assoautomazione, associazione che nell’ambito di Confindustria raggrup- pa le principali aziende attive nel com- parto dell’automa- zione industriale, telecontrollo e super- visione dei gruppi di continuità, un settore di mercato che com- plessivamente vale circa 4 miliardi di euro. “Finalmente i segnali positivi si sono trasformati in attività concrete” aggiunge Maietti “grazie a una decisa ripresa della doman- da trainata da alcuni mercati interna- zionali, anche se naturalmente servirà ancora parecchio tempo per tornare ai livelli precedenti alla più grande crisi congiunturale mai verificatasi. Questi segnali di ripresa hanno dato comun- que grande fiducia e sono di stimolo alle nostre aziende associate che, pur tra tutte le difficoltà, non hanno mai smesso di investire e progettare il pro- prio futuro.” I settori a maggior crescita In particolare, sono migliorati in maniera più rilevante i dati relativi alle vendite di componenti e sistemi di automazione destinati ai produttori di macchine per il packaging, soprattutto nel settore alimentare, nell’industria della plastica e in quella del legno; invece continuano a soffrire i settori legati all’industria ‘pe- sante’ della lavorazione dei metalli e alle mac- chine utensili. Tra i set- tori rappresentati da Assoautomazione cre- scono anche quei com- parti legati a commesse pubbliche di medio- lunga durata, come i sistemi per il telecon- trollo delle reti di pub- blica utilità (energia, acqua, gas), che già nel 2009 avevano risentito meno della crisi econo- mica e i comparti con una importante quota di fatturato legata ai servizi (software e manutenzione), come i costruttori di UPS. Anche per quanto riguarda gli azionamenti elettrici (con- vertitori in corrente continua, alternata e servoazionamenti), che nel 2009 avevano fatto segnare un -37% gli ordinativi e il fatturato sono in netta ripresa, nell’ordine del 20%, non- ostante gli utenti finali non abbiano ancora sfruttato appieno gli sconti all’acquisto di azionamenti previsti nella legge finanziaria e nel recente decreto incentivi di aprile. Aggiunge Maietti: “In prospettiva i costruttori italiani di macchine, la maggior parte dei quali ha una forte propensione all’esportazione, potreb- bero essere favoriti dal presumibile ridimensionamento del valore dell’euro che potrebbe renderli più competitivi all’estero sul fattore prezzo. E a proposito di prezzi, al momento si sta verifi- cando una situazione per certi versi parados- sale, frutto dei forse troppi drastici tagli agli investimenti effettuati dai produttori di compo- nenti elettronici durante la fase più acuta della crisi. Attualmente alcu- ne aziende produttrici di componenti e sistemi di controllo per l’automazio- ne, che per loro fortuna vedono una ripresa della domanda, devono affron- tare una situazione di scarsa disponi- bilità di alcuni componenti elettronici indispensabili, che provoca un’inevi- tabile tensione sui prezzi e qualche imprevisto allungamento dei tempi di consegna.” Le associazioni di categoria dell’automazione e della componentistica fanno il punto sulla situazione del mercato: l’ottimismo è il sentimento prevalente STEFANO CAZZANI Giorgio Beretta, presidente di Assofluid Roberto Maietti, presidente di Anie-Assoautomazione Segni di ripresa

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36 LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337

AOautomazioneoggi attualità

“I nostri associati ci segnala-

no dati che ci fanno ipo-

tizzare una crescita del

mercato nel primo trimestre 2010 into-

no al 20% rispetto allo stesso periodo

dell’anno precedente” esordisce

Roberto Maietti, presidente di Anie-

Assoautomazione, associazione che

nell’ambito di Confindustria raggrup-

pa le principali aziende attive nel com-

parto dell’automa-

zione industriale,

telecontrollo e super-

visione dei gruppi di

continuità, un settore

di mercato che com-

plessivamente vale

circa 4 miliardi di

euro. “Finalmente i

segnali positivi si

sono trasformati in

attività concrete”

aggiunge Maietti

“grazie a una decisa

ripresa della doman-

da trainata da alcuni mercati interna-

zionali, anche se naturalmente servirà

ancora parecchio tempo per tornare ai

livelli precedenti alla più grande crisi

congiunturale mai verificatasi. Questi

segnali di ripresa hanno dato comun-

que grande fiducia e sono di stimolo

alle nostre aziende associate che, pur

tra tutte le difficoltà, non hanno mai

smesso di investire e progettare il pro-

prio futuro.”

I settori a maggiorcrescitaIn particolare, sono migliorati in

maniera più rilevante i dati relativi alle

vendite di componenti e sistemi di

automazione destinati ai produttori di

macchine per il packaging, soprattutto

nel settore alimentare, nell’industria

della plastica e in quella del legno;

invece continuano a soffrire i settori

legati all’industria ‘pe -

san te’ della lavorazione

dei metalli e alle mac-

chine utensili. Tra i set-

tori rappresentati da

Assoautomazione cre-

scono anche quei com-

parti legati a commesse

pubbliche di medio-

lunga durata, come i

sistemi per il telecon-

trollo delle reti di pub-

blica utilità (energia,

acqua, gas), che già nel

2009 avevano risentito

meno della crisi econo-

mica e i comparti con una importante

quota di fatturato legata ai servizi

(software e manutenzione), come i

costruttori di UPS. Anche per quanto

riguarda gli azionamenti elettrici (con-

vertitori in corrente continua, alternata

e servoazionamenti), che nel 2009

avevano fatto segnare un -37% gli

ordinativi e il fatturato sono in netta

ripresa, nell’ordine del 20%, non-

ostante gli utenti finali non abbiano

ancora sfruttato appieno gli sconti

all’acquisto di azionamenti previsti

nella legge finanziaria e nel recente

decreto incentivi di aprile.

Aggiunge Maietti: “In prospettiva i

costruttori italiani di macchine, la

maggior parte dei quali ha una forte

propensione all’esportazione, potreb-

bero essere favoriti dal presumibile

ridimensionamento del

valore dell’euro che

potrebbe renderli più

competitivi all’estero

sul fattore prezzo. E a

proposito di prezzi, al

momento si sta verifi-

cando una situazione

per certi versi parados-

sale, frutto dei forse

troppi drastici tagli agli

investimenti effettuati

dai produttori di compo-

nenti elettronici durante

la fase più acuta della

crisi. Attualmente alcu-

ne aziende produttrici di componenti

e sistemi di controllo per l’automazio-

ne, che per loro fortuna vedono una

ripresa della domanda, devono affron-

tare una situazione di scarsa disponi-

bilità di alcuni componenti elettronici

indispensabili, che provoca un’inevi-

tabile tensione sui prezzi e qualche

imprevisto allungamento dei tempi di

consegna.”

Le associazioni di categoria dell’automazionee della componentistica fanno il punto sullasituazione del mercato: l’ottimismo è il sentimento prevalente

STEFANO CAZZANI

Giorgio Beretta, presidente di Assofluid

Roberto Maietti, presidente di Anie-Assoautomazione

Segni di ripresa

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AOautomazioneoggi attualità

Ripartono oleodinamica e pneumaticaGiorgio Beretta, presidente di Asso -fluid, associazione che rappresenta glioperatori del settore della potenza flui-da, conferma i segnali di una ripresaeconomica per la filiera dell’oleoi-draulica e della pneumatica. Sono datirilevanti che riflettono l’andamentodei mercati di sbocco che è, in buonaparte, quello dei produttori dimacchine utensili e movimentoterra, per l’imballaggio e la pro-duzione. Dopo una chiusura for-temente negativa nel 2009, conperdite comprese tra il 40% e il50% rispetto all’anno precedente,i dati relativi al primo trimestre2010 riportano un incremento delfatturato a doppia cifra e unmiglioramento ancora piùapprezzabile degli ordinativi. Inparticolare, nel settore oleoidrau-lico, che nel 2009 aveva registra-to un calo del fatturato di circa il50%, complessivamente nelprimo trimestre la produzionenazionale è cresciuta del 16% egli ordini del 117,4%. La pneu-matica, reduce dal -39% circa del2009, registra nel primo trimestredi quest’anno un +44,1% (ordini+68,5%). Come osserva Beretta:“le prospettive per il 2010 sonosicuramente migliori di quelledell’anno passato, anche se è dif-ficile pronosticare dei tassi certidi crescita. Comunque i primi tremesi di quest’anno registranoaumenti sostanziali, ovviamentecalcolati partendo dai bassi livellidi inizio 2009. Dai dati attual-mente a disposizione si può sti-mare un deciso incremento dellaproduzione nazionale trascinatadall’export, sia a livello di fattura-to sia di ordini, mentre il mercatointerno soffre ancora un po’ lasituazione congiunturale. La sfidaper le aziende italiane del nostrosettore sarà quella di migliorare lapresenza sui mercati internazio-nali, in particolare quelli dei paesiemergenti, sfruttando quella tec-nologia e competenza che ci è giàriconosciuta in tutto il mondo.

Infatti, la tanto sventolata minaccia deiproduttori cinesi nel nostro settore fada contraltare all’enorme opportunitàofferta ai produttori italiani di penetra-re un mercato di enormi dimensioni,certamente non semplice da affrontare,ma che può dare grandi soddisfazioni.La sfida per la nostra associazione eper l’intero sistema paese è quindi diaiutare le aziende del comparto, moltedelle quali di dimensioni medio-picco-

le, a cogliere le opportunità offerte tra-mite una presenza internazionale coor-dinata che sappia valorizzare la tecno-logia e la flessibilità delle quali andia-mo fieri e che ci hanno sempre aiutatoad avere successo nel nostro settore diriferimento.” ■

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38 LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337

AOautomazioneoggi attualità

S i chiama IoT, Internet of

Things, e si sta prepotente-

mente imponendo quale

fenomeno di maggiore spicco e a più

alto potenziale di crescita nella

nascente ‘galassia’ del Web 3.0: è il

mondo della comunicazione tra mac-

chine, l’‘Internet delle cose’. Così, a

poca distanza dall’esplosione dei

social network, che hanno amplificato

i contatti fra persone, ecco arrivare,

alla velocità tipica dei nuovi media, i

‘social object’, oggetti ‘sociali’ in

grado di interagire e connettersi alle

reti globali. E in questo ‘universo

delle cose’ non vi è più solo interazio-

ne uomo-macchina, bensì ‘machine-

to-machine’ (m2m), da macchina a

macchina, realizzata non solo con PC

e cellulari, bensì verso oggetti di ogni

sorta, in grado di comunicare tra loro

o con gli esseri umani, connessi a una

rete sempre più pervasiva che ‘circon-

da’ l’uomo, generando un’immensa

mole di dati sui quali si possono

costruire innumerevoli servizi innova-

tivi. Secondo alcune importanti socie-

tà di ricerca, il numero di connessioni

cellulari m2m triplicherà nei prossimi

cinque anni, per arrivare a più di 200

milioni nel 2014, con il conseguente

aumento degli investimenti da parte

delle aziende del comparto. Gli attua-

li trend di sviluppo nel mondo m2m si

giocano sulla sinergia sempre più

spinta tra mondo delle telecomunica-

zioni e dell’Information Technology,

fino a includere le reti di campo e di

fabbrica, network di sensori wireless e

wired, attraverso diverse tipologie di

standard e protocolli capaci di dialo-

gare fra loro, con impieghi in ambiti

variegati, dal controllo remoto alla

gestione a distanza in segmenti fra

loro differenti, spaziando dalle ven-

ding machine alla building automa-

tion, dal remote metering alla power

generation, fino a soluzioni per la

sicurezza e la sanità.

A fare il punto sulla situazione sono

valsi alcuni interventi in seno alla IX

edizione del convegno “m2m Forum

2010”, organizzato da Wireless,durante il quale analisti di mercato ed

Durante il convegno “m2m Forum 2010”esperti e analisti di settore hanno illustratocome l’esplosivo fenomeno della rete deglioggetti coinvolgerà presto tutti noi

ILARIA DE POLI

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39LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337

AOautomazioneoggi attualità

esponenti di differenti aziende coin-

volte nella filiera dell’m2m hanno

avuto modo di dare un quadro com-

pleto dell’andamento del settore, delle

sue prospettive e del suo probabile

impatto sulla vita di tutti noi.

Dove stiamo andandoLe applicazioni legate all’utilizzo

delle soluzioni m2m sono variegate e

molto verticali. “In Europa il segmen-

to più maturo si rivolge alla gestione

delle flotte, nel campo dei trasporti e

della logistica, ad esempio per il con-

trollo del consumo di carburante o per

la diagnostica dei veicoli o la loro

localizzazione, anche ai fini di un

aumento della sicurezza sia degli

autotrasportatori, sia del carico” ha

sottolineato Daniela Rao, TLC

research director di IDC Italia.

“Vengono poi le soluzioni di meter

reading, servizio di cui si avvale circa

il 10 per cento dei contatori in Europa,

seguito dall’ambito degli allarmi e

della sorveglianza degli edifici, non-

ché della sicurezza attiva, per garanti-

re la continuità degli apparati e il back

up. Infine, un’area consolidata è quel-

la dell’Rfid in ambito manufacturing

come anche a livello di healthcare”.

Un ulteriore settore d’interesse con-

cerne il monitoraggio e il controllo

degli accessi, nonché i sistemi di

pagamento: “Quelli del residenziale o

delle safety car sono altri ambiti di

sicuro appeal ma ancora da sviluppa-

re, dove occorre prima risolvere alcu-

ni nodi tecnologici” ha proseguito

Rao. Per quanto concerne gli ‘attori’

in gioco, la filiera dell’m2m ne conta

almeno tre: i fornitori di hardware e

componenti, interfacce e soluzioni

tecnologiche; gli operatori che gesti-

scono le reti, le quali fanno da tramite

per veicolare il traffico dati e sms;

infine, gli addetti ai servizi, che si

occupano dall’integrazione all’instal-

lazione degli apparati, dallo sviluppo

alla progettazione e manutenzione

degli stessi. “Ai primi è legata la solu-

zione di alcuni punti essenziali a livel-

lo tecnologico che consentiranno il

futuro sviluppo dell’m2m, ossia come

garantire l’affidabilità dei sistemi,

creando quindi negli utenti maggiore

propensione al loro impiego” ha sotto-

lineato Rao. “È ad esempio fonda-

mentale garantire la continuità del ser-

vizio, per convincere l’utenza a imple-

mentare una soluzione m2m, dove

non sempre in Italia la copertura di

rete è assicurata in ogni momento e in

ogni punto del territorio. Un altro

nodo riguarda la garanzia di confor-

mità delle soluzioni legacy attualmen-

te sviluppate internamente alle azien-

de con gli apparati che verranno rea-

lizzati in futuro, a protezione degli

investimenti effettuati”. Le pubbliche

amministrazioni, poi, sono molto sen-

sibili alla tematiche di disaster reco-

very, gestione dell’energia e back up.

“Un deterrente allo sviluppo è sicura-

mente l’attuale situazione economica.

Da un lato, infatti, utility e telco sono

chiamate a curare con maggiore

accortezza le questioni inerenti

all’ambiente, dall’altro, sul lato profit-

ti, i ritorni risultano ancora piuttosto

contenuti a fronte degli investimenti

da compiersi, proprio quando il mer-

cato manca di liquidità” ha proseguito

Rao. “Inoltre, la mancanza di sicurez-

za nella protezione dell’investimento

tecnologico crea forti dubbi negli

amministratori nella scelta della solu-

zione migliore”.

Nell’ambito della consumer electro-

nics le vendite in crescita di

soluzioni per la connessione in

rete è confortante; rimane però

dalla parte dei vendor come

degli utenti di TLC una notevo-

le incertezza su quale sarà la

‘killer application’ di questo

mercato e quali le modalità di

pagamento da utilizzare, certa-

mente non più legate al consu-

mo di banda o al volume del

traffico dati, fattori che per la

machine-to-machine rimangono piut-

tosto contenuti. “L’area forse più

pronta al cambiamento è legata

all’ambito alarming&building servi-

ce, dove l’offerta però dovrebbe

potersi ‘spalmare’ su aree residenziali

più ampie del singolo appartamento,

come del resto è già avvenuto in altri

Paesi. In Spagna, ad esempio, interi

edifici residenziali vengono serviti da

uno stesso soggetto, che fornisce i ser-

vizi di sicurezza e sorveglianza.

“Occorre porsi in una nuova prospet-

tiva e guardare al mercato con occhi

rinnovati per poter trarre vantaggio da

questo business nascente, dove, al

momento, i grandi operatori di TLC

non sono interessati a proporsi come

fornitori di servizi” ritiene Rao. “Un

gruppo di fondamentale importanza in

questo mercato, dove ancora non sono

definiti né leader, né ruoli, saranno gli

MMO (operatori mobili specializzati

in m2m), che copriranno il ruolo di

‘abilitatori’ e costruttori di piattafor-

me di gestione di nuovi servizi, fra i

quali si creeranno sempre più part-

nership e alleanze”.

Infine, è fondamentale secondo la

ricercatrice di IDC, per operare nella

filiera, adottare un approccio multitec-

nologico, in quanto la tipologia delle

applicazioni coinvolge un numero

variegato di ambiti operativi, sui quali

un unico soggetto difficilmente può

aver maturato internamente, oltre che

differenti tecnologie, non solo GSM,

bensì Gprs, GPS, Bluetooth, Rfid,

Zigbee, Wifi ecc. Da qui, dunque,

viene un ulteriore invito alla realizza-

zione di ‘connubi’ strategici fra realtà

attive in segmenti differenti. ■

[email protected] Italia n. 19

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40 LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337

L’Ufficio Federale dei

Trasporti (UFT) svizzero

ha reso noto come i ‘grandi

progetti ferroviari’ abbiano registrato

buoni risultati anche nel 2009, non-

ostante la difficile congiuntura finan-

ziaria. Le previsioni relative ai tempi

di costruzione e ai costi per la Nfta

(Nuova ferrovia transalpina) sono

rimaste invariate, così come quelle

relative ai raccordi alla rete europea

ad alta velocità e al risanamento foni-

co della rete ferroviaria confederale.

L’equipaggiamento delle tratte ferro-

viarie esistenti con il sistema di con-

trollo Etcs e i lavori conclusivi di

Ferrovia 2000 procedono anch’esse

secondo i piani.

Il punto sulla NftaSolo qualche anno fa sarebbe stato

difficile immaginare un’Europa dove i

treni fossero alternativi agli aerei;

oggi invece la rete ferroviaria ad alta

velocità si sta ormai ramificando in

tutto il Vecchio Continente. Il traspor-

to ferroviario offre indubbi vantaggi,

ad esempio le stazioni al contrario

degli aeroporti si trovano generalmen-

te nel centro delle città, per cui non è

necessario calcolare tempi supple-

mentari per il check-in o per raggiun-

gere la destinazione finale del viaggio.

“Der Kluge reist im Zuge”, letteral-

mente “Il furbo viaggia in treno”,

diceva uno slogan pubblicitario delle

FFS (Ferrovie Federali Svizzere)

degli anni ’50, valido tuttora. Milioni

di passeggeri ogni anno dimostrano di

gradire questo mezzo

di trasporto, che per-

mette di evitare

ingorghi stradali, di

leggere il giornale o,

più semplicemente,

di ammirare il pae-

saggio senza il pen-

siero della guida.

La cosiddetta Nuova

ferrovia trasversale

alpina, voluta dalla

Confederazione per

soddisfare il crescen-

te bisogno di mobili-

tà, permetterà di

accorciare le distanze

tra nord e sud Europa

Dato che ‘non è mai tardi per imparare’, facciamo tesoro di come l’efficienza elveticasia riuscita a ottenere grandi risultati in ambito ferroviario

PAOLA REDILI

Nel tubo est del comparto di Faido (galleria del SanGottardo) i minatori si stanno avvicinando al puntodi abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria

Opere di impermeabilizzazione per l’anello internodella galleria del San Gottardo

La Svizzera vasu rotaia

AOautomazioneoggi attualità

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41LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337

AOautomazioneoggi attualità

grazie a collegamenti

ferroviari veloci.

Elementi centrali del

progetto sono le due

gallerie di base attra-

verso il San Gottardo

(57 km) e il Lötschberg

(34,6 km), realizzate

direttamente ai piedi

delle due montagne (da

qui l’espressione ‘gal-

leria di base’) per offri-

re un percorso piano,

con poche salite e

discese. Nello specifi-

co, la galleria del

Lötschberg, inaugurata

il 9 dicembre 2007,

permette di accorciare

la durata del viaggio tra

Zurigo e il Vallese da due a un’ora. È

inoltre iniziata la costruzione della

galleria di base del Ceneri, con il por-

tale Vigana a sud di Bellinzona e il

portale di Vezia a nord di Lugano.

Sulla nuova rete ferroviaria, inoltre,

possono circolare i treni ad alta velo-

cità di altri Paesi, come il francese

TGV e il tedesco ICE. Una delle fun-

zioni importanti della Ntfa resta poi il

trasporto delle merci; infatti in futuro

la Svizzera vorrebbe trasferire il 90

per cento del trasporto merci dalla

strada alla rotaia.

Per quanto concerne i lavori di costru-

zione della Nfta, nel 2009 sono stati

compiuti grandi passi avanti, tanto che

a fine anno risultavano già scavati

141,8 chilometri del sistema di cuni-

coli della galleria del

San Gottardo, corri-

spondenti al 93,4 per

cento dei 151,8 chilo-

metri totali. Sono

andati avanti secondo

i piani anche i lavori

alla galleria del

Monte Ceneri; l’aper-

tura della galleria di

base del San Gottardo

è prevista per il 2017,

quella del Monte

Ceneri per il 2019.

Rispetto all’anno

scorso, le previsioni

per i costi e i tempi

per la costruzione

della Nfta sono rima-

sti invariati: l’UFT prevede costi fina-

li pari a 18,7 miliardi di franchi (stato

dei prezzi 1998), senza esaurire il cre-

dito d’impegno attivato pari a 19,1

miliardi. Per quanto concerne la galle-

ria di base del Lötschberg, dal

momento dell’apertura sono transitati

circa 63.500 treni; il tasso di utilizzo

si è attestato al 77 per cento, con un

grado di affidabilità dell’infrastruttura

superiore al 99 per cento.

Durante lo scorso anno sono emersi

importanti sviluppi nel progetto di

raccordo della Svizzera orientale e

occidentale alla Rete ad Alta Velocità

(RAV) europea: a fine anno, poi, verrà

messa in esercizio la tratta veloce tra

Ginevra e Parigi, che porterà il tempo

di percorrenza a poco più di 3 ore.

“La rete dei trasportipubblici va mantenuta inbuono stato e potenziatain modo mirato (…).Entrambi, manutenzionee potenziamento, sononecessari” Max Friedli,direttore UFT

Passaggio al sistema Ects entro il 2017Oltre al rapporto sullo stato dei lavori dei progetti finanziati tramite il fondo FTP, l’UFT ha pubblicato un rapporto rela-tivo al sistema europeo di segnalazione e di protezione automatica dei treni Etcs (European train control system). Inparticolare, il sistema Etcs Level 2, installato sulla nuova tratta tra Mattstetten e Rothrist e nella galleria di base delLötschberg, permette di far circolare i treni con tempi di successione più brevi e a velocità più elevate, pur aumentan-do il livello di sicurezza. Rappresenta inoltre la base per realizzare l’interoperabilità tra le ferrovie europee. In Svizzera,a fine 2009, erano operativi 600 locomotive, veicoli di comando e treni automotori equipaggiati con il sistema Etcs.Una versione della soluzione che consente una velocità massima di 160 km/h (Etcs Level 1, limited superversion) verràapplicata su tutta la rete svizzera a scartamento normale, dopo l’introduzione del sistema stesso sulla tratta traMattstetten e Rothrist e nella galleria di base del Lötschberg. L’infrastruttura ferroviaria sarà adeguata a partire dal2013, dapprima sugli assi per il traffico merci, lungo le tratte di montagna del Lötschberg e del San Gottardo (entro il2015), in seguito sul resto della rete (entro il 2017).

Galleria del San Gottardo: fondovalle urano con vista verso sud

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L’autostrada viaggianteRallentamenti, inquinamento, inci-denti: perché mai gli autotrasportatorivogliono attraversare la Svizzera? Laposizione, proprio al centro dell’Euro -pa Occidentale, condanna la Confe -derazione a essere un ‘Paese di trans-ito’, con l’aggravante di un territoriomontagnoso, che limita le zone adattealla costruzione di strade. Per questola Svizzera ha investito molto in ter-mini monetari e pratici per favorire iltrasferimento del trasporto merci dallastrada alla ferrovia. Nel 2007 la quotadi merci pesanti trasportate su rotaiaattraverso le Alpi ammontava al 64per cento, a differenza di Francia eAustria dove la gran parte delle merciviene trasportata su gomma. Il proget-to ‘autostrada viaggiante’ è il prose-guimento di questa politica che, conun’unica tratta ferroviaria, daFriburgo in Germania meridionale, aNovara nel nord d’Italia, permette acamion o autoarticolati di attraversarela Svizzera senza posare mai le ruotesulla strada. Prima dell’introduzione di questosistema di trasporto nel 2001, funecessario modificare le gallerie delLötschberg e del Sempione, allargarei ponti e abbassare i pianali di caricodelle carrozze per il trasporto deicamion. Oggi, l’autostrada viaggiante

può essere utilizzata da veicoli da tra-sporto con un peso massimo di 44tonnellate; l’altezza nelle gallerie ècalcolata in modo preciso e in alcunicasi si rende necessario sgonfiare glipneumatici dei camion per permettereil passaggio.La capacità del servizio è aumentatacontinuamente nel corso degli anni.Nel 2003 era di 105.000 camion,mentre con l’apertura della galleria dibase del Lötschberg nel 2007 la capa-cità è diventata di 350.000 veicolipesanti. Ci vogliono 8-9 ore per coprire il tra-gitto da Friburgo a Novara. La mag-gior parte del traffico transita di nottee gli autisti viaggiano in vagoni lettosullo stesso treno. Questo sistemarende la linea doppiamente attrattiva:non è solo il modo più veloce di com-piere il viaggio, ma il tempo trascorsoviaggiando è considerato di riposo egli autisti possono quindi riprendere illavoro nel momento stesso in cuiscendono dal treno, senza dovereeffettuare le pause obbligatorie perlegge. Anche il tempo necessario alleprocedure doganali viene eliminato,poiché le merci viaggiano direttamen-te da una nazione dell’UE all’altrasenza interruzioni. ■

Sintesi del rapporto sullo stato dei lavori

della Nfta 2009 II

LUGLIO-AGOSTO 2010 • AUTOMAZIONE OGGI 337

Fresatrice high techLo scavo del tubo ovest tra Amsteg ed Erstfeld è stato completato in temporecord grazie all’impiego di una fresatrice di ultima generazione, che ha per-messo di scavare e consolidare fino a 56 m di roccia in una sola giornata.In 18 mesi la fresatrice ha scavato undici chilometri di galleria composti dauna roccia dura, grazie a un’enorme testa di acciaio che ruota alla velocitàdi due-tre giri al minuto. La testa rotante può avere un diametro di 9,5 m e,a seconda del tipo di roccia, può essere equipaggiata di vari utensili diabbattimento e di sgombero. I pezzi di roccia, detti anche ‘chip’ per la loroforma piatta a disco, cadono sul nastro trasportatore e vengono portatiall’esterno della galleria. Quando la testa rotante avanza, iniziano anche ilavori nella parte posteriore della macchina, lunga 400 m, per assicurare lepareti della galleria con ancoraggi, maglie metalliche e calcestruzzo spruz-zato. La macchina può funzionare 16 ore al giorno. Per pilotare e controlla-re tutti i processi di lavoro servono solo dieci minatori.

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