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mancano 55 giorni 2 Ottobre 2009 2 Gennaio 2010 La nonviolenza in un mondo Violento Ci troviamo di fronte alla creden- za che non è possibile la nonviolen- za in mezzo ad un mondo violento. Al principio l’evoluzione della vita si manifestò nei mari, nell’acqua, e nessun essere vivo poteva respirare al di fuori di essa. Se qualche pesce avesse potuto dire: usciamo verso l’atmosfera che lì fuori c’è un mondo nuovo, tutti gli avrebbero detto che era un pazzo irresponsabile e che stava mettendo in pericolo la vita di tutti. Nel mare della violenza non si crede possibile uscire da lì e coloro che cercano una “nuova atmosfera”, affinché l’essere umano possa respira- re, sono visti con sguardi sospettosi.. Quando parliamo di nonviolenza non stiamo parlando di qualcosa di facile che si ottiene con buona volon- tà o per diritto di legge. Stiamo par- lando di evoluzione, di un salto del- l’umanità, della ricerca di una nuova esperienza e di un nuovo essere umano. Della creazione di un’atmosfera mondiale e sociale per realizzare una società pienamente umana. La violenza la trasciniamo dai AUSTRALIAEAST TIMORJAPANNEW ZEALANDPAPUA NEWGUINEAPHILIPPINESBANGLADESHCHINAINDIAIRAQISRAEL MONGOLIANEPALNORTH KOREAPAKISTANPALESTINERUSSIAN FEDERATIONSOUTH KOREATURKEYAUSTRIABELARUSBELGIUM BOSNIA AND HERZEGOVINACROATIACZECH REPUBLICDENMARKESTONIAFINLANDFRANCEGERMANYGIBRALTARGREECE HUNGARYICELANDITALYLUXEMBOURGMACEDONIANETHERLANDSNORWAYPOLANDPORTUGALRUSSIAN FEDERATIONSERBIA SLOVAKIASLOVENIASPAINSWEDENSWITZERLANDTURKEYUNITED KINGDOMALGERIABENINBURKINA FASOCAMEROONCÔTE D'IVOIRED.R. OF THE CONGOEGYPTGAMBIAGHANAGUINEA BISSAUGUINEA CONAKRYKENYALIBERIAMALIMAURITANIA MOROCCOMOZAMBIQUENIGERSENEGALSIERRA LEONESOUTH AFRICASWAZILANDTANZANIATOGOUGANDAZAMBIA ARGENTINABOLIVIABRAZILCANADACHILECOLOMBIACOSTA RICADOMINICANAREPUBLIC. ECUADORELSALVADORGUATEMALA HAITIHONDURASMEXICONICARAGUAPANAMAPARAGUAYPERUUNITED STATESURUGUAYVENEZUELAANTARCTICA Bollettino Internazionale N r 10 7 Agosto 2009 www.theworldmarch.org tà. Odinga ha riflettuto su ciò che si potrebbe ottenere se un 50% fosse convertito in salute, educazione, infrastrutture e sviluppo. Negli ultimi tempi non sono mancate in Kenia le sommos- se sociali. Le elezioni genera- li di dicembre del 2007 si sono quasi trasformate in un bagno di sangue di proporzio- ni simili a quello che succes- se in Ruanda se ambo le parti non fossero retrocesse accor- dando un governo di unità nazionale, a seguito della mediazione di Kofi Annan. Ciò nonostante, prima del- l’accordo, centinaia di kenia- ni furono assassinati e centi- naia di milioni dovettero emi- grare a causa delle ostilità tra tribù che incitavano politici rivali a conflitti di terra che si rifanno all’epoca coloniale. La Marcia Mondiale sta ricevendo un ampio appoggio e adesioni da tutti i settori della socie- tà keniana. Il 21 luglio il Primo Ministro keniano ha rice- vuto per mezz’ora una delegazione della Marcia Mondiale per la Pace a la Nonviolenza per la pre- sentazione di questo macropro- getto mondiale. Durante questo incontro Raila Odinga ha espresso entusiasta il suo appoggio alla Marcia e ha dichiarato: “era l’ora che si materializzasse una simile idea” Nell’esposizione si segnalava che, benché il Kenia non abbia bombe nucleari, non invada altri paesi e non sia in guerra con i suoi vicini, il tema delle armi nucleari lo tocca diretta- mente. La vendita di armamen- ti nel mondo nel 2008 è stata di 1.464 milioni di dollari, secondo le informazioni di giu- gno dell’Istituto Internazionale di Stoccolma per la preserva- zione della Pace (SIPRI). D’accordo con i calcoli di Jeffery Sachas, dal suo libro La fine della povertà, pubblicato nel 2007, il 10% di questa spesa potrebbe sradicare la pover- KENIA Il trattato di Pelin- daba, che deve il suo nome alla città sudafri- cana nella quale si firmò redasse nel 1966 con l’obiettivo di creare una zona libera da armi nucleari in Africa. Benché sancito da 27 paesi, ne necessitano 28 affinché entri in vigo- re. La ratificazione di que- sto trattato potrà essere prodot- ta una volta che il trattato di Tlateloico, che stabilisce una zona libera da armi nucleari nell’America latina e nei Caraibi, e altri accordi regionali e locali. Durante la riunione tra il pro- fessor Aaron Mike Oquaye, deputato per la circoscrizione Dome Kwabenya e vicepresi- dente, e le organizzazioni della MM in Gahana. Ben Annan e Tony Robinson dell’equipe di relazioni istituzionali della Polonia, il professor Oquaye ha appoggiato con molto entusia- smo la MM mostrando grande interesse per il Trattato che si è impegnato a investigare. Come iniziativa della MM le organizzazioni in Ghana vedono possibilità reali di ottenere appoggio al Trattato da parte dei legislatori e la loro influenza nella ratificazio- ne del governo del Ghana che comporta l’importanza e l prestigio dell’entrata in vigore del- l’accordo. Ben Annan ha dichiarato: “benché il Ghana tenga poche probabilità di convertirsi in un futuro immediato in potenza nucleare, il trattato è importante per tutta l’Africa, dato che garan- tirà la rinuncia effettiva alle armi nucleari di tutti i paesi africani e impedirà che terze parti, come gli USA, costruiscano basi nucleari in suolo africano.” GHANA Una “Zona libera da armi nucleari” per l’Africa Il 18 luglio gli organizzatori della Marcia Mondiale in Gahana hanno posto in rilievo la questione del trattato di Pelindaba di fronte al vicepresidente del Parlamento, che si è impegnato a studiare ciò che si può fare per ratificarlo il prima possibile. L L e e s s p p e e s s e e i i n n a a r r m m a a m m e e n n t t i i p p o o s s s s o o n n o o s s r r a a d d i i c c a a r r e e l l a a p p o o v v e e r r t t à à Raila Odinga, Primo ministro del Kenia ha ribadito l’ingiustizia che presentano le spese milita- re, dato che queste risorse potrebbero servire per sradicare la povertà e le malattie. Aaron Mike Oquaye, vicepresidente, con gli organizzatori della MM in Ghana. Raila Odinga, primo ministro keniano. Dario Ergas BoletinMund10_esp__Xpress Ita.qxd:BoletinMund10_esp__Xpress50.qxd 10-09-2009 15:16 Pagina 1

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mancano 55 giorni

2 Ottobre 20092 Gennaio 2010

La nonviolenzain un mondo ViolentoCi troviamo di fronte alla creden-

za che non è possibile la nonviolen-za in mezzo ad un mondo violento.

Al principio l’evoluzione della vitasi manifestò nei mari, nell’acqua, enessun essere vivo poteva respirareal di fuori di essa. Se qualche pesceavesse potuto dire: usciamo versol’atmosfera che lì fuori c’è un mondonuovo, tutti gli avrebbero detto cheera un pazzo irresponsabile e chestava mettendo in pericolo la vita ditutti. Nel mare della violenza non sicrede possibile uscire da lì e coloroche cercano una “nuova atmosfera”,affinché l’essere umano possa respira-re, sono visti con sguardi sospettosi..

Quando parliamo di nonviolenzanon stiamo parlando di qualcosa difacile che si ottiene con buona volon-tà o per diritto di legge. Stiamo par-lando di evoluzione, di un salto del-l’umanità, della ricerca di una nuovaesperienza e di un nuovo essereumano. Della creazione diun’atmosfera mondiale e sociale perrealizzare una società pienamenteumana.

La violenza la trasciniamo dai

AUSTRALIAEAST TIMORJAPANNEW ZEALANDPAPUA NEWGUINEAPHILIPPINESBANGLADESHCHINAINDIAIRAQISRAELMONGOLIANEPALNORTH KOREAPAKISTANPALESTINERUSSIAN FEDERATIONSOUTH KOREATURKEYAUSTRIABELARUSBELGIUM BOSNIAAND HERZEGOVINACROATIACZECH REPUBLICDENMARKESTONIAFINLANDFRANCEGERMANYGIBRALTARGREECEHUNGARYICELANDITALYLUXEMBOURGMACEDONIANETHERLANDSNORWAYPOLANDPORTUGALRUSSIAN FEDERATIONSERBIASLOVAKIASLOVENIASPAINSWEDENSWITZERLANDTURKEYUNITED KINGDOMALGERIABENINBURKINA FASOCAMEROONCÔTED'IVOIRED.R. OF THE CONGOEGYPTGAMBIAGHANAGUINEA BISSAUGUINEA CONAKRYKENYALIBERIAMALIMAURITANIAMOROCCOMOZAMBIQUENIGERSENEGALSIERRA LEONESOUTH AFRICASWAZILANDTANZANIATOGOUGANDAZAMBIAARGENTINABOLIVIABRAZILCANADACHILECOLOMBIACOSTA RICADOMINICANAREPUBLIC. ECUADORELSALVADORGUATEMALAHAITIHONDURASMEXICONICARAGUAPANAMAPARAGUAYPERUUNITED STATESURUGUAYVENEZUELAANTARCTICA

Bollettino Internazionale Nr107 Agosto 2009www.theworldmarch.org

tà. Odinga ha riflettuto su ciò che si potrebbeottenere se un 50% fosse convertito in salute,educazione, infrastrutture e sviluppo.

Negli ultimi tempi non sonomancate in Kenia le sommos-se sociali. Le elezioni genera-li di dicembre del 2007 sisono quasi trasformate in unbagno di sangue di proporzio-ni simili a quello che succes-se in Ruanda se ambo le partinon fossero retrocesse accor-dando un governo di unitànazionale, a seguito dellamediazione di Kofi Annan.Ciò nonostante, prima del-l’accordo, centinaia di kenia-ni furono assassinati e centi-naia di milioni dovettero emi-grare a causa delle ostilità tratribù che incitavano politicirivali a conflitti di terra che sirifanno all’epoca coloniale.

La Marcia Mondiale sta ricevendo un ampioappoggio e adesioni da tutti i settori della socie-tà keniana.

Il 21 luglio il Primo Ministro keniano ha rice-vuto per mezz’ora una delegazione della MarciaMondiale per la Pace a la Nonviolenza per la pre-sentazione di questo macropro-getto mondiale. Durante questoincontro RRaaiillaa OOddiinnggaa haespresso entusiasta il suoappoggio alla Marcia e hadichiarato: “era l’ora che simaterializzasse una simileidea”

Nell’esposizione si segnalavache, benché il Kenia non abbiabombe nucleari, non invadaaltri paesi e non sia in guerracon i suoi vicini, il tema dellearmi nucleari lo tocca diretta-mente. La vendita di armamen-ti nel mondo nel 2008 è statadi 1.464 milioni di dollari,secondo le informazioni di giu-gno dell’Istituto Internazionaledi Stoccolma per la preserva-zione della Pace (SIPRI).D’accordo con i calcoli di JJeeffffeerryy SSaacchhaass, dal suolibro La fine della povertà, pubblicato nel 2007, il10% di questa spesa potrebbe sradicare la pover-

KENIA

Il trattato di Pelin-daba, che deve il suonome alla città sudafri-cana nella quale si firmòredasse nel 1966 conl’obiettivo di creare unazona libera da arminucleari in Africa.Benché sancito da 27paesi, ne necessitano28 affinché entri in vigo-re. La ratificazione di que-sto trattato potrà essere prodot-ta una volta che il trattato diTlateloico, che stabilisce unazona libera da armi nuclearinell’America latina e nei Caraibi,e altri accordi regionali e locali.

Durante la riunione tra il pro-fessor AAaarroonn MMiikkee OOqquuaayyee,deputato per la circoscrizioneDome Kwabenya e vicepresi-

dente, e le organizzazioni dellaMM in Gahana. BBeenn AAnnnnaann eTToonnyy RRoobbiinnssoonn dell’equipe direlazioni istituzionali dellaPolonia, il professor Oquaye haappoggiato con molto entusia-smo la MM mostrando grandeinteresse per il Trattato che si èimpegnato a investigare.

Come iniziativa della MM le

organizzazioni in Ghanavedono possibilità reali diottenere appoggio alTrattato da parte deilegislatori e la loroinfluenza nella ratificazio-ne del governo del Ghanache comportal’importanza e l prestigiodell’entrata in vigore del-l’accordo.

Ben Annan ha dichiarato:“benché il Ghana tenga pocheprobabilità di convertirsi in unfuturo immediato in potenzanucleare, il trattato è importanteper tutta l’Africa, dato che garan-tirà la rinuncia effettiva alle arminucleari di tutti i paesi africani eimpedirà che terze parti, comegli USA, costruiscano basinucleari in suolo africano.”

GHANA

Una “Zona libera da armi nucleari” per l’AfricaIl 18 luglio gli organizzatori della Marcia Mondiale in Gahana hanno posto in rilievo laquestione del trattato di Pelindaba di fronte al vicepresidente del Parlamento, che si èimpegnato a studiare ciò che si può fare per ratificarlo il prima possibile.

““LLee ssppeessee iinn aarrmmaammeennttii ppoossssoonnoo ssrraaddiiccaarree llaa ppoovveerrttàà””Raila Odinga, Primo ministro del Kenia ha ribadito l’ingiustizia che presentano le spese milita-re, dato che queste risorse potrebbero servire per sradicare la povertà e le malattie.

Aaron Mike Oquaye, vicepresidente, con gli organizzatori della MM in Ghana.

Raila Odinga, primo ministro keniano.

Dario Ergas

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nostri antenati ominidi e cosìcome un giorno ci siamo eretti perguardare il cielo, e in un altro impa-rammo a produrre il fuoco per illumi-nare la Terra, possiamo essere vicinial giorno in cui lasceremo indietroquesto comportamento che ci portia-mo dietro dalla preistoria. Pongointenzionalmente questi antecedentievolutivi affinché si comprenda lamagnitudine del cambiamento alquale aspiriamo, di un progetto vera-mente umano.

Questa immagine del futuro sitrova custodita in qualche parte di noistessi e da lì proietta la sua luce e dadirezione e speranza all’umanità.

Perché esiste questa immaginecustodita, perché c’è un senso profon-do che orienta la vita. È per questoche non è indifferente un’azione ol’altra. Le azioni che accompagnanoquell’immagine del futuro produconoin noi un senso, forza e allegria e leazioni che non aiutano alla direzioneevolutiva dell’essere umano produco-no in noi sofferenza e l’aumento dellapropria violenza.

La nonviolenza molto oltre unaposizione politica è un atto morale.L’atto morale si riconosce perchérisveglia, in colui che lo realizza,l’ispirazione, la forza e il senso dellavita.

La nonviolenza non può imporread un altro la sua verità, e neppurel’uso della sua metodologia. La non-violenza parte dalla decisione perso-nale di cambiare la propria vita, diriconoscere la violenza in uno stessoe superare l proprio risentimento, ilproprio desiderio di rivalsa e di domi-nio. Smettere di trattare gli altri comemi trattano per iniziare a trattarlicome voglio essere trattato.

La Marcia Mondiale per la Pace ela Nonviolenza può convertirsi in unatto morale nel quale, al di là di ogniresistenza, di ogni svogliatezza escetticismo, affermo in me e proclamoad altri il mondo che desidero,l’essere umano che vorrei e cerco dimostrare con la mia intenzione eazione che questo mondo così caro èogni volta più vicino.

Proteggereuna costituzionedi pace

30 passegge-ri de PPeeaaccee BBooaatt (navedella pace) di nazionali-tà giapponese, hannochiesto aiuto all’equipepromotrice della Marciaper diffondere ed evita-re l’intenzione del gover-no giapponese di rifor-mare la suaCostituzione.Il gruppo ha assistito

ad una chiacchieratasulla Marcia Mondialenel Centro Amici per laPace a San José.Durante l’interscambio i“passeggeri” hannoespresso la loro preoccu-pazione per modificazio-ne che prevede di elimi-nare l’articolo 9 dellaCostituzione giappone-se, considerato basedella sicurezza dell’Asianordorientale, poichéproclama principi fonda-mentali di pace, comequello della rinuncia allaguerra e il diritto dellepersone a vivere in pace.

COSTA RICA

Inter CampusIITTAALLIIAA SSPPOORRTT

Inter Campus utilizza il cal-cio come strumento educati-vo per restituire ai bambinibisognosi il diritto al gioco. "Inter Campus ha aderito allaMarcia Mondiale per la Pacee la Nonviolenza. Crediamonel messaggio che questainiziativa vuole diffondere ece ne faremo portatori con ibambini che partecipano alprogetto sociale di FCInternazionale, coinvolgendo-li attivamente in iniziativedurante il passaggio dellaMarcia nel loro Paese .

Las Abuelas de Plaza de MayoAARRGGEENNTTIINNAA AALLTTRRII TTEEMMII

L'Associazione “Las abuelas de Plaza deMayo” è un'organizzazione argentina per idiritti umani che ha l’obiettivo di trovare erestituire alle legittime famiglie tutti i bambinisequestrati-scomparsi durante l'ultima ditta-tura militare.. "Aderiamo alla Marcia Mondiale per la pacee la Nonviolenza. Vi auguriamo tutto il suc-

cesso che merita una proposta tanto importante... in questi tempiin cui, per interessi economici, per l'indifferenza o per l'ambizionesmisurata dei potenti, non si presta attenzione alla sofferenza dimilioni di fratelli esclusi, abbandonati e affamati in tutto il mondo;per la chiara ingiustizia, indicata dal fatto che i governi sono sem-pre disposti ad aiutare e a salvare le banche dei ricchi e non hannola stessa preoccupazione per chi davvero ha problemi tragici nellavita. Questa è la peggiore violenza che subiamo e la causa princi-pale delle guerre e della mancanza di giustizia e di pace."

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Jorge Drexler e Ernesto Schmied, direttore di Atapercu

ALLA MARCIA HANNO GIÀ ADERITO PIÙ DI 2000 ORGANIZZAZIONI E CENTINAIA DI PER-SONALITÀ DEL MONDO POLITICO, DELLA CULTURA, DELLO SPETTACOLO E DELLO SPORT,PREMI NOBEL E LEADERS RELIGIOSI, TRA CUI: DESMOND TUTU-SILO-JOSÉ SARAMAGO,RIGOBERTA MENCHÚ-EDUARDO GALEANO-DARIO FO-FEDERICO MAYOR ZARAZOGA-MAIRED CORRIGAN MAGUIRE-DALÀI LAMA-NOAM CHOMSKY-MICHELLE BACHELET-RAFAEL CORREA-CRISTINA FERNÁNDEZ-EVO MORALES-TABARÉ VÁSQUEZ-STJEPANMESIC-RANIA DE JORDANIA-YOKO ONO-VIGGO MORTENSEN-NOA-JUANES-BOB WILSON-ZUBIN MEHTA-PENÉLOPE CRUZ-PEDRO ALMODÓVAR-PHILIP GLASS-LOU REED LAURAPAUSINI-DANIEL BARENBOIM-CAROLYN CARSON-ISABEL ALLENDE-MALANGATANA

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Nella presentazione del festiva Internazionale di percussioni,Atapercu ’09, il suo direttore chiede l’appoggio alla MarciaMondiale per la Pace e la Nonviolenza

Dal 16 al 19 luglioAtapuerca (burgos) offre la secon-da edizione del FestivalInternazionale di percussioni,Atapercu ’09, che riunisce alcunidei percussionisti più celebri dellascena mondiale. Atapuerca, unodei giacimenti archeologici piùsignificativi, vibrerà quattro giornicon ritmi eseguiti da artisti spa-gnoli, del Marocco, degli StatiUniti, Svizzera, Giappone, Uruguaye Brasile.

Il direttore artistico di Atapercu,Ernesto Schmied dichiara: “lamusica è un veicolo per l’unionespirituale ed è sempre stata un

ponte tra culture. Atapercu preten-de perpetuare questo incontro cnla musica e il suo messaggio dicoesistenza umana. In molto pocotempo Atapercu si è convertita inun riferimento sulla scena dellamusica europea.”.

Il festival è riconosciutodall’UNESCO come uno degli avve-nimenti insigne della DecadeInternazionale per la Cultura dellaPace e Nonviolenza. Durantel’evento di presentazione del festi-val, Ernesto Schmied ha ribaditoche Atapercu ha aderito alla MMsollecitando il pubblico ad appog-giarla e diffonderla.

SPAGNA

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L’intervista dal titolo “Essicamminano per la Pace”, fu realiz-zata da due giornalisti del citatogiornale un’ora prima dell’incontroe presentazione della MarciaMondiale.

Il testo indica: “Sono entusiastee impegnati, parlano molto e sicompletano le frasi tra di loro. Lepareti sono piene di cartelli con

messaggi pacifisti scritti a mano”.“All’inizio la Marcia passerà da

Stoccolma, però siccome noisiamo qui ed abbiamo lavoratomolto, abbiamo la speranza chepassi anche da Norrköping”, spie-ga PPaattrriicciiaa VVààssqquueezz.

Appoggiata da Ammppaarroo VVaalleenncciiaa,,SSoolleeddaadd e IIvvaann GGaarrrriiddoo, aggiunge:“questa marcia è molto conosciu-

ta nel resto del mondo, ma non inSvezia”.

Tutti loro formano parte delgruppo di sette o otto persone chelavorano per diffondere il progettomondiale della Marcia nella città.Gruppo che sperano possa cre-scere tanto per il contributo diorganizzazioni, quanto per quellodei singoli individui che voglianoaderire alla Marcia.

SVEZIA

“Camminano per la pace” cita il giornale ‘nt.se’

Organizzatori della MMa Norrköping

AMARC ALCAARRGGEENNTTIINNAA GGIIOORRNNAALLIISSMMOO EE MMEEDDIIAA

L’ Associazione Mondiale diRadio Comunitarie - AmericaLatina e Caraibi, riconosciu-ta come ONG internazionale,è il riferimento organizzativodi un movimento interna-zionale costituito intorno alleradio comunitarie cittadine epopolari. “ Condividiamo lo spiritodella convocazione e ciimpegniamo a diffondere ea comunicare le attivitàrelazionate alla MM.”

OPTUNNUUEEVVAA ZZEELLAANNDDAA NNOONN--VVIIOOLLEENNZZAA

Operation Peace ThroughUnity (OPTU) diffonde larivista semestrale Many toMany che si occupa ditemi cruciali per lo svilup-po di una cultura di pace.OPTU sta organizzandouna marcia per la pace ela riconciliazione che parti-rà il 21 settembre (Giornata internazionaledella Pace ) da Wanganuie arriverà a Wellington il 2ottobre per la partenzaufficiale della MM.

CIDOBBBOOLLIIVVIIAA DDIIRRIITTTTII UUMMAANNII

La Confederazione deiPopoli Indigeni di Bolivia èl'organizzazione che rap-presenta i 34 popoli dellaBolivia, con la finalità dirafforzare l’ unità tra diloro e a livello istituziona-le, rispettandone le formeancestrali e tradizionali diorganizzazione.

“Siamo solidali con que-sta attività e ci impegnia-mo nella diffusione delmessaggio a diversi setto-ri sociali”

Ekta ParishadIINNDDIIAA AATTTTIIVVIISSMMOO

Un movimento il cui obiettivoè vedere i più poveri dell'Indiaottenere il controllo sui mezzidi sussistenza, in particolareterra, acqua e foreste, attra-verso i principi di azione non-violenta. Nel 2007 ha organiz-zato la marcia più grande maieffettuata in India, con la par-tecipazione di 25.000 perso-ne. “Crediamo che sia possibilerisolvere i problemi delmondo solo attraverso meto-di nonviolenti… Ekta Parishadè felice di aderire alla Marciae collaborerà attivamente alsuo successo. “

Il 21 febbraio ebbe luogo alla “casa di solidarietà e cultura di Norrköping una intervista con lastampa ‘nt.se’, uno dei giornali più seri e letti a livello provinciale, dove si è fatto conoscere leattività realizzate e previste a medio termine per la Marcia Mondiale.

San Paolo appoggiala Marcia Mondiale

GGiillbbeerroo KKaassssaabb (foto), sindaco diSan Paolo, città con 15 milioni di abitantinel paese più grande del Sudamerica, haaderito alla Marcia Mondiale con il pro-getto di promuovere grandi eventi per ilprossimo 2 ottobre.

Alla riunione hanno assistito l’equipedel portavoce del Nuovo Umanesimo delBrasile e il sindaco Kassab, accompagna-to dai segretari alla Cultura, all’Ambiente,Partecipazione e Cooperazione eSicurezza Pubblica. Si sono accordati per realizzare un evento il giornodella Nonviolenza, dichiarato tale dall’ONU, nonché inizio della MarciaMondiale, precedendo tale evento da una settimana di ampia diffusioneper ottenere la sensibilizzazione pubblica.

Tra gli altri temi da sviluppare in una conversazione futura, si è propostoche Sao Paulo legiferi proclamando la prima settimana di ottobre“Settimana di Pace e Nonviolenza”.

BRASILE

In cima al mondo160 persone hanno scalato 24 montagne islandesi per

collocare sulla cima il logo della Marcia Mondiale.Questa iniziativa cominciò sabato 11 luglio con la diffusione della

Radio islandese.JJeellggaa ÓÓsskkaarrssddóóttttiirr, portavoce della MM in Islanda, ha detto: “La

seconda azine di questo fine di settimana sarà durante la competi-zione sportiva più grande diquesto paese. L’UnioneSportiva esibirà due simbolidella MM, una bandiera e unlogo, nella cerimonia aperturadella competizione, alla qualeassisteranno circa 12.000 per-sone e il presidente di Islandacome invitato d’onore. Lì distri-buiremo volantini e il direttoredell’Unione Sportiva ha già con-tattato giornalisti e due canalitelevisivi”.

ISLANDA

MBDHPBBUURRKKIINNAA FFAASSOO DDIIRRIITTTTII UUMMAANNII

Il Movimernto Burkinabeper i Diritti dell’Uomo e deiPopoli (MBDHP) difende da20 anni i diritti politici, eco-nomici e sociali delle popola-zioni del Burkina. “Il rispetto di tutti i dirittiumani è possibile soltantoin un modo libero dalleguerre e rispettoso dei dirit-ti dei popoli all’autodetermi-nazione. Questo è il sensodel nostro impegno a favoredi un mondo di pace in cuil'essere umano, la sua vita eil suo benessere siano alcentro di tutte le attività e ditutti gli interessi.”

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A luglio hanno avutoluogo tre riunioni chiavi con isti-tuzioni di Salonicco per promuo-vere la Marcia. La delegazionedella MM era formata daCCaammiilllloo CCoommeellllii (coordinatoredel tratto dei Balcani), SStteeffaannooCCeecceerree (del comitato organizza-tore di Firenze) e VVaassiilliikkiiMMiittssiinniioottoouu (coordinatore perSalonicco).

Il 21 luglio la delegazione si èriunita conAA nn aa ss tt aa ss ii oo ssMMaanntthhooss, decanodell’UniversitàAristotele, lamaggiore in que-sta città, per pre-sentare il percor-so dei Balcani ec h i e d e r el’adesione el’appoggio dell’u-niversità. Il pro-getto è statorecepito moltobene dal decano che si occupe-rà di promuoverla al congressouniversitario.

La commissione ha assistito ad

un incontro con IIooaannaa MMaattzzaarr,direttrice del Dipartimento diCultura della città di Saloniccoil giorno 23. L’informazionesulla MM e il percorso specifi-co hanno dato luogo ad un dia-logo sulla situazione dellaguerra nei Balcani, le arminucleari e le attività già previ-ste per il passo della Marcia daSalonicco. In un clima moltopiacevole, si è dato il via ascambi e regali e con l’accordo

di future inter-viste su questequestioni.

Lo stesso giornohanno presen-tato la Marciaalla ONG“ L a v o r oV o l o n t a r i o ” ,dedicata a per-sone disabili egiovani che haportato a stabili-re contatti con il

partito verde greco e con alcunepersonalità con la possibilitàche sorga una stretta collabora-zione nel progetto mondiale.

GRECIA

Equipe redazione� Daniela Mencarelli (Italia),

coordinamento redazione� Tony Robinson (UK / Poland),

redazione testi inglese� María Silvia Marini (Argentina) y María José

López (España), redazione testi castellano� Carles Martín (España),

redazione testi catalano� Giovanna Vascimino (Italia), redazione testi italiano

� Angeles Segura (Francia), redazione testi francese

� Olivier Turquet (Italia), documentazione� Angelo Colella (Italia), grafica� Simona Savoldi Poli(Italia), impaginazione

Contatto: wwoorrllddmmaarrcchh@@tthheewwoorrllddmmaarrcchh..oorrgg

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Ministri ecuadoriani collaborano con l’organizzazione della Marcia

Il 13 luglio ha avuto luogo la prima riunione delcoordinamento tra i delegati ministeriali convocati dallaSegreteria della Presidenza della Repubblica e la commis-sione di relazioni istituzionali e diffusione della MM inEcuador.Il governo di Rafael Correa ha ratificato il suo impegno in

appoggio alla MM tramite i suoi rappresentanti ministeriali.Nell’incontro si sono presi accordi basici di coordinamento, sisono fissate le priorità a cui far fronte, il calendario di lavoroper definire la collaborazione in ogni dipartimento, non ché laprossima riunione ampliata.I partecipanti, delegati della Segreteria della Presidenza

((EE..VViillllaaccììss)) e dei Ministri all’Educazione ((LL..MMoonntteerrooss)), Cultura(S.Alcìvar), Sport ((GG..CCaammppaaññaa)), Relazioni Esterne ((DDoorriiss MMeellooee LL..SSàànncchheezz)), Coordinatore del Patrimonio ((YY..LLeeòònn)) e Difesa(G.Martinez), insieme con la commissione di RRII ((JJ..SSllaacceeddoo))e Diffusione ((MM..OOvvaannddoo)) della MM. In due settimane i risulta-ti degli studi e pianificazioni di quanto convenuto con ciascunMinistero.

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Istituzioni a Salonicco ricevonouna delegazione della MM

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