Auriti-Salario e Reddito Di Cittadinanza
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+ + +ELIMINARE LA CONFLITTUALITA' CONTRATTUALE
Flessibilità salariale e reddito di cittadinanza Il lavoro libero si distingue dal lavoro schiavo perché è basato sulla libera contrattazione dei
compensi. Stipulare un contratto significa rispetto della parola data sia da parte del lavoratore che deldatore del lavoro. Con la flessibilità salariale si altera arbitrariamente il valore del compensocorrisposto al lavoratore perché se ne svuota arbitrariamente ed unilateralmente il potere d'acquisto.Questa truffa non è imputabile al datore di lavoro, ma al vertice della banca centrale che la attua colpretesto di difendere il potere d'acquisto della moneta e lo fa nel proprio interesse in quanto ne ha laproprietà sin dall'emissione (perché emette prestando e prestare denaro è prerogativa delproprietario). In tal modo ciò che viene rispettato come obbligo contrattuale è la sola espressionenumerica della somma di denaro corrisposta come salario, non il suo valore. Nelle tasche dellavoratore va infatti il valore monetario che varia col variare dell'inflazione. E siccome l'inflazione ècausata, non dal datore di lavoro, ma dalla banca centrale, che ne lamenta poi la necessità dicontrollarla e ridurla, ed è in grado di prevederla e prevenirla perché è in grado di causarla, appare intutta evidenza l'assurda recita quotidiana degli attori della drammatica commedia della conflittualitàcontrattuale: Bankitalia, Confindustria, CGIL, CISL, UIL. Chi comanda il gioco è Fazio, il padrone deisoldi che li emette prestandoli anche agli industriali. E gli industriali devono accettare le proposte diFazio perché questi è in grado di concedere o negare il prestito di denaro di cui il mondo del lavoroha bisogno come l'aria per respirare.
È ovvio che il problema della conflittualità contrattuale si può risolvere solo con laproprietà popolare della moneta. Attribuendo ad ogni cittadino, all'atto dell'emissione, la sua quota divalore monetario come reddito di cittadinanza, si rafforza una volta per sempre laposizione del contraente più debole perché lo si libera dai bisogni di prima necessità. In tal modo illavoratore accetta il contratto di lavoro perché lo ha voluto, non perché è stato costretto ad accettarlo.
Il regime della proprietà popolare della moneta ed il reddito di cittadinanza conviene sia ai datoridi lavori che ai lavoratori, perché finalmente anche per i contratti di lavoro torna a valere la regola del"tener fede alla parola data" che da affidamento e stabilità di cui oggi il mondo del lavoro ha necessitàesasperata.
Va inoltre posto in evidenza che si risolverebbe anche il problema della c.d.robotizzazione. Oggi i robot sono considerati con ostilità dai sindacati perché il loro uso aumenta ladisoccupazione. Attribuendo al cittadino il reddito monetario di cittadinanza esso potrà essereutilizzato per comprare i prodotti dei robot a prezzi più bassi per la riduzione dei costi, realizzandocosì anche una politica di deflazione monetaria.
Ultimo, ma non minore argomento, è la circostanza che col reddito di cittadinanza sidarebbe attuazione al 2° comma dell'art. 42 della Costituzione Italiana che sancisce l'accesso allaproprietà per tutti in un diritto sociale universale. Questa norma è stata sistematicamente ignorata datutti i governi di uno stato che pur si dichiara costituzionale, a conferma dellaregola pancia piena non crede a pancia vuota, che pur essendo ignorata dalla Costituzione hatuttavia piena rilevanza giuridica. Giacinto Auriti
Segretario generale del Sindacato Antiusura SAUS
Fonte : http://www.abruzzopress.info/ . 20 Agosto 2001
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