Auguri! - Suore di San Gaetano · dizione per tutta la nostra Famiglia re- ... La tua croce, anche...

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Periodico informativo della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Anno 57 - Gennaio/Marzo - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 1/2013 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord “Il Signore risorto faccia sentire ovunque la sua forza di vita, di pace e di libertà”. Benedetto XVI È Pasqua! Auguri! I N S E R T O

Transcript of Auguri! - Suore di San Gaetano · dizione per tutta la nostra Famiglia re- ... La tua croce, anche...

Periodico informativo della Congregazione delle suorePovere Figlie di San Gaetano

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“Il Signore risortofaccia sentire ovunque la sua forza di vita,di pace e di libertà”.Benedetto XVI

È Pasqua!

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Fiamma di Carità2

Anno 57 - Gennaio/Marzo - “PosteItaliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,comma 2, DCB Torino” nr 1/2013

Direttore responsabile: Padre Antonello ErminioEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”, richieste di immagini, informazioni,

biografie, abbonamenti a questo bollettino, critiche, consigli, articoli e qualsiasi tipo di corrispondenza

scrivere a:

“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”presso

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

www.suoresangaetano.it

San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

Alleluia! Cristo, mia speranza è risorto! pag. 3Benvenuto al nuovo Direttore di “Fiamma di Carità”Padre Antonello Erminio - Sacerdote Vincenziano « 4Grazie, Papa Benedetto! « 5La nostra Madre scrive... Canta la vita!!! « 6L’Enciclica “Quas Primas” di Pio XI sulla regalità di Cristo « 8Festa della vita « 10Loris Capovilla - “Andiamo verso l’unità dlla famiglia umana” « 111963 - 17 febbraio 201350° Anniversario della partenza per la Missione in Brasile « 13Prima Professione Religiosa « 16L’amore non si dimentica « 18

INSERTOCentenario dalla morte del Beato Giovanni Maria Boccardo

Un grande regalo: Suor Maria Sotere (Robaldo Luigia) « 21

Cronaca- Un dono originale per il tuo compleanno

(80 anni di suor Elisa Gaudino, ex Madre Generale) « 23- Da Pancalieri (TO) - Lieti anniversari « 24- Da Chialamberto (TO) - Il Nuovo Pastore è tra noi! « 25- Da Porto S. Giorgio (FM) - La mia casa sarà casa di preghiera « 27- Da Porto S. Giorgio (FM) - Tombolata Caritas « 29- Da Torino - Parrocchia SS. Crocifisso e Madonna delle Lacrime

Al di là del “Ponte” « 30- Dedicato ai giovani che vogliono seguire Gesù

Via Verità e Vita « 32

Accendi anche tu una fiamma di carità - Amici dei Beati Boccardo- Incontri “Amici dei Beati Boccardo” del Piemonte

Una domenica diversa « 34

Perché non costruiamo i ponti « 36

Ricordiamo nella preghiera « 37

Sommario

Redazione chiusa al 28/02/2013

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Cari fratelli e sorelle di Roma e delmondo intero! «Surrexit Christus, spes mea» – «Cri-sto, mia speranza, è risorto» (Se-quenza pasquale).Giunga a tutti voi la voce esultantedella Chiesa, con le parole che l’an-tico inno pone sulle labbra di MariaMaddalena, la prima ad incontrareGesù risorto il mattino di Pasqua. Ellacorse dagli altri discepoli e, col cuorein gola, annunciò loro: “Ho visto il Si-gnore!” (Gv 20,18). Anche noi, cheabbiamo attraversato il deserto dellaQuaresima e i giorni dolorosi dellaPassione, oggi diamo spazio al gridodi vittoria: “È risorto! È veramente ri-sorto!”.

[...]Cari fratelli e sorelle! Se Gesù è ri-sorto, allora – e solo allora – è avve-nuto qualcosa di veramente nuovo,che cambia la condizione dell’uomo edel mondo. Allora Lui, Gesù, è qual-cuno di cui ci possiamo fidare inmodo assoluto, e non soltanto confi-dare nel suo messaggio, ma proprio inLui, perché il Risorto non appartieneal passato, ma è presente oggi, vivo.Cristo è speranza e conforto in modoparticolare per le comunità cristianeche maggiormente sono provate acausa della fede da discriminazioni epersecuzioni. Ed è presente comeforza di speranza mediante la suaChiesa, vicino ad ogni situazioneumana di sofferenza e di ingiustizia.[...]

(Messaggio pasquale di Benedetto XVI – 2012)

Cristo, mia

speranzaè risorto!

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4 Fiamma di Carità

amici, poialle Mis-sioni, ed oraè diffuso in tutto il mondo.Desidera far sentire tutti partecipidella nostra Famiglia Gaetanina, por-tare un po’ di calore, regalare un po’di gioia e far conoscere lo spirito, lavita dei nostri Fondatori, i Beati Gio-vanni Maria e Luigi Boccardo, dellaServa di Dio Madre Gaetana Fontana,prima Superiora Generale, di SanGaetano Thiene nostro Protettore, etrasmettere il carisma nella quotidia-nità.Vuole conservare un carattere di sem-plicità e sostenersi con offerte liberedei suoi lettori.

Un GRAZIE a quanti, nella loro sen-sibilità, provvedono alla realizza-zione, al sostenimento, alla diffusionedi questo nostro mezzo di comunica-zione.A tutti i lettori di “Fiamma di Carità”,ai Benefattori e agli amici, ricordiamoche il giorno 7 di ogni mese, vienefatta celebrare una Santa Messa se-condo le loro intenzioni.

La Redazione

Porgiamo il nostro saluto a Padre An-tonello Erminio, nuovo direttore delnostro periodico. Siamo felici di potercontinuare a comunicare buone noti-zie e di seminare la luce e il confortodella Parola a quanti godranno di que-ste pagine.

IERI - «FIAMMA DI CARITÁ» ènato come un bollettino informativodella nostra Comunità con l’intento dicomunicare notizie, evidenziare fattied episodi della vita della Congrega-zione. Era chiamato: “Voce di CasaMadre”. Così si esprimeva:“Voce di Casa Madre” è la voce chepartendo dal cuore della Congrega-zione, porterà a tutte l’eco di quantosuccede nella nostra grande e amatafamiglia. Sarà il vincolo che più stret-tamente ci unirà Sorelle con Sorelle eci farà sentire sempre più di apparte-nere ad un’unica famiglia i cui legamispirituali, forti e soavi, ci stringononel tempo e nell’eternità” (Madre Ce-lina della S. Obbedienza SuperioraGenerale - Archivio )

OGGI - Porta il nome di “FIAMMADI CARITÁ” ed ha allargato i suoiorizzonti: dapprima a familiari ed

Benvenuto al nuovo direttore di «Fiamma di Caritá»

PADRE ERMINIO ANTONELLO Sacerdote Vincenziano

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GRAZIE, PAPA BENEDETTO!Desideriamo esprimere la più viva ri-conoscenza al Santo Padre BenedettoXVI per il grande amore e per la sa-pienza con cui ha saputo condurre laChiesa in questi anni di Pontificato.Per noi Suore di San Gaetano è unmotivo maggiore di gratitudine, per-ché da Lui abbiamo avuto la gioia divedere beatificato il 14 aprile 2007, aTorino, il nostro Padre Luigi Boc-cardo, fratello del nostro Fondatore, einiziatore del ramo “Figlie di GesùRe”, suore non vedenti di vita con-templativa.Rimarrà sempre nel nostro cuore e neinostri occhi quel sorriso e quella be-nedizione che ci donò personalmentepapa Benedetto, quando ci recammo,il 23 maggio 2007, all’udienza inPiazza San Pietro, dove, con Sua Emi-nenza il Card. Severino Poletto, no-stro Arcivescovo, abbiamo

ringraziato il Papa per l'avvenuta Bea-tificazione di P. Luigi. Lo sguardoprofondo e gioioso, le parole di bene-dizione per tutta la nostra Famiglia re-ligiosa, ancora oggi sono nel profondodel nostro cuore e rappresentano unaforza per la nostra vita di consacrate,nel cammino sulle orme di Cristo,ogni giorno, nel servizio d'amore aDio e ai fratelli.Apprezziamo ed ammiriamo il corag-gio e l’umiltà di papa Benedetto XVI,la saggezza, l'umanità e carità pro-fonde, il Magistero così ricco; la chia-rezza e profondità teologiche, ladelicatezza, l'apertura con cui ha sa-puto manifestarsi e soprattutto mani-festare Cristo, ad ogni uomo, senzadistinzione.Il suo segreto è certamente la pre-ghiera e la comunione con Dio, che si

leggono e specchiano in tutta lasua Persona, che restano comepreziosa eredità a tutti noi. Glisiamo vicine con la ricono-scenza affettuosa e la pre-ghiera quotidiana per Lui, pertutta la Chiesa e il mondo!Grazie,papa Benedetto XVI! Rimarrai sempre nel nostro cuore!

Madre Teresa Ponsi Superiora Generale

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uno scultore del luogo. Il Parroco, inattesa di sistemarlo definitivamente,l’ha addossato alla parete di un localedella sacrestia e vi ha apposto un car-toncino con la scritta: «collocazioneprovvisoria».La scritta, che in un primo momentoavevo scambiato come intitolazionedell’opera, mi è parsa provvidenzial-

A voi, carissimi lettori di Fiamma di Carità, Piccole Sorelle Gaetanine,Amici dei Beati Boccardo, a voi, collaboratori e volontari,

giovani del Servizio Civile, a voi, cari ospiti delle nostre case, io dico:

La nostra Madre scrive...

È l’augurio Pasquale che desidero ri-volgere a tutti voi, perché questa è laPASQUA! La vittoria di CRISTOsulla morte, l’esultanza di una vitanuova, rinnovata; l’esplosione di gioiadopo il lungo silenzio dell’inverno incui tutto sembra assopito.La natura stessa canta questo mistero.Ed è sorprendente osservare le grandidistese dei frutteti, fino a ieri spogli enudi, ricoprirsi di gemme e di fiori cheincantano gli occhi e il cuore.È sorprendente accarezzare quegli es-serini implumi che si schiudono allavita con una prepotente voglia di gri-dare: eccomi! Pasqua: passaggio dalla morte allavita. Passaggio obbligatorio se sivuole sperimentare la felicità di unapienezza.Ricordo il fascino che ha avuto su dime l’episodio tratto dal libro di donTonino Bello: Collocazione provviso-ria.“Nel Duomo vecchio di Molfetta è ri-posto un grande Crocifisso di terra-cotta: l’ha donato qualche anno fa,

Canta la vita !!!

Fiamma di Carità

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Fiamma di Carità 7

mente ispirata, al punto che ho pre-gato il parroco di non rimuovere pernessuna ragione il crocifisso da lì, daquella parete nuda, da quella posi-zione precaria, con quel cartoncinoingiallito.Collocazione provviso-ria! Penso che non cisia definizione mi-gliore per definire lacroce: la mia, la tua,non solo quella diCristo. Quella collocazioneprovvisoria trova la suarisposta nella vittoria di Cri-sto!“Coraggio allora - continua don To-nino, - coraggio, tu che soffri inchio-dato su una carrozzella. Animo, tu cheprovi i morsi della solitudine. Abbi fi-ducia tu che bevi il calice amaro del-l’abbandono. Non imprecare, tu che tivedi distruggere giorno dopo giornodal male che non perdona. Asciugatile lacrime, fratello che sei stato pu-gnalato alle spalle da coloro che rite-nevi tuoi amici. Non tirare i remi inbarca, tu che sei stanco di lottare e haiaccumulato delusioni a non finire.Non abbatterti, fratello povero chenon sei stato calcolato da nessuno.Coraggio! La tua croce, anche se du-rasse tutta la vita, è sempre «colloca-zione provvisoria».Verrà per tutti il giorno della vittoriasu queste croci, perché Gesù ha scon-

fitto, con la sua morte, tutti i mali delmondo.Quante volte, dopo una sofferenza, ciritroviamo creature nuove, più sa-

pienti, più umane, più compren-sive, più libere, più mature!

È la vita nuova che lavoradentro di noi, è la po-tenza della vittoria cheopera e genera unaspetto migliore diquello che potevamopensare. E’ questo tra-

vaglio che ci spreme enello stesso tempo ci ri-

genera.

Carissimi, Buona Pasqua, nella cer-tezza che la nostra vita è preziosa agliocchi del Signore. Buona Pasquanella gioia che nasce dalla consapevo-lezza che Gesù ha fatto tutto questoper amore di ognuno di noi e che ogninostra croce è avvolta dalla tenerezzadi Dio e dalla sua potenza ricreatrice.

Con questi pensieri pieni di Risurre-zione, insieme a tutti voi, desiderocantare la meraviglia della vita nuovadella Pasqua.

Auguri!!!Con stima.

Madre Teresa Ponsi Superiora Generale

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1° PARTE

IL PERCHÉ DI QUESTA FESTAOgni anno, alla fine dell’anno litur-gico, la Chiesa celebra la festa di Cri-sto Re dell’Universo. E’ una festa chefu introdotta , nel calendario liturgico,da papa Pio XI, nel 1933.

Per l’indizione ed estensione diquesta festa a tutta la Chiesa, il Papascrisse una lettera enciclica, la “QuasPrimas”, nella quale ripercorre il si-gnificato della nuova festa liturgica,all’interno della teologia e della tradi-zione biblica.Sin dalle prime battute, Pio XI asso-

cia la regalità di Cristo alla ricercadella pace sulla terra. Si stava cele-brando l’Anno Santo della Reden-zione e ricorreva il 16° secolo dallacelebrazione del Concilio di Nicea cheaveva posto, come verità dogmatica difede, la definizione della Divinità diCristo e aveva aggiunto alla Profes-sione di Fede del Credo l’espres-sione”…e il suo Regno non avrà maifine”, proclamando così la dignità re-gale di Cristo. Papa Pio XI, per que-sta duplice ricorrenza, stabilì dionorare la regalità di Cristo, inse-rendo questa festa alla fine dell’annoliturgico.Nella lettera, il Papa si sofferma ariflettere sul fatto che Gesù è Redelle menti, delle volontà e deicuori degli uomini. Cristo è verità- afferma il Papa - desiderando chel’intera umanità attinga da Lui laverità stessa e che questa sia rico-nosciuta dalla volontà di ciascunuomo, affinchè ognuno si impe-

gni nel progredire e compiere il bene,nella ricerca della pace. Gesù Cristo èRe dei cuori, per quella carità chesgorga dal suo Sacratissimo Cuore.

LA REGALITÀ DI CRISTO NELL’ANTICO TESTAMENTOIn seconda battuta, Pio XI si soffermaa rintracciare nella Sacra Scrittura,

L’ENCICLICA “QUAS PRIMAS” DI PIO XI SULLA REGALITÀ DI CRISTO

8 Fiamma di Carità

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Fiamma di Carità 9

quelle principali affermazioni che at-testano l’attesa della regalità del Figliodi Dio. L’Atteso, è detto in Numeri24,19, è il principe che deve sorgereda Giacobbe ed è il Re, sopra il monteSion, che riceverà in possesso le genti(salmo 2,6). Il suo trono starà per sem-pre in eterno e il suo scettro sarà unoscettro di rettitudine. Ma il suo Regnosarà un Regno di pace e di giustizia,(cfr. salmo 44,7-8), per questo il Papaassocia la regalità di Cristo, alla ri-cerca della vera pace! Il profeta Isaia,canta l’ascesa di questo principe dellapace, nel capitolo 9,6-7 e gli fa ecoanche il profeta Geremia (23,5),quando dice: “…regnerà e sarà sa-piente e farà valere il diritto e la giu-stizia sulla terra”. Anche il profetaDaniele parla di questa attesa messia-nica e regale, nei passi 2,44 e 7,13-14.Infine Zaccaria associa l’ingresso re-gale del Messia a Gerusalemme, ilquale sarà un Re mansueto che ca-valca un’asina (cfr. Zac 9,9-10).

CRISTO RE NEL NUOVO TESTAMENTOL’arcangelo Gabriele, apparendo aMaria a Nazaret - prosegue il Papa -nell’Annunciazione, proclama la re-galità di Gesù (cfr. Luca 1,32-33) equesta regalità, dopo tantissime allu-sioni al Regno di Dio da parte di Gesùin tutto il suo vangelo, è affermata nelmomento della Passione, davanti a Pi-lato (cfr. Matteo 25,31-40 e Giovanni

18,37), dimostrando che questa rega-lità è ben oltre la concezione terrena eil pensiero umano. Anche l’iscrizioneposta sulla croce dichiara: “Gesù Na-zareno Re dei Giudei”. Ma Cristoregna, ricorda l’enciclica, non nel po-tere o nella forza della conquista, maregna nel cuore dei credenti, perchécome attesta il libro dell’ Apocalisse(1,5 e 19,16) e la 1° lettera di Pietroafferma: “non a prezzo di cose corrut-tibili o di oro o di argento siete stati ri-scattati, ma dal sangue prezioso diCristo, come di agnello immacolato”.

(Fine prima parte)

P. Massimiliano Taroni

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CARE FAMIGLIE...

...Cari Sposi, nel vivereil Matrimonio voi nondonate qualche cosa oqualche attività, ma lavita intera. E il vostroamore è fecondo innan-zitutto per voi stessi, per-ché desiderate e realizzateil bene l’uno dell’altro,sperimentando la gioiadel ricevere e deldare. È fecondo poinella procreazione,generosa e respon-sabile, dei figli, nellacura premurosa peressi e nell’educa-zione attenta e sapiente. Èfecondo, infine, per la societàperché il il vissuto familiare è laprima e insostituibile scuoladelle virtù sociali (…).Cari sposi, abbiate cura dei vo-stri figli e, in un mondo dominatodalla tecnica, trasmettete loro, conserenità e fiducia, leragioni del vivere, laforza della fede, pro-spettando loro metealte e sostenendoli nella fragilità (…)....Care Famiglie, chiedete spesso nellapreghiera l’aiuto della Santa Famiglia diNazareth (…): della Vergine Maria e diSan Giuseppe, perché vi insegnino ad ac-cogliere l’amore di Dio come essi lo

hanno accolto. La vostra vocazionenon è facile da vivere, specialmenteoggi, ma quella dell’amore è una realtà

meravigliosa, è l’unica forza chepuò veramente trasformare

il mondo.

Davanti a voi avetela testimonianza ditante famiglie, cheindicano le vie per

crescere nell’amore:mantenere un costante

rapporto con Dio e parte-cipare alla vita ecclesiale; col-

tivare ildialogo, ri-spettare il

punto di vista dell’altro, esserepronti al servizio, pazienti

coi difetti altrui, saperperdonare e chiedereperdono, superare conintelligenza e umiltàgli eventuali conflitti,

concordare gli orienta-menti educativi, essere

aperti alle altre famiglie, aipoveri; responsabilidella società civile.Sono tutti elementiche costituiscono una

famiglia. Viveteli con coraggio, certi che(…) diventerete un Vangelo vivo, unavera Chiesa domestica (…).

Papa Benedetto XVI,Incontro a Milano con le Famiglie,

3 giugno 2012.

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2 febbraio 2013

FESTA DELLA VITA

La piccola Anita sorride felice a papà Luca Bin-coletto e a mamma Sonia. Luca è figlio di Mari-lena Osella, nipote di Suor Mattea Osella, chedal Cielo guarda la pro-nipotina.

La piccola Nora, con il papà Da-niele Arcabascio, grafico di Fiammadi Carità, e la mamma Fatima.

Agnese Maria Smiderle, pro-nipotina di Suor Ausilia, cioffre il suo candido sorriso.

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S. E. Loris Capovilla con laMadre Generale e i nipoti di

Sr. Adolfa: Carlo e Miriam

LORIS CAPOVILLA:“andiamo verso l’unità della famiglia umana”

Nell’anno 2012 in cui si è aperto ilgrande evento del 50° anniversario delConcilio Vaticano II, la Provvidenzaci ha offerto l’opportunità di recarci,con la Superiora Generale Madre Te-resa Ponsi, a Sotto il Monte (BG)paese natale del Beato Papa GiovanniXXIII. Accompagnando infatti, una nostraConsorella, Suor Adolfa Ghisleni, afar visita ai suoi familiari, abbiamo ri-cevuto, dai suoi nipoti Carlo e Mi-riam, con nostra grande sorpresa ,l’invito ad una udienza privata con S.E. Loris Capovilla, residente a Sottoil Monte (BG).

Con grande gioia abbiamo potutoascoltare l’Arcivescovo, che con tantozelo ed entusiasmo, ci ha ricordato ledue parole dette da Papa GiovanniXXIII all’inizio del Concilio VaticanoII: “...Siamo qui per l’Unità e per laSantità”. Dicendo queste due parole il Papa sirivolgeva ai Cardinali presenti, ai Ve-scovi, a tutta la Chiesa, ma, ha conti-nuato S. E. Loris Capovilla, questedue parole Unità e Santità devono es-

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sere oggi la meta, l’obbiettivo di tutti:delle famiglie, delle parrocchie, delleComunità!L’unità è necessaria per sentirci “fa-miglia”!La Santità è necessaria per camminareinsieme nell’amore reciproco, amandotutti indistintamente, vedendo in ogniuomo un figlio di Dio, un fratello darispettare, da perdonare, da accogliere,rispettando i ritmi di maturazione diciascuno.Per il cristiano infatti non è possibileescludere qualcuno, fosse pure diun’altra religione o ideologia. Il cri-stiano ama tutti perchè sa che ogniuomo è stato creato a “Sua Imma-gine”. “Creare comunione tra noi” - ha con-

tinuato l’Arcivescovo - è fondamen-tale se vogliamo vivere con radicalitàil Vangelo. Curare i rapporti, dedicare tempo al-l’altro, sia in famiglia che nelle Co-munità, e non lasciarci imprigionaredall’attivismo e dalla frenesia dellemille cose da fare. Inoltre è importante cercare di condi-videre concretamente i problemi dellapersona che si avvicina a noi, che cimanifesta qualche difficoltà. Esserepronti a pagare anche un po’ noi perlui, come diceva anche GiovanniXXIII: “Noi siamo qui per evangeliz-zare, cioè camminare, soffrire insiemee per essere in comunione con laChiesa”».Infine, S.E. Loris Capovilla ha con-

cluso il colloquio, con una bellis-sima espressione-profezia, che loha rivelato uomo di grande fede edi grande speranza: “Andiamo verso l’unità della fa-miglia umana, verso un sologregge e un solo Pastore”.

Sr. Rosanna

Fiamma di Carità12

Studiamoci di prendereparte alle prove, alle diffi-coltà, alle gioie, alle spe-

ranze del prossimo comefossero nostre.

(Beato Giovanni Maria Boccardo)

Mons. Loris Capovilla con Papa

Giovanni XXIII

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13Fiamma di Carità

50° Anniversario della partenza

per la Missione in Brasile1963 - 17 febbraio 2013

Cinquant’anni fa, partire per la Mis-sione era una gioia, un orgoglio, un ob-bedire al comando del Signore:“Andate in tutto il mondo e proclamateil Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15).Oggi, anche qui sembra “terra di Mis-sione”, incontro di culture diverse, direligioni diverse, perché si sono apertele porte ad ogni fratello. Si trovano pretie religiosi provenienti dalle terre che sidicono di missione, perché lo zelo co-municato diventa scambio fraterno dicomunione, di aiuto e di annuncio.Anche al tempo del nostro Fondatore,fin dall’inizio le nostre prime Sorellesognavano di partire per la Missione,tanto che il Beato Giovanni M. Boc-cardo, scrive nelle Prime Regole: “Ilpartire per le Missioni non è oggetto direligiosa obbedienza... Si confida peròche il Sacro Cuore di Gesù infiammeràil cuore delle sue spose di quell’arden-

tissimo amore, fuoco di carità che è ve-nuto a portare dal cielo in terra... e cheperciò tutte le Povere Figlie di San Gae-tano apprezzeranno quanto sia grande esublime la grazia dell’apostolato interra di missione e si metteranno gene-rosamente e volentieri a disposizionedei Superiori pronte a partire per i piùlontani Paesi e per le Missioni più dif-ficili e pericolose”.Richieste poi le Suore di San Gaetanodal Can. Giuseppe Allamano per pre-parare ed accogliere i primi Missionaridella Consolata, era per loro, già parte-cipare al dono della Missione.Nel 1913 muore il Fondatore e col suc-cessore nell’opera, il fratello Can.Luigi, la passione per la Missione fu ac-cantonata, causa le due guerre mondialie altre difficoltà, ma il pensiero rimane.A cominciare dal 1951 ci furono variedomande rivolte alle Suore di San Gae-

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14 Fiamma di Carità

tano per la Missione, nel 1962 Canada,Madagascar e Brasile. Mentre si cercadi scoprire la volontà di Dio, ecco unadomanda urgente di 5 suore per il Bra-sile. Le prescelte: Suor Elisa Gaudino,Suor Bruna Sosso, Suor Alfonsa Cer-retani, Suor Proba Abozzi e SuorCelsa Demichelis il 9 febbraio 1963,ricevono il Crocifisso a Pancalieri,nella casa dove è nata la Congregazionee dove riposano le spoglie mortali delFondatore e della prima Superiora Ge-nerale.“Ricevi, mia carissima figlia, la crocedi nostro Signore Gesù Cristo, ti sia so-stegno nelle fatiche dell’apostolato...annuncia Gesù Crocifisso alle genti...”.Tutta la Comunità partecipa con com-mozione, come pure tutta la Congrega-

zione eleva a Dio preghiere e supplicheper le Missionarie partenti e per labuona riuscita della missione, tutto perla gloria di Dio e perché il Suo Regnod’amore si estenda su tutta la terra.Non restava che prepararsi al giornodella partenza, nello studio della lingualocale, degli usi e costumi del posto,ben sapendo che all’inizio avrebberoavuto l’aiuto fraterno delle Suore Mis-sionarie della Consolata.Ed ecco il 17 febbraio 1963, accompa-gnate dai Superiori, le prime cinqueMissionarie si imbarcano sulla nave“Federico C” per raggiungere la terra

Brasiliana.

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Fiamma di Carità

Ricordano il canto a loro dedicato:“Và Sorella al tuo destinoNel Brasile e salpa il mar Segui pure il tuo camminoChe Gesù ti sta a guardarFisso al cielo lo sguardo, il cuorePensa sempre alla MissionOffri a Dio in tutte l’oreDel tuo cuore la passion...”.Il 1° marzo 1963 le cinque prime Mis-sionarie sbarcano a Santos, terra brasi-liana sognata ed ora nella realtà, tra lacommozione e la sorpresa per la novitàdel posto. Accolte dalle Suore Missio-narie della Consolata, iniziano la loroesperienza Missionaria. Mentre ringra-ziano il Signore per questo dono, si af-fidano alla Vergine SS. per avere aiutoe protezione. Apriranno poi Case inCandido Mota, Vila Sonia e altri luoghidel Brasile negli stati di S. Paulo, MiñasGerais e Paranà.A queste prime Sorelle, di anno in annosi aggiungono altre partenze, perché lozelo di chi parte entusiasma chi resta.Finché nel 1984 la Missione del Brasileallarga gli orizzonti e si apre all’Argen-tina, Maximo Paz - Buenos Aires. In se-guito da questa Missione si

apre quelladell’Ecuador, mentre dall’Italia nel1985 si apre la Missione in Africa, aPorto Novo nel Benin e nel 1993 quelladi Fiata – Togo.

Dicono le nostre Sorelle Brasiliane:“Stiamo vivendo questo anniversariocon grande riconoscenza verso la Con-gregazione e le nostre prime Sorelle

missionarie. In particolare espri-

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miamo il no-stro GRAZIEa Suor ELISAGAUDINO,una delleprime cinqueSuore partiteil 17 feb-braio 1963 eancora vi-

vente, che ha trascorso 31 anni inBrasile e 12 anni come Superiora Ge-nerale, con ardore missionario semprein cuore”.

La Superiora RegionaleSuor Ana Lucia Ignacio dos Santos

e tutta la comunità

Noi diciamo il nostro GRAZIE perl’accoglienza, la collaborazione el’amore fraterno che ci unisce, alle co-munità del Brasile, dell’Argentina edell’Ecuador, unite nello zelo per dif-fondere il Regno di Dio, annunciandoil suo amore a tutte le genti.

“Solo il Signore mi rende felice”(B.G. Boccardo)

Prima Professione Religiosa

Dalle terre di Missione, la nostra Con-gregazione continua a raccogliere isuoi fiori, speranza per l’avvenire, diuna continuità per comunicare il cari-sma gaetanino.Il giorno 8 dicembre 2012, Solennitàdell’Immacolata Concezione, alle ore10, hanno emesso la loro Prima PRO-FESSIONE RELIGIOSA le nostre so-relle: MIREILLE Ezin provenientedall’Africa (Benin) e

Suor Ana Lucia, attuale SuperioraRegionale del Brasile, accoglie i votidelle neo-professe

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GESSICA Rodrigues (Brasile) nellacappella della Casa Regionale in Cân-dido Mota (Brasile), con la Celebra-zione Eucaristica presieduta dalparroco Fra Ismael Martignago, ofmcap.La presenza dei Familiari e amicidella nostra comunità, ha reso piùbella e partecipata la festa, che si è ce-lebrata nel giorno dell’ImmacolataConcezione, della quale la nostraCongregazione ha unagrande devozione. Come la Vergine Immaco-lata ha detto il suo sì, cosìanche le due Sorelle hannoespresso il loro sì alla chia-mata del Signore ed ora sisono consacrate a Lui. Le due neo-professe si affi-dano al Signore per chiedereattraverso l’intercessionedella Madonna, che la lorovita consacrata a Dio, sia

ricca di frutti di carità.«Signore, per interces-sione della Vergine Imma-colata, fa che noipossiamo vivere l’esem-pio di umiltà e di carità aservizio dei fratelli nelRegno di Dio, giorno dopogiorno, che possa essere unesempio di parole e di vitaconcreta. Con Cristo sipossono operare grandimeraviglie. E come la Ver-gine Maria possiamo dire

anche noi: “Eccomi Signore, per com-piere la tua volontà, eccomi Signoreper vivere il suo esempio di amore”».

“Coraggio e fede, servi il tuo Signore nella gioia e sarai santa!”

(Beato Giovanni M. Boccardo)

Suor Lorena Villacis e sorelle delle Brasile

Suor Rosalia Cancio Da Silva,Consigliera Generale e prima

Superiora Generale brasiliana

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tutto finito, ma per quelle giovanimamme tutto ha inizio. Chiedono edottengono, cercando collaborazione,che Suor Adolfa ritorni a CandidoMota (in Brasile) per salutare le orfa-

Era il 10 dicembre 2011 quando unavideo conferenza nella nostra Casa Ge-neralizia di Torino, con le nostre Mis-sioni del Brasile ci portava a contattocon le nostre Sorelle della Comunità diCandido Mota.Il parlarci e vederci, ci dava la sensa-zione di essere vicine; per noi di cono-scere volti sconosciuti, per loro diriconoscere volti rimasti nel ricordoperché da tanti anni lontani.Tra lo stupore e la meraviglia, vediamoapparire accanto alle suore, personeche chiedono di Suor Adolfa. IrmaAdolfa... e quando la vedono, quellegiovani mamme piangono. Lei SuorAdolfa, le chiama per nome, mentre unmondo di ricordi affollano vicendevol-mente quell’attimo di commozione.Terminata la videoconferenza, sembra

L’amore non si dimentica“Si dimentica una mamma del suo bambino? – dice il profeta Isaia – e noi pos-siamo dire: Si dimentica forse un’orfanella di chi le ha fatto da mamma?”.

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nelle, ormai mamme e nonne. Esse nonhanno mai dimenticato chi aveva fattoloro da “mamma”.Le Suore di San Gaetano erano arrivatea Candido Mota nel lontano 1964, il 9agosto dopo aver trascorso 17 mesi aS. Paolo dalle Suore della Consolataper preparasi alla Missione. Il lorocampo di apostolato sarà con gli an-ziani e con le orfanelle. Sr Adolfa, arri-vata nel 1965, ricorda ad una ad unaquelle bambine, con le loro storie e lasua presenza materna in mezzo a loro.È rimasta 20 anni in Brasile, 2 in Ar-gentina, 6 in Benin e 19 in Togo.... Il 4 ottobre 2012, Suor Adolfa Ghi-sleni con Suor Rosalia Cancio da Silva,partono per il Brasile, per raggiungereCandido Mota, rivivere la delicata ma-ternità vissuta negli anni lontani con leorfanelle, e gioire con loro per i doniricevuti perché l’amore non dimentica.La comunicazione tra di loro, le orfa-nelle di ieri, era già avvenuta e si pre-paravano all’incontro. Anche le piùlontane sarebbero ritornate a riabbrac-ciarla. Il 4 novembre, giornostabilito per la Festa, tutto erapronto: ritornavano nella casache le aveva ospitate da bam-bine, insieme alle famiglie cheoggi si sono formate: marito,figli e nipoti, tutti dovevanopartecipare alla gioia dell’in-contro.Un grande salone con al centrola foto di Suor Adolfa accoglieva

i partecipanti. Tutta la comunità si eraattivata per la buona riuscita della festa.All’ingresso dell’edificio, dava partico-lare motivo di attenzione, l’esposizionedelle foto delle “bambine” di circa cin-quant’anni prima. Le mamme o nonnedi oggi, andavano a riconoscersi in queivolti e in quella giovane suora, materna,delicata, intuitiva, forte e comprensivache le aveva aiutate a crescere nei mo-menti più difficili e che è stata per que-ste bambine una vera mamma.

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La nostra Madre Generale, Madre Te-resa Ponsi, dice a noi nel suo messag-gio natalizio:“Una madre dona sempre vita, e noi ab-biamo questa straordinaria possibilità.Dove c’è un lucignolo fumigante, lamadre lo riattiva; dove c’è un segno divita, la madre lo alimenta; insommadove c’è una creatura, la madre se neprende cura e la porta alla pienezza.Sorelle, ciascuna di noi è questa Madreverso tutti coloro che il Signore pone sulsuo cammino. Sia esso un bambino, unanziano, una consorella, un giovane, unbarbone, un carcerato, uno privo di va-lori umani, è una persona amata im-mensamente da Dio, persona che hafatto scendere Dio in terra e gli ha per-messo di essere uomo:“DIO ha tanto amato il mondo da darea noi suo Figlio!” (Gv 3).La condivisione del pranzo, i canti, i di-scorsi per ricordare il tempo vissuto in-sieme, la riconoscenza per il benericevuto, l’incorag giamento per conti-nuare una vita felice, tutto diventagioia vicendevole di grandi e pic-coli e di tutta la comunità.Annunciare il Vangelo di Cristo si-gnifica vivere nella gioia dellafede e della comunione con il Si-gnore e con i fratelli.La gioia evangelica è anzituttofrutto dello Spirito e testimo-nianza di pienezza di vita (cf. Gv16,24). È questa gioia donata econdivisa, che caratterizza la no-

stra scelta vocazionale e il nostro cam-mino spirituale.La FESTA ha voluto sottolineareanche il compimento degli 88 anni do-nati dal Signore a Suor ADOLFAGHISLENI.

“La nostra vita deve essere unafesta continua, in modo che siaun inno di gloria a Colui che hacreato l’uomo, il mondo e tuttele cose”

(Beato Giovanni M. Boccardo)

Suor Federica Battistella

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INSERTO di FIAMMA DI CARITÀ - Anno 57 - Gennaio/Marzo nr 1/2013 I

Con una so-lenne concele-brazione, il 29

dicembre 2012 nelSantuario di CristoRe a Torino, si è av-viato l’anno centena-rio dalla morte delBeato GIOVANNI M.BOCCARDO, tornatoalla Casa del Padre il30 dicembre 1913, terminando il suo pel-legrinaggio terreno di Pastore, Parroco diPancalieri e Fondatore della Congrega-zione delle Povere Figlie di San Gaetano,come ha ricordato nell’Omelia il Cele-brante, Mons. Walter Danna, Vicario Ge-nerale della Diocesi di Torino.Alla celebrazione hanno partecipato nu-

merosi fedeli, alcunipellegrini occasio-nali al San tua rio edun nutrito numerodi Suore, ivi conve-nute in quei giorniper un Convegnodi Istituto, aventecome obiettivo laFormazione per-manente delle Re-

ligiose, in seguito alla conclusione delCapitolo Generale svoltosi nello scorsoagosto.Alla Celebrazione ha fatto seguito unafraterna cena comunitaria e la stesuradel calendario degli avvenimenti che se-guiranno tutto l’Anno 2013, e qui di se-guito riportato.

A cura della Commissione“Centenario dalla morte del Beato Fondatore”

Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

Centenario dalla morte del Beato Giovanni Maria BoccardoIN

SE

RTO

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INSERTO di FIAMMA DI CARITÀ - Anno 57 - Gennaio/Marzo nr 1/2013II

CENTENARIO della MORTE del BEATO GIOVANNI M. BOCCARDO: INCONTRI E FESTEGGIAMENTI

29 DICEMBRE 2012: APERTURA DEL CENTENARIO: Nel Santuario di Cristo Re in To-rino - Lungo Dora Napoli, 76: Solenne Concelebrazione presie-duta da Monsignor Valter Danna.

ANNO 2013

A TORINO

3 MARZO: Ore 9,00 - Santa Messa nel Santuario di Cristo Re - Lungo DoraNapoli,76 - TORINO, in ringraziamento per i 50 anni dell’aperturadella Missione in Brasile. Presenti alcune Missionarie.

A PANCALIERI

18 MARZO: Ore 21,00 - Incontro di preghiera degli Amici dei Beati Boccardosulla tomba del Beato Giovanni M. Boccardo.Serata aperta a tutti (Via Roma 11).

24 MARZO: Ore 10,00 - Benedizione delle Palme in Cappella S. Gaetano e Pro-cessione fino alla chiesa parrocchiale, e ricordo dell’anniversariodella morte di Madre Gaetana (Carlotta Fontana) prima giovane dellaCongregazione e prima Superiora Generale morta il 25/03/1935.Giornata mondiale della gioventù.

7 APRILE: Solenne apertura della MOSTRA (che durerà fino al 31 luglio2013) con benedizione dal Parroco Don Luciano Piras, sullaVITA del BEATO GIOVANNI M. BOCCARDO come PARROCO diPANCALIERI e FONDATORE delle SUORE “POVERE FIGLIE DI S.GAETANO” (Cappella Frati, Via Diaz).

13 - 14 APRILE: Amici del Boccardo delle Marche in visita a Torino e Pancalieri.

A TORINO Parrocchia Gesù Crocifisso, Madonna delle Lacrime: via Giaveno, 39

19 - 25 MAGGIO: SETTIMANA VOCAZIONALE.

26 MAGGIO: PROFESSIONE RELIGIOSA di JEYANTHI (GENDI) ore 10,00 eFESTA dei GIOVANI.

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INSERTO di FIAMMA DI CARITÀ - Anno 57 - Gennaio/Marzo nr 1/2013 IIIA PANCALIERI

2 GIUGNO: Ore 11,00 - In ricordo dell’Ordinazione Sacerdotale del BeatoGiovanni M. Boccardo: Conclusione della processione del Cor-pus Domini nella Cappella S. Gaetano (Via Roma 11) e benedi-zione del paese.

A TORINO

8 GIUGNO: Ore 17,00 - Santuario di Cristo Re: Festa Liturgica Beato DonLuigi Boccardo, fratello e figlioccio del Fondatore, Beato Gio-vanni Maria.

8 - 9 GIUGNO: Incontro ex-aspirantine con visita a Pancalieri.

Dal 23 al 30 GIUGNO: Campo Scuola - Giovani, giovani servizio Civile ed ex, a Mottera(POMERIGGIO) (Valli di Lanzo).

DOPO PASQUA: INAUGURAZIONE SALONE a MALANGHERO intitolato al BeatoGiovanni Maria Boccardo (data da stabilire).

A PANCALIERI

15 LUGLIO: Pellegrinaggio 1° gruppo Suore Esercitande.

26 LUGLIO: Pellegrinaggio 2° gruppo Suore Esercitande.

7 - 8 - 9 AGOSTO – Triduo nella CAPPELLA S. GAETANO - Via Roma 11

7 AGOSTO: Ore 9,30 - S. Messa: Festa di S. Gaetano, Patrono della Con-gregazione.

8 AGOSTO: Ore 9,00 - S. Messa: Ricordo dell’apertura della prima Comunitàdelle Suore di S. Gaetano di Piasco (CN).

9 AGOSTO: Ore 9,00 - S. Messa: In memoria della nascita del Beato LuigiBoccardo che sarà viceparroco del fratello, Beato G. M. Boc-cardo, a Pancalieri.

21 SETTEMBRE: Ore 16,00 - Marcia della gratitudine: dalla tomba del Beato Gio-vanni M. Boccardo (Cappella, Via Roma 11) a Pancalieri alla Ma-donna dell’Eremita con Celebrazione della S. Messa - Aperta atutti.

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INSERTO di FIAMMA DI CARITÀ - Anno 57 - Gennaio/Marzo nr 1/2013IVA PARE’ - COMO

29 SETTEMBRE: Ore 10,00 - Celebrazione Eucaristica a ricordo delle Suore di S.Gaetano che hanno lavorato in questo paese.

A PANCALIERI - Via Roma 11

1° OTTOBRE: Ore 9,00 - Celebrazione Eucaristica della festa di S. Teresa delBambino Gesù e Onomastico della MADRE (Suor Teresa Ponsi).

6 NOVEMBRE: Festa della Casa di PANCALIERI: ore 9.00 S. Messa in Cap-pella S. Gaetano - In ricordo dell’apertura dell’opera a favoredegli anziani e dei bambini soli.

IN TUTTE LE COMUNITÀ RELIGIOSE DELLE SUORE DI S. GAETANO

Dal 10 al 17 Settimana dell’Unità Gaetanina: Suore, Piccole Sorelle Gaeta-NOVEMBRE: nine, Amici dei Beati Boccardo, Volontari, Collaboratori e Giovani

del Servizio civile.

17 NOVEMBRE: Festa del Beato Giovanni M. Boccardo nelle Parrocchie doveoperano le Suore di S. Gaetano.

20 NOVEMBRE: Festa liturgica del Beato Giovanni M. Boccardo.

A PORTO SAN GIORGIO - FERMO

16 NOVEMBRE: Celebrazione Eucaristica e concerto nel Teatro Comunale:Con gli occhi e con il cuore (data da confermare).

A PANCALIERI

DICEMBRE: RECITAL (data da stabilire).

29 DICEMBRE: Ore 10,00 - Solenne Celebrazione Eucaristica per la chiusura delCentenario in Parrocchia.

Le Parrocchie interessate a visitare ilMuseo a Pancalieri o a pellegrinaggi sullatomba del Beato Giovanni M. Boccardo,

si rivolgano a Suor Ausilia Tel. 011.9734273 / 011.9734119

E-mail: [email protected]

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

www.suoresangaetano.it

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Fiamma di Carità 21

In questi ultimi mesi di corse, diviaggi, di parole scritte e parlate c’èun momento che mi è rimasto im-presso più di tutti gli altri.Un vero e proprio regalo che ho rice-vuto, frutto di un incontro con unapersona che non può passare inos-servata: suor Maria Sotere (105anni). Nome strano, mai sentito prima, chelei non ama molto, tanto da confi-darmi: “Lei che cosa avrebbe fattoal mio posto? L’avrebbe cam-biato?” suscitando una prima risatache ha sciolto tutte le mie timidezze.Ammetto di essere partito alla voltadi Pancalieri, con grande curiosità. Suor Federica me ne ha parlato tanto,lungo il percorso in auto, a tal puntoche abbiamo perfino sbagliato strada.Arrivati nella sua stanza, suor Soteremi ha accolto con una affabilità e unafreschezza stupefacente.Ho subito notato la costante ironia e ilsorriso che condisce ogni suo gesto eogni parola. Un invito per me e pertutti a vivere con “una leggerezza ispi-rata” che rende tutto più aperto, piùaccogliente e pacificato.Per lei il sorriso è un comandamento:“Basta guardare la Madonna, lei sor-ride, non ride… ma sorride sempre,

anche se io non l’ho mai vista!”La nostra chiacchierata è come unfiume in piena, inarrestabile! Il tempopassa tanto da dimenticarmi che po-trebbe stancarsi. Suor Federica glielochiede: “Sei stanca?” E lei rispondeprontissima: “Per niente! Andiamopure avanti!”Una grande energia e una vivacità ditesta e di cuore davvero invidiabili. Lasua capacità di sintetizzare i concetti,le sue risposte fulminanti mi hannostupito e incuriosito. Mi è parso di cogliere in lei il senso eanche il mistero della vita.Suor Sotere è una donna vera, senzaparaventi. Non ha retro pensieri, non

UN GRANDE REGALO: SUOR MARIA SOTERE (ROBALDO LUIGIA)

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conosce amnesie né doppiezze.Risponde semplicemente, dicendoquello che pensa. Un fatto sconvol-gente, in un mondo trattenuto e guar-dingo, che si muove secondo logichediverse e meno condivisibili.Non teme le luci, i cavi e telecamere,sottoponendosi al “rito dell’intervista”come una consumata professionistadel campo.Tutto questo mi provoca fortemente.Parliamo di vita, di morte, di pro-blemi, di storia e di guerre … eh già,perché lei se le ricorda tutte e due. Nella prima guerra mondiale avevaotto anni, andava a scuola e pensa an-cora al campanile della chiesa dellasua Monesiglio che suonava ognivolta che moriva un soldato del paese,al fronte.La seconda guerra l’ha vissuta, vice-versa, da adulta consapevole del do-lore e dei rischi che si potevanocorrere. Riesce addirittura a elencarmi le dif-ferenze tra i due conflitti, non comeuna storica ma come persona che li havissuti e sofferti sulla propria pelleLa sua fede è grande, lucida e trapassaanche l’animo di chi l’ascolta. Non hapaura di dire che è lì in attesa di ab-bracciare il suo sposo fedele: GesùCristo.Ma non ha fretta, perché mi confida:“La vita è bella … anche se è tanto fa-ticosa!”La sua consapevolezza e la presenza a

se stessa è un fatto che mi sconvolge,perché a volte sembra quasi unoscherzo, un fatto poco naturale. Nonc’è quella nebbia che cala in tante per-sone molto più giovani di lei! Suor Sotere ha tutto presente: nomi,date, episodi, tanto da inquietarsi per-ché la voce e il fiato non riescono a se-guire sempre la velocità dei suoipensieri.Suor Sotere è un’esperienza di vita, unlibro aperto con tante pagine da sfo-gliare, con cura, senza volerle sgualcire.Mi chiedo se tutto questo vuole dirmiqualche cosa di particolare.In mezzo alle corse consuete delle miegiornate ansiose, quel volto sorridentee lucido che sfida i secoli sta lì a ri-cordarmi che il tempo ha un suo va-lore, come gli anni. Ma non bisognaprendersi troppo sul serio, tenendopresente la fragilità della naturaumana.Tornato a casa, la sera, prima di ad-dormentarmi, la sua immagine conti-nua a rimanermi impressa. SuorSotere non è un fenomeno, “una stra-nezza” che colpisce per la sua origi-nalità.È un grande regalo, a disposizione dichi la può incontrare, vedere ed ascol-tare.Un dono speciale che testimonia diuna vita tutta donata, ispirata e spesaper gli altri!

Paolo Damosso

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Ogni compleannomerita un ricordoparticolare, perchèrichiama all’im-menso dono dellavita. Desidero co-municare la bellaesperienza che ab-biamo vissuto ilgiorno del comple-anno della nostrasuor Elisa Gaudino, ex Madre Generaledella nostra Congregazione. Perchè? Perchè i suoi parenti hanno avutoun’idea geniale nel prepararle la festa.Siamo andate a casa sua proprio il giornodel compleanno, dato che suor Elisa sitrovava in famiglia per le sue vacanze an-nuali. L’accoglienza che lei e i suoi pa-renti ci hanno dato, è stata formidabile. Una bella passeggiata insieme su quellebelle colline (Lignere, frazione di Sali-ceto in Provincia di Cuneo), un buonpranzo preparato con cura dalla sorellaOttavia e da Carlo, ilcognato, e poi, l’arrivodelle nipoti e pronipoti. Poiché tutte hanno unabellissima voce, nientedi più bello che esibirsiin canti popolari che di-stendono anima e corpo.Ed ecco la sorpresa.

Mentre noi ci allon-taniamo per salutaregli altri parenti, alnostro ritorno tro-viamo nel giardinovicino a casa, trebelle buche, e le ni-poti, con vanga econ maniche rim-boccate, che ci at-tendono festanti.

“Zia, poiché tu non vuoi regali, ab-biamo pensato di farti dono di tre ceppidi rose, che ora pianterai in questo giar-dino. Esse rimarranno nel tempo e da-ranno i loro colori e i loro profumi”. È stata una esplosione di gioia in tutti.Ora, le tre belle rose cantano il misterodella vita col loro silenzio e con il loroprofumo e, per i parenti, restano unsegno di presenza della loro zia che hadato tutto al Signore ma che vive nel-l’affetto e nel cuore dei suoi cari.

È stata per me unabella esperienza di vitache mi ha insegnatomolto e che mi ha par-lato di semplicità, diamore e di sapienzaquando si lascia spa-zio ai sentimenti piùbelli dentro di noi.

Sr. T. e sorelle

UN DONO ORIGINALE PER IL TUO COMPLEANNO(80 anni di suor Elisa Gaudino, ex Madre Generale)

Suor Elisa con la Madre GeneraleTeresa Ponsi, Suor Livia Piccinali,Suor Angela Dal Lago e la sorellaOttavia

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Da Pancalieri (TO)

L IET I ANN I VE RSAR Isua Congregazione, nel cosiddetto“Ospizio di Carità”, tra i suoi Poveriche ha amato e servito con generosità esacrificio, nella fede di chi ama in ogniprossimo, soprattutto se povero e sof-ferente, il Cristo stesso che si è identi-ficato con lui: “Avevo fame... sete... eroammalato... carcerato... nudo... e sietevenuti a visitarmi, e mi avete dato damangiare... L’avete fatto a Me” (Van-gelo di S. Matteo, 25, 40).Così pure mi pareva di vedere le primenostre Sorelle, povere, ma gioiose diessere Suore consacrate al servizio diGesù nel fratello bisognoso e malato,solo e sconsolato.Ci aiuti il Signore a continuare inquello spirito, detto “carisma”, chePadre Fondatore ci ha lasciato. Chie-diamo la sua preziosa inter-cessione, mentre di cuorecantiamo il nostro GRAZIE!

S. A.

Nel mese di novembre 2012, due datehanno segnato momenti preziosi per lanostra Famiglia religiosa: il 20, Festaliturgica del nostro Beato Padre Fon-datore Giovanni Maria Boccardo, nelgiorno della sua nascita, e il 21, giornoanniversario della Fondazione dellanostra Famiglia religiosa di suore “Po-vere Figlie di San Gaetano”.Momenti di preghiera e di riflessione,di condivisione e di festa.Ci ha aiutate in queste ricorrenze donGabriele Camisassa, che ha celebratol’Eucarestia nei due giorni, in Cappelladella casa di Riposo dedicata al nostroBeato Fondatore. Era allestita a festa,soprattutto era ricca della partecipa-zione di tutte noi Suore, anche le So-relle in carrozzella, le Ospiti e alcuniparrocchiani.La Liturgia era intonata al momento,infatti don Gabriele ha fatto risaltare lafigura del Fondatore come“il buon Pastore”: tutta lasua vita, come parroco efondatore, è stata segnata daquesta immagine significa-tiva di Gesù: “Io sono ilbuon Pastore”. Mi sembrava di veder rivi-vere il nostro Fondatoreproprio qui, nella culla della

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Il Nuovo Pastore è tra noi! Da Chialamberto (TO)

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Chialamberto, paese incantevole delleValli di Lanzo (Torino) situato a 850mt. di altitudine, oggi 9 dicembre2012, col sole che splende sulle mon-tagne innevate, riceve il nuovo par-roco: Don Claudio Pavesio.La Parrocchia dei Santi Apostoli Fi-lippo e Giacomo, è in festa e invoca ildono dello Spirito Santo nell’acco-gliere il tanto atteso Pastore. Egliviene per Annunciare, Celebrare e vi-vere la fede degli Apostoli e per aiu-

tare tutti a crescere nella comunionecon Dio e tra noi.Don Claudio dopo aver rinnovato lesue promesse sacerdotali, ci ha aiu-tato a riflettere sulla Parola di Dio esull’incontro finale con Cristo, incon-tro di festa che attende tutti. Ma già su questa terra, afferma DonClaudio, la gioia più grande saràquando ci incontreremo ogni setti-mana nella Celebrazione Eucaristica,per lasciarci illuminare dalla Parola di

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Dio e nutrire dal Pane di Vita. Il Cri-stiano, ha affermato il nostro nuovoPastore, è uno che agisce spinto daivalori che ha assimilato meditando laParola di Dio. E noi, suo “gregge”,vogliamo assicurare tutta la nostracollaborazione, affinché lui possa rac-cogliere i frutti sperati. Grazie o Si-gnore di questi preti santi di cui ilmondo oggi ha tanto bisogno. Insieme, ci siamo poi rivolti al Si-gnore Gesù, “Padrone della messe”,affinché anche oggi chiami molti gio-vani a seguirlo sulla via del Sacerdo-zio, per il bene di tutta l’umanità. Altermine della Celebrazione Eucari-stica, la nostra Madre Generale ha

espresso parole di benvenuto al nuovoParroco, ed ha assicurato la nostra col-laborazione e decisione a camminareinsieme verso il Signore.Un grande ringraziamento, Madre Te-resa Ponsi, lo ha anche rivolto ai ge-nitori di Don Claudio, presenti allaCelebrazione.Al termine dei festeggiamenti, nel po-meriggio, il nuovo Parroco ci ha fattoil dono di una sua prima visita alla no-stra “Residenza per anziani” di Chia-lamberto. Tutti insieme abbiamo cosìrivolto a Don Claudio il nostro augu-rio di ogni bene.

S. R.

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

CHI CERCATE? (Gv 1,38)È il titolo della missione indetta dallacommissione per la pastorale giova-nile, che i seminaristi della diocesi diFermo hanno svolto nella settimana dal7 al 13 ottobre 2012 nella vicaria diPorto San Giorgio (FM) Sì, chi cercate. I seminaristi in questigiorni hanno voluto avvicinare i gio-vani e i ragazzi che numerosi affollanoquesta città balneare e, la domanda cheaffiora nei loro dialoghi è proprio que-sta – Chi cercate. Una situazione ben diversa da quelladegli Apostoli (Gv 1,38) è quella ditanti giovani che non cercano Gesù,

Da Porto San Giorgio (FM)

anzi, sono orgogliosi di… non cercarnessuno, di non aver bisogno di nes-suno, di essere autosufficienti, dichia-rarsi apertamente atei. Ebbene su questa base di nullità i se-minaristi hanno dedicato gran partedella giornata nella preghiera, presen-tando queste situazioni al Signore e su-scitare la fede.Fulcro della missione è stata la nostraCappellina, CUORE PULSANTENELLA CITTA’ – Chiesa della Mis-sione – che nei pomeriggi ci racco-glieva tutti in preghiera per il vespro,la S. Messa e l’Adorazione Eucari-stica; con i giovani anche le suore an-ziane che, come lampade accese,offrono a Dio le necessità del mondo. Nel salutarci Don Sandro Salvucci, re-sponsabile per la pastorale giovanile,ringrazia per la disponibilità all’acco-glienza, soprattutto per la presenza na-scosta, orante, della comunità religiosa,che ha dato forza e vitalità alla missione.Mi piace collegare questo avvenimentoad altri numerosi che si susseguono quo-tidianamente durante l’anno. Nel mese dimaggio e di ottobre, siamo invitati da unabellissima tradizione popolare ad onorarela Madonna con la preghiera del Rosario.Ogni paese vede assieparsi nei passaggi

Is 56La mia casa sarà casa di preghiera

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Fiamma di Carità28

più familiari,gruppi di persone, famiglie e bambini,davanti a qualche immagine, o iconanelle cappelle, o negli oratori. Anchenella nostra Cappella ogni sera echeggiala lode a Maria SS., tributo d’amore ditutte quelle persone che vogliono viverel’incontro con la Madre del Cielo. Di tanto in tanto sono vari i gruppi chechiedono di sostare per una veglia, inquesto luogo che nella sua nuova veste,conduce con più immediatezza alla pre-ghiera, all’incontro con Dio. Non c’è passante: uomo, donna, giovane,anziano, ricco o povero che passando da-vanti all’icona della Madre del DivinoAmore, posta sulla parete d’ingresso, noncompia un segno di croce, un piccologesto affettuoso, un bacio riverente allaMamma celeste e a lei presenta i suoipensieri, i problemi, della famiglia, delmondo intero.. Questi momenti mi fannorisalire alla bellissima immagine di Isaia: “Io li porterò sul mio monte santo e li

riempirò di gioia nella mia casa di pre-ghiera. Accetterò con piacere i sacrificiche mi offriranno sull’altare. La mia casasi chiamerà - Casa di preghiera per tuttii popoli - Dio, il Signore che ha radunatoi dispersi d’Israele, dichiara: “Racco-glierò altri esuli, oltre a quelli che ho giàriuniti”. (Isaia 56, 7-8) Una gioia mi invade, “La mia casa saràcasa di preghiera”; si, la piccola cappelladell’Immacolata, è la casa di Dio, casa

di preghiera aperta a tutti.Voglia la Vergine Maria che salmeggiaal suo Dio, far gustare la sua gioia di fi-glia e serva del Signore, a tutti quelli chein questa casa vengono con il loro caricodi problemi, per trovare l’affetto dellaMadre e la gioia di un Padre amorosoche li accoglie e gradisce sentirsi invo-care qual Padre in tutte le necessità.

Sr. Domenica

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Tombolata Caritas Da Porto San Giorgio (FM)

La stagione invernale e la monotonia chela caratterizza inevitabilmente rendonopesanti le giornate specialmente a chivive ormai privo della vicinanza dei pro-pri cari. Tuttavia, nella nostra casa di ri-poso, durante le feste natalizie, non sonomancati i momenti di svago, grazie allasensibilità di alcune persone che hannodonato parte del loro tempo per rallegrarealcuni pomeriggi alle ospiti. I componentidella famiglia Moroni, infatti, tutti vestitida Babbo Natale, in segno di augurio,hanno donato ad ogni anziana un vasettodi fiori, confezionato da loro stessi conpanno di vari colori.Un’altra iniziativa, molto gradita, è statala visita di alcuni giovani appartenenti alla“Croce Rossa” di Fermo, i quali, insiemealla Presidente, hanno animato una diver-tente tombolata, facendo rivivere a tuttemomenti sereni trascorsi nella lontana in-fanzia, quando tale gioco costituiva unatradizione esclusivamente natalizia checoinvolgeva l’intera famiglia, ricreandoindistintamente grandi e bambini. I premisono consistiti in piccoli oggetti di por-cellana in sintonia con la festa.È stata apprezzata particolarmente la pre-senza di questi giovani, che hanno rinun-ciato ad un loro pomeriggio di svago perallietare e far sorridere persone della terzaetà, creando un clima di vera famiglia,

dove tutti si sentivano importanti ed a pro-prio agio, perché uniti dall’affetto, dal ri-spetto e da un forte senso di solidarietà.È stata una gioia constatare che, in una so-cietà come la nostra, contrassegnata troppospesso dall’egoismo dei giovani privi deivalori, ci sono invece molti che dimostranosensibilità attraverso gesti di altruismo abeneficio di chi è provato dalla vita.Le ospiti hanno espresso parole di spe-ranza nell’augurare loro un futuro di pienarealizzazione di sé, conservando sempresentimenti di bontà, di disponibilità e divera carità. Un ringraziamento particolareva alla Presidente dell’Associazione, percome è attenta nel preparare tali giovaninon solo al servizio specifico della “CroceRossa”, ma anche nel curare la loro for-mazione umana e cristiana.Queste piccole oasi di bontà sicuramentepotranno portare ad una futura societàmeno arida, e quindi più vivibile, perchéattenta ai bisogni piccoli, ma indispensa-bili, dei propri componenti, specialmentedi quelli più deboli.

Rossana e Alessandra da Porto San Giorgio

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Nel 1962, quando aDon Carlo Vallarovenne affidata la par-rocchia di Gesù Croci-fisso e Madonna delleLacrime in Torino, ViaGiaveno 39, egli chiesealla nostra Madre gene-rale, Madre CelinaNigra, la disponibilitàdi qualche Suora di SanGaetano per il servizioai bambini, ai giovani,agli anziani.... dellaparrocchia. La Madre fece volentieriquesto dono che consolò fortemente ilparroco fondatore, si può dire, di

quella parrocchia ap-pena sorta in zonaDora.Eravamo due Suoreche ci sentimmo “mis-sionarie”. Si cominciò con unpo’ di oratorio, che sisvolgeva nel nostrocortile vicino al San-tuario di Cristo Re,perché in parrocchianon c’era niente diagibile se non lachiesa molto povera.C’era tanta povertà,

ma altrettanta serenità.Un ricordo meraviglioso che mi è ri-masto in cuore era la “chiamata” al

Da Torino - Parr. SS. Crocifisso e Madonna delle Lacrime

AL DI LA’ DEL “PONTE”

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Suor Paola Dall’Albacon il gruppo dei giovani, camposcuola del 2012

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suono del campanello di casa per levie del territorio parrocchiale: via Bei-nasco, Piossasco, Giaveno, ecc.: lebambine suonavano alle amichettee...: “Vieni, andiamo a Messa,...all‘oratorio, ...a cantare, ...!” e lafila, il gruppo cresceva e la chiesa siriempiva!Un giorno, nella chiesa strapiena, donCarlo disse: “Dobbiamo chiedere unagrossa grazia alla Madonna, ma sem-bra non sentire, tiriamole anche il ve-stito!”: e salì al Cielo un coro dipreghiere.E la grazia arrivò: venne in vendita lacasetta di Via Saint-Bon 68, che fu ac-quistata dal parroco per attuare i suoidesideri: la catechesi, l’oratorio e logi-

camente, per la pre-senza delle Suore.In effetti, proprionella sede di ViaSaint-Bon 68 sidiede il via al dopo-scuola: venivanoaccompagnati ibambini a scuolain Corso GiulioCesare, poi face-vano i compiti,c’era anche lamensa, sale dagioco e aule peril catechismo:

una vita nella vita della parrocchia.La nostra piccola Comunità che risie-deva lì, ha sentito fortemente l’azionedella Divina Provvidenza in tutto... po-vertà ricca di quotidiano aiuto... dalCielo!I bambini, i giovani, le famiglie, eranocontente di questa presenza colma disemplicità, ma carica di ogni bene, cheancora oggi, andando indietro nei ri-cordi, lascia un segno di tanta serenità.Oggi tante cose sono cambiate, ma lapresenza delle Suore nella vita dellaparrocchia è ancora un segno di bene-volenza da parte di Dio e di gioia daparte nostra.GRAZIE!

Sr. G. S.

L’8 dicembre 2012 è stato consacrato l’altaredella chiesa parrocchiale ed ora, durante lacerimonia, il parroco D. Stefano Cheula e Suor Paola Dall’Alba, lo ricoprono con latovaglia per la Celebrazione Eucaristica

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

“Tocca a voi giovani, dicel’Arcivescovo Nosiglia, mostrare cheavete il coraggio di rispondere di sìalle chiamate del Signore, quelle chelui ci fa sentire dentro il cuore. Allavostra età anch’io ho ascoltato la suavoce interiore e ho cominciato a pen-sare al mio futuro come sacerdote. LoSpirito Santo mi ha fatto capire che lavita è un dono di Dio che ci ha creatoper amore e ha su ciascuno un suoprogetto bellissimo e ricco di gioia” . Anche i giovani del “sevizio civile”provenienti da diverse regioni, che ab-biamo accolto nella nostra Comunitàdi Torino, hanno ricevuto questa con-segna: mirare più lontano del proprio

orizzonte, valicare i confini at-torno a sé, quelli territoriali eanche quelli culturali. Allargarei propri orizzonti, porta infattiad allargare la propria mente,il proprio cuore, e questa è lapremessa per costruire un

mondo migliore, illuminato dallafede.

Un secondo avvenimento, fortementecostruttivo ed entusiasmante, i gio-vani ed alcune di noi “Suore di S.Gaetano” lo abbiamo vissuto il 18 no-vembre 2012 con la celebrazione diapertura del “ Sinodo dei giovani” in-detto dalla Diocesi di Torino.“La vite e i tralci” sono i simboli dellogo. Sono il richiamo a quello che il“Sinodo dei giovani “ vuole essere:Un camminare insieme nella fede, pervivere “Innestati in Cristo” Via Veritàe Vita. E’ un “camminare insieme”nell’ascolto degli appelli che lo Spi-rito Santo suscita nei giovani e attra-

Giovani del “ Servizio Civile” Conve-nuti in Casa Generalizia - Torino

Dedicato ai giovaniche vogliono seguire Gesù

Via Verità e Vita

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

verso di loro alla Chiesa tutta, semprechiamata a rinnovarsi nella fedeltà alVangelo.

Ora, queste belle esperienze di gioia,di amicizia e fraternità, sentiamo ildovere di condividerle con voi, ed èper questo che noi “Suore di S. Gaetano”INVITIAMO tutti igiovani che lo deside-rano, alla “Giornata diGioia” che si svolgeràDomenica 26 Maggio2013 dalle ore 09:00alle 17:00 in Via Gia-veno n. 2.

Inoltre INVITIAMO igiovani (dai 17 ai 30anni) ad una SettimanaResidenziale dal 23 al30 giugno a Mottera(Valli di Lanzo) per cre-scere insieme nella veragioia. Arrivederci dun-que, ma se volete averemaggiori informazionipotete contattarci anche

attraverso la posta elettronica:

[email protected] Suor Giuditta 3395351178Suor Beniamina 3394908066 SITO: www.suoresangaetano.it

Suor Giuditta

Il momento di apertura del “Sinododei Giovani”

“Innèstati anche tu in Gesù”

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Fiamma di Carità34

- “Amoreee..., Domenica , in parrocchiac’è un incontro degli “AMICI DELBOCCARDO”, ci andiamo vero?”-- “AAAHHH! Sono sbarcati i marzianie non mi sono accorto di nulla?”-- “ Ma no! Sarà divertente, vedrai!”-Un po’ perplesso acconsento, però sonocurioso e vado a cercare informazionisul sito internet. Apprendo che si trattadi una organizzazione più complessa diquello che mi aspettavo, dotata, addirit-tura di un coordinamento gestito da unasegreteria a livello internazionale, cheorganizza, nel ricordo dei Beati Gio-vanni Maria e Luigi Boccardo, incontriperiodici sotto la guida delle Suore diSan Gaetano, aperti a tutta la famiglia,allo scopo di: pregare, riflettere sullaParola di Dio, trascorrere del tempo in-sieme e fare qualcosa per chi ha biso-gno, nello specifico portare un po’ diallegria agli anziani ospiti della “CasaGeneralizia Suore San Gaetano”.L’appuntamento è per le nove di dome-nica mattina, siamo puntualissimi, rico-nosco: Alessandro, Francesca, Mauro,Lorenza e alcuni bimbi della parroc-chia, saluti e sorrisi… Per ora, marzianinon ne vedo, forse arriveranno dopo!Si comincia con la preghiera delle lodiguidata da Alessandro, nel frattempo

ecco arrivare don Stefano, decisamenteil parroco più gettonato dalle teenagerdel quartiere, e non solo da loro, vistoche, da quando è arrivato lui, la parroc-chia sembra aver ripreso vita ed è ritor-nata ad avere quella funzione di centrodi aggregazione che sembrava averesmarrito. Il Don sceglie come argo-mento per le riflessioni, visto il periodo,quello dell’annunciazione e della nati-vità, invitandoci a riflettere sulla carna-lità del Cristo, e per non annoiarel’uditorio, lo fa attraverso l’uso degli af-freschi di Giotto nella cappella degliScrovegni, l’idea raggiunge il suoscopo, d’altronde gli affreschi, in anti-chità, proprio a questo servivano, intempi nei quali non tutti sapevano leg-gere e, ovviamente, non esistevano tv ecomputer, mentre nel nostro caso rap-presentano un piacevole diversivo.Dopo la messa, il tempo necessario perorganizzarsi e ci ritroviamo tutti nel sa-

“Laici tra i laici, abbandonati alla Divina Provvidenza, per fare la volontàdel Signore, servendolo nei poveri senza se e senza ma”

Accendi anche tu una fiamma di carità

Incontri “Amici dei Beati Boccardo” del Piemonte

Una domenica diversa

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Fiamma di Carità 35

lone della Casa Generalizia delleSuore di S. Gaetano in Via Gia-veno 2 a Torino, per il pranzo a “sacco”,nel senso che ci sono un sacco di cose,nessuno si è tirato indietro, in partico-lare suor Paola, gentilissima e disponi-bile come al solito, la quale ha sempretimore di non farci ingrassare abba-stanza, e quindi c’è abbondanza di tutto,soprattutto di dolci, per la gioia diMauro, apparentemente il più goloso.Qui abbiamo la possibilità di conoscerealtri amici, come Rocco e sua moglie(genitori di Francesca e Lorenza) op-pure Giuliana, lei si, forse un po’ mar-ziana, ma decisamente simpatica eistrionica con le sue barzellette che ral-legrano la compagnia.Al termine del pranzo, risistemata lasala, finalmente si arriva all’avveni-mento clou della giornata cioè lo spet-tacolino allestito per le ospiti dellaCasa, distribuiti i testi di alcune canzonie qualche accessorio adatto a creare unatmosfera di allegria (parrucche e fou-lard) e accordate le chitarre di Mauro eLorenza, iniziamo le prove, talvolta con

esiti non proprio felici, ma comun-que divertenti. Decidiamo di esclu-

dere le canzoni più problematiche e dipuntare sui nostri cavalli di battaglia,spaziando da “Io non so’ parlard’amore” di Celentano a “l’uva foga-rina” passando per “Piemontesinabella” (un autentico trionfo!), con unadiscreta partecipazione delle simpatichenonnine, la presenza delle quali ci re-galava una grande emozione, riportan-doci alla memoria i ricordi giovanili deinostri nonni ancora in vita. A corollariosono state allestite anche delle simpati-che scenette prendendo spunto da fa-mose poesie come: San Martino o lacavallina storna. Il tutto con la parteci-pazione attiva e divertita dei quattrobambini presenti: Chiara, Lorenzo, Si-mone e Matteo.Dopo una rinfrancante merenda con learzille vecchiette, la giornata andava aterminare con i Vespri e i saluti, dopo-diché ciascuno rientrava alla propriaabitazione certamente stanco ma allie-tato dalla piacevole giornata e arricchitospiritualmente da una giornata ricca di

spunti di riflessione e occasionidi confronto con Don Stefano,sempre pronto a rispondere alledomande e a dissolvere i nostridubbi.Marziani non se ne sono visti, incompenso abbiamo scoperto unmodo diverso, ma interessantedi trascorrere la domenica.

Alessandro & Katya

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Perché non costruiamo i ponti?In TOGO (AFRICA)1. Contribuire alla continuità del nostro Di-

spensario di FIATA, per l’acquisto di me-dicinali per bambini e adulti, latte ealimenti per i bimbi in stato di denutri-zione.

2. Sostenere la “Casa-Famiglia per bambinidiversamente abili e orfani” ad Anfoin,parrocchia della Missione di Fiata.

3. Sostenere le Famiglie in difficoltà permotivi di salute o di lavoro, in partico-lare quelle colpite dall’AIDS.

In BRASILE1. Contribuire alla continuità della Casa di

Riposo in Candido Mota (San Paolo),per le necessità indispensabili del vitto evestiario degli anziani poveri.

2. Sostenere lʼassistenza dei bambini po-veri e bisognosi con lʼacquisto di ali-

menti e medicine, materiale didattico eogni necessità nella Crêche - scuola ma-terna di Candido Mota (San Paolo).

In ECUADOR 1. Contribuire all’assistenza degli anziani e

malati nel dispensario e nella visita allefamiglie.

2. Partecipare all’educazione dei bambini,contribuendo al necessario aiuto per lascuola e il sostentamento, così da avereuna crescita armonica di sviluppo per unsereno domani.

SEMINARISTI e ASPIRANTI1. Aiutiamo i giovani che si preparano alla

vita sacerdotale e religiosa e che sa-ranno i testimoni, annunciatori del Van-gelo nella loro terra di Missione.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, la Missione che si vuole sostenere.

MODALITA’ DI VERSAMENTO

CONTO CORRENTE POSTALE: PAESE IT - CHEK 55 - CIN I - ABI 07601 CAB 01000N. CONTO 000017159781 - CODICE BIC BPPIITRRXXX Intestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. Via Giaveno 2 - 10152 Torino

CONTO CORRENTE BANCARIO: N. CONTO 1000 / 00019757 Intestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano CTO - I.A.A.D. - Via Giaveno 2 - 10152 Torino

Le coordinate:

• da utilizzarsi per l'operatività italiana: IBAN IT56 SO33 5901 6001 0000 0019 757

• per l'indirizzo internazionale: IBAN IT56 SO33 5901 6001 0000 0019 757 - BIC BCITITMX

PER INFORMAZIONI, CHIEDERE DI SUOR FEDERICA BATTISTELLATel. 011. 851567 - E-mail: [email protected]

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me.

(Mt. 25,40) GRAZIE!Suore “Povere Figlie di San Gaetano”

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Suor Maria Fortunata di Maria SS. Assunta (Cavaglià Margherita)

Nata a Pancalieri (TO) il 02 gennaio 1930.Di anni 82 e 41 di PROFESSIONE RELIGIOSA.

Deceduta a Pancalieri (TO) il giorno 16 dicembre 2012.

“Suor Fortunata come tutti aveva voglia di vivere”. Questa è lavoce unanime di chi l’ha conosciuta, specialmente negli ultimi mesi. Il 16 di-cembre 2012 alle ore 20,30 si è arresa all’Amore, ha detto il suo ultimo “ec-comi” in terra, per raggiungere pienamente la vera vita in cielo.Lei, umile, semplice, sempre disponibile, quasi non contasse gli anni, andava...anche con fatica, con i piedi che si piegavano e la voce tremolante e poi quel-l’ultimo “mal di schiena”, che le ha rivelato l’irrimediabile.Era il 5 giugno 2012 quando è entrata in ospedale e poi qualche giorno dopo, in-contrandola disse sorridendo con le lacrime agli occhi: “Mi è stato detto che hoiniziato una cura, se reagisco bene posso andare avanti ancora, altrimenti... do-vrei essere contenta perché ho vissuto già 82 anni, però non me l’aspettavo e...”. Così, quasi dipendesse dal suo coraggio di vivere, era serena e la medicina fa-ceva l’impensabile. Lei non si lamentava; sembrava approfittare del tempo do-nato per prepararsi all’incontro con lo Sposo Gesù, e ripeteva spesso: “Sia fattala Volontà di Dio”. Nella sua grande sofferenza si preoccupava di chi le stava ac-canto, dimentica di sé.La fede è un dono che riceviamo nel Battesimo, ma si sviluppa e cresce nella vita.Suor Fortunata visse in una famiglia dove la fede e la preghiera regnavano so-vrani. Da giovane fu presidente dell’Azione Cattolica; lasciò questo incarico perconsacrarsi al Signore il 14 agosto 1958 ed emise la Professione Religiosa il 21novembre 1961, nella Congregazione delle Povere Figlie di S. Gaetano, fondatedal B. Giovanni M. Boccardo Parroco di Pancalieri.Ha cercato di vivere le virtù caratteristiche volute dal Fondatore: L’umiltà, lasemplicità, la povertà e la più pura carità. Il suo servizio d’amore ai poveri, fuin cucina grande o piccola, e ultimamente per vari anni nella Casa di Riposo di

RICORDIAMO nella PREGHIERA

“È tanto difficile entrare in Paradiso?Sii devoto di Maria che ne è la porta, e vi entrerai!”

(Beato Giovanni Maria Boccardo)

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38 Fiamma di Carità

Sampeyre. Poi dalle Suore Figlie di Gesù Re. Quando sembrava aver bisognoanche lei di riposo, eccola di nuovo con gli anziani di Chialamberto. Dal letto diospedale, sperava ancora di poter ritornare.Chi è vissuto insieme rende questa testimonianza: “E’ indimenticabile la sua gio-vialità, la sua serenità e il suo altruismo, che pur silenziosamente arrivava atutto”.A Te, Suor Fortunata, affidiamo il compito di intercedere vocazioni generose, chesul tuo esempio sappiano vivere nel silenzio e nel nascondimento, la vita di do-nazione a Dio e di servizio ai fratelli.

Suor Maria Celestina di Nostra Signora di Loreto(Palazzolo Lina)

Nata a Torino di Sangro (Chieti) il 28 settembre 1922.Di anni 90 e 68 di PROFESSIONE RELIGIOSA.

Deceduta a Pancalieri (TO) il giorno 27 dicembre 2012.

Suor Celestina si è spenta silenziosamente come una candela che finisce. E lei,la suora attiva fin dal mattino presto e la sera tardi, in preghiera e in cucina per-ché tutto fosse non solo pronto a tempo, ma ben confezionato, man mano eracome si consumasse nel suo fisico.Entrò in Congregazione nel 1942, ed emise la Professione Religiosa nel 1944.Tempo di guerra, tempo di sacrifici per tutti, ella aveva un vantaggio in più: fi-glia di un ferroviere poteva usufruire dei benefici per i viaggi a vantaggio dellacomunità.Lei silenziosamente, di poche parole, viveva serenamente il suo ultimo tempoprima dell’incontro con lo Sposo. Fu quasi improvviso, perché si sperava in unaripresa, come già altre volte. Invece il Gesù contemplato nella povertà del pre-sepio, l’accoglieva per dirle: “Vieni, sposa buona e fedele, entra nel gaudio deltuo Signore”.La vita, l’esistenza, la fede, tutto quello che siamo e di cui godiamo, l’abbiamoricevuto in dono gratuito. Dobbiamo costantemente ricordarci che ci sono statiaffidati dal Signore e tutto deve essere orientato alla sua gloria. Ognuno è re-sponsabile di quanto ha ricevuto, ognuno deve sentirsi impegnato ad impiegarlo

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Fiamma di Carità 39

nel modo migliore. La ricompensa per la fedeltà e l’impegno è infinitamente su-periore ad ogni attesa. Il premio finale è la partecipazione definitiva alla gioia delSignore.Suor Celestina ha saputo timbrare le sue giornate nella dedizione continua, in unservizio continuo nelle piccole cose... cercando sempre di far contenti gli altri.I suoi talenti, i suoi doni? La “cucina” ha visto in lei un’artista nel preparare ognialimento per il bene delle Sorelle, dei Sacerdoti e di tutti quelli ai quali si vol-geva il suo servizio. Sapeva tutto utilizzare nello spirito della vera povertà, percui ogni cosa tornava gradita.Ai sacerdoti in riposo nella casa di Chialamberto, prestava ogni cura perché ilcibo ben preparato e vario, donasse loro nuove energie per un migliore servizioapostolico e prezioso ministero.Grazie Suor Celestina, per il tuo prezioso servizio, e prega perché anche noi sap-piamo far fruttificare i doni che Dio ci ha dato, sapendo che dobbiamo rendereconto a Colui che ce li ha affidati e che ha riposto in noi la sua fiducia. I doni diDio sono sempre preziosissimi e di un valore incalcolabile: ottienici l’impegnocostante e la fedeltà amorosa.

Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicare il vec-chio recapito e di segnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice postale. Avvertiamoi Lettori che il 7 di ogni mese viene celebrata una Messa per i Benefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono gestiti unicamentedall’équipe di redazione e spedizione della rivista e nel rispetto della legge 196/03 i dati per-sonali dei nostri lettori non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi se non per ciòche riguarda la spedizione del giornalino. In ogni momento potranno essere richieste modifiche,aggiornamenti o cancellazioni.

Ricordiamo nella preghiera di suffragio i nostri cari:• Severino Bertacco, il fratello di Suor Alessandrina e Suor Serafina;

• Giovanna, la sorella di Suor Albina Monterubbiano;• Domenico, il fratello di Suor Beniamina Pizzini;

• Franco Bertola, cugino della nostra Madre Generale M. Teresa Ponsi;• Ines Mascetti, zia di Suor Adriana Salvadè;

• Gisella Tettamanti da Parè.

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabile

Padre Erminio Antonello

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 838 del 7-7-1953

Anno 57 - Gennaio/Marzo“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 1/2013

Taxe perçue - Tassa riscossaTorino CMP Nord

Grazie!Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza a tutti i no-stri lettori che con le loro offerte, con la loro cordialità, conla loro preghiera sostengono questo nostro semplice perio-dico informativo, che vuol portare a chi lo accoglie un “pic-colo seme di bene”.I loro nomi sono scritti

in Cielo!

Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza a tutti i no-stri lettori che con le loro offerte, con la loro cordialità, conla loro preghiera sostengono questo nostro semplice perio-dico informativo, che vuol portare a chi lo accoglie un “pic-colo seme di bene”.I loro nomi sono scritti

in Cielo!

Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza a tutti i no-stri lettori che con le loro offerte, con la loro cordialità, conla loro preghiera sostengono questo nostro semplice perio-dico informativo, che vuol portare a chi lo accoglie un “pic-colo seme di bene”.I loro nomi sono scritti

in Cielo!

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