AUDIOVISIVI ELLE DI Cl - Benvenuti! | San Giovanni Bosco ... · Don Bosco - Andremo nelle piazze di...

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AUDIOVISIVI ELLE DI Cl

Per le vostre conferenze e studi sul Santo dei giovani usate:

DON BOSCO E IL SUO AMBIENTE Parte prima: Da" l BECCHI, A VALDOCCO (Serie A-1)

Raccolta documentaria di diapositive sull'ambiente da cui Don Bosco provenne e quello in cui svolse 'la sua missione

Foto: Teresio Chiesa, S.D.B. Testo: Antonio Alessi, S.D.B.

Contenuto: Serie A: Capriglio: le origini Serie B: Casa paterna di D. Bosco Serie C: Garzone di campagna alla cascina Moglia Serie D: Morialdo e la cascina Sussambrino Serie E: Don Bosco a Castelnuovo Serie F: Don Bosco studente a Chieri Serie G: L'inizio della missione: al Convitto e al Rifugio Serie H: L'Oratorio vagante Serie 1: L'Oratorio a Valdocco

NB. Sono in preparazione la seconda e la terza parte.

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AUDIOVISIVI ELLE DI CI D 68 Fotogrammi 42

DON BOSCO

3. NAVIGÒ TRA UN MARE DI GUAI

l AUDIOVISIVO SONORIZZATO l

Terza edizione

(Corredata di tracce per l'approfondimento e lo studio della figura di Don Bosco)

ELLE DI CI - 10096 LEUMANN (TORINO)

Soggetto : Teresio Bosco

Dialoghi: Attilio Goggi

Quadri: Nino Musio

1ì1usica: Happy Ruggiero

Tecnico del suono : Giovanni Bonis

Sonorizzazione a cura della RLFILM - Torino

Voci di: E. Irato, F. Casadio, L. Prono, N. Peretti, A. Alessio, N. Mavara, B. Marchese, A. Pozzo, B. Alessandro, E. Anfossi, l. Bonazzi, M.A. Raviglia, S. Rocca, R. Copelli, M. Brusa, E . Bertorelli, L. Battaglino, F. Vaccaro, A. Pietrantoni, S. Morra, R. Gilardetti

Direzione: Andrea Pauliny

Durata della sonorizzazioue: 26 '

Sincronizzazione standard su 3a e 4a pista, 1000 Hz, 300 ms

Proprietà riservata alla Editrice ELLE DI CI- Colle Don Bosco (AT)

Istituto Grafico Bertello- Borgo S. Dalmazzo (Cuneo) - OP 909-78

DON BOSCO

Parte T erza

NAVIGÒ TRA UN MARE DI GUAI

l. LA VITA DI DON BOSCO

2. NAVIGÒ TRA UN MARE DI GUAI

I. L'ORATORIO VAGANTE (q. 3-10)

3. Don Bosco con i ragazzi

Lui - Don Bosco cominciò a cercare il posto indicato dai sogni, radunando provvisoria­mente i suoi birichini nei prati presso il tor­rente Dora.

Don Bosco - Guarda chi si vede! Tu sei Michelino! Michelino - Come fa a conoscermi? Non ci siamo

mai visti! Don Bosco - Ti conosco e come! Vedi, Michelino,

noi due faremo a metà! Lui - Don Bosco non disse nulla, ma con la mano

destra fece l'atto di tagliare la sinistra a metà. Quel ragazzetto, infatti, era Michele Rua che un giorno sarebbe diventato il suo successore e avrebbe fatto in tutto a metà con lui.

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4. La perpetua armbbiata

Perpetua - Così non si può più continuare! Li vede, quei ragazzacci? I vetri rotti, l'orto devastato e le galline che non mi fanno più le uova dallo spavento! La colpa è di don Bosco!

Curato- E dove vuoi che vada, poveraccio! L'hanno cacciato via anche dai Mulini della città.

Pe1'petua - E doveva venire proprio qui, nel cimi­tero di San Pietro in vincoli?! Protesti in muni­cipio! Non li voglio più vedere! Mai più!

Lui - La denuncia giunse in municipio e la donna non rivide più i giovani di don Bosco perché in settimana essa morì.

S. Don Bosco parla ai ragazzi

Primo ragazzo - Anche dal cimitero ci hanno sloggiati!

Don Bosco - Pazienza! La Madonna ci aiuterà, e un giorno avremo dei cortili tutti per noi e nessuno ci caccerà più via!

Primo ragazzo - Come fa a sa perlo? Don Bosco - Lo so, ma per ora dobbiamo fare come

i passeri che vanno un po' qua e un po' là. Intanto avvisate tutti gli altri che domani vengano in questo prato.

Primo ragazzo - E se ci cacciano via? Don Bosco - Andremo nelle piazze di Torino, nelle

strade o sui tetti del duomo!

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6. I ragazzi di don Bosco per le strade

Donna - Chi sono questi ragazzi?

Uomo - Sono i monelli di quel giovane prete, don Bosco.

Donna - Ma sono pericolosi! Potrebbero sfuggire al suo controllo e dare l'assalto alle carrozze, ai negozi ...

Uomo - Non c'è pericolo! Quel prete è come un generale: si fa ubbidire con un'occhiata!

Donna - E ora, dove vanno? Uomo - Ogni domenica li vedo entrare nella Con­

solata, ascoltano la Messa, cantano, pregano, fanno la Comunione e poi vanno in piazza a giocare!

7. Don Bosco conduce i ragaz z i a passeggio

Lui - Erano ormai quattrocento, tutti al comando del solo don Bosco. Ora in un prato, ora in una piazza, quei ragazzi non sapevano stac­carsi da lui.

Lei - Sovente si incolonnavano e andavano a qualche santuario. Erano felici e gli ubbidi­vano, ma che sarebbe avvenuto senza di lui? La città era in allarme, e il ministro Cavour fece chiamare don Bosco.

8. Cavour parla a don Bosco

Cavour - Io mi domando cosa succederebbe il giorno in cui quei mascalzoni le dovessero

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sfuggire di mano! Ma vuol rendersi conto, reverendo, della responsabilità che si assume continuando di questo passo? Ora sono quat­trocento, domani cinquecento, mille! Sa dirmi di che cosa sono capaci quei suoi briganti? No no, non lo posso più permettere. La respon­sabilità dell'ordine pubblico è mia e la invito a smetterla con questa sua fissazione!

Don Bosco - Non posso, signor ministro, non posso! Cavour - E allora le metto alle calcagna una

squadra di soldati e al minimo incidente ... lei m'intende!

9. Due contadini si lamentano con don Bosco

Filippi - Guardi qua, don Bosco! Cosa raccoglie­remo di quello che abbiamo seminato, dica lei! Più nulla! Le avevamo affittato il prato con il patto che i ragazzi non ci facessero del danno all'orto, ed ecco il risultato!

Don Bosco - È un grosso guaio ... mi rendo conto ... vedrò di rimediare . Intanto vi assicuro che d'ora innanzi ...

Filippi - D'ora innanzi il nostro contratto è dis­detto, ci pagherà i danni e ci farà il piacere di andarsene altrove.

Don Bosco - Veramente ... non saprei proprio dove ... Filippi - Affari suoi! Paghi e se ne vada!

10. Don Bosco in preghiera

Don Bosco - E ora... dove andremo? In città no ...

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in campagna no ... sui prati no ... e dove allora! Poveri ragazzi! Sì, sono vivaci, non hanno riguardi.. . ma devono pur giocare! E poi... si lasciano educare... hanno buon cuore. Mio Dio, non abbandonarci! Maria Ausiliatrice, fammi trovare il prato del sogno.

I I. NEL PRATO DEL SOGNO (q. 11-17)

11. Pancrazio Soave incontra don Bosco

Soave - Scusi, è lei don Bosco? Don Bosco - Sì, sono io.

Soave - Ho saputo che lei cerca un posto per un laboratorio ...

Don Bosco - Non per un laboratorio, per un oratorio.

Soave - Fa lo stesso. Avrei qualcosa che potrebbe servirle. Venga un po' a vedere: è una te ttoia con dei prati attorno!

12. Ragazzi esultanti

Don Bosco - Sì, è qui! L'ho visto nel sogno! Lei signor Pinardi, è l'uomo della Provvidenza! Ragazzi, ci siamo! Non ci traslocheranno più, avremo chiesa, scuole e cortili sempre per noi!

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Ragazzi- Evviva! Viva don Bosco! Evviva! Don Bosco - Un momento! Calma! Per ora ab­

biamo solo una legnaia. Il resto verrà dopo!

13. La soffitta della casa Pinardi

Lui - Non era certo una reggia quella prima proprietà di don Bosco! Il soffitto era basso e cadente, il pavimento sconnesso e pieno di topi, la porta sgangherata. Chiunque, al posto di don Bosco, si sarebbe scoraggiato. Lui no!

14. Si ripara la casa Pinardi

Lei - Si misero al lavoro con l'entusiasmo dei pionieri e man mano che l'ambiente si tra­sformava, la fantasia abbelliva ogni cosa.

Primo ragazzo - Una parete come questa non c'è nemmeno nel palazzo reale!

Secondo ragazzo - Non è poi tanto basso questo soffitto. Aih!

Don Bosco - Che c'è? Secondo mgazzo - Che zuccata ho preso! Don Bosco - Non mi hai rovinato gli stucchi, per

caso?

15. La prima cappella

Lei - Qualche giorno e la tettoia era completa­mente trasformata. C'era, al suo posto, la cappella Pinardi.

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Ragazzo - Che bella!

Don Bosco - Per ora è la nostra basilica. Ma vedrai: ne avremo una mille volte più grande di questa!

Ragazzo - Mille volte? Chissà quanto costerà! Don Bosco - Già ... cosa verrà a costare se questa

non so come pagarla? Comunque, la pagherà la Madonna!

16. Ragazzi in preghiera

Lui - Quanto i ragazzi amassero la loro chiesa non è facile a dirsi. Il loro fervore era tale che spesso don Bosco, vedendosi davanti quel suo gregge così sereno e fiducioso, scoppiava a piangere.

Primo ragazzo - Don Bosco piange ... Secondo ragazzo - Gli abbiamo dato qualche di­

spiacere? Don Bosco - No ... figliuoli, no! Siete tutti buoni...

ma mi viene in mente un sogno che ho fatto quando avevo la vostra età... Scusa temi!

17. L'arcivescovo parla ai ragazzi

Vescovo - Avete invitato l'arcivescovo di Torino ed eccomi qua! Pensate che prima di entrare, meravigliato com'ero, mi sono persino tolto la mitria di testa e mi sono inchinato!

Secondo ragazzo - Io lo so il perché! Vescovo - Sentiamo!

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Secondo ragazzo - Per non prendere una zuccata! Don Bosco - Giro mino!

Vescovo - Lasciate, don Bosco, lasciate! Mi piace parlare con i vostri bravi ragazzi. E il cate­chismo lo studiate?

Tutti - Sììì! Vescovo - Vediamo un po': chi ha fatto tutto dal

nulla? Ragazzo - Don Bosco!

III. SOGNATORE DAGLI OCCHI APERTI (q. 18-21)

18. Alcuni sacerdoti discutono con don Bosco

Primo prete - Complimenti, don Bosco! Ma sapete che avete del coraggio! Radunare seicento ragazzi!

Secondo prete - Ed ora anche una chiesetta con tanto di cortile !

Don Bosco - Questo è nulla! Un giorno avrò chiese, collegi, laboratori, oratori, cortili e tanti, tanti preti che lavoreranno con me!

Secondo prete - Non vi pare di esagerare un po­chino?

Don Bosco - Esagerare? E perché? Le mie case saranno sparse in Piemonte, in Italia e al­l'estero!

IO

Tutti- Eh, via! Questa è troppo grossa! Vuol prenderei in giro?

19. Bore! e don B osco in primo piano

Don Bosco - Non mi credono ... non importa! Io sono sicuro... me lo ha detto la Madonna! Ho visto in sogno un numero sterminato di gio­vani... a migliaia ... a milioni, sì, a milioni, di tutte le parti del mondo, entrare nei nostri oratori, nelle nostre chiese m eravigliose! Nep­pure voi, teologo Borel mi credete, vero?

Bore! - Don Bosco ... oh, povero il mio don Bosco!

20. Due sacerdoti invitano don Bosco a salire in carrozza

Don Bosco - Quale gradita visita! Primo prete - Facevamo una passeggiatina... e,

passando di qui, nevvero, ci siamo detti: E se anche don Bosco, nevvero, si svariasse un po', e venisse con noi ...

Secondo prete - Sicuro! Vi farebbe bene! Su ve­nite ...

Don Bosco - Veramente dovrei ... Primo p1·ete - Non ci fate questo torto, nevvero!

Una bella carrozzata e vi riportiamo a casa noi!

Don Bosco - Quand'è così ... prego ... salgano prima loro in carrozza!

21. In manicomio

Primo prete - Cosa fate? Non sono io, nevvero!

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Infermieri - Ma sicuro, sicuro! Buono, buono ... Secondo prete - C'è uno sbaglio! Lasciatemi an­

dare ...

Infermieri - Avete ragione ... venite un momento con noi...

Dottore - Cocchiere! Ma noi ne aspettavamo uno solo al manicomio!

Cocchiere - Io non so niente. In prete ha chiuso lo sportello e mi ha detto di venire qui al galoppo. Io ho fatto quello che dovevo.

IV. PADRE E MAESTRO DEI DISEREDATI (q. 22-36)

22. Don Bosco s'interessa dei giovani operai

Lui - Gli anni passano e don Bosco, sempre me­glio conosciuto, poteva allargare la sua azione benefica attorno a sé . Spesso lo si vedeva sui ponti di case in costruzione ad informarsi dei suoi giovani, sulla paga che ricevevano, sulle ore di lavoro, sul loro stato di salute. E quando qualcosa non andava, pensava lui ad aggiusta­re le faccende in difesa dei suoi ragazzi.

23. Don Bosco parla con un imprenditore

Padrone - A quel ragazzotto non posso dare di più. Se la paga non gli basta, può andarsene altrove!

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Don Bosco - So che siete un galantuomo e perciò ... nulla da dire: i tempi sono duri e di denaro ne circola poco.

Padrone - Che significa questo? Io, se voglio, i miei operai li posso pagare anche il doppio!

Don Bosco - E se io, in nome del vostro buon cuore vi chiedessi...

Padrone - Ma sa che è un bel tipo lei! E vada per l'aumento!

24. Don B osco ammalato

Lui - Ma un giorno ... Dottore - Com'è avvenuto? Prete - Oh, dottore! Don Bosco stava predicando,

quando, improvvisatnente, è caduto a terra svenuto. Nulla di grave, vero?

Dottore - È sfinito dalle fatiche. Il polso è troppo lento e temo ...

Prete - Dottore!... Dottore - Si avvisi l'arcivescovo... e i parenti. Prete - Mio Dio! No ... no! Dottore - Casi come questi, purtroppo ...

25. I ragazzi pregano per don Bosco

Primo ragazzo - Don Bosco! Don Bosco! Secondo ragazzo - Signore, accetta la mia vita ... in

cambio di quella di don Bosco! Terzo ragazzo - Mi guardi... don Bosco... sono

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Luigi! Non ho più nessuno al mondo ... don Bosco... offriamo tutti la nostra vita per lei!

Lui - E i suoi giovani strapparono la grazia al cielo!

26. Don Bosco portato in trionfo

Voci - Alziamo la sedia! Eccolo, eccolo! Viva don Bosco!

Prima voce - Io lo sapevo che guariva!

Seconda voce - Ho pregato tutto il giorno per lei!

Terza voce - Lasciatemi passare! Voglio baciare la mano di don Bosco!

Quarta voce - Guardi di qua, don Bosco! Sono Giromino!

Don Bosco - Adagio! Mi fate cadere! Grazie, fi­gliuoli. È la Madonna che mi ha guarito.

Tutti - Viva la Madonna! Viva don Bosco!

27. Sulla strada per Torino

Lei - Dopo alcuni giorni andò ai Becchi e mamma Margherita, visto suo figlio de bo le e preoccu­pato, decise di abbandonare la sua casetta e di andare con lui a Torino. Messe le sue povere cose in una cesta, dato l'ultimo sguardo alla casa in cui sperava di finire i suoi giorni, mamma Margherita si avviò a piedi verso Torino con il suo Giovanni!

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28. Il regalo dell'orologio

Prete - Oh, don Bosco, mi avevano detto che lei era ammalato ...

Don Bosco - Tutto passato! Ora, poi, c'è qui con me la mia buona mamma ...

Prete - E dove andrete ad abitare? Don Bosco - Prenderò in affitto qualche carnera in

casa Pinardi, così sono già sul posto, all'o­ratorio.

Prete - Avrete delle spese! Io non sono in condi­zioni di poter ... tuttavia ... il mio orologio puoi venderlo e... tutto fa, non è vero?

29. Nella povera casa Pinardi

Don Bosco - Ebbene, che ne dici mamma? Margherita - È quasi come ai Becchi! A me piace

così! E poi... vuoi che te lo dica? Qui... con te... mi pare di tornare indietro negli anni!

Don Bosco - Dici così, ma io so quello che soffri in questo momento!

Margherita - Su, su, non farmi perdere tempo! Dov'è la pentola? Bisogna preparare la cena.

30. Ragazzi fuggono con le coperte

Lui - Nella n uova abitazione don Bosco cominciò ad ospitare i primi giovani che, fino allora, avevano dormito sotto i ponti del Po o sulle panche dei giardini cittadini. Ma fin dalla

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prima notte fu ben ricambiato della sua carità.

Primo giovane - Di qua si può passare! Fate piano! Secondo giovane- Un momento! Prendo il lenzuolo! Terzo giovane - Domattina... che sorpresa per il

prete e la vecchia! Primo giovane - Su, squagliamocela, prima che se

ne accorgano!

31. Don Bosco accoglie l'mjano

Lui - Ma don Bosco e la sua buona mamma, pur così poveri, continuarono ad aprire la porta a chi bussava. Una sera sentono qualcuno che piange: era un piccolo muratore, venuto dalla Valsesia in cerca di lavoro. Ma nello stato in cui era, tutti lo cacciavano via.

111argherita - Oh, povero ragazzo! Presto, fallo entrare!

Don Bosco - Vieni... non aver paura ... Lui - Fu il primo orfano ospitato da don Bosco e

che rimase con lui.

32. Dal barbiere

Barbiere - Ma reverendo! Lei vuole farsi radere la barba dal garzone che non ha mai preso in mano il rasoio!

Don Bosco - Deve pur imparare! Su, non tremare!

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Solo... non portarmi via il naso! Come ti chiami?

Carlino - Carlino! Oh, scusi. ..

Don Bosco - Avanti, niente paura! Cosa fa tuo padre?

Carlino - È morto. Le faccio male? Don Bosw- No, no!... E la mamma? Carlino - È al paese ... malata ...

33. Don Bosco con il garzone-barbiere

Carlino - Si ricorda di me?

Don Bosco - Ma certo! Sei Carlino, il bravo bar­biere dell'altro giorno. Non vai a lavorare oggi? Ma... cos'hai?

Carlino - La mamma ... è morta! Don Bosco - Oh, senti, Carlino, proprio ieri la

mia mamma mi diceva che aveva un letto vuoto. Non verresti dalla mia mamma? Sai ... è tanto buona ... sarà la tua seconda mamma!

34. Don Bosco visita un ragazzo all'ospedale

Lei - Un giorno don Bosco andò all'ospedale e, visto un ragazzo, gli si sedette accanto. Era un garzone muratore che, caduto da una impalcatura, si era ferito gravemente.

R agazzo - ... e così... sono all'ospedale ... senza poter lavorare... senza più nessuno ...

Don Bosco - Come, nessuno? Ora che ci siamo conosciuti... A proposito, sai cosa faccio? Vado a casa, dico a mia madre di venirti a trovare e combinerai con lei.

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Ragazzo - Cosa? Don Bosco - Di venire ad abitare con noi, se vuoi!

35. I ragazzi poveri

Lui - Intanto era scoppiata la guerra del 1848. Sul fronte si moriva e per le strade il numero degli orfani e degli abbandonati cresceva. Don Bosco, allora bussò alla porta dei ricchi, chiese aiuto a tutti, ingrandì la sua casa e divenne il padre degli orfani.

36. La prima « scuola serale »

Maestro - Dunque, mi sono spiegato: il titolo del tema è questo: « Come passo la mia giornata ». Ciascuno di voi scriva quello che crede, con semplicità. Vedrete che, facendo così, argo­menti ne troverete.

Ragazzo - Posso mettere che faccio il panettiere e che alla sera vengo qui da don Bosco a scuola?

Maestro - Certo; e puoi aggiungere che le lezioni le facciamo in cucina, in chiesa, in cortile, sulle scale ... dove c'è posto, insomma!

V. COME LE API... (q. 37-42)

37. Don Bosco circondato dai ragazzi

Lei - Erano bastati pochi anni e già tutta Torino e dintorni erano pieni del nome di don Bosco.

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Le famiglie gli mandavano volentieri i loro figli perché il grande educatore in breve tempo li trasformava: diventavano ubbidienti, sereni, buoni. L'oratorio di Valdocco non bastava più, e allora:

Don Bosco - Faremo come le api: quando un al­veare è troppo abitato, si sciama e se ne forma un altro! Voi della zona di Porta Nuova ne avrete uno tutto per voi! E un altro nella zona di Vanchiglia!

Ragazzo - Ma lei, don Bosco, come farà ad essere in tutti e tre gli oratori?

Don Bosco - Mi taglierò in tre pezzi!

38. Vestizione clericale

Lui - 2 febbraio 1851: quattro giovani, raccolti dalla strada e cresciuti a fianco di don Bosco, non si accontentano più di aiutarlo nell'assi­stenza agli altri giovani, ma vogliono imitare più perfettamente il santo apostolo e gli chie­dono di diventare suoi chierici e, un giorno, sacerdoti.

Don Bosco - Carlo Buzzetti... Carlo Gastini... Felice Reviglio... Giacomo Bellìa... ricevete questo santo abito con il quale vi consacrate al ser­vizio di Dio.

Lui - Sono i primi. Poi saranno a decine di mi­gliaia!

39. Il primo laboratorio di sartoria

Primo ragazzo - E noi che non possiamo diventare

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chierici, non possiamo in qualche modo aiutarla, don Bosco?

Don Bosco - Certo che potete! Un giorno, tra i miei figli, ci saranno sarti, tipografi, calzolai, falegnami, rilegatori, m e ccanici, insegnanti ... tutti miei... come i chierici... i sacerdoti. Quanto bene faranno! Io li ho già tutti nel cuore ...

40. Il crollo del fabbricato

Lui - Ma il demonio, che da tempo tormentava don Bosco in tutti i modi, il 22 agosto 1856 sfogò la sua ira facendo crollare il nuovo edificio che era costato tanti sudori. Quelle rovine erano un grave colpo che aggiungeva nuovi debiti ai molti che già don Bosco portava sulle spalle.

Don Bosco - È stato un brutto scherzo del demonio. Ma con l'aiuto di Dio e della Madonna rico­struiremo tutto.

Lui - A tanta fede, il Cielo rispose con i mit·acoli.

41. La moltiplicazione delle castagne

Primo ragazzo - Ce ne sono ancora! Ce ne sono sempre!

Secondo J'agazzo - Io sono già passato due volte! Terzo ragazzo - Don Bosco m oltiplica le castagne! Primo ragazzo - Ha già fatto così con le noci!

Abbiamo visto tutti!

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Tutti - Miracolo! Viva don Bosco!

Don Bosco - No! Gridate: viva l'Ausiliatrice! È lei che compie questi prodigi!

42. Don Bosco con la madre

Margherita - Giovanni ... io tremo ancora tutta ... Oggi, con quelle poche castagne che avevamo in casa... Quanti erano i ragazzi? Duecento?

Don Bosco - Di più mamma! Vedi come il Si­gnore benedice il tuo continuo lavorare ... stanca come sei !

MargheJ'ita - Oh, per me! Fin che il Signore mi lascia con te... poi... quando non sarò più ...

Don Bosco - Mamma! Se fai così non posso scri­vere, e per domani ho promesso alla tipo­grafia ...

Margherita - Attento, Giovanni! I nemici della reli­gione leggono quello che stampi, e ce l'hanno a morte con te ...

Fine del terzo tempo

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DISCUTIAMONE INSIEME

A) APPUNTI PER L'ANIMATORE

Non basta fare il bene. È necessm·io saper lo fare anche in mezzo a difficoltà e opposizioni. Occorre la forza di fare il bene a qualunque prezzo.

Non basta iniziare una grande opera. Molti hanno tentato. Quello che importa è portar/a avanti. Portarla a termine. Con fortezza e magnanimità.

Vera grandezza è perseverare nel bene, nonostante tutto e nonostante tutti.

Don Bosco è veramente grande non solo per la sua scelta fondamentale di dedicare la sua vita al servizio dei giovani, ma anche e soprattutto per la fermezza con cui affrontò le difficoltà che si frapposero alla realizzazione della sua opera apostolica e umanitaria; e per la costanza con cui perseverò nella sua scelta, sperando sempre nono­stante le mille difficoltà e incomprensioni.

Gli episodi narrati in questa parte della sua vita met­tono in evidenza queste virtu e la forza che le sostenne e le coronò: la sua FEDE NELLA PROVVIDENZA E NEI GIOVANI!

La fede di Giovanni Bosco nella Provvidenza combi­nava insieme l'abbandono del fanciullo con l'entusiasmo dell'idealista . Egli si sentiva portato per mano da Dio attraverso la premura materna di Maria. E, forte di tanta protezione, superava i tanti ostacoli con lo sguardo fiduciosamente proteso verso il futuro intravisto nei sogni.

Ma Don Bosco non avrebbe potuto fare tutto quello che fece se non avesse avuto fede anche nei giovani, nelle loro

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capacità di diventare migliori e perfino di diventare a loro volta dei « salvatori » dei propri compagni. Una delle realizzazioni più grandi di Don Bosco è stata, la sua intuizione di fondare una congregazione fatta principal­mente di quei giovani stessi che egli aveva accolto nel suo oratorio. Questa è senz ' altro un'innovazione non solo nella pedagogia, ma nella storia delle organizzazioni cattoliche.

Al fine di aiutare a coglie1·e questi diversi aspetti della grandezza e della originalità di San Giovanni Bosco, proponiamo all'Educatore la traccia di approfondimento che segue.

B) PISTA PER L'APPROFONDIMENTO E LA RIFLESSIONE

l. Quando tutto sembra congiurare contro

Don Bosco trovò tutto facile all'inizio della sua missione a favore dei giovani? Da quali parti gli vennero le difficoltà maggiori: da nemici dichiarati o da gente che badava di più alla propria tranquillità e interesse ? Prova ad elencare le principali difficoltà incontrate da Don Bosco all'inizio della: sua missione. L'opposizione che egli ebbe a vincere fu qualcosa di eccezionale nella storia, oppure si ripete sovente contro altre persone che si sforzano di fare il bene ? Come reagì il giovane sacerdote ? Come avresti reagito tu di fronte a quella serie di incomprensioni e persecuzioni ? In che cosa o in chi Don Bosco trovò la forza di andare avanti? Ne valeva la pena?

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2. Uno squarcio di sereno

Come si chiamava la persona che venne incontro a Don Bosco nel momento in cui lo cacciavano via da ogni parte? Fu un'offerta casuale o vi si può ravvisare l'intervento della Provvidenza? Come reagì il giovane sacerdote al vedere la vecchia tettoia che gli veniva offerta per farne un << labo­ratorio >> ? Conosci altre persone, anche nella tua parrocchia, che come Don Bosco hanno iniziato in condizioni impossibili delle opere di apostolato che avrebbero meritato ben altro appoggio ? V e di qualche rassomiglianza tra gli inizi dell'opera salesiana e quelli della Chiesa ? Cosa ti dice questa somiglianza ? Agli inizi della sua opera Don Bosco trovò solo dei denigratori e degli avversari, o anche dei validissimi aiuti? Ricordi il nome dell'arcivescovo che lo incoraggiò e sostenne in tante difficoltà?

3. Il prezzo di veder troppo lontano

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Alcuni membri del clero torinese volevano bene a Don Bosco, ma erano preoccupati del suo stato di salute. Ricordi che cosa decisero di fare ? Quali erano i piani di Don Bosco per l'avvenire? Come si chiamava il sacerdote che più di tutti gli altri lo aiutò nei momenti difficili? (Don Borel) Conosci sacerdoti o laici che sono stati giudicati

<< squilibrati >> o << fissati >> nel loro desiderio di fare il bene? Qual è il criterio finale che permette di distinguere tra la megalomania e l'avere un grande ideale che la gente mediocre non riesce a capire? (Ciò che si riesce a realizzare e lo spirito con cui lo si fa) o

Don Bosco serbò rancore verso i due sacerdoti che avevano cercato di condurlo in manicomio ? Perché ? Tu li avresti perdonati facilmente?

Come tratti coloro che ti fanno del male e che non riescono a capirti ?

4. A fianco dei più de boli

Don Bosco si contentava di offrire a1 giovani un posto per divertirsi e dormire?

In che modo dimostrò di essere all'avanguardia dei tempi? (Assicurandosi che i suoi giovani fossero trattati bene dai datori di lavoro e attenendone garanzie firmate; inoltre istituendo delle scuole professionali) o

Che cosa pensi del gesto di mamma Margherita che lascia la sua casa ai Becchi per seguire il figlio a Valdocco?

Chi fu la prima persona che diede un aiuto concreto a Don Bosco al suo ritorno a Torino dopo la malattia che lo aveva ridotto in fin di vita? Che cosa gli regalò?

Don Bosco s1 lasciò scoraggiare dalla cattiveria e grossolanità di alcuni dei suoi giovani ? Perché no ?

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Prova a ricordare alcuni dei suoi atteggiamenti tipici verso 1 giovani lavoratori. In che modo Don Bosco preparava ragazzi e giovani all'avvenire?

S. Aveva fiducia nelle capacità dei giovani

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Il 2 febbraio 1851 fu una data importantissima per l'Oratorio. Perché? (Quello fu il giorno delle prime quattro vestizioni chierica/i dei collaboratori che Don Bosco si era trovati tra i suoi giovani) . Qual è il profondo significato di quel gesto ? (La grande fiducia di Don Bosco nei giovani) Sai come chiamò Don Bosco i suoi collaboratori che non avevano la vocazione di diventare sacerdoti? (Coadiutori) . La figura del coadiutore salesiano ha delle caratte­ristiche sue proprie? Prova a domandarlo ad un coadiutore che conosci. Don Bosco è stato dichiarato dal Papa << Patrono degli apprendisti >> . Perché ? La fondazione di scuole professionali era una novità per quei tempi ? Ritieni che queste scuole abbiano una importante funzione sociale anche oggi ? Sai com'è chiamato il sistema educativo messo m pratica da Don Bosco con i suoi allievi ? Quale ne è la caratteristica? Quali ne sono i fondamenti? (Ragione, religione, amorevolezza) .

CELEBRAZIONE DI PREGHIERA

SIATE GIOVANI PURI

l. CANTO

2. DIALOGO D'INIZIO

G Dio gli ha donato molta sapienza e molta prudenza.

T E un cuore grande come le sabbie sulla spiaggia del mare.

G Lodate, o giovani, il Signore: lodate il nome del Signore.

T Credette contro ogni speranza ed è divenuto padre di molte nazioni, come gli era stato promesso.

G Venite, figli, ascoltatemi : vi insegnerò il timore di Dio.

T Ciò che abbiamo imparato, ricevuto, e udito da te, noi lo praticheremo.

3. LETTURA

L Don Bosco ci dice:

(Dalla Liturgia)

Carissimi, ogni virtù ne1 giovani è un prezwso

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ornamento che li rende cari a Dio. Ma la purezza è il tesoro principale dei giovani. Mettete ogni im­pegno per custodirla, ricordando l'insegnamento dell'apostolo che ci dice: Il corpo non è per l'im­purità, ma per il Signore e il Signore per il corpo. E Dio come ha risuscitato il Signore così farà risor­gere anche noi con la sua potenza.

4. PREGHIERA

G Preghiamo!

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O Dio, nostro Padre, nel battesimo tu ci hai reso figli tuoi. Il nostro corpo è diventato tempio dello Spirito Santo. Aiutaci con la tua grazia a vivere puri e sereni; a dominare le meravigliose energie che scopriamo in noi; a non scoraggiarci mai nelle difficoltà e ad avere sempre fiducia nel tuo amore e nel tuo perdono.

PARLA DON BOSCO

(I numeri che seguono ogni citazione si nferiscono rispet­tivamente al volume e alla j;agina delle Memorie Biogra­.fiche. Esempio: 14.414 = Vol. XIV, pag. 414).

Guadagnatevi i cuori dei giovani per mezzo del­l'amore (14.414) .

Trattiamo i giovani come tratteremmo Gesù Cristo stesso (14.846).

Che i giovani non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati (17.110).

Il tesoro più grande è la grazia di Dio (6.835).

Volete dal Signore molte grazie? Visitatelo sovente (8.49).

Miei cari giovani, non vi raccomando penitenze e discipline; ma lavoro, lavoro, lavoro ( 4.216).

Facciamoci coraggio, lavoriamo di cuore! Iddio saprà pagarci da buon padrone. L'eternità sarà abbastanza lunga per riposarci (7 .164 ).

Guai a chi lavora aspettando le lodi dal mondo: il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l'ingratitudine (10.266).

Il lavoro è una gran salvaguardia della moralità (13.86).

Il prete o muore per il lavoro o muore per il vizio (13 .86).

Il mondo attuale vuoi vedere il clero lavorare e istruire ed educare la gioventù (13 .127).

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Grande è l'influenza che ha la parola del maestro sugli scolari, quando è da essi amato (6.390).

Chi ha vergogna di esortare alla pietà è indegno di essere maestro (10.1019).

Il nostro vero superiore, Cristo Gesù, non morrà. Egli sarà sempre il nostro maestro, la nostra guida, il nostro modello (18.570).

Il padrone delle mie opere è Iddio, Iddio l'ispiratore e il sostenitore .. . ; perciò si trova impegnato a non far cattiva figura. Maria SS. poi è la mia protettrice, è la mia tesoriera (4.251).

Maria Ausiliatrice è un terribile patrocinio: terribile per quelli che vogliono opporsi all'opera sua, ma onnipotente per coloro che si tengono sotto il suo manto (15 .666).

Non c'è vantaggio materiale che compensi un solo danno morale (5 .556).

Il legame che unisce insieme la sanità e lo studio, il fondamento sopra cui essi sono basati, è la mora­lità ... Se vo; conservate buona condotta morale, voi progredirete nello studio, nella sanità (11.15).

Tutta la vita dell'uomo deve essere una continua prepg_razione alla morte (3.19).

Io non penso mai che la morte possa troncare i miei disegni, ma faccio ogni cosa come se fosse l'ultima della rr ia vita (6. 933).

La musica dei ragazzi si ascolta col cuore e non con le orecchie (17.76).

Non mandate al domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo (4.439).

L'ozio è vizio che tira con sé molti altri vizi (13 .801).

Chi ha la pace della coscienza ha tutto (11.248).

Approvate quanto il papa approva e condannate quelle cose che il papa condanna (3.380) .

La più bella passeggiata ... condurre diecimila gw­vani in paradiso (5.716) .

Nelle fatiche e nei patimenti non dimenticare mai che abbiamo un gran premio preparato in paradiso (6.442) .

Di' ai giovani che io li attendo tutti in paradiso (18.533).

Seminiamo e pm tmtttamo il contadino che aspetta con pazienza il tempo della raccolta (14.514).

È molto più facile irritarsi che pazientare, minac­ciare un fanciullo che persuaderlo (16.440) .

Fate chiasso, correte, saltate, purché non facciate peccati (3.586).

Il Superiore deve avere tre qualità: pronto a perdo­nare, tardo a punire, prontissimo a dimenticare (8.446).

Quello che abbiamo non è nostro, ma dei poven (5.682).

Chi prega è come colui che va dal re (3.246) .

Il prete che vuole avere il confessionale stipato di penitenti, abbia molta cura degli ammalati (12.251).

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Un prete in paradiso o all'inferno non Cl va ma1 solo (17.220).

La Provvidenza ci mancherà quel giorno in cui si sciuperanno denari in cose superflue e non neces­sarie (12.376).

Occorre una grande prudenza per saper cogliere il m omento in cui la correzione possa essere salutare (16.441 ).

Ho promesso a Dio che fin l'ultimo respiro m10 sarebbe stato per i giovani (18.258, 457).

Scienza senza coscienza non è che la rovina del­l'anima (8.166).

Se siamo cristiani, dobbiamo imitare Gesù Cristo anche nella sofferenza (10.648).

La temperanza ed il lavoro sono i due migliori custodi della virtù (15.460).

Se il Signore avesse trovato uno strumento più vile, più debole di me, si sarebbe servito di questo per compiere le sue opere (18.587).

La vendetta del vero cattolico è il perdono e la preghiera per la persona che ci offende (4.311-2).

N o i regaliamo un gran tesoro alla Chiesa quando procuriamo una buona vocazione (17.262).

L'essere buoni non consiste nel non commettere mancanze, ma nella volontà di emendarsene (6.322).

Se mi lasciate solo mi consumerò più presto, perché ho risoluto di non cedere a costo di cader morto sul campo. Aiutatemi dunque a far guerra al pec­cato (7.376).