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ATTUALITÁ Semestre europeo di presidenza, la Polizia organizza tre incontri sulla sicurezza stradale TECNOLOGIE “Safety Sense”, da Toyota un sistema che evita le collisioni con veicoli e pedoni pagina 4 pagina 14 Anno V - N° 14 Dicembre 2014 Periodico quadrimestrale Direttore responsabile: Alen Custovic [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI sottovalutato il ‘caro-figli’ Nel risarcimento danni

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AttUAlitÁSemestre europeo dipresidenza, la Poliziaorganizza tre incontrisulla sicurezza stradale

tecnologie“Safety Sense”, datoyota un sistemache evita le collisionicon veicoli e pedoni

pagina 4 pagina 14Anno V - N° 14Dicembre 2014

Periodico quadrimestrale

Direttore responsabile:Alen Custovic

[email protected]

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sottovalutato il ‘caro-figli’Nel risarcimento danni

editoriale

sommario editorialenumero 14. Dicembre 2014

TISPOL, UNA VERAINTEGRAZIONEEUROPEA NON PUÒ NON PASSAREATTRAVERSO UN’INTEGRAZIONEDELLA SICUREZZA STRADALE

Da quasi 20 anni la Polizia Stradale aderisce a TISPOL,il network delle Polizie Stradali Europee, legate da un co-mune obiettivo: ridurre del 50% il numero delle vittime cau-sate dagli incidenti stradali, secondo la linea dettatadall’Europa per il decennio 2011-2020. La sinergia con TISPOL si esplica su più fronti: dall’or-ganizzazione di seminari ed incontri di studio per tutti imembri, alla redazione di documenti congiunti su particolariaspetti, sino alla predisposizione di operazioni internazio-nali svolte contemporaneamente durante l’anno solare. I temi di queste campagne tematiche sono stati stabiliti inbase alle condotte più allarmanti per la sicurezza stradale:in primo piano i cosiddetti “tre killers”, ovvero l’eccesso di ve-locità (Speed), la guida in stato di ebbrezza (Alcool) ed ilmancato utilizzo delle cinture di sicurezza (Seatbelt). Maanche il contrasto della guida sotto stupefacenti (Drug), delleirregolarità nel trasporto di persone e in quello delle merci(Truck and Bus).Per perseguire questi traguardi la Polizia Stradale si adoperaquotidianamente con ogni risorsa a disposizione, umana e

strumentale, con un’attenzione rivolta anche al contrasto deireati “stradali”, cui fornisce un qualificato contributo in ter-mini di operatività nonché di studio e ricerca.Nella direzione di consolidare un efficace concetto di RoadPolicy, di polizia della strada, che costituisce oggi un impe-gno precipuo e costante del Dipartimento della Pubblica Si-curezza e in un contesto nel quale il confronto con le vicinerealtà europee si rivela essenziale per soddisfare le esigenzedi una società sempre in evoluzione, una vera integrazioneeuropea non può non passare attraverso un’integrazione dellasicurezza stradale.In questo senso, occorre sostenere ulteriori e significativi sforziin tema di adozione di efficaci sistemi di “cross border en-forcement” come anche in una più efficace collaborazione,transfrontaliera ed europea, nella verifica del rispetto delleregole della circolazione.

Dirigente Superiore Dr. Giuseppe BisognoDirettore del Servizio Polizia Stradale

e Presidente di Viabilità Italia

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reportage reportage

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storie di vite spezzate storie

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campagne ed eventicampagne

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la parola agli espertiinfo

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norme & sentenzenorme&sentenze

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tecnologie & sicurezza tecnologia&sicurezza

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PPeerr NNaattaa ll ee

Un interessante studio condotto da Federconsumatorievidenzia il quadro relativo alle spese per crescere e man-tenere un figlio, un impegno che diventa doppiamentegravoso quando di genitore ce n’è uno solo, magari a se-guito di un evento drammatico come l’incidente stradale.Dal 1960 ad oggi, al netto dell’inflazione, possiamo no-tare un aumento delle spese per crescere un bambinopari al 23%. Solo nel primo anno di vita (Fig. 1), secondole stime dell’associazione di consumatori, si arrivano aspendere oltre 14mila euro, mentre la media annua per isuccessivi, fino alla maggiore età, è di 9.500 euro. Lo studio condotto dall’Osservatorio Nazionale Fe-derconsumatori nel 2013 rivela che una famiglia conun figlio, rispetto ad una famiglia che non ne ha,può accumulare nei primi 4/5 anni dalla nascita undisavanzo economico di circa 40mila euro, desti-nato ovviamente a crescere con il tempo. inoltre l’as-sociazione sottolinea che in una famigliamonoreddito/monogenitore, con un reddito annuonetto inferiore ai 20mila euro, tali costi possono lasciarealla famiglia non più di 1.000 euro al mese per tutte le re-stanti spese mensili. cifra che sul piano sociale e psico-logico viene percepita al di sotto della “soglia di povertà”anche se non ufficialmente tale.Se volessimo suddividere le diverse spese per categorievedremmo che la spesa principale è quella dell’abitazione,in particolare per dare una stanza al figlio o ai figli, per-centuale che si attesta al 29% del totale. Seguono le speseper l’alimentazione (16%), trasporti/comunicazione(16%), spese per l’educazione (13%), spese varie (12%)e infine abbigliamento (8%) e salute (6%). (Fig. 2)Anche il luogo dove si cresce un figlio può avere un’in-cidenza importante sui costi di mantenimento che risul-tano più alti al nord-est (12.325 euro su dati del 2012),per scendere al Sud e isole a quota 8.900 euro.Quando in una famiglia si ha più di un figlio le spese au-mentano esponenzialmente. Federconsumatori fal’esempio di una famiglia, con reddito di 34mila euro

annui, con un figlio/a di 16 anni e un secondo figlio/adi 11 anni. Agli 11.371 euro di spesa per un figlio, costoper chi ha un reddito medio, se ne dovrebbero sommarealtri 7-8.000 euro, arrivando così ad una spesa comples-siva della famiglia per crescere due figli vicina ai 20mila

euro l’anno.chiudendo il cerchio e calcolando il costo complessivoper crescere un figlio da 0 ai 18 anni, Federconsumatoririleva che il totale ammonta a 171mila euro. Seconfrontiamo i dati con quelli di altri Paesi che

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‘CARO-FIGLI’ ERISARCIMENTO DANNI,BINOMIO SPESSOSOTTOVALUTATOL’indagine di Federconsumatori sul costo per la crescita e il mantenimento diun figlio apre nuovi scenari sul danno patrimoniale per la morte di un genitoredi Silvia Frisina

INDAGINE

Fig.1

hanno dinamiche socioeconomiche similialle nostre vediamo che in Francia il costoannuo è di 155mila euro, in canada162mila euro, in germania e negli StatiUniti 178mila euro e in gran Bretagna195mila euro. i dati, seppur del 2012, nonsi discostano molto da quelli odierni chedevono ancora essere ufficializzati.Federconsumatori conclude il suo dossiersottolineando che i costi diretti di mante-nimento e crescita di un figlio fino a 18anni comportano tra il 25% e il 35% dispese in più rispetto ad una coppia senzafigli.Ma le spese per un figlio non si esau-riscono al compimento della mag-giore età. C’è la variabile Università datenere in considerazione. i costi per ilcorso di studi universitario di un bambinoche oggi ha 6 anni può ammontare anche100mila euro se deciderà di frequentare laBocconi di Milano, considerando anchel’affitto di un alloggio se fuori sede; ma

anche un’Università pubblica come laSapienza di Roma ha i suoi costi che si ag-girano attorno ai 26mila euro. Simile la si-tuazione nelle altre regioni di italia:prendendo in esame diverse tipologie diatenei il discorso non cambia e i prezzisuperano abbondantemente i 30milaeuro. (Fig. 3)Questa carrellata ci è servita ad unoscopo preciso: nel caso di un inci-dente stradale in cui perde la vita ungenitore, nel risarcire i figli e dunqueil coniuge, i giudici quanto tengonoconto del costo reale di crescita emantenimento?il problema forse è a monte. la maggiorparte degli avvocati spesso tiene conto so-lamente dei riferimenti tabellari per la va-lutazione dei danni. in verità bisognaesaminare una serie di danni subiti daidanneggiati, di ordine patrimoniale e nonpatrimoniale, tra cui proprio questo legatoai costi per crescere un figlio. nel mo-

mento dunque di formulare una richiestadi risarcimento alla compagnia assicura-trice andrebbe fatto presente questoaspetto del danno patrimoniale, cheviene ignorato anche nelle aule di tribu-nale. Per questo è necessario che chiassiste la famiglia di una vittima dellastrada sia un esperto di diritto assi-curativo. e’ bene soffermarsi anche su un altroaspetto, che la corte di cassazione ha ri-proposto con una recente sentenza, ossiail riconoscimento del danno morale perla morte del padre anche per il concepito.La Suprema Corte, con sentenza5509/2014, ha chiarito che “anche ilsoggetto nato dopo la morte delpadre naturale, verificatasi per fattoillecito di un terzo durante la gesta-zione, ha diritto nei confronti del re-sponsabile al risarcimento del dannoper la perdita del relativo rapporto e

per i pregiudizi di natura non patri-moniale e patrimoniale che gli sianoderivati”.il concepito ha diritti a tutti gli effetti: saràun neonato e diventerà un bambino svi-luppando la propria personalità psicolo-gica e morale che, come la psicologiainfantile ha da tempo evidenziato, po-trebbe risentire in particolare della man-canza di un’essenziale figura genitoriale.esistono dunque una serie di conse-guenze giuridiche all’aspettativa a nasceredel concepito e devono avere la propria ri-levanza proprio in nome di quei rapportiche, seppure non in atto, lo saranno.Il concepito va tutelato dal punto divista risarcitorio tenendo in conside-razioni più voci di danno oltre aquello patrimoniale che grosso pesoha sui costi di crescita e manteni-mento.Dunque si può contare un dannoper la perdita patrimoniale sotto forma di

mancato reddito del padre; un danno perle sofferenze patite che viene comune-mente inteso come “pretium doloris”; undanno alla salute o all’integrità psico-fisicache trovi origine e causa nell’evento lesivo,comunemente definito danno biologico;un danno esistenziale per la lesione del-l’esistenza, della vita di relazione e, co-munque, delle attività realizzatrici dellapersonalità umana, che nella specie com-prende la lesione del rapporto parentalee di tutte le attività rientranti nell’ambitodella famiglia. il discorso è valido anche per il figliastroa cui la cassazione ha riconosciuto ancheil danno morale. i giudici di Piazza ca-vour, con sentenza 20231, hanno stabi-lito che anche chi non ha nessun rapportodi parentela nè di convivenza con la vit-tima ha diritto ad agire in giudizio. il casodi specie si riferiva alla richiesta del figliodi prime nozze della moglie di un uomo

morto in un incidente stradale. Secondodi giudici della quarta sezione l’assenzadi convivenza e di un vincolo di parentelanon esclude l’esistenza di quell’affetto fa-miliare che giustifica la richiesta del dannoin seguito a una perdita che incide sull’in-teresse all’integrità morale, tutelato dal-l’articolo 2 della costituzione. Alla luce dei dati sui costi per la cre-scita e il mantenimento di un figlio edelle analisi sull’adeguatezza del ri-conoscimento delle diverse tipologiedi danno, non possiamo che augu-rarci che d’ora in poi i giudici valu-tino con sempre maggioreattenzione i casi specifici, in modotale che chi ha subito un dannodrammatico come la morte di un ge-nitore non debba subirne un ulterioreda questo derivato, che pregiudichi ilproprio percorso di crescita e distudi.

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Fig.2

Fig 3

la strada è ancora lunga ma l’obiettivo finale è talmente pre-zioso che dobbiamo compiere tutti gli sforzi necessari perarrivare alla meta. In questo caso il traguardo da tagliareè rappresentato dalle migliaia di vite da salvare, da sot-trarre all’incidentalità stradale che, seppure con ottimirisultati da dieci anni a questa parte, richiede ancoraun grande impegno da parte delle istituzioni, deglienti, delle associazioni e dei singoli cittadini. gli interventi messi in atto in questi anni, sia a livello nor-mativo (patente a punti), sia tecnologico (elevati livelli di si-curezza dei veicoli moderni), che formativo (campagne disensibilizzazione per chi si mette alla guida), hanno fatto re-gistrare un notevole calo delle vit-time. Ma non basta, ci sonoancora troppe famiglie chepiangono i propri cari e anche ilcosto sociale è enorme.Da dove partire? Senzadubbio dai numeri che pos-sono aiutarci a capire i mec-canismi dell’incidentalità, ilperché, il come e il dove si veri-fica, e da qui elaborare efficacistrategie di intervento per limi-tarla al massimo. in questo ciaiuta l’annuale rapporto Aci-istat, su dati del 2013, che svela,come accennato, una situazione in miglioramento. Menomorti e meno feriti rispetto al 2012 anche se i numeri restanocomunque impressionanti.GLI INCIDENTI IN ITALIADa quanto rilevato dall’osservatorio Aci-istat ogni tre ore initalia si registra una vittima per incidente. Sono infatti di media9 le persone che ogni giorno muoiono a causa di un sinistrostradale e 705 sono quelle che restano ferite. Nel 2013 cisono stati nel nostro Paese 181.227 incidenti stradalicon lesioni a persone. Il numero dei morti è pari a3.385, quello dei feriti a 257.421. Rispetto al 2012, il nu-mero di incidenti scende del 3,7%, quello dei feriti del 3,5%mentre per il numero dei decessi la flessione è del 9,8%. trail 2001 e il 2013 la riduzione delle vittime della strada è statadel 52,3%, in valore assoluto si è passati da 7.096 a 3.385.GLI INCIDENTI IN EUROPANel 2013, le vittime di incidenti stradali nell’UnioneEuropea sono state 26.010, 2.288 in meno rispetto al2012 quando se ne contavano 28.298,con una riduzionetra il 2013 e il 2010 del 17,7%, variazione analoga a quella re-gistrata in italia nello stesso periodo. Si tratta di 51,4 personedecedute in incidente stradale ogni milione di abitanti. l'ita-lia ha registrato un valore pari a 56,2, collocandosi al 14°posto nella graduatoria europea, dietro Regno Unito, Spa-gna, germania e Francia.STRADE URBANE ED EXTRAURBANEe’ molto interessante vedere come la maggior parte degli in-cidenti interessi le strade urbane. Aci e Istat ci dicono chenel 2013 sulle strade urbane italiane si sono verificati136.438 incidenti, con 184.683 feriti e 1.421 morti; sulle

Il noto pregiudizio“donna al volante,pericolo costante”pare ormai sor pas-sato, sostituto conun più ag giornato:“calciatore al vo-lante…”. Infatti,questi moderni“eroi” e “modelli”delle giovani generazioni, e non solo, sono tra i pro-tagonisti dei più rocamboleschi incidenti stradali.Certo, si fa presto a generalizzare, tuttavia il feno-meno non può passare inosser vato, anche perché piùdi una volta il binomio calciatore-bolide ha rischiatodi creare stragi.Guidano Ferrari, Porche, Mercedes, BMW, Lam-borghini, SUV di ogni tipo. Spesso sono troppo gio-vani, hanno tra le mani auto esageratamente potenti,un pizzico di ar roganza e uno in più di incoscienza,la mancata conoscenza delle strade, di padronanzadella vettura. Un mix micidiale, dif ficile da domi-nare se lanciato a velocità folle. Un fenomeno diffusoin Italia quanto nei Paesi in cui “l’universo calcio”fa girare enormi quantità di denaro.L’ultimo in ordine di tempo è l’incidente che ha coin-volto il giocatore della Lazio, Keita Baldé Diao, di-ciannovenne, che ha perso il controllo della propriaLamborghini fracassandosi contro un muro; per for-tuna uscendone illeso. La stessa fortuna l’hannoavuta, in tempi diversi, anche David Beckham cheha smembrato una Cadillac, Cristiano Ronaldo cheha distrutto una Ferrari e Mario Balotelli; quet’ul-timo ha fatto collezione di auto sfasciate o seque-strate: Bentley, Audi R8 Spyder, Fer rari, Maserati.Pezzi di autovetture tanto pregiate, quanto capacidi diventare letali.Ma i casi sono davvero tanti, come quello del gioca-tore Gigi Lentini che aveva perso il controllo dellasua Porche alle due del mattino in autostrada, riu-scendo a salvarsi prima che questa prendesse fuoco.E la lista dei calciatori coinvolti in incidenti stradalialla guida potrebbe continuare a lungo: Hugo Cam-pagnaro, Alvaro Castelli, Jason Mayelè (deceduto a26 anni in uno scontro frontale), Vittorio Mero delBrescia (morto a 27 anni per incidente), GionataMingozzi del Treviso (deceduto anche lui a 24 anni),Alexis Sanchez, Mbaye Niang , Luca Toni. Tantoper fare qualche nome.Una cosa è la fatalità, una cosa è scambiare lastrada urbana per la pista dell’Indianapolis MotorSpeedway. Troppo spesso i bolidi dei calciatori, em-blema di una società altezzosa e incurante delle re-gole, restano coinvolti in situazioni rischiose, per sestessi, ma soprattutto per gli altri che dalle loroazioni possono essere travolti. Modelli da non imi-tare.

Alen Custovic

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L’Editoriale

Calciatori al volante...pericolo costante!

editoriale

RAPPORTO ACI-ISTATSUI SINISTRI STRADALI: INCIDENTI IN CALOMASERVE ANCORA IMPEGNO

Nel 2013 c’è stata unariduzione delle vittimedel 9,8%. Massima allerta sullestrade urbane sulle qualisi verifica la maggiorparte di incidenti di Giacinto Picozza

autostrade gli incidenti sono stati9.265, con 15.447 feriti e 321 de-cessi. Sulle strade extraurbane, adesclusione delle autostrade, sisono verificati 35.524 incidenti,con 57.291 feriti e 1.643 morti.gli incidenti più gravi avven-gono sulle strade extraurbane(escluse le autostrade), dove sisono verificati 4,63 decessi ogni100 incidenti. le vittime sonostate invece 1,04 ogni 100 inci-

denti sulle strade urbane e 3,46 sulle autostrade. Rispetto al2012, l'indice di mortalità risulta in netta diminuzione sullestrade extraurbane (5,03 nel 2012) e in lieve calo su autostradee strade urbane (rispettivamente 3,51 e 1,12 nel 2012).GLI ORARI E I GIORNI CRITICIL'indice di mortalità raggiunge il valore massimo tra le3 e le 6 del mattino, in media 5 decessi ogni 100 inci-denti, a fronte di una media giornaliera pari a 1,87. La do-menica è il giorno della settimana nel quale si registra illivello più elevato dell'indicatore, 3,1 morti per 100 inci-denti.nella fascia oraria notturna (compresa tra le 22 e le 6 delmattino), l'indice è più elevato fuori città, il lunedì e la dome-nica notte (8,32 e 7,94 decessi per 100 incidenti). nel 67,9% deicasi le vittime degli incidenti stradali sono conducenti di veicoli,nel 15,9% passeggeri trasportati e nel 16,2% pedoni.L’ETÁ DELLE VITTIMEtra i 2.297 conducenti deceduti a seguito di incidente stradale,il 42,1% aveva un'età compresa tra i 20 e i 44 anni (968 in to-tale), con valori massimi registrati soprattutto tra i giovani 20-24enni (219) e tra gli adulti nella classe 40-44 anni (215).LE CATEGORIE DI VEICOLOla categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale èquella delle autovetture (67,5%); seguono i motocicli (12,8%),gli autocarri (6,4%), le biciclette (5,3%) e i ciclomotori (4,5%).i motocicli rappresentano la categoria di veicolo più a rischio:l'indice di mortalità è pari a 1,68 morti per 100 veicoli coinvolti;seguono biciclette (1,41) e ciclomotori (0,84).Basta Sangue Sulle Stradecontinuerà ad essere presente sul for-nte della sicurezza stradale per arrivare un giorno a dover scri-vere su pagine come questa, sotto la voce “datisull’incidentalità”, solo il numero zero.

il semestre europeo di Presidenza italiana è stato salutato daparte della Polizia di Stato in generale, e dalla Polizia Stradalein particolare, con l’organizzazione di tre incontri che, divolta in volta, hanno visto la partecipazione di altri par-tner italiani ed europei, al fine di fare il punto sulla sicu-rezza stradale dell’Unione che ha come obiettivo coralequello di far sì che nel 2020 le morti sulle strade scen-dano a quota 2000.il primo incontro ha avuto luogo lunedì 15 settembre,presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma, una tavola ro-tonda dal titolo “il Piano d’Azione della Polizia Stradale: un im-pegno europeo” a cui ha fatto seguito la sottoscrizione dellacarta europea per la Sicurezza Stradale e dell’impegno eu-ropeo per il Piano d’Azione della Polizia Stradale. Al tavolo deirelatori il Direttore centrale della Polizia Stradale, Ferroviaria,delle comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia diStato Roberto Sgalla, il Direttore del Servizio Polizia StradaleGiuseppe Bisogno, il Presidente di Anas Pietro Ciucci, ilVice Presidente di AiScAt Paolo Pierantoni, il Direttoregenerale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle infra-strutture e dei trasporti Sergio Dondolini, la DottoressaMaria Teresa Sanz Villegas, rappresentante della Direzionegenerale dei trasporti della commissione europea, il Dot-tor Antonio Ragonesi dell’Area Relazioni internazionali e

cooperazione/Sicurezza infrastrutture e Prote-zione civile, cultura e Sport dell’Associazionenazionale comuni d’italia (Anci) e la Profes-

soressa Annamaria Giannini, Professore ordinario del-l’Università la Sapienza di Roma - Dipartimento di Psicolo-gia. É stato il Direttore Sgalla ad aprire gli interventi e ricordaresubito alla platea che l’obiettivo italiano per ridurre le mortisulla strada è quello di puntare su una maggiore informazionee una maggiore comunicazione. “l’europa - sottolinea Sgalla- ha sintetizzato in sette punti qual è il percorso da fare: 1) Mi-glioramento dell’educazione stradale e della prepara-zione degli utenti della strada; 2) Rafforzamentodell’applicazione delle norme, dunque maggiori con-trolli; 3) Miglioramento della sicurezza delle infrastrut-ture; 4) Miglioramento della sicurezza dei veicoli; 5)Promozione dell’uso delle moderne tecnologie per mi-gliorare la sicurezza stradale; 6) Miglioramento dei ser-vizi di emergenza e di assistenza post incidente;7) Protezione degli utenti vulnerabili dellastrada.Serve essere in sinergia con tutti gli altriattori. i partenariati sono sempre complessima si tratta di una strada da percorrere conpiù lena”.e chi di strade se ne intende è di certo Pietrociucci, Presidente di Anas che nel suo discorsoha parlato di come l’ente che presiede lavori ognigiorno per innalzare la qualità della rete stradale ma ag-giungendo un particolare: “nessun intervento - commentaciucci - può dare la certezza di aumentare la sicurezza sulle no-

stre strade senza che l’utente sia educato e formato già a par-tire dalle scuole”.Attenzione verso l’ambito urbano è stata chiesta dal rappre-sentante dell’Anci Antonio Ragonese che ha anche annun-ciato la realizzazione in collaborazione con il Ministero di unmanuale per la sicurezza stradale in ambito urbano, cosìche ogni comune possa aggredire quelle urgenze in termini disemafori killer, incroci pericolosi e quant’altro e mettere in re-lazione quelle attività già esistenti a livello locale per ottimizzareal massimo anche le risorse. Parole di monito anche da parte delDirettore Dondolini che ha ricordato quanto la sicurezza stra-dale sia un sistema fragile ed è molto facile peggiorare e non ot-tenere più i risultati positivi raggiunti negli ultimi anni.l’aspetto della formazione e dell’educazione degli utenti èstato affrontato dalla Professoressa giannini che raccomanda

di iniziare fin da piccoli utilizzando le simulazioniperché la formazione esperienziale è quella che

funziona meglio. le conclusioni sono state affidate al Diret-tore della Polizia Stradale giuseppe Bisognoche ha parlato degli eccellenti risultati opera-tivi ottenuti dagli uomini del Servizio grazie

ai quali i cittadini europei possono percorrerele strade italiane con maggiore sicurezza. Il Di-

rettore ha poi rinnovato l’Impegno, già sotto-scritto nel 2010 per il Piano d’Azione della Stradale,firmando la Carta Europea per la sicurezza stradale.

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SEMESTRE EUROPEODI PRESIDENZA,LA POLIZIA IN PRIMA LINEA CONTRO LE STRAGI STRADALITre importanti incontri che si sono aperti con la sottoscrizione della Carta Europeaper la Sicurezza stradale e l’impegno europeo per il Piano d’Azione della Polstradadi Silvia Frisina

15 SETTEMBRE - FIRMA CARTA EUROPEA

Un vertice per confrontarsi sui temi più ur-genti in vista del nuovo obiettivo europeo diazzerare il numero di vittime sulla stradaentro il 2020 e nel contempo un utile mo-mento di verifica, di scambio di best prac-tices e di promozione delle attività futureorientate ad una sempre maggiore identifi-cazione nel concetto di Road Policy comevera integrazione europea sulla sicurezzastradale. Questi i contenuti del terzo ap-puntamento programmato dalla Polizia diStato lo scorso martedì 25 novembrenell’ambito della Presidenza italiana delconsiglio dell’Unione europea che ha vistointorno ad un tavolo i rappresentanti delTispol, la Rete Europea delle PolizieStradali della quale l’Italia fa parte dal1996. l’organismo internazionale sviluppauna cooperazione operativa di tutti i Paeseiaderenti con l’obiettivo di ridurre, in ade-sione al Piano d’Azione europeo 2011-2020, il numero di vittime della strada e gliincidenti stradali. come ha spiegato il Di-rettore del Servizio di Polizia Stradale giu-seppe Bisogno “la sinergia di tispol siesplica su più fronti: dall’organizzazione diseminari ed incontri di studio per tutti imembri del network alla redazione di do-cumenti congiunti su particolari aspetti sinoalla predisposizione di operazioni interna-zionali congiunte. gli obiettivi di questecampagne tematiche sono stati stabiliti sullabase dei cosiddetti “tre killers”, ossia l’ec-cesso di velocità, la guida in stato d’ebbrezzaed il mancato utilizzo delle cinture di sicu-rezza, ai quali vanno aggiunti il contrasto

della guida sotto l’effetto di stupefacenti edelle irregolarità nel trasporto di persone edi merci”.Il seminario, dal titolo “CAR/GOCrime”, è stato articolato in quattromomenti con relazioni a cura dei rap-presentanti di Tispol, Carpol ed Euro-pol, che convergevano tutti in un unicosentire, sottolineato in particolar modo neldiscorso tenuto dal Direttore centrale per laPolizia Stradale, Ferroviaria, delle comuni-cazioni e per i Reparti Speciali RobertoSgalla: “l’italia dà un grande contributo atispol. la Stradale infatti partecipa congrande adesione e condivisione alle attivitàdi questo organismo. tutti abbiamo fattoun grande sforzo per transitare dalla con-cezione di Polizia del traffico a quella di Po-lizia della Strada proprio perché non cioccupiamo solo di sicurezza, traffico e pre-venzione ma anche di tutti quei fenomenicriminosi che vengono perpetrati sullastrada. e rispetto all’integrazione dobbiamofare un ulteriore sforzo: la normativa eu-ropea è ancora difforme; è necessarioinvece definire una legislazione co-mune ed omogenea per avere l’inte-grazione della sicurezza stradale el’abbassamento delle attività criminali.Spesso conduciamo operazioni congiuntee poi ognuno dei Paesi è costretto ad appli-care le proprie normative”.il nodo da sciogliere è dunque l’uniformitàlegislativa, armonizzare lenorme dei diversi stati per rea-lizzare la vera unione europea.

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L’EUROPAUNITASULLA SICUREZZASTRADALE:STRATEGIEIN VISTA DEL2020

Politici e tecnici delvecchio Continentesi sono confrontatiper fare sistema epianificare azioniutili per azzerare il numero di mortisulle strade

di Roberto Libralato

Definito il “new Deal” della sicurezzastradale, l’incontro che si è svolto pressola Scuola di Polizia di Roma lo scorso 6ottobre, quale secondo step di un per-corso sulla prevenzione dell’incidenta-lità stradale pensato all’interno delsemestre europeo di presidenza italianaè stato senza dubbio il più importante. il Workshop, suddiviso in quattropanel, si intitolava “L’Europa unitasulla sicurezza stradale. Fare Si-stema. Per una strategia comune”.Strategia che deve diventare una lottacomune come ha ricordato in aperturain Direttore centrale per la Polizia Stra-dale, Ferroviaria, delle comunicazionie per i Reparti Speciali Roberto Sgalla:“l’europa, che vive in una dimensionedi pace, ogni anno combatte una guerrache gli porta via circa 30mila vite. Sonostati individuati sette pilastri da seguirecon precise scelte di campo e l’italia ria-derendo alla carta europea per la Si-curezza Stradale ha sottoscritto il suoimpegno e queste indicazioni. QuestoWorkshop vuole essere un’unica vocea queste tematiche dei comportamentie delle infrastrutture. Solo dalla sinergiae dall’integrarsi di queste forze si puòfare qualcosa. 27mila morti in europaper incidente stradale devono essere unrichiamo etico e morale”.All’intervento di Sgalla hanno fatto se-guito numerosi interventi di tecnici epolitici. Vista l’attualità dell’argomentoci sembra utile riportare quanto dichia-

rato dal Ministro Alfano, intervenutonella fase finale del primo blocco.“la tesi di dare l’ergastolo della patente- ha sottolineanto il Ministro dell’in-terno - e fare un controllo sui consu-matori abituali di droghe rappresenta lastrada giusta affinché la patente non di-venti una licenza ad uccidere ma siasolo una licenza alla guida. Rispetto aicontrolli per l’alcol, sulle droghe siamoindietro”.tra gli argomenti più interessanti chesono emersi dal dibattito va menzionatasenza dubbio la “Visione zero”: “unasola morte su strada continua ad essereuna morte di troppo”, e il peso di questomonito è ancora più forte quando a mo-rire sono i bambini. Paolo Cestra, ViceQuestore Aggiunto della Polizia Stradaleha ricordato come nel 2013 sono stati 51i bambini che hanno perso la vita sullastrada. L’idea della “Visione zero” èappunto quella di arrivare nel 2020 azero vittime tra i bambini. Anche il Ministro delle Infrastrut-ture Maurizio Lupi ha portato il suocontributo sottolineando come spen-dere in sicurezza stradale non sia uncosto ma un investimento e lancia l’ideadi estendere la patente a puntianche ai minori di 18 anni, sia per imotocicli che per le microcar.Attaccare dunque il morbo su piùfronti, normativa, infrastrutture, for-mazione, per arrivare insieme al tra-guardo.

TISPOL, LE POLIZIESTRADALI EUROPEERIUNITE PER IL PIANOD’AZIONE 2011-2020

Un convegno peruno scambio di bestpractices e di promozione delle attività peridentificarsi nelconcetto europeodi Road Policy

di Roberto Colosini

6 OTTOBRE - WORKSHOP UNITI SULLA SICUREZZA 25 NOVEMBRE - VERTICE TISPOL

Quando ci chiedono di menzionare le cause più fre-quenti di incidenti stradali d’istinto le prime che ci ven-gono in mente sono quelle che riconducono all’alcol,alla droga, all’alta velocità e alla distrazione. Ma ce n’èuna, strettamente connessa a quest’ultima, che pur nonvenendo ricordata tra i principali motivi, provoca ognianno 40mila incidenti in italia e 240mila incidenti ineuropa.Stiamo parlando del “colpo di sonno” al volante,causa del 22% degli incidenti nel nostro Paese, conla conseguenza di circa 1000 morti l’anno, pari atre al giorno, 120mila feriti e con un costo socialevalutato in oltre 6 miliardi di euro.le stime sono state rese note dal Rapporto “incidentistradali in italia e le loro cause” firmato da Aci e istat.Aci che contestualmente, in occasione del gran Pre-mio d’italia di Formula 1, durante lo scorso mese di set-tembre ha lanciato unitamente alla Fia, Federazioneinternazionale dell’Automobile, la campagna “SleepStop”, che evidenzia i benefici di una breve pausadi sonno durante i lunghi tragitti in auto e sollecitagli italiani a prendere maggiore coscienza delleproprie capacità psico-fisiche alla guida.l’obiettivo della campagna è quello di favorire il rico-noscimento da parte dei conducenti di ogni più piccolosegnale di stanchezza al volante, prevenendo i rischi del-l’improvviso “colpo di sonno” con una breve sosta incui concedersi 15-20 minuti di riposo. nell’ambito diquesta campagna è stato inoltre predisposto un que-stionario a fini scientifici, che tutti gli automobilisti sonoinvitati a compilare.“nello sport un pit stop consente di proseguire la gara– dichiara il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Da-miani – ma nella vita quotidiana uno sleep stop per-mette di continuare a viaggiare in tranquillità. come ipiloti di Formula1 sono sempre al massimo della con-centrazione, allo stesso modo gli automobilisti devono

essere consapevoli di poter garantire al meglio la pro-pria e l’altrui sicurezza. il problema è serio: ogni anno800 automobilisti muoiono di sonno sulle strade ita-liane”.

“l’attenzione delle istituzioni internazionali sul temadella sonnolenza alla guida è sempre più alta - dichiarail presidente della FiA, Jean todt – come dimostra la re-cente direttiva Ue che sottopone gli automobilisti eu-ropei a test valutativi al momento del rilascio o delrinnovo della patente per accertare eventuali patologieche compromettano il riposo notturno. e’ un passo im-portante che garantisce più sicurezza sulle strade attra-verso una maggiore consapevolezza di tutti”.la campagna “Sleep stop”, forte del coinvolgimento di

importanti partner pubblici e privati come Bosch e tti(tavolo tecnico intersocietario Sonnolenza e Sicurezzanei pazienti oSAS), i cui componenti rappresentano lepiù alte professionalità della medicina attualmente im-pegnate sulle patologie del sonno, si articolerà durantel’autunno in una serie di incontri formativi rivolti agliautomobilisti e agli autotrasportatori. Con il supportodi alcuni Automobile Club provinciali, ACI ha giàprogrammato un tour di sensibilizzazione chepartirà da Torino e arriverà a Caltanissetta, pas-sando per Genova, Firenze, Roma e Lecce.il coinvolgimento della medicina è dettato dal fatto cheil colpo di sonno al volante può essere il sintomo di al-cune patologie del sonno. il professor Francesco Peve-rini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e lacura dei disturbi del sonno sottolinea come il colpo di sonnosia “connesso alla subdola e latente sindrome delleapnee ostruttive notturne, che non permette un sonnoristoratore. tra le principali conseguenze delle apneenotturne, di cui soffrono non meno di due milioni diitaliani, vi sono proprio l’eccessiva sonnolenza diurna eil colpo di sonno al volante”. Sulla base di questa analisi la commissione europea hadeciso di diramare, nel luglio scorso, una direttiva chedal 1° gennaio 2015 introduce “l’obbligo di specifichemisure di prevenzione per i conducenti”.La Direttivaapprovata impegna gli Stati membri a varare entroil 31 dicembre 2015 una legge che obblighi i con-ducenti di auto, moto, furgoni e camion a rispon-dere a specifiche domande su malattie comel'OSAS (Sindrome delle apnee ostruttive nelsonno). In caso di sospetta patologia scatta il rin-vio a uno specifico consulto medico: qualoral'esito sia positivo, si potrà comunque guidare unveicolo dimostrando le terapie in corso e la vali-dità della patente varierà tra 2 e 3 anni secondo lagravità dei disturbi.

attualitàattualità

E mentre l’Unione Europea interviene con una direttiva che detta specifichemisure di prevenzione, Aci e Fia lanciano la campagna “Sleep stop”

COLPO DI SONNOAL VOLANTE, UNAMINACCIA DA1000MORTI L’ANNO

DDIIVVEENNTTAA VVOOLLOONNTTAARRIIOO DDII SSIICCUURREEZZZZAA SSTTRRAADDAALLEE -- wwwwww..bbaassttaassaanngguueessuulllleessttrraaddee..oorrgg

Sonnolenza, miti da sfatareQuando siamo al volante e accusiamo sonnolenzal’unico rimedio utile è fermarsi e riposare per 15-20 minuti. Sono infatti tantissimi i luoghi comuni sucome desistere al sonno alla guida ma spesso invece diessere risolutivi sono dannosi. Sporgere la testa dalfinestrino per prendere un po’ d’aria non ci svegliaaffatto così come bagnarci il volto continua-mente. il beneficio è momentaneo, poi si hanno glistessi effetti di prima. Anche bere il caffè non aiutaperché l’organismo, superata la dose di tolleranza, rea-gisce aumentando la sudorazione con conseguenze diirregolari frequenze cardiache e tremori. Nemmenomettere la radio a tutto volume o aumentare la ve-locità ci risparmieranno dal colpo di sonno: laprima causa distrazione mentre l’altra ci espone ad unrischio maggiore perché richiede una maggior pron-

tezza di riflessi che per forza di cose non abbiamo.

ciao, sono Valeria e questa è la storia della mia(nuova) vita.È il 1 novembre 2010 piove tanto a Pinerolo. io hopromesso al mio fidanzato che l'avrei raggiunto nelpomeriggio, anche se non ne ho tanta voglia, il rap-porto ormai è quello che è ma si va avanti, comun-que. e' ormai notte anche se sono le 16 o poco più,ed io devo andare da lui ma sto tergiversando, qual-cosa mi trattiene... il riverbero della tv bluastro donaun tono quasi spettrale alla casa... ammaliante... sa-luto i miei, parto... mamma mia quanto piove... masì vado piano, anche perché la visibilità è assai ri-dotta da questi giorni incessanti di pioggia... vado...ho paura... poi all'improvviso vedo un qualcosa digrigiastro che volteggia sospeso in aria... ma checa... mi sta venendo addosso, giro la testa sul lato si-nistro per pararmi, freno, mi viene addossoSBAM!!! Dolore paura, freddo, pioggia... misento pesante... bagnata... e mi piove in testa...boh... che cos'è successo?? ho tanto sonno...chiudo gli occhi... chissà cos'ho combinato...ma sì, ci penso dopo, adesso sono stanca...cerco di muovermi... ma non riesco, cos'ho chemi blocca??? In lontananza sento delle sirene...che sarà successo?? Ed a chi?? perché non rie-sco a muovermi?! io devo andare, che poi il miofidanzato mi rompe che sono in ritardo e liti-ghiamo... uff... le sirene si avvicinano, sono semprepiù assordanti... ma vengono qui?! ma perché??cos'è successo??? mamma mia sembra grave...sento delle voci... delle urla... parlano con me? par-lano di me? “Questa è messa male - dicono -non so se riusciamo a salvarla, mah proviamodai...” Macchè proviamo! Guarda, sto bene...ah già non riesco a muovermi... oddio... buio...sono in una stanza... non capisco ho male dapper-tutto... ma non mi sento più il mio corpo... oh chesonno...Ho avuto un incidente. Mi sono venuti ad-

dosso, dalla corsia opposta hanno fatto acqua-planning e planando hanno volteggiato sospesinell'aria travolgendomi, facendomi fare sva-riati testacoda, causandomi nell'impeto del-

l'impatto la dissecazione carotidea, con laconseguente ischemia cerebrale che mi ha pa-ralizzato tutta la parte destra del corpo oltrealle svariate fratture alle clavicole, all'ulna si-nistra, alla tibia destra ed allo scafoide delpiede sinistro... l'impatto è stato di una violenzatale da smembrare la mia autovettura, tant'è che laruota anteriore sinistra era sotto il mio sedile diguida...ma data la mia costituzione corporea mi-nuta, sono riuscita almeno a salvarmi le gambe,sebbene siano un tantino rovinate dalle cicatrici...facevo i 60 km/h... la visibilità era ridotta in quantopioveva a dirotto da giorni. lui non credo. lui èmorto. erano in 5 in quella macchina, oltre a luic'erano altre 4 persone. 2 sono morte con lui per laviolenza dell'impatto. Il tratto di strada in que-

stione è stato teatro di numerosi incidenti stra-dali, anche mortali... l'asfalto è molto scivolosoe quando piove molto sembra insaponato... cisono state molte denunce, molti morti, e final-mente è stato messo uno spartitraffico. Basta.Molti dicono che i soldi fanno la felicità, ma non

è così. io stessa la pensavo così prima dell'incidente,ma ho potuto riscontrare sulla mia pelle che la verafelicità risiede in ciò che non si può comprare, lasalute appunto ne è un chiaro esempio. e' impor-tante farne tesoro perchè una volta che questa tiviene a mancare, nulla è più come prima. Nellamia vita sono cambiate molte cose da quelgiorno, ho sofferto molto, ma ho avuto co-munque l'opportunità di apprezzare DAV-VERO cose che prima in quanto scontateerano impercettibili e prive di significato. Hoavuto la possibilità di conoscere persone meravi-gliose, ascoltare le loro storie, confrontarmi conloro e farmi coraggio. Ma il vero stimolo per an-dare avanti l'ho avuto dalla persona che a brevemi sposerà, la persona per cui ho trovato la forzadi andare avanti, sentendomi il più normale possi-bile, nonostante tutto. lui mi ha cercata quandotutto era già successo, quando il ragazzo che an-davo a trovare quella maledetta sera mi aveva giàabbandonata da un po' perchè non se la sentivapiù. già. credo di aver pianto tutte le mie lacrime.Poi mi sono fatta coraggio ed ho continuato a lot-tare. Poi c'è il mio nipotino, che mentre io lot-tavo per sopravvivere, lui cresceva, cresceva equando è nato ho avuto anche la soddisfazionedi riuscirlo a predere in braccio nonostantetutto.non finirò mai di ringraziare i miei familiari che misono stati vicini, nonostante abbia causato loro unospavento terribile. ecco già solo perqueste tre ragioni ho motivo di credereche ne è valsa la pena andare avanti.

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storie di vite spezzate storie

“Nella mia vita sono cambiate molte cose da quel giorno. Ho sofferto ma ho avuto co-munque l’opportunità di apprezzare davvero cose che prima, in quanto scontate, eranoimpercettibili. Voglio andare avanti per il mio futuro sposo e per il mio nipotino”di Valeria Monasterolo

LA “NUOVA”VITA DI VALERIACHECI INSEGNALA SPERANZA

Un fiume di visitatori ha invaso la72esima edizione dell’eicma, il Salonedel ciclo e del motociclo, che si è te-nuto a Milano dal 6 al 9 novembregiungendo quest’anno al centesimoanno di vita. Rispetto allo scorso anno l’affluenzadi pubblico è cresciuta dell’14,7%, chesignifica 628.600 visitatori che hannovarcato l’ingresso di Fiera Milano –Rho. i 6 padiglioni e l’area esterna, di-stribuiti su una superficie di 280.000metri quadrati lordi, hanno ospitato1.053 espositori, provenienti da 34Paesi, 14 gare internazionali, 600 trapiloti e “artisti” delle due ruote.Una fiera che non solo ha raccolto gliappassionati del settore attorno allenovità delle diverse case di produ-zione, ma che ha acceso i riflettorisulla sicurezza stradale dei centaurigrazie ad un’intera area dedicata altema nella quale spiccava lo standdella Polizia Stradale, realizzato in col-laborazione con la Bmw. Qui i visita-tori, dopo aver indossato deiparticolari occhiali che simulavano lastanchezza, hanno potuto cimentarsiin un percorso che dimostrava loro ilimiti di tale condizione alla guida, cosìcome una moto virtuale faceva loroprovare l’effetto in sella dopo aver be-vuto oltre il limite consentito perlegge. Presso lo stand era possibileanche effettuare l’esame con l’etilo-metro e dai racconti che ci sono statifatti dal personale della Polizia lì pre-sente abbiamo appreso che molti tor-navano a fare il test dopo averpranzato accompagnando il pasto conuna bevanda alcolica, per verificare ilproprio stato di alterazione.l’Area sicurezza ospitava anche il Pro-Motorcycle&BicycleSafety, abbreviato in

ProMBS, ossia un sistema recente-mente ideato dall’imprenditore StefanoPiovani, general Manager della Silver-

plast, che posto a copertura dei paletti di sostegnostradale attutisce gli urti conseguenti a incidentidi motociclisti e ciclisti. l'utente infatti assorbecon il proprio corpo l'energia cinetica provocatadall'urto, con conseguenze talvolta mortali, poi-

chè il casco non sempre rappresentauna protezione sufficiente. ProMBSinvece è stato pensato e costruito conl'intento di essere veramente efficaceper la protezione del motociclista.Stand affollatissimo quello del dottorclaudio costa, fondatore nel febbraio1977 della “clinica mobile”. Si tratta diuna struttura medica di pronto inter-vento per soccorrere i piloti infortu-nati durante le gare motociclistiche enel corso degli anni ha salvato diversevite. Soddisfatto Antonello Montante, pre-sidente di eicma spa: “Durantel’esposizione Mondiale del Motocicli-smo i numerosi incontri istituzionali,durante i quali sono stati affrontati di-versi argomenti, tesi a incentivare l’usodelle due ruote per favorire mobilità eambiente, e la grande affluenza di pub-blico sono stati la testimonianza che ilsettore delle due ruote è di importanzastrategica per il nostro Paese. entrol’anno presenteremo un progetto rivo-luzionario sulle assicurazioni e siamocerti di avere il sostegno del governoper porre un limite ad una situazionefuori controllo. il settore ha mostratoil meglio sotto il profilo del prodotto,della componentistica, degli accessoriconfermando il profondo impegno inricerca e sviluppo per un’industria al-l’avanguardia”.tanti gli esponenti delle istituzioni chehanno visitato eicma: il Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, Mauri-zio lupi; il Ministro dello Sviluppoeconomico, Federica guidi; il Sottose-gretario al Ministero dello Sviluppoeconomico, Simona Vicari; il Presi-dente di confindustria, giorgio

Squinzi; il presidente di Businesseurope,l’associazione che rappresenta le confindustrieeuropee, emma Marcegaglia.non resta che aspettare il prossimo appunta-mento che si terrà dal 3 all’8 novembre 2015.

CENTENARIO EICMA,IL SALONE DELCICLO E MOTOCLICLOFA NUMERI RECORD

La 72esima edizione dimostra una particolareattenzione al tema della sicurezza grazie anchealle simulazioni presso lo stand della PoliziaStradale. E le istituzioni promettono politiche

che incentivino l’uso delle due ruote

campagne ed eventicampagne

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medico) la tabella alla quale si dovrà fare riferimento per il ri-sarcimento è quella del tribunale di Milano e la forbice si al-larga dai 17.300 euro ai 26.000 euro. citiamo un altro caso:un uomo di 45 anni riporta un danno alla spalla sinistra conuna menomazione del 6% per danno biologico. in base alcodice delle Assicurazioni, se il danno è conseguenza di unincidente stradale, avrà diritto ad un risarcimento compresotra i 6.600 euro e gli 8.000 euro; se invece l’uomo è rimastovittima di un incidente sul lavoro bisognerà attenersi alle ta-belle inail che hanno ancora altri importi. Alla consulta si chiedeva se la tabella prevista dal codicedelle Assicurazioni violasse i principi della costituzioneche disciplinano la tutela dei diritti primari e l’uguaglianzatra le persone. A quanto sembra niente di tutto ciò, inquanto la corte ha ritenuto ammissibile la tabella, che pur

riconoscendo un diritto risarcitorio inferiore,consente di avere un “livello accettabile e

sostenibile di premi assicurativi”. Anzi,secondo la Consulta la vittima diun incidente stradale, a diffe-renza di chi resta vittima dialtra causa, ha la certezza disoddisfare i propri diritti, siaper la garanzia patrimonialeprestata dalle imprese di assi-curazione, sia per la possibilità dicitare in giudizio la Compagnia,

sia per la tutela del Fondodi garanzia vittime della

strada.

il 7 ottobre 2014, il Segretario generale del-l’onU ha approvato, con nota cn 6642014 tReAtieS Xi B, l’aggior-namento del regolamento in-ternazionale perl’autotrasporto dellemerci pericolose. le nuove prescrizioniintervengono in revi-sione delle norme del2013 in materia di ADR(Accord européen relatif autransport international desmarchandises Dangereuses parRoute), revisione che, occorrericordarlo, ha luogo ogni due anni(negli anni dispari). Veniamo ora alle principali modifiche ricomprese

nel testo dell’ADR 2015.Significative novità emergono in mate-

ria di numeri Un (numeri di iden-tificazione delle merci), con

l’introduzione di nuovi nu-meri, 17 dei quali riferitiai gas. Più in generale,questi ultimi (inseritinella classe 2: gas –ADR 2.2.2 ) sono og-getto di una classifica-

zione innovativa: gascompressi, liquefatti, dis-

solti, fortemente refrigeratie gas assorbiti.

Altri mutamenti riguardano poila modifica della descrizione di al-

cuni numeri UN (che rimangono in ogni caso

la parola agli espertiinfo

DANNOALLA PERSONA,INDENNIZZO PIÙ BASSOSE LA LESIONE È CAUSATADA INCIDENTE STRADALE

NUOVE REGOLE PERIL TRASPORTO DELLEMERCI PERICOLOSEdi Rosa Bertuzzi - Avvocato esperta in materie ambientali

invariati) e la perdita del gruppo di imballag-gio da parte di alcuni articoli (in particolare,batterie al litio e batterie al sodio).Novità di grande rilievo riguarda l’introdu-zione del numero identificativo UN 3509, im-ballaggi, scartati, vuoti, non ripuliti.occorreprecisare che tale numero è già utilizzabile (no-nostante l’ADR 2015 entrerà in vigore solo apartire dal 1 gennaio 2015), in quanto l’italia hafirmato il 22 settembre 2014 l’Accordo multila-terale M268. Quest’ultimo, frutto di un’iniziativafrancese, anticipa le disposizioni in materia ditrasporto di imballaggi vuoti non bonificatiche hanno contenuto merci pericolose,spesso identificati nell’ambito dei rifiuti concodice CER 150110*. come indicato nell’accordo M268, la rubrica Un3509 è riferita agli “imballaggi, grandi imballaggi,iBc, o loro parti, vuoti, non ripuliti, trasportatiper essere smaltiti, riciclati o recuperati (ma nonper essere ricondizionati, riparati, sottoposti amanutenzione, rifabbricati o riutilizzati) e chesono stati svuotati in maniera tale che siano pre-senti solo dei residui aderenti alle pareti quandosono presentati al trasporto”. Queste merci sonoassegnate alla classe 9, numero di identificazionedel pericolo 90 e categoria di trasporto 4 (codicedi restrizione al passaggio in galleria e). i residui presenti negli imballaggi classificati contale numero devono far parte di determinateclassi: 3 – materie liquide infiammabili; 4.1 – so-lidi infiammabili, materie autoreattive ad esplo-sivi solidi desensibilizzanti; 5.1 – materiecomburenti; 6.1 – materie tossiche; 8 – materiecorrosive; 9 – materie e oggetti pericolosi di-versi.

norme & sentenzenorme&sentenze

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Tutti i danni alla persona derivanti da sinistro stra-dale che comportano lesioni micropermanentidall’1% al 9% di danno biologico dovranno essererisarciti esclusivamente sulla base della tabella mi-nisteriale contenuta nell’articolo 139 del Codice delleAssicurazioni e non più riferendosi alla tabella delTribunale di Milano che prevedeva importi più alti.la corte costituzionale ha dichiarato, con sentenza 235del 16 ottobre scorso, non fondata la questione di legitti-mità costituzionale sollevata da alcuni giudici in merito al-l’articolo 139 del codice delle Assicurazioni. calcolare gliindennizzi, in seguito ad incidenti stradali di lieve entità,sulla base dei valori indicati dal codice delle Assicurazioni,anziché applicare quelli più generosi elaborati dalla giuri-sprudenza, è legittimo.In sostanza il danno biologico derivante da sinistro

stradale viene risarcito in misura più contenuta se-condo quanto stabilito dalla tabella per la li-quidazione del danno alla personacontenuto nell’articolo 139 del Co-dice delle Assicurazioni, rispettoa quanto possa esser deciso daimagistrati se la lesione fosse de-rivata da altra origine.Proviamo a fare qualche esempio.Un ragazzo di 18 anni riporta unafrattura isolata e parziale del bacinocon una menomazione dell’8% perdanno biologico: se il danno è conse-guenza di un sinistro stradale il risarcimentoche ad egli spetta può variare dai 12.800 euro ai15.400 euro circa; se il danno ha avuto altra causa (es. errore

la iii Sezione civile della corte di cassazione, consentenza 25421/2014 ha stabilito che «Nel giudiziodi risarcimento del danno proposto dalla vittimadi un sinistro stradale nei confronti dell'assicura-tore del responsabile, litisconsorte necessario èunicamente il proprietario del veicolo che ha cau-sato il danno, a nulla rilevando che il contratto diassicurazione sia stato stipulato per conto altruida persona diversa tanto dal conducente, quantodal proprietario» inoltre «l'articolo 18 legge 24 di-cembre 1969 n. 90 (applicabile ratione temporis, oggiabrogato e trasfuso nell'art. 144 cod. ass.) stabilisce chenel giudizio proposto dalla vittima di un sinistro stra-dale nei confronti dell'assicuratore del responsabiledebba essere convenuto anche il responsabile civile». eil responsabile, secondo la norma «è unicamente il pro-prietario del veicolo che ha causato il danno, di cui al-l'art. 2054, comma 3, c.c.: solo questi, infatti, può essereagevolmente individuato in base ai pubblici registri».

nel caso di specie il tribunale di Beneventoera stato chiamato a giudicare una questione

per cui la persona che aveva stipulato il contratto Rcaauto non era né proprietaria del veicolo, né conducenteal momento del sinistro. in una simile ipotesi il giudiceaveva erroneamente ritenuto che dovesse essere chia-mato in giudizio anche il contraente per «rafforzare laposizione processuale dell'assicuratore ai fini dell'op-ponibilità all'assicurato dell'accertamento della respon-sabilità». la cassazione smonta tale tesi in quanto«mai il contraente, quando non sia stato proprie-tario o conducente del veicolo, può trovarsi espo-sto all'azione di regresso dell'assicuratore». ilregresso, infatti, è accordato soltanto nei confrontidell'"assicurato". e nel caso di responsabilità derivantedalla circolazione dei veicoli, la qualità di "assicurato"«può essere rivestita soltanto dalle persone la cui re-

sponsabilitàcivile po-trebbe sor-gere pereffetto dellacircolazionedel mezzo: equindi il con-ducente, ilproprietario ole altre per-sone indicatedal terzocomma dell'art. 2054 c.c..». Viene da sè che chi sotto-scrive un’assicurazione senza essere il proprietario delmezzo avrà stipulato un’assicurazione “per conto al-trui” se non prevede di condurre il mezzo assicurato,o per conto “di chi spetta” se prevede di guidarlo al-ternandosi ad altri conducenti. in ogni caso, se al mo-mento del sinistro non era alla guida del veicolo, nondovrà rispondere di alcuna responsabilità.

Non è litisconsortenecessario chi stipulal’Rca per conto altrui

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la corte di cassazione, con sentenza 11698/2014,ha stabilito che è lecito ridurre del 50% il risarci-mento del danno subito da chi partecipa, vo-lontariamente, anche se come passeggero, aduna gara automobilistica non autorizzata. nelcaso di specie l’indennizzo dovuto dall’assicurazioneai parenti del terzo trasportato, deceduto a seguitodel ribaltamento della vettura è stato così dimezzato. gli ermellini infatti sottolineano, nel contesto dellenorme relative alla responsabilità civile automobili-stica, che “l’esposizione volontaria al rischio del tra-sportato rileva non fino al punto di rendereinoperante la presunzione di responsabilità in capoal conducente, di cui all’art. 2054 primo comma c.c.,ma nel senso di ridurre proporzionalmente l’area diresponsabilità del danneggiante”.inoltre i giudici di Piazza cavour chiariscono checon l’accettazione consapevole del rischio il traspor-tato ha posto in essere “un antecedente causale nondel fatto dannoso complessivo, ovvero del sinistroin cui sono rimasti coinvolti lui e il danneggiante madell’evento che si è verificato a suo carico (la lesionedella propria integrità fisica) e pertanto non ne puòfar gravare tutta la responsabilità su un altro sog-getto”. Accettando il rischio, insomma, il tra-sportato ne accetta volontariamente anche leconseguenze.

SEGNALETICASTRADALECARENTE, L’ENTE RISPONDEDI OMESSA CUSTODIALa natura extraurbana della strada non esime il gestore dall’apposizione di una segnaletica conforme ai pericolidi Alessandro Nolli

L’ente gestore della strada deve rispondere peromessa custodia ogni qual volta possa esercitare“un effettivo potere sul bene anche in termini dipossibilità di controllo e tempestivo in-tervento”. Sono queste le motiva-zioni per cui la corte dicassazione, con sentenza13364/2014, ha stabilito che lanatura extraurbana dellastrada, poco frequentata elontana dal centro abitato,non esime l’ente gestore dal-l’apposizione di una segnale-tica completa e conforme aipericoli. L’obbligo di custodiaviene meno unicamente perquegli eventi che in relazione o al-l’estensione del demanio o ad unevento imprevedibile, impediscono all’ammi-nistrazione di porvi rimedio. la vicenda dalla quale è scaturita la sentenza si riferivaad uno scontro avvenuto all’altezza della confluenza diuna strada comunale con una provinciale. A seguitodel sinistro un conducente decedeva e l’altro riportavagravi lesioni e denunciava quale causa del sinistro l’in-sufficienza di segnaletica stradale che non gli avevaconsentito di avvistare tempestivamente l’incrocio. Ve-dendosi negare il risarcimento da parte del comune diAscoli Piceno sia in primo grado che in appello, il dan-neggiato faceva ricorso alla Suprema corte.

la distinzione fra strade ubicate nel perimetro urbanoo strade extraurbane va evocata dunque, secondo gliermellini, solo “in relazione a situazioni pericolose

imprevedibili o no immediatamente elimi-nabili (ed esempio la perdita d’olio dal

motore), riconducendo nel casofortuito tutti gli eventi che sfug-

gono alla possibilità di un“controllo continuo” e di“immediato intervento”,escludendoli dall’obbligo dicustodia. tale distinzionenon vale nel caso della se-

gnaletica stradale perché “èevidente che l’attività diretta

all’ordinaria apposizione emanutenzione della segnaletica

stradale non è soggetta a imprevisti disorta e può essere realizzata secondo criteri dicompletezza e adeguatezza per ogni tipo distrada”. Da qui l’enunciazione del seguente principio di diritto:“in relazione a qualunque tipo di strada l’ente proprie-tario o gestore ha sempre la possibilità di collocare lasegnaletica prevista dal codice della Strada, con la con-seguenza che, ove si prospetti l’esistenza di un rap-porto causale fra l’inidoneità della segnaletica e unsinistro stradale, non può predicarsi l’esclusione del-l’applicazione del paradigma dell’art. 2051 c.c. per ilsolo fatto che la strada sia extraurbana”.

norme & sentenzenorme&sentenze

PASSEGGEROIMPRUDENTE,RISARCIMENTO DIMEZZATO

con la sentenza n. 24204/2014 laterza sezione civile della cassa-zione si è espressa in me-rito al concorso dicolpa del pedoneinvestito ed allaconseguente ri-duzione del ri-sarcimento deidanni in suo fa-vore.nel caso di specie ilsinistro stradale si era ve-rificato nel 1992 e aveva ri-guardato un pedone, malato diAlzheimer in fase iniziale; il de-cesso era sopraggiunto nel 1997, ac-celerato dal trauma stradale.la cassazione da un lato ha confer-mato la diminuzione del risarcimentoin ragione del fatto che per via del-l’Alzheimer il danno riportato eracertamente inferiore rispetto aquello che avrebbe subito unapersona sana, posto che l'Alzhei-mer lo avrebbe comunque con-dotto alla demenza totale. laSuprema corte poi, confermando isuoi orientamenti sulla corresponsa-

bilità del pedone e richiamando unasentenza non troppo risalente (la

n.5399/2013 che riguar-dava l’imprevedibile

condotta di un pe-done che aveva sca-valcato il guard railsu una strada ascorrimento ve-loce) ha ribadito il

principio secondo ilquale anche il pe-

done investito puòavere corresponsabilità in re-

lazione alla causazione del sini-stro.infatti, sebbene il conducente del vei-colo investitore aveva lo spazio percompiere una manovra d'emergenzaper evitare il pedone, ed essendoci i la-vori in corso avrebbe dovuto mante-nere una condotta di guida piùprudente, dal canto suo il pedone oc-cupava comunque una posizione pe-ricolosa, a due metri dal ciglio dellastrada, per cui il suo comportamentocorresponsabile legittima ladecurtazione del risarci-mento nella misura del 25%.

Il pedone investito non sempreè immune da colpa

Una recente sentenza della cassa-zione avvalora le affermazioni giàfatte negli anni prece-denti dalla giurispru-denza in meritoall’attestazionedello stato di eb-brezza succes-siva allarilevazione tra-mite alcoltest.La IV Sezione pe-nale con sentenza n.39513 del 25 settembre2014 ha stabilito, in tema diguida in stato di ebbrezza, chel’esito positivo dell’alcoltest co-stituisce prova certa e spetta al-l’imputato fornire la provacontraria all’accertamento di-mostrando vizi dello strumentotecnico o errori nel metodo del-l’esecuzione dell’aspirazione.Inoltre è l’imputato a dover di-mostrare eventuali vizi correlatiall’omologazione dell’apparec-chio, non essendo sufficiente la

mera allegazione di difettosità oassenza di omologazione del-

l’apparecchio.come accennato nel

corso degli anni l’at-tenzione degli er-mellini è stata piùvolte rivolta all’ar-gomento: ricor-diamo per tuttiquanto stabilitodalla sezione IV, 13

giugno 2013. LaCorte, dopo avere ribadito

i suddetti principi in tema dionere della prova, ha peraltroannullato senza rinvio la con-danna evidenziando che sugliscontrini dell'alcoltest risultava,in modo contraddittorio, sia ladicitura «volume insufficiente»,sia il dato numerico relativo altasso alcolemico: ciò che deno-tava l'inidoneità probatoria della ri-levazione, in un contestodimostrativo del malfunziona-mento della macchina.

Spetta all’imputato dimostrarevizi ed errori dell’alcoltest

ILRISARCIMENTO ALLOSTRANIERO VA RICONOSCIUTO INMODOEQUO E GIUSTO

La Corte sottolineache la morte di ungiovane padre straniero non può produrre conseguenzediverse a secondadella sua nazionalitàperché contrario siaalla Costituzione chealla logica giuridica

di Tiziana Scandariato

norme & sentenzenorme&sentenze

La Cassazione, con la sentenza24201/2014, ribaltando il pronuncia-mento dei giudici di merito sia diprimo che di secondo grado, si èespressa in ordine al tema del ricono-scimento del giusto, equo e non discri-minatorio risarcimento in favore dellostraniero.infatti, nel caso in esame, il tribunale primae la corte d’appello poi, avevano ricono-sciuto in favore della moglie e delle figlie diun lavoratore tunisino, investito e uccisomentre era in bicicletta, un risarcimento peril danno morale decurtato in ragione delmaggior potere d'acquisto che quel denaroaveva nel paese di residenza dei beneficiari-familiari della vittima. Ad avviso dei giudicidi merito, richiamando ed applicando ilDM del 12 maggio 2003, preso atto che intunisia il costo della vita è inferiore rispettoall’italia, hanno ritenuto giusto, adeguato ecorretto personalizzare il danno e ridurrel’entità del risarcimento in considerazionedel luogo nel quale le somme erano desti-nate ad essere spese, ovvero la tunisia.gli eredi, familiari della vittima, che hannosubito la discriminatoria decurtazione delrisarcimento, si sono opposti alla sentenzadella corte d’Appello ricorrendo alla Su-prema corte adducendo innanzitutto che lemotivazioni offerte dai giudici erano com-pletamente discriminatorie e quindi in vio-lazione della carta costituzionale,rilevavano inoltre che non si era tenutoconto dell’incremento del Pil tunisino.la cassazione, indipendentemente dall’in-

cremento del Pil, ha ritenuto che l’aspettodiscriminatorio delle pronunce fosse suffi-ciente per cassarle. Ponendo l’attenzionesui diritti fondamentali della persona, igiudici della Terza sezione hanno rin-novato il principio secondo cui i criteriin base ai quali determinare l’entità delrisarcimento del danno non patrimo-niale, devono essere solo: la condotta il-lecita colposa o dolosa, il danno e ilnesso di causalità, mentre il luogo doveil danneggiato vive, o presumibilmentevivrà, è ininfluente nel determinare lamisura del risarcimento.Alla luce dell’articolo 3 della costituzione edelle norme del diritto internazionale, voltealla tutela e garanzia dei diritti fondamentalidella persona, non ci si può esprimere di-versamente. Ma la cassazione va oltre,esprimendosi anche nel senso che pensareche la morte di un giovane uomo, ma-rito e padre di due minori, ancorchéstraniero possa produrre conseguenzediverse in relazione alla sua nazionalitàsia contrario non solo alla Costituzionema anche alla logica giuridica.non possiamo che condividere l’intendi-mento della cassazione, che ha ribaltatocompletamente il doppio grado di giudizio,percorrendo nuovamente quell’orienta-mento già da anni tracciato, che invita i giu-dici di merito ad uniformare il risarcimentodel danno non patrimoniale su tutto il ter-ritorio dello stato, senza che discriminazionidi alcun genere, e comunque non fondatepossano danneggiare i soggetti coinvolti.

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È entrata in vigore nella sua interezza la nuova nor-mativa europea per la quale "tutti i veicoli della ca-tegoria M1 (autovetture) devono essere dotati disistemi di controllo della pressione degli pneuma-tici”. la commissione europea aveva infatti stabi-lito che entro novembre 2012 dovevano esseredotati di sistemi tPMS tutti i nuovi modelli di au-

tovetture e dal 1° novembre 2014 devonoesserlo tutte le autovetture nuove. i sistemi

avvertiranno il conducente quando la pressionedegli pneumatici scende del 20% rispetto alla nor-male pressione di marcia a caldo così da aumen-tare la sicurezza e ridurre i consumi. Dunque sono ormai obbligatori il controllo di sta-bilità e i sensori di pressione. Un interessante studio ha rivelato che il controlloelettronico della stabilità ha permesso dal 1995 adoggi di prevenire circa 190mila incidenti e salvare

così 6milavite umane.il controlloelettronicodella velo-cità, siglatoesc, esp,Dsc o Vsc,agisce fre-nando lesingole ruote e/o interrompendo l’alimentazionedel motore. in questo modo in caso di perdita distabilità l’auto verrà rimessa in carreggiata evitandoil crearsi di un testa coda.

L’Europa detta l’obbligatorietà per il controllodella stabilità e i sensori di pressione

di Francesco Vellucci

integrare i dispositivi per la sicurezza abordo delle diverse auto, anziché consi-derarle singole unità indipendenti, perazzerare il numero di vittime e di feritisulle strade. e’ questo l’obiettivo che to-yota, la casa automobilistica giapponese,ha intenzione di raggiungere puntandoall’innovazione tecnologica rendendopiù sicuro l’ambiente in cui i veicoli simuovono.l’azienda del Sol levante ha messo apunto l'Integrated Safety Manage-ment Concept, ossia un sistema dianticollisione che dal 2015 si concre-tizzerà in due pacchetti, Safety Sense“C” e “P”, il primo destinato ai vei-

coli compatti e il secondo alle vetturedi medie/grandi dimensioni. en-trambi saranno disponibili ad un prezzocompetitivo ed il loro raggio di azionecopre le velocità (compresa indicativa-mente tra 10 km/h e gli 80 km/h), a cuisi verificano l'80% dei tamponamenti. Il “Safety Sense C” funziona utiliz-zando un radar laser e una teleca-mera per rilevare la presenza dioggetti (e quindi altri veicoli) davantiall'auto e, in caso di possibile colli-sione, attiva un allarme acustico e vi-sivo per indurre il guidatore afrenare.Quando il guidatore viene av-visato del possibile pericolo e aziona i

freni, il sistema automaticamente applicamaggiore forza frenante. Se il guidatorenon frena in tempo utile, sarà diretta-mente il sistema ad intervenire al fine diprevenire o ridurre i danni dovuti al-l'urto, riducendo la velocità di circa 30km/h. La versione per le vetture di medie egrandi dimensioni funziona esatta-mente come il precedente ma sfruttaun radar ad onde millimetriche, ab-binato a una telecamera, per rilevarenon solo la presenza di veicoli maanche di pedoni. A differenza delprimo inoltre il raggio d'azione della fre-nata automatica in caso di possibili im-

patti con i veicoli agisce con più incisi-vità, fino a una riduzione della velocitàdi 40 km/h e non più di 30. il pacchetto“P” vanta anche il Radar Cruise Con-trol, un rilevatore dei veicoli che prece-dono e che modula la velocità delmezzo, monitorando le altre vetture chesi immettono o escono dalla corsia dimarcia.in concomitanza con l’uscita sul mer-cato giapponese di “Safety Sense”, to-yota inizierà ad utilizzare la tecnologiaV2V (vehicle-to-vehicle) e V2i (vehicle-to-infrastructure), facendo comunicarele vetture con trasmettitori wireless po-sizionati sulle strade e agli incroci.

tecnologie & sicurezza tecnologia&sicurezza

TOYOTALANCIA “SAFETY SENSE”, UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE EVITALE COLLISIONI CON I VEICOLI E I PEDONILa nuova tecnologia sarà disponibile dal 2015 ad un prezzo competitivo in concomitanza con l’uscitadi trasmettitori wireless che premetteranno alle auto di comunicare tra loro e con l’ambiente di Annamaria Colosini

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Con la testa e con il cuoresi va ovunquedi giusy Versace

Descrizione"oggi è un grande dono." Sono le pa-role che giusy si ripete ogni giorno dal2005 quando, a causa di un banale inci-dente in automobile, un guardrail le hatagliato entrambe le gambe all'altezzadel ginocchio, strappandola a una vitapiena di affetti, impegni di lavoro, sognie amore. Di quel momento giusy ri-corda tutto: il dolore straziante, il ter-rore di morire e le preghiere rivolte allaMadonna, perché le dia forza. Frapianti, speranze, paure e momenti digioia arrivano le protesi, "le mie nuovegambe". Prima quelle da passeggio, poida mare, poi addirittura da corsa. A unanno dall'incidente giusy si è buttata acapofitto in un futuro che le ha riser-vato sorprese e soddisfazioni: un nuovolavoro, un nuovo amore, la creazionedella onlus Disabili no limits, l'oro e ilrecord italiano sui 200 e 100 metri e ilrecord europeo sui 100 metri. "con latesta e con il cuore si va ovunque" è ilracconto di una vicenda personale, maanche di una scelta che riguarda tutticoloro che si trovano ad affrontare ungrande cambiamento.

Dettagli del librotitolo: Con la testa e con il cuore si va ovunqueAutore: giusy Versaceeditore: MondadoriPagine: 120 ppPrezzo: 17 euro

L’Editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici di alcune immagini senza riuscire a reperirli. È ovviamente a totale disposizione per l’assolvimento di quanto occorra nei loro confronti

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EDITORE ASSOCIAZIONE QUESTO NUMERO COME CONTATTARCIBASTA SANGUE SULLE STRADEorgano ufficiale quadrimestrale dell’Associazione Basta Sanguesulle Strade - Associazione Familiari e Vittime della Strada onlus.Sede legale: Viale Abruzzi, 13/A - 20131 Milano.codice Fiscale 97524270150Partita iva 07712560965 Registrazione tribunale di Milano n° 119 del 12.03.2010 Direttore Responsabile Alen CustovicDirettore editoriale Roberto Libralatol’editore garantisce la massima riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamentela rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D.lgs.196/2003 scrivendo a:[email protected]

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Presidente: Giacinto PicozzaVicepresidente: Alen Custovictesoriere: Giacinto PicozzaSegretario: Roberto Colosini

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ANNO V- NUMERO 14 - III QUADRIMESTRE2014(free press – copia omaggio)Hanno collaborato: Rosa Bertuzzi, AnnamariaColosini - Roberto Colosini - Silvia Frisina - Ro-berto Libralato - Valeria Monasterolo - Alessan-dro Nolli - Giacinto Picozza - Tiziana Scandariato -Francesco Vellucci.grafica: Ermes impaginazione: Silvia FrisinaFinito di stampare a dicembre 2014.Per ricevere i numeri arretrati (ove disponibili) è suffi-ciente inoltrare una richiesta all’indirizzo mail:[email protected] costo è di € 5,00 a copia da corrispondere a mezzobonifico bancario. IBAN: it91 R076 0101 6000 0009 7175 442 intestato a Basta Sangue sulle Strade Onlus

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app e tecnologielibri

i ricercatori della nottingham trent Uni-versity hanno studiato un sistema per com-battere i colpi di sonno. Si tratta di sensoriinseriti nello schienale del volante dichi è alla guida, simili a quelli usati perl’elttrocardiogramma, quindi in grado dimonitorare il battito cardiaco. Quando siabbassa troppo suona un allarme e se ilconducente fosse già entrato in un sonnoprofondo viene attivato un freno motoreche fa rallentare l’auto, la devia sulla corsiadi emergenza e chiama i soccorsi.

Colpi di sonno, ci aiutano i sedili

le compagnie Usa dei finanziamenti“subprime”(soldi prestati, per comprareun auto, a chi è in condizioni economicheprecarie) hanno inserito nel contratto unaclausola: chi ottiene il prestito accettache venga installato sulla vettura unmicrochip che blocca l’accensionedell’automobile se la rata non vienepagata in tempo.Alcune società hannointrodotto un codice col quale il debitoremoroso che ha un urgenza può rimetterein moto l’auto, ma solo per 24 ore.

L’autosi bloccasenon paghi la rata

Qual è il limite di velocità sulle autostradespagnole? il casco da ciclista è obbligatorioin Svezia? che dotazione di sicurezza devosempre avere a bordo in Slovacchia? Scari-cando sullo smartphone "All'estero", lanuova app della Commissione europea,disponibile in 22 lingue è possibile otte-nere informazioni importanti sulla sicu-rezza stradale in tutti i paesi dell'UE.l'app contiene anche un quiz sulla sicurezzastradale e un gioco di memoria per lo svagodei passeggeri durante i lunghi tragitti in auto.

App per le regoledel CdS nell’UE

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