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Il fallimento della conferenza di Copenaghen: un campanello d’allarme per l’Europa e le imprese L’editoriale di Andrea Moltrasio, Vice Presidente per l’Europa L’esito della Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici di Copena- ghen, oltre a costituire una battuta d’arresto per la definizione di un accordo giuridicamente vincolante capace, fra l’altro, di arginare le distorsioni competi- tive a danno delle imprese europee, ha rappresentato un’eclatante sconfitta per la strategia negoziale e politica perseguita dall’Unione europea. Al di là dei contenuti deludenti dell’Accordo di Copenaghen che, a dispetto delle richieste europee di obiettivi ambiziosi e giuridicamente vincolanti, non va oltre una mera dichiarazione d’intenti, il vero smacco è stato l’esclusione dell’Ue dalla fase finale dei negoziati conclusi tra gli Stati Uniti e la Cina, con il coinvolgimento di India, Sud Africa e Brasile. Le cause di questa sconfitta sono da ricercare, in primo luogo, nell’assenza di un’efficace strate- gia negoziale europea, accompagnata dalla velleitaria ostinazione dell’Ue a voler proporre un innalzamento unilaterale del proprio obiettivo di riduzione delle emissioni nella speranza, mal risposta, di convincere le altre grandi economie ad assumere degli impegni vincolanti. Il proble- ma di fondo che sta dietro la debole strategia europea va però ricercato nella mancanza di una vera leadership politica, che ha determinato l’incapacità dell’Ue di parlare con una voce sola. L’esperienza di Copenaghen, di conseguenza, va ben oltre l’insuccesso dell’Ue sul tema specifico dei cambiamenti climatici. Piuttosto, deve essere interpretata come un ulteriore segnale della debolezza dell’Ue sul piano internazionale che, a Copenaghen, proprio per le dinamiche che hanno caratterizzato i negoziati finali, è emersa in tutta la sua evidenza. Se l’Ue ha qualche speranza di evitare il consolidamento del G2 di fatto che si sta instaurando tra Cina e Stati Uniti, dovrà innanzitutto cercare di valorizzare al massimo quegli elementi del Trattato di Lisbona che aspirano proprio a rafforzarne il ruolo politico a livello internazionale: la creazione delle nuove figure istituzionali del Presidente del Consiglio europeo e dell’Alto Rappre- sentante per la Politica Estera dovrebbero consentirle di parlare il più possibile con una voce sola e l’introduzione di nuove procedure decisionali accanto al rafforzamento di quelle esistenti do- vrebbe conferirle una più efficace capacità d’azione. I primi segnali di queste prime settimane di vita “sotto Lisbona” non sembrano però troppo incoraggianti, perché si intuisce chiaramente che gli Stati membri non cederanno facilmente il proprio posto sul palcoscenico internazionale a fa- vore dell’Ue. A fronte di ciò, il mondo industriale non può ignorare l’ultimo campanello d’allarme che ci è arri- vato da Copenaghen. È chiaro che se vogliamo che le nostre imprese continuino ad essere alta- mente competitive sui mercati internazionali non possiamo fare a meno di un’Europa forte, che sia in grado di sedersi alla tavola internazionale al pari di Stati Uniti e Cina per definire le regole della governance mondiale. Il rischio di un binomio sinoamericano è troppo grande per poter essere ignorato. In particolare, i rappresentanti del mondo industriale devono innanzitutto rivendicare il ruolo chiave delle imprese nel sostenere una leadership europea: politiche imposte dall’alto e formula- te senza l’effettivo coinvolgimento delle imprese non potranno che produrre risultati limitati se non addirittura controproducenti ai fini di una crescita economica e sociale sostenibile dell’Europa. Al contempo, le imprese devono rafforzare la propria azione propositiva così da con- tribuire, con maggiore incisività, a disegnare nuove politiche e strategie che siano animate da una visione di lungo periodo per un riposizionamento dell’Europa nel mondo. Delegazione di Confindustria presso l’Unione Europea Tel 0032.2.2861211 Fax 0032.2.2302720 e-mail: [email protected] In primo piano Audizioni dei commis- sari designati. Verso l’approvazione del Par- lamento europeo Al via il semestre di presidenza spagnola: Strategia “Ue 2020” e Consiglio europeo straordinario dell’11 febbraio Eventi Gruppo europeo sui cluster: il 28 e 29 gennaio il Vicepresi- dente di Confindustria Andrea Moltrasio par- tecipa alla terza riu- nione Seminario “Il Trattato di Lisbona: strumenti per un’efficace azione di lobby nel nuovo pano- rama istituzionale eu- ropeo”, Bruxelles, 25 - 26 febbraio 2010 Seminari sui temi eu- ropei: interesse e ele- vata partecipazione al seminario sulle oppor- tunità di finanziamento comunitario per l’energia e l’ambiente Sommario IMPRESE E COMPETITIVITÀ AMBIENTE, ENERGIA E INFRASTRUTTURE ECONOMIA E FINANZA AFFARI SOCIALI POLITICA COMMERCIALE E RELAZIONI ESTERNE CALENDARIO ISTITUZIONALE UE ALTRI EVENTI GAZZETTA UFFICIALE DELL’UNIONE EUROPEA Newsletter Europa per le imprese N. 76 - Gennaio 2010 FOCUS SULLE PRIORITÀ DELLA DELEGAZIONE Ritardi nei pagamenti: continua l’esame della proposta Antidumping: rinnovati i dazi sulle importazioni di calzature in pelle provenienti da Cina e Vietnam per ulteriori 15 mesi Clima: esito della Conferenza di Copenaghen e prossime tappe

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News

Europa perN. 76 - Gen

Il fallimento della conferenzad’allarme per l’Europa e le impresL’editoriale di Andrea Moltrasio, Vice Presidente pe

L’esito della Conferenza internazionale sui caghen, oltre a costituire una battuta d’arrestogiuridicamente vincolante capace, fra l’altro, dtive a danno delle imprese europee, ha rappresla strategia negoziale e politica perseguita dall’

Al di là dei contenuti deludenti dell’Accordo di Crichieste europee di obiettivi ambiziosi e giuriduna mera dichiarazione d’intenti, il vero smaccnegoziati conclusi tra gli Stati Uniti e la Cina, cLe cause di questa sconfitta sono da ricercare,gia negoziale europea, accompagnata dalla vinnalzamento unilaterale del proprio obiettivorisposta, di convincere le altre grandi economima di fondo che sta dietro la debole strategiavera leadership politica, che ha determinato l’in

L’esperienza di Copenaghen, di conseguenza, vdei cambiamenti climatici. Piuttosto, deve essdebolezza dell’Ue sul piano internazionale chhanno caratterizzato i negoziati finali, è emersa

Se l’Ue ha qualche speranza di evitare il constra Cina e Stati Uniti, dovrà innanzitutto cercaTrattato di Lisbona che aspirano proprio a raffcreazione delle nuove figure istituzionali del Prsentante per la Politica Estera dovrebbero conse l’introduzione di nuove procedure decisionalvrebbe conferirle una più efficace capacità d’azvita “sotto Lisbona” non sembrano però troppogli Stati membri non cederanno facilmente il pvore dell’Ue.

A fronte di ciò, il mondo industriale non può igvato da Copenaghen. È chiaro che se vogliamomente competitive sui mercati internazionali nsia in grado di sedersi alla tavola internazionaldella governance mondiale. Il rischio di un biessere ignorato.

In particolare, i rappresentanti del mondo indchiave delle imprese nel sostenere una leaderste senza l’effettivo coinvolgimento delle imprenon addirittura controproducenti ai fini didell’Europa. Al contempo, le imprese devono ratribuire, con maggiore incisività, a disegnareuna visione di lungo periodo per un riposizionam

Delegazione di Confindustria presso l’Unione EuropeaTel 0032.2.2861211 Fax 0032.2.2302720

di Copenaghen: un campanelloer l’Europa

mbiamenti climatici di Copena-per la definizione di un accordoi arginare le distorsioni competi-entato un’eclatante sconfitta perUnione europea.

openaghen che, a dispetto delleicamente vincolanti, non va oltreo è stato l’esclusione dell’Ue dalla fase finale dei

on il coinvolgimento di India, Sud Africa e Brasile.in primo luogo, nell’assenza di un’efficace strate-

elleitaria ostinazione dell’Ue a voler proporre undi riduzione delle emissioni nella speranza, mal

e ad assumere degli impegni vincolanti. Il proble-europea va però ricercato nella mancanza di unacapacità dell’Ue di parlare con una voce sola.

a ben oltre l’insuccesso dell’Ue sul tema specificoere interpretata come un ulteriore segnale dellae, a Copenaghen, proprio per le dinamiche che

in tutta la sua evidenza.

olidamento del G2 di fatto che si sta instaurandore di valorizzare al massimo quegli elementi del

orzarne il ruolo politico a livello internazionale: laesidente del Consiglio europeo e dell’Alto Rappre-entirle di parlare il più possibile con una voce solai accanto al rafforzamento di quelle esistenti do-ione. I primi segnali di queste prime settimane diincoraggianti, perché si intuisce chiaramente cheroprio posto sul palcoscenico internazionale a fa-

norare l’ultimo campanello d’allarme che ci è arri-che le nostre imprese continuino ad essere alta-

on possiamo fare a meno di un’Europa forte, chee al pari di Stati Uniti e Cina per definire le regolenomio sinoamericano è troppo grande per poter

ustriale devono innanzitutto rivendicare il ruolohip europea: politiche imposte dall’alto e formula-se non potranno che produrre risultati limitati seuna crescita economica e sociale sostenibilefforzare la propria azione propositiva così da con-nuove politiche e strategie che siano animate da

ento dell’Europa nel mondo.

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In primo pianoAudizioni dei commis-sari designati. Versol’approvazione del Par-lamento europeo

Al via il semestre dipresidenza spagnola:Strategia “Ue 2020” eConsiglio europeostraordinario dell’11febbraio

EventiGruppo europeo suicluster: il 28 e 29gennaio il Vicepresi-dente di ConfindustriaAndrea Moltrasio par-tecipa alla terza riu-nione

Seminario“Il Trattato di Lisbona:strumenti perun’efficace azione dilobby nel nuovo pano-rama istituzionale eu-ropeo”, Bruxelles, 25 -26 febbraio 2010

Seminari sui temi eu-ropei: interesse e ele-vata partecipazione alseminario sulle oppor-tunità di finanziamentocomunitario perl’energia e l’ambiente

SommarioIMPRESE E

COMPETITIVITÀ

AMBIENTE, ENERGIA E

INFRASTRUTTURE

ECONOMIA E

FINANZA

AFFARI SOCIALI

POLITICA

COMMERCIALE E

RELAZIONI ESTERNE

CALENDARIO

ISTITUZIONALE UE

ALTRI EVENTI

GAZZETTA UFFICIALE

DELL’UNIONE EUROPEA

letter

le imprese

FOCUS SULLE PRIORITÀ DELLA DELEGAZIONE

Ritardi nei pagamenti: continua l’esame della proposta Antidumping: rinnovati i dazi sulle importazioni di calzature in pelle provenienti da Cina e

Vietnam per ulteriori 15 mesi Clima: esito della Conferenza di Copenaghen e prossime tappe

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Europa per le imprese NEWSLETTER

N. 76 Gennaio 2010

SOMMARIO

IN PRIMO PIANO Audizioni dei commissari designati. Verso l’approvazione del Par-lamento europeo

Al via il semestre di presidenza spagnola: Strategia “Ue 2020” eConsiglio europeo straordinario dell’11 febbraio

FOCUS SULLE

PRIORITÀ DELLA

DELEGAZIONE

Ritardi nei pagamenti: continua l’esame della proposta

Antidumping: rinnovati i dazi sulle importazioni di calzature inpelle provenienti da Cina e Vietnam per ulteriori 15 mesi

Clima: esito della Conferenza di Copenaghen e prossime tappe

EVENTI Seminario “Il Trattato di Lisbona: strumenti per un’efficace azio-ne di lobby nel nuovo panorama istituzionale europeo”, Bruxel-les, 25 - 26 febbraio 2010

Seminari sui temi europei: interesse e elevata partecipazione alseminario sulle opportunità di finanziamento comunitario perl’energia e l’ambiente

Gruppo europeo sui cluster: il 28 e 29 gennaio il Vicepresidentedi Confindustria Andrea Moltrasio partecipa alla terza riunione

LE NEWS

IMPRESE E

COMPETITIVITÀ

Stato dell’arte dell’attuazione dello Small Business Act

L’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia lancia le sueprime tre comunità della conoscenza

AMBIENTE, ENERGIA

E INFRASTRUTTURE

CCS e Rinnovabili tra i primi stanziamenti dei fondi ETS

Crescita degli investimenti nelle eco-tecnologie

REACH: nuove sostanze a rischio di autorizzazione

Un pacchetto clima-trasporti per ridurre le emissioni di CO2 nelsettore

Terrorismo: la Commissione esamina una normativa sui bodyscanner

La BEI autorizza prestiti per i progetti autostradali del gruppoitaliano Gavio

Galileo: assegnati i contratti per la costruzione di satelliti

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N. 76 Gennaio 2010

ECONOMIA E

FINANZA

Il Consiglio Ecofin esamina il caso Grecia

AFFARI SOCIALI Rapporto congiunto sull’occupazione 2009

Eurobarometro: gli effetti della crisi dell’occupazione costituisco-no la principale preoccupazione dei cittadini europei

Cinque Stati membri non applicano la direttiva sul riconoscimen-to delle qualifiche professionali

Il 2010 Anno europeo di lotta contro la povertà e l’esclusione so-ciale

POLITICA

COMMERCIALE E

RELAZIONI ESTERNE

L’Ue pronta ad avviare i negoziati per un accordo di libero scam-bio con Singapore. Pubblicato il questionario

Ue e paesi dell’America latina siglano un accordo che pone finealla disputa commerciale sulle banane

CALENDARIO ISTI-

TUZIONALE DELL’UE

Febbraio 2010

ALTRI EVENTI La Settimana Europea dell'Energia Sostenibile, Bruxelles, 22-26marzo 2010

GAZZETTA UFFICIA-

LE DELL’UNIONE

EUROPEA

Serie Legislazione

Serie Comunicazioni e informazioni

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N. 76 Gennaio 2010

IN PRIMO PIANO

Audizioni dei commissari designati.Verso l’approvazione del Parlamen-to europeo

I commissari designati della squadra“Barroso II” sono passati al vaglio delParlamento europeo durante le audizio-ni organizzate tra l’11 e il 19 gennaio. Ilvoto di approvazione finale del Parla-mento era previsto per la giornata del26 gennaio, a seguito delle valutazionidelle varie commissioni parlamentari diriferimento; tuttavia, il ritiro della can-didatura da parte della commissariabulgara Rumania Jeleva, candidata alportafoglio Cooperazione e aiuti umani-tari, a causa del giudizio negativo dellamaggioranza degli eurodeputati, haportato alla proposta di una nuova can-didata (Kristalina Georgieva), la cui au-dizione si terrà il 3 febbraio. Di conse-guenza, la nuova Commissione non en-trerà in funzione il 1° febbraio, comeprevisto, e si dovrà aspettare la nuovadata fissata per il voto d’investitura, il 9febbraio.

I funzionari della Delegazione hannoseguito le audizioni dei commissari de-signati i cui portafogli sono di particola-re interesse per l’industria. A tale pro-posito, si riportano di seguito delle bre-vi schede di presentazione e di analisidei contenuti di tali audizioni (per ulte-riori informazioni sui candidati commis-sari, si veda la newsletter n. 75).

Joaquín Almunia (Concorrenza)

Joaquín Almunia, Commissario uscenteagli affari economici e finanziari, ha af-frontato martedì 12 gennaio l’audizioneper il portafoglio concorrenza, di com-petenza fino ad ora dell’olandese NeelieKroes. Lo spagnolo ha esordito nel di-scorso d’apertura sull’importanza della

politica di concorrenza come strumentoessenziale per il rilancio della crescitaeconomica all’interno dell’Unione euro-pea.

In materia di strategia, il candidato harisposto ad alcuni quesiti mirati da par-te dell’assemblea che gli chiedeva qualefosse la sua mossa per evitare che lebanche riproponessero degli atteggia-menti sconsiderati, basati sulla sicurez-za che sarebbero sempre state salvate,affermando che tali istituti necessitanodi una ristrutturazione, dato importanteper garantire parità di condizioni e cosìevitare casi di “moral hazard”. A talproposito, il candidato commissario hareso noto la propria intenzione di moni-torare sull’utilizzo di denaro pubblico ascopo di salvataggio delle banche.

Per quanto concerne misure collettive diriparazione, Almunia ha sottolineatol’importanza di creare e sviluppare ef-fettive procedure di coordinamento e dievitare abusi, citando come esempionegativo il sistema di class action in vi-gore negli USA.

Gianni Pittella (S&D) ha chiesto se sa-rebbe opportuno che la Commissioneprenda in considerazione l’aggiunta disanzioni amministrative alle attuali san-zioni finanziarie per completare la pro-pria azione di controllo, ma ha trovatoin Almunia una ferma opposizione a taleidea, avendo egli affermato che il vi-gente sistema fornisce garanzie suffi-cienti. Inoltre il candidato commissarioha precisato che i soldi incassati dalleammende alle compagnie responsabilidi misure anti concorrenziali rientranoautomaticamente nel bilancio comunita-rio.

In materia di agevolazioni fiscali, lospagnolo ha affermato che non vi può

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essere reale concorrenza se vi sonotroppe agevolazioni, anche se gli statimembri sono poi liberi di adottare com-portamenti differenti. In ambito di aiutinel settore dei trasporti, Almunia ha re-so chiaro quanto reputi importantel’argomento e che ne discuterà prestocon il futuro Commissario ai trasporti.

Laszlo Andor (Occupazione e agliaffari sociali)

L’audizione del commissario designatoall’occupazione e agli affari sociali,l’ungherese Laszlo Andor, tenutasi mer-coledì 13 gennaio, si è svolta in un cli-ma tutto sommato tranquillo e si è con-clusa con un sentimento generale disoddisfazione da parte dei deputati.

Nel complesso, il commissario non hasubito forti attacchi, al di là di un depu-tato inglese che lo ha attaccato per ilsuo passato e la sua presunta apparte-nenza al partito comunista, nonché perla sua attuale collaborazione con ungiornale di estrema sinistra e nonostan-te, nel corso delle tre ore di audizione,alcuni deputati abbiano evidenziato lasuperficialità, la vaghezza di alcune del-le risposte o ancora la mancanza diproposte concrete in alcuni campi (co-me quelli della salute o sicurezza dei la-voratori, della disoccupazione giovanileo ancora della mobilità e della povertà).

Degli italiani sono intervenuti l’On. Cof-ferati (S&D) e l’On. Bizzotto (EFD) (conil solito tema caro alla Lega riguardantel'immigrazione e la necessità, a frontedella disoccupazione crescente, di bloc-carne i flussi). Nel suo intervento intro-duttivo e nelle risposte fornite ai depu-tati, sono state a più riprese ribadite lepriorità del Commissario in campo so-ciale.

E’ stata, innanzitutto, evidenziatal’urgenza di affrontare le conseguenzedella crisi sull'occupazione e sulla situa-

zione sociale nell'UE. In questo ambito,Andor ha espresso l’intenzione di conti-nuare a portare avanti l'agenda della"flessicurezza", considerata, purché a-deguatamente interpretata, come stru-mento essenziale per lo sviluppo e lamodernizzazione dei mercati del lavoro.Un altro ambito prioritario che il com-missario intende perseguire nel corsodel suo mandato riguarda la promozio-ne delle politiche volte a sostenere igruppi vulnerabili e ad affrontare allaradice le cause della povertà e dell'e-sclusione sociale. Un’attenzione saràugualmente rivolta ad assicurare un'a-deguata attuazione dell'acquis in camposociale, attraverso un più efficace moni-toraggio del recepimento e dell'attua-zione delle direttive esistenti ed un piùforte sostegno ad una sua corretta at-tuazione.

Con riferimento più diretto ai dossierlegislativi, il commissario designato hafornito alcune prime indicazioni suquanto la Commissione intende fare inmateria di orario di lavoro e di distaccodei lavoratori. Sul primo dossier, dopoun'ampia e approfondita valutazioned'impatto, saranno esaminate le opzioniper un riesame generale della direttivasull'orario di lavoro e, previa consulta-zione delle parti sociali, la Commissionepresenterà eventualmente una nuovaproposta. Sul secondo dossier, in lineacon l'impegno assunto dal PresidenteBarroso, Andor ha affermato di volersiadoperare per migliorare l'attuazionedella direttiva esistente e, in particola-re, per rendere più chiari gli obblighiche incombono sulle autorità nazionali,sulle imprese e sui lavoratori. In mate-ria di salute e sicurezza sul lavoro, ilcommissario Andor intende proporredegli adattamenti dell'acquis in mododa rispondere ai nuovi rischi, prevenirele patologie muscolo-scheletriche con-nesse al lavoro e migliorare la tutela deilavoratori contro i rischi legati all'espo-sizione a campi elettromagnetici.

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Infine, il commissario ha fatto cenno al-la volontà di presentare prossimamenteun Libro verde sullo sviluppo di un qua-dro europeo per pensioni adeguate esostenibili ed una riflessione sui servizipubblici e sociali.

Catherine Ashton (Alto Rappresen-tante Ue per la politica estera)

L’atteso esame del Commissario alCommercio uscente, Catherine Asthon,candidata al ruolo di Alto Rappresen-tante per la politica estera e di sicurez-za comune dell’Ue, ha aperto le audi-zioni, l’11 gennaio. Tale ruolo, introdot-to dal Trattato di Lisbona, è dotato delcosiddetto “doppio cappello”, ossia ri-copre le competenze del precedente Al-to Rappresentante per la PESC nonchéquelle del Commissario per la politicaestera; sarà anche vicepresidente dellaCommissione.

La candidata ha manifestato molta di-sponibilità e volontà a sviluppare uncontinuo confronto con il Parlamentoeuropeo sui temi principali di politicaestera. Per quanto concerne la creazio-ne del Servizio Europeo per l’Azione E-sterna, il futuro servizio diplomatico eu-ropeo che sarà a disposizione dell’AltoRappresentante e sarà formato damembri del Consiglio, della Commissio-ne e dei corpi diplomatici degli statimembri, la baronessa Asthon si è im-pegnata a discuterne con la Commis-sione affari esteri del Parlamento (A-FET) prima della decisione del Consigliodi aprile, negando tuttavia la possibilitàal Parlamento stesso di ottenere delleaudizioni per le posizioni di alto livellodel servizio, come gli “inviati speciali”.

La futura vicepresidente della Commis-sione ha risposto alle domande in stileestremamente diplomatico, senza cade-re nelle continue provocazioni che alcu-ni rappresentanti della destra britannicale hanno fatto circa il suo passato come

tesoriere del CND (Campagna per il Di-sarmo Nucleare) negli anni ottanta.

Infine, la baronessa ha sottolineatol’importanza della sicurezza energeticadell’Ue, enfatizzando la necessità dicontinuare con il processo di diversifica-zione delle fonti di energia, aggiungen-do tuttavia che, nonostante tale argo-mento fosse sensibile per quanto ri-guarda le sue future responsabilità, sa-rà il Commissario all’energia ad avere ilcompito di dialogare su questi temi conla Russia.

Michel Barnier (Mercato interno)

L’audizione del commissario designatoper il mercato interno, il francese MichelBarnier (13 gennaio), non ha riservatoparticolari sorprese. Barnier, che inpassato é stato parlamentare europeo eministro degli affari europei in Francia,ha detto che la sua azione si baserà suquattro priorità:

1. rafforzamento della libera circola-zione di merci, persone, servizi ecapitali all’interno del mercato in-terno;

2. promozione e protezionedell’innovazione, ad esempio at-traverso l’adozione del brevettocomunitario e il sistema giurisdi-zionale unico dei brevetti;

3. promozione di un “mercato per lepersone” attraverso il sostegnoalla dimensione sociale del mer-cato interno;

4. la difesa di un modello di crescitasostenibile dal punto di vista am-bientale.

Durante il dibattito con i deputati, ilcandidato commissario si è soffermatosulla necessità di assicurare maggioreprotezione contro la contraffazione e lapirateria (anche in internet) esull’opportunità di “toccare con mano” iproblemi dei cittadini e degli imprendi-

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tori: per questo si è impegnato a visita-re una regione europea a settimana.

Il secondo obiettivo ambizioso per ilquale Barnier si è impegnato riguarda lasemplificazione amministrativa, quandoha preso l’impegno di ridurre di almeno7 miliardi di euro gli oneri a carico dellePmi.

Per quanto riguarda, invece, i servizi fi-nanziari, Barnier ha indicato che la suaazione legislativa riguarderà, in primis,le seguenti aree: regole prudenziali,mercati derivati, direttiva sugli abusi dimercato e Solvency II.

Infine, il prossimo commissario france-se ha sottolineato l’importanza di agire,nel settore dei mercati finanziari, in co-ordinamento con il G20, al fine di rista-bilire, a livello locale, dei mercati alservizio dell’economia reale, e di saperreagire tempestivamente per governareeventuali future crisi.

Dacian Ciolos (Agricoltura)

Venerdì 15 gennaio, dinnanzi alla com-missione agricoltura e sviluppo rurale(AGRI), Dacian Ciolos, rumeno ed exministro dell’agricoltura nel suo paese,ha sostenuto l’audizione per la carica diCommissario.

Punto centrale della discussione, il futu-ro della Politica Agricola Comune (PAC)dopo il 2013 e le sue prospettive intermini di finanziamento, insieme ai ne-goziati internazionali tuttora in corso. IlPresidente della commissione agricoltu-ra, On. Paolo De Castro (S&D), ha a-perto l’audizione affrontando il temadella crisi, analizzando come abbiadanneggiato il settore e quanto, ora piùche mai, sia necessaria una politica a-gricola decisa ed efficace. Il candidato,in risposta, ha immediatamente rassi-curato l’assemblea affermando che eglicondivide l’idea di una riforma della

PAC, che includa una ridistribuzionedelle risorse finanziarie attraverso unbilanciamento mirato dei fondi, aggiun-gendo infine che si porrà come garanteaffinché la politica agricola comune go-da di uno stanziamento finanziario ade-guato.

Il supporto diretto agli agricoltori rima-ne, secondo Ciolos, una valida politica acui egli intende dare seguito, aggiun-gendo però che tale supporto deve es-sere studiato in maniera tale che i fondisiano equamente distribuiti tra gli agri-coltori, tenendo conto di tutte le varia-bili e le differenze che intercorrono traloro. In materia di mercato, il candidatocommissario ha sottolineato la necessi-tà di un intervento nel settore attraver-so l’introduzione di un nuovo meccani-smo che impedisca l’eccessiva fluttua-zione dei prezzi e che regoli il mercatoaffinché esso funzioni meglio, aggiun-gendo che in certi settori i sussidi po-tranno essere mantenuti, come al tem-po stesso deve essere garantita lacompetitività ai piccoli produttori.

Per quanto concerne il mercato del lat-te, Ciolos ha affermato che egli è favo-revole alla programmata riforma cheabolisce le quote di sostegno dal 2015,purché si tenga conto delle differentirealtà che intercorrono tra i produttorinei diversi paesi europei.

L’On. Giancarlo Scottà (EFD) ha puntatol’indice contro la contraffazione dei beniagricoli come grave danno per il merca-to, trovando concorde il candidato, ilquale ha affermato di voler insisteresullo studio e la progettazione di nuovetecnologie e sistemi di controllo chepossano prevenire tale fenomeno e ga-rantire il rispetto delle regole per il be-ne dei consumatori europei e non solo,in quanto, secondo Ciolos, è necessariopromuovere al di fuori dei confini co-munitari le nostre merci e trovare imercati adatti per ogni prodotto.

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Infine, parlando delle attuali negozia-zioni in corso a Doha, Dacian Ciolos hasostenuto che si sia concesso abbastan-za in tema di liberalizzazioni e che, no-nostante egli cercherà di trovare un ac-cordo vantaggioso per tutti, sembra dif-ficile fare ulteriori concessioni.

Karel De Gucht (Commercio)

Martedì 12 gennaio si è tenutal’audizione del commissario designatoper il commercio Karel De Gucht. Nelmessaggio di apertura, De Gucht, si èdefinito un forte sostenitore del liberocommercio che, sostenuto da un siste-ma di regole internazionali, deve rap-presentare uno strumento di prosperità,stabilità e sviluppo.

Cinque le priorità delineate per i pros-simi cinque anni: il rafforzamento delsistema commerciale multilaterale; inegoziati in materia commerciale e diinvestimenti a livello bilaterale e regio-nale, in particolare con India, Canada,America Latina, Ucraina e paesi del Me-diterraneo; il miglioramento della coo-perazione economica con Stati Uniti eCina; gli accordi con i paesi ACP e ilnuovo sistema SGP; il miglioramentodell’accesso al mercato dei paesi terziper le imprese europee e l’affinamentodegli strumenti di difesa commerciale.

A conclusione del discorso, De Gucht hasottolineato l’importanza del nuovoquadro istituzionale definito dal Trattatodi Lisbona in cui le istituzioni lavoreran-no insieme. Tra le questioni specifichesollevate dagli eurodeputati,l’indipendenza della politica commercia-le comune rispetto ad altre questioniesterne. In tal senso, il commissariodesignato ha affermato che la politicacommerciale rimarrà indipendente, purvolendo instaurare una buona coopera-zione con il Servizio europeo perl’azione esterna.

Rispondendo ad altre domande posteda alcuni eurodeputati, De Gucht ha di-chiarato di non appoggiarel’introduzione di misure di tassazionedella CO2 alle frontiere (“border adju-stment tax”), che potrebbe condurre aduna guerra commerciale, e di sostenerel’adesione all’OMC della Russia, con laquale sarà inoltre necessario dialogarein materia di approvvigionamento ener-getico e di smantellamento delle barrie-re non tariffarie. Circa il Doha Round,De Gucht si è dichiarato fiducioso peruna conclusione nel 2010 o nel 2011,mentre rispondendo ad una domandasulla facilitazione di accesso ai medici-nali nei paesi in via di sviluppo, il com-missario designato ha affermato cheesso rappresenta un diritto fondamen-tale, sottolineando però che i diritti diproprietà intellettuale devono essere ri-spettati.

Sull’accordo di libero scambio con laCorea del Sud, il commissario designatoha affermato che un calendario dovràessere fissato con la commissioneCommercio internazionale del Parla-mento e ha ricordato che in caso di di-storsioni commerciali saranno attivatemisure di salvaguardia. Per quanto ri-guarda gli strumenti di difesa commer-ciale, De Gucht ha affermato che essisaranno riesaminati dopo la conclusionedei negoziati di Doha e si è impegnatonel loro utilizzo quando necessario. Inmateria di contraffazione e di marchid’origine, il commissario designato si èimpegnato a concludere un accordocommerciale anticontraffazione al piùpresto e si è dichiarato favorevoleall’introduzione dell’indicazione obbliga-toria d’origine, ricordando tuttavia chela decisione è in sospeso al Consiglio.

Tra gli argomenti sollevati durantel’audizione, Confindustria ha segnalatoal Parlamento europeo questioni speci-fiche, quali la conclusione del round diDoha, la convergenza normativa conStati Uniti e Cina, le relazioni commer-

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ciali bilaterali (accordo di libero scambiocon la Corea del Sud) e regionali (ASE-AN, Mercosur e area mediterranea),l’accesso al mercato di paesi terzi,l’intenzione del commissario designatoriguardo ad una possibile revisione deglistrumenti di difesa commerciale.

Johannes Hahn (Politica regionale)

Giovedì 14 si è tenuta l’audizione per ilnuovo candidato alla poltrona di Com-missario per le politiche regionali,l’austriaco Johannes Hahn. Ministro del-la scienza e della ricerca del suo paesefino alla sua candidatura a Commissa-rio, Hahn ha sottolineato quanto la poli-tica regionale rappresenti un pilastrofondamentale per la politicad’integrazione dell’Unione europea,nonché uno dei più grandi successi ecome tale che debba essere portata a-vanti in modo coerente. Nel suo discor-so d’apertura, il candidato ha espressochiaramente la propria convinzione chedetta politica non debba essere rinazio-nalizzata, ma che anzi sia necessariocontinuare ad investire nelle regioni,perseverando in ciò che ha portato ri-sultati negativi e correggendo le imper-fezioni.

Il Commissario designato ha sottolinea-to la necessità di aumentare gli inve-stimenti della politica regionale neicampi dell’educazione e della creativitàal fine di stimolare e sollevare la com-petitività e l’innovazione, necessarie perottenere una rapida uscita dalla crisi incui attualmente l’Europa si trova. Inmateria di bilancio, incalzato da nume-rosi quesiti posti dall’assemblea, Hahnha affermato che l’attuale livello di fi-nanziamento della politica di coesione edella politica regionale rappresenti unbuon punto di partenza per future ne-goziazioni nelle quali, ha insistito, sibatterà per ottenere un aumento deifondi, chiedendo al Parlamento europeodi sostenere la sua iniziativa.

Inoltre, con il lancio del “terzo pacchet-to di semplificazione” a breve in ado-zione, il candidato spera che diventi piùfacile ottenere l’accesso ai fondi, am-monendo però che verrà in maniera pa-ritaria utilizzata una severa “tolleranzazero” nei confronti di chi utilizzi mala-mente tali finanziamenti. Infine, Hahnha promesso supporto ad una politica dicooperazione transfrontaliera.

Connie Hedegaard (Clima)

L’audizione, tenutasi il 15 gennaio, dellaCommissaria designata per la nuova Di-rezione generale “Azione per il Clima”,la danese Connie Hedegaard, si è svoltasenza intoppi o colpi di scena.L’audizione ha messo in luce l’accurataconoscenza della materia da parte dellaHedegaard, che in Danimarca ha rico-perto le cariche di Ministro perl’Ambiente e di Ministro per il Clima el’Energia. Esame superato quindi per laHedegaard, che ha saputo respingereanche i tentativi di farla apparire comecapro espiatorio per il fallimento dellaConferenza sul Clima di Copenaghen.

La Hedegaard ha ribadito più volte cheil leitmotiv dei suoi prossimi cinque annialla guida della DG Clima sarà, non tan-to quello di elaborare nuovi strumentilegislativi, ma piuttosto quello di cerca-re di traslare l’obiettivo della lotta aicambiamenti climatici in tutte le altrepolitiche dell’Ue. Si annuncia così unaconnotazione orizzontale per la politicasui cambiamenti climatici durante laCommissione Barroso II.

A questo proposito, la Hedegaard hamesso in evidenza che una delle areed’azione prioritarie sarà quella della ri-duzione delle emissioni e dei consumienergetici nei trasporti, per la quale haannunciato che intende lavorare, insie-me al futuro Commissario ai Trasporti,alla definizione di un pacchetto di misu-

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re ad hoc, che comprenderà tra i settoriprioritari quello del trasporto pesantesu strada e quello del trasporto marit-timo, ma anche una possibile revisionedella normativa sulle emissioni delle au-tomobili.

Un’altra area di azione sarà poi quelladella ricerca e dell’innovazione, in meri-to alla quale la Hedegaard, rispondendoad una domanda sul calo preoccupantedegli investimenti in ricerca e svilupponelle ecotecnologie dagli anni Settantaad oggi, ha affermato la necessità difarne una priorità delle future prospet-tive di bilancio dell’Ue. Sull’esito dellaConferenza di Copenaghen e su qualesarà la via seguita dalla Commissione invista dei prossimi appuntamenti inter-nazionali, la Hedegaard ha sottolineatola necessità in futuro di essere in gradodi parlare con un’unica voce a livelloUe, citando questa incapacità tra gli e-lementi che hanno indebolito la posizio-ne negoziale dell’Europa a Copenaghen.

Sulla questione dell’innalzamento unila-terale dell’obiettivo comunitariodall’attuale -20% ad un futuro -30%,pur dichiarandosi nettamente a favoredi un passaggio al -30%, la Hedegaardha invitato alla cautela, ritenendo che aquesto punto l’Ue debba aspettare divedere cosa le altre grandi economiesono disposte a mettere sul tavolo, at-traverso gli impegni di riduzione chedovranno comunicare all’Onu entro lafine del mese. La Hedegaard, inoltre, haammesso che riaprire il dibattito internoall’Ue su questo punto potrebbe deter-minare l’abbandono dell’obiettivo del -30%.

La Hedegaard ha respinto l’ipotesidell’introduzione di misure di tassazionedella CO2 sulle importazioni provenientidai Paesi che non sottoscriveranno unaccordo globale con impegni di riduzio-ne delle emissioni, confermando la lineagià assunta dal Commissario designatoal Commercio durante la sua audizione

nei giorni scorsi. A fronte di chi la incal-zava sul fatto che il pacchetto Clima edEnergia ha esposto le industrie energi-vore a distorsioni delle condizioni diconcorrenza internazionale, la Hedega-ard, pur riconoscendo che il problemadel rischio di delocalizzazione delle im-prese energivore, cd. carbon leakage, èuna realtà, ha affermato che una prote-zione eccessiva delle imprese rischia diritardarne l’innovazione e di renderle inultimo meno competitive rispetto aiconcorrenti di Cina, Stati Uniti e altriche stanno attaccando la nostraleadership nei settori delle rinnovabili edelle eco tecnologie.

La Hedegaard ha poi indicato di noncondividere la proposta di fissare deiperformance standard per le emissionidi CO2 delle nuove centrali, poiché taliemissioni sono già disciplinate in basealla direttiva Emissions Trading e, inol-tre, si correrebbe il rischio di prolungarela vita degli impianti esistenti, con risul-tati controproducenti per l’ambiente.Nonostante la sua personale opinionesul nucleare, la Hedegaard ha dichiara-to che è chiaro che il nucleare continue-rà ad essere parte del mix energeticodell’Ue ancora per molto tempo e chebisogna quindi continuare a lavorare sulfronte della sicurezza. Ha poi precisatodi non essere contraria a che l’Ue so-stenga nuovi investimenti nel nuclearema questo non deve avvenire a scapitodegli investimenti nelle energie rinno-vabili, chiarendo che il nucleare nonpuò essere considerato una fonte rin-novabile.

Infine, di fronte alle critiche sulla scarsavolontà politica dimostrata dall’Ue inmateria di efficienza energetica, ha ri-badito la posizione già anticipata dalCommissario designato per l’Energia,ovvero di non ritenere necessarial’imposizione di obiettivi vincolanti di ri-sparmio energetico a livello comunita-rio.

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Siim Kallas (Trasporti)

Il 14 gennaio, il commissario designatoai trasporti e attuale commissarioall’anti frode Siim Kallas ha sostenutol’audizione di fronte alla commissioneparlamentare trasporti e turismo(TRAN) del Parlamento europeo.

L’audizione del commissario designatonon si ricorderà certamente perl’originalità e l’ambizione delle sue idee:maggiore armonizzazione, distribuzionerazionale dei finanziamenti, completa-mento del processo di liberalizzazione,in particolare del settore ferroviario,maggiore sicurezza stradale e semplifi-cazione normativa.

Kallas non è riuscito ad entrare nel me-rito delle questioni sensibili del suo por-tafoglio: in particolare, il commissariodesignato non ha spiegato come saràpossibile conciliare la riduzione delleemissioni di CO2 nel settore trasporti(dichiarata una priorità dal Presidentedella Commissione Barroso) con la cre-scente domanda di trasporto.

Sebbene Kallas abbia insistito molto sulprincipio “chi inquina paga” e sostenutoil suo impegno a favore della direttivaEurovignette (che internalizza i costiambientali per gli automobilisti e che,attualmente, è in fase di stallo al Consi-glio), confondendo Eurovignette e “gre-en taxation”, non è riuscito a chiarirecome farà ricorso alla leva dei prezziper modificare i comportamenti. Kallasnon è riuscito neppure a chiarire qualemodalità di trasporto sarà favorita dallesue politiche e sulla questione dei giga-liner (i mega camion di 25m), sebbeneda “guidatore” abbia espresso perples-sità, ha riconosciuto ampio margine allavalutazione positiva dei tecnici.

Eppure, non sono mancate alcune di-chiarazioni importanti. A cominciaredall’impegno a portare avanti i progettivoluti e già avviati dal suo predecesso-

re, in particolare, l’estensione delle retiTen anche all’Africa.

Inoltre, il commissario designato, criti-cando i Paesi che si stanno adoperandoper l’introduzione dei body scanner, inmancanza di standard comuni europei,si è detto a favore di norme europeeche disciplinino il ricorso a tale tecnolo-gia.

Per quanto riguarda le emissioni pro-dotte dal trasporto aereo, Kallas ha so-stenuto la necessità di estenderel’Emission Trading Scheme (ETS) ancheal settore aereo e alle altre modalità.

In tema di liberalizzazioni, di fronte alloscetticismo di alcuni eurodeputati sulsuo “entusiasmo liberista”, il commissa-rio designato ha sottolineato un impe-gno ad aumentare i controlli sulla quali-tà dei servizi. Sul trasporto ferroviario,inoltre, ha insistito diverse volte sullanecessità di introdurre un sistema diprenotazione internazionale online, co-me quello attivo per il settore aereo.

Per quanto riguarda la questione degliaiuti di Stato, sebbene siano competen-za del commissario alla concorrenza,Kallas si è impegnato a difendernel’utilità, a condizione che si comprendache si tratta di misure temporanee eche occorre offrire al settore tutti glistrumenti per renderlo flessibile e com-petitivo sul mercato globale.

In materia di sicurezza stradale, conte-stando la decisione del Consiglio di ri-gettare la proposta per un sistema ar-monizzato di sanzioni transfrontaliere, ilcommissario designato ha dichiaratoche userà tutte le leve offerte dal Trat-tato di Lisbona per presentare nuova-mente la proposta. Inoltre, ha chiaritol’intenzione di ricorrere al potenzialeespresso dai sistemi di trasporto intelli-genti (ITS) a favore della sicurezzastradale e che tali orientamenti entre-ranno a pieno titolo nel nuovo piano

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d’azione sulla sicurezza stradale. A talriguardo, il commissario designato haopportunamente riconosciuto quanto isistemi infrastrutturali e la cultura diguida incidano sull’efficacia degli stru-menti e degli standard di sicurezza. Atutela dei consumatori, Kallas si è im-pegnato a redigere un codice europeodei diritti dei passeggeri che sia validoper tutte le modalità di trasporto.

Per quanto riguarda il finanziamentodelle infrastrutture e, in particolare del-le reti TEN, il commissario designato siè espresso a favore di una razionalizza-zione degli investimenti, in particolareconcentrando gli interventi di finanzia-mento sui grandi progetti strategici adalto valore aggiunto europeo, coinvol-gendo maggiormente la BEI, istituendoun fondo di coesione ad hoc per il set-tore e modificando la strategia Ue 2020che, al momento, non contempla unadeguato riferimento alle infrastrutture.

Infine, rispondendo ad una domandadel presidente della commissione TRAN,il commissario designato ha dichiaratoche la debolezza dell’Unione europeanei fora internazionali come l’IMO el’ICAO dipende dal fatto che l’Europanon è in grado di parlare con una solavoce. A tal proposito, si è impegnato adutilizzare tutti gli strumenti previsti dalTrattato di Lisbona per portare avanticon maggiore efficacia gli interessi eu-ropei.

Occorre riconoscere che il commissariodesignato è stato molto preciso nel ri-portare fatti e cifre e molto attento a ri-spettare il galateo istituzionale. Per taleragione, il voto alla sua audizione è unasufficienza piena.

Neelie Kroes (Agenda digitale)

Il 14 gennaio, il commissario designatoall’Agenda digitale e attuale commissa-rio alla concorrenza Neelie Kroes ha so-

stenuto l’audizione di fronte alla com-missione parlamentare industria ricercae energia (ITRE) del Parlamento euro-peo.

Il commissario designato ha enfatizzatola necessità di maggiori investimentinello sviluppo di tecnologied’informazione e comunicazione enell’estensione delle infrastrutture, alfine di garantire ai cittadini europei unaccesso sicuro alla connessione a bandalarga. A tal proposito, la Kroes ha af-fermato l’esigenza di una copertura to-tale della banda larga per poter accre-scere la competitività del mercato, lacreazione di nuovi posti di lavoro e peraumentare la produttività e la crescitaeconomica.

In materia di neutralità della rete, laKroes ha affermato che la Commissioneeuropea supporta tale concetto, specifi-cando che i fornitori dei servizi internetdovrebbero limitare l’accesso solamentein casi di violazione della sicurezza o di“spamming” e non in base a motivazio-ni di natura commerciale. In materia didiritti di proprietà intellettuale, su do-manda dell’On. Cancian (PPE, Italia), ilcommissario designato ha ammessoche la situazione attuale non è ancoraadeguata e che la precondizione per u-niformare le legislazioni nazionali è lacreazione di un mercato unico.

Nonostante l’impegno, le risposte dellaKroes non hanno convinto del tutto glieurodeputati, che hanno richiesto unaseconda audizione a porte chiuse aStrasburgo, il 19 gennaio.

La seconda audizione, di fronte ai coor-dinatori della commissione industria, ri-cerca e energia (ITRE) del Parlamento,invece, ha tolto ogni dubbio agli euro-deputati riguardo la competenza e ilgrado di preparazione della candidataliberale olandese che, a partire dal 10febbraio (se il timing per l’insediamentodella nuova Commissione non subirà ul-

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teriori slittamenti) sarà a pieno titolo lanuova commissaria europea perl’Agenda digitale.

Janusz Lewandowski (Bilancio eprogrammazione finanziaria)

Il Commissario designato per il portafo-glio bilancio e programmazione finan-ziaria, il polacco Janusz Lewandowski,ha affrontato le audizioni di fronte ilParlamento europeo lunedì 11 gennaio.Il candidato Commissario si è mostratosubito molto propenso alla collaborazio-ne con il Parlamento, considerandolauna sua priorità. Esperto della materia,è stato presidente della commissionebilancio al Parlamento europeo, Lewan-dowski si impegna ad assicurare un'a-gevole adozione del bilancio per il 2011e gli esercizi seguenti, conformementealle norme stabilite nel nuovo quadroistituzionale, derivante dal trattato diLisbona. Inoltre ha affermato di volergestire attivamente l'attuale quadro fi-nanziario pluriennale al fine di migliora-re la qualità dell'esecuzione del bilancioannuale e di rispondere alle sfide futu-re. Infine Lewandowski si detto è pron-to ad impegnarsi a facilitare un accordointeristituzionale sul prossimo pacchettofinanziario e la sua adozione, compresoun nuovo quadro finanziario pluriennaleriveduto.

Il candidato ha espresso una certa pru-denza nell’introdurre una tassa europe-a, in quanto il momento attuale non sa-rebbe affatto quello appropriato, ag-giungendo che potrebbe rivelarsi dan-nosa nei rapporti tra le istituzioni e i cit-tadini europei. Il presidente della com-missione per il controllo dei bilanci LuigiDe Magistris (ALDE) ha chiesta al can-didato quale sia la sua posizione in am-bito di naming and shaming riguardo lefrodi finanziarie, ottenendo come rispo-sta una posizione a metà strada traquella del Consiglio, contrario, e quelladel parlamento, invece favorevole.

In materia di futuro dei fondi per la po-litica agricola comune (PAC), su do-manda del presidente della commissio-ne agricoltura Paolo De Castro, Lewan-dowski ha previsto una riduzione deifondi fino al 33% nel 2013 (nel 1980erano l’80%). Sul servizio europeod’azione esterna, ha affermato Lewan-dowski, il suo finanziamento rientra nel-le competenze dell’Ue e non sarà dun-que lasciata ai paesi membri. In ambitodi politica di coesione, infine, Lewando-wski ha concluso dicendo che i cam-biamenti non si dovranno basare sola-mente sulla redistribuzione bensì anchesullo sfruttamento dei potenziali delleregioni.

Günther Oettinger (Energia)

Il Commissario designato per l’Energia,il tedesco Günther Oettinger, ha affron-tato, il 14 gennaio, una severa audizio-ne di fronte ai deputati della Commis-sione per l’Industria, la Ricerca el’Energia del Parlamento europeo, cheperò ha saputo superare con abilità erispedendo al mittente le critiche e leallusioni di eccessiva vicinanza agli inte-ressi dell’industria energetica tedesca,affermando di “non essere il Commissa-rio tedesco ma il Commissario nominatodalla Germania” e di essere tenuto adagire nell’interesse dell’Europa.

Oettinger, già Presidente della regionedel Baden-Württemberg e consideratoda molti un candidato a sorpresa vistoche non ha precedente esperienza a li-vello europeo, ha presentato la sua vi-sione per il futuro della politica energe-tica europea durante i prossimi cinqueanni. In particolare, forte delle nuovecompetenze attribuite all’Ue in materiadi energia dal Trattato di Lisbona, cheprevede la competenza esclusivadell’Ue, Oettinger ha affermatol’importanza di fare evolvere la politicaenergetica verso una politica realmente

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europea, nella quale i contratti di forni-tura bilaterali che ad oggi la fanno dapadrone siano sostituiti da trattati e-nergetici tra l’Ue e i Paesi terzi. Inoltre,ha sottolineato la necessità di affermarepienamente il principio di solidarietà tragli Stati membri, indicando il probabilericorso a strumenti legislativi ad hoc,per assicurare che nessuno si trovi inuna situazione di difficoltà di approvvi-gionamenti.

Oettinger ha indicato che la sicurezzadegli approvvigionamenti dovrà essereperseguita sia attraverso una diversifi-cazione dei canali di trasporto del gas,sottolineando in particolare l’importanzadella realizzazione del progetto Nabuc-co, che attraverso un maggiore svilup-po della produzione di energia da fontirinnovabili all’interno dell’Ue.

Criticato dai deputati per la sue posizio-ni pro-nucleariste, Oettinger ha chiaritoche la scelta nucleare continuerà ad es-sere una prerogativa degli Stati mem-bri, affermando però al contempo di ri-tenere necessario un ruolo più incisivodel nucleare nel mix energetico europe-o. Ha comunque sottolineato che il ruo-lo dell’Ue sarà quello di concentrarsisugli aspetti della sicurezza.

Rispondendo alle domande dei deputatisu quali saranno le sue proposte in te-ma di efficienza energetica, Oettingerha annunciato che l’attesa revisione delPiano d’azione europeo per l’efficienzaenergetica non sarà presentata primadel 2011 e che considererà la possibilitàdi formulare degli obiettivi vincolanti inmateria, solo nel caso in cui i progressidegli Stati membri nel rispettare gli at-tuali obiettivi volontari si riveleranno in-soddisfacenti.

Janez Potočnik (Ambiente)

Il Commissario designato perl’Ambiente, lo sloveno Janez Potočnik,

già Commissario per la Ricerca sotto laprima Commissione Barroso, ha soste-nuto un’audizione che ha riscosso lagenerale approvazione dei deputati del-la Commissione ambiente (13 gennaio).Potočnik ha indicato che tra gli obiettiviprincipali del suo mandato ci sarà quellodi conciliare crescita economica, sfrut-tamento sostenibile delle risorse natu-rali e protezione della biodiversità.

Potočnik ha detto che la crescita eco-nomica dovrà andare di pari passo conla protezione dell’ambiente e, rispon-dendo ad una domanda sulla necessitàdi definire degli obiettivi di efficienzadelle risorse, ha indicato che l’obiettivoultimo è quello di ridurre l’impattosull’ambiente e che nel considerare de-gli obiettivi di efficienza delle risorse sa-rà importante stabilire come fissarli. Sultema della biodiversità, Potočnik haammesso il fallimento del raggiungi-mento dell’attuale obiettivo 2010 e haannunciato che presenterà, già entro lafine del 2010, un nuovo piano d’azioneper la biodiversità che non tralascerà diprendere in considerazione anche gliaspetti economici.

Inoltre, ha indicato che non intendemodificare la direttiva Natura 2000 mavuole, piuttosto, darvi piena attuazionee riempire i vuoti legislativi, ad esempiocon la proposta di direttiva sui suoli(che è ancora bloccata in Consiglio acausa dell’opposizione di alcuni Statimembri). Anche su altri fronti, comequello della protezione delle acque ed ilregolamento REACH sulle sostanzechimiche, Potočnik ha insistitosull’importanza di dare piena attuazionealla normativa esistente piuttosto cheproporre nuovi strumenti legislativi. Inparticolare, sul REACH ha indicato chelavorerà insieme al Commissario desi-gnato per l’Industria, Antonio Tajani,per assicurarne l’attuazione.

Rispondendo a una domanda sulla ne-cessità di ridurre la burocrazia e il cari-

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co normativo, Potočnik ha indicato chedurante la seconda parte del suo man-dato si concentrerà su una semplifica-zione della legislazione esistente per fa-cilitarne l’attuazione senza però com-promettere gli standard di protezionedell’ambiente.

Olli Rehn (Affari economici e mone-tari)

Olli Rehn, Commissario all’allargamentouscente, ha affrontato l’audizione per ilportafoglio affari economici e monetari,precedentemente gestito dallo spagnoloJoaquìn Almunia, lunedì 11.

Il candidato Commissario ha ripreso du-rante l’audizione i punti citati nella suarisposta scritta, riaffermando in partico-lare le tre priorità per il suo futuromandato: la crescita e l’occupazione inun quadro di stabilità macroeconomica,il consolidamento della sostenibilità del-le finanze pubbliche nell’Ue ed il suomiglioramento, il rafforzamento del ruo-lo dell’Ue nelle relazioni economiche in-ternazionali.

Rehn ha sottolineato l’importanza diimpostare una vera exit strategy dallacrisi attualmente in corso nell’Ue, ba-sandosi in particolar modo su finanzepubbliche sane, ma anche su prospetti-ve comuni quali lavoro, prosperità estabilità. A tal scopo, il candidato si èdetto favorevole ad una strategia 2020completamente nuova per la crescita,assicurando in egual maniera che ilTrattato di Lisbona appena entrato invigore fornisce strumenti nuovi perrendere più vincolanti gli obiettivi. Sucontinua sollecitazione del Parlamentoin materia di supervisione, Rehn hapromesso che una delle prime azionisarà sviluppare "strumenti per stringerela cooperazione fra i Paesi della zonaeuro" e rafforzare la sorveglianza pre-ventiva.

Per Rehn il patto di stabilità rimane "ilgiusto meccanismo per tornare alla sta-bilità", ed è importante che i Paesi si at-tengano strettamente alle regole: "laGrecia sarà il primo test di funziona-mento dei nuovi strumenti". Infine, ilCommissario ha mostrato una certasensibilità sul tema dell’accesso al cre-dito delle Pmi, citando il CommissarioAntonio Tajani come leader di questapolitica, e promettendo di favorire il ca-pitale di rischio.

Maire Geoghegan Quinn (Ricerca einnovazione)

Dinamismo ed energia sono i tratti chehanno maggiormente caratterizzato, il13 gennaio, l’audizione della commissa-ria irlandese designata al portafoglio ri-cerca ed innovazione, Maire GeogheganQuinn, che ha avuto modo di dimostra-re la sua competenza e conoscenza del-la materia ed il suo alto profilo politico.

Nel declinare le priorità per il futuromandato, la commissaria ha in primoluogo sottolineato la sua volontà di de-finire, a livello europeo, un orientamen-to strategico chiaro in materia di ricer-ca, innovazione e scienza per la pienarealizzazione della strategia UE 2020 eper garantire che le sfide europee inquesto campo siano sempre al centrodel processo decisionale dell’Unione eu-ropea.

La Geoghegan Quinn ha quindi fatto ri-ferimento alla costruzione di uno Spazioeuropeo della ricerca moderno che con-senta di affrontare in modo strategico iproblemi che gravano sull’economia esulla società e di rafforzare la coopera-zione tra l’Unione europea e i singoliStati membri nel settore della ricerca.

Per quanto riguarda il Settimo pro-gramma quadro, pur ricordando che al-cuni progressi sono già stati compiuti,la commissaria designata ha richiamato

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la necessità di procedere ad una ampiasemplificazione delle attuali procedurefinanziarie ed amministrative, per age-volare e razionalizzare il suo funziona-mento, rivolgendo un’attenzione parti-colare alle piccole e medie imprese e aduna loro più ampia ed attiva partecipa-zione ai programmi di ricerca. A questoproposito, la Geoghegan Quinn ha piùvolte ribadito l’intenzione di avviare, nelcorso del 2010, in stretta cooperazionecon il Parlamento europeo, un esameintermedio del programma quadro e divalutare, nell’ambito di questo proces-so, la possibilità di istituire procedureoperative più semplici.

Riguardo ad un possibile aumento, nelcontesto della revisione delle prospetti-ve finanziarie dell’Ue post 2013, delladotazione finanziaria del 7° PQ, la Geo-ghegan non si è sbilanciata troppo, af-fermando pero’ che è sua intenzione la-vorare per estendere tale dotazione.Con particolare riferimentoall’innovazione, la commissaria ha ri-cordato che nei prossimi mesi la Com-missione presenterà un documentostrategico che dovrà precisare chiara-mente in che modo le politiche di inno-vazione potranno concretamente con-tribuire alla realizzazione della strategiaUE 2020. Su questo tema, la Geoghe-gan ha più volte sottolineato la dimen-sione trasversale del dossier innovazio-ne e la necessità, al fine di poter realiz-zare gli obiettivi indica ti dal PresidenteBarroso, di lavorare in stretto coordi-namento con tutti i commissari che sot-to diversi profili sono ugualmente re-sponsabili del tema, ad iniziare dalcommissario all’industria Antonio Taja-ni.

Nel corso dell’audizione, la commissariadesignata ha ugualmente postol’accento sul problema, particolarmentecaro a Confindustria, del trasferimentotecnologico e dell’esigenza di rafforzarela capacità dell’Europa di trasformare laricerca in prodotti da immettere sul

mercato. Infine, la commissaria ha fattocenno all’importanza di rafforzare la co-operazione internazionale in modo dapoter collaborare ed utilizzare le miglio-ri risorse scientifiche e tecnologiche di-sponibili per poter affrontare le grandisfide della società, come, quella deicambiamenti climatici,dell’invecchiamento della popolazione odella sicurezza energetica.

Tajani (Industria e imprenditoria)

Lunedì 18 gennaio scorso, Antonio Ta-jani, commissario designato perl’industria e l’imprenditoria, ha presen-tato la sui visione per i prossimi cinqueanni ai deputati della Commissione in-dustria del Parlamento, riuniti a Stra-sburgo, rispondendo in seguito, per cir-ca tre ore, alle loro domande.

Nel suo discorso iniziale, Tajani si é im-pegnato, una volta ricevuta la fiduciadel Parlamento europeo, a presentare,entro la fine dell’anno, una comunica-zione che contenga le linee guida peruna nuova strategia industriale europe-a, integrata nella strategia “UE 2020”, ecaratterizzata da una maggiore atten-zione alle Pmi e all’innovazione, e da un“matrimonio di interessi” tra ambienteed industria, che utilizzi le cd “greenereconomy” per rilanciare lo sviluppo in-dustriale, anche in settori tradizionalicome quello dell’automobile.

Molte delle circa 30 domande hanno ri-guardato le Pmi, in particolare in rela-zione all’accesso al credito: risponden-do, Tajani ha lanciato l’idea di un “Fon-do dei fondi” legato alla Banca Europeadegli Investimenti (BEI), per aiutare laconcessione di crediti alle Pmi, ed haannunciato che prenderà presto contat-to con il Presidente della BEI per deci-dere al più presto azioni concrete inquesta direzione. Al contempo, sarà re-alizzato uno sforzo particolare per pro-muovere l’internazionalizzazione delle

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Pmi europee e Tajani si è dichiarato di-sponibile ad essere l’ambasciatoredell’industria europea nei paesi terzi.

Inoltre, secondo Tajani le Pmi sarannole prime beneficiarie della proposta didirettiva sui ritardi nei pagamenti, at-tualmente all’esame delle istituzionicomunitarie, per la quale si é impegna-to a fare tutto il possibile per arrivare aun’approvazione definitiva in tempi bre-vi.

Molti i deputati che hanno chiesto alcommissario designato se intende al-lungare i tempi per la piena entrata invigore del regolamento REACH, o se in-tende modificarlo: Tajani non si è sbi-lanciato subordinando ogni futura deci-sione a una valutazione, che sarà con-dotta da un gruppo di esperti, sugli ef-fetti del regolamento in particolare sullacompetitività delle imprese.

Altre domande hanno riguardato il si-stema satellitare Galileo, il rapporto conle lobby, i diritti dei consumatori e ilpacchetto farmaceutico, attualmenteall’esame del Parlamento.

Al via il semestre di presidenzaspagnola: Strategia “Ue 2020” eConsiglio europeo straordinariodell’11 febbraio

Il 1° gennaio 2010 la Spagna è suben-trata alla Svezia nel ruolo di Presidenzadi Turno del Consiglio dell’Unione euro-pea, incarico che manterrà fino al 30giugno 2010.

La Spagna è la prima Presidenza a se-guito dell’approvazione del Trattato diLisbona e si troverà pertanto a lavorarein stretto contatto con il Presidente delConsiglio europeo Herman Van Rom-puy.

Una priorità fondamentale della presi-denza spagnola è l'avvio della nuovastrategia "Ue 2020" per la crescita el'occupazione, che sostituirà la strategiadi Lisbona, i cui obiettivi, che vennerofissati nel 2000, sono stati, almeno inparte, disattesi.

Le proposte della Commissione europea- che dovrebbero costituire la base diquesta nuova strategia “Ue 2020”, eche sono state rese note lo scorso di-cembre - saranno discusse nel corso delConsiglio europeo straordinario dell'11febbraio p.v., in vista dell’adozioneformale della strategia in occasione diuna delle riunioni successive del Consi-glio europeo (in marzo o, più probabil-mente, in giugno).

Nel corso del vertice straordinario, unaparte del quale sarà dedicata anche allequestioni internazionali (in particolare ainegoziati sul clima post-Copenhagen ealla situazione Haiti), la Commissionedovrebbe annunciare che l’obiettivoprincipale della nuova strategia “Ue2020” sarà quello di portare al 2% iltasso di crescita potenziale medio del-l'Ue (non è chiaro se entro il 2015 o il2020).

Contrariamente alle intenzioni espressedi recente dal Primo Ministro spagnolo,che ha evocato l’applicazione di sanzio-ni qualora gli obiettivi fissati a livelloeuropeo non vengano rispettati dagliStati membri (politicamente non accet-tabile), sembra che la Commissione siaorientata a proporre un approccio mi-rante a una sorta di "benchmarking te-matico", ossia un meccanismo di con-fronto fra Paesi basato su indicatori ditipo settoriale.

Sul merito della nuova strategia, le tregrandi priorità dell'industria italiana edeuropea sono le seguenti:

1. Una politica industriale europea rin-novata ed integrata che affronti, cioè,

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in maniera coerente le sfide in materiadi ricerca e innovazione, sviluppo so-stenibile, tutela e promozione delle Pmi,semplificazione, “clusters” e retid’imprese, crescita dimensionale e ac-cesso al credito.

In questo contesto, particolarmente im-portante sarà l’azione europea a favoredelle Pmi, che necessitano di un soste-gno particolare - normativo e finanzia-rio - per cogliere tutte le opportunità dicrescita che derivano dalla ricerca,dall’innovazione e dalle nuove tecnolo-gie “verdi”.

2. Un rilancio del mercato interno - an-che sulla scorta delle raccomandazioniche il prof. Monti presenterà il prossimoaprile - affrontando temi qualil’apertura dei mercati, finora esclusi,servizi professionali e servizi pubblicilocali, il completamento dei mercati del-

l'energia e dei trasporti, le reti trans-europee, l’applicazione rigorosa delleregole sugli aiuti di Stato,l’armonizzazione e il coordinamento fi-scale.

3. Un maggiore ruolo globale dell'Ue, apartire dal rispetto di regole uniformiper una concorrenza leale - ad esempioin materia ambientale, per arrivare adaccordi commerciali ambiziosi ed equili-brati e ad una voce unica nelle istitu-zioni internazionali.

Su questo ultimo fronte, sarà importan-te tra l’altro spingere affinché l’Ue fac-cia molto di più per promuoverel’internazionalizzazione delle imprese esostenerne le esportazioni.

Per ulteriori informazioni:http://www.eu2010.es/es/index.html

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FOCUS SULLE PRIORITÀ DELLA DELEGAZIONE

Ritardi nei pagamenti: continual’esame della proposta

Il 26 gennaio scorso si é tenuta, pressola commissione per il Mercato interno ela protezione dei Consumatori del Par-lamento europeo, un’interessante audi-zione dei parlamenti nazionali: si é trat-tato del primo evento di questo tipo,dopo l’entrata in vigore del Trattato diLisbona che prevede un maggiore coin-volgimento dei Parlamenti dei vari Statimembri nel processo legislativo comu-nitario.

Tra gli altri, sono interventi per l’Italiala senatrice Boldi, presidente dellaCommissione per gli affari comunitaridel Senato, il Sen. Paravia, relatore perla commissione industria del Senato, el’On. Giovanni Fava, della Camera deiDeputati.

I tre membri del parlamento italianohanno espresso un apprezzamento perla proposta, sottolineando però la ne-cessità di allungare il periodo massimodei pagamenti per la pubblica ammini-strazione ad almeno 60 giorni, e di ri-durre significativamente l’ammendaprevista del 5%, fin dal primo giorno diritardo.

Su questo secondo punto si sono dettid’accordo tutti coloro che sono interve-nuti, sicché è molto probabile che laproposta venga modificata, prevedendouna gradualità dell’ammenda, a secon-da dei giorni di ritardo.

A seguito di questa audizione, la relatri-ce per merito, On. Weiler (S&D, tede-sca), presenterà la sua bozza di parere,di cui quindi potremo parlare il prossi-mo mese.

Intanto, anche l’On. De Angelis (S&D),relatore per la commissione industriadel Parlamento europeo, ha reso nota la

sua bozza di relazione: il membro delPD italiano propone di limitare il termi-ne massimo di pagamento per la pub-blica amministrazione a 60 giorni el’automaticità degli interessi di mora,senza nessun intervento da parte delcreditore.

Inoltre, l’On. De Angelis sostiene che laimprese che svolgono un servizio dipubblica utilità (le cd utilities) debbanoessere equiparate alle pubbliche ammi-nistrazioni.

In Consiglio, invece, i lavori procedonoa rilento, e per quanto nessuna delega-zione si sia opposta alla proposta, non èancora chiaro quando si potrà arrivare aun testo condiviso.

Antidumping: rinnovati i dazi sulleimportazioni di calzature in pelleprovenienti da Cina e Vietnam perulteriori 15 mesi

Lo scorso 22 dicembre, il Consiglio, conuna maggioranza di 14 Stati tra favore-voli e astenuti e 13 contrari, ha definiti-vamente approvato la proposta dellaCommissione di prorogare per ulteriori15 mesi i dazi sulle calzature in pelleprovenienti da Cina e Vietnam.

Il rinnovo dei dazi ha rappresentato unavittoria per tutta l’industria italiana,concretizzatasi anche grazie agli sforzidi Confindustria, che, nei mesi prece-denti, ha portato avanti, a fianco delgoverno italiano, un’importante azionedi sensibilizzazione sulle federazioni in-dustriali dei Paesi indecisi di concertocon le associazioni e le imprese del set-tore.

Adottando queste misure, il Consiglioha dimostrato che l’Ue è pronta ad agi-re con forza per difendere il rispetto deiprincipi su cui si fonda il commercio in-

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ternazionale, in primo luogo la necessi-tà di operare in maniera equa, traspa-rente e non discriminatoria.

Il risultato, frutto di lunghi negoziati fragli Stati membri dell’Ue, appare comeun vero e proprio successo se si consi-dera che, solo un mese prima, il Comi-tato anti-dumping si era espresso inmaniera contraria al prolungamentodelle misure e che, per la cessazionedelle misure, si erano battuti anche al-cuni fra i principali colossi del settorecalzaturiero europeo e mondiale.

Le misure attualmente in vigore -16,5% sulle calzature di provenienzacinese e 9,7% su quelle in arrivo dalVietnam - sono dunque state prorogatefino al 3 aprile 2011, confermando latenuta del sistema di difesa commercia-le dell’Ue.

Clima: esito della Conferenza di Co-penaghen e prossime tappe

La Conferenza sui Cambiamenti Clima-tici di Copenaghen avrebbe dovuto por-tare alla definizione di un nuovo accor-do internazionale in grado di subentrareall’attuale Protocollo di Kyoto. Il risulta-to, però, è stato quello di un accordo alminimo comun denominatore, deluden-te nei contenuti e criticabile per le mo-dalità della sua definizione.

L’Accordo di Copenaghen, che non èstato neppure adottato formalmente acausa dell’opposizione di vari Paesi invia di sviluppo, non ha carattere legal-mente vincolante né fissa obiettivi na-zionali di riduzione delle emissioni digas serra. I Paesi che lo hanno accetta-to si sono semplicemente impegnati acomunicare, entro il 31 gennaio 2010, irispettivi impegni volontari di riduzionedelle emissioni. Impegni che sono pe-raltro ben lontani da poter essere con-siderati comparabili all’attuale obiettivodi -20% già adottato dall’Unione euro-

pea. L’esclusione dell’Unione europeadal tavolo negoziale ristretto condottodalla Cina e dagli Stati Uniti con la par-tecipazione dell’India, del Sud Africa edel Brasile, ha poi portato l’Ue a trovar-si di fronte al fatto compiuto e a doversottoscrivere un accordo che non hacontribuito a definire. Per l’Europa si ètrattato di una preoccupante sconfittapolitica che dovrebbe essere un campa-nello d’allarme sia per i rappresentantiistituzionali che per le imprese, le qualihanno tutto l’interesse a vedersi rap-presentare da un’Europa forte e capacedi parlare con una voce sola sul pianointernazionale.

Confindustria, che ha seguito sul campoi lavori della Conferenza, ritiene chel’Accordo di Copenaghen, oltre a nonrappresentare una risposta adeguatanella lotta globale al cambiamento cli-matico, lasci irrisolto il problema delladistorsione delle condizioni di concor-renza internazionale a danno delle im-prese italiane ed europee che, invece,devono già rispettare ambiziosi obiettividi riduzione delle emissioni.

Confindustria sta pertanto sollecitando irappresentanti istituzionali a rivedere lastrategia dell’Ue in vista dei prossimiappuntamenti internazionali, affinchél’Europa riprenda la guida dei negoziatiinternazionali, insieme alle altre princi-pali economie, al fine di definirel’architettura di un sistema globale dilotta ai cambiamenti climatici realmenteefficace e che non alimenti distorsionidella concorrenza internazionale. Inquest’ottica, è chiaro che ridurre lastrategia europea ad una discussionesugli obiettivi di riduzione delle emis-sioni, in particolare riproporre l’offertagià ignorata dagli altri partner a Cope-naghen di un innalzamentodell’obiettivo di riduzione delle emissio-ni dell’Ue dal 20% al 30%, non servi-rebbe a contribuire ad far riemergere laleadership europea nella lotta al cam-biamento climatico.

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Durante la riunione dei Rappresentantipermanenti degli Stati membri delloscorso 20 gennaio, che ha fatto seguitoad una riunione informale dei Ministriper l’Ambiente dei 27, l’orientamentoprevalente è stato quello di mantenerefermo l’obiettivo Ue al 20% e di ribadireche un passaggio al 30% resta condi-zionato all’assunzione di obiettivi com-parabili da parte degli altri Paesi indu-strializzati e di impegni concreti da par-te delle economie emergenti. Questo o-rientamento dovrà essere confermatoalla prossima riunione dei Rappresen-tanti permanenti, per poi trasmettereall’Onu le indicazioni sull’impegno di ri-

duzione dell’Ue entro la scadenza del 31gennaio.

Per maggiori informazioni:

Testo dell’Accordo di Copenaghenhttp://www.denmark.dk/NR/rdonlyres/C41B62AB-4688-4ACE-BB7B-F6D2C8AAEC20/0/copenhagen_accord.pdf

Consiglio informale dei Ministri perl’Ambiente dell’Uehttp://www.eu2010.es/en/documentosynoti-cias/noticias/cumbresevilla1601.html

EVENTI

Seminario “Il Trattato di Lisbona:strumenti per un’efficace azione dilobby nel nuovo panorama istitu-zionale europeo”, Bruxelles, 25 - 26febbraio 2010

Nel quadro del programma di seminaridi formazione promossi dalla Delega-zione di Confindustria, si terrà a Bruxel-les, nei giorni 25 e 26 febbraio p.v., ilseminario su “Il Trattato di Lisbona:strumenti per un’efficace lobby nel nuo-vo panorama istituzionale europeo”.

I lavori del seminario saranno, innanzi-tutto, dedicati ad un esame del nuovoquadro istituzionale derivantedall’entrata in vigore, a partire dal 1°dicembre 2009, del nuovo Trattato e aduna panoramica dei principali elementidi novità di più stretta rilevanza per ilmondo delle imprese.

Il programma prevede quindi un’ampiaparte rivolta ad un esame del nuovo as-setto istituzionale derivato dall’elezione

del Parlamento e dal rinnovo dellaCommissione, nonché ad un approfon-dimento dei meccanismi di funziona-mento interno delle singole istituzioniche partecipano all’iter legislativo co-munitario, con una particolare attenzio-ne alle modifiche derivate dal Trattatodi Lisbona e all’impatto che avrannosull’attività di lobby.

Saranno inoltre esaminate le tecniche dilobby ed i metodi per influenzare il si-stema decisionale ed illustrate le moda-lità di costruzione di un’efficace azionedi lobby, con attenzione alla creazionedi alleanze e coalizioni di interessi, allamessa a punto di adeguate azioni dicomunicazione ed alla cura dei rapporticon i media.

Per maggiori informazioni e iscrizioni:Delegazione di Confindustria presso l’UETel.: 0032 2 286 1211e-mail: [email protected]

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Seminari sui temi europei: interes-se ed elevata partecipazione al se-minario sulle opportunità di finan-ziamento comunitario per l’energiae l’ambiente

Nel quadro del programma di seminaridi formazione promossi dalla Delega-zione di Confindustria, si è tenuto aBruxelles, in data 13 gennaio, il semi-nario su “Le opportunità di finanzia-mento comunitario per l’energia el’ambiente”.

Durante l’evento, funzionari dellaCommissione, dell’ENEA e della BancaEuropea per gli Investimenti hanno pre-sentato i principali programmi di finan-ziamento e le novità in materia di stru-menti di ingegneria finanziaria per larealizzazione di progetti nei settoridell’ambiente, delle energie rinnovabili,dell’efficienza energetica e dell’eco-innovazione.

Il seminario ha registrato il “tutto esau-rito”, con ben 40 partecipanti in rappre-sentanza di aziende, prevalentementedel settore energetico, ma anche delleinfrastrutture, della chimica,dell’alimentare e dell’arredamento.All’evento hanno inoltre partecipato an-che rappresentanti delle associazioniterritoriali e di associazioni settoriali, inparticolare del settore dell’edilizia e deimateriali da costruzione.

Il seminario è stato caratterizzato da unvivace dibattito e da una positiva inte-razione tra i partecipanti ed i relatoriche ha permesso di approfondire i temiin programma e di avere risposte a

domande specifiche sollevate dai parte-cipanti.

Per maggiori informazioni sul pro-gramma di seminari della Delegazione:Delegazione di Confindustria presso l’UETel.: 0032 2 286 1211e-mail: [email protected]

Gruppo europeo sui cluster: il 28 e29 gennaio il Vicepresidente diConfindustria Andrea Moltrasio par-tecipa alla terza riunione

Il 28 e 29 gennaio il Vice Presidente diConfindustria per l’Europa, Andrea Mol-trasio, partecipa alla terza riunione delGruppo europeo sulla politica dei clu-ster.

All’incontro, promosso dalla Commis-sione europea, si è discusso delle azioniche l’Ue ed i suoi Stati membri possonointraprendere per favorire la competiti-vità delle reti d’impresa e dei clustereuropei. In particolare, i venti membridel Gruppo hanno elaborato una seriedi raccomandazioni volte a migliorare laqualità delle politiche europee a soste-gno dei cluster prendendo spunto dairisultati di analisi che raffrontino le loroperformance e le condizioni di contestoin cui questi operano.

La prossima ed ultima riunione delGruppo, che si svolgerà in giugno, af-fronterà il tema di come migliorare lesinergie fra i diversi strumenti finanziariche l’Ue mette a disposizione a soste-gno dei cluster al fine di aumentarel’efficacia dei relativi interventi.

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LE NEWS

IMPRESE E COMPETITIVITÀ

Stato dell’arte dell’attuazione delloSmall Business Act

In un documento di lavoro adottato il15 dicembre sullo stato di attuazionedello SBA, la Commissione europea hasvolto un’analisi delle misure dirette adarne attuazione, definendo incorag-gianti i progressi ottenuti fino ad oggi.Adottato nel giugno 2009, lo SBA hacome obiettivo di migliorare le politichea sostegno delle piccole e medie impre-se e dell’imprenditorialità, di ancorarein modo irreversibile il principio “Pensa-re innanzitutto alle PMI” sia nel proces-so legislativo che nel comportamentodelle autorità amministrative e di pro-muovere la crescita delle PMI aiutando-le a superare i problemi che intralcianoil loro sviluppo.Nel suo rapporto di metà percorso, laCommissione insiste in particolaresull’aspetto riguardante l’alleggerimentodegli oneri amministrativi gravanti sullePMI. Tra i progressi registrati secondola Commissione sono citati i seguentiesempi: l’insieme dei nuovi testi di leg-ge europei e la legislazione in alcuniStati membri (per es. in Belgio, Dani-marca, Finlandia e Germania) sono orasottoposti ad un “test PMI” finalizzatoad assicurare che le nuove disposizionirispondano realmente alle esigenze del-le imprese; gli oneri amministrativi su-perflui, di un valore di diversi miliardi diEuro, sono stati soppressi; le procedureed i costi necessari per l’avvio di unasocietà a responsabilità limitata nell’Uesono stati ridotti, passando rispettiva-mente ad 8 giorni e a 417 Euro; diciottopaesi hanno creato degli sportelli uniciper la creazione d’imprese. La Commis-sione sottolinea, inoltre, che la semplifi-cazione delle disposizioni comunitarie

relative agli aiuti di stato (regolamentod’esenzione globale per categoria equadro temporaneo relativo agli aiuti diStato) ha permesso agli Stati membri disostenere in modo particolare le PMI.Infine, tra le proposte legislative, laCommissione ricorda la proposta di di-rettiva sui ritardi di pagamento volta adaffrontare uno dei problemi più spinosinella vita delle piccole e medie imprese.

Per accedere al documento di lavorodella Commissione:http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/implementation/sba_imp_en.pdf

L’Istituto Europeo perl’Innovazione e la Tecnologia lanciale sue prime tre comunità della co-noscenza

L’Istituto europeo per l’Innovazione e laTecnologia (EIT) ha lanciato, il 16 di-cembre u.s., le sue prime tre comunitàdella conoscenza (le cd. KICs). Questipartenariati integrati tra il mondo im-prenditoriale, le istituzioni accademicheed altri attori pertinenti, saranno incen-trati su tre temi chiave: l’adattamentoal cambiamento climatico, l’energia so-stenibile ed, infine, la società della co-municazione e dell’informazione.L’avvio di queste tre comunità, che ri-ceveranno in totale tre milioni di Euro,rappresenta un colpo di acceleratoreper l’istituto, creato con l’obiettivo spe-cifico di incoraggiare l’innovazione inseno all’Unione europea.La prima comunità, intitolata Climate-KIC, avrà per missione d’accelerare estimolare l’innovazione nel campodell’economia mondiale, rispondendo

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alle esigenze del cambiamento climati-co. A tal fine, le attività della comunitàClimate-KIC si articoleranno su 4 temi:l’evoluzione del cambiamento climatico,la transizione verso città a basse emis-sioni di carbonio, una gestione adegua-ta dell’acqua e una produzione a “zero”carbonio.La comunità Inno Energy affronterà iltema dell’energia sostenibile e cercheràdi perseguire un obiettivo sociale ed e-conomico, assicurando la formazione diprofessionisti della tecnologia, caratte-rizzati da uno spirito imprenditoriale.Infine, EIT ICT Labs sarà focalizzatasullo sviluppo di una società

dell’informazione e della comunicazioneed avrà come obiettivo quello di pro-muovere una trasformazione radicaledella società della conoscenza in Euro-pa, tramite una diffusione senza prece-denti di servizi internet. Il consorzioriunirà imprese di dimensione mondiale,centri di ricerca di fama mondiale eduniversità di primo piano, con l’obiettivodi accelerare l’innovazione per rispon-dere alle grande sfide della società.

Per più ampie informazioni:http://eit.europa.eu

AMBIENTE, ENERGIA E INFRASTRUTTURE

CCS e Rinnovabili tra i primi stan-ziamenti dei fondi ETS

La Commissione europea ha elaboratouna proposta relativa allo stanziamentodei proventi delle aste che sarannocondotte nell’ambito dello schema eu-ropeo di Emissions Trading, dando prio-rità a progetti di cattura e stoccaggiodella CO2 (CCS) e a progetti nel campodelle fonti rinnovabili.

In base alle modifiche apportate alla di-rettiva Emissions Trading nel 2008, iproventi della messa all’asta di un mas-simo di 300 milioni di permessi di emis-sione possono essere destinati al finan-ziamento di progetti dimostrativi dellatecnologia CCS e di tecnologie innovati-ve nel settore delle rinnovabili.

La proposta della Commissione è statainviata agli Stati membri, che dovrannovotarla a febbraio. Molti Stati membri,tra cui la Germani e il Regno Unito, pe-rò hanno già fatto capire di non essereper niente favorevoli all’idea di lasciarealla Commissione l’ultima parola suiprogetti da finanziare.

Crescita degli investimenti nelleeco-tecnologie

Gli investimenti dei capitali di rischio(venture capitals) nelle eco-tecnologienell’Ue sono calati del 12% nel 2009,contro una calo del 42% in Nord Ameri-ca. Se si prende il dato relativo allaquota parte dell’Ue negli investimentiglobali dei capitali di rischio, però, sivede che questa è cresciuta del 28%, ilvalore più elevato degli ultimi cinqueanni. Un dato tanto più significativo seraffrontato nuovamente al Nord Ameri-ca, la cui quota parte è invece passatadal 72% al 62%.

Gli investimenti maggiori per quanto ri-guarda l’Ue si sono registrati nel RegnoUnito, nonostante un calo del 21% ri-spetto al 2008. Una crescita degli inve-stimenti si è poi registrata in Francia,Danimarca, Belgio e Olanda. Il settoreche ha catalizzato la quota più impor-tante di investimenti è stato quellodell’efficienza energetica, dove gli inve-stimenti sono più che raddoppiati.

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Per maggiori informazioni:http://cleantech.com/about/pressreleases/20090106.cfm

REACH: nuove sostanze a rischio diautorizzazione

L’Agenzia Chimica Europea (ECHA) haaggiunto 14 nuove sostanze alla lista disostanze pericolose candidate ad esseresottoposte alla procedura di autorizza-zione.

L’inclusione nella lista comporta già de-gli obblighi per i fornitori di articoli con-tenenti tali sostanze in concentrazionesuperiore allo 0.1%, i quali dovrannofornire informazioni ai loro clienti e, surichiesta, anche ai consumatori finali,sulla sicurezza degli articoli.

La lista, che ora comprende 29 sostan-ze, è destinata ad aumentare. Espertidel settore stimano che le sostanze chesaranno aggiunte alla lista potrebberoarrivare anche a 150 già entro la finedell’anno.

Per maggiori informazioni:http://echa.europa.eu/doc/press/pr_10_01_candidate_list_20100113.pdf

http://echa.europa.eu/chem_data/authorisa-tion_process/candidate_list_obligations_en.asp

Un pacchetto clima-trasporti per ri-durre le emissioni di CO2 nel settore

Nel corso della sua audizione di con-ferma davanti al Parlamento europeo, il15 gennaio, Connie Hedegaard, futuroresponsabile del portafoglio Clima dellaCommissione europea, si è impegnata aridurre le emissioni prodotte dai tra-sporti, affermando la sua volontà diproporre, durante il suo mandato, unpacchetto legislativo integrato clima-trasporti.

Il pacchetto legislativo, simile a quelloadottato nel 2008 in materia di energiae clima, comprenderà, secondo il com-missario designato, delle iniziative voltea controllare la crescita delle emissioniprodotte dal settore trasporti.

Nel corso della sua audizione, pur rico-noscendo le sfide che sta attraversandoil settore, la Hedegaard ha sottolineatocome la continua crescita delle emissio-ni di CO2 dei trasporti rischi di vanifica-re gli sforzi compiuti da altri settori.

Una delle iniziative previste dal nuovocommissario al Clima è l’introduzione dinorme sulla riduzione delle emissioni diCO2 prodotte dai camion.Peraltro, affermando che la legislazionesulle emissioni di CO2 per le automobiliè superata alla luce delle nuove tecno-logie, la Hedegaard, si è impegnata an-che a sostenere una revisione di talenormativa.

In generale, il futuro commissario alClima ha sostenuto l'idea di mettere unprezzo alle emissioni di CO2 nel settoredei trasporti. Secondo la Hedegaard,l’internalizzazione delle esternalità,principio guida del programma di scam-bio delle emissioni dell’Ue, funzioneràanche per il settore trasporti.

Per ulteriori informazioni:http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/008-67223-013-01-03-901-20100113IPR67222-13-01-2010-2010-false/default_it.htm

Terrorismo: la Commissione esami-na una normativa sui body scanner

Il 7 gennaio, un portavoce della Com-missione europea ha annunciato che, inreazione al mancato attentato sul voloAmsterdam-Detroit del 25 dicembrescorso, l’Esecutivo Ue potrebbe intro-durre una normativa sull'uso dei bodyscanner negli aeroporti europei.

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La Commissione prevede di prendere inconsiderazione l’uso di tale strumentoper rafforzare la sicurezza aerea. Paral-lelamente, esaminerà le sue condizionidi funzionamento, in particolare i suoieffetti sul diritto alla tutela dellaprivacy, sulla protezione dei dati e sullequestioni sanitarie.Gli esperti europei sull’aviazione hannosottolineato la necessità di un “approc-cio europeo di fronte alle minacce per lasicurezza”.

Tuttavia, se il commissario ai TrasportiTajani si è detto favorevole a un rego-lamento europeo sull’uso dei bodyscanner, il suo collega responsabile delportafoglio Giustizia, Libertà e SicurezzaBarrot ha espresso dubbi sull’efficacia ditale strumento.

Il commissario designato al portafoglioGiustizia, Diritti fondamentali e Cittadi-nanza Viviane Reding, nel corso dellasua audizione al Parlamento europeo il12 gennaio scorso, ha dichiarato la vo-lontà di verificare tutte le implicazioni,in termini di “rispetto della dignità u-mana, della privacy e del diritto dei cit-tadini alla salute”, di un utilizzo deibody scanner negli aeroporti, prima chel'Unione europea prenda una decisionesu tali strumenti. Il commissario desi-gnato lussemburghese ha dichiarato lavolontà di cooperare con la collega in-caricata per gli Affari interni Cecilia Mal-strom per esaminare tutti gli elementiprima di prendere decisioni.

Il 14 gennaio, il commissario designatoai trasporti e attuale commissarioall’anti frode Siim Kallas, nel corsodell’audizione di fronte alla commissio-ne parlamentare trasporti e turismo(TRAN) del Parlamento europeo, criti-cando i Paesi che si stanno adoperandoper l’introduzione dei body scanner, inmancanza di standard comuni europei,si è detto a favore di norme europee

che disciplinino il ricorso a tale tecnolo-gia.

Per ulteriori informazioni:http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/008-67126-011-01-03-901-20100111IPR67125-11-01-2010-2010-false/default_it.htm

http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/008-67203-013-01-03-901-20100113IPR67200-13-01-2010-2010-false/default_it.htm

La BEI autorizza prestiti per i pro-getti autostradali del gruppo italia-no Gavio

La Banca europea degli investimenti(BEI) ha appena firmato una serie diquattro contratti di finanziamento a fa-vore di Sias SpA, la società di portafo-glio del gruppo autostradale Gavio, peruna somma totale di 500 milioni di eu-ro.

L'investimento principale, finanziatograzie alle risorse della BEI, riguarda ilcompletamento dell'autostrada Torino-Milano, e precisamente consiste in 350milioni di euro per il tratto di 57 km checollega Greggio (Piemonte) a Milano.

Il costo totale d'investimento di questoprogetto, che sarà realizzato su un pe-riodo di quattro anni, è ritenuto circa a1,1 miliardi di euro. Nel 2002, la BEIaveva già contribuito al finanziamentodella prima sezione di quest'autostrada,che collega Torino a Greggio, con 150milioni di euro, attualmente in corso dirimborso.

Oltre a questo progetto, la BEI ha ac-cordato ulteriori 150 milioni di euro peril miglioramento della sicurezza e la tu-tela dell'ambiente su molti altri assi au-tostradali gestiti da filiali del gruppoGavio: Autostrada valdostane, Liguria-

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Toscana, autostrada dei fiori, Torino-Ivrea e Torino-Piacenza.

Tutte le sezioni autostradali finanziatefanno parte delle reti transeuropee ditrasporto, risultando dunque nel quadrodi priorità della banca in materia di fi-nanziamento.

Per ulteriori informazioni:http://www.eib.org/projects/press/2010/2010-004-italy-eur-500-million-for-gavio-groups-motorways.htm?lang=-it

Galileo: assegnati i contratti per lacostruzione di satelliti

Il 7 gennaio la Commissione europea haannunciato l'aggiudicazione di tre deisei contratti per l'appalto riguardante lacapacità operativa iniziale di Galileo, ilprogramma europeo di navigazione sa-tellitare, rivale dell’americano GPS.

1. ThalesAleniaSpace (Italia) si èaggiudicato il contratto per i ser-vizi di supporto al sistema: ri-guarda i servizi industriali neces-sari per fornire assistenza all'A-genzia spaziale europea per l'in-tegrazione e la convalida del si-stema Galileo ed ha un valore di85 milioni di euro.

2. Sia con OHB System AG che conEADS-Astrium GmBH (entrambetedesche), è stato firmato uncontratto quadro, valido dal 2010al 2015, per la fornitura di unmassimo di 32 satelliti. OHB si èaggiudicato un contratto specificoper un primo ordine di 14 satelli-ti, che prevede la fornitura delprimo satellite nel luglio 2012. Apartire da questa data è previstala consegna di un satellite ognimese e mezzo: l'ultimo dovrebbeessere consegnato nel marzo2014.

3. Arianespace (Francia) si è aggiu-dicato il contratto per i servizi dilancio: il contratto ha un valoredi 397 milioni di euro e riguardail lancio di cinque lanciatori So-yuz, ognuno dei quali trasporteràdue satelliti. Il primo lancio èprogrammato per il mese di otto-bre 2012.

In questo modo, già dai primi mesi del2014 sarà possibile realizzare la fasecostitutiva iniziale del sistema di navi-gazione satellitare europeo e avviare lafornitura di servizi.

Il programma Galileo, infatti, èstrutturato in due fasi:

- la fase di convalida in orbita (in-orbit validation, IOV) prevede unaserie di test e la messa in funzionedi quattro satelliti nonché della re-lativa infrastruttura di terra. Que-sta fase è attualmente in corso. Illancio dei primi due satelliti IOV èprevisto per fine novembre 2010,gli altri due saranno lanciati nell'a-prile del 2011;

- la fase di piena capacità operativa(full operational capability, FOC),che prevede la realizzazione dellarestante infrastruttura di terra enello spazio, include una fase ini-ziale di capacità operativa con 18satelliti funzionanti. Il sistemacompleto sarà compostoda 30 satelliti, centri di controllosituati in Europa e una serie di sta-zioni di collegamento terra-satellitee di rilevamento installate in tuttoil mondo.

I contratti definitivi per queste aziendesaranno firmati con l’ESA (Agenzia spa-ziale europea) nelle prossime settimanee, secondo il Commissario Antonio Ta-jani, i primi due satelliti saranno messiin orbita già alla fine di quest’anno.

Per ulteriori informazionihttp://ec.europa.eu/transport/galileo

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ECONOMIA E FINANZA

Il Consiglio Ecofin esamina il casoGrecia

Il Consiglio Economico e Finanziariodell’Unione europea, riunitosi a Bruxel-les il 19 gennaio u.s., ha accolto positi-vamente la relazione della Commissionesulla situazione finanziaria greca. LaCommissione ha infatti presentato, indata 8 gennaio, un rapporto sul disa-vanzo eccessivo di Atene, a seguito del-la richiesta operata dal Consiglio Ecofindi novembre.

La Grecia, paese della zona euro guida-to dal governo socialista del premierGiorgio Papandreou, aveva recente-mente reso noti i dati riguardanti il pe-sante deficit finanziario nel quale tutto-ra si trova: in meno di 11 mesi il deficitdi bilancio e' passato, secondo i dati uf-ficiali, dal 3,7% al 12,7% del Pil, oltrequattro volte il tetto fissato dall'Ue. Conun indebitamento pubblico prossimo asuperare il 120% del Pil, mentre l'eco-nomia, dopo anni di alta crescita, è inrecessione e lo resterà per ancora tutto

il 2010, il governo greco conta di ripor-tare il deficit sotto il 10% del Pil nel2010 grazie a riduzione della spesa, in-cluso un congelamento limitato dei sa-lari, riforme del sistema previdenziale eimpositivo, con la tassazione dei lati-fondi anche della chiesa, e la lotta allagigantesca evasione fiscale.

Nel testo delle conclusioni di dicembre,il Consiglio Ecofin aveva considerato in-sufficiente la risposta greca alle racco-mandazioni formulate nell’aprile del2009 quando era stata avviata la pro-cedura per i disavanzi eccessivi. Nelleconclusioni di gennaio, il Consiglio inve-ce accoglie favorevolmente il rapportodella Commissione e intima il governogreco a seguire le indicazioni in essocontenute, felicitandosi al tempo stessoper i primi positivi passi riformatrici o-perati da parte di Atene.

Per ulteriori informazioni:http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/ecofin/112456.pdf

AFFARI SOCIALI

Rapporto congiunto sull’ occupa-zione 2009

La situazione dell’occupazione resta ge-neralmente sfavorevole nell’UE, che haperso 4,3 milioni di posti di lavoro nel2009. I gruppi che si trovavano già inuna situazione precaria (giovani, mi-granti sotto-qualificati) sono partico-larmente colpiti dalla crisi economica,ma con diversa intensità secondo gliStati membri. Questi sono alcuni deidati che emergono dal “Rapporto con-giunto sull’Occupazione” che la Com-missione ha adottato il 15 dicembre.

Secondo l’Esecutivo europeo, la situa-zione dell’occupazione tenderà a peg-giorare in questi mesi e segnali positivinon si avranno prima di 6 mesi. I paesipiù colpiti sono gli Stati baltici, la Spa-gna, l’Irlanda e l’Ungheria. Il rapportoritiene che le misure di risposta alla cri-si e gli aiuti finanziari europei abbianoattenuato gli effetti sull’occupazionenell’Ue e suggerisce di continuare a co-niugare misure di breve termine con ri-forme a lungo termine.

L’Ue ha sostenuto gli Stati membri tra-mite il Fondo Sociale europeo (FSE) ed

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il Fondo europeo di adattamento allaMondializzazione (FEM). Nel 2009 ilFEM, le cui regole sono state recente-mente modificate per rispondere allacrisi, ha visto un forte aumento del nu-mero di richieste degli Stati membri (20contro 5 nel 2008).Per quanto riguarda il FSE invece gliStati membri sono in larga parte con-trari ad appoggiare la proposta dellaCommissione che permetterebbe disopprimere temporaneamente il co-finanziamento nazionale dei progettisostenuti dal Fondo.

Il rapporto congiunto sarà dibattuto alConsiglio Occupazione e Affari socialidell’8 e 9 marzo 2010 e contribuirà alladefinizione della nuova strategia dell’UEper la crescita e l’Occupazione“UE2020”.Il rapporto è disponibile su richiestapresso la Delegazione.

Eurobarometro: gli effetti della crisidell’occupazione costituiscono laprincipale preoccupazione dei cit-tadini europei

Anche se le aspettative nei confrontidella crisi e dei prossimi sviluppi dellasituazione economica stanno miglioran-do, secondo l’indagine Eurobarometrosvolta nell’autunno 2009, i cittadini eu-ropei appaiono particolarmente preoc-cupati riguardo all’impatto della crisisull’occupazione.

L’indagine, che si svolge due volteall’anno, in primavera ed in autunno, èstata effettuata presso 30.238 personetra il 23 ottobre ed il 18 novembre2009.Se l’indagine rivela un aumento delnumero di persone (38%) che ritengo-no che il picco della crisi ed il suo im-patto sull’occupazione sia stato rag-giunto, il 54% degli europei intervistatipensano che il peggio debba ancora ve-nire. Una preoccupazione che fa porre

la questione della disoccupazione inprimo piano nell’agenda nei 19 paesieuropei.

Per quanto riguarda altri timori espressia livello nazionale, l’indagine menzionache l’inflazione e la criminalità si trovi-no, ex aequo, in terza posizione e, in-tervistati sulla risoluzione della crisi, icittadini europei considerano chel’Unione europea ed i governi nazionalidebbano intraprendere delle azioni effi-caci, stimolando la ricerca el’innovazione nell’economia europea,favorendo la produzione ecologica deibeni e dei servizi, sostenendol’agricoltura e favorendo la creazioned’imprese per raggiungere una crescitasostenibile.

Infine, tra i dati più sorprendenti, quelloper cui gli europei si dicono sempre piùsoddisfatti del funzionamento della de-mocrazia nell’Unione (il livello di ap-prezzamento è passato dal 52% nel2007 al 54%), mentre l’indagine rileva,parallelamente, una riduzione del 5% inconfronto al 2007 della percentuale disoddisfazione per quanto riguarda ilfunzionamento della democrazia a livel-lo nazionale (53%).

Cinque Stati membri non applicanola direttiva sul riconoscimento dellequalifiche professionali

Due anni dopo la scadenza fissata perl’attuazione della direttiva sul ricono-scimento delle qualificazioni professio-nali, l’Austria, il Belgio, la Francia, laGrecia ed il Lussemburgo non hannoancora provveduto al recepimento (nelcaso della Grecia, non si è ancora pro-ceduta al provvedimento di notifica). LaCommissione europea ha, in effetti,pubblicato il 9 dicembre u.s. un“tableau de bord” concernente questadirettiva (adottata nel 2005 e riguar-dante più di 800 professioni regolamen-tate), che avrebbe dovuto essere tra-

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sposta dagli Stati membri il 20 ottobre2007 al più tardi.

La direttiva è volta a facilitare la liberacircolazione delle persone che desideri-no esercitare la loro attività come lavo-ratore indipendente o dipendente.Per permettere ai cittadini di utilizzareal meglio la direttiva e di conoscernetutte le potenzialità, la Commissione hainoltre pubblicato una guida di 66 do-mande-risposte sulle situazioni allequali potrebbero essere confrontatinell’espletamento delle procedure voltaad ottenere un riconoscimento delleproprie qualifiche in un altro Statomembro.

Per accedere alla guida:http://ec.europa.eu/internal_market/qualifications/docs/guide/users_guide-fr.pdf

Il 2010 Anno europeo di lotta con-tro la povertà e l’esclusione sociale

Il 1° gennaio 2010 ha segnato l’iniziodell’Anno europeo di lotta contro la po-vertà e l’esclusione sociale. L’Unione

europea consacrerà 17 milioni di Euroalle attività intraprese a questo titolonegli Stati membri, con l’obiettivo disensibilizzare l’opinione pubblica ed icittadini al problema della povertà el’esclusione sociale. L’Anno sarà avviatoa Madrid durante una conferenza di altolivello organizzato dalla Presidenza spa-gnola e la Commissione europea. Ilnumero di persone confrontate alla po-vertà è aumentato sensibilmente rispet-to al 2000: 79 milioni di persone vivonoal di sotto della soglia di povertà (sogliafissata al 60% del reddito medio del lo-ro paese). Le campagne di sensibilizza-zione, le sedute d’informazione nellescuole, le tavole rotonde e le formazioniper i media ed i responsabili politici co-stituiscono solo una parte delle attivitàpreviste. A livello europeo, ci sarannodue settimane centrali dedicate al temadella povertà, un concorso giornalistico,un’esposizione d’arte e due grandi con-ferenze, una prevista nel mese di gen-naio e l’altra nel mese di dicembre2010.

Per più ampie informazioni:http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=637

POLITICA COMMERCIALE E RELAZIONI ESTERNE

L’Ue pronta ad avviare i negoziatiper un accordo di libero scambiocon Singapore. Pubblicato il que-stionario

Gli Stati membri dell’Ue hanno dato ilvia libera alla Commissione europea aproseguire i negoziati, bloccati a livelloregionale, per accordi di libero scambiocon i singoli paesi dell'Associazione del-le Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN).

Nel maggio 2007, la Commissione eu-ropea, nell’ambito della comunicazione“Global Europe” (che si poneva tra gli

obiettivi la conclusione di accordi com-merciali bilaterali con alcuni Sta-ti/regioni del mondo), aveva ottenuto ilmandato dagli Stati membri riuniti inConsiglio per avviare i negoziati per unaccordo di libero scambio tra Ue e ASE-AN. L’intenzione iniziale della Commis-sione era quella di avviare i negoziati subase regionale, ovvero di concludere unaccordo di libero scambio che coinvol-gesse l’Unione europea e la regione de-gli Stati ASEAN.

Nonostante l’obiettivo ambizioso dellaCommissione, non si sono registrati im-

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portanti risultati. Non riuscendo ad av-viare i negoziati su base regione-regione (a causa dell’impossibilità ditrovare un “minimo comune denomina-tore” tra gli Stati coinvolti), il Consiglio,a maggio dello scorso anno, ha chiestoalla Commissione di valutare la possibi-lità di intavolare negoziati commercialibilaterali con i singoli Stati dell’ASEAN,pur mantenendo l’obiettivo finale di unaccordo tra “regioni”. La Commissionepertanto, in seguito al via libera delConsiglio, ha deciso di avviare, in questiprimi mesi del 2010, trattative su basebilaterale, iniziando con Singapore eaccogliendo eventuali proposte di altripaesi della regione.

In vista del lancio dei negoziati conSingapore, la Dg Commercio ha pubbli-cato un questionario con l’obiettivo diricevere informazioni dai settori indu-striali coinvolti nell’accordo; obiettivodella consultazione è quello di segnala-re gli elementi che la Commissione do-vrà considerare prioritari durante le fasinegoziali.

Per maggiori informazioni (questiona-rio):

http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/for

ms/dispatch?form=Singapore

Ue e paesi dell’America latina si-glano un accordo che pone fine alladisputa commerciale sulle banane

Gli ambasciatori dell'Unione europea edei paesi latino-americani, incontratisilo scorso 15 dicembre all’OMC in Gine-vra, hanno raggiunto un accordo chepone fine alla disputa, durata 15 anni,relativa alla questione delle importazio-ni delle banane nell’Ue.

Secondo l’accordo, l’Ue ridurrà progres-sivamente le tariffe d’importazione sulle

banane provenienti dall’America latina;in risposta, gli Stati Uniti hanno decisodi estinguere la controversia con l'UE.Inoltre, l’Ue ha offerto di mobilitare finoa € 200 milioni a favore dei principalipaesi esportatori di banane dell’Africa edei Caraibi, per aiutarli control’accresciuta concorrenza dell’Americalatina.

L’Ue ridurrà le proprie tariffe sulle im-portazioni delle banane da € 176 pertonnellata a € 114 (al più presto entro il2017), mentre i paesi dell’America lati-na, in cambio, non chiederanno ulterio-re tagli (neanche durante i negoziati diDoha) e non procederanno oltre nei casiintentati contro l’Ue all’OMC dal 1993ad oggi.

Le banane provenienti da Africa, Caraibie paesi del Pacifico continueranno a be-neficiare dell'esenzione di dazi e di quo-te nell’accesso al mercato Ue, grazie aseparati accordi commerciali per lo svi-luppo.

Infine, Unione europea e Stati Unitihanno siglato un accordo in cui gli StatiUniti si impegnano a risolvere le propriecontroversie con l’Ue all'OMC sulle ba-nane.

Il Commissario per il commercio BenitaFerrero-Waldner (ad interim, finché nonentrerà in carica il commissario desi-gnato Karel de Gucht) ha affermato chela conclusione della disputa commercia-le più lunga della storia fornirà unaspinta importante per il progresso neinegoziati del Doha Round e per i siste-mi multilaterali di negoziazione in gene-rale. Per il Commissario designato DeGucht l’accordo raggiunto concilia gli in-teressi legittimi di tutte le parti.

Per maggiori informazioni:http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2009/december/tradoc_145605.pdf

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CALENDARIO ISTITUZIONALE UE – FEBBRAIO 2010

Febbraio 2010

Parlamento europeo

3 Commissioni parlamentari (audizione candidata commissariabulgara)

8-11 Sessione plenaria

9 Voto nuova Commissione europea

22-25 Sessione plenaria

25 Commissioni parlamentari

Consiglio dell’Unione europea

7-9 Consiglio competitività (informale)

11 Consiglio europeo straordinario

12-13 Consiglio Trasporti (informale)

16 Consiglio Affari Economici e Finanziari

17-18 Incontro Ministri per lo sviluppo (informale)

21 Cena informale Ministri del Commercio

22-23 Consiglio Affari Generali Relazioni Esterne

24-25 Cena informale Ministri della Difesa

25-26 Consiglio Giustizia e Affari Interni

Commissione europea

4 Conferenza: New skills for new jobs

9-13 Fiera internazionale macchinari agricoli (Spagna)

23-24 Conferenza ITC per l’efficienza energetica

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ALTRI EVENTI

La Settimana Europea dell'EnergiaSostenibile, Bruxelles, 22-26 marzo2010

Durante i giorni 23-25 marzo si terrà, aBruxelles, una serie di eventi, attività,laboratori e incontri con oltre 3000 par-tecipanti durante la settimanadell’energia sostenibile, evento di rife-rimento per questione legate allo svi-luppo sostenibile.

L’evento, organizzato su iniziativa dellaCommissione europea, fa parte della

campagna “Sustainable Energy Euro-pe”, lanciata nel 2005. Tale campagnasi pone obiettivi in materia di fonti e-nergetiche rinnovabili, efficienza ener-getica, trasporti puliti e combustibili al-ternativi.

L’edizione 2009 ha registrato la parteci-pazione di oltre 30.000 partecipanti el’organizzazione di 149 eventi.

Per maggiori informazioni:

www.eusew.eu

GAZZETTA UFFICIALE DELL’UNIONE EUROPEA

Serie Legislazione

L 315 del 2 Dicembre 2009 Decisione del Consiglio europeo, del 1° dicembre2009, che elegge il presidente del Consiglio europeo

Decisione del Consiglio europeo con l'accordo del pre-sidente della Commissione, del 1o dicembre 2009, chenomina l'alto rappresentante dell'Unione per gli affariesteri e la politica di sicurezza 2009/881/UE

Decisione del Consiglio europeo, del 1° dicembre2009, sull'esercizio della presidenza del Consiglio2009/882/UE

L 320 del 5 Dicembre 2009 Decisione della Commissione, del 30 novembre 2009,che stabilisce i criteri ecologici per l’assegnazione delmarchio comunitario di qualità ecologica ai mobili inlegno [notificata con il numero C(2009) 9522]

L 322 del 9 Dicembre 2009 Decisione del Consiglio, del 1° dicembre 2009, chenomina il segretario generale del Consiglio dell’Unioneeuropea 2009/912/UE

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L 323 del 10 Dicembre 2009 Decisione 2009/917/GAI del Consiglio, del30 novembre 2009, sull’uso dell’informatica nel setto-re doganale

L 328 del 15 Dicembre 2009 Decisione del Consiglio europeo con l'accordo del pre-sidente della Commissione, del 4 dicembre 2009, chenomina l'alto rappresentante dell'Unione per gli affariesteri e la politica di sicurezza 2009/951/UE

L 335 del 17 Dicembre 2009 Direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e delConsiglio del 25 novembre 2009 in materia di accessoed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicu-razione (solvibilità II)

L 336 del 18 Dicembre 2009 Regolamento (UE) n. 1247/2009 della Commissione,del 17 dicembre 2009, che istituisce un dazioantidumping provvisorio sulle importazioni di determi-nati cavi di molibdeno originari della Repubblica popo-lare cinese

L 341 del 22 Dicembre 2009 Decisione della Commissione, del 30 novembre 2009,riguardante il documento di riferimento di cuiall’articolo 27, paragrafo 4, della direttiva 2008/57/CEdel Parlamento europeo e del Consiglio relativaall’interoperabilità del sistema ferroviario comunitario[notificata con il numero C(2009) 8680] 2009/966/CE

L 342 del 22 Dicembre 2009 Regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 25 novembre 2009,sull’etichettatura dei pneumatici in relazione al consu-mo di carburante e ad altri parametri fondamentali

L 343 del 22 Dicembre 2009 Regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio, del 30novembre 2009, relativo alla difesa contro le importa-zioni oggetto di dumping da parte di paesi non membridella Comunità europea

L 352 del 30 Dicembre 2009 Regolamento di esecuzione (UE) n. 1294/2009 delConsiglio, del 22 dicembre 2009, che istituisce un da-zio antidumping definitivo sulle importazioni di alcunitipi di calzature con tomaie di cuoio originarie del Viet-nam e della Repubblica popolare cinese esteso alleimportazioni di alcuni tipi di calzature con tomaie dicuoio spedite dalla RAS di Macao, a prescindere chesiano dichiarate o no originarie della RAS di Macao, inseguito ad un riesame in previsione della scadenza anorma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento(CE) n. 384/96 del Consiglio

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Serie Comunicazioni e Informazioni

2009/C 295 E/19 Trasporto di merci in Europa Risoluzione del Par-lamento europeo del 4 settembre 2008 sul tra-sporto di merci in Europa (2008/2008(INI))

2009/C 311/08 Invito a presentare proposte — ENT/CIP/09/E/N08S03— Rete europea delle ambasciatrici per l'imprenditoriafemminile

Per eventuali informazioni Funzionario Tel. E-Mail

Delegazione di Confindustriapresso l’Unione europea

Daniele Olivieri 0032 2 2861211 [email protected]