Attualità della Carta di Gubbio 1960-2010 - Italia Nostra · Attualità della Carta di Gubbio...

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Attualità della Carta di Gubbio 1960-2010 D D i i c c h h i i a a r r a a z z i i o o n n e e f f i i n n a a l l e e a a p p p p r r o o v v a a t t a a a a l l l l ' ' u u n n a a n n i i m m i i t t à à a a c c o o n n c c l l u u s s i i o o n n e e d d e e l l C C o o n n v v e e g g n n o o N N a a z z i i o o n n a a l l e e p p e e r r l l a a S S a a l l v v a a g g u u a a r r d d i i a a e e i i l l R R i i s s a a n n a a m m e e n n t t o o d d e e i i C C e e n n t t r r i i S S t t o o r r i i c c i i ( ( G G u u b b b b i i o o 1 1 7 7 - - 1 1 8 8 - - 1 1 9 9 s s e e t t t t e e m m b b r r e e 1 1 9 9 6 6 0 0 ) ) . . Il successo del Convegno di Gubbio promosso da un gruppo di Comuni, affiancato da parlamentari e studiosi, consente la formulazione di una dichiarazione di principi sulla salvaguardia ed il risanamento dei centri storici. Le relazioni degli 8 Comuni promotori, la presentazione nella mostra di alcuni studi, in parte preparatori ed in parte esecutivi, di operazioni di risanamento conservativo e l'adesione al Convegno di 50 Comuni dimostrano il crescente interesse che il tema sta suscitando presso le Amministrazioni locali e larghi strati di opinione pubblica. L'estensione a scala nazionale del problema trattato è stata unanimemente riconosciuta, insieme alla necessità di un'urgente ricognizione e classificazione preliminare dei centri storici con la individuazione delle zone da salvaguardare e risanare. Si afferma la fondamentale e imprescindibile necessità di considerare tali operazioni come premessa allo stesso sviluppo della città moderna e quindi la necessità che esse facciano parte dei Piani Regolatori Comunali, come una delle fasi essenziali nella programmazione della loro attuazione. Si invoca una immediata disposizione di vincolo di salvaguardia, atto ad efficacemente sospendere qualsiasi intervento, anche di modesta entità, in tutti i centri storici, dotati o no di Piano Regolatore, prima che i relativi Piani di Risanamento Conservativo siano stati formulati e resi operanti. Si riconosce la necessità di fissare per legge i caratteri e la procedura di formazione dei Piani di Risanamento Conservativo, come speciali piani particolareggiati di iniziativa comunale, soggetti ad efficace controllo a scala regionale e nazionale, con snella procedura di approvazione e di attuazione. Detti piani fisseranno modalità e gradualità di tutti gli interventi su suolo pubblico e privato, sulle fronti e nell'interno degli edifici, e si attueranno esclusivamente mediante comparti, ciascuno dei quali rappresenti un'entità di insediamento e di intervento. Rifiutati i criteri del ripristino e delle aggiunte stilistiche, del rifacimento mimetico, della demolizione di edifici a carattere ambientale anche modesto, di ogni “diradamento” ed “isolamento” di edifici monumentali attuati con demolizioni nel tessuto edilizio, ed evitati in linea di principio i nuovi inserimenti nell'ambiente antico, si afferma che gli interventi di risanamento conservativo, basati su una preliminare profonda valutazione di carattere storico- critico, devono essenzialmente consistere in: a) consolidamento delle strutture essenziali degli edifici; b) eliminazione delle recenti sovrastrutture a carattere utilitario dannose all'ambiente ed all'igiene; c) ricomposizione delle unità immobiliari per ottenere abitazioni funzionali ed igieniche, dotate di adeguati impianti e servizi igienici, o altre destinazioni per attività economiche o pubbliche o per attrezzature di modesta entità compatibili con l'ambiente, conservando al tempo stesso vani ed elementi interni ai quali l'indagine storico-critica abbia attribuito un valore; d) restituzione, ove possibile, degli spazi liberi a giardino ed orto; e) istituzione dei vincoli di intangibilità e di non edificazione. Si ravvisa la necessità che la valutazione storico-critica debba, per omogeneità di giudizi, essere affidata ad una Commissione regionale ad alto livello e che la redazione dei Piani di Risanamento e dei comparti, da affidare a tecnici qualificati, avvenga in stretta connessione con la Commissione regionale e con i progettisti dei Piani Regolatori. Si suggerisce che la pubblicazione dei Piani di Risanamento Conservativo si avvalga di una procedura particolare, in cui siano previste forme di pubblicità estesa, come ad esempio, la contemporanea esposizione in sede regionale oltre che locale, al fine di consentire osservazioni qualificate e l'esame delle osservazioni con l'intervento di particolari competenze. Si afferma che nei progetti di risanamento una particolare cura deve essere posta nell'individuazione della struttura sociale che caratterizza i quartieri e che, tenuto conto delle necessarie operazioni di sfollamento dei vani sovraffollati, sia garantito agli abitanti di ogni comparto il diritto di optare per la rioccupazione delle abitazioni e delle botteghe risanate, dopo un periodo di alloggiamento temporaneo, al quale dovranno provvedere gli Enti per la edilizia sovvenzionata; in particolare dovranno essere rispettati, per quanto possibile, i contratti di locazione, le licenze commerciali ed artigianali, ecc., preesistenti all'operazione di risanamento. Per la pratica attuazione di tali principi, si invoca un urgente provvedimento di legge generale che, assorbendo i due disegni di legge del senatore Zanotti Bianco ed altri, e dell'on. Vedovato, risolva in modo organico la complessa materia e stabilisca: 1) le modalità ed il finanziamento per il censimento dei Centri storici; 2) la programmazione delle operazioni alla scala nazionale; 3) le modalità per la formazione dei Piani Esecutivi di Risanamento Conservativo, secondo i principi enunciati, affidando ai Comuni la responsabilità delle operazioni per la loro realizzazione; 4) le procedure per la disponibilità dei locali durante le operazioni di risanamento, ivi comprese le modalità per la formazione dei consorzi obbligatori e per un rapido svolgimento delle pratiche di esproprio o prevedendo anche la sostituzione, da parte del Comune, di Enti o di cooperative ai proprietari inadempienti o che ne facessero domanda; 5) l'entità e le modalità di finanziamento delle operazioni, preferenzialmente risolto con la concessione di mutui a basso interesse ai Comuni interessati con eventuale garanzia dello Stato e con facoltà del Comune di graduare il tasso di interesse proporzionalmente al grado di utile ricavato dall'operazione, con eventuale contributo a fondo perso nei casi di accertata e notevole diminuzione di valore dell'intero comparto; 6) le modalità per la perequazione dei valori economici delle singole proprietà all'interno di ogni comparto; 7) la possibilità agli Enti dell'edilizia sovvenzionata di partecipare alle operazioni di risanamento. A conclusione dei propri lavori il Convegno riafferma la necessità che gli auspicati provvedimenti sulla salvaguardia ed il risanamento dei Centri storici improntati ai principi enunciati formino un unico corpo di norme legislative facente parte, a sua volta, come capitolo fondamentale, del Codice dell'Urbanistica, in corso di elaborazione. Si auspica, infine, che gli studi ed i risultati di questo Convegno possano seguitare perfezionandosi ed a tal scopo si decide che il Comitato promotore del Convegno si trasformi in Comitato permanente, cooptando le forze culturali e le Amministrazioni particolarmente interessate alla prosecuzione degli studi, e che sia dato modo di poter esemplificare al più presto, in concreto, alcune realizzazioni nei centri ove gli studi sono più maturi, realizzazioni che servano per la verifica dei principi enunciati e per la formulazione ed il perfezionamento della legge generale. Elenco dei soci fondatori esclusi i Comuni: - Ente Provinciale per il Turismo di Perugia - Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Gubbio - Istituto per le Case Popolari per la Provincia di Perugia - Prof. Arch. Giovanni Astengo - On. Vinicio Baldelli - Ing. Mario Belardi - Prof. Nicola Benedetti - Prof. Arch. Eduardo Caracciolo - Dr. Luigi Contenti - Prof. Arch. Gisberto Martelli - Avv. Vincenzo Parlavecchio - On. Camillo Ripamonti - On. Mario Roffi - Prof. Arch. Giovanni Romano - Prof.ssa Egle Renata Trincanato LOCANDINAPIEGA:Layout 1 10-09-2009 10:19 Pagina 2

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Page 1: Attualità della Carta di Gubbio 1960-2010 - Italia Nostra · Attualità della Carta di Gubbio 1960-2010 Dichiarazione finale approvata all'unanimità a conclusione del Convegno Nazionale

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LOCANDINAPIEGA:Layout 1 10-09-2009 10:19 Pagina 2