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Attività e Progetti dell’Ateneo per l’anno accademico 2011/2012 a cura di Francesco Gnesotto Inaugurazione 790° anno accademico

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Attività e Progetti dell’Ateneoper l’anno accademico 2011/2012a cura di Francesco Gnesotto

Inaugurazione 790° anno accademico

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Indice 1 Didattica 1.1 I corsi di laurea Cesare Voci 1.2 L’apprendimento permanente Andrea Stella 1.3 La formazione a distanza Matteo Bertocco 1.4 La valutazione della didattica e l’accreditamento dei corsi di studio Ettore Felisatti

2 Ricerca 2.1 La ricerca dell'Ateneo Silverio Bolognani 2.2 La formazione alla ricerca Franco Mantero 2.3 La promozione delle opportunità per i giovani ricercatori Cinzia Sada

3 Relazioni internazionali 3. 1 L’internazionalizzazione dell’Ateneo Alessandro Martin 3.2 La partecipazione ai progetti di ricerca dell’Unione Europea Roberto Filippini

4 Università e territorio 4.1 I rapporti con gli enti territoriali di sviluppo Patrizia Messina 4.2 I rapporti con il mondo delle imprese Giuseppe Stellin 4.3 Il servizio stage e le politiche di raccordo con il mondo del lavoro Alberto Mirandola 4.4 Le iniziative culturali dell’Ateneo Caterina Barone e Giorgio Tinazzi 4.5 Le iniziative interculturali Adone Brandalise 4.6 La comunicazione scientifica Giulio Peruzzi

5 Studenti e condizione studentesca 5.1 Il diritto allo studio e la condizione studentesca Guido Scutari 5.2 I servizi di orientamento e tutorato Daniela Lucangeli 5.3 Le iniziative per gli studenti disabili Edoardo Arslan 5.4 Le attività sportive in Ateneo Gianluca Gini

6 Il ruolo delle donne in Ateneo 6.1 La promozione delle pari opportunità Marina De Rossi 6.2 La cultura e gli studi di genere Saveria Chemotti

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7 Attività di supporto alla didattica e alla ricerca 7.1 Le attività informatiche Massimo Maresca 7.2 Gli studi statistici Luigi Fabbris 7.3 I sistemi di ranking Luciano Gamberini 7.4 Il sistema bibliotecario di Ateneo Laura Tallandini 7.5 La “Padova University Press” Paolo Gubitta 7.6 La qualità in Ateneo Antonio Scipioni

8. Il patrimonio edilizio dell’Ateneo 8.1 Gli interventi sul patrimonio edilizio Armando Gennaro 8.2 La sicurezza statica degli edifici Giuseppe Maschio 8.3 Gli spazi per l’attività didattica Oddone Schiavon 8.4 Il patrimonio artistico dell’Ateneo Elisabetta Saccomani

9. Attività di indirizzo e verifica su temi gestionali e amministrativi 9.1 Il Personale tecnico-amministrativo Rino Rumiati 9.2 Il budget docenza Cesare Voci 9.3 Le problematiche di bilancio Vincenzo Milanesi 9.4 La sicurezza in Ateneo Massimo Riolfatti

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1. Didattica

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1.1 I corsi di laurea L’offerta formativa per l’a.a. 2012/2013 viene preparata nel momento in cui si sta attuando la trasformazione voluta dalla legge 240/2010 e sancita dal nuovo Statuto dell’Ateneo, che prevede tra l’altro l’assegnazione delle responsabilità didattiche ai Dipartimenti e la contestuale scomparsa delle Facoltà. Proprio perché questo processo è complesso e si sta svolgendo con tempi diversi nei vari atenei, è stato raccomandato dalla CRUI e nella sostanza accettato dal Ministero che si facessero soltanto le modifiche più urgenti agli ordinamenti cercando di mantenere l’assetto del precedente anno accademico. In accordo con questa linea nel nostro Ateneo sono state proposte pochissime modifiche ai RAD e l’istituzione di un paio di corsi di studio nuovi. Particolare cura e attenzione è stata dedicata al passaggio della gestione della didattica dalle Facoltà ai Dipartimenti e alle Scuole, costituendo apposite Unità operative integrate per la didattica con compiti amministrativi simili a quelli delle ex presidenze di Facoltà e raccordate ai nuovi Dipartimenti per le decisioni più importanti. Gli obiettivi per l’immediato futuro sono, seguendo le linee dello Statuto e del Regolamento generale di Ateneo, l’identificazione dei Dipartimenti di riferimento per tutti i corsi di studio, l’istituzione delle Scuole e la definizione precisa del rapporto Dipartimenti-Scuole, in tempo utile per la formulazione dell’offerta formativa dell’a.a. 2012/2013. Contestualmente devono essere adeguati il Regolamento didattico di Ateneo e il Regolamento delle carriere degli studenti e devono essere definiti i parametri di distribuzione della docenza mobile e dei contributi per il miglioramento della didattica ai Dipartimenti. Nella primavera 2012 dovrebbero prendere l’avvio i Tirocini Formativi Attivi transitori per l’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole secondarie di primo e secondo grado, mentre non è prevista l’attivazione delle relative lauree magistrali, già istituite. Tutte queste attività sono realizzate in collaborazione con gli altri atenei veneti. È stata data attuazione all’art. 23 della legge 240/2010 approvando il Regolamento in materia di contratti per attività di insegnamento ai sensi della suddetta legge. Dovranno essere riviste, per non essere in contrasto con la legge 240/2010, sia la modalità di attribuzione dei compiti di didattica di supporto che quella relativa a master, corsi di perfezionamento e di alta formazione.

Cesare Voci

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1.2 L’apprendimento permanente La profonda riorganizzazione che la Legge 30 dicembre 2010 n. 240 impone alle università deve essere colta dal nostro Ateneo come occasione per ripensare e aggiornare anche il segmento formativo dell’apprendimento permanente, sotto il profilo organizzativo, della rispondenza alle attese del mondo del lavoro e soprattutto della garanzia della qualità dell’offerta formativa. L’attribuzione ai dipartimenti delle funzioni finalizzate allo svolgimento delle attività didattiche e formative e delle attività rivolte all’esterno ad esse correlate, così come voluto dalla legge, rappresenta certamente una semplificazione dell’articolazione interna ma, al tempo stesso, sottrae le attività formative dell’Apprendimento permanente ai controlli e alle verifiche precedentemente esercitati dalle Facoltà in sede istitutiva e conclusiva. In tema di apprendimento permanente l’Ateneo si propone di cogliere l’occasione della trasformazione in atto per migliorare la qualità della propria offerta formativa, spostando progressivamente il peso della valutazione da procedure di tipo autorizzativo ex-ante alla verifica sistematica della sua efficacia e della sua effettiva rispondenza alle esigenze del mondo del lavoro, utilizzando a tale fine metodologie e criteri di valutazione consolidati e riconosciuti in sede internazionale. In quest’ottica si intende rafforzare ulteriormente il percorso già iniziato lo scorso anno accademico, sottoponendo i master ad un processo di indagine e valutazione sistematica, realizzato attraverso il Consorzio AlmaLaurea in analogia a quanto già avviene da tempo per i corsi di laurea e di laurea magistrale; a iniziare dal corrente anno accademico, all’indagine riguardante la soddisfazione degli studenti si aggiunge quella relativa agli esiti occupazionali a un anno dal conseguimento del master. Si tratta di uno strumento importante, che pone il nostro Ateneo all’avanguardia nel campo della valutazione della formazione post lauream, consentendo di utilizzare i dati raccolti attraverso l’indagine per valutarne l’efficacia attraverso l’apprezzamento degli studenti e del mondo del lavoro. L’Unione Europea considera l’apprendimento lungo l’intero arco della vita (Lifelong Learning) come uno dei pilastri fondamentali sui quali poggia e si sviluppa la società della conoscenza. Spetta infatti ai corsi finalizzati all’apprendimento permanente il compito di integrare, completare e aggiornare la formazione superiore in maniera più orientata al mondo del lavoro, rispondendo alla duplice esigenza di fornire specifiche competenze professionali per un rapido ed efficace inserimento nel mondo del lavoro e di aggiornare con continuità le competenze, resa oggi indispensabile dalla continua evoluzione delle conoscenze, delle tecnologie, degli strumenti di lavoro e delle nuove e più avanzate metodiche. In Italia i governi che si sono succeduti hanno sostanzialmente disatteso tali esigenze, lasciando agli atenei il compito di colmare una lacuna che, anche sotto questo punto di vista, allontana il sistema formativo italiano dall’Europa; allo scopo di promuovere in Italia lo sviluppo dell’apprendimento permanente in ambito universitario si è recentemente costituita la Rete delle Università Italiane per l’Apprendimento Permanente (RUIAP), alla quale l’Università di Padova, che ha tempestivamente aderito assieme a una ventina di atenei italiani, intende dare un importante contributo. Infine, in questo momento particolarmente delicato per il sistema produttivo italiano, ci si propone di mettere a punto anche un’offerta formativa innovativa, sviluppata su tematiche individuate attraverso una stretta interazione tra i Dipartimenti e il mondo del lavoro, allo scopo di fare incontrare le esigenze di formazione nel campo dell’innovazione e della ricerca da parte delle aziende e le competenze di alto livello sviluppate nell’Università.

Andrea Stella

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1.3 La formazione a distanza

La formazione a distanza per sua natura si articola in modalità e iniziative con livelli di complessità e intensità di attuazione profondamente differenti. La stessa si esprime infatti in termini di iniziative che vanno dal supporto alla didattica tradizionale fino alla erogazione di interi corsi di studi in modalità blended, che combina i pregi della erogazione in presenza con quelli della remotizzazione. Ovviamente poi sono diversi i contesti di insegnamenti curriculari rispetto a quelli previsti per l'istruzione permanente. Il centro multimediale e di e-learning di ateneo (CMELA) è chiamato in tale contesto a offrire servizi all'Ateneo, che permettano di incrementare la diffusione di metodi e strumenti per la formazione a distanza, avvalendosi delle molteplici tecniche multimediali oggi disponibili e già praticate da CMELA. Il centro ha già avviato un processo di unificazione delle piattaforme presenti in ateneo. Per il prossimo anno accademico si prevede di poter incrementare il grado di coerenza tra le stesse costituendo un gruppo di coordinamento permanente di Ateneo. Al gruppo saranno assegnati diversi obiettivi. Innanzitutto sarà favorito il processo di unificazione per armonizzare le risposte di Ateneo a esigenze che frequentemente hanno natura analoga. Il processo di unificazione consentirà l'estensione dei servizi attualmente offerti in forma parziale e disuniforme in seno ai prodotti in esercizio presso vari centri di competenza di Ateneo. Si prevede quindi di poter integrare servizi di video conferenza utili ad iniziative di tutorato e apprendistato ai diversi livelli attualmente previsti dalle normative ministeriali. Si analizzeranno e in prospettiva si metteranno a punto meccanismi che permettano a docenti e personale tecnico e amministrativo di fruire in modo unificato della pubblicazione di contenuti in sedi distinte, al fine di diversificare l'offerta per l'utente finale e incrementare la diffusione della conoscenza. Un esempio notevole è costituito dalla piattaforma iTunesU, che il CMELA ha strutturato e recentemente reso disponibile, mentre un secondo è dato dalla web tv. Il gruppo di coordinamento ha inoltre il compito di valorizzare le competenze del personale tecnico già presente in Ateneo, disseminando best-practices e incrementando quindi l'efficienza dello stesso processo di armonizzazione. Si prevede anche di avviare una sperimentazione che coinvolga simultaneamente più dipartimenti per attrezzare, auspicabilmente mediante contributi specifici per grandi attrezzature di Ateneo, aule didattiche ai fini di produzione e diffusione di contenuti multimediali per la formazione a distanza in modo semi-automatico, ossia con limitato intervento di personale tecnico. La sperimentazione fin dalle prime fasi farà uso di metodi uniformi rispetto alle piattaforme di e-learning di Ateneo, in modo da mantenere la coerenza di insieme; i corrispondenti prodotti verranno inoltre progettati in modo da poter essere facilmente diffusi a tutto l’Ateneo.

Matteo Bertocco

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1.4 La valutazione della didattica e l’accreditamento dei corsi di studio L’attività relativa alla valutazione della didattica si estenderà in forma coerente con quanto già avviato nell’anno appena trascorso. L’obiettivo fondamentale rimane quello di realizzare nell’Ateneo un rafforzamento della “cultura della valutazione”, sviluppando in forma organica una serie di azioni nel campo della ricerca valutativa, dell’organizzazione strutturata dei dispositivi di valutazione e dello sviluppo professionale. Occorre infatti stabilire visioni di sistema con articolazioni sinergiche fra processi di valutazione, miglioramento continuo della qualità della didattica e azioni a sostegno della docenza, considerando altresì i nuovi assetti di cui attualmente si sta dotando l’Ateneo.

Nello specifico si procederà su quattro fondamentali direzioni:

1. L’affinamento del modello di valutazione on line degli insegnamenti da parte degli

studenti. L’esperienza attuata nel 2010-2011 ha evidenziato la validità dell’innovazione e dimostrato la piena realizzabilità del modello ipotizzato. In effetti, il nuovo sistema ha ampiamente garantito le percentuali di valutazione degli insegnamenti conseguite negli anni precedenti a livello di Ateneo. Occorre ora produrre uno sforzo ulteriore verso un innalzamento degli standard quanti-qualitativi delle valutazioni ottenute all’interno di ogni singolo insegnamento.

2. L’avvio di processi di pubblicizzazione e di modalità di utilizzo degli esiti della valutazione della didattica. Così come deliberato dal Senato Accademico in data 19 settembre 2011, prenderanno corpo sia la presentazione pubblica nel sito web dell’Ateneo delle valutazioni finali annualmente attribuite dagli studenti, sia la predisposizione all’interno dei Dipartimenti e dei corsi di studio di processi ordinati di riflessione e autovalutazione sugli esiti valutativi annualmente conseguiti, sia l’adozione di procedure di riconoscimento del merito.

3. La messa a punto di modalità per l’accreditamento dei corsi di studio. A questo

proposito si tratta di creare le condizioni per attuare quanto l’imminente decreto ministeriale prevede circa l’introduzione di un sistema di accreditamento iniziale e periodico di tutti i Corsi di studio dell’Ateneo, favorendo una partecipazione attiva di presidenti, docenti e personale non docente in merito agli interventi che si renderanno necessari in relazione agli indicatori che verranno definiti dall’ANVUR.

4. La costituzione di un gruppo di lavoro di Ateneo per lo studio e la ricerca riguardante le

problematiche della valutazione della didattica e della formazione dei docenti universitari, soprattutto dei neo-assunti, affinché possano essere disegnate strategie efficaci per l’avvio di un “Centro per la promozione della qualità nell’insegnamento universitario e lo sviluppo professionale”.

Le azioni indicate richiedono un coinvolgimento costante di tutto il personale dell’Ateneo e delle strutture organizzate per il conseguimento di elevati livelli di condivisione rispetto alle scelte che gradualmente verranno adottate nell’ambito della valutazione e del miglioramento della didattica.

Ettore Felisatti

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2. Ricerca

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2.1 La ricerca dell’Ateneo Le attività in questo settore, come in molti altri, sono state fortemente caratterizzate dall’entrata in vigore delle riforma Universitaria, dettata dalla legge 240 del 2010. Nello specifico delle politiche di Ateneo per la ricerca, a seguito della riforma si è reso necessario un urgente adeguamento del Piano per il finanziamento della ricerca di Ateneo e del Regolamento per il conferimento di assegni per la collaborazione ad attività di ricerca, così da non rallentare le attività e da fornire precise indicazioni ai giovani ricercatori nella loro fase post-dottorale della carriera. L’impegno profuso per l’attuazione delle revisioni citate non ha tuttavia impedito all’Ateneo di avviare contemporaneamente numerose importanti iniziative, proseguendo lungo la linea strategica stabilita negli anni precedenti, avente l’obiettivo di consolidare il ruolo di “Ateneo di ricerca” della nostra Università, e per ciò dedicando al supporto alla ricerca una parte consistente delle risorse finanziarie. Fra le iniziative portate a termine meritano di essere segnalate il Bando Assegni Senior e il Bando Giovani studiosi (per un totale di circa 2 milioni di euro). I due bandi prevedono l’attribuzione di un assegno biennale a giovani dottori di ricerca con successiva esperienza post-dottorale per la conduzione di progetti di ricerca dagli stessi proposti. Ai più meritevoli il Bando Giovani studiosi assicura anche un supporto finanziario per i costi della ricerca. Entrambe le iniziative tendono a valorizzare le eccellenze e le idee più innovative dei giovani studiosi non strutturati operanti nell’Ateneo e sono iniziative forse uniche nel contesto del panorama universitario nazionale. Il finanziamento o cofinanziamento degli Assegni (post dottorali) Junior (2 milioni di euro), dei Progetti di ricerca di Ateneo (4,5 milioni di euro), delle Attrezzature finalizzate alla ricerca (1 milione di euro) e della Ricerca ordinaria (fondi ex 60%; 5 milioni di euro) completano il significativo elenco delle iniziative di Ateneo per la ricerca nell’a.a. 2010-2011. Tutte queste saranno ripetute nell’a.a. 2011-2012 con analoghi impegni di spesa come si evince dalla voce di budget destinata alla ricerca nel bilancio preventivo di Ateneo per il 2012, approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione. Il difficile quadro finanziario del 2011, causato anche dalla ritardata erogazione del Fondo di finanziamento ordinario da parte del Ministero, ha reso inevitabile lo slittamento di altre importanti iniziative per la ricerca, che erano state programmate, come i Progetti strategici (II edizione). Approvati dal Senato Accademico nel 2011, con un budget di 6 milioni di euro, la selezione dei progetti meritevoli e l’avvio delle attività avranno luogo nel 2012. Per l’a.a. 2011-12 sarà attivata anche una nuova iniziativa, volta ad attrarre brillanti Studiosi stranieri chiamati a svolgere un’attività di ricerca presso il nostro Ateneo al fine di rafforzare anche l’internazionalizzazione e i collegamenti con istituzioni straniere. Il Senato Accademico ha destinato all’avvio di questa iniziativa un budget di 600.000 euro. Un progetto quadriennale in tal senso è stato sottoposto alla UE nell’ambito dell’azione Marie Curie-Cofund. Il budget globale del progetto è di 1,2 milioni di euro; se approvato, esso sarà incrementato di altri 800.000 euro di finanziamento europeo e nel 2012 saranno conseguentemente pubblicati sia il primo bando per l’azione Incoming aperto a candidati provenienti da ogni parte del mondo che quello per l’azione Re-integration per candidati europei operanti in paesi extra-europei. Sono proseguite, e produrranno i primi risultati nel corrente anno accademico, le attività dell’Osservatorio della ricerca. Esse riguardano, fra l’altro, l’organizzazione di un catalogo delle pubblicazioni, aggiornabile in modo tempestivo, funzionale alla valutazione delle produttività delle Aree scientifiche. Il compito è svolto in collaborazione con le Università di Bologna, Milano (statale) e Torino, con l’obiettivo di condividere comuni criteri di classificazione, meno autoreferenziali di quelli che si sarebbero raggiunti con un lavoro solo locale. Le attività del gruppo interateneo hanno trovato apprezzamento da altre Università che hanno chiesto di aderire e perfino dall’Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). Una delegazione di componenti

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degli osservatori della ricerca delle quattro università è stata invitata presso la sede dell’ANVUR per illustrare i lavori in corso e, in seguito, anche presso il CUN. L’Ateneo ha adottato il catalogo dei prodotti della ricerca U-Gov, già in uso presso un’altra trentina di Atenei italiani, che sostituisce il dismesso catalogo Saperi. A differenza di Saperi, il catalogo U-Gov consentirà di alimentare e gestire contemporaneamente sia il catalogo di Ateneo che i cataloghi individuali di ciascun docente presso il sito MIUR/Cineca. Saranno finalmente evitate le duplicazioni di prodotti nel catalogo di Ateneo e garantita la tempestiva sincronizzazione dei cataloghi di Ateneo e MIUR/Cineca. L’anno accademico corrente vede anche l’Ateneo impegnato nella partecipazione all’esercizio della Valutazione della Qualità della Ricerca per il periodo 2004-2010 (VQR 2004-2010). Si tratta di una poderosa azione a cura dell’ANVUR che prevede la valutazione mediante indicatori bibliometrici e/o peer review di tre prodotti della ricerca per ciascun docente/ricercatore delle Università. La partecipazione alla VQR 2004-2010 richiederà pertanto al nostro Ateneo la sottomissione di circa 6.000 prodotti, scelti nel periodo in questione: il catalogo U-Gov sarà di ausilio anche per questo compito. I risultati della valutazione saranno resi pubblici nel 2013.

Silverio Bolognani

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2.2 La formazione alla ricerca Il dottorato rappresenta attualmente il “terzo livello” dell’offerta didattica accademica, finalizzato a preparare professionisti dotati delle competenze necessarie a rilanciare il livello di competitività del sistema di ricerca nazionale, con una maggiore attenzione al mondo del lavoro. Se nel 2005 l’Ateneo di Padova ha dato avvio alla sperimentazione delle Scuole di dottorato in coincidenza con il XX ciclo di formazione, nel 2010 ha avviato un’importante operazione di razionalizzazione dell’offerta formativa di terzo livello, concretizzatasi nell’accorpamento degli indirizzi all’interno delle scuole. Nel 2011 l’Ateneo ha continuato, anche sulla base di quanto previsto dall’art. 19 della Legge 240/2010, l’operazione di razionalizzazione e, a titolo esemplificativo, mentre nel XXV ciclo (avviato nel mese di gennaio 2010) solo 13 Scuole su un totale di 34 attivate erano monoindirizzo e le restanti 21 Scuole di dottorato prevedevano al loro interno un totale di 75 indirizzi, nel 2011, a seguito di un accurato lavoro di revisione, l’Ateneo ha attivato per il XXVII ciclo (a.a. 2011/2012) 35 scuole, 23 delle quali monoindirizzo e le restanti 12 con un totale di 31 indirizzi. Attualmente sono iscritti a Scuole e Corsi di dottorato di ricerca presso questo Ateneo un totale di 1.522 dottorandi, 1.069 dei quali usufruiscono di borsa di studio per dottorato di ricerca. Risorse Per i cicli XXVI e XXVII il numero delle borse di dottorato finanziate sul bilancio universitario è stato di 200 unità per ciclo e l’Ateneo si è già impegnato a finanziare 200 borse da bilancio universitario anche per il XXVIII ciclo (2012/2013). Anche nel 2011 l’Ateneo ha continuato ad impegnarsi nel promuovere il reperimento di finanziamenti dall’esterno, tra cui essenziali quelli erogati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo sia relativamente al Progetto Scuole di dottorato di ricerca che in relazione al finanziamento di borse di dottorato riservate a studenti stranieri. Per l’a.a. 2011/2012, oltre alle 200 borse di Ateneo sono state bandite un totale di 135 borse finanziate da enti esterni, a riprova dell’intensa attività intrapresa e svolta dall’Ateneo per il finanziamento delle borse di dottorato. Progetto Dottorato – Apprendistato di alta formazione Al fine di favorire l’ingresso dei dottori di ricerca nel mondo produttivo e ampliare le potenzialità di sbocchi professionali adeguati all’elevato livello di formazione conseguita dai dottori di ricerca, nel 2010 l’Ateneo ha promosso un protocollo d’intesa per un percorso sperimentale di apprendistato di alta formazione finalizzato all’acquisizione del titolo di dottore di ricerca. Il progetto, che nasce da un accordo siglato dall’Ateneo e dalla Regione Veneto, è stato sviluppato nel corso di tutto il 2011 in collaborazione con Confindustria. Al termine della prima fase di sperimentazione, per il XXVII ciclo (a.a. 2011/2012) 7 dottorandi sono stati assunti con contratto di apprendistato di alta formazione presso altrettante aziende. L’Ateneo sta attualmente lavorando per riproporre e potenziare la collaborazione con le aziende al fine di rinnovare l’iniziativa anche per il prossimo XXVIII ciclo. Internazionalizzazione Poiché un’altra priorità dell’Ateneo è il rafforzamento del processo di internazionalizzazione anche con la mobilità in entrata, sempre in relazione al XXVII ciclo avviato nell’a.a. 2011/2012, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, l’Ateneo ha bandito e assegnato 15 borse di dottorato riservate a candidati stranieri (comprensive di accoglienza gratuita). In relazione al bando 2011 si è registrato un notevole incremento dell’interesse e conseguentemente delle domande presentate: le domande da parte di candidati stranieri sono passate da 600 nel 2010 a più di 800 nel 2011. L’Ateneo ha inoltre favorito l’inserimento nelle Scuole di dottorato di studenti vincitori di borse/contratti legati a progetti Erasmus Mundus e Marie Curie.

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Scuole di dottorato Interateneo Nel 2011 è stato siglato l’Accordo di cooperazione interuniversitaria per la costituzione di Scuole interateneo tra l’Università di Padova, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Verona; per il XXVII ciclo sono state istituite e attivate due Scuole interateneo: la Scuola Superiore di Economia e management, che ha visto l’attivazione presso l’Ateneo di Padova dell’indirizzo di Economia e management, e la Scuola Superiore di Studi storici, geografici e antropologici che ha visto l’attivazione presso l’Ateneo di Padova dell’indirizzo di Studi storici e storico-religiosi e dell’indirizzo di Geografia umana e fisica. Al fine di migliorare l’offerta formativa di livello dottorale anche attraverso la collaborazione con gli altri Atenei presenti sul territorio, l’Ateneo si propone di rinnovare l’esperienza anche per il prossimo ciclo, istituendo e attivando nuovamente Scuole di dottorato interateneo. Formazione dei dottorandi Per agevolare l’inserimento professionale dei dottori di ricerca l’Ateneo sta predisponendo/organizzando uno specifico programma formativo distinto in moduli rivolto a dottorandi delle diverse aree disciplinari. La finalità è di accrescere la comprensione del mercato del lavoro e delle sue regole e fornire ai giovani strumenti spendibili ed essenziali per inserirsi nel mercato.

Franco Mantero

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2.3 La promozione delle opportunità per i giovani ricercatori L'Università di Padova ha avviato il processo di accreditamento presso la Comunità Europea come Ateneo impegnato ad implementare strategie comunitarie per le risorse umane a favore dei ricercatori. Oltre a verificare la presenza di criticità nell’implementazione della Carta dei Ricercatori, nella seduta del Senato Accademico del 5 dicembre 2011 è stato definito un articolato programma di azioni atto a rimuovere quei vincoli che penalizzano l'attività lavorativa dei ricercatori, specialmente giovani non strutturati. Ciò riguarda particolarmente la condizione lavorativa e la mobilità dei ricercatori, le pari opportunità e altri elementi che direttamente o indirettamente possano dar luogo a disparità di trattamento tra i vari paesi della Comunità. Il programma prevede varie fasi di attuazione che, dalla revisione dei regolamenti alla promozione di politiche di supporto nello svolgimento delle attività di ricerca, permettano di allineare progressivamente le condizioni di vita e di lavoro agli standard europei. Si conferma l’impegno a seguire l’attuazione di tale programma predisponendo verifiche e accertamenti di qualità ex-post, monitoraggio delle attività e analisi interna delle eventuali criticità con una partecipazione attiva anche nell’Osservatorio per le Pari Opportunità. L’attività prevede, inoltre, l’istituzione di uno strumento atto a seguire i giovani ricercatori anche laddove essi scelgano un’altra sede lavorativa, sia per effettuare una ricognizione sulla qualità dei servizi erogati dall’ateneo sia sulle potenzialità che esso ha fornito per la ricerca. Tale sistema di monitoraggio, come Almalaurea nel caso dei laureati, permetterebbe di evidenziare eventuali criticità ma anche successi che possono dar luogo ad ulteriori spunti di sviluppo di collaborazioni internazionali e politiche mirate di re-integro. Si conferma perciò l’impegno ad avviare, in sinergia con il Servizio Ricerca Internazionale e i vari Dipartimenti, un’azione di supporto individuale e collettiva per i giovani, che pur lavorando all’estero, intendano rientrare a svolgere la propria attività presso l’Ateneo patavino. Contestualmente, si rinnova l’impegno a formare, informare e supportare i giovani ricercatori sulle varie azioni promosse dall’Ateneo mantenendo un vivo e costruttivo dialogo tra le parti. A tal proposito oltre ad una serie di incontri informativi rivolti ai giovani, si conferma l'impegno nel supportare tutte le iniziative dedicate alla valorizzazione delle attività dei non strutturati. Ciò riguarda sia le iniziative del nostro Ateneo, sia ogni altro intervento che provenga da enti terzi, ivi comprese le iniziative rivolte alla divulgazione e al riconoscimento di eccellenze dei giovani studiosi. In tale ambito, oltre all’organizzazione di eventi quali il Premio Cornaro alla ricerca, sarà organizzato un convegno riservato ai soli giovani ricercatori non strutturati impegnati nella scienza e tecnologia dei materiali atto a raccogliere presso l’Ateneo le eccellenze in tale settore favorendo le collaborazioni interdisciplinari e la promozione della ricerca patavina e della sua visibilità. Si auspica che questo evento possa esser il primo di una serie, ciascuno focalizzato su ambiti disciplinari diversi, con l’obiettivo finale di evidenziare come il nostro Ateneo possa fungere da culla di idee e seme di collaborazioni. Di concerto con il Servizio Ricerca Internazionale, si conferma l’impegno a promuovere e tenere corsi di formazione per giovani (specialmente studenti di dottorato) atti a valorizzare la formazione permanente e introdurre la formazione alla didattica, che si affianchino al vasto programma attualmente offerto in ambito di stesura, progettazione e gestione di progetti europei.

Cinzia Sada

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3. Relazioni internazionali

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3.1 L’internazionalizzazione dell’Ateneo In quest’anno accademico proseguirà il nostro impegno nelle attività di internazionalizzazione, che consideriamo prioritaria per rafforzare la vocazione di apertura al mondo dell’Ateneo. Siamo ben consapevoli che la collocazione internazionale di un Ateneo dipende da molteplici fattori: accanto alla più ampia valutazione del “sistema paese” hanno peso non solo l’eccellenza scientifica e didattica, ma anche la qualità dei servizi, delle relazioni e dell’esperienza complessivamente offerta. L’Università di Padova vuole confrontarsi e progredire su tutti questi fronti. Proseguiremo con impegno a cogliere e creare opportunità, coinvolgendo tutto il personale attraverso il Comitato dei Consulenti del Rettore, Commissioni, Direttori di Dipartimento e anche l’ascolto diretto degli interessati, sempre garantendo la massima trasparenza. Promuoveremo le relazioni internazionali attraverso la mobilità di studenti, docenti ed amministrativi e partecipando attivamente ai più importanti network internazionali. Per quanto riguarda la mobilità di studenti e docenti nel programma Erasmus, essa è aumentata globalmente di circa il 10% nello scorso anno accademico. Anche se siamo consapevoli che gli studenti stranieri scelgono un Ateneo ai fini dell’Erasmus in base a molteplici considerazioni e non solo per l’eccellenza didattica, cercheremo di ridurre la differenza tra il numero degli studenti in uscita e quelli in entrata, orientando i nostri sforzi (servizi, immagine, relazioni accademiche, comunicazione) per promuovere un’ulteriore crescita nel numero degli studenti stranieri che scelgono il nostro Ateneo. Anche a questo fine, ci impegneremo a far crescere il numero degli accordi bilaterali Erasmus, che comunque ha già superato i 1.200, anche essi in crescita del 10% rispetto allo scorso anno. Nell’ambito del programma Erasmus Mundus dell’Unione Europea, l’Università di Padova ha raggiunto una posizione che in ambito internazionale viene giudicata molto soddisfacente: partecipiamo oggi all’8% di tutti i progetti europei attivi di Azione 1a (Master Course) e 1b (Doctorate) finanziati e attivi. Ancora, Padova partecipa anche a 11 progetti Azione 2 (Mobilità con paesi extraeuropei). Il nostro Ateneo è inoltre partner nel 13% dei nuovi progetti finanziati a livello europeo nel 2011. Poiché una delle linee della nostra azione all’interno dell’Ateneo è la creazione di un ambiente di collaborazione in cui si integrino la componente docente e quella amministrativa, è motivo di orgoglio che uno di questi progetti (ARTESS, 1.3 milioni di Euro), che riguarda la mobilità a livello dottorale e post-dottorale con l’Argentina, sia stato presentato, vinto e verrà interamente gestito dal nostro Servizio Relazioni Internazionali. Proseguirà poi il coordinamento da parte della nostra Università del Progetto BAPE (Bolivia, Argentina, Perù), già finanziato con oltre 3 milioni di euro. Solo nello scorso anno accademico hanno frequentato il nostro Ateneo 195 tra studenti, dottorandi, post-dottorato, staff accademico, nell’ambito dell’Erasmus Mundus. Non meraviglia quindi che il Punto Nazionale di Contatto del MIUR classifichi l’Ateneo di Padova il primo in Italia per questo programma. È in ancora fase di valutazione, ma certamente si concretizzerà in diversi progetti, la nostra partecipazione al nuovo bando Erasmus Mundus 2012. La nostra Università ha anche progettato e coordinato una ricerca Europea (il progetto European Mobility Quality Tools, EMQT), appena conclusa, sugli strumenti che permettono di migliorare la qualità della mobilità accademica internazionale e i cui risultati, appena pubblicati, verranno resi disponibili nel corso del 2012 a tutte le Università europee interessate. Oltre alla mobilità prevista nel programma Erasmus, la nostra Università sviluppa anche accordi bilaterali, tipicamente con università extra europee scelte tenendo conto del livello qualitativo del partner, della funzionalità dell’accordo in rapporto alle nostre strategie ma non trascurando anche le richieste di cooperazione allo sviluppo. Nell’ultimo anno accademico sono stati firmati 48 nuovi accordi di collaborazione accademica (+ 30%), particolarmente con università in Asia e in America Latina. Nei prossimi mesi concretizzeremo, con un incontro e la firma di un accordo, una importante iniziativa di collaborazione con l’INRS (Institut National de la Recherche Scientifique), di

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Montreal- Laval, Canada, che riguarderà sia la mobilità di studenti di dottorato che Corsi di Doppio Titolo. L’offerta dei cosiddetti corsi con doppio titolo o con titolo congiunto è un importante elemento di internazionalizzazione di una università: nel nostro Ateneo sono attivi complessivamente 27 corsi con Doppio Titolo, che originano principalmente dalla nostra partecipazione ai programmi TIME ed Erasmus Mundus, ma sono da poco iniziati, e naturalmente proseguiranno entrando nel vivo, anche alcuni corsi con doppio titolo ideati ed attivati autonomamente dai nostri docenti, così come sono allo studio iniziative di corsi di laurea Internazionale e l’estensione dei corsi offerti in lingua veicolare, essenzialmente in inglese. Proseguiremo nel 2012 le iniziative di Cooperazione con i Paesi in via di Sviluppo, cercando di aumentare il numero dei programmi che riusciremo a finanziare, così come contiamo di proseguire il programma di cooperazione con i fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto con la legge 55/99, secondo il modello delle Summer School per i Paesi in via di Sviluppo. Visto il grande successo tra i partecipanti e i docenti dell’iniziativa delle International Summer School, iniziata due anni fa, continueremo a sviluppare e potenziare questo programma, sostenendo una decina di International Summer School, dove, ricordiamo, parte del corpo docente e degli studenti è internazionale, ed il corso viene tenuto in lingua inglese. L’esperienza formativa, dove allievi e docenti di varia provenienza condividono un intenso periodo di lavoro interattivo, in un clima favorevole alla socializzazione e al confronto, contribuisce a creare una “abitudine” al confronto internazionale, al superamento di rigidità e all’apertura a punti di vista diversi. Quest’anno saremo in grado di aumentare considerevolmente il programma di visite brevi di studiosi stranieri, i “Visiting Scientist”, aumentando da 14 a 53 il numero di posizioni, grazie al co-finanziamento dei Dipartimenti. Questa iniziativa si affianca, con un taglio diverso ed orientato alla collaborazione alla ricerca, all’iniziativa dei “Visiting Professor”, sostenuta finanziariamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Ad un tipo di utenza molto diversa sono rivolti i corsi di Master, alcuni dei quali hanno avuto grande successo internazionale; proseguiremo anche quest’anno a sostenere, in particolare, le nuove iniziative di “Master Internazionali”. Infine, allo scopo di sfruttare tutte le disponibilità di relazioni e conoscenze esistenti nell’Ateneo, è stato recentemente costituito un gruppo di consulenza denominato “International Ambassadors”, costituito da autorevoli docenti dell’Ateneo che, anche se in quiescenza, dispongono di una estesa rete di contatti internazionali e collaborano con il Prorettore alle nostre azioni di sviluppo internazionale. Due nuove importanti iniziative di internazionalizzazione andranno a svilupparsi a partire da questo anno accademico e poi in quelli a venire. In primo luogo l’Ateneo parteciperà al programma di borse internazionali del governo brasiliano. Si tratta di un programma di sviluppo della formazione internazionale di dimensioni colossali: decine di migliaia di borse che il governo brasiliano ha, con grande lungimiranza e rapidità, concepito e messo in atto. Grazie ad una serie di ottime relazioni, il nostro Ateneo è stato selezionato come destinatario di studenti brasiliani di dottorato o di laurea magistrale, interamente finanziati con borse dell’ente brasiliano CAPES. I primi studenti sono già attesi a Padova nel corso del 2012 ed altri ancora potranno arrivare per il tramite della Rete del Gruppo di Coimbra. In secondo luogo, si sta sviluppando molto positivamente il rapporto di collaborazione con la Hallym University di Seoul, Corea: a partire da un contatto accademico iniziato neppure due anni fa, la nostra Università ha stabilito importanti relazioni di alto livello nell’ambito delle neuroscienze e delle scienze economiche. Proseguendo il percorso tracciato a novembre scorso a Padova, con il Congresso congiunto Padova-Hallym, nel prossimo autunno si svolgerà a Seoul un congresso congiunto su questi temi.

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La nostra Università proseguirà le sue azioni di relazione anche attraverso la partecipazione alle attività di Network internazionali: è ancora vivo, nell’ambito del Gruppo di Coimbra, il ricordo del successo del Congresso Annuale tenuto a Padova alcuni mesi fa; proseguono in quest’ambito le attività di riflessione sugli Orti Botanici e sulle Scuole di Eccellenza, due temi proposti dalla nostra Università. Similmente, la nostra Università è impegnata nel network delle Università della Via della Seta (ESRUC), un’area geografica e culturale che guarda al nostro Ateneo con interesse e suscettibile di evoluzioni molto importanti.

Alessandro Martin

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3.2 La partecipazione ai progetti di ricerca dell’Unione Europea La partecipazione dell’Ateneo ai vari programmi di finanziamento UE e in particolare al VII Programma Quadro (il principale strumento europeo per il finanziamento della ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico) sta raccogliendo risultati molto incoraggianti, riconosciuti anche dall’indice di premialità, su questo specifico fattore, ottenuto nell’ultima assegnazione dell’FFO. Il supporto informativo, formativo, amministrativo e gestionale ai ricercatori continuerà ad essere fornito dal Servizio Ricerca internazionale. La partecipazione ai Programmi di ricerca UE costituisce un’opportunità di assoluto rilievo sia per la creazione e il rafforzamento di network strategici e collaborazioni in ambito internazionale, sia per l’acquisizione di risorse finanziarie che a livello nazionale si vanno progressivamente contraendo sempre più. A gennaio 2012 risultano complessivamente attivi o in negoziazione sul VII PQ 127 progetti, per un totale di circa 32,5 milioni di Euro di finanziamento. Su altri Programmi europei risultano attualmente 19 progetti attivi, per un finanziamento totale di circa 2,3 milioni di Euro. Al Programma COOPERATION sono riconducibili 79 progetti di cui:

- 21 nell’area ICT - 18 nell’area Health - 10 nell’area Food, Agriculture and Fisheries, Biotechnology - 7 nell’area Environment - 6 nell’area Transport - 5 nell’area Space - 5 nell’area Nanosc, nanotech, materials & new prod. Tech. - 2 nell’area Energy - 2 nell’area Security - 2 nell’area Socio-economic Sciences and Humanities - 1 progetto ERANET

Al Programma CAPACITIES sono attribuibili 11 progetti. Al Programma PEOPLE sono attribuiti 19 progetti (17 avviati e 2 in negoziazione). Al Programma IDEAS sono attribuibili 8 progetti di cui 1 in negoziazione per un finanziamento di circa 5 milioni di Euro. Sono inoltre attivi 1 progetto nel programma EURATOM e 9 Joint Technology Initiatives (JTI). Per supportare l’accesso ai programmi di finanziamento europei e la successiva attività di gestione, l’Ateneo tramite il Servizio Ricerca Internazionale intende realizzare varie azioni, di seguito sinteticamente illustrate. Scuola di formazione per la progettazione alla ricerca europea di UNIPD Da due anni il Servizio ha avviato un’intensa attività di formazione per la progettazione e la gestione dei progetti di ricerca europei, rivolta sia a chi ha già maturato esperienze di progettazione europea, sia a chi approccia per la prima volta questi temi e in particolare ai giovani ricercatori dell'Ateneo, ai dottorandi, agli assegnisti e ai giovani talenti già attivi su progetti europei. L’offerta formativa è stata accolta molto positivamente in Ateneo, sia da un punto di vista quantitativo sia da un punto di vista dei giudizi di qualità espressi anche attraverso i questionari di feedback dei partecipanti. Incoraggiati da queste esperienze e consapevoli delle sfide che ci attendono, in particolare con il nuovo programma Horizon 2020, il Servizio Ricerca internazionale ha ritenuto di dare una forma più strutturata e visibile all’azione formativa, offrendo, a partire dal 2012, una Scuola di formazione dell’Ateneo, con un catalogo formativo diffuso periodicamente, materiali di supporto e iniziative di valore per migliorare la capacità di realizzare progetti internazionali di ricerca di eccellenza. Un Comitato scientifico è il riferimento per l’individuazione dei bisogni e delle risposte formative da proporre in Ateneo. Docenti della Scuola sono, oltre al personale del Servizio, i docenti stessi dell’Ateneo, valutatori europei di progetti, funzionari e ricercatori che operano, a vari livelli, nelle strutture europee della ricerca.

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Le iniziative della Scuola sono rese disponibili periodicamente presso il sito del Servizio Ricerca internazionale (www.unipd.it/programmi/Sito_SERI/SERI.html) e sono diffuse anche via e mail in Ateneo ai vari soggetti interessati. Le tipologie di attività previste sono 3:

• Seminari di approfondimento sui vari programmi di finanziamento UE alla ricerca • Laboratori di Europrogettazione, con la partecipazione di esperti valutatori della

Commissione Europea. Sono previsti nei prossimi mesi i seguenti laboratori: o People: Azioni Marie Curie individuali o VII PQ: Cooperation o VII PQ: Cooperation per umanisti o VII PQ: IDEAS-Starting grant o VII PQ: IDEAS-Synergy grant o VII PQ: IDEAS-Advanced o People: Azioni Marie Curie Initial Training Network (ITN) e Industry-Academia

Partnerships and Pathways (IAPP)

• Moduli a livello base e avanzato di introduzione ai finanziamenti UE e sulla gestione dei progetti europei, destinati principalmente al personale tecnico-amministrativo dei Dipartimenti, ma anche a chi si affaccia per la prima volta ai finanziamenti comunitari alla ricerca.

Networking, Workshop Per diffondere tra i docenti dell’Ateneo le informazioni sulle opportunità di finanziamento alla ricerca nei vari settori scientifici, a gennaio 2012 è stato organizzato un seminario sui Programmi UE per la progettazione sociale, Area Giustizia e Diritti Fondamentali e nel corso del 2012 sono previsti i seguenti seminari:

• Presentazione delle opportunità di finanziamento per l'area umanistica nel 7° Programma Quadro;

• Capacities: SMEs e associazioni di SMEs; • Il futuro Programma Quadro di ricerca della UE: Horizon 2020

Nell’ambito dell’attività di networking si registra anche l’adesione dell’Università di Padova alla Piattaforma europea sull’Energy. Finanziamenti a favore di giovani ricercatori Il Servizio Ricerca internazionale, nell’ambito della propria azione d’internazionalizzazione e di incentivazione alla ricerca internazionale, sulla base della positiva esperienza dello scorso anno accademico, bandirà premi a favore di giovani ricercatori dell’Ateneo per sostenere attività di networking e presentazione di nuove proposte progettuali di ricerca nell’ambito di programmi europei e/o internazionali. Supporto diretto alla gestione di progetti Per garantire un maggiore supporto alle Strutture, il Servizio supporterà direttamente la gestione di 5 progetti del VII PQ, in 3 dei quali l’Ateneo è coordinatore europeo. L’Università di Padova, tramite il Servizio Ricerca internazionale, sta organizzando, con le altre Università del Veneto, la Notte dei ricercatori VenetoNight 2012, www.venetonight.it promossa e finanziata dalla Commissione Europea, che si svolgerà il 29 settembre in tutti i Paesi d’Europa. L’edizione 2011, tenuta il 23 settembre, ha registrato a Padova un grande successo di pubblico, circa 6.000 presenze, e il coinvolgimento di più di 300 ricercatori di tutte le aree scientifiche dell’Ateneo. Altre attività di supporto alla gestione Continuerà, in collaborazione con gli altri servizi competenti dell’Ateneo, la revisione delle procedure relative alle varie fasi della gestione dei progetti UE (es. nuovo modello di timesheet, adeguamento alle nuove previsioni normative degli schemi-tipo di contratto per il reclutamento del personale coinvolto nei progetti, nuovo strumento di elaborazione del budget etc.).

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Dopo aver positivamente terminato, con il supporto del Servizio, l’Audit della Commissione Europea su 3 progetti del VII PQ di docenti dell’Ateneo, è in corso il supporto per 3 altre revisioni della Commissione Europea che coinvolgono altri docenti dell’Ateneo.

Roberto Filippini

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4. Università e territorio

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4.1 I rapporti con gli enti territoriali di sviluppo Le attività saranno focalizzate, anche quest’anno, su un obiettivo prioritario: potenziare il ruolo dell’Università di Padova come attore strategico dello sviluppo del territorio, investendo su una profonda innovazione istituzionale e organizzativa della governance regionale nella prospettiva europea. A questo obiettivo verranno finalizzate le azioni di potenziamento delle reti di partnership dei Centri di ricerca e formazione dell’Ateneo rivolti al territorio, con gli attori locali e regionali (Enti locali, associazioni di categoria, CCIAA, imprese, terzo settore) per la messa in rete di “conoscenze” utili a potenziare le politiche per lo sviluppo del territorio, dando, al tempo stesso, maggiore visibilità e spessore alle attività di ricerca e di formazione dell’Ateneo in questo ambito.

Potenziamento dei rapporti dell’Ateneo con la Regione del Veneto e altri Enti territoriali di sviluppo - Regione Veneto - Direzione Programmazione. Partecipazione al Gruppo di lavoro di esperti

per la riforma del PRS - Programma di Sviluppo Regionale e l’attività di programmazione della Regione Veneto in una prospettiva multilivello e multi attore.

- Regione Veneto – Direzione Programmazione: avvio del primo corso di formazione per dirigenti e funzionari comunali e provinciali sul tema: Il management delle reti intercomunali e multi attore, con particolare riferimento allo strumento delle Intese programmatiche d’Area (IPA), nella prospettiva dell’Approccio Place based e della nuova programmazione dei Fondi strutturali 2013-2020.

- Regione Veneto – Direzione Enti Locali: avvio e coordinamento del IV corso di formazione per dirigenti e funzionari comunali sul tema: Forme associative e fusioni tra Comuni: politiche e strumenti.

- Regione Veneto - Direzione Statistica. Partecipazione attiva al Comitato tecnico scientifico del SISTAR – Sistema Statistico Regionale.

- IPA del Camposampierese: partecipazione attiva al Tavolo di concertazione per la costruzione di area vasta dell’Alta Padovana.

- Provincia di Padova: partecipazione al gruppo di lavoro per l’attuazione del PTCP – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (l.r. 11/2004).

Potenziamento della rete del Centro Documentazione POLI.S.DOC (http://polisdoc.cab.unipd.it) dedicato alle politiche di sviluppo del territorio, in collegamento al CAB – Polo delle Scienze sociali, e in collaborazione con l’Associazione M.A.S.TER (www.associazionemaster.it), attraverso l’attivazione di nuove Convenzioni quadro con: - la Regione Veneto (Direzione Statistica, Direzione programmazione), - Comuni del Veneto interessati a realizzare studi di fattibilità per l’attuazione di forme

associative intercomunali (unioni, convenzioni), - l’IPA del Camposampierese, nella prospettiva di un coordinamento delle IPA del Veneto

centrale per la costruzione di un’area vasta, - Pubblicazione della collana dei Quaderni dell’Associazione MATER “Dire & Fare per lo

sviluppo locale” (azione 2), presso la Padova University Press, - Collaborazione con altri Enti che avanzeranno proposte nel corso dell’anno, con l’obiettivo di

rafforzare la rete di partenariato sul territorio e la qualità dell’offerta della documentazione di casi studio di buone pratiche, in collegamento con l’attività decennale del Master di Ateneo in Governance dello sviluppo sostenibile.

Cooperazione decentrata europea - Coordinamento per il Veneto del Progetto triennale INTERREG ITALIA-AUSTRIA Bench PA,

capofila Regione FVG (Forser), in collegamento con le attività realizzate per il Centro “G. Lago”.

- Conclusione del progetto europeo I.N.S.P.I.R.E - Innovative Network for Security and Prevention trough Inter-Regional Euro-cooperation e coordinamento della rete regionale.

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- Centro Italiano di Cultura ad Arad (Romania): collegamento con le attività di internazionalizzazione dell’Ateneo.

- Rinnovo della convenzione dell’Università di Padova per l’Europa (UPE) con il Consiglio regionale del Veneto per la formazione all’Unione Europea del personale regionale con l’obiettivo di assicurare un ruolo attivo dell’Ateneo nel processo di europeizzazione “dal basso”.

Consulta territoriale di Ateneo Anche quest’anno si prevede di mantenere un contatto costante con la Consulta territoriale di Ateneo al fine di presentare gli sviluppi delle attività realizzate lo scorso anno e di quelle in corso d’opera per condividerne obiettivi e modalità di azione e scambiare reciproci suggerimenti.

Patrizia Messina

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4.2 I rapporti con il mondo delle imprese Anche nell’anno accademico 2011-2012 proseguiranno le intense attività di trasferimento della conoscenza dal mondo accademico a quello delle imprese che, nel nostro Ateneo, si realizzano per tramite del Servizio Trasferimento di tecnologia dell’Amministrazione centrale ed i dipartimenti, con l’attività di ricerca per conto terzi. Per rispondere alle crescenti esigenze di valorizzazione della ricerca, manifestate sia dalle imprese sia dai docenti, saranno inoltre avviati alcuni nuovi progetti. Attività continuative

• Gestione della proprietà intellettuale: l’obiettivo è superare il record del precedente anno accademico in termini di brevetti depositati e soprattutto di accordi di valorizzazione (licenza e cessione).

• Sportello tecnologico per le imprese: continuerà il servizio di intermediazione e di help desk alle imprese che desiderano attingere all’immenso patrimonio di know-how tecnologico dei docenti dell’Università.

• Premio Start Cup Veneto 2012: è in programma l’undicesima edizione del premio, sempre in collaborazione con le Università di Verona e di Venezia Ca’ Foscari e con il supporto finanziario della Fondazione Cariparo. Per la prima volta i progetti saranno ripartiti in 4 aree tematiche, ognuna delle quali premierà un vincitore.

• BAN (Business Angel Network) Veneto: grazie ad un finanziamento della Camera di Commercio di Padova e alla partnership con una società di consulenza specializzata (Loft Consulting), l’attività sarà potenziata sia nella ricerca di nuovi business angel, sia nella raccolta di nuovi progetti d’impresa.

Nuovi progetti • Start Cube: espansione e partnership Start Cube è l’incubatore d’impresa dell’Università di Padova, sostenuto finanziariamente dalla Fondazione Cariparo, progettato come una struttura a sostegno di aspiranti imprenditori e di imprese in fase di avviamento, con l’intento di agevolarne la nascita e lo sviluppo. Il crescente numero di spin-off prodotti ad oggi dall’Università di Padova rende necessario l’ampliamento della struttura fisica e l’aumento della quantità e del livello dei servizi offerti. A tale scopo è allo studio un’alleanza strategica con l’incubatore privato M31. Il progetto prevede il trasferimento di Start Cube e M31 in una nuova sede comune, molto più ampia dell’attuale, e la condivisione dei servizi offerti alle start-up. La possibilità di poter disporre di una massa critica di imprese (almeno 25-30) permetterebbe di fornire nuovi servizi e nuove opportunità alle attività incubate quali, ad esempio:

− la ricerca di partner industriali e/o finanziari atti a sostenerne la crescita; − l’organizzazione di meeting e convegni per rappresentanti di fondi di seed e venture capital

italiani e stranieri; − la formazione alle imprese su temi quali la predisposizione del business plan e le modalità

di approccio e di presentazione delle attività agli investitori; − l’analisi di mercato basata su report e database professionali; − l’ospitalità di network di business angel.

In tal modo la sede di Start Cube-M31 diventerà il centro dell’innovazione tecnologica di Padova, un riferimento per gli investitori, una sede riconoscibile e ispiratrice per studenti e ricercatori dell’Ateneo interessati a valorizzare la propria ricerca in contesti innovativi. • Nuovo regolamento degli spin-off universitari

L’entrata in vigore a fine 2011 del regolamento ministeriale sugli spin-off rende necessario l’adeguamento della normativa di Ateneo su questo tema per recepire i nuovi obblighi di legge. Si coglierà questa occasione anche per introdurre alcune innovazioni regolamentari, frutto dell’esperienza accumulata in 8 anni.

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La Commissione Spin-off ha già cominciato ad analizzare le proposte di nuove norme e nella primavera 2012 produrrà una prima bozza di regolamento, da sottoporre alla valutazione degli uffici amministrativi e degli organi collegiali interessati. L’emanazione del nuovo regolamento consentirà la nascita di nuove imprese che forniranno servizi innovativi e creeranno posti di lavoro altamente qualificati, che si prevede vengano occupati da giovani ricercatori formati nel nostro Ateneo. • Programma formativo interdisciplinare per dottorandi di ricerca In collaborazione con il Prorettore alla Formazione alla Ricerca e con il supporto tecnico dei servizi Formazione alla Ricerca e Trasferimento di Tecnologia, è in progetto un corso di formazione (di circa 50 ore) dedicato ai dottorandi di tutte le scuole. Il corso è organizzato in collaborazione con Confindustria Padova parzialmente finanziato dalla Camera di Commercio di Padova, sarà incentrato su tematiche interdisciplinari, quali ad esempio l’organizzazione aziendale, il project management, la gestione della proprietà intellettuale, i sistemi di ricerca internazionali, lo sviluppo della carriera e la ricerca del lavoro. Oltre a rispondere ad un obbligo di legge per l’accreditamento dei corsi di dottorato, lo scopo del programma formativo è dotare i dottori di ricerca di un bagaglio di competenze aggiuntive rispetto alle competenze puramente scientifiche acquisite nei percorsi formativi tradizionali e metterli in condizione di presentarsi con maggiori probabilità di successo nel mondo del lavoro anche al di fuori dell’ambito accademico. • Azioni di scouting di idee innovative di ricerca applicata nei nuovi dipartimenti Durante il corrente a.a. la costituzione dei nuovi dipartimenti e le numerose innovazioni introdotte con le recenti normative porteranno ad una profonda riorganizzazione delle strutture che svolgono attività di ricerca in Ateneo. Terminata la fase di “emergenza riorganizzativa” è opportuno promuovere all’interno nuovi dipartimenti alcune azioni mirate alla diffusione della cultura del trasferimento tecnologico allo scopo di raccogliere nuove idee, frutto della ricerca applicata, che abbiano i requisiti per trasformarsi in innovazione mediante gli usuali strumenti di trasferimento tecnologico (es. brevetti e spin-off). Il programma di queste azioni, ancora in fase di predisposizione, potrà poggiare su una maggiore visibilità dei servizi di trasferimento tecnologico e su nuove modalità di rapporto con le imprese anche attraverso i siti web dei dipartimenti, in corso di riorganizzazione.

Giuseppe Stellin

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4.3 Il servizio stage e le politiche di raccordo con il mondo del lavoro Stage e tirocini in Italia e all’estero Nel corso dell’anno 2012 continueranno le attività per la promozione, la gestione e l’organizzazione degli stage e dei tirocini per studenti e laureati presso aziende ed enti italiani e esteri. Il numero di stage all’anno intorno al quale si prevede di attestarsi sulla base dei risultati degli anni precedenti arriva a circa 15.000. Anche per l’anno 2012 si prevede un incremento delle attività di stage e tirocinio all’estero gestiti dal Servizio Stage e Mondo del Lavoro. Di seguito riportiamo i maggiori programmi di tirocinio attivati e ancora in corso con le relative stime. Programma LLP/ERASMUS Placement 2011-2012 Anche per l'a.a 2011-2012 l’Università degli Studi di Padova ha ottenuto i finanziamenti comunitari per l’assegnazione di borse di mobilità riservate a studenti, per lo svolgimento di stage presso imprese europee, nell’ambito del Programma LLP/ERASMUS - Student Mobility for Placements (SMP). Il programma incentiva la mobilità transnazionale, come strumento che consente agli studenti di acquisire e sviluppare competenze professionali, linguistiche, nonché di vivere nuove esperienze culturali e interpersonali. Il contributo comunitario per il periodo all’estero è di € 500/mese (fermi restando i massimali comunitari verso i paesi Turchia, Romania, Lituania e Bulgaria). Programma LLP/Leonardo da Vinci Nell’ambito del programma comunitario LLP/LEONARDO DA VINCI, l’Università di Padova ottiene da anni finanziamenti dalla Comunità Europea per progetti di stage all’estero rivolti ai proprio neolaureati, entro 12 mesi dal conseguimento del titolo. Per il periodo accademico 2011-2013 il Servizio Stage e mondo del lavoro sta ora stringendo accordi di collaborazione internazionale per presentare una nuova proposta di finanziamento, nell’ambito del Programma Leonardo Da Vinci, rivolta a beneficiare laureati che opereranno nel settore sociale. All’interno dell’azione di mobilità People on the Labour Market (LLP/Leonardo Da Vinci PLM), il Servizio Stage e Mondo del Lavoro partecipa come partner a febbraio 2012 a cinque candidature e a cinque consorzi Leonardo Da Vinci per altrettanti progetti. Programmi di tirocinio fondazione CRUI – Università italiane Anche per l’anno 2012, l'Università, in virtù degli accordi di Convenzioni di stage per aderire a programmi di tirocinio promosse dalla Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), offre periodi di stage della durata di tre mesi presso il ministero, le sue rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, le rappresentanze permanenti presso le organizzazioni internazionali e gli istituti di cultura in tutto il mondo, nonché presso altri ministeri e agenzie. Nel 2012 si continuerà a promuovere e gestire tali attività, stimando l’attivazione di circa 100 stage. Orientamento al lavoro e alle professioni Le attività di orientamento al lavoro si concretizzano anche nel 2012 con seminari (gratuiti) di due giorni per laureandi e laureati dell’Università di Padova. Inoltre saranno realizzate consulenze individuali, presso il cosiddetto Sportello per le professioni®. Saranno avviate le procedure per l’accreditamento del Servizio stage presso la Federazione Europea dei Centri di Bilancio e Orientamento Professionale (FECBOP) e presso la Regione del Veneto.

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Rapporti con enti/imprese e con i rappresentanti di enti ed imprenditori Anche quest’anno il 24 maggio 2012 sarà organizzata la settima edizione di Università Aperta (www.universitaperta.com), che si svolgerà nei cortili esterni del complesso di Ingegneria Meccanica. Durante la manifestazione studenti e neolaureati interagiranno con le aziende presenti alla giornata e assisteranno alle presentazioni aziendali. Visto il successo riscosso dalla prima edizione, verrà riproposta “Università Aperta Ingegneria”. Osservatorio sul mercato locale del lavoro Continua anche per il 2012 il lavoro di studio sulle professioni e sulle competenze dell’Osservatorio sul mercato locale del lavoro. Nel 2012 verrà studiato e presentato il settore agroalimentare, con particolare attenzione alle aziende biologiche e ai green jobs. Gestione e partecipazione a progetti internazionali • Progetto europeo Promoting the EQF Learning Outcome approach within european universities UNI-LO. • Progetto EuGRAD. “An EU Postgraduate Training and Working Programme to achieve “Total Mobility” of postgraduate students across the EU” nell’ambito del Programma Comunitario LLP/Erasmus_Multilateral Projects, Il partenariato transnazionale è composto da cinque paesi: FUE Fondacion Universidad Empresa – Madrid (ES); CIFF Fundacion Centro Internacional de Formacion Financera – Madrid (ES); IFI Instituto de Formacion Integral – Alcalà de Henares (ES); Cap Ulysse – Bordeaux (FR); Foundation for Promotion – Lodz (PL); Universidade Catolica Portuguesa – Porto (PT); Università degli Studi di Padova (IT). • Progetto: “CareerS”. Nel mese di gennaio 2012, il Servizio Stage e mondo del lavoro ha iniziato i lavori del progetto: CareerS – Development of career guidance aimed at improving Higher Education in Serbia, in partenariato con l’Università di Belgrado e finanziato dal Programma TEMPUS dell’Unione Europea per una durata di tre anni. • Progetto : “Moduli di carriera”. Il Servizio Stage e mondo del lavoro ha presentato nel 2012 un progetto europeo nell’ambito della linea di finanziamento “KA3 – Multilateral projects” per la costruzione di una piattaforma per lo sviluppo di carriera di studenti e laureati. Il Servizio inoltre ha aderito come partner ai seguenti progetti europei che verranno presentati nel 2012:

• Progetto PROVIP • Progetto FYFE FP7_ICT Challenge 8_STREP: “FYFE_Focus on Your Future – ICT

supported development of career management skills in communities of HE students” • Progetto EU-GRADII: Benchmarking and disseminating the EU-GRAD´s • Progetto LLP/ERASMUS_Academic Networks. Titolo del progetto “EUEnet: European

University-Enterprise Network” con lo scopo di sostenere l’occupabilità dei neo-laureati attraverso strumenti innovativi per la ricerca di lavoro

• Progetto VMCOLAB-LLP centralized, sub-programme: Erasmus, action: Erasmus Multilateral Projects.

Alberto Mirandola

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4.4 Le iniziative culturali dell’Ateneo Nel solco di una consolidata tradizione di iniziative culturali di livello elevato, proseguirà la proposta degli "Incontri al Bo'”. Come da consuetudine gli interventi avranno molteplici direzioni: temi di attualità (Ilvo Diamanti, la politica), la difesa del patrimonio artistico (Gian Antonio Stella, Salvatore Settis), i ricambi delle arti (Andrea Crisanti), percorsi generazionali (Sergio Zavoli, Ettore Scola); cercando la conclusione, a maggio, con un dibattito su un cruciale tema storico sociale, la mafia, e le sue nuove diramazioni. In collaborazione con il Comune, l’Ateneo seguirà la progettazione e la realizzazione della "Fiera delle parole”. La manifestazione, della durata di una settimana, ha avuto lo scorso anno un successo imprevisto, tanto da porre per la nuova edizione, anche per l’Università, problemi di capienza delle sale. Più di settanta autori, delle diverse discipline, hanno discusso con il pubblico i loro libri e le problematiche che facevano emergere. Si cercherà, per il prossimo anno, di studiare cornici tematiche che servano da contenitori delle varie proposte. Verrà affiancata una mostra mercato riguardante la media e piccola editoria. Per quanto riguarda gli eventi correlati al settore teatrale, si prevedono sia la realizzazione di incontri con personalità della letteratura, dello spettacolo e della struttura sociale e politica dello Stato, sia la rappresentazione di spettacoli di riconosciuto rilievo culturale così da offrire agli studenti dell’Ateneo possibilità di riflessione e di crescita, e l’opportunità di sviluppare una consapevole coscienza critica. In quest’ambito si colloca l’incontro con Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, affiancato da Pietro Calogero, procuratore generale presso la corte d’Appello di Venezia, per discutere del fenomeno mafioso e delle sue ripercussioni politiche e sociali. Al dibattito seguirà il monologo teatrale “Per non morire di mafia”, tratto dall’omonimo libro autobiografico di Grasso (in calendario per il 27 febbraio p.v.). Tra letteratura, teatro e politica si colloca l’incontro (14 marzo) con Fabrizio Gifuni e Giuseppe Bertolucci, incentrato su “L’ingegner Gadda va alla guerra”, uno spettacolo che vuole mettere a nudo la fisionomia non sempre lusinghiera del popolo italiano e le recenti trasformazioni del nostro paese. La base è costituita da scritti di Carlo Emilio Gadda e la riflessione prende le mosse dal ventennio fascista. Il 3 maggio si terrà una lettura scenica di “Antigone-Moro”, una pièce incentrata sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, un episodio tragico della nostra storia poco noto alle nuove generazioni. La rappresentazione sarà preceduta da un dibattito con studiosi e giornalisti a partire da alcuni saggi critici. Per offrire agli studenti la possibilità concreta di misurarsi col “fare teatro” si è avviata una sinergia con l’Università di Valencia per un progetto Erasmus interuniversitario, che prevede la produzione e la circuitazione a livello europeo di una performance da realizzarsi con studenti Erasmus presenti nel nostro Ateneo.

Caterina Barone Giorgio Tinazzi

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4.5 Le iniziative interculturali Tra le iniziative più significative per l’anno in corso si segnala la ripresa dell’attività del Master in Studi Interculturali, incardinato presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell'Antichità DiSSGeA. Ma è opportuno soprattutto evidenziare l’attivazione presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata FISPPA del Master in Studi sull’Islam d’Europa, prima iniziativa in Italia dedicata alla specifica tematica costituita dalla presenza culturale islamica nel panorama sociale italiano ed europeo e dalle relative problematiche religiose, giuridiche, politiche e ideologiche, così come si manifestano nei diversi piani dal globale al locale. In relazione a questo Master si stanno perfezionando accordi di collaborazione con le università di Aix en Provence (Francia), Rabat-Agdal (Marocco), Tunis-al-Manar (Tunisia) e Oran (Algeria). Si segnala infine che si svolgerà tra la primavera e l’autunno 2012 un nuovo ciclo di incontri sul tema: Interdisciplinarietà e intercultura. Cosa cambia nei saperi con il proporsi della tematica interculturale.

Adone Brandalise

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4.6 – La comunicazione scientifica Varie sono le ragioni alla base di una seria politica di promozione della diffusione di cultura scientifica, una modalità spesso trascurata di rapporto tra università e territorio. La prima, e più generale, è che si è davvero cittadini se si hanno a disposizione quegli strumenti di giudizio che permettono di attuare scelte responsabili, e la cultura scientifica è oggi uno strumento di giudizio ineliminabile. In secondo luogo, comunicare i risultati delle ricerche che si svolgono in un’università è un modo per far crescere nell’opinione pubblica la consapevolezza dell’importanza dell’attività accademica per un Paese che pretende di essere avanzato, contrastando un’immagine dell’università come parassita diffusa più o meno artatamente negli ultimi venti anni. Infine, la comunicazione scientifica è un dovere nei confronti di una comunità nazionale che investe (anche se sempre meno) in ricerca e alta formazione, fornendo informazioni sui risultati che quegli investimenti hanno. Va da sé che l’attività di comunicazione scientifica è parte integrante delle più generali attività di comunicazione istituzionale dell’Ateneo, completandone l’importante funzione di sensibilizzazione. Infatti, contribuendo allo scambio di informazioni, le attività istituzionali di comunicazione favoriscono la partecipazione, all’interno come all’esterno della comunità universitaria, e permettono lo sviluppo di importanti temi del dibattito culturale. Non esiste un unico interprete di questa attività e la sua vitalità è garantita dalla capacità di creare collaborazione attorno a progetti condivisi. Ne sono esempi tanto i congressi e i convegni scientifici (organizzati da Dipartimenti, gruppi di ricerca o dall’Ateneo e supportati anche dal Servizio Cerimoniale) quanto le iniziative museali ed espositive, principalmente indirizzate agli studenti e docenti delle scuole. Nel corso del 2011 l’apertura del Museo di zoologia adriatica a Chioggia e la mostra sulla Biodiversità sono state realizzate grazie alle sinergie tra i Dipartimenti, il Centro per i Musei e il Servizio Relazioni pubbliche. Infine, ma non ultimo, il ruolo dell’Università di Padova in network ed eventi internazionali, come “Coimbra Group” e “Venetonight – la notte europea dei ricercatori” ha portato in città l’esperienza europea in materia di ricerca, di diffusione della cultura e della conoscenza. Progetti in corso 1. La pagina Uniscienze ( www.unipd.it/uniscienze/ ) è stata ulteriormente potenziata sia nel

settore degli articoli sia nel settore delle notizie. Lo spettro di discipline rappresentato dagli articoli è ampio, anche se persiste una certa pigrizia dei colleghi a utilizzare questo strumento. Il lavoro redazionale, per quanto fatto da poche persone del Servizio Relazioni Pubbliche e non a tempo pieno, è ben visibile e di fondamentale importanza: gli articoli sono tutti fruibili anche ai non specialisti, e organizzati in un formato omogeneo e accattivante. In prospettiva sarebbe importante poter contare almeno su un redattore che si occupasse costantemente della pagina. Una nuova collocazione di Uniscienze è allo studio nell’ambito della ristrutturazione del portale di Ateneo. Per questo stiamo riconsiderando anche la definizione di una redazione più articolata.

2. Nel 2012 verrà definitivamente rinnovato il portale dell’Ateneo con la revisione complessiva

della sua articolazione e della veste grafica. Il portale è oggi il volano della comunicazione dell’Ateneo, strumento essenziale per tutti i componenti della comunità accademica e fondamentale ponte tra l’università e il mondo. Il progetto verrà esteso anche ai Dipartimenti e verrà coordinato dal Servizio Relazioni pubbliche che curerà anche la realizzazione di un magazine online e di uno spazio dedicato al rapporto tra studenti e città. Il compito che ci attende è particolarmente impegnativo e potrà essere svolto solo con la piena collaborazione dell’intera comunità accademica.

3. I musei e le collezioni del nostro Ateneo, così ricchi di storia della didattica e della ricerca, sono

strumenti essenziali di diffusione di cultura scientifica, in particolare nei confronti dei futuri

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studenti e delle varie realtà culturali e produttive del territorio. Obiettivo di quest’anno è rilanciare iniziative, come la “settimana della cultura scientifica e tecnologica” e la “notte europea dei ricercatori”, per offrire al pubblico l’opportunità di conoscere questo prezioso patrimonio, e per stimolare al contempo progetti di più ampio respiro (come la nascita del Museo di Storia Naturale nel complesso di Palazzo Cavalli) che procedono a rilento.

4. Il completamento dell’ampliamento dell’Orto Botanico verso Santa Giustina (atteso per l’estate)

è un altro settore in cui è implicata la comunicazione scientifica, sia nell’ambito dell’allestimento sia in quello del progetto di gestione e sostenibilità.

5. Infine, è stato appena avviato un progetto per la salvaguardia e la valorizzazione dell’intero

patrimonio storico-artistico dell’Ateneo (i dettagli si trovano al punto 8.4). L’obiettivo è quello di realizzare una sorta di museo diffuso dell’Università che unifichi gli edifici, i beni artistici, i musei storico-scientifici, le biblioteche e l’Archivio. Un unico sito conterrà una sorta di visita virtuale dell’intera università basata su diverse basi di dati, in parte realizzate e in parte da realizzare, relazionate tra loro. Uno strumento importante per veicolare l’immagine del nostro Ateneo in Italia e all’estero, un’occasione unica per la realizzazione di progetti di ricerca e eventi estemporanei che colleghino l’Università al territorio, nel senso più ampio del termine.

Giulio Peruzzi

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5. Studenti e condizione studentesca

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5.1 Il diritto allo studio e la condizione studentesca La grave situazione economica generale ha colpito pesantemente anche la corresponsione delle borse di studio agli studenti meritevoli (5392) perché, una volta utilizzati i fondi derivanti dalla riscossione della tassa regionale per il diritto allo studio e dal recupero di somme indebitamente percepite e deliberato un piccolo stanziamento diretto, per motivi non sempre condivisibili, ha trasferito con forte ritardo i fondi di sua pertinenza, che comunque non erano sufficienti a coprire tutti gli aventi diritto. L’Ateneo ha perciò disposto l’utilizzazione di due milioni di euro dal proprio bilancio, così che potessero avere la borsa di studio 5292 studenti su 5392. Purtroppo non è realistico ipotizzare che la situazione possa migliorare nell’immediato futuro: anche quanto previsto dalla Legge 240/2010 non sembra diventerà operativo a breve termine, anche se, finalmente, è allo studio del Ministero un nuovo DPCM sul Diritto allo Studio. L’Ateneo ha anche garantito il finanziamento dei progetti speciali degli studenti “Formula SAE”, “Vela cup”, “Teatro per l’Università” e “Orario biblioteche” per più di 150.000 euro e, naturalmente, è pronto a ricevere le nuove proposte. Ogni anno il MIUR comunica, con una circolare, l’indice di inflazione programmato (per l’anno in corso 1,5%) e, finora, questo era stato applicato solo alla tassa di iscrizione. D’ora in poi sarà invece applicato anche alla contribuzione studentesca in modo da adeguare gradualmente il suo importo all’aumento del costo della vita ed evitare di dover procedere ad aumenti consistenti per il recupero dell’inflazione cumulata nel corso di più anni. È stata attuata una radicale revisione del sistema di contribuzione per le Scuole di specializzazione, resasi necessaria perché, con le modifiche normative intervenute negli anni, quello esistente non rispondeva più a criteri di equità e razionalità. La contribuzione è stata uniformata per tutti i tipi di Scuole, il suo importo è stato riportato al livello medio nazionale ed è stata tolta dipendenza dalle fasce di reddito, in considerazione del fatto che tutti gli specializzandi dell’area medica (56 Scuole su 66), i soli ad aver subito un aumento sensibile, ora sono retribuiti. Nell’ambito della politica di sostegno alla maternità è stato deciso l’esonero dal pagamento della seconda e terza rata della contribuzione per la studentesse che abbiano partorito nel corso dell’anno accademico. Il mantenimento della prima rata, e quindi dell’iscrizione, permette loro di continuare ad usufruire dei diritti di ogni studente, compreso quello di fare esami. Grazie all’impegno del personale amministrativo, è stata realizzata una importante ristrutturazione del funzionamento del Servizio Segreterie Studenti i cui risultati cominciano ad essere sempre più evidenti, ad esempio con una forte diminuzione delle code agli sportelli. Rimangono un problema la disponibilità del Diploma Supplement e la stampa dei diplomi di laurea, ma i provvedimenti che si sono finalmente presi cominciano a produrre i loro effetti. È stata molto semplificata la presentazione al Servizio Diritto allo Studio dei dati relativi al reddito del nucleo famigliare per ottenere la borsa di studio o una riduzione della contribuzione, infatti è ora sufficiente inserire direttamente nell’apposita sezione di Uniweb i dati della dichiarazione ISEE ottenuti da un qualsiasi CAF, senza alcuna consegna di materiale cartaceo, ed il servizio provvederà poi al loro trattamento. In coincidenza con il cambio della Tesoreria dell’Ateneo, e quindi con una necessaria revisione delle procedure per la riscossione della contribuzione studentesca, sarà abolita la spedizione cartacea a domicilio ed ogni studente riceverà per via informatica la documentazione per il pagamento, naturalmente dopo una adeguata pubblicizzazione dell’innovazione. L’organizzazione delle prove di accesso, che per alcuni corsi coinvolge migliaia di concorrenti e in totale assomma a circa trentamila partecipazioni, è ormai collaudata, anche se la mancanza di omogeneità nei meccanismi di selezione (ad esempio accordi con altre università, prove in due tempi ecc.) e la necessità di un numero elevato di persone qualificate per la garanzia delle operazioni amministrative in ogni singola aula richiederanno l’elaborazione di ipotesi migliorative.

Guido Scutari

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5.2 I servizi di orientamento e tutorato Orientamento Le esigenze principali degli utenti sono di natura:

1. informativa (conoscenza dei requisiti di ingresso, informazioni sui corsi di laurea, conoscenza dei requisiti di ingresso, ecc.);

2. formativa o di orientamento (supporto per scegliere, per decidere, per affrontare i test, consulenza individuale, ecc.)

Per migliorare l’efficienza del Servizio Orientamento diminuendo i costi di Ateneo e migliorando nel contempo il servizio all’utenza, sono stati avviati a maggio 2011 e proseguiranno nel corrente anno accademico gli incontri in sede, di orientamento e informativi, anziché nelle scuole. Il Servizio ha avviato proficui rapporti di collaborazione con il Centro Multimediale e di e-learning di Ateneo per trovare nuove forme comunicative attraverso il web. Il Cmela ha supportato il personale del Servizio nella realizzazione, in via sperimentale, del primo sportello virtuale per avvicinare ancora di più gli studenti, le famiglie, i lavoratori e le Scuole all’Università di Padova (“Progetto OrientaNetUnipd”). Il Progetto comprende anche modalità di diffusione e gestione delle informazioni utilizzando i social network più utilizzati dai ragazzi. A novembre 2011 è stato avviato uno sportello virtuale su scala nazionale. Lo sportello è il primo in Italia ad utilizzare un servizio di videoconferenza per l’orientamento, per offrire in tempo reale informazioni attendibili sull’offerta formativa e sui servizi dell’Ateneo di Padova a studenti, genitori e scuole distanti dalla sede universitaria. L’obiettivo per questo anno accademico è di estendere il servizio a tutti gli utenti potenzialmente interessati, senza distinzione geografica e senza la necessità di una sede fissa da cui collegarsi: tramite un computer con connessione a Internet, infatti, chiunque può ora collegarsi con il Servizio Orientamento dell’Università di Padova e confrontarsi con un operatore competente che risponde adeguatamente alle richieste, raccogliendo al tempo stesso informazioni sulle aspettative riguardanti l’Università da parte delle future matricole e delle loro famiglie. Il collegamento è gratuito e consente a chi non risiede a Padova un notevole risparmio in termini di tempi e costi. In collaborazione con il personale delle strutture didattiche, proseguirà l’organizzazione di una serie di open day: già nei mesi di dicembre 2011 e gennaio 2012 sono stati organizzati 17 incontri per un totale di 672 partecipanti. La richiesta è stata notevole, ma la capienza è stata limitata alle possibilità di accoglienza delle strutture. Quanto all’accoglienza delle matricole nelle varie sedi universitarie, l’evento “Università Porte Aperte” è stato ribattezzato “WELCOME!” ed ha previsto, oltre ai consueti incontri organizzati presso le ex-Facoltà, anche 6 incontri per la presentazione dei servizi ai ragazzi. Il principale evento di orientamento informativo “Scegli con noi il tuo domani” si svolgerà anche quest’anno nel mese di febbraio nel Campus di Agripolis, in collaborazione con l’ESU. Si è inteso passare progressivamente da una logica di pura presentazione delle informazioni ad una logica di accoglienza. A titolo informativo, nel 2011 ci sono state circa 14.000 presenze e il gradimento, inteso come soddisfazione complessiva dei partecipanti, in una scala da 1 a 5 (1 per niente, 5 moltissimo), è stato intorno al 4,5. Grazie all’introduzione dello sportello virtuale e agli incontri in sede, che hanno permesso di fornire informazioni che venivano altrimenti rilasciate, si prevede di ridurre notevolmente il lavoro di front office. Rimane in via Venezia l’ufficio assistenza matricole. Continueranno ad essere offerti colloqui di orientamento e ri-orientamento, che ottengono generalmente un ottimo livello di soddisfazione dei partecipanti.

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Tutorato Il Servizio Tutorato ha come obiettivo generale il miglioramento della qualità della formazione, obiettivo al quale contribuisce collaborando con altri Servizi dedicati a tali attività. Le finalità generali del Servizio si realizzano nell’orientamento in itinere e supporto agli studenti; nella promozione di una partecipazione attiva e responsabile degli studenti nel percorso formativo; nella rimozione delle difficoltà che possono minare un efficace superamento degli esami, nell’analisi e monitoraggio delle carriere degli studenti per intervenire sulla dispersione studentesca. Tali obiettivi sono perseguiti tramite iniziative in rete dirette a tutti gli studenti e tramite proposte orientate alle esigenze e attitudini individuali. Per realizzare tali obiettivi sono operanti due tipologie di azioni, individuabili in azioni di sistema e azioni sperimentali. Quanto alle azioni di sistema, presso le sedi didattiche è operativo e consolidato il tutorato informativo e didattico (sportelli informativi, gruppi di studio e assistenza ai laboratori). Focus delle differenti azioni tutoriali è il supporto allo studio negli esami risultati altamente critici da parte di tutor dottorandi. Il numero di contatti registrati negli sportelli è circa 32.500, mentre 95 sono i gruppi di studio e le esercitazioni di laboratorio proposti e messi a disposizione per 2400 studenti. Presso i servizi centrali agiscono il Tutorato per il Servizio Disabilità, il Tutorato per il Servizio Orientamento, il Tutorato per studenti residenti fuori sede in collaborazione con l’ESU, il Counseling e Tutorato presso il SAP. Quest’ultimo servizio vede il coinvolgimento di tutor specializzandi che operano nelle tre distinte aree (difficoltà di apprendimento e di studio, prevenzione e benessere senza rischi e consulenza psicologica) rilevando le principali richieste di intervento, monitorando e sperimentando iniziative volte ad aumentare il benessere dello studente. Sono in corso azioni sperimentali, in particolare il Progetto Carcere, il Progetto Dislessia con il Servizio Disabilità e il Progetto Drop-out in collaborazione con il Servizio Studi Statistici e il Servizio Orientamento. Nell’a.a. 2011/12 sono stati attivati 177 contratti di cui 17 assegnati per i servizi centrali. In particolare per il progetto Drop-out ha preso avvio la fase di analisi carriere degli studenti dei dodici corsi di laurea campione scelti in collaborazione con i referenti della Commissione tutorato. I presidenti dei corsi di laurea coinvolti potranno contribuire nell’analisi delle criticità. Il progetto prevede inoltre il monitoraggio degli studenti iscritti al primo anno di corso e idonei alla borsa di studio (1.700 studenti circa) per consentir loro il raggiungimento dei requisiti di merito necessari al rimborso complessivo della borsa. In merito al progetto Carcere, attualmente risultano iscritti 62 detenuti distribuiti tra i corsi di laurea di Lettere e Filosofia, Scienze Politiche, Scienze della Formazione, Giurisprudenza e Ingegneria. Sono stati confermati 8 tutor dedicati sia agli aspetti amministrativi che didattici. Tutti i detenuti iscritti all’Università usufruiscono del servizio ad hoc di tutorato, di una programmazione di cicli di didattica di supporto per alcune materie e della possibilità di sostenere gli esami presso la casa di reclusione con la predisposizione di regolari commissioni d’esame. Il progetto ha, ad oggi, portato alla laurea triennale e magistrale una dozzina di detenuti. Un servizio di sostegno allo studio a disposizione degli studenti con disturbi specifici di apprendimento rientra nel progetto Dislessia, che prevede la raccolta delle registrazioni da parte dello studente, l’accertamento del profilo e l’analisi di misure compensative e dispensative da adottare. Ad oggi sono 75 gli studenti che si sono segnalati per i quali è prevedibile un supporto allo studio. Il coordinamento di tali azioni è affidato al Servizio tutorato e al Servizio disabilità con i rispettivi delegati e prorettori.

Daniela Lucangeli

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5.3 Le iniziative per gli studenti disabili Nel corso del 2011/2012 il Servizio Disabilità dovrà intraprendere un importante percorso di revisione delle modalità con cui vengono erogati i servizi necessari a garantire il diritto allo studio e le pari opportunità degli studenti con disabilità durante il loro percorso universitario, a causa sia della riorganizzazione dell’Ateneo, sia della diminuzione graduale dei fondi ministeriali in attuazione della Legge 17/99. I radicali cambiamenti nella organizzazione dell’Ateneo, in seguito alla applicazione del nuovo Statuto, obbligano a ridefinire procedure e modalità operative ormai consolidate da anni nel tessuto universitario. La minore disponibilità di finanziamenti specifici renderà necessario ottimizzare le risorse disponibili nell’offerta dei servizi, senza poter contare, come spesso è avvenuto, sulla collaborazione con i servizi del territorio, anch’essi attualmente in sofferenza per la diminuzione dei fondi a disposizione. Un altro aspetto che si sta sempre di più consolidando è l’aumento della gravità nella disabilità degli studenti, in costante crescita nel corso degli ultimi anni assieme all’aumento dell’età media degli studenti disabili iscritti, che richiedono l’attuazione di interventi individualizzati sempre più complessi, in cui l’utilizzo di nuove tecnologie e la costante collaborazione tra il Servizio Disabilità e il personale docente sono fondamentali per garantire i supporti necessari. Nel 2011 è entrato in vigore il Decreto attuativo della Legge 170/2010, sui disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, che comporta anche per le Università l’attuazione di interventi specifici per gli studenti che segnalino una condizione di dislessia sia in fase di pre-immatricolazione che durante gli esami e il corso di studio. Il nostro Ateneo non si è trovato impreparato dato che già dal 2006 ha attivato un progetto, individuando un modus operandi efficace che permette allo studente di segnalarsi al Servizio Disabilità già in fase di pre-immatricolazione. Il progetto prevede una prima fase di valutazione interna da parte di personale specializzato nella quale vengono identificate le specifiche problematiche dello studente nel percorso universitario scelto. Segue poi una fase di tutorato specifico rivolto agli studenti dislessici che ne fanno richiesta per avere un supporto individuale durante il corso di studio, mirato sia alla individuazione delle metodiche di organizzazione dello studio più adatte, sia per le prove di accertamento, sia per la fornitura dei supporti tecnologici necessari. Nel corso del prossimo anno accademico, anche grazie ai dati raccolti e all’esperienza acquisita in questi anni, verrà consolidato il modello operativo e si avvierà una collaborazione con gli atenei del Triveneto per condividerlo e identificare procedure comuni al fine di garantire a tutti gli studenti con disturbo specifico di apprendimento parità di trattamento negli studi universitari. A livello nazionale continueranno le attività di collaborazione con la CNUDD (Conferenza Nazionale dei Delegati del Rettore per la Disabilità) dove l’Università di Padova svolge un importante ruolo nel Comitato Direttivo. Nel corso del 2012, a dieci anni dalla creazione delle Linee Guida nazionali, che furono decise proprio a Padova, la nostra Università ha l’incarico di coordinare in sede nazionale la revisione delle linee guida, che dovranno essere aggiornate in base alla esperienza accumulata e integrate con gli sviluppi che ci sono stati nel corso di questi anni nell’offerta di servizi agli studenti disabili nei vari atenei italiani. La promozione di attività legate all’internazionalizzazione, importante obiettivo dell’Ateneo, la cui rilevanza è da sempre stata messa in primo piano tra le buone prassi del Servizio Disabilità, continuerà anche nel corso del 2011/2012. In particolare verrà focalizzata l’attenzione sui servizi di supporto agli studenti con disabilità che l’Ateneo ospita nell’ambito dei programmi di mobilità e continuerà l’attività di supporto alla mobilità internazionale rivolta ai nostri studenti con disabilità, con azioni individualizzate, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale: questo ha già permesso a molti nostri studenti disabili di accedere a finanziamenti europei aggiuntivi specifici e al Servizio Disabilità di ricevere riconoscimenti nazionali e internazionali come caso di buone prassi. Sempre nella stessa ottica di valorizzazione delle esperienze internazionali, il Servizio continuerà ad ospitare Volontari Europei nell’ambito del Programma Youth in Action, in collaborazione con il Progetto Giovani del Comune di Padova, progetto che ci permette non solo di utilizzare personale motivato di supporto agli studenti con disabilità, ma anche di promuovere gli scambi sociali tra i giovani, un confronto multiculturale e sinergie con il territorio.

Edoardo Arslan

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5.4 Le attività sportive in Ateneo Sulla base delle iniziative avviate nel corso dello scorso anno accademico e dei risultati positivi raggiunti, obiettivo delle attività previste per il 2012 è quello di rafforzare ulteriormente la diffusione dell’attività ludico-sportiva (a qualunque livello essa sia praticata) sia tra gli studenti, che tra i giovani in formazione, il personale tecnico-amministrativo e il personale docente dell’Ateneo. In particolare, si continuerà con l’attività di comunicazione istituzionale al fine di confermare l’aumento percentuale (+29%) degli iscritti ai corsi di formazione e di avviamento alla pratica sportiva che si è verificato lo scorso anno. Analogamente, iniziative mirate di comunicazione e di incentivazione saranno dirette agli studenti, alla luce dei risultati positivi dello scorso anno, che hanno portato ad un aumento percentuale relativo del 55% degli studenti partecipanti ai Ludi del Bo e ai Campionati Nazionali Universitari. Nonostante lo scorso anno si sia registrato un forte aumento dell’accesso alle attività no-pay (+76%), uno sforzo particolare sarà dedicato a questo settore. Ad esempio, obiettivo da perseguire nel presente a.a. sarà quello di attivare una procedura di prenotazione online degli impianti sportivi utilizzati per tali attività tramite il sistema di ateneo Single Sign On. L’attivazione di questo servizio dovrebbe consentire di aumentare la visibilità dell’offerta delle attività no-pay e migliorarne la facilità di accesso. Al fine di offrire agli studenti un’occasione formativa tramite il contatto con i loro colleghi di altri Paesi, come già avvenuto lo scorso anno con la partecipazione del nostro Ateneo al torneo di basket “CinaItalia”, che ha visto la partecipazione di squadre miste composte da studenti universitari italiani e cinesi, si favorirà la partecipazione di alcuni studenti dell’Ateneo alle iniziative sportive internazionali.

Gianluca Gini

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6. Il ruolo delle donne in Ateneo

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6.1 La promozione delle pari opportunità In conformità con il principio di uguaglianza e di pari opportunità tra uomini e donne sancito dalla Costituzione della Repubblica italiana e in sintonia con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea continueranno la progettazione e l’attuazione di interventi volti alla promozione di azioni positive a favore di tutto il personale dell’Ateneo, anche precario, e della componente studentesca. I principali obiettivi e le azioni previste per l’anno accademico 2011-12 sono sinteticamente illustrati nel seguito. Verrà istituito l’Osservatorio di Ateneo per le Pari Opportunità per la definizione di un sistema di indicatori di genere. Avrà il compito di individuare criteri per la raccolta dei dati relativi alla tutela della maternità a tutti i livelli ed alla progressione di carriera di tutto il personale, nonché di raccogliere con continuità dati differenziati per genere inerenti le strutture centrali e periferiche, mediante la collaborazione formalizzata del Servizio Studi statistici; del Servizio Controllo di gestione, del Servizio di Supporto all’Osservatorio della Ricerca. È prevista la costituzione di una Commissione per le Pari Opportunità per il personale docente strutturato e non strutturato e per la componente studentesca, complementare al Comitato Unico di Garanzia. È in corso la creazione di una banca dati delle ricerche di genere, con relative pubblicazioni, promosse e condotte in Ateneo, in collaborazione con CIRSPG (Centro Interdipartimentale Ricerche e Studi sulle Politiche di Genere) e con la Delegata del Rettore per la cultura e gli studi di genere. È stato effettuato un primo censimento con presentazione durante evento pubblico nel mese di marzo 2011; sono attualmente in fase di implementazione il sito e la banca dati.

È in corso la sperimentazione di modalità di telelavoro per il personale tecnico amministrativo in Ateneo, inizialmente rivolto alle lavoratrici madri. La conclusione della fase di sperimentazione è prevista per maggio-giugno 2012, cui seguirà l’attivazione di procedure per la messa a regime del telelavoro come opzione e opportunità per il personale dell’Ateneo. Il monitoraggio della sperimentazione è condotto con il supporto del Servizio Iniziative attività sociali; è in corso la creazione di un sito di orientamento alle telelavoratrici e per la raccolta dati. Continueranno i lavori della Commissione rettorale per la verifica della fattibilità di un asilo nido di Ateneo in collaborazione con il Comune di Padova, SPES, Regione Veneto, con attivazione di un Centro di Ricerca pedagogica di Ateneo per i servizi prima infanzia e asili nido in collaborazione con la Regione Veneto.

Verrà promossa la partecipazione dell’Ateneo di Padova a progetti europei per l’implementazione di politiche di genere, in collaborazione con il gruppo Donne e Scienza e il servizio Ricerca Internazionale; è in corso l’elaborazione della documentazione per la partecipazione dell’Ateneo di Padova al progetto europeo LOU Impacts from GenderTime. In collaborazione con il gruppo Donne e Scienza, la Scuola Galileiana e la Direzione scolastica Regionale, è in corso di elaborazione un progetto per azioni di educazione alle pari opportunità e orientamento di genere nell’Ateneo e nelle scuole del territorio.

Marina De Rossi

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6.2 La cultura e gli studi di genere

Anche nell’a.a 2011-2012 la riflessione sulla cultura e studi di genere sarà rivolta a mettere in evidenza alcuni nodi tematici della storia del pensiero e della cultura delle donne; le iniziative che saranno intraprese saranno mirate a valorizzare e diffondere le ricerche realizzate in quest’ambito tematico a livello nazionale e internazionale, ma anche a rispondere alle nuove domande suscitate dalla società contemporanea con particolare riguardo alle esigenze e ai desideri delle nuove generazioni.

Il Forum d’Ateneo per le politiche e gli studi di genere è diventato in questi anni un centro e osservatorio permanente di progettazione intellettuale e di scambio culturale, prestigioso soggetto propulsore dell’Ateneo patavino e della città, proponendo riflessioni originali che configurano un modello di ricerca e di confronto per gli studi di genere sia a livello metodologico che didattico e formativo.

Proseguendo sulla linea già sperimentata nel corso degli anni precedenti, il Forum ha programmato per il 2011-2012 queste iniziative:

• Seconda edizione del Percorso di formazione sulla storia e la cultura delle donne

intitolato Tra differenza e identità, (17 novembre 2011 - 9 giugno 2012): il corso gratuito, che ha avuto un grande successo l’anno precedente, può contare sulla collaborazione del Comune di Padova ed è rivolto a tutto il personale dell’Ateneo, agli studenti e all’intera cittadinanza. Con questa iniziativa, anche in un momento di grande difficoltà per le sorti dell’università pubblica, l’Ateneo di Padova, per primo in Italia, intende offrire un’occasione importante di riflessione e di approfondimento a tutte/i coloro che vorranno confrontarsi con un approccio di genere che trasmette l’esperienza del lungo tragitto compiuto dalle donne nella storia per raggiungere una cittadinanza completa di diritti e responsabilità. Le lezioni sono dispiegate lungo un intero anno accademico, da ottobre a giugno, con cadenza quindicinale, e sono svolte dalle collaboratrici e dai collaboratori del Forum, docenti dell’Ateneo ed esperti/e che operano sul territorio, che mettono a disposizione gratuitamente il proprio contributo personale di competenza e di esperienza, coinvolgendo l’essenza stessa della cultura e quindi dei saperi e dei valori che le donne hanno espresso ed esprimono nel corso delle trasformazioni storiche, sociali e simboliche.

• 14 gennaio 2012: Conclusione, relazione finale e consegna dei Diplomi del Corso di Alta formazione per esperti/e in politiche di pari opportunità, cittadinanza di genere, integrazione sociale e diritti umani, realizzato in collaborazione con il Centro interdipartimentale di ricerca Studi sulle politiche di genere e grazie a un contributo finanziario della Regione Veneto. Il corso ha elaborato un’offerta formativa atta a costruire figure in grado di favorire l’implementazione delle azioni positive per il pieno sviluppo delle “pari opportunità”, come previsto dalla normativa nazionale ed europea in materia: nuovi professionisti che siano in grado di operare in Enti pubblici e privati, quali Asl, Carceri, Enti locali, Case famiglia, Centri di servizio e di assistenza alla persona, Ministeri, Dipartimenti e assessorati alle pari opportunità, Sindacati, predisponendo adeguati percorsi per il riconoscimento dell’identità personale e dei diritti sociali e civili.

• Ricerca e pubblicazione su Organizzazione dell’associazionismo femminile e dibattito politico-culturale nel Veneto dal 1946 ad oggi, progetto affidato nell’Ateneo dalla Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna e che ha ottenuto un finanziamento regionale per la sua realizzazione.

• Progetto di ricerca sul tema “Inquietudini queer: desiderio, performance, scrittura”. - La prima sessione di approfondimento si è svolta tra il 9 e 10 novembre 2011 in Aula Nievo di Palazzo Bo e ha visto la partecipazione di prestigiosi studiosi. - La seconda sessione, intitolata Inquietudini queer: corpi di identità senza origine si svolgerà il 23 febbraio 2012 presso la Sala dell’Archivio Antico del Bo. Il tema affrontato è di grande rilevanza culturale e sociale a partire dal concetto di queer come lo «strano», il «singolare», l’«eccentrico» con cui, un tempo, erano bollati, con

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disprezzo e con sospetto, i soggetti che sembravano non adeguarsi ai modelli dominanti dell’eteronormatività e ai paradigmi di una società costruita secondo il modello tradizionale della famiglia con tutto ciò che essa comportava. La riflessione in atto consente di comprendere come non esistano più contenitori univoci, ma aree altamente permeabili, ibridazioni culturali, paradigmi sempre negoziabili. Questa svolta culturale avviene in ogni campo: letterario, della psicanalisi, filosofico, ma anche sociale e politico.

• Patrocinio del Forum per la Giornata di studi dedicata a La fortuna di Saffo tra storia e leggenda: intersezioni e contaminazioni di una fabula dal XVI al XX secolo (12-13 aprile 2012) che si chiuderà con l’Assemblea annuale della SIL la Società italiana delle Letterate.

• Convegno su La scena inospitale. Donne tra spazi aperti e clausure (novembre 2012). Il Convegno intende affrontare, da un punto di vista di genere e attraverso un percorso multidisciplinare, alcune tematiche di grande attualità: il rispetto per la terra-madre, le forme di aggressione all’ambiente, i problemi relativi alla sperimentazione, la scienza che trasforma e viola; le malattie, i tempi e i luoghi delle città, la rappresentazioni artistiche e letterarie.

• Progettazione di un Percorso di formazione istituzionale (long life learning) sulla cultura delle donne realizzato con un contributo regionale.

Saveria Chemotti

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7. Attività di supporto alla didattica e alla ricerca

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7.1 Le attività informatiche Nel corrente anno accademico il Centro di Calcolo dell’Ateneo (CCA) sta portando avanti un ampio numero di progetti, sia inerenti l’estensione ed il miglioramento funzionale di servizi già erogati, sia relativi alla realizzazione di nuove possibilità tecnologiche ed applicative a vantaggio dell’intera comunità universitaria. Tra questi si possono segnalare i seguenti. HPC (High Performance Computing) Il Progetto HPC consiste nel connettere tra loro alcuni ambienti tecnologici di calcolo scientifico presenti presso i Dipartimenti in modo da realizzare un anello in grado di porre in condivisione tra i vari gruppi di ricerca le potenzialità di calcolo di quello che, una volta completati i lavori, diventerà un ambiente applicativo di tipo Tier 1, secondo la scala internazionale. Tecnicamente la rete avrà come punto chiave il VSIX, l’infrastruttura di connessione a larga banda creata dal nostro Ateneo presso la sede del CCA sita in Galleria Spagna (e che costituisce oggi il principale “crocevia di autostrade telematiche” del Triveneto e punto di snodo di ogni progetto pubblico legato alla larga banda) e connetterà inizialmente gli elaboratori di calcolo scientifico dei Dipartimenti di Biologia, di Chimica, di Fisica ed Astronomia e del CRIBI. Questo progetto favorirà la ricerca scientifica più avanzata condotta dalle strutture dell’Ateneo e permetterà di costruire una vera e propria “scuola” di calcolo scientifico, che sarà da subito fucina di tecnici di qualificatissimo livello. Cloud Computing È in avanzato stato preparatorio il passaggio di alcuni servizi informatici, attualmente erogati direttamente dal Centro di Calcolo d’Ateneo, al Cloud Computing. Oltre a notevoli vantaggi economici e tecnici, questa evoluzione avrà risvolti positivi anche nella didattica e nella ricerca, poiché si intende costruirlo con quello che sarà il partner internazionale prescelto per un rapporto che vada al di là della pura realizzazione di servizi, attraverso la creazione di un polo di ricerca e formazione permanente presso il nostro Ateneo. Esso consentirà a studenti e scienziati un diretto contatto ed un osservatorio privilegiato sullo sviluppo di questo tipo di tecnologie e servizi. Larga banda per insediamenti industriali ed aree consortili Sulla base delle pressanti esigenze degli enti locali e dell’intero tessuto economico veneto di disporre di connessioni a larga banda, ormai indispensabili per l’erogazione di servizi avanzati alla popolazione ed elemento fondamentale per la competitività, è stato promosso prima da alcuni consorzi di Comuni e poi direttamente dalla Regione Veneto (che già da anni usufruisce dei servizi di connettività avanzata presenti presso il VSIX) un progetto che mira ad utilizzare tale infrastruttura (totalmente di proprietà dell’Ateneo e gestita dal CCA) come punto di interconnessione alle principali dorsali di Internet nazionali ed europee. Il progetto è finalizzato a rendere più rapido e libero l’accesso dei cittadini e delle imprese ai servizi web delle Pubbliche Amministrazioni e degli enti locali secondo concetti di semplificazione, economicità ed efficienza, nonché a consentire al tessuto economico della nostra Regione di competere ad armi pari con le aree tecnologicamente più sviluppate d’Europa. Firma digitale dei verbali d’esame Uno degli elementi fondamentali dell’e-Government è l’introduzione della firma digitale. In particolare, il piano e-GOV 2012 ha previsto il progetto “Università digitale”, nell’ambito del quale sono state elaborate le linee guida per la verbalizzazione elettronica degli esami. La procedura per la gestione della firma digitale è richiesta in modo esplicito dalla normativa vigente, in cui si specifica che la sua implementazione deve avvenire entro il 2013 ed entra a pieno titolo nel progetto di semplificazione delle procedure amministrative. L’Ateneo ha attivato un progetto finalizzato a dare attuazione concreta alle linee guida del Piano di e-Government, ed in particolare al progetto “Università digitale”, attraverso l’introduzione della firma digitale sui verbali di esame. In particolare il progetto mira a raggiungere la completa informatizzazione della procedura di verbalizzazione degli esami di profitto e il trasferimento automatico degli stessi nella carriera degli studenti. I vantaggi possono essere sintetizzati come segue:

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- progressiva eliminazione dei verbali cartacei e dei corrispondenti costi di gestione (stampa, trasmissione, lettura ottica, archiviazione)

- aumento del livello di sicurezza del riconoscimento di chi opera - garanzie dell’opponibilità verso terzi del verbale di esame. Il consolidamento dell’impianto giuridico/normativo che sovraintende l’utilizzo della firma digitale ne garantisce senza alcun dubbio l’equivalenza dal punto di vista amministrativo, giuridico e probatorio con la firma autografa. Eduroam Eduroam (EDUcational ROAMing) è un servizio internazionale di accesso sicuro alla rete Internet in modalità wireless, al quale già aderiscono centinaia di Istituzioni (Università e Enti di Ricerca) in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. I docenti, i dipendenti e gli studenti di un’Istituzione aderente a Eduroam possono accedere a Internet in modalità wireless presso qualsiasi altra Istituzione aderente, utilizzando le proprie credenziali. In pratica, quando gli utenti aprono il proprio laptop e vedono presente la rete wireless “Eduroam”, essi possono utilizzarla sia presso la propria università di appartenenza sia quando si trovino presso un’altra università. La username e la password richieste sono quelle della propria istituzione di appartenenza, il che elimina qualsiasi formalità presso l’istituzione ospitante. Per gli utenti dell’Università di Padova la username e la password saranno quelle di Single Sign On, un avanzato progetto di Identity & Access Management già completato dal nostro Ateneo e considerato come riferimento per tutta la pubblica amministrazione italiana. L’utilità di aderire a Eduroam è duplice: permette ai propri utenti in visita presso altre Istituzioni di accedere in maniera semplice e sicura a Internet e consente di offrire lo stesso servizio ai visitatori. L’adesione a Eduroam è consigliata dal Progetto Università Digitale del Programma ICT4University (iniziativa sviluppata in collaborazione con il MIUR e la Fondazione CRUI).

Massimo Maresca

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7.2 Gli studi statistici Il Servizio Studi Statistici garantisce lo svolgimento della funzione statistica nell’Ateneo, attivando iniziative atte e rispondere alle esigenze informative e metodologiche degli organi di governo e di gestione dell’Ateneo, del Nucleo di Valutazione e dei servizi dell’Ateneo. Il supporto metodologico è esteso alla qualificazione delle statistiche e definizione di indicatori, al monitoraggio delle caratteristiche tecnico-statistiche e della qualità e coerenza dei dati inseriti nei database dell’Ateneo, alla progettazione di indagini ad hoc. Il Servizio è altresì il referente tecnico dell’ISTAT e del Sistema Statistico Nazionale per dati inerenti all’Università di Padova e ricopre il ruolo di coordinamento e responsabilità delle attività dell’Ateneo per l’alimentazione dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti del MIUR-Cineca e per altre attività richieste dagli organi nazionali della programmazione e della valutazione del sistema universitario. Data Warehouse, sistema informativo statistico e diffusione dei dati Al termine della fase di implementazione del nuovo Data Warehouse Studenti e Didattica e dopo la sua messa in produzione, sarà posta particolare attenzione alla qualità e alla coerenza delle informazioni presenti in UNIWEB. In parallelo, sarà possibile riprendere l’attività di analisi e sviluppo di un Sistema informativo-statistico per la governance, l’assicurazione della qualità delle informazioni e la valutazione delle attività nell’Università di Padova e di altri strumenti per la raccolta, memorizzazione e diffusione delle informazioni a vari livelli: pubblico, organi di governo, strutture gestionali, singoli docenti. Indagini via web Il Servizio Studi Statistici sarà impegnato nel portare a regime il complesso processo di rilevazione via web (CAWI) per quanto riguarda la valutazione degli insegnamenti, la valutazione annuale, il questionario all’immatricolazione. Nel contempo, sarà completato il portale web per la distribuzione dell’analisi delle valutazioni ai singoli docenti e ai referenti delle strutture didattiche. Il processo di dipartimentazione in atto nell’Ateneo comporterà una ridefinizione di tutti i processi in tema di valutazione della didattica, con un conseguente impegno nella revisione delle procedure per la gestione della rilevazione e della diffusione dei risultati. Analisi e approfondimenti dell’indagine Agorà e delle ricerche sui servizi universitari La possibilità di integrazione tra dati amministrativi e dati provenienti da indagini ad hoc sperimentata durante lo scorso anno proseguirà con studi e analisi di approfondimento. I risultati dell’indagine Agorà e le informazioni tratte dagli archivi amministrativi di Veneto Lavoro, l’agenzia regionale per l’impiego del Veneto, del Ministero del Lavoro – Direzione Informatica e dell’INPS consentiranno di procedere nello sviluppo di un sistema informativo, contenente dati longitudinali sulle dinamiche lavorative e professionali dei laureati dell’Università di Padova. Le informazioni amministrative sulla carriera degli iscritti, unitamente ai dati rilevati attraverso il questionario all’immatricolazione, saranno utilizzate per sviluppare analisi sulla relazione tra le caratteristiche degli studenti e le loro attese verso i corsi di studio dell’Università, nonché tra questi due insiemi di variabili e le performance in termini di apprendimenti e comportamenti degli studenti durante gli studi universitari. Alcuni studi specifici saranno svolti per individuare le possibili cause d’insuccesso formativo e gli abbandoni precoci dell’Università.

Luigi Fabbris

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7.3 I sistemi di ranking I sistemi di valutazione esterna degli Atenei stanno diventando strumenti sempre più raffinati e precisi per la misura delle performance accademiche. Il livello di dettaglio dei dati richiesti dai gestori di queste valutazioni e classifiche (ranking) è oggi molto alto e la partecipazione attiva dell’Università al processo di compilazione delle classifiche richiede sforzi importanti per l’acquisizione e l’elaborazione di grandi quantità di dati, a volte molto complessi. Nell’anno passato oltre 300 parametri sulle performance del nostro Ateneo sono stati trattati dai gruppi di lavoro di Ateneo e dai preposti uffici e trasmessi alle principali agenzie di valutazione indipendenti, come QS World University Ranking, Times Higher Education, Academic Ranking of World University, a progetti di valutazione nati in seno alla Commissione Europea (U-Multiranking), a progetti nazionali (CENSIS). Alcune di queste attività hanno comportato la co-partecipazione diretta di Dipartimenti e Facoltà, altre hanno promosso e realizzato indagini on-line tra gli studenti e tra importanti stakeholder esterni all’Università. Alcune attività hanno dato luogo a gruppi di lavoro nazionali e internazionali cui l’Ateneo sta attivamente partecipando. I gruppi di lavoro, coadiuvati dagli uffici centrali e in particolare dal Servizio Studi statistici, continueranno quindi questa opera di interfacciamento e collaborazione con le principali agenzie di ranking e gli enti pubblici coinvolti. È altresì da considerare che l’anno appena iniziato, caratterizzato dalla nuova struttura dell’Ateneo (chiusura delle Facoltà, riduzione del numero di Dipartimenti…) richiederà lo sviluppo di nuovi modelli (e nuovi attori) per l’acquisizione, la valutazione e la fruizione dei dati di performance. È allo studio quindi un progetto per semplificare, migliorare e automatizzare il più possibile la raccolta di tali dati a livello centrale, eliminando sovrapposizioni di richieste e dati obsoleti; tale studio inizierà durante l’anno corrente, con la necessaria partecipazione dei Dipartimenti e con la progettazione di un sistema informatico di supporto alla cessione-fruizione dei dati sulle performance.

Luciano Gamberini

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7.4 Il sistema bibliotecario di Ateneo Le strutture del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo hanno come obiettivo prioritario la soddisfazione delle esigenze istituzionali della ricerca e della didattica, assicurando la più ampia fruizione dei servizi di biblioteca e l’accesso ai contenuti della biblioteca digitale da parte di docenti, ricercatori e studenti. Le attività necessarie per mantenere questo impegno sono molteplici e articolate. Il processo di riorganizzazione dell’Ateneo a seguito della legge 240/2010 ha comportato ricadute considerevoli sull’architettura complessiva del Sistema Bibliotecario. In particolare la cessazione delle Facoltà e la riduzione del numero e la rafforzata centralità dei Dipartimenti hanno imposto una rivisitazione dell’organizzazione e dei regolamenti. Sulla base dell’analisi organizzativa condotta nel 2011 dal CAB, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la riorganizzazione per Poli Bibliotecari del SBA, che dal primo gennaio 2012 ha assunto la nuova configurazione amministrativa. Per garantire la continuità e lo sviluppo armonico delle collezioni documentali, le modalità di finanziamento delle Biblioteche devono essere rese coerenti con i flussi finanziari derivanti dai nuovi assetti. In questo contesto diventa prioritario formalizzare con i Dipartimenti sia i livelli di finanziamento che essi destineranno alla biblioteca o alle biblioteche di proprio interesse, sia i livelli di servizio che i Poli Bibliotecari dovranno garantire. Lo scopo della riorganizzazione attuata nel Sistema Bibliotecario è l’incremento della sua efficienza attraverso l'armonizzazione delle procedure, la conseguente eliminazione di quelle non strettamente necessarie, l’implementazione di una gestione snella e replicabile dei processi amministrativi comuni gestibili all'interno di ciascun Polo. Occorre quindi ottimizzare la programmazione dei fabbisogni di organico del prossimo biennio attraverso la condivisione delle competenze disponibili e una adeguata flessibilità del personale. È importante misurare in itinere i risultati della riprogettazione al fine di ottimizzare gli sforzi: per questo motivo nel Sistema verranno perfezionate le attività di controllo dei processi mediante strumenti di monitoraggio e di verifica. È necessario individuare, condividere e mettere a punto anche nuove procedure riguardanti i finanziamenti, la gestione amministrativa della spesa e la gestione delle persone. Nel 2012 si prevede di realizzare un impianto sufficientemente solido e soddisfacente. Nell’anno successivo, dopo averne verificato le ricadute sui servizi, si provvederà a consolidarlo e migliorarlo nella consapevolezza che riorganizzare significa analizzare i risultati con senso critico costruttivo e sempre nell’interesse dell’utente. Tutto questo comporta per il personale una attitudine ad adeguarsi ai processi innovativi, una maggiore flessibilità, un maggiore impegno e una capacità di acquisire nuove competenze, a fronte non solo delle dinamiche di evoluzione della informazione scientifica, ma anche della sensibile contrazione dell’organico. Nel rispetto delle compatibilità economiche generali e degli accordi sindacali, sarà pertanto messo in atto tutto quanto possibile per riconoscere e valorizzare i contributi del personale bibliotecario in modo coerente con l’impegno erogato dai singoli per l’ottimizzazione del sistema e lo sviluppo dei servizi. A breve, in accordo con la direzione del nuovo Dipartimento FISPPA, le due attuali sezioni della Biblioteca di Scienze dell’Educazione verranno accorpate in un'unica sede anche in vista della realizzazione della nuova Biblioteca di via Beato Pellegrino di cui è imminente l’uscita del bando di appalto dei lavori. A partire dal 2010, il 10% del Fondo Funzionamento Biblioteche è stato ripartito alle biblioteche sulla base dei risultati di una specifica indagine sul livello di soddisfazione degli studenti ovvero in base alla soddisfazione media complessiva ricevuta da ciascuna struttura coinvolta nell’indagine. Sembra importante usare i risultati della customer satisfaction per ripartire una parte dei fondi alle strutture. Nel 2012 l’indagine verrà allargata anche alle biblioteche più piccole che non hanno ricevuto finanziamenti derivati dal Fondo Funzionamento Biblioteche, sia per verificare i livelli di utilizzo delle varie sedi, sia per rafforzare nel Sistema Bibliotecario l’orientamento alla valutazione e la centralità dell’utenza studentesca. In quest’ottica verrà proseguito il “Progetto di Prolungamento Orario delle Biblioteche”, come richiesto dagli studenti. L’attività di negoziazione dei contratti per i periodici scientifici pubblicati dai maggiori editori internazionali presenta significative criticità su due diversi piani: quello collegato all’evoluzione del

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mercato internazionale e quello associato allo sviluppo dell’assetto negoziale nazionale. Nel 2012 l’Asia diventerà il continente dove si investe di più in R&S superando le Americhe; l’Asia già ospita il maggior numero di ricercatori accreditati al mondo. Questo spostamento dell’asse della produzione scientifica verrà a condizionare anche il mercato dell’informazione accademica e le politiche dei grandi gruppi editoriali internazionali indebolendo il peso negoziale dei paesi europei. Tale situazione peserà sui rinnovi di alcuni dei maggiori contratti di acquisizione di risorse elettroniche previsti per quest’anno: Springer, Elsevier, Wiley / Blackwell’s. Queste trattative sono ormai condotte a livello nazionale. Perciò, data l’incidenza della spesa per queste risorse essenziali per lo sviluppo della ricerca, il Sistema Bibliotecario porrà la massima attenzione perché l’Ateneo non sia penalizzato. Nel corso del 2012 sarà reso operativo l’accordo negoziato dal Consorzio CIPE1 (costituito dai Sistemi Bibliotecari di 11 Atenei) con OCLC2 per l’inserimento dei dati catalografici del Sistema Bibliotecario di Ateneo all’interno di WorldCat, il catalogo internazionale che permette l’accesso a oltre 95 milioni di record bibliografici e contiene tutto il materiale catalogato dalle migliaia di biblioteche aderenti. WorldCat risulta essere il catalogo mondiale più consultato anche nei paesi asiatici. L’accordo ora raggiunto definisce condizioni economiche favorevoli, poiché la spesa complessiva per tutte le 11 Università del Consorzio paragonabile a quella di una Biblioteca Nazionale e permette, senza ulteriori oneri, l’adesione anche a biblioteche appartenenti ad altre istituzioni che usino la medesima piattaforma gestionale delle Università. Il Sistema Bibliotecario dell’Ateneo, grazie al costante impegno di professionalità qualificate, deve costantemente tendere al raggiungimento di livelli di qualità allineati ai migliori standard internazionali ed è impegnato a valorizzare il patrimonio documentale posseduto anche attraverso l’adesione a progetti di digitalizzazione internazionali. In questa cornice si inserisce la collaborazione con le Università di Vienna e di Belgrado per lo sviluppo della piattaforma Phaidra in cui Padova ha sin’ora caricato 4.420 oggetti digitali: 3.476 immagini, 924 collezioni. Le prossime collezioni che saranno archiviate sono: ImMed, Archivio fotografico IVSREC, le fotografie del Progetto Pilota del Servizio Cerimoniale Laurea ad honorem a Mario Monti (a.a. 2000/01), Celebrazioni galileiane (1992) e Visita di Giovanni Paolo II (1982), il libro Pathologische Histologie des Verdauungscanals. Tramite caricamento massivo verranno inoltre caricati: il data base Icona, il Fondo Metelli, le dediche del Fondo Bodrero, i documenti di Laguna Veneta Digital Library. Nel primo trimestre del 2012 si prevede di rilasciare le linee guida per la conservazione dei materiali dei progetti di digitalizzazione dello SBA e di implementare la nuova gestione dei diritti d’accesso. Verranno inoltre individuate altre collezioni da digitalizzare. Continuerà l’attività prevista dal progetto europeo Linked Heritage Coordination of Standards and Technologies for the Enrichment of European - Learning Objects in cui si prevede di coinvolgere altre strutture dell’Ateneo. La cooperazione e le sinergie con le istituzioni bibliotecarie del territorio appare solida. Per il 2012 si segnala per la particolare rilevanza culturale l’avvio della Catalogazione della parte del Fondo Marsili conservato presso la Biblioteca Universitaria di via San Biagio; per le sinergie sul fronte dei servizi appare significativa l’adesione del Sistema Bibliotecario Urbano al progetto WorldCat. È prevista inoltre la conclusione della terza e ultima fase del progetto di realizzazione del portale delle biblioteche del Veneto commissionato dalla Regione. Nel corso dell’anno è previsto l’avvio del nuovo portale della Biblioteca digitale che presenta soluzioni dinamiche, molto interessanti sul piano della comunicazione e anche delle soluzioni tecniche i cui effetti dovranno essere valutati. Per valorizzare tale realizzazione presso gli utenti sono previste una serie di attività di supporto. Continuerà inoltre il popolamento degli Archivi Istituzionali con il deposito delle tesi di dottorato.

Laura Tallandini

1 Consorzio CIPE Consorzio Interistituzionale per progetti Elettronici Bibliotecari, Informativi, Documentari costituito dai Sistemi Bibliotecari di 11 Atenei www.unicipe.it/ 2 OCLC: Online Computer Library Center, organizzazione senza fini di lucro a servizio delle biblioteche, fondata negli Stati Uniti ma con relazioni mondiali il cui scopo è far accedere tutti al mondo della cultura

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7.5 La “Padova University Press” Durante l’a.a. 2011-2012 la struttura interna della Padova University Press è stata profondamente modificata. È stato nominato un nuovo delegato del Rettore e sono cambiati anche alcuni membri del Comitato Editoriale. La gestione operativa della casa editrice, in precedenza affidata al Servizio Trasferimento di tecnologia, è passata al Servizio Sviluppo progetti di integrazione con istituzioni pubbliche ed enti privati, che fa sempre parte dell’Area Ricerca e trasferimento di tecnologia. Un piano editoriale ambizioso All’inizio dell’a.a. sono state realizzate due importanti pubblicazioni:

- un saggio di Zygmunt Bauman che ha inaugurato una nuova collana di Occasional Papers, la quale ospiterà interventi delle maggiori personalità che visiteranno il nostro Ateneo. “Liquid modern challenges to education” è stato pubblicato sia nella versione inglese sia nella sua traduzione in italiano (realizzate con la collaborazione del Servizio Relazioni Internazionali). Di questo saggio la Padova UP (con l’ausilio del CMELA) ha realizzato anche la versione elettronica (nei formati pdf, epub, mobi) ottimizzata per essere fruita attraverso i maggiori dispositivi mobili presenti nel mercato. L’opera, in versione digitale, è stata regalata a tutto l’Ateneo in occasione del messaggio di auguri natalizio da parte del Rettore.

- “Botanical Garden of the Universities of the Coimbra Group” è un’opera celebrativa degli orti botanici di una selezione di università afferenti al Coimbra Group. Il volume, con molteplici immagini a colori, è stato realizzato sempre in collaborazione con il Servizio Relazioni Internazionali.

Grazie al nuovo assetto organizzativo e agli interventi promozionali realizzati, sono giunte alla redazione numerose proposte editoriali, in relazione alle quali è stata approvata la pubblicazione di 9 volumi e ne sono attualmente al vaglio ulteriori 4. Nel corso dell’a.a. è previsto inoltre il restyling del sito web dedicato, la riorganizzazione delle riviste già presenti in catalogo e l’acquisizione di 2 nuove riviste. Un importante accordo operativo con un partner industriale Anche la gestione operativa vedrà rilevanti novità nel corso dell’a.a. 2011-12. In seguito all’accordo con la Webster, una delle maggiori librerie on line italiane, sarà realizzato un sito co-branded (a doppio marchio Padova University Press-Libreriauniversitaria.it) in cui saranno venduti i libri della Padova UP e dei docenti dell’Università (pronto entro marzo 2012). Questa importante vetrina, oltre a garantire una visibilità mondiale alla casa editrice e all’Ateneo stesso, assicura anche una percentuale sulle vendite realizzate tramite questo sito. Lo staff sta lavorando in parallelo per organizzare le operazioni amministrative e per avviare efficaci azioni di marketing, mediante la distribuzione delle opere nelle librerie del Triveneto e l’organizzazione di presentazioni pubbliche ed eventi promozionali.

Paolo Gubitta

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7.6 La qualità in Ateneo Il miglioramento della qualità dei processi in Ateneo è un obiettivo strategico, che richiede il coinvolgimento progressivo delle strutture dell’Ateneo su una scala temporale poliennale. I macro obiettivi che si propongono sono essenzialmente tre: A. miglioramento dell’organizzazione dei servizi centrali, con lo sviluppo nel tempo di un sistema qualità conforme a ISO 9001, iniziando dai servizi che verranno valutati più strategici per l’amministrazione centrale d’Ateneo B. miglioramento della didattica dei corsi di studio e dei corsi post lauream, attraverso l’individuazione di “corsi pilota” che adottino volontariamente un sistema qualità tale da consentire una gestione più attenta alle esigenze degli studenti come pure dei portatori di interessi; questo è strettamente legato alle iniziative per la valutazione della didattica (vedi cap. 1.4). C. promozione dell’attività conto terzi ma anche di ricerca, con l’implementazione di sistemi qualità conformi alle norme ISO 9001, ISO/IEC 17025 e ISO/IEC 15189 presso laboratori e centri di ricerca, coinvolgendo i Dipartimenti di afferenza e i servizi di Ateneo di riferimento. Si sta procedendo ad inquadrare l’attività inerente la qualità in Ateneo all’interno del contesto europeo, che in questo settore si muove con rapidità. In modo particolare si è cercato di integrare i processi di certificazione in essere presso il nostro Ateneo con i modelli di approccio che la Direzione Generale per l’Educazione e la Cultura della Commissione Europea ha adottato nel progetto “U Multi Rank”. Coerentemente con questa strategia, si sono programmati una serie di interventi specifici, volti a migliorare la qualità dei servizi offerti dal nostro Ateneo, facendo particolare riferimento ad alcuni servizi centrali, come le Segreterie Studenti e l’Edilizia. Le azioni di formalizzazione e proceduralizzazione delle attività che verranno svolte in questi servizi nel corso dei prossimi mesi permetteranno di sviluppare un Sistema Qualità, nella prospettiva di ottenere il riconoscimento della certificazione ISO 9001 per tali strutture già nella primavera del 2013. Tale risultato segnerà un punto di inizio importante, che proseguirà verso il coinvolgimento progressivo di tutti i servizi centrali di Ateneo, contribuendo così in modo significativo sia alla migliore organizzazione dei servizi sia al posizionamento competitivo del nostro Ateneo nel panorama internazionale. Successivamente, anche in linea con le linee di indirizzo concordate con la European University Association, il nostro Ateneo potrà puntare ad ottenere riconoscimenti di eccellenza per la didattica. In questo senso, anche in relazione alle nuove normative ministeriali in corso di emanazione, si prevede di lanciare progetti pilota per la certificazione ISO 9001 dell’offerta formativa per lauream e post lauream. Il contesto di competizione globale nel quale il nostro Ateneo progressivamente si troverà sempre più coinvolto fa presupporre la necessità di una struttura organizzativa adeguata alle crescenti necessità in questo settore.

Antonio Scipioni

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8. Il patrimonio edilizio dell’Ateneo

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8.1 Gli interventi sul patrimonio edilizio

Nel 2011 si è avviata una metodologia di approccio agli interventi edilizi che verrà sempre più consolidata: definire un progetto preliminare generale di interventi per ogni edificio o gruppo di edifici, avendo attenzione alle esigenze di fruizione e all’ottimizzazione degli spazi e del loro uso, ma anche e prioritariamente alle esigenze di adeguamento alle norme di sicurezza. Questa logica diventa inderogabile con l’avvio della nuova dipartimentazione, che imporrà la necessità di una programmazione almeno triennale, se non più lunga, degli interventi necessari per la razionalizzazione e ottimizzazione degli spazi, sia in relazione ad un piano di occupazione che i nuovi Dipartimenti dovranno adottare, che alle conseguenti ricadute sugli aspetti della sicurezza, oltre al prevedibile riequilibrio della dotazione di spazi tra i nuovi Dipartimenti. Questo lavoro di analisi e programmazione verrà avviato nella primavera del 2012, una volta insediati gli Organi dei Dipartimenti.

Gli interventi previsti per il 2012 sono frutto, in gran parte, della programmazione e di decisioni

assunte negli anni scorsi. Merita però di essere sottolineato lo sforzo compiuto con il Bilancio di Previsione 2012, che destina complessivamente alle esigenze dell’edilizia universitaria 12.793 k€, interamente finanziati dal Bilancio Universitario (per: piano annuale 2012, interventi di manutenzione ordinaria, cofinanziamento di alcuni degli interventi del piano triennale), oltre alle rate dei mutui in corso di ammortamento, pari a ca. 8.500 k€. Inoltre il Consiglio di Amministrazione ha deciso uno stanziamento straordinario di 5.000 k€ per gli arredi e gli apparati attivi necessari per il funzionamento di alcune strutture edilizie che verranno completate nel 2012.

Nel 2012 verranno completati quattro interventi. Cittadella dello Studente al Nord Piovego: il complesso degli edifici è destinato a Casa dello

studente, Centro Linguistico di Ateneo, spazi per i Dipartimenti della Psicologia, aule didattiche e sala congressi. Il CdA ha recentemente approvato la Perizia di Variante e Suppletiva n. 6, necessaria per il completamento e l’adeguamento degli impianti sia alla normativa vigente, che alle prescrizioni degli Enti erogatori, oltre ad alcune esigenze specifiche degli utilizzatori (Centro Linguistico di Ateneo e ESU), con un ulteriore aumento del costo, che è salito a 42.897 k€, anche se rimane da completare la sala congressi. La conclusione dei lavori è prevista per ottobre 2012. Con lo stanziamento specifico del Bilancio 2012 il Servizio Acquisti provvederà all’acquisto degli arredi necessari per i nuovi locali ed il trasloco di tutti quelli che sono riutilizzabili.

Restauro e ampliamento Orto Botanico: sono in corso i lavori del 2° e 3° lotto (visitor center e nuove serre) per un importo complessivo pari a 13.107 k€, finanziati dal MIUR per 12.013 k€ e per i restanti 1.100 k€ dal Bilancio Universitario (BU), inseriti nel Bilancio 2012. La conclusione dei lavori è prevista verso la fine del 2012, per cui è in corso la definizione del progetto di allestimento botanico, oltre alla dotazione di arredi e, soprattutto, la definizione degli obiettivi scientifici e del Piano di gestione.

Acquisto edificio didattico per Biologia e Biomedicina: L’edificio è in fase avanzata di costruzione e la conclusione è prevista per il prossimo autunno. Il finanziamento dell’intervento è garantito con mutuo ventennale della Cassa DD.PP. il cui contratto è stato sottoscritto nel corso del 2010. Il piano di utilizzazione degli spazi didattici, definito dall’apposito gruppo di lavoro, ha comportato un aumento dei costi, in particolare per realizzare le aule di studio per gli studenti, che non erano previste nel progetto originario, oltre ad alcuni miglioramenti indicati dal progettista. Il CdA ha approvato le predette varianti con uno stanziamento aggiuntivo di 1.500 k€. Anche per questo nuovo edificio verrà utilizzato lo stanziamento ad hoc per la necessaria dotazione di arredi didattici e tecnici, la cui progettazione è in corso.

Palazzo del Bo – restauro cortile antico: nonostante i ricorsi al TAR e, successivamente, al Consiglio di Stato, i lavori sono stati assegnati nel 2011 e stanno proseguendo regolarmente. L’intervento è finanziato con un contributo di 1.480 k€ della Fondazione CARIPARO e un contributo di 400 k€ da parte del Comune di Padova e per 183 k€ è a carico del BU.

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Nel corso del 2012 verranno avviati i lavori di alcune importanti strutture. Complesso “Beato Pellegrino”: nel corso del 2011 è stato redatto il progetto definitivo,

necessario per l’appalto integrato, ed è stato preparato il bando per l’appalto, che verrà pubblicato entro il mese di febbraio. Al momento è previsto un mutuo ventennale per il finanziamento di un primo stralcio di 30.000 k€, che si avvierà nel corso del 2012.

Complesso Revedin-Bolasco in Comune di Castelfranco Veneto: la Regione Veneto ha concesso un primo finanziamento di 2.000 k€, a valere su fondi europei, per il recupero del parco storico, comprese le strutture edilizie esistenti all’interno del parco (la serra moresca, le statue della cavallerizza, il laghetto con la relativa cavana, la mura di cinta). La progettazione di questo intervento verrà realizzata con risorse interne all’Ateneo, sia presso il Servizio Progettazione e sviluppo edilizio, che presso alcuni Dipartimenti. Inoltre, la Regione sta valutando la possibilità di concedere un finanziamento anche per il restauro della villa, per la realizzazione di un Centro regionale per il restauro.

Recupero complesso Paolotti, il bando per la gara di appalto è in fase di pubblicazione. Il finanziamento, inizialmente previsto con mutuo, è stato modificato ponendolo a carico del BU, con stanziamenti inseriti nei Bilanci 2010, 2011, 2012 e 2013.

Acquisto e ristrutturazione nuovi volumi Sacro Cuore: l’acquisto di una porzione dell’immobile di via Belzoni, di proprietà della Provincia Italiana della Società del Sacro Cuore, è stato perfezionato con il rogito nel dicembre 2011, con un costo complessivo pari a 3.500 k€, finanziato con automutuo decennale. È in fase di completamento il progetto definitivo di una prima tranche di opere di ristrutturazione per insediare i Servizi di psicologia di Ateneo.

Complesso di Ingegneria (Donghi): si tratta di una voce che è stata inserita per la prima volta nel piano triennale, nella logica dichiarata di un progetto complessivo da realizzare per stralci funzionali annuali. L’esigenza prioritaria di questo complesso è l’adeguamento alle prescrizioni per la sicurezza e la fruibilità completa e ottimale dello stesso. I primi interventi, da attuare nel 2012, riguardano la realizzazione di almeno due scale di sicurezza e l’avvio della realizzazione di una nuova centrale elettrica a servizio dell’intero complesso.

Complesso edificio di Scienze farmaceutiche: anche questo intervento (inserito nel 2011) risponde alla logica descritta in premessa, di un programma generale di sistemazione dell’edificio. Il progetto è stato recentemente approvato dalla apposita Conferenza di servizi regionale. Per il primo stralcio, relativo alla realizzazione dell’aula di studio e altri servizi per gli studenti, è in fase di completamento il progetto esecutivo per il successivo appalto dei lavori, che si confida potrà avvenire nel corso del 2012.

CUS Via J. Corrado, nuovi impianti: è in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione della palestra e, di conseguenza, dei nuovi spogliatoi, che richiederà anche la definizione dell’accordo di programma con il Comune di Padova, al fine di ottenere la disponibilità di due edifici adiacenti l’ingresso agli impianti sportivi, per uno dei quali è già stata finanziata la manutenzione straordinaria che consentirà di spostare gli uffici del CUS da via Giordano Bruno, liberando così alcuni locali da destinare alle esigenze del corso di laurea in Scienze motorie. Si sta avviando il procedimento per la progettazione della palestra e della pista coperta, il cui costo dovrà essere successivamente finanziato.

Inoltre, verranno avviati i lavori di messa in sicurezza e restauro delle facciate di alcuni edifici

storici, prospicienti luoghi pubblici: Palazzo del Capitanio, è in corso l’appalto; Palazzo Sala, è in corso l’appalto; Costruzioni Marittime: è in corso la predisposizione della gara; Ca’ Borin: è in corso l’appalto.

Va ricordato poi che gli interventi previsti nel piano annuale 2012 rispondono agli stessi criteri di priorità che hanno guidato quelli del 2010 e del 2011: 1. innanzi tutto continuerà ad essere data precedenza agli interventi di adeguamento normativo

degli edifici che sono in condizione di maggiore sofferenza, sulla base delle schede di valutazione del rischio che il Servizio Prevenzione, protezione, ambiente e sicurezza ha predisposto;

2. un secondo criterio di precedenza, che vale anche per le scelte di cui al punto 1, riguarda gli spazi destinati agli studenti (aule e laboratori didattici, aule di studio, impianti sportivi);

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3. un terzo criterio di priorità riguarda il superamento delle barriere architettoniche che presenta ancora situazioni di difficoltà;

4. infine le esigenze di risparmio energetico, per realizzare anche un risparmio economico. Al fine di garantire il regolare funzionamento degli oltre 150 edifici, si rendono necessari

frequenti interventi d’urgenza del Servizio Manutenzioni, data la vetustà degli immobili e degli impianti. Nonostante tale condizione di difficoltà, continua l’impegno per l’adeguamento alle norme di sicurezza e per il risparmio energetico, che vedrà il completamento della conversione delle centrali termiche da gasolio a gas.

Armando Gennaro

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8.2 La sicurezza statica degli edifici La struttura edilizia di un Ateneo vasto e complesso come quello patavino, in buona parte costituita da edifici storici sottoposti a vincoli artistici, rende molto delicato ogni intervento operativo e conservativo soprattutto in tema di sicurezza statica. Infatti, gli interventi su tali edifici devono trovare un efficace compromesso tra la salvaguardia dell’incolumità degli utenti, il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza e i vincoli a cui l’edificio è soggetto. Partendo dall’esame generale dei problemi presenti negli edifici di competenza dell’Ateneo sviluppatosi negli anni passati, si è avviata una razionale programmazione (economica e temporale) degli interventi da attuarsi, basata su criteri di priorità definiti in fase di valutazione dei rischi, costi economici, interventi già attuati. Valutazione dei rischi A partire dal documento di valutazione del rischio negli edifici universitari già predisposto nel corso del 2010/11 è stato approntato un quadro aggiornato delle situazioni di rischio potenziale alle quali sono soggetti gli edifici e di individuare gli elementi di criticità principali sia dal punto di vista funzionale che strutturale. È in corso un piano organico di verifiche strutturali per individuare la stabilità statica e sismica dei principali edifici universitari al fine di programmare temporalmente gli interventi a partire dalle situazioni di maggior criticità e rischio e valutarne i costi. Tale piano è basato su un metodo a indici per l’identificazione del rischio degli edifici, con particolare riguardo al potenziale rischio sismico, in modo tale da stabilire le priorità di intervento. Gli indici utilizzati sono basati sui seguenti criteri : A : Condizioni statiche edificio B : Numero utenti – Personale/Studenti/Docenti C : Valore storico-artistico D : Funzione strategica degli edifici Altro elemento essenziale per garantire la sicurezza degli edifici riguarda la definizione dei piani di emergenza (v. 9.4). Attraverso questo processo, avendo individuate le principali criticità dell’edificio, si potranno intraprendere gli interventi di carattere strutturale per la risoluzione dei problemi attraverso l’eliminazione dei fattori di debolezza delle strutture e la realizzazione di vie di fuga e scale di sicurezza ed eventuali prescrizioni di modifica di destinazione d’uso dei locali.

Giuseppe Maschio

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8.3 Gli spazi per l’attività didattica L’attività si sviluppa su due linee: • la gestione ordinaria delle aule studio di Ateneo, la gestione delle aule didattiche di Ateneo

(polo via Bassi, polo ex Fiat, polo Paolotti e Scienze della Terra) e il coordinamento, attraverso il sistema di prenotazione aule di ateneo (MRBS), dell’orario delle lezioni delle diverse facoltà dell’Ateneo.

• lo studio di possibili percorsi per un complessivo miglioramento degli attuali spazi per aule studio con relativo prolungamento dell’orario e nell’individuazione di nuovi spazi per queste attività studentesche.

È stato effettuato un censimento delle aule studio e degli spazi destinati agli studenti e collocati all’interno delle ex Facoltà (UOID), dei Dipartimenti e dei Centri Interdipartimentali. Dall’indagine è emerso che nelle strutture succitate sono presenti complessivamente 1.600 posti studio che sommati a quelli delle aule studio di Ateneo (1.140) danno un totale di 2.740 postazioni per studenti del nostro Ateneo. In prospettiva, in collaborazione con i nuovi dipartimenti, l’ufficio predisporrà un piano complessivo di orari di apertura delle aule studio in modo tale da soddisfare l’esigenza degli studenti nell’intero territorio dell’Ateneo. Dal giorno 1 agosto 2011 l’Ateneo, su richiesta del Consiglio degli Studenti mediante un progetto di autogestione, ha consegnato in via sperimentale l’aula studio di Ateneo “Paolotti” per svolgere attività di studio dal lunedì alla domenica con orario continuativo fino all’una di notte. La gestione dell’aula è stata affidata ad un “comitato di studenti” che risponde alla commissione del consiglio degli studenti. In prospettiva l’ufficio verificherà l’esperienza di autogestione intervenendo in punti critici e per poterla eventualmente allargare anche ad altre iniziative indirizzate agli studenti. L’Ateneo si impegnerà nella individuazione di spazi per aule didattiche e di studio in seguito allo spostamento dei laboratori di informatica di via Paolotti per interventi di natura edilizia e, più in generale, anche in altri edifici che possono liberare spazi sempre in seguito agli interventi di natura edilizia previsti per l’anno in corso. Per un miglioramento dei servizi alla didattica è stata realizzata l’informatizzazione delle Aule Didattiche di Ateneo e l’installazione di attrezzature informatiche e audiovisive presso i poli didattici di via Bassi, Paolotti e Scienze della Terra.

Oddone Schiavon

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8.4 Il patrimonio artistico dell’Ateneo Per l’anno in corso, l’attività del settore dovrebbe prendere avvio nel quadro di un più generale progetto riguardante, la valorizzazione del patrimonio storico artistico dell’Ateneo, di recente proposto da una commissione appositamente nominata. Tale progetto prevede: - il censimento preliminare del materiale storico-artistico dell’Ateneo, che consentirà di programmare il completamento della schedatura scientifica dei beni, permettendo di quantificare i tempi di realizzazione e le forze-lavoro necessari, sulla base anche della differente tipologia del materiale. - la schedatura del patrimonio, i cui risultati dovranno confluire in una base di dati, elaborata utilizzando schede già predisposte sulla base di un’articolazione per campi condivisa a livello nazionale e internazionale, con un’interfaccia web che le renda fruibili e facilmente accessibili a tutti gli utenti. La base di dati potrà servirsi della piattaforma tecnologica Phaidra (Permanent Hosting, Archiving and Indexing of Digital Resources and Assets) per l’archiviazione e indicizzazione delle risorse e del patrimonio digitali, punto di riferimento privilegiato dell’Ateneo di Padova. Nell’immediato, il mezzo più consono per rendere pubblico e accessibile il lavoro svolto sarà la realizzazione di un sito web dedicato, che deve trovare adeguata collocazione all’interno del portale di Ateneo. I risultati di volta in volta raggiunti, oltre ad essere comunicati e diffusi alla comunità nazionale e internazionale per mezzo del sito Web di Ateneo, saranno pubblicizzati sia con eventi a cadenza annuale (convegni, piccole mostre, cicli di conferenze…), sia mediante la realizzazione di rendering virtuali degli ambienti meno accessibili al pubblico da far circolare su supporto DVD (ad esempio, l’appartamento del Rettore al Palazzo del Bo, le Sale di laurea, la Sala dei Giganti, ecc.). Una volta definiti modi e tempi delle attività e acquisiti i primi risultati, è prevista, già nell’autunno di quest’anno, la promozione di un primo convegno che coinvolga altre università italiane e straniere che possiedano patrimoni storici, per far conoscere alla comunità scientifica la realtà di Padova e, al tempo stesso, che consenta di confrontare i modi della valorizzazione già messi in atto presso altre sedi accademiche.

Elisabetta Saccomani

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9. Attività di indirizzo e verificasu temi gestionali e amministrativi

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9.1 Il Personale tecnico-amministrativo Facendo seguito a quanto programmato e realizzato nel corso del 2011 saranno portati a compimento gli impegni assunti con le OO.SS. con la certificazione del trattamento accessorio 2009-2010 e la chiusura dell’accessorio 2011. In tal modo si potrà predisporre in maniera chiara la struttura dell’accessorio 2012. Per rendere più efficiente la gestione degli istituti legati alla contrattazione integrativa e tempestiva la realizzazione delle decisioni assunte in sede di contrattazione, sono decisi due interventi: a) sarà dato corso all’organizzazione degli uffici coinvolti assegnando al Servizio Relazioni

sindacali il coordinamento dell’attuazione degli istituti del salario accessorio del personale tecnico amministrativo.

b) sarà istituita una commissione per il monitoraggio dell’attuazione degli accordi integrativi, con coinvolgimento, quindi, delle OO.SS. anche nella fase di attuazione e interpretazione degli accordi.

Per quanto riguarda l’Azienda Agricola dell’Ateneo, si potrà garantire, per il 2012, ai lavoratori stagionali che colà operano lo stesso impegno finanziario sostenuto lo scorso anno. Con il supporto del Servizio Rapporti con il Servizio Sanitario Regionale proseguirà la trattativa con i rappresentanti dell’Azienda Ospedaliera per un mutuo accordo volto alla realizzazione del complesso piano di convenzionamento per il personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo coinvolto nei servizi propri dell’Azienda. Per mantenere vivo il sentimento di appartenenza del personale dell’Ateneo attualmente in quiescenza, verrà istituita la figura del “Senior di Ateneo”, figura che potrà svolgere attività di volontariato a favore dell’Ateneo in occasione di eventi speciali, manifestazioni, convegni, congressi, mostre, esposizioni. Trasparenza, valutazione e merito; rilevazione della soddisfazione L’apposita Commissione, con il supporto dell’Ufficio Audit d’Ateneo, sta procedendo alla realizzazione delle indicazioni contenute nel Programma per la trasparenza e integrità. L’Ufficio Audit, inoltre, effettuerà indagini di “customer satisfaction” sia presso la Segreteria Studenti, dopo la profonda riorganizzazione effettuata, sia presso la Segreteria del Servizio Formazione post-lauream. Inoltre saranno ripetute le rilevazioni della soddisfazione degli utenti in altri due Servizi sensibili come il Servizio Stage e il Servizio Orientamento. Verrà predisposto un programma per la realizzazione della Carta dei Servizi, strumento che costituisce l’assunzione di un impegno formale, da parte delle strutture dell’Amministrazione Centrale nei confronti degli utenti, sui servizi offerti, le modalità e gli standard promessi. “Strumenti di intervento” nell’organizzazione dell’Amministrazione Centrale Entro i primi mesi dell’anno sarà portato a completamento il progetto per la istituzione di un "badge multifunzionale" secondo le linee approvate dal CdA. Tale strumento consentirà la rilevazione automatica delle presenze per l’attribuzione dei buoni pasto e un nuovo sistema di controllo degli accessi, fino a giungere al servizio di "mensa diffusa", con una evidente razionalizzazione degli strumenti attualmente utilizzati e con una ricaduta positiva sul bilancio dell’Ateneo. Sarà, inoltre, messo a punto un progetto per esternalizzare la procedura riguardante l’erogazione degli stipendi di tutto il personale. Per quanto riguarda la mobilità interna, l’Ateneo disporrà di un nuovo sistema informativo (PRISMA) di supporto agli strumenti di gestione delle risorse umane, il cui obiettivo è quello di raccogliere in modo integrato e coordinato informazioni sui profili professionali esistenti all’interno dell’Ateneo. Inoltre verrà attivato il Job Posting, che consentirà al personale tecnico amministrativo di conoscere in tempo reale le posizioni organizzative aperte all’interno dell’Ateneo, nonché di autocandidarsi attraverso la presentazione del proprio profilo formativo e professionale. Nel corso del 2012 verrà elaborato un progetto di revisione delle attuali procedure di selezione del personale tecnico-amministrativo dall’esterno, nell’ottica di una progressiva informatizzazione degli strumenti utilizzati.

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Verrà presentato il piano triennale per il fabbisogno di personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo e sarà stipulata una convenzione biennale con la Provincia di Padova per il collocamento mirato del personale appartenente alle categorie protette. Proseguirà il progetto relativo alla “Valutazione del rischio stress lavoro-correlato”. Dopo aver coinvolto Dirigenti e Capi Servizio dell’Amministrazione centrale, il progetto vedrà la sua conclusione con la partecipazione del restante personale tecnico-amministrativo della sola Amministrazione centrale. A seguito del processo di dipartimentazione e della relativa individuazione delle strutture dipartimentali, il progetto proseguirà nel 2012 e per tutto il 2013 con la valutazione da realizzarsi presso le strutture decentrate. Programmi di formazione integrata Anche per il 2012 sarà confermato un programma integrato di formazione, approccio peraltro sollecitato dal Nucleo di Valutazione del nostro Ateneo. L’amministrazione sta attuando nei confronti del personale con elevata professionalità e con incarico di responsabilità dell’Ateneo un investimento formativo, della durata di due anni, volto a consolidare lo sviluppo di competenze relazionali, in particolare di autoefficacia, comunicazione e gestione efficace delle relazioni, e competenze organizzative, con una focalizzazione sulle abilità di problem solving, negoziazione e decision making. È programmato anche un incontro residenziale rivolto ai Capi Servizio per favorire il confronto e la discussione sulle logiche organizzative basate sul lavoro di squadra, avendo come finalità il rafforzamento dell’identità dell’Amministrazione centrale. Alla luce delle nuove funzioni e delle maggiori responsabilità che la Legge 240/2010 attribuisce ai Direttori di Dipartimento, sarà realizzato un percorso di seminari formativi rivolto ai Direttori stessi. I contenuti di tali seminari, discussi all’interno della Consulta dei Direttori, saranno sviluppati in tre aree: gli aspetti normativi della didattica, gli aspetti della conduzione amministrativa-gestionale della struttura e gli aspetti relativi alla gestione delle risorse umane.

Rino Rumiati

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9.2 Il budget docenza È diventato operativo il piano della distribuzione ai Dipartimenti negli anni 2012 e 2013 del budget pregresso non utilizzato e del budget residuo delle facoltà ed è stata effettuata la distribuzione nell’anno 2012 del budget liberato dalle cessazioni del 2011. Resta da definire il piano di utilizzo del Fondo di Ateneo per il budget docenza. Nel corso del 2011 sono state completate le assunzioni dei professori ordinari e associati vincitori di concorsi banditi dall’Ateneo e sono stati assunti anche molti vincitori di concorsi banditi da altri Atenei, sia già dipendenti dell’Ateneo che esterni. Sono stati assunti anche tutti i vincitori di concorsi di ricercatore conclusisi in tempo utile. Complessivamente nel 2011 sono stati assunti 50 professori ordinari (44 interni e 6 esterni), 56 professori associati (48 interni e 8 esterni) e 108 ricercatori, 214 docenti in tutto, a fronte di 125 cessazioni (65 professori ordinari, 40 professori associati e 20 ricercatori). È allo studio il piano di assunzione di associati a seguito della definizione dei finanziamenti ministeriali a ciò destinati; nel piano confluisce anche il budget che l’Ateneo ha deciso di dedicare a questa operazione. Il piano potrà essere attuato, nella gran parte, non appena entrerà a regime il nuovo sistema delle abilitazioni nazionali. Esso farà parte del più generale piano triennale delle assunzioni che dovrà essere formulato per tutte le figure, professori e ricercatori a tempo determinato.

Cesare Voci

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9.3 Le problematiche di bilancio Il Fondo Funzionamento Ordinario (FFO) 2011 riconosciuto alla nostra Università ha presentato un aumento di circa € 14 milioni rispetto a quanto previsto nel bilancio di previsione, dovuto anche alla quota premiale riferita alla valutazione della didattica e della ricerca che ammonta a circa un 13,5% in più rispetto al 2010. Anche nel 2011 il nostro Ateneo si è collocato al 3° posto del sistema universitario, con una percentuale del 4,90% dell’intero finanziamento ministeriale. Dopo un 2011 caratterizzato da una forte riduzione dei costi di funzionamento e un rigido controllo dei costi del personale, questo aumento del FFO rispetto alla prudenziale previsione di bilancio ha permesso al nostro Ateneo di predisporre anche per il 2012 un bilancio di previsione sano e in pareggio, assicurando significative risorse per lo sviluppo della ricerca e dell’internazionalizzazione, nel convincimento profondo che siano compito istituzionale dell’Ateneo la promozione e lo sviluppo della conoscenza scientifica. Anche per quanto riguarda l’edilizia, pur in assenza per il settimo anno consecutivo del fondo ministeriale per l’edilizia universitaria, il rigoroso controllo dei costi di funzionamento messo in atto in questi ultimi anni e i risparmi derivanti dalla razionalizzazione di alcune spese ha permesso anche nel 2012 l’allocazione delle risorse necessarie per la prosecuzione e il completamento delle opere edilizie previste dal programma triennale approvato dagli organi di Ateneo. L’orientamento ministeriale di distribuire agli atenei il Fondo Funzionamento Ordinario entro il mese di marzo e la prospettiva di pervenire a breve a una determinazione su base triennale dei criteri di distribuzione del Fondo sono sicuramente obiettivi importanti ai quali l’Ateneo guarda con grande favore e manifesta il proprio plauso al Ministero. In presenza di scenari finanziari certi sarà possibile per gli atenei investire e sviluppare al meglio la cultura della programmazione e del controllo, evitando le approssimazioni degli ultimi anni in sede di predisposizione dei bilanci di previsione dovute all’assenza di informazioni sufficientemente precise sulle assegnazioni ministeriali. Nel 2012, saranno prioritari per il nostro Ateneo il progetto di revisione del modello contabile e il ridisegno dei processi amministrativi nonché del sistema informativo di supporto. La legge 240/2010 ha previsto per le università l'adozione della contabilità economico patrimoniale come strumento conoscitivo più efficace e completo per la gestione dei processi amministrativi e contabili; il provvedimento ha l’obiettivo di consentire la progressiva valutazione dell’andamento della gestione degli atenei, garantendo l’omogeneità dei dati contabili e l’applicazione delle procedure al fine di agevolare analisi e confronti. Il passaggio a questo nuovo modello, che per l’Ateneo sarà legato anche alla sostituzione dell'attuale sistema contabile, non è semplice e prevede un processo di cambiamento gestionale che dovrà coinvolgere un numero elevato di persone all'interno dell'università. L’adozione del nuovo sistema contabile presuppone l’impianto di articolate metodologie di rilevazione sistematica; pertanto l’adozione di un sistema di rilevazione così strumentale e complesso avrà un impatto amministrativo notevole sull’organizzazione e sui relativi fabbisogni finanziari e formativi, che richiederanno l’allocazione di risorse ad hoc. A tale proposito occorre ricordare che il termine ultimo per il passaggio alla contabilità economico patrimoniale e l’adozione del bilancio unico è previsto per il 1-1-2014 ma alla data odierna non è ancora stato pubblicato il decreto interministeriale con i principi contabili e gli schemi di bilancio ai quali gli atenei si dovranno attenere. I tempi a disposizione per avviare questo grande cambiamento appaiono oggettivamente molto ridotti, soprattutto per un Ateneo delle dimensioni di quello di Padova. C’è il rischio quindi che il rispetto della data fissata dalla legge 240/2010 induca le università ad effettuare il cambiamento richiesto senza la dovuta analisi e preparazione di una diversa gestione dell’Ateneo, con il rischio di perdere il controllo e il presidio delle dinamiche di spesa.

Vincenzo Milanesi

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9.4 La sicurezza in Ateneo Le attività che dovranno essere sviluppate nel corso del corrente a.a. 2011-2012 saranno orientate su due direttrici:

o continuità delle azioni al fine di garantire i servizi istituzionali in un’ottica di tutela della salute dei lavoratori e dell’igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro

o verifica del sistema di gestione della sicurezza in steneo alla luce della nuova dipartimentazione.

Per quanto riguarda la continuità delle azioni, l’operatività si può sintetizzare in: programmazione degli interventi di adeguamento degli edifici universitari alle vigenti norme sulla sicurezza, collaborazione con gli organi di vigilanza e controllo (SPISAL, Vigili del Fuoco, ecc.) al fine di un coordinato e condiviso adeguamento degli edifici in materia di sicurezza sul lavoro e di prevenzione incendi, acquisizione dei Certificati di Prevenzione Incendi, applicazione norme sulla tutela dell’ambiente (D. Lgs. 152/2006) con specifico riferimento alla gestione dei rifiuti delle varie tipologie prodotte nell’ambito delle attività dell’Ateneo. La nuova dipartimentazione ha mutato, in modo a volte sostanziale, la geografia delle strutture universitarie con aggregazioni basate su una logica di tipo scientifico-funzionale. In alcuni casi le strutture sono distribuite sul territorio con una tipologia “a macchie di leopardo”. Ciò comporta attivare azioni che prevedano funzionalità e gestibilità di una medesima struttura accademica distribuita anche in edifici diversi. Non disgiunta a questa problematica vi è anche quella dell’assegnazione ai dipartimenti di nuove competenze, in particolare, quella inerente agli aspetti didattici e quindi la gestione delle aule. In questo rinnovato scenario, diverse e molto più articolate saranno le attività dedicate a far calare nella nuova strutturazione di Ateneo il Sistema sicurezza. Queste si possono riassumere in:

o gestione delle emergenze, o formazione dei Direttori di Dipartimento e degli studenti, o aggiornamento dei regolamenti di ateneo con riflessi sulla sicurezza.

Gestione delle emergenze L’entrata in vigore del D. Lgs. 81/2008 anche per il comparto universitario comporta, al di là, della emanazione del previsto decreto interministeriale di applicazione, la gestione delle emergenze, come già detto, nell’ottica della nuova dipartimentazione. Non tutto è da rifare perché i Piani di emergenza per i vecchi dipartimenti erano già stati predisposti, almeno in bozza, trasmessi ai rispettivi direttori per una loro verifica e in numerosi casi si era proceduto anche a effettuare le previste prove di evacuazione. Si tratta ora di rivederli e modificarli alla luce delle nuove aggregazioni. Si tratterà, nei casi di presenza di più dipartimenti nel medesimo edificio o di distribuzione su più edifici del medesimo dipartimento, di valutare l’opportunità di affidare la gestione dell’emergenza a un’unica struttura: potrebbe essere ipotizzato l’affidamento a quella “di maggioranza” (per spazi, personale, affluenza, classe di rischio dell’edificio, ecc.). Nell’ambito della revisione dovranno essere presi in considerazione sia gli eventi emergenziali legati a rischi interni (propri delle attività: incendi, esplosioni, rilasci di sostanze tossiche e/o radioattive, ecc.), che potrebbero essersi modificati proprio per le nuove aggregazioni, che gli eventi legati a cause esterne (fenomeni naturali: allagamenti, terremoti, condizioni meteorologiche estreme, ecc.). L’ottica con cui dovrà essere attuata la revisione sarà di:

o ridurre i pericoli alle persone con particolare riferimento alle persone con difficoltà (disabili o parzialmente disabili);

o prestare soccorso alle persone colpite; o circoscrivere e contenere l’evento per limitare i danni e permettere la ripresa dell’attività al

più presto. Diverso dovrà essere l’approccio per le emergenze legate a cause interne (si dovranno attuare sistemi di alta specificità, non ultima una particolare formazione del personale, rispetto a quello per

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le emergenze legate a cause esterne per le quali si potranno prevedere procedure standardizzate (adeguata formazione, corretta gestione e tempestiva manutenzione degli impianti). Precisione, chiarezza, concisione, flessibilità, revisione e aggiornamento, definizione e distribuzione degli strumenti (attrezzature) per la gestione dell’emergenza saranno le caratteristiche strutturali di questi Piani. Come in ogni attività non si può trascurare di porre l’accento sull’importanza del fattore umano: nello specifico di primaria rilevanza è la costruzione e revisione delle squadre di emergenza. Le linee-guida per la loro definizione prevedono:

o numerosità sufficiente a intervenire nel complesso della struttura: i componenti saranno designati nell’ambito del personale interno, che non può, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione, espressamente individuati per compiere anche questo tipo di lavoro, immediatamente disponibile all'occorrenza. La pronta disponibilità va intesa come presenza fisica sempre assicurata sia dal punto di vista della composizione prevista per la squadra, nell’ambito dell’orario di lavoro, che per qualificazione professionale dei componenti.

o formazione dei componenti: particolare attenzione va posta alla qualificazione professionale degli operatori che compongono la squadra, perché deve essere direttamente correlata al compito da svolgere. Questo non si esaurisce nel solo intervento tecnico (salvataggio, lotta antincendio, attivazione dispositivi di sicurezza, bonifica, ecc.) ma deve prevedere, nei casi in cui si possono generare situazioni di panico, la capacità di supporto psicologico-rassicurativo nei confronti delle persone coinvolte.

Due, pertanto, saranno le operazioni necessarie da attuare: o individuazione di personale interno che garantisca la disponibilità, nel quadro sopra

descritto. Nello specifico, considerata la nuova realtà di distribuzione sul territorio dei Dipartimenti e di quanto evidenziato sulla loro possibile frammentazione su più edifici, in questa fase dovranno essere riviste le numerosità delle singole squadre per edificio o aggregazione di edifici e condivise le designazioni;

o attivazione dei corsi di formazione dal punto di vista del quadro complessivo dei compiti da svolgere come componente le squadre.

Formazione Due saranno le linee di particolare impegno.

o formazione dei nuovi Direttori di Dipartimento sulle problematiche della sicurezza o istituzionalizzazione di corsi sulla sicurezza per gli studenti.

La normativa in materia di tutela di salute dei lavoratori e di sicurezza dei luoghi di lavoro impone al “Datore di Lavoro” l’organizzazione e attivazione di un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico riguardo agli specifici e propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro per i “Dirigenti”. Non vi è ombra di dubbio che i Direttori di Dipartimento per le funzioni loro affidate sono da considerare “Dirigenti della Pubblica Amministrazione”. A questo riguardo sono già presenti nel “Progetto Formativo di Ateneo sulla Sicurezza” corsi di formazione specifici per i Direttori di Dipartimento, cui la normativa sembra imporre l’obbligo di partecipazione. Tenuto conto dei numerosi e pressanti impegni dei Direttori, l’organizzazione dei corsi mirerà a concentrare il più possibile gli incontri di tipo frontale, sfruttando al massimo sistemi di formazione on-line. Nel medesimo quadro formativo, nell’attesa che il processo si completi, si produrranno linee-guida destinate ai Direttori di Dipartimento in cui saranno evidenziate le priorità di competenza e di attività a loro demandate. È ormai riconosciuto che tutti i laureati devono avere una formazione, oltre che specifica sul tipo di area disciplinare del corso di studio, anche sulla sicurezza (ne sia un esempio, il fatto che un certo numero di laureati in Filosofia sono chiamati alla direzione di aziende e quindi con obblighi definiti nel campo della sicurezza). A questo riguardo, in condivisione, con il Delegato alla didattica, si intende arrivare alla istituzionalizzazione di corsi di base in tutti i corsi di studio con assegnazione di CFU.

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Aggiornamento regolamenti L’Ateneo negli anni ha disciplinato le sue attività in materia di sicurezza: alcuni regolamenti sono specifici, altri prevedono articoli in cui la gestione della sicurezza è richiamata. È necessario un impegno molto profondo nell’adeguamento di questi atti normativi interni allo scenario legislativo aggiornato in materia.

Massimo Riolfatti