ATTIMI DI STORIA Inaugurazione della Sezione Archeologica del Museo Civico di Belriguardo

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    ATTIMI DI STORIAmomenti di vita al museo del Belriguardo

    Inaugurazione della Sezione Archeologicadel Museo Civico di Belriguardo

    14 marzo 2015

    Comune di

    Voghiera

    Ass. CulturaleZagreo

    S O P R I N T E ND EN Z A

    A R C H E O L O G I A

    DELLEMILIA-ROMAGNA

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    Il 14 marzo, alla presenza dellOnorevole Dario Franceschini, Ministrodei Beni e delle Attivit Culturali, stato inaugurata la nuova sezione

    Archeologica del Museo Civico di Belriguardo.

    Al di l dellimportanza sia delledificio, la prima residenza estiva di unasignoria in Europa, sia della collezione archeologica, dove possiamoammirare almeno due pezzi unici al mondo ed un altro paio di interessenazionale, linaugurazione stata loccasione per ammirare, grazie allalungimiranza del Dott. Valentino Nizzo, Funzionario della Soprintendenza

    Archeologia dellEmilia-Romagna, un nuovo modo di far vivere il Museo.La presenza delle diverse Culture succedutesi sui territori voghentino,infatti, sono state introdotte e sottolineate da performance di MuseumTheatre, unesperienza che coinvolge il pubblico ma che, purtroppo, ancora poco presente nei Musei italiani. Le oltre centocinquanta personepresenti, quindi, hanno potuto ammirare i sacerdoti etruschi, gli sposiromani ed il sacerdote bizantino: dei veri e propri pris-sur-la-viestorici.

    (Alessandro Boninsegna, responsabile dellattivit didattica)

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    Lideazione

    Levento di Museum Theatrerealizzato per linaugurazione della sezionearcheologica del Museo Civico di Belriguardo non di certo nato percaso, essendo stato solidamente supportato da esperienze maturatenel tempo, ma si certamente giovato di circostanze favorevoli nonprogrammate a tavolino.

    Durante un colloquio, negli uffici del Museo Archeologico Nazionale diFerrara, sulle potenzialit della rievocazione storica nella valorizzazionedel patrimonio archeologico tra il funzionario archeologo Valentino Nizzo,il responsabile della didattica del Museo di Belriguardo, Alessandro

    Boninsegna e lo staff di De Bello Italico (Corrado Re ed Elisabetta Borille),levidente convergenza dei punti di vista port in breve allidea di realizzareal pi presto un evento di questo tipo. Loccasione fu individuata appuntonellimminente inaugurazione del nuovo allestimento della sezionearcheologica del Museo Civico di Belriguardo.

    A meno di un mese dallinaugurazione, il progetto part con un sopralluogo

    al museo. Levento di animazione, infatti, stato basato sul pi stretto

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    rapporto possibile col patrimonio del museo stesso. Individuati i temiprincipali e definiti tempi e obiettivi dellintervento, inizi la ricerca.Lobiettivo era quello di una performance di breve durata, emotivamentecoinvolgente -ma niente affatto invasiva nei confronti dellevento stesso,appunto linaugurazione ufficiale accompagnata da una visita ad hoc,guidata dal curatore dellallestimento Valentino Nizzo allo stessotempo basata su una assoluta sostenibilit storico-scientifica di quantopresentato.

    La ricerca, svolta in tempi brevissimi grazie allesperienza pluridecennalenel settore, presentata sinteticamente di seguito, per evidenziare ilforte legame tra le attivit di animazione e divulgazione ed il patrimonio

    archeologico.

    Lideazione dellevento lo ha caratterizzato come Museum Theatrerecitato, accompagnato da letture, complementare ed integrato con lapresentazione del curatore. La recitazione ha permesso di creare unaforte interazione emotiva col pubblico mantenendo lintervento in tempicompatibili con levento stesso.

    I dialoghi sono stati realizzati in lingua, cio in etrusco (ricostruito secondole attuali conoscenze disponibili per questa lingua) ed in latino, persottolineare il fatto che il forte legame con le conoscenze scientifiche, coireperti, col patrimonio culturale, pu essere anche generatore di emozioni,di interesse, di coinvolgimento e condivisione. Naturalmente i dialoghi inlingua si inseriscono in modalit interpretative che permettano al pubblicolapprezzamento del messaggio in modalit extraverbali: ci che non

    comunicano le parole, comunicano laspetto, labito, il gesto, lemozione.

    La mediazione col pubblico stata inoltre supportata da una figura diguida e supporto: lattrice in nero, una figura fuori ruolo, non calatain uninterpretazione, ma che permettesse di guidare correttamentelattenzione del pubblico, supplendo alla principale difficolt del teatrofuori dal teatro (cio lassenza della scena) e rendesse completa lacomunicazione verbale laddove necessario.

    A cura del responsabile della didattica, Alessandro Boninsegna, levento

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    stato completato dalla presenza di un gruppo di rievocatori rinascimentalidella Contrada di San Giorgio di Ferrara a sottolineare la preziosissimacollocazione del Museo e la continuit storico culturale che nel nostroPaese lega i vari aspetti del patrimonio, al punto che spesso contenitore econtenuto sono di pari valore storico e culturale.

    Il Museum Theatre

    Concetto elaborato originariamente in ambito anglosassone e citatocon la denominazione originaria per distinguerlo dal Teatro nelMuseo(performance teatrali che si svolgono allinterno del museo comecontenitore, ma col quale non hanno legami di contenuto), identificalutilizzo di tecniche teatrali per comunicare i contenuti del museo stesso.Nel caso del Museum Theatre applicato ai beni archeologici, esso spesso contiguo alla interpretazione dal vivo (live interpretation), cio lacomunicazione di contenuti storico-archeologici da parte di persone, nonnecessariamente attori, che interpretando un ruolo (personaggio) - quindi

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    utilizzano comunque una tecnica teatrale - conversano direttamente colpubblico.

    Il Museum Theatre ha lo scopo di mettere in moto processi educativie di apprendimento, mostrando direttamente contenuti, catturandolattenzione e suscitando interesse per il museo, stimolando il pubblico acreare, poi, il proprio percorso di apprendimento e acculturamento sullaspinta dellinteresse, del coinvolgimento e della curiosit.

    La ricerca e la progettazione

    Il nucleo centrale del patrimonio esposto nella Sezione Archeologica

    del Museo Civico di Belriguardo senzaltro costituito dai corredi dellanecropoli romana di Voghenza, con reperti importantissimi e preziosi.

    Nelle vetrine del museo, per, sono presenti testimonianze delpopolamento che spaziano su un arco temporale ben pi ampio: dalleceramiche etrusche di IV-III sec. a.C., ai reperti bizantini di VI-VII sec. d. C.,fino alle ceramiche rinascimentali presenti nella Sala della Vigna.

    La breve performance, dedicata alle principali fasi cronologiche presentinella rinnovata esposizione museale, stata dedicata a ripercorrere la storiadel territorio e ad illustrare il patrimonio del museo, Lintenzione stataquella di offrire al pubblico un punto di vista emotivamente coinvolgentesui preziosi reperti, di riportare, per un momento, la vita, nel tempio deimorti, il museo archeologico.Il tema scelto per le animazioni stato il rapporto col divino, nel trascorrere

    del tempo.La pia offerta del sacerdote alle arcane divinit tirreniche, il colloquialeriferimento alle divinit dellolimpo romano nel dialogare quotidiano, lapreghiera cristiana come conforto dai pericoli del corpo e dellanima

    Nella prima postazione, ambientata nellEtruria Padanatra IV e III secolo a.C., una coppia di sacerdoti etruschi, uomo e donna, invocano la protezionedegli dei.

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    Il testo dellinvocazione stato ricostruito con la verosimiglianza possibile

    con le attuali conoscenze della lingua etrusca.

    prensais zeri mlathMi ica zeri Rsnari ela,Mi ica cnasver TinsMi ica cnasver Veltuna, csithis Rasnal mul,

    Mi acnasver Apanu vaxr,Ica mnica.

    La volont degli dei benedice questo rito.

    Io officio questo rito a favore del popolo etrusco,

    Io consacro questo al venerabile Tinia,

    Io dono questo al venerabile Voltumna, protettore dei Rasenna .

    Io libo alla venerabile Apanu

    Questo consacrato

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    Gli dei invocati

    Tinia: divinit suprema degli Etruschi, cui erano dedicate le Idi di ognimese, non pu essere trascurato in nessuna invocazione, tantomeno inoccasione delle Idi (il giorno 15, nel mese di marzo).

    Voltumna: dio supremo della terra e patrono del popolo etrusco, al quale necessario chiedere protezione.

    Apanu: dea etrusca dellamore e delloltretomba, per proteggerela coppia e leredit dei morti, dei quali ogni museo archeologico custode.

    Labbigliamento del sacerdote ricostruito sulla base di numerosibronzetti etruschi del periodo.

    Tunica lunga non cinta in vita, tebenna (mantello a mezzaluna) allacciata

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    con fibula in bronzo tipo Certosa, e tutulus, berretto a punta in lana.Porta gli oggetti rituali per la libagione agli dei, patera e guttus.

    Il guttus, utilizzato per versare goccia a goccia il vino destinato allelibagioni, rappresentato tra gli strumenti sacerdotali ancora nella Romatardo repubblicana e imperiale, ma se ne conoscono esemplari etruschiben pi antichi.

    Labbigliamento della sacerdotessa ricostruito come quello diunaristocratica del periodo, ricostruito dai principali affreschi tombali,

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    quali la Tomba degli Scudi di Tarquinia e la Tomba dellOrco.

    Tunica in lino bordata in rosso, mantello avvolto in vita; orecchini, diademae collana; acconciatura con i capelli raccolti sulla nuca e ciocche ricadentisulle tempie.

    I monili sono stati riprodotti ispirandosi ai dipinti e reperti del periodo.

    Offre un melograno, frutto dai molteplici significati cultuali, simbolo difertilit e di rinascita.

    La seconda postazione si svolge nel saltus imperiale presso il delta del

    Po, 100 d. C., e vede un classiario, Lucio Bennio Beuza militare ausiliariodi origini dalmate, ricevere finalmente il tanto desiderato diploma dicongedo dopo 26 anni di servizio alla flotta di Ravenna.

    I saltus erano terreni di propriet dello stato o, come in questo caso,dellimperatore stesso, generalmente non destinati alla coltivazione daparte di privati.

    Il militare saluta festosamente la propria compagna annunciandole lanotizia, con un latino semplificato e popolare.

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    un provinciale, che, in fondo, ha imparato la lingua sotto le armi eprobabilmente sar stato pi a suo agio col sermo castrensis, il gergo dacaserma, che con lo stile di Cicerone. Risulta invece piuttosto famigliarealle nostre orecchie:Classiario: Mulier mea! Gratia Iovi Deo Optimo Maximo! Habeo diplomamehercule! Matrimonio coniungi possumus, Romani sumus et fili nostri!

    Donna: Gratia Iunonis et Quirini, amores meus!

    Il ricevimento del congedo significava, tra laltro, il riconoscimento della

    cittadinanza romana ed il diritto di sposarsi, legalmente negato ai militariin servizio.

    Laspetto del militare ricostruito sulla base di pietre tombali di fantidi marina - probabilmente appartenenti a vexillationes della flotta diRavenna - del II sec. d. C. da Atene e da Creta (G. Sumner) 1, che attestanolutilizzo del colore rosso per i principali capi di abbigliamento, tunica emantello, mentre i corti pantaloni, di origine barbarica, sono tinti in azzurro,assecondando il parere di Vegezio (IV, 37), che lo riteneva il colore piadatto alle navi ed ai marinai.

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    Nel nostro caso la tunica, in lino grossolano, ha un colore bruno rossastropiuttosto stinto, per sottolineare laspetto consunto dellabbigliamento diun veterano.

    Al fianco porta un gladio tipo Pompei risalente alla seconda met del Isec. d.C, sostenuto da una fascia in tessuto e porta sottobraccio un elmodi tipo Italico Imperiale, normalmente attribuito ai reparti ausiliari, risalenteanchesso alla seconda met del I sec. d.C.

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    Il mantello in lana con frange, fermato da una fibula molto sempliceAi piedi indossa le ben note caligae, simbolo inequivocabile del servizionellesercito romano.

    Porta con se una copia del diploma, inciso su lamina metallica.

    Laspetto della compagna del militare ricostruito secondo la moda dellafine del I secolo d.C., composto da tunica, stola (veste portata sopra latunica) e palla, mantello rettangolare panneggiato sulle spalle e intorno lavita, in colori vistosi, secondo la moda romana.

    Lacconciatura cerca di imitare la moda in voga alla corte imperiale, ma,naturalmente in modo molto pi semplice, senza poter far ricorso acomplicati artifici, quali i riccioli in capelli riportati, finti.

    Anche i monili hanno un aspetto piuttosto semplice, come poteva essereadeguato per la compagna di un militare ausiliario: una collana a catenella,armille, orecchini con perla in vetro e bottoncini metallici per fermare levesti.

    1 Graham Sumner, Roman Military Clothing (1) 100BC-200 AD, Oxford (2002).

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    La terza postazione, si colloca a Vicus Habentia, lantica Voghenza, nel VIIsec. d. C.

    Siamo ormai nellera cristiana, un fedele vicano (abitante del vicus,agglomerato abitativo rurale) invoca San Maurelio, a proteggerlo dallapi temute minacce del tempo (i barbari provenienti dallest e dal nord,personificazione in terra degli inferi) e di tutti i tempi, la folgore e latempesta, come testimoniato dalliscrizione ben pi recente conservatanel Museo.

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    Sancte Maurelie, ora pro nobis, protege nos a Germanis, Scythis et omnis

    barbaris a regno malo. A peccatibus nostris, et fulgure et tempestate libera

    nos Domine!

    Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison

    San Maurelio (Edessa, 644) fu un sacerdote cristiano originario della

    Persia, divenuto poi vescovo di Voghenza.

    La Kyrie la pi antica testimonianza di uso liturgico cristiano, risalenteal IV secolo nella chiesa di Gerusalemme, e al V secolo nella messa dirito romano. usata come preghiera litanica e risposta a determinate

    invocazioni.

    Laspetto dellorante bizantino stato ricostruito sulla base di numerosi

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    reperti tessili dellepoca - soprattutto dallEgitto - e dallabbondanteiconografia, quale laffresco di S. Sisinnios a Bawit.

    Il costume prevede ora una tunica pi corta, dotata di maniche e decorataa ricamo, fermata da una cintura in tessuto ricamato e indossata sopralunghe brache, anchesse decorate. Il mantello di lana fermato da unasemplice fibula a disco. Le scarpe sono basse, di tipo orientale.

    Il devoto porta una croce metallica fissata ad una catenella, simbolo dellafede, e che si rif alla croce in lamina conservata al museo.

    Levento

    La cerimonia dinaugurazione si costituita di due momenti principali: gli

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    interventi delle autorit, tra cui, oltre al ministro Franceschini, il Sindaco diVoghiera Chiara Cavicchi, il Direttore del Museo Archeologico Nazionaledi Ferrara, Caterina Cornelio e lassessore alla Cultura, Paolo Benetti, chesi sono svolti al primo piano del Castello di Belriguardo, nella Sala delleBifore.A seguire, la prima visita allallestimento, guidata dal curatore ValentinoNizzo. Il percorso, sviluppato cronologicamente partendo dal patrimoniopi antico, stato integrato dai tre momenti di animazione.

    La sincronizzazione tra visita e animazione stata curata dallattrice in nero,sorta di regia in diretta del coordinamento tra animazione e visita guidata,che contemporaneamente ha svolto anche la funzione di indirizzare

    correttamente lattenzione del pubblico nei momenti e luoghi previsti, perpermettere la migliore fruibilit possibile dellevento stesso.La presenza di circa 150 persone negli spazi museali ha richiesto, infatti, lagestione del flusso dei visitatori per permettere lo svolgimento delleventosecondo quanto programmato.

    La peculiarit della presentazione, ben sottolineata da Valentino Nizzo, stata colta anche dalla stampa, anche se con poca familiarit per questotipo di eventi, ancora relativamente innovativi nei musei archeologiciitaliani:

    Una importante stratificazione di culture che ben si staglia davanti agliocchi del visitatore del Museo e che oggi, durante la visita in occasione dellinaugurazione, stata resa ancor pi vivida dalle rappresentazioniin costume della societ Historia Snc. Le rievocazioni nel Museo- rivela il

    curatore del riallestimento Valentino Nizzo - vogliamo che diventino unacostante perch fanno parlare dando vita agli oggetti esposti e donano alfruitore una visita emozionale. (Estense.com, 15 marzo 2015)

    Nizzo ha fatto da guida per il ministro, le autorit e le persone presentiattraverso le bellezze della nuova sezione, affiancato dalle letture in latinoda parte di alcuni ragazzi in abiti etruschi e dellAntica Roma. (La NuovaFerrara, 15 marzo 2015)

    (Corrado Re)

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    Ideazione e realizzazione

    De Bello ItalicoAlessandro Forlin - comunicazioneCorrado Re - archeologoElisabetta Borille - regista

    Con la partecipazione di

    Associazione Culturale ZagreoEmilio Milani - sacerdote etrusco

    Irene Rosin - sacerdotessa etruscaIrene Padovani - donna romanaCorrado Re - soldato romanoAlessandro Forlin - vicano bizantinoElisabetta Borille - attrice in nero

    Costumi

    Res Bellica

    [email protected]

    www.debelloitalico.com

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    De Bello Italico un marchio col quale opera un gruppo di professionisti,con competenze diverse e complementari, per offrire un servizio diconsulenza e di organizzazione di eventi di valorizzazione del patrimonioculturale. Archeologi, rievocatori, attori, artisti e artigiani sono alcunitra gli ingredienti che possono permettere unefficace trasmissione ecomunicazione della storia, basata non solo su unapprofondita ricercastorica e filologica, ma anche e soprattutto su una forte carica espressivaed emotiva. I nostri eventi sono un ponte tra epoche diverse, un mutevolee dinamico strumento di indagine e di scoperta.

    LAssociazione Culturale Zagreo, che pone come attivit principale ilteatro, ha come obiettivo la formazione di attori in grado di concepire

    il palcoscenico come luogo di costante cambiamento e metamorfosi,nellottica di una condivisione culturale come occasione di crescita,personale e collettiva. Si occupa della valorizzazione del patrimonioarcheologico e culturale, attraverso collaborazioni con enti museali eamministrazioni locali, costruendo tramite arti performative, coinvolgentioccasioni di approfondimento.

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