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Atti del seminario Identificazione e valutazione delle esposizioni causalmente rilevanti nella genesi dei tumori del naso INDICE Aspetti clinici ed istopatologici dei tumori del naso F. Beatrice - Primario Otorinolaringoiatria, ospedale Giovanni Bosco, Torino L'epidemiologia dei tumori naso sinusali e l'associazione con esposizioni professionali A. d'Errico - Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco, Torino Agenti eziologici in comparti ad alto rischio L. Gilardi - DoRS - Documentazione Regionale Salute, ASL 5 Grugliasco, Torino Lo stato dell'arte degli studi sperimentali relativi agli agenti considerati L. Fubini - DoRS - Documentazione Regionale Salute, ASL 5 Grugliasco, Torino Osservatorio permanente per la ricerca attiva dei casi naso sinusali: risultati anno 1998 A. Bena - Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco, Torino APPENDICE Osservatorio permanente per la ricerca attiva dei casi di tumore naso sinusale: monitoraggio di qualità A. Bena - Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco, Torino

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Atti del seminario

Identificazione e valutazione delle esposizionicausalmente rilevanti nella genesi dei tumori del naso

INDICEAspetti clinici ed istopatologici dei tumori del nasoF. Beatrice - Primario Otorinolaringoiatria, ospedale Giovanni Bosco, Torino

L'epidemiologia dei tumori naso sinusali e l'associazione con esposizioniprofessionaliA. d'Errico - Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco, Torino

Agenti eziologici in comparti ad alto rischioL. Gilardi - DoRS - Documentazione Regionale Salute, ASL 5 Grugliasco, Torino

Lo stato dell'arte degli studi sperimentali relativi agli agenti consideratiL. Fubini - DoRS - Documentazione Regionale Salute, ASL 5 Grugliasco, Torino

Osservatorio permanente per la ricerca attiva dei casi naso sinusali: risultati anno1998A. Bena - Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco, Torino

APPENDICEOsservatorio permanente per la ricerca attiva dei casi di tumore naso sinusale:monitoraggio di qualitàA. Bena - Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, ASL 5, Grugliasco, Torino

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SEMINARIO TUMORI NASO-SINUSALIED OCCUPAZIONE

ASPETTI CLINICI ED ISTOPATOLOGICI DEI TUMORIDEL NASO

Fabio Beatrice

I TUMORI MALIGNI NASO SINUSALI SONO GLOBALMENTE RARIRAPPRESENTANDO LO 0.5-1% DI TUTTE LE NEOPLASIE ED IL 3% CIRCADEI TUMORI DEL CAPO COLLO ( Simon CH et Al. J Fr. ORL , 29,121-127,1980 ; SissonG.A. et Al. in : Cancer of the head and neck , Churchill Livingostone Inc 1981 ; Barzan L. et Al.Acta Otorhinolarngologica It. 7,4,407-429, 1987 ; Osguthorpe J.D., Arch Otolar.H.N.S. 120,19-25,1994 ; Moss W.T., Mosby Year Book,Inc. St Louis,M.O.,1994,132-148. )

SONO NEOPLASIE DIFFICILMENTE DIAGNOSTICABILI IN FASE INIZIALEPER LA NON SPECIFICA E SCARSA SINTOMATOLOGIA D’ESORDIO(Baroncelli F. et Al. Acta Otorhinolarngologica It. 7,6, 571-580,1987 )

LA LOCALIZZAZIONE DI ORIGINE PIU’ FREQUENTE E’ AL SENOMASCELLARE ( ALMENO PER QUANTO RIGUARDA I CARCINOMISPINOCELLULARI ) CON PERCENTUALI VARIABILI DAL 51 AL 91% (TsuiiH. et Al., Cancer,57,2261-2266,1986 ; Ellingwood K.E. et Al, Cancer , 43,1517-1526,1979 ; WeberA.L. et Al., Head Neck Surg. 6,761-776,1984 ).SEGUONO CAVITA’ NASALI ED ETMOIDE.RARE LE LOCALIZZAZIONI PRIMITIVE AL SENO FRONTALE ESFENOIDALE.LE STESSE PERCENTUALI , CON NUMERI PIU’ BASSI , VALGONO PER ILCARCINOMA ADENOIDE CISTICO.

DIVERSO E’ IL DISCORO PER GLI ADENOCARCINOMI CHE TROVANOORIGINE SOPRATTUTTO A LIVELLO ETMOIDALE ( Robin P.E. et Al, ClinOtolaryngol. 4,431-456,1979 ; Klintenberg C.et Al. , Cancer, 54,482-488,1984 ; Facchetti F. et Al.,Relazione Ufficiale 32° Congr. Naz. SIO – Pacini Editore ,116-121,1995 ) .

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DAL REGISTRO TUMORI DI TORINO1988-1992

CAVITA’ NASALI

n. casimaschi

45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85+

24 0 2 7 3 3 3 5 1 0

n. casifemmin

11 0 3 1 1 1 0 1 1 2

Decessimaschi

9 1 0 3 1 1 0 2 1 0

decessifemmin

4 *1 1 1 0 0 1 0 0 0

* < 45 anni di età

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LA SINTOMATOLOGIA

(Barzan L. , 62 casi , 1964-1985 ,.Divisione di ORL Ospedale di Pordenone – 35 maschi ( 56.5%),27 femmine ( 43.5% ) , età media 65 anni )

NEVRALGIAI II BRANCA TRIGEMINO 22 CASIOSTRUZIONE NASALE 20 CASISECREZIONE NASALE MUCOPURULENTA 15 CASIEPISTASSI 14 CASITUMEFAZIONE GENIENA,PARALATERONASALE 12 CASIESOFTALMO 5 CASICEFALEA ..4 CASIULCERAZIONE GENGIVO-PALATINA 3 CASINEVRALGIA I BRANCA TRIGEMINO 3 CASINEVRALGIA III BRANCA TRIGEMINO 2 CASIPARALISI ABDUCENTE 2 CASINEOFORMAZIONE VISIBILE 2 CASITUMEFAZIONE GENGIVALE 1 CASOIPOESTESIA II BRANCA TRIGEMINO 1 CASOEPIFORA 1 CASOPTOSI PALPEBRALE 1 CASOFEBBRE 1 CASODOLORE DURANTE LA MASTICAZIONE 1 CASOADENOPATIA CERVICALE 1 CASOOTALGIA 1 CASOULCERAZIONE CUTANEA NASALE 1 CASO

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ISTOTIPI E SEDI DI ORIGINE( Barzan L. et Al. Acta Otorhinolaryngol. It. 7,4,407-429,1987 )

SENOMASCELLARE

FOSSANASALE

ETMOIDE SENOSFENOIDALE

SENOFRONTALE

TOTALE

CARCINOMASPINOCELLULARE

15 8 2 0 1 26

CARCINOMAIDIFFERENZIATO

3 4 2 9

CARCINOMAADENOIDE CISTICO

2 4 1 7

SARCOMA 3 3 6ADENOCARCINOMA 2 1 2 5PLASMOCITOMA 1 1 1 3MELANOMA 3 3LINFOMA NONHODGKIN

1 1 1 3

TOTALE 27 24 9 1 1 62

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FATTORI PROGNOSTICI 1FATTORI CORRELATI AL PAZIENTE

RITARDO DIAGNOSTICO

E’ UN DATO COSTANTE DELLA LETTERATURA IN PARTE IMPUTABILEAL PAZIENTE, IN PARTE AL MEDICO , IN PARTE ALLA PECULIARITA’DELLA MALATTIA . I SINTOMI SONO SPESSO SOTTOVALUTATI PERCHE’SI MANIFESTANO IN SOGGETTI AFFETTI DA RINOSINUSITE CRONICA.TUTTI GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI QUANTIFICANO QUESTO RITARDO IN4-12 MESI ( Chiesa F. et Al., Fattori Prognostici in Oncologia Cervico-facciale , Quadernimonografici di aggiornamento AOOI Pacini Editore, 1998, pag.17-25 ) .DI FATTO LA DIAGNOSI AVVIENE PER LO PIU’ QUANDO LA NEOPLASIAE’ AMPIAMENTE ESTRINSECATA.

ETA’

L’ETA’ AVANZATA E’ RITENUTO FATTORE PROGNOSTICOSFAVOREVOLE ( Giri S.P.G. et Al., Cancer ,69,657-661,1992 )CIO’ NON SEMPRE RISULTA NELLE ANALISI MULTIVARIATE ( Kondo M. etAl., Cancer, 56,57-62,1985 ) .

SESSO

FATTORE PROGNOSTICO CONTROVERSO .LA MAGGIOR PARTE DEGLIA.A. SOSTIENE LA PREVALENZA DEI CARCINOMI NASO-SINUSALI NELSESSO MASCHILE. UNA PROGNOSI PIU’ FAVOREVOLE NEL SESSOFEMMINILE VIENE SMENTITA DA ANALISI MULTIVARIATE ( Kondo M. et Al.,Cancer, 56,57-62,1985 ) .

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FATTORI PROGNOSTICI 2

FATTORI CORRELATI ALLA NEOPLASIA

STADIO DI T

E’ IL FATTORE PRGNOSTICO PIU’ IMPORTANTE . T3-T4 E’ UN INDICEPROGNOSTICO SFAVOREVOLE .

SEDE

LE NEOPLASIE GENERATE NELLA PARTE ANTERO-INFERIORE DELSENO MASCELLARE E NELLA PARTE PIU’ BASSA DELLE CAVITA’NASALI SOLO TARDIVAMENTE POSSONO INVADERE LE REGIONICRITICHE POSTERO-SUPERIORI . TUMORI DI ETMOIDE E SFENOIDE , INVICINANZA DI ORBITA E BASE CRANIO POSSONO INTERESSAREPRECOCEMENTE QUESTE STRUTTURE.

ISTOLOGIA

FATTORE PROGNOSTICO CONTROVERSO.QUASI TUTTI GLI AA. SONO D’ACCORDO A RITENERE CHE ILCARCINOMA INDIFFERENZIATO, SOPRATTUTTO SE INSORTO A LIVELLOETMOIDALE , HA PROGNOSI PESSIMA .IL CARCINOMA ADENOIDE CISTICO PRESENTA UNA LUNGASOPRAVVIVENZA .NON E’ DA CONSIDERARE GUARIGIONE UN FOLLOWUP N.E.D A 5-10 ANNI IN CONSIDERAZIONE DELLA STORIA NATURALEDI QUESTO TUMORE .

GRADING

TALUNI CONSIDERANO LA SDIFFERENZIAZIONE QUALE FATTORENEGATIVO , ALTRI LO NEGANO .

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STADIO DI N

RELATIVA RARITA’ DELLA METASTATIZZAZIONE LINFONODALERISPETTO AL ALTRE SEDI DI INSORGENZA DEL TESTA COLLO .LEFORME ISTOLOGICHE PIU’ INDIFFERENZIATE TENDEREBBERO AMETASTATIZZARE MAGGIORMENTE .LA DIFFUSIONE DEL TUMORE AL LABBRO, MUCOSA GENIENA,SOTTOCUTE E CUTE PREMASCELLARE, PALATO MOLLE, CAVORINOFARINGEO , AUMENTA LA POSSIBILITA’ DI MTSLATEROCERVICALI .POICHE’ LE MTS SONO PIU’ PRESENTI NELLE FORME INDIFFERENZIATEA MAGGIORE ESTENSIONE, IL PESO DI QUESTI FATTORI OSCURA ILRUOLO PROGNOSTICO DELLA LOCALIZZAZIONE LATEROCERVICALE.

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FATTORI PROGNOSTICI 3

FATTORI CORRELATI ALLA TERAPIA

RITARDO TERAPEUTICO

CORRELATO AL RITARDO DIAGNOSTICO. SOVENTE I PAZIENTIANZICHE’ ESEGUIRE I POCHI ESAMI NECESSARI PER UNO STAGINGCORRETTO ( TC IN PROIEZIONE ASSIALE E CORONALE E BIOPSIA )ESEGUONO INDAGINI COSTOSE , COMPLESSE ED INUTILI QUALI TCTOTAL BODY, RMN , SCINTIGRAFIE OSSEE, MARKERS TUMORALI ETC…CON CONSEGUENTE PERDITA DI TEMPO

CHIRURGIA RADICALE

SE VENGONO CORRETTAMENTE APPLICATI I PRINCIPI DELLACHIRURGIA RADICALE LA GUARIGIONE E’ POSSIBILE GUARIGIONE INPERCENTUALI VARIABILI ( SUPERIORI O INFERIORI AL 50% ) ASECONDO DELLA SEDE .

RADIOTERAPIA

PIUTTOSTO DELUDENTE

CHEMIOTERAPIA ASSOCIATA A RADIOTERAPIA O CHIRURGIA

RISULTATI INCORAGGIANTI

CORRETTA ASSOCIAZIONE E SEQUENZA TERAPEUTICA

CH + RT PRE O POST OPERATORIA . PIU’ FAVOREVOLE LA POST .CT NEOADIUVANTE CDDP +FU PER 3-5 CICLI PREOPERATORI .

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CONCLUSIONI

NEI SOGGETTI A RISCHIO PROFESSIONALE POSSONO VALERE LESEGUENTI INDICAZIONI:

- ATTENZIONE ALLA SINTOMATOLOGIA PRECOCE ED ALLESITUAZIONI CLINICHE PREDISPONENTI !!

- - OSTRUZIONE NASALE MONOLATERALE, SECREZIONE NASALE

CORPUSCOLATA, MODICO DOLORE LOCALE ( LA NON SOLUZIONEDOPO TRE SETTIMANE DEVE INNDICARE VISITA SPECIALISTICAORL).

- - USO SISTEMATICO DI ENDOSCOPIO A FIBRE OTTICHE FLESSIBILI E/O

RIGIDE NASALI DEVE ESSERE CONTENUTO OBBLIGATORIAMENTENELLA VISITA ORL .

- - QUADRI NON RISOLTI DOPO TRATTAMENTO SPECIFICO RICHIEDONO

ESECUZIONE DI TC IN PROIEZIONE ASSIALE E CORONALE.- - PARTICOLARE SOSPETTO DEVE INGENERARE LA UNILATERALITA’

DEL SINTOMOE L’ETA’ SUPERIORE A 35 ANNI CON ANAMNESINEGATIVA PER FATTI INFIAMMATORI NASO-SINUSALI .

- - MOLTA ATTENZIONE DOPO I 10-15 ANNI DI ESPOSIZIONE A FATTORI

DI RISCHIO IN CONSIDERAZIONE DELLA LUNGA LATENZA DELLAINSORGENZA ( SUPERIORE AI 20 ANNI ) .

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CANCRO NASO-SINUSALE

(dati SEER U.S.A.)

Incidenza. 0.5-0.7 per 100.000 abitanti

Rischio cumulativo. 0.1% (maschi)

0.07% (femmine)

Sopravvivenza a 5 aa. 50%

Fattori di rischio. virus Epstein-Barr

polipi nasali

estrogeni

fumo di tabacco

radiazioni ionizzanti

occupazione

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International Association of Cancer Registries

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INCIDENZA CARCINOMI NASO-SINUSALI - maschi

Age range. 0-85+.

First item. number of known age cases.Second item. World Standardised Rate (Standard Error).Data sorted by. World Standardised Rate

USA, Hawaii. Hawaiian 6 2.15 ( 0.908)New Zealand. Maori 4 1.95 ( 1.257)USA, Hawaii. Filipino 5 1.69 ( 0.809)France, Somme 11 1.66 ( 0.510)Japan, Miyagi 106 1.60 ( 0.159)France, Calvados 28 1.56 ( 0.301)Japan, Hiroshima 35 1.54 ( 0.264)Bermuda. Black 1 1.50 ( 1.500)France, Martinique 11 1.41 ( 0.432)Philipp.ines, Manila 67 1.33 ( 0.174)Japan, Saga 22 1.32 ( 0.289)Hong Kong 181 1.32 ( 0.100)Peru, Trujillo 7 1.31 ( 0.544)Iceland 11 1.30 ( 0.425)Australia, Tasmania 15 1.30 ( 0.341)France, Tarn 18 1.28 ( 0.326)Thailand, Chiang Mai 22 1.19 ( 0.263)Japan, Nagasaki 16 1.19 ( 0.305)Switzerland, Neuchatel 7 1.18 ( 0.454)Kyrgyzstan 30 1.16 ( 0.226)Japan, Osaka 255 1.11 ( 0.072)Poland, Warsaw Rural Areas 17 1.09 ( 0.271)Philipp.ines, Rizal Province 42 1.04 ( 0.182)USA, Hawaii. Japanese 11 1.02 ( 0.319)Colombia, Cali 21 1.01 ( 0.228)Spain, Tarragona 14 1.01 ( 0.277)India, Ahmedabad 51 1.00 ( 0.152)Poland, Warsaw City 47 1.00 ( 0.151)Portugal, Vila Nova De Gaia 5 0.99 ( 0.445)Cuba 55 0.99 ( 0.136)Japan, Yamagata 35 0.98 ( 0.171)India, Bombay 139 0.98 ( 0.093)USA, San Francisco Bay Area. Black 9 0.98 ( 0.331)Spain, Granada 14 0.97 ( 0.268)USA, New Orleans. White 18 0.96 ( 0.233)Switzerland, Basel 13 0.96 ( 0.285)Singapore. Chinese 36 0.95 ( 0.161)Denmark 172 0.94 ( 0.074)France, Bas-Rhin 25 0.93 ( 0.192)USA, Los Angeles County. Black 20 0.92 ( 0.207)Italy, Varese 23 0.92 ( 0.199)Spain, Murcia 21 0.92 ( 0.203)USA, Hawaii. White 7 0.89 ( 0.343)Paraguay, Asuncion 10 0.89 ( 0.289)India, Madras 54 0.89 ( 0.128)Kuwait, Non-Kuwaitis 11 0.88 ( 0.510)USA, Alameda County. Black 4 0.86 ( 0.432)Puerto Rico 76 0.86 ( 0.102)USA, New Orleans. Black 7 0.84 ( 0.325)Poland, Cracow City 13 0.84 ( 0.236)Hungary, County Vas 8 0.84 ( 0.301)Italy, Torino 19 0.84 ( 0.193)

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International Agency for Research on Cancer

International Association of Cancer RegistriesCancer Incidence in Five Continents (Volume VI)

INCIDENZA CARCINOMI NASO-SINUSALI - maschi

Age range. 40-85+.First item. number of known age cases.Second item. World Standardised Rate (Standard Error).Data sorted by. World Standardised Rate

USA, Hawaii. Hawaiian 6 6.73 ( 2.838)New Zealand. Maori 4 6.10 ( 3.927)USA, Hawaii. Filipino 5 5.28 ( 2.528)France, Somme 11 5.18 ( 1.593)France, Calvados 28 4.86 ( 0.942)Japan, Miyagi 102 4.84 ( 0.488)Bermuda. Black 1 4.69 ( 4.688)Japan, Hiroshima 34 4.66 ( 0.809)Japan, Saga 22 4.13 ( 0.902)France, Tarn 18 4.01 ( 1.019)Hong Kong 164 3.83 ( 0.304)Japan, Nagasaki 16 3.71 ( 0.953)Philipp.ines, Manila 51 3.67 ( 0.531)France, Martinique 9 3.61 ( 1.207)Iceland 10 3.61 ( 1.244)Thailand, Chiang Mai 20 3.57 ( 0.813)Kyrgyzstan 29 3.53 ( 0.699)Australia, Tasmania 13 3.35 ( 0.937)Poland, Warsaw Rural Areas 16 3.27 ( 0.834)Japan, Osaka 236 3.23 ( 0.217)Peru, Trujillo 4 3.20 ( 1.621)Portugal, Vila Nova De Gaia 5 3.08 ( 1.390)Poland, Warsaw City 46 3.06 ( 0.467)USA, San Francisco Bay Area. Black 9 3.06 ( 1.033)Switzerland, Neuchatel 6 3.05 ( 1.275)Philipp.ines, Rizal Province 30 2.91 ( 0.559)Cuba 51 2.88 ( 0.415)India, Bombay 119 2.86 ( 0.288)Japan, Yamagata 33 2.81 ( 0.503)France, Bas-Rhin 24 2.79 ( 0.589)USA, Hawaii. White 7 2.78 ( 1.072)Colombia, Cali 17 2.77 ( 0.683)USA, New Orleans. White 17 2.74 ( 0.678)India, Ahmedabad 39 2.74 ( 0.461)Spain, Murcia 20 2.70 ( 0.613)Denmark 161 2.69 ( 0.221)Spain, Granada 13 2.69 ( 0.770)USA, Alameda County. Black 4 2.69 ( 1.350)Singapore. Chinese 31 2.67 ( 0.485)Poland, Cracow City 13 2.62 ( 0.738)Hungary, County Vas 8 2.62 ( 0.941)Italy, Torino 19 2.61 ( 0.604)USA, Los Angeles County. Black 18 2.61 ( 0.617)Spain, Tarragona 12 2.57 ( 0.756)Spain, Basque Country 21 2.57 ( 0.569)Costa Rica 20 2.56 ( 0.578)USA, Atlanta. White 25 2.49 ( 0.501)Kuwait, Non-Kuwaitis 7 2.48 ( 1.589)Brazil, Porto Alegre 4 2.47 ( 1.261)Netherlands, Maastricht 13 2.47 ( 0.689)Australia, Victoria 90 2.43 ( 0.260)

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INCIDENZA CARCINOMI NASO-SINUSALI - femmineAge range. 0-85+.

First item. number of known age cases.Second item. World Standardised Rate (Standard Error).Data sorted by. World Standardised Rate

Peru, Trujillo 7 1.30 ( 0.501)Kyrgyzstan 41 1.10 ( 0.175)USA, Hawaii. Hawaiian 4 1.04 ( 0.523)Philipp.ines, Rizal Province 44 1.02 ( 0.167)Kuwait, Non-Kuwaitis 4 0.94 ( 0.592)India, Ahmedabad 37 0.91 ( 0.153)Japan, Hiroshima 25 0.85 ( 0.173)India, Bombay 97 0.84 ( 0.090)Philipp.ines, Manila 47 0.83 ( 0.132)Singapore. Malay 4 0.81 ( 0.413)Japan, Miyagi 67 0.79 ( 0.100)USA, Hawaii. Chinese 2 0.79 ( 0.558)USA, Alameda County. Black 5 0.74 ( 0.350)Canada, Prince Edward Island 2 0.72 ( 0.509)Hong Kong 104 0.69 ( 0.070)USA, Los Angeles County. Filipino 3 0.67 ( 0.391)USA, Hawaii. White 5 0.65 ( 0.316)Colombia, Cali 15 0.61 ( 0.164)USA, Hawaii. Filipino 2 0.60 ( 0.423)Poland, Warsaw City 45 0.58 ( 0.093)Ecuador, Quito 7 0.57 ( 0.225)Japan, Yamagata 28 0.56 ( 0.112)USA, Hawaii. Japanese 7 0.55 ( 0.243)USA, San Francisco Bay Area. Black 7 0.55 ( 0.213)Japan, Osaka 157 0.54 ( 0.045)Italy, Trieste 4 0.54 ( 0.302)India, Madras 32 0.53 ( 0.099)Costa Rica 18 0.53 ( 0.126)Japan, Saga 13 0.51 ( 0.152)Singapore. Chinese 23 0.51 ( 0.108)USA, New Mexico 25 0.51 ( 0.109)New Zealand. Maori 2 0.50 ( 0.370)Thailand, Chiang Mai 11 0.49 ( 0.153)Cuba 27 0.49 ( 0.096)USA, San Francisco Bay Area. White 51 0.49 ( 0.076)China, Shanghai 102 0.48 ( 0.051)China, Tianjin 42 0.48 ( 0.075)USA, Los Angeles County. Korean 1 0.48 ( 0.477)Canada, New Brunswick 9 0.47 ( 0.165)USA, Detroit. White 53 0.47 ( 0.072)Canada, Quebec 98 0.47 ( 0.050)USA, Utah 17 0.46 ( 0.114)Italy, Genoa 8 0.45 ( 0.172)USA, Los Angeles County. Japanese 2 0.45 ( 0.322)France, Martinique 5 0.45 ( 0.210)India, Bangalore 22 0.42 ( 0.094)Norway 77 0.42 ( 0.054)Israel. Jews Born In Europe or America 29 0.42 ( 0.094)France, Calvados 8 0.42 ( 0.164)Spain, Basque Country 13 0.41 ( 0.120)Western Australia 17 0.41 ( 0.104)

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INCIDENZA CARCINOMI NASO-SINUSALI - femmine

Age range. 40-85+.First item. number of known age cases.

Second item. World Standardised Rate (Standard Error).

Data sorted by. World Standardised Rate

Peru, Trujillo 7 4.05 ( 1.565)Kyrgyzstan 37 3.15 ( 0.528)Kuwait, Non-Kuwaitis 3 2.81 ( 1.848)India, Ahmedabad 36 2.80 ( 0.478)Philipp.ines, Rizal Province 31 2.79 ( 0.511)USA, Hawaii. Hawaiian 3 2.55 ( 1.476)Singapore. Malay 4 2.55 ( 1.290)USA, Hawaii. Chinese 2 2.46 ( 1.743)Japan, Miyagi 66 2.43 ( 0.310)India, Bombay 79 2.38 ( 0.276)Japan, Hiroshima 22 2.34 ( 0.509)Canada, Prince Edward Island 2 2.25 ( 1.591)Philipp.ines, Manila 30 2.12 ( 0.393)USA, Los Angeles County. Filipino 3 2.10 ( 1.222)USA, Hawaii. White 5 2.03 ( 0.987)USA, Alameda County. Black 4 2.00 ( 1.045)Hong Kong 91 1.92 ( 0.207)USA, Hawaii. Filipino 2 1.87 ( 1.323)Poland, Warsaw City 44 1.78 ( 0.288)Japan, Yamagata 28 1.76 ( 0.349)USA, Hawaii. Japanese 7 1.73 ( 0.758)Colombia, Cali 12 1.71 ( 0.498)Italy, Trieste 4 1.68 ( 0.944)Costa Rica 17 1.59 ( 0.389)New Zealand. Maori 2 1.57 ( 1.157)USA, San Francisco Bay Area. Black 6 1.53 ( 0.642)USA, Los Angeles County. Korean 1 1.49 ( 1.490)Japan, Osaka 140 1.47 ( 0.127)Singapore. Chinese 20 1.44 ( 0.326)India, Madras 24 1.43 ( 0.296)Japan, Saga 12 1.42 ( 0.439)Italy, Genoa 8 1.41 ( 0.539)USA, Los Angeles County. Japanese 2 1.40 ( 1.006)France, Martinique 5 1.40 ( 0.656)Thailand, Chiang Mai 9 1.37 ( 0.462)Cuba 24 1.36 ( 0.286)Norway 77 1.32 ( 0.169)Canada, New Brunswick 8 1.30 ( 0.482)France, Calvados 8 1.30 ( 0.512)USA, San Francisco Bay Area. White 46 1.30 ( 0.212)Spain, Basque Country 13 1.29 ( 0.376)USA, Detroit. White 50 1.29 ( 0.196)China, Tianjin 36 1.28 ( 0.216)Canada, Quebec 90 1.26 ( 0.138)Slovenia 42 1.26 ( 0.210)Ecuador, Quito 4 1.23 ( 0.629)China, Shanghai 86 1.22 ( 0.136)USA, New Mexico 21 1.22 ( 0.283)Israel. Jews Born In Europe or America 28 1.17 ( 0.252)India, Bangalore 17 1.17 ( 0.287)Western Australia 15 1.16 ( 0.313)

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International Agency for Research on Cancer

International Association of Cancer RegistriesCancer Incidence in Five Continents (Volume VI)

CARCINOMI NASO-SINUSALI

ETÀ. 0-85 ANNI

MASCHI

REGISTRO OSS. TASSO ERR. STD. Varese 23 0.92 (0.199) Torino 19 0.84 (0.193) Parma 11 0.66 (0.207) Florence 17 0.59 (0.149) Romagna 3 0.34 (0.202) Trieste 1 0.29 (0.287) Genoa 4 0.26 (0.138) Ragusa 3 0.25 (0.163) Latina 1 0.15 (0.145)

FEMMINE

REGISTRO OSS. TASSO ERR. STD. Trieste 4 0.54 (0.302) Genoa 8 0.45 (0.172) Torino 7 0.33 (0.135) Parma 5 0.31 (0.161) Varese 11 0.24 (0.082) Florence 7 0.20 (0.080) Romagna 1 0.13 (0.135) Latina 1 0.13 (0.130) Ragusa 1 0.09 (0.095)

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International Agency for Research on Cancer

International Association of Cancer Registries

Cancer Incidence in Five Continents (Volume VI)

CARCINOMI NASO-SINUSALI

ETÀ. 40-85 ANNI

MASCHI

REGISTRO OSS. TASSO ERR. STD.

Torino 19 2.61 (0.604)Varese 20 2.36 (0.536)Parma 11 2.07 (0.646)Florence 17 1.83 (0.465)Romagna 3 1.07 (0.631)Trieste 1 0.90 (0.897)Genoa 4 0.82 (0.431)Ragusa 3 0.79 (0.508)Latina 1 0.45 (0.454)

FEMMINE

REGISTRO OSS. TASSO ERR. STD.Trieste 4 1.68 (0.944)Genoa 8 1.41 (0.539)Varese 11 0.75 (0.257)Florence 7 0.62 (0.249)Parma 4 0.57 (0.316)Romagna 1 0.42 (0.421)Latina 1 0.41 (0.407)Torino 4 0.37 (0.196)Ragusa 1 0.30 (0.296)

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RISCHIO DI MORTE 1981-94 PER CARCINOMI NASO-SINUSALI IN ITALIA - MASCHI > 30 ANNI

REGIONE oss. CL RR CH

1="Piemonte" 133 1.206 1.444 1.730

2="Valle d'Aosta" 6 1.023 2.283 5.095

3="Lombardia" 167 0.826 0.973 1.146

4="Trentino-Alto Adige" 17 0.651 1.052 1.699

5="Veneto" 119 1.189 1.438 1.739

6="Friuli-Venezia Giulia" 31 0.768 1.098 1.569

7="Liguria" 26 0.437 0.646 0.953

8="Emilia Romagna" 63 0.609 0.786 1.013

9="Toscana" 86 0.969 1.207 1.505

10="Umbria" 7 0.210 0.441 0.927

11="Marche" 33 0.918 1.299 1.836

12="Lazio" 89 0.847 1.051 1.306

13="Abruzzi" 19 0.556 0.876 1.380

14="Molise" 7 0.566 1.190 2.502

15="Campania" 71 0.650 0.827 1.051

16="Puglia" 42 0.562 0.766 1.043

17="Basilicata" 11 0.643 1.165 2.110

18="Calabria" 21 0.447 0.689 1.061

19="Sicilia" 59 0.579 0.753 0.979

20="Sardegna" 16 0.387 0.633 1.038

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RISCHIO DI MORTE 1981-94 PER CARCINOMI NASO-SINUSALI IN ITALIA -FEMMINE > 30 ANNI

REGIONE oss. CL RR CH

1="Piemonte" 67 0.941 1.211 1.559

2="Valle d'Aosta" 1 0.108 0.767 5.456

3="Lombardia" 80 0.655 0.827 1.044

4="Trentino-Alto Adige" 9 0.524 1.013 1.956

5="Veneto" 61 1.045 1.360 1.769

6="Friuli-Venezia Giulia" 36 1.516 2.122 2.971

7="Liguria" 27 0.730 1.074 1.579

8="Emilia Romagna" 60 0.989 1.290 1.682

9="Toscana" 50 0.886 1.183 1.579

10="Umbria" 15 1.007 1.680 2.804

11="Marche" 11 0.409 0.742 1.347

12="Lazio" 47 0.699 0.941 1.267

13="Abruzzi" 14 0.646 1.097 1.863

14="Molise" 5 0.575 1.385 3.338

15="Campania" 31 0.412 0.591 0.847

16="Puglia" 25 0.497 0.741 1.106

17="Basilicata" 7 0.581 1.224 2.579

18="Calabria" 12 0.360 0.638 1.130

19="Sicilia" 34 0.474 0.670 0.947

20="Sardegna" ; 11 0.451 0.819 1.487

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SETTORE LEGNO E MOBILI - ISTAT 1971 - maschi

REGIONE prop. addetti/abitanti * 100.000

Friuli Venezia Giulia 2886.96Marche 2452.93Veneto 2359.67Trentino Alto Adige 2159.81Toscana 2118.20Lombardia 1730.99Emilia Romagna 1511.32Umbria 1341.93Valle d'Aosta 1136.36Piemonte 1026.56Abruzzi 974.48Liguria 834.08Lazio 776.40Puglia 743.46Sardegna 730.64Campania 692.07Sicilia 604.86Molise 544.23Calabria 509.46Basilicata 444.67

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SETTORE LEGNO E MOBILI - ISTAT 1971 - femmine

REGIONE prop. addetti/abitanti * 100.000

Friuli Venezia Giulia 954.99Marche 499.71Veneto 414.00Emilia Romagna 386.16Lombardia 301.53Toscana 281.86Piemonte 221.22Trentino Alto Adige 175.06Abruzzi 132.61Umbria 114.80Sardegna 78.87Valle d'Aosta 61.11Liguria 53.16Lazio 52.98Campania 37.32Puglia 24.77Molise 11.59Sicilia 11.57Calabria 9.55Basilicata 2.31

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SETTORE CUOIO E PELLE - ISTAT 1971 - maschi

REGIONE prop. addetti/abitanti * 100.000

Marche 2561.35Toscana 1649.59Veneto 929.71Lombardia 577.82Campania 491.51Emilia Romagna 433.33Friuli Venezia Giulia 306.86Abruzzi 304.72Piemonte 299.86Umbria 256.25Puglia 223.09Liguria 206.19Basilicata 201.33Sicilia 198.18Lazio 181.11Trentino Alto Adige 160.53Sardegna 145.96Molise 132.69Calabria 132.25Valle d'Aosta 0.00

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SETTORE CUOIO E PELLE - ISTAT 1971 - femmine

REGIONE prop. addetti/abitanti * 100.000

Marche 1414.39Toscana 976.25Veneto 771.05Emilia Romagna 486.83Lombardia 480.75Friuli Venezia Giulia 308.56Piemonte 230.04Abruzzi 192.10Umbria 173.47Campania 168.97Lazio 56.32Puglia 52.33Liguria 51.81Trentino Alto Adige 38.23Sicilia 28.44Basilicata 28.38Sardegna 26.78Molise 4.88Calabria 4.38Valle d'Aosta 0.00

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STUDI EPIDEMIOLOGICI ITALIANI SUL CANCRO NASO-SINUSALE

Studio Cecchi et al., 1980 Merler et al., 1982 Ghezzi et al., 1983 Petronio et al.,1983

Loi et al., 1986 Merler et al., 1986

Area geografica provincia di Firenze provincia di Verona 91 comuni dellaBrianza

provincia di Trieste Provincia di Pisa comune diVigevano

Numero di casi 46 (m)20 (f)

13 (m)6 (f)

22 (m)14 (f)

10 (m)11 (f)

49 (m) 16 (m)5 (f)

Definizione dicaso

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti nell’area

T. maligni di origineepiteliale4, incidenti

Tutti i tumorimaligni, incidenti,residenti nell’area

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti nell’area

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti nell’area

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti nell’area

Fonte dei casi reparti ospedalieri reparti ospedalieri reparti ospedalieri reparti ospedalieri reparti ospedalieri reparti ospedalieri+ ambulatori +registro tumori

Stato vitale deicasi

vivi e deceduti vivi (30%) edeceduti

sconosciuto vivi (10%) edeceduti

sconosciuto vivi (19%) edeceduti

Anno di diagnosi 1963-77 1969-79 1976-80 1968-80 1972-83 1968-82

Fonte perattribuzioneprofessione

intervista personale intervista personale Intervista telefonica+ cartella clinica

intervista personale Intervista postale intervista personale

Rispondenti 94% 15.8% 83.3% 85.7% 92% 100%

Tipi istologici 13 AD (19.7%)18 SQ (27.3%)

4 AD (21%)9 SQ (47%)

8 AD (22%)12 SQ (33%)

2 AD (11.1%)7 SQ (38.9%)

12 AD (50.9%)21 SQ (30.9%)

11 AD (55%)5 SQ (25%)

Addetti percompartonell’area(censimento1971)

2.5% legno1.3% pelle2.2% calzat.

4.3% legno0.4% pelle3.3% calzat.

10.9% legno (m) 0.8% legno0.02% pelle0.5% calzat.

1.0% legno1.3% pelle36.9% calzat.

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STUDI EPIDEMIOLOGICI ITALIANI SUL CANCRO NASO-SINUSALEStudio Battista et al., 1988 Bimbi et al., 1988 Comba et al., 1992a Comba et al., 1992b Magnani et al., 1993

Area geografica provincia di Siena Milano Provincia di Brescia province di Verona,Vicenza e Siena

Biella

Numero di casi 36 (m) 40 (m)13 (f)

23 (m)11 (f)

55 (m)23 (f)

28 (m)5 (f)

Definizione dicaso

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti e non nell'area

T. maligni di origineepiteliale, incidenti

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti nell’area

T. maligni di origineepiteliale, incidenti,residenti nell’area

T. maligni di origineepiteliale o non nota,incidenti, residentinell’area

Fonte dei casi reparti ospedalieri reparti ospedalieri reparti ospedalieri reparti ospedalieri registro tumori

Stato vitale deicasi

vivi e deceduti sconosciuto vivi e deceduti vivi e deceduti vivi (24%) e deceduti

Anno di diagnosi 1963-1981 1982-85 1980-89 1982-87 1976-88

Fonte perattribuzioneprofessione

intervista postale +telefonica

cartella clinica intervista telefonica intervista personale +postale + telef.

intervista postale +telefonica

Rispondenti 100% 100% 97.1% 81.2% 86.2%

Tipi istologici 5 AD (13.9%)17 SQ (47.2%)

7 AD (13.2%)37 SQ (69.8%)

16 AD (20.5%)33 SQ (42.3%)

14 AD (48.3%)11 SQ (37.9%)2

Addetti percompartonell’area(censimento1971)

6.3% legno0.1% pelle1.2% calzaturiero

1.9% legno0.2% pelle1.4% calzaturiero

Vicenza.2.7% legno2.6% pelle1.4% calzaturieroSiena.6.3% legno0.1% pelle1.2% calzaturiero

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DIMENSIONI CAMPIONARIE DEGLI STUDI SUITUMORI NASO-SINUSALI

STUDI DI COORTE

INCIDENZA (esp-). 1/100.000 per 20 anni

RR (esp+/esp-). 3.0

RAPP.ORTO esp+/esp-. 2

POTENZA. 80%

DIMENSIONI CAMPIONE. esposti. 30.936

non esposti. 61.873

STUDI CASO-CONTROLLO

FREQUENZA esp+ in controlli. 5%

RR (casi/controlli). 3.0

RAPP.ORTO casi-controlli. 2

POTENZA. 80%

DIMENSIONI CAMPIONE. casi. 141

controlli. 282

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PRINCIPALI OCCUPAZIONI CONSIDERATE A RISCHIO DICANCRO NASO-SINUSALE

• INDUSTRIA DEL LEGNO E MOBILIERA

1. lavoratori delle segherie (polvere di legno)

2. addetti alla produzione mobili (polvere di legno, formaldeide)

3. falegnami (polvere di legno, formaldeide)

• INDUSTRIA CONCIARIA (polvere di cuoio, cromo)

• INDUSTRIA CALZATURIERA (polvere di cuoio, cromo)

• INDUSTRIA TESSILE

1. filatori (polvere di cotone e di lana)

2. tessitori (polvere di cotone e di lana)

• INDUSTRIA DELL'ABBIGLIAMENTO (polvere di cotone e di lana)

• INDUSTRIA CHIMICA e PETROLIFERA (nichel, cromo, IPA)

addetti produzione cromati (cromo)

• INDUSTRIA MINERARIA ED ESTRATTIVA

minatori (radon, nichel, IPA, polvere di carbone)

• METALLURGIA

addetti forni di fusione (IPA, polvere di carbone, nichel, cromo)

addetti raffinazione nichel (nichel)

• METALMECCANICA

addetti lavorazioni meccaniche (nichel, cromo, olii minerali, IPA)

saldatori (nichel, cromo, IPA)

addetti lavorazioni galvaniche (nichel, cromo, IPA)

• AGRICOLTURA (pesticidi, arsenico)

• EDILIZIA

carpentieri in legno (polvere di legno)

palchettisti (polvere di legno)

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PRINCIPALI ESPOSIZIONI OCCUPAZIONALI ASSOCIATE AL RISCHIO DI CANCRO NASO-SINUSALE

ESPOSIZIONI CLASSIFICAZIONE IARC

Arsenico ed insetticidi arsenicali 1

Polvere di legno 1

Polvere di cuoio Boot and shoe manufacturing and repair (1)

Nichel composti 1

Cromo (VI) composti 1

Idrocarburi policiclici aromatici Benzo [a] pirene (2A), Benz [a] antracene (2A)

Fumi di saldatura 2B

Nebbie di oli minerali 1

Formaldeide 2A

Farina NC

Cacao NC

Pelo animale NC

Polveri inorganiche (Silice e Carbone) Silice (1) , coke production (1)

Polveri tessili Textile manufacturing industry (work in ) 2B

Nebbie di acidi forti (H2SO4) 1

Composti epossidici (epicloridrina, 1,2-epossipropano, fenil-glicidil

etere)

2A (epicloridrina), 2B (1,2-epossipropano),

2B (fenil glicidil etere)

Tannini 3

Nebbie di vernice Painter (occupational exposure as) 1

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SETTORE LEGNO E MOBILISTUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI E DI COORTE SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione

Gallagher et al. (1985) Canada PMR su addetti comparto legno.Follow-up 1950-78

5 3.6 (1.2-8.5) ca boscaioli

Olsen & Sabroe (1979) Danimarca Coorte di 40428 falegnami e mobilieriattivi o pensionati nel 1971. Follow-upfino al 1976

4 4.7 (2.5-6.8) ca produzione mobili

Olsen (1988) Danimarca SPIR sulla base di archivi pensionisticidei casi del registro tumori 1970-84

5 3.60 (1.32-7.98) ca produzione mobili (m)

Ghezzi et al. (1983) Italia SIR in addetti lavorazione legno inBrianza. 1976-80.

7 4.42 (1.33-9.9) ca lavorazione del legno

Petronio et al. (1983) Italia SIR in addetti lavorazione legno aTrieste. 1968-80

4.45 (1.18-22.8) ca lavorazione del legno

Gerhardsson et al. (1985) Svezia SIR su base censuale 1960 dei casidel registro tumori 1961-79

15

14

7.1 (4.4-11)

44.0 (27-69)

ca

AD

produzione mobili

produzione mobili

Malker et al. (1986) Svezia SIR su base censuale 1960. Follow-upfino al 1979

24

6

25

19

1.3 (0.83-1.87)

2.2 (0.8-4.3)

4.1 (2.65-5.9)

16.7 (10.4-25.1)

ca

AD

ca

AD

lavorazione del legno

lavorazione del legno

produzione mobili

produzione mobili

Minder & Vader (1987) Svizzera SMR su base censuale 1980.Follow-up fino al 1985

16 6.2 (3.6-10) ca lavorazione del legno

Rang & Acheson (1981)

Acheson et al. (1984)

UK Coorte di 5108 lavoratori dei mobilifici.Follow-up 1941-82.

9

8

7.27 (3.1-13.1)

133.3 (57-262)

ca

AD

produzione mobili

produzione mobili

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SETTORE LEGNO E MOBILI

STUDI CASO-CONTROLLO SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese casi/controlli

esposizione/occupazione

RR occupazione/ esposizione

Elwood(1981)

Canada 121/120 archivi sanitari 2.5 (p <0.03) intero settore

Zheng et al.(1992)

Cina 60/414 interviste 1.9 (0.7-5.0) polvere di legno

Hernberg etal. (1983)

Danimarca,Finlandia,Svezia

167/167 interviste 12.0 (2.4-59)

2.0 (0.2-21)

3.3 (1.1-9.4)

polvere di legno

legni duri

legni soffici

Olsen et al.(1984)

Danimarca 488/2465 accopp.iamentocon gli archivipensionistici

2.5 (1.7-3.7)

2.9 (1.8-4.7)

espos. certa a polvere di legno

> 10 aa di esposizione

Bolm-Audorffet al. (1990)

Germania 66/66 interviste 3.8 (0.8-17)

7.8 (1.3-48)

polvere di legno

> 5 aa di esposizione

Battista et al.(1983)

Italia 36/164 questionari 4.7 (1.7-13) intero settore

Loi et al.(1989)

Italia 38/153 questionari 9.7 (3.2-29) intero settore

Comba et al.(1992)

Italia 78/254 interviste equestionari

5.8 (1.8-18)

6.5 (1.7-25)

4.1 (0.9-19)

intero settore

mobilieri, falegnami, carpentieri

boscaioli

Magnani etal. (1993)

Italia 26/111 questionari 4.4 (1.3-13)

5.8 (1.4-24)

intero settore

>20 aa di esposizione

Hayes et al.(1986)

Olanda 91/195 interviste 2.5 (1.2-5.1)

13.0 (2.7-59)

2.1 (0.4-11)

intero settore

mobilifici

falegnameria, carpenteria

Hardell et al.(1982)

Svezia 44/541 questionari 2.0 (1.1-3.6)

4.3 (1.3-13.9)

intero settore

esposiz. a clorofenoli

Brinton et al.(1977)

USA 37/73 certificati di morte 4.4 (1.3-15)

1.5 (0.4-4.3)

mobilifici

falegnamerie, carpenterie,segherie

Roush et al.(1980)

USA 216/691 certificati di mortee da archiviamministrativi

4.0 (1.5-11) intero settore

Page 34: Atti del seminario Identificazione e valutazione delle ... · carcinoma adenoide cistico. diverso e’ il discoro per gli adenocarcinomi che trovano ... il peso di questi fattori

SETTORE LEGNO E MOBILI - ADENOCARCINOMI

STUDI EPIDEMIOLOGICI CASO-CONTROLLO SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese casi/controlli

fonte informativa suesposizione/occupazione

RR occupazione/ esposizione

Hayes et al. (1986) Olanda 23/195 interviste 18 (5.5-57)

140 (18-1094)

16 (2.1-125)

lavorazione del legno

mobilieri

falegnami, carpentieri

Olsen & Asnaes (1986) Danimarca 39/2465 accopp.iamento con gli archivipensionistici

16 (2.6-28)

30 (8.9-104)

esposizione certa a polvere di legno

> 10 aa dalla prima esposizione

Leclerc et al. (1994) Francia 82/320 interviste 35 (18-69)

25 (15-44)

7.4 (3.5-16)

mobilieri

falegnami, carpentieri

add. macchine operatrici

Battista et al. (1983) Italia 5/n.r. questionari 89.7 (20-407) lavorazione del legno

Comba et al. (1992) Italia 13/184 interviste e questionari 14 (2.3-83) lavorazione del legno

Magnani et al. (1993) Italia 14/111 questionari 22 (4.4-124) lavorazione del legno

Brinton et al. (1984) USA 13/183 interviste 3.7 (p < 0.05)

5.7 (1.7-18.5)

lavorazione del legno

mobilieri

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SETTORE LEGNO E MOBILI - CARCINOMA SQUAMOSO

STUDI EPIDEMIOLOGICI CASO-CONTROLLO SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese casi/controlli

fonte informativa suesposizione/occupazione

RR occupazione/ esposizione

Hayes et al. (1986) Olanda 50/195 interviste 1.3 (0.6-2.7) esposizione a polvere di legno

Olsen & Asnaes (1986) Danimarca 215/2465 accopp.iamento con gli archivipensionistici

1.3 (0.6-2.8)

1.3 (0.5-3.6)

esposizione certa a polvere di legno

> 10 aa dalla prima esposizione

Leclerc et al. (1994) Francia 59/320 interviste 1.6 (0.3-8.9)

1.6 (0.5-5.1)

mobilieri

falegnami, carpentieri

Vaughan (1989) USA 27/552 interviste 2.4 (0.8-6.7)

7.3 (1.4-34)

7.5 (1.5-36.8)

lavorazione del legno

lavorazione del legno >10 aa (latenza 15 aa)

addetti macchine operatrici

Comba et al. (1992) Italia 25/184 interviste e questionari 1.7 (0.3-9.2) lavorazione del legno

Magnani et al. (1993) Italia 11/111 questionari 0.9 (0.4-8.3) lavorazione del legno

Shimizu et al. (1989) Giapp.one 45/90 questionari 2.1 (0.8-5.3)

7.5 (1.5-39)

lavorazione del legno

addetti sabbiatura o tornitura

Fukuda & Shibata(1990)

Giapp.one 169/338 questionari 2.9 (1.5-5.6) lavorazione del legno

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SETTORE CUOIO E PELLE

STUDI EPIDEMIOLOGICI DESCRITTIVI E DI COORTE SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione/ esposizione

Acheson et al. (1981) UK SIR per settore produttivo dei casi delregistro tumori 1963-67

26 (m)

9 (m)

4.33 (2.83-6.16)

3.21 (1.46-5.64)

7.14 (p<0.01)

ca

AD

ca

intero settore

intero settore

prod. e riparaz. calzature

Pipp.ard & Acheson(1985)

UK coorte di 5017 addetti alla produzionedi calzature su base censuale 1939.Follow-up fino al 1982

10 (m)

5 (m)

5.36 (2.6-9.8)

14.1 (4.6-32.9)

ca

ca

prod. calzature

finitura

Olsen (1988) DK SPIR sulla base di archivi pensionisticidei casi del registro tumori 1970-84

3 (m) 12.27 (3.12-33.4) ca intero settore

Fu et al. (1996) UK coorte di 5029 addetti alla produzionedi calzature. Follow-up 1939-91

12

10

7.41 (3.8-129)

9.26 (4.4-170)

ca

ca

prod. calzature

elevata espos. a polvere di cuoio

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SETTORE CUOIO E PELLE

STUDI CASO-CONTROLLO SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese casi/controlli

fonte informativa suesposizione/occupazione

RR istologia occupazione/ esposizione

Acheson et al. (1970a) UK 46/46 (m) intervista 35 (14-65.4)

4.4 (1.7-8.2)

AD

SQ

prod. e riparaz. calzature

prod. e riparaz. calzature

Acheson et al. (1972) UK 80/85 (m) intervista 14 (5.6-26.2) AD prod. e riparaz. calzature

Cecchi et al. (1980) Italia 13/22 intervista 75 (3.6-1562) AD prod. e riparaz. calzature

Merler et al. (1981) Italia 19 intervista 3.4 (0.3-35.8) ca esposiz. a polvere di cuoio

Merler et al. (1986) Italia 21 intervista 15.7 (4.6-54)

41.4 (7.6-227)

ca

AD

esposiz. a polvere di cuoio

esposiz. a polvere di cuoio

Comba et al. (1992) Italia 55/234(m)

intervista 6.8 (1.9-25)

14.1 (2.6-76)

1.6 (0.21-12)

8.3 (1.9-36)

ca

AD

SQ

ca

intero settore

intero settore

intero settore

prod. e riparaz. calzature

Magnani et al. (1993) Italia 33/131 intervista 3.5 (0.6-20.3) ca intero settore

Bimbi et al. (1988) Italia 16/137 intervista 58.3 (2.9-1180) ca intero settore

Luce et al. (1992) Francia 207/409 intervista 2.12 (0.54-8.31) SQ intero settore

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METALLURGIASTUDI EPIDEMIOLOGICI SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE/ESPOSIZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione/esposizione

Enterline & Marsh(1982)

USA coorte di 1855 add. raffinazione Ni.Follow-up 1947-77

2 (m) 25.0 (2.79-69.1) ca calcinazione Ni

Roberts et al.(1990)

Canada coorte di 54509 add. raffinazione Ni.Follow-up 1950-84

25 (m)

6 (m)

19 (m)

15 (m)

7 (m)

50.7 (32.8-74.9)

1.42 (0.52-3.09)

131.5 (35.8-336)

187.5 (105-305)

53.8 (21.6-110.9)

ca

ca

ca

ca

ca

sinterizzazione Ni

calcinazione Ni

sinterizz. Ni > 5aa (> 15 aa dalla 1a esp.)

calcinaz. Ni > 5 aa (> 15 aa dalla 1a esp.)

elettrolisi Ni > 15 aa

ICNCM (1990) Norvegia coorte di 3250 add. raffinazione Ni.Follow-up 1946-84

3 (m) 4.53 (0.93-13.24) ca intera coorte

Magnus et al.(1982)

Norvegia coorte di 2247 add. raffinazione Ni.Follow-up 1910-76

21 (m) 26.3 (16.2-40.1) ca intera coorte

Andersen et al.(1996)

Norvegia coorte di 4794 add. raffinazione Ni.Follow-up 1953-93

32 (m)

15 (m)

13 (m)

18.0 (12.3-25.4)

81.7 (45-135)

36.6 (19.5-62.5)

ca

ca

ca

intera coorte

e.c. >15 mg/mc comp. solubili Ni

e.c. >15 mg/mc Ni oxide

ICNCM (1990) UK coorte di 3366 add. raffinazione Ni.Follow-up 1902-84

74 (m)

4 (m)

211.2 (166-265)

363.6 (99-931)

ca

ca

inizio attività < 1930

inizio attività > 1930 (> 5 anni elevataesposizione a Ni solubile)

Olsen (1988) Danimarca SPIR sulla base di archivipensionistici dei casi del registrotumori 1970-84

7 (m)

5 (m)

3.51 (1.4-6.54)

3.08 (1.0-6.4)

ca

ca

metallurgia

siderurgia

Bimbi et al.(1988)

Italia caso-controllo (53/217).Informazioni su E/O da cartella

6 (m) 4.5 (1.4-14.2) SQ metallurgia e metalmeccanica

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clinica

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SETTORE METALMECCANICA

STUDI EPIDEMIOLOGICI SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione

Hernberg et al. (1983) Danimarca,Finlandia,Svezia

caso-controllo (167/167). Informazionisu E/O da intervista

17

13

9

12

11

2.8 (1.2-6.9)

3.3 (1.1-9.4)

1.5 (0.5-4.2)

2.5 (0.9-6.6)

2.7 (1.1-6.6)

ca

ca

ca

ca

ca

add. saldatura

add. saldatura inox

add. galvanica

esposizione a Ni

esposizione a Cr

Acheson et al. (1981) UK SIR per settore produttivo dei casi delregistro tumori 1963-67

29 2.5 (1.67-3.5)

7.0 (3.7-11.3)

ca

ca

add. fonderia

fonditori

Bimbi et al. (1988) Italia caso-controllo (53/217). Informazionisu E/O da cartella clinica

6 (m) 4.5 (1.4-14.2) SQ metallurgia emetalmeccanica

Comba et al. (1992a) Italia caso-controllo (35/102). Informazionisu E/O da intervista

9 (m)

5 (m)

3.1 (0.48-20)

5.9 (0.77-46)

ca

ca

metalmeccanica

fonderia

Olsen (1988) Danimarca SPIR sulla base di archivi pensionisticidei casi del registro tumori 1970-84

3 (m)

2 (m)

5.71 (1.2-14.5)

6.0 (0.74-18.6)

ca

ca

prod. contenitori metalllici

prod. carrozzerie automobili

Sorahan et al. (1987) UK coorte di 2689 add. elettrodeposiz.Ni/Cr. Follow-up 1946-83

3 10.0 (2.1-29.2) ca esposizione a Ni e Cr

Brinton et al. (1984) USA caso-controllo (160/290). Informazionisu E/O da intervista

1 (m)

5 (m)

7

1.98 (0.03-7.3)

5.09 (1.6-10.4)

1.37 (0.5-4.1)

ca

ca

ca

esposizione a Ni

esposizione a Cr o a cromati

esposizione a olii minerali

Page 41: Atti del seminario Identificazione e valutazione delle ... · carcinoma adenoide cistico. diverso e’ il discoro per gli adenocarcinomi che trovano ... il peso di questi fattori

SETTORE TESSILE E ABBIGLIAMENTOSTUDI EPIDEMIOLOGICI SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istol. occupazione

Acheson etal. (1972)

UK caso-controllo(80/85). Informazionisu E/O su basecensuale 1961.

2 (m) 2.5 (0.3-9.03) AD settore tessile

Acheson etal. (1981)

UK caso-controllo (1602casi). Informazioni suE/O da intervista

10 (m)

12 (m)

5 (f)

0.95 (0.46-1.8)

2.09 (1.1-3.5)

2.17 (0.7-5.1)

ca

ca

ca

settore tessile

settore abbigliamento

settore tessile

Brinton et al.(1985)

USA caso-controllo(160/290).Informazioni su E/Oda intervista

12 (m)

ND (m)

22 (f)

ND (f)

0.8 (0.4-1.7)

4.7 (1.2-17.8)

2.1 (1.1-4.3)

3.4 (0.8-14.1)

ca

AD

ca

AD

settore tessile

elevata esposiz. a polvere

settore tessile

elevata esposiz. a polvere

Malker et al.(1986)

S SIR su base censuale1960. Follow-up finoal 1979

8 (m)

3 (f)

2.4 (1.03-4.33)

3.0 (0.6-7.23)

ca

ca

operai tessili

operai tessili

Olsen (1988) DK SPIR sulla base diarchivi pensionisticidei casi del registrotumori 1970-84

1 (m)

2 (f)

1.58 (0.02-5.81)

5.6 (0.63-15.6)

ca

ca

add. filatura e tessitura

add. filatura e tessitura

Ng (1986) HongKong

caso-controllo(225/226).Informazioni su E/Oda intervista

14

7

9

5

2.9 (1.1-7.9)

7.4 (1.2-45.1)

4.7 (1.2-19.2)

1.8 (0.4-7.3)

ca

ca

ca

ca

settore tessile

> 15 anni nel settoretessile

filatori

tessitori

Luce et al.(1997)

F caso-controllo(207/409).Informazioni su E/Oda intervista

5 (m)

4 (m)

9 (f)

5 (f)

3 (f)

0.90 (0.33-2.43)

2.18 (0.65-7.3)

2.45 (0.85-7.06)

3.57 (0.92-13.8)

6.93 (1.07-44.9)

ca

ca

ca

ca

AD

esposiz. a polveri tessili

elevata esposiz.cumulativa

esposiz. a polveri tessili

elevata esposiz.cumulativa

elevata esposiz.cumulativa a polverisintetiche

Comba et al.(1992a)

I caso-controllo(35/102). Informazionisu E/O da intervista

4 17 (1.9-162) ca intero settore

Bimbi et al.(1988)

I caso-controllo(53/217). Informazionisu E/O da cartellaclinica

5 2.9 (1.0-8.6) ca intero settore

Page 42: Atti del seminario Identificazione e valutazione delle ... · carcinoma adenoide cistico. diverso e’ il discoro per gli adenocarcinomi che trovano ... il peso di questi fattori

SETTORE ALIMENTARE

STUDI EPIDEMIOLOGICI SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione

Olsen (1988) Danimarca SPIR sulla base di archivipensionistici dei casi del registrotumori 1970-84

6 (f)

2 (f)

2 (f)

2.53 (p <0.05)

7.78 (p < 0.05)

8.6 (p < 0.05)

ca

ca

ca

prod. alimenti, bevande e tabacco

conservazione verdura e frutta

prod. cacao, cioccolato e zucchero

Acheson et al.(1981)

UK SIR per settore produttivo dei casidel registro tumori 1963-67

22 (m) 1.48 (0.92-2.16) ca prod. alimenti, bevande e tabacco

Luce et al.(1992)

Francia caso-controllo (207/409).Informazioni su E/O da intervista

4 (m)

1 (m)

3.87 (1.17-12.8)

0.66 (0.09-5.05)

SQ

AD

fornai, pasticceri, mugnai

fornai, pasticceri, mugnai

Malker et al.(1986)

Svezia SIR su base censuale 1960. Follow-up fino al 1979

10 (f)

2 (f)

2 (f)

3 (f)

3.9 (1.86-6.67)

11.5 (1.28-32.1)

11.4 (1.27-31.8)

6.6 (1.32-15.9)

ca

ca

ca

ca

industria alimentare

industria casearia

prod. zucchero candito

fornai e pasticceri

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SETTORE CHIMICA, PETROLCHIMICA, GOMMA E PLASTICASTUDI EPIDEMIOLOGICI SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione

Alderson et al.(1981)

UK coorte di 2715 add. prod. cromati. Follow-up 1948-77 2 (m) 7.14 (0.87-25.8)

ca intera coorte

Olsen (1988) Danimarca SPIR sulla base di archivi pensionistici dei casi delregistro tumori 1970-84

2 4.0 (0.45-11.15)

ca add. prod. vernici

Davies et al.(1991)

UK coorte di 2298 add. prod. cromati. Follow-up 1950-88 4 (m) 15.4 (4.1-33.8) ca inizio attività < 1958

Rushton &Alderson (1981)

UK coorte di 34781 add. raffinerie di petrolio. Follow-up1950-75

7 (m) 2.24 (0.9-4.19) ca intera coorte

Hayes et al.(1986)

Olanda caso-controllo (91/195). Informazioni su E/O da intervista ND (m)

ND (m)

1.3 (0.5-3.1)

1.7 (0.5-4.7)

ca

SQ

industria chimica

industria chimica

Saracci et al.(1991)

10 paesi coorte di 17372 add. prod. e uso di clorofenossiacidici e/oclorofenoli. Follow-up dal 1955

3 2.91 (0.6-8.51) ca esposizione certa aclorofenossiacidici e/oclorofenoli

Brinton et al.(1984)

USA caso-controllo (160/290). Informazioni su E/O daintervista

10 2.99 (1.0-9.0) ca prod. sostanzechimiche

Coggon et al.(1986)

UK coorte di 5784 add. prod. e uso di clorofenossiacidi(MCPA). Follow-up 1947-83

3 (m)

3 (m)

4.93 (1.02-14.4)

14.4 (2.9-34.6)

ca

ca

intera coorte

elevata esposizione aclorofenossiacidi

Marsh et al.(1996)

USA coorte di 4389 add. prod. o uso di formaldeide. Follow-up1941-84

2 (m) 5.22 (0.58-14.6)

ca intera coorte

Acheson et al.(1981)

UK SIR per settore produttivo dei casi del registro tumori1963-67

12 (m) 1.85 (0.95-3.03)

ca produzione gas, cokee sost. chimiche

Kolstad et al.(1993)

Danimarca coorte di 64884 add. prod. plastiche rinforzate. Follow-up1964-89

9 (m) 1.55 (0.71-2.94)

ca intera coorte

Page 44: Atti del seminario Identificazione e valutazione delle ... · carcinoma adenoide cistico. diverso e’ il discoro per gli adenocarcinomi che trovano ... il peso di questi fattori

SETTORE MINERARIO E DELLE COSTRUZIONISTUDI EPIDEMIOLOGICI SU TUMORI NASO-SINUSALI E OCCUPAZIONE

autori paese tipo di studio oss. RR istologia occupazione

Bimbi et al.(1988)

Italia caso-controllo (53/217). Informazionisu E/O da cartella clinica

7 (m) 5.3 (1.9-15.0) ca intero settore

Comba et al.(1992a)

Italia caso-controllo (35/102). Informazionisu E/O da intervista

5 (m) 1.2 (0.11-13.0) ca intero settore

Comba et al.(1992b)

Italia caso-controllo (78/254). Informazionisu E/O da intervista

11 (m)

3 (m)

2.3 (0.9-5.8)

0.9 (0.25-3.2)

ca

ca

lavoratori edili

minatori

Acheson et al.(1981)

UK SIR per settore produttivo dei casidel registro tumori 1963-67

52 (m)

8 (m)

22 (m)

1.65 (1.24-2.14)

3.54 (1.52-6.39)

4.3 (2.69-6.27)

ca

ca

ca

minatori e cavatori

minatori

minatori fronte galleria

Ng (1986) Hong Kong caso-controllo (225/226).Informazioni su E/O da intervista

28 1.91 (1.0-3.66) ca lavoratori edili

Luce et al.(1992)

Francia caso-controllo (207/409).Informazioni su E/O da intervista

4 (m)

11 (m)

1.99 (0.64-6.16)

3.68 (1.69-8.0)

SQ

SQ

minatori e cavatori

lavoratori edili (esclusi i carpentieri in legno)

Roush et al.(1980, 1987)

USA caso-controllo (198/198).Informazioni su E/O da certificato dimorte

ND 7.0 (p < 0.05) ca lavoratori edili

Takasaka etal. (1987)

Giapp.one caso-controllo (107/413).Informazioni su E/O da questionario

4(m) 4.43 (0.95-20.6) ca minatori di carbone

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META-ANALISI. CARCINOMA SQUAMOSO - maschi

(Leclerc et al.,1997. meta-analisi di 12 studi caso-controllo (330/2349 maschi)da I, S, USA, F, UK, D, NL, Cina

oss. RR RR (<10 aa) RR (>10 aa) settore produttivo /occupazione

29 1.17 (0.75-1.83) 1.02 1.43 INDUSTRIA TESSILE

4 5.09 (1.34-19.2) 13.5 (p<0.05) 0 add. preparazione fibre tessili

3 0.70 (0.20-2.41) 0.76 1.18 add. filatura

6 1.51 (0.59-3.86 1.85 1.03 add.tessitura

5 3.01 (1.00-9.08) 3.99 2.13 add. candeggiatura fibre

14 1.99 (1.04-3.83) 2.72 (p<0.05) 1.25 cuochi

98 1.14 (0.87-1.50) 1.26 1.14 AGRICOLTURA

6 2.49 (0.93-6.71) 0.79 3.72 (p<0.05) add. coltivazione frutta

7 3.17 (1.28-7.86) 2.17 3.53 lavorazione gomma e plastica

28 1.14 (0.74-1.77) 0.76 1.80 (p<0.05) INDUSTRIA ALIMENTARE

22 1.38 (0.85-2.26) 1.35 1.39 add. trasformazione alimenti

4 13.9 (2.24-84.4) 6.90 ∝ add. conservazione alimenti

7 0.99 (0.43-2.26) 0.96 0.88 fornai e panettieri

6 1.31 (0.53-3.27) 2.31 0.73 macellai

69 0.97 (0.72-1.31) 1.00 0.99 EDILIZIA

16 1.31 (0.74-2.33) 1.40 1.43 muratori

5 1.11 (0.42-2.95) 0 1.76 decoratori

13 1.38 (0.74-2.58) 1.13 1.52 minatori e cavatori

6 0.92 (0.38-2.22) 0.69 1.33 saldatori

55 1.21 (0.87-1.68) 1.16 1.33 add. trasporti

41 1.13 (0.78-1.63) 1.15 1.22 autisti di veicoli a motore

7 1.55 (0.66-3.67) 0.45 3.39 (p<0.05) meccanici motoristi

6 2.87 (1.03-8.02) 17.2 (p<0.05) 2.21 parrucchieri

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META-ANALISI. CARCINOMA SQUAMOSO - femmine (Leclerc et al.,1997. meta-analisi di 12 studi caso-controllo (102/787 femmine)

da I, S, USA, F, UK, D, NL, Cina

oss. RR RR (<10 aa) RR (>10 aa) settore produttivo / occupazione

22 1.18 (0.68-2.03) 1.90 0.92 INDUSTRIA TESSILE

4 0.76 (0.25-2.28) 0.74 1.06 add. filatura

4 1.29 (0.41-4.08) 2.76 0.57 add. tessitura

3 1.74 (0.45-6.69) 2.14 1.79 add. lavorazione a maglia

23 1.69 (0.96-2.97) 1.20 1.62 AGRICOLTURA

3 10.7 (2.34-49.1) 17.4 (p<0.05) 5.95 ragioniere

8 2.76 (1.11-6.82) 3.57 (p<0.05) 1.95 managers

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META-ANALISI. ADENOCARCINOMA (Leclerc et al.,1997. meta-analisi di 12 studi caso-controllo (33/1707 maschi, 22/727 femmine)

da I, S, USA, F, UK, D, NL, Cina

oss. sesso RR RR (<10 aa) RR (>10 aa) settore produttivo / occupazione

8 m 0.98 (0.42-2.30) 1.92 2.98 (p<0.05) AGRICOLTURA

6 f 1.47 (0.53-4.07) 1.00 0.64 AGRICOLTURA

6 m 1.22 (0.47-3.15 3.71 (p<0.05) 0.41 braccianti

3 f 1.22 (0.33-4.48) 1.37 0.71 braccianti

4 m 2.20 (0.73-6.66) 2.29 2.90 INDUSTRIA ALIMENTARE

4 m 3.25 (1.06-9.92) 3.69 3.53 add. trasformazione alimenti

4 m 0.66 (0.22-1.95) 0.51 1.02 EDILIZIA

8 m 2.18 (0.95-5.01) 2.95 (p<0.05) 0.62 add. trasporti

7 m 2.5 (1.03-6.1) 3.29 (p<0.05) 0.80 autisti di veicoli a motore

9 f 2.60 (1.03-6.55) 1.37 2.11 INDUSTRIA TESSILE

3 f 3.96 (0.97 (16.2) 10.8 (p<0.05) 0 add. tessitura

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OCCUPAZIONI A ELEVATO RISCHIO DI CANCRO NASO-SINUSALE

• INDUSTRIA DEL LEGNO E MOBILIERA

1. lavoratori delle segherie 2. addetti alla produzione mobili 3. falegnami

• INDUSTRIA CALZATURIERA

• INDUSTRIA METALLURGICA

1. addetti raffinazione del nichel2. addetti produzione acciai inossidabili, leghe e superleghe3. addetti produzione leghe ferro-cromo e leghe ad alto contenuto di cromo

• INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE DEI METALLI

1. addetti lavorazioni meccaniche2. saldatori3. addetti lavorazioni galvaniche

• INDUSTRIA CHIMICA

addetti produzione cromati

• INDUSTRIA TESSILE

1. filatori2. tessitori

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INDUSTRIA DEL LEGNO E MOBILIERA

Esposizione principale: POLVERE DI LEGNO

q PRINCIPALI SPECIE LEGNOSE UTILIZZATE NELL’INDUSTRIA ITALIANA

LEGNI TENERI

Abete bianco, abete rosso, cedro, cipresso, larice, pino silvestre, cirmolo, pino insigne.

LEGNI DURI

Acero, ontano, betulla, noce americano, carpino, castagno, faggio, frassino, noce, platano, ciliegio,

salice,quercia, olmo.

LEGNI DURI TROPICALI

Iroko, palissandro dell’Honduras, palissandro dell’India, palissandro brasiliano, ebano, mogano

africano, mogano americano.

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Esempi di composti organici attivi biologicamente riscontrati nel legno

CLASSE DI COMPOSTI TIPO DI LEGNO

Terpeni Legni teneri/legni duri

Fenoli Legni teneri/legni duri

Tannini Legni duri

Flavonoidi Legni duri

Chinoni Legni duri/legni teneri

Stilbeni Legni teneri

Vari (alcaloidi, furocumarine) Legni duri

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La tabella riporta le principali attività lavorative che comportano esposizione a polvere di legno.

ATTIVITÀ LAVORATIVA ESPOSIZIONEPRINCIPALE

CONCENTRAZIONIMEDIE

(mg/m3)

RANGE PERIODO RIFERIMENTO ALTRE ESPOSIZIONI

Segherie, prima lavorazione del

legno

Polvere di legno 1,6 1 (Finlandia) 0,2-2,8 1980-1985 Welling &

Kallas (1991)

Clorofenoli (a)

Manifattura di compensato e

pannelli

Polvere di

legno

2,11 (Finlandia,

produzione di

pannelli in

compensato)

0,4-3,8 1975-1984 Kauppinen

(1986)

Formaldeide

Fenolo

Pesticidi (lindano,

aldrin, eptacloro,

cloronaftaleni)

Solventi (b)

Manifattura di mobili in legno

compresi i mobilieri

Polvere di legno 5,7 1 (Gran Bretagna) 4,1-7,2 1973 Hounam &

Williams

(1974)

Formaldeide

Solventi

Pigmenti (c)

Manifattura di altri prodotti in

legno (porte, finestre,

prefabbricati, barche)

Polvere di legno 2,1 1

(Finlandia,

fabbricazione di porte

e finestre)

1,4-3,4 1980-1985

Welling &

Kallas (1991)

Formaldeide, fenolo

Composti epossidici,

poliuretani

Solventi, Pigmenti

Resine, conservanti (d)

1 Media delle medie aritmetiche

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(a) La concentrazione dei clorofenoli in aria è < 0,1 mg/m3, pesanti esposizioni possono avvenire attraverso la cute durante il trasportomanuale di pannelli dopo il trattamento.I clorofenoli possono contenere fenossifenoli clorurati e policlorodibenzofurani come impurezze.In stabilimenti specializzati il legno destinato ad usi particolari può essere trattato con conservanti quali olio di creosoto o saliinorganici contenenti arsenico e ritardanti di fiamma .

(b) Formaldeide e fenolo derivano da colle, il livello medio di formaldeide è al di sotto di 1ppm (1,23 mg/m3 ) lo stesso per il fenolo.La maggior parte dei pesticidi mescolati alle colle sono scarsamente volatili e non sono rilevabili in aria, ad eccezione dei cloronaftaleniche sono più volatili. L’esposizione a pesticidi può avvenire anche attraverso la cute.Il livello dei solventi durante le operazioni di verniciatura ed altri trattamenti superficiali del compensato varia da 1 a 50 ppm.

(c) Il livello di formaldeide nel reparto di rivestimento della superficie varia da 0.1 fino a più di 5 ppm (0.12 - > 6.15 mg/m3 ). Lavoratoriche lavorano il legno possono essere esposti a formaldeide se sono utilizzate colle a base di formaldeide per l’impiallacciatura e lapressa a caldo si trova in prossimità delle macchine utilizzate nella lavorazione del legno.

(d) I legni utilizzati per fini speciali (mobili da giardino, pali del telefono, ecc..) vengono trattati con conservanti quali clorofenoli,creosoti , sali doppi contenenti arsenico rame e cromo. Il livello di arsenico riscontrato in aria è di circa 0.5-3.1 µg/m3 .Possibile presenza di materiale isolante quale lana di vetro e lana di roccia nella costruzione di abitazioni prefabbricate.

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La tabella riporta, per ognuna delle attività che comporta esposizione a polvere di legno, la concentrazione media di polvereriscontrata nell’ambito delle singole lavorazioni.

ATTIVITÀ LAVORATIVA EOPERAZIONE

NUMERO DIMISURAZIONI

MEDIA (Mg/m3) RANGE (Mg/m3)

Segherie

segagione

accatastamento

tranciatura

imballaggio

sfogliatura

18

3

33

14

7

1.6

0.2

2.8

1.4

1.8

0.1-4.9

0.1-0.3

0.1-28

0.23-3.3

0.6-3.3

Produzione di compensato

Segagione del piallaccio

Segagione del compensato

Sabbiatura del compensato

Rifilatura nel reparto finitura

Reparto di finitura

4

11

21

11

18

1.3

3.7

3.8

2.6

0.7

1.1-1.5

0.3-19

0.8-22

0.7-7.1

0.3-2.4

Manifattura di mobili

Tornitura

Segagione a nastro

Contornitura

Assemblaggio

Piallatura

Sabbiatura

Profilatura

2

6

6

9

9

9

8

8.6

4.3

4.1

5.5

5.0

7.2

5.1

4.6-12.5

1.0-7.3

1.8-8.6

2.1-9.8

1.8-10.9

2.0-22.6

1.5-8.4

Riferimento: IARC Monografia, Vol 62 ‘Wood dust and formaldehyde’ (1995)

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INDUSTRIA CALZATURIERA

ESPOSIZIONI PRINCIPALI

q POLVERE DI CUOIO

q SOLVENTI E AUSILIARI CHIMICI

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OPERAZIONI CHE COMPORTANO ESPOSIZIONI PIU’ELEVATE A POLVERE DI CUOIO

q PULITURA

tale operazione viene svolta usualmente durante la rifinitura manuale, la polvere che si produce è piuttosto fine.

q RASPATURA

operazione che ha lo scopo di ridurre l’eventuale spessore sovrabbondante e soprattutto quella di realizzare una superficie ruvida su

cui fanno miglior presa i collanti.

q TAGLIO

le operazioni di taglio consistono innanzitutto nel ritagliare dal pellame o dalle altre materie prime alcuni delle parti componenti il

prodotto finito e quindi nel regolarne opportunamente lo spessore (egualizzatura e assotigliatura).

q TRANCIATURA DEI BORDI ED ARROTONDAMENTO

OPERAZIONI CHE COMPORTANO ESPOSIZIONI PIU’ELEVATE A AUSILARI CHIMICI E SOLVENTI

q APPLICAZIONE DI ADESIVI E SOSTANZE PULENTI

q FINITURA -applicazione di rivestimenti superficiali colorati e trasparenti sia alla suola che alla tomaia

q APPLICAZIONE DI ADESIVO E PULITURA DELLA SUOLA

q APPLICAZIONE DI ADESIVO AL FONDO

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In tabella sono riportate alcune delle sostanze ritrovate nei prodotti adesivi e nei prodotti utilizzati per la finitura delle calzature.

SOSTANZA USO

Disolfuro di carbonio Solvente per la gomma e per pulitura

Tetracloruro di carbonio Solvente per la gomma e per pulitura

Tricloroetilene Solvente per la gomma e per pulitura, solvente in adesivi

Diclorometano Solvente per la gomma e per pulitura

1,1,1-Tricloroetano Solvente per la gomma e per pulitura

Benzene Solvente in adesivi

Toluene Solvente in adesivi

Xilene Solvente in adesivi

Esano In prodotti per pulitura, diluente, solvente in adesivi

Dimetilformamide Solvente in lacche

Isocianati Primer attivo e in adesivi binari

Resine urea -formaldeide Impregantura del puntale

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La tabella riporta i livelli di polvere riscontrati nel corso di una survey in uno stabilimento di calzatura in Gran Bretagna (1976).

OPERAZIONE CAMPIONAMENTI PERSONALICONCENTRAZIONI (Mg/m3)

Pulitura della suola interna 0.56

Taglio della tomaia (manuale) 0.48

Taglio della tomaia (con apposite macchine) 0.30

Taglio in strati sottili della tomaia 0.46

Cucitura della suola 0.47

Tranciatura dei bordi 0.71

Pulitura della suola 2.4

Raspatura della tomaia 0.50

Pulitura del tacco 7.5

Riferimento: IARC Monografia, Vol 25 ‘Wood, leather and some associated industries’ (1981)

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INDUSTRIA METALLURGICA

ESPOSIZIONI PRINCIPALI

q NICHEL E COMPOSTI

q CROMO E COMPOSTI

MODALITA’ DI ESPOSIZIONE

L’esposizione occupazionale al Nichel può avvenire attraverso la cute, per inalazione di polveri, fumi o nebbie contenenti

Nichel o per inalazione di nichel carbonile gassoso. La polvere contenente Nichel può anche essere ingerita dai lavoratori.

Esposizioni potenziali a cromo e composti avvengono per inalazione, ingestione contatto cutaneo.

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Attività lavorative che comportano esposizioni elevate a composti del cromo e del nichel.

ATTIVITÀ LAVORATIVA ESPOSIZIONE PRINCIPALE ALTRE ESPOSIZIONI

Arrostimento Minerali contenenti Nichel, soluzionesolida di nichel in ossidi di ferro, nichelsubsulfuro

Arsenico, silice, rame, cobalto

Calcinazione Nichel in forma di ossidi complessi (consilicio o ferro)

Raffinazione Composti del Ni(ossidi misti, solfuri, sali solubili)

Solfuro di idrogeno, ammoniaca, cloro,diossido di zolfo, arsenico , IPA

Produzione di acciaio inossidabile e leghecontenenti Nichel (a)

Ossidi di Nichel

Produzione di leghe ferro-cromo e leghe adalto contenuto di cromo (b)

Cromo metallicoOssidi di cromo

(a) Il nichel è presente nell’acciaio inossidabile in quantità pari all’8-10%; in quantità minore nelle leghe (0.3-5%), può arrivare aconcentrazioni più elevate nelle superleghe (18%).

(b) Le leghe ferrro-cromo si ottengono per fusione, in forni elettrici, della cromite (FeO Cr203) con coke e aggiunta eventuale di silice.

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La tabella riporta, per alcune delle attività lavorative che comportano esposizione a nichel e composti, leconcentrazioni presenti in ambiente di lavoro.

ATTIVITÀ LAVORATIVA CONCENTRAZIONIMEDIE

(µg/m3)

RANGE RIFERIMENTO

Produzione di acciaio inossidabile

Reparto forni elettriciColata continuaSbavaturaSaldatura -taglio -scriccaturaLaminazione e forgiaturaAltre operazioni

3614

134544958

9-6511-1575-18913-188

<11 - 7210-107

Warner (1984)

Raffinazione per via elettrolitica 500 20 –2200 Bernacki et al (1978)USA

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Esposizione occupazionale nella produzione di leghe ferrocromo. L’esempio riguarda uno studio condotto in Svezianegli anni 70.

Attività lavorativa e operazione Concentrazioni in aria dicromo esavalente

µg/m3

Concentrazioni in aria dicromo metallico e

trivalenteµg/m3

Riferimento

Produzione di leghe ferrocromo

Addetti al forno elettrico

Trasporto, smerigliatura,manutenzione

250

10-50500 -2500

Axelsson etal.,1980

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INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE DEI METALLI

ATTIVITÀ LAVORATIVA ESPOSIZIONE PRINCIPALE ALTRE ESPOSIZIONI

Lavorazione dei metalli perasportazione di trucioli

Polveri metallicheFluidi lubrorefrigerantiSilice (in polveri abrasive)

IPANitrosoamine (presenti comecontaminanti in oli sintetici esemisintetici)

Saldatura (a) Sali alcalini solubili di cromoesavalenteOssidi di nichelNichel metallico

IPA

Rivestimento di superfici metalliche(cromatura, nichelatura)

Cromo triossido (b)Sali di Nichel(principalmente solfati e cloruri)

Silice (pulitura)Solventi (sgrassaggio)Acidi e idrossidi, cianuri alcalini,trietanolammina, formaldeide(decapaggio)

(a) Cromo e nichel si trovano in quantità elevate in fumi provenienti da processi di saldatura manuale ad arco e inprocessi di saldatura con protezione di gas inerti su acciai inossidabili e leghe di acciaio.

(b) Presente nei bagni di cromatura, possibile utilizzo di agenti surfactanti per limitare la formazione di nebbie di cromotriossido.

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COMPOSIZIONE SINTETICA DEI PRINCIPALI FLUIDI LUBROREFRIGERANTI

OLI DA TAGLIO

Olio minerale di base spesso additivato di lipidi naturaliAntiossidanti, battericidi per prevenire l’irrancidimento in presenza di lipidi naturali: (es. amine, fenoli, solfuri e disolfuri, sali di zinco,calcio, bario, magnesio, composti del boro, derivati fenolici e clorofenolici, e composti che sviluppano formaldeide quali ad esempio letriazine)Additivi vari o zolfo, libero o combinato con grassi clorurati e solfoclorurati.

OLI EMULSIONABILI pH 8 – 9

Oli minerali di base 60-85%Acqua 1:5 , 1:50Emulsionanti (per emulsionare l’acqua in olio: es. solfonati di alcali grassi, petroliosolfonato)Battericidi, germicidi, antisettici, disinfettanti: (es. o-fenilfenolo; tris (idrossimetil) metano; nitrometano; clorofenoli; composti chesviluppano formaldeide; esaclorofene)Antischiuma: (es.siliconi, copolimeri organici quali poliacrilati e poliglicoli)Coloranti: (es. Fluorescine)Condizionatori di umidità: (es.polifosfati, fosfato trisodico, carbonato di sodio)Antiruggine : (es.idrossilammina)

ACQUA CHIMICA (LIQUIDO REFRIGERANTE)

Inibitori di corrosione: (es. idrossilammina, nitriti, inorganici e organici nitrati)Agenti leganti e lubrificanti: (es.glicoli, polietilenglicoli, polipropilenglicoli)Condizionatori di umidità: (es. polifosfati, fosfato trisodico, carbonato di sodio)Battericidi: (es o-fenilfenolo; tris (idrossimetil) metano; nitrometano; clorofenoli; composti che sviluppano formaldeide; esaclorofene)Antischiuma: (es. siliconi, copolimeri organici quali poliacrilati e poliglicoli)Coloranti (es. Fluorescine)

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Nella tabella sono riportate concentrazioni di fumo totale e di cromo riscontrati in aree dove avvenivano processi di saldatura.

PROCESSO FUMOTOTALE(Mg/m3)

CROMOTOTALE

µg/m3

CROMO (VI)µg/m3

S. ad arco manuale/acciaio inossidabile 2-40 30-1600 25-1500 (a)

S. ad arco con protezione di gas inerti/ acciaio inossidabile 2-3 60 <1

S. ad arco con protezione di gas inerti e elettrodo di tungsteno/ acciaio inossidabile 1-3 10-55 <1

(a) 50-90% di Cromo (VI) che deriva dal processo di saldatura manuale ad arco su acciaio inossidabile è solubile in acqua

Nella tabella sono riportate le concentrazioni di fumo totale e di nichel riscontrati in aree dove avvenivano processi di saldatura.

PROCESSO FUMO TOTALE(Mg/m3)

NICHELµg/m3

S. ad arco manuale/acciaio inossidabile4-10 10-1000

S. ad arco con protezione di gas inerti/ acciaio inossidabile 2-5 30-500

S. ad arco con protezione di gas inerti e elettrodo di tungsteno/ acciaio inossidabile 2-6 10-40

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Livelli di cromo esavalente in ambienti lavorativi durante il rivestimento di superfici metalliche.

Operazione Concentrazioni in aria di cromoesavalente

µg/m3

Riferimento

Rivestimento al cromo

Senza sistemi di aspirazioneCon sistemi di aspirazione

140-29600.5- 270

Sheehy et al (1984), USA

Rivestimento al cromo

Trattamento decorativoTrattamento ‘a spessore’

0-314-146

Mutti et al (1984), Italia

Rivestimento al cromo

Trattamento decorativoTrattamento ‘a spessore’

1-131-330

Guillemin &Berode (1978), Svizzera

Livelli di Nichel in ambienti lavorativi durante operazioni di nichelatura.

Operazione Concentrazioni in ariaµg/m3

Range Riferimento

Elettrodeposizione 90 12-109 Tossavainen et al.,(1980), Finlandia

Elettrodeposizione 9.3 0.5 – 21.2 Bernacki et al.,(1980),USA

Riferimento: IARC Monografia, Vol 49 ‘Chromium, Nickel and Welding’ (1990)

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INDUSTRIA CHIMICA

Elevate esposizioni a composti del cromo esavalente possono avvenire durante la produzione di cromati (cromati edicromati di sodio, ammonio, potassio e calcio) e nella preparazione dei pigmenti al cromo (cromato di zinco e piombo).

ATTIVITÀ LAVORATIVA ESPOSIZIONE PRINCIPALE CONCENTRAZIONIDI CROMO ESAVALENTE

(MG/M3)

RIFERIMENTO

Produzione cromati Cromati e dicromati di sodio,ammonio, potassio e calcio

0.008 - 0.212 Mutti et al., 1984(Italia)

Produzione pigmenti Cromati di zinco e piombo > 2 per alte esposizioni> 0,5 e < 2 per esposizionimoderate< 0,1 per basse esposizioni

Sheffet et al.,1982USA

Riferimento: IARC Monografia, Vol 49 ‘Chromium, Nickel and Welding’ (1990)

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INDUSTRIA TESSILE

L’esposizione più frequente in questo comparto riguarda la polvere organica, in particolare la polvere di cotone .Il cotone grezzo può essere contaminato da batteri, defoglianti, mentre la lana grezza può essere contaminata da pesticidi .

Principali operazioni ed esposizioni nell’ambito del comparto tessile.

ATTIVITÀ LAVORATIVA ESPOSIZIONE PRINCIPALE ALTRE ESPOSIZIONI

Filatura, tessitura Polvere tessile sia naturale che sintetica Oli mineraliEndotossine (contaminanti nelle polveriorganiche)

Tintura e stampa Coloranti a base benzidinica Tricloroetilene

Tetracloroetilene (carrier per coloranti)Bifenile

Fenolo

Monoclorobenzene (stampa dei tessutiFinissaggio Resine urea-formaldeide (a)

Composti organofosforiciIdrocarburi clorurati

Carbammati (b)(a) resina utilizzata per il trattamento antipiega(b) utilizzati come ritardanti di fiamma

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Concentrazione di polvere di cotone nell’ambiente lavorativo.

OPERAZIONE CONCENTRAZIONI (Mg/m3)

MEDIA RANGE

PAESE RIFERIMENTO

Apertura 0.89 0.28-2.43

Battitura 15.8 9.98-19.4USA Hammad et al (1981)

Torcitura 0.28 0.14-0.42

Filatura 0.5 0.36-0.52

Riferimento: IARC Monografia, Vol 48 ‘Some flame retardants and textile chemicals and exposure in textile manufacturing’ (1990)

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SSTTUUDDII SSPPEERRIIMMEENNTTAALLII DDII CCAANNCCEERROOGGEENNEESSII

ORGANISMO TEMPONECESSARIO

BATTERI circa 5 giorni

LIEVITI circa 10 giorni

CELL DI MAMMIFERO -LINEE CELLULARI

circa 30 giorni

DROSOFILA circa 30 giorni

RODITORI circa 3 anni

UOMO circa 30 anni

TEST A BREVE TERMINE (test di mutagenesi):

test di Ames, riparazione danni al DNA, addotti al DNA, addotti alleproteine, mutazioni, aberrazioni cromosomiche, scambi tra cromatidifratelli (SCE), test dei micronuclei, trasformazione di cell di mammiferoin vitro.

TEST A LUNGO TERMINE

•• Studi in vivo su animali da esperimento•• Studi epidemiologici

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LLIIMMIITT II DDEEGGLLII SSTTUUDDII SSUU AANNIIMMAALLII DDAA EESSPPEERRIIMMEENNTTOO

•• gli animali sono sottoposti a dosi generalmente maggiori rispetto alle esposizioni umane

•• le vie di esposizione sono spesso non realistiche (iniezione sottocutanea, intubazione gastrica)

•• lo "stile di vita" e' incongruente (sovraffollamento delle gabbie, impossibilità di movimento)

•• i ceppi di animali sono geneticamente selezionati

•• può mancare la concordanza tra specie (differente anatomia)

•• può mancare la concordanza tra organi bersaglio (differente metabolismo)

LA SENSIBILITÀ PUÒ ESSERE ALTA, LA SPECIFICITÀ NO

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STUDI SPERIMENTALI

SPECIEVIA DI

ESPOSIZIONETIPO DI

PATOLOGIASEDE DELLAPATOLOGIA NOTE

RATTOsomministrazione orale(formaldeide nell'acquada bere)

bassa incidenza di tumori benigni emaligni

trattogastroenterico

aumento delle leucemie

RATTOinalazione, (esposizionea vapori)

scarsa formazione diadenocarcinomi e ca. cell squamose;raddoppia se cavità nasale vienedanneggiata prima dell'esposizione

cavità nasali

TOPOinalazione, (esposizionea vapori)

lesioni non neoplastiche alle bassedosi, papillomi e ca. cell squamose adosi crescenti

cavità nasali effetto dose-dipendente (alle più alteconcentrazioni tossicità troppoelevata)

HAMSTERSIRIANO

inalazione, (esposizionea vapori)

assenza di tumori cavità nasali

TOPOpennellate di formaldeidediluita in acqua

assenza di tumori

EFFETTIGENOTOSSICI

Mutazioni geniche, rotture di singola elica, aberrazioni cromosomiche, SCE in cell umane e murine in vitro

FONTE: IARC Monographs, Vol 62, 1995

*limitata evidenza di cancerogenicità nell'uomo, sufficiente evidenza in animali da esperimento

FFOORRMMAALLDDEEIIDDEE

Valutazione di cancerogenicità IARC 2A* = PROBABILE CANCEROGENO PER L'UOMO

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SPECIEVIA DI

ESPOSIZIONETIPO DI

PATOLOGIASEDE DELLA

PATOLOGIA - ANALISIISTOLOGICA

RATTOinalazione, esposizione a polvere di legnodi faggio (legno duro)

scarsa formazione ditumori

cavità nasali - trattorespiratorio

HAMSTERSIRIANO

inalazione, esposizione a polvere di legnodi faggio (legno duro)

assenza di tumori cavità nasali - trattorespiratorio

RATTOiniezione intraperitoneale di polvere dilegno di faggio (legno duro)

assenza di tumori cavità addominale

EFFETTIGENOTOSSICI

Estratti da legno di faggio inducono mutazioni puntiformi in batteri e in epatociti di ratto invitro; test micronuclei positivo in tessuti di roditori in vivo. Estratti da legno di abete (legnotenero) danno risultati negativi in tutti i test di mutagenesi.

FONTE: IARC Monographs, Vol 62, 1995

*sufficiente evidenza di cancerogenicità nell'uomo; evidenza inadeguata in animali da esperimento

PPOOLLVVEERREE DDII LLEEGGNNOO

Valutazione di cancerogenicità IARC 1* = CANCEROGENO PER L'UOMO

STUDI SPERIMENTALI

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STUDI SPERIMENTALI

SPECIE VIA DIESPOSIZIONE

TIPO DIPATOLOGIA

SEDE DELLAPATOLOGIA

NOTE

RATTOsomministrazione orale(epicloridrina nell'acquada bere)

iperplasia, papilloma,carcinoma

stomaco effetto dose-dipendente

RATTOinalazione,(esposizione a vapori)

assenza di tumori alle bassedosi, papillomi e ca. cellsquamose a dosi crescenti

cavità nasali effetto dose-dipendente

TOPOpennellate diepicloridrina indiluita

assenza di tumori

TOPOiniezione sottocutanea sarcomi in situ

EFFETTIGENOTOSSICI

Aberrazioni cromosomiche in cell di lavoratori esposti. Aberrazioni cromosomiche, SCE emutazioni in cell umane e murine in vitro.

FONTE: IARC Monographs, Vol 11, 1976RE-EVALUATION: IARC Monographs, Vol 71, 1999

*limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo, sufficiente evidenza in animali da esperimento

EEPPIICCLLOORRIIDDRRIINNAA

Valutazione di cancerogenicità IARC 2A* = PROBABILE CANCEROGENO PER L'UOMO

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SSTTUUDDII SSPPEERRIIMMEENNTTAALLII

SPECIE VIA DI ESPOSIZIONE TIPO DI PATOLOGIA SEDE DELLAPATOLOGIA

RATTOsomministrazione orale(intubazione gastrica)

ca. cell squamose stomaco

TOPOinalazione, (esposizione avapori)

ca. cell squamose, emangioma,papilloma, emosarcoma

cavità nasali

RATTOinalazione, (esposizione avapori)

iperplasia,adenomi papillari

epitelio respiratorio, cavitànasali

TOPOiniezione sottocutanea sarcomi in situ

RATTOiniezione sottocutanea sarcomi in situ

EFFETTIGENOTOSSICI

Formazione di addotti al DNA in vari organi di topo, ratto e cane. Micronuclei, aberrazionicromosomiche, SCE in midollo di topo. Aberrazioni cromosomiche, SCE in linfociti umani in vitro.

FONTE: IARC Monographs, Vol 60, 1994

* evidenza inadeguata nell’uomo, sufficiente in animali da esperimento

OOSSSSIIDDOO DDII PPRROOPPIILLEENNEE ((11,,22--EEPPOOSSSSIIPPRROOPPAANNOO))

Valutazione di cancerogenicità IARC 2B* = POSSIBILE CANCEROGENO PER L'UOMO

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STUDI SPERIMENTALI

SPECIE VIA DIESPOSIZIONE

TIPO DIPATOLOGIA

SEDE DELLAPATOLOGIA

RATTO inalazione (esposizione a vapori) formazione di carcinomi cavità nasali

EFFETTIGENOTOSSICI

Induzione di mutazioni in batteri e trasformazione di cell di mammifero in vitro. Assenza di aberrazionicromosomiche e di micronuclei in cell animali in vitro o in vivo

NOTE: NON SONO DISPONIBILI DATI DI STUDI SULL'UOMO

FONTE: IARC Monographs, Vol 47, 1989RE-EVALUATION: IARC Monographs, Vol 71, 1999

*limitata evidenza di cancerogenicità nell'uomo, evidenza sufficiente in animali da esperimento

FFEENNIILL GGLLIICCIIDDIILL EETTEERREE

Valutazione di cancerogenicità IARC 2B* = POSSIBILE CANCEROGENO PER L'UOMO

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STUDI SPERIMENTALI

SPECIEVIA DI

ESPOSIZIONETIPO DI

PATOLOGIASEDE DELLAPATOLOGIA NOTE

HAMSTERSIRIANO

somministrazione orale formazione di carcinomi pancreas

RATTOintubazione gastrica•• MOP•• BOP

formazione di carcinomi •• faringe, esofago•• tiroide, colon, faringe,

uretra

RATTOiniezione sottocutanea diMOP

formazione di carcinomi rene

RATTOsomministrazione oraledi BOP

formazione di carcinomi,adenomi

cavità nasali, polmoni,uretra

formazione di tumoriquasi esclusiva in rattidi sesso maschile

RATTOsomministrazione oraledi MOP

formazione di carcinomi,adenomi

cavità nasali, polmoni,uretra

Fonte:

Pour PM, Nagel D, Lawson T. Carcinogenicity of N-nitrosomethyl(2-oxobutyl)amine and N-nitrosomethyl-(3-oxobutyl)amine in Syrian hamsters with specialreference to the pancreas. Cancer Res 1983 Oct;43(10):4885-90

Pour PM, Gotz U. Prevention of N-nitrosobis(2-oxopropyl)amine-induced nasal cavity tumors in rats by orchiectomy. J Natl Cancer Inst 1983 Feb;70(2):353-7

Pour PM, Stepan K. Comparative carcinogenicity of N-nitrosobis(2-oxopropyl)-amine and N-nitrosomethyl(2-oxopropyl)amine following subcutaneous or oraladministration to rats. Cancer Lett 1989 Apr;45(1):49-57

NN--nniittrroossoobbiiss((22--ooxxoopprrooppyyll))--aammiinnaa ((BBOOPP))

NN--nniittrroossoommeetthhiill((22--ooxxoopprrooppiill))--aammiinnaa ((MMOOPP))

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Osservatorio permanente per la ricerca attivadei casi di tumore naso sinusale

Risultati anno 1998A cura di: Antonella Bena

Grugliasco, 1 ottobre 1999

E’ difficile valutare l’influenza delle esposizioni professionali sullo stato di salute dellapopolazione (Hernberg, 1995), ma alcune esperienze indicano che la proporzione di casi attribuibilialla professione nei Paesi industrializzati ancora oggi può essere sorprendentemente elevata(Gennart, 1991).

I tumori in particolare sono stati oggetto di ricerca e di dibattito negli anni ’70 e ’80(Wynder, 1977; Higginson, 1980; Bridbord, 1981; Doll, 1981a; Doll, 1981b; Simonato, 1983;Vineis, 1986). Si è raggiunto consenso sul fatto che per certe sedi tumorali, in aree geografiche eperiodi con ampia diffusione di esposizioni lavorative, la proporzione di casi attribuibili allaprofessione nella popolazione generale può essere alta (Vineis, 1989; Kogevinas, 1995), nonostantele difficoltà della ricostruzione retrospettiva dell’esposizione (Berrino, 1982; Walter, 1983; Hémon,1995) e le diverse rese dei criteri e metodi di ricostruzione (Simonato, 1983). Si deve tuttaviaregistrare la difficoltà dei sanitari ad identificare la casistica di origine professionale (AAVV, 1981;AAVV, 1992), e vi è un’unica esperienza di ricognizione sistematica dei casi ad opera di unservizio territoriale di prevenzione, quella di Brescia (Merler, 1992; Barbieri, 1992).

In Piemonte sono state avviate nel corso degli anni novanta due iniziative significative:- il Programma ReSò, ad opera della Regione, nel cui ambito sono state condotte analisi di

mortalità per professione (Costa, 1995) sfruttando procedure di “record-linkage”;- un sistema di rilevazione dei tumori professionali più frequentemente oggetto di

sottonotifica, ad opera della Procura della Repubblica di Torino.Con il programma PriOR (programma di sorveglianza sui rischi e danni da lavoro) la

Regione Piemonte ha intrapreso un’azione straordinaria di sperimentazione degli strumenti disorveglianza disponibili per migliorare la capacità dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degliAmbienti di Lavoro (SPreSAL) nell’identificazione attiva dei casi di malattia correlatiall’occupazione (Costa, 1996). Tra le patologie considerate adatte per la ricerca attiva sono statiscelti anche i tumori maligni naso sinusali (Mirabelli, 1998). Il sistema è attivo dal 1 marzo 1996; icasi devono essere corredati di conferma istologica di tumore epiteliale (adenocarcinomaepidermoidale, carcinoma epidermoidale, carcinoma adenoideo cistico, carcinoma indifferenziato).Il sistema rileva anche casi di papilloma invertito.

Dopo la segnalazione, si procede alla ricostruzione della storia lavorativa tramite intervistaal paziente, condotta da personale specializzato appositamente addestrato allo scopo e mediantel'utilizzo di un questionario standardizzato a schede mansione/esposizione specifiche sviluppato adhoc. Il sistema infine segnala tempestivamente ai SPreSAL i casi rilevati e completi di intervista.

Il sistema permette:♦ il monitoraggio nello spazio e nel tempo dei casi diagnosticati di tumore maligno

naso-sinusale;♦ la stima della loro frequenza;♦ l’aumento dei livelli di notifica in Piemonte;♦ il miglioramento della comunicazione e della collaborazione tra figure professionali e

strutture pubbliche diverse tra loro.Il sistema di sorveglianza si basa su tre componenti principali:

• una rete di centri clinici che identificano i casi di interesse secondo le definizioniconcordate;

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• un centro di sorveglianza (attualmente presso il Servizio Sovrazonale diEpidemiologia dell'ASL 5) che interpella attivamente i centri clinici partecipanti al sistema,contatta ed intervista i pazienti, raccoglie, analizza e diffonde i dati raccolti;

• la rete dei SPreSAL della Regione Piemonte che riceve la segnalazione dei casi edattua gli interventi che sono ritenuti appropriati.

La Regione Piemonte con delibera n 35 - 27997 del 2 agosto 1999 ha deciso di istituire unOsservatorio permanente per la ricerca attiva dei tumori naso sinusali presso il Servizio diPrevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell'ASL 17 di Savigliano.

Il presente rapporto descrive e discute la rilevazione condotta nell'anno 1998.

Qualità del sistema

Il sistema di rilevazione coinvolge 26 centri di otorinolaringoiatria e 8 centri di radioterapiadistribuiti su tutto il territorio piemontese. Rispetto al periodo precedente il numero di centricoinvolto è aumentato, dimostrando l'interesse riscontrato dall'iniziativa. Nei prossimi mesi saràcondotta una revisione sistematica dei centri di otorinolaringoiatria e di radioterapia appartenenti astrutture pubbliche e private presenti sul territorio regionale, al fine di verificare la realecompletezza dei centri coinvolti.

I centri sono stati sempre regolarmente contattati, secondo le scadenze previste dalprotocollo. Tutti i casi rilevati sono completi delle informazioni previste dal protocollo.

Nel corso del 1998 sono stati rilevati 49 casi di tumore naso sinusale rispondenti alladefinizione di caso definita dal sistema: in realtà alcuni di essi si sono successivamente rivelatilocalizzazioni secondarie di tumori a partenza da altre sedi; 2 casi sono risultati essere residenti inaltre Regioni italiane. Il totale dei casi di tumore naso sinusale rilevati nel 1998 è pertanto di 40,tutti con conferma istologica. Il valore predittivo del sistema di rilevazione (ossia la capacità delsistema di rilevare i casi veramente di interesse) si aggira su valori intorno all'80%. Non tutti i casirilevati sono stati intervistati: 4 pazienti infatti hanno rifiutato l'intervista. La qualità del sistema daquesto punto di vista è andata migliorando: non si sono più verificate infatti mancate interviste acausa di una ritardata identificazione del paziente.

I risultati della rilevazione

I risultati di seguito riportati si riferiscono ai nuovi casi di tumore naso sinusale rilevati edefiniti dal sistema dal 1/1/98 al 31/12/98.

Si tratta di 40 casi istologicamente confermati; in tabella 1 è presentata la distribuzione pertipo istologico. Considerando l'incidenza nel triennio 1988-92, pubblicata dal Registro Tumori delPiemonte (Zanetti, 1997), si calcola che il numero atteso annuo su base regionale siaapprossimativamente di 30. Se si escludono i papillomi invertiti, tipo istologico non compreso tra icasi rilevati dal Registro Tumori, la rilevazione condotta risulta essere completa. Una verifica dicompletezza più accurata sarà prossimamente effettuata utilizzando come fonte indipendente quelladel Registro delle Dimissioni Ospedaliere.

La maggior parte dei soggetti (35) sono di sesso maschile, con un’età media di 65 anni; 5casi sono di sesso femminile, con un’età media di 61 anni. Si deve tuttavia notare che l'età media èdifferentemente distribuita tra i tipi istologici, essendo nettamente più giovani i casi di papillomainvertito (63 anni) rispetto a quelli di adenocarcinoma (69 anni).

La tabella 2 presenta i casi rilevati per ASL di residenza: le incidenze più elevate siriscontrano nelle ASL 16 di Mondovì, 17 di Fossano e 7 di Settimo Torinese.

La proporzione di adenocarcinomi rilevata (15 casi su 40) è più elevata rispetto a quanto èusualmente riportato in letteratura: in genere gli adenocarcinomi rappresentano circa il 5% di tutti i

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casi di tumore naso-sinusale, e solo in aree ad alta prevalenza di lavorazioni a rischio raggiungono il15% circa (Teppo, 1975; Vetrugno 1987). La tendenza era già stata osservata nel periodo 1996-97.

Tutte le interviste disponibili sono state valutate da un medico del lavoro e da unepidemiologo congiuntamente, per la definizione dei periodi lavorativi e l'attribuzione delleesposizioni professionali. In tabella 3 sono presentati il numero di periodi lavorativi esposti e la lorodurata media (in anni), secondo l'attività economica, per i tre istotipi più frequenti. Si evidenzia inmodo chiaro la frequenza di periodi lavorativi nel comparto del legno nei 15 casi diadenocarcinoma. Tra i 14 soggetti intervistati, tutti sono risultati essere professionalmente esposti.

Per i casi di carcinoma non si evidenzia una frequenza di comparto particolare, mentre unaprevalenza delle esposizioni nel comparto meccanico è individuata nei casi di papilloma invertito.Solo la metà dei casi di papilloma invertito intervistati (5/9) sono risultati professionalmenteesposti. La durata media, in anni, dei periodi lavorativi esposti è decisamente superiore per i tumoriepiteliali maligni rispetto ai papillomi invertiti.

Nel corso del 1998 sono stati segnalati due casi ci carcinoma neuroendocrino. Per entrambisi è riscontrata una storia lavorativa completamente vissuta nel comparto del legno.

Tabella 1: Casi di tumore naso sinusale rilevati per anno di rilevazione e tipo istologico

Tipo istologico 1998oss (%)

1996-97oss (%)

Adenocarcinoma 15 (37) 27 (38)Carcinoma epidermoide 10 (25) 17 (24)Papilloma invertito 10 (25) 17 (24)Altri tipi istologici 5 (13) 10 (14)Totale 40 (100) 71 (100)

Tabella 2: Casi di tumore naso sinusale rilevati per ASL di residenza del paziente

ASL di residenza n di casi popolazione residente> 40 anni*

tasso per milione

01-04 9 579810 15.5205 2 206570 9.6807 4 107876 37.0708 3 160427 18.7009 2 120402 16.6110 4 82828 48.2911 2 118160 16.9212 2 117669 16.9916 3 58781 51.0317 3 97133 30.8818 2 96455 20.7320 3 128935 23.2621 1 80345 12.44totale 40 1955391 20.45* Dati riferiti al 31/12/1997. Fonte: Banca Dati Demografica Evolutiva della Regione Piemonte

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Tabella 3: frequenza (assoluta e percentuale) e durata media dei periodi lavorativi espostiper attività economica e tipo istologico. Anno 1998.

Adenocarcinoma Carcinoma squamoso Papilloma invertito

Attivitàeconomica

N° periodilavorativi

esposti (%)durata media

(in anni)

N°periodilavorativi

esposti (%)durata media

(in anni)

N° periodilavorativi

esposti (%)durata media

(in anni)

Servizi 6 (13) 8 / 3 (20) 1.9

Lavorazioniagricole 2 (4) 5 2 (20) 28.66 1 (6) 9

Chimica,plastica egomma 2 (4) 19.5 / 1 (6) 0.5

Costruzioni 5 (11) 4.5 / 2 (13) 1

Elettricità,gas, acqua / 2 (20) 17 /

Legno 21 (47) 10.5 1 (10) 5 1 (6) 6

Metallurgia,meccanica 9 (20) 9 1 (10) 15 7 (47) 5.16

Tessile 2 (20) 12.5 /

Trasporti 2 (20) 18.5 /

totale 45 (100) 9.4 10 (100) 14.4 15 (100) 7

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Conclusioni

Con il programma PriOR la Regione Piemonte ha dato avvio ad un investimento consistentenel campo dei rischi e danni da lavoro. Il sistema di rilevazione attivo dei tumori maligni naso-sinusali ha sperimentato e messo a punto un approccio sistematico ad uso dei servizi territorialiunico nel suo genere sul territorio nazionale. I risultati ottenuti sono decisamente interessanti e dibuona qualità, ed incoraggiano perciò a proseguire sulla strada intrapresa. Le informazioni raccoltesono sfruttate anche a scopo di studio ed approfondimento: è in corso infatti uno studio tipo casocontrollo che valuterà a fondo le esposizioni causalmente rilevanti nei casi raccolti con particolareattenzione alle esposizioni nel comparto della meccanica.

La Regione Piemonte ha confermato il suo impegno istituendo un Osservatorio permanente icui obiettivi generali sono:

1. identificare i casi di tumore naso sinusale diagnosticati sul territorio della RegionePiemonte e segnalarli ai SPreSAL;

2. collaborare con i servizi di vigilanza e prevenzione nell'identificazione e nellavalutazione delle esposizioni causalmente rilevanti;

3. contribuire a migliorare il livello di conoscenza sui tumori maligni del naso e dei seniparanasali, con particolare riferimento alla frazione attribuibile alle esposizioniprofessionali.

Per raggiungere tali obiettivi pare utile proseguire secondo il modello della sorveglianzaattiva, che richiede la rilevazione periodica dei casi diagnosticati presso i reparti partecipanti, e lasuccessiva intervista dei pazienti da parte di personale appositamente addestrato all'utilizzo di unquestionario standardizzato.

L'osservatorio manterrà un'attività costante di monitoraggio che curi la qualità del sistema inogni sua fase fondamentale (fonti informative, centro di raccolta, analisi e reporting periodico). Inparticolare sarà sviluppato entro il primo anno di attività un progetto specifico di valutazione dicompletezza delle segnalazioni per confronto con altri sistemi informativi presenti sul territorioregionale.

Ai fini del raggiungimento del secondo obiettivo (collaborare con i SPreSALnell'identificazione delle esposizioni causalmente rilevanti), si ritiene importante lo sviluppo dicriteri comuni di lettura delle storie di esposizione raccolte nel corso dell'intervista ai pazienti, apartire dalla letteratura internazionale e dalle esperienze maturate da gruppi italiani ed esteri nellacostruzione di matrici mansione/esposizione. In particolare sarà formalizzata e sperimentata unamatrice mansione/esposizione che guidi nell'interpretazione delle storie lavorative.

Occorre sottolineare in conclusione che la decisione della Regione Piemonte di investirerisorse su sistemi di sorveglianza della patologia professionale la pone all'avanguardia in Italia ed inlinea con le raccomandazioni europee. Il rapporto "European Statistic on occupational diseases -Evaluation of the 1995 pilot data" realizzato per conto di Eurostat (25), riafferma, tra l'altro, l'utilitàdi sistemi di sorveglianza epidemiologica dedicati a specifiche patologie per le quali la frazioneetiologica dovuta al lavoro risulti importante.

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Tabella 4: Periodi lavorativi esposti per ASL di sede della ditta

ASL di residenza n di casi popolazione residente> 40 anni*

tasso per milione

01-04 21 579810 36,21876

05 2 206570 9,681948

07 8 107876 74,15922

08 3 160427 18,70009

09 4 120402 33,22204

10 3 82828 36,21964

11 4 118160 33,8524

12 2 117669 16,99683

16 7 58781 119,0861

17 6 97133 61,77097

18 3 96455 31,10259

20 2 128935 15,51169

21 2 80345 24,89265

Fuori Regione 6Non identificato 10

* Dati riferiti al 31/12/1997. Fonte: Banca Dati Demografica Evolutiva della Regione Piemonte

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Appendice

Osservatorio permanente per la ricerca attivadei casi di tumore naso sinusale

Monitoraggio di qualita’

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Il presente documento illustra il protocollo e gli strumenti secondo i quali l'Osservatorio permanenteper la ricerca attiva dei tumori naso sinusali effettua il monitoraggio di qualità delle procedure. I criteri divalutazione previsti sono i seguenti:

1. valore predittivo positivo del sistema di ricerca attiva;2. sensibilità del sistema di ricerca attiva;3. efficienza del sistema di ricerca attiva;4. completezza dei dati raccolti;5. tempestività del sistema di ricerca attiva;6. tasso di partecipazione dei centri clinici;7. verifiche con altri flussi informativi presenti sul territorio regionale;8. confidenzialità.Per ogni criterio sono stati individuati uno o più indicatori, illustrati di seguito.

1. Valore predittivo positivo del sistema di ricerca attiva

Obiettivo: individuare la proporzione di casi rilevati dal sistema che effettivamente rispondono alladefinizione di caso richiesta per la segnalazione

Indicatore: n casi che rispondono alla definizione di caso richiesta per la segnalazione (tumori diorigine epiteliale del naso e dei seni paranasali corredati di istologico diagnosticatisuccessivamente al 1/3/96) / totale casi segnalati al sistema (vedi tabella 1)

Atteso: 95%

Metodo: calcolo automatico da data base (vedi tabella 2)

2. Sensibilità del sistema di rilevazione attiva

Obiettivo: valutare la completezza del sistema

Indicatore: casi che rispondono alla definizione di caso richiesta per la segnalazione (tumori di origineepiteliale del naso e dei seni paranasali corredati di istologico diagnosticatisuccessivamente al 1/3/96) / totale casi verificatisi sul territorio regionale

Atteso: 95%

Metodo: calcolo automatico da data base (vedi tabella 2) per il numeratore; stima dal RegistroTumori Piemonte e/o dalle Schede di dimissione Ospedaliera per il denominatore. Unavalutazione puntuale del denominatore potrebbe essere condotta una tantum mediante unacampagna di verifica degli istologici presso le anatomie patologiche della regione.

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3. Efficienza del sistema di rilevazione attiva

3.1.Obiettivo: valutare l’efficienza delle relazioni con i contatti di reparto

Indicatore: data rilevazione – data diagnosi

Atteso: < 1 mese

Metodo: calcolo automatico dal data base

3.2Obiettivo: valutare l’efficienza di funzionamento dell'Osservatorio permanente

Indicatore: data di trasmissione dei casi ai servizi di prevenzione – data di esecuzione dell’intervista

Atteso: < 1 mese (se i casi emessi sono corredati di valutazione sull’esposizione)

Metodo: calcolo automatico dal data base

3.3Obiettivo: valutare l’efficienza complessiva con cui il sistema procede

Indicatore: data di trasmissione dei casi ai servizi di prevenzione – data diagnosi

Atteso: < 3 mesi

Metodo: calcolo automatico dal data base

4. Completezza dei dati raccolti

4.1Obiettivo: permettere la conduzione di ulteriori accertamenti da parte dell'Osservatorio permanente o

dei Servizi di Prevenzione

Indicatore: n di casi segnalati al sistema nei quali è presente il dato x / tot casi segnalatidati per i quali si verifica la presenza:

- cognome- nome- data di nascita- comune di nascita- comune di residenza- data di rilevazione- data della diagnosi- centro partecipante alla rilevazione

Atteso: tutti i dati elencati devono essere presenti

Metodo: verifica automatica tramite la stampa dei campi sopra specificati su apposita scheda dimonitoraggio

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4.2Obiettivo: permettere la valutazione epidemiologica delle esposizioni e le attività opportune da parte

dei Servizi di prevenzione

Indicatore: n casi che rispondono alla definizione di caso richiesta per la segnalazione (tumori diorigine epiteliale del naso e dei seni paranasali corredati di istologico diagnosticatisuccessivamente al 1/3/96) intervistati / tot casi che rispondono alla definizione di casorichiesta per la segnalazione

Atteso: 95%

Metodo: calcolo automatico da data base (vedi tabella 2).Ogni caso non intervistato deve essere giustificato; periodicamente devono essere stampatielenchi dei casi privi di intervista

4.3Obiettivo: aumentare la sensibilità del sistema di rilevazione attiva

Indicatore: n casi segnalati al sistema corredati di istologico / tot casi segnalati al sistema

Atteso: 95%

Metodo: calcolo automatico da data base (vedi tabella 2).Ogni caso senza istologico deve essere giustificato; periodicamente devono essere stampatielenchi dei casi privi di istologico

4.4Obiettivo: verificare la completezza di ricevimento delle segnalazioni

Indicatore: n casi segnalati al sistema registrati su supporto magnetico per centro partecipante

Atteso: 100%

Metodo: stampa ed invio periodico di un riepilogativo contenente la distribuzione dei casi per centrosegnalante; i centri segnalanti devono indicare errori ed altri problemi.

5. Tempestività del sistema

5.1Obiettivo: valutare il rispetto delle periodicità di rilevazione previste

Indicatore: data dell’ultima rilevazione effettuata – data rilevazione precedente

Atteso: < = 1 mese

Metodo: calcolo automatico da data base

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5.2Obiettivo: permettere l’esecuzione dell’intervista in condizioni ottimali per il paziente (in corso di

ricovero, previa presentazione da parte del curante, prima dell’eventuale intervento)

Indicatore: data esecuzione intervista – data rilevazione

Atteso: < = 2-4 giorni

Metodo: calcolo automatico da data base

6. Tasso di partecipazione dei centri clinici

Obiettivo: verificare la partecipazione dei centri clinici che hanno accettato di essere inclusi nelsistema

Indicatore: n centri che mantengono contatti periodici con i rilevatori / n centri inclusi nel sistema

Atteso: 100%

Metodo: calcolo automatico da data base

7. Verifiche con altri flussi informativi

Obiettivo: sul territorio piemontese sono già in atto sistemi di rilevazione attiva e/o passiva dipatologia che s’intersecano con l'attività dell'Osservatorio permanente. E’ pertanto

necessario un raccordo con tali sistemi al fine di coordinare i reciproci sforzi evitandointerferenze. Questo step del flusso informativo è pertanto delicato e centrale per garantire

il buon funzionamento di tutto il sistema. Il monitoraggio di questo step garantisce ilcoordinamento con gli altri sistemi di rilevazione. I criteri del monitoraggio sono due:

tempestività e confidenzialità.

Indicatore: rispetto delle regole previste dal protocollo

Atteso: tutte le regole previse dal protocollo devono essere rispettate

Metodo: verifiche sistematiche all’arrivo di ogni scheda

8. Confidenzialità

Obiettivo: garantire la riservatezza delle informazioni raccolte

Indicatore: rispetto delle regole previste dal protocollo

Atteso: tutte le regole previste devono essere rispettate

Metodo: verifiche periodiche da parte del responsabile del programma

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Tabella 1: calcolo del VPP e della sensibilità del sistema

Tumore del naso presentesi no

si a. Casi rispondenti alladef. operativa:- t epiteliali- con istologico- incidenti

b. Casi non rispondentialla def. Operativa:- non epiteliali- senza istologico- prevalenti

a + bTotale casi segnalati alsistema

Tumori del naso segnalatial sistema

no c. casi rispondenti alladefinizione operativanon segnalati al sistemaa + cTotale t. epiteliali delnaso incidentiverificatisi in Piemonte*

* stimati dal RTP o dal SDO

VPP (indicatore n 1) = a / a+b

Sensibilità (indicatore n 2) = a / a+ c

Tabella 2: sub totali necessari per il calcolo automatico dal data base degli indicatori di qualità

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T del naso segnalati al sistemadenominatori 1, 4.1, 4.3, 4.4

Stampa periodica deicasi per permettere il

recupero dell’istologicoatteso: 0

istologico

questionario

epiteliali

incidenti

questionario

Numeratore 4.3

I casi devono essere codificati per spiegare

le mancanzeatteso: 0

Numeratore 1 e 2;denominatore 4.2;

casi sui quali eseguire le analisi

I casi devono essere codificati per spiegare

le mancanzeatteso: 0

no si

si no

Numeratore 4.2;casi sui quali valutare

le esposizioni

no si