Atti Convegno Asti 21.05.2014

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©Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Proprietà letteraria riservata

ISBN 978-88-909105-6-2

Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Via Crescenzio, 2 – 00193 – Roma

http://osservatorioamianto.jimdo.com/ Email [email protected]

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% del volume. Sono vietate in tutti i Paesi la traduzione, la riproduzione, la memorizzazione elettronica e l’adattamento, anche parziali, con qualsiasi mezzo effettuate, per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale senza la specifica autorizzazione dell’Editore.

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ATTI DEL CONVEGNO

S.O.S. AMIANTO

ASTI, 21 maggio 2014

Aula Magna UNI ASTISS, Piazzale Fabrizio de Andrè

Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali

Prima edizione: 30 settembre 2014

ISBN 978-88-909105-6-2

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Organizzazione del Convegno

COMITATO SCIENTIFICO

Dardanelli Carlo Fiumi Lorenza Mutti Luciano

Roveri Norberto Servida Alberto

SEGRETERIA SCIENTIFICA

Gandini Gianna Gianotti Maria Anna

Paolicchi Elisa Petraroia Sandra Roggero Carlo

Savergnini Luigi Scalfari Francesco

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

Barbesino Lucas De Filippo Pasquale

Fiore Ines

ATTI A CURA DI

Fiumi Lorenza Rucco Michele

HA COLLABORATO ALL’INIZIATIVA

Meoni Carlo

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Programma dei lavori

APERTUR A DEI LAVORI E S ALUTI DI BENVENUTO

- Regione Piemonte, Assessore al Lavoro e Formazione Professionale – Claudia Porchietto

- Regione Piemonte, Assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Edilizia Sanitaria, Politiche sociali e Politiche della Famiglia, Coordinamento interassessorile delle politiche del volontariato – Ugo Cavallera

- Sindaco di Asti - Avv. Fabrizio Brignolo

- Provveditore agli Studi della Provincia di Asti - Dott. Alessandro Militerno

- Assessore allo Sport, Istruzione, Politiche Giovanili e del Lavoro - Dott.ssa Marta Parodi

- Presidente Università di Asti – Dott. Michele Maggiora

RELAZIONI

- LICEO SCIENTIFICO “F. VERCELLI” (Asti) AMIANTO: COSA FU ? COSA E’ STATO? COSA NE FACCIAMO ? Presentazione e relazione a cura della classe IV corso di scien ze applicate Introduzione del Prof. Luigi Savergnini con il contributo del Dott. Alberto Servida (Dipart. Chimica e Chimica Industriale – Università di

Genova) e del Dott. Norberto Roveri (Dipart. Chimica G.Ciamician Alma Mater Studiorim –

Università di Bologna) Slide

- ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI “G.A. GIOBERT” (Asti) SPETTRO AMIANTO Presentazione e relazione a cura della classe 3BCAT Introduzione del Prof. Carlo Roggero e del Prof. Cesare Zollo con il contributo della Dott.ssa Lorenza Fiumi (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico - IIA CNR) Slide

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Regione Piemonte, Assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Edilizia Sanitaria, Politiche sociali e Politiche della Famiglia, Coordinamento interassessorile delle politiche del volontariato
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- LICEO ARTISTICO “B. ALFIERI” (Asti) CATALOGAZIONE DATI DI RILEVAMENTO Presentazione e relazione Classe 5 A Introduzione della Prof.ssa Gianna Gandini con il contributo della Dott.ssa Lorenza Fiumi (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico - IIA CNR) Slide

- LICEO CLASSICO “V. ALFIERI” (Asti)

ASBESTOSI E MESOTELIOMA : NEMICI INVISIBILI E MORTALI Presentazione e relazione a cura della Classe IB Introduzione della Prof.ssa Maria Anna Gianotti con il contributo del Dott. Carlo Dardanelli (MMG ASL212 - Asti) e del Dott. Luciano Mutti (Presidente Gruppo Italiano Mesotelioma) Slide

CONCLUSIONI

- Segretario Generale ONA ONLUS – Dott. Michele Rucco

- Presidente API ASTI – Dott. Andrea Cirio

- Assessore Ambiente – Avv. Alberto Pasta

- Direttore Università di Asti – Dott. Francesco Scalfari

Moderatore: Giuseppe Rasolo RASSEGNA STAMPA

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APERTURA DEI LAVORI E SALUTI DI BENVENUTO

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LICEO SCIENTIFICO “F. VERCELLI” (Asti) AMIANTO: COSA FU? COSA E’ STATO? COSA NE FACCIAMO?

Presentazione e relazione a cura della cla sse IV corso di scienze applicate Introduzione del Prof. Luigi Savergnini

con il contributo del Dott. Alberto Servida (Dipart. Chimica e Chimica Industriale – Università dGenova)

e del Dott. Norberto Roveri (Dipart. Chimica G.Ciamician Alma Mater Studiorim – Università di Bologna)

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INTRODUZIONE

Prof. Luigi Alessandro Savergnini

Docente di Scienze Naturali, Chimica e Scienze della Terra presso il Liceo Scientifico Statale “Francesco Vercelli “ di Asti.

Quando mi è stato proposto dal mio dirigente, Prof. Angelo Barruscotto, di partecipare a questa iniziativa, ho esitato un po’ (molte sono le proposte che arrivano dal territorio e, spesso, si deve sacrificare qualcosa per motivi di tempo e priorità), ma l’enorme rilevanza del tema mi ha spinto ad accettare, coinvolgendo una classe ed in particolare alcuni degli allievi più attivi. I ragazzi hanno accolto la proposta con interesse ed ho deciso di dare loro fiducia per vedere che cosa avrebbero prodotto in autonomia, cercando di agire come supervisione e controllo, per quanto di mia competenza, quale docente di discipline scientifiche. Il primo lavoro di ricerca ha definito 4 aree: natura minerale del materiale amianto; suo utilizzo industriale in vari settori; implicazioni sociali ed ambientali; sviluppo delle tecniche di trattamento. Prezioso è stato poter attingere, informazioni e dati, ma anche forza ed idee, dai docenti universitari, i Professori Norberto Roveri, (Università di Bologna) ed Alberto Servida (Università di Genova). Con tutti ci scusiamo per imprecisioni o incorrettezze. Sintesi interventi degli allievi partecipanti (classe IV SB – liceo scientifico/scienze applicate).

Daniello Riccardo, MINERALOGIA OVVERO… "Che cos’era l'amianto?". L'Amianto è un materiale ottenuto dalla lavorazione di diversi minerali provenienti da rocce ignee tra cui Serpentini, Ofioliti, e diversi altre. Si tratta di minerali formati da lunghe catene di tetraedri di silice, veri aghi; il crisotilo, il minerale più utilizzato per ricavarne l’amianto industriale, è però un Fillosilicato, ovvero ha una struttura costituita da fogli di tetraedri di silice. Come può essere così pericoloso? Perché gli strati di tetraedri (ed ottaedri) in questi casi non sono piani e paralleli, ma a causa di loro difetti, si curvano ed arrotolano, formando le fibre dell’amianto. Le impurità metalliche, purtroppo, conferiscono al materiale particolari capacità chimiche che risultano molto pericolose in ambito biologico: il ferro agirà come catalizzatore per la produzione di radicali, una volta in presenza dell'acqua nei tessuti organici. Di qui la pericolosità. Alasio Matteo, LA PRODUZIONE INDUSTRIALE E GLI USI, OVVERO … Cos’è stato? Le caratteristiche chimico-fisiche degli amianti, e particolarmente la resistenza alla trazione, al fuoco, alla corrosione e le proprietà termoisolanti, ne hanno fatto per anni un materiale ampiamente utilizzato nell’industria. Noto fin dall’antichità, la sua produzione, ha avuto un grande incremento a partire dalla seconda guerra mondiale; dall’inizio degli anni ‘40 è stato utilizzato, in modo massivo, per una svariata gamma di usi. Dal 1950 al 1979, la produzione risulta quintuplicata; nel 1977, nel mondo venivano estratte più di 5.000.000 tonnellate di amianto. Innumerevoli le applicazioni tecnologiche degli amianti. A migliaia. Di certo è stato uno dei minerali maggiormente impiegati dall’industria; alcune significative tipologie di utilizzo: isolante termoacustico, ritardante di fiamma, materiale antifrizione, rinforzante di manufatti cementizi, materiale per la produzione di guarnizioni antiacido, carica inerte nella produzione di svariati materiali, ecc.

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Montagnani Martina , L’AMBITO SOCIALE ed AMBIENTALE. OVVERO… Cos’è ora? Sono tre le aree di tutela: della salute; dell’ambiente; della sicurezza del lavoro. E’ un rilevante problema ambientale con importanti ricadute sanitarie per le patologie correlate. Notevoli le problematiche, sia sociali, per la percezione del rischio ad esso associato, sia economiche, in considerazione dei costi conseguenti agli interventi di bonifica. Le patologie sono caratterizzate da un lungo intervallo di latenza tra esposizione e comparsa della malattia (nel caso del mesotelioma, in genere, decenni). Le prime e principali vittime dell'asbesto sono state, e continuano a esserlo, i lavoratori esposti nella manipolazione delle fibre nell’attività estrattiva, nella produzione ed uso di prodotti e materiali, nella manutenzione degli impianti; nonché i loro familiari, che potevano respirare le fibre portate a casa con le tute. Oggi, il rischio riguarda i lavoratori impiegati nella manutenzione, bonifica e di gestione dei rifiuti. Obiettivi sono dunque: migliorare la qualità delle valutazioni del rischio e della sorveglianza; sensibilizzare l’opinione pubblica; trasferire conoscenze agli amministratori pubblici. Szabo Alexandra SMALTIMENTO od INERTIZZAZIONE? OVVERO… Cosa ne facciamo? La normativa dà due possibilità: stabilizzare in matrici cementizie o plastiche e mandare in discarica o effettuare trattamenti chimico-fisici che rendano innocuo il materiale e riciclarlo. A favore della seconda sono: il fatto che, per le discarica, occorrono sempre nuovi siti e che non si affronta il problema, rimandandone la soluzione; l’inertizzazione è definitiva ed il materiale trattato è innocuo. Contro c’è la diffidenza più o meno pregiudiziale (disinformazione su impianti/processi, dubbi per sicurezza ed impatto); ma anche per interessi a mantenere l’attuale sistema. Elenco alcuni trattamenti proposti. 1. TRATTAMENTO IDROTERMICO IN ACQUA SUPERCRITICA (ASC) Studiato presso l’Università degli studi di Genova dal gruppo di lavoro del professor Servida, il trattamento con acqua supercritica, (600-650°C e una pressione pari a 27 Mpa); è sostanzialmente una trasformazione della struttura dei cristalli e della loro composizione chimica, che porta alla completa distruzione delle fibre dell'amianto. L'acqua supercritica accelera i processi di trasporto nella matrice porosa e le cinetiche di reazione. 2. L' AMIANTO E IL SIERO DI LATTE Chemical Center- Dipartimento di Chimica dell' Università di Bologna, a guida del Prof. Roveri. In una prima fase, a temperatura ambiente, reagiscono (uno a dieci) cemento-amianto e siero di latte scartato dall’industria casearia (sufficientemente acido decompone la fase cementizia); si liberano CO2, acqua e ioni calcio; le fibre di amianto si depositano. Nella seconda fase, altro siero acido (4 ore, temperatura 180°C), denatura le fibre a silicati più semplici e ioni metallici disciolti e recuperabili; il precipitato (fosfati, silicati e batteri morti) può essere utilizzato come fertilizzante. 3. TORCIA AL PLASMA Il procedimento descritto dall’ing. Riccardo Zonza per ASSOAMIANTO avviene mediante fusione e consiste nel portare i rifiuti contenenti amianto ad alta temperatura (1600°C), grazie a un sistema con una scarica elettrica di grande potenza. Si ottiene un prodotto inerte, insolubile, di tipo vetroso, cioè non più dotato di una struttura cristallina. E’ molto costoso. 4. COTTURA IN FORNO CONTINUO A TUNNEL. KRY•AS Dr. A. F. Gualtieri dell’Università di Modena e Reggio Emilia, la ZETADI s.r.l.di Ferno (VA). Il procedimento è una conversione termica che trasforma le lastre di eternit in cemento, in forno continuo, il materiale subisce una ricristallizzazione totale; il ciclo è fino a 1200-1300 °C, per più di 24 ore. Il risultato è una sorta di clinker, usabile per produrre cemento. Anche questo è costoso.

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Conclusioni: cos’è emerso per me ed i ragazzi dall’esperienza fatta? Intanto la percezione della gravità, della diffusione e dell’urgenza del problema, ma anche la speranza che siano possibili soluzioni. Ed ancora un dubbio ed un conseguente monito: che la storia non si ripeta nei suoi aspetti peggiori; il problema dell’amianto, infatti è stato quello di averne sottovalutato la pericolosità (per qualcuno colpevolmente) a fronte delle possibilità di ricavarne profitti facili ed ingenti. Attenzione! Di nuovo può partire un buon business con l’amianto: ricerca, mappatura, rimozione, trattamenti. Noi, non siamo in grado di valutare le tecniche e non vogliamo criticare il flusso di ricchezza, pubblica o privata che sia, in ingresso od in uscita; ma ci preme ricordare che ogni cosa dovrebbe avere come fine ultimo il benessere di tutti. O diventa, prima o poi, fallimento. Ho già detto che è stato importante il poter attingere informazione dai docenti universitari, voglio ora ringraziarli, come cittadino, per tutto il lavoro di ricerca, che il mondo scientifico produce e che solo qualche volta emerge nelle sue implicazioni. In particolare per quanto si sta facendo di studio a livello applicativo in questo importante settore dell’inertizzazione. Ora, ci è sembrato, le tecnologie sono mature; noi ne abbiamo esposte 4, ma vi sono centinaia di brevetti depositati a livello italiano ed Europeo. Bisogna dunque che il mondo della Ricerca, superi le diffidenze tra i propugnatori di questo o quel metodo di trattamento, per arrivare ad una serena valutazione di questi ed una loro eventuale sintesi od integrazione, ottenendone il massimo d’efficacia, con il minimo di costi economici e sociali. Così pure l’auspicio è che i diversi livelli gestionali e politici interagiscano tra loro e vengano fatte le scelte migliori per la soluzione del problema ed ancora, che il tutto avvenga in tempi minimi. Infine è sicuramente fondamentale che vi sia qualcuno, come l’O.N.A. che continui a tenere alta la dovuta attenzione, con la gravità di quello che è già un lutto collettivo e stimoli tutti e ciascuno, a fare la propria parte, per arrivare al massimo contenimento dei danni. Questo non avverrà certamente nascondendo tutto, in discariche, sotto un po’ di terra e fingendo di pensare che sia per sempre. Non lo è.

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Progetto Amianto

PARTE 1- MINERALOGIA

OVVERO…

"Che cosa era l'amianto?"

Liceo Scientifico F.

Vercelli Asti

Daniello Riccardo 4SB

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Inosilicati

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Fillosilicati

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Fillosilicati

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Fillosilicati Asbestiformi

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Fillosilicati Asbestiformi

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Nota

Le immagini sono tratte dalla pubblicazione:

“Mineralogia” sul sito web dell’Università

“Aldo Moro” di Bari.

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Progetto Amianto - PARTE 2

PRODUZIONE INDUSTRIALE

ED USI,

OVVERO …

Cos’è stato?

Liceo Scientifico F. Vercelli Asti

Matteo Alasio 4SB

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Produzione e consumo nel tempo

anni

10

3 ton

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200

1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010

Produzione

Consumo

Fonte U.S. Department of the Interior, U.S. Geological Survey, 2006

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Il Problema Amianto: Come Smaltirlo

Con il DM del 29/04/2004 n. 234 è stato definito un regolamento per la determinazione e la disciplina delle

La normativa definisce due strategie principali:

stabilizzazione in matrici cementizie o plastiche da mandare in discarica (rifiuti stabili e non reattivi);

trattamenti di inertizzazione con metodi chimico-fisici che portano alla formazione di materiali recuperabili in quanto non hanno più le caratteristiche cristallochimiche e morfologiche dell'amianto.

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Il Problema Amianto: Come Smaltirlo

Volumetrie di RCA smaltite negli anni 2011 e

2012 (studio INAIL, 2013).

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Il Problema Amianto:Come Smaltirlo

Panorama delle discariche in esercizio non è

confortante (studio INAIL, 2013).

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Il Problema Amianto:Come Smaltirlo

Le volumetrie residue sono insufficienti

(studio INAIL, 2013).

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NOTE

Materiali tratti da:

Gazzetta Ufficiale: DM del 29/04/2004 n. 234

studio INAIL Patologie da amianto, 2013

U.S. Department of the Interior, U.S. Geological Survey, 2006

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Progetto Amianto Parte 3

L’AMBITO SOCIALE,

AMBIENTALE

(ED ECOLOGICO)

OVVERO…

Cos’è ora?

Liceo Scientifico F.

Vercelli Asti

Martina Montagnani 4SB

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La giusta dimensione delle cose

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Ecco il problema

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Un tempo… nessuna protezione!

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Oggi c’è più attenzione

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La cava di Balangero

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Nota

Le immagini sono tratte:

dal sito web dell’Università di Genova

da pagine Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Asbesto

Dal sito

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano

&id=658&area=Sicurezza chimica&menu=amianto

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Parte 4

SMALTIMENTO VS

INERTIZZAZIONE

OVVERO…

Cosa ne facciamo?

Liceo Scientifico F.

Vercelli Asti

Alexandra Szabo 4SB

Page 44: Atti Convegno Asti 21.05.2014

La normativa definisce:

due strategie principali

stabilizzazione in matrici cementizie o plastiche da mandare in discarica (rifiuti stabili e non reattivi)

trattamenti di inertizzazione con metodi chimico-fisici = formazione di materiali diversi dall’amianto.

Page 45: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Il Problema Amianto:

Come Smaltirlo

Si possono identificare tre sistemi: • Discariche; • Spedirlo altrove; • Processi di

trattamento/trasformazione/inertizzazione

Il conferimento in discarica, ovunque sia, non risolve il problema

Page 46: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Chimicamente, può succedere che…

Page 47: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Reattore sperimentale ad acqua

supercritica.

L'acqua supercritica ha un

duplice ruolo:

A)accelerare i processi di

trasporto entro la matrice

porosa;

B)accelerare le cinetiche

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L' AMIANTO E IL SIERO DI LATTE

Page 49: Atti Convegno Asti 21.05.2014

L' AMIANTO E IL SIERO DI LATTE

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La reazione

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TORCIA AL PLASMA

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L’impianto di vetrificazione

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Forno continuo a tunnel

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CONCLUSIONI

Occorrono RAPIDE azioni legislative

nazionali e locali

ATTENTA VALUTAZIONE DELLE

TECNICHE e reperimento dei siti per impianti

e depositi.

ALTRETTANTO RAPIDI INTERVENTI DI

RIMOZIONE PER EVITARE COSTI

SOCIALI SICURAMENTE MOLTO ALTI.

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Note

Dai siti web di:

Università di Genova

Chemical Center

INERTAM

Kry-ass

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Processo di trasformazione di manufatti in cemento-amianto utilizzando

siero di latte esausto e/o scarti acidi provenienti da lavorazione del settore agroalimentare.

Prof. Norberto Roveri, Dott. Isidoro Giorgio Lesci, Dott.ssa Sandra Petraroia

Nonostante l’utilizzo dell’amianto sia stato vietato in Italia già dal 7 marzo 1992 con la Legge Fondamentale 257, nell’ambiente ne sono presenti enormi quantità a causa dell’impiego massiccio fatto nei decenni antecedenti al divieto, per la preparazione dei più svariati tipi di materiali: ammonta infatti a circa 30 milioni di tonnellate la quantità di rifiuti d’amianto derivanti dall’uso di tale minerale nel secolo scorso. L’amianto è una famiglia di minerali di natura a struttura fibrosa appartenenti alla classe minerale dei silicati quali fillosilicati e inosilicati. In base alla normativa italiana ed internazionale per amianto si intendono i seguenti sei minerali fibrosi: crisotilo, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, antofillite. L’amianto è stato largamente utilizzato nell’ambito dell’edilizia in rivestimenti isolanti, ricoprimenti a spruzzo, in rivestimenti di tubi e caldaie, in mattonelle e pavimenti in vinile, stucchi, plastiche rinforzanti e in cemento amianto. In tutte le sue applicazioni l’amianto si presenta in percentuale in massa nell’intervallo tra 2% - 25%, fatta eccezione dei tessuti e delle corde dove è stato utilizzato al 100% . Nel caso specifico del cemento amianto la concentrazione dell’amianto si aggira nell’intervallo del 10-15%. È opportuno ricordare che le discariche non risolvono il problema nel tempo, ma lo tramandano alle generazioni future: è pertanto importante studiare una strategia che permetta di inertizzare i RCA e sfruttarli successivamente come raw materials nella produzione di materiali secondari.

A questo proposito, oltre alle già studiate tecniche di bonifica, la ricerca scientifica si è prodigata nella messa a punto di nuove metodologie che permettano l’inertizzazione ed il successivo riutilizzo dei RCA. Questi comprendono processi di condizionamento i matrici di diversa natura o processi che intervengono direttamente sulla struttura fibrosa del minerale stesso. I primi riducono la pericolosità delle fibre di amianto mediante un’azione di “contenimento” all’interno di una determinata matrice, mentre i secondi provvedono ad una “trasformazione” del prodotto mediante una modifica della struttura fibrosa. I principali processi di trasformazione di RCA si basano su trattamenti chimici per azione di acidi forti e su trattamenti termici o meccano chimici.

Una delle problematiche maggiormente rilevate nel riciclaggio dell’amianto è il riutilizzo delle materie prime derivanti dai processi di trasformazione chimica indicate dalla tabella b del Dlgs 248/2004. Difatti tutti i processi attualmente noti per la trasformazione chimica dell’amianto (vetrificazione, litizzazione, vetroceramizzazione, modificazione meccano chimica, produzione di clincker) richiedono costi elevati dal punto di vista economico-energetico; pertanto la maggior parte degli RCA e dei MCA vengono interrati in apposite discariche.

Il processo di trasformazione di manufatti in cemento-amianto è stato ideato e messo a punto presso il LEBSC (Laboratorio di Strutturistica Chimica Ambientale e Biologica) operante presso il Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” dell’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna e in collaborazione con la Chemical Center S.r.L. (brevetto europeo: EP11175285.3).

Page 57: Atti Convegno Asti 21.05.2014

La Chemical Center S.r.l., nasce nel 2009, come società finalizzata alla ricerca per l’innovazione tecnologica, e si propone come punto di riferimento nella ricerca sia pubblica sia privata riguardo alla progettazione e studio di nuovi materiali “intelligenti” e tecnologie innovative per le aziende, al fine di risolvere le più diverse problematiche. In quest’ottica Chemical Center ha brevettato, sia a livello italiano che Europeo esteso ai paesi dell’est, una metodologia di trasformazione per manufatti in cemento-amianto con siero di latte esausto. E’ stato recentemente depositato un nuovo brevetto dal LEBSC S.r.L., in collaborazione con Chemical Center S.r.L.. Il brevetto, depositato dal LEBSC S.r.L. (MI2014A000789), prevede di utilizzare soluzioni acide ottenute dalle fermentazioni miste microbiologiche e fungine, in particolare da batteri Acetobacter aceti e lieviti Saccoromyceti cervisae derivanti da substrati solidi e liquidi di scarti alimentari. Il processo prevede quindi il riutilizzo di due materiali di risulta inquinanti, il cui costo di smaltimento in discarica è consistente, per produrre metalli, idrossidi di Ca , carbonato di Ca e fertilizzanti a base di fosfati aventi tutti un valore commerciale.

In definitiva, da due rifiuti possiamo ottenere materiali nuovamente e completamente commercializzabili, con grandi benefici per l’ambiente e la salute umana.

Breve descrizione del processo.

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto pilota per la realizzazione di un processo di “ trasformazione di manufatti in cemento-amianto con siero di latte esausto e/o scarti acidi provenienti da lavorazione del settore agroalimentare” per poi realizzare un impianto industriale che consenta la lavorazione di 50.000/70.000 ton di cemento-amianto su base annua.

Il processo per decomporre le fibre di amianto contenute all’interno dei manufatti di cemento-amianto prevede due fasi:

1) decomposizione del carbonato di calcio con liberazione in acqua delle fibre di amianto e

2) decomposizione delle fibre di amianto. In entrambe le fasi non si ha mai dispersione di fibre di amianto in aria perché tutte le due fasi del processo avvengono sempre in liquidi e comunque confinati dentro locali depressurizzati. Il processo denatura due inquinanti : amianto e scarti acidi provenienti dal settore agroalimentare e recupera metalli Mg, Ca, Ni, Mn, produce carbonato di calcio nanostrutturato per l’ edilizia (oppure bombole di CO2), idropittura, concime e fertilizzanti per l’ agricoltura e a fine processo non produce rifiuti liquidi o solidi.

Da questo processo che presenta in modo immediato già il vantaggio della riconversione nobile si aggiungono altri vantaggi indotti come il risparmio energetico, in quanto l’utilizzo di processi naturali prevede un minore utilizzo di energia -la minore estrazione di materia prima dall’ambiente, come per esempio la calce e i metalli.

La realizzazione di un impianto pilota come da progetto porta a dei risultati finanziari eccezionali in tempi brevissimi.

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Per ogni ciclo di lavorazione si ha un ricavo derivante dalle seguenti voci:

-Introiti da conferimento: ricavi diretti per tonnellata cemento-amianto

€ 100,00 (attualmente il prezzo medio per il deposito in discarica)

€ 25,00 di siero di latte esausto (che corrispondono a 5 ton di siero)

-Introiti indiretti (sottoprodotti)

€ 600,00 da idropittura (considerando una resa di 2400 litri ad un costo di 0,25 €/L

€ 90,00 da lingotti di Mg (considerando € 3,00/kg e una resa di circa 30 kg)

€…….altri metalli estratti per via elettrochimica (Ni, Al, Mn, Fe…)

€ 12,5 (corrispondenti a 50 kg a 0,25 /Kg per fertilizzanti innovativi per la cultura biologica e biodinamica)

350 kg di CO2 che può essere liquefatta e venduta (€ 2 al Kg)

Approssimativamente € 1500 a tonnellata di cemento amianto trattato.

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Sviluppo impianto sperimentale:

L’impianto viene sviluppato all’interno a delle cabine depressurizzate dove non è prevista alcuna presenza dell’uomo, se non in caso di manutenzione, che assicurano, nell’ eventualità di dispersioni di fibre, un’aspirazione continua con deposizione delle polveri direttamente nella cisterna di reazione. L’impianto è composto da:

• n° 9 Cisterne, di cui:

o n° 1 Cisterna per lo stoccaggio del cemento-amianto di capacità 10000 litri;

o n° 1 Cisterna per lo stoccaggio del siero di latte esausto di capacità 15000 Litri;

o n° 1 Cisterna Reattore per il trattamento del cemeneto-amianto, costituito da due camere ciascuna di capacità 4000 Litri;

o n° 2 Cisterne di raffreddamento di capacità 4000 Litri;

o n° 1 Cisterna per Idropittura di capacità 4000 Litri;

o n° 1 Cisterna per Idroleb di capacità 4000 Litri;

o n° 1 Cisterna per stoccaggio acqua Idroleb di capacità 20000 Litri;

o n° 1 Cisterna per stoccaggio siero di latte di capacità 20000 Litri.

• n° 2 Nastri trasportatori, di cui:

o n° 1 Nastro trasportatore, per conferimento dall’esterno del materiale;

o n° 1 Nastro trasportatore, per la fuoriuscita dall’impianto degli scarti prodotti dalla lavorazione dei robot (cellophane).

• n° 1 Trituratore primario, adibito alla lacerazione del cemento-amianto.

• n° 1 Trituratore secondario, adibito alla frantumazione del cemento-amianto.

• n° 1 Polverizzatore, adibito alla polverizzazione del composto.

• n° 1 Robot antropomorfo, in grado di de-palettizzare e conferire le lastre cemento-amianto nel trituratore.

• n° 1 Filtropressa a piastre orizzontali per fanghi.

• n° 1 Idroleb, per il trattamento delle acque provenienti dalla reazione idrotermica.

• n° 1 Impianto di pressurizzazione, per l’aspirazione delle polveri prodotte durante le lavorazioni.

• n° 1 Cabina di regia.

• n° 1 Compressore, per l’alimentazione di tutte le valvole a ghigliottina e pneumatiche;

• n° 1 Cisterna olio diatermico, per il riscaldamento delle cisterne;

• n° 1 Impianto di refrigerazione, per il raffreddamento del composto all’uscita del secondo stadio del reattore;

• n° 2 Camere “bianche”, per favorire l’ingresso del personale nel locale B.

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In Fig.1 è riportata la planimetria dell’ impianto sperimentale per la trasformazione di manufatti in cemento-amianto secondo il processo brevettato mentre in fig 2 una riproduzione in 3 D dell’impianto.

Figura 1

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Figura 2

A

B

C

D

Page 62: Atti Convegno Asti 21.05.2014

In fig. 3 è riportato un disegno in 3 D contenete tutti i componenti dell’impianto:

Figura 3

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ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI “G.A. G IOBERT” (Asti) SPETTRO AMIANTO

Presentazione e relazione a cura della classe 3BCAT Introduzione del Prof. Carlo Roggero e del Prof. Cesare Zollo

con il contributo della Dott.ssa Lorenza Fiumi (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico - IIA CNR)

Page 64: Atti Convegno Asti 21.05.2014

S.O.S. AMIANTO

RELAZIONE A CURA DELLA CLASSE 3B-CAT ITCG GIOBERT

ASTI 21-05-2014

Page 65: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Telerilevamento o Remote Sensing

Page 66: Atti Convegno Asti 21.05.2014

I vantaggi del telerilevamento satellitare

Visione sinottica

del territorio

Osservazione ripetuta della terra

Aggiornata disponibilità

dei dati

Costi relativamente bassi

Page 67: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Le applicazioni del telerilevamento satellitare

Rilievo del territorio Difformità catastali Desertificazione Deforestazione

Frane Alluvioni

Meteorologia Terremoti

Etc.

Page 68: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Principi del telerilevamento

Lo spettro elettromagnetico è l'insieme di tutte le frequenze

delleradiazioni elettromagnetiche.

Suddivisione in bande

Radiazione microonde 1 m – 1 mm

Radiazione infrarossa

1 mm – 700 nm

Radiazione visibile 700 nm – 400 nm

Radiazione ultravioletta

400 nm– 10 nm

Page 69: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Le bande spettrali: Multispettrale

Esempio di sensore

Fotocamere Hasselblad per fotografia

multispettrale (1970).

Cluster di 9 obiettivi diversamente

filtrati per realizzare riprese

multispettrali sullo stesso

otogra a da ”

Cosa vediamo

La scena al suolo viene ripresa in

tante diverse bande dello spettro,

per produrre altrettante immagini

diverse della stessa realtà, resa poi

in maniera numerica e con un

opportuno codice cromatico

Page 70: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Sensore MIVIS Iperspettrale

Page 71: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Tipologie e classificazione sensori

Sensori attivi utilizzano la

radiazione auto-emessa SAR -LIDAR

Sensori passivi utilizzano la

radiazione solare riflessa IKONOS-LANDASAT-GEOEYE

Page 72: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Cenni storici Le prime riprese dall’alto

Da aerostato o mongolfiera (1850)

Da piccione (1903)

Da aquilone (1906)

Da aereo (1909)

Page 73: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Cenni storici Sensori ad alta definizione

New York, prima e dopo l’11 settembre (2001)

riprese multitemporali effettuate dal satellite Ikonos

Page 74: Atti Convegno Asti 21.05.2014

APPLICAZIONE MIVIS

RISOLUZIONE SPAZIALE 3 m

PROCESSO CALIBRAZIONE TRASFORMAZIONE PROCEDURA IMAGE BASED CLASSIFICAZIONE

Page 75: Atti Convegno Asti 21.05.2014

APPLICAZIONE

Asti Immagine 8bit “Google-API” Dimensioni 2 km x 2km Risoluzione spaziale 0,5 m (Geoeye based) Metodologia Object oriented

Page 76: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Training set

Page 77: Atti Convegno Asti 21.05.2014

APPLICAZIONE

LEGENDA POSSIBILE COPERTURA IN CEMENTO-AMMIANTO

PROCESSO PROCEDURA OBJECT BASED (SEGMENTAZIONE AREE RETTANGOLARI) CLASSIFICAZIONE TRAINING SET (NEAR NEIGHBOR)

Page 78: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Verifica territoriale

falsi positivi

zone certe

Page 79: Atti Convegno Asti 21.05.2014

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE

Page 80: Atti Convegno Asti 21.05.2014

SOMMARIO Telerilevamento o Remote Sensing

I vantaggi del telerilevamento satellitare

Le applicazioni del telerilevamento satellitare

Principi del telerilevamento

Le bande spettrali: Multispettrale

Sensore MIVIS Iperspettrale

Tipologie e classificazione sensori

Cenni storici Le prime riprese dall’alto

Cenni storici Sensori ad alta definizione

APPLICAZIONE MIVIS

APPLICAZIONE

Training set

APPLICAZIONE

Page 81: Atti Convegno Asti 21.05.2014

CONTRIBUTO

Lorenza Fiumi

CNR – Istituto sull’Inquinamento Atmosferico

Sono riconoscente agli organizzatori di questo evento che considero molto importante per il tema trattato, in particolar modo, voglio esprimere tutto il mio apprezzamento per questa iniziativa unica nel suo genere, che vede i ragazzi delle scuole superiori protagonisti. Di fatto un palcoscenico dove hanno dimostrato il loro valore, attraverso la necessaria mediazione degli insegnanti, che grazie al loro lavoro sono riusciti a motivarli ad entusiasmarli. Dare voce alle nuove generazioni su un problema sociale come quello dell’amianto, ritengo che sia il solo modo per diffondere una nuova cultura fatta di attenzione e rispetto nonché collaborazione attiva e responsabile, verso le tematiche legate all’amianto. Il tema trattato rappresenta ancora oggi alle soglie del terzo millennio, come un problema ambientale di particolare entità e gravità per gli effetti nocivi sulla salute dell’uomo, provocati dall’uso diffuso ed indiscriminato fino agli inizi degli anni ‘90. Attualmente, le emissioni di fibre di amianto sono provenienti prevalentemente dalle coperture in eternit di fabbricati in particolare da quelli in degrado e dallo smaltimento incontrollato di queste. Le lastre, esposte all'azione degli agenti atmosferici, che con il tempo corrodono la matrice cementizia, rilasciano fibre che vengono immesse nell'ambiente. Una volta immesse nell'atmosfera, le fibre di amianto, non subiscono trasformazioni chimico-fisiche e possono percorrere distanze considerevoli a causa delle loro proprietà aerodinamiche. La nocività del materiale dipende dalla particolare struttura delle fibre liberate che si diffondono nell’aria e se respirate penetrano nell’apparato respiratorio causando purtroppo le note malattie degenerative. Con grande coinvolgimento, i ragazzi dell’ Istituto Tecnico per Geometri G.A. Giobert con il contributo del professori Carlo Roggero e Cesare Zollo, nell’ambito dell’evento hanno dimostrato le potenzialità del telerilevamento nel monitoraggio del territorio con particolare attenzione alla mappatura delle coperture in cemento-amianto. In particolare, i ragazzi delle scuole hanno sviluppato una serie di metodiche che hanno permesso una mappatura di un’area campione, visto che, ad oggi, non esiste una mappatura completa nel territorio Astigiano che permette agli Enti preposti un reale controllo sul degrado del materiale. Va detto che, nonostante i pochi mezzi a disposizione (software e dati), i ragazzi hanno trattato l’argomento, con rigore scientifico, un corretto uso del lessico, riferimenti opportuni e precisi, evidenziando il lavoro svolto dagli insegnanti. In considerazione del grande interesse suscitato dall’uso del telerilevamento nel monitoraggio del territorio, ho contribuito a fornire una serie di spunti per un’ approfondimento della materia, al fine di proseguire questa esperienza, focalizzando l’attenzione in qualcosa che aiuta a conoscere l’ambiente che ci circonda.

Page 82: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Riporto di seguito brevemente alcune tematiche corredate da immagini. • Controllo su discariche in esercizio, dismesse o abusive

spettrali è possibile enfatizzare il rilevato delle discariche interessate a problemi di impermeabilizzazione. Mentre l’analisi della risposta della vegetazione nell’infrarosso termico medio permette di definire biosito.

• Struttura della vegetazione. Il dato arboree al fine di identificare, in funzione del loro stadio fenologico, l

• Controllo inquinamento in acquaparametri fisici chimici e geofisici inquinamento antropico in ambienti

brevemente alcune tematiche corredate da immagini.

Controllo su discariche in esercizio, dismesse o abusive. Attraverso l’analisi delle risposte spettrali è possibile enfatizzare il rilevato delle discariche interessate a problemi di impermeabilizzazione. Mentre l’analisi della risposta della vegetazione nell’infrarosso termico medio permette di definire bio-indicatori correlati alla qualità dell’ambiente in prossimità del

Il dato tele rilevato permette la caratterizzazione delle diverse specie arboree al fine di identificare, in funzione del loro stadio fenologico, lo stato fitosanitario.

Controllo inquinamento in acqua. L’elaborazione del dato permette una caratterizzazione di parametri fisici chimici e geofisici (ad esempio immissioni riconducibili a fenomeni di

ambienti acquatici (fiumi, laghi, e mari).

. Attraverso l’analisi delle risposte spettrali è possibile enfatizzare il rilevato delle discariche interessate a problemi di impermeabilizzazione. Mentre l’analisi della risposta della vegetazione nell’infrarosso termico

dicatori correlati alla qualità dell’ambiente in prossimità del

permette la caratterizzazione delle diverse specie o stato fitosanitario.

. L’elaborazione del dato permette una caratterizzazione di (ad esempio immissioni riconducibili a fenomeni di

Page 83: Atti Convegno Asti 21.05.2014

• Individuazione di siti archeologici. L’analisi dei dati telerilevati permette di estrarre informazioni sul materiale affiorante, tracce antropiche relative all’antica presenza umana sul territorio. I risultati dell’attività svolta, in questo specifico settore si sono dimostrati interessanti in particolare modo nell’area Archeologica di Tor di Quinto (Roma) nella definizione di strutture archeologiche sepolte.

Page 84: Atti Convegno Asti 21.05.2014

LICEO ARTISTICO “B. ALFIERI” (Asti) CATALOGAZIONE DATI DI RILEVAMENTO

Presentazione e relazione Classe 5 A Introduzione della Prof.ssa Gianna Gandini

con il contributo della Dott.ssa Lorenza Fiumi (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico - IIA CNR)

Page 85: Atti Convegno Asti 21.05.2014

CONVEGNO "S.O.S. AMIANTO"

21 maggio 2014

Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Alfieri

Liceo Artistico Statale "Benedetto Alfieri" Asti

Page 86: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Catalogazione dati di

rilevamento

a cura della classe 5° AA – sezione disegnatori di architettura e arredamento

Page 87: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI ANAGRAFICA

- ENTE PROPRIETARIO persona fisica o giuridica o Ente intestatario del sito o

altro soggetto interessato

- IDENTIFICATIVO INDIRIZZO COMUNE/PROVINCIA AZIENDA

inserire possibilmente all’interno dello stesso campo la Via/Viale/Piazza, nr Civico,

CAP il Comune e la Provincia di appartenenza

- RIFERIMENTI CATASTALI

- RIFERIMENTI URBANISTICI

TIPOLOGIA - DESCRIZIONE SITO indicare una o più tipologie, descrivere il sito

indicare tutti i tipi di materiale contenente amianto presenti nel sito ed

eventualmente barrare più caselle.

DESCRIZIONE MATERIALE indicare eventuali particolari caratteristiche

Page 88: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI INDICATORI

A. TIPOLOGIA DI MATERIALE CONTENENTE AMIANTO valutare se il materiale

contente amianto può essere facilmente sbriciolato o ridotto in polvere

con la semplice pressione manuale.

Nel caso sia presente sia materiale compatto che materiale friabile, indicare

friabile.

B. TIPOLOGIA ATTIVITA’ indicare se il sito è un ambiente di vita con fruibilità

da parte della popolazione, accessibile a tutti e posto al servizio della

collettività.

C. ACCESSIBILITA’ indicare se c’è la possibilità di accedere al luogo dove è

ubicato fisicamente il materiale contenente Amianto.

D. PRESENZA DI CONFINAMENTO indicare se è presente una barriera fisica

permanente che separa l’ambiente esterno dal materiale contenente

amianto.

Page 89: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI QUANTITÀ DI MATERIALE STIMATO (Kg)

Indicare il range in cui rientra la quantità di materiale contente

amianto, stimata come totale tra materiale friabile e compatto. I pesi

vanno considerati come totale del materiale contenete amianto e

non come % di amianto contenuto. Nel caso di materiale solo

compatto, stimare il peso assumendo come parametro medio di

riferimento per le lastre di copertura il valore di 17 Kg/mq e per i

pavimenti di vinil amianto il valore di 3,5 Kg/mq.

PESO STIMATO FRIABILE (Kg) Indicare il peso stimato.

PESO STIMATO COMPATTO (Kg) Indicare il peso stimato.

PRESENZA DI UN PROGRAMMA DI MANUTENZIONE E CONTROLLO

Indicare se sono presenti iniziative documentate finalizzate alla

vigilanza della presenza nel sito di amianto al fine del contenimento

dell’emissione di fibre (Documento previsto dal Decreto

Ministeriale 6 settembre 1994).

ATTIVITÀ Indicare se l’attività che si svolge nel sito è tuttora in corso

Page 90: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI

PRESENZA DI CAUSE CHE CREANO O FAVORISCONO LA

DISPERSIONE DI FIBRE

Indicare se ci sono situazioni che interferiscono con la presenza di

amianto e possono determinare la dispersione di fibre, come ad

esempio la presenza di ventilazione nelle vicinanze del materiale

contente amianto, la presenza di attività che possono determinare

vibrazioni, ecc...

CONCENTRAZIONE DI FIBRE AERODISPERSE Nel caso non siano

state eseguite delle misure, indicare idati

AREA DI ESTENSIONE DEL SITO (m2) Indicare il range in cui rientra

tutta l’area di estensione del sito e non solo quella interessata dalla

presenza di amianto.

EFFETTIVA AREA RICOMPRESA NEL PERIMETRO DEL SITO (m2)

Indicare l’area stimata.

Page 91: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI

SUPERFICIE ESPOSTA ALL’ARIA (m2)

Indicare il range in cui rientra la superficie interessata dalla presenza di

materiale contente amianto, esposta all’aria ovvero non confinata o

incapsulata.

EFFETTIVA SUPERFICIE CON AMIANTO FRIABILE (m2)

Indicare l’area stimata.

EFFETTIVA SUPERFICIE CON AMIANTO COMPATTO (m2)

Indicare l’area stimata.

COINVOLGIMENTO DEL SITO IN LAVORI DI URBANIZZAZIONE

Indicare se esistono atti amministrativi (permessi, autorizzazioni, altro)

attestanti il coinvolgimento del sito in lavori che prevedono interventi su

edificato o su suolo.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE STRUTTURE EDILI specificare lo stato di

conservazione sulla base dell’accertamento dello stato di degrado delle

strutture/impianti contenti amianto, effettuato ai sensi della DGRV 265/2011. Indicare

“Dann. <10%” se dai risultati dell’indice di degrado NON E’ prevista la bonifica;

“Dann. >10%” se dai risultati dell’indice di degrado E’ prevista la bonifica.

Page 92: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI TEMPO TRASCORSO DALLA DISMISSIONE (ANNI) Se il sito è ancora

in attività, precisarlo.

DATA DISMISSIONE Indicare l'eventuale data di dismissione nel

formato gg-mm-aaaa.

DATI EPIDEMIOLOGICI

Segnalare se sono presenti dati epidemiologici indicanti aumento

delle patologie correlate all’esposizione ad amianto nell’area di

mappatura (le patologie da intendersi sono l’asbestosi ed il

mesotelioma con incremento statisticamente significativo al 95%)

Page 93: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI

FREQUENZA DI UTILIZZO Per frequenza OCCASIONALE si intende

meno di 1 volta a settimana, PERIODICA 1-2 volte a settimana e

COSTANTE più di 2 volte a settimana. Le scuole ricadono sempre

nella frequenza COSTANTE.

DISTANZA DAL CENTRO URBANO (m)

Indicare il range entro cui ricade la distanza dal perimetro del sito al

punto di valutazione (indicativamente selezionare 0 se il sito è

ubicato in città/paese oppure selezionare >1000 se il sito è ubicato

in aperta campagna).

DENSITÀ DI POPOLAZIONE

Da riferirsi al grado di urbanizzazione del sito e dell’area circostante

ad esso.

ETÀ MEDIA DEI SOGGETTI FREQUENTATORI (anni)

Indicare il range in cui rientra l’età media dei soggetti che frequentano

il sito, anche saltuariamente.

Page 94: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TIPOLOGIE DI DATI

OCCORRENTI

STATO DELLA BONIFICA

Indicare lo stato della bonifica; per parzialmente bonificato si intende un sito in cui

non vi è stata la totale rimozione dei Materiali contenenti Amianto - TIPO DI

INTERVENTO Solo nel caso di bonifica selezionare uno o più tipi tra quelli in

elenco

- COSTI TOTALI STIMATI DELL’INTERVENTO (€)

In caso di interventi di bonifica multipli, ad esempio incapsulamento di

alcuni materiali contenti amianto e rimozione di altri, andranno

quantificati separatamente i costi dei singoli interventi

- DATA COMPILAZIONE

Il giorno/mese/anno in cui è stata compilata la scheda

- PERSONA CHE HA ESEGUITO LA COMPILAZIONE

Nome e Cognome della persona che ha eseguito la compilazione

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ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE

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ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE

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ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE

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ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE

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ESEMPI DI CLASSIFICAZIONE

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FONTI

ARPAV - DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI SERVIZIO LABORATORIO DI VERONA

COMUNE DI CARIATI

COMUNE DI VINCHIO

COMUNE DI REGGIO CALABRIA

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CONTRIBUTO

Lorenza Fiumi

CNR – Istituto sull’Inquinamento Atmosferico

Voglio rivolgere i miei complimenti ai ragazzi del Liceo Artistico B. Alfieri, classe 5̂ A, per il lavoro svolto, attraverso un lavoro di ricerca pluridisciplinare hanno sviluppato un argomento fondamentale per la conoscenza dell’ambiente che ci circonda, dal titolo: Catalogazione Dati di Rilevamento, con il coordinamento della prof.ssa Gianna Gandini. Partendo dalla considerazione che il requisito previo per tutelare e salvaguardare le persone e l’ambiente dal problema amianto è l’impegno conoscitivo, citato da molti come: “il percorso della conoscenza”. Infatti, l’attività di inventariazione e catalogazione è fondamentale ed è preliminare ai successivi interventi e a tutti i tipi di attività che interessano gli Enti preposti. Evidenziare i singoli aspetti, ricostruire la storia, le caratteristiche del manufatto, è uno dei principi guida sottesi alle metodologie di una moderna attività di ricognizione documentaria che permettono di registrare tutte le informazioni e i dati ritenuti necessari per l’indagine e la conoscenza puntuale del bene. I ragazzi della 5̂ A, preparati e determinati, con la guida dell’insegnante, hanno presentato il lavoro ispirati al pieno rigore scientifico, descrivendo ed illustrando nelle linee essenziali l’impostazione dell’attività di catalogazione nell’ambito del tema amianto. A partire dalle informazioni anagrafiche e descrizione del sito e materiale presente, hanno inoltre fatto accenno ad indicatori come tipologia di materiale contenete amianto, tipologia di attività, presenza di confinamento e presenza di materiale stimato. Attraverso un importante lavoro di ricerca bibliografica, hanno portato come esempio i lavori di catalogazione mediante sopraluoghi, svolti dagli Enti come l’ ARPAV, dal Comune di Cariati, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Vinchio. Con una corretta opera di catalogazione di dati, i ragazzi hanno puntualmente evidenziato l’importanza di avere un quadro conoscitivo, anche di situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di amianto deteriorato o friabile, sia di origine antropica che naturale. Mi preme sottolineare che questa iniziativa, alla quale ho dato tutto il mio sostegno, rientra pienamente tra le attività che il CNR è chiamato a svolgere di comunicazione e promozione della ricerca, in particolare curare la diffusione dei relativi risultati, creare un raccordo, incentivare e valorizzare forme di collaborazione tra il settore della ricerca pubblica e il sistema educativo nazionale. Ritengo esprimere un doveroso ma soprattutto sentito ringraziamento agli organizzatori dell’iniziativa, a quanti hanno contribuito nelle varie forme alla buona riuscita dell'evento, in particolare ai due organizzatori Ines Fiore e Pasquale De Filippo, dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA).

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Il loro impegno ha permesso la concretizzazione di questa iniziativa che ha visto i ragazzi protagonisti. Un’esperienza di grande valore formativo, che ha permesso agli alunni delle scuole partecipanti di rapportarsi con persone che operano e rivestono ruoli diversi nel vasto settore dell’amianto. Sono certa che la disponibilità e l’attenzione di tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa e di quanti vogliono usufruire dei risultati conseguiti potranno aiutare la diffusione e la crescita della sensibilità verso l’ambiente e la sua qualità nonché la salute della popolazione.

Page 106: Atti Convegno Asti 21.05.2014

LICEO CLASSICO “V. ALFIERI” (Asti) ASBESTOSI E MESOTELIOMA : NEMICI INVISIBILI E MORTALI

Presentazione e relazione a cura della Classe IB Introduzione della Prof.ssa Maria Anna Gianotti

con il contributo del Dott. Carlo Dardanelli (MMG ASL212 - Asti) e del Dott. Luciano Mutti (Presidente Gruppo Italiano Mesotelioma)

Page 107: Atti Convegno Asti 21.05.2014

INTRODUZIONE

Prof.ssa Maria Anna Gianotti

In sede di organizzazione del Convegno “SOS AMIANTO”, ai ragazzi della classe Iª B del Liceo Classico Alfieri di Asti era stato affidato il compito di illustrare le patologie correlate all’esposizione del corpo umano alle particelle di un materiale inerte e tossico per la salute derivato dalla lavorazione dell’asbesto, comunemente conosciuto come eternit.

L’esposizione all’amianto è la causa principale che porta le persone a contrarre il mesotelioma, una malattia che inizia con la formazione di un piccolo nodulo che tende ad espandersi e degenerare in forma tumorale.

Le microscopiche fibre di amianto entrano nel corpo, attraverso le narici o la bocca e qualora riescano a insinuarsi nel mesotelio, possono cominciare a provocare lesioni che con il passare del tempo, si trasformano in infiammazioni, cicatrici, modificazioni genetiche dei tessuti colpiti.

Martedì 23 aprile 2014 nell’aula Magna dell’Università di Asti, gli alunni del Liceo Classico hanno affrontato il tema ASBESTOSI E MESOTELIOMA: NEMICI INVISIBILI E MORTALI.

In tutto il percorso sono stata supportata dalla presenza del Dott. Carlo Dardanelli, medico di base presso l’ASL 212 di ASTI, che con disponibilità encomiabile, ha prima spiegato la patologia e successivamente ha chiarito i dubbi e ha risposto alle sollecitazioni.

Ogni alunno ha portato il suo contributo liberamente, condividendo la difficoltà di esprimere in modo chiaro e comprensibile concetti spesso complessi e man mano che il lavoro prendeva forma, da insegnante, ho visto come la classe si sia entusiasmata, abbia avuto la percezione di imparare ad ottimizzare il tempo, l’impegno e le risorse messe a loro disposizione.

L’articolazione definitiva dell’intervento del nostro Istituto è stato frutto di una sinergia di lavoro:

• Presentazione a cura degli alunni sul tema:

“ASBESTOSI E MESOTELIOMA: NEMICI INVISIBILI E MORTALI“

• Intervento del Dott. Carlo Dardanelli

• Relazione della Dott.ssa Elisa Paolicchi, ricercatrice presso. l’Università di Pisa:

“LE ULTIME ACQUISIZIONI SCIENTIFICHE IN MATERIA DI MESOTELIOMA“

Sento il dovere di ringraziare la disponibilità del Prof. Luciano Mutti, tutor del gruppo, illustre oncologo nonché Presidente del Gruppo Italiano Mesotelioma (www.gime.it) che ha seguito via Internet il lavoro e che ha permesso alla Dott. Elisa Paolicchi di intervenire personalmente per presentare lo stato della ricerca sulla terapia genica.

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L’occasione di partecipare al convegno, ha permesso ai miei studenti di fare la scoperta personale del sapere come modo di rapportarsi con gli altri in uno spirito amichevole e curioso, condividendo un’esperienza formativa che ha portato ad un esito inaspettato poiché sono state gettate le basi per un gemellaggio scientifico Asti-Pisa.

Il gruppo infatti, è stato invitato a visitare al laboratorio del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa dove la Dott.ssa Elisa Paolicchi (che lavora nella struttura diretta dal Prof. Stefano Landi) si occupa di ricerca genetica.

Al momento è in progetto per l’anno scolastico 2014-2015 l’organizzazione di questa uscita didattica, che senza dubbio aprirà gli orizzonti sul mondo della ricerca genetica.

Prof.ssa Maria Anna Gianotti

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21 MAGGIO 2014

LICEO CLASSICO VITTORIO ALFIERI DI ASTI

Asbestosi e MESOTELIOMA : nemici invisibili e mortali

PRESENTAZIONE E RELAZIONE A CURA DELLA CLASSE IB

SEGUITA DALLA PROFESSORESSA MARIA ANNA GIANOTTI

DAL DOTT. CARLO DARDANELLI MMG ASL212 Asti

IN COLLABORAZIONE CON IL PROF. LUCIANO MUTTI

1

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Il mesotelio è un tessuto che

riveste, come una sottile

pellicola, la parete interna di

torace e addome e lo spazio

intorno al cuore.

PERCHE’ SI PARLA DI CANCRO DEL MESOTELIO ?

Il mesotelioma si annida nel

rivestimento dei polmoni, del

cuore o dell’addome

2

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DURANTE LO SVILUPPO EMBRIONALE GLI ORGANI SI FORMANO A PARTIRE DA TRE FOGLIETTI

ECTODERMA

ENDODERMA

MESODERMA

NELL’UOMO DALL’EVOLUZIONE DEL FOGLIETTO INTERMEDIO SI FORMERANNO LA CAVITA’ PLEURICA E LA CAVITA’ ADDOMINALE .

3

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4

Page 113: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Cosa causa il mesotelioma?� Nell’aria si possono

diffondere particelle di polverecontenenti spicole di asbesto,che riescono a penetrarenell’apparato respiratorio

� I primi sintomi della malattiasi possono sviluppare almenosi possono sviluppare almenodopo quindici, vent’annidall’esposizione .

La malattia ha un periodo di latenzainsolitamente lungo.

Radiografia di polmoni affetti da patologia asbesto-correlata

5

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6

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� L’ esposizione all’amianto è la causa principale che

porta le persone a contrarre il mesotelioma.

� Le fibre entrano nel corpo attraverso le narici o la

bocca e se le fibre si insinuano nel mesotelio, possono bocca e se le fibre si insinuano nel mesotelio, possono

cominciare a provocare piccole lesioni che con il passare

del tempo, si trasformano in infiammazioni, cicatrici,

modificazioni genetiche che portano a contrarre il

mesotelioma.

7

Page 116: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Quanti tipi di mesotelioma si

conoscono?

�Mesotelioma peritoneale: colpisce la membrana che riveste lo

stomaco e l’intestino.

�Mesotelioma pleurico: colpisce le membrane che rivestono i

polmoni polmoni

�Mesotelioma del pericardio: colpisce la membrana che

riveste il cuore.

�Mesotelioma testicolare: colpisce la membrana che riveste i

testicoli

8

Page 117: Atti Convegno Asti 21.05.2014

L'esordio del

mesotelioma pleurico è

di solito insidioso; un

modesto deficit

COME SI MANIFESTA?

modesto deficit

respiratorio, dolore

toracico ed affanno,

sono i sintomi più

comuni.

9

Page 118: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Come riconoscere la malattia?

I sintomi provocano dolori al petto e in particolare:

� Difficoltà respiratorie ( versamento pleurico )

� Riduzione dell’ espansione del petto

� Dolori addominali ( ascite )� Dolori addominali ( ascite )

I pazienti all’inizio sono portati a pensare di avere

un banale disturbo alle vie respiratorie .

10

Page 119: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Cosa fare se viene diagnosticato il

mesotelioma?� Si possono incontrare difficoltà a compiere sforzi fisici.

� Si avverte la sensazione di essere senza respiro più

frequentemente del normale. frequentemente del normale.

� Si nota perdita di peso.

� I sintomi portano a richiedere l’intervento del medico

per alleviare il dolore, fino alla somministrazione di

ossigeno o calmanti .

11

Page 120: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Quali cure?

� Chirurgia : pleurectomía o la pneumonectomía extra-pleurica.

� La chemioterapia utilizza farmaci che cercano di eliminare le cellule cancerose.

� La radioterapia utilizza le radiazioni per eliminare le cellule cancerose.

� La chirurgia palliativa cerca di rimuovere i tumori con lo scopo � La chirurgia palliativa cerca di rimuovere i tumori con lo scopo di ridurre il dolore e i liquidi che si accumulano nel le cavità interne.

� La terapia con ossigeno e la terapia respiratoria aiutano il paziente a respirar in maniera meno faticosa.

� Terapie alternative come diete particolari, integratori, yoga e agopuntura possono servire ad aiutare il corpo a recuperare le forze in modo naturale.

12

Page 121: Atti Convegno Asti 21.05.2014

TERAPIA GENICA IL PUNTO SULLA RICERCA GUIDATA DAL PROF. LUCIANO MUTTI

� La ricerca si è concentrata sul ruolo di AKT una proteina la cui attivazione gioca un ruolo essenziale nell’aumentare la sopravvivenza delle cellule normali esposte ad agenti tossici e/o cancerogenetici sia nelle cellule mesoteliali coltivate

Spicole di

amianto

nelle cellule mesoteliali coltivate sperimentalmente esposte ad amianto sia nelle cellule di Mesotelioma.

� Quindi AKT è stata considerata una proteina chiave nel processo che porta alla selezione di cellule mesoteliali tumorali dopo esposizione a fibre di amianto.

13

Page 122: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Le contaminazioni difficili da estirpare….

DA UN ARTICOLO DI DACIA MARAINI DEL 22 APRILE 2014

� A pag.35 de Il Corriere della Sera del 22.04.2014, Dacia Maraini scrive che a soli60 anni se n’è andato un parroco gentile delle montagne abruzzesi. DonDaniele Mussa era amato da tutti anche dai non credenti. Seguace di PapaFrancesco, ne condivideva le radici latino-americane.

� .. In queste montagne dai boschi centenari, dove si vive bene, ci si ammalatroppo spesso di cancro, di malattie del sistema nervoso. .. Per via aerea eacquifera penetrano i veleni che le varie industrie hanno disseminato per ilacquifera penetrano i veleni che le varie industrie hanno disseminato per ilPaese, nel silenzio assenso degli amministratori locali e nazionali. .. Nessunopuò ormai illudersi di rimanerne fuori. La discarica di Bussi, che si trova inAbruzzo viene definita la più pericolosa bomba ecologica d’Europa. .. Adesempio l’eternit di cui parla il costruttore Gerardo Di Pirro, per smaltirlo civogliono annose trafile burocratiche e nessuno controlla che ladecontaminazione sia praticata. .. Basterebbe, per cominciare, imporre latracciabilità dei rifiuti e dei trasporti. E’ già stato proposto in Parlamento. Ilsistema è partito con costi enormi, ma poi è abortito, perchè le grandi industrienon volevano controlli. Nessuno ha protestato. E i nostri figli che studiano aPescara, bevono acqua contaminata……

14

Page 123: Atti Convegno Asti 21.05.2014

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

15

Page 124: Atti Convegno Asti 21.05.2014

CONTRIBUTO

Dott.ssa Elisa Paolicchi

Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa

Ascoltare la presentazione dei ragazzi della Iª B del liceo classico Alfieri di Asti è stato entusiasmante: i ragazzi, grazie alla guida della Dott.ssa Maria Anna Gianotti, sono riusciti a presentare in modo dettagliato e puntuale le caratteristiche dell’insorgenza e cura del mesotelioma accennando anche alla terapia genica.

Nel laboratorio di Genetica dell’Università di Pisa sono attualmente in corso alcuni studi pre-clinici volti a valutare l’efficacia di nuove modalità terapeutiche. Infatti in assenza di un’efficiente strategia per la cura di tale neoplasia, impelle la necessità di comprendere i meccanismi molecolari coinvolti nella carcinogenesi e nella chemioresistenza, cosa che potrebbe conseguentemente aiutare a sviluppare nuove strategie terapeutiche.

Un metodo chiave potrebbe essere costituito dalla identificazione delle alterazioni cromosomiche tipiche del mesotelioma, nonché dei geni ivi contenuti. Per questo, la strategia adottata dai nostri laboratori è stata quella di effettuare un’estesa rewiew della letteratura, al fine di identificare le alterazioni cromosomiche più comuni nei pazienti di mesotelioma, nonché, all’interno di esse, quelle correlate con una prognosi peggiore.

Sono stati poi ricercati geni in esse contenuti che possono essere considerati potenziali geni target per il mesotelioma, tra questi sono stati identificati la Mesotelina, i geni Polycomb e alcuni miRNA.

Attualmente stiamo utilizzando tecniche di silenziamento genico, volte a spegnere l’espressione dei geni e miRNA in questione, dimostrando che la mancanza di espressione del gene target determina una significativa riduzione della proliferazione delle cellule di mesotelioma nonché della loro capacità di metastatizzare.

Questo risultati consentono, da un lato, di identificare nuovi bersagli terapeutici specifici, dall’ altra pongono le basi anche per disegnare nuovi approcci di terapia genetica di questa neoplasia.

Page 125: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Elisa Paolicchi, Dipartimento di Biologia, Pisa

Page 126: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Il Mesotelioma è un tumore maligno primitivo che

origina dalle cellule mesoteliali.

Prevalentemente insorge nella pleura, più raramente

nel peritoneo, nel pericardio e nella tunica vaginale del

testicolo.

Page 127: Atti Convegno Asti 21.05.2014

MPM è un tumore raro. In ogni milione di persone si evidenziano non più

di 2 nuovi casi di MPM . stato però stimato che nei principali

paesi europei aumenterà progressivamente causando oltre

250.000 morti entro il 2020 (Peto e coll., 1998-1999).

MPM è il più frequente tumore maligno pleurico primitivo, con frequenza in

aumento

Page 128: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Relazione asbesto

esposizione in 80% pz con mesotelioma

Latenza esposizione - comparsa 20 30 aa

spesso no placche ed altri segni asbestosi

Page 129: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Infezione da virus SV40

(Carbone et al., 2002)

Esposizione a radiazioni ionizzanti

(Wagner et al., 1960)

Page 130: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Fibre

Interazione diretta con le

cellule target

Interazione con le

cellule infiammatorie

Macrofagi

Mesotelio

Alterazioni geniche

Alterazioni cromosomiche

Produzione di ROS

Produzione di citochine

Produzione di ROS

Produzione di RSN

Page 131: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Il lungo periodo di latenza tra l'esposizione all'amianto e lo sviluppo del tumore

probabilmente implica che numerosi cambiamenti genetici sono necessari per la

trasformazione maligna delle cellule mesoteliali.

Esposizione

Periodo di latenza: 30 anni

MUTAZIONI GENETICHE IN CORSO?

MECCANISMI MOLECOLARI

COINVOLTI NELLA CARCINOGENESI

Page 132: Atti Convegno Asti 21.05.2014
Page 133: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Tumor sample Reference sample

Page 134: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Migliorare diagnosi, terapia e prognosi

Caratterizzare le alterazioni genetiche che si

verificano all'interno delle cellule neoplastiche

ed i geni chiave coinvolti

Page 135: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Normal

Tumor

Denature

Normal metaphase

chromosome

Raccolta ed analisi dei dati pubblicati in letteratura sulle

alterazioni cromosomiche tipiche del mesotelioma individuate

tramite CGH

Identificazione delle aberrazioni

cromosomiche più comunemente

coinvolte nei tessuti di mesotelioma

Raccolta ed analisi di dati di

espressione genica

Identificazione delle aberrazioni

cromosomiche correlate con la bassa

sopravvivenza

Identificazione di geni

deregolati in altri tipi di

tumori e correlati alla bassa

sopravvivenza Geni

CHIAVE

Microarray Scanner

Computer Software

analysis

Page 136: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Estesa ricerca bibliografica mirante a raccogliere tutti i lavori di CGH pubblicati.

References Technique

employed

Cell line

Epitheliod

Cell line

Sarcomatoid Cell line Biphasic

Tissues

Epitheliod

Tissues

Sarcomatoid Tissues Biphasic

Kivipensas P. et al. CGH 3 3 2 3

Björkqvist A-M. et al. CGH 8 1 18

Björkqvist A-M. et al. CGH 19 5 10

Ascoli V. et al. CGH 3 1 1

Krismann M. et al. CGH 20 25 21

Musti M. et al. CGH 1

Simon F. et al. CGH 1

Knuuttila A. et al. CGH 8

Scattone A. et al. CGH 6

Schulten H.J. et al. CGH 1 1

Lindholm P.M. et al. CGH 15 8 3

8 MPM CELL LINES

4 EPITHELIOID

TYPE

1 SARCOMATOID

TYPE

3 BIPHASIC TYPE

179 MPM TISSUES

74 EPITHELIOID

TYPE

48 SARCOMATOID

TYPE

57 BIPHASIC TYPE

Raccolta di tessuti e linee cellulari di MPM

Per ciascun campione

tessutale ed ogni linea

cellulare riportati nei

manoscritti, abbiamo

registrato tutte le

alterazioni

cromosomiche.

Page 137: Atti Convegno Asti 21.05.2014
Page 138: Atti Convegno Asti 21.05.2014

La presenza di uno qualsiasi dei riarrangiamenti che coinvolgono

la perdita di: 1p / 4p o il guadagno di: 7pter-7q31.2 / 8q (= 1)

risulta associata ad una minore sopravvivenza dei pazienti con MPM

rispetto a quelli che non sono portatori di nessuno di essi (= 0)

100

80

60

40

20

0

Su

rviv

al p

rob

ab

ility

(%

)

0 20 40 60 80

Months

Class 0

Class 1

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KEGG Pathway Genes mapped

in the pathway Adjusted

P-value

Focal adhesion KDR, LAMB1,

ACTB, CAV1,

MET,

PDGFRA,

CAV2, LAMC2

8.53 x 10-6

Pathways in cancer CCNE2,

CASP3, MYC,

IL8, LAMB1,

MET,

PDGFRA,

LAMC2, FZD6

1.61 x 10-5

Cell cycle MCM4,

CCNE2,

CDC14A,

CDC7, MYC,

RAD21

2.92 x 10-5

Cytokine-cytokine

receptor interaction

CXCL2, MET,

PDGFRA,

IL15, KDR, IL8

8.00 x 10-4

Page 140: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Re

lati

ve

ab

sorb

an

ce 4

92

nm

Days

0

1

2

3

4

5

0 2 4 6

*

siCtrl

siMSLN-1

siM

SL

N-1

siC

trl

70 KDa

40 KDa

56 KDa

42 KDa

42 KDa

40 KDa

42 KDa

p-AKT

p-ERK

ERK1-2

-actin

MS

LN

Ve

cto

r

Em

pty

Ve

cto

r

Mesothelin

Mero-14 NCI-H28

Mesotelina (MSLN) è normalmente espressa a bassi livelli nelle cellule mesoteliali e

sovra-espressa in diversi tumori umani, tra cui MPM, cancro ovarico e adenocarcinoma

pancreatico.

Page 141: Atti Convegno Asti 21.05.2014

siCtrl siMSLN-1

Mero-14

0

20

40

60

80

100

120

sict simsln siCtrl siMSLN-1

Cell

perc

enta

ge (

%)

50 µm 50 µm

Page 142: Atti Convegno Asti 21.05.2014

siCtrl

siMSLN-1

Mero-14

invasiv

e c

ells

siCtrl siMSLN-1

Page 143: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Caspase a

ctivity

Mero-14

*

42 KDa -actin

P53 53 KDa

PARP 89 KDa

40 KDa Mesothelin

siM

SL

N-1

+ c

isp

latin

5M

siC

trl +

cis

pla

tin

5M

siM

SL

N-1

+ c

isp

latin

10

siC

trl +

cis

pla

tin

10

M

siM

SL

N-1

+ c

isp

latin

20

M

siC

trl +

cis

pla

tin

20

M

Mero-14

Page 144: Atti Convegno Asti 21.05.2014
Page 145: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Caratteristiche:

Frequenza variabile (0.1- 20%) in diversi tipi di tumore, stadio e grado

Tumorigenicità

Multipotenti (plasticità)

Sede di chemioresistenza

Responsabili delle metastasi

Crescono come sfere

Page 146: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Cellule di

mesotelioma

aderenti

Cellule di

mesotelioma

sferoidali

«Cellule

Staminali

Tumorali»

Page 147: Atti Convegno Asti 21.05.2014

profondamente alterati nel mesotelioma.

La mesotelina e EZH2 potrebbero costituire dei promettenti targets terapeutici.

Prospettive future

Ulteriore approfondimento sul ruolo della mesotelina

attraverso tecniche di silenziamneto genico.

Tumorali in condizioni di ipossia

Page 148: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Grazie

Ringraziamenti:

Università di PISA Prof. Stefano Landi,

Prof. Federica Gemignani Dott.ssa Ombretta Melaiu

Dott.ssa Elisa Barone

Imperial College of LONDON Prof. J. Stebbing, Dr. G. Giamas

Ospedale di Borgosesia, Vercelli

Prof. Luciano Mutti

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CONCLUSIONI

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Conclusioni

Michele Rucco

Segretario Generale dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus Via Crescenzio, 2 – 00193 – Roma Tel. +39 340 2553965

E-mail: [email protected]

Buongiorno Signore e Signori, vi porto anche il saluto del nostro Presidente, l’avv. Ezio Bonanni, che, essendo impegnato in udienza in un’altra città, non ha potuto partecipare a questo Convegno che è stato ricchissimo di riflessioni e di spunti.

Permettetemi di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante evento e che non cito per non incorrere nel deprecabile rischio di dimenticare qualcuno.

Voglio rivolgere i miei complimenti ai ragazzi, non solo per il pregevole lavoro svolto, ma soprattutto perché hanno colto l’occasione di mettersi alla prova, affrontando in modo compiuto e con entusiasmo questo tema; concretizzando il loro impegno in qualcosa che li aiuta a capire questo nostro mondo e questi nostri tempi; arricchendo e sperimentando il loro bagaglio di capacità, in un momento come questo in cui assistiamo proprio ad una massiccia distruzione di capacità e che è rappresentata dall’alto livello di disoccupazione giovanile che registriamo nel nostro Paese. Le migliori risorse della nostra società, la nostra vera ricchezza, costrette all’inattività e al fatalismo nel periodo in cui si esprime la loro maggiore fecondità.

Bravi, siete stati veramente bravi! Credo che l’amministrazione comunale, nell’attenzione che la caratterizza, potrà e vorrà ancora avvalersi del vostro positivo contributo, per iniziative ad alto valore aggiunto e a costo zero, il che non guasta mai, soprattutto in momenti come questo.

Venendo ai temi del Convegno, voglio evidenziare che l’amianto ed il suo uso nefasto e criminale rappresentano l’emblema di come il rapporto tra salute, lavoro ed ambiente sia stato spesso impostato e gestito in un modo sbagliato, facendo passare in secondo piano il rispetto della vita, della sua dignità, della sua qualità. La battaglia contro l’asbesto non è una battaglia di retroguardia, volta a sanzionare e a stigmatizzare comportamenti criminali del passato; la storia dell’amianto è un caso emblematico, un caso di studio da cui apprendere per evitare di trovarci fra pochi anni a fare una nuova conta dei morti causati da altre sostanze tossiche, presenti e usate fra di noi nella più rigorosa disinformazione.

Abbiamo contato circa 5.000 decessi ogni anno dovuti alle patologie asbesto correlate.

Una strage che si ripete anno dopo anno nel silenzio assordante degli organi di informazione, in un contesto di mancato riconoscimento dei diritti e di sostanziale impunità dei responsabili di questo eccidio.

Le vittime, i familiari, gli esposti sono quasi sempre lasciati soli con la loro sofferenza e con le loro difficoltà ad affrontare le conseguenze di quello che non potrà mai, per sua natura, essere definito un “problema privato”.

In molti ambiti, il problema amianto viene semplicisticamente ridotto al problema degli esposti, delle loro patologie, un problema, che riguarda in definitiva una porzione limitata della popolazione: ma questa impostazione non permette di cogliere l’aspetto centrale costituito dal

Page 151: Atti Convegno Asti 21.05.2014

problema creato dagli altri tossici, dagli altri agenti patogeni, da tutti i tossici, da tutti gli agenti patogeni. I tossici, i patogeni debbono essere banditi e la loro presenza deve essere rimossa dagli ambienti di vita e di lavoro: unica vera prevenzione primaria è un ambiente pulito.

Voglio fornire ulteriori elementi di approfondimento al vostro pregevole lavoro e vi voglio parlare di quella che abbiamo definito “Amiantopoli: la lobby assassina. Nascondere la realtà per continuare ad uccidere”. Andrò quindi ad affrontare quel concetto di disinformazione cui ho accennato in precedenza.

La letalità dell’amianto era nota fin dai tempi dell’antichità; già Plinio il Vecchio, riferisce che gli addetti alla lavorazione si fasciavano il viso con membrane di vesciche allentate, per non assorbire respirando quella polvere nociva e per aver modo tuttavia di guardare attraverso di esse. Il rischio morbigeno legato all’esposizione a polveri e fibre di amianto emerse in modo incontrovertibile durante i lavori del Primo Congresso Internazionale per le malattie del lavoro, tenutosi a Milano nel 1906. In quella occasione vennero presentati gli studi del prof. L. Scarpa, del Policlinico Generale di Torino, il quale ebbe modo di constatare che tra i 27.000 ammalati di tubercolosi polmonare, curati tra il 1892 e il 1906, soltanto 30 erano quelli che erano stati esposti a polveri e fibre di amianto, poiché ne erano impiegati un numero esiguo nelle relative lavorazioni e pur tuttavia tra questi, 21 donne e 9 uomini, persero la vita ad un anno dalla diagnosi, tranne uno, con una rapidità di progressione della malattia tale da far concludere che ci fosse una relazione con l’inalazione di polveri di amianto. Pensate, per inciso, che tale studio fu condotto con le tecniche del tempo e quindi senza l’uso del computer: immaginate,quindi, cosa può voler dire individuare 30 casi su 27.000!

Queste evidenze e questi studi costituirono i presupposti utilizzati dal Tribunale di Torino nel 1906 per pronunciare la sentenza di assoluzione di un giornalista citato per calunnia da un imprenditore: il primo aveva affermato sul suo giornale la pericolosità della lavorazione dell’amianto che si svolgeva nella fabbrica del secondo. La sentenza del Tribunale venne confermata l’anno successivo dalla Corte di Appello di Torino; entrambi i documenti si trovano presso l’Archivio di Stato di Torino.

Quindi, fin dall’inizio del Novecento vi era la consapevolezza degli effetti patogeni dell’amianto.

E’ appena il caso di rilevare come la storia giudiziaria dell’amianto inizi con una sentenza che riguarda l’informazione e come, sin da subito, si svilupparono le azioni per negare ciò che era scientificamente evidente.

Analizzando i volumi della produzione e dell’importazione di amianto in Italia dal 1946 al 1992, anno di entrata in vigore della Legge 257 che ne bandiva l’estrazione e la lavorazione, vediamo come essi crescano esponenzialmente, raggiungendo il loro picco fra gli anni Settanta ed Ottanta, quando arrivano quasi a 250.000 tonnellate annue, per poi decrescere rapidamente solo a partire dal 1990.

Confrontando il dato italiano con l’analogo dato degli USA, si evidenzia come in questo paese la produzione di amianto invece inizi a diminuire proprio a partire dal 1970, in concomitanza con la divulgazione degli studi di Irving Selikoff, che dimostravano il nesso di causalità tra amianto e mesotelioma e carcinoma polmonare.

Proprio partendo da queste evidenze si ha la conferma dell’esistenza di una lobby, che ha operato nell’interesse degli industriali dell’amianto, incurante dei danni provocati alla salute ed all’ambiente, dei morti e delle sofferenze indotte.

Ulteriore e più cogente conferma dell’esistenza e dell’operato di questa lobby viene fornita da due documenti attualmente depositati presso l’Archivio di Stato di Torino e rinvenuti fra i documenti del Consiglio di Amministrazione della ditta “Amiantifera” di Balangero (TO), come noto la cava per l’estrazione di amianto più grande d’Europa.

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Il primo documento è la relazione scritta il 20 dicembre 1976 dall’ing. Ermanno Martini, con la quale lo stesso riferisce i lavori del corso tenuto a Neuss (Dusseldorf) dal 13 al 16 dicembre 1976 dall’Unione dei Produttori di Cemento-Amianto WVAZ: in questo rapporto è possibile leggere chiaramente la frase “Dissociarsi da ogni discussione delle idee del dott. Selikoff astenendosi dal citarlo” . Un vero e proprio manuale della controinformazione!

Il secondo documento è ancora più pregnante e fornisce la dimensione delle entità coinvolte, che non sono solo le industri dell’amianto, ma anche enti ed istituzioni pubbliche che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini in ossequio al dettato dell’art.32 della Costituzione.

Si tratta di una nota scritta a mano durante un incontro presso l’”Assocemento”, tenutosi in Roma il 17 novembre 1978. In questo documento è possibile leggere le frasi:

“chiedere di rallentare la questione della normativa sui limiti di esposizione legati alla protezione dei lavoratori” (si tratta, come noto, della famigerata norma del limite di soglia a 100 fibre/litro, giudicata già di per sé totalmente inadeguata dalla comunità scientifica);

“ l’ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni) ha aderito a questa richiesta”;

“il Ministro della Salute ha confermato questo fatto” .

Non credo siano necessari ulteriori commenti: siamo nella seconda metà degli anni Settanta; il nesso di causalità fra amianto e mesoteolioma è ormai definitivamente dimostrato; la Comunità Europea si sta orientando per la messa al bando dell’amianto.

Le conseguenze di questi comportamenti le troviamo nel Quarto Rapporto RENAM 2012, che rileva la presenza di circa 1.500 casi di mesotelioma ogni anno in Italia, anche se secondo le nostre stime i decessi per patologie asbesto correlate si attestano intorno ai 5.000 casi annui.

Mi sia consentita un’ulteriore notazione: nel nostro Paese all’inizio di ogni mese conosciamo perfettamente l’andamento del PIL del mese precedente, suddiviso per settori e rami, ma abbiamo dovuto aspettare il 2012 per avere il rapporto sui casi di mesotelioma registrati nel 2008! E dal 2008 al 2014 sono passati sei anni dei quali non sappiamo nulla!

Il Tribunale di Torino, con la sentenza n. 565 del 2012, ha condannato l’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny, proprietario della Eternit, a sedici anni di reclusione per disastro ambientale doloso permanente e per omissione volontaria di cautele antinfortunistiche. La decisione è stata poi confermata nel 2013 dalla Corte di Appello di Torino, che ha aggravato la pena a diciotto anni di reclusione.

Questo criminale, il cui patrimonio è stato calcolato nel 2008 da una rivista svizzera dedicata all'economia ammontare a 1,9 miliardi di sterline britanniche, è oggi presidente onorario di una organizzazione (la World Business Council for Sustainable Development – WBCSD), che a tutt'oggi conta come membri le 160 più importanti società del pianeta ed ha rapporti amicali con esponenti politici di tutti i Paesi. Abbiamo trovato una foto che lo ritrae insieme al prof. Romano Prodi, più volte Presidente del Consiglio del nostro Paese e già Presidente dell’Unione Europea, ma sicuramente le sue frequentazioni sono più ampie.

Purtroppo la storia della lobby dell’amianto non si conclude nel 1992 con l’approvazione della legge 257, basta un rapido excursus sulla situazione attuale per rendersene conto.

Le strutture mediche, che pure potrebbero dare un maggiore contributo in termini di diagnosi precoce e di prevenzione secondaria, non vengono messe in condizione di portare avanti seri programmi di sorveglianza sanitaria e di analisi epidemiologica.

La ricerca di base, dalla quale sola possono venire le terapie e le cure per debellare le patologie asbesto correlate, viene impastoiata dalla sottostima dell’universo di riferimento e dalla cronica mancanza di fondi.

Page 153: Atti Convegno Asti 21.05.2014

La Magistratura, nella sua azione di contrasto dei reati contro la salute e contro l’ambiente e nella sua azione di ristoro dei danni causati ai singoli e alle comunità, si trova, spesso da sola, a fronteggiare un complesso di normative farraginoso, a volte contradditorio, con l’ulteriore difficoltà di dover svolgere un lavoro certosino per ricostruire situazioni e per individuare correttamente responsabilità.

Le istituzioni preposte alla sicurezza ambientale, dopo 22 anni dall’approvazione della legge 257, brancolano ancora nel buio, ancora non sanno dove si annida l’amianto e periodicamente indicono solenni e faraonici censimenti, tanto vani quanto costosi: e nel frattempo, solo per fare un esempio, migliaia di bambini e di ragazzi sono costretti a frequentare edifici scolastici pieni di amianto e mai bonificati.

Le bonifiche, quando vengono fatte, evidenziano un altro annoso problema, quello dello smaltimento, un capitolo della vicenda dell’amianto di cui si parla poco, che muove ingenti interessi economici e che spesso lo rende appetibile anche per la criminalità organizzata.

La soluzione adottata in Italia, ed ancora caldeggiata da più parti, anche autorevoli, è quella dello stoccaggio di tali materiali in discarica, mettendo, non solo in senso figurato ma anche in senso reale, il problema sotto il tappeto, costituendo una ipoteca per le future generazioni e dimenticando che il territorio del nostro Paese è quasi tutto ad alto rischio sismico ed idrogeologico.

La Risoluzione del Parlamento Europeo del 14 marzo 2013 ritiene che le discariche siano solo una soluzione provvisoria e che sia di gran lunga preferibile il ricorso agli impianti di inertizzazione, capaci di rendere definitivamente innocue le fibre dell’amianto.

In Italia non esistono impianti di inertizzazione dell’amianto.

Il DM 248/2004 ne consente la realizzazione, ma ad oggi (a dieci anni dall’emanazione del provvedimento!!!) mancano alcuni regolamenti attuativi e continua a circolare la fola che “tutto è in via sperimentale”: eppure, nella vicina Francia, un impianto del genere è operativo fin dal 1997 ed ha smaltito oltre 2.000.000 di tonnellate di amianto friabile, il più pericoloso.

Cosa ha fatto il legislatore in questi 22 anni per far fronte a tutto questo?

Nessun intervento organico, solo una serie infinita di micro modifiche e di integrazioni normative, il cui risultato è stato rendere l’accesso ai benefici previdenziali un vero percorso ad ostacoli!

Nessuna programmazione sanitaria, nessun programma di bonifica, nessun termine entro il quale completare la bonifica dell’amianto su tutto il territorio nazionale.

Lo stesso Piano Nazionale Amianto, presentato durante la seconda Conferenza Governativa del novembre 2012 ed approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 Marzo 2013 (quando l’esecutivo era in carica solo per gli affari correnti), lascia aperte molte di queste questioni, limitandosi a prevedere una ulteriore mappatura, ad auspicare progressi scientifici sul versante delle cure del solo mesotelioma pleurico e sul versante della inertizzazione, a spendere alcuni milioni di euro per la realizzazione di uno spot informativo di dubbio gusto e per interventi ancora una volta a favore della popolazione di Casale Monferrato, quasi fosse l’unica vittima in Italia dell’uso dissennato e criminale dell’amianto.

Sostanzialmente, si continua ad alimentare il problema amianto, quasi a voler creare con questo funesto materiale una cortina fumogena che continui ad occultare la pervasività dell’uso non sano

Page 154: Atti Convegno Asti 21.05.2014

dell’ambiente e dei suoi componenti, per avidità di profitto, per mancanza di coraggio nel fare il proprio dovere.

In questo quadro di pesanti criticità, secondo noi esistono formidabili opportunità: liberarsi dall’amianto può costituire per il nostro Paese una grande occasione per il rilancio dell’economia, reimpostando la politica industriale, migliorando la qualità della vita nelle città, attivando un circolo virtuoso fra ricerca di base e pratica clinica, applicando quello che abbiamo imparato dall’esperienza dell’amianto agli altri agenti tossici e patogeni, tutelando i diritti delle persone, in primis quello della salute.

Voglio concludere con questo pensiero di Albert Schweitzer, l’apostolo laico del rispetto della vita, un pensiero che segna i limiti dell’uomo e contemporaneamente è un inno alla sua potenza: “Quello che tu puoi fare è solo una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla tua vita”.

Vi ringrazio per l’attenzione.

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dott. Michele Rucco

Segretario Generale

1

Convegno

S.O.S. Aula Magna UNI ASTISS - Asti

21 Maggio 2014

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AMIANTOPOLI:

LA LOBBY ASSASSINA Nascondere la realtà

per continuare ad uccidere.

2

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3

Sentenza del Tribunale di

Torino,

31 ottobre 1906

Consapevolezza degli

effetti patogeni

dell'amianto a partire

dai primi del 1900

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4

Page 159: Atti Convegno Asti 21.05.2014

5

Page 160: Atti Convegno Asti 21.05.2014

6

Relazione scritta il 20 dicembre 1976,da

Ermanno Martini, ingegnere e

dipendente della ditta "Amiantifera" di

Balangero (Torino). La relazione è

stata redatta sul corso tenuto a Neuss

(Dusseldorf) dal 13 al 18 dicembre

1976 da Wirtschaftsverband Asbestzement

e V. (WVAZ) [Unione dei produttori di

cemento-amianto].

In questo rapporto è possibile leggere la

frase "Dissociarsi da ogni

discussione delle idee del

dottor Selikoff e astenersi

dal citarlo".

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7

Nota scritta a mano in un

"incontro" presso la "Assocemento" di

Roma, il 17 novembre 1978.

fra le carte del Consiglio

di Amministrazione della società

"Amiantifera di

ora è presso l'Archivio di Stato di Torino.

possibile leggere le frasi:

chiedere di rallentare la questione

della normativa sui limiti di

esposizione legati alla protezione dei

lavoratori

l'ENPI ha aderito a questa richiesta

Il ministro della Salute ha

confermato questo fatto

Page 162: Atti Convegno Asti 21.05.2014

8

Page 163: Atti Convegno Asti 21.05.2014

9

Il Tribunale di Torino,

con la Sentenza n.

565 del 2012, ha

condannato Stephan

Schmidheiny a sedici

anni di reclusione.

La decisione è stata

poi confermata dalla

Corte di Appello di

Torino, che ha

aggravato la pena a

18 anni di reclusione. Il Dott. Stephan Schmidheiny insieme con il più volte

Europea, Prof. Romano Prodi

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10

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11111111

Piano nazionale amianto del Governo Monti

Termine della mappatura;

Sensibilizzazione ed informazione; Studio del problema amianto, per cercare una soluzione; Utilizzo delle discariche; Sottovalutazione dei dati relativi alla presenza di amianto e

in corso; Limitazione del problema amianto ai soli siti Eternit (e a

pochi altri).

Page 166: Atti Convegno Asti 21.05.2014

12121212

I. PREVENZIONE PRIMARIA.

Decontaminazione dei luoghi di vita e di lavoro, con la bonifica, attraverso un piano pluriennale nazionale di modernizzazione infrastrutturale e di rilancio industriale, attraverso la detrazione fiscale delle spese, dei fondi strutturali europei, e dei finanziamenti della cassa depositi e prestiti;

Governo pubblico attraverso una costituzione

che detti regole precise, con lo Stato arbitro, in grado di intervenire per interdire eventuali distorsioni del libero mercato e per fini sociali;

Valorizzazione delle autonomie locali e della sussidiarietà.

Page 167: Atti Convegno Asti 21.05.2014

13131313

II. PREVENZIONE SECONDARIA.

Ricerca scientifica, con la valorizzazione delle esperienze e dei risultati conseguiti a livello internazionale;

Sorveglianza sanitaria per i cittadini e lavoratori esposti a

fibre di amianto; Istituzione di una cabina di regia, per la costituzione di un

unico protocollo nazionale, applicabile ai casi di patologie asbesto correlate.

Page 168: Atti Convegno Asti 21.05.2014

14141414

III. PREVENZIONE TERZIARIA E TUTELA GIURIDICA DELLE VITTIME .

Indagini epidemiologiche riferite a tutte le patologie asbesto correlate; Istituzione del Registro degli esposti ad amianto; Aggiornamento delle tabelle INAIL, con di tutte le patologie

asbesto correlate; Istituzione di una Procura nazionale per la sicurezza sul lavoro; Riforma legislativa, che porti della norma di cui . 254 del

D.Lgs. 81/08; Abrogazione del termine di decadenza per i benefici contributivi per

esposizione ad amianto per coloro che non hanno presentato la domanda entro il 15 giugno 2005;

Pensionamento anticipato per coloro che hanno patologie asbesto correlate,

anche qualora non abbiano ancora età pensionabile.

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Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma

Ambulatorio oncologico on line

Guardie Nazionali Amianto

15

Page 170: Atti Convegno Asti 21.05.2014

16

Page 171: Atti Convegno Asti 21.05.2014

17

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Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma

Ambulatorio oncologico on line

Guardie Nazionali Amianto

Ricorso alla Corte Europea

Petizione popolare

18

Page 173: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Quello che tu puoi fare

ma è ciò che dà significato

alla tua vita.

Albert Schweitzer

20

Page 174: Atti Convegno Asti 21.05.2014

21

Grazie

Page 175: Atti Convegno Asti 21.05.2014
Page 176: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Il Progetto S.O.S Amianto

Obiettivi

A. Migliorare le strutture, il patrimonio pubblico e privato, etc. Miglioramento

Salute

Ambiti Aspetti 1

2

Ambiente

3

Competitività

La fibra di amianto è killer A.

Un problema oggi e una minaccia domani B.

4

Un ambiente sicuro, a misura d'uomo, rispettoso dell'ambiente

A.

La bonifica rende più sicuro e attrattivo il territorio A.

Nuove opportunità di sviluppo B.

Migliorare la qualità della vita B.

Page 177: Atti Convegno Asti 21.05.2014

A. Informa, assiste in ogni passaggio burocratico il

cittadino e le imprese Sportello

Finanziamenti

Ambiti Azioni

1

2

Bonifica

3

Incontra e promuove

Indirizza il cittadino nella richiesta di finanziamenti A.

5

Bonifica tutti i siti di proprietà comunale e privati A.

Promuove ogni anno incontri formativi A.

Promuove corsi sulla sicurezza lavoro introducendo

cancerogene

B.

Il Progetto S.O.S Amianto

Consulenza Sanitaria e Consulenza Legale

4

A. Consulenza Sanitaria e Consulenza Legale

Page 178: Atti Convegno Asti 21.05.2014

A. Informa, assiste, aggiorna la situazione Sportello Gestito project Manager

Ambiti Azioni 1

Eroga i contributi B.

contributi

Assiste in ogni passaggio burocratico il cittadino

dovranno fornire servizi chiavi in mano)

Il Progetto S.O.S Amianto

Page 179: Atti Convegno Asti 21.05.2014

Ambiti Azioni

Bonifica

3

Bonifica tutti i siti di proprietà comunale e privati A.

Verrà creata una lista di aziende che verranno accreditate al progetto SOS Amianto le

e/o 10 B (comma 1) e che siano in grado di fornire un servizio chiavi in mano

Il Progetto S.O.S Amianto

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Ambiti Azioni

Incontra e promuove

5 Promuove ogni anno incontri con la popolazione e gli imprenditori A.

Il Comune promuove dal 2013 nuove azioni di censimento e monitoraggio stato di conservazione B.

Il Progetto S.O.S Amianto

formazione, corsi sulla sicurezza lavoro introducendo sessioni dedicate

Al fine di rendere il censimento sempre più attendibile si ricorrerà a tecniche

Page 181: Atti Convegno Asti 21.05.2014

RASSEGNA STAMPA

Page 182: Atti Convegno Asti 21.05.2014
Page 183: Atti Convegno Asti 21.05.2014

ATTUALITÀ

DI ELISA FERRANDO

Il pericolo amianto esiste: bisogna parlarne,informare e sensibilizzare la popolazione, inparticolare i giovani, nel modo corretto, sen-za operazioni di terrorismo psicologico. E,soprattutto, estirpare il problema sfruttandole ricerche, le tecniche, i brevetti già esistenti. E’ il principale messaggio emerso dal con-vegno “S.O.S. Amianto”, svoltosi mercoledìnell’aula magna dell’Università, promossodall’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto),dall’associazione di categoria Api Asti, cheraggruppa circa 200 piccole e medie impreseastigiane, e dall’Ufficioscolastico territoriale (exProvveditorato agli Stu-di). Al loro fianco hannocollaborato numerosiEnti e aziende: Comunedi Asti, Università di Asti,CNR (Consiglio naziona-le delle ricerche) di Ro-ma, e due istituti bancari,Cassa di Risparmio di A-sti e UniCredit. Moderato da Giuseppe Ra-solo, il convegno è stato coordinato da InesFiore, membro dell’ONA, la cui sezione pro-vinciale è presieduta da Pasquale De Filippo.Protagonisti sono stati gli studenti di quattroscuole superiori astigiane, intervenuti comerelatori di fronte ad una platea composta daautorità e da numerosi compagni di altri i-stituti superiori. A dare il via ai lavori alcune autorità presenti,tra cui il vice sindaco Davide Arri, che ha de-finito l’amianto un «killer pericoloso e silen-zioso che avvolge la città e le campagne».«Nell’ambito della “terapia dall’amianto” -ha proseguito - Asti deve recuperare terrenoe posizioni rispetto ad altre città, anche per-ché è fortemente intaccata dalla sua presen-za. E lo sta facendo con tenacia e forza, no-nostante la crisi economica».Dopodiché sono stati letti i saluti degli as-sessori regionali Claudia Porchietto (Lavoroe formazione) e Ugo Cavallera (Sanità). «Ri-tengo sia stata una scelta vincente – ha scrittoClaudia Porchietto – quella di far sì che fos-sero i giovani i veri protagonisti della gior-nata, capaci di offrire spunti di riflessioneinnovativi in grado di lasciare una tracciaprofonda nel pubblico in sala. Ritengo chequesta sia un’esperienzaestremamente formativaper tutti gli studenti chehanno partecipato, econfido che ne farannotesoro per il loro futuro:magari alcuni decideran-no di studiare e lavorarein questi settori. In con-clusione, tengo a sottoli-neare come il loro impe-gno sia significativo e necessario per laformazione di una futura classe dirigentepreparata, capace e appassionata che sispenda al meglio per il nostro territorio».L’assessore Cavallera ha invece informatosui vari fronti dell’impegno della Regione re-lativamente alla “questione amianto”. «D’in-tesa con il Ministero della Salute - ha scritto- l’Amministrazione ha cercato di fare siste-ma in materia sanitaria, favorendo la condi-

EVENTO. L’UNIVERSITÀ HA OSPITATO IL CONVEGNO “S.O.S. AMIANTO”, PROMOSSO DA ONA, API ASTI E UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE

Studenti relatoriper una mattinata:«Il pericolo amiantoc’è e va estirpato» A CONFRONTO SUL TEMA DELL’AMIANTO. Gli studenti del liceo

scientifico “Vercelli” durante l’esposizione. In alto, da sinistra, unoscorcio della platea; una studentessa del liceo “Vercelli” con ilprofessor Savergnini; i ragazzi del liceo classico “Alfieri” (Pletosu)

visione della conoscenze disponibili, lo svi-luppo di attività di rete e l’integrazione delleattività di ricerca finanziate con le risorseprogressivamente disponibili».Tra le misure adottate Cavallera ha ricordatoche la Giunta regionale ha approvato nel2013 «due documenti tecnici importanti. Pri-mo, il protocollo regionale per la gestione diesposti/segnalazioni relativi alla presenza dicoperture in cemento – amianto negli edifici.Protocollo cui è allegata una linea guida perla valutazione del rischio di esposizione aqueste coperture in Piemonte. Secondo, lelinee guida per la rimozione e la raccolta di

modeste quantità di ma-teriali contenenti amian-to in matrice cementiziao resinoide presenti in u-tenze civili».Dopodiché sono stati in-vitati al tavolo dei relatorigli studenti che avevanolavorato sul tema. L’esor-dio è stato affidato ai ra-gazzi della classe IV SB

del liceo scientifico “Vercelli”, seguiti dal prof.Luigi Savergnini, che hanno spiegato cosa èl’amianto, fornendo anche alcuni cenni sto-rici, e come viene smaltito. «Il suo impiego– hanno affermato – risale in Italia alla finedell’Ottocento, per poi raggiungere il piccodi utilizzo dalla metà degli anni Sessanta allafine degli anni Settanta, apprezzato per lesue qualità (tra cui l’alta resistenza al fuocoe alla trazione, la fonoassorbenza, l’isola-mento termico, il basso costo). L’amianto èstato utilizzato in vari settori, tra cui edilizia,trasporti, industria degli elettrodomestici».Dopo averne spiegato le caratteristiche chi-miche, gli studenti hanno poi accennato algrave problema della dispersione di fibre diamianto che, come è stato accertato, sonocausa di gravi problemi alla salute anche do-po decenni, dato che il periodo di latenza èmolto lungo. «Problemi che riguardano so-prattutto lavoratori che sono stati o sono acontatto con l’asbesto (in diversi Paesi esterinon è ancora bandito) o con manufatti rea-lizzati con questo materiale». Infine hannoaccennato alle tecniche attualmente in attoper lo smaltimento dell’amianto – la stabi-lizzazione (non permanente), con conse-guente trasferimento in discarica, e l’iner-

tizzazione –sottolineando i vantaggidella seconda, che, gra-zie a tecnichechimico/fisiche, trasfor-ma l’amianto in materialiinerti, innocui e che pos-sono essere riciclati.Al termine della relazio-ne è seguito un piccatointervento di Alberto

Servida (Dipartimento di Chimica dell’Uni-versità di Genova), tutor dei ragazzi insiemea Sandra Petraroia (Università di Bologna),che ha polemizzato col fatto che «in Italiaspesso la chimica viene considerata in modonegativo, quando invece è buona. Solo chela politica ha fatto sì che la chimica italiana,fino agli anni Ottanta ai livelli dei concorrentitedeschi, venisse svenduta, nonostante leottime competenze, solo perché non ha il

“peso” a livello numerico di altri compartiindustriali, come l’automotive».I ragazzi della III B Cat (geometri) dell’istituto“Giobert”, guidati dai docenti Carlo Roggeroe Cesare Zollo, hanno invece analizzato laquestione relativa al telerilevamento aereoper misurare, conoscere e pianificare l’am-biente, tecnica in grado di individuare, ca-ratterizzare e quantificare le superfici in ce-mento-amianto con accuratezza del 94%circa. «Siccome il progetto di telerilevamentoaereo a cura del Comune, in programmal’anno scorso, non è stato effettuato – hannosottolineato i ragazzi – abbiamo pensato didare un contributo, identificando vari edificicon copertura in cemento-amianto sul ter-ritorio astigiano».Strettamente collegata la relazione della clas-se V A del liceo artistico “Benedetto Alfieri”,seguita dalla prof.ssa Gianna Gandini (i com-pagni della classe IV dell’indirizzo multime-diale hanno invece realizzato la locandinadel convegno). I ragazzi hanno approfonditoil tema della catalogazione dei dati di rileva-mento per una puntuale verifica dei dati ri-levati attraverso gli strumenti tecnologici. Hanno ricordato quali sono i dati occorrentie le diverse modalità di effettuare un censi-mento, citando alcuni esempi di classifica-zione dei dati ad opera della Provincia di Co-senza, dell’Arpa Emilia Romagna, dell’Ufficiotecnico del Comune di Reggio Calabria e del-l’Ufficio tecnico del Comune di Vinchio.A margine il commento di Lorenza Fiumidel CNR di Roma, che ha mostra apprezza-mento per le relazioni delle due scuole «per-ché hanno trattato un passaggio fondamen-tale, ovvero la classificazione e il censimento,

che dimostra come i ragazzi abbiano cen-trato l’obiettivo». Ricordando poi come il te-lerilevamento debba sempre essere affian-cato da una verifica con gli Enti locali.Infine gli studenti della classe I B del liceoclassico “Vittorio Alfieri”, accompagnati dalladocente Maria Anna Gianotti, hanno ana-lizzato l’aspetto sanitario, sottolineando ilrapporto di causa-effetto tra esposizione allefibre di amianto e mesotelioma (cancro delmesotelio). «Gli organi più colpiti - hannosottolineato gli studenti - sono polmoni (ilcancro si presenta come addensamento del-le fibre di amianto nell’estremità inferiore),stomaco e colon, con unlungo periodo di latenza,pari anche a 20 anni, icui primi sintomi sono ladifficoltà respiratoria e idolori addominali».Da parte sua il dott. CarloDardanelli, uno degli e-sperti che hanno fatto datutor ai ragazzi insiemead Elisa Paolicchi (Dipar-timento di Biologia, Università di Pisa), haricordato come, «vista l’ineluttabilità dellamalattia, dovuta al fatto che siamo tutti unpo’ esposti all’amianto, è importante nonfare terrorismo psicologico, in quanto quan-do si avvertono quei sintomi non bisognasubito pensare al peggio. E, soprattutto, èimportante non fumare, in quanto è statodimostrato che il fumo di sigaretta aumentail rischio di ammalarsi di mesotelioma». D’accordo sul tema del terrorismo psicolo-gico l’assessore comunale all’Ambiente Al-berto Pasta, che ha ricordato come «non tut-

to l’amianto presenta rischi per la salute, masolo quello ammalorato», sottolineando tuttociò che fa l’Amministrazione per individuarel’amianto ad Asti. «Premesso che, a differen-za di altre città, tutte le scuole del territoriocomunale sono completamente ripulitedall’amianto – ha spiegato – esiste anche unprogetto di bonifica dell’ex Way Assauto, l’a-rea più estesa di Asti contaminata da questominerale, grazie all’accordo con la proprietà.Senza contare che, come Comune, emettia-mo a getto continuo ordinanze a firma delsindaco per la rimozione o l’incapsulamentodi coperture di amianto da edifici civili o in-

dustriali. Infine stiamoper firmare un protocol-lo di intesa con l’ArpaPiemonte che sta aggior-nando una cartografia insuo possesso sulla pre-senza dell’amianto inPiemonte. Nello specifi-co, abbiamo chiesto cheAsti sia capofila del pro-getto».

Le conclusioni sono state affidate al segre-tario nazionale ONA Michele Rucco, che hapuntato il dito contro «le lobby che non con-sentono di fare passi avanti nella lotta all’a-mianto a causa degli interessi che ha nel farpermanere la situazione allo stato attuale».Qualche esempio? «Come testimonia unasentenza del Tribunale del 1906 – ha affer-mato – la nocività a livello di salute dell’a-mianto era già conosciuta ai primi del No-vecento, ma è sempre stata ignorata. Anchequando, nel 1964, è stata dimostrata da unoscienziato americano, tanto che dagli anniSessanta gli Stati Uniti hanno diminuito no-tevolmente la produzione di amianto quan-do invece l’Italia registrava il suo picco pro-duttivo. Per lo stesso motivo si continua aparlare di mappatura o ricerca scientificaquando esistono già brevetti e ricerche scien-tifiche che andrebbero solo applicate».Infine Andrea Cirio, presidente di Api Asti,ha ricordato l’impegno dell’associazione dicategoria sul tema amianto grazie all’inau-gurazione, un anno fa, dello sportello “S.O.S.Amianto” presso la sede dell’associazione,con l’obiettivo di dare consulenza integratasul piano medico, legale, tecnico. «Sono statesupportate diverse persone nell’ambito del-l’assistenza previdenziale e sanitaria - haspiegato - e sono stati effettuati vari interventiper rimuovere, e in alcuni casi sostituire conpannelli fotovoltaici, coperture in amiantoda tetti di edifici civili e industriali, grazie allarete di imprese specializzate in bonifica esmaltimento, in grado di proporre anche ta-riffe agevolate, che abbiamo messo a dispo-sizione. A questo proposito sottolineo ancheil nostro ruolo di associazione come “cusci-netto” tra impresa e Comune nel caso in cuiquest’ultimo emetta ad un imprenditoreun’ordinanza di rimozione di una copertura.Così da trovare un accordo (per esempio sta-bilendo tempi di intervento non troppo stret-ti) che riesca a far raggiungere l’obiettivo chesta a cuore a tutti, ovvero la rimozione del-l’amianto, senza mettere in ginocchio l’a-zienda, dato che noi piccole e medie impresesiamo già molto provate dalla crisi econo-mica».

PROTAGONISTIAd intervenire gli

alunni dei licei scientifico, classico

artistico e del Giobert

AMIANTO E SALUTE«I tumori possono

manifestarsi anchevent’anni dopo

l’esposizione alle fibre»

MICHELE RUCCO«La nocività diquesto mineralestabilita già all’inizio del ‘900»

LA NUOVA PROVINCIAVENERDÌ 23 MAGGIO 20146

Page 184: Atti Convegno Asti 21.05.2014

http://www.atnews.it/politica1/item/12824-roma,-il-vicesindaco-arri-ha-incontrato-il-ministro-dell-

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Roma, il vicesindaco Arri ha incontrato il Ministro dell'Ambiente sul tema amianto

• Mercoledì, 11 Giugno 2014 • dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font

Il Vicesindaco della Città di Asti Davide Arri ha incontrato a Roma nella giornata di ieri, martedì 10 giugno, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

Nel corso dei lavori il Vicesindaco Arri ha illustrato e consegnato al Ministro copia di una relazione a firma dell’Assessore all’Ambiente Avv. Alberto Pasta ed ampia documentazione afferente il Progetto “S.O.S Amianto”, declinando le numerose azioni che si stanno coltivando e si ha in previsione di attuare nella Città di Asti per contrastare ed ovviare alla presenza dell’amianto.

Page 185: Atti Convegno Asti 21.05.2014

In particolare, il Vicesindaco ha presentato la fruttuosa collaborazione instaurata su questo fronte grazie al prezioso impegno congiunto del Provveditorato agli Studi della Provincia di Asti, dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Asti, dell’Università di Asti, dell’Osservatorio Nazionale Amianto, dell’API, della Cassa di Risparmio di Asti, Lega Ambiente, Unicredit, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma e delle Istituzioni Scolastiche (Liceo Scientifico “F.Vercelli”, Liceo Classico “V. Alfieri”, Liceo Artistico “ B. Alfieri” e Istituto Tecnico “G. A. Giobert” ) volto a fornire una risposta corale, adeguata e multidisciplinare a questo importante problema.

Altresì, Arri ha ribadito l’importanza di dare corso ad un censimento della presenza dell’amianto nel territorio anche attraverso un intervento di telerilevamento, tramite un apparecchio di proprietà del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che restituirebbe la mappatura della diffusione e del grado di deterioramento delle coperture con amianto.