Athenaeum:l’avventuracontinua · l’amico al quale si raccontano le emozioni più intime. E’...

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Diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo Russo Direttore Onorario Francesco Carletti Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano” Anno III Numero 1 Gennaio 2009 www.redazioneathenaeum.com Il giornale festeggia il secondo anniversario della fondazione Athenaeum: l’avventura continua Tanti i cambiamenti, ma lo spirito rimane quello del primo numero Gabriele Russo Russo Athenaeum compie due anni. Conservo gelosamente tutti i 20 numeri fin qui pubblicati, a co- minciare dalle storiche prime quattro pagine del 3 febbraio 2007, e ciascuno di essi porta con sé ricordi ed emozioni. Più di qualche volta mi sono chiesto quale sia il più bello, senza mai giungere ad una risposta, per- ché ogni uscita ha qualcosa in più delle altre e può essere defi- nita, senza alcuna presunzione, “la più importante”. Se mancasse uno soltanto di questi 20 numeri, Athenaeum non sarebbe lo stesso, perché un valore fonda- mentale per il nostro (e Vostro) giornale è la costanza nell’impe- gno di chi lo redige (e non mi ri- ferisco solo a chi è in redazione). Sebbene qualche volta siamo stati un po’ in ritardo (non que- sto mese: abbiamo atteso di pro- posito l’inizio di febbraio in ricordo del primo numero!), nes- suno di noi si è mai risparmiato quando si è trattato di fare qual- che sacrificio per il giornale e mi auguro di cuore che possa es- sere sempre così. In questi due anni Athenaeum è cambiato profondamente nella grafica e si è ingrandito in ma- niera esponenziale (da 4 a 16 pa- gine), ma posso garantirVi che lo spirito con cui ogni mese viene redatto è rimasto lo stesso, sem- pre ispirato al “Prologo” di Fran- cesco Carletti. Non bisogna dimenticare, inoltre, che i ragazzi dell’attuale Ginnasio non erano ancora nella nostra Scuola nel gennaio 2007, eppure quasi tutti si sono immediatamente dati da fare per il giornale, con un entu- siasmo che non ci saremmo mai aspettati. Grazie a loro è aumen- tato, quantitativamente e quali- tativamente, l’apporto degli studenti. Perciò il nostro ringra- ziamento va innanzitutto ai com- pagni, sempre puntuali ed affidabili nell’inviarci gli articoli, anche a costo di sacrificare un pò del loro tempo libero. Athenaeum vuole essere anche un punto di riferimento per gli ex-studenti della nostra Scuola che ancora hanno voglia di mi- gliorarla e sentirsi partecipi di essa; in questo numero abbiamo ben due articoli di ragazzi che hanno frequentato il nostro Liceo: uno di Matteo Stella ed uno di Valeria Carletti. In più dobbiamo ringraziare S.E. Mons. Luigi Belloli, fondatore della no- stra Scuola, che ormai da mesi segue con vivo interesse le vi- cende di Athenaeum (a pagina 2 riportiamo qualche stralcio di un suo messaggio) e che di re- cente ha anche contribuito con un articolo. Un ringraziamento poi è dove- roso per il nostro tipografo, An- drea Tagliaferri, e i nostri sponsors, grazie ai quali pos- siamo concretizzare le nostre aspirazioni. In particolare, quest’anno è stata fondamen- tale per noi la Open Data s.r.l. di Mario Solidei, alla quale è dedi- cato anche un articolo (a pagina 12). Vorrei citare anche tutti i docenti e le altre persone (amici e geni- tori) che ci aiutano e ripongono in noi la propria fiducia, ma ne- anche un’altra colonna baste- rebbe per farlo; allora per questa volta tralascio i nomi e dico loro semplicemente “grazie!”. Athenaeum compie 2 anni! 27 gennaio: il mondo si ferma per ricordare A pagina 6 Zabaione, che cos’è? A pagina 9 A pagina 3 e 15 A pagina 4 Speciale a pagina 2

Transcript of Athenaeum:l’avventuracontinua · l’amico al quale si raccontano le emozioni più intime. E’...

Diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo RussoDirettore Onorario Francesco Carletti

Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano”

Anno III Numero 1 Gennaio 2009

www.redazioneathenaeum.com

Il giornale festeggia il secondo anniversario della fondazione

Athenaeum: l’avventura continuaTanti i cambiamenti, ma lo spirito rimane quello del primo numero

GGaabbrriieellee RRuussssoo RRuussssoo

Athenaeum compie due anni.Conservo gelosamente tutti i 20numeri fin qui pubblicati, a co-minciare dalle storiche primequattro pagine del 3 febbraio2007, e ciascuno di essi portacon sé ricordi ed emozioni. Più diqualche volta mi sono chiestoquale sia il più bello, senza maigiungere ad una risposta, per-ché ogni uscita ha qualcosa inpiù delle altre e può essere defi-nita, senza alcuna presunzione,“la più importante”. Se mancasseuno soltanto di questi 20 numeri,Athenaeum non sarebbe lostesso, perché un valore fonda-mentale per il nostro (e Vostro)giornale è la costanza nell’impe-gno di chi lo redige (e non mi ri-ferisco solo a chi è in redazione).Sebbene qualche volta siamostati un po’ in ritardo (non que-sto mese: abbiamo atteso di pro-posito l’inizio di febbraio inricordo del primo numero!), nes-suno di noi si è mai risparmiatoquando si è trattato di fare qual-che sacrificio per il giornale e miauguro di cuore che possa es-sere sempre così.

In questi due anni Athenaeum ècambiato profondamente nellagrafica e si è ingrandito in ma-

niera esponenziale (da 4 a 16 pa-gine), ma posso garantirVi che lospirito con cui ogni mese vieneredatto è rimasto lo stesso, sem-pre ispirato al “Prologo” di Fran-cesco Carletti. Non bisognadimenticare, inoltre, che i ragazzidell’attuale Ginnasio non eranoancora nella nostra Scuola nelgennaio 2007, eppure quasi tuttisi sono immediatamente dati dafare per il giornale, con un entu-siasmo che non ci saremmo maiaspettati. Grazie a loro è aumen-tato, quantitativamente e quali-tativamente, l’apporto deglistudenti. Perciò il nostro ringra-ziamento va innanzitutto ai com-pagni, sempre puntuali edaffidabili nell’inviarci gli articoli,anche a costo di sacrificare unpò del loro tempo libero.

Athenaeum vuole essere ancheun punto di riferimento per gliex-studenti della nostra Scuolache ancora hanno voglia di mi-gliorarla e sentirsi partecipi diessa; in questo numero abbiamoben due articoli di ragazzi chehanno frequentato il nostro

Liceo: uno di Matteo Stella eduno di Valeria Carletti. In piùdobbiamo ringraziare S.E. Mons.Luigi Belloli, fondatore della no-stra Scuola, che ormai da mesisegue con vivo interesse le vi-cende di Athenaeum (a pagina2 riportiamo qualche stralcio diun suo messaggio) e che di re-cente ha anche contribuito conun articolo.

Un ringraziamento poi è dove-roso per il nostro tipografo, An-drea Tagliaferri, e i nostrisponsors, grazie ai quali pos-siamo concretizzare le nostreaspirazioni. In particolare,quest’anno è stata fondamen-tale per noi la Open Data s.r.l. diMario Solidei, alla quale è dedi-cato anche un articolo (a pagina12).

Vorrei citare anche tutti i docentie le altre persone (amici e geni-tori) che ci aiutano e ripongonoin noi la propria fiducia, ma ne-anche un’altra colonna baste-rebbe per farlo; allora per questavolta tralascio i nomi e dico lorosemplicemente “grazie!”.

Athenaeum compie 2 anni!

27 gennaio:il mondo si fermaper ricordare

A pagina 6

Zabaione,che cos’è?

A pagina 9

A pagina 3 e15

A pagina 4

Speciale a pagina 2

2 Scuola Gennaio 2009

Da Matteo StellaE poi si ha anche il coraggio di mettere indubbio che il Liceo Leoniano sia una scuola“speciale”.

Eccome se lo è! Il solo fatto di avere quel-l’attenzione particolare, quasi maniacale,per quei valori morali ed etici indispensabiliper una corretta crescita umana, baste-rebbe per affermarlo.

Ed a renderla una scuola particolare non cisono solo dirigenti e docenti. Ci sono glialunni. Che con il loro modo di fare semprecauto, educato e rispettoso, ma altrettantoefficace e propositivo, hanno messo in piediuna realtà eccezionale. Athenaeum, che fe-

steggia i suoi primi due anni di vita, non èun semplice mensile. E’ lo specchio dellascuola. Di quella scuola sana, brillante, in-gegnosa, multiculturale, dilettevole e rifles-siva, quale è il “nostro” Liceo. Athenaeum èquel preziosissimo compagno di viaggioche costituirà la storia. Che oggi viene re-datto per raccontare e per riflettere. Che do-mani verrà sfogliato per ricordare. E’ ilprodotto della genialità di un gruppo di ra-gazzi che non guardano solo al proprio or-ticello. Ma che hanno voglia di migliorarel’ambiente in cui vivono, nonostante sianoconsapevoli che saranno costretti ad ab-bandonarlo dopo soli cinque anni. E’ quel-l’amico al quale si raccontano le emozioni

più intime. E’ quel genitore dalla saggezzadel quale si traggono consigli utili per im-parare ad affrontare la vita. E’ quel figliodalla semplicità del quale si impara a nonesasperare i problemi che la “vita da adulti”porta con sé. Uno strumento speciale, dun-que. Per una scuola speciale. E non è robada poco.

Nel salutare il Direttore, i Presidi, i docenti etutti i ragazzi, ringrazio di cuore i primi e gliattuali redattori di Athenaeum, che mi per-mettono di riassaporare le sensazioni parti-colari che il “mio” Liceo mi permetteva diprovare. Grazie, ragazzi. Grazie, Athena-eum.

Athenaeum compie due anni!GGiiuulliiaa RRoossssii

Era un giorno di gennaio quello di cui facciamo memoria,

un giorno come gli altri, ma in cui ebbe inizio una grande storia,

in cui si vedeva un sogno che piano piano diventava vero,

con due pagine sui banchi stampate in bianco e nero;

poi come il sole che colorava il mondo fuori,

ecco, anche quei fogli si riempirono di colori

e l’entusiasmo di quel giorno vive ancora adesso,

tra quelle pagine in cui ognuno può esprimere se stesso.

Con una foto, un articolo o anche solo una parola,

Athenaeum ci accompagna tra i banchi di scuola

e rende più piacevoli anche i momenti della merenda,

Athenaeum, il nostro giornale, Athenaeum, la nostra leggenda.

Da S.E. Mons. LuigiBelloliDesideravo comunque dirvi cheapprovo pienamente il propositodi Athenaeum di offrire più chenotizie, uno spazio per riflessionilibere e rispettose come si addicea giovani intelligenti, garbati ecoraggiosi. Oggi infatti ci vuolecoraggio ad andare contro cor-rente, dal momento che un diffuso andazzo non privi-legia un pensare personale, paziente, attento eoggettivo, ma piuttosto giudizi affrettati, superficiali eper sentito dire.

GennaioGiugno

FebbraioSettembre

MarzoOttobre

AprileNovembre

MaggioDicembre

3ScuolaAnno III Numero 1

Il giorno 16 gennaio le classi II e III liceali si sono recate a Roma

Picasso, l ’”Arlecchino” dell ’arteI ragazzi hanno visitato la mostra sul grande artista al Vittoriano e hanno ammirato la Roma barocca

LLuuiiggii CCrreesscceennzziiIl giorno 16 Gennaio 2009 gli alunni delleclassi seconda e terza liceale si sono recati aRoma per partecipare alla mostra di Picasso,intitolata “l’Arlecchino dell’arte”, tenutasi alVittoriano.

Essendoci dati l’appuntamento alla stazionedi Anagni, alle ore 07.15, dopo alcune “rac-comandazioni” da parte del professore Fru-scella e del professor Tommasi , siamo partiticon il treno delle 07.39. Dopo un viaggiotranquillo e rilassante siamo giunti a Roma in-torno alle ore 9.

Essendoci avviati per la Roma Barocca, cisembrava di camminare tra il mondo del caosma allo stesso tempo nella Roma antica, riccadi arte e storia. Dopo una lunga camminatacominciammo a vedere la colonna di Tra-iano, il Campidoglio , il Quirinale.

Ormai avventurati per Roma, valse la penaanche dirigerci verso la Fontana di Trevi; am-mirato lo stupendo complesso architettonicorimanemmo tutti a bocca aperta; il professorTommasi, inoltre, ci fece notare che l’ultimafinestra del palazzo (ove è sita la fontana) èfinta anche se sembra vera, questa tecnica incampo artistico si chiama trombe d’oil. La no-tizia che più ci stupì è che la fontana di Treviè stata realizzata come abbellimento del Pa-lazzo ma anche come fontana, appunto, e inquesta passa l’acqua vergine.

Un piccolo gruppo di noi incuriosito di ve-dere la chiesa ortodossa antistante alla fon-tana di Trevi entrò per ammirarla; entratiabbiamo sentito subito lo Spirito religioso checi accoglieva.

Giunti nella Chiesa “Trinità dei Monti”, nelpiazzale antistante alla chiesa, abbiamo po-tuto ammirare l’obeliscolo e dopo siamo su-bito entrati in Chiesa. Dopo una breve visitasilenziosa , spirituale ed artistica abbiamo ri-preso il nostro cammino. Scesi per la scalinata

siamo giunti in Piazza di Spagna, dove ab-biamo ammirato il monumento dedicato aMaria Vergine Immacolata.

Stanchi per il lungo cammino ci siamo direttiverso Santa Maria del Popolo; mentre gli altricamminavano un piccolo gruppo di noi, conil Professor Tommasi, entrò in una chiesa An-glicana per capire e vedere come sono gliedifici di culto degli anglicani.

Arrivati in Santa Maria del Popolo, prima delleore 11, siamo entrati nella Chiesa ammirandole varie sculture e affreschi di quel Tempio.Usciti dalla casa di Dio ci siamo divisi perpranzare, ma non tutti. Alle ore 12.30 daSanta Maria del Popolo ci siamo recati al Vit-toriano. Essendo stanchi per il lungo tragittonon vedevamo l’ora di arrivare al Vittoriano;appena vedemmo l’Altare della Patria ci ral-legrammo poiché eravamo arrivati a destina-zione.

Entrati al Vittoriano cominciò il percorso nellamostra. La mostra è iniziata con alcune opererealizzate da Picasso e uno vestito allegro in-dossato dal medesimo mentre si trovava aRoma a lavorare con una compagnia tea-trale.

Ma perché la mostra si intitola l’Arlecchinodell’arte? La mostra si chiama così perché ci siriferisce ad un’opera realizzata dal pittore,agli inizi del XX secolo, che raffigura un suoamico vestito da Arlecchino mentre questi siappoggia ad una balaustra lignea. Proce-dendo tra i quadri la guida si sofferma in par-ticolar modo sul ritratto alla seconda mogliedel pittore e poi vediamo alcuni quadri dovel’arte cubica è predominante, ma vediamoanche sculture realizzate da Ricasso. Termi-nata la mostra un gruppo di noi si reca, apiedi, alla stazione un altro si dirige alla chiesadell’Ara Coeli.

Rincontratici tutti alla stazione siamo ripartitialla volta di Anagni. La giornata è terminatatra la stanchezza, la curiosità e la felicità.

Trovate le foto della giornata a pagina 15

Per una cena speciale...

La moltiplicazione dei paniper cinquemila uominiRiportiamo il brano evangelico commen-tato dal Vescovo mercoledì 28 gennaio, af-finché possiamo continuare a riflettere finoal prossimo incontro.

MMaarrccoo 66,, 3300--4444[30]Gli apostoli si riunirono attorno a Gesùe gli riferirono tutto quello che avevanofatto e insegnato. [31]Ed egli disse loro:«Venite in disparte, in un luogo solitario, eriposatevi un pò». Erainfatti molta la follache andava e veniva enon avevano più ne-anche il tempo dimangiare. [32]Allorapartirono sulla barcaverso un luogo solita-rio, in disparte.

[33]Molti però li vi-dero partire e capi-rono, e da tutte le cittàcominciarono ad ac-correre là a piedi e liprecedettero. [34]Sbarcando, vide moltafolla e si commosse per loro, perché eranocome pecore senza pastore, e si mise a in-segnare loro molte cose. [35]Essendosi

ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i disce-poli dicendo: «Questo luogo è solitario ed èormai tardi; [36]congedali perciò, in modoche, andando per le campagne e i villaggivicini, possano comprarsi da mangiare».[37]Ma egli rispose: «Voi stessi date loro damangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andarnoi a comprare duecento denari di pane edare loro da mangiare?». [38]Ma egli re-plicò loro: «Quanti pani avete? Andate avedere». E accertatisi, riferirono: «Cinquepani e due pesci». [39]Allora ordinò loro difarli mettere tutti a sedere, a gruppi, sul-

l’erba verde. [40]Esedettero tutti agruppi e gruppettidi cento e di cin-quanta. [41]Presi icinque pani e i duepesci, levò gli occhial cielo, pronunziò labenedizione, spezzòi pani e li dava ai di-scepoli perché li di-stribuissero; e divisei due pesci fra tutti.[42]Tutti mangia-

rono e si sfamarono, [43]e portarono viadodici ceste piene di pezzi di pane e anchedei pesci. [44]Quelli che avevano mangiatoi pani erano cinquemila uomini

4 Scuola Gennaio 2009

Speciale Il presepe nella Scuola 2008

I Media

II Media

III Media

IV Ginnasio

V Ginnasio

I Liceo

II Liceo

III Liceo

5AttualitàAnno III Numero 1

Il 20 gennaio scorso George W. Bush ha lasciato la Casa Bianca dopo otto anni

Inizia ufficialmente l ’era “Obama”2 milioni di persone si sono recate a Washington per assistere al giuramento del nuovo presidente

AAnnnnaaCChhiiaarraa ee FFeeddeerriiccaa AAmmiiccii

Il 20 Gennaio 2009 per gli americani è avve-nuto un cambiamento: Barack HusseinObama è il primo afro-americano divenutoPresidente degli Stati Uniti d'America.

Il neopresidente ha giurato con la mano sini-

stra sulla Bibbia di Abraham Lincoln soste-nuta, come da consuetudine, durante il giu-ramento, dalla consorte, la nuova first ladyMichelle Robinson, e ha subito chiesto al po-polo americano di unirsi a lui per far frontealla crisi provocata "non solo dall'avidità di al-cuni ma anche dal fallimento collettivo di farescelte difficili".

Due milioni di persone hanno assistito al giu-ramento di Barack Obama; tra la folla c'è chinon ha mai smesso di piangere, chi pensache Obama non potrà svoltare l'Americadalla crisi di questi tempi e infine chi crede inun uomo che porterà il cambiamento, quelloche aspettavano da secoli, affinchè ci sia unanuova America in cui credere di nuovo.

Obama è il primo presidente afro-americano:un sogno lungo da secoli per il popolo afro-americano da sempre maltrattato per il co-

lore della propria pelle. Purtroppo il razzismoancora non è morto.

Dopo il giuramento il Presidente afro-ameri-cano ha pronunciato queste parole dal con-tenuto profondo per rincuorare il popoloamericano dalla crisi e sperare in un futuromigliore ed inoltre ha chiesto agli americanidi aiutarlo a "rifare l'America". "Yes, We Can"

Sul nostro sito trovate la versione

integrale del discorso di Obama

Dalla fusione della vecchia compagnia e AirOne è nata la nuova compagnia di bandiera

Parte la nuova AlitaliaAirFrance-KLM ha acquisito il 25% del capitale sociale

SStteeffaannoo PPaasssseettttiiDopo molti mesi di scioperi e proteste si è ar-rivati ad una conclusione Alitalia - Compa-gnia Aerea Italiana S.p.A. è unanuova compagnia aerea ita-liana, nata sulle ceneri di Alitalia- Linee Aeree Italiane, Alitalia Ex-press, Air One, Air One CityLi-ner, Volare ed Air Europe. LaCompagnia Aerea Italiana, notaanche con l'acronimo CAI, nasceil 26 agosto 2008 su iniziativadell'istituto bancario Intesa San-paolo e di Roberto Colaninno col propositodi rilevare il marchio e le attività della vecchiaAlitalia e di Air One. In data 18 settembre2008, l'Assemblea di CAI ha ritirato l'offertasu Alitalia, ritiro ufficializzato formalmente il22 settembre. La società, tuttavia, non è statasciolta. In data 27 settembre 2008 si rag-giunge un accordo quadro fra la CAI e al-cune sigle sindacali per la stesura deicontratti di lavoro che non ha ancora pro-dotto risultati. Dopo aver in un primo tempofissato l'inizio dell'attività al 15 ottobre 2008,la CAI ha diferito il termine dapprima alla finedello stesso mese e, in seguito, ha nuova-mente rinviato al 1° dicembre al fine di esple-tare gli adempimenti burocratici, normativi econtrattuali e per assicurare il reperimento diulteriori fondi in ragione di 1 miliardo di euro,operazione resa potenzialmente delicatadalla crisi creditizia

Il 28 ottobre 2008 l'assemblea degli azionistiapprova il passaggio della società da S.r.l. aS.p.A. con una ricapitalizzazione da 1,1 mi-

liardi di euro, ne elegge ilconsiglio di amministra-zione e adotta il nuovostatuto.. Il 12 dicembre laCAI acquista parte degliasset, insieme alla titola-rità del marchio indu-striale, da Alitalia - LineeAeree Italiane S.p.A. per1.052 milioni di euro dicui solo circa 300 saranno

effettivamente versati alla vecchia Alitalia "incontanti". Il 30 dicembre 2008 i soci della CAIdecidono di mutare, dal 13 gennaio 2009, ladenominazione societaria in Alitalia - Com-pagnia Aerea Italiana.

Il 12 gennaio 2009 Air France-KLM ha acqui-stato il 25 per cento del capitale della com-pagnia per una somma vicina ai 322 milionidi euro. L'accordo con la compagnia franco-olandese prevede la creazione di un sistemamulti-hub a livello europeo focalizzato su Am-sterdam Schipol, Parigi Charles De Gaulle eMilano Malpensa, a condizione che venga ra-zionalizzato il ruolo di Linate come city air-port specializzato nella tratta Milano-Roma eil rispetto dei tempi previsti nella realizzazionedelle infrastrutture di collegamento tra Mi-lano e Malpensa; per quanto riguarda inveceRoma Fiumicino verrà utilizzato per massi-mizzare la presenza delle rotte verso il Medi-

terraneo, verso l'Estremo Oriente e verso ilSud America. Inoltre è stato fissato in 4 anniil termine del lockup per gli azionisti dellanuova Alitalia. Nell'arco di questi 4 anni i sociitaliani potranno vendere azioni ad altri sociitaliani che avranno diritto di prelazione. Ilpatto prevede anche una via d'uscita nel casole sinergie definite per i prossimi tre anni nonvengano realizzate almeno per il 50%. Il con-siglio di amministrazione è allargato a 19componenti, di cui 3 designati da Air France;viene istituito un Comitato esecutivo - com-posto da 9 amministratori, di cui 2 nominatida Air France - cui sono riservate le decisionistrategiche di gestione e ampi poteri di am-ministrazione (approvazione dei piani indu-striali e strategici, approvazione degli accordidi collaborazione, investimenti per soglie divalore superiori ai 50 milioni). Infine c'è l'ob-bligo per il socio che superi il 50% delle azionicon diritto di voto di lanciare un'Opa su tuttele azioni detenute dagli altri soci che inten-dano vendere.

Sempre il 12 gennaio, nella sede dell'Enacviene stipulato il contratto di cessione degliasset, con il rilascio della licenza di operatoreaeronautico per l'inizio delle operazioni dellanuova società.

Nei prossimi mesi in Alitalia e AirOne la flottasarà ampliata ed arriverà a ben 277 aerei conl’inserimento 57 Airbus A320-200 (+ 25 op-zionati), 12 Airbus A330-200 (+ 8 opzionati) ein fine verranno inseriti 24 airbus 350-800 ul-timo prodotto dell’ Airbus Industries.

6 Attualità Gennaio 2009

La nostra Scuola il 27 gennaio ha dedicato tre ore al ricordo delle vittime del Nazismo

“Giornata della Memoria” per non dimenticareSi sono tenuti convegni, mostre e celebrazioni in tutto i l mondo

DDaanniilloo BBuucccciiaarreelllliiProprio il 27 gennaio del 1945 finì l'incubo diAuschwitz e sei anni fa il parlamento italianoha stabilito che ogni 27 gennaio venga cele-brata la "Giornatadella memoria". Intutt'Italia si ricordala Shoah con ma-nifestazioni chetoccano il mondodelle istituzioni, illavoro, la scuola.E' un occasioneper tutti di crescitasociale e civile acui i mezzi di infor-mazione nonmancano di darerisalto. Convegni,mostre, celebrazioni, si tengono un po' intutta Italia. E' un fatto che dovunque sia ce-lebrata la giornata riveste un unico signifi-

cato: quello del ricordo che accomuna coloroche, in campi e schieramenti diversi, si sonoopposti al progetto di sterminio e, a rischiodella propria vita, hanno salvato e protetto i

perseguitati. Nella parolaShoah, voce biblica che si-gnifica “catastrofe, disa-stro”, è implicito chequanto è accaduto nonha alcun significato reli-gioso, contrariamente aciò che richiama il termineolocausto, spesso usato,che rinvia a un’idea di sa-crificio di espiazione. LaShoah è piuttosto un ge-nocidio, ovvero un’azionecriminale che, attraversoun complesso e preordi-

nato insieme di azioni, è finalizzata alla di-struzione di un gruppo etnico, nazionale,razziale o religioso. Nella "Giornata della me-

moria" si ricordano anche quanti lasciaronola vita ad opera del fascismo e del nazismodurante gli anni che precedettero la SecondaGuerra Mondiale e, durante questo conflittoscatenato in Europa dalla Germania, e in Asiadal Giappone, cui si affiancò, in Europa e inAfrica, l' Italia di Mussolini. Simili ricorrenzedebbono essere da monito per l’umanità in-tera affinché simili stragi non si verifichinomai più.

La comunità di San Pio X, l’ala più tradizionalista della Chiesa, è stata “perdonata” da Benedetto XVI

Ai seguaci di Lefebvre revocata la scomunicaLe dichiarazioni negazioniste di un vescovo lefebvriano oscurano l’evento della riappacificazione

MMaarrccoo CCeecciilliiLa Comunità di San Pio X torna a far partedella Chiesa.

Sua Santità Benedetto XVI ha infatti revocatola scomunica alla confraternita, fondata dalVescovo ultra-tradizionalista, Marcel Lefeb-vre. Quest’ultimo non riconobbe il ConcioVaticano II e le sue conseguenze, e quindiper le sue intemperanze fu sospeso “a divinis”(cioè non poté più celebrare messa e ammi-nistrare i sacramenti) da Paolo VI nel 1976.La scomunica latae sententiae (l’esclusione diun membro dalla comunità dei fedeli a causadi gravi ed ostinate infrazioni alla morale e/oalla dottrina riconosciuta) arrivò nel 1988 adopera di GiovanniPaolo II, poiché Lefeb-vre ordinò 4 vescovisenza il permesso dellaSanta Sede. La nume-rosa comunità quindiviene riabbracciatadalla Chiesa Cattolica.

Dunque, il Papa conquesta decisione hacompiuto un altro, de-cisivo passo verso i le-febvriani dopo la liberalizzazione del messalepre-concliare (la cosiddetta messa in latino).In rotta con il Concilio Vaticano II - per le

aperture su tematiche come la libertà reli-giosa, la liturgia e, più in generale, i rapporticon la società moderna - la fraternità sacer-dotale dell'arcivescovo francesedivenne, da allora, una comu-nità scismatica. Creando unafrattura all'interno della cattoli-cità che, salito al soglio pontifi-cio, Benedetto XVI si èimpegnato pervicacemente asanare. Sollevando però, ancheperplessità e critiche, soprat-tutto da parte del mondo ebraico.

Benedetto XVI ha poi chiesto ai vescovi le-febvriani l'impegno a «realizzare i passi ne-

cessari» per creare la pienacomunione con la Chiesa rico-noscendo il Concilio vaticano II.Il Papa ha detto di aver con-cesso «la remissione della sco-munica in adempimentoall'unità. Ho compiuto questoatto di paterna misericordia»,ha spiegato Sommo Pontefice,«perché ripetutamente questipresuli mi hanno manifestato laloro viva sofferenza per la situa-

zione in cui si erano venuti a trovare. Auspicoche a questo mio gesto faccia seguito il solle-cito impegno da parte loro di compiere gli ul-teriori passi necessari per realizzare la piena

comunione con la Chiesa, testimoniando cosìvera fedeltà e vero riconoscimento del magi-stero e dell'autorità del Papa e del Concilio

Vaticano II».

L’importante evento è stato peròoscurato dai mass-media percolpa di alcune dichiarazioni diuno dei quattro vescovi riam-messi, Richard Williamson; l’altoprelato infatti ha esposto tesi re-visioniste e negazioniste sul-

l'Olocausto ebraico. Secondo Williamson lecamere a gas non sarebbero esistite e non cisarebbe stato da parte del Nazismo un pianodi sterminio di massa del popolo ebraico.Tantissime le critiche che sono state fattegiungere al Pontefice; è sembrato infatti chela Chiesa revocando la scomunica ai lefeb-vriani,e di conseguenza Williamson, abbia ac-colto anche le tesi di quest’ultimo. La stessaComunità di San Pio X però si è discostatadalle dichiarazioni del loro componente. E’stato chiesto anche di scomunicare nuova-mente il prelato per queste idee, ma nessunopuò essere scomunicato per delle sue idee,siano esse antistoriche e gravemente fallaci.

Il pontefice non ha fatto mancare la Sua pa-rola di conforto e di vicinanza al popoloebraico, anche in occasione della Giornatadella Memoria , e scostandosi anche lui dalledichiarazioni di Williamson.

7CulturaAnno III Numero 1

DDaanniieellee RRooddoolliiccoo“La lettura delle gazzette è la preghiera delmattino dell'uomo moderno”: con questa ori-ginale metafora, Hegel descrive benissimocome nell’Ottocento la stampa fosse fonda-mentale nella vita sociale. Il quotidiano nac-que in Germania nel ‘600 con la rivista“Einkommende Zeitung” e si diffuse in Eu-ropa tra il 1700 e il 1800, arrivando in Italianel 1876, quando fu fondato a Milano il fa-moso “Corriere della Sera". Dapprima rivolto alla borghesia, ma dall’Ot-tocento a tutte le classi sociali, assunse da su-bito una grande rilevanza, tanto da divenirepresto il più importante mezzo di informa-zione. Grazie alla sua efficacia comunicativa ealla sua semplicità, era diretto a tutti, indi-pendentemente dal livello d’istruzione. Amolti potrebbe sembrare azzardata come af-fermazione, basti pensare agli analfabeti, mala presenza di immagini, a mio parere, ha per-messo alla stampa, in ogni caso, di avere unavalenza comunicativa, anche per chi non eraistruito. Non è raro trovare, nei mercatini, vec-chi quotidiani che riportano i grandi eventidella storia contemporanea. Infatti, questigiornali sono una prova documentale di tuttigli avvenimenti storici più vicini a noi e sonoanche la traccia indelebile del nostro passato.Come tutte le cose, anche gli strumenti di cuisi serve l’informazione si sono evoluti, e con-tinuano a evolversi. Dal Novecento, lastampa, deve dividere il proprio ruolo conaltri mezzi altrettanto diretti, tempestivi ed ef-ficaci; mi riferisco alla radio, alla televisione ead Internet. Oggi, riferendosi a questa cate-goria parliamo di mezzi di comunicazione di

massa o mass media. Il secondo termine haun significato maggiormente idoneo: è unalocuzione composta dalla parola inglese"mass "e la latina "media" e indica, appunto,qualcosa che si dirige alla massa e, grazie aldoppio significato latino, sia un mezzo e siaqualcosa che si trova, nel caso specifico, tral’autore e il lettore. Tornando alla simpaticametafora di Hegel, potremmo dire che, at-tualmente, l’uomo moderno è diventatoateo. A parte gli scherzi, è noto a tutti che inquesti ultimi tempi la diffusione della stampasta avendo critici cali. Infatti, le vendite diquotidiani sono scese dal 2007 al 2008 del2% circa (fonte ADS). Questa crisi caratterizzamaggiormente proprio le testate giornalisti-che più conosciute: Corriere della Sera, La Re-pubblica, il Sole 24 ore, Il messaggero, Liberoe altre, registrano un calo compreso tra il 3 eil 4%. Si tratta di dati sconfortanti, vista l’im-portanza della stampa, che, come detto nelloincipit, esercita sempre un ruolo comunica-tivo essenziale. Contemporaneamente, assi-stiamo all’affermarsi continuo diun mass medium potente e ve-loce: Internet. La disponibilità intempo reale di notizie e la velocitàdi diffusione di queste, ha con-vinto da tempo molte testate gior-nalistiche ad investire più sullacomunicazione on-line che sullacarta stampata. Si tratta, a mio pa-rere, di accorgimenti positivi. Conil nuovo anno, però, sono sortiprogetti ancor più drastici e “incisivi”, che pre-vedono entro il 2012 la “fine” della cartastampata. Infatti, circa una settimana fa, sul

famoso quotidiano inglese “The Times” èstato pubblicato un articolo intitolato “La finedel giornalismo” che commentava la sceltadel giornale di ridurre sensibilmente la pro-pria tiratura fino a non stampare più il quoti-diano, rendendolo esclusivamente on-line.Inoltre, si analizzavano anche le conse-guenze di queste scelte editoriali per profes-sioni come il giornalista e, soprattutto, ilreporter. La conoscenza dell’informatica siesige in ogni redazione: è un requisito es-senziale. Grafici ed esperti informatici sono ri-chiestissimi dalle redazioni e molti giornalistisi stanno specializzando. Una recente e dettagliata indagine ISTAT sul-l’informazione on-line ha riportato risultatimolto positivi: nel 2005, erano 108 le testateche possedevano sia una versione stampatasia digitale del giornale. Erano dunque incre-mentate, rispetto al 2004, del 20%. Si affer-mano, inoltre, servizi editoriali dedicati allaconsultazione del giornale on-line: abbona-menti per ricevere via e-mail la copia del gior-

nale, le maggiorinotizie della gior-nata sul cellulare(per i dispositivi piùmoderni ancheproprio la copiapuò essere consul-tata dal proprio te-lefono) e tante altreiniziative.Io credo che questi

dati siano incoraggianti. L’informazione e lacomunicazione su Internet sta crescendo inquesti ultimi tempi e ciò è un bene. Bisognainvestire molto su questo mass medium, chediventerà sempre più prevalente nel futuro.Non concordo, però, con la volontà di far“estinguere” la carta stampata. Entrambi imezzi hanno i loro pro e contro, ma solo in-sieme, coesistendo, realizzano un sistema dicomunicazione e informazione all’avanguar-dia e alla cui evoluzione bisogna auspicare.Nonostante il fascino dei servizi tecnologicicitati prima, abbandonare completamente lacarta stampata non è affatto positivo. Già silegge poco, ma arrivare a non leggere più nériviste né quotidiani è, a mio parere,un’azione contro noi stessi. Sfogliare un gior-nale e sentire quell’odore un po’ acre dellastampa, sono azioni che devono continuarea caratterizzare la vita di molti; credo sia unpo’ differente dal leggere le notizie sul com-puter o sul cellulare. Infine, credo che Inter-net dia un senso di temporaneità, mentre unquotidiano stampato perdura fisicamente neltempo. “Scripta manent”, dicevano, appunto,i latini, e non sarebbe la prima volta chehanno ragione!

Si afferma sempre di più Internet come mass medium prevalente

Add io a l l a ca r ta s tampataMolte testate giornalistiche vanno abolendo la stampa dei quotidiani

Addio alle armi...addio!SSiillvviiaa LLooppppaa

Se non vi siete mai avvicinati alla lettura diun romanzo simile credo sia giunto il mo-mento di fare una tale esperienza, perché? -vi chiederete - perché semplicemente nevale la pena. Innanzitutto è opportuno sot-tolineare la volontà dell'autore di collocarestoricamente il romanzo nel 1917, al tempodella tragedia di Caporetto, in secondoluogo non può essere trascurata la presenzadi elementi amabili ed incantevoli che coin-volgono il "nostro" protagonista: FrederickHenry. Il giovane sa entrare in relazione congli aspetti visibili del mondo, con paesaggi,con città, elementi che, pur nella loro mate-rialità, risultano essere "vitali" e conferire ungrande spessore all'opera. Frederick Henryè un ragazzo americano: due condizioni suf-ficienti che lo spingono ad arruolarsi nel-l'esercito italiano, impegnato nella GrandeGuerra. Addetto ai reparti sanitari, il giovane

conosce la dolce infermiera Catherine dellaquale si innamora, vivendo con lei una mi-riade di sentimenti nobili e sinceri che pre-scindono dagli eventi bellici; i due siperdono di vista e poi si ritrovano nell'ospe-dale americano di Milano, sviluppando laconvinzione radicale circa l'inconciliabilitàfra guerra e giustizia. Successivamente tornaa combattere in prima linea ed assiste alla di-sfatta di Caporetto; quest'evento porterà ilprotagonista a scegliere la via della "neutra-lità" ed a rifugiarsi in Svizzera insieme a Ca-therine che porta in grembo il frutto del loroamore. Sembra delinearsi un finale lieto eroseo ma invece, nonostante tutto, il destinotorna ad accanirsi e a decretare il corso dellevicende: Catherine perde la vita insieme alneonato che sta per dare alla luce e Frede-rick è ormai solo al mondo, così lascia"l'ospedale tornando all'albergo sotto lapioggia", la stessa che apre il romanzo pro-spettando il panorama desolante di Capo-retto.

8 Cultura Gennaio 2009

Tutte le corali delle parrocchie di Fiuggi si sono riunite nella chiesa di S.Pietro Apostolo

Concerto di Natale: che emozione!Moltissimi i partecipanti e gli spettatori per una manifestazione giunta alla 5a edizione

VVaalleerriiaa CCaarrlleettttii

Il 28 Dicembre dell’anno appena trascorso,nella suggestiva chiesa di San Pietro a Fiuggi,si è tenuto, per il quinto anno consecutivo, ilConcerto delle corali della città. Anche inquesta occasione abbiamo potuto vivere unapiacevolissima serata all’insegna della musicae in special modo quella natalizia.

Per la nostra cittadina questo appuntamentosta diventando sempre più una preziosa oc-casione di incontro e scambio, oltre che arti-stica. Ogni corale che vi partecipa infatti,ciascuna proveniente da una parrocchia, ac-coglie grandi e piccini e si differenzia origi-nalmente per il repertorio, lo stile e la fantasiacon cui si rapporta al canto.

Il numeroso pubblico ha avuto modo diascoltare una vasta raccolta di canti tradizio-nali e poco noti, italiani e non: da un rivisitato

“Joy to the world” all’allegro Feliz Navidad,dalla verdiana Vergine degli Angeli al so-lenne “Hark, the Herald!”, per concluderetutti insieme con un caloroso e più che gra-dito “Tu scendi dalle stelle”.

La sottoscritta ha avuto modo di partecipareall’iniziativa in quanto componente di uncoro, e piacevolmente condivido, con voi pa-zienti lettori, l’emozione di una sera. Premettoche l’impegno delle prove, gli errori e lo sco-raggiamento qui e là diffuso, non hanno maifiaccato l’entusiasmo del nostro maestro, che,come tutti i “direttori” delle altre corali, ha la-vorato faticosamente per impreziosire ognicanto. Il lavoro di tante persone, giovani eadulti, ha prodotto un vero e proprio “gioiel-lino” natalizio!

L’emozione data da una sala che improvvisa-mente si fa muta, l’uno, due e tre, del diret-tore che segna il via, e gli sguardi attenti dei

coristi che seguono ogni gesto delle suebraccia, fa sbocciare una melodia unanime,dal ritmo (quasi!) perfetto, in cui ogni voce dail proprio contributo…mentre tutto questo ac-cade il cuore imperterrito batte forte per lapaura di sbagliare, fino a quando la tensionesi scioglie e quel che resta è solo il piacere dicantare. Per chi ascolta, il tempo per poco siferma, si rimane assorti, i mille pensieri ven-gono messi da parte perché la mente sia li-bera di vagare, così si vede una fila di monacisilenziosi che si muove nel buio sulle note diVerdi, o un gruppo di pastori che canta sottola neve…

Spero di essere riuscita almeno un po’ a co-municare le sensazioni che questa esperienzaogni anno ci regala, speriamo che diventiuna tradizione per la nostra città e che sem-pre più persone vi partecipino.

Guareschi: il narratore del cambiamentoEEmmaannuueellee OOnniiffaaddeeProseguo con la trattazione della vita e del-l’attività di personaggi che hanno fatto laStoria, tenendo fede a ciò che mi è stato gen-tilmente richiesto per la collaborazione suquesto giornale, che ormai ci sta molto acuore.

Ricorrendo nel 2008 (da poco conclusosi) unanniversario che vale la pena ricordare, il cen-tesimo anno dalla nascita di un protagonistadella nostra Storia, Giovannino Guareschi, ce-lebre autore dei “Racconti di don Camillo”(ma non solo), sembra opportuno fare me-moria della sua persona e soprattutto, allaluce di questo, prendere spunto per una sep-pur minima riflessione.

Egli nacque a Fontanelle di Roccabianca (inEmilia Romagna) nel 1908. Suo padre era uncommerciante, mentre sua madre era la mae-stra elementare del paese. Nel 1925 dovettelasciare gli studi; più tardi si diede all’attivitàgiornalistica, collaborando prima con un quo-tidiano locale, per poi divenire (1929) redat-tore del “Corriere Emiliano”. Divenne inseguito prima illustratore e poi redattore diun altro giornale: il “Bertoldo”. Si era ormainel 1935 quando in edicola si trovò questonuovo giornale. Si trattava di un settimanalecon una tiratura di copie non indifferente.Con questo giornale Guareschi farà una cri-tica mordace al Regime fascista, allora impe-rante, rivolgendosi alla classe medio-altaitaliana. Con la Seconda Guerra mondiale lapubblicazione verrà sospesa (era stata bom-bardata la sede della Rizzoli, ove si realizzavail giornale). Durante la guerra Giovannino si

era permesso di attaccare la figura di Musso-lini e fu arrestato. Venne poi arruolato nel-l’esercito e così riuscì ad evitare problemi conle autorità fasciste, divenendo ufficiale d’arti-glieria. Alla firma dell’armistizio si rifiutò di di-sconoscere la autorità del Re e fu, pertanto,inviato in Polonia, nei campi di prigionia. Inquesta condizione, di internato, composeuna pagina stupenda della nostra letteratura,la quale andrebbe riscoperta ed apprezzata,“La favola di Natale”, che poi fu pubblicatanel suo “Diario clandestino”. Tornato in Italia,si dedicò ad una rivista indipendente connon troppo velate simpatie monarchiche, il“Candido” (uscito non molto tempo fa colquotidiano Libero).

Dopo il Referendum del 1946, iniziò ad ap-poggiare la Democrazia Cristiana per la suaprofonda fede cattolica e per il suo ferventeanticomunismo. Attaccò apertamente il co-munismo e la condotta poco coerente di al-cuni “compagni”. Per le elezioni politiche del1948, Guareschi s'impegnò per la sconfittadel Fronte Democratico Popolare. Suoi eranomolti slogan, come: “Nel segreto della cabinaelettorale Dio ti vede, Stalin no", e il manife-sto con lo scheletro di un soldato dietro i re-ticolati russi, che diceva: "100.000 soldatiitaliani non sono tornati dalla Russia.Mamma, votagli contro anche per me!".Anche dopo la vittoria della DC e dei suoi al-leati, Guareschi non abbassò la penna: anzicriticò anche la Democrazia Cristiana, che, asuo parere, non seguiva i principi cui si eraispirata. In particolare prese una radicale po-sizione di contrarietà verso i governi di cen-trosinistra, ovvero verso quell'alleanza tra DC

e PSI che, a partire dalla metà degli anni ses-santa, doveva improntare per oltre un de-cennio la politica italiana. Nel ’50 scontò ottomesi di carcere per aver diffamato l'allora Pre-sidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Nellontano 1954 venne nuovamente accusatodi diffamazione per avere pubblicato due let-tere di Alcide De Gasperi risalenti al 1944, inuna delle quali il futuro Presidente del Consi-glio avrebbe chiesto agli Alleati anglo-ameri-cani di bombardare la periferia di Roma alloscopo di demoralizzare i collaboratori dei te-deschi; fu condannato a dodici mesi di car-cere. Nel 1956 la sua condizione fisica si eradeteriorata molto e, nel 1957, si ritirò da di-rettore del Candido, pur rimanendo un colla-boratore della rivista fino al 1961. Continuòa collaborare a vari periodici con disegni eracconti. Nel 1968 gli fu riproposta la dire-zione del Candido da parte di Giorgio Pisanò,ma morì prima di poter ricominciare, a causadi un attacco cardiaco. Il rapporto di Guare-schi con il potere ha sempre dato adito a con-troversie. I suoi funerali, svoltisi sotto labandiera con lo stemma sabaudo, vennerodisertati da tutte le autorità tranne gli alcuniamici di rilievo. Lo si ricorda soprattutto per isimpatici “Racconti di don Camillo”, divenutifilm assai celebri che si guardano sempre contanta cordialità. Ricordare uno dei perso-naggi fra quelli sovente dimenticati della no-stra piccola-grande Storia serve, se non altro,a farci riflettere e spronarci ad un migliora-mento quotidiano, nei sentimenti e nelleazioni. Accada questo anche per tutti noi.

9CulturaAnno III Numero 1

Avvistato un capriolo in Toscana con un corno sulla fronte

Unicorno: non solo leggendaFin dal Medioevo tante teorie sul mitologico animale

DDaavviiddee CCuullttrreerraaSiamo proprio sicuri che l’unicorno non esi-ste e che si tratta di una fantasiosa inven-zione umana? Secondo alcuni, il nobilecavallo con un solo corno non è unapura creazione dell’uomo ma,come per molte delle creaturemitologiche di cui leggiamonei poemi e nei libri, sem-bra esserci un fondo di verità e ri-scontro con la natura.

Le teorie sono molteplici. C’è chidice di poter riconoscerne lo sche-letro in un fossile, chi ipotizza chela leggenda sia nata da animalicome il narvalo o l’onice araba, oda rare malformazioni come capre con uncorno solo, ma la creatura vivente più vicina

a un unicorno che abbiamo mai conosciutoè il giovane capriolo di 15 mesi avvistato e av-vicinato a giugno in un parco della Toscana.

Ora si trova nel parco del Centro di ScienzeNaturali di Prato (CSN), insieme ad altri ca-prioli, nonostante sia molto schivo e difficile

da vedere e da avvicinare, so-prattutto.

Secondo Gilberto Tozzi, diret-tore del centro, questo ca-priolo dal corno unicodimostra che il mito dell’uni-corno probabilmente non èlegato solo a leggende, ma af-fonda le sue radici in qualche

animale come cervo, capriolo o altre specieche presentavano la medesima anomaliamorfologica. Come è riportato sul sito del

CSN: “Il nostro capriolo, forse consapevoledella diversità, non si lascia vedere facil-mente. Muniti di binocolo e pazienza lo sipuò veder comparire fra l’erba della pinetacon il suo corno nel centro della testa”.

ZabaioneFFrraanncceessccoo CCaarrlleettttii

Cos’è Zabaione?

Non so dirvi. Una rubrica di poetante varietà? Una pagina di spicciolaletteratura? L’ultima consolazione di un fantomatico direttore onora-rio?

Vi sarete fatti pure un’opinione, mi auguro! In tal caso, vi dico, è pro-prio quello! Est quod videtur! Qui vince l’apparenza amici miei, e viprego, non sforzatevi di trovargli un senso troppo chiaro o di analiz-zarlo e scuoterlo con qualche arcigna categoria.

Ma la domanda che ci assilla è: Cos’è? Inutile inventarci qualche ar-guta perifrasi per aggirare l’ostacolo!

Questa è la domanda. E questa è la risposta.

Chi sogna si domanda forse la natura delle sue visioni? O chi ride siinterroga perplesso sul perché gli venga tanto naturale un’allegra im-pertinenza? O chi di voi mai si è guardato allo specchio, aggrottandola fronte, e ha scrutato, sperando di trovare qualcosa al di là degliocchi che non fosse se stesso?

Se vi dannate tanto a voler tirare fuori da tutto questo qualcosa dimatematico metteteci una pietra su. La sola certezza che posso darviè che le parole che qui trovano posto sono e non sono. Sono per unociò che non sono per un altro. Sono per me ciò che non sono per voi.Sono ora che le leggete ( e non vi raccapezzate!), non saranno più ap-pena avrete letto l’ultimo punto appresso l’ultima parola.

In fondo le qualità che predichiamo di questa o quella sostanza, nonsono forse solo mera parvenza? E ci spaventa forse questo a tal puntoda rinunciare a credere ciò crediamo, ad amare ciò che amiamo, a vi-vere?

Zabaione è vostro come nostro. E’ limitato come anche illimitato! E’chiaro ma insondabilmente profondo!

Spero che questo valga come invito a tutti voi, cari lettori di Athena-eum, a scrivere per il giornale, e se vi va, a tirare qualcosa di vostro inquesto zabaione.

Appresso la miri e l'intenzione vuol che tu ascenda 'l colle d'ortiche e di rovo, sanguinante,

di guardarla nel letto suo di notte e di silenti armonici,

disteso ove niuno solo si spinge. La matta corsa selvatico ti pinge, appari come al lume bianco

ineffabile creatura tra l'orrido e l’estasi ondeggiante. Rapimento t'attende lì ove ti lanci, sulle cime

alte e inarrivabili: lì invochi l'immensità del mare nero, e il cielo te brama, suo mesto, estremo amante,

di baci ti covre, di fiato lo riempi.

Eccola.

Or la miri come stella raminga, sua compagna, ora l'hai tutta in sen, e l'occhi tuoi umidi son tutti d'una immagine sazi,

e nel mirar son divorati. Mai t'era parsa bella e piena, si com'or che canta per te solo, di te pietade mostra e nuda

innanzi a te si prostra, bianca e fissa. Dolce sembiante di donna carnal, lo stesso desio nel cor mi pianti, ed io son preso da quel fuoco e nel molle seno tuo mi spingo.

Il ciel ci parla, amica mia, e di lacrime sante ci covre di neve gentil vestuta, tu come regina del mio petto, mi culli, dall'alto mi cogli e m'ami eternamente.

Beata quest’ ultima ora d'ispirata vita, qual danza sfrenata e dissoluta,

dell'ebbro nella giostra! Risorto spirito del fanciullo rigioisce

e risplende nel cor di chi sa dimenticar se stesso!

Or mi parli soavemente, mia unica deità, e in bocca mi dici: "Mio prediletto, tu m'amavi prima di sapermi viva, e mi cercavi prima di conoscermi,

e nutristi l'affamata tua speme di lacrime sole. Questo ti fa mio, questo mi fa tua, questo ci fa nostri!"

Mera lontananza navigante, gondola nera e menzognera ci porta, eppur ne siamo ignoti, e sì felici. Né più curarmi voglio di chi son, di chi sei, solo d'amarti come tu m'ami, d'esser tuo, e d'esser vivo quale appaio agli occhi altrui.

10 Cultura Gennaio 2009

Dal 2002 al drammaturgo inglese era stato diagnosticato un cancro

E’ morto Harold Pinter, il mondo lo ricordaPremio Nobel per la letteratura nel 2005, ha creato un nuovo modo di far teatro

MMaatttteeoo TTaassccaa

Nato ad Hackney, paesino vicino Londra, nel1930, Harold Pinter è stato uno dei piùgrandi autori di opere teatrali e drammatur-ghi di sempre, certamente quello che dallaseconda metà del novecento ha avuto piùsuccesso. Riuscì a frequentare importantescuole di recitazione, benché venisse da unafamiglia di sarti ebrei piuttosto umili e infattila sua carriera teatrale inizia proprio da at-tore, viaggiando in Irlanda con una compa-gnia shakespeariana; invece la sua primaopera teatrale nacque quasi per caso, su ri-chiesta di un amico nel 1957 e ha subito ungrande impatto. Da questo momento in poisi dedicherà per lo più alla stesura di opereteatrali, anche se tra i suoi componimentinon mancano opere poetiche o film di suc-cesso. Purtroppo la sua carriera di dramma-turgo si interrompe nel 2002, quando gliviene diagnosticato un cancro che lo ha por-

tato alla morte la vigilia diNatale dello scorso anno.Tuttavia in questi anni dimalattia Pinter non è scom-parso ritirandosi a vita pri-vata, ma si è energicamenteoperato in campo politico,rivolgendo feroci proteste inparticolare contro tutti queipolitici, come Bush e Blair,che stavano causando laguerra in medio oriente.Inoltre ricevette nel 2005 ilPremio Nobel grazie al suostile rivoluzionario per ilmondo del teatro: Pinter infatti riuscì ad unirela farsa e la tragedia, riempiendo le sue operedi elementi reali eppure in contesti e dimen-sione che di reale hanno ben poco. Comun-que, come è stato fatto notare dagliaccademici di Stoccolma che gli hanno asse-

gnato il Premio Nobel, quelloche più stupisce e piace dellostile di Pinter non è ciò che “sivede”, non quello che può es-sere racchiuso in rigidi schemi,ma la sua capacità di trasfor-mare ogni elemento delle suoopere in una metafora, la suaabilità non di dare risposte, madi porre delle domande a cuiogni spettatore è chiamato adare la sua personale solu-zione. Particolare è poi la linguache Pinter mette in bocca aipersonaggi da lui creati, con la

quale mette in evidenza tutta la loro miseria,la loro incapacità di vivere e le loro paure. Inpoche parole, come è stato detto da chi havisto le sue opere, Pinter riesce a farci spro-fondare in una “piacevolissima confusione”.

Nuove ricerche sulla mummia di 5 mila anni fa

Ötzi, fu un omicidio in due attiColpito da una freccia, sarebbe morto per un colpo alla schiena

EEmmaannuueellee RRoossssii

Dal 1991 intorno a Ötzi, la mummia del Simi-laun, si sono avvicendati archeologi, antro-pologi, storici e scienziati di ogni tipo. I resti diquest'uomo vissuto più di 5 mila anni fa sonouna fonte infinita e unica di in-formazioni e la sua morte mi-steriosa lo ha reso un oggettodi studio ancora più affasci-nante. Per ricostruire le ultimeore di vita e l'omicidio di Ötzi cisono voluti una serie di studicosì minuziosi da far invidiaalla migliore squadra di poliziascientifica di CSI. L'ultima scoperta riguarda ladatazione e la cronologia delle varie feritepresenti sulla mummia, che hanno svelato ilmistero su cosa lo avesse ucciso.

L'uomo del Similaun è la più antica mummiamai trovata, portata alla luce dal movimento

del ghiacciaio in cui era rimasta sepolta permigliaia di anni. Grazie alla sua straordinariaconservazione, un team di ricercatori del-l'Università LMU di Monaco, guidato dal Pro-fessor Andreas Nerlich, in collaborazione con

l'Istituto di Patologia di Bolzano,ha potuto analizzare minuziosa-mente tutte le ferite individuatesul corpo: «Risulta che Ötzi siastato colpito mortalmente al-meno due volte nei suoi ultimigiorni di vita, il che vorrebbe direche subì due attacchi separati»,racconta Nerlich.

Le ferite individuate e collocate in ordine cro-nologico sono tre: un profondo taglio su unamano, che risale ad alcuni giorni precedential decesso e quindi a un primo assalto. Ilgiorno della morte, un secondo attacco ha la-sciato i segni attraverso la ferita di entrata diuna freccia, la cui punta è stata trovata con-ficcata sotto l'ascella sinistra: la frecciaavrebbe reciso un'arteria principale cau-sando il lento dissanguamento di Ötzi e la-sciandogli ormai poche speranze disopravvivenza. Ma a finirlo, pochi minuti - oforse poche ore - più tardi, sembra sia statoun colpo alla schiena, sferrato con un og-getto smussato, che ha lasciato un altrosegno sul dorso del nostro sfortunato ante-nato.

La crisi penalizza anche il caffèMMaattttiiaa FFeeddeellee

La crisi economica continua a colpire leaziende di tutto il mondo. E a farne le spesenon sono solo i colossi dell'elettronica comeSony e Toshiba o della fotografia comeKodak ma anche abitudini consolidate comela classica tazzina di caffè. Così alla lunga listadelle imprese che licenziano dipendenti nonè un caso se troviamo anche Starbucks, unadelle catene di caffetterie più famose almondo, che, già colpita in estate dalla crisi, sivede costretta a chiudere altre 300 punti ven-dita, tagliando circa 7.000 posti di lavoro.

Inoltre l’amministratore delegato della so-cietà ha chiesto di tagliare il suo salario a10.000 dollari all’anno, dagli 1,2 milioni didollari dell’anno precedente. Il consiglio diamministrazione ha dato il via libera e, sot-tratti i costi relativi all’assicurazione sanitaria,il numero uno della società riceverà meno di4 dollari al mese!

Ma la crisi inizia adesso a farsi sentire anchesulle aziende a partecipazione pubblica. E' ilcaso della metropolitana di Londra, la piùestesa del mondo, che taglierà 1.000 posti dilavoro nel 2009, nei settori finanza e ammi-nistrazione: lo ha annunciato la stessa Lon-don Underground, precisando che i tagli nonriguarderanno però guidatori o personaledelle stazioni. L'azienda spiega che cercheràdi tagliare non rimpiazzando lavoratori chevanno in pensione o non rinnovando con-tratti temporanei. I sindacati hanno criticatol'annuncio affermando che si tratta di un«forte colpo» destinato ad avere conse-guenze sul servizio della metropolitana.

11SpettacoloAnno III Numero 1

Previsto un tour mondiale per la cantante ital iana

Laura Pausini stupisce ancoraMi l i on i d i cop ie d i cd vendut i e tan t i s s im i r i conosc iment i

SSeerreennaa LLooppppaa

Non è la prima volta che ci stupisce, regalan-doci melodie sempre più emozionanti e pro-fonde, cosi come non costituisce una novitàil fatto che i suoi album siano sempre ai primiposti nelle classifiche europee e mondiali...eb-bene, sto parlando di Laura Pausini, la can-tante romagnola divenuta celebre nel 1993quando vinse il Festival di San-remo nella categoria delle NuoveProposte con uno dei suoi branipiù noti e tuttora apprezzati dallacritica: "La Solitudine" . Ricor-diamo però l' evento più impor-tante della carriera professionaledella Pausini prima della celebritàdefinitiva... pubblicò in seguito alsuccesso Sanremese il suo primoalbum ufficiale all'età di 19 anniintitolato "Laura Pausini" che ot-tenne un grande successo ven-dendo più di tre milioni di copie di dischi in37 paesi europei e classificandosi al primo

posto in Olanda ed in Belgio! Da questo mo-mento un successo tira l'altro fino ad arrivareall'ultimo capolavoro musicale intitolato "Pri-mavera in Anticipo" in uscita modiale nellaversione italiana e spagnola in data 14 no-vembre 2008, giorno in cui Laura ha presen-tato il suo nuovo lavoro nella città di Roma, aPiazza di Spagna davanti ad una folla inter-minabile di fans che hanno atteso questa sua

nuova pubblicazionemusicale. Nei quattordicibrani inediti, spicca ilduetto con il singer in-glese James Blunt con lacanzone "Primavera inAnticipo" ed un'altrascritta da Gianluca Gri-gnani dal titolo "Primache esci".

In diverse occasioni, laPausini ha dichiarato che

il suo tour mondiale inizierà a partire dal 5marzo 2009 a Torino e che durerà un anno

intero, la stessa cantante ha reso note le de-stinazioni presso le quali si esibirà: Mantova,Roma, Firenze, Eboli, Reggio Calabria, Cata-nia, Caserta, Ancona, Pesaro, Bologna, Bre-scia, Treviso, Livorno, Genova, Milano in Italia,per poi passare all'estero cantando in città im-portantissime come Madrid, Barcellona, Pa-rigi, Helsinki, Turku, Stoccolma, Bruxelles edinfine in America Latina, Canada e StatiUniti...a giudicare da questi impegni che l'at-tendono, potremmo dire che per Laura Pau-sini, il 2009 sarà un anno magico, daricordare soprattutto per le soddisfazioni per-sonali e allora io personalmente desidero au-gurare di cuore a Laura che questo nuovoanno sia migliore del precedente e che possacrescere sempre di più sia dal punto di vistaumano che personale e professionale.

A conclusione di questo breve stralcio, cosapotrei dirvi ancora? Se avete voglia di mu-sica...restate in ascolto con i nuovi brani diLaura perché ne vale veramente la pena.

Un nuovo caso letterario

Il successo di “Twilight”La storia d’amore che ogni adolescente sogna

FFeeddeerriiccaa RReessttaannttee

Venti milioni di copie solo negliStati Uniti e traduzioni a pioggiain più di quaranta paesi delmondo sono state fatte per il librointitolato “Twilight”, che dal 14Novembre è in tutte le librerie delmondo. Twilight , letteralmentecrepuscolo, narra

il frutto proibito di un amore”scandaloso”, ingredienti che dasoli bastano a creare il fenomeno letterarioche ha mandato in visibilio non solo gli ado-lescenti, ma persino gli adulti, di tutto il pia-neta. Questa travolgente storia ha inizioquando Isabella Swan si trasferisce a Forks,piccola località nello stato di Washington. Isa-bella non prevede che la sua vita possa su-bire dei grandi cambiamenti, vuole solointegrarsi nel nuovo liceo, che dovrà fre-quentare per il semestre. Ma una svolta ecci-tante e improvvisa è dietro l’angolo: tuttosembra cambiare quando incontra il miste-rioso e seducente Edward Cullen. Edward ha17 anni, come lei, solo che ce li ha dal 1918.E’ un vampiro, che però ha scelto, insiemealla sua famiglia, di non bere sangue umanoma solo di animale. Bella e Edward si inna-morano perdutamente, ma l’odore di lei sca-

tena la sete di James, un vampironemico e che non si nutre affatto disangue animale.

Dal punto di vista letterario la scrit-tura della Meyer e’ piuttosto sem-plice, puntando sul piano dellasaga. Twilight presenta dialoghisciocchini del primo amore, maanche la sua inquietudine e la suatenerezza. Il libro della Meyer nonlascia spazio al respiro, coinvol-gendo i lettori in un vortice amo-

roso che gli appassionati giudicanoindimenticabile.

Sono certa che qualsiasi adolescente sogni divivere una storia d’amore sul confine tra ilmondo della fantasia e quella della realtà.

SSoolluuzziioonnii ddeell QQuuiizz ddeell nnuummeerroo ddiiddiicceemmbbrree

RRoommppiiccaappii::

1) La nave affonderà nell’istanteesatto in cui raggiungerà lacosta

2) 322

QQuueessiittii::

1) V

2) F

3) V

4) F

5) Botswana

6) Arancione

7) Piemonte(meglio cono-sciuto comeGianduia)

8) Perugia

?

12 Economia Gennaio 2009

MMaarrttiinnaa IIaaccooaannggeellii

Lo scorso mese il direttore Marco Cecili ci haillustrato i caratteri fondamentali di un’ im-portante azienda che è l’Open Data, fondatae diretta da Mario Solidei (Presidente) e NelloPetitti (Amministratore Unico).

Lo stesso giorno della consegna dei giorna-lini, in occasione del 20° Anniversario (1988-2008) dell’azienda, il “rap” è andato a farvisita al Sig. Mario Solidei e quel pomeriggioc’ero anch’io.

Per questo mi sento in dovere, in questobreve articolo, di condividere con tutta lascuola e con l’esterno i motivi per cui è natain me grande fiducia e stima nei confrontinon solamente dei Signori Solidei e Petitti, madi tutta l’azienda.

Non è stato difficile trovare il luogo dov’è si-tuata l’azienda, e appena scesi dalla mac-china, immediatamente Mario Solidei, ci haaccolto con un radiante sorriso e ha insistitocon entusiasmo affinché ci fermassimo a visi-tare l’azienda sotto la sua stessa guida.

E chi altri avrebbe potuto guidarci se noncolui che, insieme a Petitti, ha dedicato e de-dica tuttora alla Open Data anima e corpo,fatica e coraggio?

Non mi sarei davvero mai immaginata di ri-manere affascinata non solo di fronte all’ele-ganza degli edifici personalmente scelti dalSig. Mario e dal Sig. Nello, ma anche e so-prattutto dal rispetto e dall’attenzione chequesti dedicano a ciascun lavoratore “ope-

raio, tecnico o manager, i quali sicuramenteoccupano una funzione di per sé fondamen-tale all’interno della Open Data”.

La stessa struttura è organizzata, costruita,gestita e pensata quasi esclusivamente per lamassima comodità dell’impiegato: gli ufficisono comodi e familiari,colorati e con tante fine-stre(con addirittura unospazio per i fumatori chevogliono prendersi unapiccola pausa ogni tanto!);i locali di produzione sonoorganizzati in modo taleda garantire una mag-giore efficienza con unminor dispendio di ener-gie dell’operaio, infatti So-lidei e Petitti hanno scelto per i lorodipendenti ambienti ampli e spaziosi, facili daraggiungere, con sistemi tecnologici avan-zati: pensate che le grandi vetrate, rivolte anord e sistemate sulla copertura dello stabili-mento hanno la funzione di trasmettere laluce all’interno dei reparti, ma di non far pas-sare il calore, in modo tale da non far soffrireil caldo estivo agli operai.

Per quest’impresa, infatti, la fiducia del lavo-ratore nella stessa azienda è essenziale, e bi-sogna guadagnarla giorno dopo giorno.

E’ un ambiente familiare quello in cui Mario,Nello e altre persone si cimentano per dare anoi consumatori il massimo del profitto , in un

mosaico in cui ogni tessera ha la sua fun-zione fondamentale al successo di tuttal’opera.

E’ stato molto simpatico notare che nello stu-dio del Sig. Mario non c’è un computer, cheproprio lo stesso presidente ci ha spiegato di

non usare spesso fidandosiciecamente dei suoi dipen-denti.

In cambio Mario ha nel suoufficio un bellissimo quadromolto grande che rappre-senta un campo da golf:dice che nei momenti dipioggia lo guarda ricor-dando l’estate ed il sole.

Dalle parole, dalle afferma-zioni e dalla diligenza di

Mario Solidei s’intuisce una profonda fiducianelle potenzialità dell’azienda e nel suogrande successo, una stima per i suoi dipen-denti e una amore per l’Open Data che nonè facile riscontrare in chi, come Mario e Nello,ricopre un importante ed impegnativo ruolodi imprenditore sempre attivo e di successo.

Tutto l’entusiasmo del Sig. Solidei e del Sig.Petitti, dei dipendenti, tutta la fiducia affidataai tecnici e agli operai e ai manager, le nuovetecnologie, la serietà di un’azienda veloce eflessibile nel lavoro, rendono l’Open Dataun’azienda ancora più forte, come se fosseun’unica grande famiglia.

Un’azienda costruita su misura per i l benessere dell ’operaio

Open Data vuol dire fiduciapGentilezza, famil iarità e sviluppo: ecco gli ingredienti di un successo mondiale

13Speciale HattrickAnno III Numero 1

Questo mese Vi proponiamo un’intervista aMarrundo, storico giocatore di Hattrick, checon il suo AArreezzzzoo GGaallaassooccaarraayy è il più titolatoin Italia. Attualmente milita in II serie, perciòpuò commentare da spettatore il finale del-l’ultimo campionato di Serie A, conclusosi frale polemiche: lo scudetto è andato allo SSqquuaarr--ttaaPPrraaggaa di MarcoGavi, grazie al “favore” (nonrichiesto) del PPeennnnyywwiissee che lo ha lasciatovincere nell’ultima giornata, impedendo cosìa Laurentius, amico con cui ha litigato, ditrionfare.

GGrraazziiee MMaarrrruunnddoo ppeerr ll’’iinntteerrvviissttaa cchhee ccoonncceeddeeaadd AAtthheennaaeeuumm..

““IIll ccaallcciioo nnoonn èè ppiiùù iill ggiiooccoo ppiiùù bbeelllloo ddeellmmoonnddoo.. OOrrmmaaii ee'' HHaattttrriicckk!!”” CCoonn qquueessttaa aaffffeerr--mmaazziioonnee MMAARRCCOOGGAAVVII ccoonncclluussee ll’’iinntteerrvviissttaassuu AAtthheennaaeeuumm ddeelllloo ssccoorrssoo sseetttteemm--bbrree.. LLeeii èè dd’’aaccccoorrddoo??

Purtroppo mi trovo a dissentire com-pletamente con Marcogavi.Ma devofarlo in qualità di calciatore, anche sedel più basso livello della FIGC! Nonpuò esistere un gioco più bello del cal-cio. Ma non di quello visto alla tv, iomi riferisco a quello praticato a qual-siasi livello, sia che siate dei fenomenio che siate del gruppo del dopola-voro.

Tra l'altro alcuni dei miei successi inHT (tipo le Coppe Italia) le ho vintementre ero agli allenamenti di calcio.E lo stesso vale per alcune partite storicheche ho disputato quando ero allenatore dellaNazionale Maggiore (nel bene e nel male).

Credo che non ci sia altro da aggiungere :)

CCoommee hhaa ccoonnoosscciiuuttoo HHaattttrriicckk?? DDaall 22000011,,aannnnoo ddeellllee ssuuaa iissccrriizziioonnee,, mmoollttii ssoonnoo ssttaattii iiccaammbbiiaammeennttii:: pprriimmaa iill nnuuoovvoo mmoottoorree ddii ggiiooccooee ppooccoo ffaa llaa nnuuoovvaa ggrraaffiiccaa.. SSii ssttaavvaa mmeegglliiooqquuaannddoo ssii ssttaavvaa ppeeggggiioo??

Ho conosciuto Hattrick attraverso un forumonline. Per quanto riguarda la grafica, vale as-solutamente il motto del “si stava meglioquando si stava peggio”. L’unica cosa posi-tiva mi pare il nuovo forum, ma non se nesentiva proprio la necessità.

Nemmeno la definizione di nuovo motore digioco mi trova d’accordo. In realtà è semprela solita minestra riscaldata, con l’aggiunta ditanto in tanto di alcuni ingredienti. A volte ilsapore può essere comunque buono, a voltelo è un po’ meno.

Alla fine ci si trova sempre a fare i conti conattacco per segnare, regia per fare le azioni edifesa per cercare di non prenderle. E a volteper difendersi basta togliere le azioni all’av-versario.

Certo ci sono state nuove implementazioni,

ma è un po’ riduttivo se si considera che iconcetti base sono sempre quelli del 2001,mentre il numero di utenti è triplicato. In-somma il motore di gioco ha bisogno di unrestyling completo che possa dare maggiorevalore all’allenamento delle secondarie.

Tutto questo, ovviamente, in my honest opi-nion.

CCoossaa rriiccoorrddaa ddeeii ssuuooii pprriimmii tteemmppii ssuu HHaattttrriicckk??QQuuaallcchhee ccoonnssiigglliioo ppeerr ii pprriinncciippiiaannttii ccoommeennooii??

Beh i ricordi sono tantissimi, ma mi piace ri-cordare il grande spirito che aleggiava tra ipochi partecipanti.

Mi tornano in mente i gruppi di utenti checonducevano studi per capire le meccanichedi gioco. Ma quanti di voi sanno che la prima

traduzione initaliano di HT èstata condottada un gruppodi giocatori to-talmente indi-pendenti dalsito ?

Altri tempi, in-dubbiamente.

LLeeii hhaa vviinnttoobbeenn 66 ssccuuddeettttiiee 22 ccooppppee nnaa--zziioonnaallii,, eedd

oorrmmaaii ddaa mmoollttii aannnnii nnoonn lloottttaa ppeerr qquueessttii ttrraa--gguuaarrddii.. UUnnaa SSuuaa sscceellttaa oo ggllii uutteennttii ““ppiiùù ggiioo--vvaannii”” hhaannnnoo ppiiùù ffaammee ddii vviittttoorriiee??

Non è stata una scelta diretta, e non credonemmeno che sia dovuta alla fame dei nuoviutenti. Semplicemente, non ho voluto cedereil gruppo storico del Gala (Ferranti, Beghi, Ci-gada e Omini) e questo ha portato più omeno lentamente ad un fisiologico calo diprestazioni.

Ma non ha prezzo la soddisfazione di provarea rinnovare il Gala mantenendo in squadraquel gruppo vincente di giocatori.

DDooppoo mmoollttii aannnnii aa ggiiooccaarree aadd HHaattttrriicckk mmoollttiiuutteennttii rreettrroocceeddoonnoo vvoolloonnttaarriiaammeennttee ppeerr rrii--

ttrroovvaarree ggllii ssttiimmoollii nneellllee sseerriiee ppiiùù bbaassssee.. CCoossaannee ppeennssaa??

Ognuno è libero di fare quello che vuole,non sta a me giudicarli. In queste stagioni diII ho cercato di ricostruire il Gala, tornandoad allenare e investendo su giocatori più gio-vani. Ovviamente ho rischiato, e rischio, la re-trocessione. Non è una cosa volontaria, ma ècomunque una scelta che ho fatto.

TTrraa ggllii uutteennttii ddii HHaattttrriicckk cc’’èè mmoollttaa iirroonniiaa.. FFaa--mmoossee llee ssuuee ““pprreessee iinn ggiirroo”” ccoonn MMaaccaaoo.. SSuuYYoouuttuubbee ppooii cc’’èè vviiddeeoo cchhee iirroonniizzzzaa ssuullllaa ssuuaarreettrroocceessssiioonnee iinn BB ddii qquuaallcchhee aannnnoo ffaa.. AAnncchheeqquueessttoo rreennddee HHaattttrriicckk uunniiccoo nneell ssuuoo ggeenneerree??

L’ironia fa parte della mia reale persona, enon potrebbe essere altrimenti in un gioco.E’ quindi lecito e divertente aspettarsi le re-pliche degli altri giocatori. Più che il gioco“unico” direi che il rapporto con i giocatori èunico, o perlomeno con una parte di essi.

UUnn ssuuoo ggiiuuddiizziioo ssuullllaa ccoonncclluussiioonnee ddeellll’’uullttiimmaaSSeerriiee AA??

La risposta potrebbe riallacciarsi benissimocon l’ultima parte della risposta precedente.Forse è mancato un reale rapporto tra i gio-catori. Prendendola con ironia, si può direche mancavano solo i popcorn per condirel’ottimo spettacolo offerto :)

QQuueesstt’’aannnnoo ssii èè ssaallvvaattoo ccoonn lloo ssppaarreeggggiiooddaallllaa CC.. OObbbbiieettttiivvii ppeerr llaa ssttaaggiioonnee?? QQuuaannddoollaa rriivveeddrreemmoo iinn AA??

Credo che ogni stagione che passo in B siatanto di guadagnato. Gli obbiettivi conti-nuano ad essere allenamento e crescita dellasquadra, uniti alla salvezza.

CCoossaa ppeennssaa ddeellll’’AAtthheennaaeeuumm CCuupp?? EE’’ uunn bbuuoonnmmooddoo ppeerr ffaarr ccoonnoosscceerree HHaattttrriicckk ee ffaarr ccrree--sscceerree llaa ppaassssiioonnee??

Bello! Mi ricorda le vecchie coppe di HT cheorganizzavamo tra amici, mettendo anche inpalio il supporteraggio….

GGrraazziiee MMaarrrruunnddoo ppeerr llaa ppaazziieennzzaa aavvuuttaa!! IInnBBooccccaa aall lluuppoo ppeerr llaa ssttaaggiioonnee!!

Grazie a voi per l’intervista, crepi il lupo e….Avanti Gala! Non Mollare!

Intervista a Marrundo...

14 Sport Gennaio 2009

FFeeddeerriiccoo ee SSaavveerriioo PPiiaacceennttii

Durante questi pochi giorni di calcio mer-cato, sicuramente l’acquisto che ha fatto piùparlare di se è stato quello di David Beckhamda parte del Milan. In realtà però non è unvero e proprio acquisto: la squadra del gio-catore inglese resta sempre il Los Angeles Ga-laxy, ma poiché ha chiuso in anticipo la suastagione in Mayor League Soccer per l’esclu-sione della sua squadra dai playoff e volendotenersi in allenamento per essere pronto perla nazionale inglese di Fabio Capello, il Milanha accettato di ospitarlo a Milanello per qual-che mese e poi ripartirà. Tuttavia non sarà unsemplice allenamento quello di Beckham:egli infatti è stato tesserato dalla squadra mi-lanese e sarà a disposizione di Carlo Ance-lotti.

Beckham è un giocatore dalla carriera stra-ordinaria: ha esordito nella Premier Leagueha 19 anni con la maglia del Manchester Uni-ted, con la quale il giocatore ha ottenuto in-numerevoli successi: campionati, FA Cup e laChampions League nella stagione1998/1999. Dopo oltre dieci anni di Man-chester United, con il quale il calciatore hacollezionato 86 goals in 397 presenze, Bec-

kham è costretto ha lasciare la squadra acausa dei disaccordi con l’allenatore Sir AlexFerguson e firma un contratto quadriennalecon il club spagnolo del Real Madrid. NellaLiga Beckham ha messo a segno 8 goals in81 presenze. Due anni fa ha lasciato il clubmadridista per andare a giocare in Americanella squadra di cui tutt’ora veste la maglia, iLos Angeles Galaxy (anche altri grandissimigiocatori del passato, come Pelè, Cruyff, Bec-kembauer ecc., arrivati ormai al culmine dellaloro carriera, decisero di concluderla andan-dosi a divertire negli Stati Uniti).

Tuttavia non ci si può esentare dal muoverealcune critiche riguardo questa mossa di

mercato: bisogna riconoscere che David Bec-kham più che per rafforzare la squadra ros-sonera a livello tecnico, è stato acquistato perun fatto mediatico, di businnes, legato più al-l’interesse economico che sportivo (e consi-derando gli ultimi risultati della squadra, inparticolare quelli della scorsa stagione, pensoproprio che servirebbero degli acquisti piùmirati al rafforzamento dell’organico, magaricon qualche giocatore con meno fama macon più qualità) Ma la cosa che più si può cri-ticare al club milanista è che l’arrivo del cen-trocampista preclude a un giovane delsettore giovanile di esplodere, e questa misembra una cosa gravissima visto che sonopiù di vent’anni che un giocatore delle gio-vanili del Milan non arriva in prima squadra (l’ultimo è stato il grande Paolo Maldini) e chel’età media della squadra è ormai arrivata adei numeri troppo elevati.

Comunque, nonostante ciò, Beckham già ciha mostrato alcune delle sue qualità nella suaprima partita di campionato all’Olimpico con-tro la Roma, e il primo goal in Italia, dopo sole3 presenze, contro il Bologna (il secondo è ar-rivato contro il Genoa 3 giorni dopo, n.d.r.).Chi può dirlo se in futuro non ci riservi altresorprese.

Il giocatore inglese ha raggiunto i l Milan in prestito per tre mesi

Beckham: rinforzo sportivo o mediatico?Ottimo l ’ inizio dell ’ex del Machester United con due gol in poche partite

Sorteggi Champions: “Urnadiabolica”AAnnddrreeaa PPaarriissSarà Italia contro Inghilterra negli ottavi di fi-nale di Champions League. Lo ha stabilitol'urna di Nyon, Svizzera, dove la mano diBruno Conti, ambasciatore della finale aRoma, ha accoppiato il Chelsea con la Ju-ventus, l'Inter con i detentori del ManchesterUnited e l'Arsenal con laRoma.

Bianconeri e giallorossi debut-teranno in trasferta, mentre inerazzurri esordiranno a SanSiro. Inter e Roma gioche-ranno la prima partita martedì24 febbraio, la Juventus mer-coledì 25. Ritorno martedì 10marzo per la Juve, mercoledì11 per le squadre di Mourinhoe Spalletti.

"Quella di Nyon è un'urna diabolica... - com-menta Fabio Capello, c.t. dell'Inghilterra -. Tresu tre, non me l'aspettavo certo, ma è unasfida che regala numerosissime suggestionie un pronostico impossibile: sarà difficile perArsenal, Chelsea e Manchester United, masarà altrettanto difficile per Roma, Juve edInter"

EEccccoo ggllii oottttaavvii ddii ffiinnaallee ddii CChhaammppiioonnss LLeeaagguuee

Chelsea-Juventus

Villarreal-Panathinaikos

Sporting Lisbona-Bayern Monaco

Atletico Madrid-Porto

Lione-Barcellona

Real Madrid-Liverpool

Inter-Manchester

Roma-Arsenal

Sentenza choc per Mannini ePossanziniNNiiccccoollòò PPoolliiddoorriiDaniele Mannini (ex giocatore del Brescia eoggi al Napoli) e Davide Possanzini (attac-cante del Brescia), sono stati squalificati dalTribunale arbitrale dello sport (Tas) per essersipresentati in ritardo a un test antidopingdopo la partita della squadra lombarda con ilChievo del dicembre 2007. La Federcalcioaveva assolto i due giocatori, il tribunale na-zionale antidoping del Coni li aveva condan-nati a 15 giorni di squalifica (già scontati), laWada, agenzia mondiale antidoping, avevaperò fatto ricorso. Avendo già scontato 15giorni, la sospensione di Mannini e Possan-zini si concluderà il 14 gennaio 2010.

"Ricorreremo a tutto quello a cui possiamo ri-correre - afferma il presidente del Brescia, Co-rioni - perché i due ragazzi non hanno fattoniente. Questa sentenza è una presa in giroper tutti: per noi, per i giocatori, per la Feder-calcio, per il Coni e per la Lega". Secondoquanto è stato ricostruito è stato proprio ilpresidente delle Rondinelle la causa del ri-tardo. Corioni, infatti, volle tenere a rapportoper oltre mezz'ora il Brescia, appena sconfitto3-0 in casa dal Chievo, causandone il ritardoall'appuntamento con l'antidoping.

15FotoAnno III Numero 1

1Mostra di Picasso16 gennaio 2009

PremiazioneAthenaeum Cup21 dicembre 2008

PremiazioneCertamen Aricinum

18 dicembre2008

FFoottoo 11 La scalinata di Piazzadi Spagna e una veduta diRoma da Trinità dei Monti.

FFoottoo 22 Il professor MassimoFruscella con Angelo Astreie Luca Fantini.

FFoottoo 33 Fontana di Trevi.

FFoottoo 44 Una delle opere am-mirate dai ragazzi nella mo-stra: Picasso, Lo studio,1934, olio su tela.

FFoottoo 55 Gabriele Russo Russoriceve la coppa per il 1°posto.

FFoottoo 66 Niccolò Polidori ri-ceve il suo attestato di parte-cipazione.

FFoottoo 77 I primi 4 classificaticon le rispettive coppe. Dasinistra: Piergiorgio Merletti,Mattia Fedele, GabrieleRusso Russo e Marco Cecili.

FFoottoo 88 Davide Cultrera e Ga-briele Russo Russo ad Aricciainsieme alla professoressaFiorini, al termine della pre-miazione del Certamen Ari-cinum, al quale i duestudenti hanno partecipatocon successo lo scorsoaprile.

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RROOMMPPIICCAAPPII1) Com’è possibile ottenere 800 usando solamente la cifra 4 per sette volte?2) Una coppia ha celebrato il 60° anniversario di matrimonio nel 1995. Sia il marito cge la moglie sono nati il 16 Agosto, asette anni di distanza l'uno dall'altro. Se il marito è più vecchio della moglie di 2555 giorni, in che anno sono nati i due co-niugi?

QQUUEESSIITTII1) Il romano Catone l’Uticense morì in battaglia.O V O F

2) Nella seconda guerra mondiale la Danimarca si schierò al fianco della Germania.O V O F

3) Nell’ epilogo di “Harry Potter e i doni della morte” si apprende che il protagonista s’è sposato:la moglie è l’amica d’infanzia Hermione.O V O F

4) Il pittore Canaletto ebbe tale soprannome per il gran numero di vedute di canali venezianiche dipinse.O V O F

5) Quale fu il primo essere vivente ad andare in orbita?O Scimmia O Gatto O Cane O Rana

6)Dove è il parco regionale delle Groane?O Piemonte O Liguria O Lombardia O Valle d’Aosta

7) Da chi furono introdotte le cifre arabe?O Marco Polo O Leonardo O Fibonacci O Saladino O Francesco Carletti

8) Qual è la quarta lingua nazionale della Svizzera?O Francese O Tedesco OItaliano O Romancio

9) In quale città si svolgeranno i Giochi Olimpici Invernali nel 2010?O Vancouver O Oslo O Mosca O Tokyo

Quiz!Come sempre c’è un concorso. Inviate le risposte alla Direzione dal sito (non imbrogliate!).

Mettetevi alla prova!Rispondete a tutte ledomande del Quiz e in-viatele alla Direzione!

Compleanni Febbraio

3 Simone Ceci 15

7 Alessandro Caruso 15

18 Gabriele Antonelli 16

24 Marzia Rapone 20

Perla di saggezza...

Passano anni interi senza che noi proviamo un piacer vivo, anzi unasensazione pur momentanea di piacere. Il fanciullo non passa giornoche non ne provi. Qual è la cagione? La scienza in noi, in lui l'ignoranza.Vero è che così viceversa accade del dolore.

(Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, 2 luglio 1821)

A pagina 11 le soluzionidel Quiz del numero

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