LA FAMIGLIA, UNA REALTA’ IN DIVENIRE di coppia o di tipo genitore-figlio. Si intende la coppia...

LA FAMIGLIA, UNA REALTA’ IN DIVENIRE

11/05/2012 Avvocato Cristina Ceci 1

LA FAMIGLIA: definizione

Quando pensiamo alla famiglia ci riferiamo sia all’insieme di persone che vivono sotto lo stesso tetto, sia ai legami interpersonali di consanguineità, affinità e parentela che definiscono la famiglia in termini di relazioni familiari, di sesso e di generazioni. La lingua italiana non distingue tra i due aggregati, come quella inglese con i termini household per le persone coabitanti e di family per le relazioni familiari non necessariamente di convivenza e allargate.



• Il DPR 229 del 1989, all’art. 4 recita testualmente che “Per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela e affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune. Una famiglia può essere costituita da una sola persona.”


Il nucleo familiare

• All’interno di ogni famiglia, così definita, ci possono essere o meno, uno o più nuclei familiari. L’Istat definisce nucleo familiare l’insieme delle persone che formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio. Si intende la coppia coniugata o convivente, senza figli o con figli mai sposati, o anche un solo genitore assieme a uno o più figli mai sposati.



• Il concetto di nucleo familiare è normalmente più restrittivo rispetto a quello di famiglia, infatti nell’ambito di una famiglia posso esistere uno o più nuclei familiari.

• Un nucleo familiare ricostituito è quello costituito da una coppia e dagli eventuali figli formata dopo lo scioglimento, per vedovanza, separazione o divorzio da una precedente unione coniugale.


LA FAMIGLIA nella Costituzione

• Art. 29 Cost. “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

• Ossimoro concettuale?

• Come può una società naturale (cioè spontanea pre-statuale) fondarsi su una istituzione giuridica come il matrimonio?



• Questa contraddizione può sciolta solo ritenendo che il matrimonio sia una delle forme che la famiglia può assumere, una forma storicamente determinata, ma non la sola possibile.



• Il altri termini, l’art. 29 Cost. certamente si riferisce alla cosiddetta famiglia legittima, quella che si fonda sul matrimonio, ma non per questo esclude o esprime un giudizio di disvalore per le altre tipologie familiari, come quella di fatto, che pure costituiscono a loro volta formazioni sociali pienamente adeguate allo sviluppo della personalità individuale.


LA FAMIGLIA nel Cinema

• Documento per la ricostruzione di un certo periodo storico;

• come repertorio di informazioni del passato;

• rappresentazione della mentalità di un’epoca;

• come strumento di auto rappresentazione di una società.


“LA FAMIGLIA”


LA FAMIGLIA nel cinema

• Si tratta di una tradizionale famiglia borghese di inizio secolo; all’interno dello stesso nucleo domestico coesistono più generazioni ma anche unità familiari. L’importanza dei legami è evidenziata dalla presenza di parenti venuti a Roma per celebrare con la famiglia l’evento, importanza confermata anche dal desiderio di fissare il momento in un’immagine attraverso quello che allora appariva ancora come un oggetto misterioso.


“LA FAMIGLIA”


LE NUOVE FAMIGLIE

Tra passato e presente per quel che riguarda tali realtà familiari esiste una grande differenza: negli anni trascorsi le nuove famiglie si ricostituivano prevalentemente in seguito al decesso di uno dei due coniugi.


“APPUNTAMENTO SOTTO IL LETTO”


“La FAMIGLIA BRADY”


LE NUOVE FAMIGLIE

• Queste famiglie in realtà sono delle finzioni, perché in entrambi i film i protagonisti sono vedovi, nessun divorzio, nessun ex di cui tener conto, nessuna lealtà divisa per i bambini, nessun conflitto in merito all’educazione; nessun problema relazionale.


LA CRISI DEL MATRIMONIO

“Stavo correndo verso l’ospedale, stavo facendo l’autostrada e a un tratto ho avuto la fortissima sensazione che tu fossi morto. Ho capito che cosa avrebbe significato restare da sola in questa casa: la mia vita senza di te. Ero così spaventata. Ho avuto paura perché mi sentivo felice. Ero felice di essere libera, come se mi fossi tolta un peso. Voglio il divorzio, non sai quanto ci ho riflettuto. Non voglio più essere sposata con te.”


“LA GUERRA DEI ROSES”


FAMIGLIE RICOSTITUITE

• Dopo la separazione la formazione della famiglia ricostituita implica l’adattarsi alla complessità e all’ambiguità legata alla molteplicità dei nuovi ruoli, ai nuovi confini di spazio, di tempo di appartenenza e di autorità.

• La formazione di un nuovo nucleo richiede infatti un differente modello di famiglia munito di confini permeabili e quindi una diversa riorganizzazione che includa il nuovo partner come terzo genitore.


“NEMICHEAMICHE”


La rivalità

• Isabel, tenta di mandare a scuola in orario i figli di lui, ma loro le fanno degli scherzi. La sequenza finisce con il commento tra la mamma vera e i figli su quanto il rapporto con la partner del padre non vada.

• Scena nella quale la madre naturale alla presenza dei due figli butta via le merende che Isabel ha preparato per loro.


Accettare il nuovo partner

• Interessante è vedere quanto è faticoso per i figli accettare un nuovo partner del genitore, il figlio piccolo per esempio prepara un intruglio da far bere alla compagna del padre nella speranza di fargli del male.

• Isabel, cerca invece di ingraziarsi i figli regalando loro un cucciolo di cane, operazione che non riesce perché la bambina inventa di esserne allergica.


FAMIGLIE RICOSTITUITE: lingua italiana

• La lingua italiana non possiede nemmeno i sintagmi per nominare tale realtà.

• In inglese è sufficiente anteporre il prefisso step (Steop-privato) alle parole famiglia, madre, padre, per formare la classe dei termini che denominano il fenomeno delle famiglie ricostituite


Matrigne e Patrigni

• La lingua italiana non possiede nemmeno i sintagmi per nominare tale realtà.

• Per dire madre acquisita per l‘unione del proprio padre con una donna in seconde nozze si dice matrigna


Sorellastre e Fratellastri

• Figliastro e figliastra sono poi assegnati ai figli di altro letto dell’uomo o della donna con cui ci si lega in seconda unione e fratellastri si chiamano coloro che sono imparentati per l’unione dei rispettivi genitori di sangue.


LA STRUTTURA ALLARGATA

• La struttura allargata che le famiglie ricostituite assumono rende un’entità nuova, in un certo senso in controtendenza rispetto al trend storico della nuclearizzazione familiare.


LA STRUTTURA ALLARGATA

• Più che di albero genealogico dovremmo utilizzare l’immagine del cespuglio genealogico. Si tratta di una realtà relazionale che sembra non possedere un centro generatore di discendenza (com’è il caso dell’albero) quanto piuttosto diversi polloni familiari che si intrecciano fra di loro. Potremmo utilizzare per tali famiglie la categoria teorica di tribù che, come afferma il dizionario è un gruppo sociale che unisce più famiglie secondo vincoli linguistici, razziali e culturali .


Cespuglio genealogico


La definizione dei ruoli

• La definizione dei ruoli è un problema evidente di questa tipologia di famiglie. La teoria psicosociale dei ruoli ci ricorda come essi siano dei copioni prefigurati dalla cultura che le persone assumono nel momento in cui si inseriscono in una determinata rete sociale.

• E’ difficile ritrovare una mappa comportamentale delle aspettative relative al ruolo di genitore e figlio in una famiglia ricostituita che continua però a mantenere rapporti con il genitore o i genitori della precedente unione.


La rete delle relazioni

• La rete delle relazioni in tali famiglie chiama in scena i rapporti tra il genitore di sangue con cui non si convive, il nuovo marito/moglie del genitore con cui si vive, eventuali suoi figli che vivono o meno sotto lo stesso tetto e il rapporto con i figli che dovessero venire dalla nuova unione.


La rete delle relazioni

• In gioco non vi sono soltanto dei rapporti fra piani generazionali diversi, a cui sono assegnati principi di responsabilità ben definiti (quella di genitore, di nonno, di figlio), ma anche le interrelazioni fra più classi di una medesima generazione (più adulti con ruoli genitoriali, più ragazzi o bambini nella posizione di figli).


Paradigmi della ricerca

• Coleman e Ganong (1990) hanno fatto il punto sullo stato della ricerca nel campo di nostro interesse.

• Gli autori evidenziano l’esistenza di due paradigmi teorici sottostanti le ricerche con particolare riferimento alla situazione di figli: 1) uno che può essere chiamato problem-oriented; 2) un altro che può essere denominato invece normativo o dell’adattamento.


1) Paradigma problem-oriented

• Nella prima prospettiva sono compresi quegli studi che tendono a concepire il divorzio e il secondo matrimonio come eventi stressanti e portatori di per sé di problematiche affettive, cognitive e comportamentali per i figli.


2) Paradigma normativo o dell’adattamento

• Nella seconda, il cui sviluppo e più recente della precedente, si assume invece che il divorzio e i nuovi matrimoni si configurino come veri e propri eventi normativi con cui le persone misurano le proprie capacità. Secondo questa prospettiva, dunque le famiglie ricostituite non si definiscono sempre e comunque come problematiche o come situazioni di deviazioni da una norma di modello familiare, ma piuttosto come una sfida.


Paradigma normativo-adattivo

• Viene data una maggiore attenzione agli aspetti processuali delle relazioni che si tessono tra i figli acquisiti e adulti. Lo scopo di questo paradigma è quello di cercare di descrivere e di comprendere le relazioni che si vengono a creare in una famiglia ricostituita e non tanto di giudicare la loro congruenza rispetto a determinate funzioni familiari (educative, di identità) intese come modelli necessari di riferimento


La rete parentale

• Fratelli, fratellastri con cui non si convive, mezzi fratellastri e sorellastre, i nuovi compagni o mariti/mogli dei propri genitori, tutti i parenti (nonni, zii, cugini) di ciascuna delle persone elencate. Certo non deve essere facile per chi sta in una rete così complessa (e confusa) comprendere quali debbano essere i propri compiti nei confronti di ciascuno di costoro.


Problemi da affrontare

• Articolazione dei legami e gestione dell’ambiguità dei confini: riconoscere e rispettare la storia di cui si è e si è stati parte attiva. Le persone a cui ci siamo legati come coniugi e partner non escono più dalla nostra storia di vita essendone consustanziali. La fine del legame prioritario ed esclusivo non è la fine del legame medesimo; è piuttosto la perdita di qualcosa che doveva offrire un fondamento alla vita psichica e che per varie ragioni non è riuscito nel suo scopo.


Famiglie ricostituite

• Tenere collegata e distinta la fine con l’inizio dei nuovi rapporti coniugali;

• gestire il potere generazionale sentendosene responsabili e non demandando ad altri ciò che è proprio (l’educazione e la crescita mentale dei figli);

• i figli cercano comunque il rapporto con i loro genitori e tocca agli altri adulti, che possono svolgere una funzione educativa, saper rispettare il bisogno e mantenere la giusta distanza.

• l’adulto addizionale (patrigni e matrigne) deve saper mantenere le distanze e favorire i rapporti dei figli con i loro genitori. Nello stesso tempo è loro richiesto di fungere da adulti in cui identificarsi.


Conflitto nelle famiglie ricostituite

• Conflitto tra due istanze:

1. il bisogno di concentrarsi sull’orizzonte familiare per costruire l’identità della propria famiglia;

2. dall’altra l’esigenza di lasciare spazio alle persone che mantengono un legame con la propria storia o con quella dei propri figli.


Modello organizzativo dei sistemi familiari

• Rendere permeabili i confini intorno alla famiglia. Solo così i figli potranno muoversi da un sistema famigliare all’altro attingendo le risorse messe a disposizione dai genitori. In tale prospettiva è decisamente importante che si mantenga aperto un canale di comunicazione fra ex coniugi, tra genitori e figli biologici e fra sistemi parentali di questi ultimi (nonni, zii).


Modello organizzativo dei sistemi familiari

• Accettazione del nuovo coniuge, nonché sostegno alle sue responsabilità nei confronti dei figli portati dal precedente matrimonio. Al contrario del genitore naturale, tali responsabilità non sono codificate distintamente nella cultura familiare;

• Comunicazione efficace tra quelli che possono essere visti come rivali (ex coniuge e nuovo coniuge) per avviare un processo di scambio che permetta ai due, e soprattutto al genitore di sangue, di sostenere il proprio ruolo e di esercitare le proprie responsabilità nei confronti dei figli.


La realtà psicosociale

• Famiglie tradizionali: è rinvenibile il peso e la forza della tradizione, della cultura e della storia familiare, tradizioni che assegnano ad ognuno, padre e madre, figlio o figlia, destini propri.

• Famiglie ricostituite: vivono molto di più nella contingenza nella interazione, nelle vicissitudini del qui ed ora assunte e proposte dalla comunicazione fra i membri.


Registro interattivo

• E’ sulle carte dell’individualità che si gioca il successo o l’insuccesso delle famiglie ricostituite. La costruzione di una storia comune tra adulti e bambini che provengono da famiglie differenti sembra dipendere dalle capacità personali che qui singoli individui hanno di tessere un intreccio familiare, capacità che afferiscono molto di più alla sfera personale, siano esse di comunicazione, di negoziazione, di accoglimento emotivo e così via.


Totalità relazionale

• Chi è generato abbisogna, per crescere mentalmente, della relazione. Non bastano però relazioni diadiche (madre-figli, padre-figli, nonno-nipoti) ci vuole piuttosto una totalità relazionale che è rappresentata dalla conferma della relazione della madre e del padre in quanto genitori.


Consigli utili per le famiglie ricostituite

• Nel momento in cui il genitore forma una nuova unione, è possibile che nei bambini riemergano i sentimenti di slealtà verso “l’altro genitore” divorziato. Può essere utile discutere sulla natura dei legami in corso e su cosa accade all’amore tra adulti e all’impegno.



• I bambini hanno bisogno di tempo per elaborare il fatto che i genitori hanno un nuovo partner e per pensare agli effetti possibili di ciò sulla propria vita. I bambini che hanno vissuto da soli con un genitore per un po’ di tempo possono inoltre sentirsi sostituiti dal nuovo adulto. E’ meglio dare tempo e discutere di tali sentimenti piuttosto che prendere le distanze minimizzandoli.



• Un bambino può avere bisogno di aiuto a pensare a come poter rimanere legato al proprio padre e alla propria madre e provare comunque affetto per un adulto che è il partner della mamma o del papà;

• le famiglie ricostituite hanno bisogno di tempo per stabilirsi e per organizzare nuovi pattern di vita comune.



• L’esperienza emotiva delle famiglie ricostituite, e soprattutto le esperienze dei bambini, devono essere comprese in contesti diversi da quelli della famiglia attuale. Questo include tutte le transizioni precedenti, compresi gli effetti della rottura del primo matrimonio. La ricerca ha messo in luce come tali effetti continuino nella vita delle famiglie ricostituite, e suggerisce che bisognerebbe dedicare più tempo a riflettere sull’impatto delle precedenti relazioni sull’andamento della vita nel secondo matrimonio e nella seconda famiglia.



• Le relazioni precedenti e i loro effetti negativi possono continuare ad essere presenti nelle famiglie ricostituite in cui i bambini vedono regolarmente un genitore che rimane in conflitto con il genitore con cui convivono. Bisogna dare tempo e riflettere su come il confine tra le famiglie debba essere mantenuto a vantaggio del bambino;



• Dal momento che i bambini dovranno imparare a gestire molte e diverse aspettative genitoriali, avranno bisogno di tempo e pazienza per parlare nei modi in cui queste possano influenzarli;

• continui litigi irrisolti, violenza o abuso possono costituire una forte eredità per i bambini. I bambini possono aver bisogno di essere aiutati a prevenire che la propria auto-stima venga minata.


Non utilizzare i figli come strumento di conflitto


Pregiudizi adultomorfici

• I fatti erano questi. Un bambino era nato dalla relazione di due persone che avevano lasciato le proprie famiglie dove avevano già dei figli. Dopo pochi anni che lo avevano generato ciascuno dei propri genitori era ritornato dalla propria famiglia. Ora il padre biologico e la madre biologica se lo contendevano perché venisse loro affidato in contesti dove trovava una madre non biologica o un padre non biologico e in entrambi casi dei fratellastri. Chiamai il bambino una volta accompagnato dalla madre biologica e la volta successiva dalla madre non biologica.


Pregiudizi adultomorfici

• In entrambi i casi il bambino mi raccontava che stava molto bene con quella che chiamava in entrambi i casi la mamma, il papà, la famiglia, i fratelli. Mi sembrava sincero e, da questi riscontri che ho potuto fare, in effetti entrambe le famiglie contendenti si davano il massimo del da fare per farlo stare bene proprio antagonizzandosi all’altra famiglia. Questo bambino in sostanza, aveva due madri e due padri. Comunicai al giudice che non ero in grado di rispondere al quesito se fosse meglio il padre o la madre, visto che di madri psicologiche e di padri psicologici ne aveva due.


FAMIGLIA RICOSTITUITA


Bibliografia

• Disegni realizzati da Simon Panella

• CIGOLI V. (1998), Psicologia della separazione e del divorzio, Mulino, Bologna;

• CIGOLI V., GULOTTA G., SANTI G. (2007), Separazione, divorzio e affidamento dei figli, Giuffrè, Milano;

• DE BERNART R. ,SENATORE I. (2011), Cinema e terapia familiare, Franco Angeli, Milano;

• DOWLING E., BARNES G.G. (2004), Lavorare con i bambini e i genitori nel processo di separazione e divorzio, Franco Angeli, Milano;


Bibliografia

• EMERY. R. E. (2008), La verità sui figli e il divorzio, Franco Angeli, Milano;

• GOLEMAN D. (1996), Intelligenza emotiva, BUR, Milano;

• LASIO D. (2006), Le realtà familiari, Giuffrè, Milano;

• MARASCO E. (2011), Famiglia: femminile plurale, Mondadori, Milano;

• MANCINA C., RICCIARDI M. (2012), Famiglia italiana, Donzelli Editore, Roma.


LA FAMIGLIA, UNA REALTA’ IN DIVENIRE di coppia o di tipo genitore-figlio. Si intende la coppia...

Documents

Transcript of LA FAMIGLIA, UNA REALTA’ IN DIVENIRE di coppia o di tipo genitore-figlio. Si intende la coppia...