Athenae Squash News Giugno 2010

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Leggevo, sul Corriere della Sera, un articolo di Giulia Ziino, a mio avviso molto interessante, che ri- guardava tre moderne patologie: I pollici da Blackberry, il gomito da mouse, la schiena da laptop. Me lo aspettavo, prima o poi, l’ar- rivo dei tecno-acciacchi. Purtrop- po, nuove tecnologie, nuovi ma- lanni. Ma il male di hi-tech non prende solo il fisico, come spiega nell’articolo Francesco Marcolin, un ergonomo europeo, docente all’università di Udine. Oggi è normale lavorare con due cellula- ri, un laptop, un navigatore se ci si sposta in macchina: questo ec- cesso di strumentazione, spiega, può generare una perdita di effi- cienza e di concentrazione, con conseguente perdita di autostima e tendenza a somatizzare. continua in ultima pagina GIUGNO 2010 - NUMERO 7 Societa' Sportiva Athenae srl - Via dei Mille n. 16 - 80121 Napoli tel. 081.407334 - fax 081.406790 - www .athenae.it - email: [email protected] S Q UASH NEWS L'unico club aperto ogni domenica dalle 9 alle 12.30 giornali, newsletter, comunicazione professionale su carta stampata e sul web 081.7616885 - [email protected] www.e-press.it LA FESTA DEL FITNESS IN VILLA COMUNALE Athenae Squash su Facebook. Aderisci al gruppo : www .facebook/group.php?gid=95206840588 Popeye&Olivia Braccio di ferro in versione Athenae BOOT-CAMP dagli Usa il fitness come nei Marines Seminario con il pluricampione Rocca in vista degli Italian Junior Open 2010 A Riccione Gentiletti, Sbandi e Buccala’ Le performance degli Le performance degli atleti Athenae atleti Athenae domenica 6 giugno domenica 6 giugno Sfoglia, scarica, stampa Athenae Squash News: www .issuu.com/esbandi/docs Malattie tecnologiche di Achille Gentiletti EDITORIALE alle pagine 6-7

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Newsletter dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Athenae Squash Napoli

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Page 1: Athenae Squash News Giugno 2010

Leggevo, sul Corriere della Sera,un articolo di Giulia Ziino, a mioavviso molto interessante, che ri-guardava tre moderne patologie:I pollici da Blackberry, il gomitoda mouse, la schiena da laptop.Me lo aspettavo, prima o poi, l’ar-rivo dei tecno-acciacchi. Purtrop-po, nuove tecnologie, nuovi ma-lanni. Ma il male di hi-tech nonprende solo il fisico, come spieganell’articolo Francesco Marcolin,un ergonomo europeo, docenteall’università di Udine. Oggi ènormale lavorare con due cellula-ri, un laptop, un navigatore se cisi sposta in macchina: questo ec-cesso di strumentazione, spiega,può generare una perdita di effi-cienza e di concentrazione, conconseguente perdita di autostimae tendenza a somatizzare.

continua in ultima pagina

GIUGNO 2010 - NUMERO 7

Societa' Sportiva Athenae srl - Via dei Mille n. 16 - 80121 Napoli tel. 081.407334 - fax 081.406790 - www.athenae.it - email: [email protected]

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dalle 9 alle 12.30

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Questo per quanto riguarda gli adulti: ilproblema si aggrava nei ragazzi, oramaischiavi dell’hi-tech, i quali tra computer,cellulare, game-boy e playstation tra-scorrono gran parte del giorno “attacca-ti” mente e corpo a questi strumenti. Ildirettore dell’unità di Ortopedia dell’Isti-tuto Gaetano Pini di Milano, prof. Car-mine Cucciniello, sempre nello stesso

articolo, consiglia di affidarsi alle buoneabitudini: una buona muscolatura, spie-ga, limita di molto questi problemi. Sen-za dimenticare le accortezze del caso,come quella di tenersi di fronte lo scher-mo del pc, in quanto guardandolo in la-terale provochiamo contratture a caricodella colonna vertebrale a livello dorsalee lombo–sacrale.

La cosiddetta 'spalla da cellulare' vieneperché teniamo il telefono tra collo espalle, nuocendo ai nervi ed ai muscolidel collo. I primi sintomi sono il collo irri-gidito e dolore al braccio. Il dito dell’e-mail viene per un uso continuato dei ta-sti. L’unico rimedio? Ogni tanto, aprire echiudere con forza la mano.

Achille Gentiletti

LA FESTA DEL FITNESSIN VILLA COMUNALE

Athenae Squash su Facebook. Aderisci al gruppo : www.facebook/group.php?gid=95206840588

Popeye&OliviaBraccio di ferroin versioneAthenae

BOOT-CAMPdagli Usail fitness comenei Marines

Seminario con il pluricampione Rocca

in vista degli Italian Junior Open 2010

A Riccione Gentiletti, Sbandi e Buccala’

PICCOLI ANNUNCI

dalla prima pagina - PATOLOGIE DA HI-TECH

Le performance degliLe performance degliatleti Athenaeatleti Athenaedomenica 6 giugnodomenica 6 giugno

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Malattietecnologichedi AchilleGentiletti

EDITORIALE

Questo spazio è a disposizione degli amici di Athenaeper scambiarsi oggetti e servizi, nella certezza che la co-mune appartenenza, la condivisione della passione perlo sport e per la cura intelligente del proprio corpo, rap-presentino altrettante garanzie di qualità e di affidabilitàdelle proposte, sia da parte dei privati che dalle aziendeinserzioniste, direttamente selezionate proprio in basealla loro serietà.

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alle pagine 6-7

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Popeye e Olivia abitano quiIn realta’ si chiamano Ivan e Antonella. Non provocateli

Braccio di ferro, tornei maschile e femminile

I muscoli tesi allo spasimo, i tendiniche urlavano il proprio dolore per laforte tensione. I bicipiti che scoppia-vano sotto la pelle tesa e rossa, lafronte, imperlata di sudore, facevatrapelare l’impegno che ognuno cimetteva. Ma il “batti il cinque” dopoogni incontro è stata la scena più bel-la, il momento più intenso, il segnopiù tangibile della vera sportività. Gra-zie a tutti quelli che hanno partecipa-to, che si sono divertiti e che ci hannodivertito. GRAZIE a chi faceva il tifoed a chi non chi non lo faceva, graziea chi non ha partecipato, ma poi si èpentito di non esserci.LA GARA. Dice che di pro-fessione fa l’avvocato, maormai in pochi gli credono.Già il nome, Ivan, poi il fisi-co, quasi scultoreo, ti fanpensare ad altro. Ha vintosenza storia, perentorio,contro avversari forti e te-naci e mai domi. Tony Fra-gliasso, secondo. Gli annigli scivolano addosso sen-za lasciare segni, infattibatteva in semifinale il piùgiovane Stefano Saittoche si classificava quarto.Nino Pizzuto terzo, un un-der 50 forte e tonico, chenon lasciava niente a nes-suno, se non in finale adIvan.Già dagli incontri di qualifi-cazione si vedeva che iltorneo sarebbe stato di altolivello. Due degli incontri,infatti, quelli tra SalvatoreIavarone e Antonio Rosiello, e traUmberto Fusco e Paolo Bombaci(fisicamente più piccolo, ma il più te-nace), nonostante le tre manches so-no finiti alla pari. In grande forma ilpresidente dei Giovani Costruttori Na-

poletani, Massimiliano Laux, che ce-deva le armi solo al coriaceo Pizzutodopo aver sbaragliato due avversari.Della serie “top line” l’altro under 5…il nostro architetto Filippo Arpaia, to-nico e grintoso, che aveva la meglio

al primo turno su Maurizio Cappa-bianca. Bravissimi infine tutti gli altri,da Salvatore Piccinini ad AurelioSaitto, a “zio” Maurizio (Bartoli) peruna gara tirata, sportiva, divertente.

segue a pagina 3

... e guai a farli distrarre permettersi in posa, al culminedello sforzo per prevaleresull’avversario. Queste im-magini, meglio di qualsiasiparola, rendono l’idea...

Maratone: da Capodimonte a Castellammare di Stabia

Da Capodimonte alla grandenotte di Castellammare diStabia, i nostri maratoneti an-

cora protagonisti. Nella splendidacornice del bosco di Capodimonte, laclassica sui dieci chilometri, il 9 mag-gio scorso. Gara dura per i continuiSali – scendi, che ti spezzano legambe, per la terra battuta, che ti dameno spinta che non l’asfalto, per il“gomito a gomito” per tutti i primi cin-que chilometri, in quanto i circa millepartecipanti cercavano spazio per“allungare” negli stretti viali del bo-sco. Ma sempre la solita sportivitàche contraddistingue queste gare,l’incitamento degli spettatori, dei pa-renti, degli allenatori. Netto il miglio-ramento sui tempi, sia per Marco DeMasi che per Leo Miranda: grazie aicostanti allenamenti atletici, sono ri-usciti ad abbassare significativamen-te la media sul chilometro.

Correre correre correre...E GLI IRRIDUCIBILI SALGONO A TRE

Da Capodimonte (prime due immagini a

sinistra, dall’alto) a Castellammare, dove

il gruppo Athenae si e’ infoltito con Marco

Antonio Monaco (qui sotto, in azione).

Sopra, il nostro Leo si lascia prendere dal-

l’entusiasmo all’apertura della “sportina”

regalata ai partecipanti...

Ed ecco la cronaca della grande nottedi sabato 29 maggio a Castellammaredi Stabia. Una dieci chilometri in nottur-na che da circa venti anni rappresentauna classica per gli amanti della mara-tona. Sul suggestivo lungomare dellacittà stabiese, più di milleduecento atletisi sono dati battaglia. Ha vinto un atletatunisino, vicinissimo al record, correndosotto i tre minuti a chilometro. Ottima lagara dei nostri Marco De Masi, Leo Mi-randa e la new entry Marco AntonioMonaco alla sua prima esperienza inuna maratona. Primo dei tre, De Masiche abbassava di circa un minuto il suotempo; secondo Leo Miranda che,nono-stante una fastidiosissima talloni-te, non ha voluto rinunciare alla “classi-ca”, correndo gli ultimi metri quasi suuna sola gamba. Gara accorta quella diMarco Monaco, senza forzare, in quan-to non ancora pronto fisicamente, ma i“numeri” ci sono tutti.

A. Gen.

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da pagina 2

Grazie ad Emiliano, per la splendidaidea e per l’organizzazione, per la serie-tà e l’impegno che profonde nella pro-fessione, che ci fa distinguere dagli altri.

Ma specialmente grazie per come ha al-lenato questi “ragazzi”, tutti forti ed insplendida forma. Sereni e sportivi, in unclima di amicizia di complicità e di alle-gria travolgente.

A. Gen.

Boot-Camp, avanti marsch!E’ la nuova disciplina del fit-ness. Impazza negli States edè ispirato al training dei mari-nes. I divi di HOLLYWOODhanno eletto il BOOT–CAMPa disciplina per eccellenzaper tenersi in forma.Il BOOT–CAMP è un allena-mento fitness mirato al rag-giungimento di due obiettivifondamentali: DIMAGRIRE ETONIFICARE.La sua filosofia si basa sulleTRE D: DEDIZIONE – DISCI-PLINA - DETERMINAZIONE,rispettando questi tre principibase i risultati a livello fisicoe mentali sono assicurati.IL SUO SLOGAN E’: YOUCAN DO IT. E pare che la co-sa funzioni.Una sessione di BOOT-CAMPprevede: un mix dicorsa\camminata, atletica,piegamenti sulle braccia, sal-telli, addominali, pettorali ol-tre a diversi esercizi di alle-namento per diversi gruppimuscolari, tutti da fare incoppia o in percorsi. Stret-ching, esercizi militari, yoga,pilates, pesi, salto con la cor-da e molto altro ancora...avrete gli istruttori che vi ur-lano nelle orecchie come nelfilm di Richard Gere “Ufficia-le e gentiluomo”.“Dimagrirai, tonificherai brac-cia e glutei, avrai una posturaperfetta ed un fisico invidia-bile nel più breve tempo pos-sibile. Sarà l’esperienza piùdura e soddisfacente dellatua vita”.

Bicipiti in mostra per gli atleti del Triathlon

Venerdi’ 28

maggio e’

stata la volta

del Triathlon.

Ecco in foto i

partecipanti,

con gli istrut-

tori Raffaele

e Mohamed

Cinque ore di lavoro, merco-

ledi’ 19 maggio, fatica e pas-

sione nella sessione di ste-

spinning. Ecco le foto. E la

prossima volta (dagli istrutto-

ri) aspettiamo l’articolo...

A gentile richiesta... le foto dello step-spinning

Dicevamo... sessodebole?

Sono rimasto stupito per losplendido spettacolo che

queste ragazze hanno offerto.Ero scettico che una gara di brac-cio di ferro femminile, tra ragazzeche si allenano solo con lo scopodi stare bene ed essere in formapotesse essere cosi sportivamen-te interpretata. Impegno, serietà,quel sano agonismo che fortuna-tamente esiste ancora. Ha vintoAntonella Cedro, nettamente,ma penso che questo sia un det-taglio al confronto di questo bel-lissimo pomeriggio trascorso in-sieme. Il tifo c’era, ed era di quali-tà, ed ognuno, avanzava ipotesidi premi particolari alla vincitrice.Clima ideale per una gara all’ in-segna del “principalmente diver-tiamoci”. Ma l’agonismo non èmancato. Anzi, già dai primi in-contri al meglio delle tre manche,si vedeva che nessuna ci stava aperdere. Alla fine come detto vin-ceva Antonella Cedro, forte deter-minata, in perfetta forma ,chebatteva in finale Valentina Cam-pognuolo, una sorpresa, ma nonda meno tenace e determinata,che già aveva battuto Laura Por-rino e Sabrina Zarro. Ottima lagara di Michela Perna che cede-va solo in semifinale ad AntonellaCedro e di Adriana De Falco(peccato per il malessere che l’hacolpita durante la gara), semprepartecipe ad ogni nostra iniziati-va, con la sua carica di allegria edi vitalità. Un bravo particolare aMaria Grazia Martina ed a Tere-sa Casentino (grintosa ed in otti-ma forma), volevano esserci edhanno arricchito questo bellissi-mo gruppo di atlete. A Lilian Be-rardinone un grazie particolare,sempre vicina all’ATHENAE inogni nostra iniziativa o manifesta-zione sportiva. Partecipe e fatti-vamente presente con premi equanto altro possa servire.Lo confesso: mi sono emoziona-to. Da ventisette anni guido l’A-thenae e da quarantaquattro annifaccio sport a tutti i livelli, eppure,questi spettacoli, sono quelli cheancora mi toccano.

A. Gen.

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Giornate speciali per gli squashisti ju-nior dell’Athenae. Simone Rocca, ottovolte campione italiano assoluto, alle-natore federale e selezionatore tecni-co delle squadre juniores, li sottoporràper l’intera settimana, dal 7 al 12 giu-gno, ad allenamenti intensivi.Il seminario, si svolge a pochi giornidall’importante appuntamento interna-zionale con gli Italian Open Junior

2010 di Riccione, ai quali, dal 18 giu-gno, parteciperanno per Athenae Ma-rio Gentiletti, Luigi Sbandi e Bene-detta Buccalà.I giovani sono la vera forza propulsivaed il fattore di crescita di questo sport:la FIGS, Federazione Italiana GiuocoSquash, con questa iniziativa, mostradi credere e investire nel vivaio parte-nopeo.

Lo Squash può essere ritenutolo sport che ha fatto da precur-sore per le più importanti inno-vazioni e sperimentazioni nelsettore di ricerca denominatoComputerised PerformanceAnalysis (Hughes M.T., HughesM., 2004).La Performance Analysis è unametodologia di valutazione, ap-plicata prevalentemente in cam-po sportivo, attraverso la qualesi analizzano aspetti tattici, tecni-ci e di movimento relativi a sin-goli atleti o a intere squadre.Le informazioni raccolte durantele sessioni di rilevazione dativengono archiviate ed elaborateper creare modelli performatividegli atleti. La ComputerisedPerformance Analysis (CPA) rap-presenta quel settore di ricercain cui le sessioni di raccolta edelaborazioni dei dati sono svoltecompletamente con tecnologiedigitali, come Personal Compu-ter, Notebook, Tablet PC e PDA.

Le prime valutazioni tattiche, ef-fettuate nello Squash attraversola CPA (Hughes & Robert-son,1998), analizzarono gli sche-mi di gioco dei top-team ma-schili inglesi, al fine di creare unmodello tattico dei singoli gioca-tori, espresso in termini di fre-quenza dei tiri e di percentuali dipalle giocate dai 4 angoli: questimodelli permisero il confrontoprestazionale tra i vari giocatoridel circuito professionistico in-glese. A livello tecnico le valuta-zioni interessarono le parti dicampo e le tipologie di tiro concui venivano effettuati il maggiornumero di punti: questi dati rap-presentarono feedback più chesignificati per la strutturazionedegli allenamenti da parte dei mi-ster (Brown & Hughes,1994). L’u-tilizzo di videocamere ad alteprestazioni ha permesso di averemaggiori livelli di dettaglio nelleanalisi effettuate. L’analisi delmovimento attraverso l’ausilio

delle tecnologie digitali ha inte-ressato, in un primo momento, laraccolta dei dati relativi alle velo-cità e alle accelerazioni dei gio-catori: si propose l’utilizzo sin-cronizzato di una video camera edi una “Power PAD” (Hughes,1998). In (Well & Hughes,2001)sono stati presentati diversi mo-delli prestazionali legati alle tipo-logie di movimenti vincenti con-dotti dalle giocatrici nella massi-ma serie in Inghilterra: questimodelli sono stati molto utili perdefinire al meglio le tipologie diallenamenti a cui sottoporre leatlete per migliorare le loro pre-stazioni. Al momento, interes-santi sviluppi di ricerca riguarda-no l’utilizzo di tecniche di intelli-genza artificiale per costruire imodelli predittivi le performancedei giocatori al variare di partico-lari condizioni ambientali (clima,superfici di gioco) e fisiologiche(fatica, livello dell’attività aerobi-ca/anaerobica).

E’ partita dallo squash l’analisi al pcdelle performance dei campioni

Rocca, un fuoriclasseper i nostri junioresAllenamenti in vista degli Italian Open di Riccione

Squash

Ci siamo allenati e tanto. Pedalando

ininterrottamente, simulando salite e discese,

nessuna mollava mai. Splendide, tenaci, allenate,

e soprattutto, partecipi dell’evento.

Quando la musica è partita,e le prime note hanno inva-so la sala da spinning, com-pletamente addobbata constelle di carta, in tutti i pre-senti si sono mescolate sen-sazioni molto forti.“Figli delle stelle”, la vec-chia canzone di Alan Sor-renti, ci ha coinvolti imme-diatamente, con il suo ritmoha riempito la sala di emo-zioni di sorrisi e di sogni,forse, in molte di ricordi.Le gambe sono partite subi-to, comandate non dallamente ma dal cuore, e nonsi sono più fermate. Per dueore.

GLI ALTRI SPORT TARGATI ATHENAE: Spinning, “pedala con il cuore”

FIGLI DELLE STELLEE’ ormai chiaro che per parlaredi benessere globale occorreraggiungere e mantenere alcu-ne condizioni oggettive : ade-guata capacità aerobica, tonoe forza muscolare, flessibilitàed elasticità, peso corporeoideale, alimentazione bilancia-ta, abitudini salutari.

Chi adotta il motto "muoversicome stile di vita” , non soloraggiunge e mantiene con piùfacilità queste condizioni, masperimenta anche benefici chelo coinvolgono nella sua inte-rezza e si riflettono positiva-mente su ogni aspetto dellasua vita.

beneficidell’allenamentocostante

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SQUASH NEWS8

Per eliminare il grasso sull’addome, bi-sogna fare molti addominali.FALSO: non è possibile ottenere un dima-gramento localizzato attraverso esercizispecifici. La riduzione del grasso corporeosi ottiene attraverso un aumento delle ca-lorie spese rispetto a quelle assunte conl’alimentazione.

Con le pedane vibranti si può perderepeso.FALSO: l’aumento di consumo energeticoderivato dall’utilizzo di pedane vibranti,senza ulteriore esercizio cardio-vascolare,è del tutto trascurabile e non è certamen-te un modo efficace per perdere peso.

Per dimagrire bisogna eliminare com-pletamente i lipidi dalla dieta.FALSO: una dieta ben bilanciata devemantenere comunque una quota di lipidi. Ilipidi infatti, sono una importante fonte dienergia, veicolano alcune vitamine e con-tribuiscono alla formazione di alcuni com-ponenti cellulari ne alla produzione di or-moni. Per ottenere un dimagramento fisio-logico e duraturo si deve aumentare laspesa calorica attraverso l’esercizio fisicoe si deve mantenere un apporto equilibra-to di calorie.

Durante l’esercizio bisogna bere.VERO: prima, durante e dopo l’eserciziofisico è importantissimo assumere liquidi.Ciò consente di controbilanciare le perditeidriche attraverso la sudorazione e la re-spirazione, di aumentare la dieresi e quin-di la funzionalità renale. Un adeguato ap-porto di acqua è fondamentale per mante-nere la temperatura corporea entro limitidi normalità, evitando un eccessivo e peri-coloso innalzarsi della temperatura corpo-rea.

Allenarsi per meno di un ora non servea niente.FALSO: 20 minuti 3 – 4 volte la settimana,garantiscono più rsultati di 1 ora fatta sal-tuariamente. Frequenza e costanza neltempo sono infatti più importanti della du-rata dell’allenamento.

A. Gen.

Può anche accadere, che una visita,ad un paziente affetto da gonfiore agliarti inferiori, inizi “da un po’ di tempoho le gambe gonfie, soprattutto neimesi caldi; mi hanno detto che ho levarici interne ma ho eseguito un eco-doppler che però risulta normale ….” Quante volte, nei salotti dei nostriamici, abbiamo sentito le donne la-mentarsi e discutere di ritenzione idri-ca agli arti inferiori o di edema (gon-fiore) alle gambe.E’ uso abbastanza comune, specieper i non addetti ai lavori, pensare,che un arto inferiore gonfio, in assen-za di una malattia d’organo (cardiaca,epatica, renale, ecc.) sia riconducibilead una ritenzione idrica o ad una ma-lattia venosa.Solamente in rarissimi casi ci possia-mo trovare di fronte ad una vera riten-zione idrica (esistono dei test per cal-colarla).Quasi sempre si tratta di un “edemalinfatico” il cosiddetto “linfedema agliarti inferiori” Nei caratteri generali del linfedemapuro, possiamo annoverare, l’aumen-to volumetrico indolente dell’arto infe-riore, anche se, talvolta accompagna-to da senso di peso, con cute di colo-re normale o un po’ pallida, e più omeno dura, secondo l’evoluzione cli-nica.La malattia si esprime maggiormentecon l’arrivo del primo caldo e peggioracon il caldo umido.Si presenta, inizialmente, con un lieve

gonfiore che può essere localizzato aldorso del piede, in sede lateraleesterno di questo, oppure con un mi-nimo incremento della circonferenzadella coscia e della gamba. Raramen-te, possiamo osservare la forma delcosiddetto “linfedema prossimale”,che presenta una localizzazione allaradice della coscia, soprattutto nellafaccia anteriore ed interna, senza pe-rò determinare modificazioni volume-triche a livello di gamba e del piede. L’edema, nelle prime fasi della malat-tia, insorge al mattino dopo qualcheora di attività, e va, via via peggioran-do nel corso della giornata, fino adavere la massima evidenza la seraprima del riposo notturno. Al risveglio,però, sempre nei primi stadi della ma-lattia, il paziente può osservare un’e-vidente riduzione del gonfiore dell’artoinferiore.Possiamo distinguere quattro stadi cli-nici (lo stadio finale è la cosiddettaelefantiasi).Per l’ineluttabile evolutività della ma-lattia, risulta quindi fondamentale ri-volgersi ad uno specialista in Angiolo-gia, in modo da applicare un protocol-lo terapeutico che consista nel trattarel’edema al suo insorgere. Il trattamen-to dovrà assolutamente comprendereuna terapia farmacologica adeguata,l’utilizzo di specifiche calze elastiche eplantari, l’attività fisico-sportiva e lamesoterapia associata a tecniche ri-abilitative come il linfodrenaggio ma-nuale e la presso-terapia sequenziale.

Lo sport è stile di vita, è passione,è sacrificio. Un campione racchiu-de in sé, accanto a queste tre

prerogative, in più la costante voglia dimigliorarsi, di perfezionarsi per rag-giungere sempre nuovi traguardi e ri-sultati sportivi. Il campione ha l’umiltànel porsi nei confronti degli altri senzaprosopopea, senza inutile saccenza edalterigia. Il vero campione, con gli anni,sente la voglia di trasmettere ai piùgiovani la propria passione il proprioentusiasmo, tutto quello che ha impa-rato, con la semplicità, la complicità ela schiettezza di un amico, di un fratel-lo maggiore a volte di un padre. A volteanche con durezza, quando lo sport ri-chiede disciplina ed abnegazione.Ecco, ho cercato di descrivere Simo-ne Rocca, otto titoli italiani assoluti edoggi Responsabile e Selezionatoredelle squadre nazionali juniores dellaFederazione Italiana Giuoco Squash.Nel grande programma di crescita tec-nico-agonistica messo a punto dallaFederazione, per la crescita di tutto il

movimento giovanile, Simone Rocca,per tutta la settimana, fino a sabato se-ra è qui con noi, all'Athenae di Napoli,per seguire, testare, allenare i nostrijunior.Quarantadue anni, genovese di nasci-ta, fiorentino di adozione, oggi vive aRiccione, vicino al Centro Tecnico Fe-derale, insieme alla sua dolce compa-gna e moglie, Daniela. Ha cominciatoa giocare a 17 anni, proprio nella suaGenova, ma già a 19, sotto la guidadel grande Tim Simpson, simpatico egeniale maestro di squash inglese tra-piantato in Italia, gareggiava ai massi-mi livelli nazionali ed approcciava allo

scenario internazionale. Non avessesubito una serie importante di infortuni,tra cui uno al tendine di Achille, la suacarriera sarebbe andata anche oltre ilrecord di titoli italiani assoluti conqui-stati: otto, come già detto, al pari diMarco Nerozzi. Tutta la sua esperien-za e tutta la sua classe, grazie alla Fe-derazione, che tanto sta investendosui giovani, oggi è ha disposizione deinostri ragazzi. Quattro ore al giorno diduri allenamenti, sotto il suo sguardoattento e scrupoloso, per migliorarlitecnicamente con la passione e la se-rietà che lo contraddistingue.

Achille Gentiletti

L’Angoloscientifico

L’AngolotecnicoI FALSI

MITI

Quattro ore giornaliere di allenamenticon il Responsabile Tecnico

della Federazione Italiana Giuoco Squashselezionatore delle nazionali juniores

SQUASH NEWS5

Squash

Linfedema 3° grado arti inferiori Elefantiasi dell’arto inferiore dx

a curadel prof. Michele

Del Guercio

Gambe gonfiecurarle INcurarle IN TEMPOTEMPO

A LEZIONEDAL CAMPIONE

Con Simone Rocca (a destra) e Achille Gentiletti, gli juniores di Athenae (sempre da destra verso sinistra) Daniel Liccardi,Benedetta Buccala’, Mario Gentiletti, Roberto Rispo, Marco Gubitosi e Luigi Sbandi, con il maestro federale Alessandro Morra

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SQUASH NEWS6 7

La Festa del Fitness

Villa? No, agora’. Di Athenae...Quarto appuntamento: oltre 100 atleti e grande pubblicocon Marco Berardinone nel ruolo di speaker-trascinatore

Oltre 100 atleti, nove discipline sportive, 6 ore di esibizioni e dimostrazioni di spinning, step/total body, lyrical jazz, race walker, gluteus attack, kung fubaby, ginnastica artistica, kick boxing e pilates. Sono i numeri della quarta Festa del Fitness organizzata da Athenae domenica 6 giugno, in Villa Comunale,

di cui la galleria fotografica riporta alcuni dei momenti salienti

Grazie. Grazie a tutti. Grazie a chicon la propria presenza, i propri ap-plausi, il proprio consenso, ci ha pre-miato. Grazie a chi si è esibito nellevarie discipline, dallo spinning al racewalker, dallo step al gluteus attack,alle piccole principesse della ginnasti-ca artistica e della lirycal jazz, ai pic-coli e grandi atleti delle arti marziali.Grazie a Marco Berardinone, spea-ker d'eccezione, divertente, acuto, ungrande campione dello sport che hacondotto e fatto grande una manife-stazione sportiva. Grazie a Lilian Be-rardinone sempre presente ed attivaal nostro fianco. Grazie a Giovanni(Carrillo) a Roberto (Esposito) alMaestro Giovanni Orabona (artimarziali), a Marina (Cacciapaglia), aMarco (Settanni), a Raffaele (DiManna), ad Alfonso (Cacciapuoti),a Mohamed Ali ad Alessandra Ri-monti (lirycal jazz) ed a Imma DiPalma per la ginnastica artistica.Grazie per quanto tutti hanno fattoprima, durante e dopo. Grazie a tuttolo staff di segreteria, da Rosaria aPatrizia, da Sonia a Lucia. Un gra-zie particolare alla mia direttrice,Adriana, un lavoro eccezionale diraccordo, di organizzazione, di con-tatti, di mille e mille imprevisti e piccoliproblemi da risolvere nell' immediato.Grazie agli sponsor, dalla PanattaSport a Yamamay da Urban a Blu-nauta a Filippo Bronzi di Ventrellaa Gianluca Di Pascale del CentroTim di via Nisco ed a BerardinoneSport, tutti loro hanno consentito conil loro apporto la riuscita di questasplendida manifestazione.

A. Gen

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La Festa del Fitness

Villa? No, agora’. Di Athenae...Quarto appuntamento: oltre 100 atleti e grande pubblicocon Marco Berardinone nel ruolo di speaker-trascinatore

Oltre 100 atleti, nove discipline sportive, 6 ore di esibizioni e dimostrazioni di spinning, step/total body, lyrical jazz, race walker, gluteus attack, kung fubaby, ginnastica artistica, kick boxing e pilates. Sono i numeri della quarta Festa del Fitness organizzata da Athenae domenica 6 giugno, in Villa Comunale,

di cui la galleria fotografica riporta alcuni dei momenti salienti

Grazie. Grazie a tutti. Grazie a chicon la propria presenza, i propri ap-plausi, il proprio consenso, ci ha pre-miato. Grazie a chi si è esibito nellevarie discipline, dallo spinning al racewalker, dallo step al gluteus attack,alle piccole principesse della ginnasti-ca artistica e della lirycal jazz, ai pic-coli e grandi atleti delle arti marziali.Grazie a Marco Berardinone, spea-ker d'eccezione, divertente, acuto, ungrande campione dello sport che hacondotto e fatto grande una manife-stazione sportiva. Grazie a Lilian Be-rardinone sempre presente ed attivaal nostro fianco. Grazie a Giovanni(Carrillo) a Roberto (Esposito) alMaestro Giovanni Orabona (artimarziali), a Marina (Cacciapaglia), aMarco (Settanni), a Raffaele (DiManna), ad Alfonso (Cacciapuoti),a Mohamed Ali ad Alessandra Ri-monti (lirycal jazz) ed a Imma DiPalma per la ginnastica artistica.Grazie per quanto tutti hanno fattoprima, durante e dopo. Grazie a tuttolo staff di segreteria, da Rosaria aPatrizia, da Sonia a Lucia. Un gra-zie particolare alla mia direttrice,Adriana, un lavoro eccezionale diraccordo, di organizzazione, di con-tatti, di mille e mille imprevisti e piccoliproblemi da risolvere nell' immediato.Grazie agli sponsor, dalla PanattaSport a Yamamay da Urban a Blu-nauta a Filippo Bronzi di Ventrellaa Gianluca Di Pascale del CentroTim di via Nisco ed a BerardinoneSport, tutti loro hanno consentito conil loro apporto la riuscita di questasplendida manifestazione.

A. Gen

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SQUASH NEWS8

Per eliminare il grasso sull’addome, bi-sogna fare molti addominali.FALSO: non è possibile ottenere un dima-gramento localizzato attraverso esercizispecifici. La riduzione del grasso corporeosi ottiene attraverso un aumento delle ca-lorie spese rispetto a quelle assunte conl’alimentazione.

Con le pedane vibranti si può perderepeso.FALSO: l’aumento di consumo energeticoderivato dall’utilizzo di pedane vibranti,senza ulteriore esercizio cardio-vascolare,è del tutto trascurabile e non è certamen-te un modo efficace per perdere peso.

Per dimagrire bisogna eliminare com-pletamente i lipidi dalla dieta.FALSO: una dieta ben bilanciata devemantenere comunque una quota di lipidi. Ilipidi infatti, sono una importante fonte dienergia, veicolano alcune vitamine e con-tribuiscono alla formazione di alcuni com-ponenti cellulari ne alla produzione di or-moni. Per ottenere un dimagramento fisio-logico e duraturo si deve aumentare laspesa calorica attraverso l’esercizio fisicoe si deve mantenere un apporto equilibra-to di calorie.

Durante l’esercizio bisogna bere.VERO: prima, durante e dopo l’eserciziofisico è importantissimo assumere liquidi.Ciò consente di controbilanciare le perditeidriche attraverso la sudorazione e la re-spirazione, di aumentare la dieresi e quin-di la funzionalità renale. Un adeguato ap-porto di acqua è fondamentale per mante-nere la temperatura corporea entro limitidi normalità, evitando un eccessivo e peri-coloso innalzarsi della temperatura corpo-rea.

Allenarsi per meno di un ora non servea niente.FALSO: 20 minuti 3 – 4 volte la settimana,garantiscono più rsultati di 1 ora fatta sal-tuariamente. Frequenza e costanza neltempo sono infatti più importanti della du-rata dell’allenamento.

A. Gen.

Può anche accadere, che una visita,ad un paziente affetto da gonfiore agliarti inferiori, inizi “da un po’ di tempoho le gambe gonfie, soprattutto neimesi caldi; mi hanno detto che ho levarici interne ma ho eseguito un eco-doppler che però risulta normale ….” Quante volte, nei salotti dei nostriamici, abbiamo sentito le donne la-mentarsi e discutere di ritenzione idri-ca agli arti inferiori o di edema (gon-fiore) alle gambe.E’ uso abbastanza comune, specieper i non addetti ai lavori, pensare,che un arto inferiore gonfio, in assen-za di una malattia d’organo (cardiaca,epatica, renale, ecc.) sia riconducibilead una ritenzione idrica o ad una ma-lattia venosa.Solamente in rarissimi casi ci possia-mo trovare di fronte ad una vera riten-zione idrica (esistono dei test per cal-colarla).Quasi sempre si tratta di un “edemalinfatico” il cosiddetto “linfedema agliarti inferiori” Nei caratteri generali del linfedemapuro, possiamo annoverare, l’aumen-to volumetrico indolente dell’arto infe-riore, anche se, talvolta accompagna-to da senso di peso, con cute di colo-re normale o un po’ pallida, e più omeno dura, secondo l’evoluzione cli-nica.La malattia si esprime maggiormentecon l’arrivo del primo caldo e peggioracon il caldo umido.Si presenta, inizialmente, con un lieve

gonfiore che può essere localizzato aldorso del piede, in sede lateraleesterno di questo, oppure con un mi-nimo incremento della circonferenzadella coscia e della gamba. Raramen-te, possiamo osservare la forma delcosiddetto “linfedema prossimale”,che presenta una localizzazione allaradice della coscia, soprattutto nellafaccia anteriore ed interna, senza pe-rò determinare modificazioni volume-triche a livello di gamba e del piede. L’edema, nelle prime fasi della malat-tia, insorge al mattino dopo qualcheora di attività, e va, via via peggioran-do nel corso della giornata, fino adavere la massima evidenza la seraprima del riposo notturno. Al risveglio,però, sempre nei primi stadi della ma-lattia, il paziente può osservare un’e-vidente riduzione del gonfiore dell’artoinferiore.Possiamo distinguere quattro stadi cli-nici (lo stadio finale è la cosiddettaelefantiasi).Per l’ineluttabile evolutività della ma-lattia, risulta quindi fondamentale ri-volgersi ad uno specialista in Angiolo-gia, in modo da applicare un protocol-lo terapeutico che consista nel trattarel’edema al suo insorgere. Il trattamen-to dovrà assolutamente comprendereuna terapia farmacologica adeguata,l’utilizzo di specifiche calze elastiche eplantari, l’attività fisico-sportiva e lamesoterapia associata a tecniche ri-abilitative come il linfodrenaggio ma-nuale e la presso-terapia sequenziale.

Lo sport è stile di vita, è passione,è sacrificio. Un campione racchiu-de in sé, accanto a queste tre

prerogative, in più la costante voglia dimigliorarsi, di perfezionarsi per rag-giungere sempre nuovi traguardi e ri-sultati sportivi. Il campione ha l’umiltànel porsi nei confronti degli altri senzaprosopopea, senza inutile saccenza edalterigia. Il vero campione, con gli anni,sente la voglia di trasmettere ai piùgiovani la propria passione il proprioentusiasmo, tutto quello che ha impa-rato, con la semplicità, la complicità ela schiettezza di un amico, di un fratel-lo maggiore a volte di un padre. A volteanche con durezza, quando lo sport ri-chiede disciplina ed abnegazione.Ecco, ho cercato di descrivere Simo-ne Rocca, otto titoli italiani assoluti edoggi Responsabile e Selezionatoredelle squadre nazionali juniores dellaFederazione Italiana Giuoco Squash.Nel grande programma di crescita tec-nico-agonistica messo a punto dallaFederazione, per la crescita di tutto il

movimento giovanile, Simone Rocca,per tutta la settimana, fino a sabato se-ra è qui con noi, all'Athenae di Napoli,per seguire, testare, allenare i nostrijunior.Quarantadue anni, genovese di nasci-ta, fiorentino di adozione, oggi vive aRiccione, vicino al Centro Tecnico Fe-derale, insieme alla sua dolce compa-gna e moglie, Daniela. Ha cominciatoa giocare a 17 anni, proprio nella suaGenova, ma già a 19, sotto la guidadel grande Tim Simpson, simpatico egeniale maestro di squash inglese tra-piantato in Italia, gareggiava ai massi-mi livelli nazionali ed approcciava allo

scenario internazionale. Non avessesubito una serie importante di infortuni,tra cui uno al tendine di Achille, la suacarriera sarebbe andata anche oltre ilrecord di titoli italiani assoluti conqui-stati: otto, come già detto, al pari diMarco Nerozzi. Tutta la sua esperien-za e tutta la sua classe, grazie alla Fe-derazione, che tanto sta investendosui giovani, oggi è ha disposizione deinostri ragazzi. Quattro ore al giorno diduri allenamenti, sotto il suo sguardoattento e scrupoloso, per migliorarlitecnicamente con la passione e la se-rietà che lo contraddistingue.

Achille Gentiletti

L’Angoloscientifico

L’AngolotecnicoI FALSI

MITI

Quattro ore giornaliere di allenamenticon il Responsabile Tecnico

della Federazione Italiana Giuoco Squashselezionatore delle nazionali juniores

SQUASH NEWS5

Squash

Linfedema 3° grado arti inferiori Elefantiasi dell’arto inferiore dx

a curadel prof. Michele

Del Guercio

Gambe gonfiecurarle INcurarle IN TEMPOTEMPO

A LEZIONEDAL CAMPIONE

Con Simone Rocca (a destra) e Achille Gentiletti, gli juniores di Athenae (sempre da destra verso sinistra) Daniel Liccardi,Benedetta Buccala’, Mario Gentiletti, Roberto Rispo, Marco Gubitosi e Luigi Sbandi, con il maestro federale Alessandro Morra

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SQUASH NEWS SQUASH NEWS4 9

Giornate speciali per gli squashisti ju-nior dell’Athenae. Simone Rocca, ottovolte campione italiano assoluto, alle-natore federale e selezionatore tecni-co delle squadre juniores, li sottoporràper l’intera settimana, dal 7 al 12 giu-gno, ad allenamenti intensivi.Il seminario, si svolge a pochi giornidall’importante appuntamento interna-zionale con gli Italian Open Junior

2010 di Riccione, ai quali, dal 18 giu-gno, parteciperanno per Athenae Ma-rio Gentiletti, Luigi Sbandi e Bene-detta Buccalà.I giovani sono la vera forza propulsivaed il fattore di crescita di questo sport:la FIGS, Federazione Italiana GiuocoSquash, con questa iniziativa, mostradi credere e investire nel vivaio parte-nopeo.

Lo Squash può essere ritenutolo sport che ha fatto da precur-sore per le più importanti inno-vazioni e sperimentazioni nelsettore di ricerca denominatoComputerised PerformanceAnalysis (Hughes M.T., HughesM., 2004).La Performance Analysis è unametodologia di valutazione, ap-plicata prevalentemente in cam-po sportivo, attraverso la qualesi analizzano aspetti tattici, tecni-ci e di movimento relativi a sin-goli atleti o a intere squadre.Le informazioni raccolte durantele sessioni di rilevazione dativengono archiviate ed elaborateper creare modelli performatividegli atleti. La ComputerisedPerformance Analysis (CPA) rap-presenta quel settore di ricercain cui le sessioni di raccolta edelaborazioni dei dati sono svoltecompletamente con tecnologiedigitali, come Personal Compu-ter, Notebook, Tablet PC e PDA.

Le prime valutazioni tattiche, ef-fettuate nello Squash attraversola CPA (Hughes & Robert-son,1998), analizzarono gli sche-mi di gioco dei top-team ma-schili inglesi, al fine di creare unmodello tattico dei singoli gioca-tori, espresso in termini di fre-quenza dei tiri e di percentuali dipalle giocate dai 4 angoli: questimodelli permisero il confrontoprestazionale tra i vari giocatoridel circuito professionistico in-glese. A livello tecnico le valuta-zioni interessarono le parti dicampo e le tipologie di tiro concui venivano effettuati il maggiornumero di punti: questi dati rap-presentarono feedback più chesignificati per la strutturazionedegli allenamenti da parte dei mi-ster (Brown & Hughes,1994). L’u-tilizzo di videocamere ad alteprestazioni ha permesso di averemaggiori livelli di dettaglio nelleanalisi effettuate. L’analisi delmovimento attraverso l’ausilio

delle tecnologie digitali ha inte-ressato, in un primo momento, laraccolta dei dati relativi alle velo-cità e alle accelerazioni dei gio-catori: si propose l’utilizzo sin-cronizzato di una video camera edi una “Power PAD” (Hughes,1998). In (Well & Hughes,2001)sono stati presentati diversi mo-delli prestazionali legati alle tipo-logie di movimenti vincenti con-dotti dalle giocatrici nella massi-ma serie in Inghilterra: questimodelli sono stati molto utili perdefinire al meglio le tipologie diallenamenti a cui sottoporre leatlete per migliorare le loro pre-stazioni. Al momento, interes-santi sviluppi di ricerca riguarda-no l’utilizzo di tecniche di intelli-genza artificiale per costruire imodelli predittivi le performancedei giocatori al variare di partico-lari condizioni ambientali (clima,superfici di gioco) e fisiologiche(fatica, livello dell’attività aerobi-ca/anaerobica).

E’ partita dallo squash l’analisi al pcdelle performance dei campioni

Rocca, un fuoriclasseper i nostri junioresAllenamenti in vista degli Italian Open di Riccione

Squash

Ci siamo allenati e tanto. Pedalando

ininterrottamente, simulando salite e discese,

nessuna mollava mai. Splendide, tenaci, allenate,

e soprattutto, partecipi dell’evento.

Quando la musica è partita,e le prime note hanno inva-so la sala da spinning, com-pletamente addobbata constelle di carta, in tutti i pre-senti si sono mescolate sen-sazioni molto forti.“Figli delle stelle”, la vec-chia canzone di Alan Sor-renti, ci ha coinvolti imme-diatamente, con il suo ritmoha riempito la sala di emo-zioni di sorrisi e di sogni,forse, in molte di ricordi.Le gambe sono partite subi-to, comandate non dallamente ma dal cuore, e nonsi sono più fermate. Per dueore.

GLI ALTRI SPORT TARGATI ATHENAE: Spinning, “pedala con il cuore”

FIGLI DELLE STELLEE’ ormai chiaro che per parlaredi benessere globale occorreraggiungere e mantenere alcu-ne condizioni oggettive : ade-guata capacità aerobica, tonoe forza muscolare, flessibilitàed elasticità, peso corporeoideale, alimentazione bilancia-ta, abitudini salutari.

Chi adotta il motto "muoversicome stile di vita” , non soloraggiunge e mantiene con piùfacilità queste condizioni, masperimenta anche benefici chelo coinvolgono nella sua inte-rezza e si riflettono positiva-mente su ogni aspetto dellasua vita.

beneficidell’allenamentocostante

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SQUASH NEWS SQUASH NEWS10 3

da pagina 2

Grazie ad Emiliano, per la splendidaidea e per l’organizzazione, per la serie-tà e l’impegno che profonde nella pro-fessione, che ci fa distinguere dagli altri.

Ma specialmente grazie per come ha al-lenato questi “ragazzi”, tutti forti ed insplendida forma. Sereni e sportivi, in unclima di amicizia di complicità e di alle-gria travolgente.

A. Gen.

Boot-Camp, avanti marsch!E’ la nuova disciplina del fit-ness. Impazza negli States edè ispirato al training dei mari-nes. I divi di HOLLYWOODhanno eletto il BOOT–CAMPa disciplina per eccellenzaper tenersi in forma.Il BOOT–CAMP è un allena-mento fitness mirato al rag-giungimento di due obiettivifondamentali: DIMAGRIRE ETONIFICARE.La sua filosofia si basa sulleTRE D: DEDIZIONE – DISCI-PLINA - DETERMINAZIONE,rispettando questi tre principibase i risultati a livello fisicoe mentali sono assicurati.IL SUO SLOGAN E’: YOUCAN DO IT. E pare che la co-sa funzioni.Una sessione di BOOT-CAMPprevede: un mix dicorsa\camminata, atletica,piegamenti sulle braccia, sal-telli, addominali, pettorali ol-tre a diversi esercizi di alle-namento per diversi gruppimuscolari, tutti da fare incoppia o in percorsi. Stret-ching, esercizi militari, yoga,pilates, pesi, salto con la cor-da e molto altro ancora...avrete gli istruttori che vi ur-lano nelle orecchie come nelfilm di Richard Gere “Ufficia-le e gentiluomo”.“Dimagrirai, tonificherai brac-cia e glutei, avrai una posturaperfetta ed un fisico invidia-bile nel più breve tempo pos-sibile. Sarà l’esperienza piùdura e soddisfacente dellatua vita”.

Bicipiti in mostra per gli atleti del Triathlon

Venerdi’ 28

maggio e’

stata la volta

del Triathlon.

Ecco in foto i

partecipanti,

con gli istrut-

tori Raffaele

e Mohamed

Cinque ore di lavoro, merco-

ledi’ 19 maggio, fatica e pas-

sione nella sessione di ste-

spinning. Ecco le foto. E la

prossima volta (dagli istrutto-

ri) aspettiamo l’articolo...

A gentile richiesta... le foto dello step-spinning

Dicevamo... sessodebole?

Sono rimasto stupito per losplendido spettacolo che

queste ragazze hanno offerto.Ero scettico che una gara di brac-cio di ferro femminile, tra ragazzeche si allenano solo con lo scopodi stare bene ed essere in formapotesse essere cosi sportivamen-te interpretata. Impegno, serietà,quel sano agonismo che fortuna-tamente esiste ancora. Ha vintoAntonella Cedro, nettamente,ma penso che questo sia un det-taglio al confronto di questo bel-lissimo pomeriggio trascorso in-sieme. Il tifo c’era, ed era di quali-tà, ed ognuno, avanzava ipotesidi premi particolari alla vincitrice.Clima ideale per una gara all’ in-segna del “principalmente diver-tiamoci”. Ma l’agonismo non èmancato. Anzi, già dai primi in-contri al meglio delle tre manche,si vedeva che nessuna ci stava aperdere. Alla fine come detto vin-ceva Antonella Cedro, forte deter-minata, in perfetta forma ,chebatteva in finale Valentina Cam-pognuolo, una sorpresa, ma nonda meno tenace e determinata,che già aveva battuto Laura Por-rino e Sabrina Zarro. Ottima lagara di Michela Perna che cede-va solo in semifinale ad AntonellaCedro e di Adriana De Falco(peccato per il malessere che l’hacolpita durante la gara), semprepartecipe ad ogni nostra iniziati-va, con la sua carica di allegria edi vitalità. Un bravo particolare aMaria Grazia Martina ed a Tere-sa Casentino (grintosa ed in otti-ma forma), volevano esserci edhanno arricchito questo bellissi-mo gruppo di atlete. A Lilian Be-rardinone un grazie particolare,sempre vicina all’ATHENAE inogni nostra iniziativa o manifesta-zione sportiva. Partecipe e fatti-vamente presente con premi equanto altro possa servire.Lo confesso: mi sono emoziona-to. Da ventisette anni guido l’A-thenae e da quarantaquattro annifaccio sport a tutti i livelli, eppure,questi spettacoli, sono quelli cheancora mi toccano.

A. Gen.

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SQUASH NEWS SQUASH NEWS2 11

Popeye e Olivia abitano quiIn realta’ si chiamano Ivan e Antonella. Non provocateli

Braccio di ferro, tornei maschile e femminile

I muscoli tesi allo spasimo, i tendiniche urlavano il proprio dolore per laforte tensione. I bicipiti che scoppia-vano sotto la pelle tesa e rossa, lafronte, imperlata di sudore, facevatrapelare l’impegno che ognuno cimetteva. Ma il “batti il cinque” dopoogni incontro è stata la scena più bel-la, il momento più intenso, il segnopiù tangibile della vera sportività. Gra-zie a tutti quelli che hanno partecipa-to, che si sono divertiti e che ci hannodivertito. GRAZIE a chi faceva il tifoed a chi non chi non lo faceva, graziea chi non ha partecipato, ma poi si èpentito di non esserci.LA GARA. Dice che di pro-fessione fa l’avvocato, maormai in pochi gli credono.Già il nome, Ivan, poi il fisi-co, quasi scultoreo, ti fanpensare ad altro. Ha vintosenza storia, perentorio,contro avversari forti e te-naci e mai domi. Tony Fra-gliasso, secondo. Gli annigli scivolano addosso sen-za lasciare segni, infattibatteva in semifinale il piùgiovane Stefano Saittoche si classificava quarto.Nino Pizzuto terzo, un un-der 50 forte e tonico, chenon lasciava niente a nes-suno, se non in finale adIvan.Già dagli incontri di qualifi-cazione si vedeva che iltorneo sarebbe stato di altolivello. Due degli incontri,infatti, quelli tra SalvatoreIavarone e Antonio Rosiello, e traUmberto Fusco e Paolo Bombaci(fisicamente più piccolo, ma il più te-nace), nonostante le tre manches so-no finiti alla pari. In grande forma ilpresidente dei Giovani Costruttori Na-

poletani, Massimiliano Laux, che ce-deva le armi solo al coriaceo Pizzutodopo aver sbaragliato due avversari.Della serie “top line” l’altro under 5…il nostro architetto Filippo Arpaia, to-nico e grintoso, che aveva la meglio

al primo turno su Maurizio Cappa-bianca. Bravissimi infine tutti gli altri,da Salvatore Piccinini ad AurelioSaitto, a “zio” Maurizio (Bartoli) peruna gara tirata, sportiva, divertente.

segue a pagina 3

... e guai a farli distrarre permettersi in posa, al culminedello sforzo per prevaleresull’avversario. Queste im-magini, meglio di qualsiasiparola, rendono l’idea...

Maratone: da Capodimonte a Castellammare di Stabia

Da Capodimonte alla grandenotte di Castellammare diStabia, i nostri maratoneti an-

cora protagonisti. Nella splendidacornice del bosco di Capodimonte, laclassica sui dieci chilometri, il 9 mag-gio scorso. Gara dura per i continuiSali – scendi, che ti spezzano legambe, per la terra battuta, che ti dameno spinta che non l’asfalto, per il“gomito a gomito” per tutti i primi cin-que chilometri, in quanto i circa millepartecipanti cercavano spazio per“allungare” negli stretti viali del bo-sco. Ma sempre la solita sportivitàche contraddistingue queste gare,l’incitamento degli spettatori, dei pa-renti, degli allenatori. Netto il miglio-ramento sui tempi, sia per Marco DeMasi che per Leo Miranda: grazie aicostanti allenamenti atletici, sono ri-usciti ad abbassare significativamen-te la media sul chilometro.

Correre correre correre...E GLI IRRIDUCIBILI SALGONO A TRE

Da Capodimonte (prime due immagini a

sinistra, dall’alto) a Castellammare, dove

il gruppo Athenae si e’ infoltito con Marco

Antonio Monaco (qui sotto, in azione).

Sopra, il nostro Leo si lascia prendere dal-

l’entusiasmo all’apertura della “sportina”

regalata ai partecipanti...

Ed ecco la cronaca della grande nottedi sabato 29 maggio a Castellammaredi Stabia. Una dieci chilometri in nottur-na che da circa venti anni rappresentauna classica per gli amanti della mara-tona. Sul suggestivo lungomare dellacittà stabiese, più di milleduecento atletisi sono dati battaglia. Ha vinto un atletatunisino, vicinissimo al record, correndosotto i tre minuti a chilometro. Ottima lagara dei nostri Marco De Masi, Leo Mi-randa e la new entry Marco AntonioMonaco alla sua prima esperienza inuna maratona. Primo dei tre, De Masiche abbassava di circa un minuto il suotempo; secondo Leo Miranda che,nono-stante una fastidiosissima talloni-te, non ha voluto rinunciare alla “classi-ca”, correndo gli ultimi metri quasi suuna sola gamba. Gara accorta quella diMarco Monaco, senza forzare, in quan-to non ancora pronto fisicamente, ma i“numeri” ci sono tutti.

A. Gen.

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Leggevo, sul Corriere della Sera,un articolo di Giulia Ziino, a mioavviso molto interessante, che ri-guardava tre moderne patologie:I pollici da Blackberry, il gomitoda mouse, la schiena da laptop.Me lo aspettavo, prima o poi, l’ar-rivo dei tecno-acciacchi. Purtrop-po, nuove tecnologie, nuovi ma-lanni. Ma il male di hi-tech nonprende solo il fisico, come spieganell’articolo Francesco Marcolin,un ergonomo europeo, docenteall’università di Udine. Oggi ènormale lavorare con due cellula-ri, un laptop, un navigatore se cisi sposta in macchina: questo ec-cesso di strumentazione, spiega,può generare una perdita di effi-cienza e di concentrazione, conconseguente perdita di autostimae tendenza a somatizzare.

continua in ultima pagina

GIUGNO 2010 - NUMERO 7

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Questo per quanto riguarda gli adulti: ilproblema si aggrava nei ragazzi, oramaischiavi dell’hi-tech, i quali tra computer,cellulare, game-boy e playstation tra-scorrono gran parte del giorno “attacca-ti” mente e corpo a questi strumenti. Ildirettore dell’unità di Ortopedia dell’Isti-tuto Gaetano Pini di Milano, prof. Car-mine Cucciniello, sempre nello stesso

articolo, consiglia di affidarsi alle buoneabitudini: una buona muscolatura, spie-ga, limita di molto questi problemi. Sen-za dimenticare le accortezze del caso,come quella di tenersi di fronte lo scher-mo del pc, in quanto guardandolo in la-terale provochiamo contratture a caricodella colonna vertebrale a livello dorsalee lombo–sacrale.

La cosiddetta 'spalla da cellulare' vieneperché teniamo il telefono tra collo espalle, nuocendo ai nervi ed ai muscolidel collo. I primi sintomi sono il collo irri-gidito e dolore al braccio. Il dito dell’e-mail viene per un uso continuato dei ta-sti. L’unico rimedio? Ogni tanto, aprire echiudere con forza la mano.

Achille Gentiletti

LA FESTA DEL FITNESSIN VILLA COMUNALE

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alle pagine 6-7