Il Caratteredegli Edifici

atelier angonese AA 2018/2019

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atelier angonese USI - Accademia di architettura Anno Accademico 2018/2019 Professore: Walter Angonese Assistenti: Cristiana Lopes Tommaso Fantini Margherita Pusterla

Il tema che vogliamo affrontare quest’anno è il carattere degli edifci, o meglio, il carattere di un edificio.

Parlando di carattere, il rischio è di restare troppo legati alla definizione più classica e abusata del termine, che definisce un’approccio scientifco e sistematico, retaggio di un pensiero illuminista volto a classificare e rendere empirici i principi di composizione e distribuzione, fino a culminare, nelle scuole di architettura, nei corsi di caratteri tipologici.

In parte distanti da questa interpretazione, il carattere di un edificio, come lo vorremmo intendere, non si risolve nel solo studio della tipologia, ma cerca di introdurre un ulteriore livello di rifessione su come la distribuzione dei volumi, la spazialità minuziosamente accordata, la scelta consapevole dei materiali, gli effetti della luce e delle porzioni in ombra, la tettonica e la struttura, possano semanticamente contribuire a rendere non necessariamente unici, ma di carattere, gli edifci.

Scrive a questo proposito Giorgio Grassi che «il carattere di un edificio deriva da ciò che questo esprime o evoca attraverso la sua forma». Il carattere come lo vogliamo pensare, dunque, si relaziona principalmente con le proprietà dei fatti architettonici, ed in modo particolare agli effetti che esse generano sulla nostra percezione e sopratutto sulla nostra interpretazione.

Ciò che vogliamo esplorare nei progetti di quest’anno è quindi il processo creativo che porta le forme dell’edifIcio ad esprimere un certo carattere; la sua defInizione dunque, passa attraverso l’azione attiva nell’approdare verso il progetto, attraverso accurate rifessioni su come — grazie agli strumenti che la nostra disciplina ci ha regalato — riusciamo a definire a priori che cosa vogliamo che l’edificio implichi ed esprima.

Questo, tuttavia, non giustifca e non legittima il gusto personale e la sensazione nel processo progettuale; rifutiamo l’idea del carattere dell’edificio basata su un uso arbitrario e indiscriminato dei segni a cui viene attribuita la proprietà di comunicare ciò che l’opera vuole essere;

Il Carattere degli EdificiWalter Angonese

alla base — per noi progettisti — deve sempre esserci un pensiero su che cosa vogliamo raccontare, su che cosa vogliamo, o speriamo, che l’osservatore e l’abitante interpretino del nostro operato. Il ragionamento qui esposto, in parte astratto, può condurci ad un momento intuitivo che è il punto di partenza del nostro metodo della costruzione dell’idea.

In ogni caso, una rifessione sul carattere non può essere del tutto separata da certi modelli e pattern che conosciamo e studiamo. Un pensiero tipologico e una certa scientificità nel percepire e richiamare modelli dalla memoria collettiva fanno necessariamente parte di questo approccio e possono essere di grande aiuto. Resta un fatto che nel nostro esercizio considereremo questo grado di scientificità come puramente ausiliario. Già nel XVII secolo, difatti, in parziale disaccordo con le tendenze illuministiche, Germain Boffrand con il suo Livre d’Architecture del 1745 contrappone alla classificazione scientifca il carattere individuale di un edifcio: esso non si manifesta più al suo osservatore secondo un vocabolario formale e retorico, attraverso elementi defniti come pilastri, timpani o edicole, ma tramite un effetto sensoriale.

Similmente, l’anonimo autore di Untersuchungen über den Charakter der Gebäude del 1785, propone che «la caratteristica di un edificio debba avere un effetto riconoscibile sul nostro cuore e quello lo chiamo il suo carattere». Grassi, scrivendo a proposito del carattere nel suo editoriale apparso su Casabella 722 nel 2004, parlando proprio del processo progettuale, aggiunge che « Il carattere di un edificio sta nella sua lunga storia e in ciò che la sua forma è in grado di esprimere di quella storia nel suo costante e progressivo definirsi e adattarsi alla vita quotidiana, fino a diventare essa stessa, quella forma, un elemento insostituibile della nostra stessa identità, della nostra stessa umanità».

Se il carattere di un edificio, dunque, passa anche attraverso un atto soggettivo di chi percepisce e decifra — anche se molti altri lo possono fare nello stesso modo per convenzione, formazione, provenienza — ha a che fare con la capacità di ogni individuo umano di analizzare e relazionare, e non può prescindere dalla nozione di Stimmung, intesa come la defIniva Adolf Loos, ovvero quell’atmosfera che si percepisce, quella sensazione che si ha nel vivere uno spazio e non può che essere un ulteriore elemento fondamentale per la definizione del carattere di un edificio; nel senso che il carattere unico di un edificio è la nota che definisce la percezione della Stimmung.

In conclusione, come di consueto il tema annuale del nostro atelier mira a far riflettere culturalmente sul proprio operato, evitando l’arbitrarietà

nel progetto, troppo spesso legata ad immagini prefissate. Se utilizziamo riferimenti iconografci e progettuali, questi non sono mai un punto d’arrivo, ma eventualmente un motivo di partenza.

La decisione di dedicarci, quest’anno, al carattere degli edifici, deriva dal fatto che leggiamo in molti progetti che ci circondano una certa mancanza di concetto; ed è proprio questa lettura concettuale del progetto, questa profonda riflessione continua sul proprio operato e la capacità autocritica che servono all’architettura contemporanea. Il metodo della costruzione dell’idea è la costante didattica di questi anni di insegnamento. Richiede curiosità, passione e grande impegno nel lavoro. Come sempre, il semestre del secondo anno comincerà con il ridisegno e la ricostruzione di dieci edifici emblematici ai quali attribuiamo un particolare carattere.

Questo strumento didattico si è dimostrato efficientissimo sia nell’acquisire in tempi brevi di una buona capacità negli strumenti metodologici della nostra disciplina, che a comprendere la dimensione spaziale e compositiva di un fatto architettonico, oltre appunto ad identifcare il suo vero carattere. Concluso questo primo esercizio, comincerà il vero progetto, una casa-studio nei dintorni di Napoli.

Il nostro viaggio del primo semestre ci poterà nella città partenopea, alla scoperta di alcuni elementi che la caratterizzano, sotto la guida concettuale dell’architetto Francesco Venezia, attraverso i luoghi della sua Napoli. Gli spazi, la luce, la materialità dei progetti di Venezia sono esemplari riferimenti al nostro tema annuale.

Nel secondo semestre ci dedicheremo ad una scala più grande del progetto. Dopo il ridisegno di importanti edifci di housing — che contribuirà ad arricchire un nutrito catalogo di oltre 170 progetti ridisegnati in questi anni — affronteremo la progettazione di un edificio di abitazioni nella città Israeliana di Tel-aviv dove svolgeremo il nostro viaggio di studio. Studieremo e cercheremo di cogliere i caratteri e le tipologie che hanno influenzato la città - oggi patrimonio Unesco - fortemente influenzata nelle sue architetture e nella sua forma generale dalle operazioni del Movimento Moderno, arricchita dalle correnti brutaliste degli anni Sessanta e Settanta e tuttora, nello scenario contemporaneo, in continua evoluzione.

Un luogo articolato, una politica complessa, che si è cristallizzata in una stratificazione di fatti architettonici che ne definiscono il carattere che oggi cogliamo.

Una casa-studio a NapoliSemestre autunnale 2018

Viaggio a Napoli 4-7 ottobre 2018

Ridisegnare e ricostruireEsercizio, semestre autunnale 2018

dieci case / dieci architetti

GSEducationalVersion

01 Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky, Villa Oro

02 Vittoriano Viganò, Casa La Scala

03 Cini Boeri, Casa Rotonda

04 Jørn Utzon, Can Lis

05 Juliaan Lampens, Villa van Wassenhove

06 Carlo Scarpa, Casa Ottolenghi

07 Juan Navarro Baldeweg, Casa della Pioggia

08 Aurelio Galfetti, Casa a Paros

09 OMA - Rem Koolhaas, Maison à Bordeaux

10 Valerio Olgiati, Villa Alem

Casa La ScalaVittoriano Viganò

One-day trip al Lago di Garda

Housing a Tel AvivSemestre primaverile 2019

Viaggio a Tel Aviv in Febbraio 2019

Ridisegno di HousingEsercizio, semestre primaverile 2019

30 riferimenti di edifici di abitazione

Milano TourEdifici di Abitazione

One-day trip a Milano

Calendario provvisorioSemestre autunnale 2018PAG. 92 CALENDARIO / BIBLIOGRAFIA

MER 19.09.2018 15:20 Presentazione Atelier GIO 20.09.2018 09:00 Primo in incontro 09:30 Lezione inaugurale di Walter Angonese: “Il carattere degli edifici” / “La costruzione dell’idea” 11:00 Presentazione e inizio Esercizio 1 “Ridisegnare e ricostruire”VEN 21.09.2018 09:00 Atelier GIO 27.09.2018 09:00 Atelier VEN 28.09.2018 09:00 Viaggio di studio / one day a Lago di Garda Visita: “Casa la scala” by Vittoriano Viganò lezione di A. Gritti su “Vittoriano Viganò” Visita alla Villa Ottolenghi di Carlo Scarpa.

MER 03.10.2018 18:30 Consegna digitale disegni Esercizio 1 GIO 04.10.2018 07:20 Viaggio di studio - partenza DOM 07.10.2018 20:45 Viaggio di studio - ritorno GIO 11.10.2018 09:00 Atelier VEN 12.10.2018 09:00 Atelier GIO 18.10.2018 09:00 Consegna finale e presentazione Esercizio 1 + Atelier VEN 19.10.2018 09:00 Consegna e presentazione Esercizio 2 + Atelier GIO 25.10.2018 09:00 AtelierVEN 26.10.2018 09:00 Atelier THU 01.11.2018 09:00 AtelierFRI 02.11.2018 09:00 Atelier

THU 08.11.2018 09:00 Atelier FRI 09.11.2018 09:00 Atelier THU 15.11.2018 14:00 Critica intermedia FRI 16.11.2018 09:00 Critica intermedia THU 22.11.2018 09:00 Atelier FRI 23.11.2018 09:00 Atelier THU 29.11.2018 09:00 Atelier FRI 30.11.2018 09:00 Atelier THU 06.12.2018 09:00 Atelier FRI 07.12.2018 09:00 Atelier MON 10.12.2018 09:00 PRINT WEEK / Consegna digitale e stampe progetto FRI 14.12.2018 09:00 PRINT WEEK /

MON 17.12.2018 09:00 Pulizia atelier e allestimento spazioTUE 18.12.2018 09:00 Critica finale WEN 19.12.2018 09:00 Critica finale/ Cena di atelier THU 20.12.2018 09:00 Voti / Archiviazione / photo shooting modelliFRI 21.12.2018 09:00 Archiviazione / photo shooting modelli

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atelier angonese USI - Accademia di architettura Anno Accademico 2018/2019 Professore: Walter Angonese Assistenti: Cristiana Lopes Tommaso Fantini Margherita Pusterla

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