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Assumere la posizione sdraiata. Si valutano così: - gli strati sottostanti alla cute - la consistenza della mammella - eventuale presenza di noduli o indurimento, anche in corrispondenza delle ascelle (linfonodi)

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Assumere la posizione sdraiata.

Si valutano così:

- gli strati sottostanti alla cute

- la consistenza della mammella

- eventuale presenza di noduli o indurimento, anche in

corrispondenza delle ascelle (linfonodi)

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Sdraiata:

Mettere un cuscino sotto la schiena per sollevare meglio il torace e rendere meglio esaminabile il seno

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Sdraiata con il braccio alzato:

Alzare il braccio dal lato della mammella da esaminare mettendo la mano sotto la testa

Con l’altra mano si esegue la palpazione:

Premendo a dita tese sulla mammella e palpandola delicatamente in profondità, senza pizzicarla

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La palpazione deve essere fatta :

Partendo da un punto ed esaminando accuratamente tutta la mammella anche nelle parti più periferiche.

Di solito si effettua seguendo un movimento a spirale dall’esterno all’interno delle mammelle, verso il capezzolo

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Molto importante :

Controllare la zona tra il seno e l’ascella, partendo dal solco sotto la mammella e risalendo alla base del braccio

Questa fase della palpazione deve essere fatta a braccio sollevato e poi a braccio abbassato, magari stando seduta o in piedi

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Molto importante :

Questa fase della palpazione deve essere fatta a braccio sollevato e poi a braccio abbassato, magari stando seduta o in piedi.

Il cambio di posizione a volte facilita il riconoscimento della presenza di piccoli noduli o tumefazioni in fondo all’ascella

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L’esame termina in piedi o seduta (meglio se davanti allo specchio) :

Prendere il capezzolo fra le dita e spremerlo delicatamente.

Verificare che non ci siano secrezioni.

Se fuoriesce liquido controllare il colore con un fazzoletto bianco e riferire tutte le informazioni al medico

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• Variazioni del profilo della mammella

• Irregolarità rispetto al solito, della forma e del volume della mammella

• Irregolarità rispetto al solito dell’aspetto e della posizione del capezzolo (infossamento parziale o totale)

• Alterazione della cute come arrossamenti, eczemi, raggrinzimenti, fessurazioni, solchi o altre modificazioni della pelle

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• Nodulo al seno e/o all’ascella

• Indurimento sotto la pelle

• Secrezione dal capezzolo

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Il dolore

E' in genere la causa principale che porta una donna a chiedere una visita specialistica.Spesso è bilaterale e correlato al ciclo mestruale, a volte è monolaterale e perdura anche dopo il ciclo o compare dopo la menopausa: in ogni caso il dolore non ha alcuna connessione con il tumore, essendo legato a cause prevalentemente funzionali.

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I noduli

• Bisogna distinguere tra nodularità diffusa e nodulo singolo.

• La prima è in genere legata alla conformazione ghiandolare della mammella o (dopo i 35 40 anni) alla presenza di piccole cisti: non ha quindi alcuna importanza.

• Il nodulo isolato costituisce invece un sintomo importante e richiede una visita specialistica.

• Non allarmarsi però prima del tempo, perché la maggior parte dei noduli e delle alterazioni del seno sono di natura benigna.

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La secrezione

• E' un sintomo frequente e quasi sempre legato ad una condizione benigna.

• Una modesta secrezione è spesso fisiologica o legata a fenomeni infiammatori temporanei.

• Se invece la secrezione è continua o sieroematica può essere dovuta alla presenza di un papilloma (lesione benigna) o, raramente, di una neoplasia. In questo caso è bene ricorrere ad una visita specialistica.

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• Ecografia

• Mammografia

• Esame citologico

• Ago aspirato

• Ago biopsia

• Biopsia escissionale

• Risonanza magnetica

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ECOGRAFIA

Oltre che per le donne giovani è indicata come integrazione della mammografia per le donne in menopausa, perché permette con assoluta sicurezza di distinguere un nodulo solido da una cisti e consente di orientare la diagnosi sulla natura del nodulo.

Deve sempre essere integrata dall'esame clinico.

I limiti sono rappresentati dall'impossibilità di evidenziare le microcalcificazioni, visibili solo con la mammografia, e dalla difficoltà di esaminare le mammelle a costituzione prevalentemente adiposa, tipiche delle donne in post-menopausa.

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MAMMOGRAFIA• E' l'esame più importante della diagnostica senologica e consiste in una

radiografia della mammella in due o tre proiezioni (dall'alto in basso, lateralmente e obliquamente). La dose di radiazioni emessa dagli apparecchi mammografici più avanzati è minima e non causa alcun disturbo, anche ripetendo l'esame.

L'età per fare la prima mammografia in assenza di sintomi ed a scopo precauzionale varia dai 35 ai 40 anni, mentre nelle ragazze giovani deve essere eseguita in presenza di una alterazione sospetta.

• Con la mammografia è possibile scoprire le più piccole lesioni non ancora palpabili o microcalcificazioni che possono essere l'espressione di una iniziale proliferazione di cellule tumorali.

• Per questo è l'esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno: gli screening mammografici hanno infatti portato ad una consistente riduzione della mortalità, in particolare delle donne in postmenopausa.

• La mammografia è meno efficace nelle giovanissime, per la densità del tessuto ghiandolare, che limita il potere di risoluzione della metodica, riducendo il contrasto tra tessuto normale e patologico. Ecco perché nelle donne giovani può essere utilizzata l'ecografia.

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ESAME CITOLOGICO

L'esame citologico delle secrezioni è consigliabile solo quando queste sono sieroematiche

Le cellule così raccolte vengono fissate al momento del prelievo e colorate in laboratorio per renderle visibili al microscopio

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AGO ASPIRATO

• Prelievo di cellule da un nodulo o da un’area alterata della mammella

• Si effettua con una semplice siringa con ago, guidato spesso mediante ecografia (metodica minimamente invasiva e non necessita di anestesia locale)

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AGO BIOPSIA

• Tecnica simile al precedente che consente di prelevare un piccolo campione di tessuto utilizzando un ago più grande di quello usato per l’ago aspirato

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BIOPSIA ESCISSIONALE

• E’ un esame che va eseguito in sala operatoria in anestesia locale

• In regime di day surgery

• Se il nodulo è troppo piccolo per essere palpabile, il radiologo introdurrà sotto guida ecografica un filo metallico molto sottile che ha la funzione di guidare il chirurgo durante l’intervento

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RISONANZA MAGNETICA MAMMARIA (RMM)

E’ un esame complementare alla mammografia e alla ecografia, ad elevata sensibilità, in grado di risolvere i limiti, ma non di sostituirli

Essa infatti permette di identificare tumori non altrimenti riconoscibili con i test tradizionali, può dare anche false informazioni se non integrate da generare errori nella diagnosi.

Il controllo “periodico” con RMN in assenza di sintomi è da ritenersi giustificato solo per la sorveglianza di donne a elevato rischio tumorale, donne con diagnosi di tumore in atto, già sottoposte ad intervento, controllo post-chemioterapico.

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Programma:• Stati pre-neoplastici e neoplastici dell'apparato genitale femminile e della 

mammella: l'ostetrica e la prevenzione

- cenni stati pre-neoplastici e neoplastici dell'apparato genitale femminile e  della mammella- l'ostetrica e la prevenzione negli stati pre-neoplastici e neoplastici  dell'apparato genitale femminile- dati statistici e pap test- preparazione al prelievo di pap test e tecnica- prelievo su strato sottile - HPV e vaccinazioni- esame di colposcopia e terapia chirurgica: conizzazione del collo dell'utero (LLETZ - LEEP - con bisturi a lama fredda) - il ruolo dell'ostetrica- organizzazione di un servizio di colposcopia e ruolo dell'ostetrica- microcolposcopia- mammella - autopalpazione e osservazione del seno- sintomatologia degli stati patologici- counselling genetica nella patologia della mammella- esami diagnostici: ecografia, mammografia, ago aspirato, ago biopsia,  risonanza magnetica, biopsia escissionale- allattamento al seno dopo neoplasia mammaria

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Fonti:

GISCI - Gruppo Italiano Screening del Cervico carcinoma: test di screening e ruolo del pap test (2010)

GISCI - Gruppo Italiano Screening del Cervico carcinoma: manuale di secondo livello - raccomandazioni per la qualità nella diagnosi, terapia e follow up delle lesioni cervicali nell'ambito dei programmi di screening

"Riv.it.Ost-Gin.2008-Num.18-Allattamento al seno dopo neoplasia mammaria: una scelta possibile." di F. A. Peccatori,Giulia Pellettini - Divisione di Emato Oncologia - Milano

IRST - Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori: mammella

Unità di Senologia Chirurgica - Azienda Ospedaliera di Padova - Università degli studi di Padova - Clinica Chirurgica 1 direttore: Professor. E. Ancona