Assistenza al paziente cardiochirurgico · ANTIBIOTICOTERAPIA ( Cefazolina 1g x4) AREOSOL TERAPIA...
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Trasferimento del paziente in UTI
Preparazione dell’unità in UTI
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 30
MINUTI
PRIMI 60
MINUTI
PRIME 12
ORE
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Preparazione dell’unità
•Accensione monitor e impostazione parametri da
monitorare:
• ECG
• pulsossimetria
• pressione arteriosa invasiva
• pressione venosa centrale
• pressione arteriosa polmonare
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Preparazione dell’unità
•Per il monitoraggio di tutte le pressioni invasive:
• Sol. Fisiologica eparinata 500 ml
• Spremisacca (gonfiata a 250 mmHg)
• Set per il monitoraggio pressorio a tre vie: 3 linee
pressorie con relativi rubinetti (Codici colori) e
trasduttori
• Sistema di collegamento del trasduttore alla piastra
• Sistema di collegamento della piastra al monitor
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Preparazione dell’unità
• Preparazione di linea infusione “ primaria”:
Sol. Fisiologica/ Sol. Ripolarizzante
•Preparazione di infusione di propofol (
DIPRIVAN 2% puro)
•Preparazione dei farmaci di emergenza (BOLI):
atropina, efedrina, adrenalina, noradrenalina,
esmololo, venitrin
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Preparazione dell’unità
• EVENTUALE preparazione dei farmaci per i.c.
(farmaci vasoattivi, antifibrinolitici, etc..)
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Preparazione dell’unità
• Check aspiratore, Check flussimetro con va e vieni
•Provette per richieste centro trasfusionale
per prelievi venosi
EGA
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Preparazione dell’unità
• Accensione, preparazione del ventilatore
meccanico (corrugati, filtri, catheter mouth)
•Impostazione del ventilatore meccanico
(anestesista/ specializzando di anestesia)
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Trasferimento del paziente in UTI
•Ventilazione manuale con va e vieni
•Monitoraggio continuo parametri vitali:
PA, ECG, PVC, PAP, SpO2
•Clampaggio drenaggi toracici
(mediastinico, pleurico)
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•VENTILAZIONE MECCANICA
CONTROLLATA: anestesista o
specializzando anestesia
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 30 MINUTI
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• DECLAMPAGGIO,
RIPOSIZIONAMENTO E
VERIFICA DEI DRENAGGI
CHIRURGICI.
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 30 MINUTI
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Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 30 MINUTI
MONITORAGGIO EMODINAMICO
MONITORAGGIO RESPIRATORIO
FONDAMENTALE L’ACQUISIZIONE STABILE E
AFFIDABILE DEI DIVERSI PARAMETRI NEL Più
BREVE TEMPO POSSIBILE
Accettazione del paziente in UTI
MONITORAGGIO EMODINAMICO
ECG ( 5 ELETTRODI, 2 DERIVAZIONI: II, V5)
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Accettazione del paziente in UTI
MONITORAGGIO EMODINAMICO
PRESSIONE ARTERIOSA SISTEMICA
Catetere intraarterioso ( ARTERIA
RADIALE)
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Accettazione del paziente in UTI
MONITORAGGIO EMODINAMICO
PRESSIONE VENOSA CENTRALE
PRESSIONE ARTERIA POLMONARE
Catetere INTRAVASCOLARE: di Swan Ganz
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Accettazione del paziente in UTI
MONITORAGGIO EMODINAMICO
RICOLLEGARE IL SISTEMA DI LINEE E
TRASDUTTORI ALLA PIASTRA
SOSTITUIRE LO SPREMISACCA
CORRETTO POSIZIONAMENTO DELLA
PIASTRA PER TRASDUTTORI
AZZERAMENTO DEI TRASDUTTORI
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Accettazione del paziente in UTI
MONITORAGGIO
RESPIRATORIO
CURVA PULSOSSIMETRICA
PARAMETRI VENTILATORI
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Accettazione del paziente in UTI
CATETERE VENOSO CENTRALE
ACCESSO VENOSO PERIFERICO ( 16/14 G)
INTRODUTTORE 7 Fr CATETERE SWAN
GANZ
LAVAGGIO DI TUTTE LE VIE INFUSIONALI
•SISTEMAZIONE/ SOSTITUZIONE
DELLE POMPE INFUSIONALI ( SE PRESENTI)
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•PRELIEVI EMATICI
ESAMI DI LABORATORIO
EGA
EVENTUALI RICHIESTE DI SANGUE /
EMODERIVATI
TUTTI GLI ESAMI RICHIESTI SONO
URGENTI
Accettazione del paziente in UTI www.slidetube.it
•ECG A 12 DERIVAZIONI (SENZA PMK, SE
POSSIBILE)
•RX TORACE (POSIZIONE SEMISEDUTA) (TRAMA B-
V; PNX; VERSAMENTO PL.; POSIZIONAMENTO CVC
E S-G)
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 60 MINUTI
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ESAME OBIETTIVO DEL PAZIENTE :
ESAME OB. TORACICO ( PRESENZA E BILATER. MV, SUONI
PATOLOGICI)
EMODINAMICA ( STABILITA’, ADEGUATEZZA)
DRENAGGI ( QUANTITA’, CARATTERE EMATICO/SIEROSO)
(nelle prime ore controllo ogni 15 min. !!!!!!!!)
DIURESI ( VALIDA, SPONTANEA / STIMOLATA, EVENTUALE
EMOLISI)
TEMPERATURA
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 60 MINUTI
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ESAME OBIETTIVO DEL PAZIENTE :
ESAME OB. NEUROLOGICO
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 60 MINUTI
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• SEDAZIONE in genere propofol i.c.
• TERAPIA MEDICA
FLUIDOTERAPIA (tipo, veloc./h)
ANTIBIOTICOTERAPIA ( Cefazolina 1g x4)
AREOSOL TERAPIA
PROTEZIONE GASTRICA
TERAPIA ANTICOAGULANTE (eparina bpm)
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 60 MINUTI
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• TERAPIA MEDICA
TRASFUSIONI EC/PFC/PLT
TERAPIA DIURETICA
INFUSIONI DI FARMACI VASOATTIVI
(noradrenalina, adrenalina, dopamina, b bloccanti)
INFUSIONI DI VASODILATATORI
Sistem/coronarici (nitroglicerina, calcio antagonisti)
Accettazione del paziente in UTI
PRIMI 60 MINUTI
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CONDIZIONI GENERALI E NEUROLOGICHE
ECG: RITMO E FREQUENZA CARDIACA (
controllo, variazioni, pacemaker)
EMODINAMICA ( stabilità, adeguatezza,supporto
farmacologico)
PARAMETRI RESPIRATORI ( SpO2, EAB)
PRIME 12 ORE in UTI
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BILANCIO IDRICO orario
PRIME 12 ORE in UTI
USCITE ENTRATE
•DIURESI
•DRENAGGI
CHIRURGICI
•SNG
• PERSPIRATIO
•FLUIDOTERAPIA
•FARMACI I.C.
•SANGUE/EMODERIVATI
0,6 ml/Kg/h se T< 37,5 Cº
aggiungere 0,2 ml/Kg/h per ogni
aumento di temperatura di 0,1 Cº
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•EMODILUIZIONE
•ATTIVAZIONE E CONSUMO
DEI MECCANISMI EMOSTATICI
( piastrinopenia intorno al 30%,
DISFUNZIONE PIASTRINICA,
RIDUZIONE DEI FATTORI
COAGULATIVI)
•EPARINA/PROTAMINA
•IPOTERMIA
• PERDITE EMATICHE:
> 400 ML nella prima ora
> 200 ML nella prime due ore
> 100 ML nelle successive ore
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IMPORTANZA DEL CONTROLLO
DEI DRENAGGI CHIRURGICI,
CONTROLLO DELLA
COAGULAZIONE ( PT,PTT,INR,
CONTA PTL, ACT) per escludere
cause mediche
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• Incidenza 2-4% e mortalità 15-30%
• Fattori di rischio: età avanzata, diabete,
vasculopatia diffusa, angina instabile
• Ictus da embolismo intraoperatorio, emorragia
cerebrale
• Aritmie postoperatorie
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IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO
DELLA FUNZIONE NEUROLOGICA
DEL PAZIENTE, CONTROLLO ECG
(prevenzione aritmie)
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IPOVOLEMIA
IMPORTANZA DEL controllo del
BILANCIO IDRICO
•Reazione infiammatoria post cec con
vasodilatazione, aumento della
permeabilita’capillare
•Riscaldamento
•Sanguinamento chirurgico
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DISFUNZIONE MIOCARDICA
IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO
EMODINAMICO e CATETERISMO
DELL’ARTERIA POLMONARE
ISCHEMIA MIOCARDICA
IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO
ELETTROCARDIOGRAFICO
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TURBE DEL RITMO, TURBE DELLA CONDUZIONE
TACHICARDIE SOPRAVENTRICOLARI
FIBRILLAZIONE ATRIALE
TACHIARITMIE VENTRICOLARI
BLOCCHI DI BRANCA, BAV
IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO
EMODINAMICO E DEL CONTROLLO
DELL’EAB E DEGLI ELETTROLITI www.slidetube.it
Alterazioni Emodinamiche
• TAMPONAMENTO CARDIACO
• INCIDENZA TRA LO 0.5 E IL 5%.
• Può intervenire precocemente ma anche a distanza di 10-14 giorni
dall’intervento
• Improvviso e rapido deterioramento emodinamico fino
all’arresto circolatorio
• Non sempre presenti i segni clinici diagnostici ( elevazione della PVC,
PCWP). Importante contributo diagnostico dell’ecocardiografia
• Impone un immediato trattamento chirurgico
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POTENZIALE DANNO RENALE:
•RIDUZIONE DEL FLUSSO EMATICO RENALE
DURANTE LA CEC
•FENOMENI MICROEMBOLICI E EFFETTO DI
TOSSINE CIRCOLANTI
CAUSA PRINCIPALE IN CCH DI IRA E’ SINDROME
DA BASSA PORTATA QUINDI INDIRETTAMENTE
LA PRESENZA DI UNA DIURESI EFFICIENTE E’
ESPRESSIONE DI UN APORTATA CARDIACA
ADEGUATA
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IMPORTANZA DEL
MONITORAGGIO ORARIO DELLA
DIURESI
CONSIDERIAMO ADEGUATA UNA DIURESI
ADEGUATA SE circa 1 ML/ kg ORA
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TARGET TERAPEUTICI
NORMOTERMIA
EMOGLOBINA> 7 G/DL
SpO2>95%, PaCO2 35-45 mmHg
PRESSIONE ARTERIOSA MEDIA > 50
ELETTROLITI NELLA NORMA,
GLICEMIA< 180 mg/dl
PRIME 12 ORE in UTI
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COMPLICANZE PRIME 24 ORE
•INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
•SANGUINAMENTO
•TAMPONAMENTO CARDIACO
•PNEUMOTORACE
•EMOTORACE
•OCCLUSIONE ACUTA DI GRAFT
•INSUFFICIENZA VALVOLARE ACUTA
•ANOMALIE NEUROLOGICHE www.slidetube.it
COMPLICANZE RESPIRATORIE
Alterazione della funzione respiratoria
preoperatoria assai frequente: BPCO,
riduzione della compliance polmonare da
causa cardiaca (es. pz mitralici)
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
Shunt polmonare (zone perfuse non ventilate)
multifattoriale:
1. Quota atelettasie (collasso degli alveoli)
dall’induzione dell’anestesia generale, con
della CFR (quantità di aria che residua nei polmoni alla fine
di un'espirazione tranquilla, 2,3-0,8 L)
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
2. Ventilazione con frazione inspiratoria di O2
(FiO2) maggiore di 0,60 per un tempo superiore
alle 48 ore costituisce un'esposizione tossica.
atelettasie da riassorbimento
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
3. Modificazioni attività respiratoria legate all’atto
chirurgico: sternotomia, apertura della pleura,
disfunzione diaframmatica postoperatoria
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
4. CEC: atelettasia da non ventilazione, attivazione
cascate infiammatorie, accumulo intrapolmonare
di neutrofili attivati dopo il declampaggio,
aumento acqua intrapolmonare extravascolare
con abbassamento della compliance polmonare
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
5. Cause di ipossia in UTI: tosse inefficace, dolore, ipoventilazione, bassa GC
(50% pz PaO2 in aria ambiente 60 mmHg il 2 giorno postoperatorio)
6. Rischio di polmonite infettiva legato a ventilazione protratta
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COMPLICANZE RESPIRATORIE
7. Prevenzione dell’ingombro bronchiale e delle
atelettasie con una kinesiterapia precoce e
ripetuta e aspirazione tracheale nel pz intubato
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
• Modalità ventilatoria abituale: SIMV
(syncronized intermittent mandatory
ventilation) pressumetrica o volumetrica
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
Impostazione del ventilatore all’arrivo del pz
in UTI:
• FR 10-12 atti/min
• Volume minuto pari a quello usato in s.o.
• FiO2 0,6
• PEEP 0
• TRIGGER -2 cm H2O
• I:E 1:2
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
• FiO2 scalata sulla base dell’EAB, eseguito a cadenza
oraria nelle prime 4-5 ore, sino allo 0,5-0,4 ritenuta la
minima possibile per iniziare lo svezzamento ventilatorio
• A mano a mano che il pz recupera coscienza
• (riduzione della sedazione) e forza inspiratoria, gli EAB
sono adeguati a FiO2 ≤0,5, la FR impostata viene ridotta di
1-2 atti/min alla volta
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
• SIMV 10 ( SIMV 8 ( SIMV 6 ( SIMV 4
• Il tempo intercorrente tra le modifiche SIMV non
deve essere inferiore alle 2 ore, con parametri
emogas PaO2>80 mmHg, PaCO2 35-40 mmHg
• La deconnessione può iniziare quando le
condizioni cliniche del pz e i controlli EAB sono
soddisfacienti con SIMV almeno di 4 atti/min
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
CRITERI
1. Pz sveglio, vigile e orientato
2. Stabilità cardiocircolatoria
3. Apiressia e ДT centrale-periferica <2 C
4. Diuresi presente e valida
5. Parametri respiratori adeguati
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
CRITERI
5. Parametri respiratori adeguati:
• Respiro ritmico e fisiologico
• FR <25 atti/min in trigger (CPAP)
• Tidal volume almeno 3 volte il peso
corporeo del pz
• EAB adeguati www.slidetube.it
SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
• La deconnessione va effettuata ponendo il
pz in posizione semi-seduta o seduta
• Broncoaspirazione
• Tubo a T: cannellino collegato alla presa
centralizzata dell’O2, con flusso di 4 L se
FiO2 0,4; 5 L se la FiO2 0,5
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
Dopo 15 minuti di tubo a T, il pz non è
estubabile se:
• FR >30-35 atti/min
• Agitazione, sudorazione, sopore
• PaO2<60mmHg e PaCO2>45-50mmHg
• Eccessivo aumento della FC (>20 bpm FC pre-deconnessione)
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
Dopo 15 minuti di tubo a T, il pz non è
estubabile se:
• Diminuzione di 20 mmHg o aumento di 30
o più mm Hg della PAsis
• Extrasistolia ventricolare >4-6/min
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SVEZZAMENTO DALLA
VENTILAZIONE MECCANICA
Dopo 1 ora dalla deconnessione, previo
controllo EAB, se tutto è nella norma, si
procede all’estubazione e viene posta al pz
Ventimask con umidificazione continua a
FiO2 pari a quella della deconessione
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PROCEDURA DI ESTUBAZIONE
1. Monitorizzare ECG, PA, PVC, PAP se
presente catetere di Swan-Ganz
2. Porre il pz in posizione
semiseduta o seduta
3. Spiegare la procedura
al pz
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PROCEDURA DI ESTUBAZIONE
4. Preossigenare il pz con Va-
e-vieni collegato ad una
fonte di O2 per almeno un
minuto
5. Aspirare in bocca e in
ipofaringe il pz
6. Allentare i nastri di
fissaggio del TET
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PROCEDURA DI ESTUBAZIONE
7. Contemporaneamente inserire un sondino
di aspirazione pulito nel TET, scuffiare il
tubo, e rimuovere il TET forzando il pz a
tossire (GUANTI STERILI) in aspirazione
8. Controllare i riflessi del pz, applicare Ventimask
(umidificazione; FiO2 pre-dec.)
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PROCEDURA DI ESTUBAZIONE
9. Controllare i parametri emodinamici, la
FR, e la vigilanza del pz, spt primi 30 min
10. EGA a un’ora dall’estubazione
11. Lavaggi dell’orofaringe e iniziare la
spirometria incentivante
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AEROSOLS MEDICATI
Quattro categorie farmacologiche:
• BRONCODILATATORI
• PARASIMPATICOLITICI
• STEROIDI AD USO TOPICO
• FLUIDIFICANTI
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AEROSOLS MEDICATI
I. Pz non complicati: Broncovaleas 4-6 gtt,
Atem 12-14 gtt
II. Pz affetti da BPCO severa, enfisema
grave, asma: Broncovaleas 4-6 gtt, Atem
12-14 gtt, Clenil-A 20-25 gtt
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AEROSOLS MEDICATI
III. Pz con abbondanti secrezioni:
Broncovaleas 4-6 gtt, Atem 12-14 gtt,
Fluimucil 1 fl, 2 volte/die
NB: in caso di abbondanti secrezioni a volte è sufficiente
aggiungere qualche gtt di soluzione 7
(NaCl 20 mEq/10 ml)
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Svezzamento del pz in UTI
I. RIMOZIONE DEL TET
II. RIMOZIONE DEL SNG: 2-3 h post-
estubazione in assenza di
controindicazioni (es. elevato drenaggio
gastrico), dopo Rx torace del mattino
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Svezzamento del pz in UTI
III. CATETERE DI SWAN-GANZ: viene
rimosso al momento del trasferimento del
pz dall’UTI in reparto
IV. INTRODUTTORE: in genere rimosso al
trasferimento dall’UTI al reparto www.slidetube.it
Svezzamento del pz in UTI
V. CVC: rimozione discrezionale, sulla base
della stabilità emodinamica e/o presenza
di febbre o segni di infezione in atto
VI. CATETERE ARTERIOSO: in genere
rimosso al trasferimento
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Svezzamento del pz in UTI
VII. DRENAGGI: in genere
rimossi in II gg postop.,
prima dell’Rx torace, se
perdite ematiche scarse
e di carattere sieroso
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Svezzamento del pz in UTI
VIII.CURE IGIENICHE DEL PZ: il pz non
va mobilizzato il giorno dell’intervento ed
in caso di condizioni critiche.
I gg postop, generalmente si procede al
mattino e al pomeriggio ad una pulizia
completa ed al cambio della biancheria.
Così vale per tutti i giorni di permanenza
in UTI. www.slidetube.it
Svezzamento del pz in UTI
IX. ALIMENTAZIONE: l’assunzione di
liquidi chiari inizia ca 3-4 h dopo
l’estubazione, mentre l’ingestione di
alimenti solidi è generalmente rimandata
a 24 h dall’estubazione
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DIMISSIONE DEL PZ DALL’UTI
A. CONDIZIONI DEL PZ:
1. Generali
2. Cardiocircolatorie (ECG, emodinamica)
3. Respiratorie (FR, Rx torace)
4. EAB ed elettroliti
5. Diuresi
6. Drenaggi (rimozione e eventuali complicanze)
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DIMISSIONE DEL PZ DALL’UTI
A. CONDIZIONI DEL PZ:
7. Inizio eventuale terapia anticoagulante
8. Bilancio ematico complessivo (s.o.+ UTI)
9. Bilancio idrico complessivo (s.o. + UTI)
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DIMISSIONE DEL PZ DALL’UTI
B. DECORSO POSTOP. COMPLICATO
Complicanze:
• …..
• …..
• …..
• …..
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DIMISSIONE DEL PZ DALL’UTI
C. OSSERVAZIONI
In caso di trasferimento del pz con qualche forma di
monitoraggio va specificato:
1. Monitor ECG + PM stand-by o in funzione
(atriale; ventricolare; sequenziale)
2. Ventimask a FiO2
3. CVC (tipo e posizione)
4. Catetere vescicale
5. Eventuali drenaggi in aspirazione
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DIMISSIONE DEL PZ DALL’UTI
D. TERAPIA
La dimissione avviene normalmente tra il I e III gg
postop.
Fattori predittivi preoperatori di + lungo ricovero in
UTI: bassa FE, età> 80 aa, insuff. Renale (tratt.
Dialitico), chirurgia in urgenza.
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Anomalie elettroliti
Iperkaliemia; ipokaliemia (max 20 mEq/h)
Ipocalcemia (calcio ionizzato; CaCl o Ca
gluconato 250-1000mg)
Ipomagnesemia (2-4 g in 30-45 min)
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Altri disturbi metabolici
Tremore
Disturbi dell’equilibrio acido-base
Alterazioni della glicemia
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Diluizione farmaci emergenza
Efedrina: 1 fl (25 mg) a 10 ml
Adrenalina: pura per RCP 1mg in 1 fl (1ml)
Noradrenalina: 1 fl (2 mg); ½ fl a 20 ml (50 mcg/ml)
Atropina: pura 2 fl, 1 mg/2ml
Venitrin: 100 mcg/ ml (2/5 fl a 20 ml)
Lidocaina: pura 1 fl (200mg) 10 ml (2%)
Esmololo: puro 1fl (100 mg) 10 ml
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Diluizione farmaci infusione continua
Ugurol: 1 fl 0,5 g/5 ml; 10 fl puro (0,1 g/ml)
Noradrenalina: 4 mg/40 ml (0,1 mg/ml)
Adrenalina: 4 mg/40 ml (0,1 mg/ml)
Dopamina: 1 fl 200 mg a 40 ml (5 mg/ml)
Dobutamina: 12,5 mg/ml; flc 20 ml 250 mg a
50 ml (5 mg/ml)
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Diluizione farmaci infusione continua
Dilzene: 50 mg a 50 ml (1 mg/ml)
Perganit: 50 mg/50 ml puro (1 mg/ml)
Diprivan 2%: (20 mg/ml) puro
Lasix: 500 mg/50 ml puro; 2 fialoidi (10 mg/ml)
Enoximone: 1 fl 100 mg/20 ml; 1 fl a 40 ml
(2,5 mg/ml)
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Diluizione farmaci infusione continua
Cordarone: 1 fl 150 mg / 3 ml
Diluire in soluzione glucosata 5%
6 fl in 500 ml (900 mg/500 ml)
6 fl a 50 ml (900 mg/ 50 ml)
Bolo 3-5 mg/Kg/15 min; i.c. 15 mg/kg/24 h