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la Lega dopo Bossi TAXE PERCUE – BUREAU DE POSTE 06081 ASSISI ITALIE ISSN 0391 108X periodico quindicinale Poste Italiane S.p.A. Sped. Abb. Post. dl 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Perugia e 2.70 Rivista della Pro Civitate Christiana Assisi 71 Europa la tregua è finita la nave della politica il prezzo del petrolio lavoro se la riforma non sostiene i giovani Rudolph Otto fenomenologia delle religioni evoluzione e scelte umane progetto smart city la moderna città intelligente coppie di fatto matrimonio non è famiglia 71 ANNO 09 1 maggio 2012

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la Legadopo Bossi

TAXE PERCUE – BUREAU DE POSTE – 06081 ASSISI – ITALIE ISSN 0391 – 108X

periodico quindicinalePoste Italiane S.p.A. Sped. Abb. Post.dl 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Perugiae 2.70

Rivistadella

Pro Civitate ChristianaAssisi 71ANNO

Europala tregua è finita

la navedella politica

il prezzodel petrolio

lavorose la riformanon sostienei giovani

Rudolph Ottofenomenologiadelle religioni

evoluzionee scelte umane

progetto smart cityla moderna città intelligente

coppie di fattomatrimonio

non è famiglia

71ANNO 091 maggio 2012

09

som

mari

o4 Ci scrivono i lettori

6 Anna PortoghesePrimi Piani Attualità

10 Giovanni SabatoNotizie dalla scienza

11 VignetteIl meglio della quindicina

13 Raniero La ValleResistenza e paceServire Dio e lo Spread

14 Maurizio SalviSahelSull’orlo della catastrofe

16 Roberta CarliniEuropaLa tregua è finita

19 Romolo MenighettiOltre la cronacaL’abbuffata

20 Ritanna ArmeniPolitica italianaLa Lega dopo Bossi

23 Tonio Dell’OlioCamineiroLa nave della politica

24 Fiorella FarinelliLavoroSe la riforma non sostiene i giovani

27 Oliviero MottaTerre di vetroCaro Diario

28 Giannino PianaCoppie di fattoMatrimonio non è famiglia

31 Ugo LeoneEnergieIl prezzo del petrolio

34 Pietro GrecoProgetto smart cityLa moderna città intelligente

38 Claudio CagnazzoCalcioL’autogol metafora nazionale

40 Gabriele RubinoEsperienzePoi venne la rivoluzione

43 Enrico PeyrettiFatti e segniOggi e domani

Rocca

1 maggio2012

44 Marco GallizioliFenomenologia delle religioniIl mistero tremendo e fascinoso di Rudolph Otto

47 Enzo BianchiInsiemeIl senso del lavoro

48 Stefano CazzatoPensatori controBurrhus Frederik SkinnerLa controeducazione

50 Giuseppe MoscatiNuova AntologiaYone NoguchiHaiku formidabili viaggiatori senza tempo

52 Carlo MolariTeologiaEvoluzione e scelte umane

54 Lilia SebastianiIl concreto dello spiritoVivere ‘eticamente’

57 Paolo VecchiCinemaCosa piove dal cielo?

58 Roberto CarusiTeatroSdoppiamenti

58 Renzo SalviRf&TvVolo in diretta

59 Mariano ApaArteCarrino

59 Alberto PellegrinoFotografiaLa cultura ufficiale e la fotografia

60 Enrico RomaniMusicaIl nuovo Springsteen

60 Giovanni RuggeriSiti InternetLa quinta potenza

61 Libri

62 Carlo TimioRocca SchedeOrganizzazioni in primo pianoAiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica)

63 Luigina MorsolinFraternitàCité Linteaux: sole, polvere e la speranza

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COPPIE DI FATTO

matrimonionon è

famigliaa recente sentenza della Corte diCassazione (n. 4184), che, pur re-spingendo la richiesta di trascri-zione del matrimonio contrattoall’estero – precisamente all’Aia inOlanda nel 2002 – da una coppia

gay, perché non consentito dalla nostralegge, riconosceva tuttavia il diritto dellecoppie omosessuali ad essere trattate comeuna «famiglia», ha giustamente riaccesoil dibattito attorno alla questione delle«coppie di fatto» che non ha finora rice-vuto nel nostro paese una soluzione ade-guata. La Corte non si è peraltro limitata –come risulta dal testo della sentenza – auna presa di posizione generica, ma hastigmatizzato la mancanza di «regole» checonsentano alle coppie omosessuali di ot-tenere una precisa regolamentazione giu-ridica che garantisca loro «un trattamen-to omogeneo a quello assicurato dalla leg-ge alla coppia coniugata».L’intervento della Corte, che riguarda diper sé direttamente – in ragione del casoconcreto esaminato – le unioni omosessua-li, sollecita una riflessione più allargataattorno ad un numero sempre più consi-stente di unioni – sia etero che omoses-suali – che danno origine a precisi nucleifamiliari e che, non avendo finora ottenu-

GianninoPiana L to nel nostro paese (diversa è la situazio-

ne di quasi tutti gli altri paesi europei) al-cun riconoscimento pubblico, sono priva-te di qualsiasi tutela legislativa. L’entità delfenomeno ma soprattutto l’esigenza di at-tenzione al rispetto della dignità di ognisoggetto umano e dei diritti che da taledignità scaturiscono impone l’abbandonodi ogni pregiudizio e la ricerca di soluzio-ni concrete sul terreno politico.

la distinzione tra matrimonio e famiglia

Nell’approccio a tale questione notevoleimportanza riveste anzitutto la distinzio-ne, chiaramente formulata dalla Corte diCassazione, tra «matrimonio» e «fami-glia». Mentre infatti viene dichiarata im-possibile – come si è visto – la trascrizionedel matrimonio omosessuale, non essen-do presente nella legislazione italiana taleistituto, si afferma, nello stesso tempo,senza esitazione che la coppia omosessua-le è, a tutti gli effetti, una «famiglia». Que-sta affermazione merita di essere appro-fondita. Non è infatti infrequente che, nellinguaggio comune, matrimonio e famigliavengano assimilati tra loro, fino talvoltaalla totale identificazione; o, quanto meno,è piuttosto diffusa la convinzione che la

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famiglia discenda immediatamente dalmatrimonio come suo diretto (ed esclusi-vo) corollario.Le cose non stanno così. La storia delleculture – da quelle più antiche a quelle piùrecenti – mette in evidenza, senza alcunapossibilità di equivoco, che matrimonio efamiglia sono due entità diverse, e che, seè vero che il matrimonio dà luogo a unaforma di famiglia, è tuttavia altrettantovero che può darsi (e di fatto si è data e sidà) una molteplicità di altre forme fami-liari del tutto indipendenti dal matrimo-nio. La distinzione fondamentale tra le dueentità è costituita dal fatto che mentre ilmatrimonio è essenzialmente una istitu-zione contrassegnata fin dall’origine dauna specifica formalità giuridica, la fami-glia è una realtà sociologica, un fenome-no che ha cioè la sua insorgenza dal bas-so, e che proprio per questo è soggetto auna grande variazione di forme storico-concrete.Pur con alcune notevoli varianti nelle di-verse culture – accanto a quello mono-gamico che è la formula accreditata dallacultura occidentale, esiste tuttora in altreculture quello poligamico – il matrimonioconserva tuttavia una identità piuttostoomogenea, mentre la famiglia, che si

estende a una serie indefinita di forme diconvivenza è, di sua natura, costantemen-te in divenire. Si va infatti da un modelloallargato di famiglia – quello tribale o cla-nico, che è oggetto dello studio dell’etno-logia e dell’antropologia culturale – a unmodello ristretto come quello della fami-glia nucleare odierna, fino a forme singo-lari come quelle rappresentate dalle «co-muni» o dalle famiglie religiose. Il concet-to di famiglia può (deve) pertanto essereapplicato a tutte le forme di convivenzastabile che si realizzano tra due o più per-sone le quali per ragioni diverse decidonodi vivere insieme.

l’importanza della tutela dei diritti

Le profonde trasformazioni intervenute inquesti ultimi decenni nella nostra societàhanno concorso a moltiplicare queste for-me di convivenza. L’estrema mobilità deirapporti, dovuta sia all’estendersi dell’areadi interscambio sociale a seguito della ca-duta delle barriere fisico-geografiche pro-vocata dai nuovi mezzi di trasporto e diinformazione, sia all’accentuarsi del feno-meno della complessità sociale che favo-risce lo sviluppo di appartenenze altamen-te differenziate, non poteva che avere ri-

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COPPIEDI FATTO

cadute immediate sul terreno familiare,provocando l’esplosione di nuove tipolo-gie di unioni, che riflettono l’estrema va-rietà delle condizioni esistenziali delle per-sone.Il fenomeno delle nuove «famiglie» e il ri-corso alle «unioni di fatto» non devonodunque essere considerati – come taloraavviene – quale espressione di mero capric-cio individuale; sono conseguenza di mu-tazioni strutturali e culturali di portataepocale, che determinano scelte soggetti-ve non di rado improntate a un senso diautentica responsabilità. L’arco delle mo-tivazioni – ci riferiamo qui principalmen-te alle esperienze di coppia – va infatti dasituazioni in cui la scelta della convivenzasi ispira a ragioni strettamente ideologi-che – l’esplicito rifiuto dell’istituzione ma-trimoniale – ad altre nelle quali determi-nante è la precarietà economica dovutaall’instabilità della condizione lavorativa;da situazioni in cui decisiva è la fragilitàpsicologica – è il caso di molti giovani chesi sentono insicuri delle proprie decisioni– ad altre – è il caso di persone divorziate– nelle quali prevale la paura di incorrerein un ulteriore fallimento; fino a situazio-ni, come quelle delle coppie omosessuali,in cui essendo preclusa in partenza la pos-sibilità di accesso al matrimonio, la sceltadella convivenza diviene la via obbligata.Il fatto che lo Stato (attraverso la proprialegislazione) si prenda cura di queste si-tuazioni, garantendo alle persone coinvoltela tutela dei diritti – dal diritto-dovere diassistenza al partner bisognoso di cure,alla reversibilità della pensione, fino ai di-ritti in materia di successione, ecc. – co-stituisce un atto di giustizia al quale nonci si può (e non ci si deve) sottrarre.

quale forma legislativa adottare?

Ma attraverso quale dispositivo legislati-vo è possibile assicurare la tutela dei dirit-ti cui si è accennato? Le modalità concre-te di intervento possono essere diverse. Deltutto insufficiente (e improprio) apparetuttavia il ricorso – da alcuni suggerito –al diritto privato, sia perché non esistonotuttora garanzie specifiche al riguardo, sia(soprattutto) perché, pur trattandosi didiritti che riguardano i singoli individui,essi tuttavia sussistono in quanto ha luo-go un rapporto stabile di convivenza. Acaratterizzare le unioni familiari alle qua-li si fa qui riferimento è infatti la presenzadi relazioni con risvolti affettivi durevoli,che non costituiscono soltanto un fattoreimportante per la vita delle persone coin-

volte, ma che assumono anche un rilevan-te significato sociale.Il superamento di una concezione rigida-mente individualista dell’uomo e la sua so-stituzione con una concezione «personali-sta», nella quale la relazione diviene fatto-re costitutivo dell’identità soggettiva – con-cezione questa ultima che ha radici profon-de nella tradizione cristiana e che risultalargamente accreditata anche dalla Costi-tuzione repubblicana del nostro paese (cfr.articolo 2) – ha infatti aperto la strada aquella visione «comunitaria» della società,purtroppo ancora lontana dall’essere rea-lizzata, che consente il superamento tantodell’individualismo liberista quanto del col-lettivismo statalista – sistemi peraltro oggilargamente in crisi – e caratterizzata dallapresenza di un insieme di realtà interme-die che arricchiscono il tessuto della convi-venza: dalla famiglia fondata sul matrimo-nio a una miriade di altre forme relaziona-li – familiari e non – che si sviluppano spon-taneamente dal basso e che, interagendo traloro, danno vita alle espressioni più vitalidella «società civile».La via, che sembra a tale proposito piùrealisticamente percorribile per dare con-creta attuazione al riconoscimento di talitipologie di «famiglie», è quella dei Pacsfrancesi (Patti civili di solidarietà), checomprendono tutte le forme di «unioniaffettive», sia etero che omosessuali, allequali vengono riconosciuti dall’istituzionepubblica, in ragione della stabilità del rap-porto, alcuni diritti/doveri basilari. La pro-mulgazione di tali dispositivi (e l’impegnoa renderli operativi) trae la sua giustifica-zione non solo dal rispetto di scelte che –come si è accennato – sono espressione diun profondo mutamento culturale in cor-so, ma soprattutto dalla considerazioneche si tratta della tutela di persone, chefinirebbero per vedere altrimenti compro-messa la possibilità della loro realizzazio-ne umana.L’intervento della legge volto a fornire nor-me che, oltre a rispondere a una istanzarigorosa di giustizia, consentano di viverecon maggiore serenità situazioni, destina-te diversamente ad alimentare, a causadella loro precarietà, stati di ansia e di con-flitto interiore, è un indubbio atto di civil-tà. Anche attraverso questa strada ha in-fatti luogo l’edificazione di una società piùsolidale, nella quale a ciascun individuovengano riconosciuti i diritti fondamentalidella persona e assicurato il pieno rispet-to della dignità umana.

Giannino Piana

dello stesso Autore

ETICASCIENZA E SOCIETÀi nodi criticiemergentipagg. 152 - e 20,00

novitàPOLITICAETICAECONOMIAlogiche della convivenzapagg. 184 - e 20,00

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