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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo VimarFa eDiZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso redazione tel: 0874.484486 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 Sabato 27 maggio 2017 L’Oscar del giorno al presidente del Consiglio regionale del Mo- lise, Vincenzo Cotugno. Attività frenetica la sua nel portare il nome del Molise in altri territori italiani ma, anche, nel caso spe- cifico dell’ambasciatore del- l’Azerbaijan, verso altre realtà territoriali. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Mi- chele Durante. Il presidente del Consiglio comunale di Campo- basso che non riesce a garantire al- l’Assise civica quel giusto e dovuto grado di funzionalità e funziona- mento. Non basta la fascia di rap- presentanza a dare la giusta immagine al Consiglio. Michele Durante Economia, una crisi senza fine L’Ardire di Giuseppe Saluppo L a crisi continua a mordere le imprese e a cadere sono i posti di lavoro. In verità, bi- sogna fare un passo indietro per vedere che la questione si pone di- versamente, e per fare questo è neces- sario porre un quesito fondamentale: gli incentivi sono stati effettivamente progettati come strumenti di politiche finalizzate ad incidere e orientare le scelte delle imprese verso obiettivi economicamente e socialmente rile- vanti? I fatti mettono in luce come ciò non sia accaduto e come, piuttosto, l’orientamento delle politiche che si sono andate affermando sia stato di fatto quello di non intervenire a modi- fica delle caratteristiche del sistema produttivo a cui erano rivolte. Guar- dando al Molise, le insufficienze del sistema industriale e dell’intervento pubblico per le imprese assumono, in- fatti, proporzioni ancor più rilevanti. Il circolo vizioso si è ormai però inne- scato: l’incapacità delle politiche in- dustriali di agire per quello che ora sono, lascia gioco facile nel dimo- strare che ogni euro in più speso dallo Stato è un euro sprecato e che, per questo, bisogna “lasciar fare” al mer- cato. In questi ultimi anni la politica ha fallito, non perché non abbia messo risorse e buona volontà, ma perché è mancata la capacità di analisi e di mo- nitoraggio del contesto e, quindi, di porvi rimedio attraverso una program- mazione, una strategia industriale, un Piano. Stesso discorso vale, anche, per tutti gli altri comparti. Ora, la Regione ha le tasche piene per i fondi europei, nazionali e risorse proprie e straordi- narie. Dovrà avere la capacità di pia- nificazione e programmazione. Di sapiente strategia e di un piano di in- terventi capace di mettere benzina in quei motori capaci di sviluppare im- presa e occupazione. Per un nuovo modello di sviluppo del Molise che è, ancora, possibile. E’ questa la sfida che non si può perdere IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter La biblioteca Albino passa ai Beni Culturali Di fatto, la biblioteca Albino di Campobasso passa nelle mani del ministero dei Beni Culturali. La firma è stata apposta ieri a Campobasso. La riaper- tura della storica struttura culturale molisana, dovrebbe aversi nel prossimo autunno. pagina 3 IL FATTO www.gazzettamolisana.com Assemblea regionale del partito con la richiesta di primarie per la scelta del candidato presidente C’è chi chiede la riconferma di Frattura Vincenzo Cotugno Servizio a pagina 2

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoVimarFa eDiZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobassoredazione tel: 0874.484486email: [email protected]

www.gazzettamolisana.com

E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 Sabato 27 maggio 2017

L’Oscar del giorno al presidentedel Consiglio regionale del Mo-lise, Vincenzo Cotugno. Attivitàfrenetica la sua nel portare ilnome del Molise in altri territoriitaliani ma, anche, nel caso spe-cifico dell’ambasciatore del-l’Azerbaijan, verso altre realtàterritoriali.

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Il Tapiro del giorno lo diamo a Mi-chele Durante. Il presidente delConsiglio comunale di Campo-basso che non riesce a garantire al-l’Assise civica quel giusto e dovutogrado di funzionalità e funziona-mento. Non basta la fascia di rap-presentanza a dare la giustaimmagine al Consiglio.

Michele Durante

Economia,

una crisi

senza fine

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

La crisi continua a mordere leimprese e a cadere sono iposti di lavoro. In verità, bi-sogna fare un passo indietro

per vedere che la questione si pone di-versamente, e per fare questo è neces-sario porre un quesito fondamentale:gli incentivi sono stati effettivamenteprogettati come strumenti di politichefinalizzate ad incidere e orientare lescelte delle imprese verso obiettivieconomicamente e socialmente rile-vanti? I fatti mettono in luce come ciònon sia accaduto e come, piuttosto,l’orientamento delle politiche che sisono andate affermando sia stato difatto quello di non intervenire a modi-fica delle caratteristiche del sistemaproduttivo a cui erano rivolte. Guar-dando al Molise, le insufficienze delsistema industriale e dell’interventopubblico per le imprese assumono, in-fatti, proporzioni ancor più rilevanti.Il circolo vizioso si è ormai però inne-scato: l’incapacità delle politiche in-dustriali di agire per quello che orasono, lascia gioco facile nel dimo-strare che ogni euro in più speso dalloStato è un euro sprecato e che, perquesto, bisogna “lasciar fare” al mer-cato. In questi ultimi anni la politicaha fallito, non perché non abbia messorisorse e buona volontà, ma perché èmancata la capacità di analisi e di mo-nitoraggio del contesto e, quindi, diporvi rimedio attraverso una program-mazione, una strategia industriale, unPiano. Stesso discorso vale, anche, pertutti gli altri comparti. Ora, la Regioneha le tasche piene per i fondi europei,nazionali e risorse proprie e straordi-narie. Dovrà avere la capacità di pia-nificazione e programmazione. Disapiente strategia e di un piano di in-terventi capace di mettere benzina inquei motori capaci di sviluppare im-presa e occupazione. Per un nuovomodello di sviluppo del Molise che è,ancora, possibile. E’ questa la sfidache non si può perdere

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La biblioteca Albinopassa ai Beni Culturali

Di fatto, la biblioteca Albino di Campobasso passa nelle mani del ministerodei Beni Culturali. La firma è stata apposta ieri a Campobasso. La riaper-tura della storica struttura culturale molisana, dovrebbe aversi nel prossimoautunno.

pagina 3IL FATTO

www.gazzettamolisana.com

Assemblea regionale del partitocon la richiesta di primarie

per la scelta del candidato presidenteC’è chi chiede la riconferma di Frattura

Vincenzo Cotugno

Servizio a pagina 2

227 maggio 2017

TAagliolto

Così come fu per la Re-gione Abruzzo nel 2011,anche il Molise entreràper la sanità con i suoiPiani nella manovra delGoverno. Un’emenda-mento (il 27.93) che ilGoverno ha presentato,alla “manovrina” finan-ziaria, in discussione inCommissione Bilancioalla Camera.Nel testo sono previsti perlegge:- l’approvazione del Pro-gramma Operativo Stra-ordinario della RegioneMolise 2015-2018;- l’affidamento al com-

missario ad actaFrattura, nellasua veste di fun-zionario nomi-nato dalConsiglio deiMinistri, dell’at-tuazione delProgramma;- la ratifica, inun sol colpo,degli atti e deiprovvediment iadottati, fattisalvi gli effetti ei rapporti giuri-dici sorti sullabase della suaattuazione.

L’emendamento, se ap-provato:- fa per legge del commis-sario l’unico dominusdella sanità regionale edella relativa disponibi-lità finanziaria pari acirca 600 milioni di euro(oltre il 70% dell’interobilancio regionale)- priva i cittadini di ognipossibile tutela fornendoagli atti adottati una co-pertura legislativa amonte ed al buio;- consegna i poteri e la di-gnità del presidente dellaregione al commissarionominato dal Governo.

Il Piano operativo sanitarionelle maglie della manovra del Governo

Nel 2011 toccò alla Regione Abruzzo entrare nella Finanziaria nazionale per chiudereil lungo cammino del Piano di rientro in sanità. Ora, la stessa strada è stata imboccataper il Molise per blindare il piano programmatico regionale

“La corsia preferenziale in cuisi è incamminata la sanità mo-lisana a Roma è una vergogna.Un obbrobrio sia dal punto divista legislativo che costituzionale”. E’quanto sostiene, Michele Iorio. “LaCommissione Bilancio alla Camera staper dare il via libera al Piano OperativoSanitario approvando un emendamentoche cancellerà per sempre l’autonomiadella Regione Molise in materia. La con-seguenza dell’approvazione, infatti, saràl’impedimento per il Consiglio regionaledel Molise ad apportare qualunque mo-difica futura al Piano approvato da Frat-tura che annienta completamente lasanità locale rendendo ancora più diffi-cile le deroghe al Decreto Balduzzi. E ilpresidente della Regione, in manierainaudita, invece di difendere il suo ter-ritorio e i suoi cittadini, continua imper-territo nella sua mission di yes mangovernativo plaudendo ad un similescempio i cui effetti devastanti li vi-vranno i cittadini molisani sulla propriapelle in futuro. Questa è un’emergenzalegislativa, costituzionale e sociale chenon DEVE AVERE COLORE POLI-TICO. Occorre adesso più che mai farefronte comune a Roma per tutelare ilMolise e i suoi abitanti. Mi sono affret-tato perciò a chiamare l’onorevole Raf-faele Fitto perché i parlamentari diDirezione Italia intervengano per bloc-care questa strage anche se, a quantopare, il relatore (espressione del go-verno) sembra irremovibile. Ho solleci-

tato anche l’onorevole Danilo Leva diMdp che ha garantito il suo intervento.Lancio un appello anche allo stesso Par-tito Democratico molisano perché inter-venga su Roma se non vuole accollarsil’enorme responsabilità di aver distruttoper sempre e in maniera perenne la sa-nità molisana”. Sulla questione è inter-venuto, anche, l’onorevole Danilo Leva.“Un colpo di mano finale: il governo,d’intesa con la Regione, esautora il di-ritto dei molisani di partecipare allescelte in materia sanitaria, attraverso unasanatoria indiscriminata di tutti gli attiposti in essere dal Commissario adacta”. Il governo ha introdotto, nella co-siddetta manovrina, un emendamentoper attuare, con legge ordinaria, il Pro-gramma operativo straordinario dellaRegione Molise 2015/2018, sanando,così, la validità degli atti e dei provve-dimenti già adottati dal Commissario adacta, finanche quelli posti in essere incontrasto con la normativa vigente.Tutto questo è assurdo - commenta l’on.Leva. È in atto un colpo di mano con cuisi esautora il diritto dei cittadini moli-sani a partecipare alle scelte in materiadi programmazione sanitaria. Si appro-vano con legge ordinaria i Piani opera-tivi, senza che il Consiglio regionaleabbia potuto discutere di un Piano Sani-tario, essendone tutt'ora la Regionesprovvista. È un modo per vanificare le

battaglie dei comitati nati suiterritori in questi anni e peravallare la privatizzazione stri-sciante del sistema sanitario

pubblico regionale. In commissione bi-lancio alla Camera dei Deputati ilgruppo di art.1 MDP darà battaglia.Sono quattro gli emendamenti presen-tati, che mi vedono primo firmatario,con i quali poniamo un freno in manierastringente a quella che si prospetta comeuna sanatoria incondizionata.” Anche ilconsigliere regionale dei Cinque Stelle,Antonio Federico, denuncia la situa-zione in essere. “Il Governo PD sta ten-tando un blitz con un emendamento inCommissione bilancio alla Camera chepermetterebbe al Programma OperativoSanitario del PD regionale di superare iproblemi legati ai ricorsi. Invece quellilegati alla inosservanza del decreto Bal-duzzi non si risolvono con deroghe cherischiano di creare un vero cortocircuitonormativo in tutto il Paese e neanchesono accettabili certe scorciatoie cheservono anche ad allontanare il pro-blema politico da Campobasso a Roma.Per questi motivi abbiamo lavorato coni nostri portavoce, preparando un sube-mendamento che abbiamo presentato inCommissione: domani probabilmente levotazioni e gli altri dettagli. Che nes-suno provi a nascondersi dietro ad undito che qui si gioca il futuro della sa-nità molisana! Chi si riempie la bocca dislogan deve farsi trovare presenteadesso!

Contrastate le posizionidei partiti politici

327 maggio 2017

TAagliolto

di Claudio de Luca

Quello della ventesima regione è un

mondo provinciale dove operano raris-

simi circoli filosofici ma tantissime

feste di piazza. Le mostre d’arte sono

sporadiche, ed i Paesi

“profumano”nelle feste solo per certi

croccanti assaggini di pane locale in-

tinto nell’olio nuovo. Periodicamente,

sotto una volta di stelle, si apprestano

delibazione di cavatelli (rigorosamente

serviti in piatti di plastica) per com-

porre il rosario di un rito annuale che,

un tempo, si sarebbe impreziosito per il

tenersi di una corsa nel sacco, come

usava quando era possibile trovare co-

munisti alle “Feste dell’Unità”. Pec-

cato che oggi non esistano più i

comunisti e manco il quotidiano fon-

dato da Gramsci. In questa crosta di

vita che non fa rumore le giornate tra-

scorrono calme. Al massimo si ascol-

tano le invettive di chi vive delle

memorie di Latini, di Romani, di Pen-

tri e di Sanniti, magari senza rendersi

conto che questi nostri nonni del nonno

del nonno del nonno … si atteggiarono

permeando l’ambiente di sé stessi e la-

sciando traccia ancora oggi, almeno

quando c’è un Esecutivo comunale che

recuperi il passato. La memoria, che ci

àncora ai Latini, dovrebbe farsi mae-

stra di vita e produrre, trasmutando,

nuovi principi vitali. Soltanto così certi

ricordi potrebbero farsi positivi, modi-

ficandosi nella continuità per affian-

care progetti che predispongano

all’avvenire. Pensare al passato può es-

sere bello, può elevare lo spirito, ma ri-

mane pur sempre un esercizio autore-

ferenziale ove non consenta di affac-

ciarsi alla feritoia spaziale da cui aprire

effettivamente gli occhi per fondare

prospettive odierne sui tempi andati.

Purtroppo, in ispecie dopo l’avvento (e

la prepotenza) dei ‘social’ si blatera su

tutto, senza costrutto; ed un argomento

ne trascina un altro. Così, “more so-

lito”, si finisce col parlare dell’avve-

nuta manomissione della natura, delle

stagioni che non sono più quelle di una

volta; e si toccano con mano la vanità

di personaggi pronti solo a decantare

la bellezza di un tempo od a criticare

la manipolazione dei cibi e delle be-

vande.

Un tempo il mondo contadino moli-

sano era incorrotto, regolato su tempi

lunghi, ancorato ad una peculiare eco-

nomia, a riti particolari, fermo sulla

medicina e su credenze ancestrali. Ma

donne ed uomini avevano vita corta,

nonostante l’aria ed i cibi genuini. La

fatica era pesante, l’alimentazione mo-

notona e la povertà viaggiava ai limiti

della sussistenza; i cugini sposavano le

cugine e si viveva (e si dormiva) in

piena promiscuità. Nella sostanza,

quell’Eden contadino altro non era che

una sorta di inferno in terra. Perciò, vo-

gliamo ritornare al degrado materiale e

psicologico di un tempo oppure, dive-

nuti artefici del nostro destino, avver-

tire che è l’ora di evolvere per modifi-

care il Molise a vantaggio di tutti?

L’opzione rimane improponibile per

chi continui a baloccarsi di feste, di

sagre, di ruderi, senza riuscire ad ac-

corgersi che questa nostra società sta

andando a rotoli. Oggi un imprendi-

tore non è invogliato ad atterrare in

un’area dove far viaggiare le merci

prodotte significa dovere usare ancora

la tradotta; e dove l’assenza di un in-

dotto è tale da costringere gli opera-

tori ad approvvigionarsi altrove dei

beni utili all’intrapresa. Se non si rie-

sce ad attirare capitali, si continuerà a

convivere con una realtà fatta di indici

di dinamicità economica tali da porre

Campobasso ed Isernia sui gradini più

arretrati dell’Italia che lavora ad onta

di quel che racconta il Presidente

Frattura e la on. Venittelli Perciò, fi-

dando unicamente nelle nostre forze,

si smetta di campare di memorie! E’

più produttivo vivere la bellezza dei

ricordi antichi senza ridurli ad una

mera archeologia del sentimento. In

definitiva, essi dovrebbero servire

solo a filare la tela che porta a prati-

care le vie del futuro. Il richiamo alle

rovine, ai tempi andati, non ci ha visti

risorgere; perciò il ricordo del passato

dovrebbe riconfermarci nella saldezza

dei principi, affermando una ricostru-

zione futura con l’ausilio delle forze

disponibili, senza più distinguere tra

le appartenenze che oggi, politica-

mente, rappresentano pura apparenza.

Con l’archeologia del sentimento

non si praticano le vie del futuro

Passaggio effettuato della Bi-

blioteca albino di Campo-

basso al Ministero dei Beni

Culturali. A settembre, o co-

munque in autunno, ci sarà la

riapertura della storica strut-

tura di Campobasso

L’atto ufficiale presso la sede

di Campobasso della Dire-

zione Regionale Abruzzo e

Molise dell'Agenzia del De-

manio, il Segretario regionale

per il Molise e Direttore del

Polo Museale del Molise del

MiBACT, prof. Leandro

Ventura, e il Direttore Regio-

nale Abruzzo e Molise del-

l'Agenzia del Demanio,

geom.Vittorio Vannini, alla

presenza del Presidente della

Regione Molise, arch. Paolo

Frattura, e del Presidente

della Provincia di Campo-

basso, Antonio Battista,

hanno sottoscritto l'atto che

sancisce la consegna “in uso

governativo” della Biblioteca

Albino, già di proprietà della

Provincia di Campobasso e

ora di proprietà del Demanio

dello Stato, in favore del Mi-

BACT. La sottoscrizione

segna la positiva conclusione

della prima parte di un com-

plesso iter amministrativo av-

viato dalla Provincia di

Campobasso,

sostenuto dalla Regione Mo-

lise, facilitato dal significa-

tivo supporto

offerto dalla Direzione

Abruzzo e Molise dell’Agen-

zia del Demanio e raccolto

dal MiBACT. Ora, non resta

che attendere per la riapertura

il prossimo autunno.

La biblioteca Albinopassa ai Beni Culturali

Ieri è stato sottoscritto l’atto a Campobasso

427 maggio 2017

TAagliolto

“Le politiche culturali, nel

Molise, sono state costrette

in una situazione che neces-

sita, dal nostro punto di

vista, di un intervento di ri-

forma chiaro, trasparente e

risoluto.” A sostenerlo è la

Federcultura della Confcoo-

perative. “ La Fondazione

Molise Cultura, organismo

in house della Regione Mo-

lise che ha inglobato anche

la defunta Fondazione Tea-

tro Savoia della Provincia,

ha esautorato l'Assessorato

regionale alla cultura, di-

ventato un pletorico ufficio

di rappresentanza che fa

plateale difetto di program-

mazione e di risorse.

La FMC è retta da un Con-

siglio d'Amministrazione

(Presutti/Mogavero/Fratan-

gelo) che risponde diretta-

mente al Presidente della

Giunta regionale Paolo di

Laura Frattura, il quale ha

conservato la titolarità del-

l'Assessorato, con Ioffredi

che esercita, con le limita-

zioni del caso, il ruolo di

Consigliere delegato alla

cultura.

Il sodalizio, di natura priva-

tistica ma finanziato esclu-

sivamente con risorse

pubbliche, per statuto, non

consente l'ingresso nella sua

compagine delle agenzie di

alta formazione che operano

per la cultura sul nostro ter-

ritorio come l'Università del

Molise o il Conservatorio

“Perosi”, oltre ai numerosi

altri soggetti pubblici e pri-

vati che costituiscono la nu-

trita e decorosa rete degli

operatori culturali molisani.

Federcultura di Confcoope-

rative Molise ritiene che la

cultura, con le attività di tu-

tela e gestione del patrimo-

nio, con quelle di servizio e

con quelle di spettacolo dal

vivo, possa e debba costi-

tuire un bacino d'impiego

innovativo e strategico per

i nostri giovani che deten-

gono un livello di scolariz-

zazione e di

professionalizzazione di

alto livello.

Per agire in coerenza con

questa aspettativa però, bi-

sogna uscire dalla logica

dell'intervento ad effetto e

programmare le politiche

da mettere in opera, stimo-

lando la partecipazione at-

tiva e consapevole delle

situazioni d'eccellenza e dei

talenti conclamati che agi-

scono in questo settore, sul

nostro territorio, fra diffi-

coltà formidabili. I punti

sui quali l'analisi e la pro-

posta di Federcultura pog-

gia sono tre, compresi in un

unico

progetto d'intervento strate-

gico per le politiche cultu-

rali molisane:

1. una legge regionale

che stabilisca obiettivi, re-

gole e modalità operative

per lo sviluppo e il soste-

gno alle attività e alle im-

prese culturali nel Molise e

che distingua, con parame-

tri ed indirizzi adeguati, le

attività professionali da

quelle amatoriali;

2. la trasformazione

della Fondazione Molise

Cultura da in house, cioè

organismo interno alla Re-

gione, in una fondazione di

partecipazione aperta al

contributo (anche econo-

mico) dei soggetti pubblici

e privati che operano sul

nostro territorio;

3. la riqualificazione

del ruolo e della funzione

dell'Assessorato alla cul-

tura che deve tornare a

svolgere il suo fondamen-

tale compito di program-

mazione delle politiche

culturali, favorendo la par-

tecipazione attiva della rete

degli operatori.

Con lo scopo di entrare ar-

ticolatamente nel merito

della proposta che intende

mettere in campo per una

riforma radicale delle poli-

tiche culturali molisane,

Federcultura di Confcoope-

rative Molise, per il pros-

simo 14 giugno, al Teatro

del Loto di Ferrazzano ge-

stito dalla cooperativa Tea-

tri Molisani ad essa

aderente, organizza il con-

vegno “Non tutto ciò che è

pubblico è statale”, annun-

ciato da una conferenza

stampa che avrà luogo mer-

coledì 7 giugno nella sua

sede di via Guerrizio 2 a

Campobasso.

“La cultura in Molise,ridotta a zero”

La Federcultura della Confccoperative lancia la campagnaper la ripresa della discussione regionale

527 maggio 2017

TAagliolto

Nell’I.R.C.C.S. Neuromed la quartaedizione del Workshop sulle Epiles-sie Focali Farmaco Resistenti. L’in-contro, tenutosi nella SalaConferenze del Parco Tecnologicodi Pozzilli, è stato organizzato dalCentro per la Chirurgia dell’Epiles-sia del Neuromed con la responsabi-lità scientifica del dottor GiancarloDi Gennaro. Un appuntamento pe-riodico per l’Istituto di Pozzilli alloscopo di approcciare questo tipo diepilessie in un’ottica multidiscipli-nare in modo da valutarne tutti gliaspetti clinici, radiologici, fisiolo-gici, neuropsicologici. Presenti al-l’incontro esperti nazionali einternazionali che, grazie proprio al-l’approccio multidisciplinare, rie-scono a trovare ogni anno nuovispunti di riflessione per garantire ilmassimo dell’aggiornamento a cli-nici e ricercatori che quotidiana-mente lavorano in tale ambito,offrendo ai pazienti le soluzioni piùaggiornate per la patologia di cuisono affetti.“In nostro è un campo sempre inevoluzione. – spiega il dottor Gian-carlo Di Gennaro, Responsabile del

Centro per la Chirurgia dell’Epiles-sia I.R.C.C.S. Neuromed – Ognianno riusciamo ad identificare nuoviapprocci che ci garantiscono unbuon trattamento, sia per la mag-giore efficacia che per i minori ef-fetti collaterali. Specificamente nelcampo del trattamento chirurgicodell’Epilessia, inoltre, migliorano le

tecniche diagnosti-che e di intervento,con sempre maggioribenefici per il pa-ziente. Con questiworkshop, poi, cer-chiamo di mettereinsieme le mi-gliori intelligenzedel campo, creandosinergie ideali affin-ché si possa lavoraremeglio, ognuno nelsuo specifico, e inmodo che si creil’aumento dellecompetenze e quindidell’efficacia dei

trattamenti e della ricerca scienti-fica.” È l’idea del Network a fare la diffe-renza; vale a dire la volontà di nonlavorare isolati in un campo cosìcomplesso, ma di condividere espe-rienze e protocolli. “Fino a qualche anno fa la possibi-lità per un malato di Epilessia far-

maco resistente di operarsi era soloal nord Italia. – spiega il professorAngelo Labate dell’UniversitàMagna Graecia di Catanzaro - Gra-zie al Neuromed da alcuni anni que-sta è una possibilità concreta ancheal Sud. E proprio il fatto che si stiaandando sempre più verso un Net-work, verso la condivisione delle co-noscenze, è a tutto vantaggio di unachirurgia di qualità qui in meridione,senza che i pazienti debbano spo-starsi al nord per interventi che ven-gono fatti qui, e anche molto bene.Dal punto di vista della ricerca, in-fine, abbiamo già ottenuto impor-tanti risultati. La collaborazione conl’IRCCS Neuromed ha portato apubblicazioni su riviste scientifichedi impatto. Nella ricerca, oggi, sonoi grandi numeri a fare la differenza,e condividere protocolli e strumen-tazioni, in modo da standardizzare irisultati, ci permette di avere unruolo importante.”e-mail: [email protected]

Epilessie focali farmaco resistenti

Al Neuromed di avanzamenti scientifici

CAMPOBASSO. 55 pagineche mettono almeno per orala parola fine alla richiesta diHerambiente di ampliare iltermovalizzatore di Pozzilli.La sentenza emessa dal TarMolise frena anche su even-tuali modifiche alla tipologiadi rifiuto da incenerire. Lostop arriva dopo solo 15giorni di attesa dall’udienzadello scorso 10 maggio. Unavittoria che restituisce ai cit-tadini la qualità dell’aria datempo sognata. Una sentenzaquella pronunciata dai giu-dici del tribunale ammini-strativo regionale che hadavvero portata colossale.Tre le conquiste. Limiti allacapacità di incenerimento, ilcombustibile da bruciaredeve essere di qualità e il li-mite di diossina che si spri-giona è ancora più basso.Nella sentenza è riportato inmaniera chiara, da oggi He-rambiente non può più bru-ciare rifiuti che non sianodella categoria CSS di qua-lità, ovvero combustibile so-lido secondario; nei rifiuti

indifferenziati ci sarà menoplastica incenerita e dunquemeno diossina sprigionatanell’aria. Altra eccezionalevittoria su cui si basa il ri-getto in via precauzionaledel tar al ricorso presentatoda herambiente contro la di-

rettiva Aia è il limite impo-sto al quantitativo di rifiutoda bruciare. La società nonpuò e non deve bruciare oltreil limite imposto ma vi è dipiù la società deve bruciaremeno di quello previsto,deve funzioanre a bassi giri.

E regina indiscussa della vit-toria è la limitazione delladiossina. Dimezzata ulterior-mente. Da uno 0,1 nanogrammi al metrocubo, si è ri-dotta allo 0,05 . grande sod-disfazione per i cittadini cheperò già intravedono nuova

battaglia qualora la societàpensi di ricorrere al consigliodi stato. intanto però ora ci si gode lavittoria dopo ed è proprio ilcaso di dire, aver tirato unbel sospiro di sollievo a pienipolmoni.

Ambiente a Venafro,le ragioni di Arpa Molise

Il Tar ha riconosciuto valide le procedure adottate dall’ente regionale