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ASPETTI STORICI DELLA MONETAZIONE ATRIANA NEL PICENO IT ALICO dì Angelo A. Tatafiore Ancora aperta va considerata la que- stione delle origini dci popoli abruz zesi e fa ancora discutere, pur avendo dato luogo a svariate ipotesi. Il variegato ventaglio delle possibilità può essere ricondouo a due teorie, La prima vede derivare gli italici da una emigrazione dei Pclasgi dalla regione Ege o/MedioOrientaleche,giuntidalmare sulle coste adriatiche. determinarono la civil tà etruscozpclasglca. Secondo questa prima ipotesi la prove- nienza sare bbe camitica (po i alta Siria) e dotala di un grado di civiltà più avanzalo. Gli indizi più pregnanti risulterebbe ro dalla miriade di costruzioni ciclopiche (oppida, luoghi muniti) come quelle dci Colle del Vento (Crognaleto). a torma po ligo na l ec he c irco nda d ueed ifici sac ri. o come le grotte di Atri. scavate dagli abori- geni e perfezionate in periodisuccessivi. o come le pietre incise di Bellante. L 'al tra ipotesi, quella ariana, prevede unaciviltà piùantica. importata dal nord,per opera di popoli pre-i ndoeuropei. Testimo- niano questa seconda teoria anche le tr acce di palafiuc della bassa valle dci Po. Questa civiltà si trasformò in quella detta di vi ììanova o della prima età del ferro, per l'i nfluenza successiva di popoli più civili d'oltre mare (Pclasg i"). 14 Per mediare tra le duc teorie quindi, la fusione dei Mediterra nei (popolo abo r igc- 11 0) con gli "Ind ocu ropeì' (i cui primi gruppi sono giunti nella penisola italiana tra il XVUI ed il XVI secolo a.c. ) fu seguita dalla migrazione successiva dei Pctasgi. "uomini del marcv. chc crauo pro- venicnti. come dello. da lla regio ne ana- tollca. A mio parere tra le popolazioni di cer- tezza storica. a prescindere dalle origini anc ora oscure, quelle che vanno raggrup- pate intorno al grande ramo etnico detto Italico. e dal quale ebbero origine le altre stirpi. so lo quel le deg li Osci e quelle degli Umbro-Sabelli . Agli Osc i vanno ri condou i quasi tutti i popolidelloItalia merid ionale.agli Umbro- Sabclli quelli dell'I talia centrale. Alc une correnti sto riche tendono a de- finiregli Osc i progenitori anche de i Sabelli. ma le d iff erenziazion i linguistiche fra i due popoli. li fanno appartenere . quasi sicuramente,adue rami di una stessa fami- glia: gli Urnbri. Dagli U mbr idiscesero i Sa bini.Sanniti e tutte le tribù definite sabclliche: Marsi. M ur ruci ni. Piccrui. Peligni. Frentani. Vestini. stanzlatcsi lungo il litorale adria- tico c nella catena a ppe nninica tra i fiumi Tron to e Prcnr o. Fig. J - Asse Co me si può rappresentare e defi nire il grado di civiltà raggiunto da un popolo? Ed i Piceni? Una civiltà ci è attestata dai reperti affi oranti c pro venienti dagli ìnsediamentì antichi (villaggi - luoghi di culto - luoghi murati , necropoli). Le nccropoli. scoperte, testimoni ano le usanze arcaiche, di come. per esempio. le antiche famiglie princìpc schc "po rtava - no" nell ' o ltreto mba ciò c he av eva no di pi ù caro e prezioso. Le nccropoli du nque ci fan no defi nire la rete dci popolamento piceno: solo dalla loro prese nza si può dedurre la dislocazione de- gli inscdia mcmi. non essendo altrettanto consistenti le testimonianze archeologiche per gli abitanti. Il c ulto dci mo rti dei Piceni . sia ne l con- testo pre-indoeuropco che in quello irelico. era basarcesclusivamente sull' inumazione. concordemente con tutta l' Italia meridiona- le. mentre. nelle altre regioni centrali ed in quellesettentrionali.esso appare alternatoal rito dcll 'mccncrazione. 11 tipo di tomba è quello a fossa rettan- golare. a forma d i ca sso ne se nza fo nd o, in cuisitrovadeposto il cadavere. Ilcorredo funerario - più ricco quando si tratta di fanciulli - è formato da vasi. arm i. orna- menti. Nel periodo più arcaico i m or ti ve n iv a no de po st i rannicchiatidifianco.nel se- co ndo periodo, erano soucr- rati in posizi one supina e di - stesa cd alcune volte veniva- no deposti su uno strato di ghiaia. Le to mbe spesso eranose- gnate da una stele non neces- sariamente scritta; il corredo funerario femminile era co- stituito da monili c gioielli (cuoio. avorio. osso. a mbr a) e quello maschile da armi; erano rare le suppellettili di terracotta, deposte in pressi- mitàdeipiedi:nelle rerracouc veniva messo del cibo. in genere la porzione spettante PANORMUl ... ·UMIS.llAT/CO 99 /96

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ASPETTI STORICI DELLA MONETAZIONEATRIANA NEL PICENO ITALICO

dì Angelo A. Tatafiore

Ancora aperta va considerata la que­stione delle orig ini dci popoli abruzzesi efaancoradiscutere, pur avendo dato luogoa svariate ipotesi. Il variegato ventagliodelle possibilità può essere ricondouo adue teorie,

La prima vede der ivare gli italici dauna emigraz ione de i Pclasgi dall a regioneEgeo/Med io Ori enta le che, giunti da l maresulle cos te adriatiche. de terminarono lacivil tà e truscozpclasglca.

Secondoquesta prima ipotesi la prove­nienza sare bbe camitica (po i alta Siria) edotala di un grado di c iviltà più avanza lo.

Gli indi z i più pregnanti risult erebberodalla miriade di costruzioni ciclopiche(opp ida, luoghi muniti) come quelle dciColle del Vento (Crognaleto) . a tormapo ligona leche circonda dueedifici sac ri. ocome le grotte di Atri . scavate dagli abori­genie per feziona te in period i successivi. ocome le pietre incise di Bellante .

L'altra ipotesi, quella ariana, prevedeunac iviltà più antica. importata dal nord,peropera di popoli pre-i ndoeuropei. Testimo­niano questa seconda teoria anche le tr accedi palafiuc della bassa valle dci Po.

Questa civiltà si trasformò in quellade tta di vi ììanova o della prima età delferro, per l'influenza success iva di popolipiù civil i d ' olt re mare (Pclasg i").

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Per medi are tra le duc teorie quind i, lafusione de i Mediterra nei (popolo abo r igc­110 ) con gli "Indocu ropeì' (i cui primigruppi sono giunti nella peniso la ita lianatra il XVUI ed il XV I seco lo a.c.) fu

seguita da lla migraz ione successiva deiPctasgi. "uo mini del marcv. chc crauo pro­venicnti. come dello. da lla regio ne ana­tollca.

A mio parere tra le popolazioni di ce r­tezza storica. a presc inde re dalle originiancora osc ure, quelle che vanno raggrup­pate intorn o a l grande ramo etnico dettoItal ico. e da l qu ale ebbero orig ine le a ltrestirp i. so lo quel le deg li Osci e que lle degliUmbro-Sabelli .

Agli Osci vanno ri condou i quasi tutti ipopolidelloItalia merid iona le. agli Umbro­Sabclli quelli dell'I talia centrale.

Alc une correnti sto riche tendono a de­finire gli Osci progenitori anche de iSabelli.ma le differenziaz ioni linguist iche fra idue popo li. li fanno appartenere. quasisicuramente , a du e ramidi una stessa fami­glia: gli Urnbri.

Dagli Umbridiscese ro i Sabini.Sannitie tutt e le trib ù defin ite sabc lliche: Ma rsi.Mur ruci ni. Picc rui . Pe lig ni. Frentani.Vestini. stanzlatcsi lungo il litorale adr ia­tico c ne lla catena appenninica tra i fiumiTron to e Prcnro.

Fig. J - Asse

Come si può rappresentare e defi nire ilgra do di c iviltà raggiunto da un popolo?Ed i Piceni?

Una ci viltà ci è attestata dai repertiaffi oranti c provenienti dagli ìnsediamentìant ichi (villaggi - luoghi di culto - luoghimurati , necropoli).

Le nccropoli. scoperte , testimoni ano leusanze a rca iche, di come. per esempio. leantiche famiglie princìpcschc "po rtava ­no" nell ' o ltreto mba ciò che avevano di pi ùcaro e prezioso .

Le nccropolidunque ci fanno defi nire larete dci popolamento piceno: solo dalla loroprese nza si può dedurre la dislocazione de­gli inscdia mcmi. non essendo altrettan toconsistenti le testimonianze archeologicheper gli abitanti.

Il culto dci mo rti dei Piceni . sia ne lcon­testo pre-indoeuropco che in quello irelico.era basa rcesclusivamente sull' inumazione.concordemente con tutta l' Italia meridiona­le. men tre. nelle a ltre regioni ce ntrali ed inquelle settentrionali.esso appare altern ato a lrito dcll 'mccncrazione.

11 tipo di tomba è quello a fossa re tta n­golare. a forma d ica sso ne se nza fondo, incui s i tro va deposto il cadavere. Il corredofuner ario - più ricco quando s i tratta difanci ulli - è formato da vasi. armi. orna­menti.

Nel periodo più arcaico imort i ven iv a no de post irannicchiat i d i fianco . nel se­co ndo periodo, erano soucr­rati in posizione supina e di ­stesa cd alcune volte veniva­no deposti su uno strato d ighiaia.

Le tombe spesso erano se ­gnate da una ste le non neces­sa riamente scri tta; il corredofunerario femminile era co­stituito da monili c gioiell i(cuoio. avorio. osso . ambra)e quello maschile da armi ;erano rare le suppellett ili d iterracotta, deposte in pressi­mità de i piedi : nel le re rracoucveniva messo de l cibo. ingenere la porzione spettante

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Fig. 1 - Semìsse

al defun to nel banchetto : fune bre: i resti distoffe sono di lana o di lino:le armi. lancee spade. venivano pieg ate in segno d i lutto.

Risulta già nell'umbito dell'V lll seco­lo a. C , in piena età del ferro. l'avvio diinsediamen ti Piceni nel l'alta valle delVomano e lungo la zona costiera.

In questo periodo l' arca del teramano.considerando le iscrizioni paleosabelLicherinvenute a Sant'Omerc e Penna Sant'An­drea.gravitavaancora nellaoomunilàPicena.

A partire dal vn secolo a.C.inizia quelprocesso di differenziazione tra ivari gruppitribali che porterà alla fisionomia etnicadell ' italia preromana.

Riferisco di reperi menti archeolog iciconosciuti.

Note vo le fu, per la ricche zza. lanccropoh di Atr i-Pr ètaru. con circa 40tom·be, esplorata c rcpertara tra il 1900 e il1905; altrettanto copiosi di reperti furonoil sepolc reto di Co lle della Giustizia (Atri)e quello di Ripa Quarquellara. sulla sini­stra delSal inello. equello di S. GiovannialMavone (Basciano).

Oltre ad alcuni tumuli sepolc rali pre­senti in località Fagnano. da Collevecchio,s iha noti zia che nel 1913, in località Piano,furono rinvenuti due scheletri presso unodei qual i, furono trovati. in apposita buca.

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vasi di bron zo. una bacinella a lam inasottile. una lancia ed un giavellotto.

Da una segnalazionc effeltuata nel1 972da l Gruppo Archeologico Teramano furiferito. da un certo Prof. Betafacchia ...damolti anni in quel/a zona. per mezzo del/e.arature, vengO/lO al/a luce innumerevolif ramment i di bronzo .fe rro. monete, cero­mica, tra cui spade. fa'Ice, vas; .. .rego lar­mente gettate dai contadini ,

Alla sa prir ucndenza Archeo logica dc l­l' Abruzzo furo no consegnati. in qucllaoc ­cnsione. due vasi di bronzo in frammentied una lancia di ferro .

Nella frazione di Rapino. al d i là delVomano. fu rinvenut o un baci le dì bronzocon orlo periinato. ora conservato. connumero d i inventario 15590. nel MuseoNazionale di Chieti.

Nella zona, attra versosporadiche e noncoo rdinate ricerche. vennero al la luce an­che una fibula di bronzo cd alcune cerumi­che ad impasto probab ilmente databili Irail VI ed il IV secolo.

Va ci tata la g rande nccropoli diCampovalano i cui repe rti ceramici. spc­cialmente alc uni "buccheri", dimostranoche la cultura Picen a, pur avendo contarticon altre culture . come quella Etrusca, hacara tteri a se stanti propri di tradizioniart igianal i ben definite.

Fil(. .. - (}lIl/1lrwJI:e

Dall' esame della distribuzione di que­ste presenze pre istoriche risult a che ì sitiposti a quot e maggi ori, s iano quelli piùantichi. I sul dell' età del ferro sono com­presi entro gli 800 metri di altitudine .

Fa riflettere l' assoluta mancanza di ri­cerche programmate e metodiche nell 'areapicena negli ultimi 25 ann i. a riprova degliscars i finanziamenti destinati da l Ministe­ro. malgrad o le rcitcrate rich ieste.

L'economia. prettamente ag ricola del­la popolazione picena, fa pensare che leesigenze della coltivazione abbi ano favo­rito l'insediamento sparso con presenzastanziale nel fondo.

So lo alla metà del VI secolo a.C. co­minciano ad affiorare veri e pro pri pro­cessi di urbani zzazione , determinati dalruolo sempre più centrale che ass umono iluoghi pubblici di culto e le dimensionicommerc iali dei luoghi costieri.

Hatria.I 'antica Atri, pur rimanendo cen­tro di massima importanza per il controllodci collegamenti tra l' interno e l'A driatico ­stante la necessaria integrazione di econo­mie non autosufficienti . diventa uno deivertic ideltriangolodelledinamichedi proto­urbani zzazione. che ha in Asculum edAncona gli altri due vertici di riferimento.

La docu mentazione archeologica di­mostra. a questo proposito. la presenza diun grande porto di Atri, alla foce del­l'odierno Vomano (fiume che Strabo nechiama Marrinus verso la foce e Vomanusverso la sorgente).

Il mondo piceno che corrispondeva a

oue ììafascia cos tiera che va dal confine conla alle Marche fi n quasi al fi ume Pescara(Plinio), emerge con le sue testimonianzedell 'VUI secolo a.C; epoca precedente aquella delle grand i civiltà ltaliche, ed hamanifestazioni iniziali di forte originalità,indipendenti.quindi,da quell' influsso "gre­co" che poi - insieme a quello etrusco .penetrerà anche in quest' area.

La cultura picena, formata ai primordida tribù di origine proto-sabclli che, ci per­viene infatti. ricca di interessi, di aspettisalientidi auto nomia e matura di esper ien­ze autoctone.

Gli scambi commerciali, intrattenuticon i mercanti dell'Oriente nonch é dellaDalmazia e dell ' Istria, attraverso l'Adria­tico. e quelli con l' interno della pe nisola,dovevano avere co me fulcro. la lavorazio­ne dell ' ambra , prodotto molto ricercatonell ' Ellade che proveniva ai Piceni grezzadalle regioni del nord.

A giudicare dai numerosi resti di que­sta resina fossile, nelle tombe, lavorata inmon ili e ciondoli, è facil e dedurre talecommercio con le altre popolazioni.

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Di Anco na si conosce una sola monetadi bron zo. de l periodo 290-268 a.c. . con aldiritto il busto di Afrodite.

Ascu lum e Firmum emisero so ltantouna ser ie di aes grave italici . di medio ep icc o lo mod ulo , se nza di s t in zioninumismatichc autonome.

E' diverso il discorso da fare per lazecca di Hatria , città già fiorente e inco municazione. ai fin icommerc iali. pers i­no con la Grecia e le sue co lonie. quandoRom a. nel 450 a.C; iniziava a produrre lasua monerazion e.

La monetazione atria na. a mio parere.di molto anteriore alJa colonizzazione daparte di Roma (289 a.C.). presenta dell epeculiarità che giustificano della collabo­razione temporale:

I ) l' a bbo nd ante e m iss io ne .ritrovamenti in luoghi lontani da Atri(Romagna. Lazio. ccc .) provanoun'nmpiacircolazione derivante da diffusi co mmer­ci a conferma dell' importanza della c ittà:

2) il libero corso all a mo netazioneatriana concesso dai Rom ani. non ne mutòné la fus ione né la tipologia . tant 'è chedettinummi non prese ntano alcunsegno didomi nio. come risulta. invece. per quellicoevi emessi da altri popoli sottomessi;

3) Hatria è l'unica città italica picenaad aver emesso l 'a u e della serie aes grave

O. RINALDI & FIGLIO. CASA FON DATA NEL 1925 .

Fig. 7· Semitmt"lfl

Questo popo lo aveva acqu isito. nel l' am­bito della civiltàappenninica. quella autono­mia anche linguistica. cui si riferisce Giaco­mo Devoto, e che è in definitiva la proge­nitrice del linguaggio delle iscrizioni osco­sabelliche rinvenute. che testimoniano lalingua italica più antica della penisola.

Molto probabilmente i Picenti, popolomeno stanzìale, spinge ndosi lungo il lito­rale, a nord della foce del Tronto. verso ilConero ed a sud fino a lla foce del Pescara.dovettero unirsi, nel corso dei secoli. aiPicen.i e attra verso lo scambio vicendevoledi usi e costumi, idue popoli acq uisi rono ilpatrim on io comune arricchendosene.

Ma il grado di civiltà ragg iunto da unpopolo ci è atte sta to anc he dall a suamonetazione, che dimostra l'intensità dc­gli scambi co mmerc ia li.

Le monete. soppiantando quasi co m­pletamente il baratto. acqui siscono valore

I velini dunqu e. med iante una emigra­zione giovanile diuna primavera sacra (versacrum) , percorrendo la valle dell ' (mele epassando presumibilmente nella conca diNorc ia. seguendo. o più veros imilmente.portando con loro un picchio . quale sim bo­lo sacro al Dio Marte . raggi unsero la valledel Tronto ed alla confluenza con il fiumeCas tellano. s i iused iarono nel la futu raAscut um: a Cupra (C upramarinirna) sorseil loro santuario più importante.

I Picen i invece, protago nisti di una piùantica cultura abori gena erano già insediatinell'area denominata "medio adriatica" edappartenevano, come già detto, alla faseprc-indoeuropea che . a part ire dal li mil­lennio . vede questa popolazione proto­

italica-che proveniva dal medio Danub io.da do ve era emigrala a causa di una proba­bile diaspora locale - spingersi verso est egiungere, netl'Vl'll secolo. nel Piceno.

Fis.6 - Oncia

Fig. 4 - Triunce

La mancanza assoluta d i metalli. chevenivano importati anch 'essi grezzi peressere lavorati e forgiati sul posto. erasurrogata con scam bi di prodotti "finiti" diambra.

I molti vas i micenei. greci , apu li edauni . rinvenuti in tutto il territorio spec ielungo la costa, testimoniano un trafficocommerciale intenso e geograficamentemolto esteso.

Sarà bene ram mentare . a questo punto,la distinzione tra i Picent i ed i Picen.i .

I Picerui erano il popolo derivato daiSabi ni "Vel ini", quell i che occupavano lavalle de l fiume Velino , distinti dai Sab ini"Ateme nsi" della valle dell'alto Atern o.

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d i Lell.i e C-

Co nobbi Nello nel 1966 quandonel mercato filate lico im perversa­vano i cosiddeu i fogliaroli. Quan­do poi la fila tel ia ebbe un traco llo.fort un at amente ci e rav amo giàorienta ti verso la numismatica eNello par tiva per i vari conveg nicon quinta li di sc udi e mezzi sc udid 'argento mentre impervae rsavaun'altro boom, quello dell a Re­pubblica. Ne llo si sobbarcava unlavoro tremendo. ma entramb i su­perammo felicemen te queldi ffic i­le periodo.Dopo che il figlio Umberto apri ilnegozio che ancora oggi gestisce .la nostra collaborazione si diradò.Agli inizi degli anni Otta nta, ioiniziai a lavorare con le case d ' astama eravamo rimas ti in contatto tra ­mite Umberto .Q uando qualcuno ci lasc ia si è por­ta ti ad esagerare le sue qualità. main questo caso qualunqu e cosa sisc riva di Lui non sarà mai suffi­c iente a dire quanto bene ha fattonel Suo lungo, faticoso e diuturnolavoro.

NELLO MORUZZI( 1922 - 1996)

NECROLOGIO

Federico Bartoli

Nel numero di aprile abbiamo pre­sen tato questa moneta di rame. Unnostro le ttore ci ha subito telefona­to dandoci tutte le dritte per poterlaindividuare. anzi stupendosi delfatto che non cie ravamo arri vati daso lo.Com'era intuibile era una monetaindiana, più precisa mcnte un mcz­zopie battuto nell' Ind ia britann ica.nella presidenza d i Bombay.Aldritto, solto quella specie dicuo­re di viso in quattro sezioni conaltrettante lettere , vi sono ancoratracce della data c he è stata battutafuori tondell o. I millesimi vanno.pur con qualche pausa, dal 1802fino al 1829.Q ues ta moneta è rintracciabilc nelWorld Coins al numero 197 dovescopriamo che è anche assrd co mu­ne dato che la sua valutazione vadai 3 dollari fino a 75, se in splen­dida conse rvaz ione.Il lettore che ci ha dato questa in­formazione ha chiesto anche di sa­pere il significa to delle lettere V E

I C che si leggono al diritto. Dandoun'occhiata al World Coi ns appren­diamo che queste monete furonobattute du rante I'amminisrmzìonedella regione da parte del l'Easl in­

dia Co mpany. E' perc iò evidenteche le ult ime tre lettere dclla sigla siriferiscono a questa po tente orga ­nizzaz ione co mmerci a le. La lcuc­ra V forse VOIT'd d ire valore in in­glese, O ci sbagliamo?

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(Marche-Tesser i). Il peso dell' asse diHatr ia, maggiore di quello romano, è rap­

portato al sistema decimale mentre l'asseroma no è rapport a to a l sis tem adu odecimalc . ~

La monetazlone di Hatria quindi è ce r­tamente anteriore in quanto //0 /1 importatada Roma (Sambon) cd è espressione disovranità ed autonomia (Sorricc hio). atestimonianza di un periodo storico, ante­cedente a lla conquista romana. di grandefulgore e superiorità sulle altre c ittà picenee no n so lo su di esse.

Sono pervenuti a noi I l tipi diversi dinum mi atria ni. che descrivo.

- Gli ass i, con Ire tipi monetal ì diversi ,sempre con al diritto la tes ta di Sileno (o ilDio Hatra nus?) e sul rovesc io un caneaccovacciato, o dormiente. e la scritta HAT(fig . I ) .La scritta HAT è ricorrente su tuttele monete di Arri.

U peso dell ' asse va dai 300 ai 500grammi circa .

- Il semissc. che presenta al diritto unates ta muliebre che esce da una conchig lia(Venere Anadiomen a?) c Pcgaso. il caval­lo alato, sul rovesc io (fig . 2). Il peso va da150 a 250 grammi.

- [I qu adrunce. co n la testa virile giova­nile sul d iri tto (Dio Apollo?) e al rovesc ioun vaso cantaro con ah i manici e fronda( fig . 3), il peso va da 130 a 200 grammi.

- Il triunce. presenta suldiritto un pesce(forse una raggia) ed al rovescio un delfi­no, riprova del dom inio del mare (fi g.4), ilpeso va da 83 a 11 4 grammi circa.

- 11 biuncc mostra da una parte un galloo una gal lina, simbo lo dellu feco ndi tà. sulrovescio una scarpa, simbolo dcicommer­cio ( fig. 5), il peso va da 35 a 77 grammicirca.

- L'oncia pre sen ta suldiri tto l' ancora esul rovescio la scritta Hai auomo ad unpallino (fig . 6), il peso va da 14 a 45

grammi circa .- La semioncia presenta suldiritto un' H

e sul rovescio una A ed una 5 (fig . 7). ilpeso è di c irca 25 gra mmi.

Alcuni numismatici del passato (Moro­seno Sambon) hanno att ribuito quest' ulti­ma mo neta ad Asculu m ma, più verosi mil­mente , s i tratta di una moncta-medegfiafederati va tra Hatria ed Ascuìum pri madella colonizzazione romana.

Le impronte descritte dcll c mo neteatriane rivela no una civ iltà evolu ta ed uncommercio fiorente, specie mari Uimo, csono il "documento probativo" per affer­mare che Hatr ia. la c ittà picena probabi l­mente più ant ica. dominava l' into rno equel mare che veros imilmente da le i bapreso il nome.

PANOIlAIoIA NU!IIISMATJCO99'96 17