aspetti pratici per valutare i rischi e gestire il relativo documento

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1 ASPETTI PRATICI PER VALUTARE I ASPETTI PRATICI PER VALUTARE I RISCHI E GESTIRE IL RELATIVO RISCHI E GESTIRE IL RELATIVO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE Corrado Cigaina [email protected]

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ASPETTI PRATICI PER VALUTARE I ASPETTI PRATICI PER VALUTARE I RISCHI E GESTIRE IL RELATIVO RISCHI E GESTIRE IL RELATIVO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

Corrado [email protected]

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La valutazione dei rischi

Dopo più di vent'anni “circolano” ancora troppi documenti di valutazione rischi:

– Incompleti

– Imprecisi

–superficiali

–carenti

–non aggiornati

..e quindi.....passibili di sanzione

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Alcune sentenze

Un documento di valutazione dei rischi che non individua specifici pericoli e non definisce le relative misure di prevenzione non è sufficiente ed adeguato (Sentenza n. 4063/2008)

Responsabilità di un RSPP per valutazione dei rischi incompleta e superficiale con conseguente evento infortunistico (Cass. Pen. Sez. 4, 25 giugno 2015, n. 26993)

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Obbligo giuridico RSPP consulente

adempiere diligentemente l'incarico affidatogli

collaborare con il datore di lavoro

individuare i rischi connessi all'attività lavorativa

proporre le opportune indicazioni tecnico-organizzative per risolvere i rischi

disincentivare eventuali soluzioni economicamente più convenienti ma rischiose per la sicurezza dei lavoratori

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Carenze “tipiche” del DVR

Errata identificazione del datore di lavoro Totale “assenza partecipativa” del datore di

lavoro Troppo formali e poco sostanziali I lavoratori non sono o sono poco coinvolti poco chiare le responsabilità Misure di prevenzione generiche Programmi di miglioramento superficiali e privi

di obbiettivi Troppa soggettività del valutatore

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La valutazione dei rischi

qualcosa sta cambiando: D.Lgs 14/09/2015 in vigore dal 24/09/2015:

Art. 28 c. 3-bis Ai fini della valutazione Inail, anche in collaborazione con le... ASL rende disponibili ...strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio.

Art 29 D.Lgs 81/08 6-quater. Con decreto del M.D.L.eP.S sono individuati strumenti di supporto per la valutazione dei rischi....tra i quali gli strumenti informatizzati secondo il prototipo europeo OIRA

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O.I.R.A.

“Sembrerebbe O.I.R.A. uno standard tecnico autorevole di riferimento per procedere alla valutazione dei rischi

http://www.oiraproject.eu/

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O.I.R.A.

piattaforma europea online per creare strumenti di valutazione del rischio:

● Studiato per i datori di lavoro di PMI

● uso di OiRA è gratuito;

● OIRA è settoriale;

● è possibile personalizzare la valutazione;

● possibilità di elaborare un piano d'azione e scegliere da un elenco di misure proposte.

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Metodologia O.I.R.A.

Preparazione: introduzione dell'azienda

Identificazione: l'individuazione dei pericoli e degli esposti

Valutazione: dare un ordine di priorità ai rischi che sono stati individuati.

Piano d'azione:  predisporre un piano d'azione e di decidere in che modo eliminare-controllare i rischi.

Relazione:  possibilità di stampare la relazione

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Metodologia O.I.R.A.

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Riferimento per redazione del DVR

“indirizzi per la redazione del documento di valutazione del rischio – regione Lombardia , 16/07/2004

fa riferimento al D.Lgs 626/94

Certamente da rivedere secondo D.lgs 81/08

Ottimo riferimento comunque

Considerare anche linee guida o decreti per S.G.S.S.L. (es. D.I. 25/02/2014)

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Procedure standardizzate

Conseguenza “logica” di una possibile violazione della direttiva 89/391/CEE

Il D.L. In tutti i casi (anche < 10 lavoratori) deve redigere un documento scritto

Sono facoltative (Interpello 07/2012)

Sono certamente semplici brevi e chiare

Sono di facile applicazione

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Procedure standardizzate

Ma se, la valutazione dei rischi è.....: “ valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie: quelli ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo che già sono in atto e quelli che richiedono un esame molto più attento e dettagliato...”...(linee guida CE)

…... allora, in taluni casi, le procedure standardizzate NON sono sufficienti a garantire un esame più approfondito ( esempio: rischio rumore)

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valutazione dei rischi

strumento fondamentale per individuare le misure di prevenzione e di pianificarne l'attuazione, il miglioramento e il controllo al fine di verificarne l'efficacia e l'efficienza.

Il D.V.R quindi: è lo statuto della sicurezza aziendale non può essere un documento redatto “per

sempre” deve essere semplice, breve e

comprensibile

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Da dove iniziare?

Impegno e consapevolezza del datore di lavoro:

Partecipare alla gestione

investire tempo e denaro

pianificare le azioni da compiere

A chi affidare la valutazione

Definire degli obbiettivi

Definire i compiti e le responsabilità

Coinvolgere e consultare i lavoratori:

possibilità di esprimere la loro opinione

Attingere alla loro esperienza e conoscenza

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chi è Il datore di lavoro?

Il datore di lavoro viene giuridicamente individuato:

In modo formale - soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore

In modo sostanziale - Colui o coloro che detengono il potere decisionale e di spesa (art 2 D.Lgs 81/08)

Di fatto chiunque eserciti in concreto i poteri giuridici tipi del D.L.: es. impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire (art 299 D.Lgs 81/08)

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chi è Il datore di lavoro?

Ai sensi dell'art 2 D.Lgs 81/08

S.S. Tutti i soci

S.N.C. Tutti i soci

S.a.s. Socio accomandatario

S.P.A. Consiglio di amministrazione

Cooperative Presidente legale rappresent.

Pubblica amministrazione :

– dirigente con poteri di gestione...o...funzionario di un ufficio avente autonomia gestionale e di spesa

– Organo di vertice se non individuato

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La delega

Unico modo per trasferire su altri una responsabilità (penale) che sarebbe propria:

Una facoltà – non un obbligo

delega di funzioni (art 16 D.Lgs 81/08): trasferimento di una o più funzioni conferendo al delegato i poteri decisionali e di spesa.

delega di responsabilità: trasferimento di una o più responsabilità conferendo al delegato i poteri decisionali e di spesa.

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La politica aziendale

La consapevolezza del datore di lavoro inizia dalla definizione dell'impegno che si assume:

dichiarazione d’intenti

fissare gli obbiettivi (annualmente)

Impegno nel realizzare gli obbiettivi prefissati

Fissare ed assicurare il rispetto delle regole

atto volontario e non obbligatorio !

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pianificare

Concretizzare gli impegni che il Datore di lavoro ha dichiarato di assumersi:

Come valutare i rischi

A chi affidare la valutazione dei rischi

Definire le competenze e le responsabilità

Come coinvolgere i lavoratori

Stabilire le regole da rispettare

….etc...etc...

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Definire regole chiare

Regole semplici e comprensibili:

Il comportamento che devono assumere i lavoratori

Come intervenire in caso di mancato rispetto delle regole

….. ma anche regole per assicurare (esempio) :

l'acquisto di DPI adeguati

l'introduzione di macchine idonee-adeguate

Regolare manutenzione

Gestione delle ditte esterne

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Responsabilità e competenze

Affinché il “sistema sicurezza” sia efficace è necessario che tutti abbiano un ruolo definito;

Il datore di lavoro deve quindi delegare e/o stabilire in modo chiaro:

le “figure” interessate (datore, dirigente, preposto)

i compiti da svolgere

le relative competenze dei responsabili

Comunicare quanto fatto a tutti

Ognuno sa cosa deve fare

e cosa devono fare gli altri

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Matrice delle responsabilità

Esempio non esaustivo

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obbiettivi

Definiti annualmente ( es. riunione periodica)

Chiari semplici e misurabili

Elaborati dal D.L con RSPP con RLS....

Considerare per esempio:

evoluzione normativa

valutazione dei rischi connessi alle attività svolte

Formazione ed addestramento

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Coinvolgimento dei lavoratori

Il D.V.R deve definire le modalità di coinvolgimento-consultazione delle figure aziendali

Consultazione: – scambio di informazioni e di idee (datore-

lavoratori, datore-RSPP, datore-MC..etc)– Elemento critico della valutazione rischi– può avvenire in vari modi (questionari,

incontri periodici etc.)

Importante coinvolgere e consultare anche fabbricanti, installatori , fornitori...etc..etc..

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Quando consultare i lavoratori?

Consultare i lavoratori almeno in occasione di:

identificazione dei pericoli -valutazione rischi

scelta delle misure di prevenzione-protezione

Procedure da adottare

Individuazione delle responsabilità

Adeguamenti -miglioramenti della salute e sicurezza

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Consultazione e coinvolgimento

Dopo aver redatto una “bozza” di un documento è possibile sottoporla all'attenzione del RLS e di tutti i lavoratori chiedendo per esempio:

È corretto quanto scritto?

è chiaro e comprensibile?

Se No, cosa non è chiaro?

Manca qualcosa?

Il documento è utile, perchè?

Come potrebbe essere migliorato?

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Consultazione e coinvolgimento

Gruppi di lavoro con la partecipazione di RLS per:

Individuare i pericoli

Affrontare un problema specifico

Testare delle soluzioni nuove

Pianificare le misure di prevenzione

Rivedere le misure di prevenzione

prevenzione-protezione “accettate” è molto probabile che vengano anche rispettate.

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A chi affidare la valutazione dei rischi?

A chi costa meno! …..

...meglio... ad una persona competente

Persona competente:

colui che possiede formazione, competenze, esperienza e conoscenza del lavoro a lui affidato.

Molto spesso è necessario che la valutazione dei rischi sia effettuata da un gruppo di lavoro con diverse competenze

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Sent. 12962/2015

risponde della omessa effettuazione della valutazione dei rischi e dell’omessa elaborazione del relativo documento il datore di lavoro, a titolo di “culpa in eligendo”, per aver affidato l’incarico di redazione ad una società dotata di un’organizzazione inadeguata;

a titolo di “culpa in vigilando”, per aver omesso di esercitare il necessario controllo sui tempi di esecuzione di tale importante e indifferibile adempimento

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I servizi di consulenza

Il datore di lavoro può far ricorso al “consulente”

i servizi esterni: Devono essere competenti Non possono essere dei “tuttologi” Devono essere “controllati” sul lavoro svolto

Ai servizi esterni sarà necessario: Fornire tutte le informazioni necessarie Fornire una continua assistenza

il successo è conseguenza dell’impegno di tutti

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Prepararsi a valutare

Prima di redigere il documento è necessario:● Esaminare e/o riesaminare i luoghi di lavoro● definire le lavorazioni usuali● Individuare le lavorazioni particolari● Verificare eventuali procedure di lavoro

consolidate● Identificare le misure di prevenzione-protezione in

essere● Capire i bisogni formativi

è necessario effettuare un'analisi iniziale

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Identificazione delle attività

Individuazione delle mansioni e l'analisi dei compiti è fondamentale:

attività di routine

Attività saltuarie

Attività periodiche

Attività con presenza di altri lavoratori

È impensabile con un sopralluogo di mezza giornata individuare tutti i compiti svolti dai lavoratori

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esame iniziale

Suddividere le mansioni in compiti e quindi in fasi :

Osservare il lavoratore

Elencare passo dopo passo ciò che fa

Non dettagliare troppo le fasi

Si consiglia di fotografare o registrare le fasi di lavoro

Esaminare le fasi di lavoro con i lavoratori interessati (coinvolgimento dei lavoratori)

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REPARTO/ LUOGO DI LAVORO

Mansione 1 Mansione 2 Mansione 3 Mansione 4

compito 1 compito 1 compito 1

Esempio - mansioni e compiti

Fase 1Fase 2Fase 3

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Esempio – compito e fasi

Reparto: produzione Mansione: operaio metalmeccanico

Compito: uso della mola da banco

Fase 1 : prelevare materiale da contenitore

Fase 2 : molatura

Fase 3 : riporre materiale lavorato in altro contenitore

1 2 3

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Programma di “adeguamento”

Quanto accertato è confrontato con:– norme legali– interpelli, sentenze – Buone prassi, norme tecniche, linee

guida ....

Al fine di :

Definire programma di adeguamento: interventi urgenti finalizzati ad adeguare quanto riscontrato alle norme di legge

Fornire al datore di lavoro un quadro delle condizioni di sicurezza e salute dell'azienda

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Contenuti minimi del D.V.R.

1.valutazione di tutti i rischi e i criteri adottati

2.indicazione misure di prevenzione- protezione

3.Indicazione dei dispositivi di protezione individuali

4.Programma di miglioramento dei livelli di sicurezza;

5.individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, e dei responsabili

6.indicazione del nominativo RSPP e RLS MC

7.individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale etc..

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I criteri

art 28 c. 2 lett.a) D.Lgs 81/08 leggendolo letteralmente:

1) Criteri per la valutazione dei rischi

2) Criteri per la redazione del documento

importante che siano (contemporaneamente):– Semplici– Brevi– Comprensibili

E che permettano di distinguere situazioni accettabili da quelle inaccettabili

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I criteri

Criteri per la redazione del documento non vi sono regole fisse o schemi particolari scelta rimessa al datore di lavoro (o al

consulente...purtroppo!!!)

criteri per la valutazione dei rischi “consigliati” da norme tecniche, (OSHAS

18000, ) linee guida buone prassi (O.I.R.A.) in alcuni casi la scelta è praticamente

obbligata: rischio incendio (D.M. 10/03/1998) Rumore e vibrazioni, ATEX.. etc....

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Criteri per la valutazione rischi

OSHAS 18002:2008

ottima cosa definire una procedura per la gestione e la valutazione dei rischi da inserire nel D.V.R.

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Le domande da porsi

● Quali pericoli possono manifestarsi?

Qual è la conseguenza "potenziale" del rischio

Qual è la probabilità di accadimento senza le misure di prevenzione?

È necessario rivedere l'efficacia delle misure di prevenzione in atto (Gerarchia delle misure di prevenzione)

Qual è la probabilità di accadimento con le misure di prevenzione in essere?

Che altro possiamo fare? (Miglioramento continuo)

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FASE 1 – Identificazione dei pericoli

Determinare le:

● fonti (es organi in movimento macchine),

● situazioni (es. lavoro in quota)

● azioni( es. movimentazione manuale carichi)

…..aventi il potenziale di causare danni...

Pericolo è anche una situazione in cui il comportamento di una persona può essere causa di danno per un'altra persona

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Identificazione pericoli

Pericolo elettrico: che cosa aziona ogni pulsante?

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Identificazione pericoli

Strumenti utili: liste di controllo ( MOD 2 proc. standardizzate) interviste, Manuali d'uso macchine Schede sicurezza agenti chimici Misurazioni; Verbali di contravvenzione (ASL) Precedenti consultazioni dei lavoratori

Liste di controllo (check list) si veda www.suva.ch

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Identificazione degli esposti

Contestualmente l'individuazione dei pericoli è possibile identificare chi può essere esposto e in che modo

Quindi, sarebbe opportuno:

Evidenziare il numero degli esposti

Evidenziare la mansione di appartenenza

Individuarli nominalmente ( formazione, sorveglianza sanitaria)

Ed individuare eventuali mansioni con rischi specifici (art 28 c. 2 lett. f D.Lgs 81/08)

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Mansioni con rischi specifici

Indicare nel DVR con estrema precisione:

Mansioni e relativi rischi specifici

Capacità professionale, esperienza formazione ed addestramento richiesti

Esempi:

Abilitazione uso attrezzature (art 73 c. 5)

Attrezzature rischi specifici-responsabilità (art 73. c. 4)

Spazi confinati

Rischi particolari (non specifici) All. XI ..??? ( uso esplosivi, rischio caduta > 2m. etc..etc.. )

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Identificazione dei pericoli

Errori: Non individuare un pericolo importante sottovalutare le attività secondarie

(manutenzione) o particolari trascurare la presenza di lavoratori di altre

aziende Trascurare le attrezzature utilizzate di rado Mancato coinvolgimento dei lavoratori Carenza di competenze -conoscenze Non registrare i pericoli

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FASE 2 - Valutazione del rischio

Il rischio è combinazione della probabilità di accadimento di un evento e della gravità dell’infortunio o della malattia che possono derivare dall'evento o dall'esposizione

Valutazione semi-quantitativa: esprimere un giudizio formale secondo la formula:

Rischio(R) = Danno(D) x Probabilità (P)

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Valutazione semi-quantitativa

implica un maggior grado di soggettività nell'esprimere i giudizi

Definire in modo chiaro i concetti di probabilità e danno

può essere un'analisi preliminare per una valutazione dettagliata-approfondita

La stima del danno conseguente ad esposizioni ad agenti chimici, biologici e fisici potrebbe richiedere misurazioni dei livelli di esposizione(valutazione approfondita)

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Valutazione approfondita

Situazioni in cui si ritiene potrebbe essere necessario ricorrere a misurazioni:

Situazioni obbligatorie per legge ( esposizione cancerogeni, rumore, )

Agenti chimici pericolosi ( alta tossicità)

Agenti chimici che possono determinare incendi-esplosioni

Verifica delle misure di prevenzione adottate (cappe aspirazione)

Ogni volta che vi sia la necessità di approfondire situazioni poco chiare

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Le matrici di rischio

Ne esistono molte! crearne una semplice e chiara

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Esempio matrice di rischio

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D.V.R contiene: l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati

obbiettivo: gestire i rischi

spesso sono già attuate, sarà sufficiente verificare:

se sono idonee – adeguate

Se sono fattibili dei miglioramenti

Se le migliorie costano poco

FASE 3 misure di controllo

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Evitare i rischi

Utilizzare al minimo gli agenti nocivi

Sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è o è meno pericoloso

Combattere i rischi alla fonte

Priorità alla protezione collettiva

Limitare in numero degli esposti

Adeguarsi al progresso tecnico

Integrare le misure di prevenzione-protezione con le tecnico-organizzative dell'azienda

Principi imprescindibili

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Principi imprescindibili

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Adottare tutti i mezzi ragionevolmente possibili per:

1) Eliminare il pericolo: posso rimuovere la situazione pericolosa dal posto di lavoro?

2) Isolare il pericolo: posso separare il pericolo dal lavoratore?

3) Minimizzare il pericolo: Posso limitare l'esposizione del lavoratore?

Dimostrare di aver fatto tutto ciò che è ragionevolmente possibile.....anche se costa molto!!

misure di controllo

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PERICOLOINDIVIDUATO

SIGNIFICATIVOAttuare controllo

periodico

no

si

ELIMINABILE?

si

eliminalo

no

ISOLABILE?ISOLABILE?

IsolaloInforma i lavoratori

delle misure adottate

si

Monitoraggio continuo del pericolo per verificare

l'efficacia delle misure

RIDURRE Il pericolo

Informare i lavoratori delle misure adottate

no

misure di controllo del rischio

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Misure di prevenzione

Misure di tipo tecnico - interventi su:

Ambienti di lavoro

Attrezzature di lavoro

Agenti chimici

Misure di tipo organizzativo - interventi su:

Informazione e formazione addestramento

Organizzazione del lavoro

Attività di controllo

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Misure di prevenzione

Misure procedurali

Interventi che migliorano il modo di lavorare e odi verifica del mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza

Misure personali:

Dispositivi di protezione individuale

Dispositivi di protezione collettiva

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Le procedure

Il DVR individua: “.. le procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere..”

Procedura:

formalizzazione scritta del normale operare

Non esiste un modello standard

Per “funzionare” deve essere collaborativa

Scritta per dimostrare l'avvenuta ottemperanza

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Processo decisionale

esempio

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processo decisionale (linee guida CE)

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Esempio pianificazione misure

www.suva.ch

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strumento utile a registrare quanto fatto e ha documentare di aver valutato tutti i rischi

Dovrebbe permettere di registrare almeno:

I pericoli identificati

I rischi associati ai pericoli identificati,

Indicazione del livello di rischio

descrizione-riferimento alle misure da adottare

determinazione delle competenze per attuare le misure di controllo dei rischi

Registro dei rischi (schedario)

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Registro dei rischi -esempio

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Quando aggiornare il DVR?

regolarmente, almeno una volta all'anno

Immediatamente (art 29 D.Lgs 81/08) in seguito a :– Modifiche significative del processo

produttivo– Modifiche significative dell'organizzazione – Grado di evoluzione tecnica– A seguito di Infortuni significativi– Evidenze derivanti dalla sorveglianza

sanitaria

Rielaborazione del D.V.R. entro 30 giorni

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Programma di miglioramento

DVR deve contenere il:

“..programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza..”

Programmare, significa: individuare che cosa si vuole fare (obbiettivi); individuare chi la deve fare (responsabilità); stabilire i tempi entro cui farla; mettere a disposizione risorse Verificare l'attuazione e l'efficacia

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Programma di miglioramento

Piano d'azione per raggiungere gli obbiettivi prefissati

Obbietti-programmi (esempi) :

Riduzione della manipolazione dei sistemi di sicurezza macchine

riduzione del rumore in un’officina

introduzione di materiali meno pericolosi

riduzione del livello di stress nell’ambiente di

Lavoro),

incremento della competenza dei lavoratori

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Programma di miglioramento

Piano d'azione per raggiungere gli obbiettivi prefissati

Obbietti-programmi (esempi) :

Riduzione della manipolazione dei sistemi di sicurezza macchine

riduzione del rumore in un’officina

introduzione di materiali meno pericolosi

riduzione del livello di stress nell’ambiente di

Lavoro),

incremento della competenza dei lavoratori

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Programma di miglioramento

All. 2 - D.I. 24/02/2014

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Riesame continuo

requisito indispensabile per evitare documenti “statici” e per:

Determinare se le misure di controllo sono efficaci

valutare nuovi rischi

Verificare se non vi sono state modifiche dell'organizzazione

Modifiche-aggiornamenti legislativi

Aggiornamenti dettati dal progresso tecnico

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Riesame continuo

quindi è necessario monitorare le performance dell'azienda:

Monitoraggio “attivo”: controllo periodico del rispetto di quanto stabilito nel DVR (es. audit interni)

Monitoraggio “reattivo”: accertamenti in seguito ad eventi ( es. infortuni, incidenti)

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Infortuni ed incidenti

Near miss: incidente che non provoca danno

Infortunio: evento che determina un danno

indagare per riparare il sistema sicurezza :

● Individuare “nuovi” pericoli

● Rispettare la normativa

● Individuare le carenze del sistema

● Capire i “trucchi” escogitati dai lavoratori

● Migliorare le misure di prevenzione-protezione

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Audit di sicurezza

controllo sistematico, indipendente e documentato delle attività lavorative di un'azienda per minimizzare gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

Serve a :

esaminare-valutare lo stato dell'azienda

confermare il rispetto dei requisiti legislativi

verificare l'efficacia delle misure di prevenzione

aggiornare le misure di prevenzione

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Audit interno

Chi lo fa?..... personale:

interno e/o esterno all'azienda

Competente (formazione adeguata)

Obbiettivo ed imparziale

Quando farlo?

l'esito della valutazione dei rischi determinare la frequenza degli audit

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Audit come procedere

Pianificare e programmare

Individuare i componenti

Definire gli obbiettivi

Effettuare la verifica-controllo

Documentare ciò che è stato fatto

Prevedere le azioni correttive se necessarie

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Esempio piano di audit interno

All. 14 modulistica - D.I. 24/02/2014

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Dal D.V.R al D.G.R.

Quindi da un DVR ...si dovrebbe “passare” ad un D.G.R. (Documento di gestione dei rischi) attraverso:

FASE 1Stabilire modalità per consultare

e coinvolgere i lavoratori

FASE 2Definire le

responsabilità

FASE 3Pianificare

Il lavoro

FASE 4Individuare i pericoli

FASE 5Valutare i rischi

FASE 7Riesame periodico del documento

FASE 6Controllare i rischi

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conclusioni

Se quanto detto è correttamente implementato e mantenuto, l'azienda beneficerà di:

● un rispetto della normativa

● Una riduzione degli incidenti

● Una riduzione dei costi ( es verbali)

● Una competenza dei propri lavoratori

Per adottare un Modello Organizzativo Gestionale.... idoneo ad avere efficacia esimente (art 30 D.Lgs 81/08)