Telemarketing - logica e suggerimenti pratici
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Telemarketinglogica e suggerimenti pratici
Elementi chiave della comunicazione
telefonica
Capacità di ascolto
Estrema cura del paraverbale
Utilizzo ragionato delle domande
Impiego di parole ed espressioni incisive /positive /innovative
I livelli
espressivi
Verbale:
Parole,
contenuti
..
7%
Para Verbale:Tono di voce,
ritmo,volume.
38%
Non Verbale:Prossemica,
postura del
corpo,
espressioni..
55%
Altre componenti dell’ascolto attivo
Inviare segnali positivi o “strokes”
(si … certo … capisco … davvero?... Interessante … ora mi è più chiaro … mi
ha spiegato perfettamente … ora mi suona bene … ora afferro quello che
voleva intendere)
Parafrasare (o riformulare)
Paraverbale efficace
Velocità (più si ripete, più si corre)
Tono e timbro (modulare, stato d’animo)
Volume
Pause
Respirazione
Intercalari (cioè, allora, dunque)
Pronuncia e inflessione (attenzione al contesto)
Il verbale efficace
Ricco e vario (selezionare i termini più interessanti)
Evocativo (in grado di toccare le corde del cliente)
Semplice (niente tecnicismi o espressioni gergali)
Positivo e cortese (evitare le negazioni)
Chi domanda comanda!
Domande aperte
Dobbiamo rompere il ghiaccio e
raccogliere informazioni per
calibrare correttamente
Dobbiamo procedere con la
ristrutturazione o lavorare sulle leve
motivazionali dell’interlocutore
Dobbiamo allentare una situazione
di stress
Domande chiuse
Dobbiamo “guidare” l’interlocutore e
interromperlo senza indisporlo
Riassumere quanto detto e ottenere
conferme
A chiusura del colloquio per ricordare
gli impegni presi
Il metamodello linguistico
Generalizzazioni
Quantificatori universali: mai, sempre, tutti, nessuno
Operatori modali: devo, non posso, vorrei ma
“Tutti sfruttano la mia amicizia”
“Quindi, non hai mai avuto un amico ..?”
“In questa azienda nessuno fa il suo dovere”
“ Neanche tu?” “Sì, io si” “Allora qualcuno c’è che lo fa”
“Vorrei rispondere, ma non posso”
“Cosa glielo impedisce esattamente?” “Se potesse, le farebbe piacere darmi la sua opinione?”
Il metamodello linguistico
Cancellazioni
Cancellazione semplice: sono stufo! (di chi? di cosa?)
Mancanza di soggetto: si dice, qualcuno dice, (chi?)
Mancanza di comparativo: è meglio, è bene (rispetto a cosa?)
Verbo non specificato: non mi date la giusta assistenza (in che modo
specificamente, come fa a sapere che…?)
Il metamodello linguistico
Distorsioni
Causa-effetto: quando vi sento divento nervoso (come fa x a causare y?
È mai successo che x non causasse y?)
Equivalenza complessa: se mi chiamate ora non mi rispettate (in che
modo x significa y? Potrebbe significare qualcos altro?)
Il metamodello linguistico
Distorsioni
Lettura della mente: so cosa sta per dirmi (come fa a saperlo? Davvero?
Cosa sto per dirle?)
Performativo mancante: è giusto, è sbagliato, è morale (per chi?)
Gestione delle obiezioni
Rispetto all’obiezione trova l’area di accordo
Individua le hot words per comprendere meglio il mondo dell’altro
Utilizza il ricalco verbale e para verbale
Cerca di riconoscere cosa si nasconde dietro l’obiezione
Le espressioni “anello”
Il che significa
Per cui
Perciò
Quindi
In questo modo
Ciò fa sì che
Evitare di …
Dare la sensazione di aver ripetuto l’informazione 500
volte
Interrompere l’interlocutore
Schiarirsi frequentemente la gola
Fare pause troppo lunghe
Cantilenare
Espressioni da evitare
Suoni inarticolati e riempitivi
Domande e frasi in forma negativa (non lo vuole dire?)
Espressioni aggressive (lei non ha capito, mi faccia finire
di parlare)
Espressioni dubitative (mi pare sia così)
Espressioni categoriche (mi dia retta, è assolutamente
falso)
Espressioni da evitare
Frasi troppo lunghe
Si…ma, no…ma
Espressioni eccessivamente cerimoniose (non vorrei farle
perdere tempo, scusi se la disturbo)
Diminutivi, vezzeggiativi (un minutino, è una cosettina)
Ristrutturare le espressioni
Le rubo 5 minuti
Stia tranquillo
Forse è interessante
Potrà avere dei vantaggi
Non crede che questo servizio sia utile?
Vorrei parlarle di …
Non sono d’accordo con lei..
Le spiego in 4 minuti e 2”…
Sono certo che …
È di sicuro interesse …
Il suo vantaggio è …
Quale aspetto del servizio è più utile per lei?
Desidero informarla su..
Ha considerato anche che..
Comunicazione
persuasiva
I 7 principi di cialdini
Principio di reciprocità
Principio di impegno e coerenza
Principio della riprova sociale
Principio della simpatia
Principio dell’autorità
Principio del contrasto
Principio della scarsità
Caratteristiche dello script
Logico
Coerente e consequenziale
Flessibile
Completo
Colloquiale
Motivante e coinvolgente
Stesura dello script
Partire sempre dal punto di vista del cliente
Dare voce alle domande “inespresse” (chi rappresenta?, perché mi
chiama?, mi interessa quello che dice? c’è qualcosa sotto?)
Pianificare un range di risposte (...e se?)
La struttura dello script
AIDA:
Attenzione
Interesse
Desiderio
Azione
Tecnica del ricalco
Tecnica del ricalco
Milton Erikson, psicoterapeuta, il più grande esperto di ipnosi di tutti i tempi - Anni ’60
Ricalcare vuol dire
Andare incontro al mondo dell’altro “rimandandogli” la sua immagine, le sue espressioni, le sue parole, la sua voce
Avvicina allo stato d’animo dell’altro
È un modo di stabilire fiducia e credibilità
Trasmette il messaggio “Io sono come te”
Tecnica del ricalco
Il ricalco può essere verbale, para verbale, non verbale
Verbale: individuare le hot words dell’interlocutore e riutilizzarle nel
proprio modo di parlare
Hot words: termini, espressioni ricorrenti investiti di particolare
importanza dall’interlocutore
Le obiezioni
Si tratta di un riflesso impiegato per:
Resistere all’invasione del proprio “territorio”
Resistere all’azione persuasoria
Darsi importanza
Ottenere informazioni più precise e complete
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Sono naturali e utili (c’è una base di considerazione)
Non necessariamente denotano un rifiuto dell’offerta
Tipi di obiezione
Pretestuose e generiche (non hanno motivazioni reali)
Pregiudizi e luoghi comuni (denotano scarsa conoscenza
del prodotto/Azienda)
Inespresse o mute (mascherate da scuse banali, non si
riescono a gestire se non vengono palesate)
Obiezioni reali (concrete e spesso veritiere)
Tecniche di gestione delle obiezioni
Metodo delle domande – efficace soprattutto con obiezioni
pretestuose – costringe l’interlocutore a valutare analiticamente e
razionalmente la propria obiezione
“In che senso?”
“Nello specifico, quale parte di quello che ho detto
la lascia perplesso?”
“In relazione a cosa afferma questo?”
“Può aiutarmi a capire meglio quanto ha appena
detto?”
Tecniche di gestione delle obiezioni
Metodo riflessivo – si riformula all’interlocutore la sintesi della sua obiezione sotto forma di domanda
“Certo. Lei si sta chiedendo …”
Il concetto può essere così esasperato, minimizzato, esteso, dettagliato, circoscritto..
“.. Quindi, se ho capito bene, lei trascorre 15 ore al giorno in ufficio?.. posso chiamarla lì, se preferisce”
Tecniche di gestione delle obiezioni
Metodo della testimonianza – una persona, o categoria di
persone, fa da “testimonial” per superare l’obiezione
“La pensavo così anch’io finché non ho realizzato che il
contributo di un cliente è determinante per migliorare certi
servizi”
Tecniche di gestione delle obiezioni
Metodo boomerang – si ritorce l’obiezione a nostro vantaggio
“Non ho tempo”
“Appunto l’ho chiamata, per farle risparmiare il 30% del suo tempo!”
“Non ho tempo ora”
“Certamente, so che è molto occupato, preferisce essere richiamato
oggi pomeriggio o domani mattina?”
Tecniche di gestione delle obiezioni
“Inviatelo via mail”
“Benissimo Dr. Rossi, lo faccio immediatamente”
“ Se potessimo occuparcene ora le farei risparmiare diverso tempo”
“Ho già parlato con un suo collega”
“Ottimo, mi può ricordare con chi ha parlato?
“Perché proprio io?”
“Per avere l’opinione di chi ci conosce da diverso tempo che, per noi,
è molto importante”
Tecniche di gestione delle obiezioni
Metodo della compensazione – se non se ne può fare a meno, si
ammette la veridicità dell’obiezione compensando, però, con
numerosi vantaggi più rilevanti
“Sotto alcuni aspetti quello che dice è vero, ed è anche vero che
…”
Replica ad affermazioni errate
Metodo del terzo incomodo - usare espressioni che
attribuiscono responsabilità a terze persone
“Temo che l’abbiano informata male”
“E’ un peccato che abbiano cercato di disorientarla così …!”
Esempi
OBIEZIONE: “Il vostro servizio fa schifo e mi chiamate solo per lavarvi la coscienza”
“Non è vero!”
“Le garantisco che sbaglia”
“Mi lasci dimostrare che non è così”
“Temo l’abbiano informata male”
“Cosa le fa credere questo?”
“Se le dicessi che sta sbagliando clamorosamente potrebbe sembrare che non capisco le sue perplessità, io, invece la capisco ….
Formatrice e consulente, laureata in Scienze della Comunicazione (vecchio ordinamento, eh) con una tesi sulle proprietà formative del cinema.
Due master in Gestione delle Risorse Umane e corsi di specializzazione sulle tecniche di scrittura, la PNL, l’Analisi Transazionale, la gestione di eventi e il social media management.
Ho lavorato presso il settore formazione vendite di Vodafone, occupandomi di comunicazione interna e training on the job.
Collaboro stabilmente con ISPER - Istituto per la direzione del personale - di Torino, e con il network COME di Milano, intervenendo, in qualità di progettista e docente, in master, workshop, seminari e laboratori sulla comunicazione, il comportamento organizzativo e la gestione del personale.
Ho realizzato progetti per l’accrescimento delle competenze presso PMI, associazioni, soggetti istituzionali e aziende medio-grandi.
Scrivere mi imbarazza molto, ma non so farne a meno. 7 traslochi alle spalle. So a memoria il film «Stregata dalla luna», argomento fino a morire, il posto più bizzarro dove ho tenuto un corso è un garage a Taranto, il più suggestivo il Mart di Rovereto.
Chiara Bottini chi?