Asimov Racconti 3

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ISAAC ASIMOV.TUTTI I RACCONTI.VOLUME PRIMO. Parte 3

NOTTURNO

"Se le stelle apparissero una sola notte ogni mille anni, come gli uomini potrebbero credere e adorare, e serbare per molte generazioni la rimembranza della citt di Dio?" Emerson

Aton 77, direttore dell'Universit di Saro, sporse il labbro inferiore con bellicoso cipiglio e fiss il giovane giornalista con occhi che brillavano di collera.Theremon 762 sostenne quello sguardo d'ira senza scomporsi. Fin dagli inizi, quando la sua rubrica, che ormai andava a ruba, era soltanto un'idea folle nella mente di un cronista ancora cucciolo, si era specializzato in interviste "impossibili". Gli era costato ammaccature, occhi pesti e ossa rotte; ma gli era servito a crearsi un'ampia riserva di freddezza e di sicurezza di s.Cos abbass la mano tesa che era stata ostentatamente ignorata e, con calma, aspett che l'anziano direttore avesse il tempo di inghiottire il rospo. Gli astronomi erano gente strana, del resto, e se le azioni di Aton degli ultimi due mesi significavano qualcosa, Aton stesso era il pi pazzo di tutti.Aton 77 ritrov la voce e, sebbene questa gli tremasse per la collera repressa, la fraseologia guardinga, un po' da pedante, per la quale il famoso astronomo era noto, non lo abbandon.- Signore - disse - lei d prova di un'improntitudine infernale nel venire da me con questa sua proposta imprudente.Il grosso telefotografo dell'Osservatorio, Beenay 25, spinse la punta della lingua attraverso le labbra aride e s'intromise nervosamente: - Via, signor direttore, in fin dei conti...Il direttore si gir verso di lui e sollev un candido sopracciglio.- Non interferisca, Beenay. Le do atto delle migliori intenzioni nell'aver fatto entrare quest'uomo; ma non tollerer insubordinazioni, a questo punto.Theremon si disse che era il momento di farsi avanti.- Direttore Aton, se lei mi lasciasse finire quello che stavo per dirle, penso che...- Io invece non credo, giovanotto - lo interruppe Aton - che quanto lei potrebbe dire ora conterebbe molto, paragonato alle sue rubriche giornaliere di questi ultimi sei mesi. Lei ha guidato una vasta campagna di stampa contro gli sforzi, miei e dei miei colleghi, volti a organizzare il mondo contro una minaccia che ormai non pi possibile evitare. Ha fatto del suo meglio, con i suoi attacchi altamente personali, per rendere oggetto di ridicolo il personale di questo Osservatorio.Il direttore prese dal tavolo una copia del Chronicle di Saro City e l'agit furiosamente in direzione di Theremon.- Perfino un individuo della sua ben nota impudenza dovrebbe esitare prima di venire da me, a chiedere che io gli conceda di riferire sugli avvenimenti di oggi al suo giornale. Tra tanti giornalisti, proprio lei! Aton scaravent il giornale a terra, and a passi concitati verso la finestra e intrecci le mani dietro di s.- Pu anche andarsene, ora - scatt, girando appena la testa. Fissava cupamente il cielo dove Gamma, il pi luminoso dei sei soli del pianeta, stava calando. Appariva gi sbiadito e ingiallito nella nebbia dell'orizzonte, e Aton sapeva che non l'avrebbe contemplato mai pi da uomo sano di mente.Si gir di scatto.- No, aspetti, venga qui. - Fece un gesto perentorio. - Le dar il materiale per l'articolo.L'uomo della stampa non aveva neppure lontanamente accennato ad andarsene, e ora si avvicin lentamente all'astronomo. Aton indic un punto all'esterno. - Di sei soli, soltanto Beta rimasto nel cielo. Lo vede?La domanda era piuttosto superflua. Beta era quasi allo zenith, la sua luce rossastra inondava il paesaggio di un colore arancione insolito, mentre i raggi brillanti di Gamma si spegnevano. Beta era all'afelio. Sembrava piccolo; pi piccolo di come Theremon l'avesse mai visto e, per il momento, era il dominatore incontrastato del cielo di Lagash.Il vero sole di Lagash, Alpha, quello intorno al quale il pianeta ruotava, era agli antipodi, e cos le altre due coppie di soli pi distinti. Il nano e rosso Beta - l'immediato compagno di Alpha - era solo, tristemente solo.La faccia di Aton, rivolta verso l'alto, sembrava rossa e accesa dal sole.- In poco meno di quattro ore la civilizzazione, cos come noi la conosciamo, arriver alla sua fine. E accadr perch, come lei vede, Beta l'unico sole rimasto nel cielo. - Aton sorrise, trucemente. - Lo scriva! Non ci sar nessuno, a leggerlo.- Ma se, all'atto pratico, le quattro ore passano, e poi altre quattro, senza che succeda niente? - domand Theremon in tono pacato.- Oh, no, non si preoccupi. Succeder di tutto.- Siamo d'accordo! E tuttavia... se non accadesse niente?Per la seconda volta, Beenay 25 parl: - Direttore, penso che dovrebbe ascoltarlo.- Mettiamo la cosa ai voti, direttore Aton - sugger Theremon.Si diffuse un mormorio tra gli altri cinque membri del personale dell'Osservatorio, che fino a quel momento avevano mantenuto un atteggiamento di prudente neutralit.- Non sar necessario - dichiar Aton, in tono deciso. Estrasse l'orologio dal taschino. - Dato che il suo buon amico, Beenay, si mostra cos pressante, le accorder cinque minuti. Parli, prego.- Bene! Allora, che differenza farebbe, se lei mi permettesse di scrivere un resoconto testimoniale di ci che sta per accadere? Se la sua predizione si avverer, la mia presenza non causer nessun danno poich, in tal caso, il mio articolo non verrebbe mai scritto. D'altra parte, se non dovesse accadere niente, lei ugualmente dovr aspettarsi il ridicolo, o peggio. Sarebbe forse saggio lasciare quel ridicolo in mani amiche.Aton fece un gesto sprezzante. - Allude alle sue, quando parla di mani amiche?- Certamente! - Theremon sedette e accavall le gambe. - I miei colleghi saranno stati anche piuttosto villani, io per non ho mai mancato di concedere a voialtri astronomi il beneficio del dubbio. In fin dei conti, non questo il secolo per predicare a tutto Lagash: "La fine del mondo alle porte".Bisogna rendersi conto che la gente non crede pi al Libro delle Rivelazioni e che irritante vedere gli scienziati fare un improvviso voltafaccia e dirci che i cultisti, tutto sommato, hanno ragione...- Lasciamo andare questi discorsi, giovanotto - lo interruppe Aton. - Se vero che una gran parte dei nostri dati ci stata fornita dal Culto, anche vero che i nostri risultati non contengono alcun elemento mistico. I fatti sono fatti, e la cosiddetta mitologia del Culto ha alcuni fatti certi dietro di s. Li abbiamo portati alla luce, lacerando il mistero che li avvolgeva. Le assicuro che il Culto, ora, ci odia anche pi di voi della stampa.- Io non vi odio. Sto solo cercando di spiegare che l'opinione pubblica irritata. C' un malumore diffuso, tra i lettori.Aton storse le labbra in una smorfia di derisione. - Lasci che si irritino.- Si ma... e domani?- Non ci sar domani! - Ma se poi ci sar? Ammettiamo che ci sia, tanto per vedere che cosa pu succedere. Quell'irritazione potrebbe trasformarsi in qualcosa di pi serio.In fin dei conti, gli affari hanno registrato un crollo, in questi due mesi. I finanziatori non credono veramente che il mondo stia per finire ma, in attesa di vedere che cosa accadr, si tengono ben stretto il loro denaro. Nemmeno l'uomo della strada ci crede, ma prima di rifornirsi per la nuova stagione preferisce aspettare un po': non si sa mai. Mi ha gi capito, penso. Non appena superata questa storia, quelli che sono stati lesi nei loro interessi chiederanno a voi scienziati di renderne conto. Diranno che, se alcuni pazzi, chiedo scusa, possono sconvolgere la prosperit del paese ogni qualvolta salti loro in testa, tirando fuori previsioni campate in aria, il pianeta deve impedire che questo avvenga. L'ira divamper, caro signore.Il direttore squadrava severamente il giornalista. - E lei che cosa proporrebbe di fare, per salvare la situazione?- Be'... - Theremon sorrise - mi proponevo di prendere in mano la pubblicit.Posso manovrare in modo che soltanto il lato ridicolo risulti evidente. Non sar piacevole, lo so, perch mi toccher fare di tutti voi una massa di idioti capaci solo di parlare a vanvera; ma, se riuscir a fare in modo che si rida di voi, forse l'ira sfumer. In cambio, tutto quello che il mio editore chiede l'esclusiva della notizia.Beenay, che assentiva, non seppe tenersi: - Direttore, tutti noi pensiamo che abbia ragione lui. In questi due mesi, ci siamo occupati di tutto tranne che di quella probabilit su un milione che ci sia un errore nella nostra teoria o nei nostri calcoli. Sarebbe giusto pensare anche a quella.Dal gruppo degli uomini intorno al tavolo si lev un mormorio di consenso, e l'espressione di Aton divenne quella di chi ha qualcosa di amaro in gola e non riesce a mandarlo gi.- In tal caso rimanga pure, se lo desidera. La prego, per, di astenersi gentilmente dall'intralciare in qualsiasi modo le nostre mansioni. Tenga presente, inoltre, che qui tutto dipende da me e, nonostante le opinioni espresse nei suoi articoli, mi aspetto da parte sua piena collaborazione e assoluto rispetto.Teneva le mani dietro la schiena, mentre parlava, e spingeva in avanti la faccia rugosa, con aria di determinazione. Avrebbe forse continuato cos per un pezzo, se una voce nuova non si fosse intromessa.- Salve, salve, salve! - S ud, un po' in falsetto, mentre le guance del nuovo arrivato si allargavano in un sorriso soddisfatto. - Cos' questa atmosfera da obitorio, qui dentro? Nessuno si star perdendo di coraggio, spero.Aton lo fissava, costernato, poi disse in tono stizzito: - Cosa diavolo viene a fare qui, Sheerin? Credevo volesse restare con gli altri, nel Rifugio.Sheerin rise, si lasci cadere di peso su una sedia. - All'inferno il Rifugio! Mi annoiavo a morte, l dentro. Volevo essere qui, dove la situazione comincia a farsi rovente. Non crede che anch'io abbia la mia parte di curiosit? Voglio vederle, queste Stelle di cui tanto parlano i cultisti. - Si freg le mani e continu, in tono pi serio: - Si gela, fuori. C' un vento che ti fa venire i ghiaccioli nel naso. Beta, distante com', non riesce a scaldare nemmeno un po'.Il canuto direttore digrignava i denti, esasperato. - Perch fa di tutto per commettere sciocchezze, Sheerin? A che cosa serve la sua presenza qui?- E a che cosa servo l, allora? - Sheerin allargava le dita con comica rassegnazione. - Uno psicologo non che un peso morto, nel Rifugio. L occorrono uomini d'azione e donne sane e robuste che possano mettere al mondo figli. Io? Io peso quaranta chili di troppo per essere un uomo d'azione e, quanto al mettere al mondo figli, non credo di valere granch. E allora perch aggiungere una bocca in pi da sfamare? Mi sento pi a mio agio, qui.Theremon parl in tono sbrigativo. - Che cos' esattamente il Rifugio, signore?Sheerin parve accorgersi soltanto allora del giornalista. Aggrott la fronte e gonfi le guance. - E lei, se lecito, chi sarebbe, testa rossa?Aton strinse le labbra, poi mormor, imbronciato: - Theremon 762, quel tale della stampa. L'avr sentito nominare, immagino.Il giornalista tese la mano. - E lei, immagino, Sheerin 501, dell'Universit di Saro. La conosco di fama. - Poi, ripet: - Mi dica, che cos' il Rifugio?- Ecco - cominci a spiegare Sheerin - Samo riusciti a convincere alcune persone della validit della nostra profezia di... uhm... di Apocalisse, tanto per usare un termine spettacolare, e quelle poche hanno preso le misure del caso. Si tratta pi che altro dei familiari del personale dell'Osservatorio, di alcuni elementi dell'Universit di Saro e di qualche estraneo. Nel complesso, saranno un trecento persone, ma per tre quarti si tratta di donne e bambini.- Capisco! Dovranno rimanere nascosti dove l'Oscurit e le... s, ecco, le Stelle non possano raggiungerli, e l sopravvivere quando il resto del mondo sparir nel nulla.- Se ce la faranno. Non sar facile. Quando il resto dell'umanit sar in preda alla follia, quando le grandi citt andranno in fiamme, l'ambiente non sar certo adatto alla sopravvivenza. In ogni modo, l hanno cibo, acqua, riparo e armi... Hanno di pi - disse Aton. - Hanno tutta la nostra documentazione, salvo i dati che raccoglieremo quest'oggi. Quei documenti significheranno tutto per il prossimo ciclo, ed soprattutto quel materiale che dovr salvarsi. Il resto, pu andare in malora.Theremon si lasci sfuggire un lungo sibilo e rimase per diversi minuti in silenzio, a meditare. Gli uomini intorno al tavolo avevano tirato fuori una scacchiera multipla, e avevano iniziato una partita a sei. Le mosse venivano fatte con rapidit e in silenzio. Tutti gli occhi erano fissi sulla scacchiera, in furiosa concentrazione. Theremon osserv i giocatori, assorto, poi si alz e si avvicin ad Aton, che sedeva in disparte, a discutere sottovoce con Sheerin.- Sentite - disse, rivolgendosi a entrambi - andiamo da qualche altra parte, cos non disturberemo gli altri. Vorrei farvi alcune domande.L'anziano astronomo lo guard con fiero cipiglio, ma Sheerin salt su di scatto. - Sicuro, sicuro. Parlare mi far bene. Fa sempre bene. Aton mi stava dicendo delle ipotesi che gli ha esposto sulla reazione mondiale, in caso di fallimento della predizione; e io sono d'accordo con lei. Tra parentesi, sono un assiduo lettore della sua rubrica, e in linea di massima condivido le sue idee.- Per favore, Sheerin - borbott Aton.- Eh? Ah, s s. Andremo nella stanza accanto. Tra l'altro, le sedie sono pi comode.C'erano alcune poltrone imbottite, nella stanza attigua. C'erano anche pesanti tendaggi rossi alle finestre e un tappeto amaranto per terra. Con la luce rossiccia che Beta riversava dall'esterno, l'effetto generale faceva pensare a sangue rappreso.Theremon rabbrivid. - Povero me, darei dieci crediti per una dose decente di luce bianca, almeno per un minuto. Vorrei che Gamma e Delta fossero l in cielo.- Quali sono le domande? - disse Aton. - La prego, tenga presente che il nostro tempo limitato. Tra poco pi di un'ora e un quarto andremo di sopra, dopo di che non avremo pi tempo per parlare. - Bene, ecco qua. - Theremon si appoggi allo schienale e incroci le braccia.- Tutti voialtri sembrate cos convinti di questa storia che anch'io comincio a crederci. Ora, le dispiacerebbe spiegarmi di che cosa si tratta, esattamente?Aton esplose. - Ma come! E ha il coraggio di venire a dirmi che, finora, voi della stampa ci avete bombardati di ridicolo senza nemmeno tentare di capire quello che noi cercavamo di spiegarvi?Il giornalista abbozz un sorrisetto impacciato. - Be', non esageriamo, caro direttore. Un'idea generale io ce l'ho. Voialtri asserite che, tra poche ore, ci sar l'Oscurit totale e che l'intera umanit verr colta da una violenta forma di pazzia. Ma io voglio sapere, ora, la spiegazione scientifica. - No, no e no, per l'amor del cielo - interruppe Sheerin. - Se lei fa una domanda del genere ad Aton, ammesso che lui abbia voglia di risponderle, si sentir rovesciare addosso pagine di cifre e volumi di grafici. Cose che per lei non avranno n capo n coda. Ora, se la domanda la rivolgesse a me, invece, io potrei fornirle il punto di vista del profano.- D'accordo: la rivolger a lei.- In tal caso, debbo prima bagnarmi la gola. - Lo psicologo si freg le mani e guard Aton.- Acqua? - domand Aton, scorbutico.- Non diciamo assurdit! - Lei, non dica assurdit. Niente alcool, oggi. Sarebbe troppo facile fare ubriacare i miei uomini. Non posso permettermi di tentarli.Lo psicologo borbott qualcosa di incomprensibile. Si gir verso Theremon, lo trafisse con i suoi occhi penetranti e cominci: - Lei sapr, naturalmente, che la storia della civilizzazione su Lagash mostra un carattere ciclico: e dico proprio ciclico! - Lo so - replic Theremon, cauto - che questa la teoria archeologica corrente. stata accettata come dato di fatto?- Siamo l. In quest'ultimo secolo, ha riscosso generali consensi, diciamo.Questo carattere ciclico , o meglio, era, uno dei grandi misteri. Abbiamo individuato altre civilizzazioni, di cui nove in modo definitivo e altre attraverso svariate indicazioni, e sappiamo che tutte avevano raggiunto vertici paragonabili ai nostri e che tutte, senza eccezioni, vennero distrutte dal fuoco quando erano ormai all'apice della loro cultura. E nessuno poteva dire perch. Tutti i centri di cultura furono totalmente cancellati dal fuoco, senza che rimanesse un solo indizio sufficiente a illuminarci sulla causa.Theremon seguiva attentamente. - Non c' stata un'Et della Pietra, anche?- probabile, ma finora non se ne sa niente, in pratica, tranne che gli uomini di quell'epoca erano poco pi che scimmioni dotati d'intelligenza. un particolare che possiamo anche lasciare da parte.- D'accordo. Continui.- Sono state date spiegazioni di queste catastrofi ricorrenti, tutte di natura pi o meno fantastica. Alcune parlano di periodiche piogge di fuoco; altre sostengono che, ogni dato periodo, Lagash passi attraverso un sole; e ce ne sono di ancora pi sballate. Ma c' una teoria, completamente diversa dalle altre, che si tramanda da alcuni secoli.- Lo so. Lei allude al mito delle "Stelle" che i cultisti hanno nel loro Libro delle Rivelazioni.- Precisamente - conferm Sheerin, soddisfatto. - I cultisti dicevano che ogni duemilacinquant'anni Lagash entrava in un'immensa caverna, cos che tutti i soli scomparivano, e che su tutto il mondo calava l'oscurit totale! Poi, a sentir loro, apparivano cose chiamate Stelle, che derubavano gli uomini della loro anima e li lasciavano simili a bruti privi di raziocinio, al punto da distruggere la civilt che essi stessi avevano costruito. Naturalmente, tutto questo si mescola con una quantit di elementi mistico-religiosi, ma l'idea centrale quella.Segu una breve pausa in cui Sheerin prese un lungo respiro. - E ora, veniamo alla Teoria della Gravitazione Universale. - Pronunci quelle parole in modo da far risaltare le maiuscole; e, a questo punto, Aton si stacc dalla finestra, sbuff senza ritegno e usc dalla stanza.I due lo seguirono con lo sguardo, poi Theremon domand: - Che cosa c'?- Niente di speciale - rispose Sheerin. - Due degli assistenti dovevano essere qui gi da diverse ore e non si sono ancora visti.Aton tremendamente a corto di personale, naturalmente, perch tutti quelli che contano veramente sono andati nel Rifugio.- Non c' pericolo che quei due abbiano disertato, no?- Chi? Faro e Yimot? No, naturalmente. Tuttavia, se non saranno qui entro un'ora, le cose si complicheranno. - Sheerin si alz, all'improvviso, e gli occhi gli brillavano. - Intanto, visto che Aton andato di l And in punta di piedi fino alla finestra pi vicina, si accoccol sui calcagni e, dall'armadietto sotto il davanzale, estrasse una bottiglia di liquido rosso, che gorgogli in modo suggestivo quando lui la scosse.- Ma guarda, credevo che Aton non ne sapesse niente - osserv, mentre tornava verso il tavolino. - Qua! Abbiamo un solo bicchiere, per cui, come ospite, lo cedo a lei. Per me terr la bottiglia.- E riemp il bicchierino con giudiziosa parsimonia.Theremon fece l'atto di protestare, ma Sheerin lo squadr severamente: - Un po' di rispetto per gli anziani, giovanotto.Il giornalista torn a sedersi, con espressione preoccupata. - Coraggio, allora, vecchio ribaldo.Il pomo d'Adamo dello psicologo andava su e gi, mentre la bottiglia s'inclinava sempre pi verso l'alto; poi, con un grugnito di soddisfazione e facendo schioccare le labbra, Sheerin riprese: - Ma lei che cosa ne sa, poi, di gravitazione?- Niente, tranne che una scoperta piuttosto recente, una teoria non del tutto definita, e che comporta cognizioni matematiche quanto mai complicate, al punto che soltanto una dozzina di individui, su tutto Lagash, pare siano in grado di capirci qualcosa.- Sciocchezze! Pallonate! Posso riassumerle io, in una frase, tutto il concetto essenziale. La Legge della Gravitazione Universale afferma che, tra tutti i corpi dell'universo, esiste una forza di coesione, tale che il quantitativo di detta forza, tra due corpi qualsiasi, proporzionale al prodotto delle loro masse diviso per il quadrato della distanza che li separa.- Tutto qui?- L'essenziale! Ci sono voluti quattrocento anni, per arrivarci.- Perch tanto tempo? Sembra abbastanza semplice, cos come l'ha esposta lei.- Perch le grandi leggi fisiche non vengono suggerite da lampi di ispirazione, checch lei ne pensi. In genere, ci vuole il lavoro combinato di un mondo pieno di scienziati e un periodo di secoli. Dopo che Genovi 41 scopr che era Lagash a ruotare intorno al sole Alpha e non viceversa - e questo quattrocento anni fa - gli astronomi hanno lavorato molto. I moti complessi dei sei soli sono stati registrati, analizzati e scomposti. Una teoria dopo l'altra si fatta strada, stata controllata e ricontrollata, poi modificata e abbandonata oppure ripresa e trasformata in un'altra. Un lavoro d'inferno, mi creda.Theremon assentiva pensosamente, porgendo il bicchiere. A malincuore, Sheerin lasci che poche gocce colassero dalla bottiglia.- Soltanto vent'anni fa - riprese, dopo avere inumidito anche la propria gola - venne finalmente dimostrato che la Legge della Gravitazione Universale spiegava esattamente i movimenti orbitali dei sei soli. Fu un grande trionfo.Sheerin si alz e and alla finestra, sempre tenendo stretta la bottiglia. - E adesso arriviamo al punto. Nell'ultimo decennio, il moto di Lagash in rapporto ad Alpha venne calcolato secondo la gravit, e il risultato non corrispondeva all'orbita osservata; nemmeno dopo avere incluso nei calcoli tutte le perturbazioni dovute agli altri soli. O la legge non era valida, o c'era da tener conto di un altro fattore, ancora sconosciuto.Theremon and a raggiungere Sheerin presso la finestra e scrut in lontananza, oltre i pendii boscosi, dove le guglie di Saro City rosseggiavano con bagliori sanguigni all'orizzonte. Nel gettare una breve occhiata a Beta, il giornalista sent la tensione dell'incertezza aumentare dentro di s. Beta splendeva rossastro allo zenith, rimpicciolito e sinistro.- Continui, professore - mormor.- Gli astronomi - riprese Sheerin - brancolarono alla cieca per anni, facendo a gara nel proporre teorie sballate, finch Aton ebbe l'ispirazione di consultare il Culto. Il capo del Culto, Sor 5, aveva accesso ad alcuni dati che semplificavano notevolmente il problema. Aton si mise al lavoro, seguendo una nuova pista. E se, mettiamo, vi fosse stato un altro corpo planetario opaco, oltre Lagash? In questo caso, lei capisce, avrebbe potuto splendere soltanto di luce riflessa e, se fosse stato composto di roccia bluastra, come lo per gran parte Lagash, ecco che, nella luminosit del cielo, l'eterno ardere dei soli l'avrebbe reso invisibile: l'avrebbe inghiottito del tutto.Theremon zufol a fior di labbra. - Che idea pazzesca! - Pazzesca, dice lei? Stia a sentire: supponiamo che questo corpo ruotasse attorno a Lagash a distanza tale, seguendo un'orbita tale e avendo tale massa per cui la sua attrazione giustificasse perfettamente le deviazioni di Lagash dalla sua orbita teorica: lo sa, lei, che cos'accadrebbe?L'altro scosse la testa.- Bene, a volte questo corpo verrebbe a trovarsi tra Lagash e uno dei soli - e Sheerin vuot d'un sorso quello che restava nella bottiglia.- Cosa che succeder, immagino - disse Theremon, tagliando corto.- Gi! Ma un unico sole si trova sul suo piano di rivoluzione. - Con il pollice, Sheerin accenn all'astro rimpicciolito, su in alto. - Beta! Ed stato dimostrato che l'eclisse ricorre soltanto quando la disposizione dei soli tale per cui Beta resta solo nel suo emisfero nonch alla distanza massima, momento in cui la luna si trova invariabilmente alla distanza minima.L'eclisse che ne consegue, con la luna sette volte il diametro apparente di Beta, si estende su tutto Lagash e dura pi di mezza giornata, per cui non c' punto del pianeta che si sottragga agli effetti. E questa eclisse si verifica una volta ogni duemilaquarantanove anni.Il volto di Theremon era una maschera inespressiva. - Dovrei scrivere questo, nel mio articolo?Lo psicologo assenti. - S, tutto qui. Prima l'eclisse - che comincer fra tre quarti d'ora - poi l'Oscurit universale e, forse, quelle misteriose Stelle: infine, la follia, e la fine del ciclo.Sheerin medit per qualche istante. - Avevamo ben due mesi di vantaggio, noi, qui all'Osservatorio, ma non sono stati sufficienti a convincere Lagash del pericolo. Forse neppure due secoli sarebbero bastati. Ma tutti i nostri dati sono nel Rifugio, e oggi fotograferemo l'eclisse. Il prossimo ciclo potr partire in vantaggio, sapendo gi la verit e, quando si verificher la prossima eclisse, l'umanit sar finalmente pronta ad affrontarla. Ora che ci penso, anche questo da includere nell'articolo.Un leggero vento agit le tende della finestra quando Theremon la spalanc e si sporse. Il giornalista sentiva l'aria gelida passargli tra i capelli, mentre fissava la propria mano, illuminata da una luce color cremisi. Poi, rientr, come per un improvviso scatto di ribellione.- Che cosa c' nell'Oscurit che debba per forza farmi impazzire?Sheerin sorrideva tra s mentre, con gesto distratto, giocherellava con la bottiglia vuota. - Lei ha mai sperimentato l'Oscurit, giovanotto?Il giornalista si appoggi contro la parete, riflettendo. - No. Non posso dire d'averla sperimentata. Ma so che cos'. Una semplice... ecco... - accennava movimenti vaghi con le dita e, all'improvviso, s'illumin. - Una semplice assenza di luce, come nelle caverne.- mai stato in una caverna?- In una caverna? No, naturalmente! - Lo immaginavo. Io ho tentato, la settimana scorsa, tanto per farmi un'idea, ma sono scappato fuori di corsa. Mi sono addentrato fin dove la bocca della caverna era appena appena visibile, come una macchia di luce, e intorno a me tutto era buio pesto. Non avrei mai creduto che una persona della mia mole potesse correre tanto velocemente.Theremon abbozz un sorriso. - Bene, se per questo, penso che io non sarei scappato, al posto suo.Lo psicologo studi il giovane, con aria visibilmente seccata.- Non si dia tante arie! La sfido a tirare le tende.Theremon si mostr sorpreso. - E perch? Se l fuori ci fossero quattro o cinque soli, potremmo anche abbassare un poco la luce, per riposare gli occhi, ma ora di luce ce n' gi troppo poca.- questo il punto. Tiri le tende, come le ho detto, poi venga a sedersi qui.- Come vuole. - Theremon allung la mano verso il cordone scorrevole e tir.La tenda rossa scivol attraverso l'ampia vetrata, mentre gli anelli di ottone slittavano sibilando lungo l'asta metallica, e una penombra violacea cal pesantemente sulla stanza.I passi di Theremon echeggiavano nel silenzio, mentre egli si dirigeva verso il tavolo; poi, a mezza strada, si arrestarono. - Non la vedo, professore - bisbigli il giovane.- Venga avanti a tentoni - ordin Sheerin, con voce straziata.- Ma non riesco a vederla, professore. - Il giornalista respirava a fatica. - Non vedo niente.I passi ricominciarono, avvicinandosi incerti, esitanti. Si ud il rumore di qualcuno che armeggiava intorno a una sedia. La voce di Theremon rison di nuovo, debolmente: - Eccomi. Sto... ehm... sto benissimo.- Le piace, s?- N-no. orribile. Sembra che le pareti si... - Una pausa. - Ho come l'impressione che mi vengano addosso. Mi viene l'istinto di spingerle in l.Ma non sto diventando pazzo! Anzi, l'impressione a poco a poco si attenua.- Sta bene. Riapra pure le tende.Di nuovo il rumore di passi cauti, nel buio, l'annaspare di Theremon contro la tenda, mentre cercava il cordone a tentoni, e infine il trionfante fruscio della tenda che si apriva. La luce rossa inond la stanza e, con un'esclamazione di gioia, Theremon guard verso il sole.Sheerin si asciug con il dorso della mano la fronte sudata, e osserv con voce tremante: - Ed era soltanto una stanza buia.- Ma una cosa sopportabile - disse Theremon, con disinvoltura.- S, una stanza buia lo . Ma c' stato, lei, alla mostra Centennale di Jonglor, due anni fa?- No, purtroppo non sono riuscito ad andarci. Novemila chilometri sono davvero un viaggio troppo lungo, perfino per visitare la Mostra.- Bene, io s. Ma avr almeno sentito parlare del "Tunnel del Mistero", che super tutti i record di affluenza nel parco divertimenti: per il primo mese o due, per lo meno.- S. Non vi fu un certo trambusto, in proposito?- Poco, per. La cosa venne messa a tacere. Vede, il "Tunnel del Mistero" era lungo poco pi di un chilometro: senza luci. Si saliva su un'automobilina scoperta e, per un quarto d'ora, si filava attraverso l'Oscurit. Un passatempo che piacque molto... finch dur.- Piaceva molto?- Sicuro. C' del fascino nell'essere spaventati, quando questo fa parte del gioco. Il bambino nasce con tre paure istintive: dei rumori forti, del cadere e dell'assenza di luce. Per questo considerato tanto divertente, precipitarsi incontro a qualcuno, gridando "Buuu!". Ed ecco perch cos divertente salire su un ottovolante. E, sempre per questo, il "Tunnel del Mistero" da principio fece faville. La gente usciva dall'Oscurit senza fiato, tremante, mezza morta di paura, ma continuava a pagare per riprovare la stessa emozione.- S, s, aspetti. Ora ricordo. Qualcuno usc di l privo di vita, vero? Per lo meno, cos ho sentito dire, in seguito alla chiusura del tunnel.Sheerin alz le spalle. - Bah! Due o tre morti: una cosa da poco! Le famiglie vennero indennizzate e il consiglio comunale di Jonglor fu convinto a lasciar cadere la cosa. In fin dei conti, dicevano gli organizzatori, se una persona debole di cuore vuole entrare nel tunnel lo fa a suo rischio e pericolo. E poi, vennero prese delle misure. Misero un medico di guardia, nella biglietteria, e chi voleva salire su una di quelle automobiline doveva prima sottoporsi a una visita di controllo. Questo fece salire materialmente alle stelle la vendita dei biglietti.- Bene, e allora?- Ma c'era dell'altro, vede. A volte la gente usciva di l in condizioni perfette, salvo che rifiutava di entrare nei luoghi chiusi: in qualsiasi luogo chiuso, compresi i palazzi, le ville, gli appartamenti, le capanne, le cabine e perfino le tende.Theremon sembrava colpito. - Insomma, rifiutavano di stare al chiuso? E dove dormivano?- All'aperto.- Be', ma... avrebbero dovuto costringerli a rientrare.- Oh, lo fecero, lo fecero. Ragion per cui, quelle persone venivano prese da violente crisi isteriche e facevano del loro meglio per fracassarsi il cranio contro la parete pi vicina. Una volta portati al chiuso, era impossibile tenerceli senza ricorrere all'uso della camicia di forza o di una massiccia dose di tranquillanti.- Ma allora erano pazzi! - Pazzi, s, esattamente. Su dieci persone che entravano in quel tunnel, almeno una si riduceva in quello stato. Chiamarono in aiuto gli psicologi, e noialtri facemmo la sola cosa possibile: quella di chiudere la mostra. - Sheerin allarg le braccia.- Che cos'era successo a quella gente? - domand alla fine Theremon.- In pratica, la stessa cosa capitata a lei poco fa, quando, nel buio, ha avuto l'impressione che le pareti volessero schiacciarla. C' un termine psicologico per indicare l'istintiva paura dell'uomo per l'assenza della luce: "claustrofobia". Noi la chiamiamo cos perch la mancanza di luce sempre connessa con gli spazi chiusi, per cui il timore di una cosa equivale al timore dell'altra. Capisce?- E quelli del tunnel?- Quelli del tunnel erano, in particolare, malcapitati la cui mente non possedeva l'elasticit necessaria per superare il senso di claustrofobia da cui erano assaliti nell'Oscurit. Un quarto d'ora senza luce lungo a passare; lei, poco fa, rimasto al buio soltanto due o tre minuti, e ho avuto l'impressione che fosse piuttosto sconvolto. Quelli del tunnel soffrivano di un disturbo che noi chiamiamo "fissazione claustrofobica". In loro, la paura latente dell'Oscurit si era cristallizzata ed era diventata attiva, nonch, per quanto ne sappiamo, permanente. Ecco che cosa possono fare quindici minuti passati nell'Oscurit.Segu un lungo silenzio, e la fronte di Theremon si aggrottava sempre di pi.- Fino a questo punto! Non posso crederlo.- Dica piuttosto che non vuole crederlo - scatt Sheerin. - Lei ha paura di crederlo. Guardi fuori della finestra! Theremon obbed e lo psicologo continu, senza nemmeno una pausa: - Immagini l'Oscurit... dappertutto. Niente luce, per quello che le dato vedere. Case, alberi, campi, terra, cielo... tutto nero! E per di pi le Stelle, a quanto dicono, qualunque cosa siano. Riesce a concepirlo?- S, riesco - dichiar Theremon, in tono lugubre.Al che, Sheerin cal il pugno sul tavolo, con improvvisa violenza. - Mente! Non riesce a concepirlo! Il suo cervello non stato costruito per una concezione del genere, proprio come non in grado di concepire l'eternit o l'infinito. Lei pu soltanto parlarne. Una frazione della realt sufficiente a sconvolgerla e quando questa realt subentrer in tutta la sua concretezza il suo cervello si trover davanti a un fenomeno che esula dai limiti della sua comprensione. Lei impazzir, in modo completo e permanente! Non c' alcun dubbio, ha capito? - Poi, con tristezza, aggiunse: - E un altro paio di millenni di lotta penosa sfumeranno nel nulla. Domani, in tutto il pianeta Lagash, non rimarr una sola citt intatta.Theremon aveva ritrovato parte del suo equilibrio mentale. - Ma no, non detto! Ancora non vedo perch dovrei diventare matto solo perch non c' neppure un sole in cielo... ma, quand'anche accadesse, e impazzissero tutti gli altri, come questo potrebbe danneggiare le citt? Che cosa succeder, le faremo saltare in aria?Ma Sheerin non si calmava. - Se lei fosse nell'Oscurit, che cosa chiederebbe pi di qualsiasi altra cosa, che cosa invocherebbe, con tutte le forze? La luce, maledizione, la luce! - Ebbene?- E in che modo, potrebbe ottenere la luce?- Non lo so - replic Theremon, in tono categorico.- Qual il solo modo di ottenere la luce, a prescindere dai soli?- Cosa vuole che ne sappia?Erano fermi faccia a faccia, naso a naso, quasi.- Si brucia qualcosa, egregio signore - disse Sheerin. - Non ha mai visto un fuoco, lei? Non ha mai partecipato a un campeggio, non ha mai cotto uno stufato con un fuoco di legna? Il calore non la sola cosa che si ottiene, bruciando della legna: il fuoco manda anche luce, e la gente lo sa. E quand' buio tutti vogliono luce, e sono decisi ad averla.- E cos, bruciano la legna?- Bruciano tutto quello che trovano sottomano. Debbono fare luce. Debbono bruciare qualcosa, e se la legna non a portata di mano bruciano la prima cosa che trovano. Loro avranno la luce... e ogni centro abitato se ne andr in fiamme! I loro occhi non si lasciavano un istante, come se l'intera questione fosse una faccenda personale dipendente dalle rispettive forze di volont, finch Theremon, senza parole, distolse lo sguardo. Aveva il respiro ansante e irregolare e quasi non si accorgeva dell'improvviso trambusto che si sentiva nella stanza attigua, al di l della porta chiusa.Sheerin ruppe il silenzio, e dovette fare uno sforzo per dare alla voce un tono ragionevole. - Mi pare d'avere udito la voce di Yimot. Probabilmente lui e Faro sono tornati. Andiamo a sentire come mai sono cos in ritardo.- Ma s, andiamo pure - mormor Theremon. Tir un lungo respiro e parve scuotersi tutto. La tensione era rotta. La stanza era in tumulto, tutto il personale era raggruppato intorno ai due giovanotti che cercavano di far fronte al fiume di domande con le quali venivano assaliti e, contemporaneamente, si liberavano degli indumenti esterni.Aton irruppe tra la ressa e affront rabbiosamente i nuovi arrivati. - Vi rendete conto che manca meno di mezz'ora al termine massimo? Dove siete stati?Faro 24 si mise a sedere e si freg le mani per scaldarsele. Aveva le guance rosse per il gelo esterno. - Yimot e io abbiamo appena terminato di condurre in porto un piccolo esperimento audace tutto nostro. Avevamo tentato di vedere se si riusciva a simulare l'impressione di Oscurit e di Stelle, tanto per avere gi un'idea di che effetto facessero.Fra gli astanti si lev un mormorio confuso, mentre un improvviso interesse si accendeva negli occhi di Aton. - Di questo non si era mai parlato. Come avete fatto per riuscirci?- Ecco - disse Faro - l'idea era venuta a Yimot e a me gi da diverso tempo, e avevamo lavorato al progetto nelle ore libere. Yimot sapeva di una certa casa, in citt, a un solo piano e con il tetto a cupola: un tempo era stata usata come museo, credo. In ogni modo, l'abbiamo acquistata...- E dove avete trovato il denaro? - domand Aton, in tono perentorio.- L'abbiamo prelevato dai nostri conti - borbott Yimot 70. - La casa costata duemila crediti. - Poi, in tono di difesa: - Be', e con questo?Domani, duemila crediti saranno duemila pezzi di carta. Tutto qui.- Naturale - conferm Faro. - Abbiamo comperato il padiglione e l'abbiamo tutto rivestito di velluto nero, in modo da ottenere un'Oscurit quanto pi perfetta possibile. Poi, abbiamo aperto piccoli fori nel soffitto, e li abbiamo coperti con tanti coperchi di metallo, in modo da poterli aprire tutti contemporaneamente, manovrando un'unica leva. Questo, naturalmente, non l'abbiamo fatto da soli: abbiamo chiamato un falegname, un elettricista e qualche altro operaio; il denaro non aveva pi importanza. L'essenziale era di riuscire a far penetrare la luce da quei buchi nel tetto, cos da poter ottenere un effetto stellare.Nessuno osava tirare il respiro, durante la pausa che segu. In tono duro, Aton osserv: - Non avevate il diritto di fare un esperimento privato...Faro sembrava mortificato. - Lo so, professore... Ma, francamente, Yimot e io lo ritenevamo un esperimento un po' pericoloso.Se l'effetto avesse funzionato, quasi ci aspettavamo di impazzire: stando a quanto afferma Sheerin, lo ritenevamo molto probabile. Volevamo essere i soli a correre il rischio. Naturalmente, se avessimo scoperto di poter conservare l'equilibrio mentale, c'era la speranza che questo potesse immunizzarci contro l'esperienza vera e propria, dopo di che tutti voi avreste potuto sottoporvi alla stessa profilassi. Ma la cosa non ha funzionato per niente...- Perch, cos' successo?Fu Yimot a rispondere. - Ci siamo chiusi dentro e abbiamo lasciato che i nostri occhi si assuefacessero all'Oscurit. una sensazione estremamente snervante, perch l'Oscurit totale d l'impressione che pareti e soffitto vogliano soffocarti. Ma siamo riusciti a superarla e abbiamo tirato la leva. I cappellotti si sono aperti e, nel soffitto, abbiamo visto splendere tanti puntini di luce..- Ebbene?- Ebbene... niente. Era proprio quello il punto debole dell'esperimento. Non successo niente. Era solo un tetto con tanti buchi, n pi n meno che questo.Abbiamo riprovato tante volte - per questo siamo cos in ritardo - ma l'effetto non c' stato mai.Segu un silenzio scandalizzato, e tutti gli occhi erano rivolti verso Sheerin, che sedeva immobile, a bocca aperta.Theremon fu il primo a parlare. - Lo sa, vero, Sheerin, che fine fa a questo punto tutta la sua teoria? - Sorrideva di sollievo.Ma Sheerin alz una mano. - Un momento, un momento. Datemi il tempo di riflettere. - Poi, fece schioccare le dita e, quando sollev la testa, nel suo sguardo non c'era n sorprese n incertezza. - Ma naturale...Non pot finire. Da un punto, su in alto, era arrivato un violento rumore metallico, e Beenay scatt in piedi e si precipit su per le scale con un: - Ma che diavolo...! Gli altri lo seguirono.Tutto accadde nel giro di pochi istanti. Una volta su nella cupola, Beenay gett un'occhiata inorridita alle lastre fotografiche in frantumi e all'uomo che vi stava chino sopra; poi, si lanci inferocito sull'intruso, afferrandolo per la gola. Segu una mischia selvaggia, mentre tutto il personale accorreva a dare man forte, e lo sconosciuto venne inghiottito e schiacciato dal peso di mezza dozzina di individui furenti.Aton si alz dal mucchio, ansando penosamente. - Tiratelo su! Gli altri fecero largo, a malincuore, e lo sconosciuto, con il respiro affannoso, gli abiti laceri e la fronte ammaccata, venne tirato su di peso.Aveva una barbetta bionda, arricciata con cura nella foggia ostentata dai cultisti.Beenay, che ora lo aveva afferrato saldamente per il colletto, lo scosse in malo modo.- Allora, verme, che cosa sei venuto a fare, qui? Quelle lastre...- Non ero qui per quelle - ribatt gelidamente il cultista. - stato un incidente.Beenay segu lo sguardo di fuoco dell'altro, poi esplose: - Capisco. Eri qui proprio per le macchine fotografiche. Allora l'incidente delle lastre stato una vera fortuna, per te. Se avessi toccato la mia impagabile Bertha o qualcuna delle altre, ora moriresti fra atroci torture. Cos, invece... - Beenay levava il pugno, preparandosi a colpire.Aton lo trattenne, afferrandolo per la manica. - Fermo! Lo lasci andare! Il giovane tecnico vacill, lasci ricadere il braccio, a malincuore. Aton lo spinse in l e si piant davanti al cultista.- Lei Latimer, vero?Il cultista accenn un rigido inchino e indic il simbolo che portava al fianco. - Sono Latimer 25, aiutante di terza classe di sua serenit Sor 5.- E... - Aton inarcava le bianche sopracciglia - ed era con sua serenit quando, la settimana scorsa, venne a farmi visita. Vero?Latimer s'inchin una seconda volta.- Allora, che cosa desidera?- Niente che lei sia disposto a darmi di sua spontanea volont.- stato Sor 5 a mandarla, immagino... o l'idea stata sua?- una domanda alla quale non risponder.- Ci saranno altri visitatori?- Non risponder nemmeno a questa.Aton consult l'orologio e si accigli. - Insomma, che cosa vuole da me Sor 5?Io ho tenuto fede ai patti, da parte mia.Latimer sorrise lievemente, ma non fece commenti.- Gli avevo chiesto dei dati che soltanto il Culto poteva fornire - continu Aton, irritandosi - e mi sono stati forniti. Di questo, gli sono grato. In cambio, ho promesso di dimostrare la verit essenziale che sta alla base del Culto.- Non c'era nessun bisogno di dimostrarla - fu l'orgogliosa risposta. - A provarla, basta il Libro delle Rivelazioni.- Per le poche convinzioni che costituiscono il Culto, s. Non finga di equivocare su ci che dico. Mi sono offerto di presentare uno sfondo scientifico per il vostro credo. E l'ho fatto! Il cultista socchiudeva le palpebre, amareggiato. - L'ha fatto, s... con sottigliezza volpina, perch le sue affermazioni facevano, s, da sfondo al nostro credo ma, al tempo stesso, lo rendevano perfettamente superfluo. Lei ha fatto dell'Oscurit e delle Stelle dei fenomeni naturali, privandoli di tutto il loro valore. Una vera bestemmia, la sua.- In questo caso, la colpa non mia. I fatti sono quelli che sono. Che altro posso fare se non dichiararli?- I suoi "fatti" sono soltanto un inganno, una truffa.Aton, furente, pest un piede a terra. - Lei che cosa ne sa?E la risposta venne con la certezza della fede assoluta. - Lo so! Il direttore divenne cianotico e Beenay mormor qualcosa, concitatamente.Aton, con un gesto, gli impose di tacere. - E Sor 5 che cosa vorrebbe che facessimo? sempre convinto, immagino, che nel cercare di avvertire il mondo, affinch prenda delle misure contro la minaccia della follia, stiamo mettendo a repentaglio milioni e milioni di anime. Bene, non ci siamo riusciti, se questo pu fargli piacere.- Il tentativo in s ha gi fatto abbastanza danno, e i vostri sforzi perversi per ottenere informazioni, ricorrendo ai vostri strumenti diabolici, debbono essere sventati. Noi obbediamo alla volont delle Stelle, e io deploro soltanto che la mia goffaggine mi abbia impedito di mettere fuori uso quei congegni infernali.- Distruggerli non le sarebbe servito a molto - ribatt Aton. - Tutti i nostri dati, salvo la prova diretta che intendiamo raccogliere ora, sono gi stati messi al sicuro e niente pu danneggiarli, ormai. - Sorrise, trucemente. - Ma questo non migliora la situazione, per lei, che rimane un ladro e un criminale, anche se ha fallito il colpo.Si gir verso quelli che gli stavano alle spalle. - Qualcuno chiami la polizia di Saro.Da Sheerin venne un'esclamazione di disgusto. - Ma Aton, che cosa le prende, maledizione! Non c' tempo di far questo, ora. Andiamo... - S fece avanti, con importanza - lasci che di questa faccenda mi occupi io! Aton fiss lo psicologo dall'alto in basso. - Ci risparmi le sue trovate geniali, Sheerin, non il momento. Vuole usarmi la cortesia di lasciarmi fare a modo mio? Al momento lei un perfetto estraneo, qui, e non se ne dimentichi.Sheerin fece una smorfia eloquente. - Mi scusi, perch dovremmo prenderci il disturbo, tra l'altro impossibile, di chiamare la polizia - ricordiamoci che l'eclisse di Beta questione di minuti, ormai - quando questo giovanotto perfettamente disposto a darci la sua parola d'onore che rimarr qui, senza causarci altro disturbo?Prontamente, il cultista intervenne: - Non far niente del genere, io. Siete liberi di fare come credete, ma reputo doveroso avvertirvi che, non appena ne avr l'occasione, finir quello che ero venuto a fare. Se sulla mia parola che fate affidamento, vi consiglio di chiamare la polizia.Sheerin sorrise, amabilmente. - Lei ha la testa dura, vero? Bene, le spiegher una cosa. Vede quel signore vicino alla finestra? un pezzo di giovanotto, abilissimo nell'usare i pugni, e per di pi non fa parte dell'ambiente. Una volta cominciata l'eclisse, non avr altro da fare che tenerla d'occhio. E ci sar anch'io, a dargli una mano: un po' troppo corpulento per essere un buon lottatore, ma ancora in grado di dare man forte.- Bene, e con questo? - domand Latimer, gelido.- Vedr! Non appena avr inizio l'eclisse, dicevo, Theremon e io la prenderemo di peso e la chiuderemo dentro uno sgabuzzino. uno stanzino cieco, con un lucchetto grande cos sull'unica porta e senza finestra. La lasceremo l per tutta la durata dell'eclisse.- E in seguito - ansim inferocito Latimer - non ci sar pi nessuno che venga ad aprirmi. So quanto voi che cosa significhi l'apparizione delle Stelle: anzi, lo so meglio di voi. Quando sarete tutti impazziti, non mi libererete di certo. Soffocazione o morte lenta per fame, cos? Pi o meno quello che avrei dovuto aspettarmi, da un gruppo di scienziati. Ma la mia parola non ve la do. una questione di principio, e non intendo discuterne oltre.Aton sembrava turbato. I suoi occhi sbiaditi esprimevano sgomento. - Via, Sheerin, chiuderlo poi sarebbe...- La prego! - Con impazienza, Sheerin gli fece cenno di tacere. - Non credo affatto che si debba arrivare a tal punto. Latimer ha solo tentato un piccolo bluff. Abile, s, ma io non sono uno psicologo solo perch mi piace il suono della parola. - Sorrideva al cultista. - Andiamo, lei non pensa certo che io sia tipo da imporre qualcosa come la morte per inedia. Mio caro Latimer, se io la chiudo nello sgabuzzino, lei non vedr l'Oscurit e, soprattutto, non vedr le Stelle. Non occorre essere addentro alle convinzioni fondamentali del Culto per rendersi conto che, per lei, il non poter vedere le Stelle, quando appariranno, significa perdere l'anima immortale. Ora, io la considero un uomo di parola. Se mi prometter, sul suo onore, che non tenter in alcun modo di disturbare l'attivit dei miei amici, io le creder.Una vena pulsava sulla tempia di Latimer, che parve rattrappirsi quando disse con voce sorda: - E va bene, parola d'onore! - Poi, in un accesso di furore, aggiunse: - Mi consola soltanto il pensiero che sarete tutti dannati per quello che farete oggi. - Gir sui tacchi e si diresse verso l'alto sgabello a tre gambe, presso la porta.Sheerin fece cenno al giornalista. - Vada a sedersi accanto a lui, Theremon...per semplice formalit. Theremon, dico a lei! Ma il giornalista non si mosse. Perfino le labbra gli si erano sbiancate. - L, guardate! - L'indice che puntava verso il cielo tremava, la voce era rauca e alterata.Si udirono esclamazioni soffocate simultanee, mentre tutti seguivano con lo sguardo quell'indice puntato e, per un attimo, s'irrigidivano, trattenendo il respiro.Beta appariva scheggiato da una parte! Il minuscolo frammento di oscurit intaccava il disco luminoso appena per la grandezza di un'unghiata, ma agli occhi degli osservatori sembr ingigantirsi fino a diventare un baratro.Solo per un attimo si attardarono a fissarlo, e immediatamente dopo si scaten un trambusto che cedette subito il campo a un ordinato via vai di attivit: ciascuno occupava il posto assegnato. Al momento cruciale, non c'era tempo per emozionarsi. Gli uomini ridiventavano scienziati, con un lavoro da svolgere.Perfino Aton si era dileguato.Sheerin osserv, senza scomporsi: - Il primo contatto dev'essere avvenuto quindici minuti fa. Un po' in anticipo ma... niente male, se consideriamo le inesattezze che i calcoli generalmente comportano. - Si guard attorno, poi si avvicin in punta di piedi a Theremon, rimasto inchiodato vicino alla finestra, e lo trascin via dolcemente.- Aton furibondo - bisbiglia - perci stia alla larga da lui. Ha perso il primo contatto, per colpa della confusione creata da Latimer, e se lei far tanto da intralciargli il passo, la scaraventer gi dalla finestra.Theremon assent brevemente e and a sedersi. Meravigliato, Sheerin lo fissava.- Perbacco, ragazzo - esclam - lei sta tremando! - Eh? - Theremon si inumid le labbra aride, poi si sforz di sorridere. - Non mi sento molto bene, lo confesso.Gli occhi dello psicologo s'indurirono. - Non si perder di coraggio, spero.- No! - grid Theremon, con improvvisa indignazione. - Mi dia tempo, che diamine! Non avevo mai creduto a questa storia - non del tutto, per lo meno - e non ci credevo fino a pochi minuti fa. Mi dia il tempo di abituarmi all'idea. Voialtri avete avuto due mesi a disposizione, per prepararvi.- S, su questo ha ragione - replic pensosamente Sheerin. - Senta! Ha famiglia, lei? Genitori, moglie, bambini?Theremon scuoteva la testa. - Allude al Rifugio, immagino. No, non deve preoccuparsi di questo. Ho una sorella, ma a tremila chilometri di distanza.Non conosco nemmeno il suo indirizzo esatto.- Be', perch non ci va lei, allora? Il tempo di arrivarci ce l'ha, e c' un posto libero, visto che sono venuto via io. In fin dei conti, qui non c' nessun bisogno di lei, e se c' un elemento che meriterebbe di salvarsi...Theremon guardava l'altro con aria stanca. - Mi crede spaventato a morte, vero? Bene, caro signore, si metta in mente che sono un giornalista, e che ho avuto l'incarico di fare un servizio su questa storia. E intendo farlo, capisce?Sul volto dello psicologo spunt un sorriso. - Capisco, s. Orgoglio professionale, giusto?- Lo chiami come vuole. Ma creda, amico, darei il braccio destro per un'altra bottiglia di quel rosolio, grande magari la met di quella che si scolato lei. Se mai qualcuno ha avuto bisogno di un beveraggio, quello sono io.S'interruppe. Sheerin gli stava dando violenti colpi col gomito. - Non ha sentito? Ascolti! Theremon guard nella direzione che Sheerin gli indicava col mento e fiss il cultista che, ignorando tutto quello che lo circondava, con un'espressione di fanatica esaltazione sulla faccia, borbottava tra s, cantilenando.- Che cosa sta dicendo? - bisbigli il giornalista.- Cita il Libro delle Rivelazioni, capitolo quinto - rispose Sheerin. Poi, con urgenza: - Stia calmo e ascolti, le dico.La voce del cultista aumentava di tono, man mano che aumentava il fervore. - E cos avvenne che in quei giorni il sole, Beta, vegliasse solitario nel cielo per periodi sempre pi lunghi, via via che le rivoluzioni passavano; fino al momento in cui, per mezza rivoluzione, esso solo, rattrappito e gelido, splendette sopra Lagash."E tutti si riunirono lungo le strade e le pubbliche piazze, per discutere e meravigliarsi a quella vista, poich uno strano abbattimento si era impossessato di loro. Le menti erano turbate, i discorsi confusi, poich le anime degli uomini aspettavano l'avvento delle Stelle."E avvenne che nella citt di Trigon, a mezzogiorno, Vendret 2 si facesse avanti per dire agli uomini di Trigon: 'Guai a voi, peccatori! Ora voi schernite le vie dei giusti, ma il momento di ricredersi ormai vicino. Gi la Caverna si avvicina, che inghiottir Lagash; s e con esso tutto ci che contiene"."E avvenne che, mentre egli cos parlava, la bocca della Caverna dell'Oscurit sfior l'orlo di Beta, cos che, a tutto Lagash, fu nascosta la vista del sole. Alte risonarono le grida degli uomini mentre il sole svaniva, e grande fu il timore per l'anima che cadde sopra di essi."E avvenne cos che l'Oscurit della Caverna si stese sopra Lagash, e su tutta la superficie di Lagash non c'era pi luce. Gli uomini erano come ciechi, n l'uno poteva scorgere il suo vicino, sebbene ne sentisse l'alito sulla faccia."E in quell'Oscurit apparvero le Stelle, innumerevoli, e si lev una musica di tale bellezza che le foglie degli alberi gridavano di meraviglia."E in quel momento le anime degli uomini si dipartirono da essi, e i corpi abbandonati dallo spirito divennero come di bestie; s come di belve della foresta; cos che attraverso le strade buie delle citt di Lagash essi si aggiravano con grida selvagge."E dalle Stelle scese allora la Fiamma Celeste e, dove esse lambiva, le citt di Lagash ardevano fino alla distruzione, cos che dell'uomo e dell'opera dell'uomo pi niente restava."Ma avvenne, per..." Subentr un lieve mutamento nel tono di Latimer. Gli occhi erano ancora fissi, ma in qualche modo egli aveva percepito l'attenzione assorta degli altri due.Facilmente, senza una pausa per riprendere fiato, il timbro della voce si alter e le sillabe divennero pi liquide.Theremon, colto di sorpresa, sgran gli occhi. Le parole rasentavano la familiarit. C'era uno spostamento indefinibile nell'accento, un piccolo mutamento nella lunghezza delle vocali; niente di pi e, tuttavia, Latimer era divenuto assolutamente incomprensibile.Sheerin sorrideva, sornione. - Si messo a parlare nella lingua di qualche antico ciclo, probabilmente quella del secondo ciclo, tradizionale per loro.Era il linguaggio in cui, in origine, era stato scritto il Libro delle Rivelazioni. - Non importa, ho sentito abbastanza. - Theremon spinse indietro la sedia e si lisci i capelli con mani che non tremavano pi. - Ora mi sento molto meglio.- Sul serio? - Sheerin sembrava sorpreso.- Direi proprio di s. Poco fa, ero stato preso da un attacco di nervi. Ero stato ad ascoltare lei e i suoi discorsi sulla gravitazione, cos, nel vedere l'inizio dell'eclisse, per poco non ho perso la testa. Ma questo... - indicava con disprezzo il barbuto cultista - questo fa parte delle cose che mi raccontava la mia bambinaia. In vita mia ho sempre riso di cose di questo genere. A questo punto, non intendo pi lasciarmi intimorire.Respir profondamente e aggiunse, con gaiezza febbrile: - Per, se voglio che i miei nervi facciano bella figura, sar meglio che mi giri con le spalle verso la finestra.- D'accordo - disse Sheerin - ma si ricordi di parlare sottovoce. Un momento fa, Aton ha tirato fuori la testa da quella specie di scatola in cui si rinchiuso, e le ha lanciato un'occhiata che avrebbe dovuto incenerirla.Theremon fece una smorfia. - Chi se lo ricordava pi, il vegliardo. - Con molta cura gir la sedia in modo da voltare le spalle alla finestra, gett uno sguardo disgustato dietro di s e osserv: - A pensarci bene, dev'esserci un'immunit considerevole nei riguardi della cosiddetta follia stellare.L per l lo psicologo non rispose. Beta aveva oltrepassato lo zenith, ormai; il riquadro di luce color sangue che la finestra proiettava sul pavimento si era spostato, e cadeva ora proprio in grembo a Sheerin. Questi fissava assorto quella luce crepuscolare; poi si chin e scrut in direzione dell'astro stesso.La macchia scura si era allargata e ora copriva un terzo di Beta. Sheerin rabbrivid e, quando torn a raddrizzarsi, le sue guance non sembravano pi tanto colorite.Con un sorriso che era quasi di scusa, gir a sua volta la sedia. - Ci saranno di sicuro due milioni di persone, a Saro City, tutte decise a unirsi al Culto per un improvviso, collettivo risveglio di fede. - Poi, in tono ironico: - Eh, il Culto sta per vivere un'ora di popolarit senza pari. Ho idea che i cultisti cercheranno di ricavarne tutto il possibile.Allora, che cosa mi stava dicendo?- Dicevo semplicemente questo. Come hanno fatto, i cultisti, a tramandarsi il Libro delle Rivelazioni di ciclo in ciclo, e come mai il libro venne scritto, in un primo momento? Doveva ben esserci una forma di immunit perch, se fossero impazziti tutti, chi ci sarebbe rimasto a compilare il libro?Sheerin fissava con aria assorta il suo interlocutore. - Be', ecco, giovanotto, non esiste una testimonianza diretta che possa rispondere alla sua domanda, per un'idea di come possono essere andate le cose ce l'abbiamo.Vede, esistono tre categorie di individui in grado di rimanere piuttosto indifferenti alla cosa. Prima di tutto, quelli che non vedono affatto le Stelle: i ritardati mentali o quelli che, al principio dell'eclisse, si sono ubriacati ben bene e sono rimasti ubriachi fradici fino alla fine. Quelli li lasciamo da parte, perch non sono veri e propri testimoni."Poi, ci sono i bambini al di sotto dei sei anni, per i quali il mondo troppo nuovo e strano, nel suo complesso, perch l'Oscurit e le Stelle possano veramente spaventarli. Per loro, fenomeni simili debbono apparire solo una novit di pi in un mondo gi sorprendente. Su questo lei d'accordo, vero?" L'altro assentiva, dubbioso. - Mah, diciamo di s.- Infine, ci sono coloro le cui menti sono troppo rozze e primitive perch qualcosa possa veramente scuoterli. Difficilmente chi privo di sensibilit portato a reagire: oh, parlo di gente come i nostri contadini pi anziani, provati dal lavoro e dalla fatica. Bene, i bambini avranno avuto ricordi labili, e questi, combinati con i balbettii confusi e incoerenti dei mentecatti di vario genere, avranno formato le basi di quello che poi diventato il Libro delle Rivelazioni."Naturalmente, in un primo tempo si sar basato sulle testimonianze dei meno qualificati a servire da storici; vale a dire, bambini e adulti semi-deficienti; poi, attraverso i cicli, avr subito diverse alterazioni." - Lei - lo interruppe Theremon - crede che si siano tramandati il testo attraverso i cicli nel modo in cui noi pensiamo di tramandare i segreti della gravitazione?Sheerin si strinse nelle spalle. - Pu darsi, ma stabilire esattamente il metodo non importante. In un modo o nell'altro, ci sono riusciti. Il punto al quale volevo arrivare che il libro, anche se si basa su fatti, non pu essere che una massa di verit distorte. Per esempio, ricorda l'esperimento dei buchi nel tetto tentato da Faro e Yimot: quello che poi non ha funzionato?- S.- Le dico io perch non ha fun... - Sheerin s'interruppe e si alz, allarmato, perch Aton si stava avvicinando, con la faccia stravolta. - Cosa succede?Aton lo trasse in disparte e Sheerin sent vibrare le dita che gli stringevano il gomito.- Parli piano! - La voce di Aton era bassa e irriconoscibile. - Ho appena ricevuto notizie dal Rifugio, sulla linea privata.Subito in ansia, Sheerin lo aggred: - Hanno guai?- Non loro. - Aton calc sul pronome in tono significativo. - Loro si sono chiusi dentro una mezz'ora fa e rimarranno l, isolati, fino a dopodomani.Sono al sicuro, loro. Ma la citt, Sheerin... un vero disastro. Non ha idea...- Aton faceva fatica a parlare.- Be', e con questo? - scatt spazientito Sheerin. - Tra poco sar anche peggio. Perch trema cos? - Poi, insospettito: - Come si sente?Gli occhi di Aton si accesero di collera per l'insinuazione, poi l'ansia torn ad avere il sopravvento. - Non ha capito. I cultisti si sono scatenati.Sobillano la gente, istigandola ad assaltare l'Osservatorio: promettendo loro la grazia, la salvezza dell'anima... promettendo di tutto, insomma. Che cosa facciamo, Sheerin?A testa china, durante un lungo momento di concentrazione, Sheerin rimase a fissarsi la punta dei piedi. Si batt il mento con una nocca, poi rialz lo sguardo e disse, con asprezza: - Fare? Che cosa vuol fare? Niente. Lo sanno, gli altri?- No, no, non lo sanno! - Bene! Lasciamo le cose cos. Quanto manca all'Oscurit totale?- Meno di un'ora.- Non c' che rischiare e sperare in bene. Ci vuole tempo per organizzare una turba che possa farci paura, e altro tempo per farla arrivare fin qui. Siamo a circa nove chilometri dalla citt...Fissava fuori della finestra, laggi in fondo ai pendii, dove le fattorie cedevano il posto agli agglomerati di case bianche dei sobborghi; laggi dove la metropoli in s non era che una striscia confusa all'orizzonte: una nebbia nello sfolgorio morente di Beta.Senza girare la testa, ripet: - Ci vorr tempo. Continuiamo a lavorare e preghiamo perch la totalit dell'eclisse arrivi prima di loro.Beta appariva tagliato a met e la linea di divisione formava una leggera concavit nella parte ancora luminosa dell'astro. Era come se una gigantesca palpebra si chiudesse lentamente sopra la luce del mondo.I rumori e i fruscii della stanza svanivano alle sue orecchie, ed egli avvertiva soltanto il denso silenzio dei campi, all'esterno. Gli insetti stessi sembravano muti per il terrore. E le cose si distinguevano appena.Trasal, quando una voce rison al suo orecchio. - Qualcosa non va? - Era Theremon.- Eh? No, no... niente. Torniamo a sederci. Qui diamo fastidio.Se ne tornarono al loro angolo ma, per un bel pezzo, lo psicologo non parl.Si infilava il dito nel colletto, per allentarselo. Ogni tanto torceva il collo in qua e in l, ma senza trovare sollievo. All'improvviso, rialz lo sguardo.- Prova qualche difficolt a respirare?Il giornalista sgran tanto d'occhi e prov a respirare a fondo due o tre volte. - Io no. Perch?- Ho guardato fuori troppo a lungo, penso. La penombra mi ha suggestionato. La difficolt di respiro uno dei primi sintomi di un attacco di claustrofobia.Theremon prov di nuovo a tirare il fiato. - Be', io per ora non sento niente.Guardi, c' un altro degli uomini dell'Osservatorio.Beenay aveva inserito la sua voluminosa persona tra la finestra e i due seduti nell'angolo, e Sheerin guard subito in su, ansiosamente. - Salve, Beenay.L'astronomo spost il peso della persona da un piede all'altro e sorrise, debolmente. - Non vi dispiace se mi siedo un po' qui a chiacchierare, vero? Ho finito di mettere a punto i miei obiettivi, e non ho pi niente da fare, fino alla totalit. - Tacque e guard il cultista, che da circa un quarto d'ora aveva estratto dalla manica un libriccino rilegato in pelle e sembrava sprofondato nella lettura. - Quel verme non ha pi dato noia, vero?Sheerin scosse la testa. Teneva le spalle ben erette e aggrottava la fronte, tutto concentrato nello sforzo di respirare regolarmente. - Lei, Beenay, ha avuto qualche difficolt di respiro? - domand.A sua volta, Beenay prov a tirare il fiato. - Non mi sembra che manchi l'aria, veramente.- Un piccolo attacco di claustrofobia - spieg Sheerin, come per scusarsi.- Ahhh! No, su me ha un effetto diverso. Ho l'impressione che gli occhi mi vadano in dentro. Vedo tutto confuso e... be', le cose mi appaiono sfocate. E poi, fa freddo.- Ah, s, fa freddo. Questa non un'impressione. - Theremon fece una smorfia.- Sento i piedi come se li tenessi dentro una cella frigorifera.- L'importante - disse Sheerin - di tenere la mente occupata, parlando d'altro. Un momento fa, Theremon, le stavo dicendo perch l'esperimento di Faro, quello dei buchi nel tetto, non servito praticamente a niente.- Gi, aveva appena cominciato a parlarne - conferm Theremon. Si circond le ginocchia con le braccia e vi appoggi sopra il mento.- Bene, come dicevo, l'errore stato di prendere il Libro delle Rivelazioni alla lettera. Probabilmente, non c' senso nell'attribuire un significato materiale alle Stelle. Pu anche darsi, capite, che in presenza dell'Oscurit totale la mente senta il bisogno di creare luce. Le Stelle, perci, potrebbero essere soltanto frutto di un'illusione.- In altre parole - intervenne Theremon - le Stelle, secondo lei, sarebbero il risultato della follia, non la causa. Allora, a che scopo Beenay scatter fotografie?- Per dimostrare che tutta un'illusione, per esempio; oppure per dimostrare il contrario, si vedr. O ancora...Fu interrotto da Beenay che aveva avvicinato la sedia, e la cui espressione, improvvisamente, si era animata.- Ehi, sono contento che abbia tirato in ballo l'argomento. - Alz l'indice, socchiudendo le palpebre. - Ho riflettuto molto su quelle Stelle, e m' venuta un'ispirazione interessante. campata in aria, intendiamoci, mi guarderei bene dal prenderla sul serio, ma non male, secondo me. Vuole che gliela dica?Sembrava incerto, ma Sheerin si lasci andare contro lo schienale e disse: - Coraggio, s! Sono tutto orecchi.- Bene, allora, supponiamo che vi siano altri soli, nell'universo. - Beenay s'interruppe, con un po' di timidezza. - Voglio dire soli che siano cos distanti per cui la luce non si veda, tanto arriva fioca. Ora lei penser che abbia letto qualcuno di quei libri di fantasia, scommetto.- No, e perch? D'altra parte, questa possibilit che lei dice, non sarebbe eliminata dal fatto che, secondo la Legge di Gravit, la loro presenza sarebbe resa evidente dalla loro stessa forza d'attrazione?- No, se fossero abbastanza lontani - replic Beenay. - Ma proprio lontani lontani, mettiamo quattro anni luce, o anche pi. Non saremmo mai in grado di avvertirne le perturbazioni, in questo caso, perch sarebbero troppo piccole.Mettiamo che ve ne fossero parecchi, di questi soli lontani: una dozzina o due, magari.- Bell'idea per un articolo sul supplemento domenicale - disse Theremon, con un fischio. - Due dozzine di soli in un universo della vastit di otto anni luce. Ohil! Allora s che il nostro mondo apparirebbe piccolo e insignificante. I lettori se la divorerebbero, una storia cos.- soltanto un'idea - disse Beenay, con un sorriso - per afferrate il concetto, vero? Durante un'eclisse, quelle dozzine di soli diventerebbero visibili perch non sarebbero inghiottiti da una luce vera e propria. Essendo cos lontani, ci apparirebbero piccolissimi, come tante biglie, diciamo. Si sa che i cultisti parlano di milioni di Stelle, ma probabilmente esagerano, manca il posto materiale, nell'universo, per farci stare un milione di soli... a meno che non stessero uno addosso all'altro.Sheerin aveva ascoltato con crescente interesse. - C' del buono nella sua idea, Beenay. E l'esagerazione esattamente quello che dobbiamo aspettarci.La nostra mente, come lei probabilmente sapr, non riesce ad afferrare in modo concreto un numero pi alto di cinque; sopra di quello, c' solo il concetto di "molti". Una dozzina potrebbe benissimo diventare un milione. Ma s, l'idea ottima, Beenay! - E ho anche un'altra ideuzza divertente - disse Beenay. - Professore, hai mai pensato come sarebbe semplice il problema della gravitazione se soltanto avessimo un sistema sufficientemente semplice? Supponiamo d'avere un universo in cui ci sia un pianeta con un unico sole. Il pianeta descriverebbe un'ellisse perfetta e l'esatta natura della forza gravitazionale sarebbe cos evidente da venire accettata come un assioma. Su un mondo cos, gli astronomi scoprirebbero la gravit forse prim'ancora d'avere inventato il telescopio.L'osservazione a occhio nudo sarebbe sufficiente.- Ma un sistema cos, sarebbe dinamicamente stabile? - obiett Sheerin, dubbioso.- Oh, s! Lo chiamano il caso dell'uno e uno. stato dimostrato matematicamente, ma sono le implicazioni filosofiche, quelle che m'interessano.- Pensarlo come un'astrazione divertente - ammise Sheerin. - Un po' come un gas perfetto, o lo zero assoluto.- Naturalmente - continu Beenay - c' il guaio che la vita sarebbe impossibile, su un pianeta cos. Non ci sarebbe abbastanza luce e calore, e poi, in un sistema come quello, per met della giornata una parte del pianeta resterebbe totalmente al buio, per effetto della rotazione. In simili condizioni inutile sperare nello sviluppo della vita, che dipende fondamentalmente dalla luce. E inoltre...Sheerin lo interruppe scortesemente, scattando in piedi e respingendo la sedia, che si rovesci. - Aton ha tirato fuori le luci.- Eh? - disse Beenay, girandosi a guardare; poi, con evidente sollievo, sorrise.Aton reggeva tra le braccia una mezza dozzina di cannucce dello spessore di due o tre centimetri e lunghe una trentina. Da sopra la bracciata di cannucce, guardava severamente il personale riunito.- Tornate al lavoro, su. Sheerin, venga qui ad aiutarmi! Sheerin si affrett a portarsi accanto all'anziano astronomo e, una per una, in assoluto silenzio, i due sistemarono le cannucce dentro appositi sostegni di metallo fissati alle pareti.Con la solennit di chi compie la fase pi sacra di un cerimoniale liturgico, Sheerin sfreg un grosso e rozzo fiammifero, facendone scaturire fuoco, poi lo pass ad Aton, che accost la fiamma all'estremit superiore di una delle bacchette.La fiamma indugi un poco lass, scherzando oziosamente con la punta, finch un bagliore improvviso e crepitante inond di luce giallastra i lineamenti di Aton. L'astronomo ritir il fiammifero e un evviva spontaneo fece tremare le finestre.La cannuccia era sormontata da dieci centimetri di fiamma vacillante.Metodicamente, vennero accese le altre cannucce, finch sei fuochi indipendenti brillarono giallognoli in fondo alla stanza.La luce era debole, molto pi debole della tenue luce di Beta. Le fiamme oscillavano assurdamente, dando vita a ombre ubriache e danzanti. Le torce fumavano tremendamente e puzzavano come quando, in cucina, il mangiare brucia.Ma emettevano una luce gialla. C'era qualcosa di strano nella luce gialla, dopo quattro ore di cupo e rosso Beta. Perfino Latimer aveva sollevato gli occhi dal libro e fissava, affascinato.Sheerin si riscaldava le mani alla fiamma pi vicina, incurante della fuliggine che gli si raccoglieva sulle dita, e intanto mormorava entusiasticamente tra s: - Bello! Bello! Non mi ero mai reso conto di che bel colore fosse il giallo.Ma Theremon osservava le torce con occhio sospettoso.- Che cosa sono quegli arnesi?- Pezzi di legno - spieg Sheerin, sbrigativo.- Oh, no, niente affatto! Non bruciano. Soltanto la punta si carbonizza, e la fiamma arde come se uscisse dal nulla.- Sta l il bello. un meccanismo veramente efficiente per produrre luce artificiale. Ne abbiamo fatti a centinaia, ma la maggior parte stata data a quelli del Rifugio, naturalmente. Vede... - S gir e si ripul con il fazzoletto le mani annerite - S prende la polpa interna delle canne acquatiche, si fa seccare ben bene e si imbeve di grasso animale. Poi si accosta la fiamma e cos il grasso, a poco a poco, continua a bruciare. Queste torce bruceranno circa mezz'ora, ininterrottamente. Ingegnoso, vero? un'invenzione che dobbiamo a uno dei nostri assistenti dell'Universit di Saro.Dopo il primo momento di osservazione, nella cupola era tornata la quiete.Latimer aveva portato il suo sgabello proprio sotto una delle torce e aveva ripreso a leggere, movendo le labbra in una monotona cantilena di invocazione alle Stelle. Beenay si era di nuovo allontanato verso le sue macchine fotografiche e Theremon approfittava di quella pausa per completare i suoi appunti per l'articolo che avrebbe scritto il giorno dopo sul Chronicle di Saro City: procedimento che stava seguendo gi da due ore in maniera perfettamente metodica, perfettamente coscienziosa e, se ne rendeva conto, perfettamente inutile.Ma, come indicava il luccichio divertito negli occhi di Sheerin, prendere diligentemente appunti gli teneva la mente occupata, distraendolo dal fatto che il cielo stava lentamente diventando di un amaranto violaceo e orribile, quasi fosse stato una gigantesca barbabietola appena sbucciata; ragion per cui, un'utilit quell'operazione l'aveva.L'aria, in un certo senso, si era fatta pi densa. Il crepuscolo, simile a un'entit palpabile, penetrava nella stanza, e i tremolanti cerchi di luce gialla attorno alle torce si stagliavano sempre pi vividi contro l'oscurit circostante. C'era odore di fumo e, bruciando, le torce emettevano piccoli scoppiettii; c'erano i passi smorzati di uno degli uomini che, in punta di piedi, si spostava attorno al tavolo sul quale lavorava; c'era, di tanto in tanto, qualcuno che tratteneva il respiro, cercando di mantenere la calma in un mondo che si stava ritirando nell'ombra.Fu Theremon il primo a captare un rumore estraneo. Era una vaga, disorganizzata "sensazione" di suono, che sarebbe passata inosservata se, nella cupola, non avesse regnato il silenzio pi assoluto.Il giornalista alz la testa e mise via il taccuino. Con il fiato sospeso, ascolt; poi, con evidente riluttanza, si fece strada tra il solarscopio e una delle macchine fotografiche di Beenay e si ferm davanti alla finestra.Il silenzio and in frantumi, al suo grido di sgomento: - Sheerin! Il lavoro cess. Lo psicologo, in un attimo, fu accanto a Theremon. Aton lo imit. Perfino Yimot 70, lass sul seggiolino e intento a osservare dall'oculare del solarscopio, smise quello che stava facendo, per guardar gi.Fuori, Beta era soltanto una scheggia incandescente, che sembrava gettare un ultimo disperato sguardo su Lagash. L'orizzonte a est, in direzione della citt, era immerso nel buio, e la strada da Saro all'Osservatorio era un segmento rosso scuro fiancheggiato a tratti da boschi, i cui alberi, persa l'individualit, si erano fusi in un'unica massa d'ombra.Ma era la strada in s quella che attirava l'attenzione, poich di l avanzava un'altra e infinitamente pi minacciosa massa d'ombra.Con voce alterata, Aton grid: - I pazzi della citt! Stanno arrivando! - Quando manca alla totalit? - domand Sheerin.- Quindici minuti ma... loro saranno qui in cinque.- Non importa. Lei rimanga al lavoro con i suoi uomini. Noi penseremo a tenerli a bada. Questo posto costruito come una fortezza. Aton, non perda d'occhio quel cultista, non si sa mai. Theremon, venga con me.Sheerin si era gi precipitato fuori, seguito da Theremon. Le scale scendevano sotto di loro in volute circolari, che si perdevano attorno alla tromba centrale fino a sparire in un pauroso grigiore indistinto.Il primo impeto della corsa li aveva fatti scendere di alcuni metri, cos che il debole e vacillante giallore proveniente dalla porta aperta della cupola era scomparso e, sopra e sotto di loro, gravavano le stesse ombre.Sheerin si ferm, si port la mano grassoccia al petto. Gli occhi gli schizzavano dalle orbite e la voce gli usciva rotta, affannosa: - Non posso...respirare... Scenda lei... Chiuda tutte le porte.Theremon scese qualche altro scalino, poi si volt. - Aspetti! Pu resistere un minuto? - Anche lui ansimava. L'aria entrava e usciva dai suoi polmoni densa come melassa, e nella sua mente si era insinuato il panico al pensiero di calarsi in quell'oscurit misteriosa, da solo.Theremon aveva paura del buio! - Rimanga qui - disse. - Torno tra un istante. - Corse su facendo gli scalini a due a due, con il cuore in gola, e non solo per lo sforzo; rientr a precipizio nella cupola, afferr una delle torce, sfilandola dal supporto.Puzzava, mandava un fumo denso che gli entrava negli occhi, quasi accecandolo; ma lui la stringeva come se avesse voluto baciarla per la gioia, e la fiamma veniva spinta all'indietro dall'aria mentre egli si precipitava di corsa gi per gli scalini. Sheerin apr gli occhi e mand un gemito, quando Theremon si chin sopra di lui. Theremon lo scosse, senza cerimonie. - Avanti, si faccia coraggio.Abbiamo la luce.Reggeva alta la torcia e, spingendo lo psicologo per il gomito, continuava a scendere, protetto dal cerchio di luce.Negli ambienti al piano terreno filtrava ancora quel poco di luce che rimaneva all'esterno, e Theremon sent diminuire il suo senso di orrore.- Presto - disse in tono brusco, passando la torcia a Sheerin. - Li sente, l fuori?Si sentivano. Le grida, rauche, arrivavano a tratti.Ma Sheerin aveva ragione: l'Osservatorio era costruito come una fortezza.Eretto nel secolo precedente, quando lo stile architettonico neo-Gavottiano era arrivato al colmo della sua struttura, era stato progettato per la durata e la stabilit, pi che per ragioni estetiche.Le finestre erano protette da spesse grate di ferro bene incassate nel cemento. Le pareti erano in solida muratura che nemmeno un terremoto avrebbe potuto scuotere, e la porta principale era di robustissima quercia rinforzata con spranghe di ferro. Theremon chiuse i lucchetti, che andarono a posto con un sordo clangore.All'altra estremit del corridoio, Sheerin imprecava tra s. Indicava la serratura della porta posteriore, che era stata messa fuori uso. - Sar stato Latimer, dev'essere passato da qui - disse.- Be', non stia l impalato - grid spazientito Theremon. - Mi aiuti a trascinare i mobili, e stia attento a non cacciarmi quella torcia negli occhi.Fa un fumo spaventoso.Intanto, spingeva un pesante tavolo contro la porta e, di l a due minuti, aveva gi eretto una barricata che, se mancava di bellezza e di simmetria, aveva in compenso tutta l'inerzia della propria massiccia consistenza.Fiocamente, come in lontananza, udivano ora un battere di pugni sul legno del portone; e le urla e le grida, all'esterno, avevano qualcosa di irreale.La turba si era mossa da Saro City con due sole cose in mente: la salvezza promessa dai cultisti, da ottenere con la distruzione dell'Osservatorio, e la paura folle che eccitava i nervi, invece di paralizzarli. Non c'era stato tempo di pensare a veicoli, ad armi, a nominare capi o a organizzarsi in qualche modo. Si erano diretti verso l'Osservatorio a piedi e ora lo assalivano con le mani nude.E, adesso che erano arrivati, l'ultimo guizzo di Beta, l'ultima stilla di fiamma, vacillava debolmente sopra un'umanit cui era rimasto soltanto un terrore puro, universale! - Torniamo su, nella cupola! - gemette Theremon. Nella cupola, soltanto Yimot, al solarscopio, aveva conservato il suo posto.Gli altri erano raggruppati intorno alle macchine fotografiche, e Beenay impartiva istruzioni con voce rauca e strozzata - State bene attenti, voialtri. Scatto Beta un attimo prima della totalit e cambio la lastra. Voialtri rimarrete uno per obiettivo. Sapete tutto su... sui tempi di posa...Si ud un mormorio di consenso.Beenay si pass una mano sugli occhi. - Sono ancora accese le torce? S, s, non importa, ora le vedo! - Si appoggiava con tutto il peso alla spalliera di una sedia. - Statemi bene a sentire... non preoccupatevi delle inquadrature.Non perdete tempo per scattare due stelle alla volta o che so io. Una sufficiente. E se... se vi sentite impazzire, allontanatevi dalle macchine fotografiche! Sulla soglia, Sheerin bisbigli a Theremon: - Mi porti da Aton. Non lo vedo.L per l il giornalista non rispose. Le sagome vaghe degli astronomi vacillavano e si facevano confuse, e in alto le torce erano diventate semplici chiazze giallognole.- buio - piagnucol.Sheerin tendeva la mano. - Aton! - Barcoll in avanti. -

Theremon lo raggiunse, lo afferr per un braccio. - Aspetti, la guido io. - Alla meglio, riusc ad avanzare attraverso la stanza Chiudeva gli occhi contro l'Oscurit e la mente contro il caos che l'Oscurit comportava.Nessuno li udiva o badava a loro. Sheerin urt contro una parete.Lo psicologo sent mani tremanti che lo toccavano, poi si ritiravano, mentre una voce mormorava: - lei, Sheerin?- Aton! - Sheerin si sforzava di respirare normalmente. - Non si preoccupi della turba. Il posto resister.Latimer, il cultista, si alz in piedi, la faccia contratta dalla disperazione. Aveva dato la sua parola, e infrangerla avrebbe voluto dire mettere a repentaglio la salvezza dell'anima. D'altronde, quella promessa gli era stata estorta, non era stata data liberamente. Tra poco sarebbero apparse le Stelle! Non poteva starsene inerte, permettere... e tuttavia, aveva dato la sua parola d'onore.Beenay aveva il volto soffuso di luce violacea, mentre guardava l'ultimo raggio di Beta, e Latimer, vedendo che l'assistente tornava poi a chinarsi sopra l'obiettivo, prese la sua decisione. Si conficc le unghie nelle palme, per raccogliere il coraggio.Barcoll disperatamente, prima di slanciarsi. Davanti a lui non c'era altro che tenebra; il pavimento stesso, sotto i suoi piedi, mancava di consistenza.Poi, qualcuno gli fu sopra, e cadde, mentre dita di ferro lo stringevano alla gola.Sferr una ginocchiata al suo assalitore. - Lasciami, o ti uccido.Theremon mand un grido acuto, poi imprec, accecato dal dolore: - Lurido traditore maledetto! Il giornalista divenne all'improvviso consapevole di tutto, contemporaneamente. Ud Beenay esclamare, rauco: - Ci siamo. Ai vostri obiettivi, ragazzi! - e all'istante si sent assalire dalla strana certezza che anche l'ultimo brandello di sole, dopo essersi assottigliato, era scomparso.Nello stesso tempo, ud un'ultima esclamazione soffocata di Beenay e uno strano grido di Sheerin: una risata isterica che fin in una specie di rantolo... infine il silenzio improvviso, un arcano, mortale silenzio che veniva dall'esterno.Latimer si era intanto afflosciato nella sua stretta ormai lenta. Theremon guard gli occhi del cultista e li vide bianchi, fissi, rivolti verso l'alto, resi lucenti dal fievole chiarore delle torce. Vide la bolla di saliva formarsi sul labbro di Latimer e ud il lamento rauco, animalesco, che gli sfuggiva dalla gola.Cedendo al fascino della paura, si sollev su un gomito e alz lo sguardo verso la tenebra agghiacciante, al di l della finestra.In quella tenebra, splendevano le Stelle! Non le pallide tremilaseicento stelle visibili agli occhi di un terrestre; Lagash si trovava proprio al centro di un grappolo gigantesco. Trentamila potentissimi astri risplendevano di un fulgore che feriva l'anima, pi spaventosamente gelido, nella sua orrenda indifferenza, del vento tagliente che spirava invisibile attraverso un mondo freddo, orribilmente informe.Theremon si rialz barcollante, con la gola chiusa che gli impediva il respiro e tutti i muscoli contratti da un'intensit di terrore e di panico al di l di ogni sopportazione. Stava per impazzire e lo sapeva, e in un angolo sperduto del suo cervello un ultimo frammento di lucidit stava dibattendosi, per arginare l'ondata irrefrenabile di terrore. Era orribile diventare pazzo e sapere di impazzire: sapere che, tra un istante, sarebbe stato l, fisicamente, e tuttavia la sua vera essenza si sarebbe spenta, sarebbe stata inghiottita da una nera follia. Poich quella era l'Oscurit: l'Oscurit, il Gelo e la Fine. Le luminose pareti dell'universo erano andate in frantumi e i loro orribili e neri frammenti piovevano dall'alto a seppellirlo, a schiacciarlo, ad annullarlo.Urt contro qualcuno che strisciava sulle mani e sulle ginocchia, ma riusc chiss come a scavalcarlo. Portandosi le mani alla gola torturata, incespic verso la fiamma delle torce che riempivano la sua visione folle.- Luce! - url.Aton, chiss dove, stava piangendo, frignando orribilmente come un bambino terrorizzato.- Stelle... tutte le Stelle... noi non sapevamo niente. Non sapevamo affatto.Credevamo che sei stelle in un universo fossero tante. Adesso l'Oscurit per sempre, per sempre, e le pareti crollano su di noi e noi non sapevamo, non potevamo sapere...Qualcuno tent di afferrare l'ultima torcia, che cadde e si spense. Nel buio totale, l'orribile luccichio degli astri indifferenti parve pi vicino. Ma fuori, verso Saro City, un chiarore rosso cominciava a spandersi, si faceva sempre pi intenso, e non era quello di un sole.La lunga notte era calata di nuovo.

Titolo originale: Nightfall Prima edizione: Astounding, settembre 1941 Traduzione di Hilia Brinis

CHIAZZE VERDI

Finalmente era riuscito a scivolare a bordo dell'astronave. Insieme a centinaia di suoi compagni era rimasto in agguato al di l della Barriera percorsa dalla corrente cos a lungo, che ormai pareva che attendere non servisse pi a niente. Poi la corrente era cessata per non pi di un paio di minuti (il che dimostrava la superiorit degli organismi unificati sui frammenti di vita) e lui era riuscito a passare al di qua.Nessun altro era stato altrettanto rapido da approfittare dell'occasione; ma che importava? Bastava che fosse passato uno solo, non erano necessari altri.Il senso di orgoglio svan e cedette il campo a una sensazione di solitudine.Era un pensiero terribile, non naturale, quello di essere diviso da tutti gli altri organismi unificati, sentirsi un frammento. Come potevano sopportare di sentirsi frammenti, questi esseri?La sua simpatia per queste creature di un altro mondo crebbe: ora che provava cosa voleva dire essere un frammento, riusciva ad avvertire il terribile isolamento che incuteva loro tanta paura. Ed era quella paura, nata dall'isolamento, che caratterizzava le loro azioni. Quale altra ragione che non fosse una folle paura della propria condizione aveva potuto indurli a incendiare un'area del diametro di un miglio prima di atterrare con la loro astronave? Perfino gli organismi viventi tre metri sotto terra erano rimasti distrutti dalla vampa dell'esplosione.Si dedic alla ricezione, ascoltando attentamente e lasciando che gli strani esseri saturassero la sua mente del loro pensiero. Grad moltissimo quel tocco di vita sulla sua coscienza. Avrebbe dovuto assaporare quel piacere a piccole dosi. Non doveva dimenticarsi di se stesso...Ma ascoltare i loro pensieri non poteva fargli alcun male. Alcuni dei frammenti di vita dell'astronave pensavano con grande chiarezza, tenuto conto del fatto che erano creature primitive e incomplete. I loro pensieri erano come campanelli. Roger Oldenn disse: - Mi sento contaminato. Capisci cosa voglio dire? Continuo a lavarmi le mani, ma non serve a niente.A Jerry Thorn non piaceva drammatizzare e non sollev lo sguardo. Stavano ancora manovrando nella stratosfera del Pianeta di Saybrook e Jerry prefer tenere gli occhi sui quadri di comando.- Non c' ragione di sentirsi contaminati - disse. - Non accaduto nulla.- Spero di no - disse Oldenn. - Hanno sottoposto tutti gli uomini provenienti dall'esterno a un bagno di radiazioni. Spero che non sia successo niente.- Perch sei nervoso, allora?- Non lo so. Vorrei che la Barriera non fosse caduta.- Tutti lo vorremmo. Ma stato un incidente.- Non ne sono tanto sicuro. Ero presente quando accaduto. Non c'era motivo di sovraccaricare di energia la linea.- Lo so. Ma la gente stupida.- Non tanto. Ero da quelle parti quando il vecchio stava controllando l'accaduto. Nessuno di loro sapeva dare una spiegazione logica. Nella linea erano stati immessi duemila watts. Mi chiedo se gli uomini non siano stati ipnotizzati da quelle cose l fuori.Lo sguardo di Thorn incontr quello del compagno.- Non ripeterei a nessuno quello che hai detto. La corrente mancata solo per due minuti. Se fosse successo qualcosa, se la Barriera fosse stata attraversata sia pure da un filo d'erba, ne avremmo visto le conseguenze sui nostri batteri in meno di mezz'ora, e nei vivai di piante in pochi giorni.Prima del nostro ritorno sulla Terra le conseguenze sarebbero evidenti fra le colonie, di topi, di conigli e di capre. Mettiti in testa una volta per tutte, Oldenn, che non successo niente, assolutamente niente.Oldenn gir sui tacchi e se ne and. Mentre usciva il suo piede si trov a poco pi di mezzo metro dall'oggetto nell'angolo della stanza. Ma non se ne accorse. Stacc i propri centri di ricezione e lasci che i pensieri passassero a ondate sopra di lui, senza afferrarli. Questi frammenti di vita non erano importanti comunque, dal momento che non erano adatti a continuare la vita.Anche come frammenti, erano incompleti. Ed ora attenzione agli altri tipi di frammenti. Erano diversi. La tentazione era grande, ma non doveva assolutamente rivelare la sua presenza a bordo prima di sbarcare sul loro pianeta.Gran parte dei pensieri che riceveva dai frammenti pi piccoli erano vaghi e discontinui, com'era naturale. Da loro non c'era da aspettarsi gran che, ma questo voleva dire anche che loro avevano ancora pi bisogno di completezza.Ecco perch lo commuovevano tanto.C'era per esempio il frammento di vita che dondolava aggrappato alla rete che separava la sua gabbia da quella del compagno. I suoi pensieri erano molto chiari, ma limitati: concernevano in gran parte il frutto giallo che il compagno stava mangiando. Si vedeva e si capiva che lui desiderava quel frutto intensamente. Se non ci fossero state le gabbie, il frammento avrebbe usato la forza per portar via il frutto al compagno.Stacc la ricezione con un profondo senso di disgusto. Questi frammenti lottavano per il cibo! Fu pervaso da una grande nostalgia della pace e dell'armonia del suo mondo, ma ormai ne era enormemente lontano. Ricordava quando si era insinuato attraverso la Barriera, la notte precedente, e il momento in cui era entrato nell'astronave, muovendosi cautamente fra i piedi che andavano e venivano. E ora giaceva sul pavimento, frammento di vita come gli altri, inerte e non visto.Con grande cautela rinnest la ricezione, sintonizzandola sull'oggetto di prima. Il frammento di vita berciava dondolandosi sulle anche e scuotendo furiosamente la rete della gabbia. Voleva ancora il cibo del compagno, bench fosse il meno affamato dei due.- Non dare da mangiare a quella maledetta carogna - disse Larsen. - Non ha fame. - soltanto arrabbiata perch vede mangiare Tillie. Vorrei essere gi a casa e non dover pi rivedere il muso di un animale.Guard accigliato il vecchio scimpanz nella gabbia e questo gli rispose con boccacce e grugniti.Rizzo disse: - Va bene, va bene. Cosa stiamo a fare qui? L'ora del pasto finita. Andiamocene.Si fecero strada tra i recinti delle capre, le gabbie dei topi, le conigliere.Rizo si arrest un istante per estrarre un topolino da una gabbia.- Ehi - fece - hai mai pensato che forse uno di questi topi ha qualche topolino dentro la pancia, qualche feto di topolino appena agli inizi?- Scemo! Gli fanno i controlli ogni giorno.- Certo, certo. - Rizo strinse il muso della piccola creatura, che puntava verso di lui il naso vibrante. - Ma supponi che una mattina scendi e li trovi coi topolini: piccoli topolini appena nati che ti guardano con chiazze di pelo soffice e verde al posto degli occhi.- Chiudi il becco, per amor di Mike - grida Larsen.- Piccole chiazze verdi di pelo lucente disse Rizzo, posando il topo nella gabbia con un'improvvisa sensazione di malessere. Gi una volta questi frammenti di vita erano venuti sul suo pianeta, e gli altri suoi simili avevano cercato di aiutarli. Ma avevano avuto troppa fretta.Non erano riusciti a completarli. Stavolta doveva aver pazienza: purch i fram