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Timbro
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PROGETTO DI ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DI UNA STRUTTURA SCOLASTICA PER LA PRIMA

INFANZIA MUNICIPIO ROMA XII (EX XVI)

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

ASILO NIDO VIA DEI DAMASCENI N.15

1. NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI RIFERIMENTO

- LEGGE 01.03.68 N. 186 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali,

apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”

- D.M. 20.12.82 “Norme tecniche e procedurali, relative agli estintori portatili d’incendio,

soggetti all’approvazione di tipo da parte del Ministero dell’Interno”.

- D.M. 30.11.83 “ Termini, definizioni e simboli grafici di prevenzione incendi”.

- D.M. 26.06.84 “Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini

della prevenzione incendi”.

- D.M. 26.08.92 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”

- D.M. 14.12.93 “Norme tecniche e procedurali par la classificazione di resistenza al fuoco ed

omologazione di porte ed altri elementi di chiusura”

- D.M. 12.04.96 “ Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la

progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili

gassosi”.

- D.M. 09.03.2007 “ Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette

al controllo del corpo Nazionale dei VV.FF.”

- D.M. n.37 del 22.01.08 “regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-

quaterdecies, comma 13 lett.a) della legge n.248 del 02.12.2005, recante riordino delle

disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”

- D.P.R. n.151 del 01.08.2011 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei

procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’art.49, comma 4-quater,

del decreto Legge 31 maggio 2010, n.78, convertito , con modificazioni, dalla legge 30

luglio 2010, n.122”

- D.M. 16.07.2014 “ Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione , costruzione

ed esercizio degli asili nido”.

- D.M. 12.05.2016 “ Prescrizioni per l’attuazione delle vigenti normative di prevenzione degli

incendi Prescrizioni per l'attuazione, con scadenze differenziate, delle vigenti normative in

materia di prevenzione degli incendi per l'edilizia scolastica”.

- NORME UNI EN CEI di settore

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2. UBICAZIONE

La presente relazione tecnica viene redatta ai fini della descrizione delle lavorazioni finalizzate all’adeguamento antincendio e all’osservanza dei criteri generali di sicurezza antincendio in ottemperanza alle disposizione normative in cui ricade l’attività e alle prescrizioni stabilite dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco pervenuta con valutazione del progetto rilasciato con parere positivo con nota prot. n. 0037972 del 17/07/2013. L’attività in esame è regolamentata dalla specifica norma tecnica D.M.16 Luglio 2014.

2.1. Generalità La struttura oggetto dell’appalto è un’attività esistente all’entrata in vigore del D.M. 26.08.92, situata in un edificio costituito da un unico piano terra. All’interno dell’attività sono presenti tre sezioni per i bambini (piccoli, medi e grandi) costituite da zone gioco, zone pranzo, zone letto, oltre i locali tecnici e gli spogliatoi di pertinenza. L’edificio è realizzato con una struttura portante in c.a. e chiusure verticali in muratura e chiusure orizzontali in latero-cemento, le strutture portanti e separanti presentano caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a R/REI 60.

L’asilo nido è composto da 3 unità didattiche corrispondenti ad una sezione per lattanti, una sezione per semidivezzi e una sezione per divezzi, di cui si riportano in tabella le superfici destinate a ciascuna sezione:

SEZIONE mq

LATTANTI 120,00 circa

SEMIDIVEZZI 174,00 circa

DIVEZZI 175,00 circa

L’edificio si articola intorno ad una chiostrina centrale sul quale si affacciano due delle tre sezioni, ognuna divisa in zona attività, zona pranzo e zona sonno, e i locali di servizio. Ogni sezione didattica si apre verso l’esterno su verande e su un giardino dedicato alle attività di gruppo dei bambini. La centrale termica è situata all’interno della struttura del nido con potenza complessiva di 151 kW ( apposta su targhetta applicata all’apparecchio) ed è alimentata da gas metano proveniente dalla rete cittadina.

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L’edificio ai sensi del DM. 16/07/2014 è classificabile come edificio isolato esistente quindi disciplinato al titolo III “asili nido esistenti con più di trenta persone presenti”. All’interno dell’edificio sono perciò presenti le seguenti attività compresa nell’allegato al DPR 151/11 e soggetta ai controlli dei Vigili del Fuoco:

- Asili nido con oltre 30 persone presenti attività 67 cat.B - Impianti di produzione di calore con potenzialità superiore a 116 kW att. 74 cat. 1A

I dati generali relativi all’attività in esame si riassumono come segue:

- altezza massima dell’edificio: 4.00 m circa - superficie totale: 765,00 mq circa - numero piani: 1 - alimentazione cucina: gas di rete 33.25 kW circa - centrale termica inserita nella volumetria del fabbricato, con accesso esclusivo

dall’esterno, di potenzialità pari a 151 kw Di seguito viene riportata la descrizione dettagliata del progetto, illustrando la rispondenza dello stesso alle norme antincendio in vigore e le misure di sicurezza da realizzare in ottemperanza alle prescrizioni dei Vigili del fuoco.

2.2. Separazioni e comunicazioni E’ assicurato il rispetto delle distanze di sicurezza esterne dagli insediamenti circostanti, previste dalle specifiche regolamentazioni di prevenzione incendi, relative alle attività in essi svolte. L’edificio non risulta essere posizionato in prossimità di attività che comportino gravi rischi di incendio e/o esplosione. L'ubicazione consente l'esodo verso luogo sicuro tramite percorso orizzontale con pendenza non superiore all'8%, i dislivelli tra quota interna e quota esterna, di circa 15 cm in corrispondenza delle vie di esodo orizzontale esterne dovranno essere raccordati con apposite piastre in acciaio antiscivolo aventi pendenza ≤ 8%.

2.3. Accesso all’area ed accostamento dei mezzi di soccorso L’accesso all’area avviene tramite la viabilità locale di via dei Damasceni. I mezzi di soccorso potranno entrare per mezzo dello stesso cancello che serve l’area parcheggio della scuola, il quale rispetta i requisiti minimi prescritti da decreto: - larghezza: 3,50 m; - pendenza < 10%; - raggio di volta : 13 m - resistenza di carico : almeno 20 tonnellate (8 sull’asse anteriore e 12 sull’asse posteriore: passo 4 m).

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L’altezza complessiva dell'edificio è pari a 4,00 m circa, comunque inferiore a 12m specificati da decreto. L’accostamento è comunque possibile sul fronte principale dell’edificio. Qualsiasi finestra è raggiungibile senza utilizzo di scale (in quanto trattasi di edificio che si sviluppa interamente al piano terra).

3. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

3.1. Resistenza al fuoco Il carico d’incendio specifico per l’attività non supera un valore di carico d’incendio pari a 300MJ/mq, nelle zone definite tra quelle a rischio specifico sarà ≤ 450 MJ/mq. L’edificio è realizzato con una struttura portante in c.a. e chiusure verticali in muratura e chiusure orizzontali in latero-cemento. Le predette strutture necessitano la certificazione di una resistenza al fuoco di almeno:

- R 60 le strutture portanti; - REI 60 le strutture separanti;

(≥ R/RE/REI 30, minimo previsto da normativa per edifici isolati monopiano con altezza antincendi inferiore a 12m). I locali a rischio specifico come la cucina ed il disimpegno che collega la stessa al wc cuoco e dispensa sono munite di apposita porta REI 120; il locale adibito a lavanderia e deposito è anch’esso dotato di porta REI 120. Sia le porte REI e le strutture di separazione dei locali a rischio specifico, come indicate nelle planimetrie di progetto, come le porte di nuova installazione REI dovranno essere certificati e verificati in base alle vigenti normative vigenti.

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3.2. Compartimentazione

L’edificio ha superficie complessiva lorda di circa 765 mq, inferiore a quella massima indicata al punto 3.2 del Decreto Ministeriale che prevede un compartimento di superficie massima pari a 1.000 mq per edifici con altezza antincendio fino a 12 m, quindi si considera l’attività come unico compartimento. Non sono presenti scale né ascensori.

3.3. Reazione al fuoco dei materiali I prodotti da costruzione, rispondenti al sistema di classificazione europeo di cui al decreto del Ministro dell'interno del 10 marzo 2005 e successive modificazioni, saranno installati in conformità a quanto stabilito dal decreto del Ministro dell'interno del 15 marzo 2005, seguendo le prescrizioni e le limitazioni indicate nelle relative tabelle allegate alla regola tecnica specifica per la presente attività e di seguito riassunta:

- classi di reazione al fuoco consentite, in qualsiasi percentuale di superficie, negli atri, nei corridoi, nei disimpegni e nei passaggi in genere: A1 (TAB.1)

- classe di reazione al fuoco per le rimanenti aree, in cui sia ammessa la presenza dei bambini:A1 (TAB.3)

- classe di reazione al fuoco per le aree dove non sono presenti bambini ( il requisito di presenza dell’impianto di rivelazione fumi è soddisfatto): A1 (TAB.4)

- I mobili imbottiti (poltrone, poltrone letto, divani, divani letto, sedie imbottite, guanciali, ecc.) ed i materassi sono di classe 1 IM.

Si riporta di seguito la tabella presente nel decreto per la scelta del tipo di finiture e di arredi presenti nell’edificio:

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Eventuali materiali e rivestimenti lignei presenti dovranno essere opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco in conformità al decreto del Ministro dell’Interno del 06/03/1992 recante “Norme tecniche e procedurali per la classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei prodotti vernicianti ignifughi applicati su materiali legnoso”. I tendaggi devono avere una classe di reazione al fuoco non superiore a !. i mobili imbottiti quali poltrone, poltrone letto, divani, sedie imbottite etc… ed i materassi devono essere di classe 1IM.

4. MISURE PER IL DIMENSIONAMENTO DEL SISTEMA DI ESODO

4.1. Sistemi di via di esodo Il sistema di vie di uscite è dimensionata per l’affollamento massimo previsto e la disposizione delle stesse risulta ragionevolmente contrapposta. Le uscite conducono direttamente allo spazio esterno scoperto che circonda la scuola, considerato luogo sicuro. Le porte di emergenza sono del tipo ad anta con due battenti rigidi con senso di apertura verso l’esterno, funzionale all’esodo, e dotate di maniglione antipanico per apertura a spinta. Le uscite sono attualmente segnalate per mezzo di pittogrammi di emergenza, ma necessitano di adeguamento come previsto al cap.10 del D.M. 16.07.2014 con apposita segnaletica di tipo

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luminoso, finalizzata a indicare le uscite di sicurezza, i percorsi di esodo che dovrà essere mantenuta sempre accesa durante l’esercizio dell’attività e alimentata anche in emergenza.

4.2. Densità di affollamento Il massimo affollamento previsto è stato stimato secondo di seguito indicato:

- Affollamento aree destinate alle aule: n. 26 persone/aula - Affollamento aree destinate ai servizi: persone effettivamente presenti +20%

L’affollamento massimo previsto risulta non superiore a 100 persone.

4.3. Capacità di deflusso La capacità di deflusso è considerata pari a 60 persone/modulo.

4.4. Lunghezza dei percorsi di esodo Il percorso di esodo, per raggiungere un’uscita su luogo sicuro, misurato a partire dalla porta di ogni aula e ogni punto dei locali comuni non è superiore a 60 m. Tutte le sezioni hanno uscite di sicurezza indipendenti dirette verso l’esterno.

4.5. Larghezza delle vie di uscita La larghezza totale delle uscite presenti, espressa in numero di moduli, è stata determinata dal rapporto tra il massimo affollamento previsto e la capacità di deflusso del piano.

- Affollamento max: 100 persone - Moduli necessari: aff.max / 60 = 2M - Moduli presenti: 13 M

Dalla scuola è possibile defluire attraverso 10 uscite direttamente su spazio scoperto. I percorsi di esodo per raggiungere le uscite su luogo sicuro, misurati a partire dalla porta di ogni sezione e da ogni punto dei locali comuni non è superiore a 30 m. la larghezza totale delle porte presenti lungo le vie di esodo , misurate nel punto minimo, hanno ampiezza ≥ 120 cm. (2 moduli). Le porte dei locali a rischio specifico che si aprono verso i corridoi interni di deflusso sono realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi e di larghezza pari a 0,90m, nel rispetto dei requisiti minimi citati nel decreto per passaggi e uscite, da considerare pari ad un modulo. Tutte le sezioni, costituenti ognuna compartimento, hanno uscite dirette verso l’esterno spazio aperto di larghezza pari a 1,20 m, con porte apribili in direzione funzionale all’esodo, dotate di maniglione antipanico per apertura a spinta.

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5. AREE ED IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO

5.1. Generalità Tutti gli impianti realizzati necessitano di apposita certificazione secondo la regola dell'arte, in conformità alla vigente normativa. Detti impianti devono possedere requisiti che garantiscano il raggiungimento dei seguenti obiettivi: - non alterare la compartimentazione; - evitare il ricircolo dei prodotti della combustione o di altri gas ritenuti pericolosi; - non produrre, a causa di avarie e/o guasti propri, fumi che si diffondano nei locali serviti; - non costituire elemento di propagazione di fumi e/o fiamme, anche nella fase iniziale degli incendi.

5.2. Impianti di produzione di calore e confezionamento dei pasti All’interno dell’attività è presente una cucina alimentata da gas di rete. Tale locale è separato dal resto dal resto dell’attività mediante strutture di compartimentazione che necessitano di certificazione al fuoco pari a R/REI 120 e ha attestazione direttamente su spazio scoperto esterno. La potenzialità dell’impianto è di circa KW 33.25. In progetto si prevede l’installazione dell’impianto rilevazione fumi composto da: centralina, rilevatore fumi, targhe ottiche allarme antincendio, sirena di allarme, alimentatore supplementare 24 V.

5.3. Locali adibiti a depositi E’ presente all’interno dell’attività uno spazio destinato a magazzino all’interno della lavanderia, dove vengono conservati materiali per uso didattico e per i servizi amministrativi. Tale magazzino presenta strutture di separazione e una porta REI 120 che necessita di opportuna certificazione antincendio. Il carico d’incendio all’interno non deve essere superiore a 30 kg/mq, la ventilazione naturale è realizzata con aperture di superficie ≥ 1/40 della superficie in pianta del locale (dimensioni circa 1,45 m x 0,50m ). E’ presente un estintore dentro il locale che necessita di verifica in base alla vigente normativa in materia.

5.4. Locali per il lavaggio e deposito della biancheria E’ presente un locale che ospita impianti per il lavaggio della biancheria e il suo deposito che ha accesso diretto sull’esterno verso spazio scoperto attraverso una portafinestra che consente direttamente l’esodo in sicurezza del locale e che garantisce l’areazione minima secondo prescrizioni. La porta di accesso al locale è REI 120 come anche le pareti divisorie del locale dagli ambienti limitrofi.

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Si stima comunque esiguo il carico di incendio previsto per questo ambiente. All’interno del locale è presente un estintore del tipo 34 A 144 BC, come da prescrizioni che necessita di verifica.

6. IMPIANTI ELETTRICI

6.1. Generalità

Gli impianti elettrici presenti necessitano di apposita certificazione di conformità dello stesso ai sensi del D.M. 37/2008 ed eventualmente dovranno essere adeguati in base alle specifiche disposizioni di prevenzione incendi in vigore. Ai fini della prevenzione degli incendi, devono avere le seguenti caratteristiche:

- non costituire causa di innesco di incendio o di esplosione; - non costituire causa di propagazione degli incendi; - non costituire pericolo per gli occupanti a causa della produzione di fumi e gas tossici

in caso di incendio; - garantire l'indipendenza elettrica e la continuità di esercizio dei servizi di sicurezza; - garantire la sicurezza dei soccorritori.

All’ingresso in posizione facilmente accessibile e segnalata è presente il quadro elettrico generale e la centralina antincendio.

6.2. Sezionamento di emergenza Al fine di garantire la salvaguardia degli operatori di soccorso, gli impianti elettrici ed elettronici installati all'interno del fabbricato, esclusi quelli di sicurezza antincendio, devono poter essere sezionati in caso di emergenza. I dispositivi di sezionamento presenti o da installare dovranno essere in una posizione facilmente raggiungibile anche dalle squadre di soccorso esterne, segnalata, protetta dal fuoco e dall'azionamento accidentale. Gli eventuali circuiti di comando utilizzati per i sezionamenti di emergenza, devono essere protetti dal fuoco.

6.3. Servizi di sicurezza 1. I seguenti impianti presenti e da installare saranno dotati di alimentazione di sicurezza: a) illuminazione di sicurezza; b) allarme; c) rivelazione; d) impianto di diffusione sonora; e)sistema di controllo fumi; g) impianti di estinzione. 2. L'alimentazione di sicurezza sarà realizzata secondo la normativa tecnica vigente, in grado di assicurare il passaggio automatico dall'alimentazione primaria a quella di riserva entro: 0,5 s per gli impianti di cui alle lettere a-b-c-d, 15 s per gli impianti di cui alla lettera e-g.

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3. L'autonomia di funzionamento dei servizi di sicurezza, dovrà essere stabilita come segue: 30 minuti per gli impianti di cui alle lettere b-c-d; 60 minuti per gli impianti di cui alle lettere a-e-g. 4. L'installazione della sorgente di riserva sarà conforme alle regole tecniche e/o alle norme tecniche applicabili. Gli impianti elettrici da installare dovranno essere a regola d'arte in conformità alla legge n. 186 del 1° marzo 1968 e s.m.i.

6.4. Illuminazione di sicurezza Tutti gli ambienti accessibili a lavoratori e bambini sono serviti da un impianto di illuminazione di sicurezza, posizionato in genere in prossimità delle uscite, che necessita di apposita certificazione di conformità in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 16.07.2014 cap.6.3. La disposizione in pianta delle lampade presenti è indicata negli elaborati antincendio ante operam.

7. MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI

7.1. Generalità Le apparecchiature e gli impianti di estinzione degli incendi realizzati necessitano di certificazione di conformità alle normative vigenti ed quelli da installare dovranno essere installati a regola d'arte, conformemente alle vigenti norme di buona tecnica e a quanto di seguito indicato.

7.2. Estintori L’attività attualmente è dotata di n.5 estintori posizionati come segnalato in planimetria allegata. E’ necessaria la verifica di quelli esistenti e la rispettiva certificazione che ne attesti l’omologazione e la rispondenza alla vigente normativa specifica. Ai fini di ottemperare alla opportuna distribuzione degli estintori negli ambienti esistenti secondo i criteri indicati nell'allegato V del decreto del Ministero dell'interno, adottato di concerto con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale del 10 marzo 1998, per le attività a rischio di incendio medio, si prevede l’installazione di n.2 estintori omologati nuovi nei punti segnalati in planimetria allegata. Nello specifico saranno installati estintori portatili del tipo 34 A 144 B C. Gli estintori saranno del tipo approvato dal Ministero dell'interno e sono stati computati e posizionati in ragione di almeno un estintore per ogni 150 mq di pavimento o frazione di detta superficie e con una distanza massima reciproca pari a 30m.

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7.3. Impianto idrico antincendio Ai sensi del punto 7.3 del DM 16/07/2014 trattandosi di asilo nido con meno di 100 persone non ha obbligo di dotarsi di impianto idrico antincendio.

2. IMPIANTI DI RIVELAZIONE, SEGNALAZIONE E ALLARME L'attività sarà dotata di impianti fissi di rivelazione, segnalazione e allarme incendio come riportato nelle planimetrie tecniche che necessita di certificazione di regolare esecuzione ai fini del rispetto del decreto del Ministro dell'interno del 20 dicembre 2012 e conformi alla norme UNI EN 9795 ED UNI 54 . Tutti i locali non sono dotati di impianto rilevazione fumi pertanto si necessita l’installazione dello stesso per come da planimetria vistata dai Vigili del fuoco con parere favorevole n. 0037972 del 17/07/2013 ovvero nel locale cucina e lavanderia-deposito . Un sistema di pulsanti di allarme sono distribuiti nel connettivo e in prossimità delle uscite di sicurezza per l’attivazione del sistema di allarme.

3. SISTEMI DI ALLARME

L’edificio, essendo di tipo 0, sarà provvisto di un sistema di allarme acustico con installazione di n.1 apposita campanella, come da planimetria segnalata, in grado di diffondere suoni e messaggi vocali contenenti le specifiche informazioni relative al tipo di comportamento da adottare. Le procedure di diffusione dei segnali di allarme e il particolare suono convenuto ai fini della segnalazione antincendio saranno opportunamente regolamentate nel piano di emergenza e avverranno per mezzo di un sistema dedicato. Il comando del funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori sarà posto in ambiente presidiato, sotto il continuo controllo del personale preposto.

4. SEGNALETICA DI SICUREZZA

Al fine di favorire l'esodo in caso di emergenza sarà installata la seguente segnaletica: a) segnaletica di tipo luminoso, finalizzata a indicare le uscite di sicurezza e i percorsi di

esodo, mantenuta sempre accesa durante l'esercizio dell'attività e alimentata anche in emergenza;

b) apposita cartellonistica, nelle aree con presenza di bambini, che indichi: - non linearità dei percorsi; - presenza di elementi sporgenti.

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Per quanto non indicato, la segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendio, sarà comunque conforme al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.

5. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO

5.1. Generalita' Fermo restando il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, l'organizzazione e la gestione della sicurezza deve rispondere ai criteri contenuti nel decreto del Ministero dell'interno, adottato di concerto con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale del 10 marzo 1998. Nell'attività saranno collocate in vista le planimetrie semplificate dei locali, recanti la disposizione delle indicazioni delle vie di esodo e dei mezzi antincendio. A cura del titolare dell’attività dovrà essere predisposto un registro dei controlli periodici, ove saranno annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all’efficienza degli impianti elettrici, dell’illuminazione di sicurezza dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e controllo, delle aree a rischio specifico e dell’osservanza della limitazione dei carichi d’incendio nei vari ambienti dell’attività. Tale registro deve essere mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controlli da parte dell’autorità competente. Anche per quanto non espressamente riportato nella presente relazione , saranno rispettate tutte le prescrizioni previste dal D.M. 26/08/1992 e ss.mm.ii.

5.2. Piano di emergenza Oltre alle misure definite secondo i criteri di cui al precedente punto, il responsabile dell'attività è tenuto a predisporre il piano di emergenza che deve riportare i seguenti contenuti:

descrizione generale della struttura;

identificazione dei possibili e ragionevoli eventi che possono verificarsi all'interno della struttura (o che possono coinvolgerla dall'esterno) e dai quali possano derivare pericoli per l'incolumità dei presenti e/o danni alla struttura stessa;

sistemi di rivelazione e comunicazione dell'emergenza adottati;

identificazione delle persone autorizzate ad attivare le procedure di emergenza e della persona responsabile dell'applicazione e del coordinamento delle misure di intervento all'interno dell'attività;

identificazione del personale che effettua il primo intervento;

disposizioni adottate per formare il personale ai compiti che sara' chiamato a svolgere;

le disposizioni per chiedere l'intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo;

modalita' di effettuazione dell'evacuazione dei bambini dall'edificio;

attrezzature di ausilio all'evacuazione (carrelli ecc.);

procedure da adottare per il ritorno alle ordinarie condizioni di esercizio.

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Municipio Roma XII Area Tecnica Coordinamento Manutenzione Ordinaria e Straordinaria Edifici e Scuole

Ai fini dell'attuazione di procedure di emergenza efficaci, le prove di simulazione devono essere ripetute almeno tre volte l'anno. La prima prova deve essere effettuata entro due mesi dall'apertura dell'anno educativo. Il piano di emergenza deve essere aggiornato dal responsabile dell'attività, in caso di cambiamenti sia del personale sia delle attrezzature e/o impianti. Sarà fatto divieto di compromettere l’agevole apertura e funzionalità dei serramenti delle uscite di sicurezza, durante i periodi di attività della scuola, verificandone l’efficienza ogni qualvolta l’attività è in funzione. Le attrezzature e gli impianti di sicurezza saranno controllati periodicamente in modo da assicurarne la costante efficienza. Nei locali dove vengono depositate e utilizzate sostanze infiammabili o facilmente combustibili sarà fatto divieto di fumare o fare uso di fiamme libere. Nei locali della scuola non appositamente all’uopo destinati, non potranno essere depositati e/o utilizzati recipienti contenenti gas compressi e/o liquefatti. I liquidi infiammabili o facilmente combustibili e/o le sostanze che possono comunque emettere vapori o gas infiammabili, potranno essere tenuti in qualità strettamente necessaria per esigenze igienico-sanitarie e per le attività didattica e di ricerca in corso come previsto al punto 5.3. Nel deposito e negli archivi i materiali dovranno essere depositati in modo da consentire una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a 0,90 m. Eventuali scaffalature dovranno risultare a distazne non inferiori a 0,60 m dall’intradosso del solaio di copertura. Il titolare dell’attività deve provvedere affinchè nel corso della gestione non vengano alterate le condizioni di sicurezza. Egli può avvalersi per tale compito di un responsabile della sicurezza, in relazione alla complessità e capienza della struttura scolastica.

6. INFORMAZIONE E FORMAZIONE ANTINCENDIO 1. La formazione e l'informazione antincendio del personale devono essere attuate secondo i criteri di base enunciati negli specifici punti del decreto del Ministero dell'interno, adottato di concerto con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale del 10 marzo 1998. 2. Tutto il personale che opera nella struttura dovrà essere formato con il programma relativo alle attività di rischio medio ed un'aliquota, corrispondente a 4 persone presenti ogni 50 bambini, dovrà anche avere acquisito il relativo attestato di idoneità tecnica.