Ascoltare (e accogliere)

i poveri nella Chiesa:

una vocazione!

27 Gennaio 2018

- Bergamo -

Intenti

• «Tirare fuori cose vecchie e cose nuove»

(Mt. 13,52)

• La tradizione dell’ascolto e del Centro di ascolto nella pastorale della carità (Caritas)

• Cogliere elementi di novità nella Chiesa (specie da Papa Francesco) in un contesto in continuo divenire.

Ascolto e Vocazione

Ogni vocazione ha principio nell’ascolto, in una parola pienamente umana in cui è stato percepito un ‘eccesso’: in una parola scritta, una parola pronunciata, una parola vissuta (coerentemente). Questo è proprio di ogni vocazione umana, questo è proprio della vocazione cristiana (personale ed ecclesiale): La Parola (scritta, pronunciata, vissuta) Ha, per noi, un nome: Gesù, il Figlio di Dio.

La nostra vocazione cristiana!?

Siamo stati raggiunti da una parola/Parola

(umano/divina): raggiunti in profondità.

Abbiamo percepito che viene da lontano o

dall’alto o dalle profondità:

Dio ci ha parlato attraverso una parola

radicalmente umana eppure divina.

Siamo stati chiamati, ‘conquistati’, anche se può

restare qualche dubbio su questa parola/Parola,

proprio perché ‘sospesa’ tra cielo e terra. Punto

esclamativo e interrogativo insieme.

Ascolto e Vocazione

Non siamo stati ‘presi’ soltanto dal contenuto, dal significato, di tale parola/Parola. Siamo stati ‘conquistati’ anche e soprattutto dal tono, dal timbro, dallo stile con cui questa parola/Parola è stata scritta/letta, pronunciata, vissuta (coerentemente). Conquistati dai modi: con dolcezza, tenerezza, misericordia (termini cari a Papa Francesco). La parola/Parola non ha raggiunto solo la nostra testa; ha raggiunto evidentemente il nostro cuore.

L’importanza dei testimoni

(dei ‘traghettatori’)

• La parola/Parola umano/divina è sicuramente giunta a noi attraverso testimoni o ‘traghettatori’ della stessa. Alcuni in particolare (che senz’altro ricordiamo e non dimenticheremo mai).

• Siamo stati ‘chiamati’ nel nostro servizio ecclesiale dal Signore (la Parola fatta carne) attraverso qualche figura in particolare (prete, fratello o sorella nella fede…)

• Dicendo «sì», abbiamo detto «Sì»: vocazione.

Ascoltare

• Abilità (conformazione) fondamentale degli umani (l’orecchio è sempre ‘aperto’).

• E’ Vocazione dei cristiani (tutti - sempre).

• Vocazione specifica nella Chiesa (specifici ministeri) e della Chiesa: Chiesa in ascolto dell’umanità del mondo, attenta a cogliere e far circolare ogni nuova parola/frammento di Parola.

• Il Signore ‘parla’, il Signore evidentemente ‘chiama’ ancora. Oggi. In tanti modi.

I cristiani che ascoltano

nella Chiesa e per la Chiesa • Hanno un cuore conformato dall’ascolto e quindi

adatto all’ascolto. • Cuore pieno di ‘giudizio’ (sapienza del cuore), di

intelligenza (equilibrio)… capacità di decisione. • Cristiani-esperti dell’ascolto: ascolto delle

persone più vicine (forse le meno ascoltate: es. familiari, es. collaboratori della parrocchia… ), ascolto delle persone che si incontrano regolarmente (nei vari ambienti), ascolto di quelle che si incontrano ‘inaspettatamente’.

• Magari al Centro di Ascolto (o comunque nell’ambito della Parrocchia, della Comunità).

parole/Parola

• Le parole (ascoltate, pronunciate, vissute) hanno un potenziale immenso: contengono la Parola fatta carne (preziosa).

• Ovviamente, più o meno: ci sono parole che più chiaramente manifestano la Parola, ovvero parole che oscurano o persino sembrano negare la presenza della Parola divina nell’umano.

• Oggi - è vero - circolano molte parole che sembrano fare solo ‘rumore’.

parole/Parola/silenzio

• Le parole più preziose (che contengono più Parola) sono (più facilmente) quelle che vengono dal silenzio (modello: Maria, che «medita tutte le parole nel suo cuore»). Parole che tornano al silenzio.

• Sappiamo: l’importanza del tempo e dello spazio dedicato all’ascolto (ad es. nel Centro di ascolto) perché ciò avvenga.

Effetti (umanissimi) dell’ascolto

• Chi ascolta (veramente) si arricchisce (umanamente). Si arricchisce della vita dell’altro o dell’altra, degli altri.

• Chi ascolta (veramente) impara a non giudicare: «Fossi io nella situazione dell’altro o dell’altra, cosa farei, chi sarei?»

• Chi ascolta (veramente) impara a cambiare idea o prospettiva. Non si ‘sclerotizza’.

• Chi ascolta (veramente) è in grado di riversare (trasmettere) tanta umanità.

Ascoltare e parlare (al Centro di ascolto)

• Attenzione allo spazio dell’ascolto: accogliente, silenzioso, riservato

• Attenzione al tempo dell’ascolto: disteso, ripreso

• Attenzione al tono, al timbro, alla ‘musica’

delle parole

• Attenzione ai modi, allo stile: (ricordiamo) dolcezza, tenerezza, misericordia, fiducia… fermezza

• Attenzione al parlare: suggerire un ‘genere medio’

Ascoltare per sé, per il gruppo, per la Chiesa

• Ascoltare è dunque una vocazione (umana e cristiana fondamentale)

• Ascoltare è un’arte in cui esercitarsi e migliorarsi costantemente: ‐ per sé: rende ‘migliori’, come uomo, come

donna, come cristiani in sé; ‐ per il gruppo/equipe in cui si è organizzati:

migliora il servizio ecclesiale; ‐ per la Chiesa: perché attraverso il

(nostro/vostro) ascolto la Chiesa stessa viene evangelizzata ed evangelizza.

L’ascolto dei poveri nella Chiesa e per la Chiesa

• Nelle parole, abbiamo detto, c’è la Parola: specie nelle parole dei piccoli, dei deboli, dei poveri.

• La Parola si è fatta carne nei piccoli, nei deboli, nei poveri: è la scelta di Dio in Cristo (lo dicono numerosi passi del N.T.).

• Gesù, il Cristo, si identifica (soprattutto) con i poveri. Ed è venuto soprattutto per i poveri.

• I poveri dunque evangelizzano e attendono di essere evangelizzati. Portano Gesù il Cristo. Attendono Gesù il Cristo. La Parola.

I poveri evangelizzano (Papa Francesco, Giornata Mondiale dei Poveri)

• Sui loro volti possiamo immaginare impresso il suo volto, sulle loro labbra, anche se chiuse dal dolore, le sue parole: «questo è il mio corpo».

• Nel povero Gesù bussa al nostro cuore e, assetato, ci domanda amore.

• Accostare chi è più povero toccherà la nostra vita.

• I poveri hanno molto da insegnarci. Con le loro sofferenze conoscono il Cristo sofferente. E’ necessario che ci lasciamo evangelizzare da loro, che riconosciamo la forza salvifica delle loro esistenze per porla al centro del cammino della Chiesa. (!)

I poveri attendono di essere evangelizzati

(sempre Papa Francesco)

• Per noi è dovere evangelico prenderci cura di loro, che sono la nostra vera ricchezza, e farlo non solo dando pane, ma anche spezzando con loro il pane della Parola, di cui essi sono i più naturali destinatari. Amare il povero significa lottare contro tutte le povertà, spirituali e materiali.

• Bisogna stare con i poveri. Si tratta di stare con loro.

• Tre gradi di avvicinamento: donazione, relazione, condivisione.

La vocazione di chi ascolta i poveri nella Chiesa e per la Chiesa

• Ascoltare i poveri è dunque una precisa

vocazione cristiana della Chiesa e nella Chiesa.

• Voi portate tale vocazione! Siete stati chiamati ad

ascoltare i poveri.

• E’ vocazione personale. E’ vocazione ecclesiale.

• L’orecchio e il cuore di ciascuno (persona) sono

continuamente per-formati ad ascoltare i poveri,

in una «organizzazione» ecclesiale:

(CPAC - Caritas)

Ricordiamo la D.C.E. di Papa Benedetto

L’amore del prossimo, radicato nell’amore di Dio, è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l’intera comunità ecclesiale a tutti i suoi livelli (a partire dalla comunità locale). Anche la Chiesa in quanto comunità deve praticare l’amore. (D.C.E. n. 20)

Conseguenza di ciò è che l’amore ha bisogno anche di organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato. (D.C.E. n. 20)

Organizzazione (tradizionale)

Lin

e a

ed

uca

tiva

Li

ne

a o

pe

rati

va (

del

le o

pe

re)

Precisazioni e limiti del modello complesso (tradizionale)

• Caritas-Centro di ascolto-Caritas: distinzione e relazione.

• Dinamica e articolazione: ascoltare (CdA), osservare (Osservatorio), discernere (promozione delle opere di misericordia, con misericordia). Concilio Vat. II

• Giustizia dell’ascolto. Dall’ascolto giustizia. I rapporti col territorio.

• Promozione umana, sempre. • Competenze del «cuore» e competenze «tecniche». • L’organizzazione deve prendersi cura di chi si prende

cura (di chi ascolta). • … • Osmosi: Caritas-Liturgia- Catechesi (tutta la Chiesa

deve essere evangelizzata dai poveri per evangelizzare).

Ricerca continua del «nuovo»

(verso il futuro)

• Situazione sociale ed ecclesiale mutata e in continuo mutamento:

• i fenomeni sociali: immigrazione, povertà, crisi, lavoro… demografia

• la «povertà» delle nostre Parrocchie: meno preti, pochi giovani, meno «vocazioni» in genere…

• la necessità di unire le energie: U.P., aggregazioni tra Parrocchie e comunità…

• da una pastorale della «organizzazione» a una pastorale «generativa»?

• l’appello di Papa Francesco per una «Chiesa in uscita».

Tentativi (mantovani)

• L’esperienza della aggregazione di Parrocchie (attorno all’ascolto dei poveri nei CdA).

• Vecchie e nuove opere di misericordia (tendenzialmente tutte) dopo l’ascolto: ampliamento e diversificazione.

• Vecchie e nuove coniugazioni dell’intento pedagogico-educativo (di Caritas) per suscitare ‘vocazioni’ di ascolto e di servizio dei poveri.

Il modello della San Lorenzo di Suzzara (MN)

Il Centro di Ascolto

Luogo privilegiato è possibile incontrare Dio che si manifesta nel nostro prossimo Avere cura e attenzione di tutte le relazioni L’essere custodi deve diventare uno stile con ci approcciamo agli altri La rete e la salute delle relazioni che tessiamo dentro e fuori il Centro è la prima testimonianza di carità

L’Associazione San Lorenzo Onlus

Nasce nel 1999 ed associa le 15 parrocchie del vicariato e la Caritas diocesana Le comunità parrocchiali che scelgono di prendersi cura insieme dei poveri attraverso un centro di ascolto Concretamente… assemblea dei soci, consiglio direttivo, volontari… Strumento di animazione della pastorale della Carità

L’Associazione San Lorenzo Onlus

Lunghe difficoltà iniziali… scelta piovuta dall’alto Ma l’idea di associare le parrocchia può aprire nuove prospettive Prime esperienze di accoglienza poi dal 2001 la scelta del Centro di Ascolto Anni in cui si lavora molto sul migliorare i servizi offerti alle persone incontrate

L’Associazione San Lorenzo Onlus

2008 nuova sede servizi docce e indumenti, distribuzione pacchi alimentari, la mensa, la distribuzione di mobili, l’ascolto strutturato con un dipendente. Si lavora intensamente per darsi una struttura Equipe degli operatori Ruoli chiari: operatore - utente

L’Associazione San Lorenzo Onlus

2013 Iniziamo a chiederci quali siano i talenti dei nostri ospiti inizia a cambiare la prospettiva: partire dalle risorse della persone Progetto piccoli inserimenti lavorativi

L’Associazione San Lorenzo Onlus

2014 Il Germoglio - Orto Solidale, prima esperienza di relazione simmetrica con le persone Ospiti che diventano volontari Prosegue progetto inserimenti lavorativi Adeguare il servizio di distribuzione alimenti: emporio?

L’Associazione San Lorenzo Onlus

2015 Vista la ricchezza del progetto del Germoglio iniziamo a chiederci se non sia il caso di allargare questa esperienza di co-gestione Definito il progetto emporio che si chiamerà lo Snodo Si progetta una esperienza in housing sociale (esperienza diocesana)

L’Associazione San Lorenzo Onlus

2016-2017 Lo Snodo e la casa di accoglienza La Banca del Tempo Il Gruppo di Coordinamento: aspetti pastorali L’associazione cresce: 193 volontari

L’Associazione San Lorenzo Onlus

2018 Contro tendenza: ascolto diffuso nelle parrocchie associate Nuove esperienze di housing sociale Accoglienza famiglia siriana Percorsi di formazione per ragazzi e gruppi catechismo

Conclusioni

La forma che si assume è importante: può essere il primo passo di animazione delle nostre comunità Partire dai talenti del nostro fratello che chiede aiuto: nuova esperienza di relazione Progettare i servizi con le parrocchie Iniziare il servizio pregando

Conclusioni

Custodire le relazioni e affidarsi Dotarsi di strumenti (es. osso) e di conoscenze (formazione) Curare le relazioni anche con le Istituzioni: advocacy e giustizia