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E sempre bella era: il vento le scopriva il corpo, spirandole contro gonfiava intorno la sua veste e con la sua brezza sottile le scompigliava i capelli rendendola in fuga più leggiadra. Ma il giovane divino non ha più pazienza di perdersi in lusinghe e, come amore lo sprona, l'incalza inseguendola di passo in passo. Come quando un cane di Gallia scorge in campo aperto una lepre, e scattano l'uno per ghermire, l'altra per salvarsi; questo, sul punto d'afferrarla e ormai convinto d'averla presa, che la stringe col muso proteso, quella che, nell'incertezza d'essere presa, sfugge ai morsi evitando la bocca che la sfiora: così il dio e la fanciulla, un fulmine lui per la voglia, lei per il timore. Ma lui che l'insegue, con le ali d'amore in aiuto, corre di più, non dà tregua e incombe alle spalle della fuggitiva, ansimandole sul collo fra i capelli al vento. Senza più forze, vinta dalla fatica di quella corsa allo spasimo, si rivolge alle correnti del Peneo e: «Aiutami, padre», dice. «Se voi fiumi avete qualche potere, dissolvi, mutandole, queste mie fattezze per cui troppo piacqui». Ancora prega, che un torpore profondo pervade le sue membra, il petto morbido si fascia di fibre sottili, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami; i piedi, così veloci un tempo, s'inchiodano in pigre radici, il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore conserva. Anche così Febo l'ama e, poggiata la mano sul tronco, sente ancora trepidare il petto sotto quella nuova corteccia e, stringendo fra le braccia i suoi rami come un corpo, ne bacia il legno, ma quello ai suoi baci ancora si sottrae. E allora il dio: «Se non puoi essere la sposa mia, sarai almeno la mia pianta. E di te sempre si orneranno, o alloro, i miei capelli, la mia cetra, la faretra; e il capo dei condottieri latini, quando una voce esultante intonerà il trionfo e il Campidoglio vedrà fluire i cortei. Fedelissimo custode della porta d'Augusto, starai appeso ai suoi battenti per di fendere la quercia in mezzo. E come il mio capo si mantiene giovane con la chioma intonsa, anche tu porterai il vanto perpetuo delle fronde!». Qui Febo tacque; e l'alloro annuì con i suoi rami appena spuntati e agitò la cima, quasi assentisse col capo. ART PERIODICO DI INFORMAZIONE SCOLASTICA numero zero OVIDIO Metamorfosi, Libro I, vv. 527-565 GIAN LORENZO BERNINI Apollo e Daphne, Galleria Borghese, Roma editoriale] [ Finalmente il primo numero di ART ! Gli studenti del Liceo Artistico “Gentile Mazzara” si raccontano e presentano ai lettori qualche frammento della vita di una scuola in evoluzione. Il passaggio all'istruzione liceale ha comportato una completa riorganizzazione del curricolo proprio negli anni più difficili per l'Istituto che, seppur indirettamente, ha subito gli effetti del terremoto e la ristrutturazione dello stabile. Grazie ad un forte impegno delle Istituzioni, gli studenti sono tornati in una sede comoda e sicura, ricca di laboratori che già lavorano a pieno ritmo: arti figurative, architettura e ambiente, moda. A breve saranno completati i lavori nel laboratorio di plastica e di oreficeria che richiedono tempi più lunghi, per garantire le adeguate condizioni di sicurezza agli studenti. Entro la fine di febbraio saranno sicuramente fruibili insieme al laboratorio di modellistica. Abbiamo grandi idee e grandi ambizioni per il nostro Liceo, affinché diventi un importante punto di riferimento per Sulmona, una città che intende valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale. Su ART vi mostreremo le nostre idee in movimento! Caterina Fantauzzi Dirigente Scolastico L'opera d'arte è sempre una confessione Se è arte non può essere popolare, se è popolare non può essere arte L'arte non è una forma di propaganda ma una forma di verità O si è un’opera d'arte o la si indossa Nessuno è libero se non è padrone di se stesso La cultura è la regola, l' arte è l'eccezione L'arte non insegna nulla, tranne il senso della vita L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è E’ l'arte suprema dell'insegnante risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza Se dipingente, chiudete gli occhi e cantate Tutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere Un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente Bisogna fare della propria vita come si fa un’opera d’arte L'arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità

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E sempre bella era: il vento le scopriva il corpo, spirandole contro gonfiava intorno la sua veste e con la sua brezza sottile le scompigliava i capelli rendendola in fuga piùleggiadra. Ma il giovane divino non ha più pazienza di perdersi in lusinghe e, come amore lo sprona, l'incalza inseguendola di passo in passo.Come quando un cane di Gallia scorge in campo aperto una lepre, e scattano l'uno per ghermire, l'altra per salvarsi;questo, sul punto d'afferrarla e ormai convinto d'averla presa, che la stringe col muso proteso, quella che, nell'incertezza d'essere presa, sfugge ai morsi evitando la bocca che la sfiora: così il dio e la fanciulla,un fulmine lui per la voglia, lei per il timore.Ma lui che l'insegue, con le ali d'amore in aiuto, corre di più, non dà tregua e incombe alle spalle della fuggitiva, ansimandole sul collo fra i capelli al vento.Senza più forze, vinta dalla fatica di quella corsa allo spasimo, si rivolge alle correnti del Peneo e:«Aiutami, padre», dice. «Se voi fiumi avete qualche potere, dissolvi, mutandole, queste mie fattezze per cui troppo piacqui».Ancora prega, che un torpore profondo pervade le sue membra, il petto morbido si fascia di fibre sottili, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami;i piedi, così veloci un tempo, s'inchiodano in pigre radici, il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore conserva.Anche così Febo l'ama e, poggiata la mano sul tronco, sente ancora trepidare il petto sotto quella nuova corteccia e, stringendo fra le braccia i suoi rami come un corpo, ne bacia il legno, ma quello ai suoi baci ancora si sottrae.E allora il dio: «Se non puoi essere la sposa mia, sarai almeno la mia pianta. E di te sempre si orneranno, o alloro, i miei capelli, la mia cetra, la faretra;e il capo dei condottieri latini, quando una voce esultante intonerà il trionfo e il Campidoglio vedrà fluire i cortei.Fedelissimo custode della porta d'Augusto,starai appeso ai suoi battenti per difendere la quercia in mezzo.E come il mio capo si mantiene giovane con la chioma intonsa,anche tu porterai il vanto perpetuo delle fronde!».Qui Febo tacque; e l'alloro annuì con i suoi rami appena spuntati e agitò la cima, quasi assentisse col capo.

ARTPERIODICODI INFORMAZIONESCOLASTICA

numero zero

OVIDIOMetamorfosi,Libro I, vv. 527-565

GIAN LORENZO BERNINIApollo e Daphne,Galleria Borghese, Roma

editoriale][

Finalmente il primo numero di ART ! Gli studenti del Liceo Artistico “Gentile Mazzara” si raccontano e presentano ai lettori qualche frammento della vita di una scuola in evoluzione. Il passaggio all'istruzione liceale ha comportato una completa riorganizzazione del curricolo proprio negli anni più difficili per l'Istituto che, seppur indirettamente, ha subito gli effetti del terremoto e la ristrutturazione dello stabile. Grazie ad un forte impegno delle Istituzioni, gli studenti sono tornati in una sede comoda e sicura, ricca di laboratori che già lavorano a pieno ritmo: arti figurative, architettura e ambiente, moda. A breve saranno completati i lavori nel laboratorio di plastica e di oreficeria che richiedono tempi più lunghi, per garantire le adeguate condizioni di sicurezza agli studenti. Entro la fine di febbraio saranno sicuramente fruibili insieme al laboratorio di modellistica. Abbiamo grandi idee e grandi ambizioni per il nostro Liceo, affinché diventi un importante punto di riferimento per Sulmona, una città che intende valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale. Su ART vi mostreremo le nostre idee in movimento!

Caterina FantauzziDirigente Scolastico

L'opera d'arte è sempre una confessioneSe è arte non può essere popolare, se è popolare non può essere arte

L'arte non è una forma di propaganda ma una forma di verità

O si è un’opera d'arte o la si indossa

Nessuno è libero se non è padrone di se stesso

La cultura è la regola, l' arte è l'eccezioneL'arte non insegna nulla, tranne il senso della vitaL'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è

E’ l'arte suprema dell'insegnante risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza

Se dipingente, chiudete gli occhi e cantateTutte le arti contribuiscono all’arte più grande di tutte: quella di vivere

Un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della menteBisogna fare della propria vita come si fa un’opera d’arte

L'arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità

ARTPERIODICODI INFORMAZIONESCOLASTICA

numero zero

Lo stage per la moda tra stile, qualità, tradizione e creatività

Ogni anno il Liceo Artistico dà la possibilità

agli studenti di partecipare ad uno stage che

offre un primo contatto con il mondo del

lavoro. Questo progetto di Alternanza Scuola-

Lavoro è di grande importanza perché dà

l'opportunità di mettersi in gioco, di arricchire il

bagaglio culturale e di intraprendere un

percorso formativo intenso, utile per orientarsi

nel mondo del lavoro. L'anno scolastico 2014-

2015 si è aperto con uno stage presso la

maison Brioni, un'azienda di grande prestigio

situata nel territorio abruzzese, a Penne (PE).

Si tratta di una famosa casa di moda che

esporta abiti di pregio in tutto il mondo. Brioni

è figlia di un'alta sartorialità tradizionale e

vanta una clientela di alto calibro come il

presidente degli Stati Uniti Barack Obama e

gli attori Leonardo Di Caprio e Daniel Creig.

Gli studenti dell'indirizzo Design della moda

sono stati ospiti presso l'Azienda per tre

settimane e hanno partecipato attivamente

alle varie fasi di progettazione e realizzazione

di un capo di abbigliamento, costantemente

guidati da un tutor esperto. Quest'esperienza

ha permesso di affinare le capacità tecnico-

grafiche, di solleticare la creatività e di

perfezionare le competenze nel campo della

moda. Bisogna stimolare gli studenti e, per

farlo, quale strumento migliore può esserci se

non entrare in prima persona in una realtà

aziendale? Da questa esperienza si

acquisisce maggiore consapevolezza, sia dei

processi produttivi di una grande azienda, che

delle competenze necessarie anche vista di

scelte lavorative future. E' motivo di grande

soddisfazione scorgere negli occhi degli

studenti entusiasmo, voglia di fare e di

sognare. La scuola deve insegnare che tutti

possiedono le ali per volare e deve puntare ad

un insegnamento che motivi i ragazzi e li

prepari per l'avvenire.

Giulia Di Pietro classe VA

Marco De Angelis è un giovane artista abruzzese nato all'Aquila nel 1973; attualmente vive con la sua famiglia a Sulmona. Da giovanissimo inizia a coltivare la passione per l'arte e in particolare per la pittura. Negli anni questa passione cresce fino a diventare attività professionale. Il percorso di studi di questo artista è un po' diverso da quello che ci si potrebbe aspettare: studia presso il Liceo Classico e poi si trasferisce a Roma per gli studi universitari, dove consegue la laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi "La Sapienza". Tuttavia gli studi giuridici non lo distraggono dalla sua passione per l'arte e nel 2012 si iscrive al corso di pittura presso l'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila. Coltiva inoltre anche la passione per la fotografia, la musica e il cinema, da cui prende spunto per alcuni dei suoi lavori.De Angelis è un artista che da sempre ama sperimentare e confrontarsi con nuove tecniche: non solo pittura, ma anche scultura, incisioni, carte tinte e tecniche miste. Per quanto riguarda l'incisione, De Angelis comincia ad avvicinarsi a questa tecnica nel 2009, sperimentando la punta secca, l'acqua forte, la cera molle e l'acqua tinta.Per quanto riguarda la scultura, molto particolari sono le sue maschere e la serie dei "Guardiani della soglia", realizzati utilizzando diversi materiali, che vanno dalla terracotta al cemento. I guardiani sono maschere apotropaiche, che devono allontanare gli influssi maligni. Il loro autore immagina l'esistenza di mondi contigui, di cui i guardiani sono i custodi. "Transiti" è anche il nome dato dall'autore ad una raccolta di opere.

De Angelis è molto legato al tema del transito come attraversamento ed esplorazione di diverse dimensioni. Infatti i dipinti non hanno linee di contorno ed i colori tono sul tono producono un effetto di malinconia."La Distanza della Luna" è una serie di opere che De Angelis realizza ispirandosi ad un racconto di Italo Calvino del 1964 tratto da Le cosmicomiche. Il racconto ha atmosfere fantastiche come le rappresentazioni stesse dell'artista. In alcune opere come "il castello e la luna" e "la luna gialla" i confini tra pittura e illustrazione di tecnica "tradizionale" si assottigliano. Il tema della nave è ricorrente ed è sempre accompagnato da colori intensi e da atmosfere oniriche.Marco De Angelis, in collaborazione con il MAW, ha esposto parte dell'opera "Transiti" presso la sede del Liceo artistico "G. Mazara" di Sulmona.

Gioia Di Sano, Alex Frattaroli classe IIIB

Il polo umanistico di

Sulmona, nel giorno 2

dicembre 2014, ha ospitato

il professore Salvatore

Natoli, che ha presentato in

conferenza il suo opuscolo,

"Antropologia politica degli

italiani", dedicato allo

spinoso tema dell'identità

degli italiani in ambito

politico. Secondo l'analisi

del professore, la storia

politica del bel paese è

stata influenzata soprattutto

dal carattere stesso degli

italiani (non a caso uso il

plurale), che non sono

ancora riusciti a maturare

un pieno senso civico a

causa di uno sviluppo

storico, culturale ed

economico moto singolare.

In merito a quest'ultimo

aspetto, il professore ha

sottolineato come in Italia si

sia registrato un ritardo nel

decollo del capitalismo e

della sua etica. Se

analizziamo la nostra

storia, ci rendiamo conto

che, a partire dall'impero

romano e soprattutto

durante il Rinascimento,

siamo stati modello di

riferimento politico per gli

stati Europei ed

internazionali. Noi siamo

stati un popolo di individui

eccellenti, di geni, in ambito

culturale e scientifico, ma

non siamo stati in grado di

costruire un sentimento di

condivisione e

appartenenza civile. Il

senso civico è un atto

dovuto per se stessi e per

gli altri, ma quando i

comportamenti diventano

egoistici, il cerchio si

spezza e allora si va alla

deriva, come accade oggi.

Nel corso degli ultimi secoli

non abbiamo saputo

convogliare tutte le nostre

forze verso un unico

obiettivo, cioè quello di

diventare un popolo; siamo

invece rimasti chiusi in

microstrutture, spesso

familiari, che non

comunicano fra loro.

Questa situazione appare

evidente anche dal punto di

vista economico, in quanto

il nostro sistema

capitalistico si fonda su

tante piccole imprese a

conduzione familiare, che

poche volte hanno cercato

di incorporarsi in industrie

più strutturate, negandosi

così la possibilità di creare

le condizioni di uno

sviluppo economico e

occupazionale stabile e

duraturo. Di fatto, siamo

rimasti un popolo

patriarcale, "dove c'è il

padre che comanda e gli

altri stanno a sentire?”,

come Natoli stesso ha

dichiarato.

Noi italiani abbiamo

imparato l'arte del "tira a

campà" e il più delle volte

facciamo finta di non

vedere o sentire con

quell'aria da: "tanto a me

non capiterà mai", ma non

abbiamo capito che, ogni

volta che un qualcosa va

male a livello individuale,

ha dei riflessi sulla

comunità e viceversa.

La cosa migliore sarebbe

essere uniti verso obiettivi

che possano migliorare la

vita di tutti e non solo di

pochi protetti dalla famiglia

e da dinamiche

particolaristiche; sarebbe

necessario creare il bene

pubblico, ma non con

l'episodica solidarietà del

volontariato o con aiuti di

emergenza, bensì con la

collaborazione costante tra

cittadini, tenendo a mente

che ogni cosa che si fa è a

vantaggio di se stessi e

degli altri.

Magari se tutti

condividessero questi

ideali, storicamente e

culturalmente consolidati,

potremmo dire di avere un

senso civico, che di ogni

democrazia liberale è il

fondamento.

Jennifer Trilli classe IVA

Antropologia politica degli italiani:Natoli a scuola

ONELAMP“In a first stage the soul loves God through outward things, such as gratitude for the material goods of creation that are a gift from God”.(Singleton, Essay on the Vita Nuova,1968)It's what Singleton says, an American literary critic who studies the “Vita Nuova” by Dante Alighieri. After analyzing this critical reading with our teacher of Italian, Natrella Fabiana, we (the pupils of III^ A of Architecture of the Liceo Artistico) have decided to call our project “LAMPiONE extraNos”. The idea was born from the desire to love and protect nature through sustainable energy, a subject that has been analysed not only during the lessons of Physics and Architecture design with the teachers Iafolla Patrizia and Pagliaro Riccardo, but also during the meetings with some coordinators of C.E.A. “Gole del Sagittario” (Environmental Education Center). The lamp consists of an aluminum extruded box-shaped, which supports a flexible photovoltaic panel* protected by a thin glass, the whole backed by an item in die-cast aluminum. In the inner part of the same panel is projected a light through LED** lamps, located in a conical socket, supported by a ball attached to a metal cylinder. There are two parallel brackets of the same material to support the cylinder. At the base of the metallic box there is a foundation plinth that contains the plant, consisting of two batteries(with nominal voltage 12V lead-acid cyclic use of charge-discharge 100 Ah maintenance-free) and of electronic components for the operation of the lamp-post, closed by a waterlight cover.The stand –alone grid is not linked to any network, but uses the energy stored in the batteries. This system has been chosen to use lampposts in public or natural parks. * The voltage used in a photovoltaic module*** is

24V and is produced by a form of crystalline silicon with a power of about 150 Wp.

** In 2005, a period in which economy and ecology are essential values, the first solar lamp was created and, in 2007, it will become a product available to the public. It was created to find a compromise between reliability and efficiency Power LEDs (a LED is a semiconductor that emits light). Changing LEDs materials, you can have different colours.The advantages of LED lighting are:Ÿ Longer life(50000 hours);Ÿ High energy savingsŸ No maintenance cost;Ÿ No harm to health because there is no mercury.

*** A photovoltaic module is an electronic device that converts solar energy into electrical energy. Aesthetically, it is similar to a solar thermal panel. In both of them the energy source is the solar one, but purposes and functions are different.

PROJECT 3RD PLACE

COMPETITION "ENERGIOCHI 9"ARTPERIODICODI INFORMAZIONESCOLASTICA

numero zero

Il legame tra il Liceo Artistico e la città

“La creatività e la capacità dei nostri ragazzi che non restano chiuse entro quattro mura, ma si relazionano al territorio che le circonda: la città di Sulmona”.

Gli studenti del Liceo Artistico, mediante un'analisi minuziosa della città di Sulmona e delle aree limitrofe, hanno individuato una serie di spazi oggi inutilizzati e trascurati; tra questi occupa una posizione di rilievo quello relativo al Parcheggio di Fontana Iapasseri, che presenta una notevole estensione ed è occupato unicamente da un ascensore fatiscente. Essendo quella di Fontana Iapasseri un'area di raccordo tra la periferia sulmonese ed il centro storico, gli studenti hanno pensato di collocarvi un terminal bus, al fine di accogliere non solo i turisti, ma anche studenti e lavoratori pendolari. All’idea è seguito un bozzetto preliminare, rielaborato con un dettagliato studio geometrico per giungere infine al progetto definitivo concretizzato attraverso render, che consistono in immagini realistiche elaborate al computer. L'edificio ideato dagli alunni, realizzato in vetro, acciaio e cemento armato, è basato su una struttura a ponte, che nella parte superiore ospita la caffetteria, la biglietteria ed i servizi, e alla quale si accede mediante una rampa. Attraverso una scalinata panoramica si perviene alla fermata degli autobus. Questo progetto vuole testimoniare lo stretto legame tra il Liceo Artistico e la città di Sulmona, la quale non viene considerata come un “qualcosa” di esterno e distante, ma un ambiente intrinseco a quello scolastico e alla cultura che in esso risiede.

Elena Antonelli classe IVA

Il liceo artistico Mazara, nel corso di questo anno scolastico, ha avviato un progetto didattico-

culturale con il laboratorio d'arte MAW (Man At Work). Il MAW, attivo dal 2014, è un'associazione

culturale che promuove l'arte e la creatività e che favorisce le occasioni di incontro tra arte e

persone. Il progetto, dal titolo "Scusi, ma che arte è questa?", intende, da un lato, facilitare gli allievi

nella comprensione dell'arte contemporanea, dall'altro costruire esperienze ed eventi rivolti al

pubblico, con il contributo del Liceo, per accendere l'attenzione collettiva verso l'arte del nostro

tempo. In sostanza si sperimenta una collaborazione tra gli studenti del Liceo Artistico, gli operatori

dell'arte e la città di Sulmona per creare eventi espositivi e prodotti didattico-culturali. Questa

fruttuosa collaborazione intende superare il senso di estraneità dall'oggetto artistico

contemporaneo; comprendere i nessi storici, culturali e sociali che sottendono alla produzione

dell'arte dell' ultimo secolo; conoscere le nuove tecniche artistiche e diventare consapevoli fruitori

dell'arte contemporanea. E' importante avvicinare i giovani ed il pubblico all'arte contemporanea.

Per realizzare ciò sono previste delle attività specifiche, come una serie di mostre ospitate dal

nostro Liceo, che prevedono la presenza in sede dell'artista stesso. Inoltre sono previste conferenze

sull'arte contemporanea, alle quali parteciperanno esperti, critici d'arte e curatori museali.

Davide Lattanzio, Matteo Marzuolo classe IIIB

Istituto di Istruzione Superiore

O V IDIO

ARTPERIODICODI INFORMAZIONESCOLASTICA

numero zero

Io sono il viaggio

“Il cielo spento, il vuoto, gli odori particolari, il silenzio, il terreno grigio, il prato seccato dal freddo ed il freddo stesso.. E' stato il viaggio più duro che abbia mai affrontato e l'agitazione che ancora mi pervade lo conferma. Non dobbiamo dimenticare mai. Abbiamo il compito di ricordare sempre, non solo ogni 27 Gennaio. Chiunque abbia la possibilità, deve andare in quei luoghi, deve vedere con i propri occhi e toccare con mano quello che c'è stato, perché vi assicuro che un capitolo di storia o un documentario in televisione non si avvicinano neanche vagamente alla realtà.” Sono queste le parole che mi vengono in mente per descrivere il Viaggio della Memoria a Birkenau – Auschwitz, organizzato dal Ministero dell'istruzione, a cui ho partecipato nei giorni 17,18, 19 e 20 Gennaio 2015.Alla partenza ero certa che quest'esperienza sarebbe stata qualcosa di forte e di vivo, ma non credevo che una giornata in quei luoghi mi avrebbe cambiata così tanto. Sono sempre stata una persona molto emotiva, ma questo viaggio è stato davvero la svolta nella mia vita, perché mi ha insegnato ad apprezzare al massimo le cose che ho e soprattutto le persone che mi circondano. Quando ormai tutto era concluso e sono tornata a casa, varcando la porta ho notato cose a cui prima credo di non aver mai fatto caso, o comunque dettagli a cui non davo importanza, ma soprattutto ho notato il sorriso di mia madre, ero così felice di rivederla e penso che non mi sia mai mancata così tanto come in questo viaggio. È incredibile come un viaggio possa arricchirti e possa solcarti l'anima in maniera profonda. Qualcuno diceva: “ la vita è un viaggio, e chi viaggia vive due volte”. Credo che non ci sia nulla di più vero.

Sarah Ruscitti classe IVA

Venezia, un gioiello d'arte

La Biennale d'arte, tenutasi a Venezia dal 1

giugno al 24 novembre 2013, è arrivata alla

sua 55° edizione, ospitando più di 80 paesi,

tra cui dieci presentati per la prima volta,

come Bahamas, Maldive, Paraguay e la

Santa Sede.

La mostra si è ispirata al Palazzo Enciclopedico

ideato dall' italo-americano Marino Auriti.

L'artista aveva presentato il progetto dell'edificio

all'ufficio brevetti nel 1955, descrivendo il

palazzo come una sorta di museo immaginario,

adibito ad ospitare le più grandi scoperte del

genere umano, dalla ruota al satellite. Il

progetto è rimasto incompiuto, ma la Biennale

ha reso omaggio all'artista, affiancando in

alcuni spazi opere di artisti contemporanei e del

passato. Il 2013 per la biennale è stato l'anno

dedicato all'arte figurativa, ospitando artisti di

ogni parte del mondo, come Song Tao e Ji

Weiyu, provenienti dalla Cina, Kerstin Brätsch e

Adele Röder, provenienti dalla Germania, o

ancora Mohamed Bouroissia dall'Algeria, e

Gerard Byrne dall'Irlanda.

Claudia Gentile classe IVA

Mostra internazionale di Architettura

La Biennale di Venezia inizia la sua attività espositiva nel 1895, ma è nel 1928 che si percepisce il bisogno di costruire un vero e proprio archivio di arte contemporanea. Nel 1980 viene presentata la prima Mostra internazionale di architettura intitolata LA PRESENZA DEL PASSATO, e da allora la Biennale è diventa un’evento artistico e culturale di grande prestigio. L’ultima edizione è stata curata da REM KOOLHAAS che ha pensato ad un progetto che coinvolgesse e appassionasse tutta la Biennale attraverso l’introduzione di padiglioni coordinati autonomamente dai 65 Paesi partecipanti, che si sono inspirati al tema “FUNDAMENTALS”.

Ciascun padiglione mira a rappresentare la capacità del paese di essere protagonista nel mondo dell’architettura e dell'arte. In questa edizione la biennale esprime una ricerca approfondita del lavoro degli architetti mettendo in evidenza il contrasto esistente tra architettura e società civile. Ritrovare “elementi” per esprimere i desideri è tra le ambizioni della ricerca rivolta al pubblico e Rem Koolhaas, ripercorrendo la storia negli ultimi cento anni, propone una nuova prospettiva degli “elementi” che dovrebbero essere in rapporto con noi, con la nostra civiltà e con l'architettura.

Elvezia Pedrotti classe IIIA

ON SCREENS- Homage to Fabio Mauri

Il laboratorio d'arte MAW, insieme allo studio Fabio Mauri e al Liceo artistico

“G. Mazara” di Sulmona, ha realizzato un workshop ispirandosi al libro di

Claudio Cantelmi, “On screens- Homage to Fabio Mauri 1926-2009”. Hanno

partecipato all'incontro gli studenti del Liceo ed insegnanti di ogni scuola di

ordine e grado. Il laboratorio, che si è ispirato alle opere “Disegno schermo

Fine” e “Schermo con pubblico”, è stato condotto da Claudio Cantelmi ed è

stato un momento prezioso di approfondimento su un artista importante come

Fabio Mauri. Ogni partecipante ha realizzato un proprio libro, che gioca sulla

scomposizione e ricomposizione dell'immagine, utilizzando tecniche semplici.

Tutti i lavori sono stati esposti in una mostra allestita al MAW e ha coinvolto

esperti di arte contemporanea.

Tiffany Tomassetti classe IIIB