Articolo Monitor

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29 giugno 2012 m 14 A bbiamo un mare incantevole, eccel- lenze storiche ed archeologiche uni- che, un clima mediterraneo che rende il territorio fruibile in ogni stagione, una enogastronomia rinomata in tutto il mondo. E da qualche anno abbiamo anche superato la nostra margi- nalità geografica grazie alla cre- scita improvvisa dell’aeroporto Vincenzo Florio . La ricettività non è ancora al top, ma è in decisa cre- scita. Non sono affermazioni cam- panilistiche, sono evidenti dati di fatto. Allora qualcuno si sa spie- gare perche il turismo non sia esploso in provincia di Trapani? Le risposte ovviamente sono tante, ma ce ne è una abbastanza semplice. Siamo letteralmente assenti dal mercato principale del turismo moderno: internet. Oltre l’80 per cento dei flussi turistici è in qualche modo con- nesso alla Rete. E’ sul web che si sceglie il posto dove andare in vacanza e, spesso, è anche il luo- go dove si effettua l’acquisto. Il progetto Trapani 2.0, pre- sentato lunedì 25 giugno alla sala Li Muli di Palazzo Riccio, parte da questa considerazione. A pre- senterlo c’era l’associazione Zenu- kers, che ha messo su il progetto, insieme alla Provincia Regionale ed alla Camera di Commercio di Trapani che hanno sposato l’idea. TRAPANI 2.0 IL WEB È STRATEGICO

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Articolo pubblicato sul numero 25 di Monitor con la presentazione del progetto Trapani 2.0

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29 giugno 2012m14

Abbiamo un mareincantevole, eccel-lenze storiche edarcheologiche uni-

che, un clima mediterraneo cherende il territorio fruibile in ognistagione, una enogastronomiarinomata in tutto il mondo.

E da qualche anno abbiamoanche superato la nostra margi-nalità geografica grazie alla cre-scita improvvisa dell’aeroportoVincenzo Florio. La ricettività nonè ancora al top, ma è in decisa cre-scita. Non sono affermazioni cam-panilistiche, sono evidenti dati difatto. Allora qualcuno si sa spie-gare perche il turismo non siaesploso in provincia di Trapani?

Le risposte ovviamente sono

tante, ma ce ne è una abbastanzasemplice.

Siamo letteralmente assenti dalmercato principale del turismomoderno: internet.

Oltre l’80 per cento dei flussituristici è in qualche modo con-nesso alla Rete. E’ sul web che sisceglie il posto dove andare invacanza e, spesso, è anche il luo-go dove si effettua l’acquisto.

Il progetto Trapani 2.0, pre-sentato lunedì 25 giugno alla salaLi Muli di Palazzo Riccio, parteda questa considerazione. A pre-senterlo c’era l’associazione Zenu-kers, che ha messo su il progetto,insieme alla Provincia Regionaleed alla Camera di Commercio diTrapani che hanno sposato l’idea.

TRAPANI 2.0IL WEBÈ STRATEGICO

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Insieme hanno messo sul tavo-lo una strategia di rilancio del turi-smo trapanese. Che passa dal web.Su di un punto Franco Mennella,presidente dell’associazioneZenukers, è stato estremamentechiaro: Internet non è uno strumentoper aggredire il mercato turistico. Inter-net è il mercato turistico. E giù con idati. Uno studio realizzato daGoogle dimostra come prima didecidere qualsiasi acquisto, il turi-sta europeo medio vaga per la retealla ricerca di posti dove trascor-rere le vacanze. Se in queste navi-gazioni libere trova un posto chein qualche modo lo interessa, soloin quel momento comincia la fasedella scelta e del vero e proprioacquisto. Che potrà avvenire siaonline che offline. Quel che con-ta è come la scelta del posto ven-ga comunque effettuata in Rete.

Quindi è semplice: se gli scor-ci del nostro territorio, le sue sto-rie, i suoi sapori sono adeguata-mente diffusi, intercetterannoquesti internauti vacanz ieri almomento giusto: quando stannoscegliendo in quale posto anda-

re in vacanza. Al momento, però,la provincia di Trapani è quasi deltutto assente da questo mercato.

Oltre al dato estero si sta avvian-do un’analisi sul territorio, cer-cando di comprendere come,attualmente, i turisti raggiunga-no (e scelgano) la nostra provin-cia. I dati sono in fase di elabora-zione finale, ma i trend sono abba-stanza evidenti: più del 30 per cen-to dei turisti che raggiunge Tra-pani sceglie il nostro territorioper clima, sole e mare, il 31 percento per la cultura, il 20 per cen-to per l’enogastronomia e il 23per cento per natura e paesaggio;la restante parte, convinta da even-ti o manifestazioni legate ad aspet-ti culturali del territorio, riguar-da dati trascurabili. Oltre il 65 percento ha conosciuto Trapani grazieal web e più del 20 per cento gra-zie al passaparola. Meno del 15 percento ha raggiunto il nostro ter-ritorio grazie ad agenzie di viag-gi, tour operator e pubblicità tra-dizionale.

In questi numeri sono già con-tenute le principali criticità: la

Come uti l izzi

internet per la

scelta delle tue

vacanze?

Quanto tempo

spendi su inter-

net prima di

decidere una

destinazione?

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provincia di Trapani ha un’attrattività turisticaintrinseca che però non riusciamo ad esaltare conle azioni a supporto, considerato come solo unaparte residuale si dichiara interessata o anche soloa conoscenza delle attività che si svolgono sul ter-ritorio.

Internet è un terreno fertile per i luoghi comuni,per le impressioni personali che si trasformanoin dati oggettivi. E non salva nemmeno se stessada questa specie di maledizione. Il primo luogocomune su Internet, specialmente in territori mar-ginali come il nostro, è che la Rete è troppo avanti.Niente di più sbagliato. In realtà la Rete, almenoper come viene concepita spesso ancora oggi, èindietro. Ed anche di molto.

Il vecchio modello web era semplice: c’eranoi siti e c’erano gli utenti che, in qualche modo, rag-giungevano il sito. Il contatto era basato sulle maile, aziendalmente, su mailing list e newsletter. Oggii campus americani stanno smettendo di forniregli indirizzi email ai propri alunni. Il sito ha smes-so di essere il punto centrale della strategia, èdiventato uno strumento. Il tavolo da gioco è unaltro ed è quello dei Social Networks.

Ma la domanda è un'altra: parliamo di cose lon-tane o di esigenze ravvicinate? Anche lì contanoi numeri e le tendenze registrate.

Cos’è Trapani 2.0?È una strategia di comunicazione web finalizzata arendere visibile a livello internazionale nelle primepagine dei motori di ricerca ed all’interno dei socialnetwork contenuti relativi alla provincia di Trapaniper una maggiore penetrazione nel mercato turisti-co mondiale. Quale esigenza vuole coprire?I dati attuali ci dicono che oltre l’80 per cento degliutenti del mercato turistico globale usano priorita-riamente Internet per scegliere la meta delle lorovacanze. Utilizzo che è prima di tutto “informati-vo”. L’utente cerca notizie sui luoghi e, successiva-mente, sui servizi e i benefit connessi (opportunitàricettive, costi, servizi, ecc...). I luoghi della provin-cia di Trapani, al momento, sono virtualmente assen-ti sulla Rete. Questo taglia letteralmente fuori il nostroterritorio da una larga fetta dell’utenza europea edinternazionale in genere.Come agisce il progetto?Trapani 2.0 prova ad innescare su un progetto di “webmarketing territoriale” le tecniche definite SEO,acronimo di Search Engine Optimization, ottimiz-zazione per i motori di ricerca, e SMO, Social MediaOptimization, ottimizzazione delle dinamiche dipresenza nei social networks.Qual è l’obiettivo finale?Trapani 2.0 punta a “piazzare” nelle prime paginedei risultati delle ricerche di Google e degli altri moto-ri contenuti relativi alle peculiarità artistiche, cultu-rali, ambientali e turistiche della provincia. Inoltrepunta a rendere presenti le emergenze del territoriosul circuito dei social network con politiche miratedi nicchia, inserendosi nelle migliaia di comunitàtematiche tipiche del mondo dei social network.Chi può essere interessato al progetto?Praticamente tutti. E tutti possono collaborare. Inprima linea, ovviamente, ci sono gli enti pubblici ele aziende direttamente collegate al mercato turisti-co. La loro partecipazione è fondamentale ma puòessere declinata in molti modi. Dalla partecipazio-ne economica al progetto alla condivisione dei con-tenuti. E poi ci sono i cittadini della provincia. Il lorointeresse alla partecipazione è palese: Trapani pun-ta tutto sul turismo che, oggi, è la nostra miglioreopportunità per lo sviluppo. Anche per loro le moda-lità di partecipazione sono ampie. Per loro abbiamoavviato“IofaccioLaMiaParte”, un’azione specifi-ca del progetto che prova a coordinare ed a stimola-re queste partecipazioni.

m1729 giugno 2012

La televisione ha impiegato 13anni per raggiungere 50 milionidi utenti. Internet ha impiegato4 anni. Facebook ha raggiunto100 milioni di utenti nei primi 9mesi. Il mercato corre e l’Americanon è più così lontana come unavolta. Le tendenze che prima ave-vano bisogno di anni per propa-garsi dagli Stati Uniti al resto delmondo oggi impiegano mesi perdiventare standard.

Questa evoluzione ha un nuo-me preciso: social network. Vivia-mo il web attraverso Facebook,Twitter ed i motori di ricerca. Equesto cambia tutto. Il tempo nonè dalla nostra parte. Il resto delmondo e dell’Italia si sta attrez-zando e come in ogni mercato,chi tardi arriva, male alloggia.

Continuiamo a sfatare i mag-giori luoghi comuni sul web e con-centriamoci proprio sul versan-te turistico. Ce ne è uno che rischiadavvero di tagliarci fuori dal mer-cato turistico se non ce ne libe-riamo al più presto: I Social Mediasono una moda passeggera e il loro uti-lizzo si ridurrà rapidamente.

Partiamo dai fatti e poi cer-chiamo di analizzare dove stiamoandando.

Oltre il 20 per cento di tutto iltempo trascorso online viene spe-so sui Social Media; Facebook siavvicina a 900 milioni di utenti

globali; un minuto ogni sette tra-scorsi on-line sono spesi su Face-book; Twitter ha oltre 100 milio-ni di utenti, un aumento del 59per cento nell’ultimo anno; Goo-gle + è attivo da 10 mesi. Ora haquasi 100 milioni di utenti e se neaggiungono 625.000 ogni gior-no.

In realtà i dati contengono giàl’analisi: i media sono il terrenodi gioco del mercato e la tenden-za va crescendo. L’altro luogocomune riguarda il come stare suisocial. Per usufruire corretta-mente dei Social Media è neces-sario investire tempo e risorse pergestire e mantenere una presen-za attiva sul web, ascoltare, impa-rare e poi impegnarsi in modosignificativo. Non si tratta di unacampagna o due, ma un impegnodi lungo periodo. La conferenzastampa di lunedì è stata solo l’avviodel progetto. Nel mese di lugliosono previsti i primi incontri cono-scitivi con le associazioni ed unaserie di incontri pubblici in tuttii comuni della provincia per illu-strare il progetto.

In autunno il progetto pren-derà corpo pienamente. Si terràil primo convegno-evento per illu-strare ai cittadini le modalità delprogetto ed il cronoprogrammadefinitivo con le azioni a supportodella stagione turistica 2013.

Cosa signifi-ca partecipa-re ad Iofac-cioLaMia-Parte?Partecipare alprogetto Iofac-ciolamiaparte-Trapani 2.0significa prima di tutto condivi-dere una idea e contribuire allo svi-luppo della nostra provincia. Lastrategia del progetto è articolatain modo tale da potere essere sup-portata da una miriade di piccoli aiu-ti che possono essere impegnativie costanti, se si vuole, come la gestio-ne di una sezione del network, oepisodici, come scrivere un arti-colo su di uno scorcio della pro-vincia di Trapani e pubblicarlo inuno dei nostri siti o anche nei cir-cuiti di articles marketing. Megliose in inglese o in un'altra lingua stra-niera. Ma la prima forma di parte-cipazione e di collaborazione alrilancio turistico della provincia èla più semplice. Basta condividerei nostri contenuti nei principalisocial networks.Social is business?Qui non si parla di opinioni. Ana-lizziamo dati. Uno studio ci spie-ga come i social network influi-scono direttamente nelle scelted’acquisto. E i numeri sono cosìrilevanti che non possono esseresottovalutati. Il Social sharing è un’attivitàfondamentale per sapere cosaacquistare.Il 62 per cento degli utenti inter-vistati, prima di un acquisto, ha let-to commenti sul prodotto postatidai propri amici su Facebook.Il Social Sharing spinge i con-sumatori all’azione.Il 75 per cento degli acquirenti onli-ne ha cliccato sul link atterrandosul sito del venditore dopo aver let-to un commento su un prodotto daamici. Il 53 per cento di essi ha poieffettuato un acquisto.Un social sharing positivo creaun circolo virtuoso di condivi-sione e vendita.L’81 per cento di chi ha effettuatoun acquisto dopo una segnalazio-ne trovata su Facebook condividea sua volta il commento e l’acquisto,creando un circolo positivo di con-divisioni/consigli e acquisti.