Articolo di fondo La prima pagina GIORNATA DELLA MEMORIA ...

12
Articolo di fondo SCI ALLEUROPA EUROPA SKI PROJECT Testo di Linda fabbri e Ginevra Morini Anche questanno la scuola media Europa ha organizzato tre giornate sulla neve. Il 25 gennaio siamo partiti, destinazione San Valentino, una frazione nel comune di Brentoni- co (TN). Dal momento che abbiamo fatto alcune pause, siamo arrivati allincirca alle 11.00, abbiamo scaricato gli autobus, infine siamo andati a mangiare. Finito di mangiare, verso le 14.00, indossata la tuta, distribuiti gli skipass e le pettorine per rico- noscerci, siamo andati sulle piste dove ci aspet- tavano i maestri di sci, i quali ci hanno collocato nei vari gruppi a seconda del nostro livello. Dopo le 5.00, stanchi per la fatica dello sci, noi femmine ci siamo spostate in piscina e i maschi in palestra. La prima pagina GIORNATA DELLA MEMORIA COSÌ I RAGAZZI DELLA SCUOLA EUROPA RICORDANO LA SHOAH Il 27 gennaio è stato scelto come il Giorno della Memoriaper ricordare lo stermino di mi- lioni di ebrei nei campi di concentramento du- rante il secondo conflitto mondiale, ovvero la Shoah. La persecuzione contro gli Ebrei iniziò con le leggi razziali le quali affermavano la superiorità indiscutibile e assoluta della razza ariana che Hitler identificava nella razza germanica. Queste leggi si conclusero con la soluzione finale”, cioè con la deportazione e lo sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento. Giornata della memoriacontinua a pagina 11 “”Europa Ski projectcontinua a pagina 2 N. 2 aprile 2017 Giornalino della classe 3E – Sc. Sec. di I grado Europa Faenza RA

Transcript of Articolo di fondo La prima pagina GIORNATA DELLA MEMORIA ...

Articolo di fondo

SCI ALL’EUROPA

EUROPA SKI PROJECT

Testo di Linda fabbri e Ginevra Morini

Anche quest’anno la scuola media Europa ha organizzato tre giornate sulla neve. Il 25 gennaio siamo partiti, destinazione San Valentino, una frazione nel comune di Brentoni-co (TN). Dal momento che abbiamo fatto alcune pause, siamo arrivati all’incirca alle 11.00, abbiamo scaricato gli autobus, infine siamo andati a mangiare. Finito di mangiare, verso le 14.00, indossata la tuta, distribuiti gli skipass e le pettorine per rico-noscerci, siamo andati sulle piste dove ci aspet-tavano i maestri di sci, i quali ci hanno collocato nei vari gruppi a seconda del nostro livello. Dopo le 5.00, stanchi per la fatica dello sci, noi femmine ci siamo spostate in piscina e i maschi in palestra.

La prima pagina

GIORNATA DELLA MEMORIA COSÌ I RAGAZZI DELLA SCUOLA EUROPA

RICORDANO LA SHOAH

Il 27 gennaio è stato scelto come il “ Giorno della Memoria” per ricordare lo stermino di mi-lioni di ebrei nei campi di concentramento du-rante il secondo conflitto mondiale, ovvero la Shoah.

La persecuzione contro gli Ebrei iniziò con le leggi razziali le quali affermavano la superiorità indiscutibile e assoluta della razza ariana che Hitler identificava nella razza germanica.

Queste leggi si conclusero con la “soluzione finale”, cioè con la deportazione e lo sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento.

“Giornata della memoria” continua a pagina 11 “”Europa Ski project” continua a pagina 2

N. 2 apri le 2017 Giornal ino del la classe 3E – Sc. Sec. di I grado Europa Faenza RA

In seguito ci hanno assegnato le stanze nelle quali ci siamo cambiati, poi siamo andati a mangia-re e infine a letto dal momento che eravamo esausti. Il giorno successivo ci siamo alzati alle 7.30 per essere pronti a fare colazione entro le 8.00, per-ché alle 9.00 dovevamo scendere in pista che i maestri ci aspettavano! Poi abbiamo mangiato e di nuovo sciato, dopo ciò i maschi sono andati in piscina e per le femmi-ne c’era la scelta se fare palestra o pattinaggio. Il momento più bello della giornata è stato quando di sera, dopo aver mangiato, siamo andati in discoteca a ballare come matti, e ci siamo divertiti tanto!!! La mattina seguente ci siamo svegliate presto per preparare le valigie: alle 8.00 siamo andate a fare colazione ed è stata una giornata normale finché nel pomeriggio, dopo aver concluso l’ultima sciata, non siamo andate verso i pullman per partire con destinazione Faenza. È stato un viaggio molto divertente e speriamo che molti ragazzi abbiano la nostra opportunità nei prossimi anni, anche se noi il prossimo anno non ci saremo. Linda Fabbri e Ginevra Morini

Pagina 2

“”Europa Ski project” continua da pagina 1

LA STORIA DI FATIMATOU

Mercoledì 18 gennaio sono venute in classe due ragazze che fanno parte dell’associazione AMI che si occupa qui a Faenza di accoglienza e aiuto per i migranti.

Dopo averci spiegato lo scopo della loro associazione, ci hanno presentato Fatimatou, una ragaz-za del Togo che ci ha raccontato la sua storia. Non sapendo ancora bene l’italiano, ci ha parlato in francese e una delle altre ragazze traduceva in italiano. Fatimatou ha 25 anni, viene dal Togo, un paese povero dell’Africa; per questo, all’età di 17 anni, dopo aver finito la scuola elementare e aver lavorato per un periodo con sua mamma, si trasferì in Gabon e andò a fare la baby-sitter da una famiglia ricca. A un matrimonio Fatimatou incontrò Jules, un ragazzo cristiano di cui si inna-morò. Nonostante fosse stata messa in guardia dalla signora per cui lavorava, cominciò a fre-quentarlo e rimase incinta. Quando lo scoprì, lo disse ai suoi genitori che le risposero che non poteva tenere il figlio perché il padre era cristiano. Fatimatou decise comunque di portare avanti la gravidanza. Quando la figlia nacque, andò a vivere nel villaggio del fidanzato in Togo. La sua famiglia cominciò a minacciarla e solo una delle sue sorelle la andava a trovare. Quando le mi-nacce aumentarono, Jules le disse di andare in Libia da una sua amica e lasciare a lui Beatrice, sua figlia. Fatimatou partì e dopo dieci giorni, passando per il deserto, arrivò dalla sua amica che lavorava in un ristorante. Un giorno entrarono nel ristorante dei terroristi che spararono al marito dell’amica. Le due ragazze riuscirono a scappare e andarono da un amico che però disse che non potevano restare per molto, perché le stavano cercando per avere dei soldi come riscatto per il marito. Fatimatou e la sua amica decisero di partire affrontando un rischioso viaggio in mare. Era febbraio e dopo tre giorni in mare arrivarono in Italia, a Lampedusa. Dopo le separarono e portarono Fatimatou a Bologna dove si presentò in commissariato per chiedere la protezione co-me rifugiata. In attesa della decisione del tribunale, Fatimatou si trova a Fognano, in una struttura che la ospita insieme ad altre donne che vivono la sua condizione. Qualche tempo fa il suo ragaz-zo l’ha chiamata e le ha detto che si è sposato con un’altra per dare una madre alla figlia. Fatima-tou purtroppo da anni non ha contatti con la sua famiglia d’origine e con sua figlia Beatrice.

Grazie a questo incontro, abbiamo avuto la possibilità di approfondire il tema delle migrazioni, riflettendo sulle cause che le determinano e sulle dolorose esperienze di chi è costretto a lasciare il proprio Paese.

Pagina 3

SCUOLA SUPERIORE: CHE SCELTA DIFFICILE!

Questo, per noi ragazzi di terza media, è l’anno della scelta della scuola superiore. Fortunata-mente nel nostro territorio c’è una vasta offerta formativa per quanto riguarda le scuole supe-riori, che ci ha favorito in questa sofferta decisione.

Da mesi parliamo e discutiamo di questo con familiari e amici, e anche a scuola il tema è ricor-rente; ne abbiamo parlato in classe, confrontandoci e riflettendo su eventuali dubbi: sarò in grado di affrontare il liceo? Come scegliere la scuola più adatta a me? Se scelgo un professio-nale, poi non potrò accedere all’università?

Per chiarirci le idee abbiamo partecipato agli open day delle scuole con i nostri genitori, ma anche la scuola ha fatto la sua parte organizzando giornate di orientamento con gli insegnanti delle scuole superiori.

Nel primo dei due incontri sono venuti alcuni professori e studenti dei tecnici e dei professio-nali a presentarci le loro scuole; nel secondo ci sono stati presentati tutti i licei: una sorta di open day in classe con domande e presentazioni riguardo alla scuola trattata.

Per alcuni di noi la scelta è stata immediata, mentre per altri la decisione è stata lunga e diffici-le.

Tante le emozioni di questi ultimi mesi. Non sono mancate paura, insicurezza, incertezza, ma anche la curiosità di sapere come sarà la nostra scuola superiore e le aspettative per le novità che ci attendono.

Abbiamo fatto un sondaggio tra le terze della nostra scuola chiedendo ai nostri compagni che tipo di scuola hanno scelto fra liceo, tecnico o professionale.

Dal grafico emerge che il 20 % dei ragazzi dell’Europa si è iscritto ad un professionale, mentre il restante 80 % si è letteralmente diviso tra tecnico e liceo. Ci auguriamo che ciascuno di noi abbia fatto una scelta matura e consapevole.

articolo di classe pubblicato sul Resto del Carlino

Pagina 4

RACCONTO DI FANTASCIENZA

IL GIOVANE CAPITANO

DIARIO DI BORDO DELLA KARNAK

ANNO 4534, GIORNO 10.

Come al solito il giovane Martin Key sedeva al centro della sua nave da guerra, la grande Karnak, e guardava fuori da quella enorme finestra.

Guardava lo spazio, le stelle e i pianeti che lo circondavano, e in quel terribile vuoto lui era a disagio, ma allo stesso tempo si sentiva a casa.

“Casa”, la Terra, era per lui impossibile non pensare alla sua “Casa”. Era il più giovane capitano mai esistito nel suo esercito e, vista la sua grande abilità nel dirigere, gli era stata affidata una nave da guerra, la più grande nave da guerra del suo esercito.

Questa enorme responsabilità gli portava anche un’ansia e uno stress non da poco. Oltretutto, il viaggio che doveva percorrere con la sua nave era controllata dal suo superiore : l’ Ammiraglio Mods che ora si trovava dietro al giovane capitano in attesa che lui togliesse lo sguardo dallo spazio per dirigere la nave.

Martin si era già accorto del suo superiore dietro di lui e subito si era ripreso dai suoi pensieri e si era andato a sedere davanti ad un gigantesco schermo che si era immediatamente acceso. ”Buongiorno Capitano, cosa posso fare per voi?” gli aveva chiesto una voce robotica proveniente dal grande schermo.

“ Computer! Attiva androide LYL4! ”, aveva urlato Martin, ma era stato immediatamente interrotto: “ No, ce n’è bisogno. Androide LYL4 già attivato “. Da una porta di un’altra stanza era apparsa una donna, o meglio un androide.

Era l’androide preferito del Capitano perché era molto abile nell’imitare le emozioni umane; e così, per questa sua capacità, tutto l’equipaggio della nave la chiamava Lylya.

In quel momento , però, Lylya aveva un’aria molto preoccupata.

“C-Capitano, nel condotto di ariazione...” non fece in tempo a finire la frase che, dall’altra stanza, si era udito una specie di ruggito profondo.

Da una delle tante porte era sbucato un essere poco chiaro, l’unica cosa visibile erano migliaia di tentacoli sottili che si attorcigliavano e si dimenavano. Martin aveva afferrato il suo disintegratore a blaster e lo aveva puntato sulla rivoltante creatura.

Pure l’Ammiraglio Mods e Lylya avevano caricato le armi, ma erano entrambi stati afferrati alla ca-viglia da due tentacoli.

Martin era immobile, nel panico più totale. Le mani gli tremavano, che cosa doveva fare? Pensava al suo corso di “Difesa dalle creature extraterrestri” che aveva seguito quando era all’Università di Tita-no.

Tutto d’un tratto si era risvegliato da i suoi pensieri, aveva caricato l’arma e era corso addosso all’a-lieno, poi gli aveva sparato addosso, un solo colpo gli era basato per uccidere quel mostro.

Aveva vinto, ad ora era in mezzo alla stanza che annegava nei complimenti da parte di tutto l’equi-paggio.

Si sarà guadagnato la fiducia dell’Ammiraglio?

Carlotta Giorgi

Pagina 5

LE MIGRAZIONI NELLA STORIA

Da sempre gli uomini si spostano da un paese all’altro per varie motivazioni: conquista di terre, necessità di lasciare il territorio d’origine, ricerca di migliori condizioni di vita e di be-nessere.

In passato i motivi di migrazione erano ben diversi da quelli attuali: infatti, se in principio essi erano dovuti all’occupazione di territori coloniali o a ragioni economiche, oggi per mol-te persone che vivono in paesi in cui è in corso una dittatura o una guerra, andare via di-venta una dura necessità.

Per approfondire questo tema, abbiamo svolto un progetto di classe in cui abbiamo analiz-zato e messo a confronto diversi tipi di fonti sul fenomeno delle migrazioni.

Siamo partiti da fatti di cronaca attuale, attraverso la lettura di un articolo di giornale che riportava le testimonianze di tre ragazzi fuggiti dai loro Paesi su delle barche, rispettiva-mente da Guinea Bissau, Eritrea e Siria.

Le loro parole ci hanno colpito molto, in particolare ciò che ha detto il più giovane di loro, sedici anni appena: “E’ meglio morire una volta in mare, che tutti i giorni in Libia”.

La seconda fonte analizzata è stata un testo narrativo, con un mistero da svelare: da dove venissero i protagonisti che compiono un lungo viaggio per raggiungere la meta desiderata, informazione che la prof appositamente aveva omesso di specificare. Tutti avevamo ipotiz-zato la provenienza da Africa o Asia, ma solo alla fine del racconto abbiamo scoperto che si trattava di alcuni siciliani che tentano di raggiungere gli Stati Uniti in condizioni disperate all’inizio del ‘900. Si tratta di un racconto di Leonardo Sciascia, “Il lungo viaggio”.

La terza fonte era un rapporto sulla popolazione italiana residente negli Stati uniti tra Otto-cento e Novecento, che ci descriveva come essere inferiori e poco civilizzati secondo luo-ghi comuni e credenze popolari, il che si lega alla quarta e ultima fonte, una vignetta satiri-ca, di pubblicazione sempre americana, che illustrava “ Come sbarazzarsi degli italiani”, ovvero con violenza e percosse, incitando perfino all’omicidio degli stessi.

Abbiamo avuto anche un’esperienza diretta in classe, ascoltando la testimonianza di Fati-matu, una ragazza costretta a fuggire dall’Africa per motivi religiosi e ora accolta presso una struttura vicino Faenza, in attesa di ricevere il permesso di soggiorno.

Questo confronto tra diversi tipi di fonti ci ha fatto riflettere sul fatto che le migrazioni hanno sempre fatto parte della storia: i protagonisti cambiano, i flussi cambiano, ma le storie sono le stesse. Il sentimento razzista verso chi arriva nel nostro Paese è comune ed insensato, visto che tali esperienze si ripetono nel tempo e in passato hanno visto come protagonisti anche i nostri connazionali.

articolo di classe pubblicato sul Resto del Carlino

Pagina 6

IL RAP

Il Rap è un genere musicale che ha origine nel cosiddetto “Bronx”, a New York, tra il 1970 e il 1980. Il Rap nasce come un movimento culturale più grande chiamato “hip hop” verso la fine degli anni sessanta e diventa parte di spicco della cultura contemporanea grazie a degli afroamericani che cantavano tra le strade per protesta. Tipicamente il Rap consiste in una sequenza di versi molto ritmati. Il rapper scandisce i versi con una successione di note (“beat”) realizzata tramite il beatmaking, suonata da un DJ e fornita da un produttore o da più strumentalisti. Il Rap si divide in vari sottogeneri come il gangsta rap,il hardcore rap,il trap ecc. Adesso il Rap è diffuso in tutto il mondo.

Tra i rapper più famosi citiamo Eminem,Jay-z,Snoop Dogg,Drake,Wiz Khalifa,Kayne West,Lil Wayne e in Italia citiamo Sfera Ebbasta,Madman,Sac1,Marracash,Gue Peque-no,Fabri Fibra,Fred De Palma,Izi,Lowlow,Gemitaiz e Ghali.

EMINEM

Eminem è uno dei più famosi rapper al mondo,è di nazionalità statunitense ed il suo nome è Marshall Bruce Mathers III; è nato a St.Joseph il 17 ottobre 1972. Egli ha pubblicato ben 10 album musicali. Ha ricevuto moltissimi premi per le sue canzoni. Eminem è noto anche per essere uno dei rapper più veloci al mondo, infatti nella sua canzone intitolata “Rap God”,uscita il 15 ottobre 2013,ha rappato il pezzo più veloce al mondo,con 101 parole in 16 secondi!

Eminem era figlio di Marshall Bruce Mathers II e di Debbie Griggs,due musicisti rock pove-ri che vivevano in condomini e roulotte in giro per gli Stati Uniti. Marshall venne abbando-nato dal padre a soli 6 mesi ed ebbe un’infanzia e un’adolescenza difficile. A 12 anni si tra-sferisce a Detroit; sua madre si drogava e intraprendeva relazioni con sconosciuti. A scuola era conosciuto come lo sfigato della classe, fu bocciato 3 anni a causa delle assenze e subì atti di bullismo. Alla Lincoln High School di Warren conobbe Proof,che diventò il suo migliore amico ma morì in seguito ad una sparatoria. Conobbe la sua futura moglie Kimber-ly Anne Scott. A 17 anni iniziò una relazione con Kim e fu costretto a fare dei lavori per so-stenere la famiglia. Eminem era distrutto in seguito al suicidio di Zio Ronnie con cui aveva dei particolari legami. All’inizio degli anni novanta adattò il nome d’arte “M&M” ovvero le sue iniziali con il nome di battesimo. Nel 1996 pubblicò un singolo per la prima volta con lo pseudonimo “Eminem”,pronuncia del suo vecchio nome d’arte. Ora possiede un patrimonio di circa 190 milioni di dollari.

Ronchi e Abdelaziz

Pagina 7

ANGOLO DEL CUOCO

LA PASTIERA NAPOLETANA

A cura di Francesco Ciampone

Ingredienti per il ripieno:

• 1 Kg. Di ricotta

• 500 gr. di zucchero

• 11 uova

• 500 gr. di grano cotto

• 150 gr. di canditi

• un bicchiere di liquore alla Strega

Ingredienti per la pasta:

• 200 gr. di farina

• 2 uova

• un po’ di zucchero

Procedimento per il ripieno: In una teglia amalgamare tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema compatta e morbi-da.

Procedimento per la pasta: Sul tagliere impastare farina con uova e cospargervi un po’ di zucchero a piacere. L’impasto non deve essere morbido! Procedere stendendo la pasta posizionandola nella teglia già imburrata e cosparsa di farina; dopo aver steso la pasta rovesciare il ripieno nella parte superiore della teglia, quindi decorare con striscioline di pasta e formare una griglia. Infine infornare a fuoco moderato 150°/ 160°circa per un’oretta poi testare con uno stuzzi-cadenti se la torta è asciutta … La pastiera è pronta!!!

Francesco Ciampone

Pagina 8

RECENSIONE FILM

SPIRIT- CAVALLO SELVAGGIO

TITOLO ORIGINALE:

Spirit: Stallion of the Cinemarron

NAZIONE: Usa

ANNO: 2002

GENERE: Animazione

DURATA: 81’

REGIA: Kelly Asbury e Lorna Cook

USCITA: 20 dicembre 2002 (cinema)

La pellicola è stata presentata fuori concorso al 55° festival di Cannes ed ha ricevuto una nomi-nation al Premio Oscar come miglior film d’ani-mazione nel 2003. Sono state usate tecniche per l’animazione 2D e 3D.

Le musiche “country” sono curate da Zucchero Fornaciari nella versione italiana del film.

PERSONAGGI PRINCIPALI:

SPIRIT: protagonista del film, è un cavallo di razza Mustang, con un manto dorato di incre-dibile bellezza.

IL COLONNELLO: capo del reggimento di soldati e uomo molto deciso; antagonista del film.

PICCOLO FIUME: un indiano della tribù dei Lakota.

ESPERANZA: mamma di Spirit, molto dolce e premurosa.

PIOGGIA: è la cavalla di razza Sorrel Paint, appartenente a Piccol Fiume.

AQUILA: un’amica fedele di Spirit, che gareggia spesso con lui.

TRAMA:

Spirt è un cavallo che vive libero e selvaggio lungo la frontiera americana. L’animale diven-terà uno dei più grandi eroi misconosciuti del vecchio west. La storia di Spirit inizia con la presentazione del personaggio che inizialmente vive in piena libertà in un branco di cavalli selvaggi, dove svolge il ruolo di leader. Ma con l’arrivo dell’uomo bianco le cose cambiano e Spirit viene catturato dai soldati americani che cercano di domarlo.

Durante la sua prigionia Spirit non perde occasione per cercare una via di fuga e un attimo di distrazione da parte dei suoi sorveglianti. Qui Spirit conosce un giovane indiano chiama-to Piccolo Fiume, appartenente alla tribù dei Sioux Lakota che come lui è stato fatto prigio-niero dai bianchi. I due formano una formidabile coppia, in quanto uniscono le loro eccel-lenti doti di astuzia, coraggio e forza. Riescono quindi a fuggire e vengono inseguiti dai sol-dati. In questa avventura c’è anche uno sfondo amoroso, infatti Spirit riuscirà a conquistare anche il cuore di Pioggia, la bellissima puledra pezzata di Piccolo Fiume. Spirit e Piccolo Fiume riescono a seminare i soldati così riconquistano la loro libertà: Spirit si ricongiunge al suo branco con Pioggia e il giovane indiano torna alla sua tribù.

(Martina Conficconi e Alice Sangiorgi)

Disegno di Martina

Pagina 9

RECENSIONE a cura di Enrico Morini (disegno e testo)

TOKYO GHOUL

Tokyo Ghoul (東京喰種トーキョーグール Tōkyō Gūru) è un manga scritto e disegnato da Sui

Ishida, serializzato sulla rivista Weekly Young Jump della Shūeisha dal settembre 2011 al set-tembre 2014. La storia segue le vicende di Ken Kaneki, un giovane studente universitario in pun-to di morte a cui vengono trapiantati gli organi di un Ghoul.

TRAMA

A Tokyo si verificano una serie di strani e cruenti omicidi dovuti alla presenza di ghoul, mostri che vedono gli umani solo come prede e che si possono cibare unicamente della loro carne. Ken Kaneki è uno studente universitario, dedito allo studio e alla lettura, che un giorno conosce in un bar Rize, una sua affascinante coetanea: in realtà anche la ragazza è un ghoul e Ken diventerà ben presto la sua preda. Rize infatti, con un pretesto, attira Ken in un luogo isolato dove lo feri-sce gravemente con dei ripetuti attacchi ma prima di poterlo divorare, muore colpita da una serie di travi d'acciaio, che precipitano fortunatamente da un edificio in costruzione nei paraggi.

Il ragazzo viene quindi portato d'urgenza in un ospedale dove il chirurgo della sua operazione, in un gesto disperato, decide di sottoporlo a un trapianto di organi, presi proprio dal corpo di Rize. Sopravvissuto all'impossibile, Ken inizia presto a capire però di essere diventato un mezzo-ghoul in una città disseminata di questi esseri, dove ciascuno di loro, per mangiare e quindi vive-re, deve guadagnarsi (anche con la forza) il proprio "territorio di caccia” trapiantati gli organi di un ghoul.

Pagina 10

PERSONAGGI

KEN KANEKI:Il protagonista della serie. È un normalissimo studente universitario, amante della letteratura, che ha una cotta per Rize. Dopo essere stato vittima di un incidente, diventa metà ghoul, e con l'aiuto di Yoshimura e Tōka inizia a lavorare come cameriere all'Anteiku. Frequentan-do i ghoul, riconsidera la posizione che dovrebbe ricoprire nel mondo. La sua maschera gli è stata fatta su misura da Uta per coprire l'occhio destro, che per l'appunto non presenta mai l'iride rossa su bulbo nero per via della sua natura a metà tra ghoul ed essere umano; per questo motivo il suo soprannome presso la CCG (ispettori di ghoul) è "Benda sull'occhio". Dopo che mostra la sua natu-ra di Kakuja, gli viene affibbiato anche il soprannome di "Centipede", per la somiglianza della sua kagune con la scoiopendra. La sua kagune è di tipo Rinkaku.

TOUKA KIRISHIMA: Una ghoul invidiosa degli esseri umani che all'inizio della serie si comporta in modo duro con Kaneki, ma che in seguito gli aprirà il suo cuore. Lavora anche lei come cameriera all'Anteiku e si comporta in maniera particolarmente protettiva nei confronti di Hinami, che conside-ra quasi alla stregua di una sorella minore. Nonostante sia una ghoul, frequenta il liceo e la sua migliore amica è Yoriko, appunto un'umana a cui vuole molto bene. Ha paura degli uccelli e viene soprannominata dai soldati della CCG "Rabbit" per via della sua maschera a forma di coniglio. Più tardi, si scopre avere un fratello minore di nome Ayato. La sua kagune è di tipo Ukaku.

RIZE KAMISHIRO: La causa del cambiamento di vita di Kaneki. Nel ventesimo distretto era nota con il soprannome di "ingorda" per via della sua fame insaziabile di esseri umani, in particolar mo-do di maschi. Era molto conosciuta tra i ghoul per via della sua potentissima kagune. Morta a cau-sa di un incidente, i suoi organi interni vengono trapiantati a Kaneki. Di tanto in tanto appare da-vanti a Kaneki sotto forma di "fantasma" per spingerlo a lasciarsi andare alla sua nuova natura. Più tardi, si scoprirà invece che è ancora viva e viene usata dal dottor Kanō per creare ghoul artificial-mente. La sua kagune è di tipo Rinkaku.

TERMINOLOGIE

Colombe: il nome con cui vengono chiamati gli investigatori della CCG, detti anche "uomini con la valigetta". Sono agenti della CCG che si occupano di particolari casi di ghoul. Sono armati con del-le Quinque che tengono nascoste nelle loro valigette.

Quinque: sono le kagune dei ghoul asportate dalla CCG e fatte armi per le Colombe. Dato che i ghoul sono più vulnerabili alle kagune dei loro simili che alle altre armi, vengono utilizzate dagli investigatori per combattere ad armi pari contro di loro.

Kagune: è l'organo predatorio dei ghoul e viene utilizzato da questi ultimi come arma, per proteg-gersi o per cacciare le prede. Di solito è rossa come il sangue (anche se nell'anime i colori vengo-no cambiati per distinguere la kagune di ogni individuo). Una volta che viene liberata, la kagune è in grado di rafforzare il fisico di un ghoul accrescendone resistenza e agilità. La kagune è compo-sta da cellule Rc, che vengono rilasciate perforando la pelle, dandone così forma. La kagune può essere rafforzata o indebolita a piacimento dal ghoul. Ci sono quattro tipi di kagune:

Ukaku: si sviluppa nella zona delle spalle e assomiglia a delle ali, specializzata negli attacchi ad alta velocità. Questa kagune è leggera e per attaccare si può cristallizzare in modo da utilizzarla come proiettili, anche se, durante questa fase, a causa del suo irrigidimento, non può essere utiliz-zata per attacchi a corto raggio. Questa Kagune può essere utilizzata anche come scudo ed alcuni ghoul sono in grado di plasmarla facendola diventare una lama. In generale, i ghoul che possiedo-no questo tipo di Kagune sono in grado di porre fine ad una battaglia in poco tempo a discapito però della loro resistenza, che diminuisce a causa del troppo rilascio di cellule Rc.

Koukaku: si sviluppa sotto la scapola grazie ad un'elevata concentrazione di cellule Rc. È pesante ed estremamente robusta e quindi è particolarmente adatta per difendersi. Normalmente ha una forma simile a quella di uno scudo con una punta appuntita o un'armatura, ma può essere modella-ta per creare delle vere e proprie armi da mischia come martelli, trapani o lame. A causa del suo eccessivo peso questa kagune è difficile da controllare.

Pagina 11

Rinkaku: si sviluppa intorno alla vita e assomiglia a dei tentacoli. I ghoul che possiedono questa ka-gune hanno eccellenti capacità rigenerative e sono dotati di una maggiore forza rispetto agli altri. Questa potente capacità rigenerativa è data dal posizionamento delle cellule Rc che risultano più liquide in confronto a quelle degli altri ghoul. A causa però del legame debole tra le cellule questa kagune è facile da rompere.

Bikaku: assomiglia ad una coda e si sviluppa nella zona del coccige. È utile negli attacchi a media distanza ed è equilibrata in velocità, forza e resistenza.

Kakuja: sono i cosiddetti ghoul cannibali, ovvero ghoul che mangiano anche i loro simili o solo loro. I Kakuja sono enormemente più forti dei normali ghoul e anche la loro kagune si potenzia diventando più forte e con caratteristiche diverse dalla precedente versione.

Kakugan: è l'occhio dei ghoul.

ILLUSIONI OTTICHE REALIZZATE A TECNOLOGIA

Di seguito riportiamo delle illusioni ottiche geometriche realizzate in classe durante l’ora di tecnolo-gia… naturalmente erano tutte molto belle, per motivi di spazio ne abbiamo inserite solo alcune!

Pagina 11

In questo numero: Europa Ski Project 1-2

Giornata della memoria 1-11

Fatimatou 2

Scuola superiore: che scelta difficile 3

Racconto di fantascienza 4

Le migrazioni nella storia 5

Il rap 6

La pastiera napoletana 7

Recensione Spirit 8

Recensione Tokyo Ghoul 9-10

Illusioni ottiche geometriche 11-12

Direttore del n. 2 aprile 2017

Michele Bentini