Articoli 1-4 costituzione

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LA COSTITUZIONE I PRIMI QUATTRO ARTICOLI Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3 Articolo 4

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Ipertesti realizzato in ppt dai miei alunni sui prima quattro articoli della Costituzione

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LA COSTITUZIONEI PRIMI QUATTRO ARTICOLI

Articolo 1Articolo 2Articolo 3Articolo 4

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ARTICOLO 1: Che cos’è l’Italia?

L'Italia è una REPUBBLICA DEMOCRATICA, fondata sul lavoro.La SOVRANITA’ appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei LIMITI DELLA COSTITUZIONE.

CRITICITA’

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ARTICOLO 2: Diritti e doveri

La repubblica riconosce e garantisce i DIRITTI INVIOLABILI dell‘UOMO, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei DOVERI INDEROGABILI di SOLIDARIETA’ politica, economica e sociale.

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ARTICOLO 3: Uguaglianza davanti alla legge

TUTTI I CITTADINI hanno PARI DIGNITA’ sociale e sono EGUALI DAVANTI ALLA LEGGE SENZA DISTINZIONE di sesso, di RAZZA, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli OSTACOLI di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

CRITICITA’

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ARTICOLO 4: Diritto al lavoro

La Repubblica riconosce a TUTTI I CITTADINI il DIRITTO AL LAVORO e promuove le condizioni che rendano EFFETTIVO questo diritto.Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

CRITICITA’

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ELENA, SARA, ANNALISA, GLORIA, VALENTINA

LAVORO SVOLTO DA:

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• REPUBBLICA DEMOCRATICA: da «res publica» (cosa pubblica, cosa di tutti), «demos» e «kratia» (cioè potere del popolo).

• E’ quindi una forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo, ed è opposta alla dittatura (in cui una sola persona, o un collegio di più persone, accentra in sé tutti i poteri con la forza).

Si precisa che la repubblica è democratica perché c’era stato l’esempio antidemocratico della Repubblica di Salò e perché stavano nascendo le democrazie popolari socialiste, che non erano per nulla democratiche.

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• SOVRANITA’: è il «potere», che in una repubblica democratica appartiene al popolo

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• LIMITI: il potere del popolo non è però illimitato perché deve rispettare le leggi e la Costituzione.

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CRITICITA’: la costituzione non è sempre rispettata; non sempre il popolo è davvero «sovrano»

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• DOVERI INDEROGABILI: doveri che non ammettono mai eccezioni (cioè «deroghe»), devono essere sempre e comunque assolti

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• DIRITTI INVIOLABILI: sono i diritti fondamentali, che si acquisiscono alla nascita e, per questo, non possono essere tolti a nessun essere umano.

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• UOMO: l’articolo si rivolge, prim’ancora che ai soli «cittadini», a tutti gli uomini

• …anticipa addirittura la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo

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• SOLIDARIETA’: è il primo «dovere» che ogni essere umano ha verso un altro essere umano; è un «aiuto reciproco» di tipo politico, economico e sociale.

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• TUTTI I CITTADINI: «cittadini» sono coloro che hanno «diritti e doveri». Il cittadino è «libero», mentre il «suddito» no.

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• AVERE PARI DIGNITA’: «Cittadino» non è solo chi ha la cittadinanza di un Paese.

• «Sopra» l’articolo 3 c’è sempre l’articolo 2, che parla dell’UOMO; quindi, anche chi è «straniero» e non ha la cittadinanza DEVE avere la STESSA DIGNITA’ di «uomo», cioè deve essere trattato come tutti gli altri davanti alla legge…e nella società!

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• Eguali davanti alla legge: l’articolo 3 non dice che dobbiamo essere «identici»; possiamo essere tutti «diversi» l’uno dall’altro (per sesso, religione, lingua, nazionalità, opinioni ecc…), ma davanti alla legge diventiamo tutti uguali… «senza distinzioni»!

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• Razza: le «razze» non esistono, ma nell’articolo 3 viene usata questa parola perché c’erano state le persecuzioni razziali e lo sterminio degli ebrei e degli zingari (considerati razze inferiori).

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• OSTACOLI: la Repubblica deve intervenire quando il primo comma non è rispettato; se un cittadino non ha i mezzi per far valere i propri diritti, è lo Stato che soccorre in aiuto.

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• CRITICITA’: L’eguaglianza davanti alla legge non è sempre rispettata. Ci sono casi di discriminazione oppure di «privilegi»; inoltre, non sempre la Repubblica riesce a intervienire a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza

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• Tutti i cittadini: il diritto al lavoro è di tutti i «cittadini». Siccome l’articolo 4 viene dopo l’articolo 3 e l’articolo 2, col termine «cittadini» si intendono non solo gli italiani con la cittadinanza ma anche gli «stranieri».

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• Il lavoro è quindi un DIRITTO (cioè una «libertà», una «possibilità») ed è molto importante perché permette di vivere con DIGNITÀ.

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• effettivo: significa che la Repubblica si impegna affinché tutti abbiano «davvero» il diritto di lavorare.

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• Dovere: il lavoro è anche un «dovere» perché ognuno deve contribuire al «progresso» della società per il bene di tutti (solidarietà, art. 2).

• Lavorare, però, è anche una «occasione» per realizzarsi nella vita ed essere «felici»: per questo, nell’articolo si dice che ognuno è libero di «scegliere» il lavoro che più gli piace o quello che può svolgere al meglio delle proprie «possibilità».

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• CRITICITA’: la Repubblica non riesce a «dare» a tutti il diritto al lavoro; purtroppo oggi c’è la crisi, molti sono disoccupati oppure c’è chi fa un lavoro che non ama (quindi non si impegna e non contribuisce al bene della società); molti lavori sono pure pagati pochissimo.

• Inoltre, l’articolo 4 non è rispettato quando si vuole dare il diritto al lavoro solo a chi ha la cittadinanza.