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ART Numero unico accende i riflettori sul mondo dell'arte 2010 ART

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ARTNumero unico

accende i riflettori sul mondo dell'arte 2010

ART

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Artexpò

2010

Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazioneArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogni forma d’artetrova il suo spazio d’espressione: musica, teatro, pittura, scultura,fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerario della cultura”che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centrostorico pontecorvese creando un’occasione di divertimento e cre-scita culturale per il grande pubblico, che potrà avvicinarsi almondo dell’arte in maniera piacevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno mododi incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli operatori del settore(critici d’arte, galleristi, docenti, editori, etc) ed il pubblico.I visitatori potranno ammirare le opere degli artisti in spazi appo-sitamente adibiti e contemporaneamente assistere a spettacoli mu-sicali e teatrali dal vivo e ad altre performances artistiche.L’arte non cambia la vita ma la migliora

Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogniforma d’arte trova il suo spazio d’espressione: musica, teatro, pittura, scul-tura, fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerario dellacultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storico pontecorvese creando un’occa-sione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera pia-cevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli opera-tori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editori, etc) ed il pubblico.I visitatori potranno ammirare le opere degli artisti in spazi appositamente adibiti e contemporaneamente assistere a spet-tacoli musicali e teatrali dal vivo e ad altre performances artistiche.L’arte non cambia la vita ma la migliora

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Ciascun artista coinvolto nella prima edizione dell’‘Artexpò’ di Pontecorvo sembra foggiarsi nell’arte sua come un modernoviaggiatore dedito al racconto di frammenti di vita e di pensiero più o meno afferrabili, altrimenti destinati alla caducitàe dunque all’invisibile, di contro, per nostra grazia, trasportati in un’assenza di tempo che possiedela fragilità del segno, la leggerezza e la transitorietà del colore, nonché la trasparenza dellamateria e della memoria, quand’anche dotata della consistenza più visibile, non per questogreve e opprimente come ciò ch’è materiale e mortale,

A Pontecorvo, dove solidarietà culturali e sociali si coordinano in un unico movimentoe intento, nasce il progetto ‘Artexpò 2010’: un universo non omogeneo nel quale e peril quale complicità ed espressioni tra le più diverse convergono dialetticamente.In controluce alle attese del manifesto del mirabile e coraggioso progetto, la partecipa-zione degli artisti, con le loro opere dal linguaggio, dal gusto e dalla pratica molteplici,variamente orientate verso orizzonti valoriali insieme noti e sconosciuti, non segue unsistema filosofico ed estetico, piuttosto lascia libero il campo a una ricca esplorazionedi verità, qualunque sistema ne possa venire favorito, con l’inclinazione, meno patenteeppur risolutamente vibrante nei referenti naturali e non, a promuovere il senso dellaricerca in se, dando impulso nel contempo a scoperte che sfiorano e velatamente narranoa sottovento della poesia l’intérieur, senza mai totalmente svelare la rivelazione e com-piutamente prevedere l’accomodarsi in un unico inderogabile sistema di segni e di si-gnificati.

Ciascun artista coinvolto nella prima edizione dell’‘Artexpò’ di Pontecorvo sembra fog-giarsi nell’arte sua come un moderno viaggiatore dedito al racconto di frammenti divita e di pensiero più o meno afferrabili, altrimenti destinati alla caducità e dunque al-l’invisibile, di contro, per nostra grazia, trasportati in un’assenza di tempo che possiedela fragilità del segno, la leggerezza e la transitorietà del colore, nonché la trasparenzadella materia e della memoria, quand’anche dotata della consistenza più visibile, nonper questo greve e opprimente come ciò ch’è materiale e mortale, bensì rorida di quel-l’incanto che è la forza eternante del canto per immagini: pitture e tracce, siano essiposati e stesi sulla tela di juta o solcati sul manto della mera pietra, come pure della ta-vola tetra.

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Viaggiatori volti al racconto di tutto ciò che di singolaree avvenente, di comunitario e problematico, dunque ditormentoso in filigrana, si possa indovinare nel tempoinesorabile della pretta Storia, giacché dotati di una na-tura libera e perlopiù varia nelle sue forme espressive;e quanto di moderno potranno traslare su un pianopoematico nella cromia cangiante della tavolozza ca-leidoscopica o monocromatica, come pure del segnobizzarro o regolare, senza vederlo con gli occhi dellanatura, lo contemplano e comunicano senza averloscorto se non nel loro mondo, quello che confina nellapropria Weltanshauung e non presenta limiti all’in-fuori di quelli corrispondenti a un abisso di eterno,dove ogni uomo dotato di coscienza spirituale amerebbe,ama e amerà perdersi, per donarsi l’altra forma disubbi-diente al fato.

***La tendenza più invalsa degli artisti partecipanti sembra esserequella di ridurre il mondo in un unico a tratti misterico lin-guaggio e tutte le personalità in un solo anguillare individuo, conle sue differenze di gusto, senso e forma. La lingua multanime, nelcarattere all’apparenza indifferenziato dei codici linguistici, pare dive-nire una soltanto, còlta in una sola grande propagazione, rispondente aun molto vedere, a un molto sentire e creare, affinché con l’esperienza, il con-fronto e l’assuefazione vibratile al gusto si provi e trovi senza mai riconoscerlo

Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogniforma d’arte trova il suo spazio d’espressione: musica, teatro, pittura, scul-tura, fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerario dellacultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storico pontecorvese creando un’occa-sione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera pia-cevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli ope-ratori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editori, etc) ed il pubblico.I visitatori potranno ammirare le opere degli artisti in Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la ma-nifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogni forma d’arte trova il suo spa-zio d’espressione: musica, teatro, pittura, scultura,fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerariodella cultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storicopontecorvese creando un’occasione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, chepotrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera piacevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confron-

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definitivamente il bello assoluto e il suo opposto, mossi daun incontrollabile desiderio di grazia, ovvero quel tipo

di bellezza che è diverso dall’ordinario, come straor-dinario può essere ciò che possiede il suggello della

semplicità: l’erompersi del giorno, la fenome-nologia di un incontro, un raggiante o mesto

paesaggio, come pure l’incontro dei duesorrisi dell’amore e della seduzione, giac-

ché ogni cosa penetra nel profondo delcuore e dell’anima bella, quando l’ar-tista, con il suo geniale sorriso e lasua lacrima ardita, pone fine aogni miserabile miseria umanacon la seduzione dell’arte e la vi-goria della coscienza nella cono-scenza.*C’è bisogno per ogni comunitàdi grandi, intraprendenti e ra-zionalmente sperimentali pro-getti come questo dell’‘Artexpò’di Pontecorvo, poiché vi è neces-sità di una realtà sociale e cultu-rale innervata dell’utopia e

dell’ambizione di poter cambiarela storia di tutti e la vita di molti

attraverso gli stimoli e i sogni di chicrea e di chi sceglie di prendersene

cura, non lavorando esclusivamente perle urgenze della realtà ultimamente pre-

sente, ma agendo per se e per l’altro da se inuna prospettiva di lunga durata: la suggestione

e il valore delle opere in mostra sanciscono untempo, corrispondente alla misura di ogni

cosa bella, ovvero quella di una gioia infi-nita.

Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogniforma d’arte trova il suo spazio d’espressione: musica, teatro, pittura, scul-tura, fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerario dellacultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storico pontecorvese creando un’occa-sione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera pia-cevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli ope-ratori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editori, etc) ed il pubblico.I visitatori potranno ammirare le opere degli artisti in Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la ma-nifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogni forma d’arte trova il suo spa-zio d’espressione: musica, teatro, pittura, scultura,fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerariodella cultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storicopontecorvese creando un’occasione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, chepotrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera piacevole e naturale.

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Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogniforma d’arte trova il suo spazio d’espressione: musica, teatro, pittura, scul-tura, fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerario dellacultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storico pontecorvese creando un’occa-sione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera pia-cevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli opera-tori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editori, etc) ed il pubblico.I visitatori potranno ammirare le opere degli artisti in Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazioneArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogni forma d’arte trova il suo spazio d’espressione:musica, teatro, pittura, scultura, fotografia e tanto altro. Un vero eproprio “itinerario della cultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del cen-tro storico pontecorvese creando un’occasione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvici-narsi al mondo dell’arte in maniera piacevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli opera-tori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editospazi appositamente adibiti e contemporaneamente assistere a spetta-

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Alessia De Magistris, con la sua opera Senza titolo 3, di-spone con studio filo, tessuto e polvere di marmo sullatela intessendo un universo cupo, leggero e cedevole, ep-pure duro nel fondo, estremo e assoluto, capace di im-pressionare e convincere. Laddove esperimental’inconfutabilità dell’impossibile, svelato e avvenentesotto i nostri occhi, sembra essere fatta preda della egual-mente insidiosa malattia della possibilità: in quest’opera-studio niente di tutto ciò che può apparire stabile nellamente sembra dotarsi di una qualsiasi necessità e forma,di contro a una più imprescindibile esigenza di saggiaree osservare sostituzioni e trasmutazioni possibili, dallamente alla tela, coinvolta com’è l’artista nel gioco pro-vocante delle combinazioni, delle corrispondenze, nellasuccessione, frequenza e durata del tutto, sempre contem-plato come ardente costellazione del possibile autre.

Michele Masi espone una Natura morta realizzata ad oliosu tela con mirabile precisione esecutiva e sorprendenteresa luministica. In questo dipinto il sublime senso dellacomposizione si accompagna a una personale traduzionedella prospettiva, realizzata con una controllata ed elevatadistribuzione dei toni dal primo piano allo sfondo dellasuperficie pittorica, generando effetti di luce che con lapurezza del colore degli elementi rappresentati parteci-pano all’incanto della natura osservata e rappresentata.Un dipinto vivo e profumatissimo, nel quale tutto sem-bra possedere una propria sacralità, poiché l’artista, neitratti distesi e lineari accoglie in prima istanza la luce delproprio estro, in religioso abbandono.

Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazione ArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogniforma d’arte trova il suo spazio d’espressione: musica, teatro, pittura, scul-tura, fotografia e tanto altro. Un vero e proprio “itinerario dellacultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del centro storico pontecorvese creando un’occa-sione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvicinarsi al mondo dell’arte in maniera pia-cevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli opera-tori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editori, etc) ed il pubblico.I visitatori potranno ammirare le opere degli artisti in Il 25 e 26 agosto a Pontecorvo prenderà vita la manifestazioneArtExpò – Fiera della Cultura, Il luogo dove ogni forma d’arte trova il suo spazio d’espressione:musica, teatro, pittura, scultura, fotografia e tanto altro. Un vero eproprio “itinerario della cultura” che si snoderà tra le piazze, le strade, i quartieri e i vicoli del cen-tro storico pontecorvese creando un’occasione di divertimento e crescita culturale per il grande pubblico, che potrà avvici-narsi al mondo dell’arte in maniera piacevole e naturale.

La fiera sarà una vetrina per giovani artisti che avranno modo di incontrarsi e di confrontarsi tra loro, con gli opera-tori del settore (critici d’arte, galleristi, docenti, editospazi appositamente adibiti e contemporaneamente assistere a spetta-

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Fernando Cerro, con Antico borgo ciociaro, realizza unbozzetto nel quale vengono intenzionalmente enfatizzatila difformità e l’asimmetria propri degli antichi borghidell’Italia centrale, ricorrendo, oltretutto, a un contrastocromatico e compositivo che se da una parte esprime ilturbinio e il caos effettivi, dall’altra lo rendono irreale,plasmandolo come una sorta di teatro dell’assurdo. Luo-ghi, oggetti, scorci architettonici e monumentali assem-blati in un labirinto paradossalmente vivo e autentico,giacché attinto alla reale quotidianità di un vissuto ar-caico e coevo, dal quale emerge un’intimità abbandonataal caso, dimentica di quanto vi esiste di sublime per dareprivilegio a un idillio spontaneo, vivace, arioso, aggrovi-gliato, rapido e leggero, a schizzare planimetrie sfuggentidi antichi spiazzi e rientranze nascoste, un teatro inesau-ribile di incontri e smarrimenti.

Gianluca Fumelli con Tramonto primaverile disloca l’os-servatore in un immaginario tanto riconoscibile e fami-liare quanto irreale, poiché realizzato per mezzo di unmite abbandono della mimesi, teso a offrire l’impressionee l’emozione di quel dato visivo corrispondente a unistante di vita naturale e incontaminata, per mezzo diun’arte che trova fondamento nel valore puramenteespressivo ed evocativo del colore, utilizzato nei suoi tonipiù tersi, dalla consistenza madreperlacea e dalla cadenzadel fiabesco. Una linea precisa e una campitura piena peruna pittura della natura, osservata e carpita nelle atmo-sfere silenziose delle sue innumerevoli composizioni,delle sue incalcolabili, oniriche eppur realistiche quintesceniche.

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Aurora Pepi con Foglie sull’azzurro lievemente incidesulla molle cera una natura rediviva entro e oltre le per-corse, vaghe e semplici linee, su un manto variabile e al-legro, seppur delicato, ch’è un turbinio magico e dispersodi nuance impercettibili che hanno il sapore del pastelloe il calore immortale di un bosco con le sue foglie bru-ciato, rinvenuto, per avventura, nella silhouette di unasineddoche.

Domenico Poggi con Visione ambientale potenzia diun’intensa carica emotiva un baleno di vita colto nel-l’anonimia di un’immagine umana e paesistica allucinatae notturna, nebulosa e deformata, generando una vagaeppur reboante inquietudine crepuscolare smarrita nellepieghe di un minimale e misurato espressionismo.

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Samantha Passanti gremisce la sua opera, Coscienza, divolumi contornati e campiti di una tavolozza essenziale,informando lo spazio pittorico senza l’ausilio della pro-spettiva e del chiaroscuro; impalpabili pennellate a sug-gerire volumi chiusi in un contorno confuso, tantoimpenetrabile da necessitare di segni riconoscibili comelettere, a raccontare di un mondo materiale per poco an-cora riconoscibile, di cosa è vivo e di cosa è morente, ela-borando una storia che ha il colore leggero del ricordo,poiché ciò che descrive non è visto che con l’occhio dellamente, ciò che nutre di pensieri inafferrabili e di spu-meggianti poetiche fantasie la voce di ciò che custodiscee di rado dissigilla il sottosuolo: la coscienza e il suo far-dello, granello di sabbia che esala gioia, cartiglio sconfi-nato ove ondeggia, parola per parola, dipinta e disegnatache sia, lo spirito.

Saverio Ruscio, con il suo Senza titolo, presenta una ma-rina insieme cupa e calda, che nell’accostamento dei suoicolori essenziali e penetranti, attrae e respinge, per con-trasto, come di cosa ravvisata e avvicinata, ma sfuggentee scostante, poiché illusoria e irriconoscibile. Rappresentala natura con tonalità gravi d’impressione, semplificandola sua tecnica pittorica a una restituzione dei volumi, permare, per cielo e per terra, come del vento e della lucecon tutto il suo buio, con passate compassate di colorepuro. Accentua la ricchezza della luce in punti di messaa fuoco non semplicemente corrispondenti all’orizzonte,ma affinando l’intera struttura di focali zone d’ombra edi luce, modulando il tutto con il colore e non model-landolo con effetti chiaroscurali, per ottenere con un si-stema più espressivo e parallelo una più intensa empatiacon la natura contemplata.

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Antonella Varone presenta un suo lavoro scenografico,Turandot, atto II, quadro I: con tecnica mista rievoca lapossente e melanconica narrazione dell’opera puccinianaentro una partitura metaforica dal vigoroso impatto emo-tivo, avvolgente in una parte il tutto della cornice son-tuosa e lirica. Un frantume multiplo che si fa epopealatrice dell’eredità ricolma di orchestrale esotismo, attoa rammemorare quel mondo a suo modo crudele, ovverol’antica corte imperiale cinese, entro la quale la vicendadell’opera si compie. Atto scenografico come opera d’artea se, giacché in grado di rievocare quel repertorio mo-derno, quel fasto orchestrale, suggellandolo in un’unicaeppur polifonica melodia dal ritmo sicuro, in una com-binazione variabile e polimorfa dove realtà e finzione ra-sentano il nonsense, narrando di un mondo dal fascinoambiguo e drammatico dell’Oriente

Francesco Di Traglia, con il suo Giardino di notte, conspirito enigmaticamente romantico elabora uno stile chenon disdegna il concerto di cupe e geometriche campi-ture giustapposte in una cromia contrastante e per con-trasto armonica volta alla sintesi di un paesaggiosemiastratto, proprio dell’anima e dunque emblematicodi quel preminente suo ardore di rimembranza e trasfi-gurazione per cielo e per terra, senza mai quiete, semprefuggendo e inseguendo, notte e giorno, in un tacito ru-more di fondo, la povera, pallida, pura e sconfinataforma del creato e della sua poesia.

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ARTmagazine

numero unico

a cura della associazione

culturale LAKASATASAKAPATA

testo critico a cura di

Giuseppe Varone

grafica e impaginazione

Paolozzi Maurizio