Arte al femminile seconda parte

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ARTE AL FEMMINILE LA DONNE NELL’ARTE FINO AL RINASCIMENTO Dott.ssa Sara Zugni Seconda parte

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Corso "Arte al femminile" Dott.ssa Sara Zugni

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ARTE AL FEMMINILELA DONNE NELL’ARTE FINO AL RINASCIMENTO Dott.ssa Sara ZugniSeconda parte

Arte al femminile – lezione 2

1) Periodizzazione

2) La donna come soggetto dell’arte: esempi di lettura

3) Donne artiste nell’antichità

4) Donne artiste nel Medioevo

5) Come cambia il ruolo della donna con l’avvento del Rinascimento

1)Le periodizzazioni

per periodizzazione si intende la suddivisione della storia in periodi di tempo:archi temporali ben delimitati, ciascuno contraddistinto da una serie di caratteri originali tali da renderlo individuabile rispetto alle fasi storiche immediatamente precedenti e successive.

Limiti cronologici

la Preistoria inizia insieme all'Era quaternaria e finisce con l'invenzione della scrittura, dove nasce la storia e, insieme ad essa, la Storia Antica.

La Storia Antica si conclude con la caduta dell'Impero Romano d'occidente, nel 476 d.C., e s'inizia il Medioevo.

Il Medioevo si conclude nel 1492, con la scoperta dell'America, considerato il più grande fatto storico di tutti i tempi, e facendo così nascere l'Età Moderna.

L'Età Moderna, infine, si conclude con la Rivoluzione Francese, che darà inizio all'Età Contemporanea, l'era in cui viviamo.

La periodizzazione Barilli- Eco

EPOCA EVENTI STORICI ARTE

MEDIOEVO Caduta dell’Impero Romano d’Occidente 476 dc e caduta dell’Impero romano d’Oriente 1453

Stile Tardoantico/Romanico/Gotico

MODERNITA’ Invenzione della stampa - Scoperta dell’America – fino alla Rivoluzione Francese

Umanesimo/Rinascimento/Manierismo/ Barocco/Roccocò

CONTEMPORANEITA’ Dalla Rivoluzione Francese - alla Seconda Guerra Mondiale

Neoclassicismo/Romanticismo/Realism o/Impressionismo/Simbolismo/Avangu ardie/Ritorno all’ordine

POST- CONTEMPORANEO

Seconda Guerra Mondiale a oggi Informale/New Dada/Pop Art/Arte Concettuale/LandArt/Transavanguardia

2)La donna nell’arte: da soggetto dell’opera ad artista.

C’è una storia che vede le donne come muse ispiratrici, mere rappresentazioni sensuali e veneri immortali, ma v’è anche una storia che le vede protagoniste nel ruolo di pittrici.

Le artiste nel corso dei secoli sono state molte, rilevanti, anche se per lo più dimenticate.

La donna nell’arte

L’idea diffusa riguardo a questo argomento vede la donna nell’arte soprattutto come ispirazione.

Vive al di là della tela e diviene soggetto coinvolto, ma non artefice.

“Figura”, ma non “raffigura”.

Ritratto del fornaio con sua moglie

La corte di Teodora

Teodora nei mosaici di Ravenna

La donna nell’arte

La donna nell’arte: il caso Olympia

Déjeuner sur l’herbe

Tiziano e Goya

Marcel Duchamp

3)Donne artiste nell’antichità

Tra i primi riferimenti in Europa, Plinio il Vecchio cita il nome di alcune donne greche descritte come pittrici:

Timarete,

Kalypso,

Asristarete,

Iaia

Olympia

nessuna delle loro opere è sopravvissuta

Donne artiste nell’antichità

E’ giunta fino a noi una Caputi Hydria attribuita al pittore di Leningrado (460- AC) che mostra donne che lavorano insieme agli uomini in un laboratorio in cui si dipingevano vasi.

4) Donne artiste nel Medioevo

Nel Medioevo per le donne l’accesso alla creatività, come momento di individuale scelta esistenziale, era inconcepibile e indecoroso.

Nonostante la Chiesa formalmente continuasse a considerare l’istruzione femminile come un pericoloso flagello da tenere a distanza, tra le famiglie aristocratiche più illustri vigeva l’usanza di mandare le figlie in convento per ricevere una preparazione culturale e artistica finalizzata all’armonia di una corte dignitosa.

Donne artiste nel Medioevo

Le donne che desideravano possedere un bagaglio culturale dovevano intraprendere la vita religiosa.

Nei monasteri potevano ricevere un’adeguata formazione culturale e potevano dedicarsi alla realizzazione di manoscritti.

La forma d’arte a cui avevano accesso le donne durante il Medioevo è stata dunque la Miniatura

La miniatura

miniatura deriva > minium, il cinabro, ossia il solfuro di mercurio, sostanza di colore rosso usata già nella pittura antica e adoperata anche per dipingere in rosso iniziali, titoli e rubriche di testi scritti.

Miniare significava originariamente scrivere con il colore rosso.

Più tardi la parola miniatura si estese a indicare la decorazione e l’illustrazione di un testo scritto.

Gli scriptoria

Lo scriptorium è, nel linguaggio della paleografia e codicologia, il luogo dove si scrive e per estensione ogni luogo dove era effettuata l'attività di copiatura da parte di amanuensi, soprattutto durante il Medioevo.

Visione compositiva delle miniature

Il Cristianesimo portò a una perdita di interesse verso la realtà percepita dai sensi

Si sviluppò uno stile figurativo dove ogni elemento acquista valore solo in quanto metafora del mondo trascendente.

Visione compositiva delle miniature

Si sviluppò una relazione stretta tra testo e immagini, con iniziali figurate (da figure umane o animali) e istoriate (con piccole scene o decori vegetali), bordi decorati, immagini didattiche e mnemoniche.

Eredità stilistica

Questo processo venne sicuramente favorito dalla sensibilità lineare e ornamentale dei popoli barbarici.

Gli scriptoria femminili

E’ proprio in epoca ottoniana che si assiste alla fioritura degli scriptoria femminili.

Tale attività era legata alla necessità di divulgare la parola divina soprattutto nei periodi precedenti all’invenzione della stampa.

Le miniatrici nella realizzazione dei codici elaborarono un proprio stile, meritandosi l’appellativo di artiste

Diedero vita a vere e proprie botteghe

Gli Scriptoria femminili

Negli scriptoria delle abbazie, le suore colte e dotate di capacità grafiche e pittoriche si dedicavano

all’arte della calligrafia,

della decorazione,

della copiatura e

del disegno, per illustrare libri devozionali con raffinate miniature e iniziali figurate. Sono giunti fino a noi preziosi manoscritti miniati dell’epoca che testimoniano un periodo di fervida operosità e di notevole fantasia.

Gli scriptoria femminili

Sono giunti fino a noi preziosi manoscritti miniati dell’epoca che testimoniano un periodo di fervida operosità e di notevole fantasia.

Nell'Ottocento, il convento femminile di Chelles, retto dalla sorella di Carlo Magno, Gisela (757 –Chelles, 30 luglio 810), produce 13 volumi di manoscritti miniati.

A lei è attribuita la realizzazione di gran parte di questi codici miniati.

Ende

Attorno al 1000 dC Ende con le sue immagini fantastiche di draghi, angeli, demoni e santi contribuì ad illustrare, insieme al monaco Emeterius, uno dei codici del Commento all’Apocalisse del Beatus, oggi conservato nella Cattedrale di Girona, in Spagna.

Hildegard von Bingen (1098 - 1179)

monaca, veggente e mistica tedesca, conosciuta anche come Ildegarda di Bingen, ha realizzato importanti opere che toccano tematiche teologiche e filosofiche, naturalistiche e mediche, e tradusse in miniature le sue visioni mistiche.

Hildegard von Bingen (1098 - 1179)

se nei suoi scritti era fedele al dogma, nelle miniature si assiste al libero sfogo della fantasia.

Ci ha lasciato preziosi manoscritti che testimoniano grande operosità e fervida immaginazione.

Tra le altre cose fu anche Cosmologa

Hildegard von Bingen (1098 - 1179)

Ildegarda studiò sui testi dell'enciclopedismo medievale di Agostino.

Iniziò a parlare – e a scrivere – delle sue visioni solo intorno al 1136 quando aveva ormai quasi quarant'anni.

Hildegard von Bingen (1098 - 1179)

Nel 1150 fonda il monastero di Rupertsberg

Nella sua visione religiosa della creazione

l'uomo rappresentava la divinità di Dio, mentre

la donna idealmente personificava l'umanità di Gesù.

Hildegard von Bingen (1098 - 1179)

Il Cristo Pantocratore di Hildegard anticipa di quattro secoli l'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci.

S. Hildegard von Bingen (1098 - 1179)

Herrade di Landsberg (1130-1195)

Sempre in ambito eccelsiastico opera Herrade di Landsberg, badessa dell’abbazia di Hohenburg, in Alsazia.

Herrade di Landsberg (1130-1195)

Di lei però esiste un ritratto, contenuto nel manoscritto miniato che contiene la sua opera “Hortus Deliciarum”(Il giardino delle delizie), la prima enciclopedia scritta da una donna, tra il 1175 ed il 1185.

Herrade di Landsberg (1130-1195)

Il prezioso manoscritto dell'Hortus, ricco di centinaia di illustrazioni è stato distrutto nell'incendio della biblioteca di Strasburgo (24- 25 ag. 1870) ma è stato ricostruito e pubblicato in base a precise copie precedentemente fatte.

Hortus deliciarum

scritto di carattere enciclopedico, costruito come raccolta di testi tratti dalla Bibbia, con larga utilizzazione di allegorie e simbologie

redatto tra il 1159 e il 1175 circa.

Bourgot le Noir

Tra le figure laiche troviamo Bourgot le Noir, figlia di Jean le Noir, noto miniaturista francese.

Da due documenti a noi pervenuti emerge con chiarezza che Bourgot lavorava nel laboratorio del padre.

Bourgot le Noir

Verso la fine del Medioevo

Nel Trecento, lo sviluppo dell'economia urbana sostituisce alla divisione in caste quella in ceti professionali.

Le pubbliche professioni sono però riservate agli uomini e quella artistica - bassa o alta che sia - non fa eccezione.

Per esempio a Firenze, nel 1340, l'Arte della Lana accetta le tessitrici, ma non riconosce loro alcun diritto perché non godono dell'indipendenza economica, non sono imprenditrici.

Verso la fine del Medioevo

Solo chi proviene da una famiglia di artisti riceve una formazione adeguata: della figlia di Paolo Uccello, Antonia, il Vasari dice che sapeva disegnare e che, divenuta carmelitana, alla morte venne registrata come "pittoressa". Ma non è rimasta traccia.

5) Donne artiste nel Rinascimento

Dalla fine del sec. XIV alla seconda metà del XVI, si ha in Italia una grande fioritura della vita culturale e delle manifestazioni artisticoletterarie, che ha preso nella storia il nome di Rinascimento.

Il termine, usato per la prima volta dal Vasari, indica l'idea di trovarsi all'inizio di una nuova epoca di rigenerazione dell'umanità.

Il contesto storico-politico

Il fiorire delle piccole corti in Italia e il consolidarsi del potere monarchico in Spagna, Francia e Inghilterra favorisce il mecenatismo.

>>>Citazione Umberto Eco

Nonostante Firenze fosse considerata patria e officina del Rinascimento, l'organizzazione sociale e artistica della città era talmente definita e già ricca di artisti in cerca di committenti da non poter lasciar spazio alla affermazione di eventuali pittrici.

Le prime pittrici tra Cremona e Bologna

Questo spiega perché le prime donne che si affermarono nell'arte operarono a Cremona e a Bologna. Tuttavia anche qui non era tutto così facile.

Ad una ragazza era comunque impedito di appartenere alle Accademie artistiche e per poter ottenere delle committenze dovevano essere abili in tutte le tecniche.

Il caso Bologna

Bologna era una importantissima città universitaria

C’era quindi grande richiesta di testi e manoscritti

Sin dal Medioevo e per tutta la prima parte del Rinascimento, la realizzazione di testi e miniature era affidata anche alle donne

Rimangono tracce di Donatella, famosa miniatrice e Allegra che copiò per un carmelitano un’intera bibbia

Caterina De Vigri

Le prime opere documentate riguardanti la pittura al femminile bolognese risalgono a Caterina dei Vigri (Bologna 1413-1463) figlia di una famiglia nobile che nel 1427, alla morte del padre, decise di entrare in convento.

Caterina de Vigri

Monaca presso il monastero del Corpus Domini di Bologna è ricordata come Santa Caterina Vigri da Bologna

Come miniaturista realizzò le miniature del Breviario, scritto intorno alla metà del XV secolo.

Il breviario

Caterina de Vigri è ben consapevole che le immagini non devono mai prevaricare la Parola.

L'immagine è epifania della Scrittura e della Parola, per questo può essere legata solo alle "vere icone".

Il breviario

Caterina de Vigri

Alcune fonti parlano di un’attività pittorica

Non ci sono dipinti autografi a parte

Gesù bambino in fasce dipinto su carta applicata su tavola

Madonna del Pomo

Properzia de Rossi

Dalla stessa città emerse il talento di Properzia de Rossi (Bologna 1490-1530),

Ha due importanti primati:

È l'unica donna scultrice durante il periodo Rinascimentale che si cimenta anche nel disegno e nell’incisione.

E’ l’unica donna a cui Vasari dedica interamente una delle sue Vite

Properzia de Rossi

Giorgio Vasari, non sempre generoso nei confronti degli artisti bolognesi, scrisse la vita di madonna Properzia intessuta d'elogi e ammirazione, celebrandone anche l'avvenenza fisica, l'abilità canora e il virtuosismo musicale, quale suonatrice di liuto.

Properzia de Rossi

Si forma presso la bottega dell’incisore Bolognese Marcantonio Raimondi

Annunciazione

Il catalogo delle sue opere è esiguo,

Ma tutte le opere mostrano uno spiccato virtuosimo dell’esecuzione

Qui vediamo un’annunciazione

Gioiello per la famiglia Grassi

Conservato al Museo Civico Medievale di Bologna

Aquila a due teste in filigrana d’argento

Eseguito per la famiglia Grassi, una famiglia nobile e molto in vista.

Nocciolo di Ciliegia

Conservato agli Uffizi

Testimonia grande perizia dell’esecuzione e uno straordinario virtuosismo

>> Descrizione Vasari

Properzia de Rossi

Le sue opere più importanti, due pannelli in marmo a rilievo con scene testamentarie, si trovano nella Basilica di S. Petronio a Bologna.

Lavora quindi in un cantiere molto prestigioso insieme agli artisti più famosi in città

Properzia de Rossi

La vita di Properzia, che è avvolta in gran parte dall'ombra e si caratterizza per inquietudini e trasgressioni che ritroviamo nelle sue opere più importanti.

Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre

opera più famosa

eseguita intorno al 1526

decorazione dei portali laterali della facciata di San Petronio,

scultura in cui coniuga l'elegante "maniera" romana di Raffaello con il vigoroso rilievo plastico di Michelangelo

Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre

La formella racconta

in maniera vivida e realistica un episodio della vicenda biblica di Giuseppe.

Qui vediamo la moglie di Putifarre che trattiene lo schiavo Giuseppe per la veste in un disperato tentativo di sedurlo e trascinarlo nella propria alcova.

Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre

Putifarre appare femminile, turbata e scomposta.

Con le sue braccia vigorosa afferra il mantello di Giuseppe.

L’opera è molto sentita dalla scultrice >> dietro la realizzazione infatti si nasconde una vicenda biografica

Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre

Putifarre in realtà e la stessa Properzia, ritrae infatti se stessa nei panni della seduttrice, mentre

Giuseppe rappresenta l’uomo amato: il giurista Antonio Galeazzo Malvasia.

Le figure sono turgide e mostrano un’incredibile precisione di tratto.

Properzia de Rossi

Alla sua tumultuosa vita corrisponde un epilogo tragico.

Narra Vasari che, al termine dell'incoronazione di Carlo V (24 febbraio 1530), papa Clemente VII chiese di incontrare la scultrice, ma ebbe in risposta una spiacevole notizia: Properzia era morta di peste durante quella stessa settimana nell'ospedale di San Giobbe.

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Seconda parte

Fine